La speranza è nella preghiera - Ospedale Fatebenefratelli Isola

Luglio 2014 Anno 9 n. 46
CONFERENZA EUROPEA SULLA PSICHIATRIA GIOVANILE pag. 28
L’isola
della salute
La
speranza
è nella preghiera
LA STRISCIA DI GAZA
TORNA A INFIAMMARSI
E IL PAPA FA IL SUO APPELLO
"CESSATE IL FUOCO" pag. 6
BLOCCARE L'EBOLA
NELL'AFRICA
OCCIDENTALE
LE SFIDE
DELLA
PRIVACY
SVILUPPO
DEL BAMBINO
PREMATURO
LA PASTA
NELL'ALIMENTAZIONE
ESTIVA
di Fra Moises Martin B.
di Simona Bricchi
di Simona Matricardi
di Alessandra Grosso
1
Luglio 2014 Anno 9 n. 46
CONFERENZA EUROPEA SULLA PSICHIATRIA GIOVANILE pag. 28
L’isola
della salute
La
speranza
è nella preghiera
LA STRISCIA DI GAZA
TORNA A INFIAMMARSI
E IL PAPA FA IL SUO APPELLO
"CESSATE IL FUOCO" pag. 6
La speranza
è nella preghiera
BLOCCARE L'EBOLA
NELL'AFRICA
OCCIDENTALE
LE SFIDE
DELLA
PRIVACY
SVILUPPO
DEL BAMBINO
PREMATURO
LA PASTA
NELL'ALIMENTAZIONE
ESTIVA
di Fra Moises Martin B.
di Simona Bricchi
di Simona Matricardi
di Alessandra Grosso
46
Rivista della Curia Generalizia
e dell'Ospedale San Giovanni
Calibita Fatebenefratelli all'Isola
Tiberina
L’isola della salute
Anno 9 n. 46
LUGLIO 2014
Direttore Editoriale:
Fra Jesús Etayo Arrondo
Vicedirettore
Editoriale:
Fra Giampietro Luzzato
Direttore
Responsabile:
Franco Ilardo
Comitato editoriale:
Fra Rudolf Knopp
Fra Benigno Ramos
Fra Pascal Ahodegnon
Fra André Sene
Fra Angelo López
Fra J. A. Buitrago Gómez
In redazione:
Silvia Farina
Emanuela Finelli
Laura Mariotti
Mariangela Riontino
Promozione:
Susanna Bubbico
editoriale
IN RETE
5 L'ISOLA E IL SUO ANNO DIFFICILE
16 L'OSPEDALE 2.0: CONNESSI AL FUTURO
L'INTERVISTA
SALUTE NEWS
di Riccardo Fragomeni
di Fra Jesús Etayo Arrondo
6 LA TERRA SANTA TRA GUERRA E SPERANZA
di Franco Ilardo
MISSIONI
10 BLOCCARE L'EBOLA NELL'AFRICA OCCIDENTALE
di Fra Moisès Martín B.
RICERCA
11 LA "SCATOLA ELETTRICA
di Emanuela Finelli
ENTER
12 PRIVACY E SANITà
13 LE SFIDE DELLA PRIVACY
17 AGLI ANZIANI MANCA LA VITAMINA D
17 L'INQUINAMENTO AUMENTA I RISCHI PER IL CUORE
17 PRONTO IL PATTO PER LA SALUTE
17 ATTENZIONE AI RIMEDI ANTI-FUMO
17 MAL DI TESTA NEI BAMBINI
17 LA VOLONTà DI DONARE GLI ORGANI
SALUTE&SAPERE
18 SVILUPPO DEL BAMBINO PREMATURO
di Simona Matricardi e Rocco Agostino
l'unione fa la forza
20 LA CICOGNA FRETTOLOSA
di Simona Bricchi
di Simona Bricchi
WEBSITE
14 I RISULTATI A TRE ANNI DALLA MESSA ONLINE
SALUTE&SAPERE
22 LA PASTA NELL'ALIMENTAZIONE ESTIVA
di Alessandra Grosso
di Mariangela Riontino
INIZIATIVE
24 CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEI PAZIENTI
di Maria Teresa Iannone e Veronica Fabiano
UN PO' DI STORIA
25 SAN GIOVANNI DI DIO A GRANADA
di José María Valverde Tercedor
I QUADERNI DEL PRONTO SOCCORSO
26 COLPO DI CALORE
di Massimo Manzi e Giovanni M. Vincentelli
UFFICIO EUROPEO
28 CONFERENZA EUROPEA SULLA PSICHIATRIA GIOVANILE
di Carlo Filippo Galasso
28 RIUNIONE CON I REFERENTI DELLE PROVINCE
di Carlo Filippo Galasso
28 PRIMO BANDO NELL'AREA SANITà
di Carlo Filippo Galasso
L'ISOLA E I MEDIA
29 RAME E CERVELLO
29 IN CORO PER LA CICOGNA
29 SCLEROSI MULTIPLA
29 SALUTE IN TV
FIF
30 MEDICINA ESTETICA
di Sara Lanfredi
30 EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA
di Sara Lanfredi
31 CENTRO APE
2
Foto:
Augusto Fabbroni
Arnaldo Lucianetti
Franco Ilardo
Redazione, grafica
e impaginazione:
Ufficio Stampa FBF
Lungotevere de’ Cenci, 5
00186 Roma
Tel. 06.68.37.301
[email protected]
[email protected]
Stampa:
Arti Grafiche Agostini s.r.l.
Via Decollatura, 64
00118 Morena - Roma
Hanno collaborato a
questo numero:
Fra Jesús Etayo Arrondo
Fra Moisès Martín Bosca
Camillo Miceli
Simona Bricchi
Riccardo Fragomeni
Simona Matricardi
Rocco Agostino
Alessandra Grosso
Maria Teresa Iannone
Veronica Fabiano
José María Valverde Tercedor
Marcella Sarandrea
Massimo Manzi
Giovanni Maria Vincentelli
Carlo Filippo Galasso
Sara Lanfredi
Autorizzazione:
Tribunale di Roma
n. 52/2005
del 21/02/2005
Tiratura:
20.000 copie
DIFFUSIONE GRATUITA
3
L’isola della salute
L'EDITORIALE
L'ISOLA
E IL SUO ANNO
DIFFICILE
Questo numero della rivista “L’Isola della salute”
esce in estate, e pertanto in un periodo di vacanze per la maggior parte delle persone e anche per
molti collaboratori del nostro Ospedale. Vorrei
approfittare di questa opportunità per augurare a tutti delle serene vacanze e un
meritato periodo di riposo, soprattutto quest’anno, contrassegnato dalla difficile e
complicata situazione che stiamo vivendo.
di FRA JESÚS
ETAYO ARRONDO
Priore Generale, O.H.
Dall’inizio dell’anno l’Ordine sta celebrando in tutto il
mondo i Capitoli Provinciali che, come Superiore Generale, sto presiedendo e ai quali prenderò parte fino al mese
di agosto. Malgrado questo impegno mi porti lontano da
Roma, sono sempre in contatto con il Nosocomio dell’Isola Tiberina, seguendo le diverse circostanze che sta vivendo, spesso dolorose. Obiettivamente le difficoltà sono
molte, e pur riconoscendo che non si sono ancora chiariti
tutti i dubbi e i rischi, credo e spero fermamente che potremo andare avanti, evidentemente, come ho detto in altre
occasioni, con il sacrificio e l’impegno di tutti. In questo
senso, prego ogni giorno San Giovanni di Dio, affinché ci
assista e ci aiuti per poter continuare a realizzare la nostra
missione di Ospitalità in uno dei luoghi più emblematici
di Roma, dove il nostro Ordine è presente da oltre quattrocento anni.
Sono tempi difficili e complessi in tutto il mondo e a tutti i
livelli: economico, sociale, politico, religioso e istituzionale.
È una realtà che sto vivendo e sperimentando in diversi
Paesi dei cinque continenti, dove mi reco per partecipare
ai Capitoli Provinciali dell’Ordine. Proprio come sta accadendo con il Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, è sempre più imprescindibile vigilare per la
sostenibilità di molte nostre opere, alcune delle quali sono grandi e complesse nella gestione e nel mantenimento di una chiara identità carismatica. Tutto
ciò ci sta portando a pensare con urgenza al futuro della presenza delle nostre strutture in molte Province. Stiamo assistendo all’importanza di studiare
diversi scenari per il futuro, anche per le nostre strutture canoniche, in modo da poterne garantire la sostenibilità nella fedeltà allo spirito dell’Ordine.
Ci sono altre importanti sfide che l’Ordine sta affrontando, e che dovrà affrontare anche nel futuro, e che non riguardano solo la gestione e le risorse.
Non possiamo ignorare infatti la mancanza di vocazioni, e la formazione dei collaboratori alla filosofia e ai valori dell’Istituzione, così che lo spirito di San
Giovanni di Dio rimanga sempre vivo. In questo senso, la promozione della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio risulta fondamentale, anche
tenendo conto delle difficoltà che attraversiamo. Spero e auspico fermamente che potremo continuare ad affrontare queste sfide anche nei prossimi anni
nel nostro amato Ospedale dell’Isola Tiberina.
Come ho già detto, so che quest’anno è stato molto duro per tutti e non mi voglio ripetere. Sono sicuro però che anche in questo periodo ci sono state
buone dimostrazioni di ospitalità, di servizio e di dedizione ai malati e certamente molti altri gesti di solidarietà tra i membri della Famiglia dell’Isola. Tutto
ciò lo dobbiamo riconoscere, perché fa parte delle radici che sosterranno – ne sono sicuro – l’Ospedale nei prossimi anni.
Ringrazio tutti per la dedizione nei confronti dei malati e dei loro familiari, e ribadisco il mio augurio di trascorrere delle serene vacanze estive in compagnia delle persone care, per poter riposare e recuperare le forze, nella speranza che il prossimo anno sia migliore per tutti, e ovviamente anche per il
Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina.
Buone vacanze.
4
5
L'INTERVISTA
LA TERRA SANTA
TRA GUERRA
E SPERANZA
I missili sono tornati a cadere sulla Striscia di Gaza e lo
storico conflitto tra israeliani e palestinesi si riaccende.
Eppure non è trascorso molto
tempo dal viaggio di
Papa Francesco in Terra Santa
e dall’incontro di preghiera in
Vaticano tra il Pontefice e
i due Capi dello Stato
israeliano e palestinese. Due
eventi che sembravano aver
aperto uno spiraglio di pace
in questa terra.
