Indice 1 Introduzione pag. 2 1. I Piani per l’Insediamento Produttivo. I riferimenti normativi pag. 3 2. I PIP nelle aree di competenza della CCIAA di Nuoro pag. 10 2.1 La regolamentazione della concessione delle aree attrezzate pag. 10 2.2 Quadro generale delle aree PIP pag. 16 2.3 Lo stato di infrastrutturazione delle aree PIP pag. 17 3 Le aree PIP dal lato delle imprese insediate pag. 24 3.1 Il profilo delle imprese attive nelle aree PIP pag. 27 3.2 Valutazione delle infrastrutture e servizi da parte delle imprese pag. 32 4 Considerazioni finali pag. 45 Allegato statistico pag. 47 INTRODUZIONE Il presente Rapporto ha l’intento di delineare un quadro aggiornato della situazione attuale delle aree PIP comunali di competenza della Camera di Commercio di Nuoro. 2 In particolare, si presentano i principali risultati di un importante lavoro di indagine realizzato dalla CONFAPI Sardegna Nuoro-Ogliastra e dalla Confindustria Sardegna Centrale in tre edizioni (2011-2012-2013) del Progetto A.L.I. – Area Locator Impresa - realizzato nell’ambito dei programmi annuali di attività della CCIAA di Nuoro. Al fine di tracciare un quadro quanto più completo possibile del territorio di riferimento, in una prima fase dell’indagine, sono stati coinvolti direttamente i referenti degli Uffici comunali competenti della gestione dei PIP, per individuare, con la loro collaborazione, quali opere infrastrutturali e quali servizi primari e secondari siano messi a disposizione delle imprese in ciascun agglomerato produttivo. La seconda fase del lavoro di ricerca è proseguita poi con la rilevazione sul campo, mediante l’intervista di un campione di imprenditori insediati, volta ad approfondire quali bisogni aziendali trovino soddisfazione nelle dotazioni infrastrutturali presenti e nella fruizione dei servizi disponibili nei PIP mappati, e quali rimangano invece inappagati. È stato inoltre chiesto agli imprenditori di proporre suggerimenti utili per migliorare in generale la vivibilità delle aree. Il Progetto è un efficace strumento di marketing territoriale, che valorizza le aree destinate all’insediamento delle realtà imprenditoriali locali, anche grazie alla piattaforma web dedicata (www.alicamcom.nu.it) di facile consultazione. Sul portale web è stato inoltre predisposto uno spazio pubblicitario gratuito dedicato a ciascuna impresa insediata nelle aree di riferimento, al fine di presentarne le attività e dare loro la maggiore visibilità possibile. Nell’allegato statistico sono riportati in forma tabellare tutti i risultati dell’indagine, avviata nel 2011 e conclusa nel mese di febbraio 2014. 1. I PIANI PER L’INSEDIAMENTO PRODUTTIVO (PIP). I RIFERIMENTI NORMATIVI Il Piano per l’Insediamento Produttivo (PIP) è uno strumento di pianificazione urbanistica attuativa attribuito alle Amministrazioni Comunali al fine di garantire 3 un’organica e coordinata pianificazione delle aree destinate al sistema produttivo dal Piano Regolatore Generale (aree D). I PIP, istituti dall’art. 27 della Legge 865/71, rappresentano la risposta all’esigenza ampiamente diffusa in Italia durante gli anni Settanta di normare la predisposizione di strumenti per la pianificazione delle aree da destinare ad insediamenti produttivi, necessità derivante dallo sviluppo industriale e dalla crescita economica che ha caratterizzato quel periodo. Fino alla Legge Urbanistica Nazionale (LUN) 1150/1942, in Italia non esistevano strumenti idonei alla istituzione di zone industriali1: una discreta quantità di zone industriali veniva realizzata sulla base di Piani Regolatori redatti con “leggi speciali” e di Piani speciali delle zone industriali. Si trattava di interventi finalizzati a consentire la localizzazione di impianti industriali nell’adiacenza di alcune aree urbane, derivanti dalle intenzioni delle grandi aziende che manifestavano la volontà di insediarsi in ambito urbano. Lo zoning2 della LUN 1150/1942 ha stabilito che in sede di formazione di Piano Regolatore Generale (PRG) debbano essere individuate le aree da destinare all’insediamento di attività produttive, secondo la predisposizione di Piani Particolareggiati (PP). Nel 1967, la Legge Ponte3 ha perimetrato le aree interessate dalla previsione di insediamento di attività produttive come zona omogenea D, assoggettandole a 1 Secondo l’accezione più diffusa, per “zona industriale” si intende una porzione del territorio destinata ad accogliere delle attività produttive, nel rispetto di parametri e criteri insediativi dettati da leggi oppure dalle norme di uno strumento urbanistico. 2 Lo zoning è uno dei più diffusi e importanti strumenti di disciplina dello sviluppo urbano, che consiste, essenzialmente, nel vincolare l'uso del suolo a destinazioni prefissate (residenza, industria, commercio ecc.), specificate nel Piano Regolatore, di cui costituisce l’ossatura insieme alle disposizioni sulla viabilità e sulle attrezzature. Sotto l'aspetto tecnico, la zonizzazione è anzitutto intesa al contatto delle densità urbane e quindi della distribuzione demografica degli insediamenti nel territorio; in secondo luogo essa mira a costituire la trama strutturale e quindi il sostegno logico della forma urbana. Questi scopi, tuttavia, sono difficilmente raggiungibili con la zonizzazione, che l'esperienza ha dimostrato strumento imperfetto. Per questo la zonizzazione, anche se tutt'ora largamente impiegata, è ritenuta strumento superato, ove non sia sorretta da altri accorgimenti. 3 La Legge Ponte (Legge n. 765 del 6 agosto 1967) avrebbe dovuto finalmente consentire sostanziali mutamenti nella politica urbanistica italiana poiché stabiliva la demolizione per le opere eseguite senza licenza edilizia o in modo difforme da questa, il rilascio della licenza solo se l’area fosse già servita da opere di urbanizzazione e il subordinamento delle nuove lottizzazioni alla stipulazione di specifici standard edilizi e urbanistici. Ben presto emersero le difficoltà di redigere i PP a causa della bassa redditività delle attività produttive che rendeva poco remunerativa la realizzazione di aree industriali e quindi improbabile la collaborazione degli operatori privati nella realizzazione delle opere di urbanizzazione. 4 Con la “Legge per la casa” (L. 865 del 22 ottobre 1971, modificata poi dalla legge 449/97) si introduce così nel quadro legislativo il PIP, consentendo all’Amministrazione Comunale di pianificare in maniera organica gli insediamenti produttivi attuando le previsioni del PRG, di regolare l’attività edificatoria nell’area interessata e di consentire l’espropriazione delle aree necessarie. Ogni singola Amministrazione Comunale ha la facoltà (strumento non obbligatorio) di individuare delle aree all’interno del proprio territorio, corrispondenti ai criteri dettati dal Piano Regolatore Generale (PRG) e alle normative di urbanistica generale sulle “zone industriali”, in grado di ospitare attività artigianali, industriali, commerciali e turistiche. Le aree così classificate come idonee vengono espropriate dal Comune e suddivise in lotti che successivamente sono riceduti agli operatori mediante la cessione in proprietà o la concessione del diritto di superficie4 a prezzi in genere inferiori rispetto a quelli di mercato, al fine di incoraggiare la localizzazione di nuove attività produttive. A loro volta gli imprenditori insediati devono sottostare alle convenzioni che disciplinano i rapporti e gli obblighi nei confronti dell’Amministrazione nella progettazione e realizzazione degli interventi edilizi che costituiscono i fabbricati con cui realizzino effettivamente la propria impresa. I PIP possono essere progettati per accogliere o solo attività monotematiche (artigianali, industriali, commerciali e turistiche) oppure un insieme di attività. Il PIP, quindi, nasce con duplice obiettivo: oltre ad assicurare un ordinato sviluppo urbanistico della zona ove dovranno sorgere nuovi insediamenti produttivi o dovranno trovare sistemazione quelli già esistenti attuando le previsioni contenute nel PRG, al PIP viene riconosciuta l’importante funzione di strumento di politica economica di stimolo all’espansione industriale e al rilancio dell’attività produttiva e una convenzione tra privati e Comune. Fissava, inoltre, consistenti limitazioni all’edificazione in quei Comuni ancora sprovvisti di strumenti urbanistici. 4 Il diritto di superficie è il diritto ad usufruire del diritto di edificare ma non della proprietà dei suoli. alla creazione di nuove opportunità di lavoro offrendo alle imprese ad un prezzo politico le aree occorrenti per il loro impianto e la loro espansione. Ne consegue che, nell’individuazione delle aree da inserire in un PIP, nonché nella sua adozione ed approvazione, l’ente locale gode della più ampia discrezionalità con l’unico limite della non irragionevolezza o arbitrarietà della scelta e della 5 adeguata motivazione sull’idoneità del piano ad apportare ricchezza per l’intero sistema economico sociale. Ciò significa che, in conformità ai principi di ragionevolezza e buona amministrazione, l’Amministrazione comunale ha l’obbligo di presentare una adeguata motivazione, con uno studio sullo sviluppo economico dell’area produttiva interessata, basata su una valutazione documentata del fabbisogno di aree da vincolare e, successivamente, da espropriare per consentire gli insediamenti previsti. Il PIP deve quindi rispondere, anche sotto il profilo del suo dimensionamento, a reali ed accertate esigenze economico-sociali e produttive, oltre che a concrete prospettive di utilizzazione, desumibili da apposita indagine. Circa l’iter procedurale del PIP, i Comuni, singolarmente o costituiti in consorzio in caso di Comuni limitrofi, devono chiedere l’espressa autorizzazione all’Assessorato degli Enti locali, finanze e urbanistica della Regione Sardegna, che per legge può negare l’autorizzazione nel caso di zone non correttamente pianificate, localizzate o dimensionate. Una volta ottenuta la necessaria autorizzazione, si procede con l’adozione del PIP da parte del Consiglio Comunale e con il successivo deposito presso la Segreteria Comunale per un periodo di 10 giorni con avviso di avvenuto deposito all’Albo Pretorio. Nei 20 giorni successivi i privati interessati possono presentare eventuali opposizioni. Il Consiglio Comunale approva il PIP per decreto con le varianti al Piano in caso di accoglimento delle osservazioni presentate. L’approvazione finale spetta alla Giunta Regionale con apposita delibera e relativa pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale. Il PIP approvato ha efficacia per 10 anni, trascorsi i quali le sue previsioni perdono ogni validità; tuttavia restano validi a tempo indeterminato i suoi contenuti normativi e regolamentari riguardanti l’attività edilizia, che essendo di dettaglio e specificazione delle previsioni di PRG, ne diventano parte integrante e integrativa. Decorsi i 10 anni, le Amministrazioni comunali possono procedere con la redazione di un altro PIP. Il progetto del PIP deve indicare: • la rete stradale e la delimitazione degli spazi da destinare ad opere o impianti di pubblico interesse • la suddivisione in lotti e la loro utilizzazione • l’ubicazione, la tipologia e le modalità costruttive dei vari edifici • la relazione di spesa e gli elenchi catastali delle proprietà comprese nel piano. Una volta approvato, il PIP riceve attuazione con l’acquisizione da parte dell’Amministrazione Comunale dei territori interessati, solitamente mediante esproprio con cessione bonaria e con la realizzazione da parte dell’ente pubblico delle opere di urbanizzazione primaria5 e secondaria. Le aree espropriate sono cedute per una quantità non superiore al 50% in proprietà; il resto conserva il diritto di superficie. In entrambi i casi la cessione è subordinata a una convenzione tra Comune e destinatari. In caso di cessione delle aree in proprietà, la convenzione deve stabilire: • il prezzo di vendita, pari al costo di acquisizione, maggiorato degli oneri di urbanizzazione • le caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzare • i termini di inizio e di ultimazione degli edifici. In caso di cessione di diritto di superficie, la convenzione deve stabilire: • il costo della concessione • le caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzare • i termini di inizio e di ultimazione degli edifici • i criteri per la determinazione del corrispettivo, in caso di rinnovo della concessione. La cessione in diritto di superficie agli Enti pubblici per la realizzazione di impianti e servizi è gratuita e a tempo indeterminato. In tutti gli altri casi, la cessione è onerosa e ha durata compresa fra 60 e 99 anni. 5 Per “infrastrutture primarie” si intendono opere di viabilità interna e di raccordo con quella esterna, di smaltimento delle acque meteoriche e reflue e di costruzione dei relativi impianti di depurazione, approvvigionamento, adduzione e distribuzione idrica, costruzione degli impianti di telecomunicazione e di quelli di alimentazione e distribuzione elettrica e di altre fonti energetiche. 