sapete che – dicembre 2013 - Istituto Comprensivo Via Bologna

An
n
num o 11
er o
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Editoriale
Sesto senso
Scuola dell’Infanzia Cino del Duca
Cari lettori,
anche quest’anno iniziamo un nuovo percorso insieme. Per noi alunni di terza questo
sarà un anno speciale, l’anno in cui impareremo a studiare e scrivere VERAMENTE, un po’
come i GRANDI, gli adulti che ci accompagnano giorno dopo giorno in questa avventura.
La lettura, tema di questo numero, sarà importantissima per riuscire nel nostro obiettivo.
Riflettendo insieme ai nostri insegnanti abbiamo capito che, per diventare buoni lettori
abbiamo bisogno di “giocare a leggere” come e con i nostri genitori (attraverso l’identificazione e l’imitazione).
Così abbiamo pensato di scrivere con l’aiuto dei nostri maestri un vademecum proprio
per tutti i genitori. Che fare a casa per incoraggiare questo amore? Come mettere in
relazione quanto si fa a casa con ciò che avviene a scuola? Ecco alcuni spunti di riflessione
per mamme e papà.
1. Diamo il buon esempio! Leggete, se volete che i bambini leggano. L’atteggiamento del
lettore è un vero e proprio comportamento che ricalca quello degli adulti più vicini e cari.
Se non si è dei grandi lettori, non è necessario fingere... L’esempio della lettura si dà anche
sfogliando giornali e riviste, un libro di ricette, un libro giallo...
2. Una casa coi libri! L’esempio non basta: è importante che i bimbi abbiano in casa, fin
da piccoli, libri adatti a loro e una biblioteca personale. I libri sono testi e “pretesti” per un
contatto affettivo, per passare un tempo di gioco e scoperte insieme…
3. Voce ai libri! II calore di una voce che legge o che narra è un’esperienza rassicurante,
piacevole e gratificante. E se a “farsi libro” è un genitore, ancora di più: è un gesto d’amore, di complice intimità, che aiuta a crescere e crea l’abitudine all’ascolto. Per i bambini
abitudini e rituali sono elementi rassicuranti e importanti: anche ‘’l’ora delle storie” può
diventare una piacevole consuetudine come quella dei giochi o della merenda...
4. Lettori piccoli e grandi! La lettura coi bambini non finisce quando imparano a leggere.
I ragazzi continuano ad apprezzare la lettura ad alta voce dei genitori anche quando diventano autonomi. Magari potete pensare a nuove modalità di rapporto che coinvolgano.
A scuola, in accordo con i docenti, si potrebbe “giocare” insieme a fare recensioni di libri,
che poi vengano inserite nelle biblioteche di classe o in apposite zone di scambio
5. Biblioteca e libreria: che bel regalo! È importante che i libri siano vissuti come momenti
di gioia, dei veri e propri doni. Come genitori potete prediligere qualche libro in regalo in
più, o proporre un’andata in biblioteca o in libreria con i vostri figli come premio per qualcosa. Frequentare assiduamente una biblioteca pubblica, anche solo per andare a sfogliare
libri e riviste e tornare a casa a mani vuote, è già una bella avventura da proporre!
Se poi vi capita di andare in libreria, lasciate ai bambini piena libertà nell’acquisto dei titoli,
valorizzando la scelta che hanno fatto.
Insomma lettori si... diventa!
Classe terza Scuola Primaria A. Manzoni
pag. 2 e 3
Al Castello Sforzesco
e la storia del drago
Scuola dell’Infanzia G. Alfieri
pag. da 4 a 5
Il gigante egoista
e la storia di Arcobalena
Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
A. Manzoni
classi prime pag. 6
Una luce sul mare
Scuola Primaria Papa Giovanni XXII
classi seconde pag. 7
Suggerimenti
per divertirsi... leggendo
Scuola Primaria A. Manzoni
classi seconde pag. 8
Il mago dI Oz
Scuola Primaria Papa Giovanni XXII
classi TERZE pag. 9
Tante parole per leggere
Scuola Primaria A. Manzoni
classi TERZE pag. 10 e 11
Una storia vera
Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
classi quarte pag. 12
La poesia di Alice
Scuola Primaria A. Manzoni
classe quarte pag. 13
Le pagine del libro
sono ali leggere
Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
classI quINTE pag. 14
L’amicizia è...
