UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA MASTER DI 1° LIVELLO IN “MANAGEMENT NELLA’AREA INFERMIERISTICA, OSTETRICA E TECNICO SANITARIA IL LABORATORIO PRECLINICO NELL’APPRENDIMENTO DELLE COMPETENZE INFERMIERISTICHE DEGLI STUDENTI PROGETTO: SVILUPPARE LE ABILITA’GESTUALI COME PREPARAZIONE ALL’ASSISTENZA DEI PAZIENTI RELATORE: STUDENTE Prof. COSTANZA MELE FEDERICA MAGNI 1 INDICE INTRODUZIONE PRIMA PARTE 1 2 3 LA FORMAZIONE UNIVERSITARIA pag 8 1.1 legge 19.11.1990 n°341 pag. 9 1.2 DL 30.12.1992 n°502 pag 10 1.3 DM 3.11.1999 n°509 pag 10 1.4 DM 22.10.2004 n°270 pag 11 1.5 documenti fondamentali che regolamentano il CdL pag 12 L’APPRENDIMENTO pag.16 2.1 I laboratori nell’apprendimento pag.19 2.2 Lo scopo del laboratorio pag.20 2.3 Modelli di laboratorio pag 23 2.4 Conclusione pag 24 I METODI E GLI STRUMENTI DI APPRENDIMENTO pag 28 3.1 La lezione pag 29 3.2 Mappa concettuale pag 30 3.3 Il caso pag 31 3.4 Lo skills lab pag 31 3.5 Lavori in piccoli gruppi pag 32 3.6 Il Gioco dei ruoli pag 32 3.7 Il portfolio pag 33 3.8 Il PBL pag 35 3.9 I diari pag 36 2 4 IL TUTOR 4.1 La storia pag 38 4.2 Le funzioni pag 40 4.3 Il tutor nella formazione Universitaria pag 43 4.4 I modelli di riferimento pag 46 La stima quantitativa dei tutor nelle aziende sanitarie pag 47 4.5 5 pag 38 GLI STUDI e PROGRAMMI IN LETTERATURA 5.1 pag 48 Origine della simulazione pag 48 5.2 1° caso-Studio 2010 pag 50 5.3 2° Studio Cuneo pag 57 5.4 3° Studio 5.5 La realtà di Rimini 5.6 I dati relativi al volume di studenti pag 61 pag 70 pag 74 SECONDA PARTE 6 IL PROGETTO 6.1 Introduzione pag 78 6.2 Strumenti e metodi pag 78 6.3 Breve analisi del contesto pag 80 6.4 Problema/Criticità individuate pag 81 6.4.1 Possibili cause e soggetti coinvolti pag 81 6.5 Obiettivi del progetto pag 82 6.6 Costruzione del gruppo di lavoro pag 83 6.7 Fasi di sviluppo del progetto pag 84 6.8 Matrice delle responsabilità pag89 3 6.9 Strumenti operativi pag 91 6.10 Risorse pag 91 6.11 I Ruoli pag 94 6.12 Le modalità ed i tempi pag96 6.13 Stima dei costi pag 100 6.14 Tempi di realizzazione pag 100 Allegato A Diagramma di Gantt del Progetto pag 101 CONCLUSIONI pag 102 BIBLIOGRAFIA pag 104 4 INTRODUZIONE “L’insegnamento clinico è l’aspetto della formazione infermieristica attraverso il quale gli studenti, facenti parte di un gruppo e in contatto diretto con persone sia sane che malate o con una collettività, apprendono a pianificare, fornire, valutare l’assistenza infermieristica globale richiesta sulla base delle conoscenze e capacità acquisite; lo studente impara non solo ad essere un membro del gruppo, ma anche guida del gruppo capace di organizzare l’assistenza infermieristica globale …. Gli studenti partecipano alle attività dei servizi nei limiti in cui tali attività contribuiscano alla loro formazione, permettendo loro ad imparare ad assumere le responsabilità inerenti l’assistenza infermieristica” (Decreto Legislativo 2/5/94 n° 353”–art. 6 ) ora D.Lgs 206/2007 L’elaborato è la sintesi di quanto in letteratura è descritto sulle tecniche di apprendimento che si ri-producono nell’ambito dei contesti di formazione infermieristica mediati dalla tecnologia. L’obiettivo del lavoro è quello di interrogarsi se gli ambienti simulati possono essere considerati luogo di creazione, di sapere pratico e sensibile e, conseguentemente, descrivere come avviene il processo di creazione e circolazione del sapere pratico in un contesto mediato da operatori competenti e tecnologia. La pratica dell’apprendimento tramite l’utilizzo di manichini altamente sofisticati e la realtà virtuale si sta diffondendo sempre più grazie ai risultati che si sono raggiunti, all’abbattimento dei costi in seguito all’utilizzo dei software e al parziale superamento dello scetticismo nei riguardi delle nuove tecnologie. Queste tecniche, in molti contesti, sono una condizione indispensabile per prepararsi allo svolgimento delle normali attività lavorative. (STS Italia online paper) Lo svolgimento della professione infermieristica richiede specifiche competenze, disponibilità e sensibilità, nonché saperi pratici. Le simulazioni, grazie al supporto tecnologico, introducono direttamente lo studente in un setting simulato, che riproduce più o meno fedelmente la realtà lavorativa. Il sistema prevede l’uso di simulatori provvisti di caratteristiche anatomiche