RELAZIONE AREE PIP 17.04 _1_

Indice
1
Introduzione
pag. 2
1. I Piani per l’Insediamento Produttivo. I riferimenti normativi
pag. 3
2. I PIP nelle aree di competenza della CCIAA di Nuoro
pag. 10
2.1 La regolamentazione della concessione delle aree attrezzate
pag. 10
2.2 Quadro generale delle aree PIP
pag. 16
2.3 Lo stato di infrastrutturazione delle aree PIP
pag. 17
3 Le aree PIP dal lato delle imprese insediate
pag. 24
3.1 Il profilo delle imprese attive nelle aree PIP
pag. 27
3.2 Valutazione delle infrastrutture e servizi da parte delle imprese
pag. 32
4 Considerazioni finali
pag. 45
Allegato statistico
pag. 47
INTRODUZIONE
Il presente Rapporto ha l’intento di delineare un quadro aggiornato della situazione
attuale delle aree PIP comunali di competenza della Camera di Commercio di
Nuoro.
2
In particolare, si presentano i principali risultati di un importante lavoro di indagine
realizzato dalla CONFAPI Sardegna Nuoro-Ogliastra e dalla Confindustria
Sardegna Centrale in tre edizioni (2011-2012-2013) del Progetto A.L.I. – Area
Locator Impresa - realizzato nell’ambito dei programmi annuali di attività della
CCIAA di Nuoro.
Al fine di tracciare un quadro quanto più completo possibile del territorio di
riferimento, in una prima fase dell’indagine, sono stati coinvolti direttamente i
referenti degli Uffici comunali competenti della gestione dei PIP, per individuare,
con la loro collaborazione, quali opere infrastrutturali e quali servizi primari e
secondari siano messi a disposizione delle imprese in ciascun agglomerato
produttivo. La seconda fase del lavoro di ricerca è proseguita poi con la rilevazione
sul campo, mediante l’intervista di un campione di imprenditori insediati, volta ad
approfondire quali bisogni aziendali trovino soddisfazione nelle dotazioni
infrastrutturali presenti e nella fruizione dei servizi disponibili nei PIP mappati, e
quali rimangano invece inappagati. È stato inoltre chiesto agli imprenditori di
proporre suggerimenti utili per migliorare in generale la vivibilità delle aree.
Il Progetto è un efficace strumento di marketing territoriale, che valorizza le aree
destinate all’insediamento delle realtà imprenditoriali locali, anche grazie alla
piattaforma web dedicata (www.alicamcom.nu.it) di facile consultazione. Sul
portale web è stato inoltre predisposto uno spazio pubblicitario gratuito dedicato a
ciascuna impresa insediata nelle aree di riferimento, al fine di presentarne le
attività e dare loro la maggiore visibilità possibile.
Nell’allegato statistico sono riportati in forma tabellare tutti i risultati dell’indagine,
avviata nel 2011 e conclusa nel mese di febbraio 2014.
1. I PIANI PER L’INSEDIAMENTO PRODUTTIVO (PIP).
I RIFERIMENTI NORMATIVI
Il Piano per l’Insediamento Produttivo (PIP) è uno strumento di pianificazione
urbanistica attuativa attribuito alle Amministrazioni Comunali al fine di garantire
3
un’organica e coordinata pianificazione delle aree destinate al sistema produttivo
dal Piano Regolatore Generale (aree D).
I PIP, istituti dall’art. 27 della Legge 865/71, rappresentano la risposta all’esigenza
ampiamente diffusa in Italia durante gli anni Settanta di normare la predisposizione
di strumenti per la pianificazione delle aree da destinare ad insediamenti produttivi,
necessità derivante dallo sviluppo industriale e dalla crescita economica che ha
caratterizzato quel periodo.
Fino alla Legge Urbanistica Nazionale (LUN) 1150/1942, in Italia non esistevano
strumenti idonei alla istituzione di zone industriali1: una discreta quantità di zone
industriali veniva realizzata sulla base di Piani Regolatori redatti con “leggi speciali”
e di Piani speciali delle zone industriali. Si trattava di interventi finalizzati a
consentire la localizzazione di impianti industriali nell’adiacenza di alcune aree
urbane, derivanti dalle intenzioni delle grandi aziende che manifestavano la volontà
di insediarsi in ambito urbano.
Lo zoning2 della LUN 1150/1942 ha stabilito che in sede di formazione di Piano
Regolatore Generale (PRG) debbano essere individuate le aree da destinare
all’insediamento di attività produttive, secondo la predisposizione di Piani
Particolareggiati (PP).
Nel 1967, la Legge Ponte3 ha perimetrato le aree interessate dalla previsione di
insediamento di attività produttive come zona omogenea D, assoggettandole a
1
Secondo l’accezione più diffusa, per “zona industriale” si intende una porzione del territorio
destinata ad accogliere delle attività produttive, nel rispetto di parametri e criteri insediativi dettati da
leggi oppure dalle norme di uno strumento urbanistico.
2
Lo zoning è uno dei più diffusi e importanti strumenti di disciplina dello sviluppo urbano, che
consiste, essenzialmente, nel vincolare l'uso del suolo a destinazioni prefissate (residenza, industria,
commercio ecc.), specificate nel Piano Regolatore, di cui costituisce l’ossatura insieme alle
disposizioni sulla viabilità e sulle attrezzature. Sotto l'aspetto tecnico, la zonizzazione è anzitutto
intesa al contatto delle densità urbane e quindi della distribuzione demografica degli insediamenti nel
territorio; in secondo luogo essa mira a costituire la trama strutturale e quindi il sostegno logico della
forma urbana. Questi scopi, tuttavia, sono difficilmente raggiungibili con la zonizzazione, che
l'esperienza ha dimostrato strumento imperfetto. Per questo la zonizzazione, anche se tutt'ora
largamente impiegata, è ritenuta strumento superato, ove non sia sorretta da altri accorgimenti.
3
La Legge Ponte (Legge n. 765 del 6 agosto 1967) avrebbe dovuto finalmente consentire sostanziali
mutamenti nella politica urbanistica italiana poiché stabiliva la demolizione per le opere eseguite
senza licenza edilizia o in modo difforme da questa, il rilascio della licenza solo se l’area fosse già
servita da opere di urbanizzazione e il subordinamento delle nuove lottizzazioni alla stipulazione di
specifici standard edilizi e urbanistici. Ben presto emersero le difficoltà di redigere i
PP a causa della bassa redditività delle attività produttive che rendeva poco
remunerativa la realizzazione di aree industriali e quindi improbabile la
collaborazione
degli
operatori
privati
nella
realizzazione
delle
opere
di
urbanizzazione.
4
Con la “Legge per la casa” (L. 865 del 22 ottobre 1971, modificata poi dalla legge
449/97)
si
introduce
così
nel
quadro
legislativo
il
PIP,
consentendo
all’Amministrazione Comunale di pianificare in maniera organica gli insediamenti
produttivi attuando le previsioni del PRG, di regolare l’attività edificatoria nell’area
interessata e di consentire l’espropriazione delle aree necessarie.
Ogni singola Amministrazione Comunale ha la facoltà (strumento non obbligatorio)
di individuare delle aree all’interno del proprio territorio, corrispondenti ai criteri
dettati dal Piano Regolatore Generale (PRG) e alle normative di urbanistica
generale sulle “zone industriali”, in grado di ospitare attività artigianali, industriali,
commerciali e turistiche. Le aree così classificate come idonee vengono
espropriate dal Comune e suddivise in lotti che successivamente sono riceduti agli
operatori mediante la cessione in proprietà o la concessione del diritto di
superficie4 a prezzi in genere inferiori rispetto a quelli di mercato, al fine di
incoraggiare la localizzazione di nuove attività produttive.
A loro volta gli imprenditori insediati devono sottostare alle convenzioni che
disciplinano i rapporti e gli obblighi nei confronti dell’Amministrazione nella
progettazione e realizzazione degli interventi edilizi che costituiscono i fabbricati
con cui realizzino effettivamente la propria impresa.
I PIP possono essere progettati per accogliere o solo attività monotematiche
(artigianali, industriali, commerciali e turistiche) oppure un insieme di attività.
Il PIP, quindi, nasce con duplice obiettivo: oltre ad assicurare un ordinato sviluppo
urbanistico della zona ove dovranno sorgere nuovi insediamenti produttivi o
dovranno trovare sistemazione quelli già esistenti attuando le previsioni contenute
nel PRG, al PIP viene riconosciuta l’importante funzione di strumento di politica
economica di stimolo all’espansione industriale e al rilancio dell’attività produttiva e
una convenzione tra privati e Comune. Fissava, inoltre, consistenti limitazioni all’edificazione in quei
Comuni ancora sprovvisti di strumenti urbanistici.
4
Il diritto di superficie è il diritto ad usufruire del diritto di edificare ma non della proprietà dei suoli.
alla creazione di nuove opportunità di lavoro offrendo alle imprese ad un prezzo
politico le aree occorrenti per il loro impianto e la loro espansione.
Ne consegue che, nell’individuazione delle aree da inserire in un PIP, nonché nella
sua adozione ed approvazione, l’ente locale gode della più ampia discrezionalità
con l’unico limite della non irragionevolezza o arbitrarietà della scelta e della
5
adeguata motivazione sull’idoneità del piano ad apportare ricchezza per l’intero
sistema economico sociale.
Ciò significa che, in conformità ai principi di ragionevolezza e buona
amministrazione, l’Amministrazione comunale ha l’obbligo di presentare una
adeguata motivazione, con uno studio sullo sviluppo economico dell’area
produttiva interessata, basata su una valutazione documentata del fabbisogno di
aree da vincolare e, successivamente, da espropriare per consentire gli
insediamenti previsti.
Il
PIP
deve
quindi
rispondere,
anche
sotto
il
profilo
del
suo
dimensionamento, a reali ed accertate esigenze economico-sociali e
produttive, oltre che a concrete prospettive di utilizzazione, desumibili da
apposita indagine.
Circa l’iter procedurale del PIP, i Comuni, singolarmente o costituiti in consorzio
in
caso
di
Comuni
limitrofi,
devono
chiedere
l’espressa
autorizzazione
all’Assessorato degli Enti locali, finanze e urbanistica della Regione Sardegna, che
per legge può negare l’autorizzazione nel caso di zone non correttamente
pianificate, localizzate o dimensionate. Una volta ottenuta la necessaria
autorizzazione, si procede con l’adozione del PIP da parte del Consiglio Comunale
e con il successivo deposito presso la Segreteria Comunale per un periodo di 10
giorni con avviso di avvenuto deposito all’Albo Pretorio. Nei 20 giorni successivi i
privati interessati possono presentare eventuali opposizioni. Il Consiglio Comunale
approva il PIP per decreto con le varianti al Piano in caso di accoglimento delle
osservazioni presentate. L’approvazione finale spetta alla Giunta Regionale con
apposita delibera e relativa pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale.
Il PIP approvato ha efficacia per 10 anni, trascorsi i quali le sue previsioni perdono
ogni validità; tuttavia restano validi a tempo indeterminato i suoi contenuti normativi
e regolamentari riguardanti l’attività edilizia, che essendo di dettaglio e
specificazione delle previsioni di PRG, ne diventano parte integrante e integrativa.
Decorsi i 10 anni, le Amministrazioni comunali possono procedere con la
redazione di un altro PIP.
Il progetto del PIP deve indicare:
• la rete stradale e la delimitazione degli spazi da destinare ad opere o impianti
di pubblico interesse
• la suddivisione in lotti e la loro utilizzazione
• l’ubicazione, la tipologia e le modalità costruttive dei vari edifici
• la relazione di spesa e gli elenchi catastali delle proprietà comprese nel piano.
Una volta approvato, il PIP riceve attuazione con l’acquisizione da parte
dell’Amministrazione Comunale dei territori interessati, solitamente mediante
esproprio con cessione bonaria e con la realizzazione da parte dell’ente pubblico
delle opere di urbanizzazione primaria5 e secondaria.
Le aree espropriate sono cedute per una quantità non superiore al 50% in
proprietà; il resto conserva il diritto di superficie. In entrambi i casi la cessione è
subordinata a una convenzione tra Comune e destinatari.
In caso di cessione delle aree in proprietà, la convenzione deve stabilire:
• il prezzo di vendita, pari al costo di acquisizione, maggiorato degli oneri di
urbanizzazione
• le caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzare
• i termini di inizio e di ultimazione degli edifici.
