Torino, 13 giugno 2014 Numero 24 Agea sblocca i pagamenti Pac

Torino, 13 giugno 2014
Numero 24
Agea sblocca i pagamenti Pac
“Abbiamo preso atto che il ministro Martina ha fatto proprie le istanze di Agrinsieme, sbloccando il
pagamento agli agricoltori di 81,5 milioni di euro di fondi della politica agricola comune; pertanto
sospendiamo il presidio di protesta che avevamo indetto nei giorni scorsi presso le sedi romane
dell’Agea”. Lo comunica il coordinamento di Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative
agroalimentari. “La nostra mobilitazione è sospesa, non annullata - chiarisce la nota di Agrinsieme –
Ci attendiamo che Agea rispetti prontamente l’impegno preso, diversamente scenderemo in piazza
con ben altro tipo di manifestazioni”.
“Gli agricoltori hanno bisogno di risposte concrete e certezze ancor più in un periodo di difficoltà
come l’attuale, per poter programmare l’attività operativa e gli investimenti – sottolinea Agrinsieme
– Quanto è avvenuto è scandaloso”.
“Vengono mantenuti – conclude Agrinsieme - gli incontri già richiesti per presentare nel dettaglio,
alla politica ed alle istituzioni, i problemi urgenti del settore e relativi al funzionamento dell’Agea.
Non possiamo permetterci più che accadano situazioni di questo tipo”.
Veggia, Giansanti e Consalvo eletti vicepresidenti di Confagricoltura
Il comitato direttivo di Confagricoltura ha eletto i tre vicepresidenti che affiancheranno il presidente
Mario Guidi nei prossimi tre anni. Sono Ezio Veggia, astigiano, già vicepresidente, imprenditore
cerealicolo-zootecnico impegnato nel settore delle energie rinnovabili; Massimiliano Giansanti,
presidente di Confagricoltura Roma, che conduce insieme alla famiglia aziende agricole nel Lazio ed
a Parma, a indirizzo cerealicolo e zootecnico, con produzione diretta di Parmigiano Reggiano;
Giandomenico Consalvo, di Salerno, titolare di un’impresa ortofloricola a Pontecagnano, che
produce ortaggi di quarta gamma.
Lascia la vicepresidenza Antonio Piva, chiamato ad assumere l’incarico di presidente dell’Enpaia,
l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura.
Il direttivo di Confagricoltura, su proposta del presidente Guidi, ha approvato anche la cooptazione
nella giunta confederale di due imprenditori le cui competenze professionali ed esperienze
organizzative porteranno valore aggiunto al lavoro della dirigenza. Andrea Mansuino, presidente di
Confagricoltura Liguria, titolare di un’azienda agricola a Sanremo, specializzata nell’ibridazione nel
settore delle piante ornamentali e presidente di Ciopora, l’associazione mondiale degli ibridatori.
Marco Caprai, importante produttore vitivinicolo a Montefalco, presidente di Confagricoltura Umbria
e autore della prima ristrutturazione del sistema di rappresentanza territoriale avviato dalla
Confederazione, attraverso l’unione delle diverse associazioni provinciali in un’unica organizzazione
regionale.
Rinnovato il consiglio nazionale dell’Impresa Familiare di Confagricoltura
Si è tenuta a Roma l’assemblea della Federazione Nazionale dell’Impresa Familiare Coltivatrice di
Confagricoltura, che ha rinnovato le cariche per il prossimo triennio. Alla presidenza è stato
confermato Roberto Poggioni. Per il Piemonte entrano a far parte del nuovo consiglio direttivo
Giovanni Ferrara di Alessandria e Giovanni Colombo di Novara.
Export: bene la prima tappa a Mantova
Sono stati oltre 180 i partecipanti alla tappa (mercoledì 11 giugno) di Mantova del Road Show per
l’Internazionalizzazione, organizzato da Confagricoltura e Ice e dedicato esclusivamente al comparto
agroalimentare. Massiccia è stata la presenza di realtà imprenditoriali lombarde e venete, seguite dal
Piemonte, con circa il 10% dei partecipanti. Una giornata divisa in due sessioni: una prima parte
dedicata agli aspetti generali dell’export agroalimentare e una seconda con gli incontri B2B con le
aziende che si erano prenotate con Ice per una prima valutazione delle linee d’azione necessarie per
affrontare i mercati esteri.