Scuola Primaria A. Manzoni
classe quINTE pag. 15
Ora si gioca...
Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
classi terze pag. 17 e 18
E per concludere...
La parola al D.S.
Seguiamo le tracce dell’invisibile. Contiamo i cinque sensi sulle dita
della mano. Oltre a questi cinque ce n’è un altro : il sesto senso, molto
più sottile. Ci vuole attenzione per usare il sesto senso, perché bisogna
utilizzarlo insieme a tutti gli altri cinque. Il sesto senso è il più piccolo,
come Pollicino che era il più piccolo dei suoi fratelli, ma era anche il più
furbo e il più abile a scoprire i segreti e le sorprese della vita.
Ora mettiamo al centro della stanza un pacco misterioso tutto infiocchettato. Che cosa ci sarà? “Una sorpresa” Siete sicuri? Proviamo a
scuotere il pacco, ma non sentiamo nessun rumore. “E’ vuoto”. Ci può
essere qualcosa che non fa rumore ? “C’è l’aria”. Se ci fosse una piuma
farebbe rumore? “No”. I bambini sono impazienti. “Sai cosa c’è, diccelo!” Lo apriamo? “Si”. Ma, mentre sciogliamo il nastro, sciogliamo
anche la lingua e raccontiamo la storia di questo pacco.
C’era una volta un re che chiedeva sempre a tutti di pagare le tasse. A
quel re interessavano solo le monete d’oro, contava solo gli zecchini,
voleva solo il denaro. Non chiedeva mai ai sudditi come stavano, come
andava il lavoro, cosa pensavano… Un giorno, per il suo compleanno,
gli arrivò un pacco come questo.
Lui, subito, cominciò a scuoterlo per sentire il tintinnio di… cosa? “Le
monete d’oro ! “Ma il pacco era silenzioso. Allora ebbe paura e sentì
se c’era il ticchettio di …una bomba! Molti lo odiavano perché era avaro e non dava mai niente a nessuno. Ma il pacco era muto. Pensò ad
uno scherzo e lasciò lì il pacco, ma dopo un po’ fu preso dalla curiosità. Anche la curiosità è una cosa invisibile, ma quando uno è curioso si
vede, perché non sta fermo e cerca di scoprire un segreto con gli occhi,
con le orecchie, con le mani…Insomma, alla fine aprì il pacco (lo apriamo anche noi). C’era un cuscino ricamato e sul cuscino una spilla con
una pietra rossa a forma di cuore (dal pacco escono cuscino e spilla). Il
re disse: “Bella ! Deve essere di valore. La metterò sul cappello,…no….
sugli stivali…no…sui calzoni…anzi…la metterò sul cuore”. Così se la
mise proprio all’occhiello della giacca e fu tanto contento che quel giorno dimenticò di contare i soldi. La spilla quella sera brillò un po’ di più.
Quando venne l’ora di dormire,il re si mise sotto la testa il cuscino che
aveva trovato nel pacco, perché era morbido e soffice come una nuvola
e subito si addormentò, pensando di fare sogni bellissimi. Ma appena
addormentato, sognò di essere fuori dal portone, vestito di stracci.
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In quel sogno c’erano le cose invisibili che non aveva mai visto prima.
Poi un giorno, da lontano, vide il re passare nella sua carrozza d’oro.
Com’era possibile? Il re era lui!!! Allora si avvicinò alla carrozza e
guardò dentro attraverso il vetro e vide se’ stesso vestito da re con un
volto freddo come la pietra. Sentì una fitta al cuore e si svegliò. Era nel
suo letto con la testa sul cuscino, vestito da re, con la corona vicino e
la spilla rossa sul cuore che brillava. Allora si alzò e da quella notte le
cose non furono più come prima.
