RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta SENTENZA DA PRIMA PAGINA! DA NON CREDERE: ASSOLTO PERCHÉ’ ERA TALMENTE UBRIACO DA NON CAPIRE COSA GLI DICEVANO I CARABINIERI! ASAPS RIFIUTA L'ALCOLTEST, ASSOLTO AL PROCESSO: «NON AVEVA CAPITO I CARABINIERI» di Lorenzo Zoli da gazzettino.it Venerdì, 31 Gennaio 2014 ROVIGO - Potrebbe essere la prima sentenza del genere in Polesine: un automobilista che rifiuta di sottoporsi sia al test dell'etilometro sia a quello per rilevare sostanze stupefacenti. Ma che finisce assolto. A ottenere questa importante pronuncia l'avvocato Barbara Bisaglia di Trecenta. Il verdetto di assoluzione letto ieri dal giudice Gilberto Stigliano Messutti ha colpito più di uno dei legali presenti. Così come avevano colpito le argomentazioni che erano state sollevate dall'avvocato Bisaglia. I fatti risalgono al 7 marzo del 2011. A giudizio si trovava P.V., 40enne di Giacciano controllato dai carabinieri a Castelguglielmo. Subito la vicenda appare particolare. Poiché tutto comincia secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula - con l'imputato che, fermo in auto, sta dormendo. Un passante ritiene che la vettura non sia posteggiata bene, invadendo uno spazio destinato ai disabili. Così scatta la chiamata ai carabinieri. Questi svegliano il ragazzo e notano sintomi che a loro avviso indicano l'ebbrezza: occhi lucidi, alito vinoso, una certa difficoltà ad articolare i discorsi. Gli domandano di sottoporsi al test dell'etilometro. Lui rifiuta e parte. I militari - sempre stando a questa versione - lo seguono e lo fermano. Nuova richiesta, questa volta anche del test per rilevare eventuali sostanze stupefacenti. E nuovo rifiuto. Come prevede quindi la normativa il giovane finisce denunciato. Il rifiuto equivale a un risultato positivo a entrambi i controlli. Oltre alle due accuse penali gli viene anche ritirata la patente. Ieri per lui il pubblico ministero d'udienza Lorenzo Sparapan aveva domandato una condanna a 8 mesi, una ammenda di 2500 euro, un nuovo periodo di ritiro della patente e la confisca a titolo definitivo della vettura di proprietà, una Golf. Radicalmente diverse le richieste della difesa. Con l'avvocato Bisaglia che ha sostenuto come fosse molto dubbio che l'automobilista avesse ben compreso cosa avrebbe comportato un rifiuto. Se davvero era tanto ubriaco che straparlava, ha argomentato, come si può sostenere che sapesse a cosa andava incontro? Uscendo dalla camera di consiglio il giudice ha letto una sentenza di assoluzione. NOTA DELL’ASAPS: Dice l’avvocato: “Se davvero era tanto ubriaco che straparlava, come si può sostenere che sapesse a cosa andava incontro?” . Uscendo dalla camera di consiglio il giudice ha letto una sentenza di assoluzione. Giusto che diamine. I carabinieri potevano avvertirlo prima che si ubriacasse no?? E ora giù tutti a dire: “Non avevo capito...!!” (ASAPS) TRA I GIOVANI SPESSO LA PRIMA SPERIMENTAZIONE AVVIENE CON IL BENESTARE DEI GENITORI http://giovaniealcol.blog.tiscali.it ETÀ E CONTESTI DI INIZIAZIONE NELL’ASSUNZIONE DI ALCOLICI di Maria Grazia Rubanu, 30 Gennaio 2014 12:40 È nei momenti di transizione segnati da cambiamenti nella vita e nell’identità dell’individuo, che l’uso di droghe, e quindi anche delle bevande alcoliche, può essere più presente (Ravenna, 1993; Pellai, Boncinelli, 2002; Valsecchi, 2010). La ricerca di un nuovo adattamento porta alcuni adolescenti a esporsi al rischio, per esempio attraverso l’uso di sostanze. Per alcuni può trattarsi semplicemente di una fase transitoria di sperimentazione, per altri invece di una stabilizzazione del consumo (Valsecchi, 2010). È possibile che la sperimentazione di una droga, come l’alcol, abbia la funzione di definire un nuovo status: di simboleggiare una “disposizione alla transizione”. L’uso di alcolici può cioè essere visto dall’adolescente come uno strumento utile per accorciare le tappe del percorso verso lo status adulto e per simboleggiare in modo visibile, soprattutto agli occhi dei coetanei, la propria emancipazione ed il proprio definitivo riscatto dal mondo dell’infanzia. In Italia la prima esperienza di consumo avviene