Pagina 1 di 55 Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Causale della modifica Rev data Rev nr. 2 25/02/2014 Aggiunto elenco farmaci ad alto livello attenzione Redatta da Condivisa / Valutata da Dr.ssa Anna Silvestro Direttore Medico di Presidio Valutata da Resp. U.O. Qualità Dr. Gaetano Ferlazzo Firmato Approvata da Direttore Sanitario Dr.ssa Francesca Parrinello Firmato Data Atto Formale 26/03/2014 Prot. N° 1095 /CS Approvazione Aziendale Il Commissario Straordinario Firmato Dr. Armando Caruso Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 2 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 SOMMARIO 1. OGGETTO .......................................................................................................................................... 3 2. SCOPO/OBIETTIVO ........................................................................................................................... 3 3. CAMPO DI APPLICAZIONE ................................................................................................................ 3 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ ........................................................................................................ 4 4.1. Prescrizione della terapia farmacologica .......................................................................... 4 4.1.1. La prescrizione verbale ................................................................................................ 5 4.1.2. Prescrizione di farmaci “Off-label” ............................................................................. 5 4.2. Richiesta dei farmaci .............................................................................................................. 5 4.3. Presa in carico dei farmaci richiesti ...................................................................................... 6 4.4. Tenuta e conservazione dei farmaci ...................................................................................... 6 4.5. Preparazione della terapia farmacologica ............................................................................. 8 4.6. Somministrazione della terapia farmacologica..................................................................... 9 4.7. Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili............................................................... 10 4.8. Gestione e conservazione dei campioni gratuiti di medicinali .......................................... 11 4.9. Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente ricoverato.......................... 12 4.10. Gestione della terapia “al bisogno” ..................................................................................... 12 5. MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ ................................................................................................. 14 6. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI ................................................................................ 14 7. TABELLA FARMACI AD ALTO LIVELLO DI ATTENZIONE ............................................ 16 REDAZIONE E LISTA DI DISTRIBUZIONE ......................................................................................... 54 Evidenza diffusione interna della Procedura ............................................................................................... 55 Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 3 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 1. OGGETTO Procedura per la corretta gestione clinica dei medicinali nelle Articolazioni Organizzative delle strutture sanitarie dell’ Azienda 2. SCOPO/OBIETTIVO La procedura in oggetto descrive il processo di gestione clinica dei medicinali effettuata nelle Articolazioni Organizzative dell’Azienda. Si conviene che tale processo si estende dal momento in cui il farmaco viene prescritto al momento in cui viene somministrato e/o smaltito. In particolare, scopo della presente procedura è quello di fornire indicazioni per la corretta: prescrizione della terapia farmacologica richiesta dei farmaci presa in carico dei farmaci richiesti tenuta e conservazione dei farmaci preparazione della terapia farmacologica somministrazione della terapia farmacologica smaltimento dei prodotti scaduti/inutilizzabili gestione e conservazione dei “campioni gratuiti” di medicinali gestione dei farmaci personali del paziente ricoverato gestione della terapia “al bisogno” 3. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica a tutte le Articolazioni Organizzative ospedaliere che utilizzano medicinali, per finalità di prevenzione, diagnosi e terapia. Questa procedura non riguarda la gestione di: _ stupefacenti; Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 4 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 _ veleni; _ emoplasmaderivati, ad eccezione di quelli registrati come specialità medicinali; _ antiblastici; _ prodotti per nutrizione artificiale; _ farmaci in corso di sperimentazione. 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ 4.1. Prescrizione della terapia farmacologica È l’atto con cui il medico responsabile del paziente stabilisce quale farmaco debba essere somministrato all’assistito. Può essere suddiviso in una componente di tipo intellettuale, basata sulla presa di decisione e sulla valutazione dell’appropriatezza (in base a diagnosi, efficacia terapeutica, interazioni farmacologiche, controindicazioni, allergie, ecc.) ed in una componente di tipo esecutivo che include la qualità e la completezza delle informazioni essenziali, quali: nome commerciale e/o principio attivo, dose, forma farmaceutica, posologia, via e modalità di somministrazione con indicazione temporale, firma del prescrittore ed eventuali note. La prescrizione della terapia farmacologica va effettuata in forma scritta. Tenuto conto dell’evoluzione tecnologica, oltre che sul tradizionale supporto cartaceo, la prescrizione può essere effettuata, con le debite cautele inerenti alla sicurezza, su supporto informatico. La trascrizione della prescrizione deve essere evitata, in quanto rappresenta una delle maggiori cause di errori. Per la prescrizione su supporto cartaceo deve essere utilizzato il documento aziendale denominato “scheda unica di terapia farmacologica”. Al medico non è precluso, per ulteriore garanzia circa la tracciabilità della prescrizione, di riportare la stessa anche su altro documento sanitario. Per scongiurare rischi per il paziente il professionista, a cui compete il seguito operativo (preparazione e somministrazione), dovrà attingere necessariamente da un’unica fonte informativa, identificata con la scheda unica di terapia farmacologica. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 5 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 4.1.1. La prescrizione verbale La prescrizione orale della terapia deve essere riservata solo a situazioni di emergenza/urgenza ed è regolata dalla I.O._Prescrizione_telefonica.pdf e deve essere registrata sulla modulistica aziendale. Per l’applicazione si rimanda a quanto previsto nella I.O. 4.1.2. Prescrizione di farmaci “Off-label” Per prescrizione “off-label” ovvero “fuori-indicazione” si intende la prescrizione di farmaci già registrati, ma usati in modalità diversa da quanto indicato nella scheda tecnica di autorizzazione all'immissione in commercio. La vigente normativa (Legge n. 648/1996; Legge n. 94/1998) consente una prescrizione “off-label” a condizione che il prescrittore abbia: - informato il paziente riguardo a questa deroga e ne abbia acquisito il consenso; - fondato la prescrizione su solida documentazione scientifica. - abbia acquisito l’autorizzazione della Direzione Sanitaria Aziendale La prescrizione “off-label” non comporta assunzione di oneri da parte del servizio sanitario pubblico, ad eccezione di: - farmaci inclusi in apposito elenco aggiornato dalla Commissione Tecnico Scientifica dell'AIFA; - farmaci impiegati per pazienti ricoverati in strutture pubbliche o private accreditate poiché la tariffa del ricovero è comprensiva di tutti i costi sostenuti. 4.2. Richiesta dei farmaci I prodotti farmaceutici dovranno essere scelti e acquisiti a livello aziendale tenendo conto della loro sicurezza, privilegiando i prodotti con una maggiore identificabilità e limitando, per quanto possibile, i prodotti che per confezionamento e dosaggi possono favorire lo scambio tra farmaci simili. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 6 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 I Farmaci prescrivibili in azienda devono essere contenuti nel PTO Il responsabile di ogni Articolazione Organizzativa definisce un elenco quali quantitativo dei medicinali che devono costituire la dotazione ordinaria. L’elenco deve essere disponibile per la consultazione presso la stessa Articolazione Organizzativa. L’entità delle scorte presente deve essere correlata alle esigenze e agli effettivi consumi dell’Articolazione Organizzativa. Eventuali prodotti gestiti “a scorta” non utilizzati, ma ancora in confezione integra e non scaduti, possono essere restituiti alla Farmacia secondo le modalità previste. Le richieste di prodotti farmaceutici per il reintegro delle scorte di reparto sono eseguite – di norma dal Coordinatore assistenziale. Le richieste di prodotti farmaceutici con caratteristiche particolari (farmaci personalizzati, farmaci ad alto costo, ecc.) non effettuate per reintegrare la scorta di reparto devono essere richieste dal responsabile dell’U.O. su apposita modulistica ed autorizzata dalla Direzione Sanitaria. 