# Venerdì 28.11.2014 IL COMMENTO di Andrea Schianchi 23 IN EUROPA LEAGUE ITALIA PADRONA L’Inter sceglie un modo piuttosto insolito per fare gli auguri di buon compleanno a Roberto Mancini. Prima lo fa arrabbiare, e parecchio, andando sotto contro il Dnipro; poi chiede a Handanovic di evitare il tracollo, e meno male che il portiere ci mette le manone e respinge l’ennesimo rigore; infine con Kuzmanovic e Osvaldo sigilla la vittoria e si presenta davanti all’allenatore con il regalo-qualificazione. L’ARTICOLO A PAGINA 23 CONTENUTO PREMIUM 1 BOXE DA FILM Rourke, 62 anni Il sex symbol risale sul ring Anno 118 - Numero 281 TANTI BRIVIDI E UNA FESTA A SAN SIRO QUANTI REGALI PER MANCINI Nel giorno del 50° compleanno del tecnico l’Inter in 10 rimonta col Dnipro (2-1) e vince il girone. Handanovic super, para anche un rigore. Decide Osvaldo €1,40 19 PELÈ SI AGGRAVA E VA IN DIALISI POI VIA TWITTER RASSICURA TUTTI O Rei ha un’infezione alle vie urinarie: è in un’unità speciale VERNAZZA A PAGINA 19 24 FORMULA 1 Blitz di Vettel a Maranello: proverà in pista la Ferrari F2012 CRIVELLI A PAGINA 33 Il tedesco atteso in fabbrica: «Chissà che emozione...» Mickey Rourke pugile a Mosca 9 771120 506000 41 1 2 8> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano 2 RE DEL CICLISMO Nibali edizione 2015 «Punto sul Tour Il Giro? Vedremo» GHISALBERTI A PAGINA 29 PERNA A PAGINA 24 SU SPORTWEEK BREGA, CECERE, DALLA VITE, PIERELLI DA PAGINA 2 A PAGINA 5 SEB E LA ROSSA CHE STORIA SARA’? NAPOLI AVANTI CON LO 0-0, IL TORINO NO Benitez soffre a Praga, granata fermati dal Bruges. La Fiorentina passa a Guingamp: 1° posto sicuro BRAMARDO, CALAMAI, D’ANGELO, MALFITANO ALLE PAGINE 6-7 Vincenzo Nibali, 30 anni 3 RACCONTI DI BASKET Storico Messina Così un eurocoach rompe il tabù Nba CHIABOTTI, PRATESI A PAGINA 30 w IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Preoccupazione durante la festa di compleanno di Mancini. Il regalo di Mazzarri era collegato ad un timer. 13 TOTO’ BOOM «ECCO COME ALLENEREI L’UDINESE» 8 18 DERBY E MERCATO L’ESONERO Agnelli e Cairo si stuzzicano Juve, in difesa Kjaer o Schär Il 2014 terribile di Prandelli: dal flop azzurro al bagno turco BRAMARDO, GRAZIANO, LAUDISA, RUSSO ALLE PAGINE 8 E 9 FROSIO E MANAV A PAGINA 18 Di Natale tra i 200 gol, Baggio, Insigne e il 4-3-3: «Avrei voluto giocare con Zeman» VELLUZZI A PAGINA 13 Domani a 1,90 con la Gazzetta Europa League R Gruppo F 2 INTER 2 DNIPRO 1 1 MARCATORI Rotan (D) al 16’, Kuzmanovic (I) al 30’ p.t.; Osvaldo (I) al 5’ s.t. INTER (4-4-2) Handanovic; Nagatomo (dal 37’ p.t. Campagnaro), Ranocchia, Juan Jesus, Dodò; Hernanes (dal 16’ s.t. Obi), Guarin, Medel, Kuzmanovic; Osvaldo, Icardi (dal 10’ s.t. Andreolli) PANCHINA Carrizo, Palacio, Khrin, Bonazzoli ALLENATORE Nuciari (Mancini squalificato). ESPULSI Ranocchia al 1’ s.t. per gioco scorretto (secondo giallo) AMMONITI Ranocchia, Hernanes, Guarin per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-2; dal 10’ s.t. 4-4-1 BARICENTRO MOLTO BASSO 42,4 metri 2 DNIPRO (4-2-3-1) Boyko; Fedetskiy (dal 25’ s.t. Matheus), Douglas, Mazuch (dal 37’ s.t. Seleznyov), Vlad; Kravchenko (dal 28’ s.t. Bruno Gama), Cheberyachko; Luchkevych, Rotan, Konoplyanka; Kalinic PANCHINA Lastuvka, Leo Matos, Shakhov, Politylo ALLENATORE Markevych. AMMONITI nessuno CAMBI DI SISTEMA dal 25’ s.t. 41-4-1, dal 37’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO MOLTO ALTO 56,4 metri ARBITRO Madden (Scozia) NOTE paganti 29.150. Tiri in porta 3-6. Tiri fuori 4-2. Angoli 3-3. In fuorigioco 4-5. Recuperi 1’ e 4’. ● 1-2 I due gol dei nerazzurri: il pareggio firmato da Kuzmanovic e il 2-1 di Osvaldo; 3 Uno dei momenti cruciali della partita di San Siro: Samir Handanovic para il rigore di Konoplyanka ed evita così il pericolosissimo raddoppio degli ucraini ACTION IMAGES/LAPRESSE Handa leva l’Inter dall’inferno e Osvaldo la porta in paradiso 1Festa di compleanno sofferta per Mancini. Lo sloveno para un rigore ed evita il 2-0 Dnipro, poi ci pensano Kuzmanovic e l’italoargentino: nerazzurri avanti da primi Nicola Cecere MILANO P er aspera ad astra. Il motto liceale dei padri latini sintetizza alla perfezione la serata nerazzurra: si passa il girone da primi ma attraverso 95’ di grandi sofferenze. Soprattutto nel primo tempo, il Dnipro è stato superiore all’Inter, ma di brutto... E se Handanovic non avesse parato l’ennesimo rigore della IL 2° ESORDIO sua straordinaria serie, dopo 27’ Roberto Mancini, 50 minuti Mancini si sarebbe ritro- anni ieri, ha debuttato vato sullo 0-2: al- per la seconda volta tro che festa di con l’Inter a S. Siro compleanno... Ma Handanovic Ma era squalificato ha sventato il peggio e così tre e ha dovuto seguire minuti dopo, in la gara in uno skybox mischia, Kuzma- del Meazza novic col primo tiro in porta della squadra ha pescato l’angolino giusto, riportando i suoi in rotta qualificazione. Altro momento topico a inizio ripresa, quando Ranocchia, pasticciando un disimpegno non complicato, invece di calciare il pallone ha preso in pieno il ginocchio di Rotan, che quel pallone gli aveva soffiato: secondo inevitabile giallo e Inter in dieci. AZZARDO E qui entra in ballo la mentalità (ac- Roberto Mancini in tribuna a San Siro PEGASO compagnata dalla buona sorte) del nuovo tecnico nerazzurro. Perché tutti a quel punto (Mazzarri compreso, naturalmente) avrebbero tolto subito una punta per inserire il difensore mancante e attrezzarsi alla difesa del prezioso pareggio. Invece il Mancio ha aspettato, ordinando di arretrare Medel sull’ultima linea con un centrocampo a tre dove Hernanes a un certo punto ha avuto l’intuizione giusta e spostandosi da destra verso il centro ha mandato in gol Osvaldo: rimonta completata! E soltanto adesso, sul 2-1, il Mancio toglie Icardi per inserire Andreolli dando vita al classico 4-4-1 di queste emergenze. ESPERIMENTI Il nuovo allenatore, affrontando la partita con grande serietà e quindi senza turnover (Kovacic e Palacio i soli sacrificati) ha provato a far coesistere Guarin e Hernanes in un centrocampo che prevedeva Medel nella posizione del mediano metodista davanti alla difesa con Guarin e non Hernanes, come si pensava, vertice di un rombo che per la verità si è visto raramente. La linea era per lo più a tre: Hernanes in fascia destra, Guarin centrale e Kuzmanovic sulla sini- LA MOVIOLA di MATTEO PIERELLI GIUSTO ANNULLARE IL GOL AGLI UCRAINI Partita impeccabile dello scozzese Madden. Che non sbaglia nulla nei momenti chiave del match. Al 27’ p.t. c’è il rigore per il Dnipro: Guarin tocca Cheberyachko in area. Giusta anche la seconda ammonizione dell’ingenuo Ranocchia a inizio secondo tempo: è da giallo il fallo dell’interista su Rotan, così come era giusto il primo cartellino che aveva preso al 21’ p.t. per aver steso Konoplyanka. Bravo anche l’assistente Chambers a segnalare il fuorigioco millimetrico di Seleznyov che al 90’ aveva segnato il pari. VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 3 fIL PROTAGONISTA HANDANOVIC Con Samir mani di fata non si passa di rigore 1Il portierone neutralizza il sesto tiro dal dischetto di fila tra A ed Europa: «Parare è il mio lavoro. La difesa a 4 non è un problema, ma non dobbiamo partire molli» Matteo Brega MILANO A stra. Beh la formula non ha funzionato. Il brasiliano in questo momento non ha la forma fisica che gli permetta di sdoppiarsi fra centrocampista che rientra e attaccante aggiunto per gli inserimenti sulla destra. E’ uscito anzitempo oltre che per esigenze tattiche, per un fastidio muscolare ma in assoluto non è pensabile che questo cocktail possa essere riproposto domenica all’Olimpico contro la Roma. ICARDI FLOP Oltretutto tale assetto ha comportato il varo di un secondo esperimento: mettere assieme due punte centrali come Osvaldo e Icardi, al quale veniva chiesto però di sacrificarsi sull’esterno sinistro. Mancini ha disegnato un 4-3-3 in fase di attacco che veniva sostituito, attraverso il ripiegamento di Hernanes, in un 4-1 (Medel davanti all’area) 3-2 quando il pallone ce l’avevano gli avversari. Beh, Icardi largo a sinistra non si può proprio vedere... Aggiungiamo che la difesa era quella titolare, ma ha scricchiolato in diverse circostanze. BEL DNIPRO Questi esperimenti non hanno funzionato anche perché il Dnipro ha confermato di essere un osso duro (ma non è la Roma, sia chiaro...). Gli ucraini hanno giganteggiato per la prima mezz’ora e la loro supremazia anzitutto atletica (sempre primi sulla palla) è sfociata al 16’ nella rete del vantaggio, con tap in da due passi di Rotan. Proseguendo nel loro dominio, gli ospiti mandavano poi il solito Rotan in area palla al piede e lì Guarin, ingenuamente, lo metteva giù. Sant’Handanovic si sostituiva a San Siro, per fortuna. Ma un minuto dopo il pareggio, lo stopper Douglas, di testa, falliva un altro rigore. Questo in movimento. Insomma, primo tempo da incubi, avvio di ripresa da brividi, e poi si è addirittura vinto con gli sviluppi favorevoli di una partita che ha richiamato al proscenio la pazza Inter ben nota ai suoi sostenitori. © RIPRODUZIONE RISERVATA ll’oratorio si giocava così: ogni tre calci d’angolo, ci si meritava un rigore. Ora che Samir Handanovic ha parato il sesto penalty consecutivo («Una statistica che comincia a non essere più normale: quando ci danno un rigore contro abbiamo quasi buone sensazioni, ha scherzato il d.t. Ausilio), gli avversari chiederanno il cambio della regola non scritta. Ogni rigore, dateci tre calci d’angolo. Il portiere sloveno ha sistemato anche Yevhen Konoplyanka, il gioiellino ucraino che pure l’Inter vorrebbe. Con quello di ieri sono sei rigori parati di fila: il quarto in questa stagione sommati ai due dell’anno scorso. Riavvolgiamo il nastro: prima del Dnipro ci sono stati il Verona (Toni), il Cagliari (Cossu), il Torino (Larrondo), il Parma (Cassano) e la Sampdoria (Maxi Lopez). Il giro d’Italia dei rigori parati da Samir, isole comprese. IPNOTIZZATORE «Parare è il mio lavoro e comunque se un attaccante tira bene un rigore, un portiere non lo para mai», così riassume Samir a fine partita. Sembra semplice. Eppure di queste cose lui non vuole parlare. Perché i rigori si parano, di rigori non si discute. È un po’ questo il suo mantra nello spogliatoio. Chi glielo chiede, anche scherzando, riceve la solita risposta. Lavoratore silenzioso, uno dei primi ad arrivare ad Appiano ogni giorno, uno dei maggiori fruitori di filmati per osservare, studiare i tiratori avversari. CAMBIO MENTALITÀ In Serie A ne ha parati 20. Meglio di lui solo un ex interista, Pagliuca, che ne ha bloccati 24. La percentuale è altissima, 36%, 20 rigori su 55 sono tornati indietro. Funziona da stimolante per i suoi e da demoralizzante per gli altri. Pacato, introverso, timido, quando arrivò all’Inter nell’esta- DATI TECNICI IL PARA RIGORI NERAZZURRO AI RAGGI X Samir Handanovic, 30 anni, agione con la magl terza stagione maglia dell’Inte dell’Inter 20 7 6 Nagatomo (spalla lussata) e Hernanes (recidivo all’adduttore) te 2012 dall’Udinese schivò le telecamere con sguardo innocente. Passa inosservato fuori dal campo, non dentro. Con il Rimini in B non perse contro la Juve: 1-1 in casa e 0-0 a Torino, vincendo il duello a distanza con Buffon. Quando deve parla- Il portiere nerazzurro nerazzur ha h parato 20 penalty in Serie A: solo Pagliuca ne ha neutralizzati di più (24) I RIGORI PARATI DI FILA LE PARATE COL DNIPRO ROra preoccupano I rigori parati in Serie A re, però, non dice cose banali: «Non ci sono problemi con il nuovo modulo, con la difesa a 4. Non dipende da questo se siamo partiti molli: non dobbiamo più sbagliare l’approccio – ha commentato a ieri sera –. Sbagliamo cose semplici, è una questione psicologica». Proprio lui, che abbatte l’autostima dei rigoristi. Adesso la priorità dell’Inter è quella di accelerare per il rinnovo. Il contratto scadrà nel 2016 e su di lui potrebbero esserci movimenti interessanti all’estero. Un nuovo incontro tra l’agente di Handanovic e il d.t. Ausilio è avvenuto nei giorni scorsi. Il Torino Cagliari Parma Samp Dinipro Verona club ha ribadito la volontà di rinnovare. Il portiere aspetta. La voglia di giocare la Champions lo lascia per ora nel limbo dell’indecisione. «Non so nulla del rinnovo, se ne occupa il mio procuratore». Chiudiamo con uno sguardo all’infermeria nerazzurra, dove finiscono in due: lussazione alla spalla destra per Nagatomo, al 4° infortunio all’articolazione e ora indeciso se operarsi; risentimento all’adduttore destro per Hernanes, che è recidivo e dunque anche lui rischia uno stop tutto da verificare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Samir Handanovic FOTOPRESS 4 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Europa League R Gruppo F VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT fZONA MISTA LE PAGELLE di MATTEO DALLA VITE INTER DNIPRO 6 5 OSVALDO BENE ANCHE DIETRO ICARDI NON TOCCA UN PALLONE IL TECNICO NUCIARI 6 In panca Nuciari, in piedi Salsano, Mancio in tribuna: Inter a tratti antica e irritante. Hernanes sulla fascia? Mah: fa l’assist da trequartista. Poi: orgoglio e sedicesimi in 10. IL MIGLIORE HANDANOVIC 7,5 Presenza numero 100, sesto rigore parato di fila. Imbusta Konoplyanka e salva quell’attimo che poteva fuggire a casa-Ucraina. Poi, altre due parate più una davvero miracolosa su Kalinic. Totem. ● PARATE 7 ● RINVII 8 ● PRESE ALTE 5 IL PEGGIORE RANOCCHIA 4,5 Dice che non l’ha visto, ma il calcione a Rotan mancando il pallone dopo nemmeno un minuto della ripresa e da ammonito è piuttosto grave. Prima? In barca spesso ma anche per coprire i buchi altrui. ● PASSAGGI 17 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 1 7 5,5 6 5,5 NAGATOMO Poi esce con la spalla lussata ma prima è di una mollezza disarmante e sempre in ritardo (1-1 compreso visto che va Guarin a coprire Konoplyanka). JUAN JESUS Gioca sempre, e se al Mancio comprano un centrale sinistro è meglio: perché JJ è per forza imbambolato. Regala l’avvio dello 0-1, almeno salva il 2-2. DODÒ Col labbrone e con la voglia di ribaltare qualcosa che sa di avvii antichi e mazzarriani: ha addosso Luchkevych e soffre, ma sa battagliare. HERNANES Incatenato in fascia, a fare anche da tappo: roba non per lui. E infatti fa l’assist dalla zolla più centrale, prodezza che alza il voto. ● PASSAGGI 12 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 1 ● PASSAGGI 34 ● CROSS 0 ● CONTRASTI 1 ● PASSAGGI 28 ● CROSS 2 ● CONTRASTI 2 ● TIRI 1 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 19 5,5 6 6,5 5 GUARIN In differita, come se fosse tornato dalla Colombia un minuto prima: procura il rigore ucraino, fa errori da scuola-calcio. Almeno guerreggia. MEDEL Nel p.t. è uno dei meno peggio: sbaglia sì, ma davanti e ai suoi fianchi passa di tutto. Minisalvagente. Una domanda: perché va quasi mai d’anticipo? KUZMANOVIC Prima dell’1-1 (piattone importantissimo e che riscatta quei primi minuti difficili) vaga un po’ come se fosse privato dei razzi da derby. ICARDI Non vede una palla e nemmeno riesce a combattere per conquistarsene una decente, giocabile: esce per manifesta impossibilità di incidere. ● TIRI 1 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 33 ● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 29 ● TIRI 3 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 27 ● TIRI 0 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 0 6,5 5 6 6 6 OSVALDO Una palla un gol: ed è quello che sa fare meglio. Ma anche una chiusura in difesa quando tutti gli altri dormono nel daie-vai. Terzo gol in EL. CAMPAGNARO Si mette al posto di Yuto e si vede che la ruggine inchioda: due palloni regalati. Dopo, sciocchezza dannosa da quasi Kalinic-gol. Ma resiste. ANDREOLLI Si mette centrale di destra dopo che l’Inter rimane in 10: non va su un pallone che si dovrebbe mangiare ma alla fine sparecchia nel caldo finale. OBI Largo e stretto a sinistra, deve fare il suo e cioè da mastice e da elastico per sopperire all’inferiorità numerica. E sì, ci riesce. ● TIRI 1 ● DRIBBLING 2 ● SPONDE 1 ● PASSAGGI 11 ● CROSS 0 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 3 ● CROSS 0 ● CONTRASTI 0 ● TIRI 0 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 7 MADDEN Vede bene il rigore dato, l’espulsione di Ranocchia, il rigore da non dare per il presunto fallo di Juan Jesus ed è ben assistito dal guardalinee Chambers sul gol annullato nel finale agli ucraini 6 CHEBERYACHKO E’ UN OSSO DURO KONOPLYANKA ERRORE PESANTE IL TECNICO MARKEVYCH 6,5 Comunque bella squadra, che sa fare possesso dinamico, nasconderti la palla e creare. Squadra che s’avvicina al sogno di vincere a San Siro con la faccia bella scoperta. Bravi. IL MIGLIORE ROTAN 7 Ruba e va a concludere l’1-0. E quasi mette dentro il 2-2 con una punizione bastardissima. E’ centrale dei tre dietro a Kalinic, è giocatore di idee e tecnica. Applausi. ● TIRI 2 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 78 IL PEGGIORE DOUGLAS 5,5 Dei due centrali della difesa a 4 è quello che sbarella un po’ di più: altrove in varie occasioni, fa una bella chiusura su Osvaldo ma ha di testa la palla del 2-1 e la butta via. ● PASSAGGI 31 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 2 CHAMBERS 6,5 (assistente) ROSS 6 (assistente) BOYKO 5,5 Il piattone di Kuzmanovic lo vede già fuori fase per il flipper appena precedente. Osvaldo lo frega con un diagonale chic ma lui è già per terra prima. FEDETSKIY 6 Bella spinta, arrivando fino a Dodò col quale c’è una bella battaglia. Esce spompato ma anche sicuro di aver fatto una gara di sostanza e rendimento. MATHEUS 5,5 Ha subito un pallone per marchiare la serata: anche lì c’è Handanovic. MAZUCH 6 Forse fa un fallo da rigore ma due attimi prima del gol di Kuzmanovic. Resistente e bravo a chiudere su Osvaldo nella ripresa. SELEZNYOV 5,5 Una punta in più per offendere col tridente. Si mette nel calderone ma dai e ridai non incide. VLAD 6 Terzino sinistro che si affianca spesso a Konoplyanka per creare superiorità e disorientare Nagatomo: dura tanto. KRAVCHENKO 6 Il primo tempo lo vede più attento e rombante che nel secondo. E in quel p.t. sfrutta le dormite variegate dei centrocampisti interisti. BRUNO GAMA 5,5 Non finisce nella storia della partita, anche se qualcosa tenta di fare. CHEBERYACHKO 6,5 Un bell’osso: è affidata a lui la regia ma è uno di quei tipi anche anarchici e fisici che trovi in altre parti. E infatti prende lui il rigore fallito da Konoplyanka. LUCHKEVYCH 6 Tampinamento costante su Dodò che nel primo tempo si trova frecce saettanti su ogni zolla. Tipo scattoso e che sa lasciare tracce buone. KONOPLYANKA 6 Conferma di