quasi sempre in famiglia, in genere durante la pubertà, tra i 12 e i 14 anni, anche se non è infrequente anche un inizio più precoce, tra gli 8 e gli 11 anni. Questo dato appare in linea con l’allarme lanciato dall’OMS, secondo la quale l’età di inizio al bere si è abbassata notevolmente: si inizia a bere alcolici ad 11 anni. Da una ricerca condotta da Pellai e Boncinelli (2002) emerge che il 19% degli adolescenti sperimenta l’alcol prima dei 12 anni e il 54% tra i 13 e i 18 anni. I maschi hanno un esordio più precoce: il 12% ha già consumato bevande alcoliche a 11 anni, contro il 4% delle femmine. In genere la prima bevanda consumata è un alcolico destinato a un consumo alimentare: vino o birra. Spesso la prima sperimentazione avviene con i benestare dei genitori, questo fa parte della costruzione della rappresentazione dell’alcol come aggregante per sentirsi parte di un gruppo. Il primo assaggio è di frequente associato a un evento ritualizzato, in una situazione di trasmissione dell’atto di bere dalle generazioni più anziane a quelle più giovani in una cornice di naturalità che non si sbilancia né verso il rito di passaggio, né verso un eccessivo permissivismo (Osservatorio Permanente Giovani e Alcol, Doxa, 2007). Se le prime bevande alcoliche come vino e birra vengono consumate in famiglia prima dei 14 anni, per gli altri tipi di alcolici la situazione è differente: in genere si inizia a farne esperienza verso i 16 anni con il gruppo di amici (Osservatorio Permanente Giovani e Alcol, Doxa, 2010). Dall’indagine emerge che molti dei ragazzi hanno difficoltà a ricordare quanti anni avevano la prima volta che hanno consumato una bevanda alcolica e tendono a fare riferimento alle prime esperienze ripetute, ma ricordano abbastanza bene il contesto nel quale è avvenuta. I giovani ricordano di avere fatto le prime esperienze di consumo: - per il vino prevalentemente con i genitori (54%), con altri familiari e parenti (14%) e con amici coetanei (21%), amici più grandi (6%); – per la birra con i genitori (35%) e con altri familiari e parenti (12%), ma più spesso anche con amici coetanei o, in pochi casi, con amici più grandi (6%); – per gli altri tipi di alcolici più spesso con amici coetanei o con amici più grandi, e molto meno con i genitori famigliari o parenti. Non emergono differenze tra i generi. I ragazzi hanno invece facilità a ricordare le situazioni e i luoghi dove hanno fatto le prime esperienze di ubriachezza: 27% in occasione di una festa, alla presenza anche di familiari o parenti; il 15% al bar o in un pub, il 16% discoteca, il 4% in ristorante, il 18% con amici, in casa, lontano dai pasti. Il 29% dei giovani ricordava di ubriacato almeno una volta nella vita (35% dei maschi e 22% delle femmine), quasi il 15% aveva un ricordo agli ultimi tre mesi (3% della fascia di 13-15 anni, 13% tra i 16 e i 19 anni e 21% fra i 21 e i 24 anni). Coloro che hanno iniziato a bere in famiglia continuano a farlo con i loro genitori in un contesto protetto, mentre i ragazzi che hanno iniziato con gli amici continuano a bere maggiormente con loro. Il contesto di iniziazione può influire anche sullo stile di consumo, infatti tra i bevitori moderati vi è una percentuale maggiore di ragazzi che hanno iniziato a bere in famiglia, mentre tra i forti bevitori è più alta la percentuale di che hanno iniziato con gli amici. ASCA ROMA: ACT, GIOVANI SEMPRE PIU' A RISCHIO ALCOL. PRIMA SBRONZA A 14 ANNI 30 Gennaio 2014 - 18:47 Roma, 30 gen 2014 - E' l'alcol sostanza maggiormente utilizzata da giovani ed adolescenti romani. Lo rivela la Relazione Annuale diffusa dall'Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze. Lo studio mette in evidenza, attraverso la Ricerca ''Minerva'', condotta in collaborazione con l’Università ''Sapienza'' di Roma, Facoltà di Medicina e Psicologia, anche le abitudini dei giovani tra i 13 ed i 30 anni, nonché' il loro rapporto con le sostanze stupefacenti e le relazioni familiari. ''Su un campione di 6.792 persone - dichiara in una nota Massimo Canu, Direttore dell'Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze - il 32,1% e' fatto di ''non bevitori'' (beve