4.2013 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS Obiettivo bellezza Come cambia l’industria dei cosmetici ICA R B B A F LA TA PERFET A cena coi danesi La ricetta di un ristorante al top Il consumatore consapevole L’atteggiamento di chi compra cambia di continuo “Sei un consumatore attento?” Jonas Ingerstedt Fotografo, Svezia. Shape è la rivista trimestrale di SCA ed è rivolta principalmente ai clienti, agli azionisti e agli analisti, ma anche ai giornalisti, agli opinion leader e a tutti coloro che sono interessati alle attività e allo sviluppo di SCA. La pubblicazione del prossimo numero è prevista per aprile 2014. Publisher Joséphine Edwall-Björklund Direttore responsabile Marita Sander Redazione Anna Gullers, Ylva Carlsson, Inger Finell Appelberg Ideazione Markus Ljungblom, Maria Lindén Appelberg Stampa Sörmlands Grafiska AB. Katrineholm Indirizzo SCA, Corporate Communications, Box 200, SE-101 23 Stoccolma, Svezia. Telefono +46 8 7885100 Fax +46 8 6788130 SCA Shape è pubblicata in svedese, inglese, spagnolo, tedesco, francese, olandese e italiano, ed è stampata su carta GraphoCote 90 g/m² prodotta da SCA. Ne è ammessa la riproduzione solo previa autorizzazione di SCA Corporate Communications. Il contenuto della rivista esprime il punto di vista degli autori degli articoli e delle persone intervistate e non riflette necessariamente le opinioni della redazione o di SCA. SCA Shape è disponibile in abbonamento o può essere letta in formato pdf su www.sca.com. Cambiamenti di indirizzo vanno segnalati a www.sca.com/subscribe o [email protected] 4.2013 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS Obiettivo bellezza Come cambia l’industria dei cosmetici La cultura del “compro, quindi sono” è provocatoria. Le tendenze sono una grossa trappola per i consumatori. Invece di seguire ciecamente la moda, io ho scelto un arredamento classico per la mia casa e un abbigliamento senza tempo per il mio guardaroba. I miei Malou van Breevoort Fotografa, Paesi Bassi. Assolutamente sì! Visto che il mio lavoro mi porta a viaggiare per il mondo, tocco con mano ciò che siamo capaci di fare noi essere umani. Nel mio piccolo cerco di rimediare: consumo sempre prodotti biologici, spengo la luce e il riscaldamento quando non servono, faccio la raccolta differenziata, uso la bicicletta quando posso. Se sono a casa bevo solo acqua del rubinetto, perché le bottiglie di plastica sono la cosa più dannosa di tutte. In futuro mi piacerebbe poter installare un sistema di pannelli solari sul tetto del nostro condominio. Il contributo I SITI DI SCA SUI SOCIAL NETWORK Youtube.com/ SCAeveryday mostra spot e video tratti dalle conferenze stampa di SCA, nonché da presentazioni e interviste con top manager e dipendenti dell’azienda. Facebook.com/SCA si propone di attirare nuovi talenti, di coinvolgere gli utenti e di fornire informazioni complementari a quelle già presenti su sca.com. CA LA FABBRI TA PERFET A cena coi danesi La ricetta di un ristorante al top Il consumatore consapevole L’atteggiamento di chi compra cambia di continuo Foto in copertina: Caroline Roosmark capi preferiti hanno dai 10 ai 20 anni: classe e qualità non passano mai di moda. Quanto ai cibi, cerco di scegliere solo prodotti bio e senza conservanti. E faccio in modo di non comprare o cucinare mai più di quanto io possa effettivamente consumare. Twitter.com/SCAeveryday offre una sintesi efficace di tutte le ultime novità su sca.com e sulle pagine SCA dei social network a beneficio dei vari utenti, dei giornalisti e dei blogger. Slideshare.com/SCAeveryday è uno spazio dedicato agli investitori e agli analisti, che possono scaricare le presentazioni relative ai rapporti trimestrali e alle assemblee generali annuali. Scribd.com/SCAeveryday rende disponibili online una cinquantina di pubblicazioni, tra cui il rapporto sulla sostenibilità di SCA, il rapporto “Hygiene Matters” e la rivista Shape. Instagram/ SCAeveryday Foto di SCA dal mondo. JONAS INGERSTEDT SOMMARIO 06. Clienti critici I consumatori di oggi sono attivi, ben informati e hanno nuove abitudini di acquisto. Per questo, se vogliono concquistarli, le aziende devono seguire i loro bisogni. 14. Pronta a salpare L’australiana Sophie Ciszek è cresciuta in mare. Oggi è la più giovane velista del Team SCA nella Volvo Ocean Race. 20. Le richieste del futuro L’industria della carta deve affrontare sfide enormi. SCA sta per introdurre nuovi materiali a completamento del processo produttivo della carta. 24. L’unione fa la forza Il sistema HMEx di SCA punta a migliorare l’operatività. Il segreto? Condividere le migliori prassi nelle diverse sedi. 34. L’apparenza conta Il mercato dei prodotti di bellezza e per la cura della persona è in pieno boom. E INOLTRE… 12 ORE con Jan Duin – pag. 26–27 SHAPE UP – pag. 4–5 NEWS DA SCA – pag. 41–43 SAPETE... … dove trovare il più straordinario albergo sugli alberi mai costruito al mondo? Scopritelo a pag.5. 28 IL DESIGNER danese Arne Jacobsen ha lasciato la sua impronta al ristorante Alberto K. LE 8 COSE PEGGIORI PER CHI VIAGGIA IN AUTO 1. Bagni sporchi nei parcheggi, autogrill e stazioni di servizio (60%) 2. Blocchi del traffico (59%) 3. Scarsa qualità dei ristoranti (18%) 4. Lunghe code alla toilette (16%) 5. Lunghe code alla cassa degli autogrill o nelle stazioni di servizio (13%) 6. Automobile troppo calda (11%) 7. Discussioni con il partner, ad esempio sulla strada da seguire o il modo di guidare (10%) 8. Bambini irrequieti sui sedili posteriori (9%) Il sondaggio è stato condotto dall’istituto di ricerca PanelWizard su 850 intervistati di età pari o superiore a 30 anni. Meglio all’aria aperta CIRCA TRE QUARTI dei turisti olandesi giudicano inadeguate le toilette dei parcheggi, degli autogrill e delle stazioni di servizio. Ciò che più li infastidisce sono i bagni sporchi, la mancanza di carta igienica e il cattivo odore. Molti preferiscono evitare le toilette e arrangiarsi all’aperto, come dimostra un recente sondaggio condotto dal marchio Tork di SCA. Le peggiori sono le toilette francesi (51%), seguite dalle spagnole (29%) e dalle italiane (24%), mentre le migliori sono quelle tedesche, olandesi e danesi. I viaggiatori evitano il contatto con il sedile del water (80%), si portano con sé dei rotoli di carta igienica quando viaggiano (74%) e, usciti dal bagno, si disinfettano le mani con un gel igienizzante (69%). Lo sai che... ... i virus dell’influenza sopravvivono anche due giorni su alcune superfici rigide, 30 minuti sulle mani non lavate e fino a 12 ore sulla stoffa, sulla carta e sul tissue. Fonte: Ministero australiano della salute e della terza età Operazioni veloci con la stampa in 3D NEI DIPARTIMENTI di chirurgia del Belgio, la tecnologia di stampa in 3D su carta sta permettendo di risparmiare ore preziose. I medici devono spesso ricostruire il tessuto osseo nel cranio dei pazienti, per esempio una mandibola colpita dal cancro o un’arcata orbitaria 4 SCA SHAPE 4 2013 lesionata in un incidente stradale. Grazie alla lettura dei contorni delle ossa passati allo scanner, ai chirurghi basta premere un pulsante per ricreare modelli fisici in 3D a grandezza naturale. Questi modelli fungono da guide negli interventi chirurgici. F R E D R I K B R O M A N , H U M A N S P E C T R A – W W W. T R E E H O T E L . S E SHAPE UP Scopri cosa succede fuori da SCA VIA IL DOLORE GRAZIE AD UNA PIANTA Le camere del “Treehotel”sono in mezzo alla natura incontaminata. L’ANALGESICO tramadolo è stato trovato nella corteccia della radice di una pianta africana. È la prima volta che una sostanza medicinale viene rinvenuta in natura dopo essere stata già prodotta in laboratorio. Generalmente accade infatti il contrario: i principi attivi vengono scoperti nelle piante e poi riprodotti artificialmente. Ricercatori francesi, svizzeri e camerunesi hanno individuate il tramadolo nella corteccia della radice della Nauclea latifolia, pianta che cresce nell’Africa subsahariana. Vacanza sugli alberi IL TREEHOTEL, situato in Svezia poco più a sud del Circolo polare artico, è in cima alla classifica della CNN per i migliori hotel sugli alberi. L’albergo è composto da sei diverse capanne sospese a un’altezza di sei metri da terra. Altri hotel segnalati: Walnut Tree Farm (Aljezur, Portogallo), Cap’ Cabane (Gironda, Francia) e Red Kite Tree Tent (Powys, Galles). X www.treehotel.se In Svezia si invecchia meglio L’ALBERO PIÙ COMUNE SECONDO un articolo pubblicato sulla rivista Science, la foresta amazzonica ospita 16.000 specie di piante. Di queste, la più comune è l’Euterpe precatoria, una sottile palma imparentata con l’açaí (Euterpe oleracea). LA SVEZIA è il miglior paese del mondo per i pen- sionati. É questo il risultato della prima classifica annuale del Global AgeWatch Index, che ha valutato il benessere della popolazione anziana in 91 paesi. Tra i fattori considerati c’è la sicurezza economica, lo stato di salute, l’occupazione e l’accesso alle informazioni. La Svezia ha ottenuto un punteggio complessivo di 89,9 (su 100), grazie anche al suo sistema pensionistico giudicato il migliore del mondo. X www.helpage.org/global-agewatch SCA SHAPE 4 2013 5 I consumatori di oggi sono intelligenti, consapevoli e impegnati. Solo le aziende che che intercettano questa realtà e offrono valore aggiunto ai loro clienti, avranno un futuro brillante. Shape ha individuato sei tendenze chiave. testo SARA BERGQVIST illustrazioni LADISLAV KOSA Il cliente è sovrano 6 SCA SHAPE 4 2013 FOCUS: I NUOVI CONSUMATORI COMPORTAMENTI DEI consumatori sono cambiati molto negli ultimi 15 anni. La differenza principale è Internet. Il boom digitale ci permette infatti di accedere in ogni momento a una miriade di informazioni. Comprare on-line o in negozio