Spannocchia_Speciale_Maggio

LASPANNOCCHIA
p e r i o d i c o d e l l a n o b i l e c o n t r a da d e l n i c c h i o
Duelli e duetti
Paolo
P
aolo Neri
EDITORIALE
Cari Nicchiaioli,
RIECCOCI QUA! Dopo una
lunga latitanza, ritorniamo con
questa “edizione particolare”,
per arrivare nelle vostre case in
tempo per illustrarvi la festa di
maggio.
Dopo questi mesi di “ precariato” ci siamo trovati un po’
stretti con i tempi, quindi abbiamo deciso di ovviare al problema con una “spannochia
gazzettino” che porta i saluti
della “nuova” diigenza e ci informa sulle ultime attività!
In attesa, è una promessa, di ritrovarci con un numero più corposo dopo il prossimo palio!!!
...buona lettura
LA REDAZIONE
LA SPANNOCCHIA
periodico della nobile contrada del nicchio
anno XxIII numero 1
Autorizzazione del Tribunale di Siena
n. 534 del 9/7/1990
Spedizione in Abb. Postale
Direttore responsabile
Balestracci Duccio
Progetto grafico
Frosini Filippo
Redazione
Andrea Berni, Valeria Filippini, Filippo
Frosini, Stefano Fucecchi, Katiuscia
Girolami, Ylenia Girolami, Alessandro
Lorenzetti, Roberta Mari, Chiara
Pacciani, Filippo Pozzi.
Foto
Archivio Nobile Contrada del Nicchio,
Giugno Brocchi, Bruno Bruchi,
Stefano Grasso, Paolo Lazzeroni,
Costanza Maremmi, Francesco Soldani.
Hanno collaborato
Valentina Becatti, Stefania Bugnoli,
Mario Corbelli, Paolo Neri,
Carlo Pizzichini.
Stampa: Industrie Grafiche Pistolesi
P
rendo spunto da una bella immagine che il cardinale Ravasi ci ha
offerto nella sua lezione magistrale al termine della celebrazione del Capodanno senese, quando ha introdotto il
tema del dialogo come uno dei quattro
cardini su cui dovrebbe basarsi ogni convivenza civile.
Il dialogo inteso come scambio di opinioni, o - se volete - come confronto di
posizioni, può degenerare in un duello,
dove uno dei contendenti soccombe (e
spesso anche il vincitore ne riesce malconcio); oppure dar vita a un duetto,
dove ciascuno dei protagonisti, pur conservando la propria identità, genera un
effetto armonioso.
Senza un dialogo leale tra i suoi membri nessuna comunità può sopravvivere
a lungo.
Senza un dialogo la vita di una contrada
(di qualsiasi contrada) diviene penosa e
improduttiva.
Ci siamo lasciati alle spalle un inverno
triste, pieno d’incomprensioni, perché è
mancato proprio il dialogo; ed è proprio
il dialogo ciò che è necessario ristabilire.
Una commissione di studio è all’opera
per rivedere le norme che hanno determinato una situazione anomala per
quanto riguarda la scelta di una nuova
dirigenza, sostituendole con altre più
chiare o efficaci.
Tuttavia, nessuna sottigliezza giuridica
potrà sostituire la buona fede, il buon
senso e la buona volontà richieste per
applicarle.
Le regole, infatti, sono strumenti: ingegnosi quanto volete, ma inefficaci (o addirittura dannosi) se non si adoprano col
giusto spirito, guardando avanti e in alto.
I cinesi scrivono la parola ‘crisi’ combinando il segno che significa ‘pericolo’
con quello associato a ‘opportunità’.
Superata la prima fase di una crisi, sarebbe, dunque, stupido non sfruttare l’esperienza fatta e ricavarne un’opportunità: a patto, però (è bene ripeterlo) che ci
sia dialogo e volontà di costruire.
Dire ‘no’ senza aggiungere ‘invece’ è un
brutto vizio: dimostra che si è in preda
a un umore, piuttosto che guidati da un
ragionamento.
Dunque: cambiare! Ma non cambiare
tanto per cambiare, che è un po’ quello
che fa il malato quando si rigira nel letto
per trovar sollievo al suo disagio.