6 Ai sensi dell’art. 7, comma 44 della LR 3 del 5 marzo 2008, modificato dall’art.2 della LR 3 del 7 agosto 2009, la Regione Sardegna può concedere sovvenzioni a favore dei Comuni, delle loro Associazioni e Unioni per la realizzazione di infrastrutture nelle aree destinate alle attività produttive, economiche e commerciali6 al fine di migliorarne il grado di attrattività e qualificandone il 7 contesto ambientale. Gli enti possono presentare la domanda di sovvenzione previo avviso pubblicato dall’Assessorato dell’Industria. Sulla base delle direttive approvate con DGR n. 56/77 del 29 dicembre 20097 gli enti locali interessati possono richiedere le sovvenzioni per le seguenti tipologie di intervento: • completamento e/o potenziamento di aree PIP già esistenti • ampliamento di aree PIP già esistenti, a condizione che nel PIP comunale sia stato assegnato almeno l’80% dei lotti disponibili • realizzazione di nuove aree per gli insediamenti produttivi, a condizione che sia stato assegnato almeno l’80% dei lotti disponibili nei PIP dei Comuni limitrofi entro una distanza di 15 km considerando il percorso su strada • riqualificazione e/o adeguamento delle aree PIP già esistenti ai nuovi standard normativi in materia di security e tutela ambientale nella prospettiva della realizzazione di “aree ecologicamente attrezzate8. In particolare, le opere per le quali gli enti comunali possono richiedere le sovvenzioni sono: • opere di urbanizzazione primaria • spazi di verde attrezzato, idonei ad attenuare gli impatti ambientali • infrastrutture per una gestione integrata e in sicurezza dei rifiuti, realizzate in funzione della tipologia e del grado di pericolosità del rifiuto conferito, predisposte in base ai fabbisogni delle imprese insediate • realizzazione di depuratori • interventi infrastrutturali di riconversione a favorire, nei PIP già esistenti, il frazionamento delle aree, al fine di destinare le stesse a più aziende. 6 Il relativo programma di spesa è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore competente in materia di industria. 7 Con la DGR n 56/77 del 29 dicembre 2009 vengono abrogate le direttive approvate con la DGR n. 20/14 del 1 aprile 2008. 8 Per “area ecologicamente attrezzata” si intende un’area produttiva, dotata di infrastrutture e sistemi, rispondenti a standard di qualità superiori alla norma, necessari per garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente secondo una logica volta a prevenire l’inquinamento. Circa i requisiti di ammissibilità, possono partecipare gli enti locali che: • hanno adottato in maniera definitiva il PIP; sono ammessi anche i PIP sovracomunali, qualora sia stato adottato il relativo PUC • hanno ultimato gli interventi nei PIP già esistenti precedentemente finanziati, rendicontati e collaudati • assicurano il cofinanziamento nella misura minima del 10% 8 • appaltano i lavori previsti in progetto entro 6 mesi dalla comunicazione di ammissione del provvedimento di delega per la realizzazione dell’opera. La selezione delle domande per l’assegnazione delle risorse, al fine di garantire un uso ottimale delle risorse destinate e di consentire ad un più ampio numero di enti di beneficiare della sovvenzione, si basa sui seguenti criteri di valutazione degli interventi da finanziare: 1) utilizzo, nell’ambito del Progetto, di tecniche finalizzate al risparmio energetico e ambientale, all’antinquinamento con particolare luminoso, riferimento alla a riduzione depuratori dell’impatto a servizio dell’insediamento produttivo, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla realizzazione di spazi di verde attrezzato, ad infrastrutture per una gestione integrata e in sicurezza dei rifiuti (punti 2) 2) realizzazione di aree ecologicamente attrezzate (punti 2) 3) maggiore percentuale di cofinanziamento comunale: • percentuale di cofinanziamento dall’11% al 25%: punti 1 • percentuale di cofinanziamento dal 26% al 49%: punti 2 • percentuale di cofinanziamento maggiore del 50%: punti 3 4) stato di avanzamento della progettazione (fase definitiva: punti 1; esecutiva: punti 2) 5) strategicità logistica e/o portuale (punti 1) 6) livello di saturazione dell’area in caso di interventi di completamento, ampliamento e riqualificazione. Nell’ipotesi di interventi di ampliamento si tiene conto anche del più elevato rapporto percentuale tra il numero delle istanze di assegnazione pervenute e il numero dei lotti da urbanizzare. In caso di realizzazione di nuove aree, la valutazione è in funzione della percentuale di saturazione delle aree PIP dei Comuni limitrofi. Qualora detti Comuni presentino percentuali di saturazione diverse tra loro si prende come riferimento la media delle stesse (percentuale di saturazione maggiore del 50%: punti 1) 7) realizzazione di PIP sovracomunali (punti 1). Considerata la grave crisi economica che investe i territori della Sardegna con ripercussioni drastiche sull’occupazione, nell’ultimo avviso9 per la richiesta di sovvenzioni a favore dei Comuni per la l’implementazione dell’infrastrutturazione 9 dei PIP, oltre ai succitati criteri, è stato introdotto un ulteriore criterio di selezione relativo al tasso di disoccupazione comunale risultante dal SIL della Regione Sardegna. In particolare: punti 0,50 per i Comuni con un tasso di disoccupazione10 superiore al valore della disoccupazione media regionale e non oltre il 45% dello stesso valore; punti 1,00 per i Comuni con un tasso di disoccupazione superiore al 45% (DGR 38/18 del 18/09/2012). Inoltre, si riconosce una ulteriore premialità pari a 2 punti in favore degli Enti che presentano progetti esecutivi immediatamente cantierabili. Negli ultimi anni le risorse finora erogate non sono state di importo sufficientemente adeguato alle necessità, pur tuttavia hanno consentito di soddisfare parte del fabbisogno di infrastrutture necessarie per l’insediamento delle piccole imprese. Con la DGR 38/18 del 18/09/2012, la Regione ha destinato risorse pari a 7 mln di euro così ripartite: 1 mln di euro per l’anno 2012, 3 mln di euro per l’anno 2013 e i restanti 3 mln di euro per l’anno 2014. Lo stanziamento delle risorse previste per il 2014 sono state confermate dalla Legge Finanziaria 201411. 9 Le domande di sovvenzione dovevano essere inviate all’Assessorato dell’Industria entro il 2 novembre 2012. 10 Tasso di disoccupazione è calcolato come rapporto tra il totale degli iscritti ai Centri dei Sil (la somma di disoccupati e inoccupati) alla data del 31 agosto 2012 e la popolazione residente in età lavorativa (15-64 anni). 11 Legge regionale 15 gennaio 2014, n.7 recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione. 2. I PIP NELLE AREE DI COMPETENZA DELLA CCIAA DI NUORO Come anticipato nell’introduzione, il Progetto ha mappato tutte le aree PIP attive nel territorio ricadente nella circoscrizione della CCIAA di Nuoro. Complessivamente, nei tre anni di indagine, sono stati contattati 100 Comuni e, sulla base delle indicazioni ricevute dagli Uffici comunali competenti risultano essere 42 i Comuni che hanno attivato un’area PIP. Tra queste, nelle aree di Austis, Sindia e di Sorgono le imprese non si sono ancora potute insediare perché le opere di urbanizzazione primaria devono ancora essere ultimate. In particolare, nella prima edizione, realizzata nel 2011, sono state indagate le aree PIP dei Comuni di Dorgali, Fonni, Lanusei, Orosei, Ovodda e Villagrande. Nella seconda edizione del 2012, sono state esaminate le restanti aree PIP attivate nei Comuni delle Province di Nuoro e Ogliastra e nell’ultima edizione 2013 la mappatura è stata completata con le aree PIP di: Budoni, Gergei, Laconi, Nuragus, Nurallao, San Teodoro, sempre ricadenti nella Circoscrizione della CCIAA di Nuoro ma appartenenti ad altre Province. Al fine di una migliore comprensione dei risultati, si rende noto che, per le aree PIP di Escolca, Lotzorai e Ovodda, i referenti comunali non hanno reso disponibili le informazioni. 2.1 La regolamentazione della concessione delle aree attrezzate L’analisi dei regolamenti comunali relativi alla cessione delle aree messi a disposizione da gran parte delle Amministrazioni comunali non evidenzia particolari differenze nella gestione amministrativa delle aree PIP e nella definizione dei criteri di assegnazione dei lotti, della tipologia dei beneficiari e delle modalità di pagamento. Le aree attrezzate disponibili nei PIP sono prevalentemente destinate a piccole imprese industriali e artigianali, appartenenti ad attività di tipo produttivo quali manifatturiero, costruzioni, installazioni, commercio all’ingrosso, magazzinodeposito; limitati sono i casi di insediamento di imprese commerciali e di servizi. 10 In generale le aree disponibili vengono cedute per il 50% in proprietà e il restante 50% in diritto di superficie. Unica differenza è stata registrata ad Orani, che prevede le percentuali di cessione rispettivamente pari a 48% e a 52%. La durata del diritto di superficie, rinnovabile su richiesta del concessionario, è prevista dai 50 ai 99 anni. 11 Nel caso di cessione delle aree con diritto di superficie a Enti Pubblici o a imprese a prevalente partecipazione pubblica, il diritto stesso è concesso a tempo indeterminato per la realizzazione di impianti o servizi pubblici occorrenti nella zona delimitata. Il regolamento del Comune di Oliena prevede la concessione delle aree a tempo indeterminato, oltre che agli Enti pubblici, anche alle cooperative per la realizzazione di impianti necessari per la lavorazione e trasformazione dei prodotti conferiti dai soci (allevatori, viticoltori, olivicoltori). Si differenziano dalla norma generale i Comuni di Gavoi, Birori e Oniferi le cui aree disponibili vengono cedute totalmente in proprietà. Dai regolamenti è emerso che, in generale, il corrispettivo viene pagato dal concessionario in due rate: il 50% all’atto della stipula del contratto e il 50% entro 12 o 24 mesi dal pagamento della prima rata. In questo caso, alcuni Comuni richiedono al concessionario, a garanzia dell’esatto adempimento, una polizza fideiussoria a favore dell’Amministrazione pubblica (vedi Birori, Bolotana, Oliena, Orani, Osini). In alcuni casi, il pagamento viene dilazionato: il regolamento dell’area PIP di Atzara prevede 8 rate semestrali di uguale importo; quello del Comune di Bortigali prevede 5 rate annuali di uguale importo. Circa l’area di Oniferi il pagamento avviene in tre rate: il 20% del corrispettivo va versato contestualmente alla comunicazione di accettazione dell’area da parte dell’assegnatario, una seconda rata pari al 40% del corrispettivo va versata contestualmente alla stipula del contratto e il saldo finale (40%) viene versato prima del ritiro della concessione edilizia. La dilazione del pagamento prevista per l’area PIP di Osini è la seguente: 30% all’atto del rilascio della Concessione edilizia, 30% entro 12 mesi e 30% entro 24 mesi dal pagamento della prima rata, il restante 10% viene versato all’atto della stipula del contratto di cessione dell’area o di cessione del diritto di superficie. Altro caso di modalità di pagamento è costituito dall’area PIP di Oliena, in cui è prevista una diversa rateizzazione del pagamento a seconda che si tratti di cessione delle aree in proprietà o in diritto di superficie. Nel primo caso, il concessionario deve versare il 40% a titolo di acconto prima della stipula della convenzione e il restante 60% in quattro rate semestrali entro due anni dalla data di stipula della convenzione. Nel secondo caso, a titolo d’acconto, alla stipula della convenzione si versa il 20% dell’importo complessivo e il restante 80% in sei rate semestrali dalla stipula della convenzione. 