Torino, 13 giugno 2014 Numero 24 Agea sblocca i pagamenti Pac “Abbiamo preso atto che il ministro Martina ha fatto proprie le istanze di Agrinsieme, sbloccando il pagamento agli agricoltori di 81,5 milioni di euro di fondi della politica agricola comune; pertanto sospendiamo il presidio di protesta che avevamo indetto nei giorni scorsi presso le sedi romane dell’Agea”. Lo comunica il coordinamento di Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative agroalimentari. “La nostra mobilitazione è sospesa, non annullata - chiarisce la nota di Agrinsieme – Ci attendiamo che Agea rispetti prontamente l’impegno preso, diversamente scenderemo in piazza con ben altro tipo di manifestazioni”. “Gli agricoltori hanno bisogno di risposte concrete e certezze ancor più in un periodo di difficoltà come l’attuale, per poter programmare l’attività operativa e gli investimenti – sottolinea Agrinsieme – Quanto è avvenuto è scandaloso”. “Vengono mantenuti – conclude Agrinsieme - gli incontri già richiesti per presentare nel dettaglio, alla politica ed alle istituzioni, i problemi urgenti del settore e relativi al funzionamento dell’Agea. Non possiamo permetterci più che accadano situazioni di questo tipo”. Veggia, Giansanti e Consalvo eletti vicepresidenti di Confagricoltura Il comitato direttivo di Confagricoltura ha eletto i tre vicepresidenti che affiancheranno il presidente Mario Guidi nei prossimi tre anni. Sono Ezio Veggia, astigiano, già vicepresidente, imprenditore cerealicolo-zootecnico impegnato nel settore delle energie rinnovabili; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura Roma, che conduce insieme alla famiglia aziende agricole nel Lazio ed a Parma, a indirizzo cerealicolo e zootecnico, con produzione diretta di Parmigiano Reggiano; Giandomenico Consalvo, di Salerno, titolare di un’impresa ortofloricola a Pontecagnano, che produce ortaggi di quarta gamma. Lascia la vicepresidenza Antonio Piva, chiamato ad assumere l’incarico di presidente dell’Enpaia, l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura. Il direttivo di Confagricoltura, su proposta del presidente Guidi, ha approvato anche la cooptazione nella giunta confederale di due imprenditori le cui competenze professionali ed esperienze organizzative porteranno valore aggiunto al lavoro della dirigenza. Andrea Mansuino, presidente di Confagricoltura Liguria, titolare di un’azienda agricola a Sanremo, specializzata nell’ibridazione nel settore delle piante ornamentali e presidente di Ciopora, l’associazione mondiale degli ibridatori. Marco Caprai, importante produttore vitivinicolo a Montefalco, presidente di Confagricoltura Umbria e autore della prima ristrutturazione del sistema di rappresentanza territoriale avviato dalla Confederazione, attraverso l’unione delle diverse associazioni provinciali in un’unica organizzazione regionale. Rinnovato il consiglio nazionale dell’Impresa Familiare di Confagricoltura Si è tenuta a Roma l’assemblea della Federazione Nazionale dell’Impresa Familiare Coltivatrice di Confagricoltura, che ha rinnovato le cariche per il prossimo triennio. Alla presidenza è stato confermato Roberto Poggioni. Per il Piemonte entrano a far parte del nuovo consiglio direttivo Giovanni Ferrara di Alessandria e Giovanni Colombo di Novara. Export: bene la prima tappa a Mantova Sono stati oltre 180 i partecipanti alla tappa (mercoledì 11 giugno) di Mantova del Road Show per l’Internazionalizzazione, organizzato da Confagricoltura e Ice e dedicato esclusivamente al comparto agroalimentare. Massiccia è stata la presenza di realtà imprenditoriali lombarde e venete, seguite dal Piemonte, con circa il 10% dei partecipanti. Una giornata divisa in due sessioni: una prima parte dedicata agli aspetti generali dell’export agroalimentare e una seconda con gli incontri B2B con le aziende che si erano prenotate con Ice per una prima valutazione delle linee d’azione necessarie per affrontare i mercati esteri. L’importanza degli scambi