la gestione clinica dei farmaci - Azienda Ospedaliera Ospedali

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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
LA GESTIONE CLINICA DEI FARMACI
Causale della modifica
Rev
data
Rev nr. 2
25/02/2014
Aggiunto elenco farmaci
ad alto livello attenzione
Redatta da
Condivisa / Valutata da
Dr.ssa Anna Silvestro
Direttore Medico di Presidio
Valutata da
Resp. U.O. Qualità
Dr. Gaetano Ferlazzo
Firmato
Approvata da
Direttore Sanitario
Dr.ssa Francesca Parrinello
Firmato
Data
Atto Formale
26/03/2014
Prot. N° 1095 /CS
Approvazione Aziendale
Il Commissario Straordinario
Firmato
Dr. Armando Caruso
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DEI FARMACI
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SOMMARIO
1.
OGGETTO .......................................................................................................................................... 3
2.
SCOPO/OBIETTIVO ........................................................................................................................... 3
3.
CAMPO DI APPLICAZIONE ................................................................................................................ 3
4.
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ ........................................................................................................ 4
4.1. Prescrizione della terapia farmacologica .......................................................................... 4
4.1.1. La prescrizione verbale ................................................................................................ 5
4.1.2. Prescrizione di farmaci “Off-label” ............................................................................. 5
4.2. Richiesta dei farmaci .............................................................................................................. 5
4.3. Presa in carico dei farmaci richiesti ...................................................................................... 6
4.4. Tenuta e conservazione dei farmaci ...................................................................................... 6
4.5. Preparazione della terapia farmacologica ............................................................................. 8
4.6. Somministrazione della terapia farmacologica..................................................................... 9
4.7. Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili............................................................... 10
4.8. Gestione e conservazione dei campioni gratuiti di medicinali .......................................... 11
4.9. Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente ricoverato.......................... 12
4.10. Gestione della terapia “al bisogno” ..................................................................................... 12
5.
MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ ................................................................................................. 14
6.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI ................................................................................ 14
7.
TABELLA FARMACI AD ALTO LIVELLO DI ATTENZIONE ............................................ 16
REDAZIONE E LISTA DI DISTRIBUZIONE ......................................................................................... 54
Evidenza diffusione interna della Procedura ............................................................................................... 55
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1. OGGETTO
Procedura per la corretta gestione clinica dei medicinali nelle Articolazioni Organizzative delle
strutture sanitarie dell’ Azienda
2. SCOPO/OBIETTIVO
La procedura in oggetto descrive il processo di gestione clinica dei medicinali effettuata nelle
Articolazioni Organizzative dell’Azienda.
Si conviene che tale processo si estende dal momento in cui il farmaco viene prescritto al momento in
cui viene somministrato e/o smaltito.
In particolare, scopo della presente procedura è quello di fornire indicazioni per la corretta:
 prescrizione della terapia farmacologica
 richiesta dei farmaci
 presa in carico dei farmaci richiesti
 tenuta e conservazione dei farmaci
 preparazione della terapia farmacologica
 somministrazione della terapia farmacologica
 smaltimento dei prodotti scaduti/inutilizzabili
 gestione e conservazione dei “campioni gratuiti” di medicinali
 gestione dei farmaci personali del paziente ricoverato
 gestione della terapia “al bisogno”
3. CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente procedura si applica a tutte le Articolazioni Organizzative ospedaliere che utilizzano
medicinali, per finalità di prevenzione, diagnosi e terapia.
Questa procedura non riguarda la gestione di:
_ stupefacenti;
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_ veleni;
_ emoplasmaderivati, ad eccezione di quelli registrati come specialità medicinali;
_ antiblastici;
_ prodotti per nutrizione artificiale;
_ farmaci in corso di sperimentazione.
4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’
4.1. Prescrizione della terapia farmacologica
È l’atto con cui il medico responsabile del paziente stabilisce quale farmaco debba
essere
somministrato all’assistito. Può essere suddiviso in una componente di tipo intellettuale, basata sulla
presa di decisione e sulla valutazione dell’appropriatezza (in base a diagnosi, efficacia terapeutica,
interazioni farmacologiche, controindicazioni, allergie, ecc.) ed in una componente di tipo esecutivo
che include la qualità e la completezza delle informazioni essenziali, quali: nome commerciale e/o
principio attivo, dose, forma farmaceutica, posologia, via e modalità di somministrazione con
indicazione temporale, firma del prescrittore ed eventuali note.
La prescrizione della terapia farmacologica va effettuata in forma scritta.
Tenuto conto dell’evoluzione tecnologica, oltre che sul tradizionale supporto cartaceo, la prescrizione
può essere effettuata, con le debite cautele inerenti alla sicurezza, su supporto informatico.
La trascrizione della prescrizione deve essere evitata, in quanto rappresenta una delle maggiori cause
di errori. Per la prescrizione su supporto cartaceo deve essere utilizzato il documento aziendale
denominato “scheda unica di terapia farmacologica”.
Al medico non è precluso, per ulteriore garanzia circa la tracciabilità della prescrizione, di riportare la
stessa anche su altro documento sanitario.
Per scongiurare rischi per il paziente il professionista, a cui compete il seguito operativo
(preparazione e somministrazione), dovrà attingere necessariamente da un’unica fonte informativa,
identificata con la scheda unica di terapia farmacologica.
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4.1.1. La prescrizione verbale
La prescrizione orale della terapia deve essere riservata solo a situazioni di emergenza/urgenza ed è
regolata dalla I.O._Prescrizione_telefonica.pdf e deve essere registrata sulla modulistica aziendale.
Per l’applicazione si rimanda a quanto previsto nella I.O.
4.1.2. Prescrizione di farmaci “Off-label”
Per prescrizione “off-label” ovvero “fuori-indicazione” si intende la prescrizione di farmaci già
registrati, ma usati in modalità diversa da quanto indicato nella scheda tecnica di autorizzazione
all'immissione in commercio.
La vigente normativa (Legge n. 648/1996; Legge n. 94/1998) consente una prescrizione “off-label” a
condizione che il prescrittore abbia:
- informato il paziente riguardo a questa deroga e ne abbia acquisito il consenso;
- fondato la prescrizione su solida documentazione scientifica.
- abbia acquisito l’autorizzazione della Direzione Sanitaria Aziendale
La prescrizione “off-label” non comporta assunzione di oneri da parte del servizio sanitario pubblico,
ad eccezione di:
- farmaci inclusi in apposito elenco aggiornato dalla Commissione Tecnico Scientifica dell'AIFA;
- farmaci impiegati per pazienti ricoverati in strutture pubbliche o private accreditate poiché la tariffa
del ricovero è comprensiva di tutti i costi sostenuti.
4.2. Richiesta dei farmaci
I prodotti farmaceutici dovranno essere scelti e acquisiti a livello aziendale tenendo conto della loro
sicurezza, privilegiando i prodotti con una maggiore identificabilità e limitando, per quanto possibile, i
prodotti che per confezionamento e dosaggi possono favorire lo scambio tra farmaci simili.
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I Farmaci prescrivibili in azienda devono essere contenuti nel PTO
Il responsabile di ogni Articolazione Organizzativa definisce un elenco quali quantitativo dei medicinali
che devono costituire la dotazione ordinaria.
L’elenco deve essere disponibile per la consultazione presso la stessa Articolazione Organizzativa.
L’entità delle scorte presente deve essere correlata alle esigenze e agli effettivi consumi
dell’Articolazione Organizzativa.
Eventuali prodotti gestiti “a scorta” non utilizzati, ma ancora in confezione integra e non scaduti,
possono essere restituiti alla Farmacia secondo le modalità previste.
Le richieste di prodotti farmaceutici per il reintegro delle scorte di reparto sono eseguite – di norma dal Coordinatore assistenziale.
Le richieste di prodotti farmaceutici con caratteristiche particolari (farmaci personalizzati, farmaci ad
alto costo, ecc.) non effettuate per reintegrare la scorta di reparto devono essere richieste dal
responsabile dell’U.O. su apposita modulistica ed autorizzata dalla Direzione Sanitaria.
4.3. Presa in carico dei farmaci richiesti
In seguito al ricevimento dei medicinali, il Coordinatore assistenziale è responsabile del controllo:
a. della congruità quali-quantitativa tra quanto consegnato e quanto scritto sia sul
modulo di richiesta che sulla bolla di consegna;
b. del ricevimento dei prodotti nei tempi previsti;
c. della modalità di conservazione e stato del materiale inviato (es. mantenimento della catena
del freddo, integrità delle confezioni, corretta etichettatura, consegna dei prodotti nelle
confezioni originali, ecc.).
Tali attività possono essere delegate a un collaboratore assistenziale da lui individuato.
In caso di sostituzione di prodotto richiesto con altro, si raccomanda che la Farmacia ne dia
avvertenza all’Articolazione Organizzativa richiedente.
4.4. Tenuta e conservazione dei farmaci
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Il
Coordinatore
assistenziale
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è
responsabile
della
gestione
dell'armadio
farmaceutico,
dell’approvvigionamento e della conservazione dei prodotti farmaceutici.
Tali funzioni possono essere delegate al personale di assistenza secondo modalità aziendali e/o
dell’Articolazione Organizzativa.
Lo stoccaggio dei prodotti farmaceutici deve avvenire in locali opportunamente custoditi. In
particolare devono essere regolate e diffuse a tutti gli operatori coinvolti le corrette modalità per
quanto riguarda:
a. la temperatura e le condizioni di conservazione, così come precisate dal Sevizio di Farmacia, in
conformità a quanto indicato sulle confezioni e sul foglietto illustrativo dei prodotti;
b. i prodotti per i quali deve essere prevista la conservazione in armadi chiusi a chiave (es.
stupefacenti, veleni, infiammabili);
c. la rotazione delle scorte, in modo da rendere più accessibile, e quindi utilizzare per primo il
prodotto con scadenza più ravvicinata.
Particolare attenzione deve essere riposta allo stoccaggio dei prodotti farmaceutici per motivi di
sicurezza. In particolare, devono essere definite modalità di conservazione che facilitino la corretta
identificazione delle confezioni e riducano la possibilità di scambio di farmaco. Le confezioni possono
essere riposte in ordine alfabetico (per nome commerciale o per principio attivo) e/o suddivisi per
categoria terapeutica e/o per via di somministrazione).