In caso di cessione di diritto di superficie, la convenzione deve stabilire:
• il costo della concessione
• le caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzare
• i termini di inizio e di ultimazione degli edifici
• i criteri per la determinazione del corrispettivo, in caso di rinnovo della
concessione.
La cessione in diritto di superficie agli Enti pubblici per la realizzazione di impianti e
servizi è gratuita e a tempo indeterminato. In tutti gli altri casi, la cessione è
onerosa e ha durata compresa fra 60 e 99 anni.
5
Per “infrastrutture primarie” si intendono opere di viabilità interna e di raccordo con quella esterna,
di smaltimento delle acque meteoriche e reflue e di costruzione dei relativi impianti di depurazione,
approvvigionamento, adduzione e distribuzione idrica, costruzione degli impianti di telecomunicazione
e di quelli di alimentazione e distribuzione elettrica e di altre fonti energetiche.
6
Ai sensi dell’art. 7, comma 44 della LR 3 del 5 marzo 2008, modificato dall’art.2
della LR 3 del 7 agosto 2009, la Regione Sardegna può concedere sovvenzioni
a favore dei Comuni, delle loro Associazioni e Unioni per la realizzazione di
infrastrutture nelle aree destinate alle attività produttive, economiche e
commerciali6 al fine di migliorarne il grado di attrattività e qualificandone il
7
contesto ambientale.
Gli enti possono presentare la domanda di sovvenzione previo avviso pubblicato
dall’Assessorato dell’Industria.
Sulla base delle direttive approvate con DGR n. 56/77 del 29 dicembre 20097 gli
enti locali interessati possono richiedere le sovvenzioni per le seguenti tipologie di
intervento:
• completamento e/o potenziamento di aree PIP già esistenti
• ampliamento di aree PIP già esistenti, a condizione che nel PIP comunale sia
stato assegnato almeno l’80% dei lotti disponibili
• realizzazione di nuove aree per gli insediamenti produttivi, a condizione che
sia stato assegnato almeno l’80% dei lotti disponibili nei PIP dei Comuni
limitrofi entro una distanza di 15 km considerando il percorso su strada
• riqualificazione e/o adeguamento delle aree PIP già esistenti ai nuovi standard
normativi in materia di security e tutela ambientale nella prospettiva della
realizzazione di “aree ecologicamente attrezzate8.
In particolare, le opere per le quali gli enti comunali possono richiedere le
sovvenzioni sono:
• opere di urbanizzazione primaria
• spazi di verde attrezzato, idonei ad attenuare gli impatti ambientali
• infrastrutture per una gestione integrata e in sicurezza dei rifiuti, realizzate in
funzione della tipologia e del grado di pericolosità del rifiuto conferito,
predisposte in base ai fabbisogni delle imprese insediate
• realizzazione di depuratori
• interventi infrastrutturali di riconversione a favorire, nei PIP già esistenti, il
frazionamento delle aree, al fine di destinare le stesse a più aziende.
6
Il relativo programma di spesa è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore
competente in materia di industria.
7
Con la DGR n 56/77 del 29 dicembre 2009 vengono abrogate le direttive approvate con la DGR n.
20/14 del 1 aprile 2008.
8
Per “area ecologicamente attrezzata” si intende un’area produttiva, dotata di infrastrutture e sistemi,
rispondenti a standard di qualità superiori alla norma, necessari per garantire la tutela della salute,
della sicurezza e dell’ambiente secondo una logica volta a prevenire l’inquinamento.
Circa i requisiti di ammissibilità, possono partecipare gli enti locali che:
• hanno adottato in maniera definitiva il PIP; sono ammessi anche i PIP
sovracomunali, qualora sia stato adottato il relativo PUC
• hanno ultimato gli interventi nei PIP già esistenti precedentemente finanziati,
rendicontati e collaudati
• assicurano il cofinanziamento nella misura minima del 10%
8
• appaltano i lavori previsti in progetto entro 6 mesi dalla comunicazione di
ammissione del provvedimento di delega per la realizzazione dell’opera.
La selezione delle domande per l’assegnazione delle risorse, al fine di garantire un
uso ottimale delle risorse destinate e di consentire ad un più ampio numero di enti
di beneficiare della sovvenzione, si basa sui seguenti criteri di valutazione degli
interventi da finanziare:
1) utilizzo, nell’ambito del Progetto, di tecniche finalizzate al risparmio
energetico
e
ambientale,
all’antinquinamento
con
particolare
luminoso,
riferimento
alla
a
riduzione
depuratori
dell’impatto
a
servizio
dell’insediamento produttivo, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla
realizzazione di spazi di verde attrezzato, ad infrastrutture per una gestione
integrata e in sicurezza dei rifiuti (punti 2)
2) realizzazione di aree ecologicamente attrezzate (punti 2)
3) maggiore percentuale di cofinanziamento comunale:
•
percentuale di cofinanziamento dall’11% al 25%: punti 1
•
percentuale di cofinanziamento dal 26% al 49%: punti 2
•
percentuale di cofinanziamento maggiore del 50%: punti 3
4) stato di avanzamento della progettazione (fase definitiva: punti 1; esecutiva:
punti 2)
5) strategicità logistica e/o portuale (punti 1)
6) livello di saturazione dell’area in caso di interventi di completamento,
ampliamento e riqualificazione. Nell’ipotesi di interventi di ampliamento si
tiene conto anche del più elevato rapporto percentuale tra il numero delle
istanze di assegnazione pervenute e il numero dei lotti da urbanizzare.
In caso di realizzazione di nuove aree, la valutazione è in funzione della
percentuale di saturazione delle aree PIP dei Comuni limitrofi. Qualora detti
Comuni presentino percentuali di saturazione diverse tra loro si prende come
riferimento la media delle stesse (percentuale di saturazione maggiore del
50%: punti 1)
7) realizzazione di PIP sovracomunali (punti 1).
Considerata la grave crisi economica che investe i territori della Sardegna con
ripercussioni drastiche sull’occupazione, nell’ultimo avviso9 per la richiesta di
sovvenzioni a favore dei Comuni per la l’implementazione dell’infrastrutturazione
9
dei PIP, oltre ai succitati criteri, è stato introdotto un ulteriore criterio di selezione
relativo al tasso di disoccupazione comunale risultante dal SIL della Regione
Sardegna. In particolare: punti 0,50 per i Comuni con un tasso di disoccupazione10
superiore al valore della disoccupazione media regionale e non oltre il 45% dello
stesso valore; punti 1,00 per i Comuni con un tasso di disoccupazione superiore al
45% (DGR 38/18 del 18/09/2012).
Inoltre, si riconosce una ulteriore premialità pari a 2 punti in favore degli Enti che
presentano progetti esecutivi immediatamente cantierabili.
Negli ultimi anni le risorse finora erogate non sono state di importo
sufficientemente adeguato alle necessità, pur tuttavia hanno consentito di
soddisfare parte del fabbisogno di infrastrutture necessarie per l’insediamento delle
piccole imprese.
Con la DGR 38/18 del 18/09/2012, la Regione ha destinato risorse pari a 7 mln di
euro così ripartite: 1 mln di euro per l’anno 2012, 3 mln di euro per l’anno 2013 e i
restanti 3 mln di euro per l’anno 2014.
Lo stanziamento delle risorse previste per il 2014 sono state confermate dalla
Legge Finanziaria 201411.
9
Le domande di sovvenzione dovevano essere inviate all’Assessorato dell’Industria entro il 2
novembre 2012.
10
Tasso di disoccupazione è calcolato come rapporto tra il totale degli iscritti ai Centri dei Sil (la
somma di disoccupati e inoccupati) alla data del 31 agosto 2012 e la popolazione residente in età
lavorativa (15-64 anni).
11
Legge regionale 15 gennaio 2014, n.7 recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale della Regione.
2. I PIP NELLE AREE DI COMPETENZA DELLA CCIAA DI NUORO
Come anticipato nell’introduzione, il Progetto ha mappato tutte le aree PIP attive
nel
territorio
ricadente
nella
circoscrizione
della
CCIAA
di
Nuoro.
Complessivamente, nei tre anni di indagine, sono stati contattati 100 Comuni e,
sulla base delle indicazioni ricevute dagli Uffici comunali competenti risultano
essere 42 i Comuni che hanno attivato un’area PIP. Tra queste, nelle aree di
Austis, Sindia e di Sorgono le imprese non si sono ancora potute insediare perché
le opere di urbanizzazione primaria devono ancora essere ultimate.
In particolare, nella prima edizione, realizzata nel 2011, sono state indagate le aree
PIP dei Comuni di Dorgali, Fonni, Lanusei, Orosei, Ovodda e Villagrande.
Nella seconda edizione del 2012, sono state esaminate le restanti aree PIP attivate
nei Comuni delle Province di Nuoro e Ogliastra e nell’ultima edizione 2013 la
mappatura è stata completata con le aree PIP di: Budoni, Gergei, Laconi, Nuragus,
Nurallao, San Teodoro, sempre ricadenti nella Circoscrizione della CCIAA di Nuoro
ma appartenenti ad altre Province.
Al fine di una migliore comprensione dei risultati, si rende noto che, per le aree PIP
di Escolca, Lotzorai e Ovodda, i referenti comunali non hanno reso disponibili le
informazioni.
2.1 La regolamentazione della concessione delle aree attrezzate
L’analisi dei regolamenti comunali relativi alla cessione delle aree messi a
disposizione da gran parte delle Amministrazioni comunali non evidenzia particolari
differenze nella gestione amministrativa delle aree PIP e nella definizione dei criteri
di assegnazione dei lotti, della tipologia dei beneficiari e delle modalità di
pagamento.
Le aree attrezzate disponibili nei PIP sono prevalentemente destinate a piccole
imprese industriali e artigianali, appartenenti ad attività di tipo produttivo quali
manifatturiero, costruzioni, installazioni, commercio all’ingrosso, magazzinodeposito; limitati sono i casi di insediamento di imprese commerciali e di servizi.
10
In generale le aree disponibili vengono cedute per il 50% in proprietà e il
restante 50% in diritto di superficie. Unica differenza è stata registrata ad Orani,
che prevede le percentuali di cessione rispettivamente pari a 48% e a 52%. La
durata del diritto di superficie, rinnovabile su richiesta del concessionario, è
prevista dai 50 ai 99 anni.
11
Nel caso di cessione delle aree con diritto di superficie a Enti Pubblici o a imprese
a prevalente partecipazione pubblica, il diritto stesso è concesso a tempo
indeterminato per la realizzazione di impianti o servizi pubblici occorrenti nella
zona delimitata.
Il regolamento del Comune di Oliena prevede la concessione delle aree a tempo
indeterminato, oltre che agli Enti pubblici, anche alle cooperative per la
realizzazione di impianti necessari per la lavorazione e trasformazione dei prodotti
conferiti dai soci (allevatori, viticoltori, olivicoltori).
Si differenziano dalla norma generale i Comuni di Gavoi, Birori e Oniferi le cui aree
disponibili vengono cedute totalmente in proprietà.
Dai regolamenti è emerso che, in generale, il corrispettivo viene pagato dal
concessionario in due rate: il 50% all’atto della stipula del contratto e il 50%
entro 12 o 24 mesi dal pagamento della prima rata. In questo caso, alcuni
Comuni richiedono al concessionario, a garanzia dell’esatto adempimento, una
polizza fideiussoria a favore dell’Amministrazione pubblica (vedi Birori, Bolotana,
Oliena, Orani, Osini).
In alcuni casi, il pagamento viene dilazionato: il regolamento dell’area PIP di Atzara
prevede 8 rate semestrali di uguale importo; quello del Comune di Bortigali
prevede 5 rate annuali di uguale importo.
Circa l’area di Oniferi il pagamento avviene in tre rate: il 20% del corrispettivo va
versato contestualmente alla comunicazione di accettazione dell’area da parte
dell’assegnatario, una seconda rata pari al 40% del corrispettivo va versata
contestualmente alla stipula del contratto e il saldo finale (40%) viene versato
prima del ritiro della concessione edilizia.
La dilazione del pagamento prevista per l’area PIP di Osini è la seguente: 30%
all’atto del rilascio della Concessione edilizia, 30% entro 12 mesi e 30% entro 24
mesi dal pagamento della prima rata, il restante 10% viene versato all’atto della
stipula del contratto di cessione dell’area o di cessione del diritto di superficie.
