FUNZIONE PUBBLICA CGIL Trentino C.F. 96052030226 38122 TRENTO VIA MUREDEI 8 CONDOMINIO ZETA TEL. 0461-303942 FAX 0461-303941 [email protected] www.fpcgiltrentino.it Trento 21 marzo 2014 TRENTINO Comunicato Finanziaria, prepensionamenti e ricambio generazionale in PAT A seguito della richiesta d'incontro che insieme a CISL e UIL abbiamo inviato al Presidente Rossi, con il quale volevamo avere un incontro di carattere politico sulla finanziaria, sulle relazioni sindacali e sulla riorganizzazione della PAT, ieri abbiamo incontrato il Dirigente Generale del Personale dr. Luca Comper -accompagnato da una delegazione- con i quali abbiamo affrontato solo parzialmente le questioni poste poiché la disponibilità è stata relativa a parlare esclusivamente di prepensionamenti e staffetta generazionale nell'ente PAT. Art.li 23 e 24 del DDL “Disposizioni per l'assestamento del bilancio annuale 2014 e pluriennale 20142016 della P.A.T.” In pratica non ci è stato chiarito molto più di quello che si legge sul Disegno di Legge. Intanto il coinvolgimento delle OOSS resta residuale e di mera messa a conoscenza delle decisioni assunte. La Pat, infatti, si limita a ribadire persino nel DDL la semplice “informazione” Non si prevede in nessuna delle fasi una vera concertazione o condivisione, nonostante sia stato fatto notare, da noi, che anche il CCPL dispone la contrattazione per materie come i “rilessi delle innovazioni organizzative”. Il piano che la provincia PUO' elaborare, come previsto nel DDL, per la riduzione della dotazione complessiva del personale non esiste, nemmeno in embrione, tuttavia si conferma la volontà di pre-pensionare un numero imprecisato di dipendenti che acquisirebbero il diritto a pensione con i requisiti previsti prima della riforma Fornero. Nonostante le pressanti richieste, il numero resta imprecisato come imprecisata resta l'eventuale estensione agli enti strumentali. Si rileva un problema con INPS. La PAT manderà in pensione X dipendenti ma i costi di quelle pensioni dovranno essere sopportati dall'INPS che non è detto sia contento di farlo, considerati i problemi di bilancio già evidenti. Siamo, però, stati rassicurati sul fatto che se l'ente ( inps) non dovesse certificare il diritto a pensione di questi lavoratori, la procedura di prepensionamento non partirà nemmeno ed il piano di riduzione del personale non verrà fatto. Questo per non correre il rischio ( da noi rilevato ) di avere personale in esubero che rischierebbe di essere messa in mobilità ai sensi del D.Lgs.165/2001 con 2 anni di retribuzione all'80% e poi licenziati. Abbiamo colto, in questo passaggio, una certa contraddizione: se, come sostiene la PAT, l'inps è obbligato a farsi carico in base alle leggi nazionali che disciplinano il prepensionamento -che la Pat sostiene di adottare-, perché preoccuparsi che questo possa accadere? Il piano di cui prima ( quello che si può fare o anche no) dovrà prevedere i motivi alla base della riduzione del personale, con riferimento a tecnico-organizzativi e di carattere finanziario. Ad oggi, nonostante la previsione stia per diventare legge, non ci hanno potuto fornire nemmeno un indizio in merito ai motivi suddetti. La provincia potrà disporre i prepensionamenti anche in maniera coattiva se i volontari dovessero essere in numero inferiore agli “esuberi” dichiarati. Con quale criterio non è dato sapere, per ora. Il TFR verrà liquidato solo quando il/la lavoratore/lavoratrice acquisirà il diritto in base ai requisiti dettati dalla riforma Fornero e non al momento del prepensionamento. A dire che potrebbe essere liquidato dopo qualche anno. Su domanda specifica in merito alla liquidazione della quota Laborfond, invece, ci hanno garantito la liquidazione alla cessazione del rapporto di lavoro. I risparmi generati dei prepensionamenti non potranno essere utilizzati per nuove assunzioni ovvero si libereranno man mano che il personale pre-pensionato raggiungerà il requisito attualmente previsto dalla Fornero. Anche qui dopo qualche anno. Altro problemino di non poco conto è che il numero del personale dichiarato “eccedente” non potrà mai più essere rimpiazzato, generando una riduzione sostanziale di personale e questo, inevitabilmente, produrrà degli aumenti di carico di lavoro. Per quanto attiene la staffetta generazionale, anche qui, niente più di quanto previsto all'art. 24 del DDL. Abbiamo anche chiesto se abbiano immaginato le conseguenze del prossimo probabile inserimento in organico del personale della Giustizia e delle Entrate (argomento che tratteremo in uno specifico incontro già calendarizzato per il prossimo mercoledì 26) e parliamo di circa 600 persone ( non 250 come riportato da altri male informati) ma la risposta è stata eloquente: Non sappiamo nemmeno come siano organizzati e non è un problema attuale. Il Segretario Generale Fp_Cgil Trentino Giampaolo Mastrogiuseppe
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