agricoli e agroalimentari italiani sulla bilancia commerciale è dimostrata dai dati: se le esportazioni nazionali complessive sono calate dello 0,1% nel 2013, l’export agroalimentare è cresciuto del 4,8% in valore, anche se con aumenti ripartiti in modo differente tra prodotti agricoli e trasformati. Una tendenza positiva del comparto che dal 2007 si è consolidata di due punti in percentuale: oggi la quota dell’export agroalimentare italiano, con 33.436 milioni di euro, rappresenta l’8,6% del totale export. Affrontare i mercati internazionali è un’esperienza che richiede tempo, denaro e costanza: il tessuto imprenditoriale agricolo è fortemente frammentato e trova ancora difficoltà a internazionalizzarsi. Gli strumenti di appoggio alle imprese sono molteplici, ma – è emerso dall’incontro - devono essere calibrati a misura di azienda. Un prossimo incontro nazionale dedicato all’internazionalizzazione è previsto a giugno 2015. Sconti Inail alle imprese virtuose Le imprese agricole virtuose possono ottenere uno sconto del 20% sui premi Inail dei lavoratori agricoli dipendenti per l'anno 2014. Fino al prossimo 3 luglio c’è tempo per poter inviare telematicamente le domande relative all'ottenimento del beneficio. Informazioni più dettagliate all’Ufficio Paghe dell’Unione Uma, verifiche entro il 30 giugno La Regione Piemonte comunica che anche per quest’anno la scadenza per la presentazione delle domande di verifica relative ai consumi di carburante agricolo agevolato è fissata al 30 giugno prossimo. Per tutte le nuove assegnazioni fatte a partire da tale data si applicheranno riduzioni percentuali sul valore massimo di carburante agevolato: dal 1° luglio la riduzione sarà del 50% e così proporzionalmente nei mesi successivi. Si invitano le aziende che non hanno ancora provveduto a richiedere l’agevolazione a contattare gli uffici di Confagricoltura onde evitare l’irrogazione delle sanzioni previste da parte delle autorità di controllo. Entro il 16 luglio la prima rata dei contributi Inps per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli Con la circolare n. 70 del 5 giugno 2014 vengono resi noti i contributi obbligatori dovuti per l’anno 2014 da coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali. La contribuzione dovuta è determinata moltiplicando il reddito medio convenzionale per il numero di giornate corrispondenti alla fascia di reddito convenzionale in cui è inserita l’azienda e applicando al risultato le aliquote percentuali previste. Per il 2014, il reddito medio convenzionale è pari a 54,65 €, mentre le aliquote (comprensive del contributo addizionale del 2% previsto dalla legge 233/1990, art. 12) sono pari al 22,4% per la generalità delle imprese (ridotta a 21,0% per i soggetti di età inferiore a 21 anni) e al 20,5% per le imprese ubicate in territori montani o in zone svantaggiate (ridotta a 18,0% per i soggetti con meno di 21 anni). Premio per lo Sviluppo sostenibile 2014 La Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha indetto la nuova edizione del Premio per lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un riconoscimento a cui possono “ambire” tutte le imprese che si sono distinte in modo particolare per l’impegno innovativo e l’efficacia dei risultati per lo sviluppo sostenibile, nonché le start-up che producono beni e seervizi per la green economy. 30 fra i partecipanti riceveranno una targa di riconoscimento e, fra questi, a 3 sarà conferito il "Primo Premio per lo sviluppo sostenibile 2014" per il rispettivo settore e la Medaglia del Presidente della Repubblica. La premiazione avverrà durante la Fiera di Ecomondo (Rimini 5-8 novembre 2014). Per l'anno 2014 il Premio riguarderà imprese dei seguenti settori: 1. Design per la sostenibilità 2. Agrifood 3. Start-up dedicate alla green economy La partecipazione al premio è gratuita e la scheda di partecipazione va inviata entro il 30 giugno p.v. a [email protected]. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Fondazione. Regione: gli auguri di Confagricoltura a Giorgio Ferrero, neo assessore all’agricoltura Confagricoltura Piemonte, nell’augurare buon lavoro alla nuova Giunta regionale guidata dal presidente Sergio Chiamparino, esprime apprezzamento per la nomina in tempi rapidi del nuovo esecutivo. “Ci auguriamo – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Gian Paolo Coscia – che con il rinnovo del Consiglio e della Giunta regionale si creino al più presto le condizioni di fiducia e di stabilità politica fondamentali perché il Piemonte possa riprendere la strada della crescita. Siamo fin da subito disponibili al dialogo e al confronto nell’interesse del mondo agricolo e del Piemonte. Al neo assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero vanno le nostre congratulazioni e l’invito a operare per far sì che il settore primario diventi sempre più competitivo”. Tra gli argomenti sui quali Confagricoltura chiederà l’attenzione del nuovo esecutivo e in particolare dell’assessore Ferrero vi sono la predisposizione del nuovo Psr (Programma regionale di sviluppo rurale), la semplificazione burocratica, gli interventi per favorire il rafforzamento delle imprese, l’occupazione, e l’innovazione. Confagricoltura Piemonte desidera anche porre a Claudio Sacchetto, che lascia la guida dell’assessorato, un cordiale saluto unito a un sincero ringraziamento per l’impegno profuso durante il suo mandato. Ballottaggi, tutti i nuovi sindaci Il centrosinistra ai ballottaggi di domenica scorsa si è aggiudicata i capoluoghi di provincia e i principali centri piemontesi. Unica eccezione Galliate, dove vince il sindaco espresso dalla coalizione Lega Nord e Forza Italia. Questi i nuovi sindaci: - Biella: Marco Cavicchioli (Pd) - Vercelli: Maura Forte (Pd) - Verbania: Silvia Marchionini (Pd) - Nichelino: Antonino Riggio (liste civiche) - Chieri: Claudio Martano (Pd) - Piossasco: Roberta Maria Avola Faraci (Pd) - Rivoli: Franco Giusto Dessì (Pd) - Leinì: Gabriella Leone (liste civiche) - Giaveno: Carlo Giacone (liste civiche) - Novi Ligure: Rocchino Muliere (Pd) - Tortona: Gianluca Bardone (Pd) - Casale Monferrato: Concetta Palazzetti (Pd) - Galliate: Davide Ferrari (Lega Nord, Fi) - Savigliano: Claudio Cussa (Pd) - Fossano: Davide Sordella (Pd) - Colleretto Castelnuovo: Aldo Querio Gianetto (lista civica) - Oldenico: Valter Ganzaroli (lista civica) Pollina utilizzabile come combustibile, ma a determinate condizioni È stato pubblicato il regolamento della Commissione 592/2014 che modifica il regolamento (UE) n. 142/2011 per quanto riguarda l'uso come combustibile di sottoprodotti di origine animale e di prodotti derivati (G.U.U.E. 4 giugno 2014, n. L 165). Il nuovo regolamento, integra l'allegato III del regolamento UE 142/2011 con i nuovi Capi IV (Prescrizioni generali per l'uso di sottoprodotti di origine animale e di prodotti derivati come combustibile) e V (Tipi di impianti e di combustibili che possono essere utilizzati per la combustione e prescrizioni specifiche per determinati tipi di impianti), che riguarda i motori fissi a combustione interna che utilizzano grasso animale (parte A) e gli impianti di combustione “in azienda” nei quali è utilizzato il letame di pollame (parte B). Il nuovo regolamento si applica a partire dal 15 luglio 2014. Tuttavia, fino al 15 luglio 2016, gli Stati membri possono autorizzare il funzionamento degli impianti di combustione che utilizzano grassi fusi o letame di pollame come combustibile che sono stati riconosciuti a norma della legislazione nazionale. Motori fissi a combustione interna Relativamente ai motori fissi a combustione interna, il regolamento specifica che è possibile utilizzare la parte grassa derivata dai sottoprodotti di origine animale di qualsiasi categoria, purché la parte grassa derivata da sottoprodotti di origine animale venga prima trasformata mediante uno dei metodi di cui all'allegato IV, capo III del reg. 142/2011. Inoltre, la parte grassa deve essere