Cambiare per adeguarsi al mutare delle
condizioni è indispensabile, come ci insegna la vita, che evolve sempre e sempre
aborre le rivoluzioni.
“Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare”, lo diceva Gino Bartali: grande campione ma oscuro filosofo.
Comunque, ogni esperienza, anche la
più negativa, se ripensata onestamente,
insegna qualcosa.
Nel nostro caso, ci dimostra che sgomitare non conduce a nulla.
Forse servirà nella lotta politica, o in certi ambienti per far carriera, ma non in
contrada, dove non c’è niente da guadagnare, ma solo l’impegno di servire una
causa comune.
Ed è nel servire - come ha detto il nuovo
Papa - che sta il vero potere.
Parole da meditare e da mettere in pratica senza riserve, se vogliamo essere veri
contradaioli uniti dall’orgoglio di una
comune appartenenza, e non soci di un
circolo attenti a difendere gelosamente
i vantaggini derivanti dal pagamento di
una ‘quota’.
L’unità - diciamolo francamente - è spesso una chimera: se ne favoleggia parlando del passato, la s’invoca come premessa di una giusta vittoria. Quest’ultima è
forse l’illusione più fallace. Non c’è, né
c’è mai stata, una relazione tra meriti e
Fortuna, sia nella vita, sia nel Palio, dove, chi ne ha visti più di un centinaio, si
è fatta l’idea che, quasi, quasi, pare che
la Fortuna premi sfacciatamente i popoli
più divisi e meno ‘virtuosi.
Ciò non toglie che cercare l’unità sia una
necessità assoluta; se non altro, per la
ragione pratica che vincere tutti insieme
è assai più piacevole che vincere divisi.
E qui ritorna il tema iniziale: il dialogo
come premessa essenziale per costruire
un’armonia che ci consenta di godere,
nei mesi prossimi, la vita della nostra bella Contrada e alimentare le speranze più
luminose. La Primavera, che finalmente
esplode, c’ispiri coi suoi colori vivi e le
sue luci.
LASPANNOCCHIA
Carissimi Nicchiaioli,
Mario Corbelli
Tutti sappiamo come sono andati gli
ultimi mesi, a partire dal dopo palio di
agosto 2012 con le mie dimissioni, fino
all’ultima assemblea di marzo 2013, dove abbiamo ritenuto che una proroga di
Priore, Seggio e Capitano, fosse la soluzione momentanea dei nostri malumori.
Convinto che questo prolungato confronto, alla fine, rappresenti un’opportunità per far crescere la Contrada,
inaspettatamente mi ritrovo a rappresentare nuovamente i nostri colori per i
palii dell’anno 2013, con Agosto che ci
vedrà sicuramente tra le dieci al canape.
Motivi personali, con me condivisi, hanno portato Marco, Paolo e Ranuccio,
mangini dei precedenti mandati, a non
proseguire in questo percorso a termine e quindi ho chiesto la disponibilità
a Massimo Sambucci, Alberto Bellucci
e Davide Losi, che hanno accettato con
entusiasmo.
Ringrazio sentitamente con immutata
Un saluto ed un ringraziamento anche al
guardia-fantino Paolo Nocentini, che lascia il suo posto a Davide Regoli e Tommaso Sestini .
Tutti gli altri collaboratori, “Giustino”,
Emiliano, Roberto, Tiziano e “Ciccio” con
positività proseguono con me.
Quindi, riprendo il cammino con fermezza, come ho detto, dando tutto me
stesso nella ricerca della vittoria, con la
consapevolezza che questa assenza di
sei mesi da parte del Nicchio dalle strategie, “per quanto possano contare senza fortuna” rappresenta certamente un
ulteriore ostacolo che proveremo senza
alibi a superare.
amicizia i “vecchi” per tutto quello che
mi hanno dato ed abbraccio con forza i
“nuovi” dichiarando a tutti voi che niente muterò del mio essere Capitano per
Società
Stefania Bugnoli
A
seguito delle dimissione della Deputazione Elettorale e di quanto
deliberato dall’Assemblea di
Contrada del 26.03.2013, si è chiesto
all’Assemblea dei del 03/04/2013 di
pronunciarsi sull’imminenza della gestione della Società.