L’ elenco (condiviso con la Farmacia) di prodotti farmaceutici considerati ad alto rischio è analizzabile
al punto 7 .
E’ stata inoltre elaborata la procedura aziendale “distribuzione alle unità operative e conservazione di
soluzioni concentrate di potassio nei presidi ospedalieri “.
Se si ritiene che, per alcuni farmaci, non siano state rispettate le condizioni di conservazione, deve
essere interpellato, prima dell’utilizzo, il Servizio di Farmacia.
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Il Servizio di Farmacia deve provvedere, tramite periodiche ispezioni pianificate e documentate, al
controllo a campione dei prodotti appartenenti all’armadio farmaceutico delle Articolazioni
Organizzative relativamente alla congruità quali quantitativa della scorta, alle scadenze e alla corretta
conservazione.
Controllo delle scadenze dei prodotti farmaceutici
Le Articolazioni Organizzative devono controllare periodicamente le scadenze e lo stato di
conservazione dei prodotti farmaceutici secondo un piano specifico, di cui è responsabile il
Coordinatore assistenziale. Questi definisce un programma di controllo e per svolgere tali funzioni si
può avvalere del personale assistenziale.
Il Coordinatore assistenziale deve verificare per i prodotti disponibili nell’armadio farmaceutico:
a. le scadenze;
b. la corretta conservazione;
c. la congruità rispetto all’attività dell’articolazione organizzativa.
Analogamente, devono essere controllati tutti i luoghi/contenitori dove sono presenti i prodotti
farmaceutici (carrelli della terapia, i carrelli delle emergenze, ecc.).
Il controllo della scadenza si esegue verificando le apposite indicazioni presenti sulle confezioni dei
prodotti farmaceutici. In mancanza dell’indicazione del giorno, la data di scadenza corrisponde
all’ultimo giorno del mese indicato per la scadenza.
I flaconi (es. insulina, colliri etc.) devono riportare obbligatoriamente la data di apertura del flacone
e la data di scadenza dello stesso.
4.5. Preparazione della terapia farmacologica
Nella fase di preparazione della terapia farmacologica, occorre considerare il contesto ambientale in
cui avviene, la tipologia di farmaco, le caratteristiche dello stesso, le modalità di ricostituzione e di
diluizione, la stabilità chimico-fisica, eventuali incompatibilità con altri farmaci.
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Particolare attenzione deve essere poi posta nell’effettuazione di calcoli per la trasformazione in unità
di misura diverse (es.: da unità di peso ad unità di volume) e per le diluizioni di farmaci concentrati.
Particolari cautele potranno essere adottate per la preparazione di specifici farmaci, con il ricorso a
modalità ausiliarie (tabelle di diluizione, calcolatrici, ecc) e/o controllo dell’atto da parte di un
secondo operatore.
4.6. Somministrazione della terapia farmacologica
La somministrazione della terapia farmacologica deve essere un atto unitario, sequenziale e
cronologico.
Atto unitario in quanto deve essere compiuto da una sola persona. Il principio dell’unitarietà
dell’azione (colui che prepara il farmaco è quello che lo somministra) riconosce delle eccezioni; esse
sono date da: situazioni di emergenza, attività di insegnamento agli studenti, preparazione
centralizzata in Farmacia, ecc..
Prima della somministrazione, deve essere controllata attentamente la prescrizione farmacologica e
non deve essere mai effettuata la somministrazione, nel caso la prescrizione risultasse non chiara o
incompleta.
Prima della somministrazione, deve essere verificata la validità e l’integrità del farmaco. In caso di
dubbi riguardo all'integrità del prodotto, il farmaco non deve essere somministrato.
Tutti coloro che somministrano i farmaci devono avere un adeguato accesso alle informazioni del
paziente, incluso: la storia medica, le allergie note, la diagnosi ed il piano di trattamento, per valutare
l’appropriatezza della somministrazione.
Devono inoltre possedere conoscenza di:
a. uso del farmaco, così come delle precauzioni e delle controindicazioni;
b. risultati attesi dal suo uso;
c. potenziali reazioni avverse e interazioni con altri farmaci, con alcuni cibi o con prodotti non
convenzionali;
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d. azioni da intraprendere, nel caso compaiano eventi indesiderati.
Prima di ogni somministrazione, colui che somministra deve identificare il paziente controllandone
nome e cognome e data di nascita riportati sulla scheda di terapia e chiedendo conferma delle
generalità al paziente (se è in grado di farlo), oppure consultando la documentazione sanitaria.
L’organizzazione ha introdotto i braccialetti quali elementi di identificazione ausiliaria e sta valutando
l’opportunità di introdurre sistemi d’identificazione più sofisticati quali barcode ed RFID .
Le unità posologiche del farmaco non devono essere rimosse dalla loro confezione originale, fino al
momento della loro preparazione o somministrazione.
L’infermiere che somministra dovrà verificare che l’assunzione del farmaco sia avvenuta
correttamente.
L’avvenuta somministrazione dei farmaci deve essere adeguatamente documentata. In caso di
variazioni rispetto al piano terapeutico, incluso il rifiuto della terapia da parte del paziente, occorre
provvedere a registrazione sulla documentazione sanitaria, informandone il medico responsabile.
Attenzione ulteriore deve essere riservata alla somministrazione di farmaci in pompa, alla luce della
pericolosità correlata all’utilizzo dei dispositivi stessi.
La somministrazione di terapia in pompa presuppone una prescrizione completa dei parametri da
impostare per l’infusione.
4.7. Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili
I farmaci scaduti devono essere smaltiti secondo la normativa vigente (DPR n. 254/2003) e raccolti
all’interno di un contenitore riportante la dicitura “FARMACI SCADUTI – DA SMALTIRE”.
La normativa nazionale, in accordo con le Direttive europee, prevede che le strutture sanitarie
debbano adottare iniziative dirette a favorire in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della
produzione dei rifiuti, incentivando, ad esempio, l'ottimizzazione dell'approvvigionamento e
dell'utilizzo di farmaci.
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A tal fine si raccomanda di effettuare un monitoraggio quali-quantitativo dei medicinali scaduti,
avendo cura di specificare se si tratta di campioni gratuiti (qualora essi vengano smaltiti dall’U.O.).
Periodicamente le confezioni di farmaci scaduti dovranno essere consegnati dai coordinatori
infermieristici al Servizio di Farmacia allegando l’elenco dei farmaci scaduti.
4.8. Gestione e conservazione dei campioni gratuiti di medicinali
La materia è disciplinata dal Dlgs n. 541 del 30.12.1992. “Attuazione della direttiva 92/28/CEE
concernente la pubblicità dei medicinali per uso umano”, nonché da specifiche indicazioni regionali.
In ordine alla loro gestione e conservazione si specifica quanto segue:
a. i campioni di specialità medicinali possono essere consegnati esclusivamente al personale
medico autorizzato a prescriverli, dietro richiesta riportante data, firma e timbro del medico e
con precisi limiti quantitativi;
b. sulle confezioni deve essere riportata in modo indelebile l’indicazione “campione gratuito vietata la vendita” o altra analoga espressione;
c. tali campioni risultano pertanto di proprietà del sanitario che li accetta;
d. la prescrizione di utilizzo di tali campioni, può avvenire pertanto unicamente da parte del medico
proprietario e responsabile dei campioni, nel rispetto degli indirizzi terapeutici definiti dal
responsabile della Struttura sanitaria;
e. sulle singole confezioni deve essere indicato il nome del medico proprietario e responsabile dei
campioni;
f. i campioni devono essere conservati a cura del medico che li ha ricevuti; se è necessaria la
conservazione in frigorifero, i campioni possono essere tenuti in un contenitore con indicato
esternamente il nome del medico proprietario.
Per quanto riguarda la preparazione e somministrazione, questi prodotti saranno gestiti dai
professionisti sanitari, analogamente a quelli dispensati ordinariamente.
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4.9. Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente ricoverato
La normativa in vigore impone alle Aziende ospedaliere di fornire direttamente agli assisiti medicinali
e dispositivi medici per tutto il periodo di degenza; tuttavia è necessario disciplinare la gestione dei
farmaci che l’assistito stava assumendo prima del ricovero qualora non disponibili presso la struttura.
 I farmaci di proprietà del paziente possono essere impiegati previa specifica prescrizione. Solo
in tal caso, i farmaci personali possono essere presi in carico dal reparto fintanto che la
Struttura sanitaria non sia in grado di fornirli direttamente.
 Essi devono essere ben identificati (con indicazione delle generalità dell’assistito), tenuti
separati dalle confezioni ospedaliere, ancorché soggetti alle stesse modalità di conservazione,
ed imbustati con identificativo del paziente.
 Al momento della dimissione, i farmaci personali devono essere restituiti all’assistito o, se ciò
non fosse possibile, eliminati secondo le regole che presiedono allo smaltimento dei prodotti
farmaceutici.
 A seguito dell’esaurimento del prodotto fornito dall’assistito, l’approvvigionamento dello
stesso deve essere garantito dalla Struttura.
Per quanto riguarda la preparazione e somministrazione, questi prodotti saranno gestiti dai
professionisti sanitari analogamente a quelli dispensati ordinariamente.
4.10. Gestione della terapia “al bisogno”
Per trattamento farmacologico “al bisogno” si intende la somministrazione di farmaci subordinata
alla verifica dell’occorrenza dello stesso, nel rispetto dei parametri definiti dal medico prescrittore.
Con la prescrizione “al bisogno” il medico affida l’apprezzamento delle condizioni vincolanti la
somministrazione all’infermiere.
Le peculiarità di una prescrizione “al bisogno” consistono nel fornire, in aggiunta alle indicazioni
ordinarie di una corretta prescrizione, i parametri alla cui presenza è subordinato l’avvio della
somministrazione o la modulazione della stessa.
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I parametri condizionanti la somministrazione possono ricondursi a: sintomi, segni obiettivabili,
indicatori biologici.
In particolare, dovranno essere indicati quali condizioni per dar seguito alla somministrazione:
_ i riferimenti clinici per quanto riguarda i sintomi (intensità degli stessi, durata, correlazione con
misurazione mediante scale valutative, ecc...), i segni apprezzabili oggettivamente (es.:
temperatura corporea, pressione arteriosa, ecc.), i parametri biologici (es. esito di
determinazione glicemica, ecc).
