LASPANNOCCHIA p e r i o d i c o d e l l a n o b i l e c o n t r a da d e l n i c c h i o Duelli e duetti Paolo P aolo Neri EDITORIALE Cari Nicchiaioli, RIECCOCI QUA! Dopo una lunga latitanza, ritorniamo con questa “edizione particolare”, per arrivare nelle vostre case in tempo per illustrarvi la festa di maggio. Dopo questi mesi di “ precariato” ci siamo trovati un po’ stretti con i tempi, quindi abbiamo deciso di ovviare al problema con una “spannochia gazzettino” che porta i saluti della “nuova” diigenza e ci informa sulle ultime attività! In attesa, è una promessa, di ritrovarci con un numero più corposo dopo il prossimo palio!!! ...buona lettura LA REDAZIONE LA SPANNOCCHIA periodico della nobile contrada del nicchio anno XxIII numero 1 Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 534 del 9/7/1990 Spedizione in Abb. Postale Direttore responsabile Balestracci Duccio Progetto grafico Frosini Filippo Redazione Andrea Berni, Valeria Filippini, Filippo Frosini, Stefano Fucecchi, Katiuscia Girolami, Ylenia Girolami, Alessandro Lorenzetti, Roberta Mari, Chiara Pacciani, Filippo Pozzi. Foto Archivio Nobile Contrada del Nicchio, Giugno Brocchi, Bruno Bruchi, Stefano Grasso, Paolo Lazzeroni, Costanza Maremmi, Francesco Soldani. Hanno collaborato Valentina Becatti, Stefania Bugnoli, Mario Corbelli, Paolo Neri, Carlo Pizzichini. Stampa: Industrie Grafiche Pistolesi P rendo spunto da una bella immagine che il cardinale Ravasi ci ha offerto nella sua lezione magistrale al termine della celebrazione del Capodanno senese, quando ha introdotto il tema del dialogo come uno dei quattro cardini su cui dovrebbe basarsi ogni convivenza civile. Il dialogo inteso come scambio di opinioni, o - se volete - come confronto di posizioni, può degenerare in un duello, dove uno dei contendenti soccombe (e spesso anche il vincitore ne riesce malconcio); oppure dar vita a un duetto, dove ciascuno dei protagonisti, pur conservando la propria identità, genera un effetto armonioso. Senza un dialogo leale tra i suoi membri nessuna comunità può sopravvivere a lungo. Senza un dialogo la vita di una contrada (di qualsiasi contrada) diviene penosa e improduttiva. Ci siamo lasciati alle spalle un inverno triste, pieno d’incomprensioni, perché è mancato proprio il dialogo; ed è proprio il dialogo ciò che è necessario ristabilire. Una commissione di studio è all’opera per rivedere le norme che hanno determinato una situazione anomala per quanto riguarda la scelta di una nuova dirigenza, sostituendole con altre più chiare o efficaci. Tuttavia, nessuna sottigliezza giuridica potrà sostituire la buona fede, il buon senso e la buona volontà richieste per applicarle. Le regole, infatti, sono strumenti: ingegnosi quanto volete, ma inefficaci (o addirittura dannosi) se non si adoprano col giusto spirito, guardando avanti e in alto. I cinesi scrivono la parola ‘crisi’ combinando il segno che significa ‘pericolo’ con quello associato a ‘opportunità’. Superata la prima fase di una crisi, sarebbe, dunque, stupido non sfruttare l’esperienza fatta e ricavarne un’opportunità: a patto, però (è bene ripeterlo) che ci sia dialogo e volontà di costruire. Dire ‘no’ senza aggiungere ‘invece’ è un brutto vizio: dimostra che si è in preda a un umore, piuttosto che guidati da un ragionamento. Dunque: cambiare! Ma non cambiare tanto per cambiare, che è un po’ quello che fa il malato quando si rigira nel letto per trovar sollievo al suo disagio. Cambiare per adeguarsi al mutare delle condizioni è indispensabile, come ci insegna la vita, che