brochure - Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma

A.I.L.R.
L
Associazione
Italiana per la Lotta
al Retinoblastoma
’A.I.L.R. nasce dalla voglia condivisa di tutti i genitori dei bambini colpiti
da questo male, di aiutare i pazienti e le
loro famiglie nell’affrontare il cammino
terapeutico dei loro piccoli e di supportarli
in ogni fase.Inoltre, l’associazione si pone
l’obiettivo di contribuire alla realizzazione
dei centri di eccellenza italiani per la cura
del Retinoblastoma e di un network internazionale di collaborazione tra i vari paesi, per la creazione di precise linee guida
comuni per la cura del tumore.
Affinchè l’esperienza di pochi sia
utile a molti, aiutaci in questa
impari sfida entrando a far parte
dell’Associazione come socio e/o
contribuendo con donazioni.
A.I.L.R.
Sede legale:
Corso Vittorio Emanuele II, 209
Roma
Sede amministrativa e operativa:
via Civitona, 76
Cisterna di Latina
Contattaci!
Il tuo contributo
è sicuramente
molto prezioso.
T. 06/9680009
www.AILR.it
CF. 97808780585
C/C IT12D0200874041000103335584
Uniti per
Vincere
Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma…
Il Retinoblastoma è un “raro” tumore maligno della retina che colpisce i bambini di
ambo i sessi in età pediatrica.
La sua peculiarità è il riflesso biancastro che si
vede all’interno della pupilla (anche detto “riflesso
dell’occhio di gatto”) In Italia vengono diagnosticati all’incirca 30 casi all’anno. I bambini affetti
da Retinoblastoma rischiano la cecità parziale o
totale dell’organo colpito (possono essere anche
entrambi), l’enucleazione dello stesso (o entrambi). In rari casi si possono presentare sin dalla diagnosi delle localizzazioni metastatiche in altri parti
del corpo. Attualmente, per la cura del tumore,
sono utilizzati dei trattamenti chemioterapici associati a quelli oftalmici (trattamento conservativo).
Attualmente in Italia ci sono dei centri specializzati
per la cura di questo tumore tra cui l’Ospedale
Pediatrico del Bambino Gesù (Roma Gianicolo
e Palidoro), Ospedale Giustinianeo (Padova) e
Santa Maria alle Scotte (Siena).
Bambina di 7 mesi
affetta da
Retinoblastoma
monolaterale
all’occhio destro.
Scopi associativi
• La diffusione della conoscenza del Retinoblastoma finalizzata alla diagnosi precoce
dello stesso, all’esclusivo scopo di anticipare al primo momento possibile, in base alle
conoscenze scientifiche del momento, l’inizio
delle cure.
• La promozione di studi e ricerche; l’organizzazione di convegni, seminari e corsi di
formazione e aggiornamento per gli operatori del settore; l’edizione di pubblicazioni
periodiche e/o non periodiche riguardanti la
malattia e la vita associativa.
• La promozione dell’istituzione di Centri per la
cura del Retinoblastoma, che garantiscano
degli spazi ad esso riservati e la presenza di
tutte le professionalità coinvolte nel percorso di cura del bambino e la gestione unitaria
dello stesso, nonché la diffusione della conoscenza dell’esistenza dei predetti Centri presso
le strutture sanitarie nazionali.
• Il sostegno alla promozione e alla realizzazione in territorio regionale, nazionale ed estero
di linee guida comuni per la cura del Retinoblastoma e la costituzione di un network
...uniti per vincere
internazionale che permetta lo scambio di informazioni tra gli operatori del
settore, per il confronto immediato sullo stato della malattia e sull’eventuale
piano terapeutico, al quale deve essere
sottoposto il bambino.
• L’informazione delle famiglie circa i diritti
propri e dei bambini affetti da Retinoblastoma sanciti nella normativa di riferimento, offrendo assistenza ed eventualmente
rappresentanza nella gestione delle relative
pratiche.
• L’aiuto ai bambini ed alle famiglie durante il
percorso di cura ed anche successivamente
alla conclusione delle terapie, per favorire
la riabilitazione, l’integrazione ed il ritorno
alla vita sociale attraverso la fruizione delle
strutture ospedaliere ovvero l’indicazione di
altre strutture specializzate.
• La promozione dell’inserimento dei bambini
affetti da Retinoblastoma nelle diverse realtà
scolastiche a seconda dell’età, mediante la
promozione dell’informazione sulla malattia
e la sensibilizzazione del corpo docente sulle peculiari esigenze del bambino.