An n num o 11 er o 1 Editoriale Sesto senso Scuola dell’Infanzia Cino del Duca Cari lettori, anche quest’anno iniziamo un nuovo percorso insieme. Per noi alunni di terza questo sarà un anno speciale, l’anno in cui impareremo a studiare e scrivere VERAMENTE, un po’ come i GRANDI, gli adulti che ci accompagnano giorno dopo giorno in questa avventura. La lettura, tema di questo numero, sarà importantissima per riuscire nel nostro obiettivo. Riflettendo insieme ai nostri insegnanti abbiamo capito che, per diventare buoni lettori abbiamo bisogno di “giocare a leggere” come e con i nostri genitori (attraverso l’identificazione e l’imitazione). Così abbiamo pensato di scrivere con l’aiuto dei nostri maestri un vademecum proprio per tutti i genitori. Che fare a casa per incoraggiare questo amore? Come mettere in relazione quanto si fa a casa con ciò che avviene a scuola? Ecco alcuni spunti di riflessione per mamme e papà. 1. Diamo il buon esempio! Leggete, se volete che i bambini leggano. L’atteggiamento del lettore è un vero e proprio comportamento che ricalca quello degli adulti più vicini e cari. Se non si è dei grandi lettori, non è necessario fingere... L’esempio della lettura si dà anche sfogliando giornali e riviste, un libro di ricette, un libro giallo... 2. Una casa coi libri! L’esempio non basta: è importante che i bimbi abbiano in casa, fin da piccoli, libri adatti a loro e una biblioteca personale. I libri sono testi e “pretesti” per un contatto affettivo, per passare un tempo di gioco e scoperte insieme… 3. Voce ai libri! II calore di una voce che legge o che narra è un’esperienza rassicurante, piacevole e gratificante. E se a “farsi libro” è un genitore, ancora di più: è un gesto d’amore, di complice intimità, che aiuta a crescere e crea l’abitudine all’ascolto. Per i bambini abitudini e rituali sono elementi rassicuranti e importanti: anche ‘’l’ora delle storie” può diventare una piacevole consuetudine come quella dei giochi o della merenda... 4. Lettori piccoli e grandi! La lettura coi bambini non finisce quando imparano a leggere. I ragazzi continuano ad apprezzare la lettura ad alta voce dei genitori anche quando diventano autonomi. Magari potete pensare a nuove modalità di rapporto che coinvolgano. A scuola, in accordo con i docenti, si potrebbe “giocare” insieme a fare recensioni di libri, che poi vengano inserite nelle biblioteche di classe o in apposite zone di scambio 5. Biblioteca e libreria: che bel regalo! È importante che i libri siano vissuti come momenti di gioia, dei veri e propri doni. Come genitori potete prediligere qualche libro in regalo in più, o proporre un’andata in biblioteca o in libreria con i vostri figli come premio per qualcosa. Frequentare assiduamente una biblioteca pubblica, anche solo per andare a sfogliare libri e riviste e tornare a casa a mani vuote, è già una bella avventura da proporre! Se poi vi capita di andare in libreria, lasciate ai bambini piena libertà nell’acquisto dei titoli, valorizzando la scelta che hanno fatto. Insomma lettori si... diventa! Classe terza Scuola Primaria A. Manzoni pag. 2 e 3 Al Castello Sforzesco e la storia del drago Scuola dell’Infanzia G. Alfieri pag. da 4 a 5 Il gigante egoista e la storia di Arcobalena Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII A. Manzoni classi prime pag. 6 Una luce sul mare Scuola Primaria Papa Giovanni XXII classi seconde pag. 7 Suggerimenti per divertirsi... leggendo Scuola Primaria A. Manzoni classi seconde pag. 8 Il mago dI Oz Scuola Primaria Papa Giovanni XXII classi TERZE pag. 9 Tante parole per leggere Scuola Primaria A. Manzoni classi TERZE pag. 10 e 11 Una storia vera Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII classi quarte pag. 12 La poesia di Alice Scuola Primaria A. Manzoni classe quarte pag. 13 Le pagine del libro sono ali leggere Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII classI quINTE pag. 14 L’amicizia è... Scuola Primaria A. Manzoni classe quINTE pag. 15 Ora si gioca... Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII classi terze pag. 17 e 18 E per concludere... La parola al D.S. Seguiamo le tracce dell’invisibile. Contiamo i cinque sensi sulle dita della mano. Oltre a questi cinque ce n’è un altro : il sesto senso, molto più sottile. Ci vuole attenzione per usare il sesto senso, perché bisogna utilizzarlo insieme a tutti gli altri cinque. Il sesto senso è il più piccolo, come Pollicino che era il più piccolo dei suoi fratelli, ma era anche il più furbo e il più abile a scoprire i segreti e le sorprese della vita. Ora mettiamo al centro della stanza un pacco misterioso tutto infiocchettato. Che cosa ci sarà? “Una sorpresa” Siete sicuri? Proviamo a scuotere il pacco, ma non sentiamo nessun rumore. “E’ vuoto”. Ci può essere qualcosa che non fa rumore ? “C’è l’aria”. Se ci fosse una piuma farebbe rumore? “No”. I bambini sono impazienti. “Sai cosa c’è, diccelo!” Lo apriamo? “Si”. Ma, mentre sciogliamo il nastro, sciogliamo anche la lingua e raccontiamo la storia di questo pacco. C’era una volta un re che chiedeva sempre a tutti di pagare le tasse. A quel re interessavano solo le monete d’oro, contava solo gli zecchini, voleva solo il denaro. Non chiedeva mai ai sudditi come stavano, come andava il lavoro, cosa pensavano… Un giorno, per il suo compleanno, gli arrivò un pacco come questo. Lui, subito, cominciò a scuoterlo per sentire il tintinnio di… cosa? “Le monete d’oro ! “Ma il pacco era silenzioso. Allora ebbe paura e sentì se c’era il ticchettio di …una bomba! Molti lo odiavano perché era avaro e non dava mai niente a nessuno. Ma il pacco era muto. Pensò ad uno scherzo e lasciò lì il pacco, ma dopo un po’ fu preso dalla curiosità. Anche la curiosità è una cosa invisibile, ma quando uno è curioso si vede, perché non sta fermo e cerca di scoprire un segreto con gli occhi, con le orecchie, con le mani…Insomma, alla fine aprì il pacco (lo apriamo anche noi). C’era un cuscino ricamato e sul cuscino una spilla con una pietra rossa a forma di cuore (dal pacco escono cuscino e spilla). Il re disse: “Bella ! Deve essere di valore. La metterò sul cappello,…no…. sugli stivali…no…sui calzoni…anzi…la metterò sul cuore”. Così se la mise proprio all’occhiello della giacca e fu tanto contento che quel giorno dimenticò di contare i soldi. La spilla quella sera brillò un po’ di più. Quando venne l’ora di dormire,il re si mise sotto la testa il cuscino che aveva trovato nel pacco, perché era morbido e soffice come una nuvola e subito si addormentò, pensando di fare sogni bellissimi. Ma appena addormentato, sognò di essere fuori dal portone, vestito di stracci. 2 In quel sogno c’erano le cose invisibili che non aveva mai visto prima. Poi un giorno, da lontano, vide il re passare nella sua carrozza d’oro. Com’era possibile? Il re era lui!!! Allora si avvicinò alla carrozza e guardò dentro attraverso il vetro e vide se’ stesso vestito da re con un volto freddo come la pietra. Sentì una fitta al cuore e si svegliò. Era nel suo letto con la testa sul cuscino, vestito da re, con la corona vicino e la spilla rossa sul cuore che brillava. Allora si alzò e da quella notte le cose non furono più come prima. Secondo voi cosa fece quel re ? Tratto da: CINQUE + 1 IL SENSO DEI CINQUE SENSI (Sussidio a un percorso educativo per la Scuola dell’ Infanzia) Laboratorio delle scuole dell’Infanzia della Karis Foundation di Rimini e Riccione condotto da Gianpiero Pizzol e Laura Aguzzoni. Percorso utilizzato dalla scuola dell’Infanzia Cino Del Duca Scuola dell’Infanzia Cino del Duca Allora bussò alla porta gridando: ”Aprite, sono il re! “Le guardie appena lo videro risposero: “Piantala di urlare, straccione, non sai che il re sta dormendo?