evolve sempre e sempre aborre le rivoluzioni. “Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare”, lo diceva Gino Bartali: grande campione ma oscuro filosofo. Comunque, ogni esperienza, anche la più negativa, se ripensata onestamente, insegna qualcosa. Nel nostro caso, ci dimostra che sgomitare non conduce a nulla. Forse servirà nella lotta politica, o in certi ambienti per far carriera, ma non in contrada, dove non c’è niente da guadagnare, ma solo l’impegno di servire una causa comune. Ed è nel servire - come ha detto il nuovo Papa - che sta il vero potere. Parole da meditare e da mettere in pratica senza riserve, se vogliamo essere veri contradaioli uniti dall’orgoglio di una comune appartenenza, e non soci di un circolo attenti a difendere gelosamente i vantaggini derivanti dal pagamento di una ‘quota’. L’unità - diciamolo francamente - è spesso una chimera: se ne favoleggia parlando del passato, la s’invoca come premessa di una giusta vittoria. Quest’ultima è forse l’illusione più fallace. Non c’è, né c’è mai stata, una relazione tra meriti e Fortuna, sia nella vita, sia nel Palio, dove, chi ne ha visti più di un centinaio, si è fatta l’idea che, quasi, quasi, pare che la Fortuna premi sfacciatamente i popoli più divisi e meno ‘virtuosi. Ciò non toglie che cercare l’unità sia una necessità assoluta; se non altro, per la ragione pratica che vincere tutti insieme è assai più piacevole che vincere divisi. E qui ritorna il tema iniziale: il dialogo come premessa essenziale per costruire un’armonia che ci consenta di godere, nei mesi prossimi, la vita della nostra bella Contrada e alimentare le speranze più luminose. La Primavera, che finalmente esplode, c’ispiri coi suoi colori vivi e le sue luci. LASPANNOCCHIA Carissimi Nicchiaioli, Mario Corbelli Tutti sappiamo come sono andati gli ultimi mesi, a partire dal dopo palio di agosto 2012 con le mie dimissioni, fino all’ultima assemblea di marzo 2013, dove abbiamo ritenuto che una proroga di Priore, Seggio e Capitano, fosse la soluzione momentanea dei nostri malumori. Convinto che questo prolungato confronto, alla fine, rappresenti un’opportunità per far crescere la Contrada, inaspettatamente mi ritrovo a rappresentare nuovamente i nostri colori per i palii dell’anno 2013, con Agosto che ci vedrà sicuramente tra le dieci al canape. Motivi personali, con me condivisi, hanno portato Marco, Paolo e Ranuccio, mangini dei precedenti mandati, a non proseguire in questo percorso a termine e quindi ho chiesto la disponibilità a Massimo Sambucci, Alberto Bellucci e Davide Losi, che hanno accettato con entusiasmo. Ringrazio sentitamente con immutata Un saluto ed un ringraziamento anche al guardia-fantino Paolo Nocentini, che lascia il suo posto a Davide Regoli e Tommaso Sestini . Tutti gli altri collaboratori, “Giustino”, Emiliano, Roberto, Tiziano e “Ciccio” con positività proseguono con me. Quindi, riprendo il cammino con fermezza, come ho detto, dando tutto me stesso nella ricerca della vittoria, con la consapevolezza che questa assenza di sei mesi da parte del Nicchio dalle strategie, “per quanto possano contare senza fortuna” rappresenta certamente un ulteriore ostacolo che proveremo senza alibi a superare. amicizia i “vecchi” per tutto quello che mi hanno dato ed abbraccio con forza i “nuovi” dichiarando a tutti voi che niente muterò del mio essere Capitano per Società Stefania Bugnoli A seguito delle dimissione della Deputazione Elettorale e di quanto deliberato dall’Assemblea di Contrada del 26.03.2013, si è chiesto all’Assemblea dei