Il Consiglio ha dato disponibilità a proseguire il proprio mandato fino alla convocazione della prossima Deputazione
Elettorale unica, prevista per il mese di
settembre 2013 come da delibera assembleare del popolo della Nobile Contrada del Nicchio del 26.03.2013.
Si è chiesto quindi di esprimersi sull’eventuale proroga della fiducia a questo Consiglio Direttivo (art. 14 Statuto
27.05.2005) o, eventualmente, di negarla. Ciò avrebbe comportato lo scioglimento del Consiglio e la decadenza
dell’attuale statuto con l’applicazione
del Nuovo Statuto che prevede, all’art.
impegno, dedizione, intraprendenza e
passione, sperando ovviamente che finalmente i risultati siano diversi da quelli
del passato.
14, in caso di scioglimento del Consiglio
direttivo, la convocazione da parte del
Seggio della Contrada, entro 10 gg.,
dell’assemblea preposta alla nomina di
una commissione elettorale che operi ai
sensi dell’art. 13 (Nuovo Statuto deliberato il 04.03.2011).
L’Assemblea ha votato all’unanimità la
fiducia al Consiglio Direttivo in carica,
e la conseguente proroga fino alla convocazione della prossima Deputazione
Elettorale unica fissata per il mese di
Settembre 2013.
Dopo un inverno condizionato inevitabilmente dall’instabilità “politica”, ci troviamo nuovamente a dirigere la Società
di Contrada più operosa, questo compito
sebbene onorevole comporta un grande
impegno da parte dei componenti del
Consiglio, che da grandi Contradaioli
hanno ritrovato nella fiducia dell’Assemblea nuovo entusiasmo, e già dal giorno
dopo, riunendosi in una riunione straordinaria, hanno pianificato l’attività per i
prossimi mesi. Ovviamente la speranza,
è che ogni Contradaiolo senta dentro di
se la voglia e l’entusiasmo di collaborare
e partecipare alle attività proposte, così
da ritrovare la serenità ed il piacere di
condividere questa grande passione che
è la Contrada e che tutto il mondo ci invidia.
Altro non credo che debba dire, il Capitano lo giudicano solo i fatti, così è sempre
stato e così è.
Un caloroso abbraccio
mostra collettiva di Ceramica Contemporanea
antonia
l’estro armonico
VENERDÌ 17 MAGGIO 2013
festa all’abbadia nuova
Emanuele Luzzati
Giovanni Maffucci
Claudia Mann
Marcello Mannuzza
Manuz
Giovanni Masoni
Anna Maria Matola
Rita Miranda
Muky
Simone Negri
Kohei Ota
Massimo Piani
Jasmine Pignatelli
Carlo Pizzichini
Paolo Polloniato
Monica Putti
Franco Rampi
Gionata Ranzoni
Caterina Ricci
Monica Righi
Carla Rossi
Rosso Ramina
Vania Sartori
Paola Staccioli
Paolo Staccioli
Carlo Stringa
Enrico Stropparo
Studio Pixel
Alessio Tasca
Vittore Tasca
Elissa Van Stolk
Enrico Versari
Associazione Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio ONLUS
Lorenzo Acquaviva
Giuseppe Agamennone
Lee Babel
Vinicio Barcaccia
Silvano Bertazzo
Marcantonio Bibbiani
Nicola Boccini
Guglielmo Bozzano
Luca Canavicchio
Carlos Carlé
Claudio Carrieri
Nino Caruso
Simone Cassini
Francesca Ciani
Andrea Comacchio
Rino Conforti
Pamela Da Costa
Terry Davies
Mirco Denicolò
Guido De Zan
Agenore Fabbri
Veronica Fabozzo
Andrea Fagioli
Marino Ficola
Nello Frontera
Dino Gambetta
Guido Garbarino
Massimo Gelonese
Stefano Giusti
GRAL
Lince Jorge Hernàndez
Ana Cecilia Hillar
17>26 maggio 2013/ via dei pispini>siena
ceramica d’uso abuso e riuso
LASPANNOCCHIA
18:00 Oratorio di San Gaetano
Presentazione della Festa
Consegna del Premio ‘Antica Arte dei Vasai’
ad Antonia Campi
18:30 Sala dei Vasai e Caserma
Santa Chiara (g.c.)
