Valle Varaita giovedì 20 marzo 2014 VENASCA Semaforo verde dalla Regione Piemonte L’ex macello di Sampeyre 17 la scomparsa di Giovanni Estienne Nessunadecisione Ex Lavalle: si procede Stroncato Ipotesi vendita o demolizione Due le aziende che hanno aderito al bando SAMPEYRE - Nel Consiglio comunale tenutosi giovedì 6 marzo scorso ha preso servizio la nuova segretaria comunale: si tratta della dottoressa Buonamico, già responsabile degli uffici omologhi di Manta, Gambasca e Vottignasco ed ora a scavalco anche su Sampeyre. E’ impossibile non notare come il “dopo Amorisco” abbia prodotto una vera e propria moria di funzionari, che per una ragione o per l’altra evidentemente non hanno trovato particolarmente confortevole la scrivania sampeyrese… Nella seduta si è discusso principalmente dell’ ex macello di via Roma, una struttura destinata all’abbattimento, ma attraverso un percorso non ancora chiarito. Se infatti da una parte alcuni consiglieri, Sindaco in testa, sarebbero favorevoli ad alienare l’immobile per “fare cassa”, altri invece opterebbero per una demolizione del medesimo a carico del Comune. Sulle due opzioni esiste una certa trasversalità tra maggioranza e minoranza. In sostanza, l’ex macello o verrà demolito, o potrà essere al massimo oggetto di “manutenzione ordinaria”. Se andrà all’asta (con una stima di base apprezzabile: 23.692 euro) l’eventuale acquirente finirà comunque per demolire (attenzione: la rimozione della copertura in eternit è il vero costo dell’operazione) ricavandone, ad esempio, dei parcheggi privati. Se invece sarà il Comune ad abbattere l’edificio, si terrà il terreno, ma dovrà sobbarcarsi i costi dell’operazione. Nell’incertezza generale, si è optato, soprattutto su spinta dell’opposizione, per richiedere L’ex macello una stima dei costi della demolizione, sulla base della quale si andrà a deliberare il destino dell’edificio e dell’area che lo ospita. Il Sindaco ha anche avanzato la proposta di vendere vincolando una parte del terreno ad uso pubblico, cosa che però renderebbe l’acquisto da parte di privati ulteriormente meno appetibile. Insomma, si vedrà. Altra storica grana sampeyrese: la nuova caserma dei Carabinieri. Dopo che al Comune è stato richiesto un ulteriore onere finanziario, la questione sembrerebbe davvero vicina ad una soluzione. Quindi a breve l’Arma potrebbe finalmente trasferirsi a borgata Martini. Magari. Forse. fabrizio dovo VENASCA - Venerdì 14 marzo una delegazione del Comune di Venasca e del BIM Varaita ha incontrato ufficialmente la Direzione Attività Produttive della Regione Piemonte. L’oggetto dell’incontro era il progetto di riqualificazione dell’area ex-Lavalle, arrivato ormai alla fase operativa dopo aver selezionato le aziende che si andranno ad insediare tramite bando di gara. Il sindaco precisa quanto segue, anche in merito alle indiscrezioni sul progetto apparse su alcuni giornali locali: «L’incontro con la Regione è andato molto bene e non era per nulla scontato. Il bando aveva vincoli strettissimi, da qui la necessaria prudenza nell’affrontare la questione. La progettazione è stata rimodulata e riparametrata in base alle richieste delle aziende pervenute, si è proceduto ad una riduzione dell’investimento, portando il progetto ad un valore di circa 7 milioni e mezzo di euro, dei quali 5.200.000 a fondo perduto. Si è fatto FOTO STORICHE DA VENASCA Alcuni capannoni dell’ex Lavalle un grande ed attento lavoro, e così nonostante la congiuntura economica sfavorevole ed i ritardi del sistema paese, ora possiamo dire che usciamo dall’ambito ideale delle opportunità ed incominciamo a costruire su basi solide e concrete, che ci porteranno da qui a poco ad aprire il cantiere. Con gli uffici regionali è stato tracciato un crono-programma molto preciso, entro la metà di maggio verrà acquisita l’area dal tribunale e sarà consegnata la progettazione definitiva, in questo modo contiamo di aprire il cantiere per la fine di giugno. Portare a termine questa grandissima operazione è la priorità del Comune di Venasca, la nuova area MELLE VENASCA Affitto pascoli comunali La festa dei coscritti del 1936 Il Comune di Melle avvisa che, in riferimento al Regolamento per la concessione/affitto dei pascoli comunali, viene riconosciuta alle Aziende agricole aventi diritto, l’assegnazione dei lotti pascolivi. Le Aziende interessate possono presentare istanza, previa accettazione del Regolamento comunale, entro e non oltre il 10 aprile 2014. BROSSASCO Sessantuno bovini chiusi in piccole stalle buie delle baite produttiva e le