fa poca differenza: quasi tutti gli acquisti iniziano con una ricerca su Google, dal computer o dal cellulare. É dunque difficile immaginare un mondo non digitale. Solo 20 anni fa, si usavano le cabine telefoniche, nessuno conosceva Internet e avere un PC a casa era un lusso che non ci si poteva permettere. Gli acquisti si facevano in negozio e la gamma di prodotti era notevolmente più limitata. Oggi vogliamo tutto, in qualsiasi momento. E lo possiamo avere. I nuovi consumatori condividono con altri la loro esperienza di acquisto: leggono e scrivono I SCA SHAPE 4 2013 7 FOCUS: I NUOVI CONSUMATORI Identikit del nuovo consumatore recensioni, si scambiano informazioni sui social network, criticano negativamente i prodotti e le aziende che non mantengono le promesse. Oggi vogliamo soprattutto società capaci di offrire soluzioni sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. Inoltre, pretendiamo una trasparenza assoluta. Un altro fattore importante è l’invecchiamento demografico. “Presto gli anziani saranno la maggioranza della popolazione elettorale e avranno una notevole influenza politica”, sostiene Cecilia Gyldén, CEO di Movement Consulting, società che fornisce consulenza per la creazione di valore nella distribuzione scandinava. “Non dimentichiamoci che gli anziani rappresentano un gruppo con un elevato potere d’acquisto. Di conseguenza assisteremo inevitabilmente ad un aumento dell’offerta di servizi: trasporto da e per il negozio, consegne a domicilio, corridoi più larghi nei punti vendita, etichette leggibili sui prodotti e confezioni facili da aprire”. LA POPOLAZIONE mondiale invecchia. Allo stesso tempo continua ad aumentare: dai sette miliardi di oggi diventeremo 9 entro il 2050. Ciò significa che ci saranno sempre più persone a contendersi una quantità di risorse inferiore. Conseguenza? Pressioni maggiori per un consumo sostenibile. Riciclaggio, riutilizzo, mercato dell’usato, combustibili alternativi, car sharing, lotta agli sprechi alimentari: sono solo alcune delle tendenze che determineranno i futuri consumi. Anche la crisi economica pesa. “Chi ha un budget limitato di spesa deve guardare innanzitutto al valore di ciò che compra”, spiega Ian Walters, Commercial Capability Manager presso IGD, leader mondiale nel campo delle informazioni per il mercato dei beni di consumo. “Ecco perché facciamo di tutto per trovare buone offerte, prestando più attenzione di prima al prezzo. La recessione ha infatti costretto molti consumatori a modificare le proprie abitudini, ed è possibile che queste abitudini vengano mantenute nonostante la ripresa economica”. 8 SCA SHAPE 4 2013 Coinvolgimento IN UN MONDO dove amiamo definirci attraverso le case in cui abitiamo e gli abiti che indossiamo, è inevitabile tenere gli occhi puntati sulle nostre marche preferite. Con Facebook comunichiamo con le aziende e i loro brand, leggiamo e scriviamo sui blog, interagiamo, non ci lasciamo sfuggire le anteprime e vogliamo essere i primi ad avere l’ultimo prodotto “must” uscito sul mercato. Le aziende più smart sanno come sfruttare questa situazione. Apple crea una spasmodica attesa prima del lancio dei suoi prodotti. Starbucks si rivolge direttamente ai clienti sul suo sito web: in “My Starbucks Idea” i clienti possono suggerire nuovi prodotti e servizi, poi votati da altri clienti; le idee più apprezzate arrivano a totalizzare 50.000 voti. Quando la catena di supermercati americani Duane Reade si è accorta che le vendite dei collant da donna erano calate eccessivamente, ha invitato le clienti ad aprire un blog in cambio della possibilità di vincere un iPad e altri prodotti per un valore massimo di 300 dollari. “L’azienda credeva fermamente nel suo prodotto e ha incoraggiato le blogger a scrivere esattamente quello che pensavano”, osserva Walters di IGD. “In sole sei settimane, sono stati scritti circa 3.000 post e le vendite sono aumentate del 28%”. “La sostenibilità è diventata un fattore trainante. Limitarsi agli obiettivi non è però sufficiente”. Voglia di trasparenza SEMPRE PIÙ consumatori chiedono trasparenza alle aziende che offrono prodotti o servizi. Secondo la società di analisi indipendente Trendwatching, ai brand non basta più non aver nulla da nascondere: ora devono anche essere in grado di dimostrarlo. In Cina, il produttore bio Yi Mu Tian ha creato un sistema di tracciabilità che permette ai consumatori di risalire addirittura al campo in cui ciascun prodotto è stato coltivato, mentre una webcam consente loro di osservare in tempo reale la crescita delle colture. Un altro esempio è 37signals, società americana di applicativi per il web, che invita tutti i suoi clienti a dire ciò che pensano dell’azienda e pubblica le ultime 100 risposte sul suo sito. Coscienza ecologica LA SOSTENIBILITÀ è diventata un elemento trainante. Limitarsi agli obiettivi non è però sufficiente. I consumatori amano le aziende che dimostrano concretamente di preoccuparsi dell’ambiente, delle persone e dei cambiamenti climatici. La catena britannica Unpackaged e l’americana in.gredients vendono ad esempio tutti i loro alimenti privi di imballaggio. L’azienda statunitense Ben & Jerry produce un gelato equo-solidale, oltre ad essere fortemente impegnata sul fronte dell’ambiente e della responsabilità sociale donando parte dei proventi a enti no-profit. C’è anche chi, come la società energetica svedese GodEl, dona la totalità dei suoi profitti a Save the Children o Medici Senza Frontiere. I consumatori amano chi si fa promotore della sostenibilità e odiano invece chi distrugge le foreste, chi sfrutta il lavoro minorile o chi reca danno all’ambiente e alla vita altrui. Un’azienda fortemente criticata dai consumatori è la Dole, colpevole di aver cercato di censurare un reportage sugli effetti tossici di un pesticida utilizzato nelle piantagioni di banane in Nicaragua. Risultato: la catena svedese di fast food Max ha deciso di boicottare i prodotti Dole. SCA SHAPE 4 2013 9 Sempre connessi “Il cliente legge le recensioni del prodotto e dell’azienda sui social network”. SIAMO COSTANTEMENTE connessi con il cellulare, il tablet o il PC e la maggior parte degli acquisti inizia con una ricerca su Internet. È proprio grazie a Internet e ai social network che oggi il consumatore è sovrano. Se da un lato servizi come PriceRunner facilitano le comparazioni dei prodotti e dei prezzi, dall’altro sono sempre più frequenti le visite agli showroom: il cliente va in negozio per vedere il prodotto, poi lo acquista a minor prezzo su Internet. Ma il prezzo non è la sola discriminante. Il consumatore legge le recensioni del prodotto e dell’azienda sui social network e sugli appositi siti. Essere oggi un consumatore attento è più semplice. E, grazie ai social network, le conseguenze per un’azienda che non mantiene le promesse o si comporta scorrettamente possono essere pesantissime. On-line possiamo acquistare quasi tutto (cibo, abbigliamento, elettrodomestici) e pretendiamo sempre di più dai web store. Oltre a offrire prezzi convenienti, devono essere facili da navigare, mostrare molte immagini, facilitare il pagamento e garantire consegne rapide (nel Regno Unito, per alcuni prodotti, Amazon offre addirittura la consegna in giornata). Occhio al prezzo IN MOLTI PAESI la crisi finanziaria rallenta l’economia e limita i consumi. L’utilizzo di buonisconto o altre offerte non è più qualcosa di cui vergognarsi. Al contrario: ci vantiamo dei nostri acquisti low-cost, di aver comprato oggetti di seconda mano o abiti firmati in saldo. “Molti consumatori - osserva Walters - dedicano più tempo agli acquisti per essere certi di ottenere il massimo della convenzienza, soprattutto in caso di prodotti costosi come TV, mobili o auto. Eppure gli stessi consumatori sono ancora disposti a spendere di più se pensano che il prodotto sia affidabile”. In parallelo, emerge una tendenza alla democratizzazione del lusso: cresce il numero di coloro che amano concedersi qualcosa di speciale, dai prodotti per lo sbiancamento dei denti ai cibi costosi, dal cioccolato esclusivo ai vini d’annata e agli abiti firmati. 10 SCA SHAPE 4 2013 “Molti consumatori dedicano più tempo agli acquisti per essere certi di ottenere il massimo della convenienza”. Aziende che fanno tendenza: IGD, Movement Consulting, Trendwatching, Forbes, Tradedoubler, Nielsen, the Consumer Goods Forum, Starbucks, Ben & Jerry’s, Apple, Asus, Nike, 37signals, Secuvie, The Body Shop e GodEl. FOCUS: I NUOVI CONSUMATORI Attenzione alla salute SEMPRE PIÙ SPESSO i “pantofolai” abban- donano il divano per andare in bicicletta, camminare, correre, fare fitness. Mai come oggi comperiamo tute, attrezzi e abbonamenti alla palestra. Nel frattempo cresce l’interesse per il biologico, i cibi funzionali e altri prodotti salutistici, preferibilmente senza conservanti e preparati artigianalmente. Anche l’industria dei cosmetici è influenzata dalla crescente richiesta di prodotti naturali. Un esempio? The Body Shop, azienda che ha assunto una posizione forte a favore dei prodotti naturali sostenibili sotto il profilo etico e ambientale. SCA SHAPE 4 2013 11 SCA attenta ai propri clienti Come azienda leader di prodotti per l’igiene e forestali, SCA deve conoscere i suoi consumatori e capire cosa li motiva all’acquisto. testo SARA BERGQVIST foto PONTUS JOHANSSON P ER CAPIRE COSA vogliono i clienti, possibilmente prima che loro stessi lo sappiano, non si può certo dormire sugli allori. Ecco perché SCA è costantemente impegnata a sviluppare soluzioni innovative e ad analizzare nuove tendenze. L’azienda si serve inoltre di focus group, sondaggi e visite a domicilio per ottenere dai clienti opinioni sui prodotti, livello di soddisfazione e aspetti migliorabili. Una