Il Domani di Bologna • SAN LAZZARO DI SAVENA. Nel linguaggio della politica la prima tentazione è definirla "società civile": quel pullulare di comitati e petizioni - vero e proprio "leit motiv" in terra sanlazzaarese - potrebbe cioè coincidere con la vocazione del comune cittadino ad occuparsi della "cosa pubblica". Oppure, seguendo i "trend" nazionali si potrebbe utilizzare l'etichetta dell'antipolitica, macrocateegoria nata ad uso e consumo dei politici per definire le compagini apartitiche - grillini in testa - attorno alle quali si è raccolto il dissenso nei confronti dei privilegi della "casta". Ma se su raggio nazionale le categorie finiscono qui, a San Lazzaro, spunta un terzo filone d'analisi, che vanta tra i suoi sostenitori più convinti addirittura il sindaco Marco Macciantelli. Per lui, e per molti altri, quell'ammassarsi di raccolte firme e di documenti "antagonisti" sui tavoli del Comune rientra sotto il nome di «fuoco amico»: in altre parole, sostiene il sindaco, dietro ogni petizione c'è un fronte di ex amministratori della città consiglieri, assessori o addirittura sindaci di "un tempo" che, una volta usciti più o meno spontaneamente dalle stanze dei bottoni "armano" attacchi contro le scelte dell'attuale team di palazzo. E nel farlo, sostiene Macciantelli, lanciano accuse contro dei percorsi decisionali che loro stessi, nel passato, hanno contributo a costruire A questo punto il miglior modo per testare le teorie è mettere a confronto con la realtà: col documento dei "volenteroosi" ad esempio, una sorta di contorcano al Psc nato dal ritrovassi spontaneo dei cittadini e che proprio negli ultimi giorni ha meritato dal sindaco l'insofferente etichetta di "fuoco amico". E in effetti di questo gruppo trasversale fanno parte molti "ex". Ma questo, come vedremo scorrendo velocemente la lista, non porta automaticamente alla dimostrazione di quanto sostiene il primo cittadino. Tra i "Volenterosi" c'è innanzitutto il "Verde" Alberto Piras, ex assessore all' Ambiente alla Cultura durante l'ultimo mandato di Aldo Bacchiocchi. L'assenza di Piras dall'aula è dovuta al non raggiungimento, da parte dei Verdi, del tetto di voti necessario ad ottenere una poltrona. Accanto a lui Massimo Bertuzzi coordinatore Sdi per la Valle dell'Idice: per lui nessuna poltrona in curriculum. Alla riunione del gruppo c'erano poi Denis Barrbieri, ex tecnico di piazza Bracci ora "volato" in Regione. Anche per lui un passato a palazzo quindi, ma lontano dalle poltrone "che contano". Passato da "eletta", invece, per Roberta Benni, ex consigliere Prc, come per Renzo Bronchi, ex consigliere dei "Riformisti" ora sostenitore del "civico" Vannnelli. Per Loris Boni, invece, un curriculum da attivista nel comitato "Villa Cicogna", analogamente a Carlo De Maria che milita nell'associazione "Carlo Giuliani". Vengono ancora dai comitati- e non dai partiti - Vittorio Filippa (coomitato "Difendiamo il Parco Resistenza") e Achille Martino (comitato "Ponticella"), mentre Giorgio Savigni e Stefano Mariotti vantano un passato nel PRC. Attenzione però: Stefano Mariotti nel mandato Macciantelli faceva parte del Consiglio ed era addirittura presidente della commissione consiliare dedicata all'Urbaniistica. Le sue dimissioni hanno origine proprio nel dissenso di Mariotti per le scelte di questa amministrazione. E, coerentemente con quella scelta, tutt’oggi si impegna a sottolineare le incongruenze che a parer suo la Giunta porta avanti. Tra gli "ex", infine, Francesco Stornai, assessore alla partecipazione un bel po' di anni fa, ora sostenitore della lista civica "La città che vorremmo". Completa la lista Raffaele Lungarella, l'unico che delll'aula fa ancora parte - nelle fila dei Ds - pur avendo meritato, causa ripetuti "strappi", l’etichetta di " eretico".
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