Ripercorriamo insieme a
Padre Pierbattista Pizzaballa,
Custode di Terra Santa, la
cronaca di quei momenti
e il loro significato.
di FRANCO ILARDO
Direttore Responsabile
Isola della Salute
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continua dalla pagina precedente
L'INTERVISTA
(ebrei, musulmani, israeliani, palestinesi). Questa preparazione ci ha
in qualche modo “costretto” a lavorare insieme, e questo è stato un
aspetto molto bello e molto positivo, che è rimasto nel cuore di tutti.
Ora quello che dobbiamo fare è continuare su questa via del dialogo
che – in qualche modo – la visita del Papa ha rilanciato, rinsaldandola
e ridefinendone gli obiettivi.
Qual è il suo ricordo più significativo di quei giorni?
I ricordi sono davvero tanti, poiché ho avuto la grazia di trascorrere
molto tempo vicino al Pontefice in quei giorni. Due sono stati i momenti che più mi hanno colpito: sicuramente l’arrivo al Santo Sepolcro e poi la messa al Cenacolo, molto intima e molto bella.
Lo scorso 8 giugno c’è stato un incontro di preghiera tra il Papa
e i Capi dello Stato israeliano e palestinese. Si è trattato sicuramente di un incontro significativo…
Q
uello di Papa Francesco in Terra Santa, è stato da
molti definito un “evento storico”, eppure molti
Pontefici hanno fatto lo stesso viaggio. Qual è il
suo parere a riguardo?
Gli ultimi Pontefici a partire da Paolo VI – il primo
dopo San Pietro – sono venuti in Terra Santa e ogni visita ha avuto un
suo significato particolare, che l’ha resa una visita storica. Anche Papa
Francesco, con i suoi gesti, ha conferito al suo viaggio una valenza
storica e mi riferisco in particolare all’incontro con il Patriarca della
Chiesa ortodossa Bartolomeo davanti al Santo Sepolcro: non è stata
soltanto una rievocazione di quanto accaduto 50 anni prima tra Paolo
VI e Atenagora, ma molto di più. Questa volta l’incontro non è avvenuto come nel 1964 alla periferia di Gerusalemme, sul Monte Sinai, ma
nel cuore della Gerusalemme cristiana, ossia al Santo Sepolcro, che
tutti sappiamo essere un simbolo di divisione dei cristiani, ma anche
il luogo della comune memoria della morte e resurrezione di Cristo.
Quella che è stata celebrata al Santo Sepolcro, è stata una liturgia dal
sapore ecumenico, preparata insieme da ortodossi e cattolici. Credo
che sia la prima volta in assoluto in tutta la storia della Chiesa.
Come vi siete preparati per l’arrivo di Bergoglio in Terra Santa?
Come tutti gli eventi di questo genere, anche questa visita ha richiesto una preparazione a 360 gradi, da un punto di vista sia pratico che
spirituale. Questo viaggio ha creato delle opportunità di dialogo e collaborazione che prima non si erano mai verificate: nei mesi precedenti
infatti si sono intensificati molto i contatti tra noi e le altre chiese
Tutti conosciamo le tensioni tra questi due popoli – israeliano e palestinese – e purtroppo sappiamo anche che queste tensioni non
accennano a finire. La politica dal canto suo si è finora dimostrata
incapace di trovare una soluzione concreta a questo conflitto. Questa iniziativa di Papa Francesco di invitare i due Capi dello Sato in
Vaticano rappresenta un’apertura, una speranza, un nuovo respiro di
cui entrambi i popoli hanno bisogno. Non è solo la politica che deve
lavorare per la pace, ma tutta la società nei suoi vari strati, in primis
i religiosi e i credenti.
Secondo lei, oltre alla preghiera, il Papa insieme con il Vaticano
potrebbe fare qualcosa di più, un intervento più concreto per
portare la pace in Terra Santa?
Credo che la forza della Santa Sede e dei religiosi sia proprio quella
di rimanere nel proprio ambito, non dobbiamo mischiare religione e
politica. La politica deve attingere dal patrimonio di fede, spiritualità
e ideali che i religiosi propongono, ma le due cose non si devono
mischiare. La Santa Sede deve lavorare molto in ambito religioso
e sicuramente dare indicazioni, senza entrare nella specificità delle
questioni politiche.
La vostra comunità vive in questo Paese, teatro di guerra da oltre 50 anni. Quanto questa situazione di conflitto influisce sulla
vostra quotidianità?
Il conflitto in Terra Santa entra nella quotidianità di chiunque: un
check point, un passaggio, i controlli, la paura di quello che può accadere. Questo è parte integrante della vita di chiunque e quindi
anche della nostra.
Lei è il Custode di Terra Santa. Quali sono i suoi compiti e quelli
dell’Istituzione di cui fa parte?
Il Custode di Terra Santa insieme alla Custodia ha un compito molto
particolare, che è quello di custodire i luoghi santi, ossia tutti quei
luoghi che sono legati alla storia della salvezza e della redenzione (Betlemme, Gerusalemme, Getsemani, …) e allo stesso tempo supportare, sostenere in coordinamento con tutta la Chiesa, la presenza cristiana in Terra Santa. Oltre questo, la Custodia ha il compito di curare i
rapporti con le Chiese sorelle, ossia le Chiese cristiane non cattoliche.
In particolare qual è il vostro contributo per la pace?
Non solo noi, ma tutta la Chiesa è impegnata nelle piccole cose quotidiane ma importanti: nelle scuole, nelle parrocchie, … sono tantissime ad esempio le scuole dove affluiscono migliaia di studenti non
solo cristiani ma anche musulmani e in alcuni casi anche ortodossi
che – in un certo senso – attingono dai nostri ideali, anche se in maniera indiretta. Ci sono poi tante altre attività di carattere sociale e religioso che sicuramente non arrivano a tutta la popolazione ma a quella
parte che è interessata. Questo è il nostro contributo, non possiamo
fare molto di più, soprattutto perché come cristiani siamo l’1% della
popolazione: una realtà molto piccola che però si impegna ogni giorno
a mantenere il suo stile cristiano in un contesto così conflittuale.
Non è solo
la politica
che deve lavorare
per la pace,
ma tutta la società,
in primis religiosi
e credenti
Lei fa parte dell’Ordine dei Francescani. Come vivete il fatto che
il nuovo Pontefice abbia scelto il nome del vostro Fondatore e
che i suoi gesti ricordino un pò l’umiltà e la semplicità del Santo?
Per noi è una grande responsabilità: Papa Francesco con il suo nome
e con il suo modo di fare così semplice e così – potremmo dire – francescano in qualche modo ci “obbliga” a fare quello che già ci indica
il nostro carisma, ma in modo ancora più profondo e ancora più responsabile. È come se questo Papa con il suo esempio ci chiamasse
a essere veramente francescani.
FRA PIERBATTISTA PIZZABALLA
Nato a Cologno al Serio, in diocesi e provincia di Bergamo, il 21 aprile 1965, ha intrapreso il percorso di formazione tra i frati della Provincia francescana dell’Emilia
Romagna, a cui giuridicamente ancora appartiene.
è sacerdote dal 15 settembre 1990 ed è entrato a
servizio effettivo della Custodia di Terra Santa nel 1999.
Dopo il primo ciclo di studi filosofico-teologici ha conseguito il baccellierato in Teologia il 19 giugno 1990 presso
il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma.
Ha compiuto gli studi di specializzazione presso lo
Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme,
ottenendo la licenza in Teologia Biblica il 21 giugno 1993
e successivamente ha conseguito il Master presso
l’Università ebraica di Gerusalemme.
Ha svolto il compito di docente di ebraico moderno alla
Facoltà francescana di Scienze Bibliche e Archeologiche
di Gerusalemme e nell’ambito della comunità del
Patriarcato Latino di Gerusalemme ha lavorato nella
Pastorale per i fedeli di espressione ebraica.
8
9
MISSIONI
RICERCA
BLOCCARE
L'EBOLA
NELL'AFRICA OCCIDENTALE
Focolaio di
Ebola
Ospedali OH
PER LE DONAZIONI:
FATEBENEFRATELLI (Italia):
IBAN IT07 L030 6905 0691 0000 0007 376
SWIFT : BCITITMM700
Ref- EBOLA
COSA CHIEDIAMO
Donazioni per realizzare l’area di isolamento e per l’acquisto di materiali ospedalieri specifici, oltre a prodotti disinfettanti per un adeguato
controllo e trattamento dell’ebola.
Attualmente non esiste alcun vaccino né un trattamento specifico efficace, per cui il trattamento è sintomatico.
LA
"SCA
TOLA"
ELET
TRI
CA
PERCHÉ
di FRA MOISèS MARTÍN B.
Perché i materiali ospedalieri necessari per il trattamento e il controllo
dell’ebola sono molto costosi e i centri di Sierra Leone e Liberia non possono acquistarli, ragion per cui ci hanno chiesto aiuto .
Attualmente non esiste un vaccino né un trattamento specifico efficace,
per cui la cura è sintomatica, ed è fondamentale prevenire ed evitare il
contagio tra i familiari e il personale sanitario che si occupa dei malati.
DOVE VA L’AIUTO:
AIUTO:
• St. John of God Hospital di Lunsar, Sierra Leona.
Leona.
• St. Joseph Catholic Hospital di Monrovia, Liberia.
Liberia
I seguenti Ospedali dell’Ordine
Ospedaliero di San Giovanni di Dio:
• St. John of God Hospital di Lunsar
(Sierra Leone)
• St. Joseph Catholic Hospital di Monrovia
(Liberia)
stanno curando e assistendo pazienti che hanno contratto l’ebola, in coordinamento con i Ministeri della Salute dei rispettivi Paesi, che purtroppo
dispongono di risorse e infrastrutture limitati per far fronte a questa epidemia; per questo è molto urgente cercare di controllare e di bloccare la
diffusione di questa malattia.
Questi due Ospedali hanno pertanto bisogno del nostro appoggio, per terminare di adeguare le aree destinate all’isolamento dei malati, e per dotarsi di materiali sanitari specifici (guanti, mascherine, occhiali speciali…), e di
prodotti disinfettanti per il controllo e il trattamento dell’ebola. Attualmente non esiste un vaccino né un trattamento specifico efficace, per cui la
cura è sintomatica, ed è fondamentale prevenire ed evitare il contagio tra i
familiari e il personale sanitario che si occupa dei malati.