4.3. Presa in carico dei farmaci richiesti In seguito al ricevimento dei medicinali, il Coordinatore assistenziale è responsabile del controllo: a. della congruità quali-quantitativa tra quanto consegnato e quanto scritto sia sul modulo di richiesta che sulla bolla di consegna; b. del ricevimento dei prodotti nei tempi previsti; c. della modalità di conservazione e stato del materiale inviato (es. mantenimento della catena del freddo, integrità delle confezioni, corretta etichettatura, consegna dei prodotti nelle confezioni originali, ecc.). Tali attività possono essere delegate a un collaboratore assistenziale da lui individuato. In caso di sostituzione di prodotto richiesto con altro, si raccomanda che la Farmacia ne dia avvertenza all’Articolazione Organizzativa richiedente. 4.4. Tenuta e conservazione dei farmaci Pagina 7 di 55 Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Il Coordinatore assistenziale LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 è responsabile della gestione dell'armadio farmaceutico, dell’approvvigionamento e della conservazione dei prodotti farmaceutici. Tali funzioni possono essere delegate al personale di assistenza secondo modalità aziendali e/o dell’Articolazione Organizzativa. Lo stoccaggio dei prodotti farmaceutici deve avvenire in locali opportunamente custoditi. In particolare devono essere regolate e diffuse a tutti gli operatori coinvolti le corrette modalità per quanto riguarda: a. la temperatura e le condizioni di conservazione, così come precisate dal Sevizio di Farmacia, in conformità a quanto indicato sulle confezioni e sul foglietto illustrativo dei prodotti; b. i prodotti per i quali deve essere prevista la conservazione in armadi chiusi a chiave (es. stupefacenti, veleni, infiammabili); c. la rotazione delle scorte, in modo da rendere più accessibile, e quindi utilizzare per primo il prodotto con scadenza più ravvicinata. Particolare attenzione deve essere riposta allo stoccaggio dei prodotti farmaceutici per motivi di sicurezza. In particolare, devono essere definite modalità di conservazione che facilitino la corretta identificazione delle confezioni e riducano la possibilità di scambio di farmaco. Le confezioni possono essere riposte in ordine alfabetico (per nome commerciale o per principio attivo) e/o suddivisi per categoria terapeutica e/o per via di somministrazione). L’ elenco (condiviso con la Farmacia) di prodotti farmaceutici considerati ad alto rischio è analizzabile al punto 7 . E’ stata inoltre elaborata la procedura aziendale “distribuzione alle unità operative e conservazione di soluzioni concentrate di potassio nei presidi ospedalieri “. Se si ritiene che, per alcuni farmaci, non siano state rispettate le condizioni di conservazione, deve essere interpellato, prima dell’utilizzo, il Servizio di Farmacia. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 8 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Il Servizio di Farmacia deve provvedere, tramite periodiche ispezioni pianificate e documentate, al controllo a campione dei prodotti appartenenti all’armadio farmaceutico delle Articolazioni Organizzative relativamente alla congruità quali quantitativa della scorta, alle scadenze e alla corretta conservazione. Controllo delle scadenze dei prodotti farmaceutici Le Articolazioni Organizzative devono controllare periodicamente le scadenze e lo stato di conservazione dei prodotti farmaceutici secondo un piano specifico, di cui è responsabile il Coordinatore assistenziale. Questi definisce un programma di controllo e per svolgere tali funzioni si può avvalere del personale assistenziale. Il Coordinatore assistenziale deve verificare per i prodotti disponibili nell’armadio farmaceutico: a. le scadenze; b. la corretta conservazione; c. la congruità rispetto all’attività dell’articolazione organizzativa. Analogamente, devono essere controllati tutti i luoghi/contenitori dove sono presenti i prodotti farmaceutici (carrelli della terapia, i carrelli delle emergenze, ecc.). Il controllo della scadenza si esegue verificando le apposite indicazioni presenti sulle confezioni dei prodotti farmaceutici. In mancanza dell’indicazione del giorno, la data di scadenza corrisponde all’ultimo giorno del mese indicato per la scadenza. I flaconi (es. insulina, colliri etc.) devono riportare obbligatoriamente la data di apertura del flacone e la data di scadenza dello stesso. 4.5. Preparazione della terapia farmacologica Nella fase di preparazione della terapia farmacologica, occorre considerare il contesto ambientale in cui avviene, la tipologia di farmaco, le caratteristiche dello stesso, le modalità di ricostituzione e di diluizione, la stabilità chimico-fisica, eventuali incompatibilità con altri farmaci. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 9 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Particolare attenzione deve essere poi posta nell’effettuazione di calcoli per la trasformazione in unità di misura diverse (es.: da unità di peso ad unità di volume) e per le diluizioni di farmaci concentrati. Particolari cautele potranno essere adottate per la preparazione di specifici farmaci, con il ricorso a modalità ausiliarie (tabelle di diluizione, calcolatrici, ecc) e/o controllo dell’atto da parte di un secondo operatore. 4.6. Somministrazione della terapia farmacologica La somministrazione della terapia farmacologica deve essere un atto unitario, sequenziale e cronologico. Atto unitario in quanto deve essere compiuto da una sola persona. Il principio dell’unitarietà dell’azione (colui che prepara il farmaco è quello che lo somministra) riconosce delle eccezioni; esse sono date da: situazioni di emergenza, attività di insegnamento agli studenti, preparazione centralizzata in Farmacia, ecc.. Prima della somministrazione, deve essere controllata attentamente la prescrizione farmacologica e non deve essere mai effettuata la somministrazione, nel caso la prescrizione risultasse non chiara o incompleta. Prima della somministrazione, deve essere verificata la validità e l’integrità del farmaco. In caso di dubbi riguardo all'integrità del prodotto, il farmaco non deve essere somministrato. Tutti coloro che somministrano i farmaci devono avere un adeguato accesso alle informazioni del paziente, incluso: la storia medica, le allergie note, la diagnosi ed il piano di trattamento, per valutare l’appropriatezza della somministrazione. Devono inoltre possedere conoscenza di: a. uso del farmaco, così come delle precauzioni e delle controindicazioni; b. risultati attesi dal suo uso; c. potenziali reazioni avverse e interazioni con altri farmaci, con alcuni cibi o con prodotti non convenzionali; Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 10 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 d. azioni da intraprendere, nel caso compaiano eventi indesiderati. Prima di ogni somministrazione, colui che somministra deve identificare il paziente controllandone nome e cognome e data di nascita riportati sulla scheda di terapia e chiedendo conferma delle generalità al paziente (se è in grado di farlo), oppure consultando la documentazione sanitaria. L’organizzazione ha introdotto i braccialetti quali elementi di identificazione ausiliaria e sta valutando l’opportunità di introdurre sistemi d’identificazione più sofisticati quali barcode ed RFID . Le unità posologiche del farmaco non devono essere rimosse dalla loro confezione originale, fino al momento della loro preparazione o somministrazione. L’infermiere che somministra dovrà verificare che l’assunzione del farmaco sia avvenuta correttamente. L’avvenuta somministrazione dei farmaci deve essere adeguatamente documentata. In caso di variazioni rispetto al piano terapeutico, incluso il rifiuto della terapia da parte del paziente, occorre provvedere a registrazione sulla documentazione sanitaria, informandone il medico responsabile. Attenzione ulteriore deve essere riservata alla somministrazione di farmaci in pompa, alla luce della pericolosità correlata all’utilizzo dei dispositivi stessi. La somministrazione di terapia in pompa presuppone una prescrizione completa dei parametri da impostare per l’infusione. 4.7. Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili I farmaci scaduti devono essere smaltiti secondo la normativa vigente (DPR n. 254/2003) e raccolti all’interno di un contenitore riportante la dicitura “FARMACI SCADUTI – DA SMALTIRE”. La normativa nazionale, in accordo con le Direttive europee, prevede che le strutture sanitarie debbano adottare iniziative dirette a favorire in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti, incentivando, ad esempio, l'ottimizzazione dell'approvvigionamento e dell'utilizzo di farmaci. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 11 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 A tal fine si raccomanda di effettuare un monitoraggio quali-quantitativo dei medicinali scaduti, avendo cura di specificare se si tratta di campioni gratuiti (qualora essi vengano smaltiti dall’U.O.). Periodicamente le confezioni di farmaci scaduti dovranno essere consegnati dai coordinatori infermieristici al Servizio di Farmacia allegando l’elenco dei farmaci scaduti. 