italiano - Comune di Bellano

TOUR ORRIDO
Partenza: Ufficio Turistico
Ca del diaol: La Ca del Diaol (casa del diavolo) è uno strano edificio a torre costruito su uno
sperone di roccia. Non se ne conosce né l’origine né la funzione ma per certo è attestata dal 1834. Il
suo nome è legato alle figure mitologiche affrescate sulle pareti esterne e interne. All’interno narra
la leggenda che il signore locale Lorla portasse le giovani per commettere rituali satanici e
licenziosi festini.
Cotonificio Cantoni: La fabbrica, fondata nel 1870, contribuì alla crescita industriale di Bellano
che fu giustamente definita dallo storico Balbiani la Manchester del Lario. Nel 1859 i Badoni di
Lecco impiantarono un laminatoio ai piedi dell'Orrido di cui sfruttavano l'enorme massa di acqua.
Successivamente Eugenio Cantoni affittò gli opifici esistenti e iniziò lo sua attività di filatura.
Chiesa di San Nazzaro e Celso: Nel 1341 l'antica chiesa, che era dedicata a san Giorgio, venne
parzialmente distrutta da un'esondazione del torrente Pioverna e venne successivamente ricostruita e
dedicata ai santi Nazzaro e Celso. In particolare la navata di destra della chiesa risultò danneggiata
venne ricostruita cercando di darle maggiore stabilità, infatti c’è un archetto pensile in più a destra.
Alla leggenda del Lorla e della Ca del Diaol è legata anche la Dirlindana, suonata dall’alto della
torre campanaria a 10 minuti alle 22 tutte le sere. Il motivo rintoccato dalle campane ricorda la frase
“Don nde a cà” (donne andate a casa) proprio perché dopo quell’ora le ragazze rischiavano di essere
rapite. Il segnale, già attivo in epoca rinascimentale, fu prima abolito e poi ripristinato sotto la
dominazione austriaca come coprifuoco.
Orrido: Una visita obbligatoria è quella all'Orrido .Si tratta di una gola naturale creata dal fiume
Pioverna circa 15 milioni di anni fa al tempo del disgelo del ghiacciaio dell’Adda le cui acque
hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche nel tratto tra Taceno e Bellano. I tetri
anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose che hanno ispirato moltissimi scrittori, hanno
fatto dell'Orrido una delle località turistiche più note del Lario. La peculiarità consiste nella
possibilità di percorrere le gole tramite passerelle godendo così di una magnifica visita sulle
cascate, sulle rocce e sulla vegetazione. La forza dell’acqua venne sfruttata, nei secoli passati, per la
lavorazione di minerali, pellame e tessuti. Nel 16° e 17° secolo la famiglia Denti aveva costruito qui
le fucine per la lavorazione del ferro estratto nelle miniere della Valsassina. Cipriano Denti edificò
poi degli splendidi giardini con torri, piscine e statue, frequentati anche dallo scrittore Sigismondo
Boldoni. Nel corso dell’800 numerose stampe dell’Orrido fecero il giro d’Europa e contribuirono
ad accrescere la fama del luogo. Nel 1998 l’area fu acquistata dal Comune che la destinò a uso
turistico.