meno di due volte l'anno o non beve alcolici); il 40,3% di bevitori sociali o Social Drinkers (frequenza di consumo alcolico che va da 3/4 volte l'anno a 3/4 volte al mese); il 22,2% di Binge Drinkers (4 drink per le donne, 5 drink per gli uomini in una sola occasione, con frequenza di 1-8 episodi nell'ultimo mese); il 5,4% di bevitori abituali o Heavy Drinkers (4/5 drink in una sola occasione, con frequenza di più di 8 episodi nell'ultimo mese). Sono gli uomini binge drinkers (25%) e bevitori abituali (7,3%) in misura superiore alle donne (rispettivamente 19,6% e 3,6%). L’età di primo contatto si attesta a 14,5 anni e l’età della prima sbronza a 14,9. Tra i 16-17enni è emerso il maggior numero di bevitori sociali (43,6%) mentre, tra i più grandi (1830 anni), troviamo la presenza più rilevante sia di binge drinkers, con il 26,7%, sia di bevitori abituali, con il 10,8%, rispetto alle altre due fasce di età. Per quanto riguarda i danni provocati dall'alcol, emerge un dato particolarmente interessante: solo il 67,1% dei ragazzi tra i 14 e 15 anni dichiara di essere informato. Inoltre, il 50,4% del campione dichiara di aver preso almeno una sbornia, il 58% dichiara di bere in eventi mondani (come feste, bar, discoteche) ed il 4,56 in luoghi pubblici'', ''Proprio tale numerosità di giovani che bevono fuori casa, molto spesso anche in presenza di amici, impone la necessità educare i ragazzi sul rispetto della vita, propria ed altrui, e di informare sui i rischi derivanti dall'assunzione di alcol prima di mettersi alla guida: incidenti, infortuni, sanzioni pecuniarie e la possibilità di misure alternative, come i Lavori di Pubblica Utilità. Inoltre, non bisogna sottovalutare come l'alcol sia una sostanza ponte: infatti e' il fenomeno del policonsumo è, molto spesso, accompagnato dall'alcol. Attività di prevenzione nelle scuole, come quelle poste in essere dall'Agenzia, contribuiscono considerevolmente anche a ridurre le infauste statistiche degli incidenti e delle morti stradali, oltre che a prevenire il passaggio dalle sostanze legali a quelle illegali. Tale passaggio sembra non incontrare neanche il favore degli italiani: infatti, stando a una ricerca, i cui dati sono stati diffusi quest'oggi, il 58,1% degli italiani si dichiara contrario alla possibilità di introdurre una norma che legalizzi le droghe leggere'', aggiunge Luigi Maccaro, Presidente dell'Istituzione di Roma Capitale. Le innovazioni tecnologiche introdotte dall'Agenzia hanno permesso, anche, di ridurre considerevolmente i tempi di elaborazione ed analisi dei dati. Infatti, in soli 28 giorni e' stato già possibile mettere on-line la versione definitiva della Relazione Annuale, contenete i dati fino al 31 Dicembre 2013. Il lavoro, frutto di un'equipe multidisciplinare supervisionata dall'Agenzia stessa, mette in risalto le tendenze e le frequenze con cui il fenomeno della tossicodipendenza è stato rilevato, nei Servizi erogati dall'Istituzione di Roma Capitale, nell’annualità 2013, raffrontando questi dati con le annualità precedenti, dal 2009 ad oggi. UN SERVIZIO MESSO A DISPOSIZIONE DALL’I.S.S. TELEFONO VERDE ALCOL Pubblicato il 30 gennaio 2014 da redazione Il Telefono Verde Alcol (TVAl) – 800 63 2000 dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità è un Servizio nazionale, anonimo e gratuito, ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00. Il TVAl è un Servizio messo a disposizione di tutti i potenziali utenti dall’OssFAD nell’ambito delle attività di prevenzione e promozione della salute che riguardano l’uso e l’abuso alcolico. Il Servizio telefonico si qualifica come strumento di interrogazione sulle molteplici informazioni riguardanti il consumo di alcol e indirizza, tramite i suoi operatori, all’acquisizione di indicazioni generali e specializzate di cui è a conoscenza l’Istituto Superiore di Sanità a livello Nazionale ed Europeo. Qualsiasi segnalazione in merito ai dati italiani potrà essere fatta inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected] A CHI SI RIVOLGE Il Telefono Verde Alcol si rivolge all’intera popolazione e in particolare: - ai giovani, alle donne e alle