strategia è chiedere ai clienti di tenere un diario e fare un collage fotografico dei prodotti che utilizzano. Sondaggi a parte, SCA osserva attentamente il comportamento dei consumatori in negozio. “Oggi è fondamentale sapere cosa spinge il consumatore all’acquisto e come questo si muove in negozio e tra gli scaffali”, sottolinea Mats Kvarnung, VP market and business development di SCA. Le preziose informazioni ottenute possono essere utilizzate nell’intera catena, dalla progettazione allo sviluppo del prodotto, fino alla comunicazione e alle vendite. “Un esempio concreto è il nuovo packaging di Libero: i codici-colore aiutano infatti il consumatore a trovare con facilità sullo scaffale il prodotto della misura più adatta”. Parallelamente, SCA si avvale di analisti indipendenti che studiano sia le tendenze al consumo, sia quelle sociali più in generale. Oggi una delle tendenze più evidenti è l’invecchiamento della popolazione mondiale. Per approfondire la 12 SCA SHAPE 4 2013 Mats Kvarnung, VP market and business development di SCA. Frida Ohlander, brand director di SCA. conoscenza dei consumatori anziani, SCA utilizza la speciale tuta che fa invecchiare di 30-40 anni chi la indossa. La tuta viene usata con una doppia funzione. All’interno dell’azienda, per ricavare informazioni utili sullo sviluppo prodotto, la progettazione e il packaging. E all’esterno, per sensibilizzare i clienti (negozi, strutture sanitarie e assistenziali) alle esigenze di questa tipologia di consumatori. Per SCA, il cambiamento nella distribuzione anagrafica significa soprattutto un aumento della domanda dei prodotti per l’incontinenza. “Negli anni ’80, TENA è stato il primo marchio in Europa a commercializzare al pubblico i prodotti per l’incontinenza”, ricorda Svein Ryan, VP sales and marketing di SCA. “Negli ultimi anni abbiamo constatato che i nostri clienti dedicano sempre più spazio in negozio ai prodotti per l’incontinenza. Il nostro obiettivo è soddisfare le esigenze dei consumatori anziani”. Un’altra tendenza rilevante è la progressiva digitalizzazione. Per stare al passo con il numero crescente di clienti che vogliono acquistare online, TENA ha istituito un web store in diversi paesi. “Abbiamo visto che anche altri distributori, sia del commercio tradizionale che dell’e-commerce, sono molto interessati a un ulteriore sviluppo di questa risorsa”, conclude Ryan. In Europa l’e-commerce copre ancora una quota relativamente limitata del fatturato totale, ma è FOCUS: I NUOVI CONSUMATORI “Oggi una delle tendenze più evidenti è l’invecchiamento della popolazione mondiale”. PONTUS JOHANSSON un canale distributivo in rapida espansione. “Le nostre categorie comprendono i prodotti più allettanti per gli acquisti on-line”, spiega Kvarnung. “Mettere su famiglia è la ragione principale che spinge la gente a cambiare abitudini e ad acquistare via Internet. Oggi collaboriamo con tutti i nostri principali clienti, ad esempio la catena di supermercati ICA. Li aiutiamo ad aprire i loro web store”. La tuta invecchiante di SCA fa sentire chi la indossa più vecchio di 30-40 anni. Questa tuta serve per fornire informazioni utili allo sviluppo prodotto, alla progettazione e al packaging, ma anche ad aumentare la sensibilità nei confronti delle esigenze dei consumatori più anziani. ATTUALMENTE LA costruzione di relazioni solide con i clienti non può che avvenire attraverso la pubblicità e il marketing digitale. “In Scandinavia - continua Kvarnung - abbiamo molti casi di successo. Ad esempio Girls 1st, un’iniziativa Libresse per fornire consulenza e supporto alle adolescenti alle prese con la prima mestruazione, ma anche il club Libero, dove comunichiamo con i neo-genitori”. Una cosa è chiara: i consumatori vogliono avere la garanzia che non siano solo i prodotti di marca che acquistano a essere sostenibili, ma che lo sia anche l’azienda produttrice. La trasparenza è diventata infatti molto importante. “Oggi noi consumatori siamo sempre più inclini a fare delle ricerche sull’azienda”, afferma Frida Ohlander, brand director di SCA. “Se io acquisto un prodotto, voglio assicurarmi che sia stato fabbricato in modo sostenibile e che l’azienda che lo produce meriti la mia fiducia trattando bene i suoi dipendenti”. SCA SHAPE 4 2013 13 10 DOMANDE Surf o vela? Per Sophie Ciszek, cresciuta praticando entrambi, è un vero dilemma. Per ora si dedica alla vela. E visti i suoi trascorsi nautici, è naturale che abbia scelto di allenarsi per la Volvo Ocean Race. Acqua di mare nelle vene L testo e foto ANNA GULLERS ’australiana Sophie Ciszek è per ora la più giovane velista dell’equipaggio di sole donne che parteciperà con i colori di SCA alla prossima edizione della Volvo Ocean Race: nove mesi di navigazione in una regata che è tra le più impegnative del mondo e in passato ha messo a dura prova molti velisti uomini. Fino al momento della partenza, prevista per ottobre 2014, Sophie sarà di stanza a Lanzarote, nell’arcipelago spagnolo delle Canarie, dove il Team SCA si sta sottoponendo a un duro allenamento. Che tipo di educazione ha ricevuto per arrivare fin qui? Sono cresciuta in mare. Mio padre, americano, ha conosciuto mia madre, velista australiana, in Sudafrica, mentre stava circumnavigando il mondo in solitaria. Per un certo periodo ho addirittura vissuto con i miei genitori su una barca. La mia è anche una famiglia di surfisti, e a volte la vela è passata in secondo piano. Ora, però, è il surf a dover aspettare. Per quanto mi ricordo, sono sempre andata in barca a vela. Il primo campo velico l’ho fatto quando avevo sette anni e vivevamo negli USA. Ho iniziato con i dinghy, poi sono passata a barche più grandi con mio padre. Più tardi ho voluto cimentarmi con la vela 14 SCA SHAPE 4 2013 Conoscete bene la nuova barca del Team SCA? Scoprite tutto quello che volete su: www.teamsca.com oceanica su altre imbarcazioni. Nel porto turistico della mia cittadina era ormeggiato un trenta metri. Un giorno mi sono presentata e ho chiesto: “Posso venire con voi?”. Mi hanno presa. In Australia è strano vedere una ragazza su una grossa barca. Spesso siamo considerate troppo minute e non abbastanza forti. Io, per fortuna, sono alta e robusta. Ma non avrei mai pensato di partecipare alla Volvo Ocean Race, anche perché non ce n’era mai stata l’occasione. Almeno finora. Com’è iniziata questa avventura? Ero in Indonesia a fare surf. Un giorno ho ricevuto un’email da mio padre: chiedeva se avevo sentito parlare di un equipaggio femminile per la Volvo Ocean Race. Gli ho subito risposto dicendo che ero interessata. Dopo il periodo di prova a Lanzarote, ho avuto una settimana di tempo per tornare a casa, fare le valigie, lasciarmi alle spalle la vita di Sydney e tornare in Europa come membro dell’equipaggio. Cos’è importante durante il periodo di prova? Naturalmente devi dimostrare le tue capacità veliche e il tuo adattamento allo spirito di squadra. Poi controllano la tua forma fisica e valutano l’impegno che ci metti, tutto ciò per capire fino in fondo la tua determinazione. SCA SHAPE 4 2013 15 10 DOMANDE “Ho imparato che, per il bene di tutti, è fondamentale aver cura della propria igiene”. Sophie Ciszek Età: 27 Vive a: Sydney, Australia Nazionalità: australiana/ americana Talento nascosto: una vena artistica che esprime creando gioielli. Studi compiuti: diploma di masso-fisioterapista Obiettivo per la Volvo Ocean Race: migliorare le proprie capacità veliche. Ora che fa ufficialmente parte di Team SCA, qual è il suo ruolo nel gruppo? Sono una persona solare, che ama stare in compagnia e divertirsi. Durante gli allenamenti, capita che mi butti in mare dalla barca per farmi una nuotata. Penso che sia un retaggio della mia cultura del surf. Ma in barca so essere anche molto competitiva. C’è qualcosa che la spaventa in questa sfida? Non ho paura dell’oceano e ho rispetto per le tempeste. L’oceano non lo puoi controllare, ma con un po’ di esperienza puoi imparare a gestirlo. Inizialmente, mi preoccupava non conoscere nessuno in un team dove c’era invece chi già si conosceva. Oggi, mi preoccupa di più il fatto che siamo tutte donne e non abbiamo l’esperienza degli uomini. Tutto quello che ho imparato in 16 SCA SHAPE 4 2013 ADDESTRAMENTO CONTINUO LA DISCIPLINA militare è all’ordine del giorno per le veliste dell’equipaggio tutto femminile del Team SCA che si preparano ad affrontare la Volvo Ocean Race. Non c’è spazio per i pigri o i festaioli. Per sei o sette giorni alla settimana, le ragazze devono seguire un programma impegnativo e piuttosto monotono. I giorni liberi sono rari e mai prestabiliti. “Cosa facciamo nel tempo libero? La maggior parte di noi resta a casa e dorme”, dice Sophie. LA MATTINA INIZIA in palestra. Oggi gli esercizi sono trazioni, scelte dal preparatore atletico Santi Casanova. barca, l’ho imparato dagli uomini e quindi navigare solo con donne significa per me andare sulla fiducia. Ma ho abbastanza esperienza per sapere che lavorando sodo possiamo farcela, soprattutto grazie al supporto e all’allenamento che stiamo ricevendo. Avete qualche possibilità di vittoria? Credo di sì. In fatto di istruttori, metodi di allenamento, strutture e supporto a terra, abbiamo a disposizione il meglio. Abbiamo quindi tutte le possibilità per farcela. Sostenere un allenamento così intenso ci permette di compensare ciò che a noi donne manca in termini di forza fisica ed esperienza rispetto agli uomini. Il nostro vantaggio è che abbiamo tutto il tempo per capire come evitare grossi errori e navigare in sicurezza. Non la spaventa il fatto di non avere una doccia a bordo? A bordo ci sono le salviettine umidificate di SCA! 7:00 La giornata inizia in palestra nella vicina cittadina di Puerto del Carmen. 