12 In alcuni casi, è prevista per l’assegnatario la possibilità di avvalersi di forme particolari di acquisto mediante operazioni di leasing immobiliare, a condizione che le stesse siano finalizzate esclusivamente all’acquisto dell’area e/o alla realizzazione su quest’ultima delle strutture di insediamento e di tutte le opere annesse (Oniferi, Oliena). In generale, il corrispettivo di cessione delle aree è determinato dalla incidenza dei costi riferiti a metro cubo edificabile sulla base dei costi direttamente sostenuti e da sostenere da parte dell’Amministrazione comunale per l’acquisizione delle aree e per la realizzazione delle opere di urbanizzazione. I proventi derivanti dalla vendita delle aree, acquisite con i contributi regionali, saranno riutilizzati per la realizzazione di opere ed interventi a favore dell’area PIP. In generale, nell’assegnazione delle aree viene data precedenza agli Enti pubblici ed imprese a prevalente partecipazione statale, nell’ambito di programmi già approvati dal CIPE; seguono i proprietari delle aree espropriate purché operino nei settori industriali e artigianali; infine, tutti gli altri imprenditori economici con priorità per quelli residenti (aree PIP di Birori, Ilbono, Loceri, Orani). In alcuni casi, il regolamento specifica precisi criteri per l’assegnazione delle aree. Nel regolamento della cessione dell’area PIP di Gavoi viene data precedenza ai proprietari delle aree espropriate purché titolari di imprese industriali e artigianali ammesse. Le rimanenti aree disponibili sono assegnate mediante la formazione di una graduatoria sulla base dei seguenti criteri: avvio di una nuova attività (maggior punteggio); attività ubicate all’interno di centri abitati; attività giudicate rumorose e insalubri ubicate all’interno dei centri abitati (falegnameria, marmeria, officina fabbro ecc.); sfratto esecutivo; società e cooperative giovanili; locale dichiarato inagibile; conduzione in locazione dell’attuale sede dell’attività; attività non presenti nel territorio. A parità di punteggio si tende a privilegiare gli operatori esercenti l’attività nel Comune di riferimento. Nell’area PIP di Bolotana, invece, la formazione di una graduatoria degli assegnatari si basa sui seguenti criteri: attività consorziali e cooperative residenti e non residenti (4 punti); residenza locale, avviata procedura di richiesta di sgombero del locale e sfratto esecutivo (ciascuno 3 punti); artigiani locali che hanno iniziato l’attività e sono privi di spazi (2 punti); attività giudicate rumorose e ubicate 13 all’interno del “perimetro edificato” (1,5 punti); attività ubicate al centro abitato e residenti in Bolotana e locale dichiarato inagibile per residenti (1 punto ciascuno); avvio nuova attività, ogni unità di lavoro occupata al momento della domanda, ogni altra unità lavoro prevista nel nuovo insediamento (1 punto ciascuno e valido per per residenti e non residenti). A parità di punteggio, sono previste le seguenti clausole preferenziali: conduzione in locazione dell’attuale sede dell’attività e appartenenza alla fascia anagrafica compresa tra i 18 e 40 anni. In caso di ulteriore parità, prevale la maggiore anzianità di servizio. Nell’area PIP di Orani, al fine di consentire la formazione di una graduatoria degli assegnatari, si prendono in considerazione i seguenti criteri: attività giudicate rumorose, insalubri e pericolose ubicate all’interno del “perimetro edificato” (4 punti); operatori residenti; sfratto esecutivo e locale dichiarato inagibile; artigiani che hanno iniziato l’attività e sono privi di spazi (3 punti ciascuno); attività consorziali e cooperative (2,5 punti); avviata procedura di richiesta di sgombero del locale da parte del proprietario antecedente da almeno un mese alla data della pubblicazione del bando (2 punti); attività ubicate al centro abitato e residenti; locale dichiarato non idoneo da Autorità competente; conduzione in locazione dell’attuale sede dell’attività; inizio prima nuova attività da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda per residenti e non residenti (1 punto ciascuno). A parità di punteggio, è preferenziale l’appartenenza alla fascia anagrafica compresa tra i 18 e 35 anni. In caso di ulteriore parità, prevale la maggiore anzianità di attività. Segue la valutazione del criterio della residenza anagrafica, di almeno uno dei titolari, nel comune da più lungo periodo. Nell’area PIP di Osini, i criteri individuati per la formazione di una graduatoria degli assegnatari sono i seguenti: attività consorziali e cooperative (4 punti); residenza locale, avviata procedura di richiesta di sgombero del locale, sfratto esecutivo (ciascuno 3 punti); attività ubicate all’interno del centro abitato; locale dichiarato inagibile; per ogni unità di lavoro occupata al momento della domanda; inizio nuova attività, per ogni altra unità lavoro prevista nel nuovo insediamento (1 punto ciascuno). A parità di punteggio, sono previste le seguenti clausole preferenziali: conduzione in locazione dell’attuale sede dell’attività e appartenenza alla fascia anagrafica compresa tra i 18 e 35 anni. In caso di ulteriore parità, prevale la maggiore anzianità di servizio. Segue la valutazione del criterio della residenza anagrafica, di almeno uno dei titolari, nel comune da più lungo periodo. Circa gli oneri a carico del concessionario, l’impresa deve destinare l’area alle finalità indicate nell’atto di concessione, non apportare modifiche che non abbiano avuto il necessario benestare del Comune, rispettare in fase esecutiva le prescrizioni della concessione edilizia, avviare e/o effettuare il trasferimento completo dell’attività produttiva preesistente nel centro abitato, entro un termine perentorio (si parla da due a tre anni nei diversi regolamenti) dall’assegnazione definitiva dell’area (in caso di giuste e documentate motivazioni il termine può essere prorogato), non cedere a terzi l’immobile senza che sia preventivamente intervenuta l’autorizzazione del Comune e senza che il subentrante abbia rilasciato apposita dichiarazione scritta nella quale si dichiara disposta ad accettare, senza condizione alcuna, le norme del regolamento in vigore. Previa autorizzazione dell’Amministrazione comunale, il fabbricato costruito sull’area potrà essere ceduto in locazione; il canone annuo non può essere superiore al 3% (5% nel caso di Osini) del valore dell’immobile determinato dal Comune o accertato mediante idonea documentazione fiscale dei costi sostenuti per la realizzazione dell’immobile. Gli immobili non possono essere alienati o locati nei primi cinque anni dall’assegnazione dell’area se non in presenza di gravi, sopravvenuti e documentati motivi. Le opere di urbanizzazione primaria dei PIP sono realizzate esclusivamente a cura dell’Amministrazione comunale; di contro le spese per gli allacciamenti alla rete idrica, fognaria, elettrica e delle altre utenze fanno carico all’impresa concessionaria. Nella maggioranza dei casi, si vieta esplicitamente la realizzazione di locali destinati ad uso di civile abitazione. In alcuni casi, viene esplicitamente consentita 14 la costruzione di un alloggio di servizio, custodia, guardiania quale corredo necessario dell’attività ammessa (vedi il Comune di Talana). I requisiti per partecipare al bando di concessione richiesti alle imprese, con sede legale nell’ambito del territorio comunale, sono l’iscrizione al Registro delle imprese 15 presso la CCIAA e l’iscrizione all’Albo delle imprese artigiane o nel registro delle imprese industriali. Circa la documentazione richiesta, le imprese devono presentare la domanda corredata da una relazione tecnico-economica descrittiva dell’intervento riferita in particolare alla dimensione dell’attività che si intende svolgere al fine di valutare la congruità della superficie richiesta, dal programma di realizzazione dell’insediamento, dall’attestazione che la sede dell’attività viene svolta in locali inagibili, inidonei o insufficienti, dalla dichiarazione rilasciata da un tecnico abilitato attestante che si tratta di attività rumorosa, insalubre e molesta, dalla copia del decreto ingiuntivo di sfratto o altra documentazione attestante l’esistenza di un avviato procedimento di sgombero dei locali. 2.2 Quadro generale delle aree PIP Il Rapporto presenta i principali risultati del monitoraggio delle aree PIP attivate nei comuni di competenza della CCIAA di Nuoro. La metodologia seguita nell’indagine ha previsto in una prima fase la raccolta presso gli Uffici comunali competenti dei seguenti dati: superfici dell’agglomerato produttivo (disponibile ed occupata); numero di aziende in attività, distinte per settore economico; numero di addetti; costi di insediamento; infrastrutture e servizi primari presenti; norme di gestione delle aree; modalità di concertazione con gli imprenditori insediati eventualmente adoperata. La parzialità dei dati forniti da parte di alcuni Comuni non ha tuttavia consentito di delineare un quadro completo delle Aree. Si segnala inoltre che i comuni di Escolca, Lotzorai, Orosei, Ovodda, non hanno trasmesso alcuna delle suddette informazioni. Sulla base dei dati trasmessi dalle Amministrazioni comunali, le aree PIP con il maggior numero di aziende attive sono quelle di Bolotana e Budoni: in ciascun agglomerato produttivo sono operative attualmente 21 aziende (non è stato reso disponibile dai Comuni il numero di addetti occupati). Seguono le aree produttive di Orosei (19 aziende insediate), Lanusei, che ospita 18 aziende per un’occupazione pari a 44 unità e Borore, in cui sono attive 17 aziende (non disponibili i dati sugli occupati complessivi nelle aree di Orosei e Borore). Le aree ogliastrine di Tertenia e di Villagrande comprendono 15 e 14 aziende rispettivamente (nessun dato utile sugli occupati); nelle aree di Orotelli, Ottana e Tortolì sono insediate 13 imprese (in quest’ultima sono occupati 62 lavoratori). Nell’agglomerato di Meana Sardo sono attive 12 aziende, in cui sono presenti 69 tra lavoratori dipendenti e collaboratori e in quello di Orani risultano insediate 11 aziende che occupano in tutto 75 lavoratori. In tutte le altre aree produttive è presente un numero di imprese inferiore a 10 (Nuragus: 9; Laconi: 8; Bortigali, Fonni, Loceri, Mamoiada, Silanus, Dorgali: 7 ciascuno; Nurallao, Birori, Ilbono: 6; Gergei e Ovodda: 5; Gavoi, Talana, Tonara: 4; Orgosolo, San Teodoro, Ulassai: 3; Atzara, Noragugume: 2; Bari Sardo, Oniferi: 1). Non è disponibile l’informazione relativa al numero di aziende insediate e di occupati complessivi per le aree di Escolca, Lotzorai e Oliena. 