teatro comunale claudio abbado - ferrara camente a momenti o stati d’animo conflittuali visti come determinanti nella vita di Mishima: il difficile adeguamento alla società vissuto come la doma di un libero animale, la scoperta della bellezza e della sensualità adombrata nella figura del San Sebastiano, la trasformazione nel corpo e nello spirito guerriero del samurai con l’arte marziale, l’assunzione della maschera pubblica per celare il tumulto interiore, il confronto perturbante con i personaggi da lui creati che lo trascinano in un valzer folle, l’ossessione dei presagi di morte, fino al liberatorio suicidio finale, che pur apparentemente interpretato nella versione più nobile dell’immolazione eroica ai propri ideali, non nasconde, nella trasparenza vibrante dell’immagine, la resa ad una lotta interiore non più sostenibile. Mercoledì 5 novembre, ore 17.30 Ridotto del Teatro MISHIMA UNA VITA IN QUATTRO CAPITOLI un film di Paul Schrader ingresso libero Il prossimo spettacolo foto Stefano Santoni Per approfondire Al termine dello spettacolo, sala teatrale LA COMPAGNIA INCONTRA IL PUBBLICO coordina Eugenia Casini Ropa we associates del linguaggio all’arte contemporanea. Attenti alle avanguardie teatrali degli ultimi decenni, hanno creato spettacoli multiformi, inclini a un gusto contemporaneo minimalista e “all’esplorazione di un presente universale e della storia umana”. A Mishima Onishi e Cidda si sono avvicinate attraverso la discussione appassionata e critica insieme delle sue opere e di quelle su di lui, lasciandosi in particolare ispirare dalle più apertamente biografiche, come Confessioni di una maschera e La decomposizione dell’angelo, ultima della tetralogia Il mare della fertilità come della vita dell’autore, a cui Marguerite Yourcenar ha dedicato pagine intense nel suo Mishima o la visione del vuoto. Tra le innumerevoli suggestioni, il pensiero guida è stato infine quello di rappresentare la fragilità e la solitudine irrimediabile dello scrittore, la sua impossibilità di sanare le proprie contraddizioni e di vivere in un mondo nel quale non si riconosce. Sulla scena si muove con inquietudine l’ombra o forse l’anima di Mishima - cui Sayoko Onishi presta il suo corpo efebico nudo e sbiancato secondo la tradizione del butoh - che interagisce con turbamento, passione, estraneità o angoscia con l’ambiente e le figure che la circondano. Pur senza l’intenzione di costruire una biografia, le diverse scene alludono simboli- martedì 4 novembre, ore 21 venerdì 14 novembre, ore 15 - sabato 15 novembre, ore 21 IL LAGO DEI CIGNI OVVERO IL CANTO coreografia Fabrizio Monteverde INFO E VENDITA Biglietteria T 0532 202675 [email protected] www.teatrocomunaleferrara.it Sayoko Onishi_Libretto sala.indd 1-2 con il sostegno di Comune di Ferrara Regione Emilia Romagna Ministero per i Beni e le Attività Culturali 29/10/14 11:04 SAYOKO ONISHI VALENTINA CIDDA / DULCAMARA TEATRO coreografia Sayoko Onishi ideazione e soggetto Sayoko Onishi, Valentina Cidda regia Valentina Cidda collaborazione alla regia e maschere Valentino Infuso costumi Ayumi Makita / Dulcamarateatro sartoria creativa Annalisa Giannantonio luci Giovanni Monzitta con Sayoko Onishi, Erica Archinucci, Caterina Cidda, Valentino Infuso Commissione del Teatro Comunale di Ferrara, coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Dulcamarateatro con il sostegno del Comune di Lucignano (AR) Produzione, organizzazione e distribuzione Interno 5 Coproduzione ACC acc & partners - accpartners.it Silvana Lino foto Giovanna Strivieri Sayoko Onishi_Libretto sala.indd 3-4 DANZARE CON MISHIMA di Eugenia Casini Ropa Entrare nel mondo di Yukio Mishima e lasciarsene penetrare per infonderlo in un’opera di danza, è senza dubbio una sfida coraggiosa e non priva di pericoli. Mishima (al secolo Kimitake Hiraoka, 1925-1970) è probabilmente lo scrittore giapponese del Novecento più noto in occidente e anche il più discutibile e discusso. Artista e intellettuale eclettico, tre volte candidato al Nobel per la sua opera letteraria (romanzi, racconti, drammi, saggi), è stato anche attore e regista cinematografico, ma è rimasto principalmente impresso nel ricordo comune per la sua fine tremenda e teatrale: l’harakiri, ossia il suicidio rituale per sventramento, da lui messo in atto pubblicamente nel 1970, a 45 anni. Ancor più della sua opera, difficile da afferrare è stato e rimane l’uomo Mishima, la sua personalità e la sua vita dense di contrasti, di dicotomie del pensiero e delle azioni conviventi nel suo corpo e nel suo spirito. Sensibile, fragile e malaticcio nell’adolescenza, scartato alla visita militare quando desiderava combattere per il suo Paese, rivendica una rude mascolinità e modella il proprio corpo attraverso il bodybuilding e il kendo, arte marziale con la spada; foto Alessandro Ciolini MISHIMA L’ANGELO DEL NULLA occidentalizzato nei gusti e nelle abitudini, esalta l’antico retaggio culturale del Giappone e condanna l’adeguamento post bellico del suo Paese ai valori stranieri; pacifista negli intenti, fonda, sul mito del guerriero samurai, un corpo paramilitare formato da giovani studenti; marito e padre premuroso, coltiva tendenze e relazioni omosessuali. Queste e altre contraddizioni della sua personalità lo condurranno ad azioni controverse e difficilmente comprensibili. Tacciato di fascismo, finirà per tentare con la sua milizia un improbabile “colpo di stato”, fallito il quale inscenerà, secondo l’antica tradizione del seppuku, il proprio suicidio. La complessità, le antitesi, le inquietudini e le oscurità della persona confluiscono a livelli diversi nelle sue opere, a partire dalle quali Sayoko Onishi e Valentina Cidda hanno intrapreso il loro percorso creativo. Sayoko Onishi è una danzatrice-coreografa giapponese felicemente trapiantata a Palermo da una quindicina d’anni. Formata alla danza in Giappone, è un’esponente di spiccata originalità del “new butoh”, definizione che comprende oggi gli artisti eredi della tradizione moderna della danza butoh, che hanno però sviluppato individualmente le proprie peculiarità creative, fondendo i principi base dei maestri con propri apporti creativi. Artista d’inconsueta e sfaccettata sensibilità, in cui il rigoroso spirito giapponese si fonde con la vivacità solare della Sicilia e con l’ecletticità dell’arte europea, ha prodotto folgoranti “soli” di danza accanto a collaborazioni con danzatori, musicisti e artisti visivi e digitali di diverse nazionalità. A lei si accompagna Valentina Cidda, attrice, autrice, regista, particolarmente dedita alla riflessione sul linguaggio e sulla sua valenza culturale trasformativa. Ha fondato e guida il gruppo di ricerca teatrale Dulcamarateatro con un gruppo di giovani artisti che condividono la passione per la ricerca e la sperimentazione anche in ambiti disciplinari diversi, dalla filosofia alla biotecnologia, dalle scienze 29/10/14 11:04
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