separata dalle proteine e, nel caso di grasso proveniente da ruminanti destinato alla combustione in un altro impianto, vanno rimosse le impurità insolubili eccedenti lo 0,15% in peso. Impianti di combustione in azienda che utilizzano come combustibile il letame di pollame Per quanto riguarda gli impianti di combustione in azienda nei quali è utilizzato come combustibile il letame di pollame, è fissato un limite di potenza termica nominale totale che non deve essere superiore a 5 MW (circa 1 MWe). Secondo quanto disposto dalla Parte B del Capo V dell’allegato III, in tali impianti può essere utilizzato esclusivamente letame di pollame (stallatico) non trasformato, quale menzionato all'articolo 9, lettera a), del regolamento (CE) n. 1069/2009 (materiali di categoria 2), mentre non è autorizzato l'uso come combustibile di altri sottoprodotti di origine animale o prodotti derivati, né di letame di altre specie o generato al di fuori dell'azienda. L'impianto di combustione in azienda deve essere dotato di: un sistema automatico di gestione del combustibile, per immettere il combustibile direttamente nella camera di combustione senza ulteriori manipolazioni; un bruciatore ausiliario, che deve essere utilizzato durante le operazioni di avvio e di arresto per garantire che le prescrizioni relative alla temperatura, siano soddisfatte in qualsiasi momento durante tali operazioni e fintantoché vi siano materiali incombusti nella camera di combustione. In merito alle emissioni, l’operatore deve effettuare misurazioni almeno annuali dell'anidride solforosa, degli ossidi di azoto e del particolato che dovranno rispettare i limiti riportati in tabella. Diversamente, per gli impianti di combustione che fanno uso di un dispositivo di abbattimento secondario al fine di rispettare i valori limite di emissione, il funzionamento effettivo di tale dispositivo è monitorato in modo continuativo e i risultati vengono registrati. Valori limite sostanze inquinanti Inquinante mg/Nm3 anidride solforosa 50 ossidi di azoto (come 200 NO2) particolato 10 In caso di mancata conformità ai valori limite di emissione, o qualora un impianto di combustione in azienda non soddisfi le prescrizioni relative alle modalità di funzionamento, gli operatori devono informare l'autorità competente e adottano le misure necessarie per garantire il ripristino della conformità nel più breve tempo possibile. Se la conformità non può essere ripristinata, l'autorità competente sospende il funzionamento dell'impianto e ne revoca il riconoscimento (vedi riquadro). Regolamento 1069/2009 Articolo 24 Riconoscimento di stabilimenti o impianti Gli operatori assicurano che gli stabilimenti o impianti sotto il loro controllo siano riconosciuti dalle autorità competenti, qualora tali stabilimenti o impianti svolgano una o più delle seguenti attività: trattamento dei sottoprodotti di origine animale mediante sterilizzazione a pressione, con metodi di trasformazione di cui all’articolo 15, paragrafo 1, primo comma, lettera b), o con metodi alternativi autorizzati a norma dell’articolo 20; smaltimento, come rifiuti, mediante incenerimento dei sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati, esclusi gli stabilimenti o impianti il cui funzionamento è autorizzato in conformità della direttiva 2000/76/CE; smaltimento o recupero dei sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati, se si tratta di rifiuti, mediante coincenerimento, esclusi gli stabilimenti o impianti il cui funzionamento è autorizzato in conformità della direttiva 2000/76/CE; uso di sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati quali combustibili; fabbricazione di alimenti per animali da compagnia; fabbricazione di fertilizzanti organici e ammendanti; trasformazione di sottoprodotti di origine animali e/o di prodotti derivati in biogas o compost; manipolazione dei sottoprodotti di origine animale dopo la loro raccolta mediante operazioni quali