Altro caso di modalità di pagamento è costituito dall’area PIP di Oliena, in cui è
prevista una diversa rateizzazione del pagamento a seconda che si tratti di
cessione delle aree in proprietà o in diritto di superficie. Nel primo caso, il
concessionario deve versare il 40% a titolo di acconto prima della stipula della
convenzione e il restante 60% in quattro rate semestrali entro due anni dalla data
di stipula della convenzione. Nel secondo caso, a titolo d’acconto, alla stipula della
convenzione si versa il 20% dell’importo complessivo e il restante 80% in sei rate
semestrali dalla stipula della convenzione.
12
In alcuni casi, è prevista per l’assegnatario la possibilità di avvalersi di forme
particolari di acquisto mediante operazioni di leasing immobiliare, a condizione che
le stesse siano finalizzate esclusivamente all’acquisto dell’area e/o alla
realizzazione su quest’ultima delle strutture di insediamento e di tutte le opere
annesse (Oniferi, Oliena).
In generale, il corrispettivo di cessione delle aree è determinato dalla incidenza dei
costi riferiti a metro cubo edificabile sulla base dei costi direttamente sostenuti e da
sostenere da parte dell’Amministrazione comunale per l’acquisizione delle aree e
per la realizzazione delle opere di urbanizzazione.
I proventi derivanti dalla vendita delle aree, acquisite con i contributi regionali,
saranno riutilizzati per la realizzazione di opere ed interventi a favore dell’area PIP.
In generale, nell’assegnazione delle aree viene data precedenza agli Enti pubblici
ed imprese a prevalente partecipazione statale, nell’ambito di programmi già
approvati dal CIPE; seguono i proprietari delle aree espropriate purché operino nei
settori industriali e artigianali; infine, tutti gli altri imprenditori economici con priorità
per quelli residenti (aree PIP di Birori, Ilbono, Loceri, Orani).
In alcuni casi, il regolamento specifica precisi criteri per l’assegnazione delle aree.
Nel regolamento della cessione dell’area PIP di Gavoi viene data precedenza ai
proprietari delle aree espropriate purché titolari di imprese industriali e artigianali
ammesse. Le rimanenti aree disponibili sono assegnate mediante la formazione di
una graduatoria sulla base dei seguenti criteri: avvio di una nuova attività (maggior
punteggio); attività ubicate all’interno di centri abitati; attività giudicate rumorose e
insalubri ubicate all’interno dei centri abitati (falegnameria, marmeria, officina
fabbro ecc.); sfratto esecutivo; società e cooperative giovanili; locale dichiarato
inagibile; conduzione in locazione dell’attuale sede dell’attività; attività non presenti
nel territorio. A parità di punteggio si tende a privilegiare gli operatori esercenti
l’attività nel Comune di riferimento.
Nell’area PIP di Bolotana, invece, la formazione di una graduatoria degli
assegnatari si basa sui seguenti criteri: attività consorziali e cooperative residenti e
non residenti (4 punti); residenza locale, avviata procedura di richiesta di sgombero
del locale e sfratto esecutivo (ciascuno 3 punti); artigiani locali che hanno iniziato
l’attività e sono privi di spazi (2 punti); attività giudicate rumorose e ubicate
13
all’interno del “perimetro edificato” (1,5 punti); attività ubicate al centro abitato e
residenti in Bolotana e locale dichiarato inagibile per residenti (1 punto ciascuno);
avvio nuova attività, ogni unità di lavoro occupata al momento della domanda, ogni
altra unità lavoro prevista nel nuovo insediamento (1 punto ciascuno e valido per
per residenti e non residenti).
A parità di punteggio, sono previste le seguenti clausole preferenziali: conduzione
in locazione dell’attuale sede dell’attività e appartenenza alla fascia anagrafica
compresa tra i 18 e 40 anni.
In caso di ulteriore parità, prevale la maggiore anzianità di servizio.
Nell’area PIP di Orani, al fine di consentire la formazione di una graduatoria degli
assegnatari, si prendono in considerazione i seguenti criteri: attività giudicate
rumorose, insalubri e pericolose ubicate all’interno del “perimetro edificato” (4
punti); operatori residenti; sfratto esecutivo e locale dichiarato inagibile; artigiani
che hanno iniziato l’attività e sono privi di spazi (3 punti ciascuno); attività
consorziali e cooperative (2,5 punti); avviata procedura di richiesta di sgombero del
locale da parte del proprietario antecedente da almeno un mese alla data della
pubblicazione del bando (2 punti); attività ubicate al centro abitato e residenti;
locale dichiarato non idoneo da Autorità competente; conduzione in locazione
dell’attuale sede dell’attività; inizio prima nuova attività da non più di sei mesi dalla
data di presentazione della domanda per residenti e non residenti (1 punto
ciascuno).
A parità di punteggio, è preferenziale l’appartenenza alla fascia anagrafica
compresa tra i 18 e 35 anni. In caso di ulteriore parità, prevale la maggiore
anzianità di attività. Segue la valutazione del criterio della residenza anagrafica, di
almeno uno dei titolari, nel comune da più lungo periodo.
Nell’area PIP di Osini, i criteri individuati per la formazione di una graduatoria degli
assegnatari sono i seguenti: attività consorziali e cooperative (4 punti); residenza
locale, avviata procedura di richiesta di sgombero del locale, sfratto esecutivo
(ciascuno 3 punti); attività ubicate all’interno del centro abitato; locale dichiarato
inagibile; per ogni unità di lavoro occupata al momento della domanda; inizio
nuova attività, per ogni altra unità lavoro prevista nel nuovo insediamento (1 punto
ciascuno).
A parità di punteggio, sono previste le seguenti clausole preferenziali: conduzione
in locazione dell’attuale sede dell’attività e appartenenza alla fascia anagrafica
compresa tra i 18 e 35 anni.
In caso di ulteriore parità, prevale la maggiore anzianità di servizio. Segue la
valutazione del criterio della residenza anagrafica, di almeno uno dei titolari, nel
comune da più lungo periodo.
Circa gli oneri a carico del concessionario, l’impresa deve destinare l’area alle
finalità indicate nell’atto di concessione, non apportare modifiche che non abbiano
avuto il necessario benestare del Comune, rispettare in fase esecutiva le
prescrizioni della concessione edilizia, avviare e/o effettuare il trasferimento
completo dell’attività produttiva preesistente nel centro abitato, entro un termine
perentorio (si parla da due a tre anni nei diversi regolamenti) dall’assegnazione
definitiva dell’area (in caso di giuste e documentate motivazioni il termine può
essere prorogato), non cedere a terzi l’immobile senza che sia preventivamente
intervenuta l’autorizzazione del Comune e senza che il subentrante abbia rilasciato
apposita dichiarazione scritta nella quale si dichiara disposta ad accettare, senza
condizione alcuna, le norme del regolamento in vigore.
Previa autorizzazione dell’Amministrazione comunale, il fabbricato costruito
sull’area potrà essere ceduto in locazione; il canone annuo non può essere
superiore al 3% (5% nel caso di Osini) del valore dell’immobile determinato dal
Comune o accertato mediante idonea documentazione fiscale dei costi sostenuti
per la realizzazione dell’immobile.
Gli immobili non possono essere alienati o locati nei primi cinque anni
dall’assegnazione dell’area se non in presenza di gravi, sopravvenuti e
documentati motivi.
Le opere di urbanizzazione primaria dei PIP sono realizzate esclusivamente a cura
dell’Amministrazione comunale; di contro le spese per gli allacciamenti alla rete
idrica,
fognaria,
elettrica
e
delle
altre
utenze
fanno
carico
all’impresa
concessionaria.
Nella maggioranza dei casi, si vieta esplicitamente la realizzazione di locali
destinati ad uso di civile abitazione. In alcuni casi, viene esplicitamente consentita
14
la costruzione di un alloggio di servizio, custodia, guardiania quale corredo
necessario dell’attività ammessa (vedi il Comune di Talana).
I requisiti per partecipare al bando di concessione richiesti alle imprese, con sede
legale nell’ambito del territorio comunale, sono l’iscrizione al Registro delle imprese
15
presso la CCIAA e l’iscrizione all’Albo delle imprese artigiane o nel registro delle
imprese industriali.
Circa la documentazione richiesta, le imprese devono presentare la domanda
corredata da una relazione tecnico-economica descrittiva dell’intervento riferita in
particolare alla dimensione dell’attività che si intende svolgere al fine di valutare la
congruità
della
superficie
richiesta,
dal
programma
di
realizzazione
dell’insediamento, dall’attestazione che la sede dell’attività viene svolta in locali
inagibili, inidonei o insufficienti, dalla dichiarazione rilasciata da un tecnico abilitato
attestante che si tratta di attività rumorosa, insalubre e molesta, dalla copia del
decreto ingiuntivo di sfratto o altra documentazione attestante l’esistenza di un
avviato procedimento di sgombero dei locali.
2.2 Quadro generale delle aree PIP
Il Rapporto presenta i principali risultati del monitoraggio delle aree PIP attivate nei
comuni di competenza della CCIAA di Nuoro.
La metodologia seguita nell’indagine ha previsto in una prima fase la raccolta
presso gli Uffici comunali competenti dei seguenti dati: superfici dell’agglomerato
produttivo (disponibile ed occupata); numero di aziende in attività, distinte per
settore economico; numero di addetti; costi di insediamento; infrastrutture e servizi
primari presenti; norme di gestione delle aree; modalità di concertazione con gli
imprenditori insediati eventualmente adoperata. La parzialità dei dati forniti da
parte di alcuni Comuni non ha tuttavia consentito di delineare un quadro completo
delle Aree. Si segnala inoltre che i comuni di Escolca, Lotzorai, Orosei, Ovodda,
non hanno trasmesso alcuna delle suddette informazioni.
Sulla base dei dati trasmessi dalle Amministrazioni comunali, le aree PIP con il
maggior numero di aziende attive sono quelle di Bolotana e Budoni: in ciascun
agglomerato produttivo sono operative attualmente 21 aziende (non è stato reso
disponibile dai Comuni il numero di addetti occupati).
Seguono le aree produttive di Orosei (19 aziende insediate), Lanusei, che ospita
18 aziende per un’occupazione pari a 44 unità e Borore, in cui sono attive 17
aziende (non disponibili i dati sugli occupati complessivi nelle aree di Orosei e
Borore).
Le aree ogliastrine di Tertenia e di Villagrande comprendono 15 e 14 aziende
rispettivamente (nessun dato utile sugli occupati); nelle aree di Orotelli, Ottana e
Tortolì sono insediate 13 imprese (in quest’ultima sono occupati 62 lavoratori).
Nell’agglomerato di Meana Sardo sono attive 12 aziende, in cui sono presenti 69
tra lavoratori dipendenti e collaboratori e in quello di Orani risultano insediate 11
aziende che occupano in tutto 75 lavoratori.
In tutte le altre aree produttive è presente un numero di imprese inferiore a 10
(Nuragus: 9; Laconi: 8; Bortigali, Fonni, Loceri, Mamoiada, Silanus, Dorgali: 7
ciascuno; Nurallao, Birori, Ilbono: 6; Gergei e Ovodda: 5; Gavoi, Talana, Tonara: 4;
Orgosolo, San Teodoro, Ulassai: 3; Atzara, Noragugume: 2; Bari Sardo, Oniferi: 1).
Non è disponibile l’informazione relativa al numero di aziende insediate e di
occupati complessivi per le aree di Escolca, Lotzorai e Oliena.
16
2.3 Lo stato di infrastrutturazione delle aree PIP
Al fine di individuare i punti di forza e le criticità delle aree PIP, l’analisi è
proseguita
con
l’intento
di
tracciare
un quadro
complessivo
dell’offerta
infrastrutturale di tipo primario disponibile nelle aree monitorate, in un’ottica
17
puramente quantitativa sulla base delle informazioni oggettivamente rese
disponibili dagli Uffici comunali competenti della gestione dei PIP.
Tali dati verranno illustrati per macro aree territoriali, aggregando i Comuni dotati di
PIP nel modo seguente:
•
Marghine: Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Noragugume, Silanus
•
Nuorese: Oliena, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana
•
Barbagia di Ollolai: Austis, Fonni, Gavoi, Mamoiada, Orgosolo
•
Baronie: Budoni, San Teodoro
•
Sarcidano: Gergei, Laconi, Nuragus, Nurallao
•
Ogliastra: Bari Sardo, Ilbono, Lanusei, Loceri, Osini, Talana, Tertenia,
Tortolì, Ulassai, Villagrande
•
Altre aree: Atzara, Meana Sardo, Sindia, Tonara
La percezione degli imprenditori insediati relativamente alla vivibilità e alla qualità
delle Aree PIP verrà invece, nei capitoli successivi, illustrata con un focus specifico
dedicato singolarmente ai principali agglomerati produttivi.
