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N. 16 | ANNO XVII | 2 NOVEMBRE 2014 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.it
DE CRISTOFARO:
«ATTENTI
ALL’INTERVENTO
DI PIAZZETTA
DON DIANA»
Jommelli celebrato
dal S. Pietro a Majella
TUMORI,
AL «MOSCATI»
ARRIVA L’ALTA
TECNOLOGIA
Aversa, passa
il Bilancio
senza Tasi
RISTAMPATE
LE OPERE DI
MAGLIOLA,
L’AVVOCATO CHE
STUDIO’ ATELLA
ED AVERSA
L’ex Sindaco
tra i «saggi»
di Forza Italia
IL CASO
Per la «Maddalena» cabina
di regia regionale
LA STORIA
All’ospedale di Aversa
ascensore a rischio infezioni
IL GIORNO DOPO
Ad Aversa finalmente si
beve l’acqua e non si paga
ECCELLENZE
Fefè, un marchio aversano
alla conquista del mondo
DUE SQUADRE, FEMMINILE E MASCHILE, RIPORTANO IN ALTO LA PALLAVOLO
Che Aversa con Corpora ed Exton!
L’EDITORIALE
STORIA NOSTRA
SOMMARIO
Galluccio e
14 Michele
le strade pericolose
Il bonus bebé,
22 un’idea di Giuliano
Via Di Iasi come la
28 Salerno-Reggio?
Abate a capo
42 Pina
dell’AMI
Rossi vince
54 Elisa
il Premio d’Aponte
La Fidapa
62 e il cyberbullismo
PERIODICO DI CULTURA VARIA
DELL’AGRO AVERSANO
Anno XVII n° 16 - 2 Novembre 2014
Direttore Responsabile
Giuseppe Lettieri
Direttore Editoriale
Nicola De Chiara
Coordinamento Editoriale
Vito Faenza
Garante dei Lettori
Franco Terracciano
Fotografie
Nicola Baldieri
Editore
Associazione Dimensione Cultura
Periodico registrato presso il Tribunale
di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998
di Giuseppe Lettieri
Politici sensibili
e premurosi cercasi
N
on siamo di certo rimasti stupiti
dall’approvazione del bilancio
preventivo dell’Amministrazione Sagliocco. I numeri, per quanto
risicati, sono ancora dalla parte del
primo cittadino. Quello che, però, ci
ha lasciati perplessi è il modo in cui
si è svolto il Consiglio comunale, con
il totale e vergognoso silenzio della
maggioranza che, agli emendamenti
proposti dall’opposizione, non motivava il voto contrario ma si limitava
all’alzata di mano per bocciarli, tutti o
quasi! Il buon presidente del consiglio
comunale, Stabile, precisava anche che
il silenzio è un’espressione di democrazia. Ciò potrebbe esser anche vero, ma
noi riteniamo che il non argomentare
le bocciature sia soltanto frutto di una
mancanza di rispetto nei confronti della
città e soprattutto di quei cittadini che
quei consiglieri comunali hanno votati.
Non ci siamo meravigliati di fronte alle
affermazioni di qualche consigliere e di
qualche assessore che, candidamente
,dichiaravano che i cittadini erano grati
all’attuale Amministrazione per quanto
stava facendo, a cominciare dalle tante
opere realizzate. Pensandoci bene, men-
tre ascoltavamo quelle parole, abbiamo
capito che alla faccia tosta non c’è limite. Se qualche consigliere comunale è
convinto che Aversa è come la Svizzera,
di cosa vogliamo più meravigliarci?
Uscendo fuori le mura, leggevamo una
dichiarazione del sindaco di Casal di
Principe, che ha paragonato la sua città
a Firenze, la capitale mondiale dell’arte
rinascimentale. Provocazione? Forse in
quel caso sì, non nel caso aversano. Il
problema è che i nostri amministratori
pare vivano in un altro mondo. Hanno
un distacco dalla realtà cittadina. Sempre più triste, sempre più brutta. Dov’è
la sensibilità dei nostri Amministratori?
Non vi era nessun consigliere o esponente della Giunta a rappresentare la
città di Aversa all’inaugurazione delle
giornate jommelliane presso organizzate dal prestigioso Conservatorio di
San Pietro a Majella. Per fortuna c’era
l’ottimo senatore Romano, che con un
un brillante intervento, ha tenuto in alto
il nome della città.
La Vignetta di Alessio D’Elia
OBAMA PROMUOVE RENZI
Presidente Renzi
per i suoi tanti «nei» tra poco
la chiameremo Vespa!
Redazione
Via Michelangelo, 108 - Aversa (Ce)
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PERIODICO ASSOCIATO
UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
(Con Tessera n. 15558)
L’EDITORIALE
Stai sereno, io a Vespa
l‛ho già superato
da un pezzo!
3
PRIMO PIANO
Il già Sindaco di Aversa nominato coordinatore provinciale di Forza Italia Seniores
Mimmo Ciaramella tra
i «saggi» di Forza Italia
La nomina, firmata dal coordinatore regionale, sen. Domenico De Siano, e dal responsabile
regionale seniores, sen. Sergio Vetrella, è arrivata a conclusione dell’incontro di questi ultimi con
il responsabile nazionale del Movimento Seniores di Forza Italia, sen. Enrico Pianetta
Nicola De Chiara
L’
4
ex Sindaco di Aversa, Mimmo
Ciaramella, il 28 ottobre
scorso, è stato nominato
coordinatore provinciale di Forza Italia
Seniores. La nomina, firmata dal coordinatore regionale di Forza Italia, sen.
Domenico De Siano, e dal responsabile
regionale seniores degli azzurri, sen.
Sergio Vetrella, è arrivata a conclusione
dell’incontro di questi ultimi con il
responsabile nazionale del Movimento
Seniores di Forza Italia, sen. Enrico
Pianetta.
De Siano e Vetrella, nel ringraziare Ciaramella per la disponibilità dimostrata,
hanno espresso “la certezza che il suo
lavoro darà senz’altro un significativo
impulso all’analisi ed alla identificazione di proposte operative a vantaggio dei
seniores”. Piena soddisfazione è stata
manifestata anche dal Commissario
provinciale sen. Sarro per la nomina
“dell’amico Mimmo Ciaramella che,
Mimmo Ciaramella
grazie alle sue competenze professionali
e forte dell’ottima attività amministrativa messa in campo per un decennio alla
guida della città di Aversa, sicuramente
saprà fare bene alla guida del gruppo di
saggi e degli azzurri e delle azzurre che
possono vantare maggiore esperienza in
termini di militanza, attività ed impegno
nel percorso politico sin qui compiuto da Forza Italia”.
Mimmo Ciaramella entra a pieno
titolo nel coordinamento provinciale del partito. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per esprimergli
gli auguri di buon lavoro e l’ex
Sindaco non si è sottratto ad alcune
nostre domande.
“Dottore Ciaramella - gli abbiamo
chiesto - noi abbiamo parlato sul
numero scorso della sua eventuale
nomina a coordinatore cittadino.
E lei oggi ci sorprende addirittura
con un incarico di livello provinciale. Cos’è successo?”. “Voglio
ringraziare i miei ex “discepoli”,
evidentemente hanno convinto De
Siano e Sarro che una mia eventuale
nomina a coordinatore cittadino sarebbe
stata riduttiva rispetto alle mie capacità
politiche e di mediazione. A parte gli
scherzi, le dichiarazioni dei consiglieri
comunali di Forza Italia non mi hanno
meravigliato perché la lunga esperienza
La nomina di Ciaramella primo passo per fare chiarezza in Forza Italia?
L’armata Brancaleone ad un bivio
I
l problema politico serio di Aversa.
Forza Italia con le sue diverse anime che alla fine non ha un’anima
e i suoi diversi desideri, tanti quanti
ne sono i componenti. Lo abbiamo
scritto più volte, ma siamo costretti a
tornarci sopra praticamente ad ogni
episodio importante che avviene nello
scenario politico cittadino. Siamo di
fronte ad un partito che tra vecchi e
nuovi adepti, conta dodici o tredici
consiglieri comunali. Praticamente la
maggioranza in Consiglio comunale,
tenuto conto che Imma Lama, Paolo
Galluccio e i due Udc Orlando de
Cristofaro e Augusto Bisceglia sono più
dentro che fuori.
Siamo di fronte ad un soggetto politico
che dovrebbe dettare l’agenda della
città, che dovrebbe disegnare l’Aversa
del futuro, che dovrebbe dire al sindaco:
qui si fa quello che diciamo noi. Ci troviamo, invece, di fronte ad una vera e
propria armata Brancaleone dove ognuno va avanti per cercare di raggiungere,
di concretizzare i propri desiderata che,
bisogna riconoscerlo, non sempre sono
di natura collettiva. In gioco ci sono gli
interessi più disparati, quasi sempre
interessi spiccioli che fanno perdere
di vista il perché si dovrebbe essere
consiglieri comunali. E quando non ci
sono gli interessi a guidare le decisioni,
ci sono i rancori incrociati che, forse,
anzi senza forse, sono peggiori e più
bloccanti dei primi.
Oggi Forza Italia non riesce ad avere
una leadership unica e riconosciuta da
tutti. La nomina di Mimmo Ciaramella
è il primo passo per fare chiarezza, ma
ne vedremo ancora delle belle.
Nicola Rosselli
PRIMO PIANO
alla guida di Aversa mi ha convinto che
in politica la gratitudine è merce rara”.
“Forse farà a meno della gratitudine, ma
l’esperienza è contata in questo incarico
prestigioso e di forte responsabilità”
- aggiungiamo. “Debbo ringraziare il
coordinatore provinciale Carlo Sarro risponde Ciaramella - che è stato capace,
nei vari incontri che ho avuto con lui, di
convincermi a ridiscendere in campo per
aiutare il partito ad uscire dall’impasse e
non solo ad Aversa”. E quando gli chiediamo quale sarà la prima azione che realizzerà, Ciaramella aggiunge: “So che
il partito mi ha affidato un compito non
facile. I seniores, infatti, rappresentano
nella nostra provincia una grandissima
fetta dei nostri elettori. Ma vanno organizzati Comune per Comune. Perciò il
mio primo atto sarà quello di nominare
«So che il partito mi ha
affidato un compito non
facile. I seniores, infatti,
rappresentano nella nostra
provincia una grandissima
fetta dei nostri elettori. Ma
vanno organizzati»
i responsabili locali”. L’obiettivo era ed
è quello di risvegliare dal …torpore un
partito che ha fatto cose grandi ad Aversa ma che ormai, da tempo, è in apnea.
Mimmo Ciaramella, che nell’incontro
di sabato 25 ottobre si era rammaricato
di non essere mai stato invitato ad una
riunione di partito negli ultimi due
anni, si presenterà al bis di giovedì 30
ottobre, mentre saremo in stampa, con
nuove motivazioni che arrivano dalla
prestigiosa nomina. Nei fatti la riunione
del partito ha sancito una vera e propria
scissione in seno a Forza Italia normanna, sulla scia di quanto accaduto nel Pd
a livello nazionale, con il partito diviso
in due, minoranza con la Cgil in piazza
e maggioranza alla “Leopolda” con
Renzi. Solo che ad Aversa a governare
è la minoranza, visto che Luciano, Tozzi
e company arrivano a malapena al 25
per cento di quanto riscosso dal partito
nelle Amministrative, mentre la vera
maggioranza azzurra (con oltre il 75
per cento dei voti) sta all’opposizione.
Magie nostrane alle quali metterà presto
mano proprio Ciaramella?
5
IL CASO
Il sindaco Peppe Sagliocco chiama in causa direttamente Caldoro e la Regione si mobilita
Per la «Maddalena» cabina
di regia a livello regionale
L’obiettivo che avrebbe guidato Sagliocco verso questo approdo sarebbe, a quanto pare, soprattutto di
natura finanziaria: nessuno, tanto meno i privati, ha la disponibilità economica necessaria per il
completo recupero del complesso della Maddalena. Si punta così al piano regionale 2014-2018
Nicola Rosselli
S
6
arà una cabina di regia a livello
regionale a decidere il destino
del complesso della Maddalena.
Il tutto non prima di aver ascoltato
rappresentanti degli altri enti locali
(Provincia compresa), di associazioni,
esponenti del mondo culturale e politico. A mettere questo punto fermo
l’incontro, organizzato dal governatore della Regione Campania Stefano
Caldoro al quale il sindaco di Aversa
Giuseppe Sagliocco si era direttamente
rivolto all’indomani della notizia della
pubblicazione dell’avviso pubblico con
il quale l’Asl di Caserta, proprietaria
del complesso che ospitava l’ospedale
psichiatrico, intendeva verificare se vi
fossero manifestazioni di interesse per
il recupero.
A rendere nota la circostanza lo stesso
primo cittadino che ha sottolineato come
sin dal primo momento abbia cercato
di trasferire l’intera vicenda al giusto
livello di attenzione non solo dando vita
ad un interessante Consiglio comunale
aperto sull’argomento, ma anche rivolgendosi direttamente a Caldoro.
«Il mio intento - ha dichiarato Sagliocco - era ed è quello di coinvolgere
direttamente la regione Campania nella
vicenda. Questo percorso intrapreso,
che ci vedrà nuovamente intorno al
tavolo tra quindici giorni, è la migliore
risposta anche alle polemiche strumentali sempre in agguato. L’amministrazione comunale da me presieduta
non si sottrae all’impegno di disegnare
il futuro di questo complesso e della
città, anzi ne rivendichiamo il diritto a
decidere nell’interesse della collettività
aversana».
Oltre al primo cittadino normanno, alla
Aversa, la chiesa della Maddalena nelle attuali condizioni di abbandono
«Il mio intento - ha dichiarato
Sagliocco - era ed è quello di
coinvolgere direttamente la
regione Campania nella
vicenda. La problematica
della Maddalena va risolta»
riunione erano presenti anche Paolo
Menduni, Direttore generale dell’Asl
Caserta, Ferdinando Romano, capo del
Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali presso Regione Campania,
il Direttore generale dell’Assessorato
regionale alla Sanità, Mario Lasco, e il
responsabile del Dipartimento e bilancio
che ha anche la gestione del patrimonio,
Salvatore Varriale.
L’obiettivo che avrebbe guidato Sagliocco verso questo approdo sarebbe,
a quanto pare, soprattutto di natura finanziaria: nessuno, tanto meno i privati,
ha la disponibilità economica necessaria
per il completo recupero del complesso
della Maddalena. Da qui la necessità
di dare vita ad una cabina di regia che
partorisse un progetto complessivo di
riutilizzo che tenga conto degli interessi
pubblici rappresentati dagli enti locali
interessati: Regione, Provincia e Comune in primo luogo, senza tralasciare
le due facoltà universitarie cittadine.
Primo passo verso questo obiettivo
dichiarato l’inserimento di quanto dovrà
essere realizzato nel piano regionale per
il quinquennio 2014 – 2018.
In questo primo incontro, i dirigenti
regionali hanno anche sgomberato il
campo dall’ostacolo rappresentato dalla
previsione della Legge Basaglia (quella
che ha chiuso i manicomi) di utilizzare
il ricavato della vendita degli immobili
che li ospitavano alla psichiatria. Per
la Regione, infatti, non è necessario
venderli, ma anche solo utilizzare, ad
esempio, quanto risparmiato per fitto
scuole, che andrebbero ospitate alla
Maddalena, per la psichiatria.
AVERSA
Sagliocco supera lo scoglio del Bilancio. Con Guido Rossi vediamo le novità approvate
Tasi? No, Imu seconde case
L’Amministrazione non applica né ai proprietari di prima abitazione né a quelli di altri immobili né
tantomeno agli inquilini la Tasi. Invariata, al valore minimo, anche l’addizionale comunale Irpef
Nicola Rosselli
milioni per l’IMU sulla prima
abitazione che ha costretto, la
nostra Amministrazione, ad
applicare, in sostituzione della
TASI, introdotta dal Governo
Renzi, l’aumento dell’aliquota
IMU sulle seconde abitazioni.
B
8
ilancio 2014 approvato ad
Aversa con 14 voti favorevoli e
11 contrari. Un chiaro segnale
politico: il sindaco Giuseppe Sagliocco
continua ad andare avanti per la sua
strada e lo farà, a questo punto, sino alla
fine del suo mandato. Ma, a proposito di
bilancio, è anche importante spulciare,
per quanto possibile l’importante atto
di programmazione contabile. Noi
tentiamo di farlo attraverso la relazione
presentata in Consiglio dall’assessore al
ramo Guido Rossi.