4.8. Gestione e conservazione dei campioni gratuiti di medicinali La materia è disciplinata dal Dlgs n. 541 del 30.12.1992. “Attuazione della direttiva 92/28/CEE concernente la pubblicità dei medicinali per uso umano”, nonché da specifiche indicazioni regionali. In ordine alla loro gestione e conservazione si specifica quanto segue: a. i campioni di specialità medicinali possono essere consegnati esclusivamente al personale medico autorizzato a prescriverli, dietro richiesta riportante data, firma e timbro del medico e con precisi limiti quantitativi; b. sulle confezioni deve essere riportata in modo indelebile l’indicazione “campione gratuito vietata la vendita” o altra analoga espressione; c. tali campioni risultano pertanto di proprietà del sanitario che li accetta; d. la prescrizione di utilizzo di tali campioni, può avvenire pertanto unicamente da parte del medico proprietario e responsabile dei campioni, nel rispetto degli indirizzi terapeutici definiti dal responsabile della Struttura sanitaria; e. sulle singole confezioni deve essere indicato il nome del medico proprietario e responsabile dei campioni; f. i campioni devono essere conservati a cura del medico che li ha ricevuti; se è necessaria la conservazione in frigorifero, i campioni possono essere tenuti in un contenitore con indicato esternamente il nome del medico proprietario. Per quanto riguarda la preparazione e somministrazione, questi prodotti saranno gestiti dai professionisti sanitari, analogamente a quelli dispensati ordinariamente. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 12 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 4.9. Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente ricoverato La normativa in vigore impone alle Aziende ospedaliere di fornire direttamente agli assisiti medicinali e dispositivi medici per tutto il periodo di degenza; tuttavia è necessario disciplinare la gestione dei farmaci che l’assistito stava assumendo prima del ricovero qualora non disponibili presso la struttura. I farmaci di proprietà del paziente possono essere impiegati previa specifica prescrizione. Solo in tal caso, i farmaci personali possono essere presi in carico dal reparto fintanto che la Struttura sanitaria non sia in grado di fornirli direttamente. Essi devono essere ben identificati (con indicazione delle generalità dell’assistito), tenuti separati dalle confezioni ospedaliere, ancorché soggetti alle stesse modalità di conservazione, ed imbustati con identificativo del paziente. Al momento della dimissione, i farmaci personali devono essere restituiti all’assistito o, se ciò non fosse possibile, eliminati secondo le regole che presiedono allo smaltimento dei prodotti farmaceutici. A seguito dell’esaurimento del prodotto fornito dall’assistito, l’approvvigionamento dello stesso deve essere garantito dalla Struttura. Per quanto riguarda la preparazione e somministrazione, questi prodotti saranno gestiti dai professionisti sanitari analogamente a quelli dispensati ordinariamente. 4.10. Gestione della terapia “al bisogno” Per trattamento farmacologico “al bisogno” si intende la somministrazione di farmaci subordinata alla verifica dell’occorrenza dello stesso, nel rispetto dei parametri definiti dal medico prescrittore. Con la prescrizione “al bisogno” il medico affida l’apprezzamento delle condizioni vincolanti la somministrazione all’infermiere. Le peculiarità di una prescrizione “al bisogno” consistono nel fornire, in aggiunta alle indicazioni ordinarie di una corretta prescrizione, i parametri alla cui presenza è subordinato l’avvio della somministrazione o la modulazione della stessa. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 13 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 I parametri condizionanti la somministrazione possono ricondursi a: sintomi, segni obiettivabili, indicatori biologici. In particolare, dovranno essere indicati quali condizioni per dar seguito alla somministrazione: _ i riferimenti clinici per quanto riguarda i sintomi (intensità degli stessi, durata, correlazione con misurazione mediante scale valutative, ecc...), i segni apprezzabili oggettivamente (es.: temperatura corporea, pressione arteriosa, ecc.), i parametri biologici (es. esito di determinazione glicemica, ecc). Le condizioni vincolanti di cui si è detto non esauriscono il debito informativo che una prescrizione al bisogno richiede. Il complesso di dati proprio di una compiuta prescrizione deve essere corredato da ulteriori elementi: _ il termine cronologico di validità della prescrizione: è raccomandabile una delimitazione temporale ravvicinata così da mantenere un’assidua vigilanza su quel che accade; _ il limite posologico e l’intervallo di tempo che deve intercorrere tra una somministrazione e l’altra. Consegue, da quanto detto, una delimitazione della prescrivibilità “al bisogno”, poiché la rilevazione delle condizioni richiedenti il farmaco deve essere esercitabile dal professionista dell’assistenza con ragionevole certezza, nel rispetto di professionalità e competenze sue proprie. A fronte di: - mancata o incompleta indicazione dei parametri di riferimento e dei limiti di esecuzione, - difficoltà interpretative, - rilievo di modifiche delle condizioni del paziente, il professionista incaricato della somministrazione non procederà alla stessa, ma consulterà il medico responsabile. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 14 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 5. MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ Coordinatore infermieristico Infermiere C C Richiesta dei farmaci R C C Presa in carico dei farmaci richiesti R Tenuta e conservazione dei farmaci R C C Preparazione della terapia farmacologica C R Attività Prescrizione della terapia farmacologica Medico R Somministrazione della terapia farmacologica Farmacista R Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili R CR C R Gestione e conservazione dei campioni gratuiti di medicinali R C C C CR RC Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente ricoverato Gestione della terapia “al bisogno” R C R=responsabile; C=coinvolto; 6. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI Normativa riguardante i medicinali _ Decreto Legislativo 30.12.1992, n. 541. “Attuazione della direttiva 92/28/CEE concernente la pubblicità dei medicinali per uso umano”. _ Legge 23.12.1996, n. 648 - Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, recante misure per il contenimento della spesa farmaceutica e la rideterminazione del tetto di spesa per l'anno 1996. _ Legge 8.04.1998, n. 94 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 1998, n. 23, recante disposizioni urgenti in materia di sperimentazioni cliniche in campo oncologico e altre misure in materia sanitaria. _ Decreto del Presidente della Repubblica 15.07.2003, n. 254 - Regolamento recante la disciplina della gestione dei rifiuti sanitari, a norma dell'articolo 24 della legge 31luglio 2002, n. 179. Normativa riguardante le professioni sanitarie _ Decreto Ministeriale 14.09.1994, n. 739 - Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere. _ Decreto Ministeriale 14.09.1994, n. 740 – Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’ostetrica/o. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 15 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 _ Decreto Ministeriale 17.01.1997, n. 69 - Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale assistente sanitario _ Decreto Ministeriale 17.01.1997, n. 70 - Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale dell'infermiere pediatrico. _ Legge 26.02.1999, n. 42 – Disposizioni in materia di professioni sanitarie. _ Legge 10.08.2000, n. 251 – Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica. _ Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano - Accordo 16.01.2003 - Accordo tra il Ministro della salute, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per la disciplina della formazione complementare in assistenza sanitaria della figura professionale dell’operatore sociosanitario (Operatore socio-sanitario specializzato). Linee guida e raccomandazioni _ Linee Guida della American Society of Hospital Pharmacy Guidelines on Preventing Medication Errors in Hospitals. www.ahsp.org (Am J Hosp Pharm 1993; 50: 30). _ Raccomandazioni del National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention. Recommendations from the National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention. 19.03.1999. www.nccmerp.org _ Ministero della Salute. Commissione tecnica sul rischio Clinico (DM 5/3/2003): Risk management in Sanità. Il problema degli errori. Marzo 2004 www.ministerosalute.it _ Ministero della Salute. Raccomandazione sul corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di cloruro di potassio ed altre soluzioni concentrate contenenti potassio. Giugno 2005 www.ministerosalute.it Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte 7. Pagina 16 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 TABELLA FARMACI AD ALTO LIVELLO DI ATTENZIONE AGENTI ADRENERGICI PRINCIPIO ATTIVO Adrenalina Noradrenalina Isoprenalina Dopamina DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO ADRENALINA 1 mg/ml 1 ml fl im e sc T° max 15°C Al riparo dalla luce POTENTE STIMOLANTE DEI RECETTORI ALFA E BETA-ADRENERGICI IMPIEGO: trattamento di emergenza dell'anafilassi; shock anafilattico e nel supporto avanzato cardiaco della vita. NORADRENALINA 2 mg/1 ml fl ev (prep magistrale) T°max 15°C ALFA-AGONISTA (meno efficace di adrenalina) E BETA-AGONISTA. IMPIEGO: forte vasocostrittore usato come supporto emodinamico nei disordinicardiovascolari 0.2 mg/ml fl ev T°max 2°-15°C SIMPATICOMIMETICO EFFICACE QUASI ESCLUSIVAMENTE SUI RECETTORI BETA-ADRENERGICI. IMPIEGO: controllo della bradicardia in disordini cardiaci selezionati. 