Le condizioni vincolanti di cui si è detto non esauriscono il debito informativo che una prescrizione
al bisogno richiede.
Il complesso di dati proprio di una compiuta prescrizione deve essere corredato da ulteriori
elementi:
_ il termine cronologico di validità della prescrizione: è raccomandabile una delimitazione
temporale ravvicinata così da mantenere un’assidua vigilanza su quel che accade;
_ il limite posologico e l’intervallo di tempo che deve intercorrere tra una somministrazione e
l’altra.
Consegue, da quanto detto, una delimitazione della prescrivibilità “al bisogno”, poiché la rilevazione
delle condizioni richiedenti il farmaco deve essere esercitabile dal professionista dell’assistenza con
ragionevole certezza, nel rispetto di professionalità e competenze sue proprie.
A fronte di:
- mancata o incompleta indicazione dei parametri di riferimento e dei limiti di esecuzione,
- difficoltà interpretative,
- rilievo di modifiche delle condizioni del paziente,
il professionista incaricato della somministrazione non procederà alla stessa, ma consulterà il medico
responsabile.
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5. MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ
Coordinatore
infermieristico
Infermiere
C
C
Richiesta dei farmaci
R
C
C
Presa in carico dei farmaci richiesti
R
Tenuta e conservazione dei farmaci
R
C
C
Preparazione della terapia farmacologica
C
R
Attività
Prescrizione della terapia farmacologica
Medico
R
Somministrazione della terapia farmacologica
Farmacista
R
Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili
R
CR
C
R
Gestione e conservazione dei campioni gratuiti di medicinali
R
C
C
C
CR
RC
Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente
ricoverato
Gestione della terapia “al bisogno”
R
C
R=responsabile; C=coinvolto;
6. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI
Normativa riguardante i medicinali
_ Decreto Legislativo 30.12.1992, n. 541. “Attuazione della direttiva 92/28/CEE concernente la
pubblicità dei medicinali per uso umano”.
_ Legge 23.12.1996, n. 648 - Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, recante
misure per il contenimento della spesa farmaceutica e la rideterminazione del tetto di spesa per
l'anno 1996.
_ Legge 8.04.1998, n. 94 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio
1998, n. 23, recante disposizioni urgenti in materia di sperimentazioni cliniche in campo
oncologico e altre misure in materia sanitaria.
_ Decreto del Presidente della Repubblica 15.07.2003, n. 254 - Regolamento recante la disciplina
della gestione dei rifiuti sanitari, a norma dell'articolo 24 della legge 31luglio 2002, n. 179.
Normativa riguardante le professioni sanitarie
_ Decreto Ministeriale 14.09.1994, n. 739 - Regolamento concernente l’individuazione della figura e
del relativo profilo professionale dell’infermiere.
_ Decreto Ministeriale 14.09.1994, n. 740 – Regolamento concernente l’individuazione della figura e
del relativo profilo professionale dell’ostetrica/o.
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_ Decreto Ministeriale 17.01.1997, n. 69 - Regolamento concernente la individuazione della figura e
relativo profilo professionale assistente sanitario
_ Decreto Ministeriale 17.01.1997, n. 70 - Regolamento concernente la individuazione della figura e
relativo profilo professionale dell'infermiere pediatrico.
_ Legge 26.02.1999, n. 42 – Disposizioni in materia di professioni sanitarie.
_ Legge 10.08.2000, n. 251 – Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della
riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica.
_ Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e
Bolzano - Accordo 16.01.2003 - Accordo tra il Ministro della salute, il Ministro del lavoro e delle
politiche sociali, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per la disciplina della
formazione complementare in assistenza sanitaria della figura professionale dell’operatore sociosanitario (Operatore socio-sanitario specializzato).
Linee guida e raccomandazioni
_ Linee Guida della American Society of Hospital Pharmacy Guidelines on Preventing Medication
Errors in Hospitals. www.ahsp.org (Am J Hosp Pharm 1993; 50: 30).
_ Raccomandazioni del National Coordinating Council for Medication Error Reporting and
Prevention. Recommendations from the National Coordinating Council for Medication Error
Reporting and Prevention. 19.03.1999. www.nccmerp.org
_ Ministero della Salute. Commissione tecnica sul rischio Clinico (DM 5/3/2003): Risk management in
Sanità. Il problema degli errori. Marzo 2004 www.ministerosalute.it
_ Ministero della Salute. Raccomandazione sul corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di cloruro
di potassio ed altre soluzioni concentrate contenenti potassio. Giugno 2005
www.ministerosalute.it
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TABELLA FARMACI AD ALTO LIVELLO DI ATTENZIONE
AGENTI ADRENERGICI
PRINCIPIO
ATTIVO
Adrenalina
Noradrenalina
Isoprenalina
Dopamina
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
ADRENALINA
1 mg/ml 1 ml fl im e
sc T° max 15°C
Al riparo dalla luce
POTENTE STIMOLANTE DEI RECETTORI
ALFA E BETA-ADRENERGICI
IMPIEGO: trattamento di emergenza
dell'anafilassi; shock anafilattico e nel
supporto avanzato cardiaco della vita.
NORADRENALINA
2 mg/1 ml fl ev
(prep magistrale)
T°max 15°C
ALFA-AGONISTA (meno efficace di
adrenalina) E BETA-AGONISTA.
IMPIEGO: forte vasocostrittore usato
come supporto emodinamico nei
disordinicardiovascolari
0.2 mg/ml fl ev
T°max 2°-15°C
SIMPATICOMIMETICO EFFICACE
QUASI ESCLUSIVAMENTE SUI
RECETTORI BETA-ADRENERGICI.
IMPIEGO: controllo della bradicardia in
disordini cardiaci selezionati.
200 mg/5 ml fl ev
T° ambiente
STIMOLANTE DEL RECETTORE
DOPAMINERGICO. Utilizzato negli
shock di qualsiasi natura: shock
cardiogeno, post-infartuale, shock
chirurgico, ecc
SPECIALITÀ
ISOPRENALINA
DOPAMINA
RISCHI
PRECAUZIONI
ADRENALINA: in
commercio esistono
due dosaggi: 0,5 mg e
1 mg. OPPORTUNO
CONTINUARE AD
AVERE UN SOLO
DOSAGGIO
Prevedere ,se
Nomi simili e
possibile, in confezioni
conseguente possibilità
con colori diversi
di CONFUSIONE.
NON SCONFEZIONARE
ALFA-AGONISTA
(meno efficace di
adrenalina) E BETAAGONISTA.
POSSIBILE confondere
dopamina con
dobutamina per nomi
somiglianti e posologia
All'atto di
prescrizione sul FUT,
per evitare di
confondere la
dopamina con la
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
Dobutamina
DOBUTAMINA
250 mg/20 ml fl ev
T° inferiore 25°C
Etilefrina
EFFORTIL
10 mg/1 ml fl sc im
ev T° ambiente
Efedrina
cloridrato
EFEDRINA CLORIDRATO
25 mg/ml fl ev
T° ambiente
Fenoldopam
CORLOPAM
20 mg/2 ml fl ev
T° inferiore 25°C
Salbutamolo
VENTOLIN
100 mcg/5 ml fl ev
500mcg/1 ml
T° ambiente
dobutamina evitare di
Supporto inotropo nel breve periodo,
ATTENZIONE: posologia
fare abbreviazioni
per il trattamento di pazienti adulti
espressa in
con scompenso cardiaco conseguente
mcg/KG/min mentre la
a depressa contrattilità miocardica
concentrazione è in
causata da cardiopatia organica o da
mg/ml
interventi cardiochirurgici
Simpaticomimetico alfa e beta
adrenergico, sia diretto che indiretto;
causa stimolazione del snc
In commercio due
dosaggi: 10 mg e 25
mg.
E' opportuno avere
solo un dosaggio
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
ANESTETICI GENERALI ENDOVENA
PRINCIPIO
ATTIVO
Propofol
Tiopentale Sodico
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
PROPOFOL
1% 20ml fl ev
10 mg/ml flac 100 ml
T° inferiore 25°C
PER ATTIVITA'
ANESTESIOLOGICHE
DI COMPETENZA
ESCLUSIVA
DELL'ANESTESIA
Anestetico generale
endovenoso ad azione rapida
A) per l'induzione ed il
mantenimento dell'anestesia
generale.
B) per la sedazione di pazienti
ventilati artificialmente nelle
Unità di Terapia Intensiva.
C) Sedazione per procedure
diagnostiche e chirurgiche, da
solo o in combinazione con
anestesia locale o regionale
In commercio esistono
diversi dosaggi
confondibili
OPPORTUNO
CONTINUARE AD
AVERE UN SOLO
DOSAGGIO.
PENTOTHAL
500 mg liofilo per uso
iniettabile ev
T.ambiente
PER ATTIVITA'
ANESTESIOLOGICHE E
DI COMPETENZA
ESCLUSIVA
DELL'ANESTESIA
Induzione dell'anestesia
generale, anestesia di breve
durata, riduzione ipertensione
intracranica se ventilazione
controllata e stato epilettico
In commercio esistono
diversi dosaggi
confondibili
Necrosi tissutale in caso
di stravaso
OPPORTUNO
CONTINUARE AD
AVERE UN SOLO
DOSAGGIO.
SPECIALITÀ
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
ANESTETICI LOCALI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
5mg/ml (0.5%) 4 ml
fl. sol. Iniett.
Iperbarica
T° max 30°C
Indicato in ogni tipo di
anestesia periferica: in tutti gli
interventi della chirurgia
generale, ortopedica, oculistica,
otorinolaringoiatrica,
stomatologica, ostetricoginecologica, dermatologica, sia
impiegata da sola che associata
a narcosi.
BUPIVACAINA iperbarica
10mg/ml fl. 2 ml sol.
Iniett. Iperbarica
T° ambiente
Indicato in ogni tipo di
anestesia periferica: in tutti gli
interventi della chirurgia
generale, ortopedica, oculistica,
otorinolaringoiatrica,
stomatologica, ostetricoginecologica, dermatologica, sia
impiegata da sola che associata
a narcosi.
