fuori mercato il trasporto ferroviario merci

Cresce opposizione ad aumento della bolletta per i treni
Mercoledì 02 Luglio 2014 10:00
Il provvedimento che aumenta il costo dell'energia elettrica per la trazione ferroviaria, contenuto
nell'articolo 29 del Decreto Competitività, si scontra contro le proteste di FerCargo, Assofer e
Confetra, che ne chiedono l'abrogazione.
Dopo il primo intervento dell'associazione che raccoglie le compagnie private del trasporto delle
merci FerCargo, è intervenuta anche Assofer, che raccoglie gli operatori ferroviari e intermodali,
secondo cui l'aumento rappresenta un "ulteriore duro colpo alla competitività del sistema
ferroviario delle merci". E ciò avviene proprio mentre sono in corso alla Camera le audizioni sulla
proposta di Legge 1964 presentata dall'onorevole Roberta Oliaro, che vorrebbe creare le condizioni
per lo sviluppo del trasporto su rotaia.
L'aumento del costo dell'elettricità, afferma Assofer, sarà "presumibilmente" ribaltato dai vettori sul
mercato causando "un ulteriore aumento dei costi finali per l'utilizzo del servizio ferroviario". La
conseguenza sarà, prosegue l'associazione, "Un ulteriore travaso verso modalità alternative alla
ferrovia con una conseguente impennata dei costi esterni ben superiori agli introiti generati
dall'aumento dell'energia elettrica per la trazione ferroviaria". Perciò, con un saldo negativo per lo
Stato.
Confetra è ancora più netta: "Sembra uno scherzo, ma uno degli effetti del Decreto Competitività,
se non si corregge il tiro, sarà proprio quello di mettere immediatamente fuori mercato in Italia
il trasporto ferroviario delle merci", afferma il presidente Nereo Marcucci. La confederazione
sottolinea anche ormai "Da anni la politica dei trasporti è decisa dal Tesoro e non dal ministro dei
Trasporti: Ferrovie dello Stato, tasse portuali, accise sul gasolio diventano fatti puramente finanziari
senza valutazioni sulle ricadute per il sistema logistico nazionale". Secondo la stima di Confetra,
l'aumento consisterà in 120 milioni di euro l'anno, causando un aumento dei pedaggi, che
passeranno da tre a quattro euro al chilometro.
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Radiocor - (ECO) Confetra: con Dl competitivita' trasporto merci ferroviario
fuori mercato9010E1314
(ECO) Confetra: con Dl competitivita' trasporto merci ferroviario fuori mercato
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 01 lug - 'Sembra uno scherzo, ma uno
degli effetti del decreto 'competitivita'', se non si corregge il tiro, sara' proprio
quello di mettere immediatamente fuori mercato in Italia il
trasporto ferroviario delle merci'. Lo afferma, in una nota, Nereo Marcucci,
presidente della Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e
della logistica.
Secondo la Confetra, questo e' l'effetto del caro energia deciso dal Governo:
"Da anni la politica dei trasporti e' decisa dal Tesoro e non dal Ministro dei
Trasporti: Ferrovie dello Stato, tasse portuali, accise sul gasolio
diventano fatti puramente finanziari senza valutazioni sulle ricadute per il
sistema logistico nazionale. Ora il Governo, nonostante il Protocollo di Kyoto,
nonostante il Libro Bianco sui Trasporti, nonostante le raccomandazioni
della Commissione Ue, ha deciso di impedire ope legis l'effettuazione in
Italia del trasporto ferroviario delle merci. Come? Gravando di 120 milioni di
euro l'anno il costo energetico a carico della rete, che ribaltera' l'aumento
sui pedaggi facendoli lievitare dai 3 euro attuali a 4 euro a chilometro".
com-amm
(RADIOCOR) 01-07-14 09:52:41 (0169) 5 NNNN
1 LUGLIO 2014
Taglia-bollette, Confetra: fuori mercato il trasporto
ferroviario merci
“Sembra uno scherzo, ma uno degli effetti del decreto competitività, se non si corregge il tiro, sarà
proprio quello di mettere immediatamente fuori mercato in Italia il trasporto ferroviario delle merci”.