200 mg/5 ml fl ev T° ambiente STIMOLANTE DEL RECETTORE DOPAMINERGICO. Utilizzato negli shock di qualsiasi natura: shock cardiogeno, post-infartuale, shock chirurgico, ecc SPECIALITÀ ISOPRENALINA DOPAMINA RISCHI PRECAUZIONI ADRENALINA: in commercio esistono due dosaggi: 0,5 mg e 1 mg. OPPORTUNO CONTINUARE AD AVERE UN SOLO DOSAGGIO Prevedere ,se Nomi simili e possibile, in confezioni conseguente possibilità con colori diversi di CONFUSIONE. NON SCONFEZIONARE ALFA-AGONISTA (meno efficace di adrenalina) E BETAAGONISTA. POSSIBILE confondere dopamina con dobutamina per nomi somiglianti e posologia All'atto di prescrizione sul FUT, per evitare di confondere la dopamina con la Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 17 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Dobutamina DOBUTAMINA 250 mg/20 ml fl ev T° inferiore 25°C Etilefrina EFFORTIL 10 mg/1 ml fl sc im ev T° ambiente Efedrina cloridrato EFEDRINA CLORIDRATO 25 mg/ml fl ev T° ambiente Fenoldopam CORLOPAM 20 mg/2 ml fl ev T° inferiore 25°C Salbutamolo VENTOLIN 100 mcg/5 ml fl ev 500mcg/1 ml T° ambiente dobutamina evitare di Supporto inotropo nel breve periodo, ATTENZIONE: posologia fare abbreviazioni per il trattamento di pazienti adulti espressa in con scompenso cardiaco conseguente mcg/KG/min mentre la a depressa contrattilità miocardica concentrazione è in causata da cardiopatia organica o da mg/ml interventi cardiochirurgici Simpaticomimetico alfa e beta adrenergico, sia diretto che indiretto; causa stimolazione del snc In commercio due dosaggi: 10 mg e 25 mg. E' opportuno avere solo un dosaggio Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 18 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 ANESTETICI GENERALI ENDOVENA PRINCIPIO ATTIVO Propofol Tiopentale Sodico DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI PROPOFOL 1% 20ml fl ev 10 mg/ml flac 100 ml T° inferiore 25°C PER ATTIVITA' ANESTESIOLOGICHE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELL'ANESTESIA Anestetico generale endovenoso ad azione rapida A) per l'induzione ed il mantenimento dell'anestesia generale. B) per la sedazione di pazienti ventilati artificialmente nelle Unità di Terapia Intensiva. C) Sedazione per procedure diagnostiche e chirurgiche, da solo o in combinazione con anestesia locale o regionale In commercio esistono diversi dosaggi confondibili OPPORTUNO CONTINUARE AD AVERE UN SOLO DOSAGGIO. PENTOTHAL 500 mg liofilo per uso iniettabile ev T.ambiente PER ATTIVITA' ANESTESIOLOGICHE E DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELL'ANESTESIA Induzione dell'anestesia generale, anestesia di breve durata, riduzione ipertensione intracranica se ventilazione controllata e stato epilettico In commercio esistono diversi dosaggi confondibili Necrosi tissutale in caso di stravaso OPPORTUNO CONTINUARE AD AVERE UN SOLO DOSAGGIO. SPECIALITÀ Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 19 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 ANESTETICI LOCALI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO 5mg/ml (0.5%) 4 ml fl. sol. Iniett. Iperbarica T° max 30°C Indicato in ogni tipo di anestesia periferica: in tutti gli interventi della chirurgia generale, ortopedica, oculistica, otorinolaringoiatrica, stomatologica, ostetricoginecologica, dermatologica, sia impiegata da sola che associata a narcosi. BUPIVACAINA iperbarica 10mg/ml fl. 2 ml sol. Iniett. Iperbarica T° ambiente Indicato in ogni tipo di anestesia periferica: in tutti gli interventi della chirurgia generale, ortopedica, oculistica, otorinolaringoiatrica, stomatologica, ostetricoginecologica, dermatologica, sia impiegata da sola che associata a narcosi. BUPIVACAINA 5mg/ml 10 ml fl sol. Iniett. T° ambiente BUPIVACAINA iperbarica Bupivacaina RISCHI PRECAUZIONI PER ATTIVITA' ANESTESIOLOGICHE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELL'ANESTESISTA Non contenendo eccipienti parasettici, le fiale vanno utilizzate per una sola somministrazione. Eventuali rimanenze andranno scartate PER ATTIVITA' ANESTESIOLOGICHE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELL'ANESTESISTA Non contenendo eccipienti parasettici, le fiale vanno utilizzate per una sola somministrazione. Eventuali rimanenze andranno scartate. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 20 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Mepivacaina MEPICAIN/CARBOSEN/MEPIVACAINA 1% 10 ml fl sol. Iniett. 2% 10 ml fl sol. Iniett. 2% 5ml f sol iniett. T° inferiore 25°C Mepivacaina e Adren. MEPICAIN 2% 1:200000 10 ml fl sol. Iniett. T° ambiente Carbosen è indicato in tutti gli interventi di: medicina generale, medicina sportiva, ortopedia, otorinolaringoiatria, oculistica, dermatologia, ostetricia e ginecologia, chirurgia generale; Come carbosen. Inoltre contenendo adrenalina 1:200.000 è indicato quando si desideri prolungare la durata dell'anestesia regionale oppure quando è necessario operare in una zona assolutamente ischemica Dosaggi e nomi confondibili ANESTETICI LOCALI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO Mepivacaina e Adren. OPTOCAIN tubofiale 2% 1:100000 1,8 ml fl T° ambiente SOLO PER USO ODONTOIATRICO Mepivacaina OPTOCAIN tubofiale 3% tubofiale da1,8 ml T° ambiente SOLO PER USO ODONTOIATRICO Levobupivacaina CHIROCAINE 5mg/ml 10 ml fl sol. Iniett. T°ambiente a) anestesia chirurgica b) trattamento del dolore adulti c) analgesia pediatrica RISCHI Dosaggi e nomi confondibili PRECAUZIONI Standardizzare le modalità di richiesta alla Farmacia evitando l'uso di abbreviazioni e di prescrizione in cartella clinica. Standardizzare i protocolli di somministrazione (diluenti, calcoli) Stoccarli Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 21 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 separatamente. ROPIVACAINA 5 mg/ml fl sol. Iniett. T° = max 30°C. Non congelare Anestesia chirurgica in somministrazione intratecale ROPIVACAINA 7,5 mg/ml fl sol. Iniett 10 mg/ml fl sol. Iniett. T°= max 30°C. Non congelare a) anestesia chirurgica b) trattamento del dolore adulti c) analgesia pediatrica Ropivacaina ANTIARITMICI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE Amiodarone AMIODARONE 150 mg/3ml fl. ev T°= max 25°C Propafenone RYTMONORM 70 mg/20 ml fl. ev 15°C < T < 25°C AZIONE/IMPIEGO A)Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari, extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. B)Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. C) Extrasistoli e tachicardie ventricolari. RISCHI PRECAUZIONI L'iniezione ev va limitata alle situazioni La somministrazione d'urgenza. Il dosaggio ev è di solito è è di circa 5 mg/kg peso sconsigliata a causa dei corporeo in un tempo rischi emodinamici non inferiore a 3 (ipotensione grave, minuti. L'iniezione ev collasso non deve essere cardiocircolatorio); ripetuta nei 15 minuti quindi preferibile, se che seguono la prima possibile, la iniezione (rischio somministrazione per collasso irreversibile). infusione venosa. Non aggiungere nessun altro prodotto nella stessa siringa. Non iniettare altri prodotti nella stessa linea. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 22 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Adenosina KRENOSIN 6 mg/2ml fl. ev T° ambiente Verapamil ISOPTIN 5 mg/2 ml fl. ev T° ambiente Diltiazem ALTIAZEM 50 mg/5 ml fl. ev T° ambiente Flecainide ALMARYTM 150 mg/ 15 ml fl. ev T ambiente Pazienti senza patologia cardiaca di tipo organico, tachicardie sopraventricolari parossistiche incluse la tachicardia da rientro nodale atrioventricolare, la tachicardia da rientro atrioventricolare, altre tachicardie sopraventricolari di meccanismo non specifico associate a sintomi disabilitanti e la fibrillazione/flutter atriale parossistica associata a sintomi disabilitanti. Aritmie ipercinetiche ventricolari documentate e pericolose per la vita, quali la tachicardia ventricolare sostenuta. achicardie parossistiche sopraventricolari, tchicardia ventricolare sostenuta Diluizione: quando necessario la fiala di Almarytm dovrebbe essere diluita o iniettata entro soluzioni sterili di destrosio al 5%. Nel caso si usino soluzioni contenenti cloruri, come cloruro di sodio o soluzione Ringer-lattato, l'iniezione deve essere aggiunta ad un volume non inferiore a 500 ml allo scopo di evitare l'eventuale formazione di un precipitato. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 23 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 ANTIASMATICI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE Teofillina RESPICUR 300 mg cps T° ambiente Teofillina TEFAMIN 200 mg cps T° ambiente TEFAMIN 240 mg 10 ml fl. ev T° ambiente Aminofillina AZIONE/IMPIEGO Vasodilatatore trattamento dell'asma in fase acuta RISCHI PRECAUZIONI Sovradosaggio o idiosincrasia possono portare a: Stretto range terapeutico vomito ripetuto, delirio. Ipertensione, aritmie cardiache inclusa Interazione con macrolidi, cimetidina ecc.. Una tossicità severa può non essere preceduta da sintomi più lievi. Utilizzare in alternativa forme orali ritardo e steroidi inalatori. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 24 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 ANTICOAGULANTI, ANTITROMBOTICI E ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE Antitrombina AT III KEDRION 1000 UI/20 ml sol xinfus 2°C < T < 8°C Tirofiban Abiciximab AGGRASTAT REOPRO AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI 250 mcg/ml 50 ml concentrato per soluz. infus.ev Non congelare. Tenere il contenitore nel cartone esterno per proteggere dalla luce. E' indicato per la prevenzione a breve termine di infarti del miocardio in pazienti con angina instabile o infarto miocardico non-Q con l'ultimo episodio di dolore toracico che si manifesta entro le 12 ore e con alterazioni all'ECG e/o enzimi cardiaci elevati. È previsto che AGGRASTAT venga usato con acido acetilsalicilico ed eparina non frazionata. Non è raccomandata la somministrazione di AGGRASTAT da solo senza eparina non frazionata. La cosomministrazione di AGGRASTAT ed enoxaparina o altre eparine a basso peso molecolare non sono state sufficientemente studiate. Deve essere diluito prima dell'uso, secondo le istruzioni per l'uso come da scheda tecnica. Si raccomanda che AGGRASTAT sia somministrato con un set da infusione calibrato (infusione con pompa volumetrica) 10 mg/5ml flac ev T 2° -8° C In associazione con ac, acetilsalicilico ed eparina per interventi albero coronarico angina instabile Non è raccomandata la somministrazione di REOPRO da solo senza eparina non frazionata. Deve essere diluito prima dell'uso, secondo le istruzioni per l'uso come da scheda tecnica Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 25 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 ANTICOAGULANTI, ANTITROMBOTICI E ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI PRINCIPIO ATTIVO alteplase Warfarin acenocumarolo Dabigatran SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI ACTYLISE 20 mg /20 ml flac. ev; 50mg/ 50ml flac.ev T°=max 25°C Trattamento trombolitico IMA, embolia polmonare massiva, ictus ischemico acuto Aumento emorragia cerebrakle ictus acuto Controllo insorgenza emorragia intracranica e verifica pressione arteriosa COUMADIN 5 mg 30 cpr; T°=max 30°C Profilassi e terapia dell'embolia polmonare, della trombosi venosa profonda, profilassi del reinfarto, ecc.. SINTROM 1 mg cpr 4 mg cpr T = max 30° C Profilassi e terapia dell'embolia polmonare, della trombosi venosa profonda, profilassi del reinfarto, ecc.. PRADAXA 110 mg cps 75 mg cps 150 mg cps T° ambiente Errori dovuti a range terapeutico ristretto, Tenere in interazioni con altri considerazione farmaci e con il cibo, l'eventuale rapida variabilità INR. Il concomitante maggior rischio è somministrazione di l'emorragia con gli altri farmaci, di cibo e effetti conseguenti alcool. Occorre tenere (ematomi come pure sotto controllo il anemia, ecc). Effetto tempo di protrombina. teratogeno Errori dovuti a range terapeutico ristretto, Tenere in interazioni con altri considerazione farmaci e con il cibo, l'eventuale rapida variabilità INR. Il concomitante maggior rischio è somministrazione di l'emorragia con gli altri farmaci, di cibo e effetti conseguenti alcool. Occorre tenere (ematomi come pure sotto controllo il anemia, ecc). Effetto tempo di protrombina. teratogeno Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 26 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 10 mg cps T° ambiente 2,5 mg /0,5 ml fl sc ev; 7,5 mg/0,6 ml fl sc T°=max 25°C Rivaroxaban XARELTO Fondaparinux ARIXTRA Urochinasi UROCHINASI 100000UI sol iniett Iloprost ENDOPROST 0,05mg/0,5ml sol infus ev T° ambiente Tenecteplase METALYSE 10000 UI/10 ml fl ev T°=max 30°C ANTIMICOTICI LIPOSOMIALI PRINCIPIO ATTIVO Amfotericina B liposomiale SPECIALITÀ AMBISOME DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO 50 mg polvere per soluzione per infusione 10 A)severe micosi sistemiche e/o flaconcini profonde T°= max 25°C. B) nel trattamento empirico Dopo ricostituzione di presunte infezioni fungine in con acqua in pazienti con neutropenia condizioni asettiche febbrile. la validità non può Questo farmaco non dovrebbe superare le 24 ore, essere impiegato nel T= 2-8°C. trattamento di comuni forme Dopo diluizione con subcliniche di affezioni fungine destrosio, la soluz. che mostrano solo positività ai va conservata a T non test cutanei o sierologici. superiore a 25 °C ed usata entro 24 ore. Non congelare. RISCHI PRECAUZIONI L'asepsi deve essere rigorosamente rispettata in tutte le operazioni di ricostituzione poiché nessun agente protettivo o batteriostatico è presente in AmBisome o nel materiale raccomandato per la ricostituzione. Usare solo acqua sterile (senza agenti batteriostatici) per iniezione per eseguire la ricostituzione del preparato. Usare solo destrosio per iniezione al 5% per diluire il ricostituito fino alla giusta concentrazione per l'infusione. Un filtro a membrana in linea può essere usato per l'infusione endovenosa a patto che i pori del filtro non abbiano diametro Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 27 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 inferiore a 1,0 micron. Non conservare flaconcini usati parzialmente per futuri paziente EPARINICI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO EPSOCLAIR 5000 UI/ml flac 1 ml ev 25000UI/5ml T° ambiente Profilassi e terapia della malattia trombo embolica venosa ed arteriosa EPARINA VISTER 5000 UI/ml flac multidose 10 ml ev T° ambiente Profilassi e terapia della malattia trombo embolica venosa ed arteriosa Eparina sodica RISCHI Può dar luogo ad emorragia come conseguenza della sua azione associata ad allergia e a trombocitopenia Errori di dosaggio e di concentrazione. Se nelle prescrizioni è usata la U come abbreviazione di Unità, la U potrebbe confondersi con uno zero decuplicando la dose. Può dar luogo ad emorragia come conseguenza della sua azione associata ad allergia e a trombocitopenia Errori di dosaggio e di concentrazione. Se nelle prescrizioni è usata la U come abbreviazione di Unità, PRECAUZIONI Usare "Unità" per esteso anzichè U. Usare "Unità" per esteso anzichè U. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 28 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 la U potrebbe confondersi con uno zero decuplicando la dose. Eparina calcica CALCIPARINA Enoxaparina CLEXANE Parnaparina FLUXUM Nadroparina SELEPARINA 5000 UI/0,2 ml fl T° ambiente 4000 UI/0,4 ml fl 6000 UI/0,6ml fl T° ambiente 3200 UI/0,3 ml fl T° ambiente 3800 UI/0,4ml fl T° ambiente Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 29 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 ANTINEOPLASTICI PRINCIPIO ATTIVO Farmaci antineoplastici soluzioni iniettabili SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE Verificare etichette e scheda di somministrazione da programma gestionale Cytosifo allegata alla preparazione personalizzata AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI Neoplasie / Emopatie Le conseguenze di errori con i farmaci antitumorali possono essere devastanti, perché questi composti hanno senza dubbio l'indice terapeutico ed il margine di sicurezza più bassi di qualsiasi classe di farmaci. Inoltre i regimi terapeutici di combinazione sono molto complessi ed intensivi; le dosi possono variare enormemente nelle differenti patologie. Una delle cause più comuni di errori terapeutici è il suono simile del nome di farmaci usati nella pratica oncologica. I farmaci antineoplastici presentano un rischio tossico per contatto, ingestione ed inalazione. Nel caso si verificasse uno stravaso procedere come da indicazioni riportate nell'allegato n.5 Ogni preparazione iniettabile citotossica nella nostra Azienda Ospedaliera è personalizzata e viene gestita come preparazione galenica magistrale, sotto la responsabilità di un Farmacista di Settore,con l'ausilio di un software dedicato, provvisto di una serie di filtri appositamente previsti per ridurre al minimo i rischi di scambi di principio attivo, errate associazioni, ricostituzioni e diluizioni non appropriate, dosaggi non corretti, incompatibilità farmaco-farmaco e farmaco-solvente, errori di attribuzione terapie-pazienti. I chemioterapici antiblastici iniettabili preconfezionati non hanno più giacenze di Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 30 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 del PT D904 010 reparto, ma sono stoccati esclusivamente nel Magazzino Farmacia e maneggiati unicamente dal personale addetto. Sulla prescrizione il dosaggio deve essere espresso in mg TOTALI ed il principio attivo deve essere espresso per esteso (evitare termini generici ed acronimi). La somministrazione deve essere sempre effettuata con dispositivi a circuito chiuso. Porre estrema attenzione alla via di somministrazione. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 31 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 BENZODIAZEPINE EV PRINCIPIO ATTIVO Midazolam Diazepam Delorazepam DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE SPECIALITÀ MIDAZOLAM DIAZEPAM EN PT D904 012 AZIONE/IMPIEGO 15 mg/3 ml fl. im ev 5 mg/1 ml fl. Im ev Proteggere dalla luce. Non congelare Ipno-inducente a breve durata d'azione, impiegato in premedicazione prima dell'induzione dell'anestesia, ecc… Tab II D 10 mg/2 ml fl. Im ev T ambiente Stabile per 1 ora dopo diluizione Stati di agitazione, Stati di male epilettico, Spasmi muscolari, Facilitante parto, Minaccia di aborto prematuro Tab II D 2mg/1ml fl.im ev 5mg/1l fl. Im ev T ambiente Pre-anestesia chirurgica, premedicazione nell'esame endoscopico diagnostico e operativo,stati di ansia acuta, Tab II D RISCHI PRECAUZIONI Garantire un appropriato monitoraggio durante Equivoci sul tempo di l'uso del midazolam insorgenza d'azione Limitare l'accesso al possono portare ad farmaco: non usarlo errori: il farmaco dove non è disponibile necessita dai 5 ai 10 un appropriato minuti per raggiungere equipaggiamento di il suo effetto, se nel monitoraggio frattempo vengono Disporre le varie somministrate dosi confezioni addizionali può separatamente ed sopraggiungere arresto apporre una etichetta respiratorio. aggiuntiva sulla Le confezioni relative ai confezione del dosaggi presentano una dosaggio maggiore confezione molto simile per minimizzare . l'errore. Non usare soluzioni saline alcaline per diluizione Prescrizioni che non diano adito a confusione. Confezionamento simileper entambi i dosaggi Prescrizioni che non diano adito a confusione. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 32 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 agitazione psicomotoria, stati psicotici ed epilessia Lorazepam TAVOR Tab II D 4 mg/ 1ml fl.im ev T 2 °- 8° C Pre-anestesia chirurgica, premedicazione nell'esame endoscopico diagnostico e operativo Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 33 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 BETABLOCCANTI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE 100 mg cpr 50 mg cpr T° inferiore 25°C Atenololo TENORMIN 5 mg/10ml fl ev T° inferiore 25°C Labetalolo TRANDATE 100 mg/20ml fl ev Metoprololo SELOKEN 100 mg cpr 1mg/ml 5 ml fl BREVIBLOC 10mg/ml sol infus ev 250 ml 100mg/10 ml T° ambiente Esmololo AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI a) Aritmie b) Intervento precoce nell'infarto miocardico acuto. Possibile errore somministrando accidentalmente una dose endovena pari alla dose orale standard qualora si passi dalla somministrazione orale a quella parenterale Prescrizioni che non diano adito a confusione. Non viene riportato di tenere il farmaco al riparo dalla luce; fiala non oscurata. Potrebbe sfuggire l'avvertenza Indicato quando è richiesta una riportata sulla rapida normalizzazione dei confezione esterna. valori pressori in pazienti affetti Confez. interna ed da grave ipertensione. esterna non indicano il volume della fiala e la concentrazione. ATTENZIONE errore di dosaggio. Evitare l'associazione con i calcioantagonisti. Poichè l'azione è potenziata dall'ortostatismo, mantenere sempre il paziente supino durante l'infusione e nell 3 ore successive alla sua interruzione Monitorare PA anche nelle ore successive alla sospensione della infusione Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 34 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 BLOCCANTI NEUROMUSCOLARI - CURARI PRINCIPIO ATTIVO Suxametonio cloruro SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE MIDARINE 100 mg/2ml fl. ev T° = 2° - 8° C Non congelare.Conservare il prodotto nella confezione originale per proteggerlo dalla luce. NIMBEX 2 2 mg/ml 5 ml fl. ev T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Tenere il flacone, nell'imballaggio esterno. Proteggere dalla luce. Mivacurio cloruro MIVACRON 2 mg/ml 5 ml fl. ev T°= max 25 °C. Proteggere dalla luce. Non congelare. Le fiale aperte non utilizzate devono essere eliminate. Atracurium besilato TRACRIUM 50 mg/5 ml fl. ev T° = 2-8°C Cisatracurio besilato AZIONE/IMPIEGO RISCHI blocco neuromuscolare potenziato dal concomitante utilizzo di Rilassanti muscolari di anestetici inalatori, competenza aminoglicosidi, anestesiologica polimixine,litio, magnesio ed antiaritmici PRECAUZIONI Sospendere immediatamente somministrazione quando il paziente viene estubato e staccato dalla ventilazione meccanica. Rischio di paralisi muscolare se il paziente non è intubato ALTRI MIORILASSANTI AD AZIONE PERIFERICA PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE Tossina botulinica BOTOX/DYSPORT/XEOMIN 100UI 500UI 100UI DL50 AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 35 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 CALCIO ANTAGONISTI PRINCIPIO ATTIVO Nifedipina SPECIALITÀ ADALAT DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE 10 mg capsula molle T ambiente La nifedipina è altamente sensibile alla luce: pertanto le capsule non devono essere rotte perché la protezione dalla luce non è più assicurata. AZIONE/IMPIEGO A)Trattamento della angina pectoris B)Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. C)Trattamento delle crisi ipertensive D)Trattamento della Sindrome di Raynaud. RISCHI PRECAUZIONI Nei pazienti con ipertensione arteriosa In genere le capsule essenziale o angina vanno deglutite intere pectoris cronica stabile, con poco liquido trattati con indipendentemente formulazioni di dai pasti. È da evitare nifedipina a rilascio l'assunzione di succo immediato, è possibile di pompelmo. un incremento del Qualora si rendesse rischio di complicazioni necessaria un'azione cardiovascolari (ad es. particolarmente infarto miocardico) e rapida ad esempio nel della mortalità, caso di crisi correlato alla dose del ipertensiva, la capsula farmaco. Per questo va masticata e quindi motivo, la nifedipina deglutita; in dovrà essere utilizzata alternativa possono in questi pazienti solo essere utilizzate le qualora nessun altro gocce. trattamento risulti appropriato. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 36 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Elettroliti: CALCIO PRINCIPIO ATTIVO Calcio cloruro Calcio gluconato SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO 1 g/10ml (10%) fl EV Ipocalcemia e stati di 1360 mEq/l deficienza di calcio: CALCIO CLORURO T° inferiore 25°C emostatico, soluz. ipertonica ev recalcificante. CALCIO GLUCONATO 1000 mg/10ml (10%) fl. EV 446 mEq/l T° inferiore 25°C soluz. ipertonica ev RISCHI LA SOMMINISTRAZIONE PARENTERALE PUO' CAUSARE REAZIONI LOCALI NEL SITO DI INIEZIONE E CALCIFICAZIONE DEI TESSUTI MOLLI. QUANTITA' ECCESSIVE DI SALI DI CALCIO POSSONO PORTARE A IPERCALCIEMIA. - Interazioni con digossina (bradiaritmia), antagonismo con i calciobloccanti (aumento della pressione arteriosa); -Stravaso del calcio cloruro causa Anti-anafilattico e necrosi dei tessuti recalcificante. - Una prescrizione che ometta la Ipocalcemia e stati di specificazione del sale può avere deficienza di calcio serie implicazioni poichè la quantità di Ca++ in mEq è differente a seconda del tipo di sale: il gluconato contiene 4,5 mEq di ione calcio per grammo, il cloruro di calcio ne contiene 14 mEq di per grammo. PRECAUZIONI I FOSFATI son incompatibili con i Sali di calcio e possono portare a precipitati insolubili di fosfato di calcio. Occorre quindi considerare i livelli serici di fosforo e albumina: il fosfato di calcio può precipitare nei vasi dando danno d'organo incluse disfunzione e insufficienza renale. Incompatibilità quindi di miscelazione con fosfato (es. Esafosfina) e albumina. Evitare anche bicarbonati e solfati Somministrare dopo DILUIZIONE e MOLTO LENTAMENTE E SOLO PER VIA EV CALCIO CLORURO:Contiene 14 mEq di Ca++ per grammo in 10 ml; è più rapidamente biodisponibile del calcio gluconato, ma più irritante; CALCIO GLUCONATO: Contiene 4,5 mEq di Ca++ in 10 ml per grammo; soluzione ipertonica da somministrare molto lentamente per via ev Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 37 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Elettroliti: MAGNESIO PRINCIPIO ATTIVO Magnesio solfato SPECIALITÀ MAGNESIO SOLFATO DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE 1 g/10 ml fl EV 16 mEq/10 ml 1,6 mEq/1 ml Monico T° ambiente, non congelare e non mettere in frigorifero AZIONE/IMPIEGO Per il trattamento della deficienza dimagnesio e dell'ipomagnesia RISCHI PRECAUZIONI VIA DI SOMMINISTRAZIONE CONSENTITA SOLO EV DOPO OPPORTUNA DILUIZIONE CON GLUCOSIO 5% O FISIOLOGICA. In commercio esistono diversi dosaggi: Errori possono derivare 0PPORTUNO da abbreviazioni CONTINUARE AD AVERE (MgSO4 confondibile UN SOLO DOSAGGIO con Morfina solfato o Standardizzare la MS Contin). prescrizione per quanto riguarda l’indicazione del Utilizzo di terminologie dosaggio (mg- ml - mEqper esprimere il gr).Una somministrazione dosaggio come mg, ml , eccesiva di magnesio mEq porta allo sviluppo di ipermagnesia, che può includere nausea e vomito, ipotensione dovuta a vasodilatazione periferica, ecc, fino a depressione respiratoria, aritmie cardiache, coma ed arresto cardiaco. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 38 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Elettroliti: POTASSIO PRINCIPIO ATTIVO Potassio aspartato Potassio cloruro SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI POTASSIO ASPARTATO 3 mEq/ml 10 ml T° ambiente. Non congelare Allestimento nutrizione parenterale Trattamento di ipokaliemia ed iperammoniemia MORTALE SE INFUSO NON DILUITO!!! POTASSIO CLORURO 20 mEq/10 ml fl. ev T° ambiente. Non congelare Trattamento di ipokaliemia Una somministrazione eccessiva di potassio porta allo sviluppo di iperkaliemia. PRECAUZIONI Da diluire e mai somministrare in bolo Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 39 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Elettroliti: SODIO CLORURO PRINCIPIO ATTIVO Sodio cloruro SPECIALITÀ SODIO CLORURO ELETTROLITICA N° 7 DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI Un'eccesiva somministrazione causa ipernatremia, Per il trattamento della il cui serio effetto è 10 ml fl. ev deplezione del volume la disidratazione 2 mEq/ml extracellulare e della deplezione degli organi interni, T°=max 25°C. di sodio. specialmente del Non congelare. Nella terapia degli stati cervello Conservare in patologici in cui è necessario Un eccesso di contenitori reintegrare l’osmolarità cloruro nel corpo ermeticamente chiusi fornendo ioni sodio e cloro può causare una perdita di bicarbonato, con effetto acidificante. PRECAUZIONI SOLUZIONI IPERTONICHE Da non iniettare come tale, ma solo dopo opportuna diluizione e miscelazione. La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. Serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l’eventuale residuo non può essere utilizzato. Utilizzare con grande cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e in stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina; in pazienti in trattamento con farmaci corticosteroidei o corticotropinici. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 40 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Elettroliti: SODIO BICARBONATO PRINCIPIO ATTIVO Sodio bicarbonato Sodio bicarbonato SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI SODIO BICARBONATO 10 mEq/10 ml fl. ev T° ambiente. Non congelare Nell'arresto cardiocircolatorio e nello shock- per il trattamento delle acidosi metaboliche Un'eccesiva somministrazione di Monitorizzare il bilancio dei fluidi, gli elettroliti e l’osmolarità plasmatica. bicarbonato può causare alcolosi metabolica Non utilizzare come veicolo per noradrenalina e dobutamina. Non aggiungere a soluzioni contenenti calcio. Utilizzare con grande cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e in stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina; in pazienti in trattamento con farmaci corticostiroidei o corticotropinici; correggere una eventuale deplezione di potassio e di calcio per evitare episodi di tetania. SODIO BICARBONATO 8,4% 500 ml 1M flac. ev 1,4% 500 ml 1/6 M flac ev T° ambiente Sol. ipertonica ev da Reidratante -Alcalinizzante usare a velocità impiegata per il controllata di trattamento delle acidosi perfusione. NON metaboliche USARE QUESTA CONCENTRAZIONE SE NON ESPRESSAMENTE PRESCRITTO Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 41 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 GLICOSIDI DIGITALICI PRINCIPIO ATTIVO Digossina Metildigossina SPECIALITÀ LANOXIN LANITOP DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI 0,0625 mg cpr 0,125 mg cpr 0,25 mg cpr 0.5 mg 2 ml fl ev Range terapeutico Conservare ristretto e interazioni nell'imballaggio Indicato per: a)insufficienza con molti farmaci. La esterno per tenerlo al cardiaca cronica; b) fibrillazione maggior parte degli riparo dalla luce e del flutter atriale cronico errori si verificano con (fiala); al riparo l'uso subacuto o cronico dall'umidità ed a Dosaggi confondibili temperatura non superiore a 30 °C. (cpr) 0,05 mg cpr 0,1 mg cpr 6 mg gtt 10 ml T° ambiente Indicato per: insufficienza cardiaca acuta e cronica PRECAUZIONI Tenere in considerazione l'eventuale somministrazione di altri farmaci per interazioni (es: interazione con chinina). Dare indicazioni su come recuperare al più presto l'antidoto del CAV Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 42 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 INSULINA PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ Insulina LisPro HUMALOG insulina umana + Insulina isofano Insulina isofano HUMULIN 30/70 HUMULIN I Insulina isofano PROTAPHANE NOVOLET Insulina umana regolare ACTRAPID DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI TRATTAMENTO DIABETO MELLITO VIE DI SOMMINISTRAZIONE: Nomi simili: Humulin R, Humulin I e Humalog. Prestare particolare attenzione alla impostazione del flusso della pompa. Leggere attentamente la prescrizione. L' HUMALOG e l'HUMULIN R devono essere somministrate mediante iniezione sottocutanea o mediante Problemi per la 100 U/ml 10 ml fl sc infusione sottocutanea somministrazione con la im ev; T°= 2 °C - 8 °C. continua tramite pompa e, pompa se non Non congelare. Non sebbene non sia raccomandato, correttamente esporre ad un calore possono essere somministrate impostata eccessivo o alla luce anche per iniezione diretta del sole. intramuscolare. Se necessario Se nelle prescrizioni è può essere somministrata usata la U come anche per via endovenosa, ad abbreviazione di Unità, esempio per il controllo dei la U potrebbe livelli di glicemia in corso di confondersi con uno cheto acidosi, malattie acute, zero decuplicando la durante periodi intra o dose. postoperatori. 100 UI/ml penna L'HUMULIN I e HUMULIN 30/70 La mancata indicazione preriempita 3 ml sc; della data di apertura devono essere somministrate T°= 2 °C - 8 °C. Non sul flacone potrebbe per via sottocutanea ma, congelare. causare la sebbene non sia raccomandato, Conservare il somministrazione di possono essere somministrate flaconcino prodotto deteriorato. anche per via intramuscolare. nell'imballaggio Tutte queste formulazioni non esterno per devono essere somministrate proteggere il per via endovenosa. medicinale dalla luce Prescrizioni che non diano adito a confusione. Disporre separatamente le confezioni con nomi simili. Usare "Unità" per esteso anziché U. Segnalare la data di apertura del flaconcino: non utilizzare oltre 28 giorni dopo apertura. Non conservare al di sopra di 30 gradi Per NOVOLET e ACTRAPID penna Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Insulina umana regolare HUMULIN R Pagina 43 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 100 UI/ml 10 ml fl sc im ; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Non esporre ad un calore eccessivo o alla luce diretta del sole. preriempita la durata della confezione aperta è di 6 settimane Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 44 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 INSULINA PRINCIPIO ATTIVO Insulina glargine Insulina glargine Insulina Aspart SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE LANTUS 100 UI/ml 5 cartucce per OptiPen 3 ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce LANTUS SOLOSTAR 100 UI/ml 5 penne 3 ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce NOVORAPID 100 UI/ml 5 penne 3 ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce AZIONE/IMPIEGO Lantus viene somministrato per via sottocutanea; Lantus non deve essere somministrato per via endovenosa RISCHI PRECAUZIONI Prestare particolare attenzione alla impostazione del flusso della pompa. Leggere attentamente la prescrizione. Prescrizioni che non diano adito a confusione. Disporre separatamente le confezioni con nomi simili. Usare "Unità" per esteso anzichè U. Segnalare la data di apertura del flaconcino: non utilizzare oltre 28 giorni dopo apertura. Non conservare al di sopra di 25 gradi Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Insulina Detemir Insulina Glulisina Liraglutide Insulina Aspart+Protamina Pagina 45 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 LEVEMIR 100 UI/ml 5 penne 3 ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce APIDRA 100 UI/ml 5 penne 3 ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce VICTOZA 100 UI/ml 5 penne 3 ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce NOVOMIX 100 UI/ml 5 penne 3 ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 46 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 IPOGLICEMIZZANTI ORALI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO Glibenclemide EUGLUCON 5 mg cpr T°= max 25°C Diabete mellito non giovanile, non acidosico, in soggetti stenico-adiposi. 500 mg cpr 1000 mg cpr T°= max 25°C Trattamento del diabete mellito di tipo 2, particolarmente in pazienti sovrappeso quando il regime alimentare e l'esercizio fisico da soli non danno risultati per un controllo adeguato della glicemia. Metformina METFORMINA/ZUGLIMET Glicazide DIAMICRON 80 mg cpr T°= max 25°C Glimepiride AMARYL 2 mg cpr T°= max 25°C Glibenclamide e Metformina BI-EUGLUCON M 400/2,5 mg 40 cpr T°= max 25°C Repaglinide REPAGLINIDE 1mg cpr 2mg cpr T°= max 25°C RISCHI PRECAUZIONI la prescrizione per Frequenti principio,come la interazioni con Ipoglicemizzante orale nel diabete prescrizione per Warfarin, non insulino-dipendente anche con nome digossina, farmaci complicazioni vascolari. commerciale per la tiroide e beta Amaryl è indicato per il trattamento attivo può indurre bloccanti La in errore per la del diabete mellito di tipo 2, quando posologia èadattata possibile la dieta, l'esercizio fisico e la riduzione in relazione alla somiglianza di peso corporeo da soli non sono dieta e all'attività fonetica dei sufficienti. fisica termini Diabete mellito non insulino dipendente (di tipo II, dell'età matura) specie nei casi di resistenza primaria o secondaria alle sulfaniluree. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 47 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 LIDOCAINA PRINCIPIO ATTIVO Lidocaina SPECIALITÀ LIDOCAINA DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI Gli effetti più seri dovuti a sovradosaggio riguardano il SNC e il sistema cardiovascolare L'intossicazione può verificarsi come risultato di sovradosaggio acuto dopo scarso controllo di Anestetico locale di tipo infusione ev di amidico, anche impiegata nel mantenimento, o dopo 2% 10 ml fl. Im o ev ; trattamento delle aritmie iniezione accidentale di 2% 50 ml fl. ev ventricolari e per il controllo sol. conc.. T° ambiente dello stato epilettico refrattario. Intossicazione come risultato di somministrazione intravascolare e /o iniezione rapida in pazienti con insufficienza circolatoria , clearance ridotta o interazione con altri farmaci PRECAUZIONI La soluzione non va conservata a contatto con metalli, per es. cannule e siringhe con parti metalliche: gli ioni metallici possono liberarsi causando gonfiore nella sede di iniezione. Da conservare possibilmente sotto chiave Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 48 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 NUTRIZIONE PARENTERALE: FARMACI FUORI SACCA PRINCIPIO ATTIVO Complesso polivitaminico (vitamine idrosolubili e liposolubili) Fitomenadione Ferro SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO CERNEVIT Polvere per soluz. iniettabile. Conservare al riparo dalla luce e dal caldo. Apporto di vitamine corrispondenti al fabbisogno giornaliero dell'adulto e del bambino di oltre 11 anni d'età. Aggiungere alla sacca appena prima dell'infusione dopo aver sciolto il liofilizzato in 5 ml di acqua per prepar. iniettabili 10mg/1ml fl ev im T° ambiente. Conservare al riparo dalla luce malattie emorragiche dei neonati con melena e ittero, diatesi emorragiche da ittero o da fistola biliare, sprue, morbo celiaco, enterocoliti e colite