“ E lui “Sono io il re ! “Le guardie appena lo videro risposero: “Piantala di urlare, straccione, non sai che il re sta dormendo?” E lui : “Sono io il re! ”Tutti si misero a ridere e gli diedero un calcio nel sedere, buttandolo in mezzo al fango con i maiali. Si rialzò e corse intorno alle mura, ma le porte erano chiuse. Il giorno dopo tornò a palazzo, ma nessuno lo riconosceva e fu cacciato di nuovo. Allora per la fame si ridusse a chiedere l’elemosina, a mangiare pane e acqua e vide quello che non aveva mai visto: l’amicizia di alcuni poveracci che non avevano niente, ma gli diedero lo stesso da mangiare e da dormire, provò la paura di essere abbandonato e solo, trovò il coraggio di mettersi in cammino e lavorare nei campi e la felicità di scaldarsi al fuoco insieme ai contadini. 3 RAC CON TO Nel mese di ottobre le sezioni dei bambini di 5 anni, pulcini, gatti e orsetti, sono andate in visita al Castello Sforzesco di Milano. Hanno scoperto tante cose nuove che vorrebbero far conoscere a tutti… Ad esempio: CHI DI VOI SA PERCHè NELLO STEMMA DEL CASTELLO SFORZESCO è RAFFIGURATO UN DRAGO? ORA VE LO RACCONTIAMO… LA STORIA DEL DRAGO DI MILANO 4 Si racconta che tanto tempo fa a Milano c’era un piccolo drago. Tutti avevano paura anche se nessuno l’aveva mai visto per le strade di Milano. Era un piccolo drago. Non soffiava e non sputava fuoco, era un piccolo drago buono ma non aveva una casa. Girava, girava per le strade di Milano per cercarne una. Quando un giorno... Da lontano vide un castello con una torre alta alta e ai lati della torre le mura con i merli. Quanti erano! Non riusciva a contarli... erano proprio tanti. Era un castello magnifico. Era bello fuori... chissà come era bello dentro! Chissà chi ci abitava... Il piccolo drago era molto curioso e allora decise di entrare. Vide abbassato il ponte levatoio e... senza farsi vedere veloce veloce entrò dentro al castello. Come era grande! E quanta gente c’era al castello! Vide una dama con i capelli biondi, poi ne vide un’altra. Avevano dei vestiti di seta e di velluto... erano bellissime. Poi vide un bambino... ma era il piccolo duca! Il piccolo duca Massimiliano. Come sarebbe bello giocare con il piccolo duca pensò il piccolo drago. Al piccolo drago quel castello piaceva proprio tanto. Un giorno vide il piccolo duca a cavallo. Era magnificamente vestito, aveva il cappello con la piuma e il cavallo aveva le briglie d’oro! Come sarebbe bello giocare con il piccolo duca pensò il piccolo drago. Ma non osava farsi vedere; anche il piccolo duca, come tutti, poteva avere paura di lui. Ma un giorno, il piccolo duca mentre cavalcava nel cortile del castello vide il piccolo drago nascosto in un angolino. Un piccolo drago! esclamò. Ho trovato con chi giocare pensò il piccolo duca e invitò il piccolo drago a rimanere nel castello. Il piccolo drago aveva trovato casa! E da allora per ricordare questa storia, in tutti gli stemmi del Castello si vede disegnato il piccolo drago. IL DRAGO HA REGALATO DELLE PAROLE INERENTI IL CASTELLO, RIESCI AD ASSOCIARLE ALLE IMMAGINI? CAVALIERE GIULLARE DAMA PONTE LEVATOIO TORRE SE HAI VOGLIA DI GIOCARE, PROVA AD INVENTARE UNA STORIA CON ALCUNE DI QUESTE PAROLE BUON DIVERTIMENTO! 