Il focolaio di ebola nell’Africa occidentale è il più grande mai registrato sino
ad ora, e colpisce per la prima volta diversi Paesi, come Guinea Conakry,
Sierra Leone e Liberia. I primi casi hanno fatto la loro comparsa a gennaio
2014, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato ufficialmente l’epidemia di ebola nel mese di marzo. Da allora i casi riportati sono
andati aumentando, con un tasso di mortalità fino al 90%, ed hanno causato finora 518 morti, il che fa di questa epidemia la più grave conosciuta
fino ad ora, oltre ad essere la prima volta che compare in questa regione.
Cosa chiediamo
Donazioni per realizzare l’area di isolamento e per l’acquisto di materiali
ospedalieri specifici, oltre a prodotti disinfettanti per un adeguato controllo
e trattamento dell’ebola.
Attualmente non esiste alcun vaccino né un trattamento specifico efficace, per cui il trattamento è sintomatico.
Perché
Perché i materiali ospedalieri necessari per il trattamento e il controllo
dell’ebola sono molto costosi e i centri di Sierra Leone e Liberia non possono acquistarli, ragion per cui ci hanno chiesto aiuto.
Coordinamento
In contatto con la Provincia Africana di Sant’Agostino e i Centri coinvolti, il
coordinamento di questa campagna d’emergenza è stato affidato a Juan
Ciudad ONGD a Madrid (Spagna), e sono stati abilitati due conti bancari per
poter raccogliere le donazioni che arriveranno con questa finalità:
JUAN CIUDAD ONGD (España): ES2100496096472016061967
FATEBENEFRATELLI (Italia):
IBAN IT07 L030 6905 0691 0000 0007 376
SWIFT
BCITITMM700 Ref- EBOLA
Per info:
www.juanciudad.org
www.ohsjd.org
10
di EMANUELA FINELLI
CHE COMBATTE LA FATICA NELLA SCLEROSI MULTIPLA
è stato di recente pubblicato dalla prestigiosa rivista Journal of Neurology
uno studio sull’efficacia della stimolazione elettrica trans-cranica in corrente
continua nei malati di sclerosi multipla affetti da stanchezza cronica.
N
La mancanza di terapie efficaci in tal senso ha
motivato il nostro lavoro negli ultimi 5 anni: questo trial clinico conferma finalmente la possibilità di un trattamento non farmacologico contro
la fatica nelle persone con sclerosi.
Quale è la principale novità che emerge da
questa ricerca?
L’elemento di novità riguarda la possibilità di curare un sintomo, quello della stanchezza nella
sclerosi multipla, che ad oggi non conosce altre
possibilità di intervento validate.
La fatica è un sintomo molto importante, con
forti ripercussioni nella vita sociale ed affettiva,
considerato come il più invalidante dal 40% delle persone con sclerosi multipla, una malattia
che oggi colpisce 2,5-3 milioni di persone nel
mondo, 600 mila in Europa, 70 mila in Italia.
I farmaci attualmente prescritti contro la fatica
in tale patologia non sono riconosciuti come
efficaci: le uniche strategie fornite dalle linee
guida internazionali riguardano aspetti legati al
benessere generale, come la nutrizione, l’esercizio fisico e altre strategie di ottimizzazione del
dispendio delle proprie energie.
Può spiegare brevemente in cosa consiste il
trattamento?
Il trattamento di stimolazione elettrica trans-cranica in corrente continua rientra tra le tecniche
di neuro modulazione non invasive e conformi
ai criteri di sicurezza attualmente in uso per modificare l’eccitabilità di certe regioni del nostro
cervello. Queste tecniche possono cambiare
le relazioni tra le diverse aree celebrali e quindi
modificarne la funzionalità, la capacità di eseguire compiti e di vivere bene, di lavorare e stare
con gli altri.
Noi abbiamo adattato alle persone con sclerosi
multipla affaticate un trattamento che applicato
nei sani li aveva resi più resistenti alla fatica.
Ciò che cambia è che mentre nei sani la parte
stimolata del cervello è quella delle regioni sensoriali e motorie di solo controllo della mano,
nei malati di sclerosi la stimolazione avviene
nelle regioni sensoriali di tutto il corpo, escludendo le regioni motorie che risultano già sovra-eccitabili.
È stato eseguito un trattamento di 15 minuti al
e parliamo con Franca Tecchio, capofila di questa sperimentazione clinica
condotta con il Centro per la Sclerosi Multipla presso il Dipartimento di
Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli
all’Isola Tiberina, insieme ai suoi collaboratori
del CNR, Carlo Cottone e Andrea Cancelli, e
all’AFaR - Divisione Ricerca della Fondazione
Fatebenefratelli.
giorno per 5 giorni consecutivi per ottenere effetti di lunga durata.
Quali gli sviluppi futuri di questa terapia?
Siamo molto fiduciosi. Estenderemo questo intervento ad un campione molto più ampio: il trial
clinico fin qui è stato eseguito su 10 pazienti ma
in modo talmente accurato e ben disegnato da
essere pubblicato sul Journal of Neurology, una
delle massime riviste del settore.
Ora, in collaborazione con Patrizio Pasqualetti
e Giancarlo Zito dell’AFaR - Divisione Ricerca
della Fondazione Fatebenefratelli, vogliamo ampliare lo studio in modo da essere ancora più
solidi nel determinare che questo trattamento è
efficace. Stiamo inoltre sviluppando la capacità
di eseguirlo a casa: i pazienti verranno in Ospedale il primo giorno, daremo loro le istruzioni, gli
forniremo una specie di elmetto che permette
di porre gli elettrodi con precisione nella regione
cerebrale voluta e una “scatoletta” che sostanzialmente fornisce corrente. Il Centro Sclerosi
Multipla del Fatebenefratelli, coordinato da
Maria Maddalena Filippi, in collaborazione con
Anna Ghazaryan, con il supporto tecnico di Marina Di Giorgio, oggi segue circa 300 pazienti e
siamo in contatto con altre strutture interessate
ad estendere questo trattamento anche ai loro
pazienti.
11
SOCIETà
servizi che vengono chiamati espressamente alla fase di acquisizione della
parte documentale e quindi della firma
da parte degli utenti.
Dopodiché sono stati interessati anche l’Ufficio Relazioni con il Pubblico,
al quale abbiamo presentato le modifiche apportate al complesso delle attività sulla privacy del nostro Ospedale e
con il quale ci riserviamo di continuare
a interagire per continuare a rispondere insieme anche con la Direzione Generale e la Direzione Sanitaria a quelli
che saranno i quesiti di volta in volta
posti dagli utenti.
L’incontro più recente è stato quello
con l’area infermieristica in cui è stato
presentato a tutti i coordinatori delle
Unità, la nuova modulistica e le nuove
incombenze in merito all’acquisizione
del consenso alla comunicazione dello
stato di salute del paziente ai familiari
o alle persone legittimate dallo stesso.
PRIVACY
&
SANITà
di SIMONA BRICCHI
Intervista a Camillo Miceli,
R
Coordinatore
dell’Ufficio Privacy
Direzione Sanitaria
iguardo alle direttive emanate dal Garante della Privacy in
ambito sanitario, come si sta
adeguando l’Ospedale?
Ci stiamo adeguando, con grandi sforzi, a
queste nuove linee riguardanti la protezione
dei dati soprattutto per la parte di produzione
e conservazione della documentazione sanitaria prodotta. Nello specifico significa che i
nuovi sistemi di elaborazione dei dati in forma
informatizzata e che prevedono la creazione
di archivi sanitari devono rispondere a quelle
che sono le nuove normative emanate.
Questo è indispensabile soprattutto in vista
della prossima attivazione nella regione Lazio
del Fascicolo Sanitario Elettronico che permetterà la portabilità dei dati sanitari dell’utente presso qualsiasi altro operatore sanitario del SSR (Sistema Sanitario Regionale) o
Azienda sanitaria a cui decide di rivolgersi.
Quali sono i campi specifici che saranno
oggetto di intervento?
Aggiornamenti importanti sono previsti nei
seguenti ambiti: nel settore della modulistica,
dell’acquisizione del consenso da parte dell’utente, di tutti i comportamenti che devono essere tenuti dagli operatori sanitari e soprattutto da parte del nostro centro di elaborazione
dati, che deve rielaborare, ristrutturare e pianificare gli interventi atti a rispondere a tutti i
quesiti della normativa stessa.
Perché il settore sanitario è considerato
tra i più delicati in materia di privacy?
Questo settore riveste indubbiamente delle criticità per la qualità dei dati che vengono trattati, perché sono dati sensibili e sono
stati oggetto purtroppo di cattive lavorazioni.
Si tratta di informazioni che non dovrebbero
essere mai perse perché una parte di queste
hanno l’obbligo di essere tenute per l’intero
arco di vita delle persone (cartella clinica), e
poi solleva tutte una serie di problematiche
che noi abbiamo risolto o comunque siamo in
fase di risoluzione.
Nella relazione del Garante si fa anche
espressamente riferimento a quello che è
il futuro della privacy in Italia…
Si, non dobbiamo dimenticare che è in fase
di deliberazione, entro la fine di quest’anno,
il regolamento europeo in merito a questa
materia. Anche perché i regolamenti europei
ormai già prevedono la possibilità da parte dei
cittadini europei di rivolgersi verso qualsiasi
Paese dell’Unione Europea portandosi dietro i
loro dati e quindi tutta la loro storia.
È indubbiamente una grande sfida che dovremo continuare a tenere sotto controllo
migliorando la qualità degli strumenti messi in
campo per accogliere e rispondere a quanto
ci verrà richiesto di volta in volta.
Sono previsti corsi di formazione per il
personale ospedaliero?
Sono già stati espletati dei corsi che vengono
effettuati nel momento in cui ci sono nuove
tipologie di lavorazione come nuove modulistiche, una nuova attività di archiviazione e
prospettive di nuove eventuali risposte agli
interrogativi dei pazienti.
Questo specifico momento ha comportato
l’inizio di un’attività di aggiornamento che è
stata svolta inizialmente presso tutti i front-office e le postazioni che riguardano l’attività
ambulatoriale, di ricovero, dell’area alberghiera, del pronto soccorso, del pronto soccorso
ostetrico, della neonatologia e di tutti gli altri
12
Come può il paziente difendersi in
caso di violazione della propria privacy?
Il paziente può voler modificare la sua
volontà nei riguardi di quello che aveva
precedentemente stabilito per diversi
motivi.