del 03/04/2013 di pronunciarsi sull’imminenza della gestione della Società. Il Consiglio ha dato disponibilità a proseguire il proprio mandato fino alla convocazione della prossima Deputazione Elettorale unica, prevista per il mese di settembre 2013 come da delibera assembleare del popolo della Nobile Contrada del Nicchio del 26.03.2013. Si è chiesto quindi di esprimersi sull’eventuale proroga della fiducia a questo Consiglio Direttivo (art. 14 Statuto 27.05.2005) o, eventualmente, di negarla. Ciò avrebbe comportato lo scioglimento del Consiglio e la decadenza dell’attuale statuto con l’applicazione del Nuovo Statuto che prevede, all’art. impegno, dedizione, intraprendenza e passione, sperando ovviamente che finalmente i risultati siano diversi da quelli del passato. 14, in caso di scioglimento del Consiglio direttivo, la convocazione da parte del Seggio della Contrada, entro 10 gg., dell’assemblea preposta alla nomina di una commissione elettorale che operi ai sensi dell’art. 13 (Nuovo Statuto deliberato il 04.03.2011). L’Assemblea ha votato all’unanimità la fiducia al Consiglio Direttivo in carica, e la conseguente proroga fino alla convocazione della prossima Deputazione Elettorale unica fissata per il mese di Settembre 2013. Dopo un inverno condizionato inevitabilmente dall’instabilità “politica”, ci troviamo nuovamente a dirigere la Società di Contrada più operosa, questo compito sebbene onorevole comporta un grande impegno da parte dei componenti del Consiglio, che da grandi Contradaioli hanno ritrovato nella fiducia dell’Assemblea nuovo entusiasmo, e già dal giorno dopo, riunendosi in una riunione straordinaria, hanno pianificato l’attività per i prossimi mesi. Ovviamente la speranza, è che ogni Contradaiolo senta dentro di se la voglia e l’entusiasmo di collaborare e partecipare alle attività proposte, così da ritrovare la serenità ed il piacere di condividere questa grande passione che è la Contrada e che tutto il mondo ci invidia. Altro non credo che debba dire, il Capitano lo giudicano solo i fatti, così è sempre stato e così è. Un caloroso abbraccio mostra collettiva di Ceramica Contemporanea antonia l’estro armonico VENERDÌ 17 MAGGIO 2013 festa all’abbadia nuova Emanuele Luzzati Giovanni Maffucci Claudia Mann Marcello Mannuzza Manuz Giovanni Masoni Anna Maria Matola Rita Miranda Muky Simone Negri Kohei Ota Massimo Piani Jasmine Pignatelli Carlo Pizzichini Paolo Polloniato Monica Putti Franco Rampi Gionata Ranzoni Caterina Ricci Monica Righi Carla Rossi Rosso Ramina Vania Sartori Paola Staccioli Paolo Staccioli Carlo Stringa Enrico Stropparo Studio Pixel Alessio Tasca Vittore Tasca Elissa Van Stolk Enrico Versari Associazione Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio ONLUS Lorenzo Acquaviva Giuseppe Agamennone Lee Babel Vinicio Barcaccia Silvano Bertazzo Marcantonio Bibbiani Nicola Boccini Guglielmo Bozzano Luca Canavicchio Carlos Carlé Claudio Carrieri Nino Caruso Simone Cassini Francesca Ciani Andrea Comacchio Rino Conforti Pamela Da Costa Terry Davies Mirco Denicolò Guido De Zan Agenore Fabbri Veronica Fabozzo Andrea Fagioli Marino Ficola Nello Frontera Dino Gambetta Guido Garbarino Massimo Gelonese Stefano Giusti GRAL Lince Jorge Hernàndez Ana Cecilia Hillar 17>26 maggio 2013/ via dei pispini>siena ceramica d’uso abuso e riuso LASPANNOCCHIA 18:00 Oratorio di San Gaetano Presentazione della Festa Consegna del Premio ‘Antica Arte dei Vasai’ ad Antonia Campi 18:30 Sala dei Vasai e Caserma Santa Chiara (g.c.) Inaugurazione delle esposizioni: L’estro armonico omaggio