fattibilità in relazione al nuovo PIT.2

Firmato digitalmente da
Alessandro Carli
CN = Carli Alessandro
O = Collegio dei geometri di
Siena/80005440526
C = IT
COMUNE DI SIENA
Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale con
valenza di Piano Attuativo
Azienda Agricola Vivaio Cerretani Roberto
Pratica Edilizia n. 64.317/SUAP
INTEGRAZIONE PER LA VERIFICA DELLE PREVISIONI CON LE PRESCRIZIONI DELLA
SPECIFICA DISCIPLINA DEI BENI PAESAGGISTICI a seguito dell’adozione del PIT con
valenza di Piano Paesaggistico avvenuta con delibera del Consiglio Regione
Toscana n. 52 del 02/07/2014
LOCALIZZAZIONE:
Immobile sito in località S. P. 73 Ponente Loc. Ponticino al Casone
Dati Catasto Terreni: Comune di Siena foglio 98, particelle 16 e 17.
INTERVENTO:
Trasferimento di un’azienda orto-floro-vivaistica da S.P. 73 Ponente n°
216/Bis a S.P. 73 Ponente Loc. Ponticino al Casone, mediante lo
smontaggio e il rimontaggio di tutti gli annessi esistenti e realizzazione
di ulteriori annessi.
RICHIEDENTE:
CERRETANI Roberto nato a Siena il 23 ottobre 1974, cittadinanza
italiana, codice fiscale CRR RRT 74R23 I726Y, residente nel Comune di
Sovicille (SI), cap. 53018, Località Volte Basse, Via di Casalpiano n° 19
in qualità di TITOLARE dell’Azienda VIVAIO CERRETANI, con sede nel
Comune di Siena, cap. 53100, Strada Provinciale 73 Ponente n° 216/A
Località Il Leccio.
IL TECNICO:
Geom. Alessandro Carli, codice fiscale CRLLSN73L29I726V, residente
nel Comune di Castelnuovo Berardenga (SI), Strada Comunale di
Scopeto n° 14 Podere La Madonna, iscritto al Collegio dei Geometri di
Siena al n° 976, con studio in Siena, Via Socino, 11 tel. e fax 0577
273902, cell. 335 8057759, e-mail: [email protected]
Con riferimento alla Richiesta di Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento
Agricolo Ambientale del 24.03.2013 da parte del Sig. Cerretani di cui alla Pratica
Edilizia n. 64.317/SUAP avente per oggetto il Trasferimento di un’azienda orto-florovivaistica da S.P. 73 Ponente n° 216/Bis a S.P. 73 Ponente Loc. Ponticino al Casone,
mediante lo smontaggio e il rimontaggio di tutti gli annessi esistenti e realizzazione di
ulteriori annessi;
Considerato che detta richiesta ai sensi dell’Art. 157 Comma 4 del Regolamento
Urbanistico Comunale (approvato con Delibera del C.C. del 24.01.2011), in attuazione
dell’Art. 142 Comma 1 LR Toscana n. 1/2005 e smi, poiché prevede operazioni di
recupero o di nuova edificazione superiori o pari a mq 1.000 di SUL o 3000 mc, il
Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale ha valore di
piano attuativo;
dato atto :
che come riferito nella lettera del 5 Febbraio Protocollo generale 7446 da parte della
Direzione Territorio – Servizio Urbanistica - che nella Conferenza dei Servizi tra la
Regione Toscana, la Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio delle
Provincie di Siena e Grosseto, la Provincia di Siena, tenutasi presso la Direzione
Generale del Governo del Territorio della Regione Toscana in Firenze, Via di Novoli 26,
ai sensi dell’Art. 36 Comma 2 del PIT, veniva concluso che la Conferenza di Servizi
verificava che il Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo
Ambientale rispettava la specifica disciplina paesaggistica del PIT e che tuttavia, per
un corretto inserimento dell’intervento nel contesto paesaggistico di riferimento
caratterizzato dalla presenza di un vincolo (DM) che tutela e salvaguardia la
panoramicità della viabilità principale, prescriveva quanto segue:
-la viabilità di accesso sia traslata e ridotta di dimensioni a 4,5 metri e sia traslata sul
lato Ovest dell’area oggetto dell’intervento; conseguentemente siano traslati i
parcheggi all’interno del lotto sempre lungo il lato Ovest oggetto dell’intervento;
- le strutture previste (serre, magazzini, ecc.) siano arretrate rispetto alla viabilità
provinciale e siano traslate lungo il lato posto ad Ovest della zona dell’intervento;
- siano ridotte le superfici imbrecciate destinate ad area di manovra, alla sosta ed
all’area espositiva;
- siano inserite ulteriori essenze arboree autoctone lungo la viabilità provinciale al fine
di mitigare la visibilità dell’intervento.