Per una migliore comprensione dei risultati del lavoro, si ricorda che le
Amministrazioni comunali di Austis e Sindia stanno ancora ultimando le opere di
infrastrutturazione primaria nelle aree destinate al PIP.
Dalle Amministrazioni comunali di Bari Sardo, Dorgali, Escolca, Lotzorai, Orosei,
Ovodda, Sorgono non si è ricevuta alcuna informazione in merito alle infrastrutture
e i servizi primari.
Relativamente alla dotazione della rete elettrica, idrica (potabile e industriale) e
viaria, del depuratore, della linea ADSL, alla gestione del ritiro e dello smaltimento
dei rifiuti, oltreché al sistema pubblico di illuminazione, si può - analizzando nel loro
complesso i dati raccolti presso i Comuni - sottolineare quanto segue:
• Rete elettrica: il 72% dei Comuni dichiara uno stato di completezza della
rete elettrica;
• Rete idrica: solamente 6 comuni (17%) dichiarano di aver realizzato una
completa rete idrica, sia potabile che industriale; il 61% (22 comuni) dichiara
di aver invece completato quella potabile ma non quella industriale; di contro
3 Amministrazioni comunali affermano di aver completato la rete idrica
industriale ma non quella potabile. Il 25% (9 comuni) dichiara di essere
ancora privo della rete idrica;
• Depurazione acque reflue: il 67% dei comuni (24 aree PIP) dichiara
l’allaccio al depuratore (autonomo o cittadino); pertanto è significativo il
numero dei Comuni (12; pari al 33%) che dichiara invece di esserne
totalmente privo;
• Rete viaria interna e facilità di accesso all’area produttiva: l’89% dei
comuni (pari a 32 comuni) dichiara l’adeguatezza della viabilità interna
all’area produttiva con la rete completamente asfaltata e completata. Si
riduce il numero delle aree PIP in cui le bretelle di collegamento alla viabilità
comunale e provinciale sono completate e messe in sicurezza (26 aree PIP,
pari al 72%);
• Ritiro e smaltimento rifiuti: la maggior parte dei comuni (89%, pari a 32
comuni) dichiara l’attivazione di questo servizio e l’81% ha attivato la
gestione differenziata della raccolta;
• Reti telematiche: il 67% dei comuni (pari a 24) dichiara di essere dotato di
questa infrastruttura;
• Sistema di illuminazione: l’89% dei Comuni (pari a 32 aree PIP) dichiara di
aver completato il sistema di illuminazione nell’intera area produttiva.
Per quel che attiene alla dotazione dei servizi: la segnaletica relativa alla rete viaria
risulta essere presente nel 67% delle aree monitorate (pari a 24), mentre quella
relativa alla localizzazione delle imprese in sole 11 aree produttive (31%); poco
diffusi i servizi offerti per garantire la sicurezza e la protezione delle aziende
(videosorveglianza, vigilanza, controllo varchi, portierato).
Passando all’analisi di ciascuno degli ambiti territoriali, nelle aree PIP del
Marghine (Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Noragugume, Silanus) la maggior
parte dei Comuni dichiara la presenza delle reti elettrica, idrica potabile, la
copertura con la banda larga e le reti wireless, il sistema di depurazione delle
18
acque reflue, l’illuminazione e il servizio di ritiro e smaltimento differenziato dei
rifiuti.
L’unico servizio disponibile nella maggior parte delle aree PIP è riferito alla
segnaletica dettagliata della rete viaria (tranne che nell’area PIP di Bortigali).
L’area produttiva meno attraente è quella di Noragugume, sprovvista di una cabina
19
primaria Enel, di rete telematica e di una rete viaria interna messa in sicurezza.
Sono da segnalare tuttavia ulteriori specifiche carenze, così come si evince dalla
tabella che segue.
Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP del Marghine
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Depurazione acque reflue
Pulizia strade/Ritiro rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS e SP
Illuminazione
Reti telematiche
Indicazioni stradali
Cartellonistica aziendale
Videosorveglianza
Birori
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Bolotana
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Borore
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Bortigali
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Altri Servizi
SI
Noragugume
SI
SI
SI
Silanus
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali
Le aree PIP del Nuorese (Oliena, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana), secondo quanto
dichiarato dai Comuni, sono caratterizzate dalla presenza ampiamente diffusa
delle reti elettrica e idrica potabile (seppur sprovviste di infrastrutture per
l’approvvigionamento e il trattamento delle acque industriali), del servizio di pulizia
stradale e della raccolta e del trattamento differenziato dei rifiuti, di una rete viaria
interna, con la relativa segnaletica per la localizzazione delle aziende, e di bretelle
di collegamento con le principali strade provinciali.
Eccezione fatta per Oniferi, gli agglomerati produttivi risultano essere dotati di un
sistema di illuminazione. La copertura di una rete telematica con la possibilità di
accesso alla linea ADSL viene invece dichiarata unicamente nelle aree di Orani,
Orotelli e Ottana. Nei PIP di Oliena, Orotelli e Ottana viene inoltre segnalata la
presenza di un impianto di depurazione delle acque reflue.
Passando agli altri servizi, la segnaletica relativa alla rete viaria e alla
localizzazione delle aziende risulta essere presente nella maggior parte delle aree
produttive.
Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP del Nuorese
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Approvvigionamento rete
idrica industriale
Depurazione acque reflue
Pulizia strade/Ritiro rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS e SP
Illuminazione
Reti telematiche
Oliena
SI
SI
Oniferi
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Orani
SI
SI
Orotelli
SI
SI
Ottana
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Videosorveglianza
Antincendio
SI
SI
Altri Servizi
Indicazioni stradali
Cartellonistica aziendale
Altri servizi
SI
SI
SI
SI
Pesa
Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali
Nelle aree PIP della Barbagia di Ollolai (Austis, Fonni, Gavoi, Mamoiada,
Orgosolo, Ovodda) risultano essere presenti le infrastrutture relative alla cabina
primaria ENEL (eccetto Fonni), alla rete idrica potabile, agli impianti di depurazione
delle acque reflue (eccetto Orgosolo), al servizio di pulizia stradale e della raccolta
dei rifiuti, al trattamento differenziato dei rifiuti (eccetto Orgosolo) e alla rete viaria
interna, al sistema di illuminazione e alle reti telematiche (eccetto Gavoi).
Nelle aree PIP delle Baronie (Budoni, Dorgali, Orosei, San Teodoro) è dichiarata
la presenza delle infrastrutture relative alla cabina primaria ENEL, alla rete idrica
potabile e industriale (eccetto Budoni), all’impianto di discarica (eccetto Budoni), al
servizio di pulizia stradale e della raccolta dei rifiuti, al trattamento differenziato dei
rifiuti (eccetto San Teodoro), alla rete viaria interna e alla connessione con SS e
SP, al sistema di illuminazione e alle reti telematiche.
Relativamente ad altri servizi primari e secondari, risultano essere presenti le
indicazioni stradali e gli impianti di antincendio; la cartellonistica aziendale e
mentre i trasporti pubblici e il servizio di vigilanza sono dichiarati dal comune di
San Teodoro.
20
Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP della Barbagia di Ollolai
21
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Depurazione acque reflue
Pulizia strade/Ritiro rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS e SP
Illuminazione
Reti telematiche
Austis*
SI
Fonni
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Gavoi
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Mamoiada
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Altri Servizi
Servizio
postale
Orgosolo
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Indicazioni
stradali
Nota: non disponibili i dati relativi al Comune di Ovodda
*Nell’area PIP di Austis le opere di infrastrutturazione sono ancora in fase di realizzazione
Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali
Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP di Baronie
Budoni
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Approvvigionamento rete idrica industriale
Discarica
Pulizia strade/Ritiro rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS e SP
Illuminazione
Reti telematiche
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
San
Teodoro
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Altri Servizi
Indicazioni stradali
Cartellonistica aziendale
Antincendio
Vigilanza
Trasporti pubblici
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Nota: non disponibili i dati relativi alle aree PIP dei Comuni di Dorgali e Orosei
Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali
La dotazione infrastrutturale dichiarata delle aree PIP Ogliastrine (Bari Sardo,
Ilbono, Lanusei, Loceri, Lotzorai, Osini, Talana, Tertenia, Tortolì, Ulassai,
Villagrande) comprende le infrastrutture relative alla cabina primaria ENEL (eccetto
Ilbono e Osini), la rete idrica potabile e industriale (eccetto Tertenia e Villagrande),
l’impianto di depurazione di acque reflue (eccetto Villagrande), il servizio di pulizia
stradale e della raccolta differenziata dei rifiuti (eccetto Villagrande), la rete viaria
interna (eccetto Osini e Ilbono), il sistema di illuminazione e le reti telematiche
(eccetto Osini e Villagrande).
Relativamente ad altri servizi primari e secondari, risultano essere presenti le
indicazioni stradali nelle aree di Ilbono, Lanusei, Talana e Tortolì.
Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP dell’Ogliastra
Ilbono
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Approvvigionamento rete idrica industriale
Trattamento acque industriali
Depurazione acque reflue
Pulizia strade/Ritiro rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS e SP
Illuminazione
Reti telematiche
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Pronto
Soccorso
Altri servizi
Loceri
SI
SI
Osini
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Altri Servizi
SI
Indicazioni stradali
Lanusei
SI
SI
SI
Antincendio
Trasporti pub.
Mensa
SI
SI
Videosorveglianza
Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP dell’Ogliastra
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Approv. rete idrica
industriale
Trat. acque industriali
Depurazione acque reflue
Discarica
Pulizia strade/Ritiro rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS e SP
Illuminazione
Reti telematiche
Talana
SI
SI
Tertenia
SI
Tortolì
SI
SI
SI
Ulassai
SI
SI
Villagrande
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Altri Servizi
Indicazioni stradali
Cartellonistica aziendale
Antincendio
Altri servizi
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Vigilanza
Nota: non disponibili i dati relativi al Comune di Lotzorai e nell’area PIP di Bari Sardo sono in fase di
ultimazione le opere di infrastrutturazione primaria
Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali
Nelle aree PIP del Sarcidano (Gergei, Laconi,
Nuragus,
Nurallao)
le
amministrazioni dichiarano la presenza di cabina primaria ENEL (eccetto Nuragus
e Nurallao), la rete idrica potabile, il servizio di pulizia stradale e della raccolta
differenziata dei rifiuti, la rete viaria interna e la connessione con le principali strade
statali e provinciali, il sistema di illuminazione e le reti telematiche (eccetto Gergei).
In tutte le aree produttive risultano presenti indicazioni stradali e cartellonistica per
la visibilità aziendale (quest’ultima eccetto a Nuragus).
22
Le infrastrutture e i servizi presenti nelle aree PIP del Sarcidano
23
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Approvv. rete idrica industriale
Depurazione acque reflue
Pulizia strade/Ritiro rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS e SP
Illuminazione
Reti telematiche
Gergei
SI
SI
Laconi
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Altri Servizi
SI
SI
Indicazioni stradali
Cartellonistica aziendale
Nuragus
Nurallao
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali
Per le aree PIP di Atzara, Meana Sardo e Tonara i comuni dichiarano la presenza
di infrastrutture relative alla depurazione di acque reflue, al servizio di pulizia
stradale e del ritiro dei rifiuti, alla raccolta differenziata dei rifiuti, alla rete viaria
interna, alla connessione con principali strade provinciali (eccetto Meana Sardo),
alla cabina primaria Enel (eccetto Meana Sardo), alla rete idrica potabile (eccetto
Atzara), al trattamento delle acque industriali (eccetto Meana Sardo), alle reti
telematiche (eccetto Atzara).