8:30 Colazione in foresteria, dove i due cuochi Hanna Björkman e Nicolas Angulo preparano tutti i pasti. 9:30 Ritrovo al porto turistico. Le veliste e lo staff di supporto a terra preparano insieme la barca. Le ragazze del Team SCA devono sapere tutto il necessario sui materiali e gli equipaggiamenti. 10:00 Incontro con i quattro istruttori per discutere l’allenamento della giornata; potrebbe trattarsi di imparare una manovra specifica che richiede particolare attenzione, o di allenarsi ad ammainare ancora più rapidamente le vele. 10:30 Gli istruttori e l’equipaggio salpano per le circa sei ore di allenamento in mare. 16:30 Rientro in porto. 19:00 Cena in foresteria. Rapporti con i giornalisti, conferenze via Skype, ecc. La società di produzione televisiva Strix sta realizzando un documentario sul Team SCA, con interviste individuali a fine giornata. Dovremo aspettare le piogge e poi mettere dei secchi in coperta, denudarci e lavarci. Ho imparato che, per il bene di tutti, è fondamentale aver cura della propria igiene. So che ora non ha molto tempo per sé, ma cosa fa quando ha un giorno libero? Prendo la mia tavola da surf e vado nella parte occidentale dell’isola, che è considerata il paradiso dei surfisti. É un po’ come essere a casa. Dopo la VOR, quale sarà la prossima sfida? Mi prenderò una lunga vacanza per fare surf. Poi forse farò un’altra edizione della VOR. Oppure mi sposerò e avrò dei figli. O lavorerò come massofisioterapista. Ma potrei anche fare il giro del mondo in barca a vela, da sola o in coppia. O diventare istruttrice. Insomma, da questa esperienza possono nascere tantissime opportunità. SCA SHAPE 4 2013 17 Un’app per le manine Occuparsi dei bambini malati può essere un problema per i genitori, costretti perciò ad assentarsi dal lavoro. In età prescolare, i bambini possono però salvaguardare il benessere di tutti lavandosi le mani. Una nuova app per tablet li aiuta a farlo. testo SUSANNA LINDGREN foto ISTOCKPHOTO SECONDO UN RECENTE sondaggio internazio- Scarica sul tuo tablet l’app di Ella Lavamani dall’App Store. nale, tre genitori su quattro sono convinti che potrebbero chiedere meno permessi per malattia se i loro figli in età prescolare avessero un’idea più chiara di come lavarsi le mani. “Lavandosi bene le mani con acqua e sapone si può impedire la trasmissione di virus e batteri”, fa notare Rolf Andersson, esperto SCA di igiene. “È però altrettanto importante asciugarsele bene, perché le mani umide possono essere un veicolo di contagio. In età prescolare, la cosa migliore è usare asciugamani di carta usa e getta. In generale, sapere come, quando e perché lavarsi le mani dovrebbe essere naturale come lavarsi i denti”. Una nuova app mostra come si fa. In occasione della Giornata mondiale per la pulizia delle mani, il 15 ottobre, il marchio Tork di SCA ha lanciato un’app per tablet indirizzata ai bambini in età prescolare. L’applicazione si chiama “Le avventure di Ella nel lavaggio delle mani”: è stata concepita per aiutare genitori ed educatrici di scuola materna a insegnare ai bambini come lavarsi le mani. “Abituare i bambini è un compito difficile per i genitori e le educatrici”, osserva Jenny Logenius, regional brand manager di Tork in Scandinavia. “Le app sono facili da usare e sono un ottimo strumento per rendere i contenuti divertenti e informativi. Questa applicazione è stata sviluppata prendendo come gruppo di riferimento proprio i bambini”. L’app permette di immergersi in un’esperienza interattiva, che unisce gioco e pedagogia per insegnare ai bambini dai 2 ai 6 anni a capire perché, quando e come lavarsi le mani. La configurazione è intuitiva e senza testo scritto, così che anche i bambini più piccoli possano usarla facilmente. L’app è scaricabile sia dall’App Store che da Google Play. SCA SHAPE 4 2013 19 Le designer Anna Glansén e Hanna Billqvist, dello studio Tomorrow Machine, insieme a Hjalmar Granberg, ricercatore dei materiali presso Innventia. 20 SCA SHAPE 4 2013 MERCATI Scenari futuri La cattiva notizia è che l’industria della carta deve confrontarsi con sfide enormi. La buona notizia è che esistono molte applicazioni alternative con grandi potenzialità. Si tradurranno in realtà? testo ULF WIMAN foto INNVENTIA E È VERO CHE LE foreste continuano a crescere oggi più che mai, altrettanto vero è che l’industria della carta stampata resta in crisi. A fronte della sempre minor richiesta di carta da stampa, l’industria cerca alternative per l’utilizzo del legno e della pasta di legno. Ma quali sono queste alternative? E le cartiere riusciranno davvero ad adattarsi alla nuova realtà industriale? Le idee non mancano: le applicazioni di carta spaziano dalle biciclette ai componenti per l’industria aerospaziale, dai pannelli solari usa e getta ai presidi medico-chirurgici. Nel mondo esistono numerosi progetti di ricerca e sviluppo che guardano con attenzione ai materiali interattivi come i biocompositi e le fibra di carbonio a base di lignina. Poi c’è la nanocellulosa, che è stata paragonata all’altro “supermateriale” nuovo, il grafene. Grazie alle sue proprietà, la nanocellulosa si presta infatti a una grande varietà di applicazioni ad alta tecnologia, il cui unico limite pare essere quello dell’immaginazione umana. Tra i più attivi in questo campo c’è l’istituto di ricerca svedese Innventia, con sede a Stoccolma, S che elabora i risultati degli studi effettuati sulle materie prime di origine forestale. “Oggi tutto sembra possibile”, dice Paul Krochak, coordinatore di un recente progetto Innventia mirato a delineare i possibili scenari futuri dell’industria della carta e le relative conseguenze, oltre a individuare le strategie per affrontarli. LA MAGGIOR PARTE delle idee è tecnicamen- te realizzabile, ma la vera sfida sarà la produzione in serie per renderle economicamente realizzabili. Grazie alla domanda crescente di materie prime rinnovabili e sostenibili, potrebbero nascere una miriade di opportunità per la creazione di attività redditizie basate sull’utilizzo del legno e della fibra di cellulosa. Le cartiere devono però affrontare un’altra sfida: trovare prodotti alternativi per contrastare il calo della domanda di carta da stampa. Mentre si discute su come sfruttare al meglio le macchine e le risorse disponibili, il tempo vola. Negli USA, le vendite di carta da stampa si sono più che dimezzate rispetto al 2000. Nel breve termine, a causa del sempre maggior utilizzo dei contenuti in formato elettronico, non si intravede alcuna SCA SHAPE 4 2013 21 MERCATI Grazie al sottile rivestimento di plastica sulla nuova carta da imballaggio, il contenitore può essere usato per servire cibo anche sugli aerei. inversione di tendenza. Secondo Krochak, “quella della carta è sempre stata un’industria dai grandi volumi, nell’ordine delle tonnellate. Alcuni sostengono che si deve continuare così, adattando i volumi di produzione alla tipologia di domanda. Altri invece sostengono che si deve cambiare: che bisogna guardare ai profitti, non ai volumi, abbandonando la produzione in serie a favore di prodotti di nicchia ad alta redditività”. ALCUNE CARTIERE hanno già affrontato con successo il cambiamento, per esempio iniziando a produrre tessili. Altre affiancano la produzione di carta alla generazione di energia. Ma prima di trovare nuovi impieghi per le vecchie linee cartarie, resta ancora molto da fare. 22 SCA SHAPE 4 2013 È vero che si moltiplicano ovunque i progetti di ricerca e sviluppo, ma nella maggior parte dei casi si rivolgono ad applicazioni e prodotti completamente nuovi. “Tra le principali industrie del settore sembra esserci un rinnovato interesse per la ricerca”, conferma Krochak. “Ma la produzione alternativa è un concetto nuovissimo. Anziché limitarsi, come è accaduto finora, a migliorare il processo tradizionale, la ricerca e lo sviluppo devono mirare al nuovo”. Ora nel settore si incomincia davvero a parlare di alternative. “Sono in molti oggi a valutare con interesse le potenzialità del nostro progetto. L’industria della carta deve guardare in faccia i problemi. Da questo punto di vista, io sono convinto che siamo finalmente a una svolta”. ADATTARSI A UNA NUOVA REALTÀ TROVARE NUOVI PRODOTTI e soluzio- ni. Non c’è altro modo di sopravvivere per la cartiera SCA di Ortviken, vicino a Sundsvall, in Svezia. Dal XIX secolo lo stabilimento ha già cambiato produzione diverse volte. Dagli anni ’90 produce carta patinata da stampa, patinata leggera (LWC) e offset non patinata. Ora, con il lancio di una nuovissima area prodotti, SCA sta per iniziare una nuova avventura: il packaging sostenibile, categoria che comprende vari tipi di carta da imballaggio. Spiega Rolf Johannesson, VP sales and marketing: “L’attuale situazione di mercato ci ha costretto a guardare in nuove direzioni, a sviluppare prodotti capaci di integrare la nostra offerta di carta da stampa e kraftliner”. Il comparto del packaging sostenibile si occupa di produrre materie prime per una gamma sempre più ampia di materiali da imballaggio. “Introduciamo nel segmento del packaging prodotti potenzialmente competitivi in termini di costi, con eccellenti proprietà di stampa. Inoltre, grazie alla bassissima quantità di emissioni di CO2 per tonnellata di prodotto, garantiamo un’impronta ambientale senza eguali”, conclude Johannesson. Il controllo totale dei materiali utilizzati nel ciclo produttivo rende il packaging ideale anche per la conservazione degli alimenti. ͩϺͽͺϟͽΫͻΆͽϟΰͿΆ ͶΫвͽ ͟ϺͼΫͷͽгς;ϟͻϟͿςͽΫ ΰΫͻςͿͺͺϟΫΰͿςϡг ͶͻΉΰͿϟͻϟʹгϲ ͺϺϲϟͽΆ ͠͵ςͽςΰͺΫΉ ;ϡϟͶϺͺΉ ͶͻΉͿϺΫͻςͿͽгϲ ͺϟͼͽΫͿ άϟͼϟͷͽϟΰͿΆ ͳςΰ;ͻΫͿͽϟвΫϡςͽͶг Ͷΰ;ςͽΰςϡϟʹ ͶͻΉϡΫΰϲϟͶͽгϲ ͼΫͿςϡΫͻϟʹ φΫͻς;ϡϟͶϺͺ ʹϟʹΰςϲϡς͵ϟͽΫϲ Ϡϟΰΰ ͧϡϟςΰΰϟͽΫͻΆͽгς ͺϟͽΰϺͻΆͿΫ ;ϟ͵͵ςͽςΰͺϟͼϺ ϟΰͽΫ΄ςͽΈϟΰϟʹ ıńŜńœŔŒňŗŎŚŌţňʼnŏńʼnŖœŔŒŝʼnņńŜŗŊŌŋőŠŌŊŌŋőŠ ŐŌŏŏŌŒőŒņŏŢňʼnōœŒņŕʼnŐŗŐŌŔŗıńŜŌŔʼnŕŗŔŕş ŋőńőŌţŌœŒňřŒňŎŔńŅŒŖʼnţņŏţŢŖŕţʼnŕŖʼnŕŖņʼnőőŒōśńŕŖŠŢ ʼnŊʼnňőʼnņőŒŇŒŐŌŔŒņŒŇŒŎŔŗŇŒņŒŔŒŖńŊŌŋőŌİşőʼnŕʼnŐ ŒŖņʼnŖŕŖņʼnőőŒŕŖŠŋńŖŒśŖŒňʼnŏńʼnŐ Come migliora Quando uno stabilimento SCA in qualche parte del mondo trova un modo migliore per fare qualcosa, come si applica la lezione nelle altre sedi? Il sistema HMEx permette di condividere le migliori prassi e risolvere i problemi una volta per tutte. testo SUSANNA LINDGREN illustrazione ISTOCKPHOTO Fred Albrecht 24 SCA SHAPE 4 2013 SI CHIAMA HMEX: Hygiene Manufacturing Excellence, cioè eccellenza nella fabbricazione dei prodotti per l’igiene. É la sigla di un sistema standardizzato per raggiungere l’efficienza e l’ottimizzazione delle prestazioni nella produzione industriale. Basato su una serie di migliori prassi, consente alle sedi SCA in tutto il mondo di operare al massimo livello. Oltre ad essere il VP product supply America, Fred Albrecht è il responsabile del lancio nel 2012 dell’HMEx nelle Americhe. Dopo un anno e mezzo, intravede già enormi miglioramenti. Cosa differenzia l’HMEx dagli altri programmi per il miglioramento della performance? L’HMEx non è un programma. È un modo essenziale di operare e migliorare costantemente l’attività aziendale attraverso la condivisione delle migliori prassi e l’adozione di nuove modalità di lavoro. È una disciplina che rafforza le conoscenze e le competenze di tutti i dipendenti, dai manager agli operatori di macchina. Come avete sviluppato l’HMEx? Abbiamo iniziato dalla DOM, il meeting di organizzazione delle operazioni giornaliere che ha la stessa agenda in tutte le sedi SCA. In estrema sintesi, l’obiettivo è valutare le perdite e concordare una strategia per eliminarle nel più breve tempo possibile. Cosa intende per perdite? Qualsiasi cosa che impedisce al risultato di tradursi in una performance perfetta. Per esempio una problematica di sicurezza, sprechi eccessivi, tempi morti imprevisti, un consumo energetico superiore al normale. La fi losofia HMEx prevede di contribuire a risolvere definitivamente un problema, anziché limitarsi a metterci una pezza. É questo il modo per continuare a migliorare. Spesso parliamo di rigore: intendiamo diligenza e impegno verso il processo standardizzato di risoluzione dei problemi. La sicurezza rientra nell’ottica dell’HMEx? La sicurezza è una priorità: l’HMEx non solo ci fornisce ottimi strumenti per poter attuare valide TECNOLOGIE re in fretta prassi di sicurezza, ma ci permette anche di realizzare rapidamente le nuove prassi migliori. Un esempio è la soluzione esclusiva sviluppata in una delle nostre sedi per rintracciare la posizione dei carrelli elevatori. Utilizzando una luce azzurra, che si accende sul pavimento davanti al carrello elevatore in movimento, è facilissimo capire dove sia diretto. Una volta attuata, questa soluzione è stata trasmessa attraverso l’HMEx e applicata come migliore prassi in altre sedi. Come avviene la condivisione delle migliori prassi? Una delle caratteristiche distintive del team HMEx è la capacità di guardare alla realtà di ciascuna sede e stabilire se esiste una migliore prassi meritevole di essere condivisa e trasmessa con relativa rapidità alle altre sedi attraverso l’HMEx. Essendo responsabile della fornitura di prodotti, il mio compito è garantire risultati. Sarei uno sciocco se non approfittassi delle esperienze di altre sedi, visto che possono aiutarci a concentrare i nostri sforzi sul miglioramento costante del nostro business. Il meglio può anche essere qualcosa che non abbiamo creato noi. L’importante è utilizzarlo nel migliore dei modi per eccellere come azienda. Qual è il modo per diffondere la mentalità giusta a tutti i livelli aziendali? Oltre ad avere una leadership valida, la chiave è RISULTATI GARANTITI CON L’HMEX L’HMEx è quantificato e controllato da un certo numero di indicatori chiave della performance, come l’efficienza delle macchine per la carta, l’efficienza della trasformazione della carta tissue, la riduzione degli sprechi e il tasso di infortuni (ridotto del 14% nel periodo 2011-2013). Anche l’efficienza del macchinario nel suo complesso è notevolmente migliorata, soprattutto nelle Americhe e nell’Asia/ Pacifico, grazie alla recente introduzione dell’HMEx in queste regioni. L’HMEX IN BREVE L’HMEX È STATO introdotto da SCA nel 2008 per migliorare la performance nelle sedi europee. Questo processo ha dimostrato che il cambiamento dei comportamenti critici può aggiungere valore a tutti i livelli. Dal 2012 viene utilizzato in tutto il mondo negli stabilimenti di produzione dei prodotti per l’igiene. L’obiettivo finale dell’HMEx è contribuire al Word Class Manufacturing concentrando gli sforzi dell’azienda sulla sicurezza, la qualità, la strategia, la performance produttiva e il risparmio di energia e materie prime. Quello del modello HMEx è un approccio diretto, dove il team HMEx, guidato da Helder Marcelino, VP imparare facendo. Gli esperti dell’HMEx si recano nelle varie sedi per offrire una formazione teorica e favorire l’apprendimento della mentalità, dei comportamenti e dei processi corretti. Ma contiamo anche sui nostri leader e sulla loro disponibilità a trascorrere del tempo in fabbrica per dimostrare i comportamenti da seguire. La sola realizzazione di un processo corretto non è mai sufficiente. Occorre che l’intera organizzazione sia coinvolta attivamente nel percorso di apprendimento e adattamento. Penso che ciò che distingue SCA sia proprio la sua attenzione ai comportamenti a un livello così profondo di performance aziendale. Qual è il valore aggiunto per il continente americano dopo un anno e mezzo di sviluppo? L’HMEx ha avuto un impatto enorme, ma il merito va soprattutto alle nostre persone. Lo si capisce da come operano i leader e i dipendenti della mia organizzazione. E lo si capisce anche da molti altri aspetti. Da quando abbiamo introdotto l’HMEx, si è riscontrato un notevole miglioramento nell’efficienza, dalle macchine per la carta alla trasformazione della carta tissue, fino ai prodotti per la cura personale. A dimostrare il successo dell’HMEx è anche la riduzione degli sprechi. Ma questo è un “work in progress”. Dovrà essere sempre così. Oggi siamo solo agli inizi. Helder Marcelino per l’eccellenza produttiva nella fornitura globale di prodotti per l’igiene, trascorre la maggior parte del tempo con i colleghi in stabilimento. “Il nostro principio chiave è condividere le conoscenze e favorire l’apprendimento di nuovi comportamenti essendo presenti, lavorando con le persone sulle loro problematiche quotidiane e migliorando le condizioni di lavoro e i risultati giornalieri”, spiega Marcelino. “Stiamo sviluppando la giusta conoscenza dei principi chiave dell’HMEx, potenziando i nostri punti di forza individuali e trasformando l’HMEx in una cultura globale della performance”. SCA SHAPE 4 2013 25 12conORE Jan Duin Insieme a un ristretto numero di colleghi, l’assistente operatore Jan Duin lavora con passione nella sede SCA di Assen nei Paesi Bassi, dove si produce un articolo esclusivo dell’offerta globale del Gruppo. Ma il suo è un luogo di lavoro speciale, anche sotto altri punti di vista. testo JAN TAZELAAR foto MALOU VAN BREEVOORT Una giornata di lavoro tipo in SCA La sveglia suona presto a casa Duin, perché Jan detesta fare le cose di fretta. Così ha tempo a sufficienza per fare colazione con calma insieme alla compagna Jolanda, che è anche una sua collega di lavoro. 4:30 26 SCA SHAPE 3 2013 WASHANDJE È UN’INVENZIONE tutta olandese. Forse meno tipica dei mulini a vento e degli zoccoli di legno, ma altrettanto funzionale. La maggior parte degli olandesi lo considera indispensabile per la propria igiene personale. Recentemente, ne è stata messa a punto una versione monouso, imbevuta di lozione detergente. Gli washandje sono stati lanciati nel 2007, da un’azienda della città olandese di Assen, come prodotto di alta qualità per la cura della persona. È stato così costruito un nuovo stabilimento, dove fin dall’inizio sono stati Jan porta fuori il cane, un bulldog francese, poi prende la bicicletta in garage. La giornata inizia presto alla SCA di Assen. Dopo un breve tragitto in bici, Jan e Jolanda arrivano ai cancelli dello stabilimento. Ogni mattina Jan è sempre il terzo a varcarli. Foto 1 Dopo un’ora nel reparto imballaggio, Jan si sposta nella produzione, dove di solito resta fino a fine giornata per eseguire interventi di manutenzione, sbloccare i macchinari, sostituire i rotoli di tissue. Foto 2 6:00-6:20 7:00 8:00 Un camion ha appena scaricato alcuni pallet di rotoli di tissue. Jan aiuta a trasportarli all’interno della fabbrica. 11:00 12 ORE “Se le macchine non le faccio funzionare io, tutti gli altri se ne possono andare a casa”. reclutati dipendenti specificamente addestrati nell’ambito di un programma sociale per la formazione al lavoro delle categorie protette. Gli washandje monouso, venduti con il marchio JOYinCARE, sono fabbricati da persone che avrebbero avuto difficoltà a trovare un posto in un’azienda normale. Il piccolo stabilimento ha 21 dipendenti, di cui uno è Jan Duin. Due macchinari sfornano i guanti imbevuti. Jan è ufficialmente incaricato di assistere l’operatore di macchina, ma è anche molto disponibile a dare una mano ai colleghi e ai superiori per qualsiasi altra mansione. JAN È STATO ASSUNTO nel 2010. Grazie alla sua fedeltà e allo spirito di squadra, è subito arrivato alla posizione attuale. Il suo superiore, Henk Stoker, ha per lui solo parole di elogio. “Nonostante le sue difficoltà personali, Jan è sempre disponibile Pausa pranzo e quattro chiacchiere con i colleghi. 