Studio di fattibilità la casa del cinema locarno Studio di fattibilità la casa del cinema locarno 3 Indice 1. Premessa 2. 2.1 2.2 2.3 Organizzazione e obiettivi Il committente: la fondazione Organizzazione interna Gli obiettivi strategici 11 13 14 14 7 3. 3.1 3.2 Presupposti e basi del progetto Basi legislative La situazione pianificatoria 17 19 20 4. 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 Situazione di partenza Dati di base Il luogo Il valore storico e architettonico del palazzo Analisi tipologica Diagnosi dell’edificio esistente 23 25 26 27 29 29 5. Programmi e necessità 33 6. 6.1 6.2 6.2.1 6.2.3 6.2.2 6.2.4 6.3 6.3.1 6.3.2 6.3.3 L’ipotesi di riutilizzo La conservazione dello stabile ex scuole centro Ipotesi di riutilizzo Variante BLOB Variante PETER PAN Variante MOVIE BOX Variante OPERA Analisi e valutazione Confronto delle varianti Vantaggi e svantaggi di ogni variante Valutazione 37 39 40 41 47 53 59 65 65 66 70 7. 7.1 7.2 7.3 Finanziamento e sostenibilità Stima dei costi Sostenibilità Piano finanziario 73 75 75 77 8. 8.1 8.2 Calendario Tappe progettuali e tecniche Tappe finanziarie 79 81 81 9. 9.1 9.2 Aspetti potenzialmente problematici Conflitto con il Centro congressuale di piazza Stazione a Muralto? La Casa del cinema è soltanto l’ennesimo stabile amministrativo? 83 85 86 10. Conclusioni 87 1 Premessa 7 Il biennio 2010/2012, seconda metà dell’attuale Legislatura comunale, porterà con sé lo sviluppo di alcuni progetti che rivestono una fondamentale importanza per capire quale orientamento avrà il futuro del Locarnese. Oltre al nodo delle aggregazioni nell’agglomerato, sono infatti attesi passi decisivi su alcuni grandi cantieri della regione – centro congressuale di Piazza Stazione, ex caserma di Losone, ex cartiera di Tenero, area dell’aerodromo di Ascona – tra i quali figura a pieno titolo anche la Casa del cinema. Una sorta di introduzione simbolica a questa stagione di grandi cambiamenti – e una visione di quello che i prossimi anni potranno portarci, se mostreremo la necessaria coesione – l’abbiamo vissuta alla fine del mese di ottobre 2009; l’inaugurazione del magnifico nuovo Lido dei locarnesi. Come detto, la Casa del cinema riveste un ruolo centrale in questo «puzzle del cambiamento»: non tanto per l’entità dell’investimento, quanto piuttosto per un insieme di fattori qualitativi di forte significato. La centralità e il valore simbolico del sito, la relazione con la manifestazione culturale più importante della Svizzera, l’unione di forze grazie alla quale dovrà essere possibile coronare il progetto; elementi che concorrono a decretare l’importanza della Casa del cinema, anche in un’ottica di adattamento al nuovo spirito del tempo. È infatti chiaro che la realtà in cui la politica locale è chiamata oggigiorno ad operare impone approcci diversi rispetto al passato. La Nuova Politica Regionale introdotta dalla Confederazione, anzitutto, pone l’unione di forze quale precondizione inaggirabile, per l’accesso agli aiuti finanziari senza i quali nessun grande progetto può vedere la luce. E ancora: le linee guida elaborate dalle istanze superiori individuano con precisione le direzioni («filiere») entro le quali può avvenire lo sviluppo di ogni regione. È quindi davvero il momento giusto affinché il Locarnese riconosca la sua relazione privilegiata con il cinema – come settore culturale certo, ma anche economico – attraverso un gesto progettuale forte e lungimirante. Gli elementi sin qui raccolti – l’idea iniziale, il progetto di massima, gli studi specialistici – sembrano convergere verso un’indicazione positiva, riguardo alla fattibilità della casa del Cinema. In attesa dei necessari chiarimenti sugli aspetti finanziari, si tratta quindi ora di formare un fronte compatto – Cantone, regione, città e Comuni dell’agglomerato – affinché sia possibile focalizzare l’attenzione e le energie su questa operazione. Un passo dovuto, per un progetto che si inserisce – senza concorrenze sleali o inutili – in una visione di sviluppo condiviso che abbraccia tutto il territorio cantonale, mirando ad esaltare la vocazione e le specializzazioni funzionali di ogni regione. 9 2 Organizzazione e obiettivi 11 2.1 Il committente: la fondazione L’ipotesi di insediare la sede del Festival internazionale del Film nelle ex scuole comunali di Locarno era stata avanzata, in prima battuta, dall’Ufficio federale della cultura; in particolare, dal suo direttore Jean-Frédéric Jauslin. Questo suggerimento è stato ritenuto valido e meritevole di approfondimento, sebbene una diversa destinazione fosse già stata immaginata per questa proprietà. Allo scopo di studiare seriamente la fattibilità dell’operazione, nel mese di luglio del 2009 è così stata costituita la fondazione Casa del cinema: in caso di concretizzazione del progetto, sarà questo ente ad assumere il ruolo di committente dell’opera. Una fondazione – forma giuridica scelta per l’ente promotore del progetto – mira per sua natura a destinare determinati beni al raggiungimento di un preciso fine. Si tratta dunque dell’organo ideale per la ricerca di fondi e di aiuti finanziari in genere; inoltre, rappresenta un’entità giuridica che – una volta costituita – si sviluppa autonomamente, e che può essere controllata in modo estremamente democratico. Non da ultimo, questa opzione offre la possibilità di costituire un ampio Consiglio di fondazione, da fare operare in collaborazione con dei revisori esterni e con – all’apice – una sorveglianza giuridica ed economica a cura dell’autorità superiore, che funge da organo di vigilanza. Sin dalla sua nascita, la fondazione Casa del Cinema ha potuto godere della spinta dei Comuni, del Festival internazionale del Film di Locarno e dell’Ente turistico Lago Maggiore. Tra questi enti pubblici, infatti, sono stati raccolti i contributi finanziari indispensabili per l’avvio dell’attività. Attualmente, il Consiglio di fondazione è formato da 7 persone: Avv. dr. Carla Speziali, Locarno Sig. Corrado Bianda, Losone Sig. Luciano Biffi, Brissago Avv. Felice Dafond, Minusio Arch. Paolo Galliciotti, Tenero-Contra Dott. Stefano Gilardi, Muralto Pres. Marco Solari, Figino L’operatività della fondazione, nella fase iniziale, è stata garantita da una persona con la funzione di direttore: l’avv. Michele Gilardi, Muralto-Maggia. Quale organo di revisione è stata invece incaricata la Fiduciaria Sartori & Associati SA, Locarno. 13 2.2. Organizzazione interna Una volta gettate le basi per l’attività della fondazione, il direttore ha dato vita a un Gruppo di progetto (GP) denominato «Casacinema». Questo consesso ha in seguito ricevuto un mandato di studio, così da esplorare in maniera rigorosa la fattibilità del risanamento dell’ex palazzo scolastico della città, con l’obiettivo di una sua conversione in un Centro di competenze e formazione cinematografiche, e in sede del Festival internazionale del Film di Locarno. Il GP «Casacinema», che ha avviato i lavori preliminari sul progetto – e ha redatto il presente documento – è quindi composto da: Avv. Michele Gilardi (direttore della fondazione Casa del cinema) Arch. Michele Bardelli (consulente della fondazione Casa del cinema) Ing. Alessandro Bonalumi (aspetti strutturali e geologici) Arch. Fabrizio Gellera (aspetti architettonici e progettuali) Arch. Giovanni Guscetti (coordinamento, pianificazione urbanistica) In qualità di consulenti esterni, sono stati inoltre coinvolti: Dir. Marco Cacciamognaga (Festival internazionale del film) Dir. Fabio Bonetti (Ente turistico Ascona-Locarno) Dir. Riccardo Montesi (Polivideo, tecnica cinematografica) Ing. André Engelhardt (Ufficio tecnico comunale) Lic. oec. Sandro Lanini (piano finanziario ed economicità) 2.3 Gli obiettivi strategici Il progetto di una Casa del cinema per il Locarnese si inserisce in una visione strategica di più ampio respiro, che intende valorizzare i grandi potenziali di cui il Festival internazionale del Film di Locarno dispone. Le potenziali ricadute positive dell’operazione si esplicitano – in primo luogo – nell’apporto al turismo culturale, congressuale, escursionistico e dello svago, ma anche nella possibilità di creare una piattaforma privilegiata per l’incontro e lo sviluppo di collaborazioni, tra gli operatori del settore cinematografico e della produzione audiovisiva. Si tratta di una visione di sviluppo regionale che si allinea a quanto elaborato nell’ambito del «Piano strategico del Locarnese», in particolare nel capitolo «L’oasi e l’audiovisivo»: 14 [L’obiettivo è di] integrare attività, strutture, progetti esistenti e nuovi in una logica di cluster di valenza nazionale ed internazionale, che contempli attività di ricerca e di formazione, attività produttive, servizio, marketing e vendita nel settore dell’audiovisivo, con agganci ai mondi della tecnologia, all’industria multimediale, e a teatro, poesia, filosofia, letteratura e spettacolo in generale. Concretamente, il progetto Casa del cinema si prefigge perciò di: • Ancorare definitivamente il Festival internazionale del Film nella regione del Locarnese, permettendogli mediante strutture adeguate – spazi amministrativi e di rappresentanza, una sala da 400 posti, archivio e strutture accessorie – di rafforzare la sua posizione nel panorama internazionale. • Caratterizzare il Locarnese attraverso una specializzazione innovativa e di altissima qualità, creando anzitutto un vero e proprio Centro cantonale di competenza cinematografica della Svizzera italiana, che si occupi di formazione, produzione, servizio e coordinamento delle attività audiovisive presenti sul territorio. In secondo luogo, l’intenzione è di insediare in una sede adeguata una «Film commission», che diventi una piattaforma in grado di offrire servizi tecnici e un’accoglienza di qualità, così da stimolare i produttori di progetti audiovisivi a scegliere il Ticino come scenario per realizzare produzioni cinematografiche. • Approfittare delle attività che gravitano attorno al cinema e al settore audiovisivo – cogliendo opportunità di promozione su larga scala del Locarnese – per rilanciare settori centrali dell’economia, come il turismo. Stabilite queste premesse, lo studio di fattibilità ha di conseguenza: • Verificato se il fondo delle ex scuole comunali sia adatto allo scopo • Verificato se il palazzo si presti alla riconversione in Casa del cinema 15 3 Presupposti e basi del progetto 17 3.1 Basi legislative Il progetto Casa del cinema si inserisce in un quadro legislativo e procedurale definito da varie norme, a più livelli: 1.Legge federale sulla politica regionale del 6 ottobre 2006. 2.Nuova politica regionale (NPR). 3.Programma d’attuazione della NPR 2008-2011 nel Cantone Ticino(PDA) e Complemento al programma d’attuazione della NPR 2008-2011 nel Cantone Ticino, del 30 luglio 2007. 4.Piano strategico del Locarnese, ottobre 2009 Dal quadro giuridico e dai documenti d’attuazione, che hanno portato a definire la «filiera» del cinema quale priorità tematica della Nuova politica regionale, risultano in particolare i seguenti postulati: • La vocazione di Locarno nel settore del cinema. • La valenza e la fama mondiale del suo Festival. • La volontà di creare una piattaforma per coordinare nel tempo lo sviluppo dell’attività festivaliera di Locarno. • L’obiettivo condiviso di incrementare e prolungare il turismo culturale sull’arco di tutto l’anno. • L’intenzione del Cantone Ticino – confermata il 14 gennaio 2008 – di compiere scelte prioritarie, individuando ciò che va sostenuto a corto termine, e il fatto che in questi ambiti rientri anche la «filiera del cinema». • L’auspicio di Ticino Turismo riguardo alla nascita di un centro di sinergie – tra istituzioni private (Polivideo) e parapubbliche (RSI) – nella formazione e produzione cinematografica, a vantaggio del turismo culturale. • La visione contenuta nel Piano strategico del Locarnese, che prevede entro dieci anni l’esistenza di una «Oasi delle Arti del Ben-Essere». • Il concetto «Oasi e audiovisivo» del Piano strategico del Locarnese, che menziona la sede del Festival del Film, il Museo del cinema, istituti di ricerca e di formazione, il Centro arti multimediali, la «Film commission», la fondazione Monte Cinema Verità, ecc. • L’opportunità di valorizzare i grandi potenziali strategici del Festival internazionale del Film in ambito turistico e per le relazioni con i detentori di un elevato know-how in ambito cinematografico e di produzione audiovisiva. • Il fatto che tale valorizzazione dovrà passare dalla creazione di un Centro di coordinamento delle attività audiovisive della Svizzera italiana e dall’istituzione di una «Film commission». 19 Da questa serie di presupposti, è quindi possibile desumere una serie di auspici conseguenti, riguardo agli scopi del progetto: • Che venga creata una piattaforma in grado di offrire servizi tecnici e un’accoglienza di qualità, che portino i produttori a scegliere il Ticino quale scenario di produzioni cinematografiche. Una piattaforma che, inoltre, promuova e sostenga i progetti volti a implementare la ricerca, lo sviluppo e la formazione nell’ambito del cinema. • Che attraverso questa piattaforma nasca e si sviluppi una filiera del cinema, che possa ospitare tutte le attività legate alla comunicazione e all’arte. • Che sia costituito un vero centro di competenza delle attività audiovisive della Svizzera italiana, che dia un impulso a questo settore formativo, e ai diversi servizi che vi si collegano. • Che abbia a essere creato un archivio del cinema, nel quale potranno confluire il materiale storico del Festival internazionale del Film e la documentazione cinematografica attualmente sparsa in diverse ubicazioni. 