BUPIVACAINA
5mg/ml 10 ml fl
sol. Iniett.
T° ambiente
BUPIVACAINA iperbarica
Bupivacaina
RISCHI
PRECAUZIONI
PER ATTIVITA'
ANESTESIOLOGICHE DI
COMPETENZA
ESCLUSIVA
DELL'ANESTESISTA
Non contenendo
eccipienti parasettici,
le fiale vanno utilizzate
per una sola
somministrazione.
Eventuali rimanenze
andranno scartate
PER ATTIVITA'
ANESTESIOLOGICHE DI
COMPETENZA
ESCLUSIVA
DELL'ANESTESISTA
Non contenendo
eccipienti parasettici,
le fiale vanno utilizzate
per una sola
somministrazione.
Eventuali rimanenze
andranno scartate.
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
Mepivacaina
MEPICAIN/CARBOSEN/MEPIVACAINA
1% 10 ml fl sol.
Iniett.
2% 10 ml fl sol.
Iniett.
2% 5ml f sol iniett.
T° inferiore 25°C
Mepivacaina e
Adren.
MEPICAIN
2% 1:200000 10 ml fl
sol. Iniett.
T° ambiente
Carbosen è indicato in tutti gli
interventi di: medicina
generale, medicina sportiva,
ortopedia, otorinolaringoiatria,
oculistica, dermatologia,
ostetricia e ginecologia,
chirurgia generale;
Come carbosen. Inoltre
contenendo adrenalina
1:200.000 è indicato quando si
desideri prolungare la durata
dell'anestesia regionale oppure
quando è necessario operare in
una zona assolutamente
ischemica
Dosaggi e nomi
confondibili
ANESTETICI LOCALI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
Mepivacaina e
Adren.
OPTOCAIN tubofiale
2% 1:100000 1,8 ml fl
T° ambiente
SOLO PER USO
ODONTOIATRICO
Mepivacaina
OPTOCAIN tubofiale
3% tubofiale da1,8 ml
T° ambiente
SOLO PER USO
ODONTOIATRICO
Levobupivacaina
CHIROCAINE
5mg/ml 10 ml fl
sol. Iniett.
T°ambiente
a) anestesia chirurgica
b) trattamento del dolore adulti
c) analgesia pediatrica
RISCHI
Dosaggi e nomi
confondibili
PRECAUZIONI
Standardizzare le
modalità di richiesta
alla Farmacia evitando
l'uso di abbreviazioni e
di prescrizione in
cartella clinica.
Standardizzare i
protocolli di
somministrazione
(diluenti, calcoli)
Stoccarli
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
separatamente.
ROPIVACAINA
5 mg/ml fl
sol. Iniett.
T° = max 30°C.
Non congelare
Anestesia chirurgica in
somministrazione intratecale
ROPIVACAINA
7,5 mg/ml fl sol. Iniett
10 mg/ml fl sol. Iniett.
T°= max 30°C.
Non congelare
a) anestesia chirurgica
b) trattamento del dolore adulti
c) analgesia pediatrica
Ropivacaina
ANTIARITMICI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
Amiodarone
AMIODARONE
150 mg/3ml fl. ev
T°= max 25°C
Propafenone
RYTMONORM
70 mg/20 ml fl. ev
15°C < T < 25°C
AZIONE/IMPIEGO
A)Terapia e prevenzione di
gravi disturbi del ritmo
resistenti alle altre terapie
specifiche: tachicardie
sopraventricolari, extrasistoli
atriali, flutter e fibrillazione
atriale.
B)Tachicardie parossistiche
sopraventricolari reciprocanti
come in corso di Sindrome di
Wolff-Parkinson-White.
C)
Extrasistoli e tachicardie
ventricolari.
RISCHI
PRECAUZIONI
L'iniezione ev va
limitata alle situazioni
La somministrazione d'urgenza. Il dosaggio
ev è di solito è
è di circa 5 mg/kg peso
sconsigliata a causa dei corporeo in un tempo
rischi emodinamici
non inferiore a 3
(ipotensione grave,
minuti. L'iniezione ev
collasso
non deve essere
cardiocircolatorio);
ripetuta nei 15 minuti
quindi preferibile, se
che seguono la prima
possibile, la
iniezione (rischio
somministrazione per collasso irreversibile).
infusione venosa.
Non aggiungere
nessun altro prodotto
nella stessa siringa.
Non iniettare altri
prodotti nella stessa
linea.
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
Adenosina
KRENOSIN
6 mg/2ml fl. ev
T° ambiente
Verapamil
ISOPTIN
5 mg/2 ml fl. ev
T° ambiente
Diltiazem
ALTIAZEM
50 mg/5 ml fl. ev
T° ambiente
Flecainide
ALMARYTM
150 mg/ 15 ml fl. ev
T ambiente
Pazienti senza patologia
cardiaca di tipo organico,
tachicardie sopraventricolari
parossistiche incluse la
tachicardia da rientro nodale
atrioventricolare, la tachicardia
da rientro atrioventricolare,
altre tachicardie
sopraventricolari di
meccanismo non specifico
associate a sintomi disabilitanti
e la fibrillazione/flutter atriale
parossistica associata a sintomi
disabilitanti.
Aritmie ipercinetiche
ventricolari documentate e
pericolose per la vita, quali la
tachicardia ventricolare
sostenuta.
achicardie parossistiche
sopraventricolari, tchicardia
ventricolare sostenuta
Diluizione: quando
necessario la fiala di
Almarytm dovrebbe
essere diluita o
iniettata entro
soluzioni sterili di
destrosio al 5%.
Nel caso si usino
soluzioni contenenti
cloruri, come cloruro
di sodio o soluzione
Ringer-lattato,
l'iniezione deve essere
aggiunta ad un volume
non inferiore a 500 ml
allo scopo di evitare
l'eventuale
formazione di un
precipitato.
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
ANTIASMATICI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
Teofillina
RESPICUR
300 mg cps
T° ambiente
Teofillina
TEFAMIN
200 mg cps
T° ambiente
TEFAMIN
240 mg 10 ml fl. ev
T° ambiente
Aminofillina
AZIONE/IMPIEGO
Vasodilatatore trattamento
dell'asma in fase acuta
RISCHI
PRECAUZIONI
Sovradosaggio o
idiosincrasia possono
portare a:
Stretto range
terapeutico
vomito ripetuto, delirio.
Ipertensione, aritmie
cardiache inclusa
Interazione con
macrolidi, cimetidina
ecc..
Una tossicità severa
può non essere
preceduta da sintomi
più lievi.
Utilizzare in
alternativa forme orali
ritardo e steroidi
inalatori.
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
ANTICOAGULANTI, ANTITROMBOTICI E ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
Antitrombina
AT III KEDRION
1000 UI/20 ml sol
xinfus 2°C < T < 8°C
Tirofiban
Abiciximab
AGGRASTAT
REOPRO
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
250 mcg/ml 50 ml
concentrato per
soluz. infus.ev
Non congelare.
Tenere il contenitore
nel cartone esterno
per proteggere dalla
luce.
E' indicato per la prevenzione a
breve termine di infarti del
miocardio in pazienti con
angina instabile o infarto
miocardico non-Q con l'ultimo
episodio di dolore toracico che
si manifesta entro le 12 ore e
con alterazioni all'ECG e/o
enzimi cardiaci elevati.
È previsto che AGGRASTAT
venga usato con acido
acetilsalicilico ed eparina non
frazionata.
Non è raccomandata la
somministrazione di
AGGRASTAT da solo
senza eparina non
frazionata.
La cosomministrazione
di AGGRASTAT ed
enoxaparina o altre
eparine a basso peso
molecolare non sono
state sufficientemente
studiate.
Deve essere diluito
prima dell'uso,
secondo le istruzioni
per l'uso come da
scheda tecnica. Si
raccomanda che
AGGRASTAT sia
somministrato con un
set da infusione
calibrato (infusione
con pompa
volumetrica)
10 mg/5ml flac ev
T 2° -8° C
In associazione con ac,
acetilsalicilico ed eparina per
interventi albero coronarico
angina instabile
Non è raccomandata la
somministrazione di
REOPRO da solo senza
eparina non frazionata.
Deve essere diluito
prima dell'uso,
secondo le istruzioni
per l'uso come da
scheda tecnica
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
ANTICOAGULANTI, ANTITROMBOTICI E ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
PRINCIPIO
ATTIVO
alteplase
Warfarin
acenocumarolo
Dabigatran
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
ACTYLISE
20 mg /20 ml flac. ev;
50mg/ 50ml flac.ev
T°=max 25°C
Trattamento trombolitico IMA,
embolia polmonare massiva,
ictus ischemico acuto
Aumento emorragia
cerebrakle ictus acuto
Controllo insorgenza
emorragia intracranica
e verifica pressione
arteriosa
COUMADIN
5 mg 30 cpr;
T°=max 30°C
Profilassi e terapia dell'embolia
polmonare, della trombosi
venosa profonda, profilassi del
reinfarto, ecc..
SINTROM
1 mg cpr
4 mg cpr
T = max 30° C
Profilassi e terapia dell'embolia
polmonare, della trombosi
venosa profonda, profilassi del
reinfarto, ecc..
PRADAXA
110 mg cps
75 mg cps
150 mg cps
T° ambiente
Errori dovuti a range
terapeutico ristretto,
Tenere in
interazioni con altri
considerazione
farmaci e con il cibo,
l'eventuale
rapida variabilità INR. Il
concomitante
maggior rischio è
somministrazione di
l'emorragia con gli
altri farmaci, di cibo e
effetti conseguenti
alcool. Occorre tenere
(ematomi come pure
sotto controllo il
anemia, ecc). Effetto tempo di protrombina.
teratogeno
Errori dovuti a range
terapeutico ristretto,
Tenere in
interazioni con altri
considerazione
farmaci e con il cibo,
l'eventuale
rapida variabilità INR. Il
concomitante
maggior rischio è
somministrazione di
l'emorragia con gli
altri farmaci, di cibo e
effetti conseguenti
alcool. Occorre tenere
(ematomi come pure
sotto controllo il
anemia, ecc). Effetto tempo di protrombina.
teratogeno
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
10 mg cps
T° ambiente
2,5 mg /0,5 ml fl sc
ev;
7,5 mg/0,6 ml fl sc
T°=max 25°C
Rivaroxaban
XARELTO
Fondaparinux
ARIXTRA
Urochinasi
UROCHINASI
100000UI sol iniett
Iloprost
ENDOPROST
0,05mg/0,5ml sol
infus ev T° ambiente
Tenecteplase
METALYSE
10000 UI/10 ml fl ev
T°=max 30°C
ANTIMICOTICI LIPOSOMIALI
PRINCIPIO
ATTIVO
Amfotericina B
liposomiale
SPECIALITÀ
AMBISOME
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
50 mg polvere per
soluzione per
infusione 10
A)severe micosi sistemiche e/o
flaconcini
profonde
T°= max 25°C.