12:00-12:30 con tutti. È un piacere averlo con noi”. Jan è molto orgoglioso del suo lavoro: “Queste macchine sono il cuore della fabbrica. Se non le faccio funzionare io, tutti gli altri se ne possono andare a casa”. Malgrado i problemi cronici di salute dovuti a un incidente, Jan non ha mai perso un giorno di lavoro e non si è mai presentato in ritardo. L’azienda, che è stata acquisita da SCA meno di un anno fa, è per lui come una famiglia. Tra i colleghi ha anche trovato la compagna della vita, con cui convive in una casa a 10 minuti di bicicletta dalla fabbrica. Grazie a SCA, l’idea dei guanti imbevuti monouso ha oggi preso piede anche nel resto del mondo. Recentemente, la sede di Assen ha effettuato la sua prima esportazione di prodotti con il popolare marchio TENA. E presto Jan potrebbe avere talmente tanto lavoro da non trovare più il tempo per tagliare l’erba del prato. JAN DUIN Età: 35 Qualifica: Assistant machine operator alla SCA di Assen Vive ad: Assen, in Olanda Famiglia: la compagna Jolanda, due gatti e un cane. Hobby: il suo quad SMC, che ha personalizzato, e il suo home cinema ultramoderno. Piatto preferito: tutto ciò che gli prepara Jolanda. Talento nascosto: creazione di mobili e un malcelato impulso ad aiutare gli altri. È ora di tagliare il prato della fabbrica, uno di quei lavoretti che vengono saltuariamente affidati a Jan. Questa è la stagione dell’influenza, e in alcuni reparti mancano dei colleghi. Dopo aver sostituito un rotolo di tissue, Jan corre ad assistere le addette all’imballaggio, dove lavora anche Jolanda. Foto 3 Gli ultimi operai escono dalla fabbrica. Anche Jan e Jolanda prendono le loro biciclette per tornare a casa. Lungo la strada fanno la spesa e decidono chi di loro preparerà la cena. Breve uscita con il cane. Poi serata tranquilla davanti alla TV o in garage, dove Jan adora mettere a punto il suo quad (la verniciatura speciale è opera sua). 14:00 15:30 16:00 19:00 SCA SHAPE 4 2013 27 SUL TETTO DEL MONDO La popolarità della cucina scandinava è cresciuta enormemente negli ultimi anni. Due chef di un raffinato ristorante di Copenaghen hanno deciso di rivisitarla in modo del tutto originale. Aggiungendo un tocco di cucina francese. testo ULF WIMAN foto JONAS INGERSTEDT MERCATI Jeppe Foldager Dall’alto del Radisson Blu Royal Hotel, l’Alberto K offre una magnifica visuale di Copenaghen. Il ristorante è considerato tra i migliori in Danimarca, ma i due chef non hanno molto tempo per godersi il panorama. Daniel Ditman SCA SHAPE 4 2013 29 MARKET G LI OSPITI DEL ristorante Alberto K, al 20° piano del Radisson Blu Royal Hotel di Copenaghen, godono di una vista mozzafiato sulla città e sull’Öresund, il braccio di mare tra Danimarca e Svezia. I due nuovi chef del ristorante, Jeppe Foldager e Daniel Ditman, offrono un menù all’altezza del panorama. Quando sono arrivati, ad aprile, Foldager aveva appena vinto la medaglia d’argento al prestigioso concorso “Bocuse d’Or”, il campionato mondiale degli chef. L’Alberto K era allora annoverato tra i ristoranti della “Nordic wave”, ma Foldager e Ditman lo stanno trasformando in un ristorante franco-scandinavo, classico e moderno al tempo stesso. La cucina scandinava è in voga da diversi anni, grazie soprattutto al ristorante Noma di Copenaghen. “È fantastico lavorare nel paese che vanta uno dei migliori ristoranti al mondo, perché ciò accresce l’interesse verso tutti gli altri ristoranti”, osserva Foldager. Perché allora lasciare la vecchia strada per la nuova? Spiega Ditman: “Quando abbiamo aperto, ci siamo guardati intorno e abbiamo visto che c’erano quattro ristoranti nuovi a Copenaghen, tutti con cucina scandinava. Noi volevamo distinguerci”. “Ogni volta che cambia ristorante”, aggiunge Foldager, “lo chef crea piatti nuovi, ma resta fedele allo stile che gli è congeniale”. 30 SCA SHAPE 4 2013 FATTO ALLA NORDICA IL “MANIFESTO della nuova cucina scandinava” in 10 punti, elaborato nel 2004 da 12 chef scandinavi, mira a “esprimere la purezza, la freschezza, la semplicità e l’etica che noi riteniamo essere le qualità principali della nostra regione”. Si punta sia sull’arte culinaria che sugli ingredienti e i prodotti freschi. La cucina dovrebbe rispecchiare l’offerta stagionale e utilizzare ingredienti locali di alta qualità, sia nuovi che tradizionali, spesso preparati utilizzando tecniche antiche come la marinatura, la salatura e l’affumicatura. MERCATI CUCINARE AL PULITO È OVVIO CHE L’IGIENE sia una priorità assoluta nella cucina di un ristorante. Eppure, molti chef usano ancora gli strofinacci di tessuto che possono essere un ricettacolo di batteri e causare contaminazioni. Esistono delle alternative. “La nostra nuova gamma modulare monouso per la cucina è estremamente facile da usare”, spiega Jonas Petersen, key account manager di Tork per il comparto Horeca (hotel/ristora- zione/catering). “Basta prendere il panno carta dal dispenser montato a parete, usarlo per pulire e poi gettarlo”. Jeppe Foldager e Daniel Ditman, dell’Alberto K di Copenaghen, hanno fatto questa scelta. “Sono stati importantissimi per lo sviluppo della gamma, perché hanno testato i nostri prodotti e ci hanno dato un feedback prezioso”, sostiene Petersen. Aggiunge Foldager: “Siamo qui per creare il cibo ed esalta- re il gusto. La pulizia deve essere quanto più facile possibile. Essendo sempre a portata di mano, il sistema Tork ci aiuta a tenere la situazione sotto controllo. Ed evita un sacco di stress, perché non ci costringe ad andare in giro a cercare lo strofinaccio giusto”. In un ristorante al top, anche il design è importante. “La nostra cucina è aperta”, spiega Ditman, “e i dispenser Tork, con la loro bella finitura lucida nera, non sfigurano di certo”. SCA SHAPE 4 2013 31 MERCATI La camera 606 dell’hotel è stata lasciata esattamente come l’ha progettata Arne Jacobsen.É una delle stanze d’albergo più riconoscibili e fotografate del mondo. LE STELLE DEL MESTIERE Oggi sono una trentina i ristoranti scandinavi con una o più stelle Michelin: 13 in Danimarca, 13 in Svezia, 5 in Finlandia e 3 in Norvegia. I due stelle sono: Geranium, Copenaghen (n. 45 del mondo*) Noma, Copenaghen (n. 2 del mondo*) Chez Dominique, Helsinki Maaemo, Oslo Frantzén, Stoccolma (n. 12 del mondo*) Mathias Dahlgren Matsalen, Stoccolma * The World’s 50 Best Restaurants 2013 (www.theworlds50best.com) Da Alberto K ciò significa accostare prodotti di stagione, provenienti da piccole aziende agricole locali, a ingredienti d’importazione come limone, pepe nero o frutto della passione. Ma significa anche sostituire i condimenti scandinavi, a base di succhi e aceto, con le salse francesi fatte di brodo e panna. “Con la crisi, la gente vuole spendere bene”, fa notare Ditman. “La cucina scandinava è ancora di moda, ma i clienti oggi preferiscono la carne, l’aragosta o un bel pesce, anziché quegli strani prodotti della natura nordica”. INAUGURATO NEL 1960, il Royal Hotel è stato il pri- mo albergo “firmato” al mondo. É stato infatti creato dal celebre architetto danese Arne Jacobsen, che ha anche progettato in esclusiva per l’hotel diversi arredi poi divenuti un classico del design, come le sedie Egg e Swan. Oggi sono le sedie della Serie 7 di Jacobsen a creare l’atmosfera all’Alberto K. Come ogni altro ristorante di fascia alta, questo hotel punta su un’enogastronomia di qualità eccelsa, oltre che sull’esclusività dell’ambiente e del servizio. Non è facile attirare clienti nuovi, ma per due giovani chef agguerriti come Foldager e Ditman diventare i migliori nel proprio campo è una bella sfida. Un passo alla volta, l’Alberto K potrebbe conquistare già l’anno prossimo una stella Michelin. “Questo non è il nostro unico obiettivo”, sottolinea Foldager. “A noi interessa avere un ristorante sempre pieno di clienti soddisfatti, gente che apprezza i nostri piatti”. 32 SCA SHAPE 4 2013 Il ristorante prende il nome da Alberto Kappenberger, che ha gestito l’hotel per 25 anni dopo la sua apertura nel 1960. SCA SHAPE 4 2013 33 FEATURE Il trucco c’è. E si vede Il look è una priorità nell’era digitale del personal branding. Nei mercati in crescita, la presenza di una classe media sempre più agiata, unita all’aumento della domanda dei consumatori maschi, proietta l’industria della cosmesi verso una crescita a doppia cifra. testo JONAS REHNBERG foto ISTOCKPHOTO, L’OREAL, CHANEL 34 SCA SHAPE 3 2013 PROSPETTIVE “In tempi di crisi, quando i soldi sono pochi e si vive tra mille difficoltà, la gente vuole consolarsi”. Q ual è il prezzo della bellezza? Secondo l’istituto di ricerca Euromonitor, il mercato mondiale dei prodotti per la bellezza e la cura della persona cresce più rapidamente dell’economia in generale. Ciò avviene sia nei paesi in pieno boom economico, come la Cina, sia nella stagnante eurozona. In totale, il mercato toccherà quota 445 miliardi di dollari nel 2013. Da una ricerca dell’istituto Ibisworld, la crescita sarà ancora più marcata nei prossimi cinque anni, con la ripresa del reddito disponibile: “Avendo più soldi da spendere, i consumatori – soprattutto nei paesi in via di sviluppo – tenderanno ad acquistare sempre più prodotti in una fascia di prezzo più alta”. In alcuni mercati extraeuropei, soprattutto asiatici, c’è la tendenza a usare creme per schiarire il viso e assumere un aspetto “naturalmente struccato” ma impeccabile: il cosiddetto “make-up nudo”. AVERE UN BELL’ASPETTO non è mai stato così importante. La nostra epoca è infatti dominata dalle immagini scattate con cellulari e fotocamere digitali, poi postate sui social network come Facebook, LinkedIn e Instagram, oppure sulle pagine web dei blog e dei siti di incontri. Il look è importante. Lo è quando le cose vanno bene e vogliamo apparire felici e realizzati, ma soprattutto quando vanno male ed è vitale aumentare la nostra autostima e le