3.2 La situazione pianificatoria La particella su cui sorgono le ex scuole comunali di Locarno è inserita nel Piano particolareggiato di piazza Muraccio. L’articolo 14 delle Norme di applicazione del Piano regolatore – alla voce «Casi particolari: a) Palazzo ex scuole» – definisce i parametri edificatori per questa specifica proprietà. In particolare: 1.L’area del palazzo delle ex-scuole comunali (mappale 124) è destinata ad accogliere servizi o altre attrezzature di interesse pubblico. Non è esclusa la partecipazione di privati. 2.L’edificio esistente può essere mantenuto, ristrutturato e ampliato sull’ingombro attuale. L’eventuale nuova edificazione del fondo deve rispettare le linee di arretramento e le quote massima indicate nel Piano delle costruzioni. 3.Il 30% della superficie del fondo deve rimanere libera da costruzioni oltre la quota di 200 metri. 20 Data la superficie del fondo – pari a 3.730 m2 –, nel caso di una demolizione e una ricostruzione sarebbe possibile, secondo i parametri pianificatori, ricavare la seguente Superficie utile lorda (Sul): Superficie edificabile alla quota di 197 metri: Superficie edificabile da 200 a 215 metri: Superficie edificabile da 215 a 218 metri: Numero piani su via Franchino Rusca: Numero piani su via Bernardino Luini : 3.400.00 m2 2.380.00 m2 1.190.00 m2 6 7 SUL totale ammissibile: 16.490.00 m2 In altri termini, la demolizione delle ex scuole centro permetterebbe in realtà la realizzazione di una superficie utile lorda ben superiore a quella dell’attuale edificio, che ammonta a 4.854 m2 (escluso il prefabbricato che occupa parzialmente la corte). Va quindi tenuto conto di come il progetto Casa del cinema – con la scelta di utilizzare lo stabile esistente delle ex scuole come sede del Festival internazionale del Film – comporta di fatto la rinuncia, da parte della città, ad un maggior sfruttamento edile di questa proprietà. 21 4 Situazione di partenza 23 4.1 Dati di base Il fondo: Proprietario: Superficie: Volume SIA edificio: Numero piani: Superfici lorde attuali: Superfici nette attuali: Età della costruzione: Tav. 1 Piano situazione 25 Particella 1241 del RFD di Locarno Città di Locarno 3.730 m2 23.000 m3 (escluso il prefabbricato nella corte) 3.000 m3 4 4.854 m2 3.850 m2 1890-94 Settore nord 1930-34 Settore sud 4.2 Il luogo L’architettura ha bisogno di un contesto per trovare la propria ragion d’essere come unicum. Questo contesto, a sua volta, necessita di un intervento disegnato per qualificarsi come paesaggio umano. La città storica è testimone delle aspirazioni e dei bisogni del nostro essere, e non solo: al suo interno, le strutture che sono memoria collettiva di un territorio danno continuità al nostro passato e sicurezza al nostro futuro. Recuperare questi spazi è quindi un passo naturale, ancor prima che una scelta etica. Tav 2. La via del Pardo a Locarno e il palazzo delle ex scuole 26 Il palazzo delle scuole comunali è certamente tra le strutture legate alla memoria condivisa dei locarnesi: • È collocato lungo l’asse che unisce i luoghi più significativi dell’area urbana Locarno-Ascona. • È collocato lungo la «Via del Pardo», a cavallo fra lo spazio magico di Piazza Grande – tempio del Festival – e la rotonda di Piazza Castello. • È sfondo visivo per chi arriva a Locarno con l’automobile, dalla galleria, ed è vicino al nuovo autosilo. • È parte integrante dell’area monumentale ci cui fanno parte Castello Visconteo, Casorella e Rivellino. • È contiguo all’Alta scuola pedagogica. • È un edificio dagli spazi generosi e semplici. • È un edificio che esiste già. Per tutte queste ragioni, riteniamo che questo luogo sia pienamente conforme all’uso ipotizzato. Va inoltre considerato – in ottica futura – l’abbassamento della quota di via Franchino Rusca, previsto dal progetto di valorizzazione dell’area monumentale del Castello Visconteo. Tale intervento – elaborato dalla città negli scorsi anni – rappresenta un miglioramento nella continuità spaziale e pedonale tra Piazza Grande, Casa del Cinema e gli spazi pubblici di Piazza Castello, del Fevi e delle scuole cantonali che già ospitano il Festival (la cosiddetta «Via del Pardo»). La città di Locarno intende eseguire quest’opera contemporaneamente alla realizzazione della Casa del cinema, con un investimento stimato in circa 2,5 milioni di franchi. 4.3 Il valore storico e architettonico del palazzo L’edificio originale fu edificato negli anni 1892-94, su progetto dell’arch. Ferdinando Bernasconi sr. (1867-1919), là dove sorgevano le antiche beccherie, i macelli del XVI secolo. Si trattava in origine di una costruzione a «ferro di cavallo», con le tre facciate principali orientate verso la città; a nord verso Sant’Antonio, ad est verso Piazza Grande e a sud verso i prati Boletti, dove proprio in quegli anni iniziava la nuova urbanizzazione. La corte aperta guardava invece verso i «Saleggi» ed il laghetto prospiciente il complesso del Castello. 27 Questa scuola rappresenta l’opera prima di Ferdinando Bernasconi, che aveva appena terminato gli studi all’Accademia di Brera, dove aveva seguito gli insegnamenti del famoso architetto Camillo Boito; una figura fondamentale, nella formazione dei costruttori che operarono in Ticino a cavallo tra Otto e Novecento. Questi professionisti furono infatti protagonisti di quell’architettura eclettica che, spiega Simona Martinoli nel volume L’architettura nel Ticino del primo Novecento – Tradizione e modernità (Edizioni Casagrande, Bellinzona 2008), Accostando con disinvoltura stili e materiali, soddisfa le esigenze della borghesia imprenditoriale in ascesa, la quale ama ostentare la posizione raggiunta attraverso edifici ispirati alle costruzioni che furono della nobiltà, sottolineandone gli aspetti rappresentativi e decorativi. Il Palazzo scolastico di Locarno si riferiva ai modelli tipologici scolastici illustrati nelle pubblicazioni professionali del tempo: forma ad U dell’edificio, disposizione planimetrica e organizzazione funzionale con i corridoi rivolti alla corte e le aule, di dimensione standard, rivolte all’esterno. Ciò, anche tenuto conto di come, in tutta Europa, l’enorme sviluppo dell’edilizia scolastica postulasse un’esecuzione economica, e priva di inutili orpelli. Nel 1930-31, il Palazzo scolastico fu poi ampliato dagli architetti Silverio Rianda e Gianpiero Respini, che edificarono un nuovo corpo chiudendo il cortile ad ovest. Fu realizzato un nuovo volume di un piano più alto, con un’entrata centrale sormontata da