B) nel trattamento empirico
Dopo ricostituzione
di presunte infezioni fungine in
con acqua in
pazienti con neutropenia
condizioni asettiche
febbrile.
la validità non può
Questo farmaco non dovrebbe
superare le 24 ore,
essere impiegato nel
T= 2-8°C.
trattamento di comuni forme
Dopo diluizione con
subcliniche di affezioni fungine
destrosio, la soluz.
che mostrano solo positività ai
va conservata a T non
test cutanei o sierologici.
superiore a 25 °C ed
usata entro 24 ore.
Non congelare.
RISCHI
PRECAUZIONI
L'asepsi deve essere
rigorosamente
rispettata in tutte le
operazioni di
ricostituzione poiché
nessun agente
protettivo o
batteriostatico è
presente in AmBisome
o nel materiale
raccomandato per la
ricostituzione.
Usare solo acqua
sterile (senza agenti
batteriostatici) per
iniezione per eseguire
la ricostituzione del
preparato. Usare solo
destrosio per iniezione
al 5% per diluire il
ricostituito fino alla
giusta concentrazione
per l'infusione.
Un filtro a membrana
in linea può essere
usato per l'infusione
endovenosa a patto
che i pori del filtro non
abbiano diametro
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
inferiore a 1,0 micron.
Non conservare
flaconcini usati
parzialmente per
futuri paziente
EPARINICI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
EPSOCLAIR
5000 UI/ml flac 1 ml
ev
25000UI/5ml
T° ambiente
Profilassi e terapia della
malattia trombo embolica
venosa ed arteriosa
EPARINA VISTER
5000 UI/ml flac
multidose 10 ml ev
T° ambiente
Profilassi e terapia della
malattia trombo embolica
venosa ed arteriosa
Eparina sodica
RISCHI
Può dar luogo ad
emorragia come
conseguenza della sua
azione associata ad
allergia e a
trombocitopenia
Errori di dosaggio e di
concentrazione.
Se nelle prescrizioni è
usata la U come
abbreviazione di Unità,
la U potrebbe
confondersi con uno
zero decuplicando la
dose.
Può dar luogo ad
emorragia come
conseguenza della sua
azione associata ad
allergia e a
trombocitopenia
Errori di dosaggio e di
concentrazione.
Se nelle prescrizioni è
usata la U come
abbreviazione di Unità,
PRECAUZIONI
Usare "Unità" per
esteso anzichè U.
Usare "Unità" per
esteso anzichè U.
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
la U potrebbe
confondersi con uno
zero decuplicando la
dose.
Eparina calcica
CALCIPARINA
Enoxaparina
CLEXANE
Parnaparina
FLUXUM
Nadroparina
SELEPARINA
5000 UI/0,2 ml fl
T° ambiente
4000 UI/0,4 ml fl
6000 UI/0,6ml fl
T° ambiente
3200 UI/0,3 ml fl
T° ambiente
3800 UI/0,4ml fl
T° ambiente
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
ANTINEOPLASTICI
PRINCIPIO
ATTIVO
Farmaci
antineoplastici
soluzioni
iniettabili
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
Verificare etichette e
scheda di
somministrazione da
programma
gestionale Cytosifo
allegata alla
preparazione
personalizzata
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
Neoplasie / Emopatie
Le conseguenze di
errori con i farmaci
antitumorali possono
essere devastanti,
perché questi composti
hanno senza dubbio
l'indice terapeutico ed il
margine di sicurezza più
bassi di qualsiasi classe
di farmaci. Inoltre i
regimi terapeutici di
combinazione sono
molto complessi ed
intensivi; le dosi
possono variare
enormemente nelle
differenti patologie.
Una delle cause più
comuni di errori
terapeutici è il suono
simile del nome di
farmaci usati nella
pratica oncologica.
I farmaci antineoplastici
presentano un rischio
tossico per contatto,
ingestione ed
inalazione. Nel caso si
verificasse uno stravaso
procedere come da
indicazioni riportate
nell'allegato n.5
Ogni preparazione
iniettabile citotossica
nella nostra Azienda
Ospedaliera è
personalizzata e viene
gestita come
preparazione galenica
magistrale, sotto la
responsabilità di un
Farmacista di
Settore,con l'ausilio di
un software dedicato,
provvisto di una serie
di filtri appositamente
previsti per ridurre al
minimo i rischi di
scambi di principio
attivo, errate
associazioni,
ricostituzioni e
diluizioni non
appropriate, dosaggi
non corretti,
incompatibilità
farmaco-farmaco e
farmaco-solvente,
errori di attribuzione
terapie-pazienti. I
chemioterapici
antiblastici iniettabili
preconfezionati non
hanno più giacenze di
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
del PT D904 010
reparto, ma sono
stoccati
esclusivamente nel
Magazzino Farmacia e
maneggiati
unicamente dal
personale addetto.
Sulla prescrizione il
dosaggio deve essere
espresso in mg TOTALI
ed il principio attivo
deve essere espresso
per esteso (evitare
termini generici ed
acronimi). La
somministrazione
deve essere sempre
effettuata con
dispositivi a circuito
chiuso. Porre estrema
attenzione alla via di
somministrazione.
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
BENZODIAZEPINE EV
PRINCIPIO
ATTIVO
Midazolam
Diazepam
Delorazepam
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
SPECIALITÀ
MIDAZOLAM
DIAZEPAM
EN
PT D904 012
AZIONE/IMPIEGO
15 mg/3 ml fl. im ev
5 mg/1 ml fl. Im ev
Proteggere dalla luce.
Non congelare
Ipno-inducente a breve durata
d'azione, impiegato in
premedicazione prima
dell'induzione dell'anestesia,
ecc…
Tab II D
10 mg/2 ml fl. Im ev
T ambiente
Stabile per 1 ora
dopo diluizione
Stati di agitazione, Stati di male
epilettico, Spasmi muscolari,
Facilitante parto, Minaccia di
aborto prematuro
Tab II D
2mg/1ml fl.im ev
5mg/1l fl. Im ev
T ambiente
Pre-anestesia chirurgica,
premedicazione nell'esame
endoscopico diagnostico e
operativo,stati di ansia acuta,
Tab II D
RISCHI
PRECAUZIONI
Garantire un
appropriato
monitoraggio durante
Equivoci sul tempo di
l'uso del midazolam
insorgenza d'azione
Limitare l'accesso al
possono portare ad
farmaco: non usarlo
errori: il farmaco
dove non è disponibile
necessita dai 5 ai 10
un appropriato
minuti per raggiungere
equipaggiamento di
il suo effetto, se nel
monitoraggio
frattempo vengono
Disporre le varie
somministrate dosi
confezioni
addizionali può
separatamente ed
sopraggiungere arresto
apporre una etichetta
respiratorio.
aggiuntiva sulla
Le confezioni relative ai
confezione del
dosaggi presentano una
dosaggio maggiore
confezione molto simile
per minimizzare
.
l'errore.
Non usare soluzioni
saline alcaline per
diluizione
Prescrizioni che non
diano adito a
confusione.
Confezionamento
simileper entambi i
dosaggi
Prescrizioni che non
diano adito a
confusione.
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
agitazione psicomotoria, stati
psicotici ed epilessia
Lorazepam
TAVOR
Tab II D
4 mg/ 1ml fl.im ev
T 2 °- 8° C
Pre-anestesia chirurgica,
premedicazione nell'esame
endoscopico diagnostico e
operativo
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
BETABLOCCANTI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
100 mg cpr
50 mg cpr
T° inferiore 25°C
Atenololo
TENORMIN
5 mg/10ml fl ev
T° inferiore 25°C
Labetalolo
TRANDATE
100 mg/20ml fl ev
Metoprololo
SELOKEN
100 mg cpr
1mg/ml 5 ml fl
BREVIBLOC
10mg/ml sol infus ev
250 ml
100mg/10 ml
T° ambiente
Esmololo
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
a) Aritmie
b) Intervento precoce
nell'infarto miocardico acuto.
Possibile errore
somministrando
accidentalmente una
dose endovena pari alla
dose orale standard
qualora si passi dalla
somministrazione orale
a quella parenterale
Prescrizioni che non
diano adito a
confusione.
Non viene riportato di
tenere il farmaco al
riparo dalla luce; fiala
non oscurata. Potrebbe
sfuggire l'avvertenza
Indicato quando è richiesta una
riportata sulla
rapida normalizzazione dei
confezione esterna.
valori pressori in pazienti affetti
Confez. interna ed
da grave ipertensione.
esterna non indicano il
volume della fiala e la
concentrazione.
ATTENZIONE errore di
dosaggio.
Evitare l'associazione
con i calcioantagonisti. Poichè
l'azione è potenziata
dall'ortostatismo,
mantenere sempre il
paziente supino
durante l'infusione e
nell 3 ore successive
alla sua interruzione
Monitorare PA anche
nelle ore successive
alla sospensione della
infusione
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
BLOCCANTI NEUROMUSCOLARI - CURARI
PRINCIPIO
ATTIVO
Suxametonio
cloruro
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE
MIDARINE
100 mg/2ml fl. ev
T° = 2° - 8° C Non
congelare.Conservare il
prodotto nella confezione
originale per proteggerlo dalla
luce.
NIMBEX 2
2 mg/ml 5 ml fl. ev
T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare.
Tenere il flacone,
nell'imballaggio esterno.
Proteggere dalla luce.
Mivacurio cloruro
MIVACRON
2 mg/ml 5 ml fl. ev
T°= max 25 °C.
Proteggere dalla luce. Non
congelare.