16 2.3 Lo stato di infrastrutturazione delle aree PIP Al fine di individuare i punti di forza e le criticità delle aree PIP, l’analisi è proseguita con l’intento di tracciare un quadro complessivo dell’offerta infrastrutturale di tipo primario disponibile nelle aree monitorate, in un’ottica 17 puramente quantitativa sulla base delle informazioni oggettivamente rese disponibili dagli Uffici comunali competenti della gestione dei PIP. Tali dati verranno illustrati per macro aree territoriali, aggregando i Comuni dotati di PIP nel modo seguente: • Marghine: Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Noragugume, Silanus • Nuorese: Oliena, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana • Barbagia di Ollolai: Austis, Fonni, Gavoi, Mamoiada, Orgosolo • Baronie: Budoni, San Teodoro • Sarcidano: Gergei, Laconi, Nuragus, Nurallao • Ogliastra: Bari Sardo, Ilbono, Lanusei, Loceri, Osini, Talana, Tertenia, Tortolì, Ulassai, Villagrande • Altre aree: Atzara, Meana Sardo, Sindia, Tonara La percezione degli imprenditori insediati relativamente alla vivibilità e alla qualità delle Aree PIP verrà invece, nei capitoli successivi, illustrata con un focus specifico dedicato singolarmente ai principali agglomerati produttivi. Per una migliore comprensione dei risultati del lavoro, si ricorda che le Amministrazioni comunali di Austis e Sindia stanno ancora ultimando le opere di infrastrutturazione primaria nelle aree destinate al PIP. Dalle Amministrazioni comunali di Bari Sardo, Dorgali, Escolca, Lotzorai, Orosei, Ovodda, Sorgono non si è ricevuta alcuna informazione in merito alle infrastrutture e i servizi primari. Relativamente alla dotazione della rete elettrica, idrica (potabile e industriale) e viaria, del depuratore, della linea ADSL, alla gestione del ritiro e dello smaltimento dei rifiuti, oltreché al sistema pubblico di illuminazione, si può - analizzando nel loro complesso i dati raccolti presso i Comuni - sottolineare quanto segue: • Rete elettrica: il 72% dei Comuni dichiara uno stato di completezza della rete elettrica; • Rete idrica: solamente 6 comuni (17%) dichiarano di aver realizzato una completa rete idrica, sia potabile che industriale; il 61% (22 comuni) dichiara di aver invece completato quella potabile ma non quella industriale; di contro 3 Amministrazioni comunali affermano di aver completato la rete idrica industriale ma non quella potabile. Il 25% (9 comuni) dichiara di essere ancora privo della rete idrica; • Depurazione acque reflue: il 67% dei comuni (24 aree PIP) dichiara l’allaccio al depuratore (autonomo o cittadino); pertanto è significativo il numero dei Comuni (12; pari al 33%) che dichiara invece di esserne totalmente privo; • Rete viaria interna e facilità di accesso all’area produttiva: l’89% dei comuni (pari a 32 comuni) dichiara l’adeguatezza della viabilità interna all’area produttiva con la rete completamente asfaltata e completata. Si riduce il numero delle aree PIP in cui le bretelle di collegamento alla viabilità comunale e provinciale sono completate e messe in sicurezza (26 aree PIP, pari al 72%); • Ritiro e smaltimento rifiuti: la maggior parte dei comuni (89%, pari a 32 comuni) dichiara l’attivazione di questo servizio e l’81% ha attivato la gestione differenziata della raccolta; • Reti telematiche: il 67% dei comuni (pari a 24) dichiara di essere dotato di questa infrastruttura; • Sistema di illuminazione: l’89% dei Comuni (pari a 32 aree PIP) dichiara di aver completato il sistema di illuminazione nell’intera area produttiva. Per quel che attiene alla dotazione dei servizi: la segnaletica relativa alla rete viaria risulta essere presente nel 67% delle aree monitorate (pari a 24), mentre quella relativa alla localizzazione delle imprese in sole 11 aree produttive (31%); poco diffusi i servizi offerti per garantire la sicurezza e la protezione delle aziende (videosorveglianza, vigilanza, controllo varchi, portierato). Passando all’analisi di ciascuno degli ambiti territoriali, nelle aree PIP del Marghine (Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Noragugume, Silanus) la maggior parte dei Comuni dichiara la presenza delle reti elettrica, idrica potabile, la copertura con la banda larga e le reti wireless, il sistema di depurazione delle 18 acque reflue, l’illuminazione e il servizio di ritiro e smaltimento differenziato dei rifiuti. L’unico servizio disponibile nella maggior parte delle aree PIP è riferito alla segnaletica dettagliata della rete viaria (tranne che nell’area PIP di Bortigali). L’area produttiva meno attraente è quella di Noragugume, sprovvista di una cabina 19 primaria Enel, di rete telematica e di una rete viaria interna messa in sicurezza. Sono da segnalare tuttavia ulteriori specifiche carenze, così come si evince dalla tabella che segue. Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP del Marghine Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Depurazione acque reflue Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche Indicazioni stradali Cartellonistica aziendale Videosorveglianza Birori SI SI SI SI SI SI SI SI Bolotana SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Borore SI SI SI SI SI SI SI SI Bortigali SI SI SI SI SI SI SI SI SI Altri Servizi SI Noragugume SI SI SI Silanus SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali Le aree PIP del Nuorese (Oliena, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana), secondo quanto dichiarato dai Comuni, sono caratterizzate dalla presenza ampiamente diffusa delle reti elettrica e idrica potabile (seppur sprovviste di infrastrutture per l’approvvigionamento e il trattamento delle acque industriali), del servizio di pulizia stradale e della raccolta e del trattamento differenziato dei rifiuti, di una rete viaria interna, con la relativa segnaletica per la localizzazione delle aziende, e di bretelle di collegamento con le principali strade provinciali. Eccezione fatta per Oniferi, gli agglomerati produttivi risultano essere dotati di un sistema di illuminazione. La copertura di una rete telematica con la possibilità di accesso alla linea ADSL viene invece dichiarata unicamente nelle aree di Orani, Orotelli e Ottana. Nei PIP di Oliena, Orotelli e Ottana viene inoltre segnalata la presenza di un impianto di depurazione delle acque reflue. Passando agli altri servizi, la segnaletica relativa alla rete viaria e alla localizzazione delle aziende risulta essere presente nella maggior parte delle aree produttive. Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP del Nuorese Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Approvvigionamento rete idrica industriale Depurazione acque reflue Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche Oliena SI SI Oniferi SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Orani SI SI Orotelli SI SI Ottana SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Videosorveglianza Antincendio SI SI Altri Servizi Indicazioni stradali Cartellonistica aziendale Altri servizi SI SI SI SI Pesa Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali Nelle aree PIP della Barbagia di Ollolai (Austis, Fonni, Gavoi, Mamoiada, Orgosolo, Ovodda) risultano essere presenti le infrastrutture relative alla cabina primaria ENEL (eccetto Fonni), alla rete idrica potabile, agli impianti di depurazione delle acque reflue (eccetto Orgosolo), al servizio di pulizia stradale e della raccolta dei rifiuti, al trattamento differenziato dei rifiuti (eccetto Orgosolo) e alla rete viaria interna, al sistema di illuminazione e alle reti telematiche (eccetto Gavoi). Nelle aree PIP delle Baronie (Budoni, Dorgali, Orosei, San Teodoro) è dichiarata la presenza delle infrastrutture relative alla cabina primaria ENEL, alla rete idrica potabile e industriale (eccetto Budoni), all’impianto di discarica (eccetto Budoni), al servizio di pulizia stradale e della raccolta dei rifiuti, al trattamento differenziato dei rifiuti (eccetto San Teodoro), alla rete viaria interna e alla connessione con SS e SP, al sistema di illuminazione e alle reti telematiche. Relativamente ad altri servizi primari e secondari, risultano essere presenti le indicazioni stradali e gli impianti di antincendio; la cartellonistica aziendale e mentre i trasporti pubblici e il servizio di vigilanza sono dichiarati dal comune di San Teodoro. 20 Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP della Barbagia di Ollolai 21 Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Depurazione acque reflue Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche Austis* SI Fonni SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Gavoi SI SI SI SI SI SI Mamoiada SI SI SI SI SI SI SI SI SI Altri Servizi Servizio postale Orgosolo SI SI SI SI SI SI SI Indicazioni stradali Nota: non disponibili i dati relativi al Comune di Ovodda *Nell’area PIP di Austis le opere di infrastrutturazione sono ancora in fase di realizzazione Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP di Baronie Budoni Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Approvvigionamento rete idrica industriale Discarica Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche SI SI SI SI SI SI SI San Teodoro SI SI SI SI SI SI SI SI SI Altri Servizi Indicazioni stradali Cartellonistica aziendale Antincendio Vigilanza Trasporti pubblici SI SI SI SI SI SI SI Nota: non disponibili i dati relativi alle aree PIP dei Comuni di Dorgali e Orosei Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali La dotazione infrastrutturale dichiarata delle aree PIP Ogliastrine (Bari Sardo, Ilbono, Lanusei, Loceri, Lotzorai, Osini, Talana, Tertenia, Tortolì, Ulassai, Villagrande) comprende le infrastrutture relative alla cabina primaria ENEL (eccetto Ilbono e Osini), la rete idrica potabile e industriale (eccetto Tertenia e Villagrande), l’impianto di depurazione di acque reflue (eccetto Villagrande), il servizio di pulizia stradale e della raccolta differenziata dei rifiuti (eccetto Villagrande), la rete viaria interna (eccetto Osini e Ilbono), il sistema di illuminazione e le reti telematiche (eccetto Osini e Villagrande). Relativamente ad altri servizi primari e secondari, risultano essere presenti le indicazioni stradali nelle aree di Ilbono, Lanusei, Talana e Tortolì. Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP dell’Ogliastra Ilbono Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Approvvigionamento rete idrica industriale Trattamento acque industriali Depurazione acque reflue Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche SI SI SI SI SI SI Pronto Soccorso Altri servizi Loceri SI SI Osini SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Altri Servizi SI Indicazioni stradali Lanusei SI SI SI Antincendio Trasporti pub. Mensa SI SI Videosorveglianza Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP dell’Ogliastra Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Approv. rete idrica industriale Trat. acque industriali Depurazione acque reflue Discarica Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche Talana SI SI Tertenia SI Tortolì SI SI SI Ulassai SI SI Villagrande SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Altri Servizi Indicazioni stradali Cartellonistica aziendale Antincendio Altri servizi SI SI SI SI SI SI Vigilanza Nota: non disponibili i dati relativi al Comune di Lotzorai e nell’area PIP di Bari Sardo sono in fase di ultimazione le opere di infrastrutturazione primaria Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali Nelle aree PIP del Sarcidano (Gergei, Laconi, Nuragus, Nurallao) le amministrazioni dichiarano la presenza di cabina primaria ENEL (eccetto Nuragus e Nurallao), la rete idrica potabile, il servizio di pulizia stradale e della raccolta differenziata dei rifiuti, la rete viaria interna e la connessione con le principali strade statali e provinciali, il sistema di illuminazione e le reti telematiche (eccetto Gergei). In tutte le aree produttive risultano presenti indicazioni stradali e cartellonistica per la visibilità aziendale (quest’ultima eccetto a Nuragus). 