Degressività e tetti aziendali “tagliano” i pagamenti

[ ATTUALITÀ ]
14 Terra e Vita
n. 28/2014
12 luglio 2014
[ PAC 2015­2020 ] Decurtazione del 50% sugli importi superiori a 150.000 € e tetto a 300.000 €
Degressività e tetti aziendali
“tagliano” i pagamenti diretti
[ DI ANGELO FRASCARELLI ]
La Conferenza
Stato­Regioni
ha tuttavia previsto
la detrazione
del costo del lavoro
che eviterà
un impatto drastico
L
a nuova Pac prevede
che i pagamenti diretti
siano sottoposti a tre
criteri trasversali e, come tali,
applicabili a tutti i beneficiari
(Reg. 1307/2013):
­ agricoltore attivo (art. 9);
­ soglie minime (art. 10);
­ degressività e tetti azien­
dali (art. 11).
L’obiettivo di questi tre
criteri è quello di conseguire
un sostegno più mirato e di
orientare i pagamenti diretti
verso un’allocazione più se­
lettiva e virtuosa.
Dopo aver descritto l’agri­
coltore attivo (vedi Terra e Vita
n. 26/2014) e le soglie minime
(vedi Terra e Vita n. 27/2014),
in questo articolo parliamo
della riduzione dei paga­
menti, che è il termine giuri­
dico
usato
dal
Reg.
1307/2013 per definire la de­
gressività e i tetti aziendali.
L’applicazione di questi
criteri è stata lasciata, in larga
parte, alle scelte degli Stati
membri; a tal proposito, l’Ita­
lia ha già effettuato le proprie
scelte con le decisioni della
Conferenza
Stato­Regioni
del 12 giugno 2014.
prevede una degressività ob­
bligatoria per gli stati mem­
bri e una volontaria.
Più precisamente, il Reg.
1307/2013 prevede, per i pa­
gamenti diretti da concedere
agli agricoltori per ogni anno
civile, la riduzione di almeno
il 5% per la parte di aiuto ec­
cedente i 150.000 euro (de­
gressività obbligatoria).
Il capping non è previsto;
tuttavia gli Stati membri pos­
sono prevedere una quota
volontaria della degressività
che può giungere fino al
[ DEGRESSIVITÀ E CAPPING
La degressività è una riduzio­
ne progressiva dei pagamen­
ti diretti. Il capping o tetto
aziendale è un limite massi­
mo ai pagamenti diretti.
Il Reg. 1307/2013 (art. 11)
[ TAB. 1 – TAGLIO DEI PAGAMENTI DIRETTI
RIDUZIONE (%)
DA (€)
A (€)
0
0
150.000
50
150.000
500.000
100
>500.000
100%, di fatto generando un
effetto analogo al capping.
La degressività e il capping
si applicano solamente al pa­
gamento di base. Di fatto, la
degressività obbligatoria è
un taglio inferiore a quello
che si applicava nel regime
ante 2014 con la modulazio­
ne, la quale non è prevista
nella nuova Pac.
I fondi accantonati con la
degressività restano allo Sta­
to membro, sono trasferiti
nelle rispettive dotazioni per
lo sviluppo rurale e possono
essere utilizzati senza il re­
quisito del cofinanziamento.
[ LE SCELTE DELL’ITALIA
L’Italia ha previsto una de­
gressività molto più rilevante
di quella obbligatoria (tab. 1):
­ 50% per gli importi supe­
riori ai 150.000 euro;
­ 100% per gli importi su­
periori ai 500.000 euro (dopo
aver applicato la decurtazio­
ne del 50% sugli importi su­
periori a 150.000 euro).
Di fatto, l’Italia ha scelto
di adottare una degressività
molto forte, che addirittura
diventa un capping da
500.000 euro in su.
In Italia i beneficiari della
Pac che percepiscono importi
elevati sono molto pochi; ad
esempio, i beneficiari che
percepiscono più di 100.000
euro sono circa 3.200 (appena
[ ATTUALITÀ ]
n. 28/2014
12 luglio 2014
lo 0,27%). Tuttavia essi acqui­
siscono ben 600 milioni di eu­
ro, pari al 15% delle erogazio­
ni della Pac in Italia (tab. 2).
Quindi la regressività e il cap­
ping colpiscono pochi sog­
getti, ma con un taglio rile­
vante. Vedremo che non sarà
così, poiché è prevista la de­
trazione di costi del lavoro.
[ IL LAVORO ATTENUA
[ TAB. 2 ­ AZIENDE BENEFICIARIE PER CLASSI DI PAGAMENTI DIRETTI (2012)
AZIENDE
N.