“Il Bilancio – afferma l’assessore rispetta in via previsionale il Patto di
Stabilità, rileva equilibrio tra le poste
in Entrata e quelle in Uscita, ha parere
favorevole dell’Organo di Revisione
interno dell’Ente”. Rispettate “le
politiche di contenimento della spesa
Guido Rossi
pubblica attraverso le quali si è riusciti
a far fronte alla sempre più pressanti
riduzioni delle rimesse statali, ulteriormente aggravate, per quest’anno, dal già
noto mancato gettito per oltre € 3,150
LE ENTRATE
L’Amministrazione Sagliocco
non applica, né ai proprietari
di I abitazione, né a quelli di
altri Immobili, né tantomeno
agli inquilini la TASI. Lascia
invariata, al valore minimo,
l’addizionale comunale IRPEF
e non intacca i tributi minori
(TOSAP e Pubblicità)”. Le principali
Entrate previste per l’anno 2014,
necessarie a finanziarie le spese di
funzionamento dell’Ente e quelle necessarie ad assicurare i servizi ai cittadini
AVERSA
sono rappresentate principalmente da:
previsione incasso IMU II abitazione,
TOSAP, tassa sulla Pubblicità, pubbliche affissioni, Sanzioni per Infrazioni
codice della strada, incasso da condoni
vari, Canoni Fiere settimanale e Mercato ortofrutticolo, utilizzo rete del
metano. “L’Amministrazione comunale
– ha affermato l’assessore Guido Rossi
- è molto attenta alle opportunità offerte
dal POR regionale, monitora i Bandi
regionali, statali e finanche europei per
attingere fondi che arrivino a consentire
attività che oggi, a seguito della riduzione delle rimesse statali, non sono più
possibili”.
IL SOCIALE: I PROGETTI
Il Comune di Aversa è soggetto capofila dell’Accordo di partenariato per
la costituzione di una Rete territoriale
per le politiche di genere, che prevede
l’erogazione di servizi di assistenza
ai lavoratori dipendenti, autonomi e/o
imprenditori con figli minori di anni tre
e/o con familiari bisognosi di cura ed
assistenza alla persona; attività di sensibilizzazione sulle tematiche delle pari
opportunità e, ancora, la realizzazione,
sul territorio, di interventi volti a favorire la creazione di impresa al femminile.
IL PATRIMONIO: LE SCELTE
Si è avviato un attento processo di analisi, censimento e valorizzazione dell’intero patrimonio. Bisogna risaltare le
potenzialità strutturali e funzionali degli
edifici e delle aree comunali presenti sul
territorio fino ad arrivare, se necessario,
anche a scelte coraggiose, che potrebbero prevedere la creazione di un apposito
fondo immobiliare (o l’eventuale parte-
Avviato anche un attento
processo di censimento
e valorizzazione dell’intero
patrimonio comunale.
Si valuta anche la
«dismissione» degli immobili
cipazione ad uno preesistente) forme di
P.P.P. per la gestione di uno o più beni o
anche l’eventuale dismissione”.
Relativamente agli Immobili di San
Lorenzo, problema atavico, spina nel
fianco di tutte le amministrazioni, si
è avviato un attento monitoraggio sui
soggetti occupanti gli stessi immobili.
Si è censiti i titolari di contratto e coloro
i quali non hanno ancora regolarizzato
la loro occupazione. Si è provveduto a
notificare ai morosi l’invito a regolarizzare la loro posizione.
L’amministrazione comunale ha già
colto, e continuerà a farlo anche in
futuro, l’opportunità prevista in tema di
federalismo demaniale, dal così detto
Decreto del fare, acquisendo a patrimonio comunale, a costo zero, dell’area,
al confine con il Comune di Carinaro,
da destinarsi a pista di atletica e di un
ulteriore appartamento, di pregio, persistente in Via Roma.
TASSA RIFIUTI
La TARI si diversifica tra utenze
domestiche ed utenze non domestiche.
Entrambe le categorie dovranno farsi
carico della copertura dell’intero costo
di gestione dei rifiuti sul territorio
aversano in maniera proporzionata alla
quantità di rifiuti prodotta e certificata
dall’Ufficio Igiene del Comune di Aversa. Una politica di contenimento dei
costi e di razionalizzazione della spesa
pubblica, applicata anche al settore
dei rifiuti, determina per il terzo anno
consecutivo una riduzione delle tariffe
TARI applicate agli aversani.
9
SANITA’
Centro di Salute Mentale nel caos e il Direttore del Dipartimento, Carizzone, ha un’idea
«Fuori il Consultorio
dentro la Salute Mentale»
Antonio Arduino
F
10
uori il Consultorio materno infantile, dentro il Centro di salute
mentale. Potrebbe essere questa
la soluzione al problema nato per il
Centro di salute mentale trasferito, per
ragioni di riduzione degli affitti sostenuti all’Asl Caserta, da Palazzo Orabona
di piazza Fuori Sant’Anna uno stabile
in locazione, in una sede provvisoria
realizzata in un corridoio dell’edificio
di viale Europa di proprietà dell’azienda che ospita il Consultorio materno
infantile, la Dietologia e la Psichiatria
infantile.
Una sistemazione provvisoria, inadeguata a garantire all’utenza i servizi
offerti dal Csm, come verificato da
un controllo dei Nas che ne dispose la
chiusura, obbligando l’azienda all’esecuzione di alcuni lavori considerati
sufficienti a metterla in funzione come
ambulatorio, in attesa della ristruttu-
L’ex sede del Centro di Salute Mentale
razione dell’edificio confinante, sede
dismessa da anni dell’ufficio sanitario
di Aversa, da realizzare con una spesa
di circa 600 mila euro, già nelle cassa
dell’Asl Caserta quale parte della
vendita al Comune di Aversa del padiglione “Leonardo Bianchi” dell’ex
ospedale psichiatrico. Malgrado la gara
sia stata bandita da mesi, ancora non
sarebbe stata espletata per una presunta
carenza di personale tecnico deputato
all’incombenza, creando un problema
di assistenza a migliaia di pazienti che
afferiscono al Csm sia da Aversa che dai
comuni dell’agro e da quelli del nord
napoletano per l’impossibilità di garantire assistenza 24 ore su 24 e terapie
occupazionali-riabilitative.
Una situazione insostenibile che potrebbe avere soluzione in brevissimo tempo
se venisse realizzato il cosiddetto piano
B avviato dal direttore del dipartimento
di salute mentale aziendale Luigi Carizzone che con una nota trasmessa ai
Direttore generale e sanitario dell’Asl
Caserta e al direttore sanitario del
distretto di Aversa ha chiesto che venga
ridato alla salute mentale quello che era
stato realizzato per la salute mentale
cioè la struttura polifunzionale che oggi
ospita il Consultorio materno infantile,
trasferendo quegli ambulatori nei locali
vuoti presenti nei due edifici direzionali
dell’ex Asl Caserta 2 di via Santa Lucia
che sono disponibili immediatamente.
«De Curtis», stalli di sosta per diversamente abili e carenze di controlli
Ci affidiamo alla sensibilità di Olga Iorio
P
rotestano le mamme dei ragazzi
diversamente abili affetti da difficoltà motorie che frequentano
la sede di viale Kennedy dell’istituto
comprensivo “Antonio de Curtis”.
Lamentano l’insufficienza dei controlli
da parte della polizia municipale che
dovrebbe garantire il rispetto del
divieto ad occupare gli spazi di sosta
destinati alle autovetture dei diversamente abili predisposti ai due ingressi
della scuola. Sei stalli di sosta che, con
qualche rarissima eccezione, vengono
regolarmente occupati dalle autovetture di cittadini non aventi diritto.
Un problema creato certamente dalla
carenza di senso civico da parte di chi
per lasciare l’auto il più vicino possibile all’ingresso dell’istituto, non si
preoccupa di ledere il diritto ad una vita
meno complicata di chi ha seri problemi
quotidiani di disabilità. Cosicché ragazzi che avrebbero necessità di raggiungere l’ingresso della scuola senza dover
superare gli ostacoli rappresentati da un
attraversamento stradale, dalla presenza
di auto in transito o, semplicemente,
dalla calca creata da studenti e accompagnatori che si affollano al cancello
d’ingresso aspettandone l’apertura,
sono costretti a percorrere tratti di
strada brevi ma lunghissimi, per chi ha
problemi di mobilità, per raggiungere
l’entrata della scuola.
Un problema per le mamme costrette
a sollecitare accompagnatori, talvolta
poco amichevoli, perché liberino gli
spazi dedicati a chi purtroppo è affetto
da disabilità, sostenendo spesso una
vera battaglia che, però, altrettanto
spesso è senza successo. Cosicché
sono costrette a rivolgersi alla polizia
municipale, quando presente perché,
per carenza di personale, non sempre
i vigili urbani sono in grado di assicurare il servizio presso questa scuola.
Il problema potrebbero essere risolto
semplicemente se la dirigente scolastica della “de Curtis” le autorizzasse ad
entrare con le autovetture nell’ampio
spazio interno dell’istituto per il
tempo necessario ad accompagnare e
prelevare i figli, così come accade nei
giorni di pioggia. Una speranza che
trasmettiamo alla dirigente confidando
nella sua sensibilità di donna.
Antonio Arduino
L’INTERVISTA
Abbiamo incontrato il presidente provinciale dell’Ordine degli Architetti, Enrico De Cristofaro
«Attenti all’intervento
in piazzetta don Diana»
Lavori pubblici in corso e progettati ad Aversa, programmazione urbanistica, un’intervista senza peli
sulla lingua al professionista aversano che boccia gli interventi messi in atto dall’Amministrazione:
«Sono tutti da rivedere, ma mi lasciano sconcertato le dichiarazioni di Barbato su via Di Iasi»
Nicola De Chiara
N
12
erosubianco ha incontrato il
Presidente dell’Ordine degli
Architetti di Caserta, Enrico
De Cristofaro, per una riflessione sulla
politica urbanistica dell’Amministrazione comunale e sui lavori pubblici che si
stanno realizzando ad Aversa.
Architetto, un suo giudizio complessivo sui lavori in corso ad Aversa.
Rimango sconcertato rispetto alle dichiarazioni rese dall’assessore ai Lavori
Pubblici, Elia Barbato, in riferimento
ai lavori di via Vito Di Iasi. Mi sembra
assurdo che l’assessore possa parlare
di riprogettare l’intervento dopo che i
lavori sono stati progettati da un ufficio
tecnico comunale, andati in appalto ed
esaminati da un’apposita Commissione
e validati dal responsabile del procedimento. L’assessore è stato chiamato in
causa dalla Consulta dei disabili che ha
fatto rilevare che i cosiddetti “scivoli”
non sono stati realizzati a norma. In
particolare, preciso che, avendo personalmente fatto un sopralluogo, invitato
da molti cittadini e da diversi professionisti, ho notato che non solo le rampe
non sono a norma per la pendenza molto
ripida ma alcune di esse terminano negli
spazi destinati a parcheggio, cosa tra
l’altro vietata dal Codice della Strada.
A proposito di via Di Iasi, sembra che
ci sia qualche problema anche sul
versante pista ciclabile. Non è così?
Sicuramente anche la pista ciclabile
non è a norma sia per l’uso dei materiali sia per il suo posizionamento. Ma
dico di più: è inaccettabile l’intervento
complessivo sia per quanto attiene i
materiali usati sia per la progettazione.
Sarebbe stato meglio, a questo punto,
sistemare la pavimentazione esistente
investendo solo in panchine, cestini get-
Enrico De Cristofaro
tacarta e curando il verde preesistente.
Almeno si sarebbe evitato un enorme
spreco di risorse economiche a favore di
altre esigenze della collettività.
Secondo lei come si ripara a tutto
questo?
Certamente non con la riprogettazione
come sembra sostenere l’ing. Barbato,
anche perché è vietata dalle normative
vigenti. Secondo me bisogna, invece,
procedere, prima dell’ultimazione dei
lavori, ad eliminare i disagi rappresentati sia dai disabili sia dai cittadini.
Di chi sono, secondo lei, le responsabilità?
Sicuramente di chi ha redatto il progetto
e di tutti coloro che, a vario titolo, sono
coinvolti nella validazione e nell’assegnazione della gara. Oltretutto l’Amministrazione, per garantire l’efficienza
dei lavori, ha provveduto a sostituire i
direttori dei lavori con altri professionisti scelti a sua assoluta discrezione.
Per quanto concerne l’attività urbanistica, il Comune ha sempre parlato
di condivisione e di confronto. Ma lei
si sente coinvolto?
Purtroppo bisogna stigmatizzare con
forza il comportamento del Comune che,
mentre professa principi di “democrazia
urbana” e di “urbanistica partecipata”,
nei fatti evita il confronto con la città e
con le categorie professionali, ma tutto
ciò sta producendo danni dal punto di
vista urbanistico, di decoro urbano ed
economico le cui conseguenze saranno
subite dalle generazioni future.
Ci faccia degli esempi.
Ce ne sono molti: piazzetta don Diana,
piazza Marconi, piazza Crispi, via
Castello, piazza Normanna, cimitero,
P.U.C., via Roma, via Olimpico, Sagrati
delle cento chiese, gazebo e standard
comunali; tutti interventi da rivedere,
che meritavano e meritano l’attenzione
e la condivisione.
A quali di questi si può ancora porre
rimedio?
A mio avviso a tutti. In particolare,
però, mi preoccuperei dell’intervento
in piazzetta don Diana che sconvolge
l’assetto urbanistico del centro storico,
interrompe l’attraversamento da est ad
ovest della città ed elimina parcheggi
preziosi. All’assessore all’Urbanistica,
arch. Migliaccio, ci siamo rivolti più
volte per chiedere interventi partecipati.
Ma gli impegni assunti dall’assessore
e dall’Amministrazione sono stati disattesi, vedi il P.U.C. La sua redazione,
mentre si propendeva per un bando pubblico, che sarebbe stato attrattore anche
di professionalità internazionali, è stata
affidata al responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Non si capisce come un
ufficio, a detta dell’Assessore, oberato di
lavoro che non riesce neanche a smaltire
l’attività ordinaria, vedi la mancanza di
controlli, possa redigere uno strumento
urbanistico programmatico così importante e impegnativo che muterà l’assetto
urbanistico e socio-economico della
città di Aversa, in maniera profonda,
almeno per i prossimi dieci anni.
SOCIETA’
Sicurezza urbana, le reazioni di Vescovo, Sindaco e politica agli ultimi espisodi di violenza
Un malessere sociale
difficile da debellare
La scorsa settimana, in un solo giorno, tre casi: l’aggressione a due impiegati dell’Inps da parte di
un 60enne di Lusciano e ad una 15enne da parte di un balordo, oltre che l’ennesima zuffa in
piazza Municipio tra giovanissimi. Spinillo: «E’ necessaria una maggiore attenzione all’Uomo»
Nicola Rosselli
«C’
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è da rilevare con
tristezza la nostra
incapacità di essere
civili, di essere partecipi della realtà in
maniera serena». Il vescovo di Aversa
Angelo Spinillo commenta gli episodi
di violenza continua che si stanno verificando nella città normanna. Episodi
non circoscritti, oramai, alla sola movida, ma da far risalire ad un malessere
sociale che si sta sempre più acuendo.
La scorsa settimana in un solo giorno,
tre casi: l’aggressione a due impiegati
dell’Inps da parte di un 60enne di Lusciano e ad una 15enne da parte di un
balordo, oltre che l’ennesima zuffa in
Anche ad Aversa i giovani sono fuori controllo
Michele Galluccio ha individuato le strade più pericolose di Aversa
«La sicurezza stradale non è un optional»
«L
a
sicurezza
stradale
non è un optional». Era
questo il messaggio di
alcuni emendamenti presentati dalle
opposizioni al Bilancio comunale e sonoramente bocciati dalla maggioranza
ad Aversa. Abbiamo incontrato il consigliere comunale Michele Galluccio
(nella foto) che, nei giorni scorsi, ha
redatto una vera e propria “lista della
vergogna”, individuando le strade di
Aversa più pericolose.
Consigliere, come le è venuta l’idea
di mettere «nero su bianco» un elenco tanto grave quanto importante?
Il mio obiettivo era quello di dare
una mano all’Amministrazione, peccato che non sia stato recepito, come
sempre, e di conseguenza gli emendamenti, che invitavano la maggioranza
a destinare gran parte di quel milione
e ottocentomila euro, destinato alla
manutenzione delle strade cittadine, a
mettere in sicurezza le strade più pericolose, sono stati respinti.
Come ha individuato le strade più
pericolose?
Il lavoro è partito in Commissione
Contenzioso: studiando le centinaia di
richieste di risarcimento danni degli
ultimi tre anni, sono state individuate
le strade nelle quali maggiormente gli
automobilisti possono essere coinvolti
o provocare degli incidenti e i cittadini
subire dei danni. Poi i dati emersi in
Commissione sono stati incrociati con
quelli della polizia municipale. Da tutto
ciò è risultato che le strade più pericolose sono via Atellana, via dell’Archeologia, via Pastore, via Nobel, via
Cirigliano, via ex Alifana che collega
via Belvedere con via Pastore
Allora, consigliere, è d’accordo
con l’Associazione Vittime della
Strada e cioè
che ad Aversa si
fa poco o niente
per la sicurezza
stradale?
E come potrei
non esserlo. Il
Comune paga i
danni
provocati
dagli incidenti stradali che avvengono
sulle arterie cittadine senza investire
in sicurezza che significa sia mettere
in sicurezza quelle strade sia sensibilizzare i cittadini, in particolare i
giovani, al rispetto delle norme del
Codice della Strada.
Geppino De Angelis
SOCIETA’
piazza Municipio tra giovanissimi.
«E’ chiaro - ha continuato il pastore
aversano - che non possiamo non
stigmatizzare questo fenomeno ed
essere propositivi di rapporti nuovi.
E’ necessaria una maggiore attenzione
all’Uomo. Questa violenza è il sintomo
di chi cerca l’affermazione di se stesso
non attraverso il rispetto dell’altro, ma
solo con prepotenza negando il diritto
degli altri di vivere, anzi, convivere in
pace».