famiglie - alle persone che hanno problemi legati al consumo di alcol e ai loro familiari - alle istituzioni, alle associazioni e ai servizi che si occupano di interventi specifici di prevenzione e di promozione della salute METODOLOGIA E OBIETTIVI La metodologia utilizzata nell’intervento telefonico dagli operatori del TVAl fa riferimento alle teorie e alle tecniche del counselling vìs a vìs. Nell’ambito di un colloquio di counselling telefonico personalizzato, il counsellor favorisce: - l’individuazione delle esigenze e dei problemi dell’utente - il riconoscimento di risorse personali, familiari e territoriali - l’individuazione di una gamma di possibili soluzioni del problema evidenziato - la scelta e l’adozione di strategie adeguate per l’utente I principali obiettivi del TVAl sono: - dare in maniera divulgativa informazioni scientifiche sugli effetti sulla salute del consumo di alcol - indicare le strutture territoriali pubbliche, le associazioni di volontariato e di auto e mutuo aiuto che si occupano delle problematiche legate all’alcol - informare sulla legislazione in materia di alcol - fornire materiali per iniziative specifiche di prevenzione e di promozione della salute - sostenere e facilitare un lavoro di rete tra i servizi. http://www.cesda.net/?p=7247 Qui si può scaricare l’opuscolo informativo. A CAMPOBASSO SEMBRA CHE NESSUNA AUTORITA’ SI PREOCCUPI DELLO SPACCIO ABUSIVO DI BEVANDE ALCOLICHE Primonumero.it VIA FERRARI, TRA “SPACCI” DI ALCOL E CONCORRENZA SLEALE LA PAROLA AI COMMERCIANTI Il presidente dell’Apem, Paolo Santangelo, denuncia una situazione al limite della sopportazione: “L’abusivismo commerciale sulla strada più famosa della città non può, e non deve, proliferare indisturbato o, peggio ancora, essere incoraggiato”. Il riferimento è alla miriade di piccoli locali nati più che altro per vendere alcol da asporto e “stonare” i pochi residenti che non sono ancora scappati da via Ferrari con musica assordante e di bassa qualità. “Da qualche settimana – fa notare Santangelo – c’è un camper che nel weekend sosta regolarmente nella zona e si posiziona anche davanti alla scuole superiori, promuovendo una discoteca e offrendo alcol gratuitamente”. di Valentina Di Biase Pubblicato il 31/01/2014 Campobasso. Ci risiamo, via Ferrari occhio del ciclone della movida di Campobasso è di nuovo sotto accusa, questa volta però sono i commercianti a parlare, denunciando la mancanza di un effettivo pugno fermo da parte dell’Amministrazione comunale che non ne tutela i diritti. Paolo Santangelo, Presidente dell’Apem (Associazione pubblici esercizi del Molise),punta il dito contro la negligenza della politica locale, accusandola di non fare nulla per salvaguardare le attività commerciali di ristorazione che si trovano sulla strada più famosa della città: «Ci chiediamo se i signori incollati sulle poltrone di Palazzo San Giorgio, ma anche ovviamente quelli di Palazzo Moffa, abbiano mai realizzato in che stato si trovi tutta la filiera produttiva e commerciale della nostra Regione, probabilmente come dicono vecchi politici navigati, è meglio non fare nulla per evitare di perdere consensi creando inimicizie scomode tanto, pensano, i commercianti sono una categoria da sottomettere al sistema in continuo ricatto da parte della politica, avendo molto da perdere. Ma vorremmo essere più chiari nel centrare il problema, qualcuno ha sottovalutato la rabbia che sta per esplodere tra i commercianti che hanno ancora una dignità». Se è vero che L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, è altrettanto vero che l’abusivismo commerciale non può, e non deve, proliferare indisturbato o, peggio ancora, essere incoraggiato. Soprattutto quando esiste una legge, 59/2010 del decreto Monti, che lo vieta eloquentemente. Da qualche anno gli habitué e i gestori degli storici locali di via Ferrari assistono inermi a un preoccupante rituale, quello di riuscire a ricavare locali e localini, concentrati nel minor spazio possibile, finalizzati alla vendita e l’asporto di alcool, il tutto accompagnato da musica assordante di dubbia qualità. Inutile ricordare i rischi per la sicurezza