Le infrastrutture e i servizi presenti in altre aree PIP
Cabina primaria ENEL
Rete idrica potabile
Approvv. rete idrica
industriale
Trattamento acque
industriali
Depurazione acque
reflue
Pulizia strade/Ritiro
rifiuti
Raccolta differenziata
Rete viaria interna
Connessione con SS
e SP
Illuminazione
Reti telematiche
Indicazioni stradali
Cartellonistica
aziendale
Altri servizi
Atzara
SI
Meana Sardo
Sindia
SI
SI
Tonara
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Altri Servizi
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Antincendio
Pronto Soccorso
Nota: non disponibili i dati relativi all’area PIP di Escolca e di Sorgono; in quest’ultima sono in fase di
ultimazione le opere di infrastrutturazione primaria (come nell’area di Sindia)
Fonte dati: Uffici competenti delle Amministrazioni comunali
LE AREE PIP DAL LATO DELLE IMPRESE
Nel presente capitolo si illustreranno i principali risultati evidenziati della seconda
fase di indagine che ha coinvolto un campione delle imprese insediate nelle Aree
PIP presenti nei Comuni mappate. I dati raccolti con le interviste dirette degli
imprenditori, nei periodi 2011-2012-2013, permetto di analizzare la percezione
degli stessi sul livello qualitativo delle infrastrutture e dei servizi presenti nelle aree
di riferimento.
Seguono le tabelle riepilogative delle imprese intervistate per ciascuna area PIP
che evidenziano la significatività del campione, pari al 67% delle imprese insediate.
Imprese intervistate per area territoriale
Numero imprese intervistate
Area territoriale
Numero
Numero imprese
insediate
Valori
Valori
aree PIP
assoluti
percentuali
coinvolte
Ogliastra
67
33%
9
81
Marghine
39
19%
6
60
Nuorese
28
14%
4
38
Barbagia di Ollolai
20
10%
5
26
Baronie
20
10%
4
50
Sarcidano
18
9%
4
28
Altre
10
5%
3
18
Totale
202
100%
35
301
12
Campione imprese intervistate nelle aree PIP dell’Ogliastra
Numero imprese intervistate
Area PIP
Lanusei
Tertenia
Tortolì
Loceri
Villagrande
Ilbono
Talana
Ulassai
Bari Sardo
Osini
Totale
12
Numero
Imprese
Valori
Valori
imprese
intervistate/Imprese
assoluti
percentuali
insediate
insediate
16
15
8
7
7
6
4
3
1
67
23,9%
22,4%
11,9%
10,4%
10,4%
9,0%
6,0%
4,5%
1,5%
0,0%
100,0%
18
15
13
7
14
6
4
3
1
81
89%
100%
62%
100%
50%
100%
100%
100%
100%
83%
Si ricorda che non hanno dato informazioni relative al numero delle imprese insediate gli Uffici
competenti dei Comuni di Escolca, Lotzorai e Oliena.
24
Campione imprese intervistate nelle aree PIP del Marghine
Numero imprese intervistate
Area PIP
25
Bolotana
Borore
Bortigali
Silanus
Birori
Noragugume
Totale
Numero
Imprese
Valori
Valori
imprese
intervistate/Imprese
assoluti
percentuali
insediate
insediate
12
11
5
5
4
2
39
31%
28%
13%
13%
10%
5%
100%
21
17
7
7
6
2
60
57%
65%
71%
71%
67%
100%
65%
Campione imprese intervistate nelle aree PIP del Nuorese
Numero imprese intervistate
Area PIP
Oliena
Orani
Orotelli
Ottana
Oniferi
Totale
Numero
Imprese
Valori
Valori
imprese
intervistate/Imprese
assoluti
percentuali
insediate
insediate
11
7
7
3
28
39%
25%
25%
11%
0%
100%
n.d.
11
13
13
1
38
64%
54%
23%
0%
Campione imprese intervistate nelle aree PIP della Barbagia di Ollolai
Numero imprese intervistate
Area PIP
Fonni
Mamoiada
Ovodda
Orgosolo
Gavoi
Totale
Numero
Imprese
Valori
Valori
imprese
intervistate/Imprese
assoluti
percentuali
insediate
insediate
7
7
3
2
1
20
35%
35%
15%
10%
5%
100%
7
7
5
3
4
26
100%
100%
43%
29%
14%
77%
Campione imprese intervistate nelle aree PIP delle Baronie
Numero imprese intervistate
Numero
Area PIP
Budoni
Dorgali
Orosei
San Teodoro
Totale
Imprese
Valori
Valori
imprese
intervistate/Imprese
assoluti
percentuali
insediate
insediate
8
5
5
2
20
40%
25%
25%
10%
100%
21
7
19
3
50
38%
71%
26%
67%
40%
Campione imprese intervistate nelle aree PIP del Sarcidano
Numero imprese intervistate
Area PIP
Nuragus
Laconi
Gergei
Nurallao
Totale
Numero
Imprese
Valori
Valori
imprese
intervistate/Imprese
assoluti
percentuali
insediate
insediate
7
5
4
2
18
39%
28%
22%
11%
100%
9
8
5
6
28
78%
63%
80%
33%
64%
Campione imprese intervistate in altre aree PIP
Numero imprese intervistate
Area PIP
Meana Sardo
Tonara
Atzara
Totale
Numero
Imprese
Valori
Valori
imprese
intervistate/Imprese
assoluti
percentuali
insediate
insediate
7
2
1
10
70%
20%
10%
100%
12
4
2
18
58%
50%
50%
56%
Per quanto riguarda la distribuzione delle imprese per settore produttivo, si può
sostenere che le imprese si ripartiscono in ordine decrescente di peso nel
seguente modo: attività del metalmeccanico (20%), imprese agroindustriali (17%)
ed edili (14%); imprese attive nel commercio e nella riparazione di moto-autoveicoli
e nella lavorazione del legno e sughero (11% ciascuno).
Meno numerose le imprese commerciali (6%), quelle attive nella lavorazione del
marmo e delle pietre (5%), le fornitrici di servizi di trasporto e magazzinaggio (4%)
e le imprese impegnate nella lavorazione del vetro e della ceramica (2%).
Per quanto riguarda il settore Altri (9%), nel dettaglio si specifica che comprende
imprese appartenenti ai comparti: carta-grafico-editoria, chimico, tessile-conciario e
servizi ricettivi e di ristorazione.
26
Distribuzione del campione di imprese per settore produttivo
Macro settore produttivo
27
Valori
assoluti
Valori
percentuali
Metalmeccanico
41
20%
Agroindustria
34
17%
Costruzioni
29
14%
Legno/Sughero
23
11%
Commercio e riparazione moto-autoveicoli
22
11%
Commercio
12
6%
Marmo e pietre
10
5%
Trasporti e magazzinaggio
8
4%
Vetro/ceramica
4
2%
Altri
19
9%
Totale
202
100%
3.1 Il profilo delle imprese attive nelle aree PIP
Di seguito verrà tracciato un profilo del campione delle imprese intervistate negli
agglomerati per comprenderne le caratteristiche dimensionali, strutturali ed
organizzative.
Circa gli indicatori dimensionali relativi al fatturato e ai dipendenti, le attività
insediate nelle aree produttive risultano caratterizzate da piccole dimensioni a
conferma del fatto che le aree PIP nascono per favorire lo sviluppo di piccole
imprese. Nel triennio 2011-2013 il 72,8% delle imprese intervistate ha registrato in
media classi di fatturato comprese entro i 500.000 Euro, di cui il 54,0% non
raggiunge i 250.000 Euro. L’8,4% delle imprese si colloca nella classe di fatturato
da 500.001 a 1.000.000 Euro; il restante 10,4% degli imprenditori ha dichiarato di
avere registrato un fatturato fino a 5.000.000 di Euro.
Si evidenziano le imprese insediate nelle aree territoriali delle Baronie e di
Barbagia di Ollolai per dimensioni maggiori rispetto alla media generale: in ciascun
ambito territoriale il 55% delle imprese ha registrato un fatturato medio sino ai
500.000 Euro.
Le imprese attive nelle aree PIP del Marghine sembrano caratterizzarsi per le
dimensioni inferiori rispetto alla media: l’80% delle imprese insediate ha venduto
per un valore inferiore ai 500.000 Euro.
Passando al dato occupazionale, il numero medio di addetti, in generale, è pari a
5,2; in particolare sono presenti in media 3,0 titolari/soci e 2,2 addetti per lo più con
mansioni impiegatizie.
Si registrano varie differenze tra le macro aree territoriali. Nei Comuni di Atzara,
Meana Sardo e Tonara sono più numerose le imprese di dimensioni maggiori: 9,1
il numero medio di addetti, compresi titolari/soci lavoratori. A conferma di quanto
evidenziato circa la classe di fatturato, le aree in cui sono numericamente superiori
le imprese di classe dimensionale maggiore sono Barbagia di Ollolai (6,9 addetti in
media) e Baronie (6,8). Segue per dimensione l’area dell’Ogliastra (6,4).
Le aree del Marghine e del Nuorese evidenziano la presenza di imprese con
dimensioni ridotte: rispettivamente 4,0 e 3,9 il numero medio di addetti.
Si è ritenuto opportuno delineare un profilo economico del campione delle imprese
intervistate, prendendo in esame i principali indicatori delle performance aziendali,
quali: il fatturato, gli ordini e le commesse, la redditività lorda, l’indebitamento
complessivo rispetto al fatturato, la propensione agli investimenti e l’apertura delle
imprese a mercati extraregionali, al fine di valutare la capacità di mercato
dell’impresa e di capire come le stesse stiano affrontando l’attuale congiuntura
economica sfavorevole,
Il 39% delle imprese ha accusato, nel triennio 2011-2013, una flessione del
fatturato attribuibile evidentemente al perdurare e aggravarsi della crisi economica
e finanziaria avviata nel 2007 e, di conseguenza, alla riduzione della domanda per
lo più locale di beni e servizi. Per contro, il 15% delle imprese ha visto crescere le
vendite, mentre il 23% delle imprese è riuscito a mantenere stabile il livello del
fatturato.
La contrazione del fatturato è stata registrata in maggior misura dalle imprese
insediate nelle aree territoriali del Nuorese e dell’Ogliastra: 54% ciascuno.
Seguono le aree del Sarcidano (35%), del Marghine (31%) e altri comuni (30%)
per numerosità di imprese che hanno registrato minori livelli di fatturato.
Come è facile attendersi con un tale andamento delle vendite, nel triennio 20112013 la redditività lorda delle attività d’impresa ha subito un peggioramento per il
32% delle imprese monitorate; mentre solo il 9% ha registrato un incremento del
margine operativo lordo. Si ha, quindi, una situazione di stabilità nel 21% dei casi.
Le imprese che hanno maggiormente sofferto per un calo della redditività sono
state quelle del nuorese (50%), dell’Ogliastria (48%) e del Sarcidano (41%). Di
28
contro, le imprese che hanno dichiarato un miglioramento della redditività sono
quelle attive nelle aree PIP del Marghine (18%).
I dati sugli ordini e le commesse in generale nel periodo 2011-2013 sono in linea
con quanto si è visto circa fatturato e utile lordo, con la conferma di un numero
29
decisamente significativo di imprese che hanno registrato questi indicatori
tendenzialmente in diminuzione (39%). Di contro, solo il 16% delle imprese ha
ricevuto ordini in misura superiore per valore; nel 23% dei casi si sono confermati
stabili.
Nell’ambito dell’indagine si è cercato di approfondire anche l’osservazione della
performance di un altro indicatore utile ad una più completa definizione del profilo
economico dell’azienda: l’indebitamento complessivo rispetto al fatturato. Nel
periodo considerato, in media il rapporto tra il livello di indebitamento e di fatturato
desta alcune preoccupazioni: il numero di imprese con indebitamento in crescita
(13%) è maggiore rispetto a quello delle imprese che lo hanno registrato in
diminuzione (10%).
La criticità sembra più significativa per le imprese ogliastrine: il 21% delle imprese
ha incrementato il proprio livello di indebitamento, dato decisamente superiore al
numero delle imprese con l’indicatore in calo (16%).
È interessante segnalare che nel 43% dei casi (80% il dato relativo alla Barbagia di
Ollolai) gli imprenditori intervistati hanno dichiarato di non essere a conoscenza dei
dati richiesti. Tale assenza di informazioni è da attribuire, probabilmente, alla
gestione manageriale tipica di imprese di piccole dimensioni, in cui l’imprenditore
non è generalmente propenso a delegare e tende ad occuparsi di tutto, dedicando
gran parte del suo tempo ad attività operative a discapito della programmazione
dello sviluppo aziendale e di un controllo economico-finanziario maggiormente
orientato a sviluppare piani strategici di crescita di medio e lungo termine.
Proseguendo con l’analisi dei mercati di sbocco, emerge che l’82% delle imprese
analizzate si rivolge esclusivamente al mercato locale, solo il 18% riesce ad
operare, seppure con numerose difficoltà, su mercati extraregionali, approfittando
delle opportunità date da altri mercati in cui si può registrare un qualche segnale di
ripresa rispetto alla stagnazione del mercato interno.