L’importanza degli scambi agricoli e agroalimentari italiani sulla bilancia commerciale è dimostrata
dai dati: se le esportazioni nazionali complessive sono calate dello 0,1% nel 2013, l’export
agroalimentare è cresciuto del 4,8% in valore, anche se con aumenti ripartiti in modo differente tra
prodotti agricoli e trasformati. Una tendenza positiva del comparto che dal 2007 si è consolidata di
due punti in percentuale: oggi la quota dell’export agroalimentare italiano, con 33.436 milioni di
euro, rappresenta l’8,6% del totale export.
Affrontare i mercati internazionali è un’esperienza che richiede tempo, denaro e costanza: il tessuto
imprenditoriale agricolo è fortemente frammentato e trova ancora difficoltà a internazionalizzarsi. Gli
strumenti di appoggio alle imprese sono molteplici, ma – è emerso dall’incontro - devono essere
calibrati a misura di azienda.
Un prossimo incontro nazionale dedicato all’internazionalizzazione è previsto a giugno 2015.
Sconti Inail alle imprese virtuose
Le imprese agricole virtuose possono ottenere uno sconto del 20% sui premi Inail dei lavoratori
agricoli dipendenti per l'anno 2014. Fino al prossimo 3 luglio c’è tempo per poter inviare
telematicamente le domande relative all'ottenimento del beneficio.
Informazioni più dettagliate all’Ufficio Paghe dell’Unione
Uma, verifiche entro il 30 giugno
La Regione Piemonte comunica che anche per quest’anno la scadenza per la presentazione delle
domande di verifica relative ai consumi di carburante agricolo agevolato è fissata al 30 giugno
prossimo.
Per tutte le nuove assegnazioni fatte a partire da tale data si applicheranno riduzioni percentuali sul
valore massimo di carburante agevolato: dal 1° luglio la riduzione sarà del 50% e così
proporzionalmente nei mesi successivi.
Si invitano le aziende che non hanno ancora provveduto a richiedere l’agevolazione a contattare gli
uffici di Confagricoltura onde evitare l’irrogazione delle sanzioni previste da parte delle autorità di
controllo.
Entro il 16 luglio la prima rata dei contributi Inps per i coltivatori diretti e gli imprenditori
agricoli
Con la circolare n. 70 del 5 giugno 2014 vengono resi noti i contributi obbligatori dovuti per l’anno
2014 da coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali. La contribuzione
dovuta è determinata moltiplicando il reddito medio convenzionale per il numero di giornate
corrispondenti alla fascia di reddito convenzionale in cui è inserita l’azienda e applicando al risultato
le aliquote percentuali previste. Per il 2014, il reddito medio convenzionale è pari a 54,65 €, mentre
le aliquote (comprensive del contributo addizionale del 2% previsto dalla legge 233/1990, art. 12)
sono pari al 22,4% per la generalità delle imprese (ridotta a 21,0% per i soggetti di età inferiore a 21
anni) e al 20,5% per le imprese ubicate in territori montani o in zone svantaggiate (ridotta a 18,0%
per i soggetti con meno di 21 anni).
Premio per lo Sviluppo sostenibile 2014
La Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha indetto la nuova edizione del Premio per lo sviluppo
sostenibile. Si tratta di un riconoscimento a cui possono “ambire” tutte le imprese che si sono distinte
in modo particolare per l’impegno innovativo e l’efficacia dei risultati per lo sviluppo sostenibile,
nonché le start-up che producono beni e seervizi per la green economy.
30 fra i partecipanti riceveranno una targa di riconoscimento e, fra questi, a 3 sarà conferito il
"Primo Premio per lo sviluppo sostenibile 2014" per il rispettivo settore e la Medaglia del Presidente
della Repubblica. La premiazione avverrà durante la Fiera di Ecomondo (Rimini 5-8 novembre
2014).
Per l'anno 2014 il Premio riguarderà imprese dei seguenti settori:
1.
Design per la sostenibilità
2.
Agrifood
3.
Start-up dedicate alla green economy
La partecipazione al premio è gratuita e la scheda di partecipazione va inviata entro il 30 giugno p.v.
a [email protected].
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Fondazione.
Regione: gli auguri di Confagricoltura a Giorgio Ferrero, neo assessore all’agricoltura
Confagricoltura Piemonte, nell’augurare buon lavoro alla nuova Giunta regionale guidata dal
presidente Sergio Chiamparino, esprime apprezzamento per la nomina in tempi rapidi del nuovo
esecutivo. “Ci auguriamo – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Gian Paolo Coscia –
che con il rinnovo del Consiglio e della Giunta regionale si creino al più presto le condizioni di
fiducia e di stabilità politica fondamentali perché il Piemonte possa riprendere la strada della crescita.