ad Antonia Campi Dialoghi Antonia Campi con Alfredo Gioventù - Antonella Ravagli - Gli Elica Terre da Terre lontane Elissa Van Stolk (Hong Kong), Kohei Ota (Giappone), Bruno Bruchi UHSRUWDJHIRWRJUDÀFRVXOODFHUDPLFDYRWLYD in India) Ceramica d’uso, abuso e riuso Mostra collettiva di ceramica contemporanea Ceramica d’uso dal Museo Doccia opere di Gio Ponti, Gariboldi, Colombo 20:00 Chiostro di Santa Chiara Debutto del quintetto di ottoni Sunto Brass Musiche di Bach, Byrd, Handel, Lemmens, Lully, Susato, Stanley SABATO 18 MAGGIO 2013 10:30 Oratorio di San Gaetano “Antonia Campi e il design ceramico italiano” conferenza di Anty Pansera. Con testimonianze di Antonia Campi, Alfredo Gioventù e Antonella Ravagli 16.00>18:00 Caserma Santa Chiara Ceramica per tutti Nel cortile piccolo del Santa Chiara un grande vaso ancora fresco attende i YLVLWDWRULSHUHVVHUHÀUPDWR$OWHUPLQH della manifestazione sarà cotto e rimarrà a testimonianza dell’evento. 0DUFHOOR0DQQX]]DH&DWHULQD5LFFLFRQ dimostrazioni dell’arte del tornio 'LSLQJLXQDFHUDPLFDSHUFXRFHUOD direttamente, con il Maestro Raku Guido Garbarino 'LPRVWUD]LRQLSUDWLFKHGLWHFQLFKHGHOOD ceramica: tornianti al lavoro, cotture Raku in diretta con la partecipazione dei cittini delle Contrade e con interventi del pubblico. Riscopri l’Abbadia Nuova Visite guidate ai luoghi dove la Nobile Contrada del Nicchio ha tratto le sue origini. Visite guidate alle mostre Le esposizioni d’arte alla Caserma Santa Chiara resteranno aperte ÀQRDOPDJJLR LASPANNOCCHIA L’onore e l’Utile Paolo Neri L a rassegna di ceramica contemporanea che si tiene nell’ambito della Festa all’Abbadia Nuova 2013 pone l’accento quest’anno su un tema inconsueto: quello dell’uso quotidiano come ispirazione di vere opere d’arte, quasi a ricordarci che ogni duraturo frutto della creatività umana non può sottrarsi all’obbligo di coniugare tra loro l’onore e l’utile. Poiché, se l’onore che la bellezza dell’opera guadagna al suo autore non contiene in sé qualche elemento di utilità per chi ne fruisce, essa rischia facilmente l’oblio; e, viceversa, un’opera tutta volta all’utile e incurante dell’onore che la bel lezza conferisce al suo artefice reca in sé il marchio della volgarità. Trarre spunto dalle necessità quotidiane per plasmare, in risposta, oggetti esteticamente ammirevoli è quindi una sfida che esalta chi nell’arte vede non solo un mezzo per la manifestazione narcisistica del proprio io, quanto piuttosto un’oc- casione per interagire col mondo che lo circonda. Per scegliere questa via occorre molta umiltà, presto ripagati, però, dal grande dono che l’umiltà elargisce ai suoi seguaci: l’intelligenza. Poiché è solo riconoscendo i confini del proprio essere imperfetto che si avverte il bisogno di uscire dallo sgabuzzino dei propri minuscoli interessi per cercare un dialogo con i nostri compagni di viaggio, un dialogo che solo il linguaggio della bellezza, della ragione e della giustizia rende esaltante, duraturo e fecondo. Percepire il bello nell’utile equivale allo stupore dell’uomo primitivo quando la prima volta notò la magia della scintilla scaturire a un tratto dalla selce sfregata per accendere il suo primo fuoco. Credo che il desiderio di coniugare l’onore che proviene dalla ricerca della bellezza, con l’utile che deriva nell’andar incontro alle necessità dei nostri simili, sia la fonte cui la genialità si sia sempre abbeverata nei secoli: almeno sotto i cieli della nostra bellissima terra. E sono questi gli alti concetti che ci hanno indotti nella minuscola realtà di una Contrada senese a