Si suggerisce inoltre di valutare la possibilità di inserire ulteriore vegetazione arborea
lungo il lato Est delle strutture di nuova realizzazione al fine di mitigare la percezione
delle medesime dalla viabilità provinciale;
che in data 12 Marzo 2014 si procedeva ad integrare il Programma Aziendale
Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale con le tavole contenenti tutte le
modifiche progettuali in relazione alle prescrizioni della Conferenza dei Servizi sopra
citata;
che con delibera di Consiglio Comunale n. 149 del 22 Maggio 2014, veniva adottato il
Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale presentato
dal Sig. Cerretani Roberto e pubblicato all’Albo Pretorio On-line il 27 Maggio 2014;
che in data 28/07/2014 il presente Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento
Agricolo Ambientale ha terminato il periodo di pubblicazione ai sensi dell’Art. 17 LR
1/2005 e che a detta data non sono pervenute al protocollo Comunale osservazioni,
come comunicato dal Servizio Urbanistica con lettera Protocollo Generale n. 43430 del
29/07/2014
che a segiuto dell’adozione del PIT con valenza di piano Paesaggistico avvenuta con
delibera del Consiglio Regione Toscana n. 52 del 02/07/2014, ai sensi dell’Art. 38
Comma 2 della disciplina del PIT adottato, occorre nuovamente sottoporre il
Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale alla
attenzione della conferenza dei servizi Regionale per la verifica delle previsioni con le
prescrizioni della specifica disciplina dei beni paesaggistici recentemente adottata
SI PROCEDE
alla redazione di valutazione di compatibilità Paesaggistica al fine di verificare
il rispetto del Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo
Ambientale con le prescrizioni della disciplina d’uso del Piano di Indirizzo
Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico.
Si allega alla presente valutazione, scheda identificativa beni paesaggistici,
scheda analitico/descrittiva beni paesaggistici, scheda della disciplina degli
immobili e delle aree di notevole interesse pubblico, tabella riepilogativa delle
prescrizioni e relativa attuazione
TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE PRESCRIZIONI E VERIFICA DELLA LORO ATTUAZIONE
Strutture del
componenti
paesaggio
e
relative prescrizioni
1 - Struttura idrogeomorfologica
- Geomorfologia
- Idrografia naturale
- Idrografia artificiale
Verifica delle prescrizioni
1.c.1. Sono esclusi interventi che possano L’intervento
determinare
inquinamenti
superficiali
e/o inquinamenti
atmosferici in presenza di acquiferi di natura nessun tipo.
carsica ad alta vulnerabilità e strategici per
l’approvvigionamento idropotabile.
in
oggetto
non
determina
superficiali e/o atmosferici di
1.c.2. Non sono ammesse opere di modifica Nell’intervento in oggetto non sono previste
morfologica degli ipogei (come ostruzione degli opere di modifica morfologica degli ipogei.
ingressi, riempimenti, ecc) ad esclusione di
modifiche strettamente legate all’esplorazione, e
all’eventuale uso turisticodidattico.