22 Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP del Sarcidano 23 Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Approvv. rete idrica industriale Depurazione acque reflue Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche Gergei SI SI Laconi SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Altri Servizi SI SI Indicazioni stradali Cartellonistica aziendale Nuragus Nurallao SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali Per le aree PIP di Atzara, Meana Sardo e Tonara i comuni dichiarano la presenza di infrastrutture relative alla depurazione di acque reflue, al servizio di pulizia stradale e del ritiro dei rifiuti, alla raccolta differenziata dei rifiuti, alla rete viaria interna, alla connessione con principali strade provinciali (eccetto Meana Sardo), alla cabina primaria Enel (eccetto Meana Sardo), alla rete idrica potabile (eccetto Atzara), al trattamento delle acque industriali (eccetto Meana Sardo), alle reti telematiche (eccetto Atzara). Le infrastrutture e i servizi presenti in altre aree PIP Cabina primaria ENEL Rete idrica potabile Approvv. rete idrica industriale Trattamento acque industriali Depurazione acque reflue Pulizia strade/Ritiro rifiuti Raccolta differenziata Rete viaria interna Connessione con SS e SP Illuminazione Reti telematiche Indicazioni stradali Cartellonistica aziendale Altri servizi Atzara SI Meana Sardo Sindia SI SI Tonara SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Altri Servizi SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Antincendio Pronto Soccorso Nota: non disponibili i dati relativi all’area PIP di Escolca e di Sorgono; in quest’ultima sono in fase di ultimazione le opere di infrastrutturazione primaria (come nell’area di Sindia) Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali LE AREE PIP DAL LATO DELLE IMPRESE Nel presente capitolo si illustreranno i principali risultati evidenziati della seconda fase di indagine che ha coinvolto un campione delle imprese insediate nelle Aree PIP presenti nei Comuni mappate. I dati raccolti con le interviste dirette degli imprenditori, nei periodi 2011-2012-2013, permetto di analizzare la percezione degli stessi sul livello qualitativo delle infrastrutture e dei servizi presenti nelle aree di riferimento. Seguono le tabelle riepilogative delle imprese intervistate per ciascuna area PIP che evidenziano la significatività del campione, pari al 67% delle imprese insediate. Imprese intervistate per area territoriale Numero imprese intervistate Area territoriale Numero Numero imprese insediate Valori Valori aree PIP assoluti percentuali coinvolte Ogliastra 67 33% 9 81 Marghine 39 19% 6 60 Nuorese 28 14% 4 38 Barbagia di Ollolai 20 10% 5 26 Baronie 20 10% 4 50 Sarcidano 18 9% 4 28 Altre 10 5% 3 18 Totale 202 100% 35 301 12 Campione imprese intervistate nelle aree PIP dell’Ogliastra Numero imprese intervistate Area PIP Lanusei Tertenia Tortolì Loceri Villagrande Ilbono Talana Ulassai Bari Sardo Osini Totale 12 Numero Imprese Valori Valori imprese intervistate/Imprese assoluti percentuali insediate insediate 16 15 8 7 7 6 4 3 1 67 23,9% 22,4% 11,9% 10,4% 10,4% 9,0% 6,0% 4,5% 1,5% 0,0% 100,0% 18 15 13 7 14 6 4 3 1 81 89% 100% 62% 100% 50% 100% 100% 100% 100% 83% Si ricorda che non hanno dato informazioni relative al numero delle imprese insediate gli Uffici competenti dei Comuni di Escolca, Lotzorai e Oliena. 24 Campione imprese intervistate nelle aree PIP del Marghine Numero imprese intervistate Area PIP 25 Bolotana Borore Bortigali Silanus Birori Noragugume Totale Numero Imprese Valori Valori imprese intervistate/Imprese assoluti percentuali insediate insediate 12 11 5 5 4 2 39 31% 28% 13% 13% 10% 5% 100% 21 17 7 7 6 2 60 57% 65% 71% 71% 67% 100% 65% Campione imprese intervistate nelle aree PIP del Nuorese Numero imprese intervistate Area PIP Oliena Orani Orotelli Ottana Oniferi Totale Numero Imprese Valori Valori imprese intervistate/Imprese assoluti percentuali insediate insediate 11 7 7 3 28 39% 25% 25% 11% 0% 100% n.d. 11 13 13 1 38 64% 54% 23% 0% Campione imprese intervistate nelle aree PIP della Barbagia di Ollolai Numero imprese intervistate Area PIP Fonni Mamoiada Ovodda Orgosolo Gavoi Totale Numero Imprese Valori Valori imprese intervistate/Imprese assoluti percentuali insediate insediate 7 7 3 2 1 20 35% 35% 15% 10% 5% 100% 7 7 5 3 4 26 100% 100% 43% 29% 14% 77% Campione imprese intervistate nelle aree PIP delle Baronie Numero imprese intervistate Numero Area PIP Budoni Dorgali Orosei San Teodoro Totale Imprese Valori Valori imprese intervistate/Imprese assoluti percentuali insediate insediate 8 5 5 2 20 40% 25% 25% 10% 100% 21 7 19 3 50 38% 71% 26% 67% 40% Campione imprese intervistate nelle aree PIP del Sarcidano Numero imprese intervistate Area PIP Nuragus Laconi Gergei Nurallao Totale Numero Imprese Valori Valori imprese intervistate/Imprese assoluti percentuali insediate insediate 7 5 4 2 18 39% 28% 22% 11% 100% 9 8 5 6 28 78% 63% 80% 33% 64% Campione imprese intervistate in altre aree PIP Numero imprese intervistate Area PIP Meana Sardo Tonara Atzara Totale Numero Imprese Valori Valori imprese intervistate/Imprese assoluti percentuali insediate insediate 7 2 1 10 70% 20% 10% 100% 12 4 2 18 58% 50% 50% 56% Per quanto riguarda la distribuzione delle imprese per settore produttivo, si può sostenere che le imprese si ripartiscono in ordine decrescente di peso nel seguente modo: attività del metalmeccanico (20%), imprese agroindustriali (17%) ed edili (14%); imprese attive nel commercio e nella riparazione di moto-autoveicoli e nella lavorazione del legno e sughero (11% ciascuno). Meno numerose le imprese commerciali (6%), quelle attive nella lavorazione del marmo e delle pietre (5%), le fornitrici di servizi di trasporto e magazzinaggio (4%) e le imprese impegnate nella lavorazione del vetro e della ceramica (2%). Per quanto riguarda il settore Altri (9%), nel dettaglio si specifica che comprende imprese appartenenti ai comparti: carta-grafico-editoria, chimico, tessile-conciario e servizi ricettivi e di ristorazione. 26 Distribuzione del campione di imprese per settore produttivo Macro settore produttivo 27 Valori assoluti Valori percentuali Metalmeccanico 41 20% Agroindustria 34 17% Costruzioni 29 14% Legno/Sughero 23 11% Commercio e riparazione moto-autoveicoli 22 11% Commercio 12 6% Marmo e pietre 10 5% Trasporti e magazzinaggio 8 4% Vetro/ceramica 4 2% Altri 19 9% Totale 202 100% 3.1 Il profilo delle imprese attive nelle aree PIP Di seguito verrà tracciato un profilo del campione delle imprese intervistate negli agglomerati per comprenderne le caratteristiche dimensionali, strutturali ed organizzative. Circa gli indicatori dimensionali relativi al fatturato e ai dipendenti, le attività insediate nelle aree produttive risultano caratterizzate da piccole dimensioni a conferma del fatto che le aree PIP nascono per favorire lo sviluppo di piccole imprese. Nel triennio 2011-2013 il 72,8% delle imprese intervistate ha registrato in media classi di fatturato comprese entro i 500.000 Euro, di cui il 54,0% non raggiunge i 250.000 Euro. L’8,4% delle imprese si colloca nella classe di fatturato da 500.001 a 1.000.000 Euro; il restante 10,4% degli imprenditori ha dichiarato di avere registrato un fatturato fino a 5.000.000 di Euro. Si evidenziano le imprese insediate nelle aree territoriali delle Baronie e di Barbagia di Ollolai per dimensioni maggiori rispetto alla media generale: in ciascun ambito territoriale il 55% delle imprese ha registrato un fatturato medio sino ai 500.000 Euro. Le imprese attive nelle aree PIP del Marghine sembrano caratterizzarsi per le dimensioni inferiori rispetto alla media: l’80% delle imprese insediate ha venduto per un valore inferiore ai 500.000 Euro. Passando al dato occupazionale, il numero medio di addetti, in generale, è pari a 5,2; in particolare sono presenti in media 3,0 titolari/soci e 2,2 addetti per lo più con mansioni impiegatizie. Si registrano varie differenze tra le macro aree territoriali. Nei Comuni di Atzara, Meana Sardo e Tonara sono più numerose le imprese di dimensioni maggiori: 9,1 il numero medio di addetti, compresi titolari/soci lavoratori. A conferma di quanto evidenziato circa la classe di fatturato, le aree in cui sono numericamente superiori le imprese di classe dimensionale maggiore sono Barbagia di Ollolai (6,9 addetti in media) e Baronie (6,8). Segue per dimensione l’area dell’Ogliastra (6,4). Le aree del Marghine e del Nuorese evidenziano la presenza di imprese con dimensioni ridotte: rispettivamente 4,0 e 3,9 il numero medio di addetti. Si è ritenuto opportuno delineare un profilo economico del campione delle imprese intervistate, prendendo in esame i principali indicatori delle performance aziendali, quali: il fatturato, gli ordini e le commesse, la redditività lorda, l’indebitamento complessivo rispetto al fatturato, la propensione agli investimenti e l’apertura delle imprese a mercati extraregionali, al fine di valutare la capacità di mercato dell’impresa e di capire come le stesse stiano affrontando l’attuale congiuntura economica sfavorevole, Il 39% delle imprese ha accusato, nel triennio 2011-2013, una flessione del fatturato attribuibile evidentemente al perdurare e aggravarsi della crisi economica e finanziaria avviata nel 2007 e, di conseguenza, alla riduzione della domanda per lo più locale di beni e servizi. Per contro, il 15% delle imprese ha visto crescere le vendite, mentre il 23% delle imprese è riuscito a mantenere stabile il livello del fatturato. La contrazione del fatturato è stata registrata in maggior misura dalle imprese insediate nelle aree territoriali del Nuorese e dell’Ogliastra: 54% ciascuno. Seguono le aree del Sarcidano (35%), del Marghine (31%) e altri comuni (30%) per numerosità di imprese che hanno registrato minori livelli di fatturato. Come è facile attendersi con un tale andamento delle vendite, nel triennio 20112013 la redditività lorda delle attività d’impresa ha subito un peggioramento per il 32% delle imprese monitorate; mentre solo il 9% ha registrato un incremento del margine operativo lordo. Si ha, quindi, una situazione di stabilità nel 21% dei casi. Le imprese che hanno maggiormente sofferto per un calo della redditività sono state quelle del nuorese (50%), dell’Ogliastria (48%) e del Sarcidano (41%). Di 28 contro, le imprese che hanno dichiarato un miglioramento della redditività sono quelle attive nelle aree PIP del Marghine (18%). I dati sugli ordini e le commesse in generale nel periodo 2011-2013 sono in linea con quanto si è visto circa fatturato e utile lordo, con la conferma di un numero 29 decisamente significativo di imprese che hanno registrato questi indicatori tendenzialmente in diminuzione (39%). Di contro, solo il 16% delle imprese ha ricevuto ordini in misura superiore per valore; nel 23% dei casi si sono confermati stabili. Nell’ambito dell’indagine si è cercato di approfondire anche l’osservazione della performance di un altro indicatore utile ad una più completa definizione del profilo economico dell’azienda: l’indebitamento complessivo rispetto al fatturato. Nel periodo considerato, in media il rapporto tra il livello di indebitamento e di fatturato desta alcune preoccupazioni: il numero di imprese con indebitamento in crescita (13%) è maggiore rispetto a quello delle imprese che lo hanno registrato in diminuzione (10%). La criticità sembra più significativa per le imprese ogliastrine: il 21% delle imprese ha incrementato il proprio livello di indebitamento, dato decisamente superiore al numero delle imprese con l’indicatore in calo (16%). È interessante segnalare che nel 43% dei casi (80% il dato relativo alla Barbagia di Ollolai) gli imprenditori intervistati hanno dichiarato di non essere a conoscenza dei dati richiesti. Tale assenza di informazioni è da attribuire, probabilmente, alla gestione manageriale tipica di imprese di piccole dimensioni, in cui l’imprenditore non è generalmente propenso a delegare e tende ad occuparsi di tutto, dedicando gran parte del suo tempo ad attività operative a discapito della programmazione dello sviluppo aziendale e di un controllo economico-finanziario maggiormente orientato a sviluppare piani strategici di crescita di medio e lungo termine. Proseguendo con l’analisi dei mercati di sbocco, emerge che l’82% delle imprese analizzate si rivolge esclusivamente al mercato locale, solo il 18% riesce ad operare, seppure con numerose difficoltà, su mercati extraregionali, approfittando delle opportunità date da altri mercati in cui si può registrare un qualche segnale di ripresa rispetto alla stagnazione del mercato interno. Tendenzialmente stazionario il numero (10%) delle imprese che hanno esteso a quello nazionale il proprio mercato, mentre il 9% opera anche sui mercati internazionali. Questi dati rappresentano il livello di difficoltà che le imprese si trovano ad affrontare nel voler estendere dere la propria presenza su mercati extraregionali che ovviamente comportano maggiori costi di trasporto e logistica e livelli superiori di competitività. In merito alla propensione all’export, le aree monitorate non presentano significative differenze fra loro, fatta eccezione per la Barbagia di Ollolai che testimonia una propensione all’export superiore alla media, pur insistendo comunque prevalentemente sul mercato regionale (70% le imprese che vendono esclusivamente nell’isola). Le imprese che vendono