5 CLASSI PRIME Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII - A. Manzoni 6 Il gigante egoista ascolta il suo cuore e alla fine è felice oci m a ti id ver gendo leG Oggi… “Laboratorio di animazione alla lettura“… Boa vive lontana dalla terraferma e qualcuno potrebbe pensare che soffra di solitudine. Non è affatto così. Quella è la sua casa. Appollaiato sopra la lucina rossa che sovrasta Boa, poi, c’è sempre Gabbiano e Foca che si sdraia spesso su di lei a godersi in pace il panorama. I tre amici condividono il meraviglioso scenario dell’oceano,un universo in perenne mutamento, uno scrigno di suoni e colori, dove guizzano migliaia di creature. Il loro mondo è frequentato da tanti visitatori e abbraccia il cielo e le stelle, il sereno e la tempesta, il canto delle balene e le sirene dei piroscafi. è una storia incantevole, una lettura che diverte ed illumina. Divertiti a disegnare questa meravigliosa storia di amicizia... Classi seconde Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII 7 Molti diSUGGERIMENTI noi amano leggere, ci piace immergerci nelle storie, fantasticare. PER…DIVERTIRSI In occasione della stesura di questo articolo ci siamo chiesti: LEGGENDO!!! cosa significa leggere? Molti di noi amano leggere, ci piace immergerci nelle storie, fantasticare. In occasione della stesura di questo articolo ci siamo chiesti: cosa significa leggere? LEGGERE SIGNIFICA SIGNIFICATO A UN MESSAGGIO. Per noi ATTRIBUIRE Cosa si può leggere? Se a qualcuno non piace leggere i libri, cosa può leggere? LETTERE: una accanto all’altra formano PAROLE, FRASI, TESTI, LIBRI. Ci siamo confrontati e abbiamo capito che leggiamo anche le CIFRE: una accanto all’altra formano i NUMERI Noi di solito pensiamo che si possano leggere solamente le CLASSI seconde Scuola Primaria A. Manzoni Leggiamo anche: 8 I SIMBOLI, RELATIVI ALLE DISCIPLINE, ALLA RELIGIONE, ALLO SPORT I COLORI, con i quali possiamo comunicare sensazioni, stati d’animo, ma che rappresentano anche, ad esempio, la nostra squadra del cuore LE ESPRESSIONI DEL VOLTO I GESTI I CARTELLI STRADALI L’OROLOGIO IL TRASCORRERE DEL TEMPO OSSERVANDO LA NATURA LE NOTE MUSICALI che permettono di trasformare puntini neri in armonia LE COSTELLAZIONI osservando il cielo stellato DIVERTITEVI COME NOI A LEGGERE, SEMPRE!!!! COLORA E, SE VUOI, ABBELLISCI LA PAGINA CON DISEGNI PERTINENTI Leggi anche tu il racconto ed entra nel meraviglioso mondo del… Mago di Oz!!! Divertiti intanto a giocare andando a caccia di parole intere che la strega malvagia ha mangiato: Prepara un sacchetto con pezzi di parole scritte su un cartoncino (questi o altri). Ci si mette in cerchio, si estrae un cartoncino e si legge il cartoncino estratto. Un bambino alla volta dirà la parola completa che gli è venuta in mente, aggiungendo la testa o la coda al sopradetto pezzetto. Così si guadagna un punto. Alla fine del giro si potrà ricominciare. Se qualcuno sa ricostruire delle parole diverse conquista un altro punto. Classi TERZE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII La piccola Doroty, protagonista della bellissima storia che stiamo leggendo in classe, vive in una tranquilla fattoria del Kansas. Un giorno un terribile ciclone la catapulta nel magico e misterioso regno di Oz. Per tornare a casa, la bambina dovrà affrontare un viaggio pieno di pericoli per chiedere aiuto al grande Mago di Oz. Per fortuna incontrerà tanti amici bizzarri pronti ad aiutarla. L. Frank Baum oci m a ti id ver gendo leG 9 Insieme abbiamo riflettuto