Inaugurazione delle esposizioni:
L’estro armonico omaggio ad Antonia Campi
Dialoghi Antonia Campi con Alfredo
Gioventù - Antonella Ravagli - Gli Elica
Terre da Terre lontane Elissa Van Stolk (Hong
Kong), Kohei Ota (Giappone), Bruno Bruchi
UHSRUWDJHIRWRJUDÀFRVXOODFHUDPLFDYRWLYD
in India)
Ceramica d’uso, abuso e riuso Mostra
collettiva di ceramica contemporanea
Ceramica d’uso dal Museo Doccia opere di
Gio Ponti, Gariboldi, Colombo
20:00 Chiostro di Santa Chiara
Debutto del quintetto di ottoni Sunto Brass
Musiche di Bach, Byrd, Handel, Lemmens,
Lully, Susato, Stanley
SABATO 18 MAGGIO 2013
10:30 Oratorio di San Gaetano
“Antonia Campi e il design ceramico
italiano”
conferenza di Anty Pansera.
Con testimonianze di Antonia Campi, Alfredo
Gioventù e Antonella Ravagli
16.00>18:00 Caserma
Santa Chiara
Ceramica per tutti
Nel cortile piccolo del Santa Chiara un
grande vaso ancora fresco attende i
YLVLWDWRULSHUHVVHUHÀUPDWR$OWHUPLQH
della manifestazione sarà cotto e rimarrà a
testimonianza dell’evento.
‡0DUFHOOR0DQQX]]DH&DWHULQD5LFFLFRQ
dimostrazioni dell’arte del tornio
‡'LSLQJLXQDFHUDPLFDSHUFXRFHUOD
direttamente, con il Maestro Raku Guido
Garbarino
‡'LPRVWUD]LRQLSUDWLFKHGLWHFQLFKHGHOOD
ceramica: tornianti al lavoro, cotture Raku in
diretta con la partecipazione dei cittini delle
Contrade e con interventi del pubblico.
Riscopri l’Abbadia Nuova
Visite guidate ai luoghi dove la Nobile
Contrada del Nicchio ha tratto le sue origini.
Visite guidate alle mostre
Le esposizioni d’arte alla Caserma Santa
Chiara resteranno aperte
ÀQRDOPDJJLR
LASPANNOCCHIA
L’onore e l’Utile
Paolo Neri
L
a rassegna di ceramica contemporanea che si tiene nell’ambito della Festa all’Abbadia Nuova 2013
pone l’accento quest’anno su un tema
inconsueto: quello dell’uso quotidiano
come ispirazione di vere opere d’arte, quasi a ricordarci che ogni duraturo
frutto della creatività umana non può
sottrarsi all’obbligo di coniugare tra loro
l’onore e l’utile.
Poiché, se l’onore che la bellezza dell’opera guadagna al suo autore non contiene in sé qualche elemento di utilità
per chi ne fruisce, essa rischia facilmente
l’oblio; e, viceversa, un’opera tutta volta
all’utile e incurante dell’onore che la bel
lezza conferisce al suo artefice reca in sé
il marchio della volgarità.
Trarre spunto dalle necessità quotidiane
per plasmare, in risposta, oggetti esteticamente ammirevoli è quindi una sfida
che esalta chi nell’arte vede non solo un
mezzo per la manifestazione narcisistica
del proprio io, quanto piuttosto un’oc-
casione per interagire col mondo che lo
circonda.
Per scegliere questa via occorre molta
umiltà, presto ripagati, però, dal grande
dono che l’umiltà elargisce ai suoi seguaci: l’intelligenza.
Poiché è solo riconoscendo i confini del
proprio essere imperfetto che si avverte
il bisogno di uscire dallo sgabuzzino dei
propri minuscoli interessi per cercare un
dialogo con i nostri compagni di viaggio,
un dialogo che solo il linguaggio della
bellezza, della ragione e della giustizia
rende esaltante, duraturo e fecondo.