essere un bravo giocatore ed è di quelli che ti stancano a forza di finte, controfinte e anche buona concretezza. Ma quel rigore fallito, che poteva decretare l’inabissamento dell’Inter, è errore pesantissimo. KALINIC 5,5 Potrebbe dare un timbro sicuro alla serata. Quando? Nel momento in cui Campagnaro fa una sciocchezza e lui è lì, in spaccata e a un passo dal metterla dentro. Invece c’è Handa. Comunque, buon giocatore. BEATON 6 (arbitro di porta) DALLAS 6 (arbitro di porta) STRANO COMPLEANNO I NERAZZURRI QUESTA VITTORIA E’ UN REGALO PER MANCINI JUAN JESUS DIFENSORE IN CAMPIONATO IL 3° POSTO È A 5 PUNTI: SI PUÒ FARE ROBERTO MANCINI ALLENATORE IL MIO INFORTUNIO? FORSE NIENTE DI GRAVE HERNANES CENTROCAMPISTA Mancio in esilio, Konoplyanka: contatto 1Il tecnico, squalificato, trova una torta nello spogliatoio. Incontro tra il padre dell’ucraino e gli emissari nerazzurri Matteo Brega MILANO I ngabbiato, limitato, trattenuto. Roberto Mancini ha festeggiato il 50° compleanno in uno skybox riscaldato del Meazza. L’esatto opposto di dove sarebbe voluto essere, al freddo, con il naso arrossato, a tenere svegli i suoi. È la strana serata del Mancio, che non spe- Giulio Nuciari, 54, in panchina FORTE gne candeline (anche se nello spogliatoio ha trovato una torta al cioccolato con la frutta sopra e la scritta «Buon compleanno Mancio» sempre al cioccolato) e nemmeno svolge in prima persona il suo lavoro. Si prende gli auguri da mezzo mondo, da Kolarov ad Ancelotti, da Dzeko al Bologna e la Samp. E infine proprio dal suo club, con lo speaker del Meazza che richiama gli spettatori per unirsi al «buon compleanno Mancio». Con il Dnipro si ferma dove le regole Uefa lo consentono, lontano dagli spogliatoi, in una stanza con Fassone e Ausilio. In panchina ci è andato Giulio Nuciari, cuffia bassa fin sugli oc- chi e baffoni neri che spuntano. Resta nel bunker della panchina per tutta la partita a dare indicazioni. Riportate, a sua volta, da Fausto Salsano. Il vice del Mancio è ancora da scegliere, in lizza sempre Larguet, Candela e Bollini più mister X. VISITA KONOPLYANKA L’occasione arrivava in casa, a Milano. Non si poteva non coglierla. Oleg Konoplyanka, padre di Yevhen e suo procuratore, è stato due giorni nel capoluogo lombardo seguendo il figlio per Inter-Dnipro. E così si è creato una lunga lista di appuntamenti nella due giorni milanese, in primis con i nerazzurri. L’ala va a scadenza e non ha intenzione di rinnovare. Lontano dal centro di Milano, il padre Oleg ha parlato in albergo con un paio di emissari interisti. Facile immaginare il contenuto della chiacchierata: il progetto interista e il futuro con Mancini. Il problema dell’Inter è che lo stesso discorso al padre di Oleg tra mercoledì e ieri è stato fatto dalla Fiorentina, dalla Roma e dal Milan. E in Premier League hanno pronti assegni pesanti. «Konoplyanka è un buon giocatore», ha commentato ieri sera ancora Ausilio. Ma in cima alle preferenze restano Lavezzi e Cerci. © RIPRODUZIONE RISERVATA CONTAVA VINCERE PER CHIUDERE LA QUESTIONE PIERO AUSILIO DIRETTORE TECNICO 6 Europa League R Le altre italiane Il Napoli avanti piano Ora caccia al primo posto 1Lo Sparta colpisce due traverse, gli azzurri raccolgono il punto che serviva per entrare nei sedicesimi. Ma il gioco di Benitez latita SPARTA PRAGA 0 NAPOLI L’ALLENATORE Rafa: «Contava qualificarsi» Michu operato 0 SPARTA PRAGA (4-2-3-1) Stech; Kaderabek, Brabec, Holek, Costa; Marecek, Matejovsky (dal 45’ s.t. Vacek); Dockal, Husbauer (dal 28’ s.t. Prikryl), Krejci; Lafata. PANCHINA Vorel, Pamic, Svejdik, Kovac, Schick. ALLENATORE Lavicka. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Brabec e Matejovsky per gioco scorretto. ● PRAGA Non una prova esaltante, ma alla fine l’obiettivo è stato centrato e Rafa Benitez guarda al bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo provato a vincere la partita nonostante le assenze. L’idea era controllare nel primo tempo per poi vincerla nella ripresa, non ci siamo riusciti ma è stata comunque una prestazione buona. Siamo contenti per la qualificazione raggiunta con un turno di anticipo. Bravo Rafael, ma tutta la fase difensiva è stata buona». Poche idee invece davanti, dove Hamsik ala non convince, così come Jorginho trequartista: «Chiaro, Marek fa meglio dietro la punta perché è il suo ruolo. Stiamo cercando soluzioni nuove, senza Insigne e Mertens è ovviamente più difficile». Il brasiliano Rafael si esalta: «Siamo forti mentalmente. Per indossare questa maglia bisogna esserlo». NAPOLI (4-2-3-1) Rafael; Mesto, Albiol, Koulibaly, Britos; Gargano, David Lopez; Callejon, Jorginho (dal 32’ s.t. Ghoulam), Hamsik; Higuain (dal 23’ s.t. Zapata). PANCHINA Andujar, Henrique, Maggio, De Guzman, Inler. ALLENATORE Benitez. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Britos per gioco scorretto. ARBITRO Marinner (Inghilterra). NOTE spettatori 16.111. Tiri in porta: 6-2. Tiri fuori: 3-5. Angoli: 4-3. In fuorigioco: 0-0. Recuperi: 1’ p.t., 3’ s.t. Mimmo Malfitano INVIATO A PRAGA (REP.CECA) A ndiamo al concreto: il Napoli giocherà i sedicesimi di finale di Europa League. L’ultima gara, contro lo Slovan Bratislava, al San Paolo, servirà soltanto per confermare il primo posto nel girone. Fin qui, nulla da eccepire, il passaggio del turno rientrava nei piani del club e l’obiettivo è stato raggiunto. Tuttavia, il pa- JORGINHO TREQUARTISTA Stavolta, il turnover disposto da Rafa Benitez è abbastanza limitato. In campo, ci sono sia Higuain sia Callejon, mentre De Guzman siede in panchina. Sul piano tattico, la novità vera è rappresentata dalla posizione di Jorginho, schierato da centrale nella linea dei tre attaccanti alle spalle del Pipita. A centrocampo, l’allenatore spagnolo ripropone Gargano in coppia con David Lopez. L’esperimento, in ogni modo, DIFESA ATTENTA L’avvio dello Sparta Praga è veemente, Albiol e Koulibaly subiscono la pressione di Dockal e Husbauer, mentre Lafata si propone in fase propositiva. La serata, in ogni modo, è tutta di Rafael, protagonista in positivo, stavolta, dopo le critiche subite per le tre reti incassate contro il Cagliari. Il portiere brasiliano, dopo 5’, deve respingere in angolo la conclusione di Dockal, mentre tocca ad Albiol salvare sula linea sulla conclusione ravvicinata di Krejci (40’). PRECARIETÀ La qualificazione, certo, è al di sopra di ogni altra considerazione. Ma ci si aspettava un rendimento migliore, in Europa, dopo la precarietà evidenziata contro il Cagliari. Le perplessità avanzate domenica pomeriggio sulla prestazione, sono state confermate ieri sera. Il Napoli non è mai stato incisivo, non è mai riuscito a infilare tre passaggi di seguito e ha tirato in porta una sola volta: troppo poco per una squadra qualitativamente più forte dell’avversario. MICHU SOTTO I FERRI Intanto, a proposito di indisponibili, non c’è pace per Michu. Ieri infatti l’attaccante spagnolo ex Swansea si è dovuto sottoporre a una artroscopia di pulizia alla caviglia destra in una clinica di Vitoria in Spagna. I tempi di recupero dell’attaccante sono ancora da valutare, ma è ormai chiaro che il Napoli, lì davanti, ha bisogno di nuovi innesti. v.d’a. DIFFICOLTA’ HAMSIK Il capitano fa fatica a ritrovarsi, anche contro lo Sparta Praga la sua prestazione è stata deludente. Qualcosa è cambiato negli ultimi 15 minuti, quando Benitez ha riportato Marek Hamsik nella posizione di centrale. Nulla di particolare, in ogni modo, per uno come lui che dovrebbe assicurare qualità alla manovra. Il pressing asfissiante dello Sparta, poi, ha contribuito a rendere ancora tutto più difficile, non solo per il centrocampista slovacco, ma anche per Higuain (nemmeno un tiro in porta) e per Callejon, anticipato regolarmente dagli avversari. Qualificazione in archivio, dunque. Prossima tappa, Marassi, per lo scontro diretto con la Sampdoria in programma lunedì. Benitez non vuole altri errori in campionato, dopo quelli commessi contro il Cagliari. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Kalidou Koulibaly, 23 anni, impegnato in un contrasto aereo EPA reggio ottenuto contro lo Sparta Praga è stato poco esaltante. Sul piano della prestazione, il Napoli ha dovuto subire il gioco degli avversari, correndo il rischio di capitolare in almeno due occasioni: la prima, con la traversa di Husbauer (18’), nel primo tempo. La seconda, invece, nella ripresa (30’), con un’altra traversa centrata da Matejovsky. Di contro, Stech ha dovuto compiere una sola parata su un tiro debole e dalla distanza di Gargano (17’). non entusiasma, il giovane mediano si muove con lentezza, rinuncia a inserirsi e affiancare Higuain. Deludente anche la prestazione di Marek Hamsik, confinato sulla fascia sinistra e, dunque, lontano dall’area di rigore. LE PAGELLE di VINCENZO D’ANGELO RAFAEL PRODIGIOSO JORGINHO MALE FANTASMA HIGUAIN NAPOLI 5,5 IL MIGLIORE RAFAEL 7 Due prodezze qualificazione: mostruoso su Lafata, reattivo e fortunato nel deviare sulla traversa la botta di Matejovsky sporcata da Mesto. MESTO 6 Difende con ordine e quando può si propone. ALBIOL 6 Attento, sbroglia una mischia pericolosa. KOULIBALY 6 Parte con un appoggio sbagliato, residuo del post Cagliari. Poi cresce e si fa apprezzare anche in avanti. BRITOS 5 I pericoli arrivano dalla sua parte. Benitez lo vede bene terzino. Forse solo lui. DAVID LOPEZ 6 Diga affidabile in mezzo, fa sentire i muscoli. GARGANO 6 Solito sacrificio in pressione. CALLEJON 5 La convocazione in nazionale sembra averlo distratto. Seconda gara consecutiva senza guizzi. Il Napoli di oggi non può permetterselo. JORGINHO 5 Da trequartista soffre, costretto a giocare quasi sempre spalle alla porta. Ha il corridoio buono per Higuain, ma sbaglia la misura (Ghoulam s.v.). HAMSIK 5,5 Fischiato dai cechi, lui capitano slovacco, si deprime lì solo sulla fascia. Quando va a fare il trequartista diventa pericoloso. HIGUAIN 5,5 Tanto freddo, pochi palloni giocabili. Serata no. ZAPATA 6 Ha sulla testa il match ball al 90’. Di poco fuori. ALL. BENITEZ 5,5 Urge una soluzione a sinistra, in attesa che torni Mertens. SPARTA PRAGA 6,5 Stech 6; Kaderabek 6, Brabec 6, Holek 6,5, Costa 6; Marecek 6,5, Matejovsky 6,5 (Vacek s.v.); Dockal 6, Husbauer 6,5 (Prikryl s.v.), Krejci 6; Lafata 5,5. Allenatore Lavicka 6. MARRINER Gestisce la gara senza problemi. CHILD 6-KIRKUP 6; MASON 6–FRIEND 6. 6 LA SITUAZIONE DEI GIRONI GRUPPO APARTITE GIOCATE BORUSSIA MÖNCH.-VILLARREAL APOLLON LIM.-ZURIGO ZURIGO- BORUSSIA MÖNCH. VILLARREAL-APOLLON LIM. VILLARREAL-ZURIGO BORUSSIA MÖNCH.-APOLLON LIM. ZURIGO-VILLARREAL APOLLON LIM.- BORUSSIA MÖNCH. VILLARREAL- BORUSSIA MÖNCH. ZURIGO-APOLLON LIM. CLASSIFICA PT G BORUSSIA MÖNCH. 9 VILLARREAL 8 ZURIGO 7 APOLLON LIM. 3 5 5 5 5 V N GRUPPO BPARTITE GIOCATE 1-1 3-2 1-1 4-0 4-1 5-0 3-2 0-2 2-2 3-1 P GF GS 2 3 0 11 4 2 2 1 13 7 2 1 2 10 11 1 0 4 4 16 BRUGES-TORINO COPENAGHEN-HELSINKI HELSINKI-BRUGES TORINO-COPENAGHEN TORINO-HELSINKI BRUGES-COPENAGHEN HELSINKI-TORINO COPENAGHEN-BRUGES TORINO-BRUGES HELSINKI-COPENAGHEN CLASSIFICA PT G V BRUGES TORINO HELSINKI COPENAGHEN 9 8 6 4 2 3 0 2 2 1 2 0 3 1 1 3 5 5 5 5 GRUPPO CPARTITE GIOCATE 0-0 2-0 0-3 1-0 2-0 1-1 2-1 0-4 0-0 2-1 N P GF GS 8 4 4 4 1 2 9 8 PARTIZAN-TOTTENHAM BESIKTAS-ASTERAS TRIP. ASTERAS TRIP.-PARTIZAN TOTTENHAM-BESIKTAS TOTTENHAM- ASTERAS TRIP. PARTIZAN-BESIKTAS ASTERAS TRIP.-TOTTENHAM BESIKTAS-PARTIZAN TOTTENHAM-PARTIZAN ASTERAS TRIP.-BESIKTAS GRUPPO DPARTITE GIOCATE 0-0 1-1 2-0 1-1 5-1 0-4 1-2 2-1 1-0 2-2 CLASSIFICA PT G V TOTTENHAM* BESIKTAS* ASTERAS TRIP. PARTIZAN 11 9 5 1 3 2 0 9 3 2 3 0 10 5 1 2 2 7 10 0 1 4 1 9 5 5 5 5 N P GF GS SALISBURGO-CELTIC DINAMO ZAG.-ASTRA GIURGIU ASTRA GIURGIU-SALISBURGO CELTIC-DINAMO ZAG. CELTIC-ASTRA GIURGIU SALISBURGO-DINAMO ZAG. ASTRA GIURGIU-CELTIC DINAMO ZAG.-SALISBURGO CELTIC-SALISBURGO ASTRA GIURGIU-DINAMO ZAG. CLASSIFICA PT G V SALISBURGO* CELTIC* ASTRA GIURGIU DINAMO ZAG. 13 8 4 3 4 1 0 16 7 2 2 1 7 7 1 1 3 5 10 1 0 4 8 12 5 5 5 5 N 2-2 5-1 1-2 1-0 2-1 4-2 1-1 1-5 1-3 1-0 P GF GS GRUPPO EPARTITE GIOCATE GRUPPO FPARTITE GIOCATE PSV-ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS-DINAMO MOSCA DINAMO MOSCA-PSV ESTORIL PRAIA- PANATHINAIKOS ESTORIL PRAIA-DINAMO MOSCA PSV- PANATHINAIKOS DINAMO MOSCA-ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS-PSV DINAMO MOSCA-PANATHINAIKOS ESTORIL PRAIA-PSV QARABAG-ST ETIENNE DNIPRO-INTER ST ETIENNE-DNIPRO INTER-QARABAG INTER-ST ETIENNE DNIPRO-QARABAG QARABAG-DNIPRO ST ETIENNE-INTER INTER-DNIPRO ST ETIENNE-QARABAG CLASSIFICA PT G V DINAMO MOSCA* PSV ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS 15 7 3 1 5 0 0 2 1 1 1 0 3 0 1 4 5 4 4 5 N 1-0 1-2 1-0 2-0 1-2 1-1 1-0 2-3 2-1 SOSPESA P GF GS 8 3 5 4 3 4 5 10 0-0 0-1 0-0 2-0 0-0 0-1 1-2 1-1 2-1 1-1 CLASSIFICA PT G V INTER* ST ETIENNE QARABAG DNIPRO 11 5 5 4 3 2 0 0 5 0 1 2 2 1 1 3 5 5 5 5 LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE 11 DICEMBRE BORUSSIA MÖNCH.-ZURIGO APOLLON LIM.-VILLARREAL 11 DICEMBRE BRUGES-HELSINKI COPENAGHEN-TORINO 11 DICEMBRE PARTIZAN- ASTERAS TRIP. BESIKTAS-TOTTENHAM 11 DICEMBRE SALISBURGO- ASTRA GIURGIU DINAMO ZAG.-CELTIC 11 DICEMBRE PSV-DINAMO MOSCA PANATHINAIKOS-ESTORIL PRAIA 11 DICEMBRE DNIPRO-ST ETIENNE QARABAG-INTER GRUPPO GPARTITE GIOCATE STANDARD LIEGI-RIJEKA SIVIGLIA-FEYENOORD FEYENOORD-STANDARD LIEGI RIJEKA-SIVIGLIA RIJEKA-FEYENOORD STANDARD LIEGI-SIVIGLIA FEYENOORD-RIJEKA SIVIGLIA-STANDARD LIEGI RIJEKA-STANDARD LIEGI FEYENOORD-SIVIGLIA CLASSIFICA PT G V FEYENOORD* SIVIGLIA RIJEKA STANDARD LIEGI 9 8 7 4 3 0 2 2 2 1 2 1 2 1 1 3 5 5 5 5 GRUPPO HPARTITE GIOCATE 2-0 2-0 2-1 2-2 3-1 0-0 2-0 3-1 2-0 2-0 N P GF GS 7 7 7 4 6 5 7 7 LILLA-KRASNODAR EVERTON-WOLFSBURG KRASNODAR-EVERTON WOLFSBURG-LILLA KRASNODAR-WOLFSBURG LILLA-EVERTON WOLFSBURG-KRASNODAR EVERTON-LILLA KRASNODAR-LILLA WOLFSBURG-EVERTON GRUPPO IPARTITE GIOCATE 1-1 4-1 1-1 1-1 2-4 0-0 5-1 3-0 1-1 0-2 CLASSIFICA PT G V EVERTON* WOLFSBURG LILLA KRASNODAR 11 7 4 3 3 2 0 10 2 2 1 2 11 10 0 4 1 3 6 0 3 2 6 12 5 5 5 5 N P GF GS YOUNG BOYS-SL. BRATISLAVA NAPOLI-SPARTA PRAGA SPARTA PRAGA-YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA-NAPOLI SL. BRATISLAVA-SPARTA PRAGA YOUNG BOYS-NAPOLI SPARTA PRAGA-SL. BRATISLAVA NAPOLI-YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA-YOUNG BOYS SPARTA PRAGA-NAPOLI CLASSIFICA PT G V NAPOLI* SPARTA PRAGA YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA 10 10 9 0 3 1 1 8 3 3 1 1 11 4 3 0 2 11 7 0 0 5 1 17 5 5 5 5 N GRUPPO JPARTITE GIOCATE 5-0 3-1 3-1 0-2 0-3 2-0 4-0 3-0 1-3 0-0 P GF GS STEAUA B.-AALBORG RIO AVE-DINAMO KIEV DINAMO KIEV- STEAUA B. AALBORG-RIO AVE AALBORG-DINAMO KIEV STEAUA B.-RIO AVE DINAMO KIEV-AALBORG RIO AVE-STEAUA B. AALBORG-STEAUA B. DINAMO KIEV-RIO AVE GRUPPO KPARTITE GIOCATE 6-0 0-3 3-1 1-0 3-0 2-1 2-0 2-2 1-0 2-0 CLASSIFICA PT G V DINAMO KIEV* AALBORG STEAUA B. RIO AVE 12 9 7 1 4 0 1 10 4 3 0 2 5 8 2 1 2 11 7 0 1 4 3 10 5 5 5 5 N P GF GS PAOK-DINAMO MINSK FIORENTINA-GUINGAMP GUINGAMP-PAOK DINAMO MINSK-FIORENTINA DINAMO MINSK-GUINGAMP PAOK-FIORENTINA GUINGAMP-DINAMO MINSK FIORENTINA-PAOK DINAMO MINSK-PAOK GUINGAMP-FIORENTINA N P GF GS 2 2 5 5 GRUPPO LPARTITE GIOCATE 6-1 3-0 2-0 0-3 0-0 0-1 2-0 1-1 0-2 1-2 METALIST-TRABZONSPOR LEGIA VARSAVIA-LOKEREN LOKEREN-METALIST TRABZONSPOR-LEGIA VARSAVIA METALIST-LEGIA VARSAVIA TRABZONSPOR-LOKEREN LOKEREN-TRABZONSPOR LEGIA VARSAVIA-METALIST TRABZONSPOR-METALIST LOKEREN-LEGIA VARSAVIA PT G V N P GF GS CLASSIFICA PT G V FIORENTINA* GUINGAMP PAOK DINAMO MINSK 13 7 7 1 4 2 2 0 1 1 1 1 0 10 2 2 5 5 2 9 5 4 1 13 LEGIA VARSAVIA* TRABZONSPOR* LOKEREN METALIST 12 10 7 0 4 0 1 3 1 1 2 1 2 0 0 5 5 5 5 5 N 1-2 1-0 1-0 0-1 0-1 2-0 1-1 2-1 3-1 1-0 CLASSIFICA 5 5 5 5 6 2 3 3 LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE LE PROSSIME PARTITE 11 DICEMBRE STANDARD LIEGI-FEYENOORD SIVIGLIA-RIJEKA 11 DICEMBRE LILLA-WOLFSBURG EVERTON-KRASNODAR 11 DICEMBRE YOUNG BOYS-SPARTA PRAGA NAPOLI- SL. BRATISLAVA 11 DICEMBRE STEAUA B.-DINAMO KIEV RIO AVE-AALBORG 11 DICEMBRE PAOK-GUINGAMP FIORENTINA-DINAMO MINSK 11 DICEMBRE METALIST-LOKEREN LEGIA VARSAVIA-TRABZONSPOR P GF GS 5 8 3 3 2 4 4 9 *GIÀ QUALIFICATE AI SEDICESIMI DI FINALE REGOLAMENTO Le prime due di ciascun girone passano ai sedicesimi, insieme alle terze nei gironi di Champions League. In caso di parità sono decisivi nell’ordine: a) gli scontri diretti; b) la differenza reti negli scontri diretti; c) il numero di gol segnati negli scontri diretti; d) il numero di gol in trasferta negli scontri diretti; e) la differenza reti complessiva; f) le reti totali segnate; g) i punti accumulati per il coefficiente Uefa nelle ultime 5 stagioni 7 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE PAGELLE di F.BRA. BENE EL KADDOURI, MA GLI ATTACCANTI NON SEGNANO PADELLI DECISIVO TORINO 6,5 IL MIGLIORE OMAR EL KADDOURI 7 Regista mascherato che prova a invescare in tutti i modi Amauri e Martinez e prova anche la soluzione personale: Ryan gli nega il gol PADELLI 6,5 Decisiva la sua parata nel primo tempo su Castillo. BOVO 6 Fa buona guardia e ha pure il piede caldo sui calci d’angolo. JANSSON 6,5 Gioca da vice Glik al centro della difesa e non fa mai rimpiangere il capitano. MORETTI 6 Gli toccano gli straordinari, sbroglia bene ogni matassa. DARMIAN 6 Ha il compito non facile di frenare Gedeoz e insieme di cercare la testa di Amauri. BENASSI 6,5 Nervoso, un paio di entrate dure su Fernando gli costano il giallo. (Vives s.v.). GAZZI 6 Lavoro di rottura a tutto campo, corre per due. MOLINARO 5,5 Alterna buoni affondi a vistose imprecisioni nei traversoni. AMAURI 6 L’impegno non manca, la fortuna sì: neppure un rimpallo vinto. MARTINEZ 6,5 Una conclusione velenosa di piede, un’altra di testa, poi troppo spesso a terra, un fringuellino. (Larrondo s.v.). ALL. VENTURA 6 Rianima la squadra, ma non riesce a fare altrettanto con le punte. BRUGES 1Ryan, portiere del Bruges, fa il fenomeno e congela lo 0-0 La qualificazione si gioca in Danimarca: potrebbe bastare un pari TORINO 0 BRUGES 0 NIJHUIS Lascia giocare quando è il caso. VAN DE VEN 6-SCHAAP 6; GÖZÜBÜYÜK 6-JOCHEM 6 L’ALLENATORE Ventura: «È mancato il gol» Scontri in città TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Jansson, Moretti; Darmian, Benassi (dal 33’ s.t. Vives), Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Amauri, Martinez (dal 42’ s.t. Larrondo). PANCHINA Gillet, Maksimovic, Glik, Sanchez Mino, Quagliarella. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Benassi, Moretti, Gazzi, Jansson e Molinaro per gioco scorretto. ● TORINO «Siamo vivi, abbiamo fatto una grandissima partita e ci è mancato soltanto il gol, merito di Ryan che ha parato tutto». È la sintesi del match di Amauri, che guarda avanti: «Ora abbiamo una partita fondamentale. Eccome se vorrei giocare il derby... » è la sfida che l’attaccante lancia alla Juve. Sulla stessa linea anche Ventura: «Peccato non aver vinto: abbiamo fatto un’ottima partita ma stavolta abbiamo trovato un portiere come Ryan che ha fatto almeno quattro parate straordinarie — dice il tecnico granata —. La nostra partita mi ha rinfrancato, contro una buona squadra non abbiamo concesso nemmeno un tiro. Il derby? Affrontiamo i più forti del campionato – risponde Ventura -: vorrei vedere la stessa convinzione che ho visto col Bruges». BRUGES (4-3-3) Ryan; Meunier, Mechele, Duarte, De Bock; F. Silva (dal 17’ s.t. Vormer), Simons, Fernando; Castillo (dal 42’ s.t. De Sutter), Vazquez (dal 17’ s.t. Rafaelov), Gedeoz. PANCHINA Dioudis, De Fauw, Izquierdo, Storm. ALLENATORE Preud’homme. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Castillo, De Bock, Ryan e Mechele per gioco scorretto. ARBITRO Nijhuis. NOTE spettatori 10.705, per un incasso di 312.298 euro; abbonati 4.397. Tiri in porta: 8-3. Tiri fuori: 7-3. In fuorigioco: 2-2. Angoli: 8-3. Recuperi: 1’ p.t., 4’ s.t. Amauri, 34 anni, stacca di testa: per lui al Toro 11 gare e 0 gol GETTY 6 Ryan 7,5; Meunier 5,5, Mechele 6, Duarte 6, De Bock 6; F.Silva 5,5 (Vormer s.v.), Simons 6, Fernando 6; Castillo 6 (De Sutter s.v.), Vazquez 6 (Rafaelov s.v.), Gedeoz 5. Allenatore Preud’homme 6. 6,5 Il Toro sbatte sul muro Ma vede i sedicesimi Francesco Bramardo TORINO U n brodino per un Toro convalescente. Finisce senza reti come all’andata, ma questa volta rispetto a Bruges il Toro avrebbe meritato i tre punti per il gioco espresso, la pressione e le occasioni create. Protagonista della serata il portiere dei belgi, Ryan, migliore in campo che ha chiuso la porta a tutti i tentativi degli av- LA GUIDA La pioggia ferma Estoril-Psv Tottenham, tripla invasione GRUPPO A Villarreal-Borussia Moench. 2-2 Vietto (V) 26’ p.t.; Raffael (B) 10’, Cheryshev (V) 18’, Xhaka (B) 22’ s.t. Zurigo-Apollon 3-1 Farley (A) 23’, Djimsiti (Z) 32’ p.t.; Chikhaoui (Z) rig. 39’ p.t. (r) e rig. 14’ s.t. GRUPPO B Helsinki-Copenaghen 2-1 Baah (H) 29’ p.t.; Nilsson (C) 45’, Kandji 48’(H) s.t. GRUPPO C Tottenham-Partizan 1-0 Stambouli 4’ s.t. Asteras Trip.-Besiktas 2-2 Ba (B) 15’ p.t.; Gökhan Töre (B) su rig. 16’, Barrales (A) 27’, Parra (A) 38’ s.t. GRUPPO D Celtic-Salisburgo 1-3 Alan (S) 8’ e 13’, Johansen (C) 30’ p.t.; Keita (S) 47’ s.t. Astra Giurgiu-D. Zagabria 1-0 Bukari 5’ s.t. GRUPPO E Dinamo-Mosca-Panathinaikos 2-1 Berg (P) 14’ p.t.; aut. Triantafyllopoulos (P) 10’, Ionov (D) 16’ s.t. Estoril-Psv sospesa al 1’ s.t. sul 3-2. Si recupera oggi alle 16. GRUPPO F St. Etienne-Qarabag 1-1 Nadirov (Q) al 15’, Van Wolfswinkel (S) al 21’ p.t. GRUPPO G Rijeka-Stand. Liegi 2-0 Moises 26’, Kramaric rig 34’ pt Feyenoord-Siviglia 2-0 Toornstra 11’, El Ahmadi 38’ s.t. GRUPPO H Krasnodar-Lilla 1-1 Ari (K) 35’ p.t.; Roux (L) 34’ s.t. Wolfsburg-Everton 0-2 Lukaku 43’ p.t.; Mirallas 30’ s.t. GRUPPO I Sl. Bratislava-Young Boys 1-3 Hoarau (Y) rig. 9’, Soumah (S) 11’ p.t.; Kubo (Y) 18’ p.t. e 18’ s.t. GRUPPO J Aalborg-Steaua Bucarest 1-0 Enevoldsen 27’ s.t. Dinamo Kiev-Rio Ave 2-0 Lens 8’, M. Veloso 33’ s.t. GRUPPO K Dinamo Minsk-Paok 0-2 Athanasiadis 37’ e 43’ s.t. GRUPPO L Trabzonspor-Metalist 3-1 Belkalem (T) 36’ p.t.; Homenyuk (M) 23’, Ekici (T) 41’, aut. Goryainov (M) 50’ s.t. Lokeren-Legia Varsavia 1-0 Vanaken 7’ p.t versari. A turno ci hanno provato tutti, è mancato solo il tiro di Padelli, dalla difesa in su il tiro al bersaglio non ha regalato la certezza di una qualificazione ingarbugliata dopo la vittoria dell’Helsinki. NIENTE CALCOLI Servirà vincere a Copenaghen per approdare ai sedicesimi. Ma potrebbe bastare anche un pari o addirittura perdere, sempre che il Bruges non cada in casa contro i finlandesi, perché a quel punto bisognerebbe fare i conti, tra scontri diretti e differenza reti. IMBATTIBILITÀ Sul piano del gioco i granata, reduci da tre sconfitte consecutive, hanno dato un segno di risveglio ma l’attacco continua a non buttarla dentro anche in Europa, 4 gol nella fase a gironi, 2 al Copenaghen, 1 con l’Helsinki in casa e uno in Finlandia. Si allunga la striscia di imbattibilità granata - alla 90a partita di Coppa - in casa, Toro che non subisce gol Luca Calamai INVIATO A GUINGAMP (FRANCIA) S arà anche la Fiorentina B ma in Europa League non sbaglia un colpo. La squadra di Montella vince pure in Bretagna chiudendo il girone al primo posto con un turno di anticipo. E con un bilancio quasi perfetto: quattro successi e un pareggio. Montella raccoglie indicazioni importanti da questa cavalcata europea: Marin va a segno al suo debutto da titolare; Babacar (ottavo giocatore viola che entra nel tabellino dei marcatori in Coppa) non fa rimpiangere Gomez realizzando un gran gol; Aquilani pilota il centrocampo con grande disinvoltura e Vargas dimostra di poter recitare un ruolo prezioso sulla corsia di sinistra. Quattro candidature forti anche in prospettiva campionato. La Fiorentina domina la gara nei primi quaranta minuti. Due reti e tanto possesso palla. Poi, l’arbitro russo Eskov «regala» un rigore al Guingamp per un inesistente fallo di Basanta su Marveaux. E in più espelle anche il difensore argentino. Dal dischetto trasforma Beauvue. EUROPA AMICA Un particolare La rabbiosa esultanza del tedesco Marko Marin, 25 anni, al suo primo gol con la Fiorentina, dove è in prestito dal Chelsea A.I. SENZA GOL Nulla di fatto dopo 45’ anche se nel primo tempo il Torino meriterebbe il vantaggio per la mole di gioco costruita e le palle gol scodellate in area. Manca ancora il cecchino per metterla dentro. Dovrebbe essere Martinez, per velocità, il rapinatore d’area, ma l’attaccante venezuelano è troppo leggero e finisce affossato in mezzo ai difensori del Bruges. Amauri fa a sportellate ma non trova la deviazione vincente. Il Bruges gioca di rimessa e in un’occasione si trova a tu per tu con Padelli ma il portiere granata si oppone con un guizzo a Castillo. La botta al 21’, la risposta granata al 26’ con Ryan che devia in angolo un destro di Martinez ed al 40’ la replica su El Kaddouri. INCIDENTI Due tifosi del Bruges di 37 e 41 anni residenti in Spagna sono stati arrestati per lesioni e danneggiamento a seguito di una rissa in un pub, nella notte di mercoledì. Altri due sostenitori belgi sono rimasti feriti in un altro locale cittadino nel corso di un’altra rissa che avrebbe visto protagonisti, oltre ai belgi, anche un gruppo di ultras granata. Più di 2000 i tifosi arrivati da Bruges, alcuni dei quali ubriachi per le vie del centro fin dal mattino. f.bra. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA In Coppa è Fiorentina d’autore Marin, primo sorriso: girone vinto segnano Babacar e il trequartista tedesco, subito in rete al debutto da titolare DUE PUNTE Granata in campo, maglia azzurro Savoia, con la formazione preannunciata, Gazzi preferito a Vives in mezzo al campo, Martinez e Amauri le punte. Bruges rivoluzionato in vista del match contro l’Anderlecht per la vetta del campionato, modulo più accorto (4-32-1) con Vazquez che in fase d’attacco agisce da centrale e riporta gli arancioni al classico 43-3. MIRACOLI Nella ripresa il Toro prova a caricare. Con l’Helsinki che sta vincendo contro il Copenaghen, una vittoria consegnerebbe i sedicesimi con un turno di anticipo, eppure l’assedio risulta vano grazie alle prodezze di Ryan. Il portiere di origini australiane, anni 22, fa i miracoli anche nella ripresa. Prima nega il gol a Martinez, colpo di testa ravvicinato, poi devia in angolo un missile di Benassi al 20’. Ventura prova a inserire Vives a centrocampo, un po’ di sale per imbeccare gli attaccanti ma è dagli esterni che il Toro continua a premere per la testa di Amauri stretto nella morsa degli avversari. Nel finale il tecnico granata prova il tutto per tutto con l’ingresso di Larrondo. Molinaro scalda ancora i guantoni di Ryan prima dell’ultimo tentativo dell’attaccante argentino, che appena entrato mira all’incrocio ma trova ancora il guizzo del portiere del Bruges sulla sua strada. GRUPPO K 1Davanti a Platini, da 792’, l’ultima rete in casa dallo scozzese Jess al 23’ di Torino-Aberdeen (3-2), 20 ottobre 1993, Coppa delle Coppe. curioso: in tribuna c’era il presidente dell’Uefa Platini («la Juve vincendo a Malmoe ha fatto un gran passo avanti e la Roma può qualificarsi battendo il City all’Olimpico, il calcio italiano si sta difendendo bene» ha detto prima della gara). L’ultima volta che il dirigente francese aveva seguito in Coppa una gara della Fiorentina era stato nel 2010, all’Allianz Arena quando i viola furono battuti da un clamoroso gol in fuorigioco di Klose. A livello arbitrale la presenza di Platini non porta fortuna alla squadra del patron Della Valle. Stavolta comunque la formazione di Montella porta a casa il risultato con una ripresa giocata tutta in fase difensiva. Il Guingamp brucia la palla del pareggio con un colpo di testa di Yatabarè che centra la traversa. Un’occasione propiziata da un’uscita maldestra di Tatarusanu. Per la prima volta deludente. Un brutto segnale considerato che il futuro di Neto era e resta un grande punto interrogativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA GUINGAMP 1 FIORENTINA 2 MARCATORI Marin (F) al 6’, Babacar (F) al 13’, Beauvue (G) su rigore al 44’ p.t. GUINGAMP (4-4-2) Lossl 6; Sankoh 6, Kerbrat 5, Sorbon 5, Jacobsen 6; Diallo 6, Yatabarè 5,5, Mathis 6, Beauvue 6,5; Pied 6 (dal 33’ s.t. Schwartz 6), Marveaux 6 (dal 47’ s.t. Giresse s.v.). PANCHINA Guichard, Angoua, Baca, Sankharè, Mandanne. ALLENATORE Gourvennec 5,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. FIORENTINA (3-5-2) Tatarusanu 5; Richards 6,5, Tomovic 6,5, Basanta 5,5; Kurtic 6, Aquilani 6,5, Badelj 6,5 (dal 25’ s.t. Alonso 6), Lazzari 6 (dal 7’ s.t. Cuadrado 5,5), Vargas 6,5; Marin 6,5 (dal 7’ s.t. Savic 6), Babacar 6,5. PANCHINA Neto, Borja Valero, Mancini, Ilicic. ALLENATORE Montella 6,5. ESPULSI Basanta al 44’ p.t. per fallo su chiara occasione da gol. AMMONITI Tomovic, Aquilani e Babacar per gioco scorretto. ARBITRO Eskov (Russia) 4. NOTE spettatori paganti 12.539. Tiri in porta: 5-4. Tiri fuori: 6-2. Angoli: 6-2. In fuorigioco: 7-2. Recuperi: p. t. 1’; s. t. 3’. 8 Serie A R Tra Agnelli e Cairo è già febbre derby «Toro, non vinci più» «Ci pensa Amauri» 1Il presidente Juve ironizza sui granata, a digiuno dal 1995. Il rivale: «Ho attaccanti super motivati» Francesco Bramardo Mirko Graziano 19 ANNI DI BUIO TORINO «L’ ironia non deve mai venire meno nel calcio, è il divertimento di questo sport». La premessa del presidente Andrea Agnelli arriva dal palco allestito presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la presentazione di «Torino 2015 - Capitale europea dello sport». Accanto al presidente della Juventus c’è il collega granata Urbano Cairo. E domenica è Juve-Toro! Allora Agnelli alla premessa fa seguire la stoccata, ironica naturalmente: «Noi giochiamo sempre per i tre punti, loro sono 15 anni che non vincono e non segnano un gol nei derby». Diciamo che il presidente juventino ha fatto una media: in realtà i granata non vincono dal 1995 (2-1, doppietta di Rizzitelli) e PARTITA DATA RISULTATO 1. JUVENTUS-TORINO 9/4/95 1-2 2. JUVENTUS-TORINO 3/12/95 5-0 3. TORINO-JUVENTUS 6/4/96 1-2 4. TORINO-JUVENTUS 7/11/99 0-0 5. JUVENTUS-TORINO 19/3/00 3-2 6. JUVENTUS-TORINO 14/10/01 3-3 7. TORINO-JUVENTUS 24/2/02 2-2 8. TORINO-JUVENTUS 17/11/02 0-4 9. JUVENTUS-TORINO 5/4/03 2-0 10. TORINO-JUVENTUS 30/9/07 0-1 11. JUVENTUS-TORINO 26/2/08 0-0 12. JUVENTUS-TORINO 25/10/08 1-0 13. TORINO-JUVENTUS 7/3/09 0-1 14. JUVENTUS-TORINO 1/12/12 3-0 15. TORINO-JUVENTUS 28/4/13 0-2 16. TORINO-JUVENTUS 29/9/13 0-1 17. JUVENTUS-TORINO 23/2/14 1-0 non vanno a rete dal 2002 (2-2, reti di Ferrante e Cauet). CAREZZA A PRISCO «Quello che bisogna eliminare dagli stadi sono la violenza e il razzismo, non i sani sfottò che sono il sale di questo sport», ribadisce l’artefice numero uno della rinascita juventina, che a questo proposito ricorda pure la figura dello storico vicepresidente interista Peppino Prisco, «un personaggio che con la sua intelligente ironia manca parecchio a questo calcio». E CAIRO... Nel frattempo, Cairo metabolizza le battute di Agnelli e riordina la difesa, ma evita di contrattaccare con un’altra frecciata, anche perché preso soprattutto dalla partita che poche ore dopo il suo Toro avrebbe affrontato contro il Bruges. «Il derby? La voglia di fare una grande prestazione c’è, eccome - dice il presidente granata - Purtroppo Andrea Agnelli, 38 anni, con Urbano Cairo, 57, ieri alla presentazione di Torino 2015 ANSA RAsamoah verso l’operazione: dovrebbe stare fermo un paio di mesi fino a oggi questa partita non ci ha regalato grandi gioie. La speranza, comunque, è che con il ritorno in Europa le cose possano cambiare. Certo, facciamo pochi gol di questi tempi e forse nemmeno questo sarà l’anno giusto per portare a casa il derby... Però sono fiducioso vedendo come lavorano i ragazzi. Uomo-derby? Voto gli attaccanti, Amauri e Quagliarella avranno grandi motivazioni». TERMOMETRO Juventus galvanizzata, padrona del campionato e con un piede negli ottavi di Champions League, Torino che si lecca invece le ferite per un mercato estivo che ha tradito le aspettative, in attacco in particolare, dove le polveri sono bagnate e il solo Quagliarella (ex Juve, 4 gol) si è caricato sulle spalle l’eredità ingombrante di Immobile e Cerci (35 reti in due). Insomma, se in casa Juve c’è euforia, la sponda granata vive un momento di depressione in Italia. Il cambio di modulo (dal 3-5-2 ai tentativi con il 3-4-2-1 per creare maggior fantasia in zona gol) non ha portato a risultati significativi in campionato, dove comunque c’è ampio spazio per recuperare, magari grazie a un «aiuto» importante in sede di mercato invernale. Il timore di un derby a senso unico è confermato dalla prevendita al botteghino: complice forse anche il prezzo (40 euro per la curva), più della metà dei tagliandi riservati ai tifosi del Torino sono infatti a oggi invenduti. Verso il tutto esaurito il resto dello Stadium. Domenica, intanto, le squadre scenderanno in campo con le maglie «Torino 2015». ASAMOAH Ieri la Juve è atterrata a Torino a ora di pranzo, quindi allenamento leggero per i protagonisti di Malmoe e seduta a pieno regime per il resto della banda Allegri. Oggi prime prove tattiche in vista di domenica, mentre sul fronte Asamoah è atteso un consulto decisivo con lo staff medico. Il tuttofare ghanese è alle prese da tempo con un ginocchio minato da qualche problema alla cartilagine, e ha fatto ogni tipo di terapia per allontanare lo spettro dell’operazione. Ma ora club e giocatore sarebbero orientati all’intervento chirurgico per risolvere il problema. Va detto che i campioni d’Italia avrebbero comunque perso l’esterno tra gennaio e febbraio per la Coppa d’Africa. © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT L’esultanza provocatoria di Maresca nel derby 2002 AP 9 Juve a un bivio per gennaio Kjaer o Schär per la difesa 1In attesa che ritorni Barzagli, contatti per il danese ex del Palermo e per lo svizzero del Basilea. Il Tottenham si fa avanti per il croato Kramaric 15-2 Carlo Laudisa Alessandro Russo Fabian Schär, 22 anni, difensore del Basilea: è cresciuto nel Wil TORINO CAPITALE DELLO SPORT 2015 Il numero 1 bianconero vuole l’Italia allo Stadium ma c’è il nodo-Calciopoli ● TORINO (f.bra.) L’Olimpiade 2006 cambiò la città, Torino 2015 è un’opportunità per modificare la cultura dello sport cittadino. Il c.t. dell’Italvolley, il torinese Mauro Berruto, riassume così lo spirito di Torino, prossima Capitale europea dello sport. Ieri la presentazione davanti al Sottosegretario alla presidenza Delrio, al presidente del Coni Malagò e al sindaco Fassino. Prevista la World League di pallanuoto (20 gennaio), la partenza dell’ultima tappa del Giro (31 maggio), il test match di rugby ItaliaScozia (22 agosto) e gli Europei maschili di pallavolo (12/14 ottobre), oltre agli azzurri di Conte (Italia-Inghilterra il 31 marzo). All’Olimpico, ma Agnelli spinge per lo Juve Stadium: la Figc vorrebbe prima risolvere il contenzioso con il club bianconero (444 milioni di risarcimento chiesti per Calciopoli dalla Juve). © RIPRODUZIONE RISERVATA C’ è un bivio a gennaio per la Juve. Puntare con decisione sul danese Simon Kjaer o affondare per lo svizzero Fabian Schär? In ogni caso la priorità bianconera resta un difensore. Ed è un’esigenza legata al recupero di Andrea Barzagli. In attesa dei responsi medici per il centrale toscano, il duo Marotta-Paratici si sta guardando intorno in mezza Europa alla ricerca della soluzione migliore. IL VICHINGO Il gigante danese conosce bene il nostro campionato, visto che il suo arrivo al Palermo risale al 2008. L’ascesa è immediata, tanto è vero che nel 2010 il Wolfsburg lo acquista per 12,5 milioni di euro. In Bundesliga, però, non si ambienta. E nel 2012 Sabatini lo porta in prestito alla Roma. Poi, nel 2013 si sistema al Lille e in Francia ritrova serenità. Così adesso, a soli 25 anni, ha i requisiti per tornare in Serie A e giocarsi al meglio la nuova chance. Gli osservatori juventini lo stanno seguendo con attenzione, a dimostrazione del fatto che la candidatura sta pren- ● Il conto delle reti fatte e subite dalla Juve con la difesa a 4 (dal 3-2 all’Olympiacos del 4 novembre). La squadra ha preso gol solo in quella gara 0,47 Simon Kjaer, 25 anni, con la maglia della nazionale danese ACTION dendo corpo. È vero che è sotto contratto sino al 2017, ma la sua valutazione ormai non va oltre i 4 milioni di euro. SVINCOLATO È differente il profilo del centrale del Basilea con il contratto in scadenza a giugno. Schär non ha ancora compiuto 23 anni e ha già bruciato le tappe, conquistandosi un posto da protagonista anche nella Svizzerra. Perciò ha molti pretendenti, considerando che in estate può trasferirsi a costo zero. In passato l’Inter lo ha seguito con grande attenzione, ma poi ha allentato la presa. Al contrario la Juve ha lavorato sotto traccia con il suo agente. Il problema è che il Basilea è ancora in corsa per la qualificazione in Champions o in Europa League. Così è dura che si privi del suo centrale subito, a costo di perderlo a zero. VALUTAZIONI Anche per questo i dirigenti bianconeri giocano su due tavoli prima di arrivare alla scelta definitiva, senza mai dimenticare che tutto è sempre vincolato alla promozione della squadra di Allegri agli ottavi di Champions. E comunque i piani societari prevedono che gli investimenti più importanti saranno ● La media-gol al passivo della squadra di Allegri (8 reti in 17 partite stagionali). In attacco 35 gol, con una media di 2,05 soprattutto in funzione dell’estate. PISTA CROATA Un discorso a parte merita l’attaccante Andrej Kramaric del Rijeka per il quale la Juve ha fatto un’offerta due mesi fa intorno ai 2 milioni. Ma il club croato aveva altre idee e ora spera si scateni un’asta in Premier per una quotazione intorno ai 10 milioni. Sulle sue tracce ci sono già Tottenham e Qpr, ma non è escluso che compaiano altri pretendenti. Insomma il destino del goleador del Rijeka appare lontano dalla Serie A. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Serie A R VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Garcia alla Mourinho: Roma sola contro tutto 1L’allenatore parla alla squadra dopo le foto allo strip club di Mosca: vuole creare motivazioni extra. E Sabatini: «I ragazzi si sono compattati» Andrea Pugliese LO STRIP CLUB? I GIORNALISTI NON VEDEVANO L’ORA CHE SUCCEDESSE QUALCOSA ROMA N oi soli contro tutti. Il copyright è di Mourinho, rigorosamente suo, come sua fu la mano del Triplete dell’Inter del 2010. Il concetto, invece, è quello che gira nella testa di Rudi Garcia da un po’, lui che in 17 mesi ha conquistato l’amore di Roma e la stima di un po’ tutta Italia. Nonostante qualche ultimo scricchiolio, qualche passo falso, qualche scivolata inattesa. E nonostante quel «noi contro tutti» che gli frulla nella testa e che ieri ha espresso ai suoi giocatori. Così. NEL MIRINO La scintilla sono state le foto dei calciatori giallorossi nello strip club di Mosca, pubblicate sulla stampa russa e rimbalzate in Italia. Potere di Internet, proprio dove Borriello ha chiarito: «Una serata per il solo piacere di stare col gruppo, per fortuna non ho bisogno di locali per fare altro!». Garcia di quelle foto ne è venuto a conoscenza strada facendo, ma non gli è piaciuto che i giornali italiani le abbiano riprese, quasi ci fosse un dovere di censura. Troppo spazio, troppo risalto ad una ragazzata. Così Rudi ha toccato l’argomento alla fine del rebriefing post-Cska, a Trigoria. «Non ho RUDI GARCIA ALLENATORE ROMA LO SCUDETTO? NON È UNA LOTTA A TRE, MA UNA LOTTA DI UNA SQUADRA CONTRO TANTE ALTRE COSE Rudi Garcia, 50 anni, seconda stagione sulla panchina della Roma LAPRESSE nulla di particolare da dirvi, sapete come la penso — ha detto —. Se dovrò parlare con qualcuno lo farò di persona. Ma sappiate che la stampa italiana non vedeva l’ora che succedesse». Eccolo lì, nel mirino i giornalisti, lui che da bambino sognava di esserlo. Ma Rudi è intelligente, scaltro, la sua è una mossa studiata. Una molla per allentare la tensione, sgravare il gruppo di responsabilità e ridargli motivazioni extra in vista del mini-ciclo (da qui a Natale) di 5 partite. Un passaggio importante per la Roma, che può entrare tra le prime 16 d’Europa o restare per un po’ JOSÉ MOURINHO ALLENATORE INTER 2010 in purgatorio. Come importanti sono stati i colloqui con alcuni giocatori, tra cui De Rossi e Pjanic, due giocatori ripresi nelle foto incriminate. CORAGGIO ED ACCUSE Del resto, il «noi soli contro tutti» per Garcia è un modo come un altro GUARDIAMO OLTRE PERCHÉ QUALCOSA C’È SEMPRE. BETTER STARTS NOW RADIOCONTROLLATO PRECISIONE ASSOLUTA SISTEMA ECO-DRIVE ENERGIA INESAURIBILE SUPERTITANIUM IL PIÙ LEGGERO, IL PIÙ RESISTENTE L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico: la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni. Basta una minima esposizione alla luce naturale o artificiale per accumulare una grande quantità di energia e garantire il funzionamento dell’orologio, senza pila. Molto più dell’acciaio e del normale titanio, sia per leggerezza che per resistenza alla corrosione e all’usura: il Super Titanio viene utilizzato anche nell’industria aerospaziale. per compattare ancora di più il gruppo ed evitare sfilacciamenti inattesi. Fa parte del suo modo di agire, di gestire le cose, di vivere la vita e il campo sempre in prima persona, a testa alta, pronto a sfidare la prossima sfida con il coraggio che gli appartiene. Come è successo con il Bayern, quando dopo l’1-7 fu accusato di presunzione («Ma che c’è di brutto ad esserlo? Io ammiro chi vuole vincere — la difesa di Pep Guardiola —. È coraggioso, positivo»). O a Mosca, quando ha lanciato nella mischia Strootman. Nonostante tutto, a cominciare da quel campo lì. Ma Rudi è fine psicologo, pensava ai famosi due piccioni con una fava: era sicuro di vincere e voleva dare un’iniezione di fiducia senza fine a Kevin, un modo per dirgli «vedi, ti considero già pronto anche per queste battaglie qui...». DIFESA D’UFFICIO Del resto, su Strootman il francese ha incassato anche la difesa di Sabatini: «Tutto ciò è irriverente verso lui e Kevin, che deve recuperare giocando partite vere, non sul 3-0 in casa. Ha sbagliato un passaggio, non ha fatto autogol». Il d.s. ha poi indicato il vero problema («L’1-7 con il Bayern ha minato la nostra autostima»), giustificando i ragazzi per la bravata allo strip club: «Avessi avuta la tuta... Avevano il permesso per stare fuori due ore». Qualcuno è andato più in là. «Ma siamo una società liberale, i ragazzi dovevano distrarsi, ne hanno approfittato per compattarsi». Già, la compattezza ed ecco che si torna a quel «noi soli contro tutti». Tanto che ieri De Sanctis si è scusato un’altra volta per la frasi post-Cska: «Non volevo addossare la colpa a nessuno». Per Garcia invece la colpa è dei giornalisti. Ma è una mossa sottile. In perfetto stile Mourinho. © RIPRODUZIONE RISERVATA 11 TRIGORIA E MERCATO Ora Maicon punta l’Inter E si avvicina Chiriches Davide Stoppini ROMA M aicon per l’oggi, Chiriches per domani. Il brasiliano s’è desto: ieri mattina è tornato in campo, una porzione di allenamento con i compagni e il resto a parte. Non accadeva da un mese e mezzo: l’idea è rimetterlo in piedi per la sfida con l’Inter e in prospettiva Manchester City. Tutto dipende, come al solito, dal giocatore: non che il ginocchio destro stia molto meglio rispetto alla vigilia del Cska, ma lo spirito stavolta sembra quello giusto. Buon per Garcia, che ha perso pure Torosidis: lesione di primo grado al gemello della gamba destra, possibile rientro col Genoa il 14 dicembre. MERCATO A gennaio, invece, sarà mercato. «Faremo qualcosa di visto, controllato e certificato», ha detto il d.s. Sabatini a Roma Radio. Gli indizi portano a Chiriches, centrale del Tottenham nel mirino da due anni, buono (anche) per sostituire Castan: un emissario a Londra ha ottenuto l’ok del romeno, si tratta per un prestito con diritto di riscatto, affare non lontano dalla conclusione. Poi si penserà al terzino. E al sogno Darmian. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Serie A R VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Milan, l’enigma centravanti Tra Torres-Pazzini c’è Menez L’EX CAPITANO 1I dubbi di Inzaghi per il modulo con l’Udinese: il Niño non si sblocca e il Pazzo è indietro nelle gerarchie. Ma il francese punta nel 4-3-3 non piace a Berlusconi Alessandra Gozzini MILANO U n attaccante in campo domenica a San Siro ha scritto una storia di gol partendo da Empoli e arrivando fino all’Udinese. L’attaccante in questione è Antonio Di Natale, ultimo arrivato nell’esclusivissimo circolo dei bicentenari (del gol). Anche Fernando Torres, fin qui una tradizione molto meno ricca per quanto riguarda le gioie italiane, vorrebbe seguire la traiettoria: nello stadio dell’Empoli ha segnato il primo e finora unico gol in campionato e nel fine settimana si troverà davanti proprio l’Udinese. Condizione necessaria per bissare il colpo di Empoli è però trovarsi a centro area, piuttosto che defilato in panchina. Per far crescere il Niño, Inzaghi le ha provate tutte: nei minuti che precedevano l’avvio del derby anche un singolo ripasso tattico e motivazionale. La cura però deve ancora dare i suoi frutti e ristabilire pienamente Fernando: una medicina alternativa potrebbe essere concedere allo spagnolo un turno di riposo ma niente è ancora deciso. L’unica certezza è il desiderio di Pippo di tornare a esibire un attacco scoppiettante, visto che nel frattempo i botti in zona gol si sono un po’ ridotti, e Fernando Torres, 30 anni, prima stagione al Milan: finora lo spagnolo ha giocato 10 partite, per un totale di 610 minuti, segnando un gol FORTE Maldini incorona De Sciglio: «È il mio erede» il reparto dall’essere il più prolifico del torneo è sceso al terzo posto, sempre sul podio ma al gradino meno nobile e per di più condiviso con Roma e Lazio. MODULO UNO Il punto è che dopo dodici giornate il dubbio dell’antivigilia, prima ancora degli interpreti, riguarda la disposizione. Se Inzaghi orchestrerà il modulo con due attaccanti e due esterni (le sigle, che sia 4-4-2 o 4-2-3-1, interessano meno) ci sarebbero più spazi da coprire, con la quasi certezza per Torres di vedersi assegnato uno spartito. Non è però escluso che, anche con questo sistema di gioco, una maglia venga consegnata a Pazzini e non a lui, ma appunto è evento da non escludere: le maggiori probabilità di sbucare dall’inizio le ha ancora l’ex del Chelsea. «Se non ora, quando?» è allora la legittima questione che il Pazzo può porsi: magari da gennaio in poi, quando potrebbe trasferirsi altrove, anche se sull’opportunità il Milan non ha ancora sciolto le riserve, anzi. MODULO DUE Se invece la squadra dovesse essere targata 4-3-3 ecco che Torres entrerebbe in un complicatissimo ballottaggio con Menez, e dei tre esterni in corsa (El Shaarawy, Bonaventura e Honda) ne resterebbero sul campo solo due. Rieccoci al- Javier Zanetti, 41 anni, e Paolo Maldini, 46 BUZZI MILANO L Jeremy Menez, 27 anni LAPRESSE Giampaolo Pazzini, 30 anni FORTE l’idea della medicina alternativa per Torres: sistemarlo per una domenica in panchina ad assistere ai movimenti da centravanti moderno di Menez. La soluzione di Pippo (che ritroverà anche Montolivo, difficilmente dall’inizio) avrebbe però effetti collaterali significativi: con una sola mossa piazzerebbe a sedere i due centravanti in rosa, appunto Torres e Pazzini (che ieri con alcuni compagni si sono allenati assieme a venti ragazzini degli oratori di Cernusco nell’ambito della Junior Tim Cup), trattamento che risulta allergico a Berlusconi, atteso per oggi a Milanello, che da sempre ama vedere un attaccante di fisico piazzato nell’area avversaria. Senza dover riscomodare i duecento gol di Di Natale, il Milan si accontenterebbe di qualcosa in meno: basterebbe fossero golvittoria, che mancano ormai dal 19 ottobre, viaggio a Verona: ah, lì il modulo era 4-3-3, con Torres titolare. a parola d’ordine è «rispetto». Dentro l’auditorium dell’Assolombarda ci sono 450 studenti e con loro Maldini e Zanetti, avversari di una vita di derby all’insegna del... rispetto. Oggi i due sono testimonial della campagna «Rispetta il mio stile», avviata da Braun e Fondazione Milan Onlus per aiutare i giovani a stabilire corrette relazioni interpersonali, a rispettarsi. E’ qui che viene chiesto a Maldini quanto si sia sentito «rispettato» il giorno della sua uscita di scena da San Siro. «La contestazione della Curva il giorno del mio addio? È stato un momento non facile e anche inaspettato, c’erano settantamila spettatori ma ricordiamo solo quella piccola frangia di tifosi. Sono una persona pensante, ho detto le cose come stavano. Con il tempo ho capito che quello è stato un successo perché ha marcato una linea ancora più grossa tra me e quel tipo di calcio, non penso che quello sia il futuro dello sport». Un futuro luminoso può invece essere scritto da De Sciglio, che da Maldini riceve la più nobile delle investiture: «Mi auguro che possa fare un percorso simile al mio. Ovvio che dipenda anche dal momento: ora le prospettive non sono proprio rosee, ma lui può farcela, può essere il mio erede». a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Sacchi a Milanello, uno che non se n’è mai andato 1Arrivò al Milan nel 1987 e vinse tutto con lavoro frenetico e applicazione. E se in futuro dovesse ritornare? Andrea Masala S acchi a Milanello, ci risiamo. Arrigo, come ripete Adriano Galliani, è uno della famiglia. Uno che non se n’è mai andato. Ora è un seguitissimo opinionista, ma resta il tecnico che ha riportato il Milan al top. Nel club di Silvio Berlusconi è tra gli immortali: nessuno si è stupito quando di recente è stato contattato per fare il supervisore. Prospettiva che potrebbe tornare d’attualità e magari concretizzarsi in tempi non troppo lunghi. L’orchestra del primo Sacchi resta indimenticabile, il flop del bis nel 1998 è stato un peccato veniale. Arrigo nel 1987 realizzò davvero la rivoluzione. A Parma si era esercitato come innovatore, trovò terreno fertile a Milanello. A partire dalle faccende quotidiane. Sacchi l’innovatore, per i più maliziosi e invidiosi l’eretico, cominciò dal metodo: allenamenti di mattina, «perché si è più reattivi e ricettivi», dieta ferrea, studio e ripasso di tattica e tecnica. Il Milan sacchiano imparò a vincere con la «strategia dell’attenzione», messa in pratica da giocatori come Baresi, Tassotti, Maldini, Costacurta, Donadoni, Ancelotti, Gullit, Van Basten, Rijkaard. Un mantra di una forza micidiale, diffuso da simili discepoli, ha trasformato la cronaca in storia. Quando Arrigo teneva le sue lezioni tutti, dai Palloni d’oro alle riserve, si abbeveravano. Oddio, non proprio tutti. A Rijkaard capitava di addormentarsi seduto sul pallone, di spalle. E Arrivo urlava «Frank, mi ripeti che cosa ho detto?!?». L’olandesone, destato dal torpore, beccato in flagrante s’alzava di scatto e spazzava via il pallone, per far vedere che era sveglio. Arrigo lo perdonava: Rijkaard era talmente avanti da annoiarsi, come lo studente che manda i concetti a memoria. LO PSICOLOGO Il Sacchi grande allenatore milanista era anche un fine psicologo. Veniva bollato come «cenatore a vita»: pranzava con giocatori, preparatori, staff, dirigenti. A volte fingeva di mangiare, dato che le cene si accavallavano. Usava stratagemmi come i bigliettini sotto il piatto al ristorante, ognuno con una consegna personalizzata. Ogni tanto c’era chi li scambiava: capitava così che Van Basten ricevesse i compiti di Tassotti, che Baresi leggesse ciò che toccava a Gullit… Sacchi si imbestialiva: «Non mi seguono…». I risultati rimettevano tutto a posto. L’AFFABULATORE A Milanello, ogni tanto Arrigo intratteneva amici e giornalisti. E giù aneddoti sui derby di C, su una provincia che non ha mai rinnegato. E non insegnava soltanto ai suoi giocatori: con i bicchieri spiegava la diagonale difensiva, la sovrapposizione. E poi di Gullit immarcabile nelle serate libere, di Massaro che ti distraeva con le miccette… Esigeva serietà e sacrificio, ma aveva ironia da vendere. Durante una trasferta di Supercoppa a Barcellona, l’aereo con squadra e stampa al seguito subisce un tremendo vuoto d’aria. Panico sul volo, c’è chi piange di paura. C’è anche chi scrive. Arrigo s’aggira tra i sedili, punta un giornalista: «Che fai, tanto domani non esce!». Si ride, si atterra. E si vola alto. E a Milanello si vinceva tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA INTANTO FA IL PROF AL SETTORE GIOVANILE ● A Milanello, come una volta. Ieri ad attendere Sacchi c’erano Galliani, Inzaghi, Gandini, il d.s. Maiorino e Filippo Galli. Motivo: l’esposizione del progetto tecnico del settore giovanile ad Arrigo. Erano presenti tutti gli staff tecnici. Sacchi ha fatto un intervento, con consigli pratici e il video di Milan-Real dell’aprile ‘89, e poi ha assistito al lavoro della prima squadra BUZZI Serie A R VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT I MITI DEL GOL 13 CONTENUTO PREMIUM DALLE ORIGINI ALLA GLORIA EMPOLI, UDINESE E NAZIONALE: UN BOMBER CHE NON SI FERMA MAI DEBUTTA IN A CON L’EMPOLI ● LA GAVETTA IN PROVINCIA Di Natale, 37 anni, ha esordito in Serie A con l’Empoli il 14 settembre 2002, dopo aver giocato in C2 con l’Iperzola e il Viareggio e in C1 con il Varese: al debutto, è andato subito in gol AP TOTÒ E LO STORICO TRAGUARDO DEI 200 GOL IN A: «HO PENSATO A MAMMA E PAPÀ CHE NON CI SONO PIÙ. IL MIO EREDE? MI PIACE MOLTO INSIGNE» INTERVISTA di FRANCESCO VELLUZZI INVIATO A UDINE «H a fatto in tempo a vedere la doppietta col Parma, il 29 settembre. Poi è salito in cielo». Come la mamma Giovanna, sette anni fa. Totò Di Natale ha perso papà Salvatore, colpito a 68 anni da un male incurabile, il 1° ottobre. Da allora tutti i gol li dedica ai genitori. Che stavano a Pomigliano d’Arco, e con i quali aveva un rapporto speciale: «Li ho sempre sentiti. È stata più dura quando se n’è andata mamma. Lei soffriva di diabete. Per papà ero più preparato. Stava male da un po’. Eppure ha lavorato per 40 anni all’ospedale di Napoli». IL LEGAME CON GUIDOLIN ● ADOTTATO DA UDINE Totò ha trovato la definitiva consacrazione a Udine, dove è arrivato nell’agosto 2004. Con Francesco Guidolin in panchina il top è stato il terzo posto raggiunto nella stagione 2011-12 SPORT IMAGE L’APPRODO IN NAZIONALE ● QUEL GOL ALLA SPAGNA Di Natale ha giocato 42 partite con la maglia della Nazionale: ha debuttato il 20 novembre 2002 e ha segnato 11 gol. Qui sopra quello all’Europeo 2012 alla Spagna, nell’1-1 della fase a gironi REUTERS Di Natale «FESTEGGIO CON BAGGIO POI ALLENERÒ ALLA ZEMAN» Lei ha dedicato a loro il gol 200 di domenica? «Certo. Guardo lassù. Sono per loro, oltre che per mia moglie e miei figli. Papà e mamma: i primi a cui ho pensato. Hanno lasciato 5 figli, 4 fratelli e una sorella che sta con due bambini nella casa in cui c’era papà. Ho 6 nipoti. Sono l’unico che è emigrato. Forse ragionavo un po’ di più. Gli altri sono rimasti giù, solo un mio fratello provò ad andare a Brescia, ma dopo poco tornò». FINALMENTE I 200 ● L’ULTIMA GIOIA Antonio felicissimo dopo la rete numero 200 in Serie A, segnata domenica al Friuli contro il Chievo: il magazziniere Tades, suo grande amico, gli porge la maglietta celebrativa AP «A Brunner, ero all’Empoli contro il Como, nel 2002: sinistro sul primo palo». Il più importante? «Quelli contro la Lazio quando andammo ai preliminari di Champions League». Il più significativo? «Quello numero 200 contro il Chievo». Il più prestigioso? «Quello a Casillas all’Europeo 2012, in Italia-Spagna. Sono l’unico che gli ha fatto gol in quel torneo e mi sono rifatto dell’errore su rigore, sempre con la Spagna, nel 2008». L’obiettivo? «Lo ripeto: raggiungere Roberto Baggio a 205 gol. L’ho incontrato a Coverciano e gli ho detto che vorrei facessimo una grande