2 - Struttura
eco sistemica/ambientale
- Componeneti naturalistiche
- Aree di riconosciuto valore naturalistico
(Aree Protette, Siti Natura 2000)
1.c.3. Siano preservati i coni visivi che si aprono
da e verso la ‘città storica’, con particolare
riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili
dalle vie di accesso e dai luoghi di fruizione
pubblica e di uso pubblico.
2.c.1.Sono da escludere eventuali interventi di
riforestazione su areeagricole e incolti.
Nell’intervento in oggetto non sono presenti coni
visivi che si aprono da e verso la ‘città storica’.
Nell’intervento in oggetto non sono previste
opere di riforestazione ma solo modeste
piantumazioni
lineari
a
mitigazione
e
schermatura degli annessi di nuova costruzione.
2.c.2. Tutelare l'efficienza dell'infrastrutturazione Con l’intervento in oggetto viene tutelata
ecologica, ove presente, costituita da elementi l’efficienza
dell’infrastrutturazione
ecologica
vegetali lineari (siepi, siepi alberate, vegetazione presente.
ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali,
grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze).
2.c.3. Non sono ammessi interventi sulla Non sono previsti interventi sulla vegetazione
vegetazione ripariale e sugli ecosistemi fluviali in ripariale e sugli ecosistemi fluviali.
contrasto con le specifiche norme in materia.
Eventuali interventi in tale contesto dovranno
porsi l’obiettivo della salvaguardia della
vegetazione
ripariale,
della
continuità
longitudinale e trasversale degli ecosistemi
fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria
naturalistica, fatti salvi gli interventi per la messa
in sicurezza idraulica delle sponde. Detti
interventi dovranno garantire la conservazione
degli habitat faunistici presenti.
3 - Struttura antropica
- Insediamenti storici
- Insediamenti contemporanei
- Viabilità storica
- Viabilità contemporanea, impianti ed
infrastrutture
- Paesaggio agrario
3.c.1. Per gli interventi che interessano le ville, i L’intervento in oggetto non è pertinente alla
complessi monumentali e relativi parchi, orti e presente prescrizione.
giardini di valore storico-architettonico sono
prescritti:
il
mantenimento
dell’impianto
tipologico/architettonico l’utilizzo di soluzioni
formali, finiture esterne e cromie coerenti con la
tipologia storica di riferimento;
- la compatibilità tra destinazioni d’uso, anche
rispetto alla realizzazione di cantine interrate e
aree di servizio ad esse funzionali
- Il mantenimento dell’unitarietà delle aree libere
e degli spazi pertinenziali;
- in presenza di parchi, di giardini storici o di
particolari sistemazioni delle pertinenze, il
mantenimento dei percorsi interni sia nel loro
andamento che nel trattamento delle finiture, dei
manufatti presenti (serre storiche, limonaie,
grotti, fontane, annessi per usi agricoli, opifici,
muri di perimetrazione) e del sistema del verde
(vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole,
giardini), il mantenimento dei viali di accesso, e
degli assi visivi.
3.c.2. Per gli interventi relativi a edifici di valore L’intervento in oggetto non è pertinente alla
storico, tipologico e architettonico appartenenti presente prescrizione.
ad un sistema storicamente consolidato è
prescritto il mantenimento del carattere distintivo
del rapporto di gerarchia tra edifici principali e di
pertinenza attraverso la conservazione dei
caratteriestetico-percettivi
che
contraddistinguono tale sistema; non sono
ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei
volumi costituenti il sistema storicamente
consolidato
che
ne
comportino
la
destrutturazione.