possibilità di trovare un lavoro. Il fenomeno è noto come “effetto rossetto”, spiega Laetitia Rohleder, global brand director beauty care di SCA. “In tempi di crisi, quando i soldi sono pochi e si vive tra mille difficoltà, la gente vuole ‘consolarsi’ e punta su prodotti relativamente poco costosi e molto accessibili. Ad esempio il rossetto”. Truccarsi è un modo di esprimersi, ma anche semplicemente un divertimento. “Oggi è di moda il trucco stravagante e molto colorato. Le donne tendono a variare maggiormente e usano più spesso lo smalto”. L’uso del make-up si diffonde sempre più nel mondo. Le ragioni sono diverse, tra cui quella demografica. Secondo la Rohleder, le adolescenti iniziano a truccarsi molto prima rispetto a 10 o 20 anni fa. UN’ALTRA TENDENZA in voga nei nuovi mer- 12% È la percentuale di crescita prevista in America Latina nel periodo 2011–2013 per la cosmesi maschile. Euromonitor International cati abbienti dell’Asia e dell’America Latina è la domanda crescente di cosmetici di fascia alta, proprio mentre i cittadini dell’eurozona in piena crisi puntano a essere belli risparmiando. Come si legge in un rapporto del 2012 della società di consulenza internazionale EY, “data la saturazione della domanda nei paesi industrializzati, l’industria della cosmesi guarda ai paesi in via di sviluppo. Lo scorso anno oltre l’80% della crescita dell’industria mondiale dei cosmetici si è registrata nei mercati emergenti, dove il boom economico alimenta non solo la domanda di prodotti di massa, ma anche quella di prodotti di nicchia”. LINA PURLYTÉ , analista di Euromonitor, conferma che la Cina si è ormai lasciata alle spalle la glorificazione dell’appiattimento dei sessi nel lavoro manuale, così cara a Mao. “La bellezza e la cura della persona hanno continuato ad acquistare valore in Cina nel 2012, grazie all’aumento del reddito disponibile e alla crescente importanza attribuita all’aspetto fisico e all’igiene personale.” La cosmesi maschile rappresenta il segmento in più rapida crescita dell’intero settore, non solo in Cina ma in tutto il mondo, eccetto forse qualche SCA SHAPE 4 2013 35 PROSPETTIVE @BI OTH ERM @CHANEL Immagini dal sito web di Chanel. roccaforte machista nell’Europa dell’est e in Sud America. Secondo la CBS News, negli USA le vendite di prodotti cosmetici e dermo-cosmetici per uomo supereranno probabilmente i 3 miliardi di dollari entro il 2016 (oltre il 15% in più rispetto all’anno in corso). Come osserva Emmanuelle Moeglin, analista dell’istituto di ricerca Mintel, “negli ultimi anni il mercato della cosmesi maschile è esploso, sono sempre di più gli uomini che vogliono avere un bell’aspetto e per ottenerlo acquistano prodotti pensati per loro. Per stare al passo con la domanda, il mercato diventa sempre più segmentato. Nascono nuove categorie basate su esigenze inedite. Per esempio, certi prodotti tipicamente femminili, come i sieri e le creme contorno occhi, sono oggi approdati nella cosmesi maschile”. Curare 36 SCA SHAPE 4 2013 il proprio aspetto è diventata un’abitudine anche per molti maschi. “Da una nuova ricerca emerge che, a livello globale, la frequenza dei lanci di cosmetici studiati appositamente per l’uomo è aumentata del 70% negli ultimi sei anni”. IL FENOMENO DELLA vanità maschile si alimen- ta anche attraverso l’identificazione con icone di genere. Tra questi c’è il calciatore David Beckham, ma anche altre celebrity meno “metrosexual” come il cantante Robbie Williams e l’attore Ewan McGregor. Tutti personaggi che ammettono di fare uso di cosmetici. L’attore Ben Affleck è diventato il nuovo volto di L’Oréal (tranne che in Nord America e Messico), sulle orme del calciatore David Ginola e del pilota di F1 Michael Schumacher. Il richiamo della cosmesi si allarga a macchia d’olio. Da una ricerca di Mintel risulta che addirittura il 74% degli uomini britannici acquista avidamente prodotti di bellezza. Di questi, il 19% acquista prodotti specifici per la cura dei capelli, mentre il 42% acquista prodotti idratanti per il viso. Inoltre, un uomo su cinque in Gran Bretagna usa prodotti per le mani e per le unghie. L’interpretazione dello scontroso “Dr. House” nell’omonima serie lo ha reso l’attore più pagato della TV americana. Ora Hugh Laurie debutta in un ruolo per lui inconsueto: quello di testimonial maschile della linea Men Expert di L’Oréal. IL MAKE-UP DI SCA CON LA LINEA Demak’Up, SCA offre varie soluzioni struccanti: dischetti di cotone, salviette, lozioni per occhi. Oltre che in Turchia, i prodotti vengono venduti principalmente in Europa Occidentale: Francia, Benelux, Spagna, Portogallo, Italia, Germania, Svizzera e Austria. Quello francese rappresenta il mercato principale per Demak’Up, che Oltralpe domina in particolare nel settore dei dischetti di cotone e delle salviette struccanti. Questi prodotti sono entrati a far parte del portafoglio SCA con l’acquisizione, nel 2012, della divisione europea di Georgia-Pacific per il tissue. www.demakup.com Il documentario Mansome esplora l’identità maschile – e le relative abitudini estetiche – nel XXI secolo. Sempre secondo Mintel, in Cina l’82% degli uomini residenti nelle aree urbane pensa che l’uso di cosmetici maschili li renda più sofisticati, mentre il 64% concorda che “i cosmetici costosi sono più efficaci di quelli economici”. Come ha dichiarato alla rivista Time Morgan Spurlock, regista del nuovo documentario sull’estetica maschile Mansome, “per convincere gli uomini a usare prodotti idratanti, coprenti o comunque correttivi, gli esperti di marketing usano le stesse tecniche che utilizzano da anni con le donne: giocano sulle loro insicurezze. “Se vuoi conquistare una donna”: è questa l’esca che in molti casi rende appetibili i cosmetici maschili. Pur di riuscirci, gli uomini accettano di 13% È la percentuale di crescita prevista in Cina nel periodo 2011–2013 per i prodotti di bellezza. Euromonitor International “Certi prodotti tipicamente femminili sono oggi approdati nella cosmesi maschile”. truccarsi nella misura in cui si autoconvincono che non si tratta di un vero e proprio make-up. E questa è la chiave delle vendite di molti cosmetici maschili: non usare mai la parola “trucco” o “make-up”, ed evitare termini “femminili” come creme e idratanti. Gli uomini devono avere l’impressione di essere chiamati a combattere una battaglia sincera contro i loro presunti difetti. Ecco perché negli slogan dei prodotti si trovano parole come nutrire, rigenerare, mascherare, proteggere. QUESTI EUFEMISMI potrebbero non essere più necessari in futuro. Le giovani generazioni di maschi non sembrano avere problemi ad attingere alle trousse delle loro compagne per usare eyeliner, mascara o terra abbronzante. In realtà, la tendenza a truccarsi non è nuova. L’uomo ha sempre cercato di rendersi attraente. Nell’antico Egitto, uomini e donne sottolineavano gli occhi con un antenato dell’eyeliner. Truccavano abbondantemente il viso, anche per proteggersi dagli insetti e dalle malattie oculari. In Europa, nel Rinascimento, gli aristocratici prediligevano i volti incipriati di bianco, con un tocco di rosso per far risaltare gli zigomi. SCA SHAPE 4 2013 37 SCA INSIDE Un leader sempre in azione Sverker Martin-Löf, Chairman di SCA, è l’emblema della trasformazione di SCA da azienda forestale tradizionale a moderno produttore di beni di consumo. Oggi settantenne, Martin-Löf è più coinvolto che mai nella realtà industriale svedese. testo GÖRAN LIND foto TOBIAS OHLS UN PAIO DI ANNI FA, Sverker Martin-Löf si è gua- SVERKER MARTIN-LÖF Nome: Sverker Martin-Löf. Età: 70 anni l’8 novembre 2013. Nato a: Hudiksvall. Vive a: Stoccolma. Occupazione: presidente dei CdA di Industrivärden, SCA e SSAB; vicepresidente dei CdA di Handelsbanken ed Ericsson; membro del consiglio di Skanska. Famiglia: moglie e tre figli. Interessi: caccia, vela, famiglia e sette nipoti. dagnato il titolo di esponente più autorevole dell’industria svedese. A 70 anni continua a essere un personaggio influente e, come presidente del CdA di Industrivärden, è una figura chiave di Handelsbanken, una delle più potenti banche svedesi. Inoltre, è presidente del CdA del gruppo dell’acciaio SSAB e di SCA, a conferma di un prestigio senza eguali. Un bell’impegno per un settantenne. Che, per la verità, non sembra avere intenzione di rallentare il ritmo. Continua a dedicarsi con passione e impegno all’industria svedese, ma trova anche il tempo per la famiglia, i sette nipoti e per i suoi hobby (caccia, vela, sci). “I 25 anni passati nel nord della Svezia mi hanno profondamente segnato. Vado spesso a caccia di uccelli nello Jämtland”. La sua prima nomina a CEO di Sunds Defibrator a Sundsvall (la divisione SCA produttrice di macchinari) la ricorda oggi come una sfida impegnativa, a cui venne chiamato dall’allora CEO di SCA, Bo Rydin, desideroso di vederlo cimentarsi con incarichi di maggior responsabilità. SCA aveva appena iniziato il percorso che l’avrebbe portata a non essere più solo un gruppo forestale fondato dal finanziere Ivar Kreuger dopo il crollo del mercato azionario e la crisi del 1930. “Fino alla metà degli anni ’70, SCA è rimasta un’azienda forestale tradizionale. Il grande balzo è avvenuto nel 1975 con l’acquisto di Mölnlycke. Il motivo era che ci serviva un’integrazione discendente per sfuggire all’enorme dipendenza dai tassi di cambio. Riuscivamo a fare affari solo quando la LE QUATTRO TAPPE DI SCA 1. Strategia chiara e coraggiosa di integrazione discendente. 2. Riorganizzazione di Mölnlycke: cessione di tutte le attività non basate sulla fibra e mantenimento del core business e della ricerca e sviluppo nella sede di Göteborg. 