selezione, taglio, refrigerazione, congelamento, salatura, asportazione delle pelli o di materiale specifico a rischio; magazzinaggio di sottoprodotti di origine animale; magazzinaggio di prodotti derivati destinati ad essere: smaltiti in discarica o inceneriti o destinati ad essere recuperati o smaltiti mediante coincenerimento; usati come combustibile; usati come mangimi, esclusi gli stabilimenti o impianti registrati o riconosciuti in conformità del regolamento (CE) n. 183/2005; usati come fertilizzanti organici e ammendanti, escluso il magazzinaggio in un luogo di diretta applicazione. Oltre a quanto previsto nell'allegato III, capo V, si applicano le seguenti norme aggiuntive: la domanda di riconoscimento presentata dall'operatore all'autorità competente a norma dell'articolo 24, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (CE) n. 1069/2009 deve contenere elementi di prova certificati dall'autorità competente o da un'organizzazione professionale autorizzata dalle autorità competenti dello Stato membro, indicanti che l'impianto di combustione in cui il letame di pollame è utilizzato come combustibile rispetta pienamente i valori limite di emissione e le prescrizioni in materia di monitoraggio di cui all'allegato III, capo V, sezione B, punto 4; la procedura di riconoscimento di cui all'articolo 44 del regolamento (CE) n. 1069/2009 è conclusa solo quando, nei primi sei mesi di funzionamento dell'impianto di combustione, l'autorità competente o un'organizzazione professionale autorizzata da tale autorità abbia effettuato almeno due controlli consecutivi, di cui uno senza preavviso, comprese le necessarie misurazioni della temperatura e delle emissioni. Per quanto riguarda le ricadute a livello nazionale, il provvedimento in oggetto, sebbene contenga indicazioni utili per superare alcune criticità, non introduce grosse novità e presenta alcuni elementi critici. E’ bene sottolineare che in Italia, nonostante a livello europeo la legislazione sui sottoprodotti di origine animale prevedesse la possibilità di escludere lo stallatico, e quindi anche la pollina, dalla definizione di rifiuto e la conseguente possibilità di utilizzarlo come combustibile, l’utilizzo della pollina come combustibile non è mai stato chiarito fino in fondo. Con la legge Comunitaria 2009 (Legge 4 giugno 2010 n° 96, G.U. 25 giugno 2010) si è avuto un primo chiarimento relativamente all’identificazione della pollina come sottoprodotto. In particolare, l’articolo 18 della legge Comunitaria 2009 ha stabilito che la pollina sottoposta esclusivamente a trattamento di tipo meccanico/fisico, compresa l’essiccazione, se destinata alla combustione, previa autorizzazione degli enti competenti per territorio, nel medesimo ciclo produttivo è da considerare un sottoprodotto soggetto alla disciplina di cui alla sezione 4 della parte II (Caratteristiche delle biomasse combustibili e relative condizioni di utilizzo) dell'allegato X alla parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Dunque, gli impianti termoelettrici alimentati con pollina già potevano essere autorizzati come impianti per la produzione di energia (e non come impianti di trattamento di rifiuti), nel rispetto dei limiti alle emissioni ed, in generale, delle prescrizioni previste dal codice ambientale per le biomasse combustibili. Tuttavia, nei procedimenti autorizzativi successivi alla l. 96/2009, sono state adottate di volta in volta prescrizioni specifiche, con conseguenti difformità di trattamento sul territorio, poiché ad oggi ancora manca l’inclusione della pollina tra i combustibili disciplinati dalla Sezione 4 dell’allegato X alla Parte V del Dlgs n. 152/2006 (che prevede esclusivamente materiali di origine vegetale). Da questo punto di vista, dunque, il nuovo provvedimento può rilevarsi utile, in quanto ribadisce l’inquadramento della pollina come sottoprodotto e prevede espressamente il suo utilizzo negli impianti di combustione. Tuttavia, c’è da rilevare come i valori imposti per le