3.c.3. Gli interventi dovranno garantire :
L’intervento in oggetto non è pertinente alla
- il recupero degli edifici esistenti e la presente prescrizione.
conservazione dell’impianto tipologico, l’utilizzo
di soluzioni formali, finiture esterne e cromie
coerenti con la tipologia storica di riferimento;
- in presenza di un resede originario o comunque
storicizzato, sia mantenuta l’unitarietà percettiva
delle aree e degli spazi pertinenziali comuni
evitandone la frammentazione con delimitazioni
fisiche, con pavimentazioni non omogenee, e
l’introduzione di elementi di finitura e di arredo in
contrasto con la leggibilità del carattere
strutturante del sistema;
- il recupero e il mantenimento della viabilità
storica.
3.c.4. Per gli interventi che interessano gli edifici, L’intervento in oggetto non è pertinente alla
i complessi architettonici e i manufatti di valore presente prescrizione.
storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli
aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti:
il
mantenimento
dell’impianto
tipologico/architettonico e l’utilizzo di soluzioni
formali, finiture esterne e cromie, anche con il
ricorso a tecnologie e materiali moderni, coerenti
con la consuetudine edilizia dei luoghi/con i
caratteri storici/con quelle originali.
- in presenza di particolari sistemazioni delle
pertinenze, il mantenimento dei percorsi interni
sia nel loro andamento che nel trattamento del
sottofondo, dei manufatti presenti e del sistema
del verde (vegetazione arborea ed arbustiva,
aiuole, giardini);
- in presenza di un resede originario o comunque
storicizzato, sia mantenuta l’unitarietà percettiva
delle aree e degli spazi pertinenziali comuni
evitandone la frammentazione con delimitazioni
fisiche, con pavimentazioni non omogenee
conservare i manufatti accessori di valore
storico-architettonico
- la leggibilità dell’impianto storico e il suo grado
di rilevanza visiva all’interno del contesto
paesaggistico.
3.c.5. Gli interventi di trasformazione urbanistica
ed edilizia sono ammessi a condizione che:
- mantengano e riqualifichino i contesti
interessati dall’intervento, evitando la modifica
dei caratteri connotativi della trama viaria storica,
e i manufatti che costituiscono valore storicoculturale;
- siano mitigati gli effetti di frattura indotti dagli
interventi infrastrutturali, sul paesaggio;
- siano armonici per forma, dimensioni,
orientamento, con le caratteristiche morfologiche
proprie del contesto territoriale;
- sia garantita qualità insediativa attraverso
un’articolazione equilibrata tra spazi aperti e
costruito con particolare riferimento alla qualità
progettuale degli spazi di fruizione collettiva.
- mantengano l’accessibilità ai luoghi da cui è
possibile godere delle visuali a maggiore
panoramicità;
L’intervento in oggetto non modifica i caratteri
connotativi della trama viaria storica, e non
incide su manufatti di valore storico-culturale in
quanto non presenti;
Gli effetti indotti dai modesti interventi
infrastrutturali sono mitigati con la messa a
dimora di fasce di schermatura vegetale con
essenze autoctone;
L’intervento
di
nuova
edificazione,
compatibilmente alla tipologia e destinazione
d’uso prevista (serre di produzione ortovivaistiche), è progettato in armonia con le
caratteristiche morfologiche proprie del contesto
territoriale;
L’intervento garantisce la qualità insediativa
attraverso un’articolazione equilibrata tra spazi
aperti e costruito, con particolare attenzione di
ridurre
al
minimo
la
frammentazione
dell’insediamento;
L’intervento non incide sulle visuali a maggiore
panoramicità.
3.c.6. Non sono ammesse previsioni di nuova Non sono previste nuove edificazioni che
edificazione che costituiscano nuclei isolati costituiscano nuclei abitativi isolati rispetto al
rispetto al territorio urbanizzato.
territorio urbanizzato ma soltanto interventi
inerenti l’attività agricola prevista (serre di
produzione orto-vivaistica).