creare un evento che oggi, giunto ormai alla sua quinta edizione, ha raccolto lungo il suo percorso crescenti consensi, ed è stato onorato dal contributo di tanti illustri maestri, di tanti illuminati sostenitori. A tutti loro vada la nostra gratitudine e la nostra sincera amicizia, per aver accolto con generosità ed entusiasmo l’invito a creare, tutti insieme, un momento d’incontro non convenzionale, in un contesto che ci riconduce alle antiche radici dell’operosità da cui, nei secoli passati, scaturì la civiltà della nostra gente. LASPANNOCCHIA Ceramica d’Uso, Abuso e Riuso Carlo Pizzichini L a quinta edizione del Premio Antica Arte dei Vasai 2013 della Nobile Contrada del Nicchio di Siena, prevede la mostra personale, come riconoscimento alla carriera, alla designer Antonia Campi, un mito, per chi si interessa del design legato alla produzione industriale. Oltre a rendere omaggio al lavoro e all’esposizione delle opere della Campi, si presenta anche un’ampia selezione di artisti nella mostra collettiva “Ceramica d’uso, abuso e riuso”, motivo piuttosto stimolante nella sua vasta capacità di raccogliere esperienze diverse, sia di tecniche di realizzazione contemplate nella materia ceramica, di stili e modi di esecuzione, che in maniere originali di presentazione che assorbo- no contaminazioni di altri materiali, di oggetti, di fantasiose soluzioni formali e pratiche. Artisti provenienti dalle principali terre della ceramica che, con la loro presenza a Siena, dimostrano un amore sincero per la nostra manifestazione, mettendo in gioco il loro lavoro, confrontandosi e scambiandosi esperienze e tradizioni diverse. Nomi storici di conosciuti ceramisti (Agenore Fabbri, Guglielmo Bozzano, Emanuele Luzzati, Nino Caruso, Alessio Tasca, Lee Babel, Carlos Carlè) accettano la vicinanza di giovani sperimentatori, promettenti di nuove e originali soluzioni formali e tecniche. Da Milano, Varese, Bologna, Faenza, da Albissola e da tutta la Liguria, da Nove e dalle terre vicentine, da Deruta e l’Umbria, da Montelupo Fiorentino. Proprio con il Comune di Montelupo Fiorentino, con l’assessore alla Cultura Marzio Cresci, con il Museo della Ceramica abbiamo stabilito fin dallo scorso anno una fattiva collaborazione che non può che onorare gli sforzi organizzativi con un affettuoso riconoscimento che porta ancora le due esposizioni ad occupare le prestigiose sale del Museo della Ceramica di Montelupo, comunità timpegnata a giugno ad esibire il meglio nella sua vetrina più elegante nell’ambito della tradizionale Festa della Ceramica. La ricerca di un filo sotterraneo che univa tutte le città, anche le più lontane, che producevano storicamente ceramica, e delle quali ci danno testimonianza i reperti storici, è un obbiettivo comune sia della sensibilità degli attenti amministratori di Montelupo che dello sforzo orga- nizzativo che impegna l’Arte dei Vasai Onlus, sostituendo consapevolmente a tanta produzione artigianale, i modi e le tecnologie del contemporaneo, l’espressione artistica individuale e una rinnovata ricerca di produzioni di gran pregio, di coeva bellezza, di funzionalità nell’uso, che altro non è che la sottolineatura del valore eterno del fare con le mani, valori dei quali le opere della mostra sono esempio originale e vario, nella sua sottile funzione di educazione all’arte. LASPANNOCCHIA ceramica d’uso abuso e riuso mostra collettiva di Ceramica Contemporanea VLHQD!PDJJLRPRQWHOXSRÀRUHQWLQR!JLXJQR Lorenzo Acquaviva Giuseppe Agamennone Lee Babel Vinicio Barcaccia Silvano Bertazzo Marcantonio Bibbiani