emissioni degli impianti siano molto inferiori a quelli previsti dal d.lgs. 152/2006 per la combustione dei materiali inclusi nell’allegato X alla Parte V (vedi tabelle riportate di seguito). Tale differenza rischia di comportare notevoli problemi sia per gli impianti nuovi che per quelli esistenti che si dovranno adeguare. Limiti di emissione per impianti nuovi e in impianti anteriori al 2006 Potenza termica nominale installata Inquinante (MW) >0,15 ÷ ≤3 >3 ÷ ≤6 3 100 mg/Nm 30 mg/Nm3 polveri totali ossidi di azoto (espressi 500 mg/Nm3 500 mg/Nm3 come NO2) ossidi di zolfo (espressi come 200 mg/Nm3 200 mg/Nm3 SO2) Limiti 592/2014 da Reg. da Reg. 10 200 50 Limiti di emissione per impianti anteriori al 1988 Limiti 592/2014 10 200 Inquinante Potenza termica nominale ≤5MW polveri ossidi di azoto 100-150 mg/Nm3 650 mg/Nm3 600 mg/Nm3 per gli impianti a letto fluido 50 3 2000 mg/Nm per tutti gli altri impianti ossidi di zolfo È fondamentale ora verificare quali iniziative prenderà il Ministero dell’Ambiente e di conseguenza le Regioni anche in riferimento alla possibilità di prevedere ulteriori restrizioni alle emissioni degli impianti di combustione alimentati a pollina (modifica del d.lgs. 152/06, modifica dell’accordo Stato Regioni sull’attuazione del reg. 1069/09). Ulteriori informazioni saranno inviate non appena disponibili. Condizionalità 2014 Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte del 5 giugno 2014 è stata pubblicata la Delibera della Giunta Regionale 26 maggio 2014, n. 12-7700, che disciplina il regime di condizionalità per l’anno 2014. La Delibera reca le norme comuni per i regimi di sostegno diretto nell’ambito della politica agricola comunitaria. I beneficiari di aiuti diretti sono tenuti a rispettare il regime di condizionalità, che si articola in criteri di gestione obbligatori e in norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali. I criteri di gestione obbligatori costituiscono requisiti fondamentali in materia ambientale, di sicurezza alimentare, di benessere e salute degli animali, stabiliti da direttive e regolamenti comunitari vigenti nell’ordinamento nazionale. Le norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali richiedono l'adozione di pratiche atte a garantire un uso sostenibile dei terreni coltivati e a evitare i rischi di degrado dei terreni ritirati dalla produzione. I criteri e le norme di condizionalità, inoltre, si applicano: ai beneficiari dei pagamenti diretti; ai beneficiari delle indennità e pagamenti relativi al sostegno dello sviluppo rurale; ai beneficiari dei pagamenti riguardanti programmi di sostegno alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, alla vendemmia verde e pagamenti del premio di estirpazione. Tra i criteri di gestione obbligatoria ricordiamo: atto A1: direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici; atto A3 direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura; atto A4 direttiva 91/676/CEE, relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole; atto A5 direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche; atto a6 direttiva 2008/71/CE del consiglio, relativa alla identificazione e registrazione dei suini; atto A7 regolamento 1760/2000 che istituisce un sistema di identificazione e registrazione dei bovini e relativo all’etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine e che abroga il regolamento 820/97; atto A8 regolamento (ce) 21/2004 del consiglio del 17 dicembre 2003 che istituisce un sistema di identificazione e registrazione degli ovini e dei caprini e che modifica il regolamento (ce) 1782/2003 e le direttive 92/102/CEE e 64/432/CEE. Elenco “b”: criteri di gestione obbligatori inseriti nel regime di condizionalità a partire dall’1/1/2006 atto B9 direttiva 91/414/CEE concernente l’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari; atto B10 direttiva 96/22/ce del consiglio e successive modifiche apportate dalla direttiva 2003/74/ce del parlamento europeo e del