3.c.7. Gli interventi che interessano i percorsi L’intervento in oggetto non interessa percorsi
della viabilità storica sono
della viabilità storica.
ammessi a condizione che:
- Non alterino o compromettano l’intorno
territoriale, i tracciati di collegamento nella loro
configurazione attuale, evitando modifiche degli
andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli
interventi necessari per la messa in sicurezza
idraulica), delle sezioni stradali e degli sviluppi
longitudinali e che per l’eventuale messa in
sicurezza, i cui interventi sono fatti salvi, sia
privilegiato l’utilizzo di tecniche di
ingegneria naturalistica nel rispetto dei caratteri
tipologici, storici e paesaggistici;
- siano conservate le opere d’arte (muri di
contenimento, ponticelli, …)
e i manufatti di corredo (pilastrini, edicole,
marginette, cippi, ...) di valore storicotradizionale;
- sia conservato l’assetto figurativo delle
dotazioni vegetazionali di corredo di valore
storico-tradizionale;
- per la viabilità non asfaltata sia mantenuta
l'attuale finitura del manto stradale; nella
necessità di inserire nuove pavimentazioni
stradali dovranno essere utilizzati materiali e
tecniche coerenti con il carattere (di naturalità e
di ruralità) del contesto;
- la realizzazione di aree di sosta e di belvedere
non comprometta i caratteri naturali (di ruralità)
dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici della
viabilità storica e non comporti significativo
aumento della superficie impermeabile;
- la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali
siano congrui, per dimensione, tipologia e
materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei
luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della
viabilità storica,
garantendo l’intervisibilità e l’integrità percettiva
delle visuali panoramiche;
- il trattamento degli spazi interclusi nelle
rotatorie sia coerente con il valore paesaggistico
del contesto e non enfatizzato con installazioni
di natura varia.
3.c.8. Gli interventi che interessano la via L’intervento in oggetto non interessa
Francigena sono ammessi a condizione che:
della via Francigena.
- siano conservate le opere d’arte (muri di
contenimento, ponticelli ) e di pertinenza stradale
(pilastrini, edicole, marginette, cippi) di valore
storico
quali
elementi
fondamentali
di
caratterizzazione degli assetti paesaggistici;
- sia mantenuto il tracciato nella sua
configurazione attuale determinata dal MiBAC, le
eventuali modifiche saranno ammesse se utili
alla sicurezza degli utenti e/o migliorativi in
termini di valore paesaggistico;
- nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità
ordinaria, l’eventuale l’introduzione di sistemi,
opere e manufatti per la regolazione del flusso
veicolare (rotatorie, svincoli, circonvallazioni,
innesti, dissuasori) deve garantire la percorrenza
escursionistica anche in sede separata;
- per la viabilità non asfaltata sia mantenuta
l'attuale finitura del manto stradale; nella
necessità di inserire nuove pavimentazioni
stradali dovranno essere utilizzati materiali e
tecniche coerenti con il carattere (di naturalità e
di ruralità) del contesto;
- la realizzazione di aree di sosta e di belvedere
non comprometta il valore simbolico e i caratteri
dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici
percorsi
della viabilità storica e non comporti l’aumento
della superficie impermeabile;
- la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali
siano congrui, per dimensione, tipologia e
materiali, al valore simbolico e ai caratteri dei
luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della
viabilità storica, garantendo l’intervisibilità e
l’integrità percettiva delle visuali panoramiche;
- il trattamento degli spazi interclusi nelle
rotatorie sia coerente con il valore simbolico e
paesaggistico del contesto e non enfatizzato con
installazioni di natura varia.