esclusivamente nel mercato sardo 0% 20% 40% 60% 80% Ogliastra Marghine 87% 79% 82% Nuorese Barbagia di Ollolai Baronie Sarcidano Altri PIP Totale 100% 70% 80% 89% 80% 82% Relativamente alla propensione sione a realizzare investimenti, a conferma del difficile ciclo economico, emerge la limitata propensione degli imprenditori a realizzare investimenti. Le imprese per ragioni di mancanza di disponibilità finanziarie interne e difficoltà di accesso la credito, per mancanza di risposte positive del mercato m termini di fatturato, non hanno risorse da poter investire in programmi di crescita, trovandosi di conseguenza costrette ad adottare un atteggiamento atteggiamento conservativo. Emerge comunque dall’indagine che alcune imprese hanno sviluppato piani di investimenti materiali nel triennio 2011-2013, 2011 in misura inferiore utilizzato capitale capit 30 proprio o prestiti bancari, la maggior parte usufruendo del sostegno sostegn di agevolazioni pubbliche. Circa le finalità degli investimenti materiali,, va sottolineato che gli imprenditori hanno investito soprattutto per ampliare ampliare la capacità produttiva (50%) (50 e il 37% lo ha 31 fatto per sostituire i macchinari, gli impianti e le attrezzature attrezzature con nuovi strumenti tecnologicamente nologicamente più avanzati. Le imprese che hanno realizzato investimenti nel triennio 2011-2013 2011 0% 20% 40% 28% 43% Nuorese 40% Barbagia di Ollolai Baronie Sarcidano 25% 39% 70% Altri PIP Totale 80% 39% Ogliastra Marghine 60% 38% In relazione alla situazione dei vari ambiti territoriali, ad aver investito in maggior numero sono le imprese delle aree attrezzate dei Comuni di Atzara, Meana Sardo e Tonara (70%), soprattutto per sviluppare ampliamenti (86%) ed effettuare sostituzioni senza innovazioni tecnologiche (29%). Seguono per numerosità le imprese del nuorese (43%), che hanno investito prevalentemente per portare avanti progetti di ampliamento della capacità produttiva (75%) e sostituire i macchinari, gli impianti e le attrezzature (42%) e quelle della Barbagia di Ollolai (40%) che hanno operato investimenti al fine di introdurre innovazioni di processo e di prodotto con l’inserimento in azienda di nuovi macchinari e attrezzature (25%), oltre che per interventi di ampliamento (38%). Di contro, le imprese più caute nello sviluppare investimenti si rivelano quelle attive nelle aree PIP dei territori del Marghine (28%) e delle Baronie (25%). 3.2 Valutazione delle infrastrutture e servizi da parte degli imprenditori Passiamo ora alla valutazione delle infrastrutture e dei servizi secondo la percezione del campione. In linea generale le principali ragioni per le quali gli imprenditori hanno deciso di insediarsi nelle Aree Pip sono la posizione, i collegamenti alle principali vie di comunicazione, la presenza di infrastrutture primarie, quali reti idriche ed elettriche, e la presenza di parcheggi. Le maggiori criticità - emerse dalle interviste - che minano la competitività e l’attrattività delle aree, concernono l’inadeguatezza delle indicazioni stradali, della rete viaria interna, della cartellonistica, delle reti telematiche, dell’illuminazione pubblica e l’irregolarità della raccolta e della gestione dei rifiuti. Nella quasi totalità delle aree è stata dichiarata l’assenza di servizi secondari quali: videosorveglianza, sistema antincendio, sistema di vigilanza collettiva. 32 L’ultima fase dell’indagine ha riguardato le valutazioni degli imprenditori in merito all’efficienza del modello gestionale in vigore nella loro area PIP e ha permesso di raccogliere le loro proposte di miglioramento al fine di favorire lo sviluppo 33 competitivo dell’azienda. Oltre la metà degli imprenditori auspicherebbe di essere maggiormente coinvolto dagli Amministratori locali nella progettazione delle infrastrutture e dei servizi indispensabili per l’area produttiva. Significativo il numero degli imprenditori che suggerisce la semplificazione degli iter burocratici per l’ottenimento di permessi e licenze; che propone l’adozione di norme certe relative al reale uso dei lotti e l’applicazione di controlli per verificare il rispetto delle stesse norme. Tra le altre proposte di miglioramento segnalate, indichiamo: incremento della superficie delle aree disponibili a destinazione industriale e artigianale, utilizzo di azioni correttive previste per il rispetto delle norme relative alla gestione dei lotti successivamente all’assegnazione, ricorso e utilizzo di fonti energetiche alternative, riduzione dei costi di insediamento. Di seguito si espongono in modo dettagliato i dati delle Aree PIP più significative. Gli imprenditori coinvolti nell’area PIP di Lanusei confermano la presenza di una cabina primaria per la fornitura elettrica e la fornitura idrica ad uso potabile. Non è garantita a livello consortile l’approvvigionamento e il trattamento dell’acqua industriale; due imprenditori utilizzano il depuratore comunale e gli altri due ricorrono privatamente al servizio di depurazione delle acque reflue. Tutti gli imprenditori hanno difficoltà ad accedere alla rete telematica di cui è dotata l’area produttiva. La maggior parte degli imprenditori coinvolti nell’area PIP di Lanusei (16 intervistati; 18 imprese insediate) considera l’insediamento favorevole per la posizione strategica e la facilità d’accesso (6 imprenditori). Tra i disservizi viene segnalata la carenza di sistema per la sicurezza e protezione delle aziende e di aree disponibili per il parcheggio e sosta. Per migliorare l’area di insediamento, gli imprenditori di Lanusei hanno dichiarato strategica la realizzazione della cartellonistica pubblicitaria relativa alla localizzazione delle imprese (15 imprenditori) e l’installazione di strumenti di videosorveglianza (8) e di vigilanza (5). Alcuni imprenditori hanno proposto la previsione di spazi espositivi promozionali dei prodotti e dei servizi offerti dalle imprese e l’efficientamento dei servizi di trasporti pubblici anche con un maggior numero di fermate . La maggior parte degli imprenditori (11) ritiene che le Amministrazioni comunali dovrebbero renderli maggiormente partecipi nella definizione delle infrastrutture primarie e dei servizi secondari. 34 Per quanto concerne Tertenia (intervistate tutte le 15 imprese insediate), gli imprenditori segnalano, tra i vantaggi per l’azienda derivanti dall’insediamento nel sito, il ritiro e il trattamento dei rifiuti (10), la posizione favorevole per la logistica e la facilità a raggiungere le principali vie di comunicazione (8) e la fornitura elettrica (7). Relativamente agli standard di infrastrutturazione, gli imprenditori coinvolti valutano decisamente necessario che l’area produttiva di Tertenia venga dotata di un’adeguata segnaletica relativa alla rete viaria interna e di una cartellonistica aziendale che aiuti a localizzare agevolmente le imprese. L’attivazione di adeguati sistemi di sicurezza e di protezione dell’azienda, quali la videosorveglianza (10), la vigilanza (8) e il controllo varchi (6) - attualmente non presenti nell’area - è considerata dagli imprenditori oramai urgente e indispensabile. Al fine di favorire lo sviluppo delle aziende, si rende necessario l’ampliamento dell’area, con la messa a disposizione di un numero superiore di lotti. È inoltre segnalata l’esigenza di poter disporre di spazi espositivi e promozionali (6), per favorire le opportunità di business tra le imprese presenti nell’agglomerato produttivo e con le altre imprese esterne. Incoraggiati a fare proposte operative all’Amministrazione locale competente, la maggioranza degli imprenditori (14) dichiara di vorrebbe essere maggiormente coinvolto nella progettazione delle infrastrutture e dei servizi dell’area produttiva; auspica l’adozione di norme certe relative all’uso dei lotti assegnati (12) e l’applicazione di controlli per verificare il rispetto delle stesse (13). Numerose anche le proposte di utilizzo di fonti energetiche alternative e le richieste di semplificazione delle procedure per il rilascio di autorizzazioni (9 ciascuno). Sulla base delle valutazioni fornite dagli imprenditori attivi nell’area PIP di Tortolì (8 intervistati; 13 imprese insediate), i principali vantaggi derivanti dall’insediamento in quest’area sono rappresentati dall’approvvigionamento idrico ad uso sia potabile che industriale (5) e dalla dotazione delle infrastrutture elettriche (4). Alcuni segnalano tuttavia la necessità di potenziare la rete elettrica in media e alta tensione; il sistema di depurazione delle acque reflue e le reti telematiche - auspicando di poter usufruire di una copertura wi-fi diffusa ed essere presto connessi alla rete in fibra ottica. Gli imprenditori valutano per loro sfavorevoli la posizione logistica e la rete viaria (5), la carenza di servizi per le aziende e la lontananza dai principali fornitori e 35 committenti (4). È stata sottolineata dagli imprenditori intervistati la necessità di attivare sistemi di sicurezza e protezione aziendale con strumenti di videosorveglianza (6) e vigilanza (6), di migliorare l’accesso all’area con adeguate vie di connessione con SS e SP (5), di predisporre una completa e chiara cartellonistica che agevoli l’individuazione delle aziende (4), attivare una mensa o un punto di ristoro (4) e collocare indicazioni stradali dettagliate che permettano di raggiungere l’area (3). Per migliorare la vivibilità dell’area produttiva, gli imprenditori suggeriscono all’Amministrazione competente di definire norme che regolino la gestione dei lotti assegnati (7), di prevedere e applicare controlli e azioni correttive per assicurare il rispetto delle norme in vigore (6), di adottare iter procedurali semplificati per la concessione di autorizzazioni (5) e, infine, di facilitare il ricorso a fonti energetiche sostenibili (4). Gli imprenditori intervistati nell’area PIP di Villagrande (7 su 14 imprese insediate) evidenziano la situazione fortemente critica in cui versa l’agglomerato produttivo. La rete elettrica ed idrica risultano del tutto inadeguate alle esigenze aziendali; il depuratore non è in funzione; la rete viaria di accesso all’area si trova in condizioni tali da non essere praticabile dai mezzi pesanti che dovrebbero consegnare le materie prime e ritirare i prodotti finiti delle aziende. Gli imprenditori hanno spesso dovuto procedere a proprie spese alla riparazione delle strade, per non rimanere isolati e dover sospendere la produzione. Sono inoltre assenti le infrastrutture per la rete telematica. Per quanto concerne la sicurezza e la protezione dell’azienda, tutti gli imprenditori intervistati sollecitano, come intervento necessario per la crescita aziendale, l’attivazione di sistemi di videosorveglianza. Tra le altre richieste, si evidenzia la necessità di procedere all’installazione della cartellonistica aziendale e il perfezionamento dell’impianto di illuminazione . Da parte degli imprenditori coinvolti presenti nell’area PIP di Loceri (intervistate tutte le 7 imprese insediate) non sono state evidenziate significative criticità in merito alle infrastrutture primarie, al sistema di depurazione di acque reflue, alla disponibilità di accedere all’ADSL, alla gestione della raccolta e del trattamento dei rifiuti, alla manutenzione delle strade principali e secondarie della rete interna e di accesso all’area e al sistema di illuminazione. Risultano particolarmente soddisfacenti le infrastrutture idriche (6 imprenditori) e quelle elettriche oltre che la facilità di accesso all’area e la rete viaria interna (5 ciascuno). L’unica criticità è legata alla cartellonistica aziendale poco chiara, che non agevola l’individuazione delle imprese, e sulla quale gli imprenditori auspicano un rapido intervento. Per rendere maggiormente attraente l’area produttiva, gli imprenditori coinvolti nell’indagine suggeriscono all’Amministrazione competente l’incremento della superficie delle aree disponibili a destinazione industriale e artigianale (6), di modificare il modello organizzativo a partire dal loro coinvolgimento nella progettazione delle infrastrutture e servizi (5), di introdurre regole certe relative all’utilizzo dei lotti assegnati (4). I