Sulla stessa falsariga il primo cittadino
di Aversa Giuseppe Sagliocco che ha
dichiarato: «C’è nel Paese un malessere
sociale diffuso, dal quale anche Aversa
non si sottrae. L’Agro Aversano e l’hinterland settentrionale della provincia di
Napoli gravitano, per una serie di servizi, sulla nostra città. I mali di queste
zone, la crisi economica e la perdita
dei valori, tutto questo e altro ancora si
riverbera in questo grande contenitore
che è Aversa. Martedì abbiamo avuto
gesti inconsulti, drammi come quello
del giovane suicida, l’aggressione ai
dipendenti dell’Inps e quella in via di
Jasi ai danni di una ragazzina. Siamo
di fronte alla diverse sfaccettature di un
malessere globale che si riversa, inevitabilmente, nelle strade della città. Nel
caso dell’Inps, ad esempio, si registrano
reazioni di persone che si aspettano la
definizione di pratiche per cercare di
avere un po’ di ossigeno finanziario e
qualsiasi tipo di ritardo, anche legittimo,
a causa dell’esasperazione, anche se
non dovuta al comportamento degli impiegati dell’ente previdenziale, genera
reazioni violente».
«Gli ultimi fatti di cronaca, che hanno
interessato varie zone della città - ha
dichiarato da parte sua il consigliere comunale del Partito Democratico Marco
Villano - dimostrano come sia necessario un cambio di passo nell’approccio
alla sicurezza urbana. Quando si parla
di questa problematica la classe politica
non può più limitarsi ai proclami e ai
provvedimenti spot. Troppe volte via
Seggio è stato il capro espiatorio per
distogliere l’attenzione da un fenomeno
complesso che interessa tutta la città. E’
ora di studiare di concerto con autorità
e forze dell’ordine un serio programma
per garantire il pattugliamento costante
del territorio, al di fuori cioè di quello
che viene comunemente chiamato fenomeno movida».
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LA NOTIZIA
In arrivo all’ospedale di Aversa un acceleratore lineare per combattere i tumori
Tumori, in arrivo la
radioterapia più avanzata
Per i malati oncologici dell’intero territorio, tristemente noto come «Terra dei Fuochi», si aprono
prospettive di guarigione fino a oggi impensabili senza i cosiddetti «viaggi della speranza» o
ricorrendo a costosissime cure a pagamento. Molte le forme tumorali che si potranno distruggere
Giuseppe Cristiano
L
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tumori cerebrali, cancro
del polmone e vari tumori
addominali. Consentirà
la somministrazione di
radiazioni
d’intensità
nettamente
superiore
rispetto
a
quelle
convenzionali. Il LINAC
(LIN-ear AC-celerator)
del «Moscati» sarà un
acceleratore lineare per
radioterapia in grado di
produrre fasci di elettroni
e di fotoni (generati da
una sorta di “cannone”
chiamato “electron gun”)
che,
opportunamente
collimati meiante un
sistema di tracking ottico,
saranno “sparati”, in
modo super preciso e da
angolazioni diverse, solo
o scorso dieci settembre
l’Azienda Sanitaria Locale di
Caserta ha pubblicato sul suo
sito Aziendale un avviso pubblico
avente per oggetto: “Manifestazione
d’interesse per l’individuazione di
soggetti interessati all’espletamento
del servizio full risk di diagnosi e
radioterapia con LINAC presso i locali
dell’Ospedale Moscati di Aversa”.
In pratica l’ASL Caserta con tale
atto intende individuare le imprese
interessate a fornire un servizio di
diagnosi e radioterapia, mediante
l’utilizzo di un acceleratore lineare, in
base ad un contratto che garantisca una
regolare manutenzione, fornendo un
livello di efficienza costante nel tempo.
Trattandosi, infatti, di una macchina ad
altissima tecnologia, in grado di salvare
Un moderno acceleratore lineare
centinaia di vite umane, assicurare
un’operatività senza interruzioni vuol
di natura vascolare del cervello come,
dire salvare molte più persone.
ad esempio, le malformazioni arteroIl LINAC è un gioiello della tecnologia,
Chi, purtroppo, è ammalato venose. Purtroppo non potranno curare
del costo di circa due milioni di euro, in
di tumore al cervello avrà tutti i tipi di tumori del cervello. La ditta
grado di portare a termine trattamenti di
finalmente a disposizione un che si aggiudicherà il servizio dovrà
terapia stereotassica e tradizionale. centro pubblico, ad altissima fornire le attrezzature, le apparecchiature
Per i malati oncologici dell’intero
tecnologia, in grado di elettromedicali, il personale sanitario e
territorio, tristemente noto come “Terra
erogare le cure più avanzate tecnico specialistico. All’Asl Caserta,
dei fuochi”, si aprono prospettive di
invece, spetterà la messa a disposizione
guarigione fino a oggi impensabili senza
di locali adeguati e di ulteriore
i cosiddetti “viaggi della speranza”
personale sanitario, come pure l’attività
o ricorrendo a costosissime cure a sulle cellule tumorali, lasciando intatte di controllo, verifica, valutazione
pagamento.
le cellule sane.
e
consulenza
degli
specialisti
Chi, purtroppo, è ammalato di tumore al I vantaggi per i pazienti saranno subito oncologici e dei tecnici. Le entrate
cervello avrà finalmente a disposizione evidenti. In diversi casi sarà sufficiente per la ditta saranno rappresentate da
nel nostro territorio un centro pubblico, una sola seduta di trattamento, della una percentuale sulle tariffe vigenti
ad altissima tecnologia, in grado di durata di quattro o cinque ore, per riconosciute dalla Regione Campania. I
erogare le cure più avanzate nel campo distruggere alcune delle più diffuse vantaggi per l’Asl, oltre a quelli di tipo
della radioterapia.
tipologie di tumore cerebrale.
sanitario, consisteranno nel risparmio
La radiochirurgia stereotassica del La macchina sarà utilizzata anche per dei due milioni di euro necessari per
P.O. di Aversa sarà in grado di trattare: un certo numero di patologie benigne l’acquisto della macchina.
LA STORIA
«Striscia la Notizia» potrebbe tornare a fare visita all’ospedale «Moscati» di Aversa
Ascensori a rischio infezioni.
Il personale ha paura
Uno dei due ascensori utilizzati dagli operatori sanitari è fermo da mesi. Dell’altro si continua a fare
un uso «promiscuo» che per il personale favorirebbe la trasmissione di malattie: si impiega sia per
trasportare i malati nei reparti sia i morti in sala mortuaria e anche per vitto, rifiuti e panni sporchi
Antonio Arduino
D
18
opo aver aperto la strada
all’arrivo dei Nas che nel 2008
disposero la chiusura delle sale
operatorie, inaugurate il 9 ottobre scorso, “Striscia la Notizia” potrebbe tornare a fare visita all’ospedale Moscati.
Il motivo è una segnalazione trasmessa
alla redazione del telegiornale satirico
di Canale 5 dal personale del nosocomio relativa al cattivo funzionamento
degli ascensori utilizzati dagli operatori
sanitari provvisti di apposita chiave.
Due ascensori impiegati per trasportare
di tutto: dagli ammalati trasferiti dal
Pronto Soccorso alle stanze di degenza
o da queste ai diversi servizi del presidio
per essere sottoposti ad interventi o controlli, agli ammalati deceduti che vanno
trasportati dal posto letto occupato alla
sala mortuaria, al vitto, alla biancheria
sia sporca che pulita, ai rifiuti. Un uso
promiscuo che, per il personale sanitario, favorirebbe la trasmissione di malattie o l’aggravamento di quelle già in
atto. Una promiscuità già segnalata nel
servizio di “Striscia la Notizia” andato
in onda nel 2008 in cui si evidenziava
l’uso di quegli ascensori per trasportare
i neonati dal nido, posto al quarto piano
dell’ospedale, alle mamme ricoverate al
secondo piano in ginecologia.
Dopo sei anni il problema dell’uso promiscuo non solo rimane ma si complica
perché, come segnalato dagli operatori
sanitari, dei due ascensori ce n’è solo
uno in funzione. Cosicché non sarebbe
nemmeno possibile dedicarne uno
esclusivamente al trasporto degli ammalati, come era stato promesso all’inviato di “Striscia” dall’allora direttore
sanitario del nosocomio. “Ascensore
fermo per manutenzione” recita così il
Il cartello per ...l’infinita manutenzione e sotto la difficoltà per le barelle di entrare
Una mano ha aggiunto al
cartello la frase «Ma quanto
dura questa manutenzione?».
Una domanda che esprime
il pensiero del personale,
stanco di ...arrangiarsi!
cartello attaccato con del cerotto sulla
porta dell’ascensore fuori servizio, una
manutenzione iniziata da mesi, come
affermano gli operatori sanitari. Tanti
mesi che una mano anonima ha aggiunto al cartello la frase “ma
quanto dura questa manutenzione?”. Una domanda
che esprime il pensiero
del personale che, stanco
di doversi arrangiare
sperando che non succeda
nulla di irreparabile, desidererebbe fossero installati degli ascensori nuovi,
rispondenti alle norme di
sicurezza, particolarmente
a quelle relative alle dimensioni, che
prevedono la possibilità di trasportare
l’ammalato servendosi del letto, senza
essere costretti a trasbordarlo da questo
alla barella. Un passaggio che può creare traumi e problemi sia ai pazienti, per
la possibilità di cadute, come sarebbe
avvenuto in passato, sia agli operatori,
in particolare a quelli più provvisti di
ciccia, che avrebbero difficoltà ad entrare nell’ascensore insieme ai pazienti
barellati. Da qui la richiesta di aiuto
indirizzata all’Sos Gabibbo che sarebbe
già stata raccolta da “Striscia”.
INCHIESTA
La proposta di Stefania Giannini già fa discutere: bambini a scuola a cinque anni?
«L’importanza del perdere tempo»
Abbiamo sentito Cecilia Amodio, dirigente del Comprensivo «Cimarosa» e Milly Tornincasa alla
guida del Secondo Circolo Didattico. Più ombre che luci nella proposta del Ministro
Geppino De Angelis
I
20
l ministro Stefania Giannini sta
pensando di anticipare a cinque anni
di età l’iscrizione dei bambini alla
scuola elementare. Una proposta che
già ha acceso un dibattito tra addetti ai
lavori di vario genere. Una proposta che
noi personalmente abbiamo sperimentato oltre settanta anni fa, atteso che i
nostri genitori ci mandarono a scuola a
quattro anni e mezzo, col risultato che,
avendo conseguito la licenza elementare senza avere ancora i dieci anni di
età, previsti dalla legge allora vigente,
fummo costretti a studiare un altro anno
privatamente per sostenere l’esame di
ammissione alla scuola media.
Sulla proposta Giannini riportiamo il
parere di due ottime presidi, una della
“vecchia guardia”, l’altra della “nouvelle vague” ovvero Cecilia Amodio,
dirigente scolastico del compensivo
“Cimarosa-Quarto Circolo”, e Milly
Tornincasa, dirigente scolastico del
Secondo Circolo.
“La questione dell’anticipo scolastico
alla prima classe della Scuola Primaria - ci ha dichiarato Cecilia Amodio
- riguarda i bambini nati da maggio a
dicembre in quanto la norma prevede
già l’anticipo, non obbligatorio ma a discrezione dei genitori, per i bambini nati
da gennaio ad aprile. Difatti succede
che il “possono” è diventato “devono”
per cui non c’è alunno nato entro il 30
aprile che non diventi ‘anticipatario’.
L’anticipo scolastico non è un problema
normativo quanto piuttosto problema
di ordine psicologico. Che i bambini
della società della comunicazione siano
a 5 anni già in grado di riconoscere e
riprodurre simboli, di utilizzare iphone,
iPad, videogiochi, computer è un dato
di fatto; sono “la finger generation” (generazione del dito) così definita perché
in grado di utilizzare tastiere. Ma questo
non fa, o meglio, non basta a fare di un
bambino di 5 anni un alunno che, al suo
ingresso in prima elementare, già viene
assunto e percepito come persona con le
sue aspirazioni, capacità e fragilità per
cui diventa strategico per i docenti tener
conto non solo della sua età cronologica,
ma anche, e soprattutto, di quella psi-
INCHIESTA
cologica. Tradotto, vuol dire che gli si
chiede di compiere lo sforzo di passare
dal “sapere comune” (le sue esperienze)
al “sapere scientifico”. A cinque anni si
può avviare questo processo? Ancora
una volta il problema si mostra nella
sua peculiarità e non generalità. Ogni
bambino è diverso da un altro, ha ritmi
di maturazione e di apprendimento
strettamente personali e, per tutelare la
sua integrità psicologica, avrebbe diritto
a genitori attenti e consapevoli e a una
Scuola Primaria diversamente strutturata che si dovrebbe inserire, a sua volta, in
un sistema scolastico rivisto e adeguato
alle diverse età dei suoi fruitori”.
Questo, invece, il parere di Milly Tornincasa: “L’obiettivo è quello di ridurre
di dodici mesi la durata complessiva
degli studi scolastici, uscendo dalla
scuola a 18 anni e non più a 19, in linea
con la media europea. Questo nella
convinzione che avvicinandosi, quanto
più possibile, al sistema europeo, gli
studenti, iniziando prima la scuola,
riescono poi a essere maggiormente
competitivi sul mercato del lavoro. Il
tentativo di “accorciare” i tempi non
è nuovo. iL tutto nella logica del “far
presto”, come se bastasse “accorciare”
i tempi per assicurare ai giovani un futuro. Una logica che lascia perplessi soprattutto se l’opera di “restringimento”
riguarda i nostri piccoli. Un bambino di
5 anni è molto diverso da un bambino di
6 anni e il forzato ingresso in aula può
essere facilmente causa dell’insorgenza
di quei disagi e di quei malesseri che
troppo spesso si risolvono in insuccesso
e in abbandono. Il sesto anno di vita lo
si chiama a pieno diritto l’anno del re.
Nel corso di esso il bambino si sviluppa
enormemente, tanto nel capo, quanto
nella vita di sentimento ha acquisito
la capacità di padroneggiare qualcosa,
capacità, questa, che i bambini di 4-5
anni ancora non possiedono, neppure
per quanto riguarda l’aspetto motorio.
È vero anche che molti bambini oggi a
cinque anni hanno già un apprendimento molto sviluppato ma non sono tutti
uguali. L’attuale smania di guadagnar
tempo può farci perdere di vista ciò
che già raccomandava IL Rousseau
quando sottolineava “l’importanza del
perdere tempo”, poiché il tempo che il
bambino ha a disposizione per giocare
e muoversi liberamente è un tempo utile
e necessario per crescere e apprendere”.
21
AVERSA
Il bonus bebè tanto declamato dal premier Matteo Renzi ha natali aversani
Giuliano: «Arriva con sei
anni di ritardo»
Silvio Berlusconi, per sottolineare come l’ex sindaco di Firenze stesse attuando quanto pianificato
dai suoi governi, ha ricordato che il bonus in questione era stato proposto dal più volte
parlamentare e già sottosegretario alla giustizia Pasquale Giuliano
Nicola Rosselli
I
22
l bonus bebè tanto declamato dal
premier Matteo Renzi ha natali
aversani. A rivelarlo Silvio Berlusconi che, per sottolineare come l’ex
Sindaco di Firenze stesse attuando
quanto pianificato dai suoi governi, ha
ricordato che il bonus in questione era
stato proposto dal più volte parlamentare e già sottosegretario alla giustizia
Pasquale Giuliano, aversano doc,
attraverso un disegno di legge presentato nell’ormai lontano 21 maggio 2008
che, come lo stesso esponente azzurro
ricorda - prevede molto di più di quanto
annunziato dal premier - segretario Pd a
proposito di contributo alle neomamme.
«Rispetto a me - ha dichiarato Giuliano - arriva in ritardo di più di sei anni
e con una elemosina rispetto a quanto
prevedevo io all’epoca grazie alla
Pasquale Giuliano
istituzione di un libretto di risparmio
per i nuovi nati». In effetti, il disegno
prevedeva la nascita di uno speciale
«libretto di natalità», con una specifica
contribuzione a favore dei nuovi nati in
nuclei familiari con reddito non superiore a 45mila euro. In particolare, ad
ogni nuovo nato da genitore italiano (o
adottato da un genitore italiano) sarebbe
stata attribuita una somma pari a 2.500
euro, versata su di uno speciale libretto
di risparmio, amministrato da Poste italiane Spa. Sul libretto avrebbero potuto
essere operati ulteriori versamenti. Sul
libretto sarebbero maturati interessi a
tasso allineato a quello netto dei Buoni
del tesoro poliennali (BTP) a cinque
anni, ulteriormente incrementati sulla
parte capitale fino a 20.000 euro. «La logica della dotazione finanziaria
capitalizzata sul libretto era - conclude
Giuliano - quella di aggiungere alle misure di sostegno già in essere e connesse
al «presente» della famiglia (assegni,
detrazioni per i figli, e così via) uno
strumento nuovo che si proietta sul
«futuro» della famiglia». Quattro Aversani partecipano oggi alla maratona delle maratone
Paolo Galluccio a New York
Q
uattro normanni presenti alla
Maratona di New York. Oggi,
2 novembre alla 45a edizione
della Maratona delle Maratone saranno presenti quattro cittadini aversani:
i fratelli Ester e Paolo Galluccio,
Antonio Goglia ed Annalisa Tirozzi.