Secondo voi cosa fece quel re ?
Tratto da:
CINQUE + 1
IL SENSO DEI CINQUE SENSI
(Sussidio a un percorso educativo
per la Scuola dell’ Infanzia)
Laboratorio delle scuole
dell’Infanzia della
Karis Foundation
di Rimini e Riccione
condotto da Gianpiero Pizzol
e Laura Aguzzoni.
Percorso utilizzato dalla scuola
dell’Infanzia Cino Del Duca
Scuola dell’Infanzia Cino del Duca
Allora bussò alla porta gridando: ”Aprite, sono
il re! “Le guardie appena lo videro risposero:
“Piantala di urlare, straccione, non sai che il re
sta dormendo?“ E lui “Sono io il re ! “Le guardie
appena lo videro risposero: “Piantala di urlare,
straccione, non sai che il re sta dormendo?” E
lui : “Sono io il re! ”Tutti si misero a ridere e
gli diedero un calcio nel sedere, buttandolo in
mezzo al fango con i maiali. Si rialzò e corse
intorno alle mura, ma le porte erano chiuse. Il
giorno dopo tornò a palazzo, ma nessuno lo
riconosceva e fu cacciato di nuovo. Allora per la
fame si ridusse a chiedere l’elemosina, a mangiare pane e acqua e vide quello che non aveva mai visto: l’amicizia di alcuni poveracci che
non avevano niente, ma gli diedero lo stesso
da mangiare e da dormire, provò la paura di
essere abbandonato e solo, trovò il coraggio di
mettersi in cammino e lavorare nei campi e la felicità di scaldarsi al fuoco insieme ai contadini.
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RAC
CON
TO
Nel mese di ottobre le sezioni dei bambini di 5 anni, pulcini, gatti e
orsetti, sono andate in visita al Castello Sforzesco di Milano.
Hanno scoperto tante cose nuove che vorrebbero far conoscere a tutti…
Ad esempio: CHI DI VOI SA PERCHè NELLO STEMMA DEL CASTELLO
SFORZESCO è RAFFIGURATO UN DRAGO?
ORA VE LO RACCONTIAMO…
LA STORIA
DEL DRAGO
DI MILANO
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Si racconta che tanto tempo fa a Milano c’era un piccolo drago.
Tutti avevano paura anche se nessuno l’aveva mai visto per le strade di
Milano. Era un piccolo drago. Non soffiava e non sputava fuoco, era
un piccolo drago buono ma non aveva una casa. Girava, girava per le
strade di Milano per cercarne una. Quando un giorno...
Da lontano vide un castello con una torre alta alta e ai lati della torre
le mura con i merli. Quanti erano! Non riusciva a contarli... erano proprio tanti. Era un castello magnifico. Era bello fuori... chissà come era
bello dentro! Chissà chi ci abitava... Il piccolo drago era molto curioso
e allora decise di entrare. Vide abbassato il ponte levatoio e... senza
farsi vedere veloce veloce entrò dentro al castello.
Come era grande! E quanta gente c’era al castello! Vide una dama con
i capelli biondi, poi ne vide un’altra. Avevano dei vestiti di seta e di velluto... erano bellissime. Poi vide un bambino... ma era il piccolo duca!
Il piccolo duca Massimiliano. Come sarebbe bello giocare con il piccolo duca pensò il piccolo drago. Al piccolo drago quel castello piaceva
proprio tanto. Un giorno vide il piccolo duca a cavallo. Era magnificamente vestito, aveva il cappello con la piuma e il cavallo aveva le
briglie d’oro! Come sarebbe bello giocare con il piccolo duca pensò il
piccolo drago. Ma non osava farsi vedere; anche il piccolo duca, come
tutti, poteva avere paura di lui. Ma un giorno, il piccolo duca mentre cavalcava nel cortile del castello vide il piccolo drago nascosto in un angolino. Un piccolo drago! esclamò. Ho trovato con chi giocare pensò il
piccolo duca e invitò il piccolo drago a rimanere nel castello. Il piccolo
drago aveva trovato casa! E da allora per ricordare questa storia, in
tutti gli stemmi del Castello si vede disegnato il piccolo drago.