3.c.9. Gli interventi incidenti sull’assetto
idrogeologico che comportano trasformazioni
della maglia agraria e dei suoli agricoli sono
ammessi a condizione che:
- garantiscano l’assetto idrogeologico e si
accordino con le caratteristiche morfologiche
proprie del contesto quanto a forma, dimensioni,
orientamento;
- sia garantita la continuità della viabilità
interpoderale sia per finalità di servizio allo
svolgimento delle attività agricole sia per finalità
di fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali
nuovi percorsi dovranno essere coerenti con il
contesto paesaggistico per localizzazione,
dimensioni, finiture, equipaggiamento vegetale,
evitando la banalizzazione dell'uso del cipresso
e l'utilizzo di specie non coerenti con il contesto
rurale;
- sia garantita la continuità della rete di
infrastrutturazione
ecologica
a
valenza
paesaggistica (anche attraverso l’inserimento di
nuove siepi, fasce boscate e fasce di
vegetazione riparia come compensazione
rispetto a quelle rimosse);
- siano limitati i rimodellamenti della
L’intervento in oggetto, pur comportando
trasformazioni della maglia agraria e dei suoli
agricoli:
- non modifica l’assetto idrogeologico e si
accorda con le caratteristiche morfologiche
proprie del contesto;
- non influisce sulla continuità della viabilità
interpoderale; il modesto nuovo percorso di
accesso è progettato in coerenza con il contesto
paesaggistico per localizzazione, dimensioni,
finiture, ed equipaggiamento vegetale;
- viene garantita la continuità della rete di
infrastrutturazione
ecologica
a
valenza
paesaggistica con modesti inserimenti di fasce di
vegetazione di mitigazione e schermatura;
- non è previsto nessun intervento di
rimodellazione della configurazione orografica
preesistente.
configurazione
orografica
preesistente
(livellamenti) che provochino l'eliminazione
complessiva delle opere di sistemazione e
regimentazione dei suoli.
3.c.10. Gli interventi di trasformazione del L’intervento in oggetto non interessa
patrimonio edilizio rurale e delle relative aree trasformazione del patrimonio edilizio rurale.
pertinenziali sono ammessi a condizione che:
- venga mantenuta la relazione spaziale
funzionale e percettiva tra insediamento ( piccolo
nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria,…) e
paesaggio agrario circostante, storicamente
strutturante il contesto territoriale;
- sia mantenuta l’unitarietà percettiva delle aree
e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la
frammentazione con delimitazioni fisiche, con
pavimentazioni non omogenee (sia vietato il
frazionamento, con delimitazioni fisiche, dei
resedi pavimentati originariamente ad uso
comune);
- nella realizzazione di tettoie, recinzioni,
garages e schermature, viabilità di servizio,
corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle
aree pertinenziali, sia garantito il mantenimento
dei caratteri di ruralità, delle relazioni spaziali,
funzionali e percettive con l’edificato e con il
contesto;
- non sono ammessi gli interventi che
trasformino le serre esistenti e i manufatti
temporanei in volumetrie edificate.
3.c.11. Non sono ammesse demolizioni e relativi
accorpamenti dei volumi demoliti che comportino
la destrutturazione del sistema insediativo
storicofunzionale costituito.
3.c.12. I nuovi edifici rurali
residenziale siano realizzati:
a
la
L’intervento
in
oggetto
non
interessa
accorpamenti di volumi demoliti che comportino
la destrutturazione del sistema insediativo
storicofunzionale costituito.
carattere L’intervento in oggetto non è pertinente alla
presente prescrizione.
- in coerenza con le modalità insediative
storicamente consolidate lette nelle componenti
e relazioni principali (allineamenti, gerarchie dei
percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi
aperti) e con le tipologie edilizie appartenenti alla
tradizione dei luoghi;
- privilegiando la semplicità delle soluzioni
d’impianto, l'utilizzo della viabilità esistente, le
proporzioni degli edifici tradizionali riferibili a
modelli locali, assecondando la morfologia del
terreno limitando gli interventi di sbancamento.
3.c.13. I nuovi annessi agricoli siano realizzati:
- assecondando la morfologia del terreno e
limitando gli interventi di sbancamento;
- non interferendo visivamente con i manufatti di
valore storico e architettonico e loro aree di
pertinenza;
- con il ricorso a soluzioni tecnologiche e
materiali che assicurino la migliore integrazione
paesaggistica
privilegiando
edilizia
ecocompatibile e favorendo la reversibilità
dell’installazione, la riciclabilità delle componenti
riutilizzabili e il risparmio energetico relativo
all’intero ciclo di vita.