urbana, per non parlare del disagio e la rabbia di chi in quella strada ci vive, Primonumero se n’è occupato appena 7 mesi fa, quando i consiglieri Adriana Izzi e Marilina Niro fecero approvare dall’Amministrazione un ordine del giorno che impegnava il sindaco e la sua giunta a bloccare ulteriori aperture di piccoli spacci di alcool. Le cose, però, da allora non sembrano cambiate. «E non finisce qui, – continua Paolo Santangelo – i signori che dimostrano tanta sensibilità sul sociale e sul fenomeno dell’alcool e delle droghe, forse dovrebbero venire a fare un giro al centro storico, dove le attività di commercio vendono bottiglie di birra a minori dai 12 anni in poi, pur sapendo che la vendita di alcolici è vietata ai minori di 18 anni. Come potrebbero prenderla i genitori dei ragazzini, appena sapranno di chi è la causa? Ma c’è anche di peggio, da qualche settimana un camper, il fine settimana sosta regolarmente nella zona di Via Ferrari e si posiziona anche davanti alla scuole superiori, promuovendo una discoteca e offrendo alcol gratuitamente». Ma l’alternativa quindi? L’alternativa non c’è una volta azionato il gioco del circolo vizioso. È la classica storia del cane che si morde la coda: in mancanza di altri luoghi di ritrovo per i giovani campobassani, un futuro gestore sa che il posto migliore per aprire un’attività è la zona di via Ferrari e del centro storico ma, così facendo, oltre a incentivare la violenza alcolica per le strade, provoca la dispersione del “popolo della notte”, minando anche gli interessi di chi un’attività commerciale la porta avanti seriamente da più di 10 anni. «L’Amministrazione comunale e i politici – conclude Santangelo – se volessero capire ed ascoltare la nostra voce, sappiano che siamo a completa disposizione, prima che sia troppo tardi». SULLA RIVISTA LANCET PUBBLICATA LA RICERCA DI UN TEAM RUSSO-BRITANNICO CHE PUNTA IL DITO CONTRO CONSUMO DI ALCOLICI Repubblica.it RUSSIA, VODKA KILLER: UN UOMO SU 4 MUORE PRIMA DEI 55 ANNI, ALCOL PRIMA CAUSA 31 gennaio 2014 MOSCA - Il 25% degli uomini russi muore prima dei 55 anni e la maggior parte dei decessi è legata al consumo di alcol, in particolare di vodka. L'analoga percentuale in Gran Bretagna è del 7%. E' quanto emerge dallo studio di un team di ricercatori britannici e russi pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet e ripreso dai media russi. Le cause di morte includono l'avvelenamento alcolico, le malattie del fegato e del cuore, il cancro, la tubercolosi, la pancreatite, la polmonite, suicidi e incidenti. Il problema principale, si sottolinea, non è solo la quantità di alcol consumato (nel 2011 una media di 13 litri di alcol puro l'anno per un russo adulto, di cui 8 litri di superalcolici, principalmente vodka) ma il modo in cui i russi bevono, ubriacandosi spesso. La ricerca, ritenuta la più grande del genere in Russia, sottolinea inoltre la grande fluttuazione del tasso di mortalità negli ultimi 30 anni in relazione al mutare della politica sugli alcolici e alla stabilità sociale: in calo durante il periodo di Gorbaciov, grazie alla sua impopolare crociata contro la vodka, in ascesa con Eltsin (instabilità e ripresa del consumo di vodka) e nuovamente in calo dopo la politica più restrittiva introdotta nel 2006. UNA RICERCA CANADESE DIMOSTRA CHE TASSI ALCOLEMICI LEGALI COMPROMETTONO LA VISTA FINO AL 30% Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it PERCEPTION: ALCOL ALLA GUIDA, PERICOLOSO ANCHE RISPETTANDO IL LIMITE LEGALE Fonte: dronet.org Alcol alla guida: pericoloso anche rispettando il limite legale Un recente studio canadese ha dimostrato che tassi alcolemici entro i limiti legali compromettono la vista fino al 30%, in particolare la visone laterale, ossia il ciglio della strada dove si collocano i pedoni, la segnaletica stradale, le biciclette. La ricerca, pubblicata sulla rivista Perception, è stata condotta presso il Dipartimento di Scienze Sociali della Western University in Ontario. Il consumo di alcol influisce sulle funzioni visive e uno dei meccanismi responsabili della visione distorta, definita visione “a tunnel”, è l’inibizione laterale. Questo