Siamo fin da subito disponibili al dialogo e al confronto nell’interesse del mondo agricolo e del
Piemonte. Al neo assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero vanno le nostre congratulazioni e l’invito
a operare per far sì che il settore primario diventi sempre più competitivo”.
Tra gli argomenti sui quali Confagricoltura chiederà l’attenzione del nuovo esecutivo e in particolare
dell’assessore Ferrero vi sono la predisposizione del nuovo Psr (Programma regionale di sviluppo
rurale), la semplificazione burocratica, gli interventi per favorire il rafforzamento delle imprese,
l’occupazione, e l’innovazione.
Confagricoltura Piemonte desidera anche porre a Claudio Sacchetto, che lascia la guida
dell’assessorato, un cordiale saluto unito a un sincero ringraziamento per l’impegno profuso durante
il suo mandato.
Ballottaggi, tutti i nuovi sindaci
Il centrosinistra ai ballottaggi di domenica scorsa si è aggiudicata i capoluoghi di provincia e i
principali centri piemontesi. Unica eccezione Galliate, dove vince il sindaco espresso dalla coalizione
Lega Nord e Forza Italia.
Questi i nuovi sindaci:
- Biella: Marco Cavicchioli (Pd)
- Vercelli: Maura Forte (Pd)
- Verbania: Silvia Marchionini (Pd)
- Nichelino: Antonino Riggio (liste civiche)
- Chieri: Claudio Martano (Pd)
- Piossasco: Roberta Maria Avola Faraci (Pd)
- Rivoli: Franco Giusto Dessì (Pd)
- Leinì: Gabriella Leone (liste civiche)
- Giaveno: Carlo Giacone (liste civiche)
- Novi Ligure: Rocchino Muliere (Pd)
- Tortona: Gianluca Bardone (Pd)
- Casale Monferrato: Concetta Palazzetti (Pd)
- Galliate: Davide Ferrari (Lega Nord, Fi)
- Savigliano: Claudio Cussa (Pd)
- Fossano: Davide Sordella (Pd)
- Colleretto Castelnuovo: Aldo Querio Gianetto (lista civica)
- Oldenico: Valter Ganzaroli (lista civica)
Pollina utilizzabile come combustibile, ma a determinate condizioni
È stato pubblicato il regolamento della Commissione 592/2014 che modifica il regolamento (UE) n.
142/2011 per quanto riguarda l'uso come combustibile di sottoprodotti di origine animale e di
prodotti derivati (G.U.U.E. 4 giugno 2014, n. L 165).
Il nuovo regolamento, integra l'allegato III del regolamento UE 142/2011 con i nuovi Capi IV
(Prescrizioni generali per l'uso di sottoprodotti di origine animale e di prodotti derivati come
combustibile) e V (Tipi di impianti e di combustibili che possono essere utilizzati per la combustione
e prescrizioni specifiche per determinati tipi di impianti), che riguarda i motori fissi a combustione
interna che utilizzano grasso animale (parte A) e gli impianti di combustione “in azienda” nei quali è
utilizzato il letame di pollame (parte B).
Il nuovo regolamento si applica a partire dal 15 luglio 2014.
Tuttavia, fino al 15 luglio 2016, gli Stati membri possono autorizzare il funzionamento degli impianti
di combustione che utilizzano grassi fusi o letame di pollame come combustibile che sono stati
riconosciuti a norma della legislazione nazionale.
Motori fissi a combustione interna
Relativamente ai motori fissi a combustione interna, il regolamento specifica che è possibile
utilizzare la parte grassa derivata dai sottoprodotti di origine animale di qualsiasi categoria, purché la
parte grassa derivata da sottoprodotti di origine animale venga prima trasformata mediante uno dei
metodi di cui all'allegato IV, capo III del reg. 142/2011.
Inoltre, la parte grassa deve essere separata dalle proteine e, nel caso di grasso proveniente da
ruminanti destinato alla combustione in un altro impianto, vanno rimosse le impurità insolubili
eccedenti lo 0,15% in peso.
Impianti di combustione in azienda che utilizzano come combustibile il letame di pollame
Per quanto riguarda gli impianti di combustione in azienda nei quali è utilizzato come combustibile il
letame di pollame, è fissato un limite di potenza termica nominale totale che non deve essere
superiore a 5 MW (circa 1 MWe).
Secondo quanto disposto dalla Parte B del Capo V dell’allegato III, in tali impianti può essere
utilizzato esclusivamente letame di pollame (stallatico) non trasformato, quale menzionato all'articolo
9, lettera a), del regolamento (CE) n. 1069/2009 (materiali di categoria 2), mentre non è autorizzato
l'uso come combustibile di altri sottoprodotti di origine animale o prodotti derivati, né di letame di
altre specie o generato al di fuori dell'azienda.