festa insieme, magari proprio qui a Udine». E qui continua a festeggiare per i 200? «Ieri siamo andati a cena con i compagni, ma organizzerò appena saremo più sereni». Allora ha deciso: nel nuovo stadio ci sarà anche lei come desidera patron Pozzo? «L’accordo c’è. Ora cerco di fare sei mesi alla grande e poi parliamo». Lei gioca da 15 anni con la stessa scarpa in pelle, con i 13 tacchetti. E suo figlio Filippo? «Lui vuole quelle di Cristiano Ronaldo, le mie ho provato a dargliele. Se le colora su Internet. E da domenica mi sfotte perché lui con l’Udinese 2003 ha battuto la Donatello, la mia scuola calcio, e ha vinto la scommessa». Torniamo al suo calcio: che differenze ci sono tra Guidolin e Strama? «Guidolin ha 30 anni di panchina e di carriera. Stramaccioni mi sembra Spalletti giovane. Ci parlo. Ha Stankovic che è importante, ci mancava uno così». Li vede? «A volte vado senza dirlo a nessuno. O quando gioco a Roma ci troviamo. Adesso spero di tornare due volte: in campionato e, se battiamo il Cesena, per la Coppa Italia». Oggi viene Conte a trovarvi: le sembra strano non essere in Nazionale? «No, largo ai giovani. Facciamoli crescere. Conte fa molto bene a chiedere uno stage di due giorni al mese. Okaka mi piace, sembra Vieri». La Coppa è un obiettivo, ma prima e dopo ci sono due trasferte a San Siro: Milan e Inter. Questa settimana si è ripetuto che il Milan di Inzaghi deve vincere... «Anche noi. Siamo pari. È una grande squadra, con qualità davanti, ma deve fare la partita e se noi ripartiamo bene possiamo metterla in difficoltà. Con l’Inter sarà dura: Mancini ha un effetto positivo». E chi le assomiglia? «Insigne, un peccato che si sia fatto male. E all’Udinese tenete d’occhio Zapata». ADESSO CERCO DI FARE 6 MESI ALLA GRANDE, POI PARLIAMO DEL FUTURO Non state giocando tanto bene. «Con quelle che si chiudono, tipo Cesena e Chievo, facciamo fatica, e un paio di volte abbiamo pagato il fatto che i nazionali sono tornati il venerdì». Alla Zeman? «Avrei voluto farmi allenare da Zeman...». © RIPRODUZIONE RISERVATA SAREI FELICE DI DIVENTARE IL TECNICO DELL’UDINESE, MA COL 4-3-3 Però, c’è lei che segna, soprattutto in casa, dicono i numeri e i maligni. «Io ne ho fatti 200. Guardiamo i numeri e scopriremo che ne ho fatti tanti in trasferta. Fuori hai meno spazi. Ma fatica non ne ho mai fatta». Rivediamoli questi 200 gol: i più belli? «Al Chievo, alla Reggina e un pallonetto a De Sanctis contro il Napoli». Il primo? Il suo futuro: Pozzo la vuole allenatore a Udine. «Le sfide mi piacciono, sarei felice di allenare l’Udinese ma giocando come piace a me, col 4-3-3». E CONTRO IL MILAN CALZERÀ IL... 200 ● Ieri nella sede dell’Udinese Totò Di Natale stato premiato dall’Asics con una scarpa speciale, «Totò 200», che indosserà domenica pomeriggio a San Siro contro il Milan 14 Serie A R L’incontro VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Zeman e Conte firmano la pace della bottarga 1Il c.t. in visita a Cagliari si riconcilia a tavola con il suo «nemico» storico: «Zdenek è l’arte del lavoro al servizio delle idee. Dybala? Non l’ho convinto» Mario Frongia CAGLIARI L a stretta di mano è solida, lo sguardo pure. Antonio Conte e Zdenek Zeman si ritrovano in una mattinata tiepida. Il Cagliari si allena a cento all’ora. Mister «martello» guarda, annuisce, mentre il boemo sussurra alla sua maniera. Ma niente sigarette. L’allenatore della nazionale e il tecnico rossoblù, faccia a faccia: storie, scontri, esperienze e concetti spesso opposti. Da ieri - e forse fin già dal 2013 quando presero Panchina d’oro e d’Argento a Coverciano - sono molto più vicini. Insieme ad Asseminello, ad applaudire la stessa sinfonia: «Zeman mette l’arte del lavoro a supporto dell’idea di calcio. Mi piace l’organizzazione e l’approccio alle gare del Cagliari». Lontani i tempi aspri dei tempi della Juve, tra accuse, querele, processi. PACE «Con Zeman non avevo nulla da chiarire», taglia però corto il tecnico dell’Italia. L’intesa tra i due cresce a tavola: scaglie di bottarga e carciofi, cozze gratinate, sarago al sale, polpo alla cagliaritana, sorbetto e caffè. Niente carboidrati, concordano anche su questo. Il Zdenek Zeman, 67 anni, chiacchiera in panchina ad Asseminello con Antonio Conte e Lele Oriali LAPRESSE RGli obiettivi sardi del tecnico azzurro «Sau e Rossettini rientrano nei nostri piani» clou di una giornata intensa. Si chiude con due dita di mirto ghiacciato. D’altronde, la visita si è aperta alle 9.37. Per Conte e Lele Oriali, con Giulini fuori città, l’accoglienza è del d.s. Marroccu e del segretario Stagno. «Trovo un ambiente sano, attenzione e responsabilità. Mi piace la disponibilità del club: significa che, come a Palermo, si coglie il messaggio. Lo meritano i tifosi e la nazionale. Dybala? Purtroppo non l’ho convinto» dice con un mezzo sorriso. Conte segue la seduta. Parlotta con Zeman. Cossu e soci vanno a mille. Il gruppo è concentrato. Si respira un’aria che coinvolge. «Stiamo costruendo un percorso che deve avvicinare tutti. Tecnici, club, calciatori e tifoseria. Ciascuno deve fare la sua parte». Per il c.t. la missione è chiara: «Il calcio italiano merita il massimo impegno. L’Europa? Siamo distanti, lavoriamo meno intensi e veloci degli altri». Zeman sorride. Per il boemo la musica è proprio questa: profondità, organizzazione, propensione offensiva. A ritmi da formula Uno. «Ho chiamato tutte le componenti in causa, il momento non è facile ma avrò incontri diretti con gli allenatori». Conte indica la nuova tribunetta. «Per i tifosi?» «No, i gradoni li usa Zeman per allenare i ragazzi» spiega il d.s. TROPPI GOL A NAPOLI Atmosfera da campus. Lavoro e responsabilità, in parti uguali. Alle 13.15 colazione di lavoro. Sapori di mare. Più tattica, cultur a s p o r t i v a , p r o get to . All’aeroporto, Conte rilancia: «Zeman lavora su un progetto solido con una società all’altezza: ha scommesso su di lui e lo lascia operare in serenità. Napoli-Cagliari? L’ho vista, divertente. Forse, qualche gol però si poteva evitare». Risate. Si entra nel vivo: il club di Giulini ha otto pedine nel circuito azzurro. «Rossettini, che conoscevo da Siena, e Sau rientrano nei nostri piani. Seguiamo anche Crisetig, Murru, Longo e Cragno». Mentre in passato andare in nazionale significava non allenarsi, adesso - è grosso modo il concetto della dirigenza isolana - nei raduni si lavora sodo. In breve, braccia aperte all’azzurro. Conte rilancia: «Il Cagliari mostra scrupolo e rigore. Frutto di un lavoro serio e assennato che parte dalle idee di Zeman». L’aereo per Roma attende mister «martello». Oriali firma autografi. Conte fa i selfie. Un tifoso lo invita in vacanza: «Le spiagge sarde sono bellissime, ma il mio Salento non scherza». © RIPRODUZIONE RISERVATA TACCUINO CAGLIARI Eriksson saluta Torna in Svezia ● (g.ada.) L’avventura di Sebastian Eriksson a Cagliari sta per concludersi. Il 25enne svedese ha chiesto la cessione. «Sono stati 3 anni difficili per me – ha detto il centrocampista al quotidiano svedese Aftonbladet –, mentalmente e fisicamente. A gennaio compirò 26 anni e voglio tornare a giocare con regolarità». Acquistato dal Cagliari nell’estate 2011, pochi giorni dopo la firma del contratto Eriksson si era rotto i legamenti del ginocchio sinistro. Nell’ultimo anno ha collezionato 20 presenze, e il 29 maggio ha avuto un nuovo grave infortunio ial ginocchio destro. Il Göteborg ha chiesto al cagliari il prestito con diritto di riscatto. VERONA Pronto il tridente Toni, Lopez e Gomez ● VERONA (m.f.) Emergenza sulla fascia destra, in difesa: out Martic, Sorensen e Sala. In avanti, con Toni, Lopez e Gomez. Beneficenza: raccolti, in favore della Protezione Civile di Carpi, 10379 euro. LEGA Assemblea Si parla di diritti tv ● MILANO Oggi alle 12 assemblea di Lega A a Milano. Si parlerà dei diritti tv 2015-18, in particolare dei bandi per il chiaro e il mobile, dopo la vendita di pay tv ed estero. Verranno approvati i bilanci della Lega. CALCIOSCOMMESSE COSTANO 1,6 MILIONI Pedopornografia nel computer di Zamperini Tagli del Coni, arbitri di porta nel mirino ● Nuovi guai per Alessandro Zamperini, indagato a Cremona nell’inchiesta sul calcioscommesse e considerato, dagli inquirenti, figura centrale delle presunte combine di due gare di campionato: Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. Nel suo computer (che fu sequestrato al momento dell’arresto nel dicembre 2011) è stato trovato materiale pedopornografico. Si tratta di un archivio imponente di video con bambini e altri filmati effettuati di nascosto con una microcamera piazzata in bagni, o spogliatoi, riservati alle donne. Tutto è stato depositato in cancelleria ai margini dell’incidente probatorio su precisa richiesta degli avvocati dell’ex giocatore, nonostante l’invito in senso opposto del gip Guido Salvini e del pm Roberto di Martino. Per competenza i nuovi reati contestati a Zamperini potrebbero passare alla Procura di Roma. Intanto ieri a Cremona si è chiuso l’incidente probatorio: nessuna indicazione dal telefono preso a Mauri che era stato poco utilizzato dal capitano laziale. Il pm Di Martino dovrebbe, entro Natale o al massino ai primi di gennaio, depositare tutti gli atti dell’inchiesta ai sensi del 415 bis. Poi interrogatori (richiesti) e patteggiamenti. Udienza preliminare in primavera: sono oltre 100 i giocatori coinvolti. Francesco Ceniti ● Gli arbitri di porta potrebbero scomparire, ed è un’ipotesi molto realistica. Anche ieri a Torino il presidente federale Carlo Tavecchio ha ribadito di essere per la tecnologia in campo «ma per il gol-non gol, e per determinare se un evento è avvenuto in area o no». Non la moviola in campo, insomma, ma un aiuto che farebbe perdere solo «23 secondi». Nulla di nuovo, ma mercoledì sera a un incontro della Fondazione Roma Europea di Cesare San Mauro era andato oltre. Tavecchio è favorevole alla tecnologia perché gli arbitri di porta potrebbero essere presto «rottamati». Solo un’ipotesi al momento, ma che renderebbe necessaria la sostituzione dei due assistenti con la tecnologia. E il presidente dell’Uefa, Michel Platini, se ne dovrà fare una ragione, del resto la Fifa ci sta già ragionando. Sicuramente le spese devono essere contenute e la Federcalcio, con il d.g. Michele Uva in testa, sta provando le strade di una spending review che passano anche per la cancellazione degli arbitri di porta, che oggi costano al sistema 1,6 milioni ogni stagione. Al settore arbitrale vanno la maggior parte dei soldi che arrivano dal Coni come contributi, e probabilmente solo una rivisitazione di quelle spese può aiutare la cura dimagrante necessaria, imposta dai tagli del Coni. ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R La guida VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT DOMENICA Ore 20.45 Stadio Olimpico di Roma OCCHI PUNTATI SU... 13a ARBITRO Mazzoleni di Bergamo ASSISTENTI Vuto, Meli IV Passeri ADD Rizzoli, Damato TV Sky Calcio 1 HD, Sky Supercalcio HD, Sky Sport 1 HD, Premium Calcio INTERNET www.gazzetta.it 25. HOLEBAS 26. DE SANCTIS 23. ASTORI I numeri sorridono all’Inter Su 162 incroci in A, 69 vittorie 1Totti vede nerazzurro e segna: finora sono 11 i gol realizzati dal GIORNATA 4. NAINGGOLAN 44. MANOLAS 13. MAICON 16. DE ROSSI 15. PJANIC capitano della Roma. La squadra di Mancini è però superiore in fatto di reti realizzate negli scontri diretti: 262 contro 206 24. FLORENZI 7. OSVALDO 10. TOTTI 88. HERNANES 55. NAGATOMO 27. GERVINHO 10. KOVACIC 8. PALACIO SQUADRE JUVENTUS ROMA NAPOLI SAMPDORIA GENOA LAZIO MILAN UDINESE INTER FIORENTINA SASSUOLO VERONA PALERMO EMPOLI TORINO CAGLIARI ATALANTA CHIEVO CESENA PARMA PT 31 28 22 21 20 19 18 18 17 16 15 14 14 13 12 11 10 9 8 6 90. M'VILA Gol contro l’Inter CLASSIFICA Pareggi Vittorie Roma 47 PARTITE 46 RETI G V N P F S 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 10 9 6 5 5 6 4 5 4 4 3 3 3 3 3 2 2 2 1 2 1 1 4 6 5 1 6 3 5 4 6 5 5 4 3 5 4 3 5 0 1 2 2 1 2 5 2 4 3 4 3 4 4 5 6 5 6 7 6 10 28 21 23 15 16 21 21 15 18 12 11 14 13 14 7 20 5 9 9 14 4 7 15 9 12 16 17 15 15 11 15 20 19 19 13 20 13 17 19 30 CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI PROSSIMO TURNO VENERDI’ 5 DICEMBRE FIORENTINA-JUVENTUS (ore 20.45) SABATO 6 DICEMBRE ROMA SASSUOLO (ore 18) TORINO-PALERMO (ore 20.45) DOMENICA 7 DICEMBRE NAPOLI-EMPOLI (ore 12.30) ATALANTA-CESENA (ore 15) GENOA-MILAN (ore 15) PARMA-LAZIO (ore 15) INTER-UDINESE (ore 20.45) LUNEDI’ 8 DICEMBRE CAGLIARI-CHIEVO (ore 19) VERONA-SAMPDORIA (ore 21) MARCATORI 9 RETI Tevez (2, Juventus). 8 RETI Callejon (Napoli). 7 RETI Icardi (2, Inter); Higuain (1, Napoli); Di Natale (Udinese). 6 RETI Djordjevic (Lazio); Honda (Milan). 5 RETI Matri (Genoa); Menez (3, Milan); Dybala (1, Palermo); Cassano (1, Parma). 4 RETI Ekdal e Sau (Cagliari); Babacar (Fiorentina); Osvaldo (Inter); Morata (Juventus); Destro e Ljajic (Roma); Gabbiadini (Sampdoria); Quagliarella (Torino); Thereau (Udinese); Nico Lopez (Verona). GAZZAWEB www.gazzetta.it Vittorie Inter 69 Roma 262 206 11 ROMA 4-3-3 3 LJAJIC E FLORENZI Gol contro la Roma PALACIO E HERNANES 3 1 (4-3-3) CHIEVO (4-4-2) CAGLIARI VERONA (4-3-3) LAZIO (4-3-3) FIORENTINA (3-5-2) DOMANI Ore 20.45 ARBITRO Banti 47 CONSIGLI 19 TAIDER 4 7 MAGNANELLI MISSIROLI 25 BERARDI 99 FLOCCARI 21 J. GOMEZ 17 SANSONE 9 TONI 10 HALLFREDSSON 17 NICO LOPEZ TACHTSIDIS 77 20 CHRISTODOULOPOULOS 18 MORAS 33 AGOSTINI 31 PELUSO 40 4 MARQUEZ ALE. GONZALEZ 21 FREY 13 IZCO 3 DAINELLI 8 56 RADOVANOVIC HETEMAJ 6 S. MAURI 5 BRAAFHEID 23 BIRSA 43 PALOSCHI 9 F. DJORDJEVIC 87 CANDREVA 20 BIGLIA 23 ONAZI 16 PAROLO 26 RADU 3 DE VRIJ INTER 4-3-1-2 PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 15 Vidic, 22 Dodò, 13 Guarin, 20 Obi, 44 Krhin, 18 Medel, 9 Icardi, 97 Bonazzoli. ALL. Mancini. BALLOTTAGGI Osvaldo-Icardi 60-40%, M’Vila-Medel 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Jonathan. ALTRI Mbaye, Donkor. CESENA (4-3-1-2) GENOA (3-4-3) DOMENICA Ore 15 ARBITRO Russo 27 CRAGNO 5 87 GAMBERINI ZUKANOVIC 69 MEGGIORINI (4-3-3) DOMENICA Ore 15 ARBITRO Calvarese 1 BIZZARRI 15 ACERBI 8 BASTA 21 BALZANO 14 PISANO 4 CRISETIG 5 CONTI 20 EKDAL 23 IBARBO 17 FARIAS 7 COSSU 33 GOMEZ EMPOLI (4-3-1-2) ATALANTA (4-4-1-1) DOMENICA Ore 15 ARBITRO Peruzzo 1 LEALI 32 15 CEPPITELLI ROSSETTINI 11 CUADRADO 2 G.RODRIGUEZ 5 GIORGI 14 VOLTA 7 CARBONERO 27 ALMEIDA 40 TOMOVIC 33 SEPE 15 KRAJNC 34 CASCIONE 11 BRIENZA 24 IAGO BORJA VALERO AQUILANI 28 20 7 10 17 ALONSO PIZARRO JOAQUIN 15 SAVIC 1. HANDANOVIC 33. D'AMBROSIO SASSUOLO 11 28 VRSALJKO CANNAVARO 5. JUAN JESUS PANCHINA 28 Skorupski, 1 Lobont, 3 Cole, 82 Emanuelson, 32 Paredes, 20 Keita, 6 Strootman, 48 Uçan, 22 Destro, 8 Ljajic, 7 Iturbe, 91 Sanabria. ALL. Garcia. BALLOTTAGGI Holebas-Cole 80-20%, Pjanic-Keita 80-20%, Florenzi-Ljajic 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Astori. INDISPONIBILI Curci (7 giorni), Balzaretti (3 mesi), Castan (da stabilire), Torosidis (15 giorni), Yanga-Mbiwa (15 giorni). ALTRI Somma, Calabresi. ICARDI E OSVALDO 8 DE FEUDIS 19 GRECO 15 MARCHESE 10 PEROTTI 91 21 BERTOLACCI EDENILSON 8 BURDISSO 23 HYSAJ 26 TONELLI 88 VECINO 24 RUGANI 6 VALDIFIORI 21 MARIO RUI 11 CROCE 18 VERDI 92 DEFREL 32 MATRI 13 ANTONELLI 3 MAZZOTTA 14 RONCAGLIA 20 PUCCIARELLI 19 DENIS 10 GOMEZ 17 CARMONA 7 MACCARONE 11 MORALEZ 21 CIGARINI 77 RAIMONDI 93 29 2 22 DRAMÉ BENALOUANE STENDARDO ZAPPACOSTA 1 RAFAEL 22 MARCHETTI 1 NETO 1 PERIN 57 SPORTIELLO PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 3 Longhi, 5 Antei, 13 Ariaudo, 23 Gazzola, 26 Terranova, 6 Chibsah, 8 Biondini, 33 Brighi, 14 Pavoletti, 83 Floro Flores. ALL. Di Francesco. BALLOT. Acerbi-Terranova 60-40%, Taider-Biondini 60-40%. SQUAL. Zaza (1). DIFF. Magnanelli, Vrsaljko, Zaza. INDISP. Pegolo (2 mesi), Manfredini (1 mese). ALTRI Bianco, Gliozzi, Sereni. PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 12 Cesar, 34 Biraghi, 14 Cofie, 84 Manganì, 63 Bellomo, 24 Schelotto, 7 Lazarevic, 31 Pellissier, 10 Maxi Lopez. ALL. Maran. BALL. PaloschiMaxi Lopez 55-45%, MeggioriniPellissier 55-45%. SQUAL. nessuno. DIFF. Zukanovic, Hetemaj, Frey, Dainelli. INDISP. Botta (7 giorni). ALTRI Puggioni, Kupisz, Edimar. PANCHINA 28 Carboni, 3 Murru, 33 Capuano, 24 Benedetti, 12 Capello, 16 Dessena, 30 Donsah, 10 Joao Pedro, 13 Caio Rangel, 9 Longo. ALL. Zeman. BALLOT. Pisano-Murru 60-40%; Crisetig-Dessena 70-30%; Farias– Longo 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFF. Balzano. INDISP. Avelar (2gg), Colombi (7 gg), Sau (20 gg), Eriksson (40 gg). ALTRI Muroni, Giorico, Barella, Loi. PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 17 Magnusson, 4 Valzania, 10 Coppola, 23 Tabanelli, 9 Rodriguez, 18 Djuric, 19 Succi, 61 Garritano. ALL. Bisoli. BALLOTT. Krajnc-Lucchini 55-45%, De FeudisCoppola-Tabanelli 50-30-20%. SQUAL. Capelli (1). DIFF. nessuno. INDISP. Perico (20 giorni), Marilungo (45), Renzetti (7). ALTRI Cazzola, Pulzetti. PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 4 Perticone, 19 Barba, 22 Bianchetti, 5 Moro, 8 Signorelli, 13 Laxalt, 27 Zielinski, 10 Tavano, 9 Mchedlidze, 99 Aguirre. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI nessuno. SQUAL. nessuno. DIFF. Vecino, Tonelli. INDISP. Guarente (da valutare), Laurini (10 giorni). ALTRI Shekiladze, Biggeri, Rovini. PANCHINA 95 Gollini, 22 Benussi, 25 Marques, 2 Gu. Rodriguez, 16 Luna, 28 Brivio, 23 Ionita, 27 Valoti, 30 Campanharo, 7 Saviola, 99 Nenè. ALL. Mandorlini. BALLOT. Ale. GonzalezMarques 70-30%. DIFF. Marquez, Hallfredsson, Ionita. SQUAL. nessuno. INDISP. Sorensen (40 giorni), Obbadi (30) Martic, Jankovic e Sala (da valutare). ALTRI Fares, Cappelluzzo. PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 13 Konko, 39 Cavanda, 27 Cana, 15 Alv. Gonzalez, 24 Ledesma, 10 Ederson, 7 F. Anderson, 14 Keita, 11 Klose. ALL. Pioli. BALL. Onazi-Alv. Gonzalez 70-30 %. SQUAL. Lulic (1). DIFF. Cavanda, Marchetti, Parolo. INDISP. Cataldi e Pereirinha (10 gg), Ciani (2 mesi), Gentiletti (5 mesi). ALTRI Sculli, Tounkara. PANCHINA 12 Tatarusanu, 19 Basanta, 55 Hegazi , 25 Brillante, 32 Lazzari, 6 Vargas, 72 Ilicic, 14 Mati Fernandez, 5 Badelj, 16 Kurtic, 30 Babacar, 8 Marin. ALL. Montella. BALLOT. Aquilani- Mati Fernandez 60-40%. SQUAL nessuno. DIFF. Savic; Cuadrado INDISP. Rossi, Bernardeschi, Pasqual, Lupatelli ALTRI Iakovenko, El Hamdaoui, Octàvio, Lezzerini, PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 40 Prisco, 33 Kucka, 3 Antonini, 87 Rosi, 38 Mandragora, 92 Mussis, 16 Lestienne, 9 Pinilla, 18 Fetfatzidis. ALL. Gasperini. BALLOTT. Roncaglia-Antonini 60-40%, MatriPinilla 60-40%. SQUAL. Sturaro. DIFF. De Maio. INDISP. De Maio (25 giorni), Rincon (5). ALTRI Izzo, Parente, Panico, Santana. PANCHINA 1 Avramov, 33 Cherubin, 20 Biava, 6 Bellini, 3 Del Grosso, 8 Migliaccio, 16 Baselli, 95 Grassi, 31 Molina, 25 Spinazzola, 7 D’Alessandro, 9 Bianchi. ALL. Colantuono. BALLOTTAGGI Zappacosta-Cherubin 70-30%. SQUALIFICATI Boakye (2). DIFFIDATI Dramé. INDISPONIBILI Estigarribia (5 mesi), Rosseti (2). ALTRI Frezzolini, Scaloni. MILAN (4-3-3) UDINESE (4-3-2-1) DOMENICA Ore 15 ARBITRO Valeri PALERMO (3-5-2) JUVENTUS (4-3-1-2) SAMPDORIA (4-3-3) PARMA (3-5-2) TORINO NAPOLI DOMENICA Ore 15 ARBITRO Irrati 23 DIEGO LOPEZ 13 RAMI Il calcio italiano è in crisi e non è una novità. Oltre ai problemi tecnici ed economici ce ne sono altri strutturali: stadi vecchi e tribune semivuote, ogni weekend è la solita storia. Su Gazzetta.it abbiamo realizzato un’inchiesta per approfondire questi problemi: «Quanto costa essere tifoso? Tutta la Serie A in ordine di prezzo». Un’infografica che mette in relazione i prezzi di biglietti e abbonamenti con l’affluenza allo stadio delle 20 squadre di Serie A e l’interfaccia interattiva permette ai nostri lettori di confrontarle tra loro. Ne viene fuori un’istantanea interessante, che evidenzia non solo le differenti strategie di marketing ma traccia anche i contorni del fenomeno degli stadi vuoti. 