Uno sport che in questi ultimi anni
si sta diffondendo in maniera sempre
maggiore e che non a caso ha portato
alcune associazioni a rendersi promotrici della prima edizione della maratona ad Aversa. I runner nella nostra città
iniziano ad essere in numero sempre
maggiore ed ecco che alcuni di essi,
in maniera amatoriale, si affacciano
a manifestazioni importanti. Antonio
Goglia e Paolo Galluccio, peraltro, non
sono nuovi a questa esperienza che
hanno già vissuto nell’anno 2011. Paolo
Galluccio ci ha dichiarato: “Come amministratore e presidente della Commissione sport non posso esimermi dal dire
che l’Amministrazione dovrebbe essere
particolarmente sensibile ed attenta
allo sport in generale tra cui anche alle
crescenti passioni dei runner. In questi
anni sono aumentate le associazioni, gli
appassionati ed i praticanti ma la città
non si è adeguata alle nuove e crescenti
esigenze e a livello programmatico e
strutturale è rimasta ferma non dando
molte possibilità ai nuovi appassionati.
In merito alla maratona di New York non
Antonio Golia e Paolo Galluccio
posso che dire che ti lascia qualcosa
dentro. Una forte sensazione di come
intorno allo sport il mondo si unisca,
di come le diversità si annullino e di
come un evento sportivo sia una festa
del mondo”.
Lello Ponticelli
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IL GIORNO DOPO
Il Comune di Aversa finanzia la «Casa dell’Acqua»: la libreria «Il Dono» esulta
Ad Aversa finalmente
si beve e non si paga!
Il centro di distribuzione sarà realizzato in piazzetta Don Diana. L’acqua erogata sarà la stessa che
proviene dal rubinetto di casa ma costantemente monitorata e «filtrata» da apposati erogatori per
garantirne la purezza. Un grande risparmio per tante famiglie ma Allegro invita a fare presto
Salvatore de Chiara
A
versa avrà presto la sua “Casa
dell’acqua”, grazie all’approvazione di un emendamento
all’ultimo bilancio comunale, presentato
dall’opposizione, che ha reperito le
risorse finanziarie necessarie. L’iniziativa, in realtà, parte da molto lontano:
era il 2011 quando l’associazione
“Convergenze”, che gestisce la Libreria
“Il Dono” in piazzetta Don Diana, iniziò
a studiare la fattibilità del progetto ispi24 randosi alle promettenti realizzazioni
che già avvenivano in altri Comuni
d’Italia. I ragazzi dell’associazione,
spronati dal prof. Fortunato Allegro,
hanno curato in prima persona la
stesura del progetto che è stato portato
all’attenzione
dell’Amministrazione
comunale, trovando, poi, sponda in vari
soggetti della minoranza che se ne sono
fatti portavoce in Consiglio.
Il progetto prevede la realizzazione di
un chiosco di distribuzione dell’acqua
potabile collegato direttamente alla
rete idrica che sarà accessibile a costi
assai contenuti ai cittadini che potranno
rifornirsi d’acqua con le proprie bottiglie in alternativa all’uso dell’acqua
minerale imbottigliata. L’acqua erogata
sarà la stessa che proviene dal rubinetto
di casa ma costantemente monitorata
e “filtrata”da apposati erogatori per
garantirne la purezza. L’iniziativa
avrà una ricaduta immediata sul piano
economico ed ambientale. Si calcolano,
infatti, risparmi medi di circa 250 euro
annui per famiglia oltre a ridurre sensibilmente il consumo di plastica con tutti
i conseguenti problemi di smaltimento.
Il centro di distribuzione diverrà un
luogo di incontro e socializzazione oltre
a rivitalizzare lo spazio urbano nel quale
sarà collocato. Sono previste a breve
iniziative di dimostrazione pratica del
funzionamento della “Casa dell’acqua”
per mostrare alle famiglie aversane le
modalità di attuazione del progetto. Il
professor Allegro evidenzia, però, qualche preoccupazione sulla tempistica di
di avvio del progetto: “Bisogna fare
presto ad avviare l’iter poiché le somme
sono vincolate al bilancio 2014 e, se
non saranno spese entro dicembre, si
rischia di dover iniziare tutto da capo”.
Una preoccupazione fondata sulla
ormai consolidata tradizione aversana
di questi ultimi anni di approvare il
bilancio di previsione annuale nei mesi
di settembre e ottobre, quando in pratica
l’anno è quasi finito e buona parte delle
somme sono state in realtà già spese o
non ci sarà più il tempo di spenderle.
Ci si augura che le lungaggini amministrative non facciano sfumare questo importante successo per Aversa nella gara
al risparmio e al rispetto dell’ambiente,
raggiunto con un inedito contributo di
varie realtà e di tutte le forze politiche
della città.
LA LETTERA / Rosselli in merito all’articolo di Chiatto sul numero scorso
«Non crocifiggiamo Equitalia»
C
aro Direttore, come collaboratore di NeroSuBianco e
“persona informata sui fatti”,
non posso non intervenire in merito
all’articolo della rubrica A Modo Mio
di Giuseppe Chiatto pubblicato sullo
scorso numero.
Vorrei ricordare ai lettori che Equitalia
agisce su input degli Enti Impositori
(Agenzia Entrate, Inps, Comuni,
Regioni, Inail, Consorzi, Casse previdenziali e così via). Per intenderci, nel
caso ipotizzato da Chiatto, ad indicare
quale responsabile l’amministratore di
condominio è stato il Comune. Equitalia
non conosce né l’amministratore né il
condominio, per cui è qualche altro che
lo ha detto ad Equitalia attraverso un
atto che si chiama “iscrizione a ruolo”.
Da questo considerazione, ovviamente,
ne discendono tante altre. E’ a questi
enti, ad esempio, che spesso dovrebbero
essere richieste una serie di spiegazioni
come la prescrizione avvenuta prima
dell’iscrizione a ruolo, il pagamento
effettuato all’ente in maniera diretta.
Comunque, Equitalia si fa portavoce,
in questi casi, presso gli enti imposi-
tori, una volta che il contribuente ha
presentato idonea documentazione ad
Equitalia stessa. Solo per completezza
di informazione, si vuole, infine, evidenziare che tutta l’attività di Equitalia
è regolata da normative che, ovviamente, non si è data Equitalia. Normative
il cui mancato rispetto può portare i
dipendenti dell’Agenzia di riscossione
ad essere accusati di omissione di atti di
ufficio o di abuso di potere. Invito i lettori che hanno perplessità a scrivere in
Redazione per fornire loro spiegazioni.
Nicola Rosselli
di Geppino De Angelis
Il Parlamento discute di ...calcio
N
on sappiamo cosa ne possano
pensare i nostri (pochi) lettori
ma, seguendo i vari organi
d’informazione, molto spesso il giudizio
sui nostri parlamentari (fortunatamente
non tutti) finisce con l’essere negativo
tenendo conto delle loro risse in aula, del
loro assenteismo ai lavori parlamentari,
del loro linguaggio che, non di rado,
non si discosta molto dal triviale, con
inevitabile, progressivo calo di fiducia
verso le istituzioni.
Premesso che non abbiamo mai avuto
simpatia per la Juventus e pur ricordando quel che affermava Giulio Andreotti
ovvero che “a pensar male si fa peccato
ma spesso ci s’azzecca”, nel presentare
26 un’interrogazione parlamentare (non ricordiamo nemmeno il nome ed il partito
d’appartenenza dell’autore) dopo il putiferio venuto fuori dalla partita IuventusRoma, ci sembra sia stato sfiorato il
ridicolo. Con problemi così importanti
che, da lustri, travagliano questa nostra
povera Italia (recessione, pressione
fiscale, disoccupazione, corruzione,
depauperamento del potere d’acquisto
dell’euro, intere città e regioni devastate
ogni qualvolta Giove Pluvio si scatena),
cosa volete che possa interessare agli
italiani (tranne, forse, ai romanisti ed
agli antiuventini viscerali) se i rigori
c’erano o non c’erano, se Vidal era o
meno in fuorigioco, se l’arbitro Rocchi
è competente o meno, anche se lo stesso
poi alcuni giorni scorsi ha praticamente
ammesso di non essere stato in serata
felice. Non sono sufficienti le polemiche
giornalistiche, in netta contrapposizione
tra loro a seconda del sostegno dato
dalla “testata” a questa o quella squadra?
Sarebbe veramente opportuno che molti
nostri parlamentari soffermassero la
loro attenzione su problemi molto più
seri, tenendo presente che si tratta pur
sempre di una partita di calcio ovvero
di un gioco, anche se intorno ad esso
“ballano” fior di miliardi tra scommesse
La rissa tra romanisti e juventini
lecite e clandestine. Da anni si invoca la
moviola in campo, anche se il vecchio
“padre-padrone” della Fifa, Blatter, è
di parere favorevole, mentre il giovane
“padre-padrone” dell’Uefa Platini, è di
parere contrario per il “bene del calcio”,
, opinione condivisa dal nostro amico, il
prof. Enzo Caianiello, ottimo ex arbitro.
Moviola sì o no ma, scusate, tutti quegli
arbitri in campo a che servono se non
passa una giornata di campionato senza
le immancabili polemiche?
Una mail dei residenti ci segnala che il Parco è quasi tutto al buio
Parco «Grassia», simbolo di abbandono
P
arco Grassia è sempre più il simbolo dell’abbandono e del fallimento dell’amministrazione Sagliocco sulle politiche di recupero delle
periferie. La pensano così i residenti
della zona che sottolineano come non
basti pubblicizzare una visita guidata
fatta con esponenti della stampa per far
passare sotto silenzio la mancanza degli
impegni assunti il 27 dicembre 2012 al
taglio del nastro della struttura realizzata dalla passata Amministrazione
ma lasciata inutilizzata da ben cinque
anni. Nell’occasione il Sindaco affermò
anche che il parco sarebbe stato dotato
di tutto quanto necessario a consentirne
l’uso quotidiano tant’è che nei mesi
successivi furono messi in sede otto-
cento alberelli, forniti dalla forestale,
e fu realizzato un allacciamento idrico
per alimentare le tre fontanelle presenti
e l’impianto d’irrigazione.
Per i residenti, che con una mail
trasmessa in Redazione ci invitano a
controllare, il parco à abbandonato a
se stesso, tant’è che gli 800 alberelli
sarebbero morti quasi tutti, l’illuminazione sarebbe sempre più carente e il
custode esisterebbe solo sulla carta. Abbiamo controllato portandoci nel parco
intorno alle ore 18 ed abbiamo contato
ben 21 lampade fuori uso all’interno e
due all’esterno, di cui una destinata ad
illuminare il cancello d’ingresso della
struttura, l’altra ad illuminare l’area
parcheggio antistante. Un fuori servi-
zio, quello
interno al
parco, distribuito in
maniera tale
da renderne
praticamente buia
tutta la parte
posteriore,
dove è stata realizzata una zona che
dovrebbe essere usata per portare a
passeggio i cani, affinché provvedano
ai loro bisogni in una zona non calpestata da chi vorrebbe usare il parco
per fare jogging, andare in bicicletta o
portare a spasso i bambini.
Antonio Arduino
di VITO FAENZA
Via Di Iasi come la Salerno-Reggio?
A
28
ll’improvviso sono spariti
gli operai. E’ tutto fermo. Il
cantiere di via Vito d’Iasi ad
Aversa è stato sospeso. Mi ha ricordato
la Salerno-Reggio Calabria non tanto
per i lavori infiniti, ma per il fatto che
il progetto di ammodernamento veniva
cambiato “ad horas” senza sapere il
come e il perché. All’inizio dell’estate,
poco prima che iniziassero i lavori, nei
pressi dell’arco dell’Annunziata c’era
un bel cartello nel quale era riportato
il progetto, i progettisti, la ditta che
doveva eseguire i lavori, il direttore dei
lavori. Il cartello, poi a lavori iniziati, è
sparito ed è sopravvissuto solo una parte
dello stesso: oggi visibile ed è affisso a
una rete all’ingresso del parco Coppola.
Del progetto iniziale s’è perso il cartello. Mi spiace di non averlo fotografato
all’epoca. Ma, nonostante l’età, ricordo
bene cosa prevedeva.
Oggi vedo che i lavori vengono fatti con
cambiamenti che lasciano perplessi. Volete un esempio? Le aiuole previste davanti al cinema Metropolitan: le hanno
fatte e poi, di fronte alla incongruenza
di una simile scelta, sono state eliminate. Anche i parcheggi erano previsti
in maniera diversa, poi sono diventati
degli spazi a servizio di qualche privato.
Io non conosco chi è stato il progettista
(e non ho alcuna voglia di conoscerlo o
di conoscerli) come non conosco chi è il
direttore dei lavori (e neanche lo voglio
conoscere). So solo che qualche mattina
ho visto il nostro Sindaco che parlava
con qualche persona che, presuppongo,
fosse legate ai lavori che si stavano
facendo.
Ora vorrei chiedere al nostro primo
cittadino: 1 – Perché è sparito il cartello
dove erano descritti i lavori che si dovevano fare? 2 – Come mai sono stati
sospesi i lavori? 3 – Visto che si tratta
di lavori pubblici ( e quindi pagati coi
nostri soldi) qual è il reale importo dei
lavori? E quale il computo metrico?
Aversa, i lavori di via Vito Di Iasi fermi al palo
Dal giorno del manifesto di
incoraggiamento del Comune
l’Aversa Normanna non ha
più vinto né pareggiato.
All’amico Spezzaferri e a
Di Meo regalerò un corno
di corallo per Natale
4 - Il direttore dei lavori cosa controlla?
E basta. Dal pezzo di cartello superstite
ho appreso che la progettazione è di uno
studio, ma io gradirei (e con me credo
tantissimi cittadini) conoscere le persone fisiche che hanno stilato il primo
progetto, coloro che hanno modificato
quello che era stato pubblicizzato tre
mesi fa, E quanto il tutto ci viene a
costare.
Chiariamo: io vorrei solo capire, in
nome della trasparenza, cosa sta avvenendo, visto che fra meno di un mese,
come recitava il cartello originario, i
lavori dovrebbero essere terminati e
consegnati. Sono sicuro che sarò colpito
da un assordante silenzio.
Di palo in frasca. Nelle scorse settimane
è stato affisso un manifesto del nostro
primo cittadino di incoraggiamento
alla Aversa Normanna. Ebbene dall’affissione di quel manifesto l’Aversa
Normanna non solo non ha più vinto,
ma non ha neanche più pareggiato.
Gli sportivi sono molto superstizioni
e, quindi, spero vivamente, visto il
risultato, che per l’Exon non si pensi a
una simile iniziativa, visto che ha vinto
la prima e perso, a Gela, la seconda,
con la presenza di tantissime persone al
Palazzetto.
Per Natale all’amico Spezzaferri,
comprensibilmente deluso da questo
andamento del campionato, regalerò
un corno di corallo. Lo stesso regalo
lo farò a Sergio di Meo affinché i suoi
sogni possano avverarsi e, coi suoi
sogni, anche i nostri che quarant’anni
fa cominciavamo la scalata che ci ha
portato in Serie A1.
Il 21 novembre, a chi interessa, presenterò il mio nuovo romanzo alla libreria
Quarto Stato. Ci ho tenuto molto a
incontrare i miei amici nella città nella
quale abito dal 1953 e che è diventata la
mia città. I miei dieci lettori di questa
rubrica sono caldamente invitati a partecipare. Vi auguro buona domenica.
LA VISITA
L’associazione AversaDonna in visita alla Farmacia degli Incurabili a Napoli
Aversa tra i tesori della
settecentesca «Farmacia»
Il sito, adiacente l’antico ospedale degli Incurabili, che sino a qualche anno fa era in pieno
degrado ed abbandono, grazie all’impegno del primario chirurgo Gennaro Rispoli e di alcuni
volontari è ritornato all’antico splendore. Agli Aversani si è aggiunto il sindaco di Verona Flavio Tosi
Giuseppe Lettieri
A
30
versadonna visita un pezzo storico di Napoli, un monumento
fuori dagli schemi classici: la
Farmacia degli Incurabili. La struttura
che conserva intatto il patrimonio
settecentesco, con i suntuosi mobili, i
preziosi vasi che accoglievano i rimedi
medicinali e lo splendido pavimento
settecentesco maiolicato dei fratelli
Massa, gli stessi autori di Santa Chiara
e anche dell’aversana Santa Maria del
Popolo, ha fatto da scenario ad una visita guidata particolare. Il sito, adiacente
l’antico ospedale degli Incurabili, che
sino a qualche anno fa era in pieno degrado ed abbandono, grazie all’impegno
del primario chirurgo Gennaro Rispoli e
di alcuni volontari è ritornato all’antico
splendore. Oltre al nutrito gruppo di
aversani, c’era anche tra i visitatori il
sindaco di Verona, Flavio Tosi, che non
ha mancato di fare elogi alla città parte-
La visita alla Farmacia degli Incurabili
nopea. Presso il museo delle professioni
sanitarie si è ripercorsa la storia della
medicina in Campania, dal passaggio
dai cerusici (i barbieri) ai veri chirurghi,
dalla Scuola Medica Salernitana all’Università Federico II. All’antico ospedale degli Incurabili va ascritta anche l’uso
della prima anestesia. Quello però
che più ci ha colpiti è stato di sicuro
vedere come unica città rappresentata nel museo oltre alle citate
Napoli e Salerno, la nostra Aversa
a cui erano dedicati alcuni pannelli.