L'impianto di combustione in azienda deve essere dotato di:
 un sistema automatico di gestione del combustibile, per immettere il combustibile
direttamente nella camera di combustione senza ulteriori manipolazioni;
 un bruciatore ausiliario, che deve essere utilizzato durante le operazioni di avvio e di arresto
per garantire che le prescrizioni relative alla temperatura, siano soddisfatte in qualsiasi
momento durante tali operazioni e fintantoché vi siano materiali incombusti nella camera di
combustione.
In merito alle emissioni, l’operatore deve effettuare misurazioni almeno annuali dell'anidride
solforosa, degli ossidi di azoto e del particolato che dovranno rispettare i limiti riportati in tabella.
Diversamente, per gli impianti di combustione che fanno uso di un dispositivo di abbattimento
secondario al fine di rispettare i valori limite di emissione, il funzionamento effettivo di tale
dispositivo è monitorato in modo continuativo e i risultati vengono registrati.
Valori limite sostanze inquinanti
Inquinante
mg/Nm3
anidride solforosa
50
ossidi di azoto (come
200
NO2)
particolato
10
In caso di mancata conformità ai valori limite di emissione, o qualora un impianto di combustione in
azienda non soddisfi le prescrizioni relative alle modalità di funzionamento, gli operatori devono
informare l'autorità competente e adottano le misure necessarie per garantire il ripristino della
conformità nel più breve tempo possibile.
Se la conformità non può essere ripristinata, l'autorità competente sospende il funzionamento
dell'impianto e ne revoca il riconoscimento (vedi riquadro).
Regolamento 1069/2009
Articolo 24
Riconoscimento di stabilimenti o impianti
Gli operatori assicurano che gli stabilimenti o impianti sotto il loro controllo siano riconosciuti
dalle autorità competenti, qualora tali stabilimenti o impianti svolgano una o più delle seguenti
attività:
 trattamento dei sottoprodotti di origine animale mediante sterilizzazione a pressione, con
metodi di trasformazione di cui all’articolo 15, paragrafo 1, primo comma, lettera b), o con
metodi alternativi autorizzati a norma dell’articolo 20;
 smaltimento, come rifiuti, mediante incenerimento dei sottoprodotti di origine animale e
prodotti derivati, esclusi gli stabilimenti o impianti il cui funzionamento è autorizzato in
conformità della direttiva 2000/76/CE;
 smaltimento o recupero dei sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati, se si tratta
di rifiuti, mediante coincenerimento, esclusi gli stabilimenti o impianti il cui
funzionamento è autorizzato in conformità della direttiva 2000/76/CE;
 uso di sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati quali combustibili;
 fabbricazione di alimenti per animali da compagnia;
 fabbricazione di fertilizzanti organici e ammendanti;
 trasformazione di sottoprodotti di origine animali e/o di prodotti derivati in biogas o
compost;
 manipolazione dei sottoprodotti di origine animale dopo la loro raccolta mediante
operazioni quali selezione, taglio, refrigerazione, congelamento, salatura, asportazione
delle pelli o di materiale specifico a rischio;
 magazzinaggio di sottoprodotti di origine animale;
 magazzinaggio di prodotti derivati destinati ad essere:

smaltiti in discarica o inceneriti o destinati ad essere recuperati o smaltiti mediante
coincenerimento;

usati come combustibile;

usati come mangimi, esclusi gli stabilimenti o impianti registrati o riconosciuti in
conformità del regolamento (CE) n. 183/2005;

usati come fertilizzanti organici e ammendanti, escluso il magazzinaggio in un luogo di
diretta applicazione.
Oltre a quanto previsto nell'allegato III, capo V, si applicano le seguenti norme aggiuntive:
 la domanda di riconoscimento presentata dall'operatore all'autorità competente a norma
dell'articolo 24, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (CE) n. 1069/2009 deve contenere
elementi di prova certificati dall'autorità competente o da un'organizzazione professionale
autorizzata dalle autorità competenti dello Stato membro, indicanti che l'impianto di
combustione in cui il letame di pollame è utilizzato come combustibile rispetta pienamente i
valori limite di emissione e le prescrizioni in materia di monitoraggio di cui all'allegato III,
capo V, sezione B, punto 4;
 la procedura di riconoscimento di cui all'articolo 44 del regolamento (CE) n. 1069/2009 è
conclusa solo quando, nei primi sei mesi di funzionamento dell'impianto di combustione,
l'autorità competente o un'organizzazione professionale autorizzata da tale autorità abbia
effettuato almeno due controlli consecutivi, di cui uno senza preavviso, comprese le
necessarie misurazioni della temperatura e delle emissioni.