Lo afferma, in una nota, Nereo Marcucci, presidente della Confetra,
la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica
Secondo la Confetra, è questo l'effetto del provvedimento tagliabollette: “da anni la politica dei trasporti è decisa dal Tesoro e non
dal ministro dei Trasporti: Ferrovie dello Stato, tasse portuali, accise
sul gasolio diventano fatti puramente finanziari senza valutazioni sulle ricadute per il sistema
logistico nazionale. Ora il Governo, nonostante il Protocollo di Kyoto, nonostante il Libro Bianco sui
Trasporti, nonostante le raccomandazioni della Commissione Ue, ha deciso di impedire ope legis
l'effettuazione in Italia del trasporto ferroviario delle merci. Come? Gravando di 120 milioni di euro
l'anno il costo energetico a carico della rete, che ribalterà l'aumento sui pedaggi facendoli lievitare
dai 3 euro attuali a 4 euro a chilometro”.
1 luglio 2014
Marcucci (Confetra): se non si corregge il tiro, il decreto “Competitività” metterà fuori
mercato in Italia il trasporto ferroviario delle merci
La Confederazione denuncia che da anni la politica dei trasporti è decisa dal Tesoro e non
dal ministro dei Trasporti
Dopo l'allarme lanciato da FerCargo per il possibile immediato default delle
imprese ferroviarie determinato dall'aumento dei costi dell'energia elettrica (
del 30
giugno 2014), anche la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica
(Confetra) conferma che si potrà dire addio al trasporto ferroviario delle merci a causa del
caro energia deciso dal governo.
La Confederazione rileva che «da anni la politica dei trasporti è decisa dal Tesoro e non dal
ministro dei Trasporti: Ferrovie dello Stato, tasse portuali, accise sul gasolio - denuncia
Confetra - diventano fatti puramente finanziari senza valutazioni sulle ricadute per il sistema
logistico nazionale. Ora il governo, nonostante il Protocollo di Kyoto, nonostante il Libro
Bianco sui Trasporti, nonostante le raccomandazioni della Commissione UE - spiega la
Confederazione - ha deciso di impedire ope legis l'effettuazione in Italia del trasporto
ferroviario delle merci. Come? Gravando di 120 milioni di euro l'anno il costo energetico a
carico della rete, che ribalterà l'aumento sui pedaggi facendoli lievitare dai tre euro attuali a
quattro euro a chilometro».
“Sembra uno scherzo - commenta il presidente di Confetra, Nereo Marcucci - ma uno degli
effetti del decreto “Competitività”, se non si corregge il tiro, sarà proprio quello di mettere
immediatamente fuori mercato in Italia il trasporto ferroviario delle merci».
01 Lug 2014
Marcucci (Confetra): se non si corregge il tiro, il decreto “Competitività” metterà
fuori mercato in Italia il trasporto ferroviario delle merci
La Confederazione denuncia che da anni la politica dei trasporti è decisa dal Tesoro e non dal
ministro dei Trasporti
Dopo l'allarme lanciato da FerCargo per il possibile immediato default delle imprese ferroviarie
determinato dall'aumento dei costi dell'energia elettrica anche la Confederazione Generale Italiana
dei Trasporti e della Logistica (Confetra) conferma che si potrà dire addio al trasporto ferroviario
delle merci a causa del caro energia deciso dal governo.
La Confederazione rileva che «da anni la politica dei trasporti è decisa dal Tesoro e non dal
ministro dei Trasporti: Ferrovie dello Stato, tasse portuali, accise sul gasolio - denuncia Confetra diventano fatti puramente finanziari senza valutazioni sulle ricadute per il sistema logistico
nazionale. Ora il governo, nonostante il Protocollo di Kyoto, nonostante il Libro Bianco sui
Trasporti, nonostante le raccomandazioni della Commissione UE - spiega la Confederazione - ha
deciso di impedire ope legis l'effettuazione in Italia del trasporto ferroviario delle merci. Come?
Gravando di 120 milioni di euro l'anno il costo energetico a carico della rete, che ribalterà l'aumento
sui pedaggi facendoli lievitare dai tre euro attuali a quattro euro a chilometro».
“Sembra uno scherzo - commenta il presidente di Confetra, Nereo Marcucci - ma uno degli effetti
del decreto “Competitività”, se non si corregge il tiro, sarà proprio quello di mettere
immediatamente fuori mercato in Italia il trasporto ferroviario delle merci».