Percepire il bello nell’utile equivale allo
stupore dell’uomo primitivo quando la
prima volta notò la magia della scintilla
scaturire a un tratto dalla selce sfregata
per accendere il suo primo fuoco.
Credo che il desiderio di coniugare l’onore che proviene dalla ricerca della
bellezza, con l’utile che deriva nell’andar
incontro alle necessità dei nostri simili,
sia la fonte cui la genialità si sia sempre
abbeverata nei secoli: almeno sotto i cieli
della nostra bellissima terra.
E sono questi gli alti concetti che ci hanno indotti nella minuscola realtà di una
Contrada senese a creare un evento che
oggi, giunto ormai alla sua quinta edizione, ha raccolto lungo il suo percorso
crescenti consensi, ed è stato onorato
dal contributo di tanti illustri maestri, di
tanti illuminati sostenitori.
A tutti loro vada la nostra gratitudine e la
nostra sincera amicizia, per aver accolto
con generosità ed entusiasmo l’invito a
creare, tutti insieme, un momento d’incontro non convenzionale, in un contesto che ci riconduce alle antiche radici
dell’operosità da cui, nei secoli passati,
scaturì la civiltà della nostra gente.
LASPANNOCCHIA
Ceramica d’Uso, Abuso e Riuso
Carlo Pizzichini
L
a quinta edizione del Premio Antica Arte dei Vasai 2013 della Nobile Contrada del Nicchio di Siena,
prevede la mostra personale, come riconoscimento alla carriera, alla designer
Antonia Campi, un mito, per chi si interessa del design legato alla produzione
industriale. Oltre a rendere omaggio al
lavoro e all’esposizione delle opere della Campi, si presenta anche un’ampia
selezione di artisti nella mostra collettiva “Ceramica d’uso, abuso e riuso”,
motivo piuttosto stimolante nella sua
vasta capacità di raccogliere esperienze
diverse, sia di tecniche di realizzazione
contemplate nella materia ceramica, di
stili e modi di esecuzione, che in maniere
originali di presentazione che assorbo-
no contaminazioni di altri materiali, di
oggetti, di fantasiose soluzioni formali
e pratiche. Artisti provenienti dalle principali terre della ceramica che, con la
loro presenza a Siena, dimostrano un
amore sincero per la nostra manifestazione, mettendo in gioco il loro lavoro,
confrontandosi e scambiandosi esperienze e tradizioni diverse. Nomi storici
di conosciuti ceramisti (Agenore Fabbri,
Guglielmo Bozzano, Emanuele Luzzati,
Nino Caruso, Alessio Tasca, Lee Babel,
Carlos Carlè) accettano la vicinanza di
giovani sperimentatori, promettenti di
nuove e originali soluzioni formali e tecniche. Da Milano, Varese, Bologna, Faenza, da Albissola e da tutta la Liguria, da
Nove e dalle terre vicentine, da Deruta e
l’Umbria, da Montelupo Fiorentino. Proprio con il Comune di Montelupo Fiorentino, con l’assessore alla Cultura Marzio Cresci, con il Museo della Ceramica
abbiamo stabilito fin dallo scorso anno
una fattiva collaborazione che non può
che onorare gli sforzi organizzativi con
un affettuoso riconoscimento che porta
ancora le due esposizioni ad occupare le
prestigiose sale del Museo della Ceramica di Montelupo, comunità timpegnata
a giugno ad esibire il meglio nella sua
vetrina più elegante nell’ambito della
tradizionale Festa della Ceramica. La
ricerca di un filo sotterraneo che univa
tutte le città, anche le più lontane, che
producevano storicamente ceramica, e
delle quali ci danno testimonianza i reperti storici, è un obbiettivo comune sia
della sensibilità degli attenti amministratori di Montelupo che dello sforzo orga-
nizzativo che impegna l’Arte dei Vasai
Onlus, sostituendo consapevolmente a
tanta produzione artigianale, i modi e le
tecnologie del contemporaneo, l’espressione artistica individuale e una rinnovata ricerca di produzioni di gran pregio, di
coeva bellezza, di funzionalità nell’uso,
che altro non è che la sottolineatura del
valore eterno del fare con le mani, valori dei quali le opere della mostra sono
esempio originale e vario, nella sua sottile funzione di educazione all’arte.