Per quanto riguarda le ricadute a livello nazionale, il provvedimento in oggetto, sebbene contenga
indicazioni utili per superare alcune criticità, non introduce grosse novità e presenta alcuni elementi
critici.
E’ bene sottolineare che in Italia, nonostante a livello europeo la legislazione sui sottoprodotti di
origine animale prevedesse la possibilità di escludere lo stallatico, e quindi anche la pollina, dalla
definizione di rifiuto e la conseguente possibilità di utilizzarlo come combustibile, l’utilizzo della
pollina come combustibile non è mai stato chiarito fino in fondo.
Con la legge Comunitaria 2009 (Legge 4 giugno 2010 n° 96, G.U. 25 giugno 2010) si è avuto un
primo chiarimento relativamente all’identificazione della pollina come sottoprodotto.
In particolare, l’articolo 18 della legge Comunitaria 2009 ha stabilito che la pollina sottoposta
esclusivamente a trattamento di tipo meccanico/fisico, compresa l’essiccazione, se destinata alla
combustione, previa autorizzazione degli enti competenti per territorio, nel medesimo ciclo
produttivo è da considerare un sottoprodotto soggetto alla disciplina di cui alla sezione 4 della parte
II (Caratteristiche delle biomasse combustibili e relative condizioni di utilizzo) dell'allegato X alla
parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Dunque, gli impianti termoelettrici alimentati con pollina già potevano essere autorizzati come
impianti per la produzione di energia (e non come impianti di trattamento di rifiuti), nel rispetto dei
limiti alle emissioni ed, in generale, delle prescrizioni previste dal codice ambientale per le biomasse
combustibili.
Tuttavia, nei procedimenti autorizzativi successivi alla l. 96/2009, sono state adottate di volta in volta
prescrizioni specifiche, con conseguenti difformità di trattamento sul territorio, poiché ad oggi ancora
manca l’inclusione della pollina tra i combustibili disciplinati dalla Sezione 4 dell’allegato X alla
Parte V del Dlgs n. 152/2006 (che prevede esclusivamente materiali di origine vegetale).
Da questo punto di vista, dunque, il nuovo provvedimento può rilevarsi utile, in quanto ribadisce
l’inquadramento della pollina come sottoprodotto e prevede espressamente il suo utilizzo negli
impianti di combustione.
Tuttavia, c’è da rilevare come i valori imposti per le emissioni degli impianti siano molto inferiori a
quelli previsti dal d.lgs. 152/2006 per la combustione dei materiali inclusi nell’allegato X alla Parte V
(vedi tabelle riportate di seguito).
Tale differenza rischia di comportare notevoli problemi sia per gli impianti nuovi che per quelli
esistenti che si dovranno adeguare.
Limiti di emissione per impianti nuovi e in impianti anteriori al 2006
Potenza termica nominale installata
Inquinante
(MW)
>0,15 ÷ ≤3
>3 ÷ ≤6
3
100 mg/Nm
30 mg/Nm3
polveri totali
ossidi di azoto (espressi
500 mg/Nm3
500 mg/Nm3
come NO2)
ossidi di zolfo (espressi come
200 mg/Nm3
200 mg/Nm3
SO2)
Limiti
592/2014
da
Reg.
da
Reg.
10
200
50
Limiti di emissione per impianti anteriori al 1988
Limiti
592/2014
10
200
Inquinante
Potenza termica nominale ≤5MW
polveri
ossidi di azoto
100-150 mg/Nm3
650 mg/Nm3
600 mg/Nm3 per gli impianti a letto
fluido
50
3
2000 mg/Nm per tutti gli altri impianti
ossidi di zolfo
È fondamentale ora verificare quali iniziative prenderà il Ministero dell’Ambiente e di conseguenza
le Regioni anche in riferimento alla possibilità di prevedere ulteriori restrizioni alle emissioni degli
impianti di combustione alimentati a pollina (modifica del d.lgs. 152/06, modifica dell’accordo Stato
Regioni sull’attuazione del reg. 1069/09).
Ulteriori informazioni saranno inviate non appena disponibili.
Condizionalità 2014
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte del 5 giugno 2014 è stata pubblicata la Delibera della
Giunta Regionale 26 maggio 2014, n. 12-7700, che disciplina il regime di condizionalità per l’anno
2014.
La Delibera reca le norme comuni per i regimi di sostegno diretto nell’ambito della politica agricola
comunitaria. I beneficiari di aiuti diretti sono tenuti a rispettare il regime di condizionalità, che si
articola in criteri di gestione obbligatori e in norme per il mantenimento dei terreni in buone
condizioni agronomiche e ambientali.