Nicola Boccini Guglielmo Bozzano Luca Canavicchio Carlos Carlé Claudio Carrieri Nino Caruso Simone Cassini Francesca Ciani Andrea Comacchio Rino Conforti Pamela Da Costa Terry Davies Mirco Denicolò Guido De Zan Agenore Fabbri Veronica Fabozzo Andrea Fagioli Marino Ficola Nello Frontera Dino Gambetta Guido Garbarino Massimo Gelonese Stefano Giusti GRAL Lince Jorge Hernàndez Ana Cecilia Hillar Emanuele Luzzati Giovanni Maffucci Claudia Mann Marcello Mannuzza Manuz Giovanni Masoni Anna Maria Matola Rita Miranda Muky Simone Negri Kohei Ota Massimo Piani Jasmine Pignatelli Carlo Pizzichini Paolo Polloniato Monica Putti Franco Rampi Gionata Ranzoni Caterina Ricci Monica Righi Carla Rossi Rosso Ramina Vania Sartori Paola Staccioli Paolo Staccioli Carlo Stringa Enrico Stropparo Studio Pixel Alessio Tasca Vittore Tasca Elissa Van Stolk Enrico Versari noblile contrada del nicchio l’arte dei vasai antonia l’estro armonico siena 17>26 maggio 2013 LASPANNOCCHIA Capodanno Senese L Ylenia Girolami o scorso 25 marzo la città tutta ha festeggiato il Capodanno Senese, antica tradizione riscoperta 5 anni fa dalla Nobile Contrada del Nicchio e dal suo priore Paolo Neri. Un evento che l’intera città ha accolto con entusiasmo ma che, come ha detto lo stesso Magistrato delle Contrade, va aldilà della semplice rievocazione storica di un momento che ha fatto parte della tradizione di Siena (ma anche di Firenze, di Pisa) fino al 1749, anno in cui venne adottato il calendario francese. La volontà di voler estendere a tutta la città questo evento deriva dal voler creare un momento di riflessione comune nel difficile momento storico che sta rivivendo Siena, con l’intento di riscoprire quei valori profondamente radicati nei cittadini senesi. Una lunga processione ha percorso la città dalla Santissima Annunziata fino al palazzo pubblico. Culmine dei festeggiamenti è stata la lectio magistralis tenuta da S.Em. il Cardinale Gianfranco Ravasi nella Sala del Mappamondo del Palazzo Comunale, sotto gli occhi della Maestà di Simone Martini a conferma del fatto che la rievocazione del Capodanno Senese sia voluta andare oltre alla mera rievocazione folcloristica ma abbia voluto assumere i connotati di un messaggio forte a tutta la città. E proprio dall’intervento del cardinal Ravasi, dal titolo “Le radici cristiane dell’Europa come terreno del dialogo col mondo contemporaneo”, emerge questa volontà che, come lui stesso ha affermato “vuole essere un augurio per cui questo momento di travaglio, tormento, tenebra, oscurità che state attraversando non sia nient’altro che uno dei grandi movimenti della storia che non è mai completamente rettilinea ma sinusoidale e comprende perciò anche le anse dove le acque diventano gora, dove si infangano”. Una riflessione che si è snodata attraverso quattro parole significative, che Sua Eminenza ha definito punti cardinali: Prima fra tutte il DIALOGO, necessario per il vivere civile, per il buon governo, per l’esistenza personale e sociale. Il cardinale lo analizza nella sua analisi filologica. La prima interpretazione è quella per la quale si esalta la presenza di due logoi, di due discorsi, di due visioni del mondo, due concezioni che dia (tra di loro) cioè si incrociano. Dia è appunto la preposizione dell’incontro, quindi del confronto; cercare in tutti i modi di riuscire ad avere ognuno la propria identità e confrontarla con quella dell’altro. Non si devono stingere o estinguere le proprie identità, la propria visione. Devono essere conservate nelle loro qualità profonde. Ma al tempo