“Avete una grande storia - ha detto
Rispoli - che in alcuni periodi è
stata più importante della stessa
Napoli. Inoltre per quanto concerne
la psichiatria Aversa è stata davvero
la prima capitale mondiale”. Soddisfatta Nunzia Orabona, presidente
di “AversaDonna”: “Nel visitare il
museo non ci saremmo mai aspettati di ritrovare più che citata la città
di Aversa, quando il suo ospedale
psichiatrico era di esempio a tutta
l’Europa, tanto da spingere sovrani e
grandi funzionari delle corti straniere a
visitarlo”. Per visitare la farmacia degli
Incurabili, che contiene anche una bella
pinacoteca con opere di Marco Pino da
Siena, Cardisco, De Mura, Solimena,
bisogna prenotarsi via web.
Si rompe il cartello unitario dell’avvocatura aversana
Nasce «Avvocatura futura: coraggio, innovazione e tradizione»
S
i rompe il cartello unitario che
stava traghettando l’avvocatura
del circondario del Tribunale
di Aversa-Napoli Nord verso la
composizione del suo primo Consiglio
dell’Ordine e nasce “Avvocatura
futura: coraggio, innovazione e
tradizione”.
Il gruppo è stato presentato nel corso
di una conferenza stampa, presso il
Caffè Tribunali, sito proprio di fronte
al Tribunale.
Dopo la manifestazione unitaria
tenutasi ad Aversa il 25 settembre
scorso, una minoranza ha deciso
di «uscire» dal gruppo - portando
con se il nome del movimento
«Rinnovamento forense» - non avendo
più accettato il metodo di condivisione
e progettualità che rappresentava
l’identità del movimento e ritenendo
alcuni di poter, arbitrariamente e senza
confronto - mentre i più erano impegnati
nella fattiva tenuta del congresso
nazionale forense - autoproclamarsi alle
cariche di maggiore responsabilità.
Di qui la necessità, dopo numerosi
tentativi di trovare una sintesi,
di portare avanti quelle idee e quei
progetti che hanno unito gli Avvocati
di tutti i territori rientranti nel nuovo
circondario e che sono sintetizzati nel
manifesto elettorale.
Di seguito, i nomi degli avvocati che
sin dall’inizio hanno portato avanti
il progetto: Raffaele Boccagna, Rina
Brunitto, Francesco Caianiello, Nunzia
Caterino, Raffaele Chirollo, Vincenzo
Cirillo, Angela Coronella, Gaetano Di
Bernardo, Nicola Di Foggia, Raffaele
Di Tella, Mario Gramegna, Annamaria
Maisto, Francesco Palumbo, Lucia
Pavone, Angelo Perrino, Flora Pirozzi,
Raffaele Quaranta, Alfonso Quarto.
(Nic. Ros.)
LA SENTENZA
La Cassazione concede le attenuanti ad un uomo che, ubriaco, aveva violentato la compagna
Trofino spiega i termini della
sentenza apparentemente choc
«Non si è in presenza né di giudici indulgenti né di innovatori oltranzisti ma di una decisione perfettamente in linea con i principi normativi e giurisprudenziali. A Piazza Cavour imperano
ancora la logica, il diritto e quasi sempre il buon senso»
Geppino De Angelis
C
34
erte sentenze della suprema
Corte di Cassazione sono
considerate choccanti, tanto da
suscitare tra i cittadini l’interrogativo:
com’è possibile? A Vicenza una donna
aveva denunciato il compagno per
ripetuta violenza sessuale e questi era
stato condannato sia in primo grado che
in appello. Di qui il ricorso dell’uomo
in Cassazione per chiedere le attenuanti
perché ubriaco nei momenti di violenza
con conseguente sentenza della suprema Corte. Abbiamo chiesto il parere al
nostro amico avvocato Filippo Trofino
che, con la sua competenza professionale, fa chiarezza sulla clamorosa
Filippo Trofino
vicenda. Questo il suo intervento. “La
Cassazione insinua che l’ubriachezza
possa essere considerata un’attenuante
alla violenza”. “Possibili attenuanti
se c’è un rapporto completo”. I riferiti
lanci di agenzia ci hanno fatto dubitare
della correttezza interpretativa della
norma da parte dei Supremi Giudici.
Allarme immediatamente rientrato non
appena, in settembre, è stato possibile
leggere la motivazione della sentenza
39445 della III Sezione Penale. Non si
era in presenza né di giudici indulgenti
né di innovatori oltranzisti ma di una
decisione perfettamente in linea con i
principi normativi e giurisprudenziali.
Il tutto nasceva a seguito di una norma
lacunosa varata da qualche decennio
dai soliti legislatori superficiali che
LA SENTENZA
fanno quotidianamente rimpiangere la
chiarezza e la intellegibilità delle norme
scritte da legislatori illuminati ed eletti
e non da inetti e nominati legulei. La
questione devoluta alla Corte Suprema
era di stabilire se, per escludere l’ipotesi
attenuata, prevista per il reato di violenza sessuale, all’ultimo comma, bastasse
motivare che un rapporto sessuale
completo non consentiva la concessione dell’attenuante. La Corte di Appello
di Venezia, per negare l’attenuante,
aveva infatti limitato la indagine alla
sola considerazione che vi era stato un
rapporto sessuale completo. La Corte
di merito territoriale aveva omesso di
considerare che il testo della norma
impone al Giudice, se vuole negare
l’attenuante, di valutare indici di assoluto rilievo quali grado di coartazione
esercitato sulla vittima, condizioni
fisiche e mentali della stessa, caratteristiche psicologiche valutate in relazione
all’età, l’entità della compressione della
libertà sessuale e il danno arrecato anche in termini psichici. L’omesso esame
del complesso di tali elementi valutativi
aveva determinato i Giudici veneziani
ad escludere l’attenuante e, pertanto,
la Cassazione, nonostante il parere
contrario del Procuratore Generale,
nell’annullare e rimettere alla Corte
di Appello per una nuova valutazione,
ha imposto agli stessi di esaminare
compiutamente tutti gli elementi sopra
richiamati. La polemica giornalistica si
è alimentata perché, nel caso di specie,
l’imputato, che rispondeva di maltrattamenti e violenza sessuale in danno
della compagna, aveva commesso i fatti
mentre era sotto gli effetti dell’alcool.
Di qui la semplicistica considerazione
che la Cassazione riconosceva per la
ubriachezza la concedibilità dell’attenuante”.
“Per vero - continua Trofino - la
sentenza fa riferimento ad altri canoni
interpretativi per riconoscere l’attenuante; va precisato che il nostro
codice non considera l’ubriachezza nel
novero delle attenuanti comuni se non
in una situazione cronica di intossicazione alcolica, mentre nell’ipotesi di
ubriachezza volontaria, preordinata o
abituale, la stessa comporta, anzi, una
aggravamento della pena da infliggere.
A Piazza Cavour imperano ancora la
logica, il diritto e quasi sempre il buon
senso”.
35
ECCELLENZE
Abbiamo incontrato l’avv. Francesco Fossari, diventato un imprenditore di successo nel campo tessile
Fefè, un marchio aversano
alla conquista del mondo
Parte da Aversa, nel 2010, la storia sorprendente del marchio «FeFè Glamour», che si sta
affermando a livello internazionale nella produzione di pochette, fazzoletti da taschino, papillon,
cravatte e molto altro. «Il nostro maggiore investimento sono i ...viaggi!»
Mirko Rambone
P
36
arte da Aversa, nel 2010, la storia
sorprendente del marchio «FeFè
Glamour», che si sta affermando
a livello internazionale nella produzione
di pochette, fazzoletti da taschino, papillon, cravatte e molto altro. Il marchio
è stato ideato dall’avvocato aversano
Francesco Fossari, che abbiamo incontrato in esclusiva.
Avvocato, ha avuto un bel coraggio ad
investire in Italia.
In un’epoca in cui tutti parlano di
scappare, in un periodo in cui si contano
più giovani disoccupati che occupati
abbiamo deciso di investire tutto sul
made in Italy, restando ad Aversa nella
nostra città, tra le nostre radici e con le
nostre famiglie; al sud dove l’atmosfera
creativa, la passionalità delle persone,
la vivibilità della città hanno portato un
contributo fondamentale alla nostra crescita. Oggi, pur restando in una piccola
città di provincia esportiamo in circa
cinquanta paesi nel mondo e con un
ecommerce che ogni giorno ci consente
di raggiungere amanti dei nostri prodotti
in tutto il globo.
Come è nata l’idea di creare una linea
di accessori?
Come tutti gli avvocati sono sempre
stato un pò per lavoro e un pò per
passione molto attento alla sartoria da
uomo e agli accessori in generale così
essendo un grandissimo utilizzatore
di pochette da giacca mi sono reso
conto che sul mercato non c’era nulla di
particolarmente interessante e creativo,
inoltre non esisteva un’azienda che desse realmente importanza e linfa ad un
accessorio di tradizione antichissima e
nobiliare come il fazzoletto da taschino.
Sicuramente in questa fase è stato fon-
Serena Femiano e Francesco Fossari
damentale il ruolo della mia fidanzata
e socia fondatrice dell’azienda Serena
Femiano che, essendo un’architetto
e designer, è riuscita a trasportare in
concreto quelli che altrimenti sarebbero
rimasti unicamente dei progetti e delle
valutazioni.Le idee sono inutili senza
l’effettiva capacità di renderle realtà.
Da cosa dipende il vostro successo?
Il nostro successo dipende unicamente
dal rispetto costante dei tre valori fondamentali che ci siamo prefissati dal
primo giorno di lavoro. Qualità: i nostri
prodotti sono interamente relizzati in
Italia con metodo artigianale e con l’utilizzo unicamente di fibre naturali e delle
tecniche di stampa e di tinteggiatura più
all’avanguardia in assolutoUnicità: tutte
le nostre creazioni sono assolutamente
uniche nel loro genere, abbiamo voluto
dal principio contraddistinguere le
nostre collezioni con una marcata riconoscibilità e inimitabilità. Tradizione: le
radici sono sempre state il nostro punto
di partenza e di approdo, la napoletanità
della nostra azienda deve essere un
punto cardine da esportare in tutto il
mondo mediante un continuo connubio
tra tradizione e innovazione, sartorialità
e tendenze.
Che tipo di abbigliamento fate?
Il nostro stile è un po’ sui generis; dalla
prima volta che abbiamo messo una
matita su un foglio abbiamo deciso di
focalizzarci su un concetto di sartoria
napoletana ma con un DNA più giovane
maggiormente rivoluzionario in termini
di colorazioni, grafiche, spunti e che
nello stesso tempo non avesse perso di
vista valori come l’artigianato e la qualità delle sete più rare. Da napoletani
abbiamo sempre voluto inserire dei forti
raggi di sole in un ingrigimento generale
del fashion system.
E le vostre fonti d’ispirazione?
I continui viaggi nei nostri mercati.
Siamo in continuo movimento tra Giappone, Cina, Korea, Francia, Olanda,
Usa, Russia e questo ci consente di
assaporare continuamente migliaia di
sensazioni, sfumature, tendenze ed esigenze. Il mix giusto è sempre quello di
riuscire a dosare in maniera adeguata le
diversità. Oggi la voce viaggi occupa un
ruolo fondamentale tra le voci dei nostri
investimenti.
ANNIVERSARIO
AUGURI
Potete scriverci alla nostra e-mail:
[email protected] Gli
annunci e le foto saranno pubblicati
dando la priorità ai primi pervenuti
LAUREA
Hanno festeggiato nell’intimità familiare i loro primi …quarant’anni di matrimonio i coniugi Giovanni Galluccio
e Giuseppina Belluomo. Per loro gli
auguri dei figli Carmela e Michele, con
la moglie Francesca, e della nipotina
Giulia. Ai quali si associano quelli della
nostra Redazione.
AUGURI
38
Con grande orgoglio partecipiamo
alla gioia per il conseguimento della
laurea di Arianna Vitale in Psicologia
presso la SUN discutendo una tesi su
“Orientamento al futuro, impulsività e
alessitimia in un campione di giocatori
abituali adulti”. Ora non ci resta che
augurarti di saper affrontare, con la
stessa forza e determinazione mostrata,
le altre prove che la vita ti riserverà. I
tuoi genitori Marina ed Enzo Vitale, tua
sorella Rosalba e i tuoi cari nonni.
Il 22 ottobre Gino Nerone e Maria Coppola festeggiano il 55° anniversario del
loro matrimonio. Tanti affettuosi auguri
anche al figlio Giuseppe per i suoi 46
anni nella stessa data e alla figlia Marica che li compie il 31 ottobre. Auguri da
tutta la famiglia.
AUGURI
I più sinceri, affettuosi auguri per
Francesco Golia che, nei giorni scorsi,
ha festeggiato il suo quarantanovesimo
compleanno nell’intimità familiare.
Il giorno 16 ottobre, il Prefetto di
Caserta Pagano, ha conferito al Primo
Maresciallo Luogotenente Michele
Dell’Aversana il titolo di Cavaliere
dell’Ordine al Merito della Repubblica
Italiana, giusta decreto del Presidente
della Repubblica del 2 giugno 2014.
Fabio e Loredana fanno i migliori
auguri al padre per l’importante riconoscimento ricevuto, meritatissimo perché
frutto di un vita dedicata alla famiglia
e al lavoro.
LAUREA
A conclusione di un brillante ciclo di
studi, ha conseguito la laurea specialistica in Economia e Manegement, presso la facoltà della Sun di Capua, Davide
Ciaramella, primogenito dell’arch.
Tullio e della prof. Rosa Marrella.
Relatore il prof. Mario Sorrentino, il
neo dottore ha discusso un’interessante
tesi su “La figura del business-angel nel
mercato dell’Early Stage Financing”. Al
carissimo Davide gli auguri dell’intera
Redazione.
mio
di Giuseppe Chiatto
Il tempo dà ancora ragione a Cusin
H
40
o una soverchia ammirazione
per lo stile di questo giornale:
è libero nel vero senso della
parola, è ricco di significati, ma soprattutto non è servile con nessuno, neanche
con il “potente” di turno. Ecco il motivo
per cui ho scelto di scrivere su queste
pagine, il giornale non ha “padroni” e
non lo dico per piaggeria, chi mi conosce sa bene che non soffro di questa
diffusa tendenza, lo affermo perché è
la verità; quando non sarò più convinto
di ciò, cari lettori, sarete i primi ad accorgervi, la mia firma sparirà. Ho però
da sollevare una piccola critica verso la
Redazione.
Dovete sapere, illustri lettori, che ci
sono un’infinità di articoli che in passato ho inviato alla redazione senza che
però venissero pubblicati. Non ho mai
chiesto il perché, talvolta ho pensato
che non li pubblicassero per ragioni di
spazio, altre volte ho invece pensato
che le mie affermazioni fossero troppo
malevoli, quindi deleterie per il giornale
e per me, che avrei potuto sorbirmi
qualche reazione da parte dalle persone
da me citate e bistrattate. Sono però
Peppe Sagliocco e Mimmo Ciaramella
deluso quando leggo sulle pagine di
questo quindicinale, in forma diversa,
e, con firme differenti (sicuramente più
eccellenti della mia), gli stessi miei concetti, magari ingentiliti, ma comunque
dell’identico significato. Chiaramente
credo che chi redige gli articoli per Nero
su Bianco abbia le mie stesse idee, non
mi ritengo infatti la sola mente pensante
ed è sicuramente per puro caso che il
suo articolo venga pubblicato ed il mio
no. Vorrei solamente che il giornale
prendesse in considerazione questa mia
richiesta: semplicemente integrare l’articolo del 19 ottobre scorso di Nicola De
Chiara a pagina 6, non perché non scritto bene, anzi
di gran lunga superiore al
mio, ma semplicemente
perché il caro Nicola, nel
citare i vari Di Grazia e
Luciano quali prima “discepoli” e poi “nemici” di
Ciaramella, ha dimenticato
di riportare ciò che pensava
Fabio Cusin, l’anti storico
d’Italia, il quale considerava che l’eterno modello
di governo italiano fosse la signoria
quattrocentesca. Non idee, ma clientele.
Una volta insediato il nuovo signore
al posto del vecchio, nulla cambiava.
La corte si adattava a servire il nuovo
padrone. Leggo che Fabio Cusin nacque
a Triste nel 1904 e morì nella stessa città
nel 1955, avrei giurato che fosse nato ad
Aversa ed ancora vivente, perché non
è possibile che, a distanza di anni, il
suo pensiero fotografa perfettamente la
squallida situazione politica nazionale
e soprattutto aversana. Complimenti a
Cusin, il tempo a quasi sessant’anni dalla sua scomparsa gli dà ancora ragione.
Antonio Corbo di «Repubblica» stregato da «Il Menalino» di Carlo Menale
«L’anima dell’osteria antica»
A
ntonio Corbo, firma storica
del giornalismo napoletano,
ha dedicato a “Il Menalino”
di Aversa, sulle pagine de “La Repubblica”, la rubrica “Il posto insolito” di
giovedì 23 ottobre.