I criteri di gestione obbligatori costituiscono requisiti fondamentali in materia ambientale, di
sicurezza alimentare, di benessere e salute degli animali, stabiliti da direttive e regolamenti
comunitari vigenti nell’ordinamento nazionale. Le norme per il mantenimento dei terreni in buone
condizioni agronomiche e ambientali richiedono l'adozione di pratiche atte a garantire un uso
sostenibile dei terreni coltivati e a evitare i rischi di degrado dei terreni ritirati dalla produzione.
I criteri e le norme di condizionalità, inoltre, si applicano:
 ai beneficiari dei pagamenti diretti;
 ai beneficiari delle indennità e pagamenti relativi al sostegno dello sviluppo rurale;
 ai beneficiari dei pagamenti riguardanti programmi di sostegno alla ristrutturazione e
riconversione dei vigneti, alla vendemmia verde e pagamenti del premio di estirpazione.
Tra i criteri di gestione obbligatoria ricordiamo:
 atto A1: direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici;
 atto A3 direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del
suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura;
 atto A4 direttiva 91/676/CEE, relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento
provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole;
 atto A5 direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e
della flora e della fauna selvatiche;
 atto a6 direttiva 2008/71/CE del consiglio, relativa alla identificazione e registrazione dei
suini;
 atto A7 regolamento 1760/2000 che istituisce un sistema di identificazione e registrazione dei
bovini e relativo all’etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine e che
abroga il regolamento 820/97;
 atto A8 regolamento (ce) 21/2004 del consiglio del 17 dicembre 2003 che istituisce un
sistema di identificazione e registrazione degli ovini e dei caprini e che modifica il
regolamento (ce) 1782/2003 e le direttive 92/102/CEE e 64/432/CEE.
Elenco “b”: criteri di gestione obbligatori inseriti nel regime di condizionalità a partire dall’1/1/2006
 atto B9 direttiva 91/414/CEE concernente l’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari;
 atto B10 direttiva 96/22/ce del consiglio e successive modifiche apportate dalla direttiva
2003/74/ce del parlamento europeo e del consiglio, concernente il divieto d'utilizzazione di
talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle
produzioni animali e abrogazione delle direttive 81/602/ CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE;
 atto B11 regolamento (ce) 178/2002 del parlamento europeo e del consiglio che stabilisce i
principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’autorità europea per la
sicurezza alimentare e fissa le procedure nel campo della sicurezza alimentare;
 atto B12 regolamento (ce) 999/2001 del parlamento europeo e del consiglio recante
disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie
spongiformi trasmissibili e successive modifiche e integrazioni;
 atto B13 direttiva 85/511/CEE del parlamento europeo e del consiglio concernente misure
comunitarie di lotta contro l'afta epizootica, abrogata dalla direttiva 2003/85/ce del consiglio,
del 29 settembre 20003, relativa a misure comunitarie contro l’afta epizootica;
 atto B14 direttiva 92/119/CEE del consiglio concernente l’introduzione di misure generali di
lotta contro alcune malattie degli animali nonché’ di misure specifiche per la malattia
vescicolare dei suini;
 atto B15 direttiva 2000/75/ce del consiglio che stabilisce disposizioni specifiche relative alle
misure di lotta e di eradicazione della febbre catarrale degli ovini
Elenco “c”: criteri di gestione obbligatori inseriti nel regime di condizionalità a partire dall’1/1/2007;
 atto C16 direttiva 2008/119/ce del consiglio del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme
minime per la protezione dei vitelli;
 atto C17 direttiva 2008/120/ce del consiglio del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme
minime per la protezione dei suini;
 atto C18 direttiva 98/58/ce del consiglio, riguardante la protezione degli animali negli
allevamenti.
Le norme e degli standard per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e
ambientali, riguardano:
 Obiettivo 1 - erosione del suolo: proteggere il suolo mediante misure idonee;
 obiettivo 2 - sostanza organica del suolo: mantenere i livelli di sostanza organica del suolo
mediante opportune pratiche;
 obiettivo 3 - struttura del suolo: mantenere la struttura del suolo mediante misure adeguate;
 obiettivo 4 - livello minimo di mantenimento: assicurare un livello minimo di mantenimento
dei terreni ed evitare il deterioramento degli habitat;
 obiettivo 5 - protezione e gestione delle risorse idriche proteggere le acque all’inquinamento e
dal ruscellamento e gestire l’utilizzo delle risorse idriche.