17. KUZMANOVIC DE ROSSI Reti fatte DOMANI Ore 18 ARBITRO Doveri 23. RANOCCHIA TOTTI 2 Inter 15 5 MEXES 2 DE SCIGLIO 21 VAN GINKEL 15 ESSIEN 28 BONAVENTURA 10 HONDA 7 MENEZ 92 EL SHAARAWY 10 33 DI NATALE 19 KONE GUILHERME 7 BADU 26 PASQUALE 6 ALLAN 5 DANILO 75 HEURTAUX 31 KARNEZIS DOMENICA Ore 18 ARBITRO Orsato 66 PINZI 89 PIRIS PANCHINA 32 Abbiati, 1 Agazzi, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 27 Armero, 16 Poli, 18 Montolivo, 4 Muntari, 8 Saponara, 19 Niang, 9 Torres, 11 Pazzini. ALL. Inzaghi. BALL. EssienMontolivo 80-20%, Bonaventura-Torres 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFF. nessuno. IND. Abate, Alex, De Jong (da valutare). ALTRI Albertazzi, Mastour. PANCHINA 1 Brkic, 22 Scuffet, 11 Domizzi, 18 Bubnjic, 14 Belmonte, 3 Alhassan, 21 Hallberg, 8 Bruno Fernandes, 95 Evangelista, 13 Zapata, 82 Geijo, 77 Thereau. ALL. Stramaccioni. BALL. Pasquale-Domizzi 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. B. Fernandes, Allan. IND. Muriel (25 gg), Gabriel Silva (15), Widmer (da valutare). ALTRI Meret, Faraoni, Coda, Jadson, Wague. 6 MUNOZ 12 4 G. GONZALEZ ANDELKOVIC RIGONI BARRETO 89 27 25 8 7 MORGANELLA MARESCA LAZAAR 20 VAZQUEZ 9 DYBALA 10 BELFODIL 99 CASSANO GALLOPPA 11 14 21 DE CEGLIE LODI 15 COSTA 6 LUCARELLI 10 TEVEZ J. MAURI 8 33 ROMERO 19 33 26 3 LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI EVRA 37 8 6 PEREYRA MARCHISIO POGBA 23 VIDAL 9 MORATA 19 FELIPE 22 IACOBUCCI PANCHINA 1 Ujkani, 19 Terzi, 23 Feddal, 3 Pisano, 2 Vitiello, 13 Emerson, 21 Quaison, 17 Ngoyi, 14 Della Rocca, 18 Chochev, 10 Joao Silva, 99 Belotti. ALL. Iachini. BALLOT. Rigoni-Chochev 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Vazquez. INDISP. Bolzoni (da valutare). ALTRI Fulignati, Bamba, Milanovic, Daprelà, Makienok. PANCHINA 92 Coric, 1 Cordaz, 4 Mendes, 27 Santacroce, 29 Paletta, 18 Gobbi, 13 Ristovski, 70 Lucas, 40 Sarr, 31 Mariga, 17 Palladino, 9 Pozzi. ALL. Donadoni. BALLOT. De Ceglie-Gobbi 55-45%. SQUAL. Acquah (1). DIFF. Gobbi. INDISP. Cassani e Jorquera (10 giorni), Coda (100 gg.), Mirante, Ghezzal e Biabiany (da verificare). ALTRI Jeraldino e Biadoui. 8 36 20 DARMIAN FARNERUD VIVES 24 MORETTI 25 GLIK 1 GILLET 14 GAZZI 33 PERES 19 MAKSIMOVIC PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 2 Romulo, 5 Ogbonna, 41 Romagna, 38 Mattiello, 21 Pirlo, 7 Pepe, 11 Coman, 12 Giovinco, 14 Llorente. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Pereyra-Pirlo 55-45%; Morata-Llorente 55-45%. SQUAL. Padoin (1).DIFF. Marchisio, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini. INDISP. Barzagli (45 giorni), Marrone (7), Caceres e Asamoah (da valutare). ALTRI Motta. PANCHINA 30 Padelli, 13 Castellazzi, 5 Bovo, 18 Jansson, 21 Silva, 3 Molinaro, 94 Benassi, 6 Perez, 28 Sanchez Miño, 22 Amauri, 9 Larrondo, 17 Martinez. ALL. Ventura. BALLOTTAGGI nessuno. SQUAL. nessuno. DIFF. Gazzi. INDISP. Basha (da valutare), Masiello (25 giorni), Nocerino (30). ALTRI Barreto. DAI CAMPI LE ULTIME IN PILLOLE 29 26 28 19 DE SILVESTRI SILVESTRE GASTALDELLO REGINI 21 SORIANO 17 PALOMBO 14 OBIANG 11 GABBIADINI 9 OKAKA 23 EDER 9 HIGUAIN 27 7 QUAGLIARELLA EL KADDOURI 33 RISPOLI (4-2-3-1) LUNEDI’ Ore 21 ARBITRO Rocchi 1 BUFFON 70 SORRENTINO 17 ZAPATA (3-5-1-1) 14 MERTENS 19 D. LOPEZ 5 BRITOS 17 HAMSIK 7 CALLEJON 8 JORGINHO 26 KOULIBALY 33 ALBIOL 1 RAFAEL 11 MAGGIO PANCHINA 2 Viviano, 1 Da Costa, 5 Romagnoli, 86 Cacciatore, 6 Duncan, 32 Marchionni, 22 Rizzo, 12 Sansone, 7 Fedato, 18 Bergessio, 77 Wszolek, 10 Krsticic. ALL. Mihajlovic. BALLOT. Romero-Viviano 60-40%, GastaldelloRomagnoli 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. De Silvestri, Obiang, Soriano. INDISP. nessuno. ALTRI Massolo, De Vitis, Fornasier, Djordjevic. PANCHINA 45 Andujar, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 31 Ghoulam, 88 Inler, 22 Radosevic, 91 Zapata, 77 Gargano, 6 De Guzman. ALL. Benitez. BALLOT. Jorginho-Gargano 60-40%, Mertens-De Guzman 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Maggio, Koulibaly. INDISP. Zuniga (4 settimane), Insigne (5 mesi), Michu. ALTRI Rosati, Palma. SAMPDORIA Rizzo, rinnovo fino al 2019 ● Un novembre d’oro per Luca Rizzo: a inizio mese il primo gol in Serie A, ieri il rinnovo del contratto con la Samp (squadra in cui è cresciuto) sino al 2019, davanti al d.s. blucerchiato Osti. In serata, poi, bagno di folla per il difensore in mezzo ai tifosi della Samp a Chiavari, dove è andato insieme a De Silvestri in un punto-vendita di uno sponsor. A Genova, intanto, torna l’incubo-maltempo. Oggi le scuole sono chiuse, e lo stadio Ferraris sarà osservato speciale in vista del posticipo di lunedì con il Napoli, a causa dei timori legati al vicino torrente Bisagno, anch’esso monitorato dopo l’allerta meteo di livello 2 (la più grave) in vigore dalle 21 di ieri alle 18 odierne. PARMA Un nuovo stop per Mirante ● Già costretto ai box per una lombosciatalgia nella gara contro l’Empoli, ieri ci si è messo anche un problema alla schiena a fermare nuovamente il portiere del Parma, Antonio Mirante. Sembra invece vedere la luce Paletta: il terzino si sta lentamente aggregando al gruppo e potrebbe rientrare già tra i convocati per la gara di domenica contro il Palermo. E proprio in vista di questo impegno, gli emiliani proseguono la preparazione nel ritiro di Roma. 16 Nazionale femminile R Ritorno playoff Canada 2015 ITALIA 1 OLANDA 2 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT LA GUIDA La fase finale del Mondiale di calcio femminile si giocherà in Canada dal 6 giugno al 5 luglio 2015. Per la prima volta, il torneo sarà composto da 24 squadre e non più da 16. PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Miedema (O) al 9’ e al 43’ p.t.; autorete Van der Gragt (O) all’8’ s.t. SORTEGGIO Il sorteggio della fase finale si svolgerà il 6 dicembre a Ottawa. Le 52 partite si giocheranno in sei città: Vancouver (sede della finale), Edmonton, Winnipeg, Ottawa, Montreal e Moncton. ITALIA (4-3-1-2) Giuliani 5,5; Gama 6, D’Adda 4,5, Salvai 5, Manieri 5; Rosucci 5 (dal 27’ s.t. Tuttino 6), Stracchi 5,5, Cernoia 5,5; Girelli 5,5; Panico 6 (dal 38’ s.t. Piemonte s.v.), Gabbiadini 6,5. PANCHINA Camporese, Marchitelli, Brumana, Carissimi, Di Criscio. ALLENATORE Cabrini 6. LE SQUADRE QUALIFICATE Queste le squadre già qualificate, in attesa del ritorno del playoff tra Ecuador e Trinidad & Tobago. Europa: Inghilterra, Francia, Germania, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Olanda. Asia: Australia, Cina, Giappone (campione in carica), Corea del Sud, Thailandia. Africa: Camerun, Costa d’Avorio, Nigeria. Centro-Nord America: Canada (padrone di casa), Costarica, Messico, Stati Uniti. Sudamerica: Brasile, Colombia. Oceania: Nuova Zelanda. OLANDA (4-2-3-1) Geurts 6; Van Lunteren 6, Van der Gragt 5,5, Van den Berg 6, Worm 6,5; Dekker 6, Spitse 6,5; Melis 6,5, Van de Donk 7, Martens 6,5; Miedema 8 (dal 45’ s.t. Van den Ven). PANCHINA Middag, Van Veenedaal, Bito Dyanne, Bakker, Van den Heilligenberg, Roord. ALLENATORE Reijners 7. ARBITRO Steinhaus (Ger) 6,5 NOTE Spettatori 5 mila. Amm. Manieri (I), Van Lunteren O) per gioco scorretto, Cernoia (I) per proteste, Panico (I) per c.n.r.. Angoli 5-3. Recuperi p.t. 1’ s.t. 3’ Da giocare: Ecuador/Trinidad & Tobago (andata 0-0, ritorno il 2 dicembre a Port Of Spain). La delusione di Melania Gabbiadini e Cristiana Girelli e, sullo sfondo, la festa olandese : l’Italia femminile non gioca il Mondiale dal 1999 LIVERANI Il Mondiale resta tabù Italia, il sogno è già finito 1Davanti a Tavecchio e al c.t. Conte le azzurre regalano un tempo Non basta un’autorete, in Canada va l’Olanda del fenomeno Miedema Francesco Velluzzi INVIATO A VERONA I l sogno di una notte di quasi inverno svanisce dopo 43 minuti, quando Vivianne Miedema, diciottenne stella del Bayern, il Lewandowski in gonnella, scarta Laura Giuliani e deposita in rete il 2-0. Buonanotte all’Italia e addio Mondiale. Non ci andiamo dal ’99, ma sarà dura tornarci. Perché la differenza è enorme. Ci siamo illusi dopo il gran primo tempo e il pareggio dell’Aja, ma non siamo pronti. Le ragazze del bell’Antonio Cabrini piangono sotto la pioggia in un Bentegodi triste, dove manca pure un tabellone luminoso, arricchito solo da cinquemila temerari che credono in loro e in un movimento che rispetto all’Olanda è depresso. Non sono solo le 120 mila tesserate contro le nostre ventimila a fare la differenza. Altri dati emergono vedendo le squadre in campo: l’Italia è ancora nelle mani di Patrizia Panico, 39 anni, e Melania Gabbiadini 31. Sono quattro le azzurre sopra i 30 anni. Due sole sono del ’93. La più vecchia olandese ha 28 anni. Sono in tre le ventottenni, le altre, che corrono a tutta, stanno tra il ’90 e il ’96. te: «Non dobbiamo deprimerci, siamo arrivati a un risultato, dobbiamo proseguire e investire su questo movimento. Abbiamo 30 milioni di donne, non possiamo averne così poche che giocano a calcio. Gli italiani sono troppo maschilisti, bisogna credere nel movimento». Accanto a lui c’è Antonio Conte, più nelle vesti di uomo immagine. E’ in tour... da Palermo a Cagliari, a Verona. Oggi sarà a Udine dove, però, è zeppo di stranieri. Neppure la sua grinta basterebbe. TAVECCHIO Per la grande occasione era arrivato pure Carlo Tavecchio, il presidente federale, che mantiene lo spirito di quando era a capo dei Dilettanti dove le donne sono accorpa- PARTITA La notte dei miracoli comincia in salita perché dopo qualche minuto senza gioco e di studio le olandesi sfruttano il primo vero errore delle nostre sulla fascia sinistra e partono a RFatale il divario di età: 4 over 30 per Cabrini. Il numero uno Figc: «Ora si investa ancora» tutta con l’agilissima Van de Donk. Gama è dietro che la rincorre, lei è già in area libera di servire il totem Vivianne Miedema che controlla, da attaccante consumato, e non dà scampo a Laura Giuliani. E’ lei il pericolo numero uno per D’Adda e Salvai che la seguono a turno senza mollarla mai. Perché se ti distrai o sbagli sei rovinato e le distrazioni non sono poche. E infatti è un errore a metà cam- po a mettere Martens nelle condizioni di partire a razzo tra le linee e servire l’irresistibile Madame Miedema. L’Italia non riesce a far gioco e a servire le sue bocche da fuoco, Girelli non trova mai il guizzo, solo Gabbiadini si sbatte e serve la Panico che prova l’unico tiro senza pretese. Reijners ha messo due dighe davanti alla difesa, e tre brevilinee dietro Miedema, con Martens che si abbassa e quando prende palla mette paura come Van de Donk. L’Italia combatte ma la tedesca Bibiana Steinhaus, il Rizzoli della femminile, stronca ogni tentativo ammonendo Manieri alla prima scorrettezza. RIPRESA L’Italia si scuote dopo l’intervallo e dopo 8’ un cross di Gama trova la maldestra deviazione di Van der Gragt che anticipa Girelli. C’è l’orgoglio da difendere. E le azzurre l’orgoglio, il cuore e l’anima ce l’hanno. Gama sulla destra finalmente va, tutte spingono e guadagnano calci d’angolo e illusioni, ma l’Olanda sembra quasi alle corde ma riesce a contenere la sfuriata delle azzurre che salvano la faccia sfiorando il pareggio. Non c’è da piangere, per andare in Canada ci voleva un miracolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA MIGLIORE 6,5 ● GABBIADINI Nella sua Verona lotta come una leonessa e non si arrende. E’ l’unica che crea qualche vero pericolo. LA PEGGIORE 4,5 ● D’ADDA Troppo incerta e pasticciona. Va spesso in affanno e soffre le pene dell’inferno con la terribile Miedema. Panico, che amarezza: l’addio è più vicino? E tra i nuovi d.s. spicca Katia Serra unica con 110 e lode 1L’attaccante delusa dopo il k.o.: «Ma ● FIRENZE Si è concluso martedì a Coverciano il corso per i direttori sportivi e la valutazione massima tra i diplomati è stata ottenuta proprio da una ex calciatrice azzurra. Si tratta di Katia Serra, che dopo aver smesso di giocare ha ottenuto anche il patentino da allenatore ed è diventata opinionista televisiva in Rai (ieri sera ha commentato la partita proprio per Rai Sport 1): per lei un bel 110 e lode. La tesi che ha discusso (con dvd allegato) è stata una simulazione tra finzione e realtà, con l’arrivo di una manager in una società di B a stagione in corso con un programma da seguire sia al calciomercato che nelle aree di competenza del d.s. Sui 51 corsisti (tra i quali anche Braschi, Protti, Binotto, Nuciari, Rubino e Samaden) c’erano altre tre donne. della maglia azzurra. Nessuno gliela toglie, ma bisogna avere il coraggio di ripartire. Come ha fatto Antonio Conte, che ieri è venuto ad ammirare lei, le sue splendide compagne e il tecnico Antonio Cabrini che ha un grande merito: ha capito tutto delle ragazze che ha portato a un passo dal miracolo mondiale. non so niente del mio futuro». Cabrini: «È già un miracolo essere arrivati qui» INVIATO A VERONA T riste e solitario è il finale. Patrizia esce mestamente dal prato del Bentegodi al minuto 38 della ripresa per far spazio a Martina Piemonte, classe ‘97 dell’Unione Sportiva Zaccaria. E’ l’ultimo atto azzurro di una carriera straordinaria? Un passaggio di consegne tra grandezza e futuro? «Non lo so, non so niente ancora» il commento della Panico a fine partita. Un Mondiale a 40 anni Patrizia l’avrebbe meritato. Ha incantato in tutti i campi, ha segnato ovunque, è testimonial e donna immagine di un movimento che non dovrà perderla, ma dovrà coinvolgerla. Leggete e segnate queste cifre: 230 partite in azzurro con 110 reti. Una media pazzesca. L’8 febbraio saranno 40, Patrizia farà ancora faville nel Verona, ma il movimento azzurro dovrà immediatamente ripartire innovando, cambiando, mutando, cercando nuove eroine, guidate e supportate da Patrizia. Ieri c’erano due attaccanti davanti alle aree avversarie: una è Vivianne Miedema, ha 18 anni, è andata a giocare al Bayern e faceva ammattire D’Adda e Salvai; l’altra ne ha 39 e non le arrivava un pallone. Faceva tenerezza la nostra immensa Panico. Questo non è un tributo pietistico, è una considerazione che arriva dopo l’amarezza di una notte. Patrizia deciderà lei cosa fare Patrizia Panico, 39 anni PLPRESS ONESTO E infatti è davvero onesto il nostro ct a fine partita sotto la pioggia di Verona: «Non è bastato il cuore, ma va dato all’Olanda il merito di essersi guadagnata la qualificazione al Mondiale del 2015 in Canada. Per quello che hanno fatto vedere qui a Verona in questa serata, le ragazze di Roger Reijners sono state davvero superiori rispetto a noi». Non cerca alibi il bell’Antonio e gli va dato atto: «Abbiamo incontrato una squadra che gioca bene, provando a centrare questo grande traguardo. A questo punto si va avanti, il progetto del calcio femminile in Italia deve assolutamente continuare. Con questa partita abbiamo capito che fuori dal nostro paese le avversarie sono molto forti. Sullo 0-2 che ci ha tagliato le gambe non c’è molto da dire. Dovevamo avere una certa dignità in campo, nel secondo tempo abbiamo adottato un 4-2-4 - di contiana memoria - e abbiamo giocato meglio. Io credo in queste ragazze e nelle loro qualità, mi baso su questo per scegliere i moduli. Peccato. Volevamo fare un bel regalo all’Italia, fare un grande risultato, ma già abbiamo fatto un piccolo miracolo ad arrivare fin qui». Vedendo il primo tempo del Bentegodi, bisogna dire che ha assolutamente ragione. E ha diritto di ripartire di slancio, sostenuto sul serio dalla Federazione: «Perché noi non molliamo mai». fr.vell. © RIPRODUZIONE RISERVATA Magic +3 R Champions 17 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Immobile capro espiatorio in Germania 1Le 4 di Champions perdono tutte e i tedeschi se la prendono con l’italiano: «Lento, non capisce il gioco» possibile l’Inghilterra nel ranking Uefa. E delle quattro sconfitte delle tedesche ben tre sono arrivate contro club inglesi. Non basta: il Leverkusen ha vinto solo 3 delle ultime 10 partite di campionato, evidenziando un calo preoccupante. E poi il Borussia: la sconfitta con l’Arsenal non fa di certo bene al morale per uscire dalla crisi. Insomma, è giusto rallegrarsi per l’accesso agli ottavi, ma quel bicchiere di spumante può esser riempito ancora per metà. Elmar Bergonzini A Gary Lineker sarà scappato da ridere. Quando l’ex attaccante diceva che «il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine vincono i tedeschi», non poteva immaginare che, paradossalmente, perfino perdendo in Germania potessero festeggiare per i traguardi raggiunti. Per la prima volta quattro club su quattro della Bundesliga sono stati battuti in Champions, ma in tre (Bayern, Dortmund e ora anche il Leverkusen) hanno la certezza matematica di giocare gli ottavi. La squadra di Guardiola è sicura di essere prima, Dortmund e Leverkusen affronteranno l’ultima partita del girone da capolista. Poco più di un mese fa (alla terza giornata) alle tedesche riuscì l’en plein: 4 vittorie su 4. Ora le mattonelle del domino sono cadute nel verso opposto. Perdere non è mai bello, ma magari le sconfitte fossero sempre così indolori. PORTIERI Gruppo A A A A A A B B B B B B B B C C C C C C C C D D D D D D D E E E E E E E F F F F F F G G G G G G G H H H H H H Sq. Cod. (ATM) 128 (ATM) 132 (JUV) 104 (JUV) 145 (MAL) 134 (OLY) 140 (BAS) 150 (LIV) 120 (LIV) 127 (LUD) 111 (LUD) 146 (LUD) 153 (RMAD) 106 (RMAD) 130 (BEN) 102 (BEN) 