Un mix di storia e tradizioni della
famiglia menale. “Menalino” è tante
cose insieme. Le ha riunite Carlo
Menale nel ricordo del padre, “Mimì
il cantiniere”. Restituisce ad Aversa in
chiave moderna l’anima dell’osteria
antica: “Qui mangi tutto quello che ti
piace e trovi pronto”. Raffinata semplicità: molto bianco e legno crudo, gioco
di angoli e sale per 200 posti, allegro
stile californiano. L’allegria dei giovani
incrocia lo charme delle signore, accolte
da Mariella con la sua piccante cortesia.
Raffaele guida la scelta dei vini, gli
universitari Mimmo e Vittorio curano
impasto e mix di farine per una pizza
senza ombre, zio Luigi architetto vigila
ovunque. Qualità totale. Carlo fa la spesa
come l’oste di una volta: mozzarella di
“Arcobaleno”, a Trentola da “Rosotta” e
a Greve in Chianti da “Falorni” i salumi
per un tagliere da applausi, baccalà di
“Magone”, extravergine “Le Cesine” e
“Monte della Torre” anche sulla pizza, «Il Menalino» ad Aversa
carni dalla Chianina all’Angus. Polacca
“Mungiguerra”, vini stratosferici, fascia in stampa, sta tenendo una serata di
media a 8 euro. L’osteria è per tutti”. E degustazione con i vini dell’azienda
proprio “Il Menalino”, mentre andiamo cilentana “San Salvatore 1988”.
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L’INIZIATIVA
L’Associazione fortemente radicata in Italia apre una sezione ad Aversa. A guidarla l’avv. Pina Abate
AMI, arrivano gli Avvocati
Matrimonialisti Italiani
Si svolgerà venerdì 14 novembre, alle ore 18, presso la prestigiosa sede di Palazzo Parente di
Aversa, la presentazione della Sezione Territoriale “Napoli Nord” dell’AMI. Con l’avv. Abate, la
Presidente AMI di Napoli, avv. de Giovanni, e il Presidente nazionale, avv. Gian Ettore Gassani
Filomena Di Sarno
S
42
i svolgerà venerdì 14 novembre,
alle ore 18, presso la prestigiosa
sede di Palazzo Parente di
Aversa, la presentazione della Sezione
Territoriale “Napoli Nord” dell’AMI
(Associazione Avvocati Matrimonialisti
Italiani – Per la tutela delle Persone,
dei Minorenni e della Famiglia). A fare
gli onori di casa sarà l’avv. Giuseppina
Abate, Responsabile Territoriale dell’AMI “Napoli Nord” che, unitamente
alla Presidente AMI di Napoli, avv.
Valentina de Giovanni, ed al Presidente
Nazionale AMI, avv. Gian Ettore Gassani, illustrerà i programmi, gli obiettivi e
le collaborazioni che l’associazione, da
anni attiva su tutto il territorio nazionale,
si prefigge di attuare anche sul territorio
di Napoli nord.
All’evento parteciperanno il Presidente
del Tribunale di Napoli Nord, dott.ssa
Elisabetta Garzo; il Sindaco di Aversa,
Giuseppe Sagliocco; il Vescovo di Aver-
Pina Abate
sa mons. Angelo Spinillo; il Presidente
della Camera Civile del Tribunale di
Napoli Nord; il Presidente della Camera
Penale del Tribunale di Napoli Nord,
avv. Paolo Trofino; il Vice Presidente
Nazionale dell’AIGA, avv. Alfonso
Quarto; il Presidente Comitato Provinciale Unicef Caserta, dott.ssa Emilia
Narciso; il Presidente dell’Associazione
“La forza del silenzio onlus”, Vincenzo
Abate; il referente provinciale “Libera”
di Caserta, Gianni Solino. L’iniziativa
si avvale, inoltre, della collaborazione
delle principali associazioni nazionali
impegnate nelle politiche sociali e già
da tempo attive sul territorio di Napoli
Nord. L’AMI, associazione fortemente
radicata su tutto il territorio nazionale, si
occupa del diritto di famiglia, dei minori
e delle persone sia in ambito civile sia
in ambito penale. Particolare attenzione
viene rivolta alle problematiche della
famiglia in generale, della maternità e
della paternità, delle famiglie legittime
e di fatto, di procreazione assistita, di
legame tra persone dello stesso sesso, di
matrimoni misti, di istruzione scolastica, di diversamente abili, di adozioni, di
terza età, di infanzia e adolescenza. «La
cooperazione con enti ed associazioni
aventi finalità analoghe - dichiara Pina
Abate - il dialogo ed il confronto con
magistrati, cultori delle scienze umane,
associazioni e operatori sociali, avranno
come obiettivo la ricerca di un linguaggio comune, nell’esclusivo interesse del
cittadino».
Il senatore Lucio Romano ha aperto le celebrazioni al «S. Pietro a Majella»
Aversani a Napoli per Jommelli
E’
stato il senatore aversano
Lucio Romano la più alta istituzione presente all’apertura
delle celebrazioni jommelliane tenute
dal Conservatorio di Napoli «S. Pietro
a Majella». Lunedì 27 ottobre, dopo
l’inaugurazione della mostra dedicata a
Jommelli e alla scuola napoletana di musica del Settecento, Romano ha portato
i saluti del Senato al convegno aperto
dal direttore del Conservatorio Elsa
Evangelista. Nel suo intervento, Romano non ha dimenticato di ringraziare
la rappresentanza aversana presente e
al nostro musicista,
composta dal nostro
un dipinto ed alcune
direttore
Giuseppe
stampe. Ma anche i
Lettieri, dagli studiosi
registri dell’antico
di Jommelli Nicola
conservatorio della
De Chiara ed Enzo
Pietà dei Turchini
D’Agostino, dalla past
che attestano l’inpresidente del club
gresso del Nostro
Lions di Aversa, Tea
Lucio Romano ed Elsa Evangelista
in
Conservatorio
Caputo, e dal pianista
nel 1728. La due
Luigi Marzano.
Particolarmente interessante è stata giorni napoletana si è conclusa con una
la mostra che espone alcuni cimeli di giornata di studio che ha analizzato
Niccolò Jommelli, tra i quali alcuni ma- le caratteristiche formali e stilistiche
noscritti, il calamaio appartenuto anche dell’opera jommelliana.
IL CASO
La scarsa attenzione dell’Amministrazione provinciale per le scuole di Aversa e dell’Agro aversano
E noi che speravamo nella
nuova sede per il «Mattei»!
Il Presidente inaugura il nuovo plesso dell’Alberghiero di Caserta. Notizie che certamente fanno
piacere ma altrettanto certamente viene da chiedersi se alunni, docenti e colleghi presidi
casertani abbiano meriti maggiori rispetto a quelli di alcuni istituti aversani e dell’Agro
Geppino De Angelis
S
44
e ci fosse stato ancora qualche
dubbio sulla scarsa attenzione
che l’amministrazione provinciale di Caserta (fortunatamente fra
poco sarà ridimensionata come quelle
dell’intera Italia) rivolge da lustri alle
scuola aversane e dell’agro aversano
di propria competenza, la conferma si
è avuta leggendo nei giorni scorsi la
notizia relativa alla inaugurazione del
nuovo plesso dell’istituto Alberghiero
di Caserta, alla presenza del presidente
Mimì Zinzi, dell’assessore provinciale D’Ambrosio e di altre a autorità
politico-amministrative. A chi come
Mimì Zinzi
noi ha vissuto per quarantadue anni nel
mondo scolastico, come docente e come
preside, certamente fanno piacere notizie del genere ma altrettanto certamente
viene da chiedersi se alunni, docenti e
colleghi presidi casertani abbiano meriti maggiori rispetto a quelli di alcuni
istituti aversani e dell’agro. Andando
indietro nel tempo, se la memoria non ci
falla, in città ed in altri centri limitrofi,
sono trascorsi molti lustri dall’ultima
inaugurazione di un edificio scolastico
per accogliere degnamente istituti che
sono tuttora costretti ad essere ospitati
in costruzioni che solo eufemisticamente possono essere definite scuole.
Per ristrutturare il fatiscente edificio
che attualmente ospita il “Mattei”,
IL CASO
dopo aver ospitato nei lustri scorsi altre
scuole superiori, pare che la proprietà
Grumetto, che dal 1975 riscuote il canone di locazione dalla Provincia (fate voi
il conto di quanti soldi, prima in lire e
poi in euro!) pare abbia speso all’incirca
un milione di euro con conseguente rinnovo del contratto e probabile aumento
del canone di locazione.
Il tutto per un edificio senza palestra,
con un sottoscala, talvolta utilizzato
come palestra coperta, allagato ogni
qualvolta piove in abbondanza. Si è
parlato per decenni della costruzione di
un apposito edificio per il “Mattei” ma
probabilmente resterà un sogno nel cassetto almeno fino a quando i proprietari
Da decenni la Provincia
paga rilevanti canoni
di locazione che potevano
essere utilizzati per costruire
edifici scolastici
degni di tal nome
45
non saranno rientrati in toto dei soldi
spesi per la ristrutturazione dell’edificio
(e ci sembra giusto). Situazione più o
meno analoga quella del confinante
edificio dell’Alberghiero, dove mancano le indispensabili aule per evitare le
negative rotazioni col rigetto di tante
iscrizioni, con conseguente violazione
del diritto allo studio. Due istituti, il
“Mattei” e l’Alberghiero, di competenza
della Provincia come il “Siani” da anni
costretto alla men peggio in abitazioni
private sulla Variante, in perenne attesa
di una sistemazione più idonea e più
sicura mentre, stando a dichiarazioni del
presidente Zinzi, sembra che le classi
(e non aule!) del “Siani” dovrebbero
essere ospitate dallo “Andreozzi” che
evidentemente ha spazi disponibili.
Anche il “Fermi” (per mancanza di due,
tre aule) sembra esposto alle rotazioni,
mentre problemi esistono in tutte le
sedi staccate e succursali di istituti nei
vari centri dell’Agro. Non possiamo,
perciò, chiudere queste note senza porre
un interrogativo: con i soldi che, da
decenni, la Provincia paga per canoni di
locazione di edifici privati, quanti edifici si sarebbe potuto costruire, restando
di proprietà pubblica?
SPORT
Pallavolo maschile, i ragazzi di Di Meo aspirano alla serie A
Exton Aversa, si ripArte
Dopo la sconfitta con il Gela il Presidente corre ai ripari: acquistato Enrico Libraro, grande
schiacciatore napoletano premiato come migliore giocatore della A2
Giuseppe Lettieri
R
46
ipArte il cammino della Exton
Volleyball Aversa, la squadra
maschile di pallavolo presieduta
da Sergio Di Meo che lo scorso anno ha
fatto sognare, centrando la promozione
in serie B1, riportando gli aversani, tifosi di questo nobile sport che ad Aversa
vanta grandi tradizioni, ad affollare le
gradinate del PalaJacazzi.
Nella conferenza stampa di presentazione, tenutasi nell’amena cornice
di Villa Lussani, il presidente Sergio
Di Meo rompe subito gli indugi e, nel
presentare la squadra e la dirigenza,
dichiara subito gli obiettivi della società: “L’anno scorso abbiamo mantenuto
le promesse, centrando la promozione
annunciata. Quest’anno il campionato
si presenta più difficile ed equilibrato.
Ci sono almeno quattro squadre, oltre la
nostra, che possono centrare la promozione. Ma noi non ci nascondiamo e per
quanto sarà difficile profonderemo tutto
Sergio Di Meo con l’allenatore Draganov
l’impegno e le energie per raggiungere
il primato finale, che consentirà alla
squadra maschile di Aversa di ritornare
in serie A dopo oltre trent’anni di assenza”. Le buone intenzioni si sono viste
sia dalla campagna acquisti sia dalla
scelta dell’allenatore, Giorgio Draganov. All’incontro con i giornalisti anche
Ernesto Boccia, presidente regionale
della FIPAV. “Aversa è stata la culla
della pallavolo non soltanto campana.
Insieme a Catania, ha rappresentato nel
Mezzogiorno per anni questo
sport ai massimi livelli. Sono
convinto che proprio dalla
vostra città potranno ripartire
i fasti campani nel volley”.
Alla prima di campionato
oltre 500 persone hanno assistito al match inaugurale contro CinqueFrondi, squadra
calabrese, battuta per tre ad
uno. Nella seconda, invece, è
arrivato il primo stop, con la
sconfitta dalla Exton a Gela,
dove gli aversani sono stati
sconfitti per tre ad uno. Ma la battuta
di arresto ha subito sortito una reazione
del Presidente che è corso sul mercato
per un acquisto di grande effetto. Mentre andiamo in stampa, infatti, si sta per
concludere la trattativa con un giocatore
di prestigio come Enrico Libraro, lo
schiacciatore napoletano, classe 1983,
che vanta tantissimi campionati di
serie A e che, negli ultimi anni, è stato
premiato come miglior giocatore della
serie A2.
L’Aversa Normanna cambia registro ma non ...risultati!
Le speranze granata affidate a Marra
L’
Aversa Normanna, dopo i
pessimi risultati che l’hanno
relegata all’ultimo posto in
classifica nel campionato di serie C
unica, corre ai ripari ingaggiando un
nuovo allenatore ed un nuovo direttore
sportivo, dopo aver mandato a casa
i fratelli Novelli, che in casa granata
non hanno portato i risultati auspicati.
Arriva così sulla panchina Marra, che
l’anno scorso fu protagonista del quasi
miracolo Arzanese, ma l’esordio è
amaro, anche perché alla prima del neo
allenatore, è arrivato al “Bisceglia” il
Benevento, squadra con ben altre ambizioni rispetto alla Normanna e che al
momento è al vertice della classifica di
serie C unica.
La squadra sannita non ha fatto molto,
anzi diciamola tutta, con solo due
azioni di gioco, ha incassato il massimo
uscendo vittoriosa per due reti a zero
con un secondo tempo granata che ha
visto qualche nota positiva. Quello
che, invece, è negativo è sicuramente
il sito internet dell’Aversa Normanna.
Nonostante la nostra segnalazione, la
classifica e il tabellino del campionato
restano ancora fermi alla terza giornata:
l’ultimo aggiornamento risale al 12
settembre, mica male!
Il prossimo appuntamento è per domenica nove novembre: al “Bisceglia” arriverà il Lecce, squadra che sino a qualche
anno fa militava nel campionato di serie
A. Da segnalare l’ennesimo sfogo del
La presentazione di Marra
presidente Spezzaferri che sottolineava
il fatto che la Normanna non gioca mai
in casa, vista la scarsa attenzione della
città. I Sanniti, infatti, sono arrivati
con 400 tifosi al seguito, mentre gli
aversani non arrivavano a trecento. Il
manifesto del sindaco Sagliocco non
ha sortito l’effetto auspicato.
SPORT
Inizia oggi l’avventura della pallavolo femminile: il sogno è la A1
La Corpora Aversa
crede al grande salto
Il titolo è stato spostato da Gricignano ad Aversa. E quest’anno
la squadra sarà più aversana che mai: aversano il tecnico,
aversana la dirigenza, aversano il PalaJacazzi dove giocherà
Giuseppe Chiatto
E’
48
stata presentata la squadra di
pallavolo femminile Corpora
Aversa, punta di diamante
sportiva e unica squadra semi-professionistica in serie A della città. Dopo tanti
anni di tentativi la Corpora New Volley
Libertas è riuscita a portare la serie A
ad Aversa. Già l’anno scorso il club era
in serie A2 ma il titolo è stato spostato
da Gricignano alla città normanna solo
quest’anno. E quest’anno la squadra
sarà più aversana che mai: aversano il
tecnico (Luciano Della Volpe), aversana
la dirigenza (dal Direttore Generale
Lello Della Volpe al Direttore Sportivo
Federico Santulli), aversana la casa
nelle partite casalinghe della squadra: il
PalaJacazzi.
La presentazione, svoltasi presso la Casa
della Cultura “Vincenzo Caianiello” il
25 ottobre scorso, ha visto gli “in bocca
al lupo” alla squadra da parte del sindaco Giuseppe Sagliocco e dell’onorevole
Paolo Santulli, ai quali si sono affiancati
i vertici pallavolistici territoriali, presidente regionale FIPAV Ernesto Boccia e
il presidente provinciale Lino Toscano.
Alla presentazione, di fronte a un
auditorium gremito, hanno partecipato
anche Alfonso Schiavone (Corpora) e
Gino Pellegrino (Foof) in rappresentanza dei rispettivi sponsor. Oltre al
saluto alle atlete la presentazione ha
dato spazio anche alla campagna abbonamenti 2014/2015, che vedrà prezzi
popolarissimi per seguire la squadra per
tutto l’anno: 10 euro l’ingresso per tutte
le partite per una persona, 25 euro per
due persone con Coppa Italia inclusa.
Il campionato di A2, con quattordici
squadre e tante corazzate del centronord, partirà proprio oggi al PalaJacazzi, ore 18,00, contro la Saugella Team
Monza, una delle squadre più attrezzate
per il salto di categoria verso la A1. Il
salto di categoria è un obiettivo sognato
dalla nuova Corpora. Dopo un anno di
assestamento, con la salvezza conqui-
L’agguerrita squadra normanna
La presentazione della Corpora
stata alla penultima giornata, quest’anno il club presieduto da Tina Musto
ha fatto le cose in grande: confermata
Elena Drozina, capitano e fuoriclasse
indiscussa della squadra, accanto a lei
ci saranno Vendula Merkova, prelevata
dai play-off di Bundesliga, Melissa
Donà, schiacciatrice l’anno scorso a Conegliano in A1, la nazionale ungherese
Bernadette Dekani e altre giocatrici di
grande affidabilità come le centrali Nardini, Lapi e Veglia e il libero Minervini.