La delibera è consultabile al link:
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2014/23/attach/dgr_07700_040_260520
14.pdf
I PREZZI DEI CEREALI
QUOTAZIONI BORSA €/TON
FRUMENTI TENERI
MILANO 10/06/2014
MIN
MAX
FRUMENTO DI FORZA
n.q.
n.q.
FRUMENTO PANIFIC. SUP.
n.q.
n.q.
FRUMENTO PANIFICABILE
n.q.
n.q.
FRUMENTO BISCOTTIERO
n.q.
n.q.
FRUMENTO ALTRI USI
n.q.
n.q.
FRUMENTO COMUNITARIO
207,00
257,00
FRUMENTO FRANCESE
--FRUMENTO CANADESE
310,00
314,00
FRUMENTO STATUNIT.
312,00
316,00
TORINO 12/06/2014
MIN
MAX
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
205,00
207,00
n.q.
n.q.
316,00
320,00
QUOTAZIONI BORSA €/TON
CEREALI MINORI
MILANO 10/06/2014
MIN
MAX
ORZO NAZ. LEGGERO
n.q.
n.q.
ORZO NAZ. PESANTE
n.q.
n.q.
ORZO FRANCESE
--ORZO COMUNITARIO
199,00
210,00
TORINO 12/06/2014
MIN
MAX
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
199,00
210,00
n.q.
n.q.
TRITICALE
SORGO
n.q.
213,00
n.q.
215,00
-n.q.
-n.q.
QUOTAZIONI BORSA €/TON
GRANOTURCO
MILANO 10/06/2014
MIN
MAX
NAZIONALE IBRIDO
191,00
192,00
NAZ. COM. DA ESSICCARE
--NON COMUNITARIO
207,00
208,00
COMUNITARIO
200,00
202,00
TORINO 12/06/2014
MIN
MAX
180,00
182,00
--213,00
215,00
191,00
193,00
QUOTAZIONI BORSA €/TON
SEMI OLEOSI
MILANO 10/06/2014
MIN
MAX
SEMI SOIA NAZIONALE
440,00
443,00
SEMI SOIA ESTERA
440,00
445,00
SEMI GIRASOLE
n.q.
n.q.
SEMI COLZA
n.q.
n.q.
TORINO 12/06/2014
MIN
MAX
444,00
447,00
445,00
450,00
-----
QUOTAZIONI BORSA €/TON
FORAGGI
MILANO 10/06/2014
MIN
MAX
FIENO MAGGENGO
113,00
123,00
FIENO AGOSTANO
n.q.
n.q.
FIENO FRANCESE
--FIENO ERBA MEDICA
137,00
147,00
ERBA MED. DISIDRATATA
237,00
239,00
PAGLIA GRANO NAZ.
102,00
109,00
TORINO 12/06/2014
MIN
MAX
100,00
110,00
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
--110,00
115,00
I PREZZI DEL BESTIAME
SUINI DA ALLEVAMENTO
COMMISSIONE
UNICA
NAZIONALE DI
MILANO €/KG
MERCATO DI
MODENA €/KG
25 KG
--------------
3,08
30 KG
--------------
2,84
176 KG
N.Q.
1,4950
180 KG
N.Q.
1,4290
185 KG
N.Q.
1,3820
SUINI DA MACELLO
BOVINI DA ALLEVAMENTO
MERCATO
DI CUNEO
€/CAPO
MINIMO
MERCATO DI
CUNEO €/CAPO
MASSIMO
MASCHI FINO A 40 GG
600,00
730,00
FEMMINE FINO A 40 GG
500,00
690,00
MASCHI DA 160-220 KG
620,00
977,00
FEMMINE DA 140-200 KG
691,00
831,00
BOVINI DA MACELLO –
MERCATO CUNEO
€/KG
MINIMO
€/KG MASSIMO
MASCHI
5,04
5,61
FEMMINE
5,53
6,10
VITELLONE INFERIORE A 24 MESI
DELLA COSCIA
€/KG
MINIMO
€/KG MASSIMO
MASCHI DA 500-600 KG
2,73
3,40
MASCHI OLTRE 600 KG
2,68
3,30
FEMMINE 350-430 KG
3,65
3,80
FEMMINE 430-520 KG
3,32
3,70
PIEMONTESE – VITELLI DELLA
COSCIA
SLATTATI DELLA COSCIA
RAZZA PIEMONTESE – VITELLO DA
LATTE O SANATO DELLA COSCIA
BORSA
MERCI DI
MODENA
LIMOUSINE
€/KG
MINIMO
€/KG MASSIMO
MASCHI LEGGERI FINO A 550- 600
KG
4,36
4,52
MASCHI PESANTI FINO A 600- 650
KG
4,12
4,25
FEMMINE DA 420-480 KG
4,72
4,98
CHAROLAISE
€/KG
MINIMO
€/KG MASSIMO
MASCHI LEGGERI FINO A 700 - 750
KG
4,02
4,10
MASCHI PESANTI OLTRE 750 KG
3,89
4,00
IL MERCATO DI CARMAGNOLA
BOVINI DI RAZZA PIEMONTESE
DA EURO
A EURO
VITELLONI NORMALI
1,50
1,60
VITELLONI MASCHI DELLA COSCIA
N.Q.
