Elezioni presidenziali in Brasile: la vittoria di Marina Silva prerogativa di nuovo miracolo economico La situazione elettorale brasiliana rappresenta per aziende ed investitori uno dei temi cruciali per comprendere il possibile andamento economico del Paese nei prossimi anni: dopo 12 anni di governo PT alternato tra i due Governi Lula e l’ultimo Governo Dilma i mercati attendono con favore un repentino cambio di rotta. In vista dell’avvicinamento delle elezioni presidenziali del prossimo 5 Ottobre 2014, presentiamo qui di seguito una breve analisi del panorama politico brasiliano in modo da provare a comprendere l’attuale congiuntura economica e le reali aspettative per il prossimo quadriennio. L’analisi parte dalla costatazione che da ormai un ventennio il Paese si regge su un duopolio politico: dal 1995 al 2002 abbiamo infatti avuto al potere, sotto la presidenza Cardoso, il PSDB – partito di orientamento liberale e conservatore – a cui è succeduto dal 2003 ad oggi il PT –partito di sinistra– dapprima con 8 anni di Governo Lula e poi negli ultimi 4 con Dilma. Votazione Presidenziali (Primo Turno) 54,3% 53,1% 48,6% 41,6% 46,5% 31,7% 27,0% 18,7% 46,9% 32,6% 30,3% 23,2% 20,5% 15,2% 9,8% 1994 1998 2002 PSDB PT 2006 2010 Altri : Gli anni di Governo del PSDB si sono contraddistinti per la stabilizzazione economica e monetaria del Paese e per la strutturazione dell’architettura economico-politica che ha permesso il miracolo economico brasiliano degli ultimi decenni. In seguito, durante gli anni del Governo Lula, si è gradualmente spostata l’attenzione verso politiche di redistribuzione del reddito e di sostegno allo sviluppo, queste hanno permesso il decollo dei livelli di consumo e il giusto sostegno alla crescita economica, nonostante uno scenario internazionale fortemente sfavorevole. Negli ultimi anni il governo di Dilma ha posto maggior attenzione alle dinamiche sociali mettendo in secondo piano i temi economici e della crescita. La cattiva gestione dei Mondiali di Calcio, le dinamiche internazionali e la crisi nella maggioranza di Governo hanno quindi contribuito all’attuale incertezza economica. Provare ad elencare le ragioni di causa-effetto dell’attuale situazione è un compito assai arduo, suggeriamo comunque alcune misure del Governo Dilma che a nostro avviso hanno creato incertezza per investitori ed imprese: - - Crescente interventismo pubblico all’interno dell’economia: basterebbe citare il problema della gestione dei prezzi delle energie che ha portato perdite miliardarie per Petrobras e altre aziende del settore elettrico; Ingenti investimenti in spesa pubblica improduttiva; Controllo diretto del tasso di cambio da parte della Banca Centrale Brasiliana; Eccessiva protezione della produzione locale a scapito di interventi sull’incremento della produttività; Innalzamento di barriere all’ingresso; Calo del livello d’investimento percentuale del PIL; Controllo diretto dei prezzi tramite la riduzione delle tasse sui prodotti che impattano maggiormente nel calcolo del tasso di inflazione. Il risultato di questi interventi può riassumersi nel fatto che il Governo Dilma è riuscito ad avere la crescita più bassa dal 1990 ad oggi (tasso di crescita medio del PIL sotto 2% durante Governo Dilma, contro il 4% medio del Governo Lula e il 2,3% durante la gestione Cardoso). Corsa alla Presidenza Fino al mese scorso i candidati alla presidenza erano, oltre Dilma (PT), Aecio Neves (PSDB, ex governatore e senatore dello stato di Minas Gerais) ed Eduardo Campos (PSB, ex governatore dello Stato di Pernambuco ed ex Ministro della Scienza e Tecnologia). Purtroppo la tragica morte di Eduardo Campos avvenuta nel disastro aereo del 13 agosto ha portato con sé un terremoto politico che ha cambiato profondamente gli equilibri portando la vice di Campos, Marina Silva, ad essere la candidata ufficiale del PSB (Partito Socialista Brasiliano). Fino ad un mese fa anche se i sondaggi indicavano la possibilità di un possibile ballottaggio tra Dilma e Aecio Neves, la riconferma di Dilma veniva data quasi per scontata grazie al forte sostegno dato dalle donne e dalle fasce più deboli della popolazione. Gli avvenimenti dell’ultimo mese hanno però cambiato lo scenario