un balcone e una facciata di espressione neo-rinascimentale, caratterizzata da una marcata simmetria che non ritroviamo – però – nell’organizzazione tipologica interna; il corpo scale sporge in modo asimmetrico nella corte, la palestra si inserisce nell’angolo sud ovest su due livelli, mentre nell’angolo opposto il corridoio distributivo viene riproposto ad ogni piano, eccetera. Per lungo tempo è stato comunemente ritenuto che i valori urbanistici e architettonici delle nostre città fossero quelli riferiti all’epoca ducale (tardo Medioevo), e al successivo periodo balivale (‘500, ‘600 e ‘700). Negli ultimi decenni, tuttavia, è venuta maturando – in generale in Europa, ma anche nel nostro Paese – una maggiore attenzione al patrimonio architettonico ed artistico di fine Ottocento e inizio Novecento: anche per le opere del tardo eclettismo ha così preso corpo una rivalutazione, oltre al già considerato riconoscimento del periodo neoclassico. In quest’ottica, l’ipotesi di valorizzare il Palazzo delle ex scuole comunali di Piazza Castello appare quindi tutt’altro che peregrina, e sicuramente degna di essere approfondita. 28 4.4 Analisi tipologica L’edificio é composto da due corpi di fabbrica. La parte più antica del palazzo ha la tipologia a corte delle scuole neoclassiche lombarde, risalente alla fine dell’Ottocento. La distribuzione avviene lungo corridoi affacciati su una corte interna, mentre aule, scale e servizi sono disposti lungo il perimetro esterno. Questa tipologia fa sì che gli spazi di servizio occupino una percentuale significativa delle superfici al suolo, che corrispondono grosso modo alla metà delle superfici delle aule. I locali hanno un’altezza molto generosa. Le stanze del palazzo hanno superfici di 60-65 m2, e la loro forma semplice le rende particolarmente flessibili nell’uso. Per facilitare la lettura di questa bozza di lavoro, riportiamo di seguito unicamente le conclusioni cui sono giunte le diagnosi e le perizie effettuate sull’immobile. 4.5 Diagnosi dell’edificio esistente 4.5.1 Geologia Lo stabile delle ex scuole ha, e probabilmente ha sempre avuto, un quadro fessurativo caratterizzato da fessure diffuse, sia nelle pareti perimetrali che in quelle interne. In particolare, il fenomeno è riconoscibile in corrispondenza dei punti di cambiamento di spessore dei muri, o nelle zone interessate da assestamenti. Tale situazione si può considerare – per la tipologia di costruzione in questione – come normale, ad eccezione dell’angolo sud-est dell’edificio, dove le fessure sono molto più marcate. In corrispondenza di questo angolo, infatti, le fessure non sono solo verticali ma – oltre ad essere più appariscenti – sono orientate a 45 gradi. A detta del dott. Urs Luchinger – geologo al quale abbiamo chiesto una consulenza – si tratta di punti di rottura dovuti non tanto ad assestamenti degli strati profondi del terreno, quanto piuttosto a movimenti degli strati appena sotto le fondazioni. È questa una zona caratterizzata per 4-5 m da terreno di ripiena, nella quale – inoltre – troviamo la falda acquifera, che con la sua escursione di diversi metri altera in continuazione lo stato del terreno. Ciò considerato, per stabilizzare il terreno e aumentarne la capacità portante – in vista di un rinforzo delle solette in cemento armato (aumento del carico valutabile intorno al 25-30 %) – viene proposta l’iniezione di resine su 4-5 m di profondità nella zona di ripiena, in modo da consolidare in modo definitivo lo strato appena al di sotto delle fondazioni. Con questo procedimento, oltre a creare una zona consistente al di sotto delle attuali fondazioni, sarebbe possibile contrastare e chiudere almeno parzialmente le fessure attuali; ciò, poiché la resina – oltre a stabilizzare i terreni – se utilizzata sotto pressione consente di procedere a dei sollevamenti controllati. 29 Non da ultimo, con questo intervento la zona sempre a contatto con l’acqua verrebbe stabilizzata, rendendo le caratteristiche meccaniche del terreno costanti e garantendo un solido appoggio alla costruzione. La conclusione è quindi che – tramite un consolidamento mirato delle fondazioni – è possibile giungere un risanamento definitivo dello stabile. Per maggiori dettagli, rimandiamo allo studio geologico del dott. Urs Lüchinger e all’offerta della ditta Uretek. 4.5.2 Struttura Le strutture portanti orizzontali – «solette» – sono generalmente in buono stato, benché in alcuni casi non siano conformi agli standard previsti oggi per edifici ad uso pubblico; in particolare, il carico utile richiesto – da 3 a 5 KN/mq, a seconda delle situazioni – non è sempre garantito. Un riuso dello stabile impone dunque il risanamento strutturale delle solette, sia per quanto riguarda la capacità portante, sia per la protezione dal fuoco delle strutture. In questo studio preliminare proponiamo il risanamento dello stabile mediante l’adozione di solette in cemento armato, dallo spessore di 25 cm. 4.5.3 Terremoto A corollario dell’analisi statica, è stato verificata anche la capacità portante dello stabile di fronte alla sollecitazione prodotta da un terremoto. Per questa analisi, si è fatto capo alla norma SIA 2018 e ad un programma d’analisi denominato «Push-Over». Il risultato dello studio indica che la struttura attuale – con le solette in legno – è al limite della capacità portante in caso di terremoto, e che l’inserimento delle solette in cemento armato farebbe per contro rientrare l’edificio nei limiti di sicurezza fissati dalla norma (vedi rapporto studio Pianifica e Dott. Sassan Mohassep). 4.5.4 Fuoco Lo stabile non è conforme alle normative sulla sicurezza in caso di incendio e deve essere risanato. 4.5.5 Energia L’edificio non risponde agli attuali standard di coibentazione e consumo energetico; in proposito, va tenuto conto che – dal 1. gennaio 2009 – il Regolamento sull’utilizzazione dell’energia (RUEn) impone agli stabili pubblici la conformità allo standard Minergie. In altri termini, sarà necessario procedere all’isolamento termico di tutto l’involucro dell’edificio, e adottare le misure necessarie per garantire il rispetto di questi parametri energetici. 30 4.5.6 Esondazione Il piazzale delle scuole, verso ovest, si trova ad una quota media di circa 197.50 metri, mentre la via Conturbio – sulla quale si aprono i locali del pianterreno ad est – si trova leggermente più in basso, a circa 197.30 metri. La quota di sicurezza prevista dalle nuove disposizioni si trova a 198.00 metri, e tale fattore va senz’altro considerato nell’ipotesi di un riutilizzo della struttura. 4.5.7 Impiantistica L’impiantistica è vetusta e dovrà a medio termine essere risanata e/o sostituita. 4.5.8 Serramenti I serramenti e gli infissi sono a fine vita e dovranno essere sostituiti. 