su tutte le parole che il termine lettura rievoca in noi, insomma abbiamo fatto un brainstorming. Tu sai che cos’è? Non ti spaventare! La parola è difficile, ma l’esercizio è semplice e divertente. Brainstorming è una parola inglese e letterarmente significa “tempesta di cervelli”. Che strana immagine! In pratica, significa che bisogna mettere in gioco le proprie idee. è un’attività che si può fare da soli, ma soprattutto in gruppo, in cui ognuno deve dire tutto ciò che gli viene in mente su un determinato argomento. Noi abbiamo riflettuto sulla lettura ed ecco i nostri pensieri. 10 CLASSI TERZE Scuola Primaria A. Manzoni A questo punto ognuno ha scelto la parola più significativa per lui e ha iniziato a scrivere degli acrostici o mesostici. Ecco il risultato del nostro lavoro. Continua a divertirti creando altri acrostici e mesostici. 11 Classi QUARTE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII 12 Quel giorno il nonno era uscito in mare con la barca piccola, a motore, e si era spinto .................................................................................. ....................................................................................................... La superficie del mare era calma, increspata da lunghe onde basse. Il nonno si mise a riposare seduto a poppa. Aveva attaccato delle sarde alle esche e ora le lenze ........................... ....................................................................................................... .A un tratto dalla lenza di sinistra abboccò un pesce. Doveva essere grosso perché la lenza cominciò a tendersi e poi a svolgersi nell’ acqua: …………………………………………………………… ………………………………………………………………………………… Il nonno vide la sua forma allungata, nell’acqua trasparente, a pochi metri, e si chiese come avrebbe fatto da solo……………………………… ………………………………………………………………………………… …Tirò la lenza con le due mani, ma il pesce era fortissimo e si dibatteva violentemente per liberarsi. ....................................................................................................... ....................................................................... si accostò alla barca e un muso appuntito emerse dall’ acqua, vicinissimo. Era un delfino. Il nonno e il delfino si guardarono negli occhi come due persone. Poi il delfino, con un movimento velocissimo ......................... ...................................................................................................... ...Pieno di stupore, il nonno vide il delfino avvicinarsi al pesce spada a spingerlo lontano dalla barca, con colpi delicati, ma decisi, del muso. Completa con la parti mancanti scegli quella coerente con il testo • • • • • • In quel momento un’ombra agile e veloce/in quel momento una barca Si allontanò dalla barca/diede un morso secco alla lenza, spezzandola A issarlo sulla barca/a staccarlo dall’ amo Vicino agli scogli/un po’ al largo Erano risposte in un secchio/immerse nell’acqua, aspettavano un pesce Era un pesce spada/era un piccolo pesce Divertiti con questa poesia, che Alice nel Paese delle Meraviglie legge e non capisce, ma sente che le riempie la testa di… tante cose!!! Era brìllico, scocco e spicco, prillicava di qua e di là: ma lo strùchilo sullo sticco lo Sdragàcciolo impizzerà. “Allo Sdràgolo bada, o figlio! Morde e brùzzica col muffò! Ha la bazzica lunga un miglio: te lo dico perché lo so”. Con lo stregolo brando in mano, quel nimicolo invan cercò. Sotto un albero lucumàno alla fine si riposò. Per forèstico, sbaldottiero, quel probissimo va che va; poi l’ammàppela e col cimiero la zuccèttola gli ha