3. Scelta di mantenere i prodotti forestali e non abbandonare la fornitura delle materie prime nella Svezia settentrionale; nessun cedimento ai tentativi di scissione degli anni ’90. 4. Acquisto delle divisioni tissue di Procter & Gamble e GeorgiaPacific in Europa; allontanamento delle Americhe dal mercato europeo. corona svedese era debole nei confronti del dollaro”, osserva Martin-Löf. All’epoca dell’acquisizione, le attività di Mölnlycke spaziavano dal fi lo per sutura all’abbigliamento. SCA ha deciso la cessione di tutte le attività non legate alla fibra e questo ha costituito la base di quello che è oggi il maggior comparto dell’azienda: i prodotti per l’igiene. “Ai prodotti per l’igiene siamo arrivati quasi per caso. Mölnlycke era in vendita ed era un’azienda interessante che però in Svezia non interessava a nessuno”. Nel 1988 Martin-Löf è subentrato a Rydin come CEO di SCA e ha mantenuto questo incarico fi no al 2002. Questo periodo coincide con la grande trasformazione del Gruppo: parallelamente ai prodotti per l’igiene, vengono effettuati altri importanti investimenti nella carta da stampa e nel packaging, per permettere all’azienda di concentrarsi sul mercato locale e ridurre così ulteriormente la dipendenza dai tassi di cambio. “FORTUNATAMENTE, potevo lavorare in un ambiente che offriva le condizioni giuste. Il CdA di SCA non temeva le decisioni coraggiose ed era determinato a proseguire l’integrazione discendente. Oggi può sembrare normale, ma all’epoca erano in molti a giudicarlo strano”. L’espansione è proseguita soprattutto attraverso le acquisizioni: un processo difficile, ma che a SCA riesce meglio che ad altre aziende svedesi. “Avevamo un gruppo speciale e una strategia chiara per tutte le acquisizioni che attuavamo. Inoltre, acquistavamo solo aziende in cui, come proprietà, eravamo i benvenuti. E poi era un vantaggio essere svedesi, soprattutto in Italia”. Così è stato più facile beneficiare delle competenze disponibili nelle aziende acquisite. Per MartinLöf, un traguardo importante è stato l’acquisizione dell’azienda tedesca di prodotti per l’igiene PWA e del suo know-how nel mercato dei beni di consumo. Di recente, la svolta più importante di SCA, con Martin-Löf alla guida, è datata 2011, anno della cessione di tutte le attività di packaging. “Con la crisi nella UE, molte attività produttive, packaging compreso, sono state delocalizzate in Asia. È difficile trasformare il packaging in un business globale: puntare sui prodotti per l’igiene è stata perciò una scelta lineare”. SCA SHAPE 4 2013 39 M A A R DA A ROM BEN IK N O G G E E N ENGEL. Ook met een gevoelige blaas moet je gewoon jezelf kunnen zijn. De ultradunne TENA Lady inlegkruisjes bieden driedubbele bescherming door Triple Protection: supersnelle absorptie, een droog toplaagje en Fresh Odour Control™ absorbeert eventuele geurtjes. Zelf ervaren? Vraag een gratis proefpakketje aan op www.TENA.nl Blijf jezelf. SCA INSIDE News da from SCA SCA Malesia – Fatto! TENA ha completato la sua prima formazione sull’incontinenza per il personale infermieristico della Malesia. Al corso intensivo, svoltosi alla University of Malaya Medical Centre, hanno partecipato 60 infermieri di 14 ospedali diversi. Indice di sostenibilità ANCORA UNA volta SCA è stata inclusa nel Dow Jones Sustainability Europe Index, uno degli indici di sostenibilità Dow Jones (DJSI) lanciati nel 1999 come primo parametro di riferimento della sostenibilità globale e oggi tra i più prestigiosi al mondo. Gli indici sono divisi per regione: valutano la performance delle più importanti aziende internazionali in rapporto a criteri economici, ambientali e sociali. Commensali illustri per i tovaglioli Tork CECILIA MOREL , moglie del presidente cileno Se- Grandi piani per l’India INDIA , stiamo arrivando! Circa 150 milioni di SEK, poco più di 16,7 milioni di Euro: è questa la cifra che SCA investirà per realizzare nel sudovest dell’India prodotti per l’igiene dedicati al mercato locale. L’avvio delle attività è previsto per il 2015. Secondo Jan Johansson, CEO di SCA, “la popolazione numerosa dell’India e il basso tasso di penetrazione dei prodotti per l’igiene offrono interessanti potenzialità bastián Piñera, ha partecipato in agosto al lancio di una campagna per la promozione dell’alimentazione sana. Durante l’evento è stato organizzato un pranzo con i dispenser per tovaglioli Tork Xpressnap. per una crescita futura”. A novembre, in occasione del lancio dei primi due marchi per il mercato indiano, Libero e Tempo, erano presenti anche l’attrice di Bollywood Karishma Kapoor e la modella Aditi Gowitrikar. Portando nel Subcontinente le sue buone pratiche, SCA potrà formare infermiere e dottori in ospedali e cliniche. Obiettivo: migliorare la vita dei bimbi e delle loro madri.. SCA SHAPE 4 2013 41 Tork in vetta GRAZIE ALL’ACQUISIZIONE di Georgia-Pacific e del suo brand Lotus da parte di SCA, Tork è oggi leader di mercato nel settore dei tovaglioli di carta, comparto in rapida crescita. L’integrazione tra i marchi Lotus Professional e Tork è proseguita negli ultimi sei mesi, arrivando a completatamento alla fine dell’anno con il lancio della gamma di tovaglioli Tork Xpressnap. I prodotti SCA per il settore consumer tissue continueranno a essere commercializzati con il marchio Lotus. La cinese Vinda sotto le ali SCA SCA HA ULTIMATO la sua offerta per il produttore cinese di tissue Vinda, di cui ora detiene come azionista di maggioranza il 59,95% del capitale sociale. Vinda è la terza azienda di tissue in Cina. Il Paese rappresenta il secondo mercato mondiale per il tissue. 42 SCA SHAPE 4 2013 Spazio all’innovazione IN AGOSTO, nel centro ricerca e sviluppo di SCA a Sundsvall, in Svezia, è stata inaugurata la “Innovation Insight Room”, una sala specificamente dedicata alla promozione di attività per l’innovazione, concepita e progettata dai dipendenti stessi del centro. Meno saponi in caldaia per risparmiare NELLA SCA MUNKSUND (Svezia) è in corso un progetto per ridurre la quantità di saponi che devono essere bruciati nella caldaia di recupero. Oltre ad aumentare la quantità di tallolio commerciabile, questo accorgimento ridurrà le emissioni di NOx e i fumi. La sfida è mantenere il rapporto di riduzione, e fino ad ora i risultati sono molto incoraggianti. SCA INSIDE Il presidente nella Hall of Fame A RICONOSCIMENTO del suo straordinario ruolo di leadership, Sverker Martin-Löf, presidente del CdA di SCA, è stato inserito in ottobre nella Hall of Fame di settore. Di cosa si tratta? Del riconoscimento riservato a quanti abbiano contribuito in tutto il mondo, attraverso le loro invenzioni, le loro iniziative e i loro sforzi, a consolidare e migliorare l’industria della carta e affini. Martin-Löf è stato presidente e CEO di SCA dal 1988 al 2002, anno in cui è stato nominato presidente del CdA. Per saperne di più, leggi alle pagine 38-39. A Sodexo piace SCA SCA HA OTTENUTO due prestigiosi riconoscimenti dal suo cliente internazionale Sodexo: il premio “Spirit of Service Award”, per le attività in Canada, e il premio “Better Tomorrow Award”, per l’impegno verso la sostenibilità in Nord America. Sodexo opera nel settore delle soluzioni di servizi on-site ed è partner globale di SCA, oltre che in Europa, anche in Nord e Sud America. In Nord America SCA collabora soprattutto con le divisioni Sodexo della ristorazione, come OnTrak in Canada ed Entegra negli USA, a cui fornisce i tovaglioli Tork. “Il merito di questo riconoscimento va tutto al team National Accounts”, sottolinea Joe Russo, VP sales and marketing della divisione AFH Professional Hygiene in Nord America. “Anno dopo anno, il team continua a innalzare i livelli della nostra performance e del nostro supporto a questo cliente strategico, rafforzando sempre più la nostra già solida collaborazione con Sodexo”. Sodexo opera nel settore delle soluzioni di servizi on-site ed è partner globale di SCA. Premio per TENA in Brasile TRE PRODOTTI TENA sono stati recentemente nominati “Prodotto dell’anno” in Brasile, risultando i preferiti dai consumatori nella categoria prodotti per l’incontinenza. Circa 5.000 consumatori di molte grandi città brasiliane hanno espresso le loro preferenze per i prodotti più innovativi. Gli aspetti su cui basare la decisione erano tre: attrattività, fruibilità e soddisfazione del cliente. TENA si è aggiudicata il titolo nelle seguenti categorie: assorbenti per l’incontinenza urinaria (TENA Lady), pannolinimutandina per l’incontinenza urinaria (TENA Slip), biancheria usa e getta per l’incontinenza urinaria (TENA Pants). “Questo riconoscimento dimostra ai consumatori brasiliani che i nostri prodotti sono i migliori della categoria,” afferma Agustín Londoño, marketing director di SCA in Brasile. “E su questo intendiamo fare leva nel nostro packaging e nei nostri materiali di marketing.” “Questo riconoscimento dimostra ai consumatori brasiliani che il nostro prodotto è il migliore della categoria”. Agustín Londoño, marketing director di SCA in Brasile SCA SHAPE 4 2013 43 SCA is a leading global hygiene and forest products company with sales in about 100 countries under more than 60 brands, including TENA and Tork. ‘Women Empowerment’ is an integral part of SCA's sustainability strategy, since access to affordable personal care products contributes to women’s health, dignity and freedom. 80 percent of SCA's consumers are women, and through its products the company supports women empowerment to participate fully in society – socially, educationally and professionally. Team SCA will participate in the Volvo Ocean Race 2014-2015 with the world's best women offshore sailors. SCA has about 36,000 employees. Sales in 2012 amounted to SEK 85bn (EUR 9.8bn). More information at www.sca.com
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