31 5 Programmi e necessità 33 Di seguito sono riassunti i contenuti previsti per il progetto: Festival internazionale del film: Sala multiuso-cinema Sala Multiuso-cinema Foyer per i principali ricevimenti 400 posti 200-300 m2 Amministrazione Uffici amministrativi 600 m2 Archivio - Biblioteca Archivio di consultazione del Festival 250 m2 Spazi commerciali: Bar, shop, piccoli negozi, caffetteria 200-300 m2 Altri contenuti: Superfici disponibili 1.000 m2 A quest’ultimo proposito, nell‘analisi di fattibilità è stata valutata la possibilità di riservare nella Casa del cinema delle superfici per attività – non ancora presenti nella regione – che l’enorme potenziale del Festival internazionale del Film può tuttavia attirare. Questi possibili contenuti possono essere desunti già nei documenti di studio, di analisi e d’attuazione che hanno portato a definire la filiera del cinema quale priorità tematica della Nuova politica regionale. Essi sono inoltre emersi con chiarezza dalle numerose discussioni con gli attori pubblici e privati coinvolti nel progetto, ed in particolare dalle riflessioni dei partecipanti al workshop del 21 novembre 2009. In fase avanzata di approfondimento e concretizzazione vi sono dunque i seguenti contenuti supplementari: Un polo formativo d’eccellenza nel campo dell’audiovisivo (Weiterbildung) La sede della Film commission Il centro per il coordinamento delle attività audiovisive; Queste funzioni, sommandosi a quelle già previste, permetteranno alla Casa del cinema di dare un importante contributo non solo al Festival internazionale del Film ma anche all’economia regionale, sotto forma di indotto turistico, proposte di formazione, insediamento di attività legate all’audiovisivo, eccetera. 35 6 L’ipotesi di riutilizzo 37 6.1 Conservazione o demolizione-ricostruzione ? Quattro domande si impongono: • La tipologia dell’edificio esistente è adatta ad essere riconvertita in una Casa del cinema, così come immaginata? • Il palazzo delle ex scuole comunali è un oggetto del passato al quale la società riconosce un valore di testimonianza, tale da renderlo degno di essere mantenuto? • Vi è una grande differenza fra il costo di una ristrutturazione e quello dell’operazione di demolizione e ricostruzione ? • Un restauro è compatibile con la necessità di un uso parsimonioso delle risorse energetiche? Per rispondere, occorre anzitutto tenere conto della tipologia a corte del palazzo scolastico, con i suoi locali di circa 60 m2 distribuiti su tre livelli. Si tratta di un’organizzazione semplice, che offre spazi generosi e si dimostra molto flessibile; i locali – date le loro dimensioni – si adattano perfettamente ad essere usati come uffici, laboratori o aule. La loro altezza, superiore a quella dei normali spazi amministrativi, li rende ideali anche per essere utilizzati come aule o laboratori di ricerca. Il palazzo delle ex scuole è – con il pretorio, l’ex Palazzo del Governo (ora sede SES), il Grand Hotel e l’ampliamento del convento di San Francesco, precedente sede della scuola Magistrale – uno degli edifici più rappresentativi dell’architettura di fine Ottocento e inizio Novecento rimasti in città. Non fosse che per questo motivo, l’ipotesi di un suo riutilizzo appare dunque assolutamente adeguata. Inoltre, anche dal punto di vista economico va rilevato come non sempre il restauro si riveli più impegnativo della demolizione con successiva ricostruzione. I costi finali dipendono soprattutto dallo standard richiesto: un restauro minimo è economicamente meno costoso di un nuova costruzione tecnicamente sofisticata. Riteniamo dunque che, per la Casa del cinema, sia possibile un restauro semplice con costi ragionevoli, analoghi – se non addirittura inferiori – ai costi di costruzione di un nuovo edificio. Da ultimo, la logica ci dice che usare bene quel che già esiste è senz’altro energeticamente meno dispendioso che demolire e ricostruire. Per queste ragioni – e malgrado l’edificio non sia oggetto di tutela da parte dell’Ufficio dei beni culturali – riteniamo che la scelta più opportuna consista nel ristrutturare il palazzo esistente, e consigliamo di conseguenza l’approfondimento di questa possibilità. 39 6.2 Le ipotesi di riutilizzo Sulla base delle esigenze stabilite dalla committenza e dei vincoli del Piano regolatore – e tenuto conto delle osservazioni precedentemente esposte –, nell’ambito del presente studio di fattibilità sono state stabilite alcune condizioni-quadro: • • • • • Mantenimento, per quanto possibile, delle facciate originali. Mantenimento, per quanto possibile, del volume esterno attuale. Inserimento di una sala cinema multiuso, con una capienza di 400 posti. Copertura della corte Innalzamento del pianterreno, nel limite del possibile, ad un’altezza di sicurezza nel caso di esondazione. • Piena conformità, in ogni caso, ai parametri Minergie. • Compatibilità con l’abbassamento di via F. Rusca. Stabilite tali premesse, per verificare l’idoneità al riutilizzo del palazzo abbiamo valutato 4 possibili scenari di intervento. Per facilità – e per rimanere in ambito cinematografico – li abbiamo chiamati: • • • • Blob Peter Pan Movie Box Opera 40 6.2.1 Variante Blob La variante ipotizza il risanamento integrale minimo della struttura esistente, con un restauro di tipo conservativo; inoltre, viene proposta la costruzione ex novo di un corpo di fabbrica – sopra o sotto il piazzale Remo Rossi – per ospitare la sala cinema-multiuso. Disposizione: Pianterreno Accesso principale Grande foyer (corte) copertura in vetro Spazi commerciali (bar ristorante, shop) Sala stampa (lato sud) Accessi alle scale 370 500 200 m2 m2 m2 Primo piano Uffici festival (lati est, nord e ovest) 600/700 m2 Secondo piano Uffici disponibili (lati est, nord e ovest) 600 m2 Terzo piano Archivio – biblioteca 240 m2 900 m2 Superfici lorde: Superfici nette (senza circolazioni e servizi) Volume: 5.600 3.880 30.000 m2 m2 m3 Costo*: 27.0 mio Nuovo volume: Piano terreno Peristilio d’entrata e atrio coperto di Sala cinema di 400 posti Servizi sala cinema Sala regia Costi CCC 1-9, compresa IVA / Esclusi fondo e costi finanziari 41 6.2.2 Variante Peter Pan La variante ipotizza di costruire il volume per la sala cinema-multiuso sopra il palazzo, con la demolizione parziale di alcune parti dell’ edificio. In questo caso, viene parallelamente adottata una suddivisione verticale dei settori. Disposizione: Eventuale Piano interrato Centrale termica, locali tecnici Pianterreno Accesso principale Atrio sala cinema, con scale per collegamento a foyer cinema. Spazio – sala per usi vari (biblioteca, scala conferenze) 370 Spazi archivio 180 Sazi commerciali (nelle parti ad ovest, con possibilità di