Fino a € 100.000
€
%
%
1.209.806
99,73
3.470.481.338
85,20
Tra € 100.000 e 200.000
2.432
0,20
326.416.807
8,01
Tra € 200.000 e 300.000
502
0,04
121.312.454
2,98
Maggiori € 300.000
287
0,02
154.895.198
3,80
1.213.027
100
4.073.105.796
100
Totale
Le scelte italiane sulla de­
gressività e sul capping pre­
vedono tagli consistenti, ma
sono molto alleggerite dalla
detrazione dei costi del lavo­
ro dall’ammontare dei paga­
menti cui applicare il taglio.
A discrezione degli Stati
membri, infatti, la degressi­
vità e il capping possono esse­
re mitigati per le aziende che
utilizzano lavoro aziendale
(art. 11, par. 2), al fine di tener
conto del contributo all’occu­
pazione.
Le scelte italiane prevedo­
no questa possibilità, per cui
i costi della manodopera (sa­
lari, stipendi, oneri previ­
denziali, inclusi quelli pagati
dall’imprenditore per la pro­
pria posizione e quella dei
suoi familiari) saranno de­
tratti dal calcolo della de­
gressività e del capping.
In altri termini, il calcolo
prevede l’applicazione della
seguente formula:
Im = PB ­ L
dove:
Im = importo soggetto alla
riduzione della degressività
PB = pagamento di base
dell’azienda
L = costo del lavoro.
Fonte: elaborazione su dati Agea.
Nella tabella 3 sono riportati
alcuni semplici casi per com­
prendere l’applicazione del­
la degressività e del capping,
modulata con il costo del la­
voro.
IMPORTO
CLASSI DI PAGAMENTI
IL TAGLIO
[ ALCUNI ESEMPI
Terra e Vita 15
[ TAB. 3 – RIDUZIONE DEL PAGAMENTO DI BASE IN PRESENZA DI LAVORO (€)
PAGAMENTO DI BASE
ANTE RIDUZIONE
COSTO DEL LAVORO
IMPORTO SOGGETTO
A RIDUZIONE
RIDUZIONE
PAGAMENTO DI BASE
POST RIDUZIONE
1
120.000
0
120.000
0
120.000
2
200.000
0
200.000
25.000
175.000
3
300.000
160.000
140.000
0
300.000
4
700.000
500.000
200.000
25.000
675.000
CASO
Il caso 1 è di un agricoltore
che percepisce 120.000 euro
di pagamento di base, quindi
non è interessato dalla ridu­
zione, perché è al di sotto del­
la prima soglia.
Il caso 2 è quello di un
agricoltore
che
riceve
200.000 euro di pagamento
di base, ma non lavora perso­
nalmente in azienda e non ha
alcun salariato, in quanto
utilizza solo contoterzisti,
per cui subirà l’applicazione
della riduzione, pari al 50%
su 50.000 euro (200.000 –
150.000), quindi 25.000 euro
di decurtazione.
Il caso 3 è quello di un
agricoltore
che
riceve
300.000 euro di pagamento
di base e che ha 8 salariati
con un costo del lavoro com­
plessivo di 160.000 euro,
l’agricoltore non viene colpi­
to dalla riduzione, in quanto
l’ammontare del pagamento
di base (300.000 euro) viene
diminuito dell’importo del
costo del lavoro (160.000 eu­
ro) portando a un ammonta­
re di 140.000 euro, che è al di
sotto della prima soglia di
applicazione.
Il caso 4 è quello di un agri­
coltore che percepisce di
700.000 euro di pagamento
di base con un costo del lavo­
ro di 500.000 euro. Detraen­
do il costo del lavoro, si ottie­
ne un importo di 200.000 eu­
ro, che implica una riduzione
di 25.000 euro; di conseguen­
za il pagamento di base sarà
pari a 675.000 euro, anziché a
700.000 euro.
La sottrazione del costo
del lavoro dal calcolo della
degressività e del capping
consente alla quasi totalità
delle imprese di evitare la de­
curtazione dei pagamenti di­
retti. Le uniche aziende pena­
lizzate sono quelle che perce­
piscono pagamenti diretti
molto elevati e che conduco­
no l’azienda con contoterzi­
sti.
La scelta italiana sulla de­
gressività, quindi, penalizza
pochissimi soggetti, ma ha
comunque il vantaggio di
dare un segnale nella giusta
direzione e di introdurre il
criterio del lavoro nella ge­
stione della Pac.
n
ERRATA CORRIGE
Sul numero 27 di Terra e
Vita, si parla delle nuove
soglie minime. In fondo al­
la pag.12 e all’inizio di pag.
13 si legge:
­ 250 €/ha per gli anni 2015
e 2016;
­ 300 €/ha dal 2017.
Si tratta di un errore mate­
riale. Il testo corretto è il
seguente:
­ 250 €/beneficiario per gli
anni 2015 e 2016;
­ 300 €/beneficiario dal
2017.
n