nuove opportunità occupazionali che porterà sono il nostro futuro, nell’’interesse dell’intera valle e non solo del nostro territorio comunale, ringrazio ancora una volta il Bim, gli uffici comunali e i miei assessori per il sostegno, la collaborazione e per l’enorme mole di lavoro svolta». da infarto BELLINO – Aveva appena 48 anni, Giovanni Estienne, se ne andato all’improvviso venerdì sera della scorsa settimana, di ritorno dal lavoro di bancario a Brossasco. E’ stroncato da infarto sull’uscio di casa a Borgata Ribiera. Vani i tentativi della equipe del 118 con ambulanza medicalizzata; quando è arrivata Giovanni non c’era più. A dare l’allarme è stato un vicino con cui aveva scambiato due parole pochi istanti prima. Lascia la giovane moglie Elena inebetita dal dolore e due bimbi, Marco e Andrea di 11 e 6 anni. La morte improvvisa di una persona giovane rappresenta sempre una tragedia, ma in una piccola comunità la tragedia è avvertita come collettiva. Lo si è visto per due sere al rosario presso l’abitazione e lunedì al funerale. Mai nessun evento vide la partecipazione di una tale folla. Ogni sera terminato il lavoro di bancario a Brossasco, Giovanni saliva di corsa a Bellino ad ac- L’ultimo giorno di lavoro per l’ach. Romano L’arch. Graziella Romano con la Giunta municipale di Venasca il 70° anniversario della morte del Partigiano Ma i pastori trattano così gli animali? Il sacrificio di Volcherio Nuovo intervento di Edoardo Stoppa e dell’Anpana Un nobile che scelse la Libertà BROSSASCO - L’ Associazione ANPANA ( Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente ) Sezione Provinciale di Cuneo, ed Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia, sono tornati per la terza volta in Valle Varaita, per cercare di aiutare degli animali in seria difficoltà. Nel Comune di Brossasco vive un pastore, dicono “uno degli ultimi”, che detiene 61 bovini tutti rinchiusi in diversi locali sotto le baite di montagna, queste stanze a forma di grotta, sono prive di ogni forma di luce. Gli animali sono richiusi li dentro per tutto l’ inverno, con scarsità di cibo e acqua, alcuni di questi locali assolutamente inidonei alla detenzione di animali, sono accessibili sol o a piedi e con estrema difficoltà con la neve caduta copiosa. I vicini della Borgata, e moltissimi proprietari delle baite antistanti, sono anni che si lamentano per lo stato di detenzione di questi animali, per questo motivo Edoardo Stoppa “amico degli animali” si è recato sul posto con alcuni volontari dell’ANPANA, per cercare di dare un contributo e convincere il pastore a detenere al meglio questi animali. Lontani dalle telecamere, il pastore sembra che abbia dichiarato che gli animali sono stati in passato già sequestrati, Ecco come sono apparsi alcuni bovini rinchiusi nelle stalle delle baite e che forse ha già subito una condanna per maltrattamento, e non è finita, ha aggiunto che percepisce contributi dalla Unione Europea e dalla Regione Piemonte per la gestione di questi animali. I bovini, tutti di razza piemontese, sono magrissimi, vivono nel letame e non hanno a disposizione acqua da bere, sono tutto il giorno al buio, e le oggettive difficoltà di raggiungimento dei siti, complicano ancora di più la possibilità di dare loro da mangiare e da bere, inoltre sono presenti decine e decine di cani vaganti tutti di proprietà del pastore, magri e con vistosi problemi fisici, molti di questi hanno da poco partorito, ma non vi è traccia di cuccioli, per questo motivo i volontari dell’ANPANA hanno cercato di fornire aiuto più vol- te al pastore purtroppo invano. L’ intervento di Striscia la Notizia ha portato alla luce la reale emergenza, per questo motivo l’ANPANA chiede aiuto alle Autorità locali, affinché intervengano prontamente e fattivamente. «Quegli an imali non possono restare in quelle condizioni, il luogo di detenzione invernale non è assolutamente idoneo, necessità un intervento risolutivo che possa trovare una diversa ubicazione per 61 Bovini che nulla hanno fatto per meritare quella prigionia» concludono quelli della Protezione Animali. Per segnalazioni ed emergenze scrivere a [email protected] www.anpana.piemonte.it PRECISAZIONI DEL SERVIZIO VETERINARIO DELL’ASL Un controllo attento e puntuale Il Servizio Veterinario ha effettuato nel tempo controlli con prescrizioni che l’allevatore ha sempre disatteso. Si tratta di un allevamento situato in zona montana, che nelle stagioni favorevoli pratica il pascolo e l’alpeggio, mantenendo i bovini all’aperto e di conseguenza senza le problematiche