punti di forza dell’area PIP di Ilbono, secondo gli imprenditori intervistati (sono stati coinvolti nell’indagine tutti e 6 gli imprenditori insediati) sono per lo più legati alla posizione favorevole e alla facilità d’accesso all’area e alla possibilità di stringere collaborazioni e partnership tra aziende. È particolarmente sentita la necessità di intervenire per mettere in sicurezza la rete viaria interna; potenziare il sistema di depurazione delle acque reflue e la rete telematica; predisporre una segnaletica aziendale e stradale chiara e completa, e attivare sistemi di videosorveglianza a protezione delle aziende insediate. Tra le proposte operative rivolte all’Amministrazione comunale, gli imprenditori di Ilbono manifestano il desiderio di essere maggiormente partecipi nella definizione delle infrastrutture primarie e dei servizi secondari da attivare nell’area PIP; la necessità di definire norme certe per la gestione dei lotti e l’applicazione di azioni correttive e di controlli che garantiscono il rispetto delle stesse (6). Numerosi inoltre gli imprenditori che sollecitano l’incremento della superficie delle aree disponibili a destinazione industriale e artigianale (4). Per quanto riguarda l’area produttiva di Bolotana (12 intervistati; 21 imprese insediate), da parte degli imprenditori insediati non sono state evidenziate significative criticità: 8 imprenditori coinvolti dichiarano che non esistono svantaggi particolari derivanti dall’insediamento nell’area. Tra i principali motivi che rendono vantaggioso l’insediamento, 8 imprenditori segnalano la posizione strategica per la logistica e la facilità di accesso all’area. 36 Altro vantaggio, seppur sottolineato da 3 soli imprenditori, è rappresentato dall’opportunità di avviare e/o consolidare collaborazioni commerciali e produttive con altre aziende. Al fine di migliorare la vivibilità dell’area PIP, alcuni imprenditori chiedono che venga allargata la superficie disponibile per ampliamenti e nuovi insediamenti e 37 che vengano assegnati i lotti liberi. Ritengono inoltre necessario che si intervenga per superare i disservizi derivati dall’inadeguatezza della segnaletica relativa alla localizzazione delle aziende e alla rete viaria, e dall’assenza di impianti di videosorveglianza e di vigilanza. Circa le proposte di modifica del modello organizzativo e di gestione adottato dall’Amministrazione locale, alcuni imprenditori richiedono di essere maggiormente coinvolti nell’individuazione della dotazione infrastrutturale e dei servizi dell’area (5) e altri sollecitano procedure più semplificate e veloci per ottenere permessi e licenze (4). Nessun imprenditore contattato intende al momento rilocalizzarsi altrove, pur avendone la possibilità. I punti di forza dell’area PIP di Borore, secondo gli imprenditori coinvolti nell’indagine (11 intervistati su 17 imprese insediate), sono strettamente correlati alla posizione favorevole per la logistica e alla facilità a raggiungere le principali vie di comunicazione (8 intervistati), alla disponibilità di aree destinate a parcheggi pubblici, alla sosta di tir/camion e agli spazi di lavoro (7). Per quanto riguarda le infrastrutture primarie e i servizi non presenti nell’area PIP ma che gli imprenditori valutano necessari per favorire lo sviluppo competitivo della propria azienda, fra coloro che hanno voluto fare delle indicazioni, si segnala la richiesta di porre rimedio ai numerosi disservizi causati dalla carenza di servizi che garantiscono la sicurezza e la protezione dell’azienda, quali la videosorveglianza (8) e la vigilanza (7). La loro maggiore partecipazione nella scelta della tipologia e della modalità di fruizione delle infrastrutture e di servizi è l’unico suggerimento che alcuni imprenditori (8) hanno avanzato all’Amministrazione locale per migliorare la governance dell’agglomerato produttivo. L’attrattività dell’area PIP di Bortigali (5 intervistati; 7 imprese insediate) sembra derivare, sulla base delle valutazioni fornite dagli imprenditori coinvolti, dalla facilità di accesso all’area e dalla posizione favorevole per la logistica (5 imprenditori), dall’efficienza delle infrastrutture elettriche e dall’ambiente ordinato e pulito dovuto al regolare ritiro di rifiuti (4) e, infine, dall’approvvigionamento idrico ad uso sia potabile che industriale (3). Tra le criticità segnalate troviamo l’assenza nell’area di una rete telematica efficiente, di sistemi che assicurino sicurezza e protezione alle aziende e di una copertura della rete gas. 38 I principali disservizi in merito ai quali gli imprenditori richiedono un intervento urgente riguardano le carenze della cartellonistica aziendale (3) e della segnaletica viaria (2) e, infine, l’attivazione di sistemi di vigilanza (2). Qualche imprenditore promuove anche il funzionamento del sistema di trasporti pubblici e il rifacimento del manto stradale. Tra le proposte rivolte all’Amministrazione di Bortigali, alcuni imprenditori intervistati (3) manifestano l’esigenza di una loro maggiore partecipazione nella programmazione delle infrastrutture e servizi disponibili nell’area, della definizione di norme per regolare la gestione dei lotti assegnati, della previsione e dell’applicazione di controlli e azioni correttive del rispetto delle norme in vigore e della creazione di condizioni per l’utilizzo di fonti energetiche alternative. Sulla base delle dichiarazioni fornite dagli imprenditori presenti nell’area (5 intervistati; 7 imprese insediate), l’area PIP di Silanus risulta essere vantaggiosa per la posizione favorevole, la facilità d’accesso all’area, le opportunità di stringere collaborazioni e partnership tra aziende (5 imprenditori) e la vicinanza ai propri clienti e fornitori (2). L’assenza di sistemi di sicurezza e protezione dell’azienda - quali videosorveglianza, vigilanza, antincendio e altri - è stata evidenziata come principale svantaggio dell’insediamento nell’area da parte di 3 imprenditori. Gran parte degli imprenditori intervistati (4) dichiara di risentire delle criticità derivanti dall’attuale sistema di indicazioni stradale e dall’assenza di cartellonistica aziendale; criticità per le quali si evidenzia la necessità di porre rimedio in tempi celeri. Due imprenditori sottolineano come problematicità da risolvere quanto prima i disservizi legati al cattivo funzionamento delle reti telematiche. Tra le proposte di modifica del modello organizzativo che gli imprenditori hanno sentito di rivolgere all’Amministrazione comunale, si segnala la richiesta di un loro maggior coinvolgimento nella progettazione delle infrastrutture primarie e dei servizi secondari e la riduzione dei costi di insediamento nell’area (3 ciascuno), la possibilità di far utilizzare energia derivante da fonti sostenibili e la semplificazione delle procedure burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenza (2 ciascuno). Gli imprenditori insediati nell’area produttiva di Oliena (11 imprese intervistate; non è disponibile il numero di imprese insediate) sembrano in linea generale 39 soddisfatti e si sentono avvantaggiati per la posizione favorevole e la facilità di accesso all’area (9), per la raccolta e il trattamento dei rifiuti (8 ciascuno), per le principali infrastrutture primarie inerenti le forniture elettrica e idrica. Alcuni avvertono tuttavia l’esigenza di un potenziamento della rete elettrica e di un rifacimento della linea telefonica. Auspicano inoltre che possa essere diffusa una copertura wi-fi sul territorio di Oliena e su tutto il territorio regionale. Tra le infrastrutture e i servizi assenti che si ritengono necessari per promuovere lo sviluppo aziendale, gli imprenditori insediati segnalano l’esigenza di installare sistemi di sicurezza quale la videosorveglianza (7), la vigilanza (6) e l’antincendio (4), la realizzazione della cartellonistica per la corretta segnalazione della rete viaria interna (9) e della localizzazione delle imprese insediate (7). Stimolati a fare proposte operative all’Amministrazione di Oliena per rendere maggiormente attraente l’area produttiva, gli imprenditori intervistati suggeriscono di modificare il modello organizzativo, in maniera che essi possano essere maggiormente coinvolti nell’individuazione della tipologia di infrastrutture e servizi (8), di introdurre regole relative al reale utilizzo dei lotti assegnati e di adottare interventi di controllo per la corretta applicazione delle stesse regole (7). Circa la metà degli imprenditori propone anche la semplificazione delle procedure burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenze e la creazione di condizioni per l’utilizzo di fonti alternative per l’approvvigionamento energetico. Tutti gli imprenditori coinvolti e insediati nell’area PIP di Orani (7 intervistati; 11 imprese insediate) sembrano particolarmente soddisfatti per i vantaggi derivanti dalla facilità di accesso all’area e dalla posizione favorevole per la logistica (7). Alcuni (4) individuano nella possibilità di avviare e/o consolidare collaborazioni commerciali e produttive con altre imprese - favorita dalla vicinanza di più attività concentrate nelle aree PIP - uno dei principali vantaggi dell’essere insediati nell’agglomerato produttivo, insieme alla disponibilità di aree dedicate al parcheggio pubblico, alla sosta di tir e camion ed al deposito – valutata molto positivamente rispetto agli angusti spazi e alle limitazioni che i centri urbani sono in grado di offrire alle aziende che decidano di operarvi. La maggior parte degli imprenditori (5) non ha evidenziato significative criticità legate all’insediamento nell’area produttiva. Gli imprenditori sembrano abbastanza soddisfatti di tutte le infrastrutture primarie disponibili nell’area; eccezion fatta per una minoranza che lamenta un cattivo funzionamento delle reti wireless e della banda larga. Per quanto riguarda i servizi secondari assenti, che gli imprenditori considerano invece prioritari per lo sviluppo competitivo della propria azienda, viene citata l’installazione di sistemi di sicurezza e protezione per l’impresa, quali la videosorveglianza (4) e la vigilanza (3). Sempre al fine di migliorare la vivibilità dell’area in cui sono insediati, alcuni imprenditori propongono all’Amministrazione locale di ridurre i costi di insediamento (5), modificare il modello organizzativo, aumentando il loro grado di coinvolgimento nella progettazione delle infrastrutture e dei servizi (4) e di incrementare la superficie disponibile da assegnare alle imprese (3). Dalle dichiarazioni degli imprenditori intervistati nell’area PIP di Orotelli, (7 su 13 imprese insediate) i vantaggi offerti dall’agglomerato produttivo sono per lo più connessi alla posizione favorevole per la logistica e all’agevole collegamento con le principali vie di comunicazione (6 imprenditori); in misura più limitata viene citata la presenza di aree destinate a parcheggi/deposito/spazi di lavoro (4) e alla possibilità di avviare processi di collaborazione con le altre aziende insediate (3). Tra gli svantaggi derivanti dall’insediamento nell’area, gli imprenditori segnalano l’irregolarità della raccolta e della gestione dei rifiuti e l’inadeguatezza dei sistemi di videosorveglianza e vigilanza. Incoraggiati a fare proposte operative all’Amministrazione comunale per rendere maggiormente attraente l’area produttiva, tutti gli imprenditori intervistati consigliano di modificare il modello organizzativo, prevedendo un maggior coinvolgimento delle aziende nell’individuazione della tipologia di infrastrutture e servizi da sviluppare nell’area. Nell’area di Fonni (intervistate tutte le 7 imprese insediate), gli imprenditori non hanno evidenziato particolari esigenze di miglioramento relative all’approvvigionamento della corrente elettrica, alla fornitura idrica e al sistema depurativo delle acque reflue. La rete telematica sembra coprire oramai quasi interamente tutti i lotti dell’area PIP, anche se alcuni imprenditori segnalano la necessità di un potenziamento della 40 stessa, per consentire una fruizione più soddisfacente, e auspicano di poter presto essere collegati dalla fibra ottica. Le aziende sembrano essere globalmente soddisfatte dal servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti: hanno infatti la possibilità di utilizzare una discarica e un termovalorizzatore situati a poca distanza dall’area produttiva. 