IL DRAGO HA REGALATO
DELLE PAROLE
INERENTI IL CASTELLO,
RIESCI AD ASSOCIARLE
ALLE IMMAGINI?
CAVALIERE
GIULLARE
DAMA
PONTE
LEVATOIO
TORRE
SE HAI VOGLIA DI GIOCARE,
PROVA AD INVENTARE UNA STORIA CON ALCUNE DI QUESTE PAROLE
BUON DIVERTIMENTO!
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CLASSI PRIME Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII - A. Manzoni
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Il gigante egoista ascolta il suo cuore e alla fine è felice
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m
a
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id ver gendo
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Oggi… “Laboratorio di animazione alla lettura“…
Boa vive lontana dalla terraferma e qualcuno potrebbe pensare che
soffra di solitudine. Non è affatto così. Quella è la sua casa.
Appollaiato sopra la lucina rossa che sovrasta Boa, poi, c’è sempre
Gabbiano e Foca che si sdraia spesso su di lei a godersi in pace il panorama. I tre amici condividono il meraviglioso scenario dell’oceano,un
universo in perenne mutamento, uno scrigno di suoni e colori, dove
guizzano migliaia di creature. Il loro mondo è frequentato da tanti visitatori e abbraccia il cielo e le stelle, il sereno e la tempesta, il canto
delle balene e le sirene dei piroscafi.
è una storia incantevole, una lettura che diverte ed illumina.
Divertiti a disegnare questa meravigliosa storia di amicizia...
Classi seconde Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
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Molti diSUGGERIMENTI
noi amano leggere, ci piace
immergerci nelle storie, fantasticare.
PER…DIVERTIRSI
In occasione della stesura di questo articolo ci siamo chiesti:
LEGGENDO!!!
cosa
significa leggere?
Molti di noi amano leggere, ci piace immergerci nelle storie, fantasticare.
In occasione della stesura di questo articolo ci siamo chiesti: cosa significa leggere?
LEGGERE
SIGNIFICA
SIGNIFICATO A UN MESSAGGIO.
Per
noi
ATTRIBUIRE
Cosa si può leggere? Se a qualcuno non piace leggere i libri, cosa può leggere?
LETTERE: una accanto
all’altra formano PAROLE, FRASI, TESTI, LIBRI.
Ci siamo confrontati e abbiamo capito che leggiamo anche le CIFRE: una accanto all’altra
formano i NUMERI
Noi di solito pensiamo che si possano leggere solamente le
CLASSI seconde Scuola Primaria A. Manzoni
Leggiamo anche:
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I SIMBOLI, RELATIVI ALLE DISCIPLINE, ALLA
RELIGIONE, ALLO SPORT
I COLORI,
con i quali possiamo comunicare sensazioni, stati d’animo, ma che
rappresentano anche, ad esempio, la nostra squadra del cuore
LE ESPRESSIONI DEL VOLTO
I GESTI
I CARTELLI STRADALI
L’OROLOGIO
IL TRASCORRERE DEL TEMPO OSSERVANDO LA
NATURA
LE NOTE MUSICALI che permettono di trasformare puntini neri in armonia
LE COSTELLAZIONI osservando il cielo stellato
DIVERTITEVI COME NOI A LEGGERE, SEMPRE!!!!
COLORA E, SE VUOI, ABBELLISCI LA PAGINA CON DISEGNI PERTINENTI
Leggi anche tu il racconto ed entra nel meraviglioso
mondo del… Mago di Oz!!!
Divertiti intanto a giocare andando a caccia di parole intere che la
strega malvagia ha mangiato:
Prepara un sacchetto con
pezzi di parole scritte su
un cartoncino
(questi o altri).
Ci si mette in cerchio, si estrae un cartoncino e si legge il cartoncino estratto.
Un bambino alla volta dirà la parola completa che gli è venuta in mente, aggiungendo la testa o la coda al sopradetto pezzetto.