stesso non si deve cedere alla tentazione del duello bensì passare al duetto, dove due voci antitetiche tra loro compongono armonia, pur non negando la loro identità”. Sua Eminenza cita la testimonianza di un filosofo dell’800, Søren Kierkegaard, “Oggi la nave è in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta ma ciò che mangeremo domani”. Bisogna tornare alla sostanza ed in questo senso il logos diventa indispensabile. Il secondo punto cardinale è il RICORDO. Ricordare vuol dire riportare al cuore e noi ci troviamo di fronte a una società contrassegnata dalla smemoratezza, che si realizza in quello che diceva un autore francese Bernanos: ”Una civiltà non crolla come un edificio, si svuota a poco a poco della sua sostanza finchè non resta che la scorza”. Noi abbiamo tante volte ridotto cose a scorza (Il cardinale cita l’esempio della cattedrale francese di Amiens relegata a luogo meramente turistico) e questo vale anche per i valori, per le idee. La terza parola è VERITÀ, intesa come sinonimo di cultura. Platone nel “Fedro” scriveva “Immagina che ci sia la pianura della verità, si distende senza confini su di essa parte e si mette a correre la biga, il cocchio dell’anima e questo cocchio corre alla scoperta della verità. Vedendo continui paesaggio, orizzonti diversi”. L’idea sottesa è che la verità ci precede e ci eccede, che la verità è trascendente, ci supera. È oggettiva e noi abbiamo il compito di essere pellegrini alla ricerca della verità. Il cardinale Ravasi cita l’esempio della Torre del Mangia che rappresenta l’assoluta perfezione dal punto di vista del disegno, della bellezza e della tecnica. Questa è la ricerca della verità, unire la concretezza con la teoria. Chi fa un lavoro e lo fa con creatività ed elaborazione personale fa cultura ed è per questo che deve tornare ad avere un suo respiro. È indispensabile ritrovare ancora la cultura-verità nella sua pienezza ed ampiezza. Infine la MORALITA’. Tutte le grandi religioni hanno un’ etica. Ai giorni nostri la moralità è stata sostituita dall’amoralità, l’assoluta indifferenza. La dimensione etica si è svuotata, non solo nella religione ma anche nella politica e nell’economia. Il cardinale Ravasi conclude il suo intervento citando tre testimonianze, tre auguri per tracciare un cammino alla riscoperta dei valori. E cita gli artisti senesi che nel ‘300 scrivevano nei loro statuti: “Noi siamo manifestatoria gli uomini che non sanno lettura delle cose miracolose operate per virtù della Fede”, ergendosi a veri e propri predicatori delle masse attraverso le loro opere. La seconda testimonianza è nelle parole del filosofo del secolo scorso Ludwig Wittgenstein che nella prefazione di un suo saggio scrive: “Quello che io volevo scoprire erano i contorni di un’isola”. L’uomo è un’isola, un’entità limitata al tempo, allo spazio, legata alla mortalità. Il monito è quello di ricordarsi che non siamo solo la pelle che ci racchiude, ma intorno a noi si stende l’infinito. Il cardinal Ravasi conclude la sua lectio magistralis con le parole di Gandhi che vogliono essere un augurio per la ricostruzione del tessuto sociale, civile, spirituale morale di Siena: L’uomo si distrugge … con la politica senza principi, … con la ricchezza senza lavoro … con l’intelligenza senza la sapienza … con gli affari senza la morale … con la scienza senza umanità … con la religione senza la fede … con un vago amore senza il sacrificio di se stesso LA SPANNOCCHIA Dalle Stanze... Sala del Focolare I l primo marzo abbiamo inaugurato la “ neonata” Sala del