LASPANNOCCHIA
ceramica d’uso abuso e riuso
mostra collettiva di Ceramica Contemporanea
VLHQD!PDJJLRPRQWHOXSRÀRUHQWLQR!JLXJQR
Lorenzo Acquaviva
Giuseppe Agamennone
Lee Babel
Vinicio Barcaccia
Silvano Bertazzo
Marcantonio Bibbiani
Nicola Boccini
Guglielmo Bozzano
Luca Canavicchio
Carlos Carlé
Claudio Carrieri
Nino Caruso
Simone Cassini
Francesca Ciani
Andrea Comacchio
Rino Conforti
Pamela Da Costa
Terry Davies
Mirco Denicolò
Guido De Zan
Agenore Fabbri
Veronica Fabozzo
Andrea Fagioli
Marino Ficola
Nello Frontera
Dino Gambetta
Guido Garbarino
Massimo Gelonese
Stefano Giusti
GRAL
Lince Jorge Hernàndez
Ana Cecilia Hillar
Emanuele Luzzati
Giovanni Maffucci
Claudia Mann
Marcello Mannuzza
Manuz
Giovanni Masoni
Anna Maria Matola
Rita Miranda
Muky
Simone Negri
Kohei Ota
Massimo Piani
Jasmine Pignatelli
Carlo Pizzichini
Paolo Polloniato
Monica Putti
Franco Rampi
Gionata Ranzoni
Caterina Ricci
Monica Righi
Carla Rossi
Rosso Ramina
Vania Sartori
Paola Staccioli
Paolo Staccioli
Carlo Stringa
Enrico Stropparo
Studio Pixel
Alessio Tasca
Vittore Tasca
Elissa Van Stolk
Enrico Versari
noblile contrada del nicchio l’arte dei vasai
antonia
l’estro armonico
siena 17>26 maggio 2013
LASPANNOCCHIA
Capodanno Senese
L
Ylenia Girolami
o scorso 25 marzo la città tutta ha
festeggiato il Capodanno Senese,
antica tradizione riscoperta 5 anni fa dalla Nobile Contrada del Nicchio
e dal suo priore Paolo Neri. Un evento
che l’intera città ha accolto con entusiasmo ma che, come ha detto lo stesso Magistrato delle Contrade, va aldilà
della semplice rievocazione storica di un
momento che ha fatto parte della tradizione di Siena (ma anche di Firenze,
di Pisa) fino al 1749, anno in cui venne
adottato il calendario francese.
La volontà di voler estendere a tutta la
città questo evento deriva dal voler creare un momento di riflessione comune
nel difficile momento storico che sta rivivendo Siena, con l’intento di riscoprire
quei valori profondamente radicati nei
cittadini senesi.
Una lunga processione ha percorso la
città dalla Santissima Annunziata fino
al palazzo pubblico. Culmine dei festeggiamenti è stata la lectio magistralis
tenuta da S.Em. il Cardinale Gianfranco
Ravasi nella Sala del Mappamondo del
Palazzo Comunale, sotto gli occhi della
Maestà di Simone Martini a conferma
del fatto che la rievocazione del Capodanno Senese sia voluta andare oltre
alla mera rievocazione folcloristica ma
abbia voluto assumere i connotati di un
messaggio forte a tutta la città.
E proprio dall’intervento del cardinal
Ravasi, dal titolo “Le radici cristiane
dell’Europa come terreno del dialogo
col mondo contemporaneo”, emerge
questa volontà che, come lui stesso ha
affermato “vuole essere un augurio per
cui questo momento di travaglio, tormento, tenebra, oscurità che state attraversando non sia nient’altro che uno
dei grandi movimenti della storia che
non è mai completamente rettilinea ma
sinusoidale e comprende perciò anche
le anse dove le acque diventano gora,
dove si infangano”.