Le fiale aperte non utilizzate
devono essere eliminate.
Atracurium
besilato
TRACRIUM
50 mg/5 ml fl. ev
T° = 2-8°C
Cisatracurio
besilato
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
blocco neuromuscolare
potenziato dal
concomitante utilizzo di
Rilassanti muscolari di
anestetici inalatori,
competenza
aminoglicosidi,
anestesiologica
polimixine,litio,
magnesio ed
antiaritmici
PRECAUZIONI
Sospendere
immediatamente
somministrazione
quando il paziente
viene estubato e
staccato dalla
ventilazione
meccanica.
Rischio di paralisi
muscolare se il
paziente non è
intubato
ALTRI MIORILASSANTI AD AZIONE PERIFERICA
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
Tossina botulinica
BOTOX/DYSPORT/XEOMIN
100UI
500UI
100UI DL50
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
CALCIO ANTAGONISTI
PRINCIPIO
ATTIVO
Nifedipina
SPECIALITÀ
ADALAT
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
10 mg capsula molle
T ambiente
La nifedipina è
altamente sensibile
alla luce: pertanto le
capsule non devono
essere rotte perché
la protezione dalla
luce non è più
assicurata.
AZIONE/IMPIEGO
A)Trattamento della angina
pectoris B)Trattamento
dell'ipertensione arteriosa
essenziale.
C)Trattamento delle crisi
ipertensive
D)Trattamento della Sindrome
di Raynaud.
RISCHI
PRECAUZIONI
Nei pazienti con
ipertensione arteriosa
In genere le capsule
essenziale o angina
vanno deglutite intere
pectoris cronica stabile,
con poco liquido
trattati con
indipendentemente
formulazioni di
dai pasti. È da evitare
nifedipina a rilascio
l'assunzione di succo
immediato, è possibile
di pompelmo.
un incremento del
Qualora si rendesse
rischio di complicazioni
necessaria un'azione
cardiovascolari (ad es.
particolarmente
infarto miocardico) e
rapida ad esempio nel
della mortalità,
caso di crisi
correlato alla dose del
ipertensiva, la capsula
farmaco. Per questo
va masticata e quindi
motivo, la nifedipina
deglutita; in
dovrà essere utilizzata
alternativa possono
in questi pazienti solo
essere utilizzate le
qualora nessun altro
gocce.
trattamento risulti
appropriato.
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
Elettroliti: CALCIO
PRINCIPIO
ATTIVO
Calcio cloruro
Calcio gluconato
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
1 g/10ml (10%) fl EV Ipocalcemia e stati di
1360 mEq/l
deficienza di calcio:
CALCIO CLORURO
T° inferiore 25°C
emostatico,
soluz. ipertonica ev
recalcificante.
CALCIO
GLUCONATO
1000 mg/10ml
(10%) fl. EV
446 mEq/l
T° inferiore 25°C
soluz. ipertonica ev
RISCHI
LA SOMMINISTRAZIONE
PARENTERALE PUO' CAUSARE
REAZIONI LOCALI NEL SITO DI
INIEZIONE E CALCIFICAZIONE DEI
TESSUTI MOLLI. QUANTITA'
ECCESSIVE DI SALI DI CALCIO
POSSONO PORTARE A
IPERCALCIEMIA.
- Interazioni con digossina
(bradiaritmia), antagonismo con i
calciobloccanti (aumento della
pressione arteriosa);
-Stravaso del calcio cloruro causa
Anti-anafilattico e
necrosi dei tessuti
recalcificante.
- Una prescrizione che ometta la
Ipocalcemia e stati di
specificazione del sale può avere
deficienza di calcio serie implicazioni poichè la quantità
di Ca++ in mEq è differente a
seconda del tipo di sale: il gluconato
contiene 4,5 mEq di ione calcio per
grammo, il cloruro di calcio ne
contiene 14 mEq di per grammo.
PRECAUZIONI
I FOSFATI son incompatibili con
i Sali di calcio e possono
portare a precipitati insolubili
di fosfato di calcio. Occorre
quindi considerare i livelli serici
di fosforo e albumina: il fosfato
di calcio può precipitare
nei vasi dando danno d'organo
incluse disfunzione e
insufficienza renale.
Incompatibilità quindi di
miscelazione con fosfato (es.
Esafosfina) e albumina. Evitare
anche bicarbonati e solfati
Somministrare dopo
DILUIZIONE e MOLTO
LENTAMENTE E SOLO PER VIA
EV
CALCIO CLORURO:Contiene 14
mEq di Ca++ per grammo in 10
ml; è più rapidamente
biodisponibile del calcio
gluconato, ma più irritante;
CALCIO GLUCONATO: Contiene
4,5 mEq di Ca++ in 10 ml per
grammo; soluzione ipertonica
da somministrare molto
lentamente per via ev
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Elettroliti: MAGNESIO
PRINCIPIO
ATTIVO
Magnesio solfato
SPECIALITÀ
MAGNESIO SOLFATO
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
1 g/10 ml fl EV
16 mEq/10 ml
1,6 mEq/1 ml
Monico
T° ambiente, non
congelare e non
mettere in frigorifero
AZIONE/IMPIEGO
Per il trattamento della
deficienza dimagnesio e
dell'ipomagnesia
RISCHI
PRECAUZIONI
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
CONSENTITA SOLO EV
DOPO OPPORTUNA
DILUIZIONE CON
GLUCOSIO 5% O
FISIOLOGICA. In
commercio esistono
diversi dosaggi:
Errori possono derivare
0PPORTUNO
da abbreviazioni
CONTINUARE AD AVERE
(MgSO4 confondibile
UN SOLO DOSAGGIO
con Morfina solfato o
Standardizzare la
MS Contin).
prescrizione per quanto
riguarda l’indicazione del
Utilizzo di terminologie dosaggio (mg- ml - mEqper esprimere il
gr).Una somministrazione
dosaggio come mg, ml ,
eccesiva di magnesio
mEq
porta allo sviluppo di
ipermagnesia, che può
includere nausea e
vomito, ipotensione
dovuta a vasodilatazione
periferica, ecc, fino a
depressione respiratoria,
aritmie cardiache, coma
ed arresto cardiaco.
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Elettroliti: POTASSIO
PRINCIPIO
ATTIVO
Potassio
aspartato
Potassio cloruro
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
POTASSIO ASPARTATO
3 mEq/ml 10 ml
T° ambiente.
Non congelare
Allestimento nutrizione
parenterale
Trattamento di ipokaliemia ed
iperammoniemia
MORTALE SE INFUSO
NON DILUITO!!!
POTASSIO CLORURO
20 mEq/10 ml fl. ev
T° ambiente.
Non congelare
Trattamento di ipokaliemia
Una somministrazione
eccessiva di potassio
porta allo sviluppo di
iperkaliemia.
PRECAUZIONI
Da diluire e mai
somministrare in bolo
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Rev. 02 del 25/2/2014
Elettroliti: SODIO CLORURO
PRINCIPIO
ATTIVO
Sodio cloruro
SPECIALITÀ
SODIO CLORURO
ELETTROLITICA N° 7
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
Un'eccesiva
somministrazione
causa ipernatremia,
Per il trattamento della
il cui serio effetto è
10 ml fl. ev
deplezione del volume
la disidratazione
2 mEq/ml
extracellulare e della deplezione degli organi interni,
T°=max 25°C.
di sodio.
specialmente del
Non congelare.
Nella terapia degli stati
cervello
Conservare in
patologici in cui è necessario
Un eccesso di
contenitori
reintegrare l’osmolarità
cloruro nel corpo
ermeticamente chiusi
fornendo ioni sodio e cloro
può causare una
perdita di
bicarbonato, con
effetto acidificante.
PRECAUZIONI
SOLUZIONI IPERTONICHE
Da non iniettare come
tale, ma solo dopo
opportuna diluizione e
miscelazione.
La soluzione deve essere
limpida, incolore e priva di
particelle
visibili. Serve per una sola
ed ininterrotta
somministrazione e
l’eventuale residuo non
può essere utilizzato.
Utilizzare con grande
cautela in pazienti con
scompenso cardiaco
congestizio, insufficienza
renale grave e in stati
clinici associati ad edemi e
ritenzione idrosalina; in
pazienti in trattamento
con farmaci
corticosteroidei o
corticotropinici.
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Elettroliti: SODIO BICARBONATO
PRINCIPIO
ATTIVO
Sodio
bicarbonato
Sodio
bicarbonato
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
SODIO BICARBONATO
10 mEq/10 ml fl. ev
T° ambiente.
Non congelare
Nell'arresto
cardiocircolatorio e nello
shock- per il trattamento
delle acidosi metaboliche
Un'eccesiva
somministrazione di
Monitorizzare il bilancio dei
fluidi, gli elettroliti e
l’osmolarità plasmatica.
bicarbonato può
causare alcolosi
metabolica
Non utilizzare come veicolo
per
noradrenalina e dobutamina.
Non aggiungere a soluzioni
contenenti calcio. Utilizzare
con grande cautela in pazienti
con scompenso cardiaco
congestizio,
insufficienza renale grave e in
stati clinici associati ad edemi
e ritenzione idrosalina; in
pazienti in trattamento
con farmaci corticostiroidei o
corticotropinici; correggere
una eventuale deplezione di
potassio e di calcio per
evitare episodi di tetania.
SODIO BICARBONATO
8,4% 500 ml 1M
flac. ev
1,4% 500 ml 1/6 M
flac ev
T° ambiente
Sol. ipertonica ev da Reidratante -Alcalinizzante
usare a velocità
impiegata per il
controllata di
trattamento delle acidosi
perfusione. NON
metaboliche
USARE QUESTA
CONCENTRAZIONE SE
NON
ESPRESSAMENTE
PRESCRITTO
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GLICOSIDI DIGITALICI
PRINCIPIO
ATTIVO
Digossina
Metildigossina
SPECIALITÀ
LANOXIN
LANITOP
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
0,0625 mg cpr
0,125 mg cpr
0,25 mg cpr
0.5 mg 2 ml fl ev
Range terapeutico
Conservare
ristretto e interazioni
nell'imballaggio
Indicato per: a)insufficienza
con molti farmaci. La
esterno per tenerlo al cardiaca cronica; b) fibrillazione
maggior parte degli
riparo dalla luce
e del flutter atriale cronico
errori si verificano con
(fiala); al riparo
l'uso subacuto o cronico
dall'umidità ed a
Dosaggi confondibili
temperatura non
superiore a 30 °C.