Nella magnifica Villa Lussani presentato il «Bermudez», rum prestigioso
Dalla Repubblica Dominicana ad Aversa
D
alla Repubblica Dominicana
il rum, o ron come si definisce
nelle terre di lingua spagnola,
sbarca nelle nostre zone. Con una splendida serata tenutasi nella magnifica
cornice di Villa Lussani, una struttura
da poco inaugurata ai confini tra Aversa
e Lusciano su viale Olimpico, immersa
in uno stupendo parco verde, il Bermudez, definito il rum più prestigioso della
Repubblica Dominicana, prodotto dal
lontano 1852, è stato presentato, nelle
diverse varianti aromatizzate e nelle
diverse confezioni con invecchiamento
sino a 12 anni, ai numerosi intervenuti,
attraverso un percorso di degustazione.
L’evento promosso dalla Soami srl
distribuzione, è stato fortemente voluto
dal titolare di Villa Lussani, il giovane
imprenditore Raffaele Verolla. “Immaginavo una serata di classe - ci dice
Verolla - ma siamo riusciti ad andare oltre”. Oltre alle degustazioni, eccezionale
è stata l’esibizione musicale del maestro
Eduardo Amirante, violinista di grande
talento, accompagnato al pianoforte dal
bravissimo Marco Fiorenzano. Gli aversani amanti di questo particolare liquore
lo
potranno
trovare presso
gli amici della
pasticceria
La Fauna, ma
anche presso
la
rinomata
Cioccolateria
Oliva, senza
d i m e n t i c a r e Amirante con i titolari
che esistono
luoghi dove questi prodotti sono di
casa, come ovviamente le completissime cantine Menale.
CULTURA
La seconda tappa tra le realtà culturali dell’Agro Aversano ci porta a Casaluce
Il primo Castello
normanno d’Italia
Sul sito esistono diverse pubblicazioni, tra cui quella dell’ottimo professore Claudio Del Villano,
attento studioso che nel 1991 licenziò alle stampe, grazie all’ausilio della gloriosa Pro Loco di
Aversa (quella che fu!), il testo «Casaluce-Storia e Civiltà nella penombra»
Giuseppe Lettieri
D
50
opo esser “entrati” nel museo
Archeologico dell’antica Atella, un piccolo gioiellino di arte
e cultura ubicato a Succivo, che pochi
conoscono e in pochissimi l’hanno
visitato, questa volta ci spostiamo a
Casaluce. Tutti gli aversani conoscono
la Madonna di Casaluce, in moltissimi
la venerano, viste anche le folle che
escono ad accompagnarla nelle tradizionali processioni, nei quattro mesi in
cui (15 Giugno – 15 Ottobre) la sacra
effige sosta ad Aversa. Ma quanti sono
gli aversani che conoscono il Santuario
e l’intero “castrum” in cui l’icona sosta per gli altri otto mesi dell’anno? E
quanti l’hanno visitato, visitando anche
il castello? Crediamo pochissimi. Eppure a meno di quattro chilometri dalle
porte di Aversa, esiste un Castello ed un
Santuario che, se collocati altrove, ne
attirerebbero turisti e pellegrini! Prima
di parlare del Santuario, essendo l’argomento vasto, dobbiamo soffermarci sul
Castello che, del resto, fu la prima vocazione del sito e che ancora oggi emerge
nella sua vetusta fierezza, nonostante
l’incuria dell’uomo e l’abbandono degli
ultimi secoli: appare legato agli schemi
originali. Sul sito esistono diverse
pubblicazioni, tra cui quella dell’ottimo professore Claudio Del Villano,
attento studioso che nel 1991 licenziò
alle stampe, grazie all’ausilio della
gloriosa Pro Loco di Aversa (quella che
fu!) “Casaluce-Storia e Civiltà nella
penombra”. Noi in questa rubrica alla
riscoperta di alcuni luoghi dimenticati
del nostro Agro vogliamo soltanto offrire degli spunti ai nostri lettori, cercando
di carpire la loro attenzione e la loro
curiosità.
la fondazione del
maniero difensivo.
Ma un dato emerge
incontrovertibile da
tutto questo: quello
di Casaluce è il
più antico castello
fondato dai Normanni in Italia. Lo
stesso sito passò in
epoca angioina ad
una delle famiglie
nobili più importanti del Regno di
Casaluce, veduta aerea del Castello e, sotto, l’ingresso
Napoli, i de Balzo,
che poi lo donarono ai frati celestini, che riconvertirono
il plesso in convento con la cappella paMolti Aversani venerano la latina dedicata a Santa Maria ad Nives.
oggi, della struttura difensiva è
Madonna di Casaluce ma Ancora
visibile il fossato che circondava l’intera
non conoscono il santuario di costruzione, mentre il ponte levatoio è
«S. Maria ad Nives» ed il stato sostituito da uno fisso, in muraCastello attiguo fatto tura, che però ancora rende l’idea. Nel
edificare dai nostri fondatori prossimo numero l’oltrepasseremo per
voi, portandovi all’interno di una millenaria storia, fatta di nobili, nobildonne,
soldati e soprattutto di frati celestini,
Tornando al nostro Castello, diciamo la sede storica di quella icona che tutti
che non vi sono notizie precise sulla gli aversani venerano, la Madonna di
fondazione, e ci sono anche diverse tesi Casaluce.
contrastanti, come quella che vuole che
il sito sia stato fondato dal normanno
Roberto il Guiscardo. Improbabile che
il rampollo degli Altavilla, ardimentoso
eroe di mille imprese, come direbbe il
grande Totò, abbia voluto costruire un
Castello a pochi passi da quello dei
“cugini” che vivevano nella contea
di Aversa e che in quegli anni erano
al culmine della loro potenza sotto il
conte-principe Riccardo. Allora è molto
più condivisibile la tesi di Del Villano,
che attribuisce a Gilberto, fratello del
nostro fondatore Rainulfo Drengot,
IL PERSONAGGIO
Romeo Gallucci corona il sogno di una vita: è campione di trotto
Quando la passione
ti fa vincere
Roberta Ruffo
D
52
a giovanissimo, Romeo Gallucci abbandona gli studi per
seguire la sua grande passione
per i cavalli che è stata tramandata da generazione in generazione nella famiglia.
Gallucci, che vive a Parete, segue passo
passo le orme del padre, imparando i
trucchi per diventare un buon allenatore
di cavalli per il trotto. Insieme a lui,
il fratello Nicola, uniti non solo da un
legame di sangue, ma anche dalla stessa
passione. I due fratelli, con costanza
e amore per i cavalli, percorrono lo
stesso cammino, fino a quando Romeo
decide di continuare da solo la propria
carriera. Dopo 30 anni di dura gavetta,
affrontando diversi ostacoli, Romeo
anche dopo qualche brutta caduta si
è rialzato sempre più forte. Nel 1983,
infatti, diventa primo allievo guidatore
della Campania, rienpodromo San Paolo
di
Montegiorgio.
trando, in seguito, nella
Finalmente Romeo
categoria dei profesGallucci sale sul
sionisti. La svolta nel
2004, quando Romeo
podio della vittoria,
diventa coach driver e
anche se la sua non
è stata una semplice
viene ingaggiato dalla
corsa, ma una conquiscuderia “Cirigliana”
sta, che grazie anche
di Aversa. Fantino
ormai richiestissimo a
al suo cavallo Pacific
Model è riuscita ad
livello regionale e con
ottenere. “Un padre
ottimi
piazzamenti,
moderno e sempre
Romeo Gallucci, detto
presente, dicono i
anche il “ragioniere”,
tre figli Angela, Tea
per le sue spiccate doti Romeo Gallucci alza la coppa
e Mario, mentre la
di precisione e calcolo,
riesce ad ottenere tanti riconoscimenti e moglie Ata gli è sempre stata vicino, nei
soddisfazioni, senza però quel tocco di momenti belli e difficili della sua vita”.
fortuna in più che potesse dargli un tito- La famiglia ha sempre creduto in lui e
lo; raggiunto e meritato poi, il 24 agosto nelle sue capacità. Romeo è riuscito a
di quest’anno, viene così proclamato ripagarli, vincendo la gara più grande.
Campione italiano del trotto presso l’ip- E’ campione e orgoglio campano.
Il condominio
...in forma!
dell’avv. Maurizio Golia
Posti auto e millesimi di proprietà
T
izio è proprietario di un appartamento molto grande, al
quarto piano di un condominio.
La sua unità immobiliare esprime 100
millesimi. Caio abita al secondo piano
dell’edificio e la sua unità immobiliare
è tra le più piccole
ed esprime un valore
pari ad 70 millesimi.
L’assemblea del condominio nel quale
abitano i due decide
di
regolamentare
il posteggio degli
autoveicoli in alcune parti comuni: ogni
condomino ha diritto ad un posto auto.
Tizio non ci sta e impugna quella decisione: «sostiene: com’è possibile che
sono proprietario dell’unità immobiliare
che esprime maggiori millesimi, debba
soggiacere ad un uso così penalizzante
delle parti comuni?». Questa nella
sostanza, la storia che ha portato la Cas-
sazione, con la sentenza n. 820 del 2014,
ad esprimersi, ribadendo il proprio consolidato orientamento, sulla differenza
che corre tra misura del diritto sulle parti
comuni e diritto d’uso delle medesime.
E’ bene specificare che tanto in primo,
quanto in secondo grado le doglianze
del condomino impugnante erano state
respinte, ossia i giudici avevano ritenuto
legittima la decisione assembleare di
assegnazione di un posto auto per ogni
unità immobiliare.
Se ci sono più condomini che parcheggi
è legittimo deliberare l’uso turnario. Da
qui il ricorso per Cassazione del condomino. Si legge in sentenza: «occorre in
linea generale puntualizzare, quanto alla
questione della misura di utilizzazione
della cosa comune, che nell’attuale regolamentazione giuridica del condominio,
la stessa non è certamente in rapporto con
la quota maggiore o minore di proprietà
del singolo condominio ed è totalmente
sganciata dalle «tabelle millesimali» utilizzate per il calcolo delle spese relative
alla gestione del bene stesso. Occorre sul
punto fare invece riferimento a quanto
prevede l’art. 1102 c.c. secondo il quale,
ciascun partecipante al condominio può
servirsi della cosa comune, «purché non
ne alteri la destinazione e non impedisca
agli altri partecipanti di farne parimenti
uso, secondo il loro diritto» (Cass. 16
gennaio 2014, n. 820). In buona sostanza: il diritto sulle parti comuni, ai fini
della ripartizione delle spese e del funzionamento dell’assemblea, è legato ai
millesimi di proprietà - ma il diritto d’uso delle medesime è paritario e rispetto
ad esso i millesimi non hanno alcun
valore, cosicché mentre per l’assunzione
della decisione, se presa in assemblea, i
53
millesimi sono fondamentali, per la sua
attuazione non bisogna tenerne conto
ma è necessario garantire il pari diritto
d’uso di tutti i comproprietari.
L’EVENTO
La riminese Elisa Rossi vince la decima edizione del Premio Bianca D’Aponte
Aversa ritorna palcoscenico
della canzone d’autore
Giuseppe Chiatto
E
54
lisa Rossi con il brano “Pensi
sia possibile”, è la vincitrice del
Premio Bianca d’Aponte Città
di Aversa 2014 giunto alla X edizione
– il più importante festival nazionale
che valorizza il cantautorato femminile
ed
organizzato
dall’Associazione
Musicale Bianca d’Aponte onlus
con la direzione artistica di Fausto
Mesolella. La cantautrice riminese,
ma romana di adozione si aggiudica
così la borsa di studio messa in
palio dall’organizzazione e anche
la targa offerta dall’Associazione
“MuoviLaMusica” diretta da Alberto
Salerno e dalla moglie Mara Maionchi.
Nel 2007 Elisa Rossi partecipa al
Musicultura Festival vincendo il premio
SIAE per la migliore musica e il premio
Sisme per la migliore interpretazione
con il brano «Calmapparente», scritta
in collaborazione con Bungaro e
contenuta nella compilation del
Festival. Nel 2008 con la canzone
«Imparo l’amore» si aggiudica
ancora il premio Sisme. Sempre nello
stesso anno vince il premio migliore
arrangiamento al Mantova Music
Festival con i brani «Collane di perle» e
«Ostinatamente». Nel 2010 esce il suo
primo album dal titolo «Viola Selise»,
che vede come produttore artistico
J.D.Foster (Capossela, Calexico). Il
secondo album «Il dubbio» è uscito a
Novembre del 2013 sui più importanti
digital store.
La due giorni di musica del Premio
Bianca d’Aponte-Città di Aversa “Sono
un’isola: io, donna per una canzone
d’autore”, con la partecipazione di
numerosi ospiti big spalmati per ovvi
motivi di tempo nell’arco delle due
serate – tra questi Andrea Mirò, Enzo
Avitabile, Petra Magoni, Bungaro,
Mauro Ermanno Giovanardi (La
Crus) e tanti altri -, ha riunito anche
le cantautrici emergenti vincitrici di
tutte le nove edizioni precedenti che
Elisa Rossi
A Barcellona il prossimo 8
marzo 2015 il via al «Bianca
d’Aponte Internazionale», nel
corso del quale verranno
eseguiti esclusivamente
brani di Bianca d’Aponte
tradotti in varie lingue
a distanza di anni sono ritornate ad
Aversa a testimonianza del legame
di affetto che perdura con questo
concorso e con gli organizzatori:
Veronica Marchi e Germana Grano (ex
aequo 2005), Chiara Morucci (2006),
Eleonora Beddini (Mama’s Gan, 2007),
Erica Boschiero (2008), Momo (2009),
Claudia Angelucci (2011), Marta
Charlotte Ferradini (2012) e Federica
Abbate (2013). Non erano invece
presenti perché all’estero, ma è giusto
ricordarle, Laura Montanari (voce delle
Mama’s Gan) e Laura Campisi (2010)
che vive attualmente a New York.
Altri premi e riconoscimenti sono
stati consegnati nel corso della
serata finale. Il Premio della Critica
è andato alla friulana Elsa Martin, di
Udine, con “Cjante”; il premio per il
Miglior Testo, è stata assegnata a Flo
al secolo Floriana Cangiano di Napoli
con “Quale amore”; il premio per la
Migliore Interpretazione è andato ad
Anita Vitale di Messina per il brano
“Quanto Custa”. Ad Alfina Scorza
di Salerno che ha presentato il brano
“Suona forte” è andato il premio per
la Migliore Composizione ed, inoltre,
è stata scelta da Mariella Nava che le
ha proposto un contratto con la sua
nuova etichetta discografica “Suoni
dall’Italia–Produzioni
Musicali”
che le permetterà di intraprendere
l’attività lavorativa musicale a livello
professionale.
Fuori gara, fuori concorso e fuori
programma, inoltre Mariella Nava
ha proposto un secondo contratto
discografico ad un’altra cantautrice,
già conosciuta nel mondo dello star
system e che ha vinto il Premio Bianca
d’Aponte nel 2009, Simona Cipollone
in arte Momo.
Il Premio Bianca d’Aponte è già al
lavoro per la nuova edizione che avrà
un’apertura alla musica internazionale
(le cui specifiche saranno disponibili
nel prossimo bando di prossima
pubblicazione) e del quale si avrà
un’anteprima a Barcellona il prossimo
8 marzo 2015 al “Bianca d’Aponte
Internazionale”, (presentato al recente
Premio Tenco), nel corso del quale
verranno eseguiti esclusivamente brani
di Bianca d’Aponte tradotti in varie
lingue (evento ideato e voluto da Sergio
Sacchi, grande esperto di cantautori e
tra i fondatori del Club Tenco).
La manifestazione aversana è stata
patrocinata dalla Regione Campania, dal
Comune di Aversa, dalla SIAE. Il Premio
Bianca d’Aponte annovera tra i propri
partner “Suoni dall’Italia – Produzioni
Musicali”,
“MuoviLaMusica”,
Top1 Communication, M.A.U. ed
Emergency.
STORIA NOSTRA
La seconda parte dell’intervento di della Volpe sulle vere fonti di Gaetano Parente
Lucarelli e Calefati la fortuna
dello storico che sarà Sindaco
Alfonso Gallo nella sua «Aversa Normanna» ringrazia don Roberto Vitale per avergli fornito notizie
storiche tratte dal manoscritto del Calefati, cronista del 1514, il testo manoscritto consultato da
Parente e mai più ritrovato. Ma Parente attingerà molto anche dalla biblioteca di Raffaele Lucarelli
Enzo della Volpe
N
56
on solo il de Luca rappresentò
la fortuna di Parente. Il futuro
Sindaco di Aversa, scrive
Luciano Orabona, «fu assistito dalla
fortuna nella sua importante opera,
potendo usufruire dei materiali di studio
esistenti in casa Lucarelli … manoscritti
che gli vennero grandemente utili, anche
se egli ne dà citazioni eccessivamente
parche, e dai tre volumi manoscritti
redatti dal vescovo de Luca, ancora
oggi consultabili presso L’Archivio
Storico Diocesano di Aversa …». La
biblioteca del dotto Raffaele Lucarelli
sarà l’altra importante fonte di studio
(e di documenti) per Parente. Ma non
è tutto.