Una riflessione che si è snodata attraverso quattro parole significative, che
Sua Eminenza ha definito punti cardinali:
Prima fra tutte il DIALOGO, necessario
per il vivere civile, per il buon governo,
per l’esistenza personale e sociale. Il cardinale lo analizza nella sua analisi filologica. La prima interpretazione è quella
per la quale si esalta la presenza di due
logoi, di due discorsi, di due visioni del
mondo, due concezioni che dia (tra di
loro) cioè si incrociano. Dia è appunto
la preposizione dell’incontro, quindi del
confronto; cercare in tutti i modi di riuscire ad avere ognuno la propria identità e confrontarla con quella dell’altro.
Non si devono stingere o estinguere le
proprie identità, la propria visione. Devono essere conservate nelle loro qualità profonde. Ma al tempo stesso non
si deve cedere alla tentazione del duello
bensì passare al duetto, dove due voci
antitetiche tra loro compongono armonia, pur non negando la loro identità”.
Sua Eminenza cita la testimonianza di
un filosofo dell’800, Søren Kierkegaard,
“Oggi la nave è in mano al cuoco di
bordo e ciò che trasmette il megafono
del comandante non è più la rotta ma
ciò che mangeremo domani”. Bisogna
tornare alla sostanza ed in questo senso
il logos diventa indispensabile.
Il secondo punto cardinale è il RICORDO. Ricordare vuol dire riportare al
cuore e noi ci troviamo di fronte a una
società contrassegnata dalla smemoratezza, che si realizza in quello che
diceva un autore francese Bernanos:
”Una civiltà non crolla come un edificio,
si svuota a poco a poco della sua sostanza finchè non resta che la scorza”.
Noi abbiamo tante volte ridotto cose a
scorza (Il cardinale cita l’esempio della
cattedrale francese di Amiens relegata
a luogo meramente turistico) e questo
vale anche per i valori, per le idee.
La terza parola è VERITÀ, intesa come
sinonimo di cultura. Platone nel “Fedro”
scriveva “Immagina che ci sia la pianura
della verità, si distende senza confini su
di essa parte e si mette a correre la biga,
il cocchio dell’anima e questo cocchio
corre alla scoperta della verità. Vedendo
continui paesaggio, orizzonti diversi”.
L’idea sottesa è che la verità ci precede
e ci eccede, che la verità è trascendente,
ci supera. È oggettiva e noi abbiamo il
compito di essere pellegrini alla ricerca
della verità. Il cardinale Ravasi cita l’esempio della Torre del Mangia che rappresenta l’assoluta perfezione dal punto di vista del disegno, della bellezza e
della tecnica. Questa è la ricerca della
verità, unire la concretezza con la teoria.
Chi fa un lavoro e lo fa con creatività ed
elaborazione personale fa cultura ed è
per questo che deve tornare ad avere
un suo respiro. È indispensabile ritrovare ancora la cultura-verità nella sua
pienezza ed ampiezza.
Infine la MORALITA’. Tutte le grandi
religioni hanno un’ etica. Ai giorni nostri la moralità è stata sostituita dall’amoralità, l’assoluta indifferenza. La dimensione etica si è svuotata, non solo
nella religione ma anche nella politica e
nell’economia.
Il cardinale Ravasi conclude il suo intervento citando tre testimonianze, tre
auguri per tracciare un cammino alla
riscoperta dei valori. E cita gli artisti
senesi che nel ‘300 scrivevano nei loro statuti: “Noi siamo manifestatoria
gli uomini che non sanno lettura delle
cose miracolose operate per virtù della
Fede”, ergendosi a veri e propri predicatori delle masse attraverso le loro opere.
La seconda testimonianza è nelle parole del filosofo del secolo scorso Ludwig
Wittgenstein che nella prefazione di un
suo saggio scrive: “Quello che io volevo
scoprire erano i contorni di un’isola”.
L’uomo è un’isola, un’entità limitata al
tempo, allo spazio, legata alla mortalità. Il monito è quello di ricordarsi che
non siamo solo la pelle che ci racchiude,
ma intorno a noi si stende l’infinito. Il
cardinal Ravasi conclude la sua lectio
magistralis con le parole di Gandhi che
vogliono essere un augurio per la ricostruzione del tessuto sociale, civile, spirituale morale di Siena:
L’uomo si distrugge
… con la politica senza principi,
… con la ricchezza senza lavoro
… con l’intelligenza senza la sapienza
… con gli affari senza la morale
… con la scienza senza umanità
… con la religione senza la fede
… con un vago amore senza il sacrificio
di se stesso
LA SPANNOCCHIA
Dalle Stanze...