N.Q.
VITELLONI FEMMINE DELLA COSCIA
N.Q.
N.Q.
TORI DELLA COSCIA DA 2 A 6 DENTI
1,25
1,45
TORI DELLA COSCIA OLTRE 6 DENTI
1,15
1,40
VACCHE GRASSE DA 2 A 6 DENTI
1,45
1,65
VACCHE GRASSE OLTRE 6 DENTI
1,25
1,50
VITELLONI RAZZE STRANIERE
DA EURO
A EURO
CHAROLAISE MASCHI
2,40
2,60
CHAROLAISE FEMMINE
2,10
2,10
LIMOUSINE MASCHI
2,50
2,70
LIMOUSINE FEMMINE
2,45
2,65
GARONNESI MASCHI
2,65
2,85
GARONNESI FEMMINE
2,60
2,80
BLU BELGA MASCHI
N.Q.
N.Q.
BLU BELGA FEMMINE
N.Q.
N.Q.
POLACCHI MASCHI
N.Q.
N.Q.
FRISONI MASCHI
1,45
1,60
DA EURO
A EURO
MASCHI
1,90
2,05
FEMMINE
1,70
1,90
VACCHE
DA EURO
A EURO
FRISONE GRASSE DA 2 A 6 DENTI
1,25
1,35
FRISONE USO INDUSTRIA PESO
MORTO
0,95
2,15
DA EURO
A EURO
75,00
85,00
VITELLONI METICCI
RAZZA E CATEGORIA
VITELLI RAZZA FRISONA KG 45
VITELLI RAZZA VALDOSTANA KG 50
95,00
105,00
VITELLI RAZZA PIEMONTESE KG 65
430,00
600,00
VITELLI METICCI I SCELTA
240,00
440,00
VITELLI METICCI II SCELTA
165,00
265,00
IN AGENDA
- A Cherasco un convegno sul nocciolo promosso dall’Unione di Cuneo
Sabato 14 giugno, alle 9,30, al teatro Salomone di Cherasco si svolgerà il convegno “Nocciolo,
coltura per l’ambiente. Analisi opportunità e criticità” organizzato da Confagricoltura Cuneo
diretta da Roberto Abellonio, in collaborazione con Ascopiemonte e Piemonte Asprocor.
Dopo i saluti di Claudio Bogetti (sindaco di Cherasco), toccherà a Oreste Massimino (presidente
di Confagricoltura Cuneo), Pier Paolo Bertone (presidente di Ascopiemonte) e Lodovico Cogno
(presidente di Piemonte Asprocor) aprire i lavori del convegno. Si entrerà quindi nel vivo
dell’argomento grazie agli interventi di: Giuseppe Russo (presidente della Federazione Nazionale
Frutta in Guscio di Confagricoltura), Ambrogio De Ponti (presidente Unaproa), Maria Corte
(tecnico del Creso), Enrico Allasia (Allasia Plant), Stefano Gagliasso (Ferrero Trading Lux –
Procurement Division) ed Ettore Fontana (Ferrero Trading Lux – Hazelnut Business
Development). Le conclusioni, invece, saranno affidate ad Andrea Olivero (Vice Ministro delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali). Modera il dibattito Ercole Zuccaro.
- Vercelli, Sala Cripta Sant’Andrea, 20 giugno 2014, ore 9: assemblea Confagricoltura Vercelli e
Biella. A seguire, alle ore 10, convegno “Nuova fiscalità e reti d’impresa” . Relatori Fabrizio
Filiberti, della SAFA srl e Franco Isoardi e Fulvio Bertone del Centro Imprese di BNL Gruppo
BNP Paribas. Le conclusioni saranno tratte da Paolo Carrà, presidente di Confagricoltura Vercelli e
Biella.
PREVISIONI DEL TEMPO
Collegandovi a www.nimbus.it
www.nimbus.it/italiameteo/previpiemonte.htm
***
“La vita, senza una meta, è un vagabondaggio”
Seneca