La creazione dell’archivio clinico, l’utilizzo dei dati in modo anonimo per studi epidemiologici o statistici, l’impiego
di immagini radiografiche o di interventi per motivi di studio o di ricerca,
piuttosto che la volontà di comunicare
la sua presenza all’interno del nostro
ospedale, in tutti questi casi – più tutti
quelli previsti dall’apposita normativa
disposta sempre dal Garante e che
prevede la possibilità di cancellare l’informazione in maniera totale, parziale
oppure di oscurarla - l’utente verrà
invitato a rivolgersi presso gli sportelli
di accettazione per quanto riguarda la
correzione anagrafica (errori di nomi,
cognomi, data o luogo di nascita, indirizzi, telefoni o quant’altro). Per quanto
riguarda invece tutte le altre problematiche, è previsto come unico punto di
riferimento sanitario l’Ufficio Relazioni
con il Pubblico che farà da punto unico
di raccolta di queste richieste da parte
di tutti gli utenti e successivamente
provvederà a prenderne in carico la
lavorazione e trasmetterle alle diverse competenze: Direzione Generale,
Direzione Sanitaria, area informatica,
ufficio legale per qualsiasi altra possibile vertenzialità su questo trattamento,
rispondendo come stabilito dal Garante entro 15 giorni all’utente in maniera
certificabile.
LE
SFIDE DELLA PRIVACY
nella continuità
Il Garante per la protezione dei dati personali ha presentato la Relazione annuale sull’attività svolta nel 2013
L’
Autorità Garante per la Privacy (composta da Antonello Soro, Augusta Iannini,
Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano), il giorno 10 giugno a Palazzo Madama, ha presentato la sua relazione annuale, illustrando i diversi fronti sui
quali si è impegnata nel 2013, facendo il punto sullo stato attuale della legislazione sulla riservatezza ed esponendo le varie prospettive di azione futura.
Un capitolo apposito è stato dedicato alla sanità. L’attenzione si è concentrata
sulle problematiche legate alla realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e all’utilizzo dei dossier sanitari. Per il Fse è necessaria l’adozione
di misure di garanzia e di sicurezza nei confronti del trattamento dei dati personali, dei sistemi di
codifica degli stessi, delle modalità e dei livelli di accesso, della definizione e relativa attribuzione di
un codice identificativo univoco dell’assistito che non ne consenta l’identificazione diretta. Mentre
per quanto riguarda i dossier sanitari, da parte delle strutture sanitarie sono state avviate diverse
istruttorie per consentire la verifica dei sistemi attualmente in uso e stabilire quanto questi rispettino le misure indicate.
L’Autorità ha messo al corrente di come molte delle segnalazioni pervenute, riguardano la consegna
dei referti a soggetti diversi dell’interessato che avveniva a busta aperta o senza la verifica dell’esistenza di una delega per il ritiro; le modalità di custodia delle prescrizioni mediche che avveniva
nelle bacheche degli studi medici; la consegna dei presidi sanitari a domicilio che avveniva in busta
trasparente, o lasciando questa a vicini e con l’utilizzo di bolle di accompagnamento recanti la
specifica del contenuto; il delicato percorso di rilascio, rinnovo dell’esenzione e dell’erogazione per
i pazienti affetti da HIV.
I provvedimenti stabiliti sono rispettivamente: la verifica dell’identità del soggetto che ritira i referti
per conto di altri e l’obbligo della chiusura della busta; l’adozione di idonee cautele per la custodia
delle prescrizioni con un’adeguata formazione del personale addetto a questo; la consegna dei presidi nelle mani direttamente dell’interessato e qualora questo fosse assente il rilascio di un avviso
privo della tipologia del contenuto, gli addetti alle consegne inoltre non devono avere nè maglie nè
automezzi recanti scritte che possano identificarne il contenuto che deve essere riposto in scatole
non trasparenti; per quanto riguarda le pratiche di rilascio o rinnovo dell’esenzione dei pazienti affetti
da HIV, l’Autorità spiega come si sia ritenuto necessario un confronto con il Ministero della Salute
al fine di individuare dei percorsi alternativi a quello previsto dalla legge.
Il Presidente del Senato, ha ricordato come queste siano solo alcune delle complesse sfide a cui è
chiamata a rispondere l’Autorità nella nostra epoca. Infatti, già nel discorso di apertura, il Presidente
del Senato, Pietro Grasso, aveva evidenziato come il progresso tecnologico abbia apportato numerose comodità e vantaggi ma allo stesso tempo costituisca una minaccia per i dati personali che
l’utente, molto spesso in maniera ignara, consegna ad esso.
I social network, la tutela dei minori sui media e sul web, i sistemi di pagamento mediante
smartphone e tablet, le telefonate promozionali indesiderate, la conservazione dei dati di traffico
telefonico e telematico, le intercettazioni telefoniche, ha confermato Antonello Soro il Garante della
Privacy, sono solo alcuni dei campi che necessitano di un nuovo Regolamento europeo finalizzato
all’aggiornamento delle norme di riservatezza dei dati adeguato alla nostra contemporaneità.
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I risultati
a tre anni
dalla
messa
online
Visite
574.571
% del totale: 100.00 % (574.571)
Visitatori unici
377.180
Visualizzazioni di pagina
2.117.910
Pagine/Visita
3,69
Media sito: 3,69 (0,00%)
Durata media visita
00:03:03
Media sito: 00:03:03 (0,00%)
Media sito: 65,01% (0,00%)
Il nostro sito è stato visitato in tutte le nazioni.
Qui sotto vengono riportati i primi dieci Paesi
Paese/Zona
S
ono trascorsi quasi tre anni dalla messa online del
sito dell’Ospedale (settembre 2011) e nel tempo
questo ha raggiunto notevoli risultati, conquistando
ben 400.000 nuovi visitatori, metà dei quali sono
tornati più volte a navigare nel nostro portale per un totale di
circa di 600.000 visite. Questo ritorno del 35% dei visitatori
totali è spiegabile non solo con l’interesse da parte del cittadino nei confronti della struttura ospedaliera ma anche dalla
praticità e ricchezza di contenuti del nostro sito internet. Il
restante 65% rappresenta invece i nuovi accessi. Secondo
i dati ogni visitatore trascorre in media 3 minuti navigando
nel nostro portale e visita circa 4 pagine a ogni suo accesso, per un totale di più di 2.000.000 di pagine visualizzate.
I contenuti
più cliccati
Le pagine più cliccate sono, oltre alla Home Page – circa 580.000 visualizzazioni – anche quelle relative ai Servizi
Ospedalieri (Reparti circa 390.000 visualizzazioni; Ambulatori
circa 300.000 visualizzazioni; Servizi circa 80.000 visualizzazioni), alle quali si aggiungono le pagine relative ai numeri
utili con oltre 80.000 visualizzazioni. Il fatto che l’Home Page
del sito sia la più cliccata è dovuto principalmente al fatto che essa rappresenta
la schermata iniziale, ma in parte anche
perché in questa pagina sono presenti
degli spazi informativi – articoli, video e
banner – che promuovono tutte le iniziative in cui l’Ospedale è coinvolto. Dalla
sua messa online sono stati pubblicati sul
sito circa 200 articoli e caricati 22 servizi
video; l’Ospedale infatti oltre al sito internet dispone anche di un canale Vimeo
dove sono raccolti tutti i servizi giornalistici
realizzati in occasione di particolari eventi
che riguardano il Nosocomio sia da un punto di vista medico-scientifico sia da un punto di vista religioso: dalle ultime
novità in ambito di ricerca alle iniziative promosse dalle varie Unità Operative, agli eventi che coinvolgono la comunità
religiosa dell’Ospedale o tutto l’Ordine dei Fatebenefratelli.
La grande novità che offre questo spazio video è la possibilità di seguire in diretta streaming gli eventi più importanti.
14.293
Click
per i
video
Parole chiave
14
Visite
% Nuove visite
65,01%
Visite
%Nuove Visite
Luoghi
di accesso
L
website
Sorgenti di ricerca
L
di MARIANGELA RIONTINO
a maggior parte delle visite – parliamo di circa il 96% - viene effettuata
dall’Italia, di cui più di 400.000 da Roma e provincia. Questo sottolinea
l’importanza che la nostra struttura ospedaliera riveste sul territorio. Seguono poi Milano (45.000 visite) e Napoli (6.900 visite). Non bisogna
però dimenticare che i Fatebenefratelli sono una realtà molto più ampia, conosciuta in tutto il mondo. Sono stati registrati infatti accessi anche da altri Paesi
europei ed extra-europei. Facendo una panoramica salta subito all’occhio come
il sito dell’Ospedale sia noto in tutta l’Europa, le Americhe, e l’Australia, in gran
parte dei Paesi asiatici e in un discreto numero delle nazioni africane, dove sappiamo bene scarseggiano le apparecchiature tecnologiche. Subito dopo l’Italia
- nella classifica - troviamo la Gran Bretagna con 3.100 visite, di cui il 70% sono
nuovi accessi, e gli Stati Uniti con 2.900 visite, di cui quasi l’80% sono nuovi accessi: questo significa che è una realtà in via di espansione. Poi a seguire troviamo ancora la Germania (2.700 visite), la Francia (1.500 visite), la Spagna (1.300
visite), la Svizzera (900 visite), il Belgio (600 visite) e la Danimarca (500 visite).
www.fatebenefratelli-isolatiberina.it
a maggior parte delle visite – parliamo dell’85% sul numero totale
di accessi - vengono effettuate attraverso i principali motori di ricerca (google, bing, virgilio, yahoo).
Solo tramite google avvengono ben 470.000 accessi.
Questi esiti così soddisfacenti sono il risultato di una buona indicizzazione
del sito, ossia dell’inserimento delle giuste parole-chiave nel database dei
motori di ricerca.
Nella maggior parte dei casi – più di 60.000 visite - il nostro sito viene raggiunto digitando “fatebenefratelli roma”, ma è importante notare anche
come solo con la parola “fatebenefratelli” acquisiamo altre 41.000 visite,
altre 27.000 scrivendo “ospedale fatebenefratelli roma” e altre 10.000 se
scriviamo “ospedale fatebenefratelli”.