Con l’intervento in oggetto, pur prevedendo
nuovi annessi agricoli e compatibilmente alla
tipologia e destinazione d’uso prevista (serre di
produzione orto-vivaistiche):
- non si interferisce visivamente con manufatti di
valore storico e architettonico e loro aree di
pertinenza;
- verrà fatto ricorso a soluzioni tecnologiche e
materiali che assicurino la migliore integrazione
paesaggistica
privilegiando
edilizia
ecocompatibile; l’installazione sarà altamente
reversibile e riciclabile facendo attenzione al
risparmio energetico per l’intero ciclo di vita.
3.c.14. Nella progettazione delle cantine siano L’intervento in oggetto non è pertinente alla
evitate soluzioni monumentali e fuori scala dei presente prescrizione.
fronti, e i piazzali di pertinenza siano
strettamente dimensionati in rapporto alle
necessità di servizio, valutando, sui crinali e
nelle aree ad elevata intervisibilità, la
compatibilità con la morfologia dei luoghi,
privilegiando una localizzazione prossima ad una
idonea rete viaria esistente.
4 - Elementi della percezione
- Visuali panoramiche ‘da’ e ‘verso’ (unire a
percorsi e punti di vista), percorsi e punti di
vista panoramici e/o di belvedere
- Strade di valore paesaggistico
4.c.1. Gli interventi di trasformazione sono L’intervento in oggetto non interferisce
ammessi a condizione che non interferiscano negativamente con le visuali panoramiche.
negativamente con le visuali panoramiche,
limitandole o occludendole e sovrapponendosi in
modo incongruo con gli elementi significativi del
paesaggio.
4.c.2. E’ da escludere l’inserimento di manufatti L’intervento in oggetto non prevede l’inserimento
(ivi incluse le strutture per la cartellonistica e la di manufatti che possano interferire o limitare le
segnaletica non indispensabile per la sicurezza visuali panoramiche che si aprono da e verso.
stradale) che possano interferire o limitare le
visuali panoramiche che si aprono da e verso.
4.c.3. Non sono consentiti interventi che L’intervento in oggetto non riguarda la
comportino la privatizzazione dei punti di vista privatizzazione di punti di vista panoramici
(belvedere) accessibili al pubblico.
accessibili al pubblico.
4.c.4. Dovranno essere preservati i coni visivi
che si aprono da e verso la ‘città storica’, con
particolare riguardo alle visuali prospettiche
apprezzabili dalle vie di accesso e dai luoghi di
fruizione pubblica e di uso pubblico.
4.c.5. In linea generale non sono consentite
installazioni luminose puntuali o diffuse in grado
di alterare in maniera significativa la percezione
del paesaggio notturno dell’area contermine alla
città storica.
L’intervento in oggetto non interessa coni visivi
che si aprono da e verso la ‘città storica’.
L’intervento in oggetto non prevede installazioni
luminose puntuali o diffuse in grado di alterare in
maniera significativa la percezione del
paesaggio notturno dell’area
OSSERVAZIONI : In relazione al Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano
Paesaggistico sopra esposto si ritiene che l’intervento proposto sia coerente con le
previsioni di detto Piano, in virtù delle modifiche apportate come da prescrizioni
della Conferenza di Servizi ex Art. 36 del PIT tenutasi in data 28/01/2014 presso la
Regione Toscana.
Estratto del SIT Provincia – Vincolo Paesaggistico ai sensi del Dlgs 42/2004 Art. 136 e 142
Estratto del SIT Provincia – Vincolo Idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/23
Firma del Richiedente
dell'intervento
CERRETANI Roberto
Firma del Progettista
Geom. Alessandro CARLI