Cosa devo fare per combattere il demansionamento.

Mi sono iscritta all’A.A.D.I. per conoscere i miei diritti e i miei doveri e
per combatterli molto più fortemente,
fortemente, quindi cosa devo fare per
contestare il demansionamento?
L’A.A.D.I. nasce proprio per questo, su un fronte per arginare gli abusi e magnificare i diritti
degli infermieri, sull’altro
altro per diffondere la cultura del diritto e istruire i singoli soci a farlo
valere. Per questo motivo le problematiche infermieristiche sono ormai standardizzate cioè
straconosciute ed affrontate secondo un protocollo strategico in uso in altre realtà.
In poche parole la procedura da seguire in caso di azione di tutela è:
è
1. scrivere
crivere una diffida ed inviarla al datore;
2. trascorsi inutilmente 30 giorni procedere con la stesura del ricorso e la proposizione per
mezzo di un avvocato A.A.D.I. del foro di competenza.
Purtroppo il demansionamento è strutturato e non può essere eliminato con una semplice
lettera o una lotta sindacale.
Si deve agire con la forza del diritto cioè con le sentenze.
Solo attraverso le condanne le aziende saranno costrette a riorganizzare il lavoro
considerandoo la dignità professionale dell’infermiere.
dell
La lotta sindacale non è mai riuscita a coinvolgere
coinvolgere un congruo numero di colleghi e si è
sempre risolta in una sceneggiata di condominio perché manca la volontà e la dignità di
partecipare ovvero la voglia di cambiare le cose; finché il problema non colpisce te.
Il problema è culturale, italiano.
Le manifestazioni di protesta non funzionano.
Si placano con le solite promesse che non verranno
ver
mai mantenute e che tutti
dimenticheranno.
Invece la sentenza promana in nome del popolo italiano e agisce con forza e coercizione
obbligatoria.
La sentenza cambia le cose anche se è stata ottenuta da un solo infermiere!
Noi siamo convinti che oggi, dopo 50 anni di vane promesse, sia l’unica
unica strada percorribile.
Il sostegno dei sindacati sarebbe catalizzante, ma la maggioranza di loro ci vede come una
minaccia perché hanno paura che si scoprano i motivi per cui tante lotte sono cadute in oblio o
perché i posti migliori e meglio pagati sono dei sindacalisti.