CARLO ALFANO - Alfonso Artiaco

COMUNICATO STAMPA | GALLERIA ALFONSO ARTIACO
CARLO ALFANO
22 novembre 2014 – 10 gennaio 2015
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione dell’esposizione dedicata a Carlo Alfano,
sabato 22 novembre, alle ore 19.
La galleria Alfonso Artiaco rende omaggio a Carlo Alfano (Napoli, 1932-1990) con la presentazione dell’opera
inedita Figura, 1987-1988.
Carlo Alfano è un artista del dubbio, della domanda, del rimando a qualcos’altro di mai definito perché “un
segno concluso è la certezza [ed io] non so cosa dovrei narrare a me o agli altri”.
Dalla fine degli anni ’50, Alfano inizia il suo discorso pittorico che sarà “preistoria di suggestioni e concetti che
riaffioreranno, con altri segni e altre immagini, in tutto il suo lavoro successivo” (Flavia Alfano).
A partire dagli anni ’60 la sperimentazione di Alfano affronta una rilettura della prospettiva classica, per
un’organizzazione dello spazio scandita dalla circolarità del tempo. I risultati di questa indagine, nella sua
manifestazione più marcatamente analitica, restano i Frammenti di un autoritratto anonimo, a cui Alfano ha
lavorato ininterrottamente tra il 1969 ed il 1990, e che, con le loro trasposizioni di frammenti di suoni e pause
riportate come in una partitura, intendono ritrarre non tanto la dimensione spaziale, quanto quella temporale
della vita dell’artista.
Questa mescolanza di sonorità, immagini e verbalità si ritrova nei cicli Stanza per Voci e Archivio delle
Nominazioni: studi concettuali tesi a suggerire una continuità spazio/temporale basata su una complessa
alternanza di materiali audiovisivi, minuziosamente descritti e composti con un ritmo equilibrato.
Influenzato da Foucault, ed in particolare al suo concetto di “frattura” con la realtà, si dedica dalla fine degli
anni ’80 al ciclo delle Figure, da cui l’opera qui esposta: Figura, 1987/1988, coeva al lavoro Camera N. 1 in
collezione permanente del Museo di Capodimonte. Ciò che racconta Alfano, attraverso la scissione
rappresentata sulla tela, è una filosofia della discontinuità, del riflesso, in cui le figure, fratturate, possono
essere ricomposte solo dalla mente. La pittura emerge spaccata dall’oscurità, da quel nero memore della lezione
caravaggesca, rotto dallo spiraglio della luce del neon. La pittura stessa può così slegarsi dalla dittatura della
figurazione, per suggerire categorie puramente mentali: durata, intensità, profondità, silenzio.
Carlo Alfano è nato a Napoli nel 1932. Si distinse per una ricerca artistica continua e rigorosa e uno stile inquieto e
originale non assimilabile a nessuna precisa corrente della seconda metà del XX secolo. Oltre a frequenti personali
alla Galleria Lucio Amelio di Napoli, partecipò alle più importanti mostre collettive del suo tempo suscitando ampio
dibattito di critica.
Nel decennio 1980-90 la ricerca di Alfano ha accentuato i toni intimistici ed esistenziali con lavori di profondo
lirismo come Luce grigio, presentata nel 1982, alla XL Biennale di Venezia.
Scomparso nel 1990, nell'aprile del 2001 gli è stata dedicata, nelle sale del Castel dell’Ovo, una grande
retrospettiva con 70 opere.