taglià. Era brillico, scocco e spicco, prillicava di qua e di là; ma lo strùchilo sullo sticco lo Sdragàcciolo sbrandellà. L. Carroll Alice nello specchio Prova ad inventare una parola che abbia un suono che ti piaccia. Ripetila diverse volte finché non ti viene in mente anche un suo possibile significato. Scrivi infine, la definizione e disegna la sua rappresentazione grafica. Insieme a quelle dei tuoi compagni, la tua parola andrà a far parte di uno strano vocabolario Classi QUARTE Scuola Primaria A. Manzoni E nel sònnico ripensando, lo Sdragàcciolo gli arrivò; prese il pròdito l’arcibrando e alle costole scotolò. 13 Il libro è un tappeto volante che ci trasporta in mondi fantastici Classi QUINTE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII è una barca che ci culla nel mare delle parole 14 è un ponte tra noi e la fantasia Leggere vuol dire sprofondare nell’avventura E per te … cos’è un libro? ... Cosa significa leggere? Lo so, stai già sbuffando… pensi che leggere sia solo una fatica, una imposizione… una mania degli adulti. Anch’ io ero come te e, ancora adesso, a volte preferisco fare altro, ma appena apro il libro, dopo le prime righe vengo catturato dai personaggi, dalle loro vite, dalle loro avventure. Tutto sparisce intorno a me. Non sono più sul divano di casa o nella mia cameretta, ma in una giungla e parlo con gli animali, o in un mondo parallelo dove gli spaventapasseri desiderano avere un cervello e gli uomini di latta un cuore. Sono su una barca insieme a tanti altri ragazzi della mia età o nella pancia di una balena con Pinocchio. Pensa a quanti viaggi potresti fare senza pagare il biglietto, senza preparare le valigie!! Nella biblioteca del nostro Comune puoi trovare un mare di libri che puoi portarti a casa gratuitamente, leggere e poi riportare! Prima però è necessario un piccolo sforzo… imparare a leggere. Ti dirò un altro segreto… leggendo impari anche nuovi vocaboli, come si costruisce una frase, insomma impari a scrivere bene i tuoi pensieri. Cosa aspetti… diventa anche tu un fan del club TOPI DI BIBLIOTECA!!! Ad un amico Amicizia Amicizia Mano nella mano Insieme felici cammineremo. Consolandoci a vicenda Insieme uniti saremo. Zigzagando di qua e di la Insieme Andremo Ora tocca a te... scrivi un ACROSTICO con il nome del tuo amico... L’amicizia è... accogliere consolare AIUTARSI Classi QUINTE Scuola Primaria A. Manzoni Desidero esserti amico Per sempre per sempre! Senza interruzione e ritardo! Quando le colline saranno piane, quando i mari saranno asciutti, quando la neve cadrà in estate, quando la terra e il cielo il cielo e la terra si uniranno solo allora mi separerò da te. 15 dive INS rtiamo IEM ci E Tris di natale Ritaglia le pedine e divertiti a giocare con i tuoi amici 16 17 G I O C H I S O T T O L’ A L B ERO Catena di pop corn Classi TERZE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII • • • • 18 Età: dai 6 anni in su Numero giocatori: quanti si vuole Dove si gioca: in casa Cosa serve: 4 ciotole cannucce pop corn Svolgimento del gioco I concorrenti divisi in due squadre e muniti di una cannuccia a testa, stanno in fila in piedi davanti ad un tavolo. Da un lato della fila di concorrenti posizionare una scodella piena di pop corn e dall’altro sistemare una scodella vuota. Il concorrente più vicino alla ciotola piena di pop corn deve, con l’aiuto della cannuccia aspirare un pop corn e lasciarlo nella ciotola del vicino. A sua volta il secondo passerà il popo corn al successivo e così via fino a far arrivare il pop corn nella ciotola vuota. La squadra che in un tempo stabilito raccoglierà più