consiglio, concernente il divieto d'utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali e abrogazione delle direttive 81/602/ CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE; atto B11 regolamento (ce) 178/2002 del parlamento europeo e del consiglio che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa le procedure nel campo della sicurezza alimentare; atto B12 regolamento (ce) 999/2001 del parlamento europeo e del consiglio recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili e successive modifiche e integrazioni; atto B13 direttiva 85/511/CEE del parlamento europeo e del consiglio concernente misure comunitarie di lotta contro l'afta epizootica, abrogata dalla direttiva 2003/85/ce del consiglio, del 29 settembre 20003, relativa a misure comunitarie contro l’afta epizootica; atto B14 direttiva 92/119/CEE del consiglio concernente l’introduzione di misure generali di lotta contro alcune malattie degli animali nonché’ di misure specifiche per la malattia vescicolare dei suini; atto B15 direttiva 2000/75/ce del consiglio che stabilisce disposizioni specifiche relative alle misure di lotta e di eradicazione della febbre catarrale degli ovini Elenco “c”: criteri di gestione obbligatori inseriti nel regime di condizionalità a partire dall’1/1/2007; atto C16 direttiva 2008/119/ce del consiglio del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli; atto C17 direttiva 2008/120/ce del consiglio del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini; atto C18 direttiva 98/58/ce del consiglio, riguardante la protezione degli animali negli allevamenti. Le norme e degli standard per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali, riguardano: Obiettivo 1 - erosione del suolo: proteggere il suolo mediante misure idonee; obiettivo 2 - sostanza organica del suolo: mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche; obiettivo 3 - struttura del suolo: mantenere la struttura del suolo mediante misure adeguate; obiettivo 4 - livello minimo di mantenimento: assicurare un livello minimo di mantenimento dei terreni ed evitare il deterioramento degli habitat; obiettivo 5 - protezione e gestione delle risorse idriche proteggere le acque all’inquinamento e dal ruscellamento e gestire l’utilizzo delle risorse idriche. La delibera è consultabile al link: http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2014/23/attach/dgr_07700_040_260520 14.pdf I PREZZI DEI CEREALI QUOTAZIONI BORSA €/TON FRUMENTI TENERI MILANO 10/06/2014 MIN MAX FRUMENTO DI FORZA n.q. n.q. FRUMENTO PANIFIC. SUP. n.q. n.q. FRUMENTO PANIFICABILE n.q. n.q. FRUMENTO BISCOTTIERO n.q. n.q. FRUMENTO ALTRI USI n.q. n.q. FRUMENTO COMUNITARIO 207,00 257,00 FRUMENTO FRANCESE --FRUMENTO CANADESE 310,00 314,00 FRUMENTO STATUNIT. 312,00 316,00 TORINO 12/06/2014 MIN MAX n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 205,00 207,00 n.q. n.q. 316,00 320,00 QUOTAZIONI BORSA €/TON CEREALI MINORI MILANO 10/06/2014 MIN MAX ORZO NAZ. LEGGERO n.q. n.q. ORZO NAZ. PESANTE n.q. n.q. ORZO FRANCESE --ORZO COMUNITARIO 199,00 210,00 TORINO 12/06/2014 MIN MAX n.q. n.q. n.q. n.q. 199,00 210,00 n.q. n.q. TRITICALE SORGO n.q. 213,00 n.q. 215,00 -n.q. -n.q. QUOTAZIONI BORSA €/TON GRANOTURCO MILANO 10/06/2014 MIN MAX NAZIONALE IBRIDO 191,00 192,00 NAZ. COM. DA ESSICCARE --NON COMUNITARIO 207,00 208,00 COMUNITARIO 200,00 202,00 TORINO 12/06/2014 MIN MAX 180,00 182,00 --213,00 215,00 191,00 193,00 QUOTAZIONI BORSA €/TON SEMI OLEOSI MILANO 10/06/2014 MIN MAX SEMI SOIA NAZIONALE 440,00 443,00 SEMI SOIA ESTERA 440,00 445,00 SEMI GIRASOLE n.q. n.q. SEMI COLZA n.q. n.q. TORINO 12/06/2014 MIN MAX 444,00 447,00 445,00 450,00 ----- QUOTAZIONI BORSA €/TON FORAGGI MILANO 10/06/2014 MIN MAX FIENO MAGGENGO 113,00 123,00 FIENO AGOSTANO n.q. n.q. FIENO FRANCESE --FIENO ERBA MEDICA 137,00 147,00 ERBA MED. DISIDRATATA 237,00 239,00 PAGLIA GRANO NAZ. 102,00 109,00 TORINO 12/06/2014 MIN MAX 100,00 110,00 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. --110,00 