Sala del Focolare
I
l primo marzo abbiamo inaugurato la “ neonata” Sala
del Focolare, frutto di un bellissimo progetto di recupero curato dall’architetto Marco Isidori.
Deve il suo nome al focolare che stà al centro di una delle arcate, intorno al quale il Maestro Carlo Pizzichini ha
costruito un vero monumento al simbolo della Contrada: una conchiglia formata da oltre 200 parti, plasmate
una ad una.
L’ambiente nasce non solo per ospitare le adunanze
del governo della Contrada, ma soprattutto (ed il fuoco
ne vuole essere un simbolo) per creare la socialità, lo
scambio, l’occasione per tramandare le nostre memorie
e l’incontro tra generazioni.
La cena del 5 di Aprile Borsa di Studio Achille Neri
Valentina Becatti
ontrada è...” titolava un libro
“C
alta, si è aggiunto il fatto che la Società,
curato dal Comitato Amici del
da parte sua, ha rinunciato al rimborso
Palio diffuso all’inizio degli anni ‘90 nelle
per la copertura dei costi e che il cuci-
scuole per diffondere la coscienza con-
nabile è stato interamente offerto dalla
tradaiola tra i bambini. Ecco, mai miglior
ditta SOGEGROSS, così come il vino di
affermazione fu più calzante di questa.
Campriano è stato regalato dal nostro
Contrada è una miriade di sfaccettature
Ranuccio Neri, permettendo così un ul-
e se fa parte della Contrada anche tut-
teriore abbattimento delle spese! Non
to quel vissuto che ci ha accompagnato
solo, alla notizia di tale iniziativa, anche
negli ultimi mesi, fatto di tentativi di po-
l’A.C. SIENA ha voluto mettere del suo
sizionare le persone giuste al posto giu-
e, su iniziativa di Fulvio Muzzi, ha offer-
sto, Contrada è anche quello che è stato
to la maglia autografata di Emeghara
venerdì 5 Aprile, quando, nei locali della
con la quale è stata fatta nella stessa
società La Pania, si sono trovate a cena
serata una lotteria.
più di trecento persone tutte mosse da
Questo appuntamento è stato in qual-
un unico fine.
che modo il coronamento di una serie
L’occasione era quella di fare una cena
di altre attività che hanno permesso
a scopo solidaristico, da qui la geniale
tutte insieme di raggiungere una cifra
intuizione del Consiglio di Società di ti-
che va oltre i 7.000E, che la Contrada
tolare l’appuntamento “Invita un amico
intende interamente utilizzare a scopo
a cena...” con l’idea di vendere per ogni
solidaristico, individuando sul momento
commensale, oltre alla tessera che per-
la situazione più idonea di investimento
mettesse appunto di cenare, una tesse-
tra i protettori in contingente difficoltà.
ra aggiuntiva di pari costo per un amico
E allora, senza cadere in una facile e
virtuale, che consentisse di raccogliere
melensa retorica, “Contrada è...” anche
una cifra il più consistente possibile. In
il piacere di ritrovarsi in così tanti a ce-
più la serata ha visto la collaborazione
nare insieme per dare una mano a chi in
attiva anche della Commissione Solida-
questo momento si trova a giocare una
rietà che, da parte sua, ha organizzato
partita con la sfortuna e che forse, un
un “brioso” servizio capace di soddisfa-
po’ anche grazie all’aiuto degli amici,
re i tanti commensali!
potrà avere l’occasione di sconfiggerla
A rendere la somma ricavata anche più
una volta per tutte!
C
ome ormai da consuetudine il 25
marzo, in occasione del Capodanno Senese, è stata consegnato il premio
della Borsa di Studio intitolata ad Achille Neri.
La vincitrice di quest’anno è Chiara
Giannelli, iscritta alla facoltà di Chimica.
Complimenti a Chiara, e a tutti gli altri
bravissimi ragazzi che per un soffio sono rimasti fuori!!!
Passo, Passo... che donne!!!