Si tratta di dati molto interessanti se si tiene conto che in Italia ci sono altre
17 strutture Fatebenefratelli oltre la nostra, tra cui una a Roma. I visitatori
possono però raggiungere il sito dell’Ospedale in maniera diretta digitando
l’indirizzo su internet – parliamo dell’11% sul numero totale di accessi per la quale si registrano circa 63.000 visite, e allo stesso tempo anche
attraverso altri siti in cui è presente il link del nostro portale o un qualche
rimando/riferimento a esso (traffico dai referral).
Un esempio è il sito dell’ICOMM Italia, la scuola di osteopatia con la quale
l’Ospedale collabora, o ancora i social network come Facebook.
www.google.it
Organic/referral
Visite: 468.724
% Nuove Visite: 64,84%
www.icommitalia.it
Referral
Visite: 1.724
% Nuove Visite: 60,44%
www.bing.com
Organic
Visite: 7.376
% Nuove Visite: 66,70%
www.arianna.libero.it
Referral
Visite: 1.945
% Nuove Visite: 74,34%
www.virgilio.it
Organic
Visite: 3.263
% Nuove Visite: 66,38%
www.babylon.com
Organic
Visite: 1.526
% Nuove Visite: 71,76%
www.yahoo.com
Organic
Visite: 4.600
% Nuove Visite: 60,30%
www.psicologiaeterapia.it
Referral
Visite: 960
% Nuove Visite: 46,67%
15
di RICCARDO FRAGOMENI
Responsabile Settore ICT
N
SALUTE
EWS
L’Ospedale 2.0:
connessi al futuro
è evidente che parlare oggi, in un tempo di crisi
come quello che stiamo vivendo, di Ospedale 2.0 è anacronistico.
è altrettanto vero però che molto spesso è in
momenti come questi che ci viene chiesto di
guardare al futuro con la voglia di fare, di fare
bene e di più.
C
ome è noto l’Information Communication Technology (ICT) e i Sistemi Informativi in generale, rappresentano l’asse portante di qualunque organizzazione. Questo è vero anche in sanità.
All’interno di un ospedale il SIO (Sistema Informativo Ospedaliero)
rappresenta l’elemento di supporto indispensabile e fondamentale
per lo svolgimento di tutte le attività. Con il termine 2.0 si classificano i sistemi
informatici moderni che offrono un livello di interazione “semplice, funzionale
e amichevole” molto evoluto con gli utenti, che garantisce agli operatori della
struttura che li adotta e ai cittadini che ad essa si rivolgono, un alto grado di
usabilità degli strumenti software offerti. Nel piano programmatico di rilancio
del nostro Ospedale questo tema è tra quelli in evidenza. Tutte le Direzioni, le
UOC, gli Ambulatori, i Servizi, gli Uffici devono disporre di sistemi informativi
al passo con i tempi, efficaci ed efficienti, maggiormente flessibili, rivisti in una
“visione 2.0”. Per contribuire al raggiungimento di questo affascinante quanto
ambizioso obiettivo è importante lavorare in modo sinergico. è importante disporre di soluzioni informatiche che favoriscano oltre al trattamento dei “dati”,
anche un maggiore scambio di “informazioni” tra le diverse componenti del
management, in particolare tra l’Area Clinico-Assistenziale e quella Amministrativo-Gestionale. Il Sistema Informatico è dunque una delle leve sulle quali
agire per rimanere connessi al futuro. Il SIO non solo deve agevolare con strumenti “facili” il lavoro quotidiano di medici e infermieri all’interno delle singole
UOC seguendone i modelli organizzativi, ma deve “estendersi” per potenziare
l’offerta dell’Isola verso l’utenza, verso il territorio, con i mezzi moderni di cui
oggi la tecnologia ICT dispone. è necessario recuperare il ritardo con il quale
ci presentiamo sul mercato dei servizi on-line per il cittadino, aumentando la
flessibilità del “sistema” verso “l’esterno” (e-cup, e-health, e-payment ecc.)
per migliorare il rapporto tra la domanda e l’offerta ed efficientarne l’azione
“sul campo”. Queste alcune delle linee programmatiche:
per gli operatori: cloud computing, virtualizzazione, cartella clinica elettronica
in tutti i reparti e ambulatori, mobile health, medical app, sistemi di clinical
governance per il controllo e la programmazione dei flussi, software budget
management, gestione KPI (Key Performance Indicators), banca dati on-line
dei farmaci, gestione rischio clinico, sistemi di business intelligence;
per gli utenti: self-service (e-payment, prenotazioni on-line, instant messaging, re-calling cup), servizi web personalizzati per l’utente.
Dunque ancora una volta…
carità antica e mezzi moderni per fare, fare bene e di più…
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AGLI ANZIANI MANCA
LA VITAMINA D
La dieta degli anziani è troppo povera di
vitamina D e la sua carenza è associata all’osteoporosi ma non solo. Questo
decifit si riscontra in pazienti affetti da
patologie come cancro della mammella,
della prostata e del colon ma anche da
malattie quali Alzheimer e Parkinson.
Gli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale che hanno indagato le abitudini alimentari degli anziani italiani suggeriscono una passeggiata al sole tutti i giorni,
il consumo di due porzioni di latticini al
giorno, due uova alla settimana e tre
porzioni di pesce variando tra tonno,
trota, merluzzo e anguilla.
L’INQUINAMENTO
AUMENTA I RISCHI
PER IL CUORE
Aumento di aritmie, di coaguli sanguigni e trombi nei
polmoni: questo il risultato
dell’esposizione ad inquinamento.
La segnalazione proviene
dalla London School of Hygene & Tropical Medicine.
Le categorie più a rischio sarebbero gli over 75 e le donne, colpiti da malattie ischemiche croniche e aritmie.
Recente è l’iniziativa dedicata agli abitanti di Roma e
promossa dal Dipartimento
di Epidemologia del Servizio
Sanitario Regionale del Lazio che ha messo a punto un
sito: www.romariasalute.it,
che permette di sapere
quanto inquinamento respiriamo nell’area urbana.
PRONTO IL PATTO
PER LA SALUTE
Tickets in base al reddito, a
favore delle famiglie meno
abbienti. La riduzione, oltre
al reddito familiare, prende
in considerazione anche la
composizione del nucleo familiare nella determinazione
del tetto di riferimento. Questa è la nuova linea direttrice
insieme a quella riguardante
i livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni garantite ai cittadini,
contenute nel Patto per la Salute 2014-2016 siglato dopo mesi di incontri
dal Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e Regioni. Il patto prevede fondi per 337 miliardi e tutti i risparmi che ne deriveranno saranno
reinvestiti nella sanità.
MAL DI TESTA
NEI BAMBINI:
PRIMA CAUSA DI
ASSENZA DA SCUOLA
ATTENZIONE
AI RIMEDI ANTI-FUMO
CON NICOTINA
Cerotti, gomme e sigarette
elettroniche a base di nicotina
potrebbero essere dannose.
A lanciare l’allarme i ricercatori della Virginia Bioinformatics Istitute, negli USA.
Lo studio pubblicato dalla
rivista Oncotarget, riscontra
che la nicotina provoca migliaia di mutazioni chiamate
polimorfismi del singolo nucloide nelle cellule esposte.
Tali mutazioni sono state
osservate anche nelle cellule che sperimentano stress
ossidativo, un effetto precursore del cancro. La ricerca smentisce le teorie precedenti secondo le quali la
nicotina sarebbe la sostanza
meno pericolosa delle 4.000
presenti in una sigaretta. Per
chiudere con il fumo quindi
non rimane che fare appello
alla propria forza di volontà.
I giorni di scuola persi all’anno
sarebbero circa 7-8, un calo
dei risultati scolastici e un
interferimento con le attività
quotidiane.
Queste le conseguenze della
cefalea nei bambini, un disturbo poco considerato dai
genitori che spesso ignorano
il fatto che il figlio ne soffra. Il
responsabile del Centro Cefalee Pediatriche della Cattedra
di Pediatria della Università
Sapienza di Roma, Pasquale Parisi, avverte che questo
disturbo è cresciuto maggiormente negli ultimi 30 anni
anche a causa dell’uso eccessivo di videogiochi, tv, tablet
e smartphone. A questi si
aggiungono fattori noti come
l’ansia e lo stress, la predisposizione genetica e i disturbi
del sonno. È consigliato ridurre gli stimoli visivi e adottare
un corretto stile di vita.
LA VOLONTÀ DI DONARE GLI ORGANI È
SCRITTA SULLA CARTA D’IDENTITÀ
Per la prima volta a Roma sarà possibile, firmando un semplice
modulo, dare il proprio consenso alla donazione dei propri organi e
ritrovare questa volontà espressa direttamente sulla carta d’identità. Il tutto verrà poi prontamente comunicato al centro nazionale
trapianti.
L’iniziativa inaugurata dal sindaco Ignazio Marino è volta a sensibilizzare il cittadino nei confronti dell’importanza del donare gli
organi.
Perugia, Cesena, Ancona avevano già adottato la legge in questione ma è la prima volta che a farlo è una metropoli come Roma.
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LA I
CICOGNA
FRETTOLOSA
l'UNIONE
FA LA
FORZA
A SOSTEGNO
DEI BIMBI PREMATURI
DELL'ISOLA TIBERINA
Nasce nel 2006 l’associazione La Cicogna Frettolosa,
da un’idea del Prof. Rocco Agostino,
all’epoca Direttore della Neonatologia
dell’Isola che riesce a coinvolgere
un gruppo di genitori di bambini nati prematuri
o con patologie, ricoverati e assistiti
nel Reparto di Terapia Intensiva
Neonatale dell’Ospedale
N
ell’incantevole location di Palazzo
Braschi, che domina piazza Navona, si è svolto lo scorso 14 giugno
il concerto di beneficenza organizzato dall’Associazione “La cicogna
frettolosa” dall’idea di Emanuela Capozzi, socia
attiva dell’associazione, che ha lavorato appassionatamente alla realizzazione dell’evento, con
l’obiettivo di raccogliere fondi per l’acquisto di
un ventilatore meccanico da donare al Reparto
di Terapia Intensiva Neonatale del nostro Ospedale, strumento essenziale per la sopravvivenza dei neonati prematuri. L’evento è stato aperto dalle parole del Prof. Rocco Agostino, attuale
presidente onorario dell’Associazione, che ha
ricordato di aver «volutamente, nel corso della
sua carriera, scelto di tenere sempre aperte le
porte del suo studio, per permettere ai genitori
che avevano domande di essere rassicurati in
ogni momento». «Nulla di quello che si fa per
aiutare questi bambini sarebbe possibile senza
questo personale fantastico» ha poi aggiunto
rivolgendosi agli operatori del Reparto presenti.