occupare spazi della corte o del piazzale) Primo piano Uffici festival (lato ovest) Altre attività (lato est) m2 m2 240 420 m2 m2 200 670 m2 m2 120 120 m2 m2 Attico Uffici festival (lato ovest) Spazi disponibili (lato est) 240 240 m2 m2 Superfici lorde: Superfici nette: Volume: 6.300 3.880 36.000 m2 m2 m3 Costo*: 34.0 mio Secondo piano Grande foyer all’interno verso sud Sala cinema di 400 posti Servizi sala cinema Uffici festival (lato ovest) Spazi disponibili (lato est) Costi CCC 1-9 compresa IVA / Esclusi fondo e costi finanziari 47 6.2.3 Variante Movie Box La variante ipotizza il risanamento delle ali est, nord e ovest del palazzo, la demolizione parziale dell’ala sud e la sua ricostruzione con un ingombro maggiore verso sud (piazzale Remo Rossi). È inoltre previsto l’innalzamento del palazzo, con la creazione di un piano attico. Disposizione: Piano interrato sotto sala (Centrale termica, ecc.) Piano terreno Accesso principale Grande foyer all’interno della corte Sala cinema di 400 posti Servizi sala cinema Spazi commerciali (bar ristorante, shop) Accessi alle scale 200 m2 300 m2 600 m2 600 180 m2 m2 Attico Uffici disponibili (lati est, nord e ovest) Archivio – biblioteca 600 300 m2 m2 Superfici lorde: Superfici nette: Volume: 6.720 3.560 36.000 m2 m2 m3 Costo*: 31.2 mio Primo piano Uffici festival, lati est, nord e ovest, Secondo piano Uffici disponibili (lati est, nord e ovest) Eventuale sala stampa (lato sud) Sala regia Costi CCC 1-9 compresa IVA / Esclusi fondo e costi finanziari 53 6.2.4 Variante Opera La variante ipotizza la costruzione della sala multiuso all’interno della corte, con la demolizione e ricostruzione dell’ala nord dell’edificio. Il tetto viene demolito e sostituito con un piano attico. Disposizione: Eventuale Piano interrato Centrale termica, locali tecnici Pianterreno Accesso principale Grande foyer Sala cinema di 400 posti Servizi sala cinema Spazi commerciali ( bar ristorante, shop) 500 670 m2 m2 270 m2 420 200 m2 m2 210 420 m2 m2 Uffici festival (ala ovest) Uffici disponibili (lati est, sud) Circolazioni verticali e servizi Archivio – biblioteca 210 420 m2 m2 670 m2 Superfici lorde: Superfici nette: Volume: 6.600 4.100 34.000 m2 m2 m3 Costo*: 29.7 mio Primo piano Uffici festival (ala ovest e sud) Uffici disponibili (ala est) Secondo piano Uffici festival (ala ovest) Uffici disponibili (lati est, sud) Terzo piano Costi CCC 1-9 compresa IVA / Esclusi fondo e costi finanziari 59 6.3 Analisi e valutazione 6.3.1 Confronto delle varianti Tab. 1 Confronto delle superfici utili nette, senza spazi di circolazione e pareti: Destinazione Sala cinema con atrio m2 Festival m2 Biblioteca m2 Pubblico m2 Altro m2 Blob 1.305 949 241 229 1.148 Peter Pan 1.583 625 182 387 1.101 Movie Box 1.013 613 307 311 1.322 Opera 1.314 632 670 224 1.264 Superfici nette 3.872 3.878 3.566 4.104 Blob 5.600 Peter Pan 6.300 Movie Box 6.720 Opera 6.600 m 2 Tab 2.Confronto delle superfici lorde: Sup. utili lorde (SUL) m2 Tab 3.Confronto del rapporto fra costi e superfici lorde: Costi costruzione * CHF SUL m2 Costi /SUL CHF/ m2 * costi costruzione CCC2 edificio 65 Blob 19.200.000 5.600 Peter Pan 25.200.000 6.300 Movie Box 22.900.000 6.720 Opera 21.600.000 6.600 3.429 4.000 3.408 3.273 6.3.2 Vantaggi e svantaggi Variante Blob: Restauro minimo dello stabile esistente e costruzione della sala polivalente sul piazzale Remo Rossi. Vantaggi: • È la variante meno costosa. • Rispetta la tipologia dell’edificio • Permette il restauro minimo del palazzo senza la necessità di particolari modifiche strutturali. • È flessibile. • Può essere realizzata in due tappe. • Favorisce la riqualifica della piazzetta Remo Rossi Svantaggi: • L’edificio nuovo nasconde la facciata principale del palazzo esistente. • Il terreno disponibile per l’ampliamento ha forma triangolare, poco adatta ad una disposizione efficiente della sala cinematografica. Tav. 3 Variante Blob: Ipotesi di prospetto lato piazzetta Remo Rossi. 66 Variante Peter Pan: Restauro impegnativo dello stabile esistente e realizzazione della sala multiuso sopra il palazzo. Vantaggi: • Architettura molto visibile. • La variante è conforme al PR, per cui è realizzabile in tempi brevi. • Si ottiene una sala supplementare di 370 m2 sotto la sala cinematografica principale: uno spazio di pregio, che potrebbe essere usato per feste o esposizioni. Tav. 4 Variante Peter Pan: Ipotesi di prospetto lato piazzale Rossi. • • • • • • Svantaggi: È la soluzione più costosa. Strutturalmente si tratta di un progetto complesso. Modifica in modo sostanziale l’edificio esistente. La corte è trasformata in sala, quindi non è più fruibile come spazio pubblico. Il rapporto tra costi e superficie utile realizzata risulta sfavorevole. Il risultato finale risulta poco flessibile. 67 Variante Movie Box Demolizione parziale dell’ala sud del palazzo e costruzione – al suo posto – della sala cinema-multiuso. Tav. 5 • • • • • Vantaggi: Offre la maggior flessibilità nella scelta della sala. Rispetta la tipologia della sala. La corte interna del palazzo rimane pubblica. Favorisce la riqualifica della piazzetta Remo Rossi. Buon rapporto tra costi e superfici offerte. • • • • Svantaggi: L’ala più rappresentativa del palazzo è demolita. Ingombro maggiore verso il piazzale Remo Rossi. Necessità di una modifica al PR. Nel complesso, è probabile un iter progettuale più complesso. Variante Movie Box: Ipotesi di prospetto lato piazzale Rossi. 68 Variante Opera Demolizione dell’ala nord dell’edificio e costruzione – al suo posto – della sala multiuso. Il solaio è inoltre innalzato e reso abitabile. • • • • • • Tav. 6 Variante Opera: Ipotesi di prospetto lato piazzale Rossi. • • • • Vantaggi: Il volume esterno rimane quasi inalterato. Edificio compatto ed energeticamente interessante. Miglior rapporto tra costi e superfici offerte. Il progetto è conforme al Piano regolatore. È flessibile. Ad essere demolita e ricostruita è l’ala in cui sono stati riscontrati i maggiori difetti costruttivi e strutturali. Svantaggi: La tipologia e la struttura del palazzo vengono modificate. La corte interna è eliminata. Distribuzione interna senza luce naturale. Viene demolita l’ala più antica. 