ulcerosa, insufficienza epatica, emottisi, metrorragie e cura pre e post operatoria in soggetti con malattie epatiche Ai pazienti in nutrizione parenterale 1 volta la settimana (martedì) ATTENZIONE Non aggiungere alla sacca (apporre questa indicazione sulla fiala fornita con la sacca) 62,5 mg/5 ml os o ev 5 fiale 5 ml. Uso ev: la fiala deve venir iniettata molto lentamente e non può Anemie ferroprive: l'uso del essere miscelata con altri prodotto per via parenterale è Per la presenza di alcool preparati. Diluizione limitato ai pazienti nei quali il benzilico, il prodotto eventualmente solo con trattamento per via orale non non deve essere soluzione fisiologica. risulti efficace. Ai pazienti in somministrato ai ATTENZIONE Non nutrizione parenterale 1 volta la bambini al di sotto dei aggiungere alla sacca settimana (venerdì) tre anni per via (apporre questa endovenosa. indicazione sulla fiala fornita con la sacca) KONAKION FERLIXIT RISCHI PRECAUZIONI Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 49 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 OPPIOIDI PT D904 005 PT D904 012 PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI Buprenorfina TEMGESIC Tab II A 0,3 mg/ml fl T° ambiente Trattamento del dolore acuto e cronico di elevata intensità di diversa origine e tipo. Contiene glucosio quindi non è adatta per i soggetti con sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio. Buprenorfina Fenobarbitale TRANSTEC cerotto a matrice Tab. II D PT D904 012 FENOBARBITALE SODICO SALF Tab II C 35 mcg/h 20 mg TTS 52,5 mcg/h 30mg TTS T° ambiente IL CEROTTO NON PUO' ESSERE TAGLIATO Trattamento del dolore oncologico di intensità da moderata a severa e del dolore severo che non risponde agli analgesici non oppioidi. Dosaggio espresso in mcg/h o in mg. Standardizzare modalità di richiesta e di prescrizione per quanto riguarda dosaggio 100 mg/2 ml fl im/ev/sc. T° ambiente Sedativo generale, con particolare riguardo all'epilessia e a tutte le condizioni che richiedono una sedazione di lunga durata. Incompatibilità: le soluzioni acquose di fenobarbitale non sono generalmente stabili. Alle sol. del farmaco non dovrebbe essere addizionate sol acide per la possibilità che precipiti. PRECAUZIONI Non applicare più di 2 cerotti in contemporanea, indipendentemente dal dosaggio utilizzato. Transtec deve essere sostituito al massimo dopo 96 ore (4 giorni). Febbre ed esposizione al calore possono aumentare la permeabilità della cute, si potrebbe avere un aumento delle concentrazioni sieriche di buprenorfina. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 50 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 OPPIOIDI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE PT D904 005 PT D904 012 AZIONE/IMPIEGO Sedativo generale, con particolare riguardo all'epilessia e a tutte le condizioni che richiedono una sedazione di lunga durata. Sedativo generale, con particolare riguardo all'epilessia e a tutte le condizioni che richiedono una sedazione di lunga durata. RISCHI Fenobarbitale GARDENALE Tab II C 50 mg cpr 100 mg cpr T° ambiente Fenobarbitale LUMINALE Tab II C 15 mg cpr T° ambiente Fentanil DUROGESIC cerotto a matrice Tab II D PT D904 012 25 mcg/h 3 TTS 50 mcg/h 3 TTS 100 mcg/h 3 TTS T° ambiente IL CEROTTO NON PUO' ESSERE TAGLIATO Trattamento del dolore cronico da cancro e del dolore ribelle che necessita di un'analgesia a base di sostanze oppiacee. Dosaggio espresso in mcg/h o in mg Standardizzare modalità di richiesta e di prescrizione per quanto riguarda dosaggio FENTANEST Tab II A 0,1 mg/2 ml fl im/ev PER ATTIVITA' ANESTESIOLOGICHE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELL' ANESTESISTA Si presta, più di ogni altro analgesico noto, all'impiego in anestesiologia Anestetico a breve durata d'azione Il Fentanest non deve essere mescolato con soluzioni alcaline (sodio bicarbonato) o tamponate. Fentanil PRECAUZIONI Confezioni simili e grafica simile: segnalato solo dosaggio diverso sulla confezione relativa Il cerotto va sostituito ogni 72 ore. Confezioni simili e grafica similepossibilità di confondimento. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 51 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 OPPIOIDI PRINCIPIO ATTIVO Ketamina-S cloridrato PT D904 005 SPECIALITÀ DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO KETANEST S 25 mg/ml Tab II A 50 mg/2 ml fl im/ev T° ambiente PER ATTIVITA' ANESTESIOLOGICHE DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELL' ANESTESISTA Anestetico GENERALE da prediligere se in atto crisi d'asma, nello stato di shock e nei bambini (non necessita di intubazione) Sindromi dolorose di entità severa in pazienti che non rispondono più a un trattamento sequenziale con farmaci analgesici, antinfiammatori non steroidei, oppioidi deboli. Trattamento di disassuefazione da narcoticostupefacenti. PT D904 012 RISCHI ATTENZIONE farmaco estero (assunzione di responsabilità e consenso informato) Metadone cloridrato METADONE CLORIDRATO MOLTENI Tab II A 1 mg/ml 20 ml flac. T° ambiente Morfina cloridrato MORFINA Monico Tab II A 10 mg/ml fl. im ev Tenere la fiala nell'imballaggio esterno T° ambiente Stesso prodotto è disponibile in più concentrazioni e in più MORFINA Molteni Tab II A 20 mg/ml fl. im o ev sc o epidurale. Tenere la fiala nell'imballaggio esterno T° ambiente formulazioni (parenterale, orale, rilascio immediato e prolungato) Morfina cloridrato PRECAUZIONI Specificare correttamente farmaco, forma farmaceutica e dosaggio Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 52 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 OPPIOIDI PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ Morfina solfato MS CONTIN Tab II D PT D904 012 Morfina solfato ORAMORPH Tab II D PT D904 012 DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE 10 mg 16 cpr RP 30 mg 16 cpr RP 60 mg 16 cpr RP 100 mg 16 cpr RP T°= max 25°C 10 mg/5ml os 5 ml; Conservare nella confez. originale per proteggere il medicinale dalla luce PT D904 005 PT D904 012 AZIONE/IMPIEGO RISCHI PRECAUZIONI Remissione dei dolori prolungati, gravi e ribelli Dolori cronici intensi e/o resistenti agli altri antidolorifici, in particolare dolori di origine cancerosa. Confezioni simili e grafica similepossibilità di confondimento. Oxicodone OXYCONTIN Tab II D PT D904 012 5 mg 28 cpr RM 10 mg 28 cpr RM 20 mg 28 cpr RM 40 mg 28 cpr RM T° ambiente Trattamento del dolore intenso Confezioni simili e grafica simile. Problemi di confondimento Le cpr di OxyContin vanno deglutite intere, e non devono essere rotte, masticate o frantumate. In quanto si ottiene un rapido rilascio e assorbimento di una dose potenzialmente letale. Oxicodone e paracetamolo DEPALGOS Tab II D PT D904 012 5/325 mg cpr 10/ 325 mg cpr T° ambiente dolore di origine degenerativa e oncologica da moderato a grave - Attenzione al dosaggio di paracetamolo Petidina cloridrato PETIDINA CLORIDRATO MONICO Tab. II A 100 mg/2ml fl.Im/ev T° ambiente al riparo dalla luce Analgesia in premedicazione Incompatibilità: instabili in soluzione e postoperatorio ove alcaline, tiopental, amminofillina, richiesto un effetto rapido e eparina sodica, sodio ioduro, di breve durata. sulfadiazina, nitrofuratoina..ecc.. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 53 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 OPPIOIDI PRINCIPIO ATTIVO Remifentanil cloridrato Sufentanil citrato SPECIALITÀ ULTIVA Tab II A FENTATIENIL Tab II A PT D904 005 PT D904 012 DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE AZIONE/IMPIEGO RISCHI 2 mg/ 5ml flac. ev 5 mg/10 ml flac ev T°= max 25°C Analgesico, per l'uso durante l'induzione e/o il mantenimento dell'anestesia generale e in pazienti in terapia intensiva sottoposti a ventilazione meccanica. Non deve essere né allestito né somministrato dopo diluizione con ringer lattato 0,05 mg/ml 5 ml fl. ev o epidurale T° ambiente Conservare al riparo dalla luce. Induzione e mantenimento dell'anestesia generale. Neuroleptoanalgesia. Analgesia epidurale Confondibile con Fentanest 0,1 mg fl Nomi simili, principi attivi diversi e dosaggi diversi PRECAUZIONI La soluz. iniett. non deve essere miscelata con altri prodotti. Se necessario, fentatienil può essere aggiunto a soluzioni di cloruro di sodio o glucosate per uso endovenoso. Tali soluz. sono compatibili con i deflussori in plastica e devono essere utilizzate entro 24 ore dalla preparazione. Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 54 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 REDAZIONE E LISTA DI DISTRIBUZIONE Redatta da Dr.ssa Anna Silvestro S.C. Farmacia Valutata da firmato Dr.ssa Francesca Parrinello Dir. S.C. Direzione medica Presidio Lista di distribuzione Direttori SS.CC. con obbligo di diffusione ai Dirigenti medici ed coordinatori infermieristici (inviare foglio firma per presa visione) Referenti Qualità e Rischio Clinico firmato Regione Sicilia Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte Pagina 55 di 55 LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI Rev. 02 del 25/2/2014 Evidenza diffusione interna della Procedura S.C. di _________________________ P.O. __________________ Foglio __ di ____ All’U.O. Qualità Aziendale SEDE N° Prog. Cognome e Nome (stampatello) Qualifica 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. Dichiaro che tutto il personale coinvolto è stato informato ed ha preso visione della procedura; Copia è custodita e visionabile nella stanza ____________________________________________ Messina li, ____/____/____ _________________________ Il Direttore della SC Firma leggibile
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