Così si guadagna un punto. Alla fine del giro si potrà ricominciare.
Se qualcuno sa ricostruire delle parole diverse conquista un altro punto.
Classi TERZE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
La piccola Doroty,
protagonista della bellissima storia
che stiamo leggendo in classe,
vive in una tranquilla fattoria del Kansas.
Un giorno un terribile ciclone la catapulta nel magico e misterioso regno di Oz.
Per tornare a casa, la bambina dovrà affrontare un viaggio pieno di pericoli per
chiedere aiuto al grande Mago di Oz.
Per fortuna incontrerà tanti amici bizzarri
pronti ad aiutarla.
L. Frank Baum
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Insieme abbiamo riflettuto su tutte le parole che il termine lettura
rievoca in noi, insomma abbiamo fatto un brainstorming.
Tu sai che cos’è? Non ti spaventare! La parola è difficile, ma
l’esercizio è semplice e divertente. Brainstorming è una parola inglese e letterarmente significa “tempesta di cervelli”.
Che strana immagine! In pratica, significa che bisogna mettere in gioco le proprie idee.
è un’attività che si può fare da
soli, ma soprattutto in gruppo,
in cui ognuno deve dire tutto ciò
che gli viene in mente su un determinato argomento.
Noi abbiamo riflettuto sulla lettura ed ecco i nostri pensieri.
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CLASSI TERZE Scuola Primaria A. Manzoni
A questo punto ognuno ha scelto la parola più significativa per lui e ha
iniziato a scrivere degli acrostici o mesostici.
Ecco il risultato del nostro lavoro.
Continua a divertirti creando altri acrostici e mesostici.
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Classi QUARTE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
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Quel giorno il nonno era uscito in mare con la barca piccola, a motore,
e si era spinto ..................................................................................
.......................................................................................................
La superficie del mare era calma, increspata da lunghe onde basse.
Il nonno si mise a riposare seduto a poppa.
Aveva attaccato delle sarde alle esche e ora le lenze ...........................
.......................................................................................................
.A un tratto dalla lenza di sinistra abboccò un pesce.
Doveva essere grosso perché la lenza cominciò a tendersi e poi a svolgersi nell’ acqua: ……………………………………………………………
…………………………………………………………………………………
Il nonno vide la sua forma allungata, nell’acqua trasparente, a pochi
metri, e si chiese come avrebbe fatto da solo………………………………
…………………………………………………………………………………
…Tirò la lenza con le due mani, ma il pesce era fortissimo e si dibatteva
violentemente per liberarsi.
.......................................................................................................
....................................................................... si accostò alla barca e un muso appuntito emerse dall’ acqua, vicinissimo.
Era un delfino. Il nonno e il delfino si guardarono negli occhi come due
persone. Poi il delfino, con un movimento velocissimo .........................
......................................................................................................
...Pieno di stupore, il nonno vide il delfino avvicinarsi al pesce spada a
spingerlo lontano dalla barca, con colpi delicati, ma decisi, del muso.
Completa con la parti mancanti scegli quella coerente
con il testo
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In quel momento un’ombra agile e veloce/in quel momento una barca
Si allontanò dalla barca/diede un morso secco alla lenza, spezzandola
A issarlo sulla barca/a staccarlo dall’ amo
Vicino agli scogli/un po’ al largo
Erano risposte in un secchio/immerse nell’acqua, aspettavano un pesce
Era un pesce spada/era un piccolo pesce
Divertiti con questa poesia, che Alice nel Paese delle Meraviglie
legge e non capisce, ma sente che le riempie la testa di… tante cose!!!
Era brìllico, scocco e spicco,
prillicava di qua e di là:
ma lo strùchilo sullo sticco
lo Sdragàcciolo impizzerà.
“Allo Sdràgolo bada, o figlio!
Morde e brùzzica col muffò!
Ha la bazzica lunga un miglio:
te lo dico perché lo so”.
Con lo stregolo brando in mano,
quel nimicolo invan cercò.
Sotto un albero lucumàno
alla fine si riposò.