Tendenzialmente stazionario il numero (10%) delle imprese che hanno esteso a
quello nazionale il proprio mercato, mentre il 9% opera anche sui mercati
internazionali.
Questi dati rappresentano il livello di difficoltà che le imprese si trovano ad
affrontare nel voler estendere
dere la propria presenza su mercati extraregionali che
ovviamente comportano maggiori costi di trasporto e logistica e livelli superiori di
competitività.
In merito alla propensione all’export, le aree monitorate non presentano
significative differenze fra loro, fatta eccezione per la Barbagia di Ollolai che
testimonia una propensione all’export superiore alla media, pur insistendo
comunque prevalentemente sul mercato regionale (70% le imprese che vendono
esclusivamente nell’isola).
Le imprese che vendono esclusivamente nel mercato sardo
0%
20%
40%
60%
80%
Ogliastra
Marghine
87%
79%
82%
Nuorese
Barbagia di Ollolai
Baronie
Sarcidano
Altri PIP
Totale
100%
70%
80%
89%
80%
82%
Relativamente alla propensione
sione a realizzare investimenti, a conferma del difficile
ciclo economico, emerge la limitata propensione degli imprenditori a realizzare
investimenti. Le imprese per ragioni di mancanza di disponibilità finanziarie
interne e difficoltà di accesso la credito, per mancanza di risposte positive del
mercato m termini di fatturato, non hanno risorse da poter investire in programmi di
crescita, trovandosi di conseguenza costrette ad adottare un atteggiamento
atteggiamento
conservativo.
Emerge comunque dall’indagine che alcune imprese hanno sviluppato piani di
investimenti materiali nel triennio 2011-2013,
2011
in misura inferiore utilizzato capitale
capit
30
proprio o prestiti bancari, la maggior parte usufruendo del sostegno
sostegn di agevolazioni
pubbliche.
Circa le finalità degli investimenti materiali,, va sottolineato che gli imprenditori
hanno investito soprattutto per ampliare
ampliare la capacità produttiva (50%)
(50
e il 37% lo ha
31
fatto per sostituire i macchinari, gli impianti e le attrezzature
attrezzature con nuovi strumenti
tecnologicamente
nologicamente più avanzati.
Le imprese che hanno realizzato investimenti nel triennio 2011-2013
2011
0%
20%
40%
28%
43%
Nuorese
40%
Barbagia di Ollolai
Baronie
Sarcidano
25%
39%
70%
Altri PIP
Totale
80%
39%
Ogliastra
Marghine
60%
38%
In relazione alla situazione dei vari ambiti territoriali, ad aver investito in maggior
numero sono le imprese delle aree attrezzate dei Comuni di Atzara, Meana Sardo
e Tonara (70%), soprattutto per sviluppare ampliamenti (86%) ed effettuare
sostituzioni senza innovazioni tecnologiche (29%).
Seguono per numerosità le imprese del nuorese (43%), che hanno investito
prevalentemente per portare avanti progetti di ampliamento della capacità
produttiva (75%) e sostituire i macchinari, gli impianti e le attrezzature (42%) e
quelle della Barbagia di Ollolai (40%) che hanno operato investimenti al fine di
introdurre innovazioni di processo e di prodotto con l’inserimento in azienda di
nuovi macchinari e attrezzature (25%), oltre che per interventi di ampliamento
(38%).
Di contro, le imprese più caute nello sviluppare investimenti si rivelano quelle attive
nelle aree PIP dei territori del Marghine (28%) e delle Baronie (25%).
3.2 Valutazione delle infrastrutture e servizi da parte degli imprenditori
Passiamo ora alla valutazione delle infrastrutture e dei servizi secondo la
percezione del campione.
In linea generale le principali ragioni per le quali gli imprenditori hanno deciso di
insediarsi nelle Aree Pip sono la posizione, i collegamenti alle principali vie di
comunicazione, la presenza di infrastrutture primarie, quali reti idriche ed elettriche,
e la presenza di parcheggi.
Le maggiori criticità - emerse dalle interviste - che minano la competitività e
l’attrattività delle aree, concernono l’inadeguatezza delle indicazioni stradali, della
rete viaria interna, della cartellonistica, delle reti telematiche, dell’illuminazione
pubblica e l’irregolarità della raccolta e della gestione dei rifiuti.
Nella quasi totalità delle aree è stata dichiarata l’assenza di servizi secondari quali:
videosorveglianza, sistema antincendio, sistema di vigilanza collettiva.
32
L’ultima fase dell’indagine ha riguardato le valutazioni degli imprenditori in merito
all’efficienza del modello gestionale in vigore nella loro area PIP e ha permesso di
raccogliere le loro proposte di miglioramento al fine di favorire lo sviluppo
33
competitivo dell’azienda.
Oltre la metà degli imprenditori auspicherebbe di essere maggiormente coinvolto
dagli Amministratori locali nella progettazione delle infrastrutture e dei servizi
indispensabili per l’area produttiva. Significativo il numero degli imprenditori che
suggerisce la semplificazione degli iter burocratici per l’ottenimento di permessi e
licenze; che propone l’adozione di norme certe relative al reale uso dei lotti e
l’applicazione di controlli per verificare il rispetto delle stesse norme.
Tra le altre proposte di miglioramento segnalate, indichiamo: incremento della
superficie delle aree disponibili a destinazione industriale e artigianale, utilizzo di
azioni correttive previste per il rispetto delle norme relative alla gestione dei lotti
successivamente all’assegnazione, ricorso e utilizzo di fonti energetiche
alternative, riduzione dei costi di insediamento.
Di seguito si espongono in modo dettagliato i dati delle Aree PIP più significative.
Gli imprenditori coinvolti nell’area PIP di Lanusei confermano la presenza di una
cabina primaria per la fornitura elettrica e la fornitura idrica ad uso potabile. Non è
garantita a livello consortile l’approvvigionamento e il trattamento dell’acqua
industriale; due imprenditori utilizzano il depuratore comunale e gli altri due
ricorrono privatamente al servizio di depurazione delle acque reflue.
Tutti gli imprenditori hanno difficoltà ad accedere alla rete telematica di cui è dotata
l’area produttiva.
La maggior parte degli imprenditori coinvolti nell’area PIP di Lanusei (16
intervistati; 18 imprese insediate) considera l’insediamento favorevole per la
posizione strategica e la facilità d’accesso (6 imprenditori).
Tra i disservizi viene segnalata la carenza di sistema per la sicurezza e protezione
delle aziende e di aree disponibili per il parcheggio e sosta.
Per migliorare l’area di insediamento, gli imprenditori di Lanusei hanno dichiarato
strategica
la
realizzazione
della
cartellonistica
pubblicitaria
relativa
alla
localizzazione delle imprese (15 imprenditori) e l’installazione di strumenti di
videosorveglianza (8) e di vigilanza (5). Alcuni imprenditori hanno proposto la
previsione di spazi espositivi promozionali dei prodotti e dei servizi offerti dalle
imprese e l’efficientamento dei servizi di trasporti pubblici anche con un maggior
numero di fermate .
La maggior parte degli imprenditori (11) ritiene che le Amministrazioni comunali
dovrebbero renderli maggiormente partecipi nella definizione delle infrastrutture
primarie e dei servizi secondari.
34
Per quanto concerne Tertenia (intervistate tutte le 15 imprese insediate), gli
imprenditori segnalano, tra i vantaggi per l’azienda derivanti dall’insediamento nel
sito, il ritiro e il trattamento dei rifiuti (10), la posizione favorevole per la logistica e
la facilità a raggiungere le principali vie di comunicazione (8) e la fornitura elettrica
(7).
Relativamente agli standard di infrastrutturazione, gli imprenditori coinvolti valutano
decisamente necessario che l’area produttiva di Tertenia venga dotata di
un’adeguata segnaletica relativa alla rete viaria interna e di una cartellonistica
aziendale che aiuti a localizzare agevolmente le imprese.
L’attivazione di adeguati sistemi di sicurezza e di protezione dell’azienda, quali la
videosorveglianza (10), la vigilanza (8) e il controllo varchi (6) - attualmente non
presenti nell’area -
è considerata dagli imprenditori oramai urgente e
indispensabile. Al fine di favorire lo sviluppo delle aziende, si rende necessario
l’ampliamento dell’area, con la messa a disposizione di un numero superiore di
lotti. È inoltre segnalata l’esigenza di poter disporre di spazi espositivi e
promozionali (6), per favorire le opportunità di business tra le imprese presenti
nell’agglomerato produttivo e con le altre imprese esterne.
Incoraggiati a fare proposte operative all’Amministrazione locale competente, la
maggioranza degli imprenditori (14) dichiara di vorrebbe essere maggiormente
coinvolto nella progettazione delle infrastrutture e dei servizi dell’area produttiva;
auspica l’adozione di norme certe relative all’uso dei lotti assegnati (12) e
l’applicazione di controlli per verificare il rispetto delle stesse (13).
Numerose
anche le proposte di utilizzo di fonti energetiche alternative e le richieste di
semplificazione delle procedure per il rilascio di autorizzazioni (9 ciascuno).
Sulla base delle valutazioni fornite dagli imprenditori attivi nell’area PIP di Tortolì
(8
intervistati;
13
imprese
insediate),
i
principali
vantaggi
derivanti
dall’insediamento in quest’area sono rappresentati dall’approvvigionamento idrico
ad uso sia potabile che industriale (5) e dalla dotazione delle infrastrutture
elettriche (4). Alcuni segnalano tuttavia la necessità di potenziare la rete elettrica
in media e alta tensione; il sistema di depurazione delle acque reflue e le reti
telematiche - auspicando di poter usufruire di una copertura wi-fi diffusa ed essere
presto connessi alla rete in fibra ottica.
Gli imprenditori valutano per loro sfavorevoli la posizione logistica e la rete viaria
(5), la carenza di servizi per le aziende e la lontananza dai principali fornitori e
35
committenti (4).
È stata sottolineata dagli imprenditori intervistati la necessità di attivare sistemi di
sicurezza e protezione aziendale con strumenti di videosorveglianza (6) e vigilanza
(6), di migliorare l’accesso all’area con adeguate vie di connessione con SS e SP
(5), di predisporre una completa e chiara cartellonistica che agevoli l’individuazione
delle aziende (4), attivare una mensa o un punto di ristoro (4) e
collocare
indicazioni stradali dettagliate che permettano di raggiungere l’area (3).
Per migliorare la vivibilità dell’area produttiva, gli imprenditori suggeriscono
all’Amministrazione competente di definire norme che regolino la gestione dei lotti
assegnati (7), di prevedere e applicare controlli e azioni correttive per assicurare il
rispetto delle norme in vigore (6), di adottare iter procedurali semplificati per la
concessione di autorizzazioni (5) e, infine, di facilitare il ricorso a fonti energetiche
sostenibili (4).
Gli imprenditori intervistati nell’area PIP di Villagrande (7 su 14 imprese insediate)
evidenziano la situazione fortemente critica in cui versa l’agglomerato produttivo.
La rete elettrica ed idrica risultano del tutto inadeguate alle esigenze aziendali; il
depuratore non è in funzione; la rete viaria di accesso all’area si trova in condizioni
tali da non essere praticabile dai mezzi pesanti che dovrebbero consegnare le
materie prime e ritirare i prodotti finiti delle aziende. Gli imprenditori hanno spesso
dovuto procedere a proprie spese alla riparazione delle strade, per non rimanere
isolati e dover sospendere la produzione. Sono inoltre assenti le infrastrutture per
la rete telematica.
Per quanto concerne la sicurezza e la protezione dell’azienda, tutti gli imprenditori
intervistati sollecitano, come intervento necessario per la crescita aziendale,
l’attivazione di sistemi di videosorveglianza. Tra le altre richieste, si evidenzia la
necessità di procedere all’installazione della cartellonistica aziendale e il
perfezionamento dell’impianto di illuminazione .
Da parte degli imprenditori coinvolti presenti nell’area PIP di Loceri (intervistate
tutte le 7 imprese insediate) non sono state evidenziate significative criticità in
merito alle infrastrutture primarie, al sistema di depurazione di acque reflue, alla
disponibilità di accedere all’ADSL, alla gestione della raccolta e del trattamento dei
rifiuti, alla manutenzione delle strade principali e secondarie della rete interna e di
accesso all’area e al sistema di illuminazione. Risultano particolarmente
soddisfacenti le infrastrutture idriche (6 imprenditori) e quelle elettriche oltre che la
facilità di accesso all’area e la rete viaria interna (5 ciascuno).