(cpr)
0,05 mg cpr
0,1 mg cpr
6 mg gtt 10 ml
T° ambiente
Indicato per: insufficienza
cardiaca acuta e cronica
PRECAUZIONI
Tenere in
considerazione
l'eventuale
somministrazione di
altri farmaci per
interazioni (es:
interazione con
chinina).
Dare indicazioni su
come recuperare al
più presto l'antidoto
del CAV
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INSULINA
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
Insulina LisPro
HUMALOG
insulina umana +
Insulina isofano
Insulina isofano
HUMULIN 30/70
HUMULIN I
Insulina isofano
PROTAPHANE NOVOLET
Insulina umana
regolare
ACTRAPID
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
TRATTAMENTO DIABETO
MELLITO
VIE DI SOMMINISTRAZIONE:
Nomi simili:
Humulin R, Humulin I e
Humalog.
Prestare particolare
attenzione alla
impostazione del
flusso della pompa.
Leggere attentamente
la prescrizione.
L' HUMALOG e l'HUMULIN R
devono essere somministrate
mediante iniezione
sottocutanea o mediante
Problemi per la
100 U/ml 10 ml fl sc
infusione sottocutanea
somministrazione con la
im ev; T°= 2 °C - 8 °C.
continua tramite pompa e,
pompa se non
Non congelare. Non sebbene non sia raccomandato,
correttamente
esporre ad un calore possono essere somministrate
impostata
eccessivo o alla luce
anche per iniezione
diretta del sole.
intramuscolare. Se necessario
Se nelle prescrizioni è
può essere somministrata
usata la U come
anche per via endovenosa, ad
abbreviazione di Unità,
esempio per il controllo dei
la U potrebbe
livelli di glicemia in corso di
confondersi con uno
cheto acidosi, malattie acute,
zero decuplicando la
durante periodi intra o
dose.
postoperatori.
100 UI/ml penna
L'HUMULIN I e HUMULIN 30/70 La mancata indicazione
preriempita 3 ml sc;
della data di apertura
devono essere somministrate
T°= 2 °C - 8 °C. Non
sul flacone potrebbe
per via sottocutanea ma,
congelare.
causare la
sebbene non sia raccomandato,
Conservare il
somministrazione di
possono essere somministrate
flaconcino
prodotto deteriorato.
anche per via intramuscolare.
nell'imballaggio
Tutte queste formulazioni non
esterno per
devono essere somministrate
proteggere il
per via endovenosa.
medicinale dalla luce
Prescrizioni che non
diano adito a
confusione.
Disporre
separatamente le
confezioni con nomi
simili.
Usare "Unità" per
esteso anziché U.
Segnalare la data di
apertura del
flaconcino: non
utilizzare oltre 28
giorni dopo apertura.
Non conservare al di
sopra di 30 gradi
Per NOVOLET e
ACTRAPID penna
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Insulina umana
regolare
HUMULIN R
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
100 UI/ml 10 ml fl sc
im ; T°= 2 °C - 8 °C.
Non congelare. Non
esporre ad un calore
eccessivo o alla luce
diretta del sole.
preriempita la durata
della confezione
aperta è di 6
settimane
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Rev. 02 del 25/2/2014
INSULINA
PRINCIPIO
ATTIVO
Insulina glargine
Insulina glargine
Insulina Aspart
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/ CONSERVAZIONE
LANTUS
100 UI/ml 5 cartucce per OptiPen 3
ml sc; T°= 2 °C - 8 °C. Non
congelare. Conservare il flaconcino
nell'imballaggio esterno per
proteggere il medicinale dalla luce
LANTUS SOLOSTAR
100 UI/ml 5 penne 3 ml sc;
T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare.
Conservare il flaconcino
nell'imballaggio esterno per
proteggere il medicinale dalla luce
NOVORAPID
100 UI/ml 5 penne 3 ml sc;
T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare.
Conservare il flaconcino
nell'imballaggio esterno per
proteggere il medicinale dalla luce
AZIONE/IMPIEGO
Lantus viene somministrato per
via sottocutanea;
Lantus non deve essere
somministrato per via
endovenosa
RISCHI
PRECAUZIONI
Prestare particolare
attenzione alla
impostazione del
flusso della pompa.
Leggere attentamente
la prescrizione.
Prescrizioni che non
diano adito a
confusione.
Disporre
separatamente le
confezioni con nomi
simili.
Usare "Unità" per
esteso anzichè U.
Segnalare la data di
apertura del
flaconcino: non
utilizzare oltre 28
giorni dopo apertura.
Non conservare al di
sopra di 25 gradi
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Insulina Detemir
Insulina Glulisina
Liraglutide
Insulina
Aspart+Protamina
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
LEVEMIR
100 UI/ml 5 penne 3 ml sc;
T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare.
Conservare il flaconcino
nell'imballaggio esterno per
proteggere il medicinale dalla luce
APIDRA
100 UI/ml 5 penne 3 ml sc;
T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare.
Conservare il flaconcino
nell'imballaggio esterno per
proteggere il medicinale dalla luce
VICTOZA
100 UI/ml 5 penne 3 ml sc;
T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare.
Conservare il flaconcino
nell'imballaggio esterno per
proteggere il medicinale dalla luce
NOVOMIX
100 UI/ml 5 penne 3 ml sc;
T°= 2 °C - 8 °C. Non congelare.
Conservare il flaconcino
nell'imballaggio esterno per
proteggere il medicinale dalla luce
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
IPOGLICEMIZZANTI ORALI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
Glibenclemide
EUGLUCON
5 mg cpr
T°= max 25°C
Diabete mellito non giovanile, non
acidosico, in soggetti stenico-adiposi.
500 mg cpr
1000 mg cpr
T°= max 25°C
Trattamento del diabete mellito di
tipo 2, particolarmente in pazienti
sovrappeso quando il regime
alimentare e l'esercizio fisico da soli
non danno risultati per un controllo
adeguato della glicemia.
Metformina
METFORMINA/ZUGLIMET
Glicazide
DIAMICRON
80 mg cpr
T°= max 25°C
Glimepiride
AMARYL
2 mg cpr
T°= max 25°C
Glibenclamide e
Metformina
BI-EUGLUCON M
400/2,5 mg 40 cpr
T°= max 25°C
Repaglinide
REPAGLINIDE
1mg cpr
2mg cpr
T°= max 25°C
RISCHI
PRECAUZIONI
la prescrizione per
Frequenti
principio,come la
interazioni
con
Ipoglicemizzante orale nel diabete
prescrizione per
Warfarin,
non insulino-dipendente anche con
nome
digossina, farmaci
complicazioni vascolari.
commerciale
per la tiroide e beta
Amaryl è indicato per il trattamento attivo può indurre bloccanti
La
in errore per la
del diabete mellito di tipo 2, quando
posologia èadattata
possibile
la dieta, l'esercizio fisico e la riduzione
in relazione alla
somiglianza
di peso corporeo da soli non sono
dieta e all'attività
fonetica dei
sufficienti.
fisica
termini
Diabete mellito non insulino
dipendente (di tipo II, dell'età matura)
specie nei casi di resistenza primaria o
secondaria alle sulfaniluree.
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
LIDOCAINA
PRINCIPIO
ATTIVO
Lidocaina
SPECIALITÀ
LIDOCAINA
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
Gli effetti più seri dovuti
a sovradosaggio
riguardano il SNC e il
sistema cardiovascolare
L'intossicazione può
verificarsi come
risultato di
sovradosaggio acuto
dopo scarso controllo di
Anestetico locale di tipo
infusione ev di
amidico, anche impiegata nel
mantenimento, o dopo
2% 10 ml fl. Im o ev ;
trattamento delle aritmie
iniezione accidentale di
2% 50 ml fl. ev
ventricolari e per il controllo
sol. conc..
T° ambiente
dello stato epilettico refrattario.
Intossicazione come
risultato di
somministrazione
intravascolare e /o
iniezione rapida in
pazienti con
insufficienza circolatoria
, clearance ridotta o
interazione con altri
farmaci
PRECAUZIONI
La soluzione non va
conservata a contatto
con metalli, per es.
cannule e siringhe con
parti metalliche: gli
ioni metallici possono
liberarsi causando
gonfiore nella sede di
iniezione.
Da conservare
possibilmente sotto
chiave
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
NUTRIZIONE PARENTERALE: FARMACI FUORI SACCA
PRINCIPIO
ATTIVO
Complesso
polivitaminico
(vitamine
idrosolubili e
liposolubili)
Fitomenadione
Ferro
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
CERNEVIT
Polvere per soluz.
iniettabile.
Conservare al riparo
dalla luce e dal caldo.
Apporto di vitamine
corrispondenti al fabbisogno
giornaliero dell'adulto e del
bambino di oltre 11 anni d'età.
Aggiungere alla sacca
appena prima
dell'infusione dopo aver
sciolto il liofilizzato in 5
ml di acqua per prepar.
iniettabili
10mg/1ml fl ev im
T° ambiente.
Conservare al riparo
dalla luce
malattie emorragiche dei
neonati con melena e ittero,
diatesi emorragiche da ittero o
da fistola biliare, sprue, morbo
celiaco, enterocoliti e colite
ulcerosa, insufficienza epatica,
emottisi, metrorragie e cura pre
e post operatoria in soggetti
con malattie epatiche
Ai pazienti in nutrizione
parenterale 1 volta la
settimana (martedì)
ATTENZIONE Non
aggiungere alla sacca
(apporre questa
indicazione sulla fiala
fornita con la sacca)
62,5 mg/5 ml os o
ev 5 fiale 5 ml.