portando Marina Silva ad essere al momento la più accreditata candidata alla vittoria finale (si vedano a riguardo i grafici sottostanti). Intenzioni di Voto - Primo Turno (Sondaggi: Datafolha) 47% 50% 44% 42% 38% 40% 38% 37% 34% 36% 36% 34% 34% 30% 21% 20% 20% 19% 16% 19% 20% 20% 16% 21% 20% 15% 10% 8% 0% 12/10/2013 01/12/2013 22/02/2014 06/04/2014 09/05/2014 06/06/2014 02/07/2014 17/07/2014 18/08/2014 29/08/2014 Dilma Rousseff (PT) Aecio Neves (PSDB) Altri Risultato Dilma 1º Turno Dilma 1º Turno Dilma 1º Turno Marina Silva (PSB) Bianchi/Nuli Dilma 1º Turno Dilma 2º Turno Dilma 2º Turno Eduardo Campos (PSB) Indecisi Dilma 2º Turno Dilma 2º Turno (Pareggio Tecnico) Marina 2º Turno (Pareggio Tecnico) Marina 2º Turno Nonostante Marina Silva abbia fatto parte in passato del PT, le sue ideologie economiche sono molto vicine a quelle del PSDB. All’interno del suo partito sono oggi presenti molti dei consulenti economici che in passato hanno partecipato al governo Cardoso, come André Lara Resende, ex presidente del BNDES. La probabile elezione di Marina Silva viene vista di buon grado da tutti gli ambienti economici; il mercato finanziario internazionale ha sin da subito dato chiari segnali facendo crescere volumi ed investimenti sull’Ibovespa, il principale indice azionario brasiliano (a riguardo si analizzi il grafico sottostante che riporta l’andamento dell’ibovespa rispetto gli ultimi accadimenti). 65.000,00 60.000,00 Sondaggio indica necessità di Ballottaggio 55.000,00 Pareggio Tecnico nel Ballotaggio, Dilma ancora davanti Marina Silva vince il ballottaggio Pareggio Tecnico nel Ballotaggio, Dilma già indietro 50.000,00 45.000,00 40.000,00 02/01/2014 02/02/2014 02/03/2014 02/04/2014 02/05/2014 02/06/2014 02/07/2014 02/08/2014 Marina Silva e le prospettive di un suo eventuale Governo Nata in Acre, nel nord del Brasile e laureata in storia, Marina Silva ha iniziato la propria carriera politica nel PT nel 1986. Eletta senatore nel proprio Stato nel 1994 ha da sempre focalizzato la sua azione sulla difesa dell’ambiente, per questo motivo già nel 2003 venne nominata Ministro dell’Ambiente sotto il Governo Lula. Nel 2009, dopo aspre divergenze con membri del PT, annunciò la sua uscita dal Partito per diventare candidata del Partito Verde alla presidenza nel 2010 (in quell’occasione riuscì ad ottenere ben 20 milioni di preferenze risultando la terza candidata per numero di voti ottenuti). Qualora fosse eletta, tra le sue principali proposte di Governo sottolineamo: - - Il rilancio del treppiedi economico ossia: creazione di eccedenza primaria, tasso di cambio libero e monitoraggio dell’inflazione; Ratificazione istituzionale dell’indipendenza della Banca Centrale, punto considerato imprescindibile al fine di offrire a tale istituzione gli istrumenti necessari per gestire al meglio le politiche monetarie; Maggior trasparenza e collaborazione con il mondo imprenditoriale e finanziario; Riduzione dello statalismo e della spesa pubblica attraverso l’eliminazione di Ministeri ed enti inutili; Riduzione della spesa improduttiva dello Stato; Sviluppo di concessioni pubbliche al fine di supportare la crescita di infrastrutture nel Paese; Riallineamento delle politiche energetiche in modo ad assicurare maggior attenzione alle fonti rinnovabili. Una vittoria di Marina Silva significherebbe una politica economica maggiormente liberista rispetto a quella messa in pratica da Dilma, portando ad una sensibile diminuzione della presenza pubblica nelle dinamiche di mercato. A riguardo giova ricordare che il programma economico di Marina Silva è stato costruito anche grazie al sostengo di importanti ex consulenti del presidente Cardoso. Un’eventuale vittoria di Marina Silva porterebbe sicuramente nuovo sviluppo ed opportunità in diversi settori dell’economia, tra questi suggeriamo di prestare grande attenzione a quanto potrebbe avvenire nel settore delle infrastrutture, delle energie rinnovabili, della gestione del ciclo dei rifiuti, nel turismo e nell’industria. Una vittoria di Marina Silva potrebbe quindi essere il preludio ad un cambio dei rapporti di forza euro/real grazie ad un apprezzamento della valuta locale.
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