L’unica criticità è legata alla cartellonistica aziendale poco chiara, che non agevola
l’individuazione delle imprese, e sulla quale gli imprenditori auspicano un rapido
intervento.
Per rendere maggiormente attraente l’area produttiva, gli imprenditori coinvolti
nell’indagine suggeriscono all’Amministrazione competente l’incremento della
superficie delle aree disponibili a destinazione industriale e artigianale (6), di
modificare il modello organizzativo a partire dal loro coinvolgimento nella
progettazione delle infrastrutture e servizi (5), di introdurre regole certe relative
all’utilizzo dei lotti assegnati (4).
I punti di forza dell’area PIP di Ilbono, secondo gli imprenditori intervistati (sono
stati coinvolti nell’indagine tutti e 6 gli imprenditori insediati) sono per lo più legati
alla posizione favorevole e alla facilità d’accesso all’area
e alla possibilità di
stringere collaborazioni e partnership tra aziende.
È particolarmente sentita la necessità di intervenire per mettere in sicurezza la rete
viaria interna; potenziare il sistema di depurazione delle acque reflue e la rete
telematica; predisporre una segnaletica aziendale e stradale chiara e completa, e
attivare sistemi di videosorveglianza a protezione delle aziende insediate.
Tra le proposte operative rivolte all’Amministrazione comunale, gli imprenditori di
Ilbono manifestano il desiderio di essere maggiormente partecipi nella definizione
delle infrastrutture primarie e dei servizi secondari da attivare nell’area PIP; la
necessità di definire norme certe per la gestione dei lotti e l’applicazione di azioni
correttive e di controlli che garantiscono il rispetto delle stesse (6).
Numerosi inoltre gli imprenditori che sollecitano l’incremento della superficie delle
aree disponibili a destinazione industriale e artigianale (4).
Per quanto riguarda l’area produttiva di Bolotana (12 intervistati; 21 imprese
insediate), da parte degli imprenditori insediati non sono state evidenziate
significative criticità: 8 imprenditori coinvolti dichiarano che non esistono svantaggi
particolari derivanti dall’insediamento nell’area.
Tra i principali motivi che rendono vantaggioso l’insediamento, 8 imprenditori
segnalano la posizione strategica per la logistica e la facilità di accesso all’area.
36
Altro vantaggio, seppur sottolineato da 3 soli imprenditori, è rappresentato
dall’opportunità di avviare e/o consolidare collaborazioni commerciali e produttive
con altre aziende.
Al fine di migliorare la vivibilità dell’area PIP, alcuni imprenditori chiedono che
venga allargata la superficie disponibile per ampliamenti e nuovi insediamenti e
37
che vengano assegnati i lotti liberi. Ritengono inoltre necessario che si intervenga
per superare i disservizi derivati dall’inadeguatezza della segnaletica relativa alla
localizzazione delle aziende e alla rete viaria, e dall’assenza di impianti di
videosorveglianza e di vigilanza.
Circa le proposte di modifica del modello organizzativo e di gestione adottato
dall’Amministrazione locale, alcuni imprenditori richiedono di essere maggiormente
coinvolti nell’individuazione della dotazione infrastrutturale e dei servizi dell’area (5)
e altri sollecitano procedure più semplificate e veloci per ottenere permessi e
licenze (4).
Nessun imprenditore contattato intende al momento rilocalizzarsi altrove, pur
avendone la possibilità.
I punti di forza dell’area PIP di Borore, secondo gli imprenditori coinvolti
nell’indagine (11 intervistati su 17 imprese insediate), sono strettamente correlati
alla posizione favorevole per la logistica e alla facilità a raggiungere le principali vie
di comunicazione (8 intervistati), alla disponibilità di aree destinate a parcheggi
pubblici, alla sosta di tir/camion e agli spazi di lavoro (7).
Per quanto riguarda le infrastrutture primarie e i servizi non presenti nell’area PIP
ma che gli imprenditori valutano necessari per favorire lo sviluppo competitivo della
propria azienda, fra coloro che hanno voluto fare delle indicazioni, si segnala la
richiesta di porre rimedio ai numerosi disservizi causati dalla carenza di servizi che
garantiscono la sicurezza e la protezione dell’azienda, quali la videosorveglianza
(8) e la vigilanza (7).
La loro maggiore partecipazione nella scelta della tipologia e della modalità di
fruizione delle infrastrutture e di servizi è l’unico suggerimento che alcuni
imprenditori (8) hanno avanzato all’Amministrazione locale per migliorare la
governance dell’agglomerato produttivo.
L’attrattività dell’area PIP di Bortigali (5 intervistati; 7 imprese insediate) sembra
derivare, sulla base delle valutazioni fornite dagli imprenditori coinvolti, dalla facilità
di accesso all’area e dalla posizione favorevole per la logistica (5 imprenditori),
dall’efficienza delle infrastrutture elettriche e dall’ambiente ordinato e pulito dovuto
al regolare ritiro di rifiuti (4) e, infine, dall’approvvigionamento idrico ad uso sia
potabile che industriale (3).
Tra le criticità segnalate troviamo l’assenza nell’area di una rete telematica
efficiente, di sistemi che assicurino sicurezza e protezione alle aziende e di una
copertura della rete gas.
38
I principali disservizi in merito ai quali gli imprenditori richiedono un intervento
urgente riguardano le carenze della cartellonistica aziendale (3) e della segnaletica
viaria (2) e, infine, l’attivazione di sistemi di vigilanza (2).
Qualche imprenditore promuove anche il funzionamento del sistema di trasporti
pubblici e il rifacimento del manto stradale.
Tra le proposte rivolte all’Amministrazione di Bortigali, alcuni imprenditori
intervistati (3) manifestano l’esigenza di una loro maggiore partecipazione nella
programmazione delle infrastrutture e servizi disponibili nell’area, della definizione
di norme per regolare la gestione dei lotti assegnati, della previsione e
dell’applicazione di controlli e azioni correttive del rispetto delle norme in vigore e
della creazione di condizioni per l’utilizzo di fonti energetiche alternative.
Sulla base delle dichiarazioni fornite dagli imprenditori presenti nell’area (5
intervistati; 7 imprese insediate), l’area PIP di Silanus risulta essere vantaggiosa
per la posizione favorevole, la facilità d’accesso all’area, le opportunità di stringere
collaborazioni e partnership tra aziende (5 imprenditori) e la vicinanza ai propri
clienti e fornitori (2).
L’assenza
di
sistemi
di
sicurezza
e
protezione
dell’azienda
-
quali
videosorveglianza, vigilanza, antincendio e altri - è stata evidenziata come
principale svantaggio dell’insediamento nell’area da parte di 3 imprenditori.
Gran parte degli imprenditori intervistati (4) dichiara di risentire delle criticità
derivanti dall’attuale sistema di indicazioni stradale e dall’assenza di cartellonistica
aziendale; criticità per le quali si evidenzia la necessità di porre rimedio in tempi
celeri. Due imprenditori sottolineano come problematicità da risolvere quanto prima
i disservizi legati al cattivo funzionamento delle reti telematiche.
Tra le proposte di modifica del modello organizzativo che gli imprenditori hanno
sentito di rivolgere all’Amministrazione comunale, si segnala la richiesta di un loro
maggior coinvolgimento nella progettazione delle infrastrutture primarie e dei
servizi secondari e la riduzione dei costi di insediamento nell’area (3 ciascuno), la
possibilità di far utilizzare energia derivante da fonti sostenibili e la semplificazione
delle procedure burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenza (2 ciascuno).
Gli imprenditori insediati nell’area produttiva di Oliena (11 imprese intervistate; non
è disponibile il numero di imprese insediate) sembrano in linea generale
39
soddisfatti e si sentono avvantaggiati per la posizione favorevole e la facilità di
accesso all’area (9), per la raccolta e il trattamento dei rifiuti (8 ciascuno), per le
principali infrastrutture primarie inerenti le forniture elettrica e idrica. Alcuni
avvertono
tuttavia l’esigenza di un potenziamento della rete elettrica e di un
rifacimento della linea telefonica. Auspicano inoltre che possa essere diffusa una
copertura wi-fi sul territorio di Oliena e su tutto il territorio regionale.
Tra le infrastrutture e i servizi assenti che si ritengono necessari per promuovere lo
sviluppo aziendale, gli imprenditori insediati segnalano l’esigenza di installare
sistemi di sicurezza quale la videosorveglianza (7), la vigilanza (6) e l’antincendio
(4), la realizzazione della cartellonistica per la corretta segnalazione della rete
viaria interna (9) e della localizzazione delle imprese insediate (7).
Stimolati a fare proposte operative all’Amministrazione di Oliena per rendere
maggiormente attraente l’area produttiva, gli imprenditori intervistati suggeriscono
di modificare il modello organizzativo, in maniera che essi possano essere
maggiormente coinvolti nell’individuazione della tipologia di infrastrutture e servizi
(8), di introdurre regole relative al reale utilizzo dei lotti assegnati e di adottare
interventi di controllo per la corretta applicazione delle stesse regole (7).
Circa la metà degli imprenditori propone anche la semplificazione delle procedure
burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenze e la creazione di condizioni per
l’utilizzo di fonti alternative per l’approvvigionamento energetico.
Tutti gli imprenditori coinvolti e insediati nell’area PIP di Orani (7 intervistati; 11
imprese insediate) sembrano particolarmente soddisfatti per i vantaggi derivanti
dalla facilità di accesso all’area e dalla posizione favorevole per la logistica (7).
Alcuni (4) individuano nella possibilità di avviare e/o consolidare collaborazioni
commerciali e produttive con altre imprese - favorita dalla vicinanza di più attività
concentrate nelle aree PIP -
uno dei principali vantaggi dell’essere insediati
nell’agglomerato produttivo, insieme alla disponibilità di aree dedicate al
parcheggio pubblico, alla sosta di tir e camion ed al deposito – valutata molto
positivamente rispetto agli angusti spazi e alle limitazioni che i centri urbani sono in
grado di offrire alle aziende che decidano di operarvi.
La maggior parte degli imprenditori (5) non ha evidenziato significative criticità
legate all’insediamento nell’area produttiva. Gli imprenditori sembrano abbastanza
soddisfatti di tutte le infrastrutture primarie disponibili nell’area; eccezion fatta per
una minoranza che lamenta un cattivo funzionamento delle reti wireless e della
banda larga. Per quanto riguarda i servizi secondari assenti, che gli imprenditori
considerano invece prioritari per lo sviluppo competitivo della propria azienda,
viene citata l’installazione di sistemi di sicurezza e protezione per l’impresa, quali la
videosorveglianza (4) e la vigilanza (3). Sempre al fine di migliorare la vivibilità
dell’area in cui sono insediati, alcuni imprenditori propongono all’Amministrazione
locale di ridurre i costi di insediamento (5), modificare il modello organizzativo,
aumentando il loro grado di coinvolgimento nella progettazione delle infrastrutture
e dei servizi (4) e di incrementare la superficie disponibile da assegnare alle
imprese (3).
Dalle dichiarazioni degli imprenditori intervistati nell’area PIP di Orotelli, (7 su 13
imprese insediate) i vantaggi offerti dall’agglomerato produttivo sono per lo più
connessi alla posizione favorevole per la logistica e all’agevole collegamento con
le principali vie di comunicazione (6 imprenditori); in misura più limitata viene citata
la presenza di aree destinate a parcheggi/deposito/spazi di lavoro (4) e alla
possibilità di avviare processi di collaborazione con le altre aziende insediate (3).
Tra gli svantaggi derivanti dall’insediamento nell’area, gli imprenditori segnalano
l’irregolarità della raccolta e della gestione dei rifiuti e l’inadeguatezza dei sistemi di
videosorveglianza e vigilanza.
Incoraggiati a fare proposte operative all’Amministrazione comunale per rendere
maggiormente attraente l’area produttiva,
tutti gli imprenditori intervistati
consigliano di modificare il modello organizzativo, prevedendo un maggior
coinvolgimento delle aziende nell’individuazione della tipologia di infrastrutture e
servizi da sviluppare nell’area.
Nell’area di Fonni (intervistate tutte le 7 imprese insediate), gli imprenditori non
hanno
evidenziato
particolari
esigenze
di
miglioramento
relative
all’approvvigionamento della corrente elettrica, alla fornitura idrica e al sistema
depurativo delle acque reflue.