pop corn sarà la vincitrice! Parole di Natale • Età: dai 6 anni in su • Numero giocatori: quanti si vuole • Dove si gioca: in casa Svolgimento del gioco Bbb Ntl! sta per Babbo Natale!. E questo vi dà già un’idea del gioco: si tratta di indovinare una parola senza vocali! Stabilito un ordine di gioco ( per esempio in senso orario), ciascun giocatore a turno dice una parola legata al Natale, eliminando le vocali. Per esempio “rnn”(renna). Pronunciare una simile parola può essere difficile, anche in questo consiste il divertimento del gioco. Chi per primo indovina la parola guadagna un punto. Toccherà quindi, al giocatore successivo proporre una nuova parola e così via finchè un concorrente totalizzerà 10 punti e sarà il vincitore! La parola al Dirigente Scolastico Care bambine, cari bambini Fra pochi giorni è Natale: la città è piena di luminarie e scritte augurali, spuntano presepi e alberi addobbati, la televisione trasmette canzoni allegre e film con renne, stelle e finali felici. Nel nostro Paese, anche chi non vive il significato cristiano del Natale della venuta di Gesù Bambino, respira una tradizione di gioia e doni vecchia di quasi due millenni. I regali, in realtà, sono un po’ più di una tradizione. Regalare qualcosa a Natale a qualcuno cui si vuole bene significa esprimere affetto, ringraziamento, condivisione di un momento felice. E non serve avere tanti soldi, per fare un regalo che significhi questo: basta un pensiero, un ricordo, un disegno o un lavoretto fatto con le proprie mani. Così, scoprirete, donare vi darà tanta gioia quanto ricevere. Una vecchia pubblicità diceva: “ A Natale siamo tutti più buoni”. E in fondo è vero: sarà per l’atmosfera che respiriamo, per il senso religioso di “buona notizia” che ha questa festa, per le vacanze che arrivano, per il tempo che possiamo trascorrere con la nostra famiglia e i nostri amici. E proprio per quella gioia che deriva dallo scambio di donarci doni. Mi piacerebbe, per questo, che ci ricordassimo in questi giorni anche di chi è meno fortunato, di chi è solo, triste, o semplicemente ha bisogno di noi. Un bel modo per farlo è riscoprire la solidarietà: una parola molto bella che significa impegnarsi a non pensare soltanto a se stessi, ma anche alle necessità degli altri. Si può essere solidali regalando un giocattolo a un bambino che non ne ha, portando un panettone a una nonnina sola, prestando un giubbotto a un amico, aiutando un compagno in difficoltà a fare i compiti o in qualsiasi altro modo vi possa venire in mente. Allora, cari bambini, in attesa di rivederci a gennaio: proviamo a fare di questo Natale una vera festa, ad aiutare chi può aver bisogno di noi perché anche per gli altri, che vivono in difficoltà, questo diventi un giorno bello. Buon Natale a voi, alle vostre maestre e a tutti i vostri cari! Il Dirigente Scolastico Dott.ssa M. G. Cannatelli per E... CON CLU DER E La parola alla Redazione Grazie a tutti i bambini che con i loro lavori rendono possibile la realizzazione del giornalino della scuola. Vogliamo consigliarvi questo dolce durante le feste: Il dolce di Natale Il dolce di Natale più buono che ci sia si prepara in famiglia, in pace e così sia! Si prende una misura ben colma di pazienza; di gentilezza un pugno, molta condiscendenza; si aggiungono all’insieme comprensione e buon cuore, si unisce un grosso pizzico di dolcissimo amore; astuzia e tenerezza non possono mancare, danno un tocco squisito, molto particolare. E infine l’allegria in grande quantità: si cuoce lentamente, una vera bontà. La Redazione
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