Alfonso Gallo nella sua “Aversa
Normanna” ringrazia don Roberto
Vitale per avergli fornito notizie
storiche tratte dal manoscritto del
Calefati, cronista del 1514, il testo
manoscritto consultato da Gaetano
Parente e mai più ritrovato. Il Vitale,
dice Gallo, «ha consultato il predetto
manoscritto presso la signora Santoli
Parenti» (forse si riferiva alla signora
Santi Parente).
Michele Calefati è da considerare,
dunque, il padre della storia di Aversa,
anche essendo nativo di Bari? Sembra
che il Calefati si sia rifugiato ad Aversa
per un certo periodo di tempo. Non
sappiamo i vari passaggi di mano
del manoscritto, Parente lo ricevette
dall’amico Michele de Rosa.
De Luca, nominato arcivescovo di Tarso,
il 22 dicembre 1853 lascia la diocesi di
Aversa. Probabilmente Ferdinando II
non gradì la partecipazione del Vescovo
al “Te Deum” che si tenne all’indomani
della concessione della Costituzione
Gaetano Parente
nel suo Regno: il 20 febbraio 1848
nella cattedrale di Aversa e il 27 nella
chiesa dell’Annunziata di Aversa.
Parente nel suo “Calendario Storico
Aversano” include il congedo del
vescovo de Luca: «27 dicembre 1883.
Partì d’Aversa il vescovo de Luca già
proclamato in concistoro (nel 22 detto
mese) arcivescovo di Tarso, e nunzio
apostolico di Baviera».
Presso l’Archivio di Stato di Caserta
si conservono i rapporti di polizia
datati 24 novembre e 10 dicembre
1860, inviati dal comandante della
Guardia Nazionale di Aversa don
Giuseppe Palumbo al governatore della
provincia di Terra di Lavoro: «Aversa,
10 dicembre 1860, Al Sig. Governatore
della provincia di Caserta, Signor … fu
allora volgendo il 1855 che mandava
vescovo in questa diocesi Domenico
Zelo il quale doveva succedere a mons.
de Luca fatto rimuovere
per
patriottiche
aspirazioni nel 1848.
Il fine della nomina
episcopale
abbastanza
definisce
l’individuo
prescelto
veppiù
ricordando che Aversa
era ritenuta centro di
repubblicana aspirazione
ma la definizione stesse
è più marcata da opuscoli
pubblicati a nome di esso
Zelo, …». Argomento
trattato ampiamente da
Olindo Isernia in un suo
articolo, «L’Episcopato di
Terra di Lavoro», apparso
su la Rivista Storica di
Terra di Lavoro, anno V,
nn. 1-2, 1980, pp. 223265. La conoscenza delle
materie giuridiche e la
grande cultura valsero al de Luca una
prestigiosa carriera ecclesiastica, ma
per le sue idee repubblicane rimaneva
un soggetto da tenere imbrigliato. Pio
IX lo tiene, perciò, lontano dall’Italia,
gli affiderà delicati incarichi presso
le corti di Monaco e di Vienna; in
quest’ultima città ricoprirà la carica
di Nunzio Apostolico, stilerà nuovi
concordati tra questi paesi e la Santa
Sede; riceverà prestigiose onorificenze.
Il Cavaliere Tommaso De Vivo morirà a
distanza di un anno dalla scomparsa del
Cardinale, il 7 ottobre 1884 in uno stato
di grande indigenza. Gaetano Parente
attinse a piene mani dai manoscritti del
de Luca, dal manoscritto del Calefati e
dalla ricchissima biblioteca di Raffaele
Lucarelli. Fonti e documenti preziosi
ed in massima parte scomparsi proprio
dai tempi del Parente.
2 - fine
TRADIZIONI
Il 2 novembre i defunti tornerebbero tra i familiari, rimanendoci fino all’Epifania
La lezione di nonna
Niculina «a’ luscianese»
Tra le credenze dei «Mazzoni» ce n’è una che riguarda i defunti, secondo la quale i morti non
«passerebbero» subito ma aspetterebbero ancora un giorno. L’amico Marino mi ha raccontato della
credenza che c’era anche ad Aversa e quello che accadde un 2 novembre. Non è uno scherzo...
Salvatore di Grazia
C
58
he i morti ritornano tra i vivi
ne è piena la tradizione popolare mondiale, non c’è luogo
sulla terra, di qualsiasi religione, etnia,
latitudine dove non si creda a questo
evento e la festa di Halloween non è
altro che la versione moderna di questa
millenaria credenza. Anche da noi, città
delle cento chiese, profondamente religiosa, si credeva atutto questo. Il tutto è
nato quando, incontrato l’amico Luigi
Marino, gli ho parlato di una «strana»
tradizione dei «Mazzoni» praticata da
mia suocera quando le morì il marito.
Ebbene, lei lasciò accesi i “lumini” in
casa per tre giorni, perché disse che
Fantasmi, una storia aversana
l’anima del marito non era ancora
«passata», e senza quelle luci non
avrebbe trovato la strada. E Luigi mi
ha confermato che anche ad Aversa, da
come raccontava sua nonna, Niculina
“à luscianese”, c’era la credenza che
i morti non «passassero» subito, ma
rimanevano ancora un giorno tra noi.
Nonna Niculina gli raccontava che
quando l’agonia del morituro si prolungava molto, «tardavano a murì» come
diceva lei, per aiutarli gli si recitava
all’orecchio una “Gloria al Padre” e
tre “Credo”, e alla fine morivano serenamente. Dopo le preghiere si raccomandava al morituro, una volta tornato
dalla visita purificatrice a S. Giacomo
l’eremita «in Libia», di lasciare un
TRADIZIONI
segnale del suo ritorno: un tintinnio
di vetri, un lenzuolo che si agitava...
Dunque, secondo la nostra tradizione,
rimanevano ancora tra noi non perché
non trovavano subito la strada, ma per
visitare un Santo eremita. Cosa c’entra
S. Giacomo l’eremita? Semplice. Dopo
aver esalato l’ultimo respiro, le anime
dei morti rimangono ancora ventiquattr’ore sulla terra perché devono andarlo
a visitare in «Libia».
Il termine «Libia» era inteso come
terra lontana, generica, intendendo S.
Giacomo di Compostela, il viaggio
purificatore che le anime dovevano fare
prima di passare oltre. Questo perché
S. Giacomo l’eremita si era lamentato
con Gesù che nessuno andava mai a
trovarlo, e Gesù gli aveva promesso
che lo avrebbero visitato da morti, visto
che non lo facevano da vivi. E così è.
Il defunto lo va a trovare, poi entro
ventiquattr’ore torna, e passa altrove. Il
2 novembre tornano tra i familiari, e ci
rimangono fino alla epifania, la prima
Pasqua dell’anno. Ovviamente non
vorrebbero rientrare ed ecco perché li si
sente mormorare «Tutt’è feste/jessero e
venessero/ma pasqua é l’epifania/nun
venessero maje..». Attenzione a non
confondere la Pasqua di Resurrezione
letto per le anime dei
propri cari defunti che
ritornavano in famiglia.
E guai a sgarrare. Questa
tradizione nonna Niculina “à luscianese” l’applicava rigorosamente,
e Luigi mi ha assicurato
che quello che leggerete
adesso è realmente accaduto, lui c’era. Ebbene,
un 2 novembre suo
fratello Enzuccio non
volle alzarsi presto, se la
Il 2 novembre c’è la tradizione di credere nel ritorno
prese comoda, insomma.
Nonna Niculina già non
c’era più, quello sarebbe stato il primo
Era usanza, la mattina giorno che sarebbe “tornata” tra i suoi,
Enzuccio preferì poltrire a letto, che
del 2 Novembre, alzarsi ma
ovviamente non fu rifatto in onore della
presto per rifare il letto nonna.
per le anime dei propri cari Quel giorno non accadde nulla, ma la
defunti che ritornavano mattina dopo Enzuccio si svegliò troin famiglia. E guai a sgarrare. vandosi senza lenzuola e coperte. Tutti
Ecco cosa accadde ad Aversa assicurarono che non era stato un loro
scherzo, e pur frugando dappertutto,
lenzuola e coperte non si trovarono.
con la Pasqua dell’Epifania, che in Furono ritrovate casualmente quattro
termini religiosi è detta anche “la prima giorni dopo, ben piegate in un nascosto
Pasqua”! Era usanza, la mattina del 2 ripostiglio: nonna Niculina aveva voluNovembre alzarsi presto per rifare il to dare una lezione al nipote...
59
LA PRESENTAZIONE
Presentata a Sant’Arpino la ristampa delle opere dell’illustre avvocato del Settecento
La storia di Atella e di Aversa
nelle pagine di Carlo Magliola
La prefazione del prezioso testo curata dal nostro Nicola De Chiara. Alla presentazione gli interventi
di Elpidio Iorio, Giuseppe Dell’Aversana, Pasquale Fedele e Giuseppe Limone. Per vincere la
celebre causa contro Aversa, Magliola scrive due dissertazioni ricche di spunti storici
Italia Mauriello
E’
60
stato presentato a Sant’Arpino
il 26 ottobre il testo «Ristampa delle opere dell’avvocato
Carlo Magliola, edite nel 1755 e 1757».
Il nostro direttore editoriale nonché studioso di storia locale, Nicola De Chiara,
ne ha curato la prefazione L’iniziativa
è stata organizzata dalla Pro Loco di
Sant’Arpino, presieduta da Aldo Pezzella, che grazie al contributo economico
della signora Amalia Panettieri, offerto
in memoria del marito Alfonso Magliola, ultimo discendente della famiglia,
riedita uno dei testi più antichi e autorevoli di storia aversana.
L’avvocato Carlo Magliola (1695-1760)
difese Sant’Arpino e gli altri Casali
atellani nella celebre causa contro
Napoli (e Aversa) per la tassa di bonatenenza e nell’occasione redasse due
memorie difensive, «Difesa della terra
di Sant’Arpino e di altri casali atellani
contro la città di Napoli» (1755) e
«Continuazione della difesa...» (1757).
Ad intervenire alla presentazione, coordinati dal giornalista Elpidio Iorio, sono
stati, dopo i saluti del presidente Aldo
Pezzella, il presidente onorario della
Pro Loco, Giuseppe Dell’Aversana, Nicola De Chiara, l’avv. Pasquale Fedele,
presidente dell’Associazione Forense
Normanna, e Giuseppe Limone, docente
della Seconda Università degli Studi
di Napoli. A spiegare le motivazioni
della preziosa ristampa è stato Giuseppe
Dell’Aversana, già Sindaco di Sant’Ar-
LA PRESENTAZIONE
pino e grande cultore delle memorie
patrie. Nel merito del libro è poi entrato
Nicola De Chiara che ne ha sottolineato l’importanza, “Magliola ha una
grande cultura. Per perusadere i giudici
ricerca, studia e dimostra, diventando
in questo un vero storico, per questo i
sue due scritti sono molto importanti”.
Particolarmente apprezzati gli interventi
di Pasquale Fedele per il quale bisogna
partire “dal recupero della nostra storia
per preparare al meglio il nostro futuro”
anche perché siamo “in un momento
storico cruciale per il nostro territorio
che sta recuperando quella leadership
che ha perso negli ultimi duecento anni”
61
Il convegno di presentazione del libro
e di Giuseppe Limone che, da par suo,
ha tenuto una vera e propria lectio magistralis: “Nella vita noi non possiamo
mai separare il passato, il presente e il
futuro perché la vita continua nel tempo.
E Magliola attinge alla storia allo scopo
di farla camminare in avanti”.
«Se le due dissertazioni di Magliola
sono state celebratissime nel tempo i
motivi ci sono - ci ha dichiarato Nicola
De Chiara. Magliola non è solo l’avvocato dei Casali atellani ma è anche
il difensore delle origini, della storia e
dell’integrità del nostro territorio. Egli è
lo strenuo difensore della sua Sant’Arpino e delle terre atellane ma anche il
difensore delle origini di Aversa, dimostrando che Rainulfo Drengot conquistò
«da se stesso» il territorio in cui sorse
Aversa, «colla sola forza delle armi» e
non per mera concessione del territorio
da parte di Sergio IV, Duca di Napoli.
Le sue difese sono non congetture e tesi
ma autentici libri di storia che si rifanno
all’autorità degli storici. Indispensabili
per ricostruire con una fonte certa le
vicissitudini dell’antica Atella e le origini normanne di Aversa». Per avere una
copia del testo si può contattare la Pro
Loco di Sant’Arpino.
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Dopo il Convegno, Motti ha organizzato un corso di formazione
La Fidapa
e il cyberbullismo
La relatrice Anna Sorrentino la raccontato la storia di Amanda
Todd, giovane canadese, che è stata una delle tante vittime del
cyberbullismo, togliendosi la vita ad appena 15 anni
Giuseppe Lettieri
L’
62
impegno
della
FIDAPA
sezione di Aversa, presieduta
da Luisa Diana Motti, sul
tema Cyber Bullismo Tabby Tripp
in EU continua. Dopo il convegno
tenutosi nella scorsa primavera con la
professoressa Anna Costanza Baldry
(responsabile scientifica del progetto
che coinvolge vari stati europei),
in collaborazione con la Seconda
Università degli Studi di Napoli, si
è dato l’avvio ad un vero e proprio
corso di formazione, il cui primo
appuntamento si è tenuto il giorno 23
ottobre, presso l’Auditorium dell’ex
Macello, da qualche tempo dedicato alla
memoria del giurista aversano Vincenzo
Caianiello.
L’incontro su “Raccogliere la sfida
del Cyberbullismo” ha visto come
protagonista la dottoressa Anna
Sorrentino, del dipartimento di
psicologia della SUN, la quale ha anche
mostrato nel suo intervento la storia
di Amanda Todd giovane canadese,
che è stata una delle tante vittime del
cyberbullismo togliendosi la vita ad
appena 15 anni.
Al termine è seguito un lungo dibattito,
in cui sono emerse non solo la novità
di questa che potremmo definire una
nuova piaga sociale, ma anche il
vuoto legislativo che esiste nel nostro
Paese per affrontare una tematica così
complessa.
“Dalla triste storia della Todd, e di tutto
ciò che ci siamo detti - ci dice Luisa
Diana Motti - emergono molteplici
I vertici Fidapa di Aversa con la Sorrentino
aspetti, tra cui da insegnante, mi preme
sottolineare il ruolo che ha e che può
avere la scuola. Insomma, bisogna
esser preparati a questo tipo di nuovi
fenomeni, che talvolta possono avere
degli sviluppi devastanti, portando
addirittura alla morte delle persone
coinvolte. Quello che all’inizio può
sembrare un semplice sfottò non va
assolutamente sottovalutato perché
può aprire ad una serie di violenze
piscologiche e verbali che poi possono
avere drammatiche conseguenze” Il
prossimo appuntamento sempre al
Caianiello è per il sei novembre ore
15.00
“Bullismo e Cyber bullismo:
due facce della stessa medaglia”. In
sala presenti alcuni dirigenti scolastici e
molti professori provenienti dalle scuole
secondarie di primo e secondo grado.
Grande festa al Medì il 19 ottobre con il famoso cantante rap
La Ck Street Dance balla con Clementino
L
a scuola di danza aversana, la
Ck Street Dance del maestro
Alfredo Ruffo, continua a collezionare successi e a far parlare di se
in positivo, tanto che uno dei cantanti
emergenti di hip hop, Clementino, li
ha voluti come ballerini di un suo
concerto che si è svolto a Teverola, al
centro Medì il 19 ottobre. Il cantante
Clementino ha presentato, per l’occasione, il suo ultimo lavoro discografico,
“Mia Culpa”, scegliendo la Ck Street
Dance come sfondo danzante. I ballerini hanno, infatti, coreografato il brano
musicale ormai conosciutissimo “O
Vient”, che ha contribuito al successo
del cantante. I ballerini della Ck, insieme a quelli della scuola di danza la
Rosa Negra, dei maestri Diego e Danila
di Matteo campioni di danza standard
d’Italia e concorrenti nel programma
ballando con le stelle, hanno dato inizio
allo spettacolo e riscaldato il pubblico.
All’arrivo di Clementino, il pubblico
lo ha accolto con grande entusiasmo e,
al termine della serata, ha richiesto il
bis di una delle sue canzoni. Clementino ha, poi, salutato tutto il pubblico,
regalato foto e autografi ai suoi fan e
ringraziato il maestro Alfredo Ruffo per
la grande performance dei suoi ballerini.
Protagonista anche questa volta, la CK
Street Dance non delude mai le aspettative degli aversani. L’agenda della
scuola, infatti, è piena di appuntamenti:
il prossimo sarà infatti l’8 dicembre a
Napoli nella strada più IN della città,
Via Chiaia, dove si svolgerà la famosa
notte bianca. A seguire vedremo la
partecipazione della CK al programma
La Ck Street Dance con Clementino
“Go to dance 2” e alcuni degli allievi
della scuola verranno provinati per
il programma “Amici” di Maria de
Filippi e “Italia’s got talent”.
Roberta Ruffo