69 6.3.3 Valutazioni In conclusione, è possibile affermare che: La riconversione del palazzo in casa del cinema è fattibile Il tipo di costruzione e la dimensione degli spazi del palazzo offrono un’atmosfera particolare rispetto a quanto è la norma per un edificio nuovo. Questo plusvalore architettonico e spaziale è un dato oggettivo ed è sicuramente adeguato ad una struttura come la Casa del cinema, che ha l’ambizione di diventare un luogo riconoscibile per la sua assoluta eccellenza. L’edificio soddisfa le richieste del programma. Ogni variante offre dagli 800 ai 1200 m2 di superfici supplementari, adatte ad ospitare attività legate alla filiera del cinema . I costi stimati per il restauro variano da 3.200 a 4.000 franchi per m2 di SUL. L’investimento si presenta leggermente superiore, rispetto ai costi di realizzazione verificati per edifici analoghi realizzati negli ultimi anni. Tale discrepanza si spiega con il Regolamento sull’utilizzazione dell’energia entrato in vigore il 1. gennaio 2009, che impone il rispetto degli standard Minergie per tutte le trasformazioni pubbliche o sussidiate. A causa di questo obbligo è dunque ragionevole prevedere un costo di costruzione del 10-15% superiore, se paragonato ad edifici analoghi costruiti con standard energetici precedenti. In ogni caso, l’investimento ipotizzato per la Casa del cinema – sempre tenendo conto di interventi analoghi – risulta contenuto e ragionevole. 70 Prossimi passi: Lo studio di fattibilità non è il progetto. Questa fase della procedura permette alla committenza di fissare i vincoli e i limiti che dovranno essere rispettati, al momento di elaborare il vero progetto. Ciò premesso, a livello di analisi preliminare riteniamo che le ipotesi «Blob» e «Movie Box» offrano globalmente i maggiori benefici e i minori svantaggi; perciò, consigliamo alla committenza di assumere questi parametri come base di discussione per la successiva fase di progettazione. Considerando l’importanza urbanistica e culturale di quest’operazione , e tenendo conto che – in ragione dei sussidi pubblici erogati – la realizzazione della Casa del cinema dovrà essere oggetto di un concorso, consigliamo inoltre vivamente alla committenza di scegliere il progetto definitivo e i progettisti attraverso un concorso di progettazione che si sviluppi attraverso due fasi. 71 7 Finanziamento e sostenibilità 73 7.1 Stima dei costi Per il momento possiamo unicamente limitarci ad una stima sommaria dell’investimento richiesto, basandoci sul costo delle varianti: la somma dovrebbe quindi essere compresa tra 27 e 34 milioni di franchi, con possibili variazioni a seconda dei contenuti effettivi della Casa del cinema e delle scelte progettuali. Va segnalato che da questa stima di massima sono esclusi l’acquisizione del terreno e gli oneri per il finanziamento. 7.2 Sostenibilità Nella procedura di pianificazione finanziaria dell’operazione, è stato possibile tenere conto di un contributo molto importante per quanto riguarda l’acquisto del terreno. La città di Locarno, infatti, ha deciso di offrire alla fondazione la particella su cui sorgono le ex scuole comunali senza richiedere alcun pagamento. In proposito va sottolineato come – secondo le indicazioni fornite dall’Ufficio cantonale di stima, in una perizia chiesta appositamente dalla Fondazione – sia possibile quantificare il valore commerciale del fondo in circa 8 milioni di franchi. Considerato questo segnale altamente significativo, la fondazione intende ora chiedere – per il proseguimento dei lavori di progettazione – una corale iniezione di mezzi da parte degli enti locali di tutta la regione, come pure un appoggio economico da parte dell’Ente turistico e delle sue fondazioni (a quest’ultimo proposito, è ovvio che l’importante contributo ipotizzato a partire dal 2011 è legato al ventilato – e quasi da tutti i rami economici ormai approvato – aumento delle tasse di soggiorno, destinato a sostenere attività che siano fonte di generalizzato benessere turistico ed economico). È infine chiaro che una fetta importante del finanziamento spetterà al Cantone, con o senza l’apporto della Confederazione. Fatte queste debite premesse, lo studio di fattibilità è partito dal presupposto che l’investimento complessivo per la ristrutturazione ammonterà in tutto a 30 milioni di franchi. I costi generali – finanziari, amministrativi, eccetera – della fase di progettazione dovrebbero invece attestarsi a circa 1 milione, ripartito tra gli anni 2010 e 2014. 75 Alla luce di queste considerazioni, è quindi possibile elaborare un Piano finanziario che assicuri la sostenibilità di tutta l’operazione. A tale scopo, appare chiaro che nell’immediato – ovvero entro la fine del 2010 – sarà possibile passare dallo stadio di fattibilità al concorso di progettazione, giungendo infine alla scelta di un progetto e di un progettista. L’inoltro della domanda di costruzione e la fase vera e propria della progettazione di dettaglio dovrebbero poi potere avvenire all’inizio del 2011 – al momento in cui gli Enti turistici e gli enti cantonali si saranno chiaramente espressi sulla loro quota di impegno finanziario. Una diversa modalità di azione è inimmaginabile, poiché implicherebbe un massiccio ricorso a finanziamenti bancari; una scelta che potrebbe rivelarsi, con l’andare degli anni, eccessivamente onerosa sia in termini di interessi che di ammortamento. 76 7.3 Piano finanziario 2009 2010 2011-2014 Totale Enti locali Operatori e enti turistici Locarno - apporto straordinario per terreno NPR Altre fonti TI-CH 70.000 20.000 0 0 0 50.000 0 0 450.000 0 6.000.000 5.000.000 7.875.000 0 19.500.000 6.120.000 5.020.000 7.875.000 450.000 19.500.000 Totale entrate 90.000 500.000 38.375.000 38.965.000 Entrate - finanziamenti spese fondazione 2011-2014: v. 2010 x 4 volte Uscite – Costi Studio di fattibilità Consulenti (arch., ing., ecc.) -70.000 0 0 -70.000 Varia -20.000 0 0 -20.000 Totale studio di fattibilità -90.000 0 0 -90.000 Concorso di progettazione Concorso di progettazione, bandi di concorso, giuria, premi, compensi 0 -300.000 0 -300.000 Totale concorso di progettazione 0 -300.000 0 -300.000 Terreno e costruzione Apporto terreno 0 0 -7.875.000 -7.875.000 Costi di costruzione 0 0 -29.700.000 -29.700.000 Totale terreno e costruzione 0 0 -37.575.000 -37.575.000 Fondazione Coordinamento, direzione progetto 0 -50.000 -200.000 -250.000 Cancelleria 0 -30.000 -120.000 -150.000 Promozione 0 -30.000 -120.000 -150.000 Perizia settoriale, consulenze specifiche 0 -40.000 -80.000 -120.000 Informatica 0 -10.000 -40.000 -50.000 Amministrazione, contabilità 0 -10.000 -40.000 -50.000 Revisione 0 -5.000 -20.000 -25.000 Interessi passivi (2% su CHF 250’000) 0 -5.000 -100.000 -105.000 Tasse 0 -1.000 -4.000 -5.000 Altro - riserva 0 -19.000 -76.000 -95.000 Totale spese della fondazione 0 -200.000 -800.000 -1.000.000 Totale uscite -90.000 -500.000 -38.375.000 -38.965.000 Risultato 77 0 0 0 0 8 Calendario 79 Questi sono i tempi ipotizzabili per le varie tappe necessarie a giungere alla realizzazione della Casa del cinema: 8.1 Tappe progettuali e tecniche 2009 2010 2011 2012 2014 autunno gennaio - giugno giugno - novembre novembre - dicembre gennaio - aprile aprile – luglio settembre - marzo aprile aprile maggio Studio di fattibilità Organizzazione concorso architettura Concorso e scelta del progetto Mandato progettisti Progetto di massima Progetto definitivo, domanda di costruzione, preventivo Piani esecutivi, richiesta offerte, delibere Apertura del cantiere Fine dei lavori Inaugurazione Le tappe previste sono da considerare realistiche, a condizione che le decisioni politiche siano prese nei termini programmati. 