«Si tratta infatti di un momento difficile quello
che i genitori di questi bambini si trovano ad
affrontare, le complicazioni sono molte», ha
sottolineato la neonatologa Camilla Gizzi, che
ha poi spiegato cosa significa la condizione di
prematurità. Ha concluso la presentazione del
concerto Alessandro Cavicchia che ha sottolineato come un bimbo prematuro non è soltanto un bambino nato prima ma è un bimbo che
ha bisogno di cure competenti medico-infermieristinche con il supporto di apparecchiature
sofisticate e costose. Si è poi lasciato spazio al
Coro Ensemble Vocale “Thesaurus” e al Coro
Gospel “Centonote” che con la loro esibizione
hanno deliziato le oltre 140 persone presenti
all’evento. «Il risultato è stato molto positivo»
ha confermato la caposala del Reparto Laura
Coia «abbiamo fatto un piccolo passo in avanti
e stiamo lavorando per organizzare altre raccolte fondi che ci consentiranno di raggiungere il
budget necessario per l’acquisto del ventilatore
meccanico».
20
l momento di grande difficoltà e di stress
emotivo che questi genitori devono vivere,
favorisce la loro aggregazione e la creazione di un progetto concreto finalizzato al sostegno dei bisogni di questi bambini e dei
loro genitori.
L’idea - come confermato dal Presidente
dell’Associazione, Alessandro Cavicchia - trova
sin da subito anche il pieno appoggio di tutto il
personale medico e infermieristico del Reparto,
che con professionale dedizione si occupa dei
neonati.
La Cicogna Frettolosa con il passare degli anni
si è arricchita di numerosi sostenitori, grazie ai
quali è riuscita a raggiungere i tanti obiettivi che
si era posta.
Tra le attività più importanti, si è occupata e
si occupa ancora oggi di finanziare i costi per
l’acquisto di apparecchiature indispensabili per
l’attività di Reparto (crono siringhe, incubatrici,
apparecchio per le otoemissioni acustiche, ventilatori meccanici); di dare sostegno alle famiglie con difficoltà economiche donando quanto
necessario (carrozzine, ovetti, vestiti, latte in
polvere e medicinali); di portare avanti il progetto di Home-Visiting, che fornisce assistenza
infermieristica domiciliare nella post-dimissione del bambino; di proseguire con le attività
del laboratorio espressivo dedicato ai genitori;
di incontrare una volta alla settimana i genitori
che stanno vivendo l’esperienza drammatica
del loro bimbo che lotta tra la vita e la morte,
ascoltando le loro ansie e proponendo speranza
attraverso la loro esperienza finita bene; infine
di fornire ai richiedenti un kit posturale ideato
appositamente per il prematuro. Grazie all’aiuto
di questa Associazione è stato inoltre possibile
ristrutturare la “stanza delle mamme”, dove le
puerpere possono rilassarsi e ritrovarsi tra una
poppata e l’altra. Per raccogliere i fondi necessari La Cicogna Frettolosa è solita organizzare
eventi: tra gli appuntamenti fissi vi è l’annuale
Festa del Prematuro, che rappresenta per genitori e figli una lieta occasione per rincontrarsi,
ma anche concerti di beneficenza e iniziative
come il confezionamento di bomboniere.
Questa è una realtà preziosa che anima il Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Isola e che
negli anni è divenuta sempre più parte integrante nella cura e nell’aiuto per la sopravvivenza dei
nostri piccoli prematuri.
di SIMONA BRICCHI
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INIZIATIVE
CARTA DEI DIRITTI
E DEI DOVERI
DEL PAZIENTE:
UNO STRUMENTO
PER
di MARIA TERESA IANNONE e VERONICA FABIANO
L'OSPITALITà
Le Carte dei diritti del malato rappresentano
uno strumento a disposizione del cittadino per
interpretare e rendere fruibile il diritto alla tutela
della salute riconosciuto dall’art. 32 della nostra
Costituzione. Sono, infatti, documenti che sintetizzano le iniziative indispensabili per rendere
concreti e proclamare i diritti che spettano a
coloro i quali si trovino ad aver bisogno di assistenza sanitaria e si inseriscono nel panorama
più ampio dei diritti fondamentali dell’uomo.
A
ccanto a questi è solitamente affiancata
la definizione dei
doveri che la persona malata assume
nel momento in cui
incontra l’organizzazione sanitaria
che la ospita.
Quanto proclamato nella Carta dei
diritti e doveri del malato non rappresenta raccomandazioni teoriche
e astratti riferimenti ma, dando
concretezza ai diritti fondamentali
della persona, promuove la protezione della salute umana attraverso
la giusta qualità dei servizi sanitari
erogati.
In essa gli operatori debbono trovare i riferimenti per la riflessione
sul loro operato professionale, oggi
troppo spesso vittima di eccessivo
tecnicismo a scapito di armoniose
relazioni che permettano la adeguata coniugazione tra “scienza” e
“coscienza”.
Se questo è sempre vero, nell’Ordine di San Giovanni di Dio la Carta
dei diritti e doveri del paziente assume una caratteristica peculiare
fondandosi sul carisma dell’Ospitalità. I diritti del malato, secondo
i Fatebenefratelli, vanno rispettati
crescendo nelle qualità di apertura,
accoglienza, capacità di ascolto, attitudine al servizio e semplicità (Cfr.
Carta d’Identità dell’Ordine 5.1).
L’Ordine fa propri i diritti del malato
“riconosciuti e proclamati e, dalla
prospettiva di un’assistenza integrale, valorizza in maniera particola-
24
re”: la riservatezza, intesa come intimità, segreto, fiducia; la veracità,
per la quale “il diritto di ogni uomo
a conoscere la verità sulle cose che
lo colpiscono e il corrispondente
obbligo di informarlo stanno alla
base della convivenza; l’autonomia,
conquista della modernità che deve
essere ben compresa per evitare
di passare dal forte paternalismo
ad un eccessivo contrattualismo;
la libertà di coscienza, da cui non
è esclusa la dimensione religiosa
dell’esistenza.
Per raggiungere una assistenza
davvero integrale è necessario il
rispetto della Carta da parte degli
operatori ma anche la collaborazione dei malati, dei familiari e dei
visitatori affinché l’Ospedale possa
davvero essere un luogo in cui, pur
in presenza di sofferenza, la persona malata possa essere aiutata a vivere il suo momento di difficoltà e,
se possibile, riacquistare la salute in
ogni suo aspetto: fisico, psichico e
spirituale.
IL
FUTURO
è NELL'
OSTEOPATIA
P
er sfidare la crisi bisogna
crearsi nuove opportunità di
lavoro. Una delle nuove frontiere professionali è quella
dell’osteopatia, una disciplina che si
occupa delle disfunzioni corporee
non patologiche attraverso tecniche manuale. La medicina manuale
viene utilizzata in particolare per il
trattamento delle affezioni dolorose
a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, del sistema neurologico e di
qualsiasi alterazione funzionale che
coinvolga e metta in difficoltà il sistema cranio-sacrale e viscerale. L’osteopatia può essere utilizzata da sola o
associata ad altre terapie. La scuola di
osteopatia ICOMM è nel settore una
scelta molto vantaggiosa sotto l’aspetto economico, competitivo e personale: essa tutela la professionalità
degli allievi con classi poco numerose per facilitare l’apprendimento con
docenti disponibili, un monitoraggio
costante della frequenza dei corsi e
trasferte formative. La scuola mette
poi a disposizione degli allievi, tutors
specializzati, per supportarli nell’attività di ricerca e nella preparazione degli
esami. L’offerta formativa prevede un
corso full time dedicato in particolare
agli studenti post diploma, un corso
part time per i professionisti già laureati che desiderano perfezionarsi.
UN PO' DI STORIA
Monumenti commemorativi di
SAN GIOVANNI DI DIO
A GRANADA
L'OPERA DELLO SCULTORE MIGUEL MOREN
M
onumenti pubblici o commemorativi, di grande successo nel mondo
classico, servivano a magnificare
i personaggi più importanti, soprattutto politici, filosofi o militari
e contribuivano a immortalare la loro fama e il ricordo. Questa pratica arriva fino ai nostri giorni, è
durante il Barocco che raggiungerà il suo apice. In
questo contesto, l'enorme impatto del Concilio di
Trento riempirà le strade e le piazze delle principali città del mondo cristiano, di memoriali dedicati
a rendere pubblico il culto di Gesù, di Maria e dei
Santi.
Erede di questo gusto Barocco e influenzato dal
successo della scultura commemorativa, il XX secolo vide il proliferare in tutto il mondo di questo
tipo di rappresentazioni sia profane che religiose,
in particolare con numerosi monumenti dedicati a
San Giovanni di Dio.
Di solito viene raffigurato al momento della sua
morte, inginocchiato e abbracciato a un crocifisso,
occasionalmente in altri atteggiamenti.
La città di Granada è sede di due monumenti dedicati a Juan Ciudad, realizzate dal granadino Miguel
Moreno Romera. La città ospita altre opere del Santo firmate da vari autori. Miguel Moreno è nato a
Granada nel 1935. La sua gestazione artistica ha
avuto inizio come apprendista orafo nella bottega
del padre, Miguel Moreno Grados. Dopo una formazione ampia e diversificata, nel 1961 ha compiuto un passo importante verso la modernità nel suo
lavoro, iniziando le sue opere di scultura su lastra
forgiata e saldata.
Durante tutta la sua vita sarà un grande esponente di questo materiale, lavorando al tempo stesso,
tra gli altri, marmo e bronzo. Nella sua produzione
emerge il suo interesse per le forme astratte, ma
sempre all'interno della conservazione del tema
umanistico, lavorando la cavità con un valore
espressivo profondo, concepito come volume virtuale.
santo, espressione che esprime sostegno,
amore, identificazione con il dolore, inteso
non come una tragedia ma come un cammino verso la piena carità". San Giovanni di Dio
sostiene con le mani un corpo nudo di un vecchio morente accasciato, che affonda il suo
tronco tra le gambe del santo. Opera verticale,
la cui profondità è data dalla postura dell’infermo attraverso le sue gambe: la destra allungata e la sinistra genuflessa.
San Giovanni di Dio con un paziente, un
ragazzo e una prostituta.
Gruppo scultoreo in bronzo fuso, che si trova
in Piazza del Triunfo, vicino al Ospedale Reale,
inaugurato nel 2000. L’ archivio-museo di San
Giovanni di Dio "Casa de los Pisa" di Granada
conserva una riproduzione in scala ridotta di
questa opera in bronzo.