121 (BEN) 155 (BLEV) 124 (MON) 144 (MON) 147 (ZEN) 125 (ZEN) 126 (AND) 137 (AND) 154 (ARS) 135 (ARS) 148 (BDOR) 123 (BDOR) 151 (GAL) 129 (BAY) 131 (BAY) 139 (CSKA) 101 (MCITY)105 (MCITY)118 (ROMA) 112 (ROMA) 143 (AJAX) 109 (APO) 136 (BAR) 103 (BAR) 149 (PSG) 113 (PSG) 142 (CHE) 107 (CHE) 110 (MAR) 117 (MAR) 133 (SCH) 115 (SCH) 152 (SPO) 141 (ATB) 119 (BATE) 108 (POR) 114 (POR) 116 (SHA) 122 (SHA) 138 Nome MOYA OBLAK BUFFON STORARI OLSEN ROBERTO VACLIK JONES MIGNOLET CVOROVIC STOYANOV BORJAN CASILLAS NAVAS K. ARTUR JULIO CESAR PAULO LOPES LENO STEKELENBURG SUBASIC LODYGIN MALAFEEV PROTO ROEF OSPINA SZCZESNY LANGERAK WEIDENFELLER MUSLERA NEUER REINA AKINFEEV CABALLERO HART DE SANCTIS SKORUPSKI CILLESSEN PARDO BRAVO TER STEGEN DOUCHEZ SIRIGU CECH COURTOIS HANDANOVIC OBRADOVIC FAHRMANN WETKLO RUI PATRICIO IRAIZOZ CHERNIK FABIANO FERNANDEZ KANIBOLOTSKY PYATOV Costo 15 1 15 1 4 7 9 1 12 1 6 1 17 4 1 10 1 11 1 13 13 1 6 1 1 11 1 16 5 18 1 6 2 12 7 1 6 6 11 7 1 15 5 15 6 1 6 1 9 10 1 12 1 1 13 Punti 6 6,5 4 0 5,5 3 4,5 7 5 5 6,5 6,5 6,5 4 4,5 2,5 5,5 4 4 3 2 6 5,5 6 3 -0,5 5 6,5 3 6 4,5 Costo 6 4 16 3 14 11 8 7 8 6 12 8 12 4 1 4 2 2 3 5 7 6 4 4 6 4 2 4 3 5 4 6 1 6 10 4 9 5 9 6 7 5 3 2 6 5 Punti 7 6,5 6,5 8,5 6,5 7 7 5 4 5 5 4,5 4 4,5 4 5,5 6 5 4,5 5 6 6 5,5 6 5,5 DIFENSORI Gruppo A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B B B B B B Sq. (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LUD) (LUD) (LUD) (LUD) Cod. 209 274 276 291 298 340 383 221 231 234 244 266 311 352 279 280 293 303 367 395 203 232 264 310 330 382 417 255 286 369 372 378 390 270 294 297 316 322 344 371 384 398 208 219 236 339 Nome ANSALDI GIMENEZ GODIN JESUS GAMEZ JUANFRAN MIRANDA SIQUEIRA BARZAGLI BONUCCI CACERES CHIELLINI EVRA LICHTSTEINER OGBONNA HAMMAR HELANDER JOHANSSON KONATE RICARDINHO TINNERHOLM ABIDAL BOTIA ELABDELLAOUI LEANDRO SALINO MASUAKU SIOVAS GIANNOULIS DEGEN IVANOV SAFARI SAMUEL SCHAR SUCHY FLANAGAN JOHNSON JOSE' ENRIQUE LOVREN MANQUILLO MORENO SAKHO SKRTEL TOURE' K. ANGULO BARTHE CAICARA MINEV Un’occasione sciupata da Ciro Immobile, 24 anni, nel match perso dal Borussia Dortmund con l’Arsenal GETTY AHI DI MATTEO L’ultima volta che in Champions tutte le tedesche (all’epoca erano tre) vennero battute era il 2007. Alla fine passò il turno solo lo Schalke. Curioso, perché questa volta l’unica a non essersi ancora qualificata è proprio la squadra di Di Matteo, che, anzi, rischia grosso: nel Gruppo G il Chelsea è già passato come primo. Lo Sporting, secondo, col vantaggio degli scontri diretti può permettersi di pareg- giare contro i Blues per far «retrocedere» lo Schalke in Europa League. Sia chiaro però, in Germania nessuno ha preso bene nemmeno i risultati delle altre tre. L’obiettivo dei tedeschi è quello di scavalcare il prima B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E (LUD) 345 (LUD) 393 (LUD) 419 (RMAD) 212 (RMAD) 238 (RMAD) 246 (RMAD) 324 (RMAD) 347 (RMAD) 357 (RMAD) 365 (RMAD) 405 (BEN) 201 (BEN) 223 (BEN) 265 (BEN) 288 (BEN) 313 (BEN) 317 (BEN) 334 (BEN) 415 (BLEV) 228 (BLEV) 260 (BLEV) 289 (BLEV) 354 (BLEV) 386 (BLEV) 396 (BLEV) 410 (MON) 202 (MON) 239 (MON) 263 (MON) 267 (MON) 307 (MON) 362 (ZEN) 210 (ZEN) 248 (ZEN) 272 (ZEN) 314 (ZEN) 349 (ZEN) 385 (AND) 258 (AND) 336 (AND) 350 (AND) 351 (AND) 404 (ARS) 242 (ARS) 254 (ARS) 273 (ARS) 304 (ARS) 338 (ARS) 343 (BDOR) 262 (BDOR) 275 (BDOR) 283 (BDOR) 355 (BDOR) 359 (BDOR) 380 (BDOR) 389 (BDOR) 416 (GAL) 207 (GAL) 243 (GAL) 278 (GAL) 299 (GAL) 375 (GAL) 413 (BAY) 205 (BAY) 217 (BAY) 222 (BAY) 226 (BAY) 227 (BAY) 251 (BAY) 308 (BAY) 361 (CSKA) 224 (CSKA) 225 (CSKA) 284 (CSKA) 325 (CSKA) 346 (CSKA) 379 (MCITY)233 (MCITY)245 (MCITY)256 (MCITY)301 (MCITY)302 (MCITY)320 (MCITY)348 (MCITY)370 (MCITY)412 (ROMA) 213 (ROMA) 240 (ROMA) 247 (ROMA) 281 (ROMA) 319 (ROMA) 321 (ROMA) 397 (ROMA) 411 (AJAX) 229 (AJAX) 257 (AJAX) 312 (AJAX) 342 (AJAX) 401 (AJAX) 403 (AJAX) 406 (APO) 237 (APO) 292 (APO) 326 (APO) 356 (APO) 368 (BAR) 204 (BAR) 220 MOTI TERZIEV ALEKSANDROV A. ARBELOA CARVAJAL COENTRAO MARCELO NACHO PEPE RAMOS S. VARANE ALMEIDA BENITO ELISEU JARDEL LISANDRO LOPEZ LUISAO MAXI PEREIRA CESAR BOENISCH DONATI JEDVAJ PAPADOPOULOS SPAHIC TOPRAK WENDELL ABDENNOUR CARVALHO ECHIEJILE FABINHO KURZAWA RAGGI ANYUKOV CRISCITO GARAY LOMBAERTS NETO SMOLNIKOV DESCHACHT MBEMBA MANGULU N'SAKALA NUYTINCK VANDEN BORRE CHAMBERS DEBUCHY GIBBS KOSCIELNY MERTESACKER MONREAL DURM GINTER HUMMELS PAPASTATHOPOULOS PISZCZEK SCHMELZER SUBOTIC KIRCH ALEX TELLES CHEDJOU HAKAN BALTA KAYA SARI ZAN ALABA BADSTUBER BENATIA BERNAT BOATENG J. DANTE LAHM RAFINHA BEREZUTSKI V. BEREZUTSKI A. IGNASHEVICH MARIO FERNANDES NABABKIN SCHENNIKOV BOYATA CLICHY DEMICHELIS KOLAROV KOMPANY MANGALA NASTASIC SAGNA ZABALETA ASTORI CASTAN COLE HOLEBAS MAICON D. MANOLAS TOROSIDIS YANGA-MBIWA BOILESEN DENSWIL LIGEON MOISANDER VAN DER HOORN VAN RHIJN VELTMAN CARLAO JOAO GUILHERME MARIO SERGIO PAPAZOGLOU RIISE ADRIANO BARTRA 6 5 2 6 7 8 15 5 11 14 9 5 3 5 4 5 8 7 2 4 6 5 6 6 8 3 5 7 3 6 8 6 5 7 12 6 4 5 6 7 3 4 8 6 7 10 7 7 4 7 6 13 10 12 8 12 3 3 6 6 3 5 2 16 5 10 7 14 7 16 7 6 4 4 6 4 4 3 6 5 11 12 8 5 7 7 4 7 5 4 11 8 5 4 5 3 2 5 2 5 4 4 3 4 2 5 7 5 5 9,5 6 6 5,5 6,5 5,5 4,5 4 5,5 6 5,5 6 6 6,5 5,5 6 6 6 5 6 6 5,5 6,5 14 5,5 6,5 6,5 6,5 6,5 5,5 5,5 6 5,5 5,5 5,5 6 4 6 6,5 6 5,5 9 5,5 6 5,5 5,5 6,5 6 5 6 5,5 6 6,5 5 5 5 4,5 4 4 6 6 (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (MAR) (MAR) (MAR) (MAR) (MAR) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SPO) (SPO) (SPO) (SPO) (SPO) (SPO) (ATB) (ATB) (ATB) (ATB) (ATB) (ATB) (BATE) (BATE) (BATE) (BATE) (BATE) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) 249 261 295 329 331 358 407 214 252 259 327 335 394 402 216 235 268 287 392 414 337 363 388 391 408 211 271 282 332 374 400 420 241 290 333 353 377 418 218 253 277 285 309 373 269 300 341 360 399 206 250 296 318 323 328 366 215 305 306 364 381 387 421 DANI ALVES DOUGLAS JORDI ALBA MASCHERANO MATHIEU PIQUE' VERMAELEN AURIER DAVID LUIZ DIGNE MARQUINHOS MAXWELL THIAGO SILVA VAN DER WIEL AZPILICUETA CAHILL FILIPE LUIS IVANOVIC TERRY ZOUMA MEJAC RAJCEVIC STOJANOVIC SULER VILER AOGO FUCHS HOWEDES MATIP SANTANA UCHIDA AYHAN CEDRIC JEFFERSON MAURICIO OLIVEIRA P. SARR M-N. GERALDES BALENZIAGA DE MARCOS GURPEGI IRAOLA LAPORTE SAN JOSE' FILIPENKO KHAGUSH MLADENOVIC POLYAKOV TUBIC ALEX SANDRO DANILO JOSE' ANGEL MAICON MARCANO MARTINS INDI REYES AZEVEDO KRYVTSOV KUCHER RAKITSKY SHEVCHUK SRNA ORDETS 14 4 11 9 6 13 6 5 15 5 8 9 13 10 7 10 11 14 16 5 3 6 3 2 3 8 4 10 6 5 5 4 6 9 4 5 6 2 7 8 4 3 6 6 4 2 3 4 2 9 11 3 6 5 6 4 5 4 5 6 6 10 2 7,5 6,5 6 6 6,5 6 7 6,5 6,5 6,5 6,5 7 10 6 5,5 5,5 4 4 4 4 5,5 6 6 6,5 6 6 5,5 9,5 5,5 5,5 5,5 6,5 5,5 6,5 5 5 6 5,5 - Costo 16 11 11 18 15 4 5 7 6 4 11 3 3 2 6 15 16 4 14 7 5 4 3 3 5 8 10 4 6 9 6 7 4 5 6 9 8 10 3 5 6 Punti 8,5 8 6,5 10 6 6,5 8 6,5 7 7,5 6,5 5,5 5,5 5 4 5,5 5 5 4,5 4,5 6 6,5 6 7 5,5 CENTROCAMPISTI Gruppo A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B Sq. (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (LIV) Cod. 511 535 575 608 672 678 692 705 712 537 621 624 654 658 659 661 663 681 722 744 502 572 586 610 710 503 548 549 552 602 619 644 741 547 558 574 577 580 696 737 507 Nome ARDA TURAN CERCI GABI KOKE RAUL GARCIA RODRIGUEZ C. SAUL SUAREZ MAR. TIAGO COMAN MARCHISIO MARRONE PADOIN PEPE S. PEREYRA PIRLO POGBA ROMULO VIDAL ASAMOAH ADU FORSBERG HALSTI KROON THERN AFELLAY DOMINGUEZ DOSSEVI DURMAZ KASAMI MANIATIS N'DINGA FUSTER DIAZ ELNENY FREI GASHI GONZALEZ SEREY DIE XHAKA ALLEN (LIV) 540 (LIV) 559 (LIV) 579 (LIV) 588 (LIV) 613 (LIV) 617 (LIV) 622 (LIV) 703 (LIV) 740 (LUD) 504 (LUD) 553 (LUD) 561 (LUD) 620 (LUD) 727 (LUD) 728 (LUD) 745 (RMAD) 515 (RMAD) 594 (RMAD) 597 (RMAD) 611 (RMAD) 634 (RMAD) 679 (RMAD) 742 (BEN) 541 (BEN) 576 (BEN) 648 (BEN) 660 (BEN) 688 (BEN) 690 (BEN) 708 (BLEV) 519 (BLEV) 525 (BLEV) 529 (BLEV) 533 (BLEV) 673 (BLEV) 680 (MON) 514 (MON) 568 (MON) 609 (MON) 637 (MON) 647 (MON) 716 (ZEN) 512 (ZEN) 542 (ZEN) 563 (ZEN) 599 (ZEN) 685 (ZEN) 699 (ZEN) 718 (ZEN) 734 (AND) 538 (AND) 546 (AND) 607 (AND) 639 (AND) 664 (AND) 714 (AND) 749 (ARS) 513 (ARS) 534 (ARS) 539 (ARS) 570 (ARS) 652 (ARS) 653 (ARS) 671 (ARS) 683 (ARS) 733 (BDOR) 518 (BDOR) 521 (BDOR) 584 (BDOR) 585 (BDOR) 600 (BDOR) 601 (BDOR) 603 (BDOR) 633 (BDOR) 686 (GAL) 501 (GAL) 509 (GAL) 526 (GAL) 555 (GAL) 564 (GAL) 595 (GAL) 612 (GAL) 701 (BAY) 578 (BAY) 583 (BAY) 591 (BAY) 674 (BAY) 676 (BAY) 677 (BAY) 694 (BAY) 698 (BAY) 711 (BAY) 735 (CSKA) 554 (CSKA) 557 (CSKA) 560 (CSKA) 631 (CSKA) 642 (CSKA) 715 (CSKA) 730 (MCITY)543 (MCITY)565 (MCITY)566 (MCITY)614 (MCITY)632 (MCITY)641 (MCITY)643 (MCITY)717 COUTINHO EMRE CAN GERRARD HENDERSON LALLANA LUCAS LEIVA MARKOVIC STERLING SUSO ALEKSANDROV DYAKOV FABIO ESPINHO MARCELINHO VURA MISIDJAN WANDERSON DANI ABALO BALE ILLARRAMENDI ISCO KROOS MODRIC RODRIGUEZ J. KHEDIRA CRISTANTE GAITAN OLA JOHN PEREZ SALVIO SAMARIS TALISCA BENDER L. BRANDT CALHANOGLU CASTRO REINARTZ ROLFES BAKAYOKO FERREIRA CARRASCO KONDOGBIA MOUTINHO OCAMPOS TOULALAN ARSHAVIN DANNY FAIZULIN JAVI GARCIA RYAZANTSEV SHATOV TYMOSHCHUK WITSEL CONTE DEFOUR KLJESTAN NAJAR PRAET TIELEMANS KAWAYA ARTETA CAZORLA COQUELIN FLAMINI OXLADE-CHAMBERLAIN OZIL RAMSEY ROSICKY WILSHERE BENDER S. BLASZCZYKOWSKI GROSSKREUTZ GUNDOGAN JOJIC KAGAWA KEHL MKHITARYAN SAHIN ADIN ALTINTOP BRUMA DZEMAILI FELIPE MELO INAN KURTULUS SNEIJDER GAUDINO GOTZE HOJBJERG RIBERY ROBBEN RODE SCHWEINSTEIGER SHAQIRI THIAGO XABI ALONSO DZAGOEV ELM EREMENKO MILANOV NATCHO TOSIC WERNBLOOM DAVID SILVA FERNANDINHO FERNANDO LAMPARD MILNER NASRI NAVAS J. TOURE' Y. 10 6 14 12 7 6 7 16 4 6 6 5 9 3 2 9 25 6 9 15 14 18 6 4 12 7 9 11 7 6 8 5 13 8 5 6 4 11 7 13 10 7 6 13 6 7 4 8 4 10 3 5 3 6 11 6 2 8 13 2 5 12 13 16 5 9 8 6 10 10 6 12 8 17 7 5 5 10 7 7 7 4 15 4 18 3 22 25 5 10 13 7 14 6 4 8 6 11 6 5 16 7 6 7 8 11 12 18 5,5 9,5 6,5 7,5 5,5 7 6,5 6 6 6 9,5 6,5 6 6 6 6 5,5 5,5 6 5 5 6,5 6 6 6 6 6 6,5 6 10 6,5 10 6 6 5,5 6 6 6 6,5 5,5 8 6,5 6 5 8 6 7 6 6 6 6,5 5,5 6 4,5 6 5 3,5 6 6,5 6 6 6 9 4,5 6,5 6 6,5 6,5 6,5 6 6 7 - Se pure Mbemba può far vincere i fantallenatori CRITICHE In casa Dortmund poi a doversi preoccupare della sconfitta è soprattutto Immobile, titolare (in Champions o in Bundesliga) per la prima volta dal 18 ottobre, Ciro non ha convinto. Anzi, per tutti i più importanti media tedeschi è lui il peggiore in campo. I giornali lo hanno descritto come «sempre un passo indietro, lento e incapace di capire il gioco». Proprio a dare ragione a Lineker. A vincere sono solo i tedeschi, le sconfitte travolgono i giocatori stranieri. ● Quando si dice che al fantacalcio ci vuole fortuna. Stefano Pauletto aveva preso Mbemba giusto per rifinire la rosa, ma mai avrebbe pensato di vincere il premio di giornata di Magic Champions grazie a una doppietta del difensore dell’Anderlecht. Perché in squadra ha Mandzukic, Messi e Ronaldo, ma a far la differenza è stato l’ingresso di Mbemba: schierato come secondo cambio in panchina, ma finito negli 11 per le defezioni di Siqueira e Kurzawa. Quattordici fanta-punti inattesi e gli altri Magic allenatori stracciati. Persino Gianluca Coviello, terzo di giornata, che aveva l’attacco dei sogni Aguero- MandzukicMessi: 9 gol in tre, ma non sufficienti per battere il collega Stefano. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA E E E E E E E E F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G G H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H (ROMA) 544 (ROMA) 571 (ROMA) 604 (ROMA) 638 (ROMA) 655 (ROMA) 662 (ROMA) 704 (ROMA) 719 (AJAX) 556 (AJAX) 606 (AJAX) 693 (AJAX) 695 (AJAX) 723 (AJAX) 739 (AJAX) 746 (APO) 508 (APO) 545 (APO) 618 (APO) 646 (APO) 713 (APO) 724 (BAR) 527 (BAR) 596 (BAR) 668 (BAR) 669 (BAR) 697 (BAR) 736 (PSG) 528 (PSG) 536 (PSG) 616 (PSG) 627 (PSG) 636 (PSG) 656 (PSG) 721 (CHE) 562 (CHE) 587 (CHE) 626 (CHE) 630 (CHE) 651 (CHE) 670 (CHE) 687 (CHE) 732 (MAR) 523 (MAR) 569 (MAR) 593 (MAR) 628 (MAR) 726 (SCH) 516 (SCH) 522 (SCH) 551 (SCH) 582 (SCH) 590 (SCH) 605 (SCH) 629 (SCH) 645 (SCH) 689 (SPO) 530 (SPO) 531 (SPO) 625 (SPO) 640 (SPO) 682 (SPO) 700 (SPO) 731 (SPO) 743 (SPO) 748 (ATB) 517 (ATB) 592 (ATB) 598 (ATB) 635 (ATB) 675 (ATB) 707 (ATB) 720 (BATE) 505 (BATE) 581 (BATE) 615 (BATE) 649 (BATE) 657 (BATE) 725 (BATE) 738 (BATE) 747 (POR) 524 (POR) 532 (POR) 589 (POR) 650 (POR) 665 (POR) 666 (POR) 684 (POR) 709 (SHA) 506 (SHA) 520 (SHA) 550 (SHA) 567 (SHA) 573 (SHA) 623 (SHA) 702 (SHA) 729 DE ROSSI FLORENZI KEITA NAINGGOLAN PAREDES PJANIC STROOTMAN UCAN EL GHAZI KLAASSEN SCHONE SERERO VIERGEVER ZIMLING ANDERSEN ALONEFTIS DE VINCENTI MANDUCA NUNO MORAIS TIAGO GOMES VINICIUS BUSQUETS INIESTA RAFINHA A. RAKITIC SERGI ROBERTO XAVI CABAYE CHANTOME LUCAS MATUIDI MOTTA PASTORE VERRATTI FABREGAS HAZARD MATIC MIKEL OSCAR RAMIRES SALAH WILLIAN BOHAR FILIPOVIC IBRAIMI MERTELJ VRSIC BARNETTA BOATENG K.P. DRAXLER GORETZKA HOGER KIRCHHOFF MEYER NEUSTADTER SAM CAPEL CARRILLO MARTINS NANI ROSELL SILVA WILLIAM CARVALHO HELDON JOAO MARIO BENAT IBAI GOMEZ ITURRASPE MORAN RICO SUSAETA UNAI LOPEZ ALEKSIEVICH GORDEYCHUK LIKHTAROVICH OLEKHNOVICH PAVLOV VOLODKO YAKOVLEV KARNITSKI BRAHIMI CASEMIRO HERRERA OLIVER QUARESMA QUINTERO RUBEN NEVES TELLO ALEX TEIXEIRA BERNARD DOUGLAS COSTA FERNANDO L.M. FRED MARLOS STEPANENKO WELLINGTON NEM 8 10 6 12 2 13 8 3 6 10 12 6 3 4 5 3 7 6 3 3 5 7 17 8 13 4 11 8 5 13 11 10 15 11 19 23 14 5 15 12 6 16 6 4 7 4 4 4 10 14 5 4 2 10 7 11 6 8 5 20 3 12 7 4 5 7 6 9 2 6 8 4 1 5 2 1 2 4 2 4 15 7 13 11 12 9 5 12 17 12 16 7 7 6 4 6 6,5 7 6 7 5 9 5 5 6 5 5 5,5 6 5 5 5 5 6 5,5 7 6,5 6 6 6 8 8,5 8,5 7 7 10 12 5,5 5,5 6 6 5 4 3,5 2 5,5 4 5 12 6,5 6,5 6 7 5,5 6 6 5 6 5,5 6 5,5 6,5 6,5 13 7 6 9,5 6 5,5 6 5,5 5,5 6 5 - Costo 20 9 32 10 20 13 24 8 Punti 6,5 6 17 10 5 10 5,5 ATTACCANTI Gruppo A A A A A A A A Sq. (ATM) (ATM) (ATM) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (MAL) Cod. 833 843 857 830 855 866 902 827 Nome GRIEZMANN JIMENEZ MANDZUKIC GIOVINCO LLORENTE MORATA TEVEZ ERIKSSON A A A A A B B B B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D D E E E E E E E E E E E E E E E E F F F F F F F F F F F F F F G G G G G G G G G G G G G G H H H H H H H H H H H H (MAL) 885 (MAL) 903 (MAL) 918 (OLY) 820 (OLY) 863 (BAS) 846 (BAS) 893 (BAS) 896 (BAS) 921 (LIV) 807 (LIV) 813 (LIV) 850 (LIV) 897 (LUD) 811 (LUD) 911 (RMAD) 809 (RMAD) 834 (RMAD) 841 (RMAD) 883 (BEN) 818 (BEN) 853 (BEN) 873 (BEN) 914 (BEN) 915 (BLEV) 808 (BLEV) 824 (BLEV) 848 (BLEV) 895 (MON) 810 (MON) 828 (MON) 859 (MON) 905 (ZEN) 835 (ZEN) 847 (ZEN) 884 (AND) 802 (AND) 845 (AND) 864 (AND) 898 (ARS) 815 (ARS) 831 (ARS) 878 (ARS) 886 (ARS) 888 (ARS) 908 (ARS) 909 (BDOR) 806 (BDOR) 838 (BDOR) 879 (BDOR) 881 (GAL) 875 (GAL) 906 (GAL) 910 (BAY) 852 (BAY) 867 (BAY) 877 (CSKA) 823 (CSKA) 870 (CSKA) 874 (CSKA) 907 (MCITY)805 (MCITY)826 (MCITY)844 (ROMA) 814 (ROMA) 819 (ROMA) 829 (ROMA) 839 (ROMA) 854 (ROMA) 904 (AJAX) 891 (AJAX) 912 (AJAX) 913 (APO) 822 (APO) 890 (BAR) 862 (BAR) 869 (BAR) 871 (BAR) 876 (BAR) 887 (BAR) 899 (PSG) 816 (PSG) 837 (PSG) 851 (CHE) 821 (CHE) 825 (CHE) 880 (CHE) 889 (MAR) 812 (MAR) 861 (MAR) 901 (MAR) 917 (SCH) 817 (SCH) 836 (SCH) 916 (SCH) 920 (SPO) 865 (SPO) 894 (ATB) 804 (ATB) 849 (ATB) 868 (ATB) 919 (BATE) 882 (BATE) 892 (POR) 801 (POR) 803 (POR) 860 (SHA) 832 (SHA) 856 (SHA) 900 ROSENBERG THELIN CIBICKI DIAMANTAKOS MITROGLOU KAKITANI SIO STRELLER EMBOLO BALOTELLI BORINI LAMBERT STURRIDGE BEZJAK YOUNES BENZEMA HERNANDEZ JESE' RONALDO DERLEY LIMA OLIVEIRA N. PIZZI BEBE' BELLARABI DRMIC KIESSLING SON BERBATOV GERMAIN MARTIAL TRAORE' HULK KERZHAKOV RONDON ACHEAMPONG KABASELE MITROVIC SUAREZ MAT. CAMPBELL GIROUD PODOLSKI SANCHEZ SANOGO WALCOTT WELBECK AUBAMEYANG IMMOBILE RAMOS A. REUS PANDEV UMUT BULUT YILMAZ LEWANDOWSKI MULLER PIZARRO DOUMBIA MUSA PANCHENKO VITINHO AGUERO DZEKO JOVETIC BORRIELLO DESTRO GERVINHO ITURBE LJAJIC TOTTI SIGHTORSSON ZIVKOVIC FISCHER DJEBBOUR SHERIDAN MESSI MUNIR NEYMAR PEDRO SANDRO SUAREZ L. CAVANI IBRAHIMOVIC LAVEZZI DIEGO COSTA DROGBA REMY SCHURRLE BITON MENDY TAVARES ZAHOVIC CHOUPO-MOTING HUNTELAAR FARFAN OBASI MONTERO SLIMANI ADURIZ KIKE SOLA MUNIAIN GUILLERMO RODIONOV SIGNEVICH ABOUBAKAR ADRIAN MARTINEZ GLADKY LUIZ ADRIANO TAISON 15 2 5 11 18 4 9 13 5 21 7 14 20 7 6 32 14 6 40 11 15 9 7 5 14 10 18 19 16 11 7 13 18 13 16 8 5 12 8 9 12 13 26 12 13 21 22 23 20 28 13 12 19 32 29 9 20 15 5 8 33 17 17 4 14 22 16 10 22 8 5 5 6 5 44 12 26 17 8 24 33 31 15 26 18 14 16 4 5 8 5 13 23 11 8 13 15 17 8 14 6 8 3 14 13 24 12 26 14 6 4,5 5,5 5 6,5 9 7,5 10 5,5 5,5 6,5 5,5 4,5 6 6 7 6 6 6 10 9,5 5,5 5,5 5,5 6 6 9,5 5,5 5,5 17,5 6,5 5 6 10 5 5 17 8 10 13 9,5 7,5 6,5 11 5 5,5 5,5 6 4 5,5 10 6 6 6 5 9,5 5 6 18 Mondo R Allenatori italiani all’opposto Alex Frosio Selcuk Manav L’AMAREZZA DI ISTANBUL DOPO LA DELUSIONE DI NATAL L’ 1 anno nero di Cesare Prandelli si conclude davanti alla tv in una ingloriosa serata turca di fine novembre. Poco più di cinque mesi fa, era un allenatore di primissima fascia: nel quadriennio azzurro aveva dato un’identità di gioco (e non solo) alla Nazionale, aveva sfiorato il successo all’Europeo del 2012, stava per affrontare con legittime ambizioni un Mondiale, e l’aveva pure cominciato bene battendo l’Inghilterra. Cinque mesi dopo, è un allenatore che probabilmente dovrà ricostruirsi reputazione e carriera. Il 24 giugno la sconfitta con l’Uruguay, l’eliminazione dal Mondiale, le conseguenti dimissioni. Ieri, l’ex c.t. ha dovuto aggiungere l’esonero dal Galatasaray. TURCHIA AMARA Sul Bosforo già da settimane il vento gli soffiava contro. Ieri è arrivata l’ufficialità, diffusa ai media dai dirigenti del club giallorosso in uscita dalla riunione di 4 ore del comitato esecutivo, ma non al tecnico. Nessuno si è preoccupato di avvisarlo. Cesare l’ha saputo dalla tv, dopo aver diretto quello che sarebbe stato suo ultimo allenamento turco. Fatale la sconfitta in Champions la quarta in 5 partite, con un solo pari - in casa dell’Anderlecht, che ha eliminato il Gala dall’Europa. I risultati, altalenanti e non del tutto soddisfacenti (il Gala è terzo in campionato, a -1 dalla coppia Besiktas-Fenerbahce), sono però solo la punta dell’iceberg. A conti fatti, la scelta estiva di Prandelli si è rivelata affrettata. Puntando sulla sua voglia di rivincita, i dirigenti del Gala erano riusciti a convincerlo con uno stipendio dimezzato rispetto al suo predecessore, Roberto Mancini. Come ha rivelato lo stesso allenatore nei giorni scorsi, il presidente di allora Unay Asal, poi dimessosi, gli aveva promesso almeno due campioni. Non sono mai arrivati. Al suo sbarco sul pianeta Galatasaray, soprattutto, Cesare aveva trovato uno spogliatoio comandato dal clan turco, capeggiato da Selcuk Inan e Burak Yilmaz, mal disposti soprattutto verso Sneijder e il suo ingaggio. Proprio i rapporti più volte tesi tra Prandelli e il folletto olandese hanno contribuito ad alimentare le spaccature: assecondando la parte turca, e non gli alti e bassi di Sneijder (che però nei giorni di buona era ed è in grado di far vincere le partite, come il derby con il Fener, steso da una sua doppietta), il tecnico ha perso parte della propria credibilità con gli altri stranieri di peso dello spogliatoio, come Felipe Melo e Muslera. Il Man- VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 2 REAL, 15 VITTORIE DI FILA Ancelotti sul trono L’ex indesiderato ora è Carlo Magno Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID Twitter @filippomricci S ● 1 Cesare Prandelli, 57 anni, si sgola in panchina con l’Anderlecht: il tecnico italiano non ha centrato neanche il terzo posto nel Gruppo D, che sarebbe valso l’Europa League EPA ● 2 L’ex c.t. si dispera in Brasile: dopo un buon avvio con l’Inghilterra, la sua Italia ha perso con Costa Rica e Uruguay ANSA Cesare, anno nero: pure il Galatasaray scarica l’ex c.t. 1Prandelli scopre l’esonero a fine allenamento dalla tv. Dopo il Mondiale, è il secondo flop di fila cio, più furbo e scafato di Prandelli, l’anno scorso era almeno riuscito a creare una convivenza tra le varie anime dello spogliatoio. Fatto sta che di esonero si è cominciato a parlare a inizio ottobre. In questo periodo, Prandelli ha dovuto pure subire le bordate a distanza di Mario Balotelli («Non è un vero uomo, ha parlato male di me con i giornalisti, non mi ha detto le cose in faccia») e assistito alle nuove elezioni alla presidenza del club, dopo le dimissioni di Asal. Il nuovo eletto, Duygun Yarsuvat, alla vigilia delle presidenziali si era schierato a favore di Prandelli. Le voci sulla sua panchina traballante hanno però continuato a rincorrersi, comprendendo an- che l’ipotesi di affiancargli un tutor turco come Hasan Sas dopo uno 0-4 con il Basaksehirspor a fine ottobre, e lo 0-3 con il Trabzonspor nell’ultima giornata di campionato. IL FUTURO Ora il Galatasaray cerca un nuovo allenatore. Sabato con il Gaziantepspor andrà in panchina Taffarel, poi toccherà a qualcun altro. La stampa turca ha fatto i nomi dell’ex centrocampista giallorosso Tugay Kerimoglu e di Hikmet Karaman, tecnico turco di modesto curriculum. Prandelli, invece, avrà tutto il tempo per riflettere meglio sulle prossime scelte. E poi, almeno il 2014 sarà finito. 