studio ha valutato l’esito della compromissione delle interazioni inibitorie laterali sulle performance psicofisiche dei partecipanti, in condizioni di sobrietà o sotto effetto dell’alcol. Ai partecipanti è stato chiesto di valutare il contrasto nella griglia di Hermann, un’illusione ottica costituita da un reticolo di linee bianche spesse su sfondo nero. Ebbene, il contrasto risultava ridotto del 30% nei partecipanti con un tasso alcolemico prossimo al limite legale per mettersi alla guida. Questo deficit percettivo rende difficile distinguere gli oggetti visibili e quelli al buio, dimostrando quindi la compromissione delle interazioni inibitorie laterali provocata dall’assunzione di quantità modiche di alcolici http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3016 GUIDA IN STATO DI EBBREZZA Telenord.it GUIDA IN STATO DI EBBREZZA, DENUNCIATO 38ENNE A VOLTRI guida stato ebbrezza 30 gennaio 2014 · 14:02 | commenti 0 I carabinieri di Arenzano lo hanno fermato in via Don Giovanni Verità, a Voltri e, sottoponendolo ad alcol test, lo hanno trovato ubriaco. Denunciato per “guida in stato di ebbrezza” un 38enne genovese. Per l’uomo, patente ritirata e veicolo sequestrato. Anconatoday.it FALCONARA: UBRIACO ALLA GUIDA SI SCHIANTA CONTRO QUATTRO AUTO Un tamponamento multiplo ha coinvolto cinque auto nella serata di ieri a Falconara, in via Verdi. Per fortuna non ci sono state conseguenze per le persone Redazione 30 gennaio 2014 Un tamponamento ha coinvolto cinque auto nella serata di ieri a Falconara, in via Verdi. All’origine della carambola la guida in stato di ebbrezza di un uomo di 52 anni originario del foggiano, che con il suo autocarro è andato a urtare altre 4 auto. Per fortuna non ci sono state conseguenze per le persone. L’autista del mezzo, risultato positivo al test etilometrico effettuato dai carabinieri del NOR, con un tasso alcolemico tre volte superiore al limite consentito per legge, si è visto ritirare la patente e denunciare per guida in stato di ebbrezza. CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI La tribuna di Treviso UBRIACO PESTA CARABINIERE: IN CELLA 30 gennaio 2014 — pagina 36 sezione: Nazionale NERVESA DELLA BATTAGLIA N. P. M., camerunense 38enne domiciliato a Nervesa, ne ha combinate di tutti i colori sotto l'effetto dell'alcol, tanto da mandare al Pronto soccorso un carabiniere colpito da un pugno al volto (tre giorni di prognosi). Non era nuovo a ubriachezza il camerunense, ma questa volta si è superato ed è stato arrestato. Tutto è iniziato l'altra notte alle tre, mentre la pattuglia di carabinieri in servizio stava percorrendo la strada che da Bidasio porta al centro di Nervesa. Una Polo l'ha sorpassata. Sirene, lampeggianti, inseguimento, ma la Polo ha proseguito la sua corsa e si è fermata dopo 400 metri davanti al domicilio del camerunense. L’uomo è sceso barcollando, evidenti i segni del troppo alcol nel sangue, che già gli aveva procurato dei guai in passato, tra cui la sospensione della patente. Gli hanno chiesto i documenti e lui ha risposto che la patente gli era stata ritirata. Poi ha cominciato a sbattere le porte delle auto. Lo hanno informato che doveva sottoporsi all'alcoltest e lui è andato in escandescenze e si è infilato nella gazzella dei carabinieri, gridando che a quel punto lo portassero in caserma. Un carabiniere si è infilato nell’auto per tirarlo fuori, ma lui ha reagito a calci e pugni e ha rifilato un diretto al volto del carabiniere, che ha dovuto ricorrere al Pronto soccorso per farsi medicare: gli hanno dato tre giorni di prognosi. Intanto era arrivata una seconda pattuglia e il camerunense è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente, lesioni personali, rifiuto di sottoporsi all’alcoltest. Ieri mattina il giudice ha convalidato l'arresto e ha fatto tornare a casa il camerunense, che dovrà recarsi ogni giorno in caserma a firmare fino a luglio, quando si terrà il processo a suo carico. E gli arriverà anche un conto salato per la serie di contravvenzioni che si è procurato per violazioni alle norme del codice della strada. Enzo Favero
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