Rappresenta un gruppo scultoreo insolito. Il
nostro santo è vicino a tre appartenenti agli
strati sociali più emarginati, personificati da un
bambino, una prostituta e un malato mezzo
nudo.
Il gruppo appare rialzato da un basamento di
marmo ed è posto su un lastricato a scalini,
scale su cui si sostiene l'uomo svenuto. L’architrave, è di una modernità molto formale,
come una porta, sul quale si appoggia la donna: è l'ingresso di un postribolo, e può essere
considerato come un elemento di separazione
tra la virtù e il vizio.
Il Santo dei poveri è vestito con l’ abito dell'ordine e accanto a lui sul pavimento, si trovano
il bastone e la sporta.
La marcata drammaticità del gruppo è al tempo stesso riflessa nella figura del bambino abbracciato a San Giovanni di Dio e nell’espressione di dolore sul suo volto, mentre ha una
delle sue dita in bocca, nel movimento senza
speranza del povero e nell’espressione statica
sul volto della donna, la quale offre un pezzo
di pane a San Giovanni di Dio.
Le figure del povero e della donna sono di
dimensioni più grandi del naturale e si incorniciano all'interno di una scala intermedia, evitando sia il piccolo che il colossale.
Vorrei concludere affermando che se ci allontaniamo dalla materialità di questi monumenti
commemorativi incontreremmo il loro valore
essenziale, che non è altro che l’elogio sottile
e poetico del carisma di San Giovanni di Dio.
Attraverso l'arte il "pazzo di Dio" esce allo scoperto per offrirsi ai viandanti come un esempio di vita donata al servizio dei bisognosi. Pertanto, queste opere mantengono, oggi, vivo
lo spirito del santo in pieno secolo XXI.
OPERE DEDICATE A SAN GIOVANNI DI DIO
DI MIGUEL MORENO.
San Giovanni di Dio con un vecchio moribondo.
Gruppo scultoreo su lastra posto al di fuori della clinica di San Rafael, risalente al 1986. Siamo di fronte ad una opera molto sobria, rotonda e compatta,
ma segnata da un accento espressivo profondo. In
essa San Giovanni di Dio è eretto con indosso l'abito dell'ordine e in atteggiamento contemplativo.
Come indica lo studioso dell’artista, Francisco Prados de la Plaza, Miguel Moreno in questa scultura
concepisce il ritratto come qualcosa di intimo. Allo
stesso tempo Francisco Prados afferma "l'artista
cerca di catturare l'espressione di sofferenza per
il dolore degli altri che raffigurano l’espressione del
Per info contattare:
Segreteria ICOMM
Tel. 06.99805319
Fax 06.99809966
email [email protected]
(Traduzione di Marcella Sarandrea)
di JOSé MARÍA VALVERDE TERCEDOR
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di CARLO FILIPPO GALASSO
L’ISOLA
e i media
CONFERENZA EUROPEA
SULLA
PSICHIATRIA
GIOVANILE
Una conferenza europea sullA
psichiatria giovanile sarà organizzata a Venezia del 16 al 18
dicembre 2014 (di seguito il link
al sito del convegno:
www.youthmentalhealth2014.eu).
Per l’organizzazione di detta conferenza la Commissione Europea
ha stanziato un contributo di circa
Euro 90.000 a seguito della domanda
presentata nel 2013 dal dr. Giovanni
De Girolamo, direttore scientifico dell’IRCCS Fatebenefratelli di
Brescia ed alla quale ha collaborato
anche l’ufficio Hospitality Europe di
Bruxelles. La conferenza rappresenta
un appuntamento di portata unica
per l’Ordine e le Suore ospedaliere,
da sempre attive per l’assistenza e la
cura delle persone affette da disturbi
mentali. Il panel scientifico comprende i più qualificati esperti nel settore
della psichiatria infantile ed adolescenziale, provenienti sia dall’Europa
che dagli Stati Uniti e dall’Australia.
Il Convegno è stato anche inserito
nella lista degli eventi ufficiali del
semestre di Presidenza italiana del
Consiglio dell’Unione Europea, prevista nella seconda metà dell’anno.
Non essendoci costi d’iscrizione a
carico dei partecipanti, ma solamente di viaggio e pernottamento, si
incoraggia vivamente la partecipazione di almeno due collaboratori da
parte di ogni Provincia. L’occasione
costituisce infatti un momento unico
di incontro e confronto su un tema
chiave dell’ospitalità.
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RIUNIONE
CON I REFERENTI
DELLE PROVINCE
Venerdì 6 giugno
la Curia Generalizia
ha ospitato il primo incontro
di lavoro del 2014 tra i referenti
delle Province europee
incaricati di interagire
con l’ufficio
“Hospitality Europe”
attivato a Bruxelles.
La sessione mattutina
della riunione è stata dedicata
in primo luogo alla relazione
sull’evoluzione e sulle attività
promosse dall’ufficio di Bruxelles
nel periodo successivo
all’ultima riunione con i referenti,
tenutasi il 3 dicembre 2013.
Il dr. Galasso ha in particolare
illustrato ai presenti l’assetto
ed le caratteristiche dell’associazione senza fine di lucro, costituita ad inizio anno in Belgio,
per agevolare il funzionamento
dell’ufficio europeo
a Bruxelles. Successivamente
sono intervenuti due relatori
invitati a partecipare ai lavori:
il Prof. Peter Roelofsma, docente
e ricercatore presso l’Università
di Amsterdam, e la dr.ssa Giulia
Signorini, ricercatrice presso
l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia. Nel pomeriggio c’è stato
un apposito spazio
per gli interventi liberi
e si e poi analizzata
la nuova normativa europea
sulle cure trans-frontaliere.
L’appuntamento per il prossimo
incontro è già fissato
– sempre a Roma –
per il prossimo 2 dicembre.
SCLEROSI
MULTIPLA:
PRIMO BANDO
NELL'AREA
SANITà
Venerdì 6 giugno è stato pubblicato il bando
2014 relativo al nuovo programma UE per la
salute pubblica 2014-2020.
Il bando riguarAda il co-finanziamento di progetti e dispone di un budget di 12,3 milioni di
Euro. Quest’anno i temi rilevanti per la presentazione di proposte e candidature interessano
soprattutto l’area delle malattie croniche. In
tal senso, si sostiene infatti l’innovazione per
la prevenzione e la gestione delle principali
malattie croniche quali il diabete e le malattie cardiovascolari, così come si promuove la
diagnosi precoce e lo screening delle stesse.
Nella stessa ottica, il bando dedica uno spazio
ai finanziamenti per promuovere il reinserimento professionale di persone con malattie
croniche e migliorare la loro occupabilità. Ancora, verrà finanziata la realizzazione di progetti ed azioni in aree collegate all’adesione alle
prescrizioni mediche, alla fragilità e alle cure
integrate e alle condizioni multi-croniche.
La scadenza per la sottomissione delle proposte progettuali è fissata al 25 settembre.
Naturalmente, la partecipazione ai progetti è
consentita non solo alle strutture ospedaliere
pubbliche e private, ma anche a centri di ricerca, università scuole professionali e associazioni no-profit attive nel settore.
E’ richiesta la partecipazione di almeno tre entità con sede in tre diversi Paesi comunitari ed
i fondi di cui si può beneficiare per le attività
progettuali possono coprire fino al 60% dei
costi delle stesse.
Per partecipare è necessario che ciascun ente
venga registrato in un apposito portale on line
sul sito interntet della Commissione Europea.
UFFICIOEUROPEO
un rimedio contro
la stanchezza cronica
al Fatebenefratelli con il CNR
“IN CORO
PER LA CICOGNA”
Rame e Cervello:
un test per predire
la malattia di Alzheimer
Confermata, grazie a uno studio targato Fatebenefratelli - Isola Tiberina, la correlazione
tra presenza di rame “libero” (non legato alle
proteine) nel nostro organismo ed evoluzione della malattia di Alzheimer.
L
o studio, di cui è capofila Rosanna Squitti, della Fondazione Fatebenefratelli – Ricerca e Formazione, è stato condotto in collaborazione con il Policlinico Gemelli, il Campus
Bio-Medico di Roma e l’IRCCS Centro San Giovanni di
Dio - Fatebenefratelli di Brescia.
Grazie ad un test che misura la concentrazione di rame Non-Ceruloplasminico nel sangue, sarà dunque possibile prevedere il rischio di ammalarsi di Alzheimer, che risulta triplicato nel caso di
soggetti con livelli elevati di tale elemento.
Ne hanno parlato agenzie, quotidiani ed emittenti nazionali: Corriere della Sera, Il Giornale, Il Messaggero, Avvenire, Il Sole 24
Ore (Radio 24), Rai 3 TGR Leonardo, Ansa, Adnkronos, Asca, Agi,
Dire, Agenparl, Ago Press, Prima Pagina News; agenzie e quotidiani locali: La Provincia, Giornale di Brescia, Brescia Oggi, Leggo,
Omniroma, L’Eco di Bergamo, Gazzetta del Sud, L’Adigetto; siti:
Dica 33, Italia Globale, Urban Post, Osservatorio Malattie Rare,
Doctor 33, Superabile, Staibene, Galileonet, Terzo Binario, Buone
Notizie, Salus, Castelli Notizie, Quotidiano Sanità, Qui Brescia, Tiscali Scienze, Benessere Blog, L’Impronta, Global Times, Health
Desk, Cultura e Culture, Il Fogliettone, Vanity Fair.
Questo il titolo
dell’evento
di beneficenza
organizzato a Palazzo
Braschi dall’Associazione
“La Cicogna Frettolosa”,
in favore del reparto
di Neonatologia
del Fatebenefratelli
all’Isola Tiberina.
Obiettivo dell’iniziativa,
l’acquisto
di un ventilatore
meccanico, apparecchiatura fondamentale
per la sopravvivenza
dei nati prematuri.
Ne hanno parlato:
La Repubblica, Il Tempo,
Ansa, Adnkronos,
Agenzia Sir,
Meridiana Notizie.
È stato di recente pubblicato dalla prestigiosa rivista Journal of Neurology uno
studio sull’efficacia di un trattamento - la
stimolazione elettrica trans-cranica in corrente continua - contro la stanchezza cronica nei malati di sclerosi multipla.