Per forèstico, sbaldottiero,
quel probissimo va che va;
poi l’ammàppela e col cimiero
la zuccèttola gli ha taglià.
Era brillico, scocco e spicco,
prillicava di qua e di là;
ma lo strùchilo sullo sticco
lo Sdragàcciolo sbrandellà.
L. Carroll
Alice nello specchio
Prova ad inventare una parola che abbia
un suono che ti piaccia. Ripetila diverse volte finché
non ti viene in mente anche un suo possibile significato.
Scrivi infine, la definizione e disegna la sua rappresentazione grafica. Insieme a quelle dei tuoi compagni, la
tua parola andrà a far parte di uno strano vocabolario
Classi QUARTE Scuola Primaria A. Manzoni
E nel sònnico ripensando,
lo Sdragàcciolo gli arrivò;
prese il pròdito l’arcibrando
e alle costole scotolò.
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Il libro è un tappeto volante
che ci trasporta in mondi fantastici
Classi QUINTE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
è una barca che ci culla
nel mare delle parole
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è un ponte tra noi e la fantasia
Leggere vuol dire sprofondare
nell’avventura
E per te … cos’è un libro? ... Cosa significa leggere?
Lo so, stai già sbuffando… pensi che leggere sia solo una fatica, una
imposizione… una mania degli adulti.
Anch’ io ero come te e, ancora adesso, a volte preferisco fare altro,
ma appena apro il libro, dopo le prime righe vengo catturato dai personaggi, dalle loro vite, dalle loro avventure. Tutto sparisce intorno
a me. Non sono più sul divano di casa o nella mia cameretta, ma in
una giungla e parlo con gli animali, o in un mondo parallelo dove gli
spaventapasseri desiderano avere un cervello e gli uomini di latta un
cuore. Sono su una barca insieme a tanti altri ragazzi della mia età o
nella pancia di una balena con Pinocchio.
Pensa a quanti viaggi potresti fare senza pagare il biglietto, senza preparare le valigie!! Nella biblioteca del nostro Comune puoi trovare un
mare di libri che puoi portarti a casa gratuitamente, leggere e poi riportare! Prima però è necessario un piccolo sforzo… imparare a leggere.
Ti dirò un altro segreto… leggendo impari anche nuovi vocaboli, come
si costruisce una frase, insomma impari a scrivere bene i tuoi pensieri.
Cosa aspetti… diventa anche tu un fan del club TOPI DI BIBLIOTECA!!!
Ad un amico
Amicizia
Amicizia
Mano nella mano
Insieme felici cammineremo.
Consolandoci a vicenda
Insieme uniti saremo.
Zigzagando di qua e di la
Insieme
Andremo
Ora tocca a te...
scrivi un ACROSTICO con il nome del tuo amico...
L’amicizia è...
accogliere
consolare
AIUTARSI
Classi QUINTE Scuola Primaria A. Manzoni
Desidero esserti amico
Per sempre per sempre!
Senza interruzione e ritardo!
Quando le colline saranno piane,
quando i mari saranno asciutti,
quando la neve cadrà in estate,
quando la terra e il cielo
il cielo e la terra si uniranno
solo allora
mi separerò da te.
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dive
INS rtiamo
IEM ci
E
Tris di natale
Ritaglia le pedine e divertiti a giocare con i tuoi amici
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G I O C H I S O T T O L’ A L B ERO
Catena di pop corn
Classi TERZE Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII
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•
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Età: dai 6 anni in su
Numero giocatori: quanti si vuole
Dove si gioca: in casa
Cosa serve: 4 ciotole cannucce pop corn
Svolgimento del gioco
I concorrenti divisi in due squadre e muniti di
una cannuccia a testa, stanno in fila in piedi
davanti ad un tavolo. Da un lato della fila di
concorrenti posizionare una scodella piena
di pop corn e dall’altro sistemare una scodella vuota. Il concorrente più vicino alla ciotola
piena di pop corn deve, con l’aiuto della cannuccia aspirare un pop corn e lasciarlo nella
ciotola del vicino.