La rete telematica sembra coprire oramai quasi interamente tutti i lotti dell’area
PIP, anche se alcuni imprenditori segnalano la necessità di un potenziamento della
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stessa, per consentire una fruizione più soddisfacente, e auspicano di poter presto
essere collegati dalla fibra ottica.
Le aziende sembrano essere globalmente soddisfatte dal servizio di raccolta e
trattamento dei rifiuti: hanno infatti la possibilità di utilizzare una discarica e un
termovalorizzatore situati a poca distanza dall’area produttiva.
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Passando alla rete viaria interna e al sistema di illuminazione, non vengono
evidenziate significative criticità; l’illuminazione nella zona di ingresso dell’area
potrebbe invece essere potenziata.
Fra coloro che hanno sottolineato particolari problematicità, si evidenziano 3
imprenditori che hanno manifestato la necessità di implementare il sistema di
sicurezza e protezione dell’azienda con impianti di videosorveglianza e antincendio
e di realizzare una cartellonistica pubblicitaria che segnali chiaramente la
localizzazione delle aziende insediate.
Sulla base delle dichiarazioni fornite dagli imprenditori coinvolti, i principali vantaggi
derivanti dall’insediamento nell’area PIP di Mamoiada (intervistate tutte le 7
imprese insediate) sono rappresentati dalla posizione favorevole per la logistica e
dalla facilità a raggiungere le principali vie di comunicazione (5 imprenditori). È
inoltre indicata, seppur in misura minore, la presenza di aree destinate a
parcheggi/sosta di tir/camion o a deposito o ad altri spazi di lavoro e alle
opportunità di collaborazione tra le aziende insediate.
Tra gli imprenditori intervistati che hanno voluto evidenziare gli svantaggi derivanti
dall’essere insediati nell’area produttiva di Mamoiada, il disservizio più sentito
risulta essere l’irregolarità della raccolta e della gestione dei rifiuti e
l’inadeguatezza dei sistemi di videosorveglianza e vigilanza.
La proposta operativa che gli imprenditori interessati hanno voluto fare
all’Amministrazione comunale, al fine di migliorare la governance dell’area
produttiva, è quella di coinvolgerli maggiormente nei processi decisionali e nelle
scelte di ampliamento dei lotti da assegnare alle imprese.
Alcune considerazioni sull’area PIP di Ovodda in cui l’ente gestore non garantisce
la fornitura elettrica, l’approvvigionamento idrico ad uso potabile e industriale e il
servizio di depurazione delle acque reflue. Nell’area produttiva manca una rete
telematica.
Emergono pertanto significative criticità relative al funzionamento del sistema di
illuminazione, della raccolta dei rifiuti e della messa a sicurezza della rete viaria.
Anche in questo sito, sono assenti sistemi di videosorveglianza.
Sulla base delle valutazioni degli imprenditori contattati (8 intervistati su 21 imprese
insediate), l’area PIP di Budoni risulta essere vantaggiosa per la posizione
favorevole e la facilità d’accesso all’area; per la convenienza – in termini di costi e
quantità erogate – del servizio di approvvigionamento idrico e di fornitura elettrica
(3).
Per quel che concerne gli svantaggi, 4 imprenditori rendono manifesta la loro
insoddisfazione per la scarsa disponibilità di servizi secondari.
Se, relativamente alle infrastrutture primarie, non emergono richieste di interventi
di miglioramento particolari da parte degli imprenditori, in merito ai servizi
secondari alcuni imprenditori fanno esplicita richiesta dell’attivazione non più
rinviabile di impianti di videosorveglianza (6) e di vigilanza (3).
Tra le proposte di miglioramento avanzate dagli imprenditori segnaliamo la
riduzione dei costi di insediamento nell’area, la semplificazione delle procedure
burocratiche per l’ottenimento di permessi e licenza e l’applicazione di controlli
delle regole di gestione in vigore (3 ciascuno).
Nell’area PIP di Dorgali, gli imprenditori intervistati (5; 7 imprese insediate)
evidenziano una generale insoddisfazione per l’inefficienza e inadeguatezza
rispetto alle loro esigenze delle opere di urbanizzazione primaria. Alcuni
imprenditori lamentano frequenti sbalzi di tensione della fornitura elettrica e
l’insufficienza della fornitura di acqua potabile. Nell’area non è previsto
l’approvvigionamento e la fornitura di acqua industriale e non è ancora stato messo
in funzione il depuratore di acque reflue.
Sulla base delle dichiarazioni degli intervistati, gli interventi prioritari da porre in
essere per migliorare la vivibilità dell’area riguardano l’attivazione della rete a
banda larga e wireless, l’installazione della cartellonistica che segnali la
localizzazione delle aziende e l’impianto di illuminazione (3 ciascuno).
Anche in questo caso, l’installazione di un sistema di videosorveglianza è stato
indicato dagli imprenditori (4) come intervento prioritario e necessario per la
crescita aziendale.
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Nell’agglomerato produttivo di Orosei, gli imprenditori intervistati (5 su 19 imprese
insediate) lamentano l’inadeguatezza della fornitura idrica, l’assenza di reti
telematiche, la necessità di interventi di manutenzione sulla rete viaria e della
messa in sicurezza delle strade che collegano
l’area con i principali assi
provinciali e statali. Sono inoltre ritenuti indispensabili la realizzazione della
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cartellonistica aziendale (3); l’attivazione di un sistema di videosorveglianza (3) e la
predisposizione di una rete a banda larga e di reti wireless.
Gli imprenditori coinvolti dell’area PIP di Nuragus (7 intervistati su 9 imprese
insediate) individuano nell’ampia disponibilità di aree destinate a parcheggi o
manovre di tir/camion e ad altri spazi di lavoro, oltre che nella posizione favorevole
e nella facilità d’accesso all’area, i principali vantaggi derivanti dall’essere insediati
nell’agglomerato produttivo per le aziende.
Dal lato degli svantaggi, alcuni imprenditori evidenziano la loro insoddisfazione
relativa alla raccolta e alla gestione dei rifiuti e la insufficiente presenza di
infrastrutture tecnologiche.
Gli imprenditori sono globalmente soddisfatti dalla dotazione di infrastrutture
primarie dell’area, sebbene alcuni segnalino l’esigenza di potenziare l’illuminazione
e le reti telematiche e telefoniche. Coloro che hanno voluto segnalare proposte di
miglioramento per quel che attiene all’organizzazione generale dell’area produttiva,
hanno
suggerito
una
semplificazione
delle
procedure
burocratiche
per
l’ottenimento di permessi e licenze e un maggiore coinvolgimento delle aziende
nella progettazione delle infrastrutture e servizi dedicati alle imprese (3 ciascuno).
La maggior parte degli imprenditori insediati nell’area PIP di Laconi (5 intervistati
su 8 imprese insediate) trae vantaggio dalla disponibilità di aree riservate a
parcheggi/sosta
o
manovra
di
mezzi
pesanti
e
dall’efficienza
dell’approvvigionamento idrico e della fornitura elettrica (2).
Non emergono specifiche criticità. Solo due imprenditori evidenziano alcune
problematicità relativamente al sistema di illuminazione e alla raccolta e al
trattamento dei rifiuti.
Sulla base delle valutazioni degli imprenditori coinvolti nell’indagine (7 intervistati;
12 imprese insediate), l’area PIP di Meana Sardo risulta essere vantaggiosa per la
posizione favorevole; la facilità d’accesso all’area e la disponibilità di aree riservate
a parcheggi/manovre/spazi di lavoro (3 ciascuno).
Di
contro,
vengono
industriale/artigianale
giudicate
disponibili
come
per
insufficienti
ampliamenti
le
aziendali;
aree
ad
inadeguata
uso
la
cartellonistica aziendale; poco agevole l’accesso alle principali bretelle di
collegamento con le strade provinciali. Altri disservizi riguardano l’assenza di
sistemi a garanzia della sicurezza e protezione delle aziende (videosorveglianza e
vigilanza).
Tra le proposte di miglioramento dell’organizzazione generale dell’area produttiva
avanzate dagli imprenditori, è opportuno evidenziare i suggerimenti per il maggiore
coinvolgimento degli imprenditori nella governance (5), l’incremento di aree a
disposizione e la semplificazione delle procedure burocratiche per l’ottenimento di
permessi e licenza (3 ciascuno).
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3.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il Progetto A.L.I. trova la sua ragione funzionale nella forte convinzione che la
realizzazione di insediamenti produttivi pianificati di iniziativa pubblica, fra i quali a
pieno titolo le aree PIP, possa contribuire in maniera decisiva sia a sostenere la
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riqualificazione e lo sviluppo competitivo delle imprese industriali e artigiane sia a
razionalizzare il processo di localizzazione e rilocalizzazione delle stesse. La sfida,
piuttosto ambiziosa, è quella di individuare le concrete modalità normative e
operative con cui i “vantaggi potenziali” dell’insediamento delle imprese nelle aree
infrastrutturate si traducano in “vantaggi effettivi” per il sistema produttivo.
Come emerso anche nella prima edizione del Progetto in riferimento alle imprese
insediate nelle aree industriali, l’osservazione diretta ha evidenziato nel complesso
un elemento di preoccupazione circa la capacità competitiva delle imprese
insediate nelle aree produttive, in particolare per quanto riguarda il loro
posizionamento strategico sui vari mercati, che tenderà evidentemente a
compromettere almeno in parte le possibilità di crescita del tessuto produttivo
locale e regionale; questo soprattutto in presenza di una domanda interna
sostanzialmente stagnante in cui le opportunità oltremare diventano determinanti
per una ripresa più veloce capace di stimolare diverse forme di innovazione.
La limitata capacità competitiva delle imprese localizzate nelle aree attrezzate
deriva da gravi carenze strutturali delle stesse imprese (la ridottissima dimensione
media e l’inadeguata strutturazione), dalla loro ridotta propensione a innovare i
propri prodotti, i processi produttivi e il modello di business, dalla scarsa cultura e
pratica manageriale e dalla ridotta tendenza a consorziarsi per agire in una logica
di filiera produttiva o anche solo commerciale in fase di approvvigionamento o di
promozione e vendita.
Le problematiche interne alle aziende non rappresentano l’unico fattore frenante
della capacità competitiva delle imprese insediate nelle aree PIP; anche l’ambiente
in cui operano presenta oggettive criticità non tanto sul versante delle infrastrutture
di urbanizzazione primarie (forniture elettriche ed idriche ad uso potabile e
industriale) o degli aspetti logistici (come di contro si può riscontrare nelle aree
industriali), ma soprattutto sul versante di servizi secondari offerti che possono
supportare maggiormente le imprese nell’adozione di nuove strategie competitive.
Infatti, gli imprenditori sembrano consapevoli dei vantaggi derivanti dal loro
insediamento nell’area produttiva per la posizione favorevole per la logistica e la
vicinanza a clienti e fornitori e dalla facilità a raggiungere le principali vie di
comunicazione e dalla presenza di aree riservate a parcheggi, depositi o ad altri
spazi di lavoro.
Nello stesso tempo, gli imprenditori lamentano l’assenza di servizi secondari che
causa un incremento dei costi aziendali: sistemi di sicurezza e protezione
dell’azienda, cartellonistica aziendale ed altri e in alcuni casi l’assenza di reti
telefoniche e telematiche. ciascuno).
Si evidenzia una forte esigenza da parte degli imprenditori che l’offerta di servizi
disponibili nelle aree di insediamento sia più ampia e diversificata. I servizi
devono essere pensati e realizzati con riferimento ad ambiti territoriali di più vasta
scala, anche al fine di consentire alle imprese di conseguire le indispensabili
economie di scala.
L’impressione generale è che le aree produttive così come sono state concepite
non siano convenienti da un punto di vista economico né attraenti in quanto non
propongono servizi che possano favorire uno sviluppo competitivo delle imprese
insediate. Sarebbe forse auspicabile definire un nuovo modello di organizzazione
della gestione delle aree produttive che comprenda molteplici forme di
cooperazione con le imprese e individui i loro fabbisogni (come viene ampiamente
sottolineato dagli stessi imprenditori). Gli imprenditori interessati dalle aree
produttive manifestano la necessità di un rapido processo di progettazione (che
veda il loro maggiore coinvolgimento) e realizzazione di servizi destinati a
soddisfare le esigenze delle imprese nell’insediamento e finalizzati al contenimento
dei costi di localizzazione.
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