115,00 I PREZZI DEL BESTIAME SUINI DA ALLEVAMENTO COMMISSIONE UNICA NAZIONALE DI MILANO €/KG MERCATO DI MODENA €/KG 25 KG -------------- 3,08 30 KG -------------- 2,84 176 KG N.Q. 1,4950 180 KG N.Q. 1,4290 185 KG N.Q. 1,3820 SUINI DA MACELLO BOVINI DA ALLEVAMENTO MERCATO DI CUNEO €/CAPO MINIMO MERCATO DI CUNEO €/CAPO MASSIMO MASCHI FINO A 40 GG 600,00 730,00 FEMMINE FINO A 40 GG 500,00 690,00 MASCHI DA 160-220 KG 620,00 977,00 FEMMINE DA 140-200 KG 691,00 831,00 BOVINI DA MACELLO – MERCATO CUNEO €/KG MINIMO €/KG MASSIMO MASCHI 5,04 5,61 FEMMINE 5,53 6,10 VITELLONE INFERIORE A 24 MESI DELLA COSCIA €/KG MINIMO €/KG MASSIMO MASCHI DA 500-600 KG 2,73 3,40 MASCHI OLTRE 600 KG 2,68 3,30 FEMMINE 350-430 KG 3,65 3,80 FEMMINE 430-520 KG 3,32 3,70 PIEMONTESE – VITELLI DELLA COSCIA SLATTATI DELLA COSCIA RAZZA PIEMONTESE – VITELLO DA LATTE O SANATO DELLA COSCIA BORSA MERCI DI MODENA LIMOUSINE €/KG MINIMO €/KG MASSIMO MASCHI LEGGERI FINO A 550- 600 KG 4,36 4,52 MASCHI PESANTI FINO A 600- 650 KG 4,12 4,25 FEMMINE DA 420-480 KG 4,72 4,98 CHAROLAISE €/KG MINIMO €/KG MASSIMO MASCHI LEGGERI FINO A 700 - 750 KG 4,02 4,10 MASCHI PESANTI OLTRE 750 KG 3,89 4,00 IL MERCATO DI CARMAGNOLA BOVINI DI RAZZA PIEMONTESE DA EURO A EURO VITELLONI NORMALI 1,50 1,60 VITELLONI MASCHI DELLA COSCIA N.Q. N.Q. VITELLONI FEMMINE DELLA COSCIA N.Q. N.Q. TORI DELLA COSCIA DA 2 A 6 DENTI 1,25 1,45 TORI DELLA COSCIA OLTRE 6 DENTI 1,15 1,40 VACCHE GRASSE DA 2 A 6 DENTI 1,45 1,65 VACCHE GRASSE OLTRE 6 DENTI 1,25 1,50 VITELLONI RAZZE STRANIERE DA EURO A EURO CHAROLAISE MASCHI 2,40 2,60 CHAROLAISE FEMMINE 2,10 2,10 LIMOUSINE MASCHI 2,50 2,70 LIMOUSINE FEMMINE 2,45 2,65 GARONNESI MASCHI 2,65 2,85 GARONNESI FEMMINE 2,60 2,80 BLU BELGA MASCHI N.Q. N.Q. BLU BELGA FEMMINE N.Q. N.Q. POLACCHI MASCHI N.Q. N.Q. FRISONI MASCHI 1,45 1,60 DA EURO A EURO MASCHI 1,90 2,05 FEMMINE 1,70 1,90 VACCHE DA EURO A EURO FRISONE GRASSE DA 2 A 6 DENTI 1,25 1,35 FRISONE USO INDUSTRIA PESO MORTO 0,95 2,15 DA EURO A EURO 75,00 85,00 VITELLONI METICCI RAZZA E CATEGORIA VITELLI RAZZA FRISONA KG 45 VITELLI RAZZA VALDOSTANA KG 50 95,00 105,00 VITELLI RAZZA PIEMONTESE KG 65 430,00 600,00 VITELLI METICCI I SCELTA 240,00 440,00 VITELLI METICCI II SCELTA 165,00 265,00 IN AGENDA - A Cherasco un convegno sul nocciolo promosso dall’Unione di Cuneo Sabato 14 giugno, alle 9,30, al teatro Salomone di Cherasco si svolgerà il convegno “Nocciolo, coltura per l’ambiente. Analisi opportunità e criticità” organizzato da Confagricoltura Cuneo diretta da Roberto Abellonio, in collaborazione con Ascopiemonte e Piemonte Asprocor. Dopo i saluti di Claudio Bogetti (sindaco di Cherasco), toccherà a Oreste Massimino (presidente di Confagricoltura Cuneo), Pier Paolo Bertone (presidente di Ascopiemonte) e Lodovico Cogno (presidente di Piemonte Asprocor) aprire i lavori del convegno. Si entrerà quindi nel vivo dell’argomento grazie agli interventi di: Giuseppe Russo (presidente della Federazione Nazionale Frutta in Guscio di Confagricoltura), Ambrogio De Ponti (presidente Unaproa), Maria Corte (tecnico del Creso), Enrico Allasia (Allasia Plant), Stefano Gagliasso (Ferrero Trading Lux – Procurement Division) ed Ettore Fontana (Ferrero Trading Lux – Hazelnut Business Development). Le conclusioni, invece, saranno affidate ad Andrea Olivero (Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali). Modera il dibattito Ercole Zuccaro. - Vercelli, Sala Cripta Sant’Andrea, 20 giugno 2014, ore 9: assemblea Confagricoltura Vercelli e Biella. A seguire, alle ore 10, convegno “Nuova fiscalità e reti d’impresa” . Relatori Fabrizio Filiberti, della SAFA srl e Franco Isoardi e Fulvio Bertone del Centro Imprese di BNL Gruppo BNP Paribas. Le conclusioni saranno tratte da Paolo Carrà, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella. PREVISIONI DEL TEMPO Collegandovi a www.nimbus.it www.nimbus.it/italiameteo/previpiemonte.htm *** “La vita, senza una meta, è un vagabondaggio” Seneca
© Copyright 2025 ExpyDoc