41 Passando alla rete viaria interna e al sistema di illuminazione, non vengono evidenziate significative criticità; l’illuminazione nella zona di ingresso dell’area potrebbe invece essere potenziata. Fra coloro che hanno sottolineato particolari problematicità, si evidenziano 3 imprenditori che hanno manifestato la necessità di implementare il sistema di sicurezza e protezione dell’azienda con impianti di videosorveglianza e antincendio e di realizzare una cartellonistica pubblicitaria che segnali chiaramente la localizzazione delle aziende insediate. Sulla base delle dichiarazioni fornite dagli imprenditori coinvolti, i principali vantaggi derivanti dall’insediamento nell’area PIP di Mamoiada (intervistate tutte le 7 imprese insediate) sono rappresentati dalla posizione favorevole per la logistica e dalla facilità a raggiungere le principali vie di comunicazione (5 imprenditori). È inoltre indicata, seppur in misura minore, la presenza di aree destinate a parcheggi/sosta di tir/camion o a deposito o ad altri spazi di lavoro e alle opportunità di collaborazione tra le aziende insediate. Tra gli imprenditori intervistati che hanno voluto evidenziare gli svantaggi derivanti dall’essere insediati nell’area produttiva di Mamoiada, il disservizio più sentito risulta essere l’irregolarità della raccolta e della gestione dei rifiuti e l’inadeguatezza dei sistemi di videosorveglianza e vigilanza. La proposta operativa che gli imprenditori interessati hanno voluto fare all’Amministrazione comunale, al fine di migliorare la governance dell’area produttiva, è quella di coinvolgerli maggiormente nei processi decisionali e nelle scelte di ampliamento dei lotti da assegnare alle imprese. Alcune considerazioni sull’area PIP di Ovodda in cui l’ente gestore non garantisce la fornitura elettrica, l’approvvigionamento idrico ad uso potabile e industriale e il servizio di depurazione delle acque reflue. Nell’area produttiva manca una rete telematica. Emergono pertanto significative criticità relative al funzionamento del sistema di illuminazione, della raccolta dei rifiuti e della messa a sicurezza della rete viaria. Anche in questo sito, sono assenti sistemi di videosorveglianza. Sulla base delle valutazioni degli imprenditori contattati (8 intervistati su 21 imprese insediate), l’area PIP di Budoni risulta essere vantaggiosa per la posizione favorevole e la facilità d’accesso all’area; per la convenienza – in termini di costi e quantità erogate – del servizio di approvvigionamento idrico e di fornitura elettrica (3). Per quel che concerne gli svantaggi, 4 imprenditori rendono manifesta la loro insoddisfazione per la scarsa disponibilità di servizi secondari. Se, relativamente alle infrastrutture primarie, non emergono richieste di interventi di miglioramento particolari da parte degli imprenditori, in merito ai servizi secondari alcuni imprenditori fanno esplicita richiesta dell’attivazione non più rinviabile di impianti di videosorveglianza (6) e di vigilanza (3). Tra le proposte di miglioramento avanzate dagli imprenditori segnaliamo la riduzione dei costi di insediamento nell’area, la semplificazione delle procedure burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenza e l’applicazione di controlli delle regole di gestione in vigore (3 ciascuno). Nell’area PIP di Dorgali, gli imprenditori intervistati (5; 7 imprese insediate) evidenziano una generale insoddisfazione per l’inefficienza e inadeguatezza rispetto alle loro esigenze delle opere di urbanizzazione primaria. Alcuni imprenditori lamentano frequenti sbalzi di tensione della fornitura elettrica e l’insufficienza della fornitura di acqua potabile. Nell’area non è previsto l’approvvigionamento e la fornitura di acqua industriale e non è ancora stato messo in funzione il depuratore di acque reflue. Sulla base delle dichiarazioni degli intervistati, gli interventi prioritari da porre in essere per migliorare la vivibilità dell’area riguardano l’attivazione della rete a banda larga e wireless, l’installazione della cartellonistica che segnali la localizzazione delle aziende e l’impianto di illuminazione (3 ciascuno). Anche in questo caso, l’installazione di un sistema di videosorveglianza è stato indicato dagli imprenditori (4) come intervento prioritario e necessario per la crescita aziendale. 42 Nell’agglomerato produttivo di Orosei, gli imprenditori intervistati (5 su 19 imprese insediate) lamentano l’inadeguatezza della fornitura idrica, l’assenza di reti telematiche, la necessità di interventi di manutenzione sulla rete viaria e della messa in sicurezza delle strade che collegano l’area con i principali assi provinciali e statali. Sono inoltre ritenuti indispensabili la realizzazione della 43 cartellonistica aziendale (3); l’attivazione di un sistema di videosorveglianza (3) e la predisposizione di una rete a banda larga e di reti wireless. Gli imprenditori coinvolti dell’area PIP di Nuragus (7 intervistati su 9 imprese insediate) individuano nell’ampia disponibilità di aree destinate a parcheggi o manovre di tir/camion e ad altri spazi di lavoro, oltre che nella posizione favorevole e nella facilità d’accesso all’area, i principali vantaggi derivanti dall’essere insediati nell’agglomerato produttivo per le aziende. Dal lato degli svantaggi, alcuni imprenditori evidenziano la loro insoddisfazione relativa alla raccolta e alla gestione dei rifiuti e la insufficiente presenza di infrastrutture tecnologiche. Gli imprenditori sono globalmente soddisfatti dalla dotazione di infrastrutture primarie dell’area, sebbene alcuni segnalino l’esigenza di potenziare l’illuminazione e le reti telematiche e telefoniche. Coloro che hanno voluto segnalare proposte di miglioramento per quel che attiene all’organizzazione generale dell’area produttiva, hanno suggerito una semplificazione delle procedure burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenze e un maggiore coinvolgimento delle aziende nella progettazione delle infrastrutture e servizi dedicati alle imprese (3 ciascuno). La maggior parte degli imprenditori insediati nell’area PIP di Laconi (5 intervistati su 8 imprese insediate) trae vantaggio dalla disponibilità di aree riservate a parcheggi/sosta o manovra di mezzi pesanti e dall’efficienza dell’approvvigionamento idrico e della fornitura elettrica (2). Non emergono specifiche criticità. Solo due imprenditori evidenziano alcune problematicità relativamente al sistema di illuminazione e alla raccolta e al trattamento dei rifiuti. Sulla base delle valutazioni degli imprenditori coinvolti nell’indagine (7 intervistati; 12 imprese insediate), l’area PIP di Meana Sardo risulta essere vantaggiosa per la posizione favorevole; la facilità d’accesso all’area e la disponibilità di aree riservate a parcheggi/manovre/spazi di lavoro (3 ciascuno). Di contro, vengono industriale/artigianale giudicate disponibili come per insufficienti ampliamenti le aziendali; aree ad inadeguata uso la cartellonistica aziendale; poco agevole l’accesso alle principali bretelle di collegamento con le strade provinciali. Altri disservizi riguardano l’assenza di sistemi a garanzia della sicurezza e protezione delle aziende (videosorveglianza e vigilanza). Tra le proposte di miglioramento dell’organizzazione generale dell’area produttiva avanzate dagli imprenditori, è opportuno evidenziare i suggerimenti per il maggiore coinvolgimento degli imprenditori nella governance (5), l’incremento di aree a disposizione e la semplificazione delle procedure burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenza (3 ciascuno). 44 3. CONSIDERAZIONI FINALI Il Progetto A.L.I. trova la sua ragione funzionale nella forte convinzione che la realizzazione di insediamenti produttivi pianificati di iniziativa pubblica, fra i quali a pieno titolo le aree PIP, possa contribuire in maniera decisiva sia a sostenere la 45 riqualificazione e lo sviluppo competitivo delle imprese industriali e artigiane sia a razionalizzare il processo di localizzazione e rilocalizzazione delle stesse. La sfida, piuttosto ambiziosa, è quella di individuare le concrete modalità normative e operative con cui i “vantaggi potenziali” dell’insediamento delle imprese nelle aree infrastrutturate si traducano in “vantaggi effettivi” per il sistema produttivo. Come emerso anche nella prima edizione del Progetto in riferimento alle imprese insediate nelle aree industriali, l’osservazione diretta ha evidenziato nel complesso un elemento di preoccupazione circa la capacità competitiva delle imprese insediate nelle aree produttive, in particolare per quanto riguarda il loro posizionamento strategico sui vari mercati, che tenderà evidentemente a compromettere almeno in parte le possibilità di crescita del tessuto produttivo locale e regionale; questo soprattutto in presenza di una domanda interna sostanzialmente stagnante in cui le opportunità oltremare diventano determinanti per una ripresa più veloce capace di stimolare diverse forme di innovazione. La limitata capacità competitiva delle imprese localizzate nelle aree attrezzate deriva da gravi carenze strutturali delle stesse imprese (la ridottissima dimensione media e l’inadeguata strutturazione), dalla loro ridotta propensione a innovare i propri prodotti, i processi produttivi e il modello di business, dalla scarsa cultura e pratica manageriale e dalla ridotta tendenza a consorziarsi per agire in una logica di filiera produttiva o anche solo commerciale in fase di approvvigionamento o di promozione e vendita. Le problematiche interne alle aziende non rappresentano l’unico fattore frenante della capacità competitiva delle imprese insediate nelle aree PIP; anche l’ambiente in cui operano presenta oggettive criticità non tanto sul versante delle infrastrutture di urbanizzazione primarie (forniture elettriche ed idriche ad uso potabile e industriale) o degli aspetti logistici (come di contro si può riscontrare nelle aree industriali), ma soprattutto sul versante di servizi secondari offerti che possono supportare maggiormente le imprese nell’adozione di nuove strategie competitive. Infatti, gli imprenditori sembrano consapevoli dei vantaggi derivanti dal loro insediamento nell’area produttiva per la posizione favorevole per la logistica e la vicinanza a clienti e fornitori e dalla facilità a raggiungere le principali vie di comunicazione e dalla presenza di aree riservate a parcheggi, depositi o ad altri spazi di lavoro. Nello stesso tempo, gli imprenditori lamentano l’assenza di servizi secondari che causa un incremento dei costi aziendali: sistemi di sicurezza e protezione dell’azienda, cartellonistica aziendale ed altri e in alcuni casi l’assenza di reti telefoniche e telematiche. ciascuno). Si evidenzia una forte esigenza da parte degli imprenditori che l’offerta di servizi disponibili nelle aree di insediamento sia più ampia e diversificata. I servizi devono essere pensati e realizzati con riferimento ad ambiti territoriali di più vasta scala, anche al fine di consentire alle imprese di conseguire le indispensabili economie di scala. L’impressione generale è che le aree produttive così come sono state concepite non siano convenienti da un punto di vista economico né attraenti in quanto non propongono servizi che possano favorire uno sviluppo competitivo delle imprese insediate. Sarebbe forse auspicabile definire un nuovo modello di organizzazione della gestione delle aree produttive che comprenda molteplici forme di cooperazione con le imprese e individui i loro fabbisogni (come viene ampiamente sottolineato dagli stessi imprenditori). Gli imprenditori interessati dalle aree produttive manifestano la necessità di un rapido processo di progettazione (che veda il loro maggiore coinvolgimento) e realizzazione di servizi destinati a soddisfare le esigenze delle imprese nell’insediamento e finalizzati al contenimento dei costi di localizzazione. 46
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