Uso ev: la fiala deve venir
iniettata molto
lentamente e non può
Anemie ferroprive: l'uso del
essere miscelata con altri
prodotto per via parenterale è
Per la presenza di alcool
preparati. Diluizione
limitato ai pazienti nei quali il
benzilico, il prodotto
eventualmente solo con
trattamento per via orale non
non deve essere
soluzione fisiologica.
risulti efficace. Ai pazienti in
somministrato ai
ATTENZIONE Non
nutrizione parenterale 1 volta la
bambini al di sotto dei
aggiungere alla sacca
settimana (venerdì)
tre anni per via
(apporre questa
endovenosa.
indicazione sulla fiala
fornita con la sacca)
KONAKION
FERLIXIT
RISCHI
PRECAUZIONI
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
OPPIOIDI
PT D904 005
PT D904 012
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
Buprenorfina
TEMGESIC
Tab II A
0,3 mg/ml fl
T° ambiente
Trattamento del dolore acuto
e cronico di elevata intensità
di diversa origine e tipo.
Contiene glucosio quindi non è
adatta per i soggetti con sindrome
da malassorbimento di
glucosio/galattosio.
Buprenorfina
Fenobarbitale
TRANSTEC
cerotto a matrice
Tab. II D
PT D904 012
FENOBARBITALE
SODICO SALF
Tab
II C
35 mcg/h 20 mg TTS
52,5 mcg/h 30mg TTS
T° ambiente
IL CEROTTO NON PUO'
ESSERE TAGLIATO
Trattamento del dolore
oncologico di intensità da
moderata a severa e del
dolore severo che non
risponde agli analgesici non
oppioidi.
Dosaggio espresso in mcg/h o in
mg. Standardizzare modalità di
richiesta e di prescrizione per
quanto riguarda dosaggio
100 mg/2 ml fl
im/ev/sc.
T° ambiente
Sedativo generale, con
particolare riguardo
all'epilessia e a tutte le
condizioni che richiedono
una sedazione di lunga
durata.
Incompatibilità: le soluzioni acquose
di fenobarbitale non sono
generalmente stabili. Alle sol. del
farmaco non dovrebbe essere
addizionate sol acide per la
possibilità che precipiti.
PRECAUZIONI
Non applicare più di 2
cerotti in
contemporanea,
indipendentemente dal
dosaggio utilizzato.
Transtec deve essere
sostituito al massimo
dopo 96 ore (4 giorni).
Febbre ed esposizione
al calore possono
aumentare la
permeabilità della cute,
si potrebbe avere un
aumento delle
concentrazioni sieriche
di buprenorfina.
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Papardo
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LA GESTIONE CLINICA
DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
OPPIOIDI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
PT D904 005 PT D904 012
AZIONE/IMPIEGO
Sedativo generale, con
particolare riguardo
all'epilessia e a tutte le
condizioni che richiedono
una sedazione di lunga
durata.
Sedativo generale, con
particolare riguardo
all'epilessia e a tutte le
condizioni che richiedono
una sedazione di lunga
durata.
RISCHI
Fenobarbitale
GARDENALE
Tab II C
50 mg cpr
100 mg cpr
T° ambiente
Fenobarbitale
LUMINALE
Tab II C
15 mg cpr
T° ambiente
Fentanil
DUROGESIC
cerotto a matrice
Tab II D
PT D904 012
25 mcg/h 3 TTS
50 mcg/h 3 TTS
100 mcg/h 3 TTS
T° ambiente
IL CEROTTO NON PUO'
ESSERE TAGLIATO
Trattamento del dolore
cronico da cancro e del
dolore ribelle che necessita
di un'analgesia a base di
sostanze oppiacee.
Dosaggio espresso in mcg/h o in mg
Standardizzare modalità di richiesta
e di prescrizione per quanto
riguarda dosaggio
FENTANEST
Tab II A
0,1 mg/2 ml fl im/ev
PER ATTIVITA'
ANESTESIOLOGICHE DI
COMPETENZA
ESCLUSIVA DELL'
ANESTESISTA
Si presta, più di ogni altro
analgesico noto, all'impiego
in anestesiologia
Anestetico a breve durata
d'azione
Il Fentanest non deve essere
mescolato con soluzioni alcaline
(sodio bicarbonato) o tamponate.
Fentanil
PRECAUZIONI
Confezioni simili e grafica simile:
segnalato solo dosaggio diverso
sulla confezione relativa
Il cerotto va sostituito
ogni 72 ore. Confezioni
simili e grafica similepossibilità di
confondimento.
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
OPPIOIDI
PRINCIPIO
ATTIVO
Ketamina-S
cloridrato
PT D904 005
SPECIALITÀ
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
KETANEST S 25 mg/ml
Tab II A
50 mg/2 ml fl im/ev
T° ambiente
PER ATTIVITA'
ANESTESIOLOGICHE DI
COMPETENZA
ESCLUSIVA DELL'
ANESTESISTA
Anestetico GENERALE da
prediligere se in atto crisi
d'asma, nello stato di shock e
nei bambini (non necessita di
intubazione)
Sindromi dolorose di entità
severa in pazienti che non
rispondono più a un
trattamento sequenziale con
farmaci analgesici,
antinfiammatori non
steroidei, oppioidi deboli.
Trattamento di
disassuefazione da narcoticostupefacenti.
PT D904 012
RISCHI
ATTENZIONE farmaco
estero (assunzione di
responsabilità e
consenso informato)
Metadone
cloridrato
METADONE
CLORIDRATO
MOLTENI Tab II A
1 mg/ml 20 ml flac.
T° ambiente
Morfina
cloridrato
MORFINA
Monico Tab II A
10 mg/ml fl. im ev
Tenere la fiala
nell'imballaggio esterno
T° ambiente
Stesso prodotto è disponibile in più
concentrazioni e in più
MORFINA
Molteni Tab II A
20 mg/ml fl. im o ev sc
o epidurale. Tenere la
fiala nell'imballaggio
esterno
T° ambiente
formulazioni (parenterale, orale,
rilascio immediato e prolungato)
Morfina
cloridrato
PRECAUZIONI
Specificare
correttamente farmaco,
forma farmaceutica e
dosaggio
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
OPPIOIDI
PRINCIPIO
ATTIVO
SPECIALITÀ
Morfina solfato
MS CONTIN
Tab II D
PT D904 012
Morfina solfato
ORAMORPH
Tab II D
PT D904 012
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
10 mg 16 cpr RP
30 mg 16 cpr RP
60 mg 16 cpr RP
100 mg 16 cpr RP
T°= max 25°C
10 mg/5ml os 5 ml;
Conservare nella
confez. originale per
proteggere il medicinale
dalla luce
PT D904 005 PT D904 012
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
PRECAUZIONI
Remissione dei dolori
prolungati, gravi e ribelli
Dolori cronici intensi e/o
resistenti agli altri
antidolorifici, in particolare
dolori di origine cancerosa.
Confezioni simili e grafica similepossibilità di confondimento.
Oxicodone
OXYCONTIN
Tab II D
PT D904 012
5 mg 28 cpr RM
10 mg 28 cpr RM
20 mg 28 cpr RM
40 mg 28 cpr RM
T° ambiente
Trattamento del dolore
intenso
Confezioni simili e grafica simile.
Problemi di confondimento
Le cpr di OxyContin
vanno deglutite intere,
e non devono essere
rotte, masticate o
frantumate. In quanto si
ottiene un rapido
rilascio e assorbimento
di una dose
potenzialmente letale.
Oxicodone e
paracetamolo
DEPALGOS
Tab II D
PT D904 012
5/325 mg cpr
10/ 325 mg cpr
T° ambiente
dolore di origine
degenerativa e oncologica da
moderato a grave
-
Attenzione al dosaggio
di paracetamolo
Petidina
cloridrato
PETIDINA
CLORIDRATO MONICO
Tab. II A
100 mg/2ml fl.Im/ev
T° ambiente al riparo
dalla luce
Analgesia in premedicazione Incompatibilità: instabili in soluzione
e postoperatorio ove
alcaline, tiopental, amminofillina,
richiesto un effetto rapido e
eparina sodica, sodio ioduro,
di breve durata.
sulfadiazina, nitrofuratoina..ecc..
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OPPIOIDI
PRINCIPIO
ATTIVO
Remifentanil
cloridrato
Sufentanil citrato
SPECIALITÀ
ULTIVA
Tab II A
FENTATIENIL
Tab II A
PT D904 005
PT D904 012
DOSAGGIO/
CONSERVAZIONE
AZIONE/IMPIEGO
RISCHI
2 mg/ 5ml flac. ev
5 mg/10 ml flac ev
T°= max 25°C
Analgesico, per l'uso durante
l'induzione e/o il
mantenimento dell'anestesia
generale e in pazienti in
terapia intensiva sottoposti a
ventilazione meccanica.
Non deve essere né allestito né
somministrato dopo diluizione con
ringer lattato
0,05 mg/ml 5 ml fl. ev o
epidurale
T° ambiente
Conservare al riparo
dalla luce.
Induzione e mantenimento
dell'anestesia generale.
Neuroleptoanalgesia.
Analgesia epidurale
Confondibile con Fentanest
0,1 mg fl
Nomi simili, principi attivi diversi e
dosaggi diversi
PRECAUZIONI
La soluz. iniett. non
deve essere miscelata
con altri prodotti. Se
necessario, fentatienil
può essere aggiunto a
soluzioni di cloruro di
sodio o glucosate per
uso endovenoso. Tali
soluz. sono compatibili
con i deflussori in
plastica e devono
essere utilizzate entro
24 ore dalla
preparazione.
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DEI FARMACI
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REDAZIONE E LISTA DI DISTRIBUZIONE
Redatta da
Dr.ssa Anna Silvestro
S.C. Farmacia
Valutata da
firmato
Dr.ssa Francesca Parrinello
Dir. S.C. Direzione medica Presidio
Lista di distribuzione
Direttori SS.CC. con obbligo di diffusione ai Dirigenti medici ed
coordinatori infermieristici (inviare foglio firma per presa visione)
Referenti Qualità e Rischio Clinico
firmato
Regione Sicilia
Azienda
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DEI FARMACI
Rev. 02 del 25/2/2014
Evidenza diffusione interna della Procedura
S.C. di _________________________
P.O. __________________
Foglio __ di ____
All’U.O. Qualità Aziendale
SEDE
N°
Prog.
Cognome e Nome (stampatello)
Qualifica
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
Dichiaro che tutto il personale coinvolto è stato informato ed ha preso visione della procedura;
Copia è custodita e visionabile nella stanza ____________________________________________
Messina li, ____/____/____
_________________________
Il Direttore della SC
Firma leggibile