Lo studio è stato condotto presso l’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina nel
Centro Sclerosi Multipla del Dipartimento
di Neuroscienze, con Franca Tecchio, ricercatrice del CNR, capofila della sperimentazione clinica, i suoi collaboratori Carlo Cottone e Andrea Cancelli, e l’AFaR – Divisione
Ricerca della Fondazione Fatebenefratelli.
La notizia è stata divulgata da: Asca, Prima
Press, Iamm-e-press, Tribuna Economica,
Quotidiano di Sicilia, Galileonet, Health
Desk, Yahoo Notizie, Meteo web, Savona
Notizie.
SALUTE IN TV
Parto in diretta
all’Isola Tiberina:
i neo-genitori del piccolo Riccardo, assistiti
dall’équipe medica dell’Ospedale, hanno
raccontato la loro felice esperienza su RAI
UNO, all’interno del programma “La Vita in
Diretta”. A ridosso della Festa della Mamma, si è voluto dare la giusta visibilità e il
giusto valore al Reparto di Maternità del
Nosocomio e al lavoro che viene svolto
24 ore su 24 dagli operatori sanitari, che
garantiscono un servizio sempre di qualità
alle mamme e ai loro bambini. Aspetti che
sono stati sottolineati dalla stessa giornalista nei vari interventi della diretta.
Sul tema dell’ipertensione, è stato ospite
in studio del programma “Elisir” di RAI 3,
Dario Manfellotto, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina al Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina.
29
MEDICINA
ESTETICA
TRA LAVORI
APPENA CONCLUSI
E PROGETTTI FUTURI
di SARA LANFREDI
S
La cerimonia di apertura dei
lavori è stata interamente
dedicata alla commemorazione
del Professor Carlo Alberto
Bartoletti, padre fondatore della
Medicina Estetica in Italia:
a lui si deve l’intuizione, nel
1975, della necessità di una
medicina per la qualità della vita,
per la salute come espressione
del benessere psicofisico, in
chiave preventiva e correttiva.
Il Congresso SIME ha rappresentato per i discenti della
Scuola di Medicina Estetica
della Fondazione Fatebenefratelli l’ultimo incontro didattico a
conclusione dell’anno accademico in corso. Il futuro anno
accademico 2014- 2015 inizierà
domenica 26 ottobre 2014,
i è recentemente concluso con
successo il XXXV
Congresso Nazionale
della Società Italiana
di Medicina Estetica (SIME) che
ha beneficiato della presenza di
oltre 2200 partecipanti, tra cui
medici specialisti della disciplina
e professionisti dedicati a settori
afferenti la medicina estetica. Il
Congresso SIME,
che si conferma come la più
importante occasione annuale
di aggiornamento scientifico
del settore, ha visto il coinvolgimento di circa 500 persone tra
presidenti, moderatori, segretari
di sessione e relatori italiani e
stranieri, oltre al sostegno delle
100 aziende sponsor.
ATTIVITà FONDAZIONE
INTERNAZIONALE
FATEBENEFRATELLI
FORMAZIONE
Programma Corsi
strutturato nei collaudati quattro
appuntamenti didattici distribuiti
durante l’anno.
Ai diplomati della Scuola sarà
riservato l’annuale Corso di
Approfondimento didattico,
accreditato
ai fini ECM presso l’Agenas –
Ministero della Salute, che si
svolgerà nei giorni 22 e 23 novembre 2014 a Roma. Il Corso
di approfondimento rappresenterà un momento importante
di aggiornamento per tutti i
professionisti
formati negli anni dalla Scuola
e che hanno intrapreso
e continuano a praticare la Medicina Estetica con la rigorosità
scientifica insegnata dal Professor Carlo Alberto Bartoletti.
SETTEMBRE 2014
CENTRO APE
UN PUNTO
DI RIFERIMENTO
PER LE PERSONE
VITTIME DI VIOLENZA
I
L’EDUCAZIONE CONTINUA
IN MEDICINA
UN’OPPORTUNITÀ PER MIGLIORARSI!
Il percorso FIF da provider provvisorio a provider standard
I
l Provider ECM è un soggetto qualificato nel campo della
formazione continua in sanità e abilitato ad attribuire i crediti
agli eventi formativi.
La Divisione FIF, dopo un lungo percorso come Provider
per l’ECM iniziato nel 2001 e riavviato nel 2010 con il nuovo
sistema di accreditamento provvisorio, ha ottenuto dall’Agenas
lo scorso 13 giugno il riconoscimento come Provider Standard:
questo è il risultato di anni di lavoro e ricerca, per una formazione
di qualità e un miglioramento continuo delle proprie competenze.
La Divisione FIF, ora Provider Standard, può quindi proporsi sul
mercato con una qualifica che pochi provider oggi possono vantare.
Il sistema dell’ECM mira a una progettazione del dossier formativo, basato sugli obiettivi nazionali.
Dei 150 crediti previsti nel triennio:
30
• la formazione a distanza (FAD) consente di acquisirne il 100%;
• le attività rivolte al proprio settore professionale e specialistico
devono essere almeno il 75%;
• gli argomenti affini o generali (come bioetica, legislazione,
informatica, ecc.) massimo il 25%;
• le attività residenziali con oltre 200 partecipanti massimo il 60%;
• la partecipazione su invito di Sponsor massimo 1/3 degli eventi;
• per la docenza e la co-docenza 1 credito per ½ ora, 2 crediti
ogni ora effettiva, massimo 60%;
• gli eventi di rilevo regionale max il 30%;
• al tutor FAD o tirocini 4 crediti/mese, massimo 60%;
• per eventi all’estero massimo 50%.
l Centro A.P.E. (Accoglienza Persone Esposte), attivo
da Novembre 2011, offre un intervento a livello psicologico, sociale, medico e legale alle persone vittime di
violenza, maltrattamenti e stalking.
Dal mese di settembre 2013 al mese di giugno 2014 hanno contattato il Centro APE trenta persone, di cui la metà
sono state prese in carico dall’èquipe del Centro.
Gli interventi effettuati sono stati caratterizzati da:
accoglienze telefoniche di orientamento ad altri servizi,
colloqui individuali di valutazione, colloqui di èquipe,
intervento di gruppo (10 incontri a cadenza quindicinale)
con alcune donne vittime di violenza.
Oltre agli interventi di tipo clinico, il Centro APE ha realizzato una giornata formativa il 4 dicembre 2013, in collaborazione con l’Associazione Athenaeum NAE, dal titolo
“Contro la violenza educhiamoci all’affettività” rivolta a
circa 300 studenti di istituti superiori per sensibilizzare ed
in-formare su come “sane” relazioni affettive prevengano
comportamenti violenti.
ORARI DI APERTURA
lunedì e giovedì
ore 9.00 - 13.00
Gli operatori ricevono previo appuntamento telefonico.
Tel. 06.68370440
E-mail: [email protected]
Sito internet:
www.fatebenefratelli-isolatiberina.it
Il Centro APE sospende le attività dal 25
Luglio. Il servizio riprenderà regolarmente
dal 15 Settembre 2014
NUMERI UTILI
16
Segue Corso ECM rivolto a 50 partecipanti tra Biologi e Medici (tutte le discipline)
"Aggiornamento in Medicina Interna Seminari di Clinica e Terapia 2014"
SALA VERDE Osp. "S. G. Calibita" Isola Tiberina
18
Corso ECM rivolto a 100 partecipanti appartenenti a tutte le professioni
"Un mese di vita solidale a bordo di Levina Italia: Ricerca-Formazione-Salute" - In collaborazione con MED E MED Onlus
Auditorium del Ministero della Salute Lungotevere Ripa, 1
20
Corso ECM rivolto a 50 tra Infermieri e Medici (tutte le discipline)
"Scompenso Cardiaco" - FADOI Lazio in collaborazione con la Fondazione di Medicina Interna: FADOI
SALA CONVEGNI FOSSANOVA DI PRIVERNO - Fossanova di Priverno - LT
27
Corso ECM rivolto a 50 tra Infermieri e Medici (tutte le discipline)
"Corso Teorico-Pratico di Medicina Respiratoria e Ventilazione non
invasiva" in collaborazione con la Fondazione di Medicia Interna:
FADOI
POLO DIDATTICO P.za Oderico da Pordenone, 3
Dal 6
settembre
al 8 Novembre 2014
Corso Preparto settimanale sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00
CENTRO SAN BENEDETTO MENNI Lungotevere de' Cenci, 5
Dal 11
settembre
al 9 Ottobre
2014
Corso Preparto settimanale lunedì e giovedì dalle ore 18,00 alle ore 20,00
CENTRO SAN BENEDETTO MENNI Lungotevere de' Cenci, 5
Dal 13
settembre
al 15
Novembre
2014
Corso Preparto settimanale sabato dalle ore 15,30 alle ore 17,30
CENTRO SAN BENEDETTO MENNI Lungotevere de' Cenci, 5
è attivo il Servizio di PUERPERIO DOMICILIARE:
“Sostenere l’avvio dell’esperienza genitoriale al fine di contenere
il disagio emotivo vissuto dalle donne nel post-partum”
Per maggiori informazioni e per i programmi dettagliati
dei corsi consultare il sito: www.fondazionefatebenefratelli.it
Corso di lingua inglese
L
’inglese con parole e non più con gesti.
Questo lo slogan della nuova iniziativa FIF
per il 2014 che promuove presso la nostra
struttura un corso d’inglese aperto a tutti,
che punta in particolar modo sulla conversazione. I partecipanti saranno suddivisi per
livelli (Starters, Intermediate, Advanced) e
potranno imparare il funzionamento della lingua
attraverso compiti e situazioni reali. Le lezioni – di
due ore settimanali, per un totale di 32 – saranno
un piacevole salotto dove, con il pretesto di una
semplice chiacchierata, verranno applicate in modo
pratico le regole della lingua, che mano man saranno approfondite in base ai diversi livelli. Non solo
conversazione, ma anche grammatica, pronuncia,
lettura e altri aspetti legati all’apprendimento.
Scopo di questo corso è insegnare l’inglese, che sia
per lavoro o per diletto, in modo pratico ed efficace.
Per informazioni:
Tel. 06.5818895 - 06.68370551
www.fondazionefatebenefratelli.it
CUP Centro Unico di Prenotazioni 06.68136911
URP Ufficio Relazioni con il Pubblico 06.6837843
Numero Verde per le segnalazioni 800.171703
Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli
Centralino 06.68371
Annullamento prenotazioni 06.6837600
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