A sua volta il secondo passerà il popo corn al
successivo e così via fino a far arrivare il pop
corn nella ciotola vuota.
La squadra che in un tempo stabilito raccoglierà più pop corn sarà la vincitrice!
Parole di Natale
• Età: dai 6 anni in su
• Numero giocatori: quanti si vuole
• Dove si gioca: in casa
Svolgimento del gioco
Bbb Ntl! sta per Babbo Natale!.
E questo vi dà già un’idea del gioco: si tratta di indovinare una parola
senza vocali! Stabilito un ordine di gioco ( per esempio in senso orario),
ciascun giocatore a turno dice una parola legata al Natale, eliminando
le vocali. Per esempio “rnn”(renna). Pronunciare una simile parola può
essere difficile, anche in questo consiste il divertimento del gioco.
Chi per primo indovina la parola guadagna un punto.
Toccherà quindi, al giocatore successivo proporre una nuova parola
e così via finchè un concorrente totalizzerà 10 punti e sarà il vincitore!
La parola al Dirigente Scolastico
Care bambine, cari bambini
Fra pochi giorni è Natale: la città è piena di luminarie e scritte augurali,
spuntano presepi e alberi addobbati, la televisione trasmette canzoni
allegre e film con renne, stelle e finali felici. Nel nostro Paese, anche
chi non vive il significato cristiano del Natale della venuta di Gesù
Bambino, respira una tradizione di gioia e doni vecchia di quasi due
millenni.
I regali, in realtà, sono un po’ più di una tradizione. Regalare qualcosa a Natale a qualcuno cui si vuole bene significa esprimere affetto,
ringraziamento, condivisione di un momento felice. E non serve avere
tanti soldi, per fare un regalo che significhi questo: basta un pensiero,
un ricordo, un disegno o un lavoretto fatto con le proprie mani.
Così, scoprirete, donare vi darà tanta gioia quanto ricevere.
Una vecchia pubblicità diceva: “ A Natale siamo tutti più buoni”.
E in fondo è vero: sarà per l’atmosfera che respiriamo, per il senso
religioso di “buona notizia” che ha questa festa, per le vacanze che
arrivano, per il tempo che possiamo trascorrere con la nostra famiglia
e i nostri amici. E proprio per quella gioia che deriva dallo scambio di
donarci doni.
Mi piacerebbe, per questo, che ci ricordassimo in questi giorni anche
di chi è meno fortunato, di chi è solo, triste, o semplicemente ha bisogno di noi. Un bel modo per farlo è riscoprire la solidarietà: una parola
molto bella che significa impegnarsi a non pensare soltanto a se stessi,
ma anche alle necessità degli altri. Si può essere solidali regalando un
giocattolo a un bambino che non ne ha, portando un panettone a una
nonnina sola, prestando un giubbotto a un amico, aiutando un compagno in difficoltà a fare i compiti o in qualsiasi altro modo vi possa
venire in mente.
Allora, cari bambini, in attesa di rivederci a gennaio: proviamo a fare
di questo Natale una vera festa, ad aiutare chi può aver bisogno di
noi perché anche per gli altri, che vivono in difficoltà, questo diventi un
giorno bello.
Buon Natale a voi, alle vostre maestre e a tutti i vostri cari!
Il Dirigente Scolastico
Dott.ssa M. G. Cannatelli
per
E...
CON
CLU
DER
E
La parola
alla Redazione
Grazie a tutti i bambini che con i loro lavori
rendono possibile la realizzazione
del giornalino della scuola.
Vogliamo consigliarvi questo dolce durante le feste:
Il dolce di Natale
Il dolce di Natale più buono che ci sia
si prepara in famiglia, in pace e così sia!
Si prende una misura ben colma di pazienza;
di gentilezza un pugno, molta condiscendenza;
si aggiungono all’insieme comprensione e buon cuore,
si unisce un grosso pizzico di dolcissimo amore;
astuzia e tenerezza non possono mancare,
danno un tocco squisito, molto particolare.
E infine l’allegria in grande quantità:
si cuoce lentamente, una vera bontà.
La Redazione