8.2 Tappe finanziarie 2009 Entro la fine di dicembre viene presentata a Bellinzona la richiesta di finanziamento – sulla base della Nuova politica regionale – per l’investimento di 500 mila franchi previsto nel 2010. 2010 Viene presentata la richiesta di finanziamento a tutti gli enti coinvolti, tenuto conto di come – in primis – il Municipio di Locarno licenzierà il suo messaggio al Consiglio Comunale, così da permettere la cessione alla Fondazione della particella 124 RFD nella forma del diritto di superficie. 81 9 Aspetti potenzialmente problematici 83 In questo paragrafo, prima di passare alle conclusioni dello Studio di fattibilità, verranno presentati e discussi due fattori potenzialmente problematici – in parte già emersi, anche pubblicamente – per la futura Casa del cinema. 9.1 Conflitto con il Centro congressuale di piazza Stazione a Muralto? Da un punto di vista strettamente congressuale, la sala progettata per la Casa del Cinema non può essere considerata concorrenziale, rispetto a quella che sarà l’offerta del centro congressuale di Muralto. Parimenti, non è possibile nemmeno parlare di due strutture complementari; è invece vero il contrario. Le caratteristiche e le modalità d’utilizzo delle due strutture, infatti, saranno assai diverse. Anzitutto, le due sale saranno chiamate a soddisfare esigenze divergenti in termini di spazi e utilizzo. La staticità infrastrutturale di una sala da cinema non potrebbe garantire la flessibilità oggi richiesta ad uno spazio congressuale. Le poltroncine di una sala del cinema, inoltre, devono offrire spazio, visuale e tutto ciò che rientra nel concetto di «comodità»: un concetto, che tuttavia assume un altro significato per chi partecipa a un congresso. Comodità, in questo caso, è poter utilizzare il proprio laptop, collegarsi a internet, poter scrivere, avere spazio per la propria borsa da lavoro, eccetera. Il cinema è luogo di relax, mentre il centro congressuale è un luogo di lavoro. Se da un punto di vista congressuale non è quindi sensato considerare le due strutture complementari, diverso è – come detto – il discorso a ruoli invertiti. Ciò, poiché dal punto di vista cinematografico la sala congressuale potrebbe benissimo, con alcuni semplici e poco onerosi accorgimenti, assumere il ruolo di sala cinematografica temporanea. Ovviamente, se in fase di progettazione saranno immaginati gli interventi tecnici – e in parte strutturali – necessari per ospitare in maniera adeguata delle proiezioni. Da ultimo, è essenziale considerare che un congresso non necessità solo di una sala bensì di ampi spazi collaterali. Per assicurare agli ospiti un alto livello qualitativo, non è essenziale avere solo un palco capiente, ma servono anche uffici, spazi espositivi, sale per riunioni, zone per il catering, aree d’accesso per camion, shuttle bus, taxi… Solo per citare alcuni elementi. In sintesi e conclusione, le due strutture – per quanto possano apparire simili a un primo sguardo superficiale – si differenziano ampiamente per quanto concerne l’utilizzo e la soddisfazione dei rispettivi utenti. L’una non può sostituire l’altra, se non in occasioni particolari e limitate nel tempo. 85 9.2 La Casa del cinema è soltanto l’ennesimo stabile amministrativo? Questo interrogativo merita una chiara e decisa risposta negativa: così non è – e non sarà. La Casa del Cinema non è uno stabile amministrativo, ma l’edificio dove più attività – con il denominatore comune dell’audiovisivo – troveranno la loro sede principale. Di sicuro, il Festival internazionale del Film di Locarno è il principale beneficiario dell’operazione, e nella Casa del cinema potrà gestire al meglio i suoi interessi sia durante la rassegna sia negli altri mesi dell’anno, grazie anche alla sala da 400 posti. Per questa importante struttura, il direttore della fondazione sta trattando anche con attori privati, in modo da assicurare la massima vitalità – durante tutto l’anno – all’edificio. In questi obiettivi di gestione si inseriscono a pieno titolo anche l’archivio-biblioteca del Festival, aperto al pubblico, e gli spazi per la gastronomia, destinati ad arricchire tutto il quartiere. Non va dimenticato, infine, il lavoro che la fondazione sta svolgendo per fare insediare nella Casa del cinema anche altre attività ad alta plusvalenza economica e con rilevanti risvolti turistici. Un ottimo esempio è la Film commission, ma vi sono pure concrete prospettive sul fronte accademico, anche se per il momento non possono ancora essere citate per esteso. In ogni caso, l’intento è di fare della Casa del Cinema un centro riconosciuto a livello cantonale, nazionale ed internazionale – a beneficio di tutta la regione. Ecco perché non ha senso parlare di un mero «alloggio di lusso» – fine a se stesso – per il Festival: si tratterà di un vero e proprio centro di interesse per il cinema, tale da fare di Locarno e del Locarnese il centro cantonale di un settore culturale ed economico riconosciuto tra le priorità per lo sviluppo futuro del Cantone. 86 10 Conclusioni 87 Visto quanto sin qui esposto, il Gruppo di lavoro si permette di presentare la sua conclusione: una conclusione basata su dati come l’esame del sito, delle volumetrie, degli aspetti tecnici, ma anche sui desideri dei vari attori che potrebbero gravitare attorno ad un’area dedicata alle attività cinematografiche e audiovisive. Una Casa del Cinema a Locarno ha una sua giustificazione dal punto di vista degli obiettivi, del sito prescelto, della fattibilità economica. L’operazione sembra inserirsi con assoluta logica nell’ampia visione strategica elaborata per il Locarnese, con ricadute generali per tutto il Cantone. È quindi nostra opinione che – con il concorso di progettazione che si aprirà nel 2010 – vi sarà la possibilità di individuare tutte le migliori scelte operative, così da realizzare un’opera dai molteplici contenuti e tale da dare vita a una rete di relazioni culturali, turistiche ed economiche, con un sicuro beneficio per tutta la regione. Locarno, febbraio 2009 Per la fondazione Casa del cinema Dir. avv. Michele Gilardi 89 Per il GP Casacinema Arch. Fabrizio Gellera Recapito Fondazione Casa del cinema c/o Studio Michele Gilardi Via Stazione 9 6600 Locarno [email protected] www.casadelcinema.ch 90
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