che insorgono nel periodo invernal. Già a fine 2008 il Servizio Veterinario aveva inoltrato segnalazione alla Procura della Repubblica di Saluzzo e al Comune di Sampeyre delle condizioni di detenzione non idonee dei bovini del Sig. Serre. Conseguentemente gli animali erano stati sottoposti a sequestro giudizia- rio, ed era stato nominato un curatore per la vendita dei bovini, ma la cosa non aveva era avvenuta per l’opposizione del Serre. Nel 2012 l’allevatore è stato processato e condannato in prima istanza per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura; la sentenza prevedeva la confisca con vendita degli animali. L’allevatore ha ricorso contro la sentenza. A fine 2013, vista l’assoluta assenza di collaborazione da parte del Serre, sono state concertate con il Comune di Sampeyre e il Corpo Forestale dello Stato le misure da adottare per imporre al Serre una corretta gestione degli animali. BROSSASCO – La piazzetta che anticipa la più grande piazza Costanzo Chiari, sede del Municipio e delle Scuole, è dedicata a Volcherio Savorgnan d’Osoppo. Forse i più giovani non ricordano chi sia il personaggio in questione. Il prossimo 25 marzo ricorrerà il 70° anniversario della sua morte, avvenuta il 25 marzo 1944 a San Eusebio di Melle. Volcherio Savorgnan d’Osoppo era un nobile pinerolese, partigiano della 181ª Brigata Garibaldi operativa in Valle Varaita, medaglia d’argento al valor militare. A Brossasco arriva alla fine del novembre 1943 dove entra a far parte del distaccamento del comandante Bellini. Sale alla “Tonda” e prende il nome di Chopin. A Brossasco svolge una provvidenziale opera di organizzazione presso il Distaccamento e a favore della popolazione valligiana guadagnandosi il rispetto di tutti. Assume la responsabilità di vice comandante, distinguendosi in diverse azioni. Il 25 marzo 1944 prende parte attiva alla battaglia di Valcurta contro le divisioni tedesche che tentano di raggiungere Melle. Resiste in una manovra d’accer- Volcherio Savorgnan d’Osoppo chiamento dei nazisti che salgono a San Eusebio. Viene colpito presso un pilone e riesce a scrivere alcune righe su un pezzettino di carta: «Muoio felice per la mia Patria, per compiere i miei doveri di soldato e per salvare la mia gente». Per interessamento del parroco di S. Eusebio, del segretario comunale di Brossasco e del dott. Garnero di Melle la salma venne sepellita nel piccolo cimitero di S. Eusebio. A metà dell’aprile 1944 una trentina di partigiani si riunirono nel vallone di Gilba creando il distaccamento “Savorgnan”. Dopo la Liberazione la salma del conte d’Osoppo venne trasportata dal cimitero di S. Eusebio a quello di Pinerolo dove riposa nella Cappella di famiglia. Giovanni Estienne cudire i suoi animali aiutato dalla madre Cecilia. Più che un secondo lavoro, per Giovanni fare l’allevatore e il pastore per passione era dare continuità alla tradizione di famiglia, una vera malattia comune a diversi ex ragazzi di Blins. Il tempo trascorso con gli animali certo era tempo sottratto alla famiglia, ai bimbi che crescono in fretta. Ma per Giovanni, come per gli altri amici, questa era la condizione che le spose dovevano accettare. Loro, i ragazzi, accettavano a malincuore di scendere a vivere in un paese di fondovalle ma, beninteso, con un piede a Blins. Una vita da pendolare alla rovescia. Ma vuoi mettere la soddisfazione di insegnare ai loro bimbi i segreti della pastorizia? E a primavera vederli fieri a guidare con piglio deciso mandrie di mucche. E’ stata breve la vita di Giovanni, ma piena di molte cose; quando in gioventù gli impegni erano minori, con altri tre compaesani diedero vita al Comitato festeggiamenti: quanto lavoro a montare il ballo, a gestire i giochi dei i bambini alla festa patronale di san Giacomo! E poi le feste alla Pence, al Mongioia, migliaia di razioni di polenta distribuite. Fece anche il consigliere comunale, Giovanni, ma poi si ritirò deluso. Scavando in un passato che sembra ieri, risentiamo la bella e potente voce di Giovanni nelle corali spontanee, in chiesa, eseguire i canti in latino.. Lo rivediamo alle cene in Pineta, all’osteria, al termine di qualche festa. Un repertorio di canzoni dall’aria triste, composte nelle trincee di guerra, o canti di montagna, d’amore e di nostalgia. Lassù, certo, Giovanni avrà ritrovato molta gente conosciuta e qualcuno per fare qualche cantata non mancherà. Ma qui da noi riusciremo ancora a formare un coro? g. a. richard Visit a il sit o www.corriere disaluzzo.it
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