Focolare, frutto di un bellissimo progetto di recupero curato dall’architetto Marco Isidori. Deve il suo nome al focolare che stà al centro di una delle arcate, intorno al quale il Maestro Carlo Pizzichini ha costruito un vero monumento al simbolo della Contrada: una conchiglia formata da oltre 200 parti, plasmate una ad una. L’ambiente nasce non solo per ospitare le adunanze del governo della Contrada, ma soprattutto (ed il fuoco ne vuole essere un simbolo) per creare la socialità, lo scambio, l’occasione per tramandare le nostre memorie e l’incontro tra generazioni. La cena del 5 di Aprile Borsa di Studio Achille Neri Valentina Becatti ontrada è...” titolava un libro “C alta, si è aggiunto il fatto che la Società, curato dal Comitato Amici del da parte sua, ha rinunciato al rimborso Palio diffuso all’inizio degli anni ‘90 nelle per la copertura dei costi e che il cuci- scuole per diffondere la coscienza con- nabile è stato interamente offerto dalla tradaiola tra i bambini. Ecco, mai miglior ditta SOGEGROSS, così come il vino di affermazione fu più calzante di questa. Campriano è stato regalato dal nostro Contrada è una miriade di sfaccettature Ranuccio Neri, permettendo così un ul- e se fa parte della Contrada anche tut- teriore abbattimento delle spese! Non to quel vissuto che ci ha accompagnato solo, alla notizia di tale iniziativa, anche negli ultimi mesi, fatto di tentativi di po- l’A.C. SIENA ha voluto mettere del suo sizionare le persone giuste al posto giu- e, su iniziativa di Fulvio Muzzi, ha offer- sto, Contrada è anche quello che è stato to la maglia autografata di Emeghara venerdì 5 Aprile, quando, nei locali della con la quale è stata fatta nella stessa società La Pania, si sono trovate a cena serata una lotteria. più di trecento persone tutte mosse da Questo appuntamento è stato in qual- un unico fine. che modo il coronamento di una serie L’occasione era quella di fare una cena di altre attività che hanno permesso a scopo solidaristico, da qui la geniale tutte insieme di raggiungere una cifra intuizione del Consiglio di Società di ti- che va oltre i 7.000E, che la Contrada tolare l’appuntamento “Invita un amico intende interamente utilizzare a scopo a cena...” con l’idea di vendere per ogni solidaristico, individuando sul momento commensale, oltre alla tessera che per- la situazione più idonea di investimento mettesse appunto di cenare, una tesse- tra i protettori in contingente difficoltà. ra aggiuntiva di pari costo per un amico E allora, senza cadere in una facile e virtuale, che consentisse di raccogliere melensa retorica, “Contrada è...” anche una cifra il più consistente possibile. In il piacere di ritrovarsi in così tanti a ce- più la serata ha visto la collaborazione nare insieme per dare una mano a chi in attiva anche della Commissione Solida- questo momento si trova a giocare una rietà che, da parte sua, ha organizzato partita con la sfortuna e che forse, un un “brioso” servizio capace di soddisfa- po’ anche grazie all’aiuto degli amici, re i tanti commensali! potrà avere l’occasione di sconfiggerla A rendere la somma ricavata anche più una volta per tutte! C ome ormai da consuetudine il 25 marzo, in occasione del Capodanno Senese, è stata consegnato il premio della Borsa di Studio intitolata ad Achille Neri. La vincitrice di quest’anno è Chiara Giannelli, iscritta alla facoltà di Chimica. Complimenti a Chiara, e a tutti gli altri bravissimi ragazzi che per un soffio sono rimasti fuori!!! Passo, Passo... che donne!!!
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