altamente realistiche. Numerosi sono i vantaggi delle simulazioni, quali ad esempio, l’assenza di rischi per i pazienti, la possibilità di mettere in pratica le procedure e riprovarle più volte, la possibilità di critica costruttiva grazie all’esperienza personale 5 la possibilità di commettere errori. La formazione diviene così un momento in cui gli studenti , generalmente, suddivisi per gruppi , simulano il lavoro di equipe, apprendendo dall’esperienza, prendendo decisioni, risolvendo problemi e sviluppando autonomia. Vettore (2007) Questa realtà è ormai presente in molte sedi universitarie in quanto sono forti le evidenze scientifiche che ne dimostrano l’efficacia. Il background teorico che utilizzeremo per affrontare questo lavoro è quello offerto dal primo studio: “Nurse Education in Pratic” Jane Warland (2010) dove, l'obiettivo principale della simulazione è quello di preparare in modo sicuro studenti per un contesto di vita reale, clinica. Secondo studio:“Nurse Education Today” C.S. McCaugher, M.K. Traynor (2010), sembra essere il primo ad affrontare la questione della preparazione di una valutazione nel contesto di simulazione, e aggiunge così una nuova dimensione per la base concreta per simulazione. I partecipanti approvano la sua efficacia per questo prezioso scopo. Terzo studio “progetto di Cuneo” L’obiettivo di questo studio è quello di integrare le scelte pedagogiche adottate con nuove strategie didattiche al fine di migliorare lo standard formativo e la padronanza degli studenti negli stage attraverso utilizzo dei laboratori dei gesti attraverso la costruzione di casi. Dott.ssa Sarina Lombardo Coordinatore Corso di Laurea in Infermieristica- Sede di Cuneo- Università degli Studi di Torino). Tutti e tre gli studi hanno adottato la prospettiva practice-based dove si supera la concezione classica dello studio e si adotta una visione che va oltre la concezione mentale e razionale della conoscenza e dell’apprendimento Bruni et al (2007), grazie al quale si arriva a sostenere che gli studenti durante le simulazione negli skill-lab producono, riproducono ed attivano la loro realtà organizzativa, e dove imparano “praticando”, negli errori , nella produzione e ri-produzione quotidiana in un contesto protetto. E’da queste premesse che nasce la scelta di cercare di individuare tra i vari studi sull’argomento quello più efficace, più vicino alla nostra realtà. Il contesto preso in considerazione è Rimini il Polo dell’Università di medicina e chirurgia di Bologna, dove attualmente è presente un laboratorio dei gesti con due postazioni contenente materiale e manichini che permettono simulazioni controllate. Si tratta di uno spazio fisico organizzato, sito in via Flaminia, in cui gli studenti possono sviluppare l’apprendimento delle abilità tecnico-gestuali professionali in un ambiente 6 d’apprendimento controllato. Rappresenta un metodo preparatorio alla pratica clinica e sulla base della programmazione didattica, gli studenti sperimentano manovre e tecniche professionali su appositi manichini; possono esercitarsi in piccoli gruppi tra studenti con la supervisione dei tutor. L’obiettivo principale che ci siamo poste con questo lavoro è stato quello di elaborare un progetto che potesse garantire agli studenti del CdL un metodo preparatorio alla pratica clinica , è proprio all’interno dei laboratori che gli studenti sperimentano manovre e tecniche professionali su appositi manichini; lo possono fare esercitandosi in piccoli gruppi con la supervisione dei tutori. La tesi è suddivisa in due parti. La prima parte è puramente descrittiva dove vengono approfonditi argomenti come: la formazione universitaria, l’apprendimento, alcuni concetti basilari i suoi scopi, i suoi modelli, i tipi di laboratorio nell’apprendimento; le teorie che ne sono alla base , le metodologie didattiche per gli adulti. il tutor: la funzione,le diverse figure , i modelli di riferimento studi e programmi in letteratura . Nella seconda parte viene descritta la realtà operativa dove verrà implementato il progetto che abbiamo costruito. La ricerca degli studi e le revisioni in letteratura sull’argomento sono stati identificati attraverso una ricerca automatica in diversi data base. Per avere il testo completo richiedilo a [email protected] 7
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