1 ● Prandelli ha ottenuto un solo punto in 5 partite di Champions: Galatasaray già eliminato e senza chance di rientrare in Europa League 8 ● Il tecnico italiano ha perso 8 partite su 16, vincendone 6, tra campionato, Champions e Supercoppa turca (persa contro il Fenerbahçe) © RIPRODUZIONE RISERVATA abato 13 settembre. Il Real Madrid dopo aver perso ad Anoeta con la Real Sociedad cade in casa con l’Atletico e al Bernabeu tira aria di funerale. Una vittoria e 3 sconfitte in 5 partite fanno scattare l’allarme e nel palco il barometro del volubile Florentino Perez segna tempesta. Il vuoto lasciato da Di Maria e Xabi Alonso sembra incolmabile, dalla Casa Blanca passano ai giornalisti fidati veline minacciose, anche se ufficialmente la parola d’ordine è «Pazienza». Due mesi e mezzo dopo, Carlo Ancelotti è diventato Carlo Magno: gli elogi per come ha saputo ricostruire a tempo di record la squadra sono unanimi, si parla apertamente di rinnovo, la trasformazione podistica di talenti borghesi come Isco e James Rodriguez pare sovrannaturale. Il tutto suggellato, simboleggiato, sottolineato dalle 15 vittorie consecutive, con la possibilità di arrivare a 16 domani a Malaga. IL CONFRONTO È la terza volta che il Madrid infila 15 successi di fila: la prima volta con il 38enne Miguel Muñoz tra il 27 novembre del 1960 e il 12 marzo del 1961, la seconda con José Mourinho tra il 27 settembre e il 7 dicembre del 2011. Muñoz fu fermato da uno 0-0 a Oviedo, Mou da un 3-1 al Bernabeu contro il Barça di Guardiola. In tutti e 3 i casi il Madrid ha segnato 57 reti, incassandone 8 con Muñoz e Ancelotti, 10 con Mou. Nel 1960 le vittorie furono tutte in Liga e i gol furono segnati da appena 5 giocatori: Di Stefano, Puskas, Del Sol, Gento e il brasiliano Canario. Nel nostro secolo i gol sono arrivati sempre da 13 calciatori diversi, la serie di Mou è sparsa tra Liga e Champions, quella di Ancelotti ha anche una partita di Coppa del Re. DA DI STEFANO A CR7 Con Muñoz il capocannoniere delle 15 vittorie fu Di Stefano con 16 reti, seguito da Puskas (poi pichichi della Liga) con 15. Con Mou e Ancelotti il re del mambo è ovviamente Ronaldo, passato però tra le due serie da 16 a 22 reti. Alle sue spalle 3 anni fa c’era Higuain (13 gol), oggi Benzema (11). In entrambi i precedenti il Madrid vinse la Liga, con Mou arrivando al record dei 100 punti e dei 121 gol segnati (nel 1961 furono 52 e 89), ma perse la Champions. SACRIFICIO DI TUTTI Curiosamente, la serie positiva di Muñoz partì esattamente dopo l’eliminazione negli ottavi di Coppa Campioni da parte… del Barcellona. Una doppia sfida piena di polemiche e veleni che segnò la prima prematura eliminazione del Madrid nella storica competizione dopo 5 trionfi consecutive. Mou fu invece eliminato dal Bayern in semifinale. Ancelotti dopo aver messo le mani sulla Decima nel maggio scorso è alla ricerca di un doblete che da quando la competizione ha cambiato nome non è stato ancora fatto da nessuno. Prima però re Carlo ha voglia di tenersi il record tutto per sé: «È bello poter partecipare alla storia del Madrid ma questo primato è importante perché dà valore al sacrificio di tutti. Una cosa così si ottiene solo lavorando come stiamo facendo noi». Unità, spirito di corpo, stelle milionarie che lavorano per il bene comune, semplicità, dedizione, serenità. La ricetta di Ancelotti, semplice genio. © RIPRODUZIONE RISERVATA 15 ● Il Real Madrid di Ancelotti ha ottenuto 15 vittorie di fila, come quello di Muñoz nel 1960-61 e di Mourinho nel 2011-12 22 ● Cristiano Ronaldo è il capocannoniere della striscia vincente: in 15 partite ha segnato 22 gol. Dietro di lui, Benzema con 11 reti Chi fa cantare il Velodrome? Yassin, capo ultrà di 8 anni 1Dopo la morte del padre in trasferta, squadra del cuore. A tenerlo d’occhio non solo la mamma, ma anche i capi del gruppo per evitare pericoli in caso di «pogo», festeggiando i gol della squadra prima di Ligue 1 con il miglior attacco. Gente appassionata che fino a qualche anno fa condivideva l’amore del Marsiglia con Lached, il papà di Yassin, morto il 23 agosto 2008 in un incidente stradale. Il pullman su cui viaggiava per seguire una trasferta a Le Havre si schiantò contro un pilone di un ponte dell’autostrada. la curva del Marsiglia l’ha adottato: a casa parolacce vietate, ma quando lancia i cori... Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso C’ è chi deve fare i conti con Ivan il Terribile. Oppure con Genny a’ Carogna. A Marsiglia invece una delle voci che fanno vibrare il Velodrome, urlando cori per Marcelo Bielsa e i suoi giocatori, è quella di un bambino di otto anni. Si chiama Yassin Lazeb e lo stadio è come fosse casa sua. Come lo era stato per suo papà, tifoso deceduto sei anni fa seguendo il Marsiglia in trasferta. ADOTTATO Così, il piccolo Yassin è stato «adottato» dal gruppo «Marseille trop puissant», fondato nel 1994, che sovrasta il campo dall’alto di uno spicchio della curva nord. Gente tranquilla che ha Bob Marley come simbolo. Yassin ne è la mascotte e anche qualcosa di più quando prende il microfono e senza timidezza inizia a intonare quelle che sono diventate le filastrocche della sua infanzia: cori e slogan per la sua Yassin Lazeb, 8 anni, da «Le Parisien» sugli spalti del Velodrome DR MAMMA E GIGNAC Mamma Caroline non ha mai spezzato il legame con la curva: «Suo padre – racconta a Le Parisien – l’avrebbe di sicuro portato allo stadio, anche se lui era meno espansivo e non cantava come un pazzo». Come invece fa Yassin che tra l’altro va pure a scuola a due passi dal Velodrome. E in camera, tra poster, maglie e bandiere del Marsiglia, conserva i pantaloncini del bomber Gignac come una reliquia: «Mai lavati». In casa le regole sono chiare: niente parolacce. Unica eccezione della vita da stadio dove Yassin sa farsi rispettare: «Certa gente ride quando mi vede con il microfono in mano, ma poi mi viene dietro. Chi non canta dovrebbe cambiare posto». Gli è pure capitato di accendere qualche fumogeno, ma davanti alla sede del gruppo. E una volta nel garage di casa: «È scattato l’allarme anti incendio. Non lo farò mai più». © RIPRODUZIONE RISERVATA Mondo R VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT # Tutti in ansia per Pelé «Condizioni instabili» 1Per «O Rei» infezione alle vie urinarie: trasportato in un’unità speciale e sottoposto a dialisi. In serata il suo tweet: «Sto bene, nulla di serio» Sebastiano Vernazza Twitter @GazzaVernazza L a salute di Pelé peggiora, il Brasile e il mondo sono in ansia per o Rei. Il più grande calciatore di tutti i tempi Maradona e Di Stefano permettendo - è ricoverato da quattro giorni nell’ospedale Albert Einstein di San Paolo. Ieri è stato trasferito in una unità «di cure particolari» perché soffre di una grave infezione alle vie urinarie. Nel momento in cui scriviamo non è in pericolo di vita, non si trova in rianimazione per intenderci, ma i medici hanno definito «instabile» il quadro clinico e il paziente è sotto costante monitoraggio. Nell’ambiente del Santos, l’ex squadra di o Rei, si parla di un «piccolo tumore», però l’indiscrezione per ora non ha trovato conferme ufficiali. La famiglia ha chiesto riservatezza. ANTEFATTO E RICADUTA Il 12 novembre il 74enne Pelé si era sentito male durante la presentazione di un libro sul museo del Santos, accusava forti dolori addominali. Trasportato all’Einstein, era stato operato per rimuovere dei «calcoli renali, vescicali e uretrali» che ostruivano il flusso urinario. Dimesso, era ritornato a casa. Lunedì scorso il ricovero-bis. Adesso per via en- dovenosa gli vengono somministrati antibiotici: c’è da combattere un’infezione batterica alle vie urinarie. I reni sono in difficoltà e l’ex campione è sottoposto a dialisi. La pressione arteriosa di Pelé non è nella norma e la decisione di spostarlo in un reparto per malati sotto stretta osservazione ha creato allarme e preoccupazione. Il suo assistente personale, José Fornos Rodrigues, spiega però che i motivi sono altri: «Pelé non è così grave, è cosciente e lucido. Il passaggio a un’altra unità è soltanto un modo per garantirgli più privacy e tranquillità. Prima riceveva troppe persone e si sedeva, si alzava, si agitava. Ora è più sereno. Il nuovo trattamento dovrebbe durare 8 giorni». Un portavoce dell’Einstein ha confermato la versione di Rodrigues: Pelé non è in terapia intensiva e può ricevere i familiari. I dubbi però rimangono. Fonti differenti affermano che le condizioni di Pelé si sarebbero aggravate, da qui la decisione di alzare il livello di guardia. Comunque Pelé intorno alle 24 italiane tramite il suo profilo twitter ha rassicurato sul proprio stato di salute: «Ciao a tutti, volevo cogliere quest’opportunità per farvi sapere che sto bene. Non sono stato messo in terapia intensiva oggi, mi hanno solo portato in una stanza speciale dell’ospedale Pelé, 74 anni, dopo l’intervento a un’anca effettuato nel 2012 IPP per motivi di privacy: apprezzo tutti i visitatori che sono venuti a trovarmi, ma ho davvero bisogno di continuare le mie cure in pace. Sono fortunato ad avere il vostro amore e il vostro supporto, e grazie a Dio non ho nulla di serio. Sto già pensando alle prossime vacanze con la mia famiglia e a ricominciare l’anno nuovo con rinnovata salute e tanti viaggi internazionali già RNegli ultimi tempi fatica anche a camminare e a volte si aiuta con un bastone programmati». E sempre nella notte, tramite un bollettino ufficiale, l’ospedale ha comunicato il «miglioramento delle condizioni di Pelé», che comunque resta sotto osservazione. ALTRI GUAI Pelé soffre anche di problemi alle gambe: cammina a volte con l’aiuto di un bastone, si muove con una certa difficoltà, è claudicante. Nell’autunno del 2012 è stato operato per la sostituzione di un’anca con una protesi al titanio. All’inizio del 2013 si è sottoposto a un intervento alla colonna vertebrale, su una radice nervosa. I calcoli e l’infezione alle vie urinarie hanno complicato il già difficile quadro clinico di o Rei, che però non ne vuole sapere di rallentare i ritmi frenetici della sua vita di ambasciatore universale del calcio e dello sport. Continua a girare per il mondo, è proiettato sull’Olimpiade di Rio 2016, progetta di andare in Russia per il Mondiale del 2018. Alcuni medici ritengono che Pelé dovrebbe curarsi meglio, con più continuità. Per esempio, i fastidi nella deambulazione sarebbero imputabili al fatto che trascura le sedute di fisioterapia a causa dei troppi impegni. IN DEPRESSIONE Chi lo conosce racconta poi come sia caduto in depressione per la situazione di uno dei suoi sette figli, il 44enne Edson, meglio conosciuto come Edinho. Ex portiere di discreto livello, Edinho ha precedenti penali per droga e di recente è stato condannato a 33 anni di carcere per riciclaggio. Secondo l’accusa, contribuiva a ripulire i soldi di un clan di narcotrafficanti. Per o Rei è stata una mazzata, tanto più che Edinho è stato arrestato durante l’ultimo Mondiale in Brasile. Povero Pelé: tanti malanni, troppi pensieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA TACCUINO BRASILE Atletico vince Coppa Un tifoso muore RIO (m.can.) L’Atletico Mineiro conquista la Coppa del Brasile qualificandosi alla Libertadores 2015. I neocampioni, in cui giocano Datolo (ex Napoli) e Maicosuel (ex Udinese), hanno battuto 10, con gol di Diego Tardelli, i rivali cittadini del Cruzeiro (nell’andata aveva vinto l’Atletico per 2-0). Durante i festeggiamenti è morto un tifoso 25enne dell’Atletico: ha sbattuto la testa contro un albero mentre cercava di salire sul tetto di un autobus. SPAGNA Il presidente federale sotto indagine Fifa Angel Maria Villar, presidente della Federcalcio spagnola, è sotto indagine da parte della Commissione etica della Fifa per non aver collaborato nell’ambito dell’inchiesta sull’assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022. Secondo il quotidiano tedesco «Die Welt», Villar - che è anche vicepresidente della stessa Federazione internazionale e membro dell’Esecutivo - si sarebbe rifiutato di rispondere alle domande. Secondo l’emittente inglese Sky Sports, nel mirino della commissione etica della Fifa ci sarebbero altri membri dell’Esecutivo: Franz Beckenbauer, il belga Michel D`Hooghe, il thailandese Worawi Makudi e il cileno Harold Mayne-Nicholls. Brandao condannato a un mese di galera per la testata a Motta 1L’attaccante del Bastia punito così dalla giustizia ordinaria per la premeditazione dopo Psg-Bastia Brandao, 34 anni ACTION IMAGES Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso P remeditazione. Violenza. Sono le parole chiave che hanno definito penalmente l’aggressione di Brandao a Thiago Motta della sera del 16 agosto, dopo Psg-Bastia. Una testata che era già costata al brasiliano della squadra corsa sei mesi di squalifica sportiva. A cui ormai si aggiunge un mese di carcere. Senza condizionale. Sentenza dura, esemplare, anche se in appello potrebbe essere ammorbidita, ma ieri il legale del giocatore ha lasciato intendenre che potrebbe non fare ricorso. 19 I MOTIVI Il colpo di testa di Brandao, che provocò la frattura non scomposta al naso a Motta, era stato ripreso dalle telecamere di sicurezza del Parco dei Principi, facendo scattare anche l’inchiesta della polizia locale, nonostante il centrocampista azzurro non avesse sporto denuncia, preferendo limitare il caso alla sola giustizia sportiva. Il 19 settembre la commissione disciplinare della Lega aveva sentenziato la sospensione fino al 22 febbraio. Confermata il 20 novembre in sede federale, ma dove era stata respinta la tesi della premeditazione sollevando perplessità nell’entourage di Motta. Anzi, i giudici della Lega avevano avallato l’idea di una reazione agli insulti dell’azzurro. Ieri, invece, è emerso che gli insulti sono stati reciproci e per i tre giudici della 30a Camera del tribunale di Parigi c’è stata anche premeditazione evidente da parte di Brandao. Così la condanna è andata oltre la richiesta del pubblico ministero che sperava in 18 mesi, ma con la condizionale, e 15mila euro di multa. Il brasiliano, che con Motta non si è mai scusato personalmente e assente perché operato alla coscia destra, dovrà pagarne 20mila, scontando un mese dietro le sbarre. A meno che, nel possibile ricorso, non venga attenuato, nonostante i giudici abbiano evidenziato la gravità dell’aggressione in un contesto di lotta alla violenza negli stadi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Azienda di produzione e vendita di tecnologie applicate per la casa e per l’ambiente, ricerca su tutto il territorio nazionale VENDITORI/VENDITRICI Sono richiesti estrema serietà, determinazione a perseguire importanti compensi e disponibilità a muoversi nella propria città. Non sono richiesti particolari titoli di studio o precedenti esperienze lavorative. Stage formativi si terranno nei capoluoghi di regione. Scrivere a: [email protected] allegando curriculum o note informative sulla propria persona. 20 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Serie B R Il caso VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Brescia e Varese: adesso è corsa contro il tempo 1E’ una stagione condizionata dai debiti e dalle penalizzazioni Ecco come le due società stanno cercando di evitare il fallimento Il Brescia è al 13o posto in classifica con 18 punti come il Modena LAPRESSE BRESCIA Sagramola e la proposta di salvezza «Unica seria» Gian Paolo Laffranchi BRESCIA S ono ore decisive per il futuro del Brescia. Ubi Banca ha ricevuto una lettera con una proposta concreta, presentata da Rinaldo Sagramola, per salvare il club e traghettarlo verso acque più tranquille. All’istituto (sponsor e nel contempo creditore principale) sarebbe garantita, dal gruppo rappresentato dall’ex dirigente di Palermo e Sampdoria, una somma che si aggira sui 9 milioni di euro. Ma il tempo stringe: il 15 dicembre bisogna pagare gli stipendi, c’è l’esigenza di evitare ulteriori penalizzazioni (dopo il -4 ormai in arrivo). Per questo Ubi ha tempo fino a venerdì 5 dicembre per accettare o meno. Il gruppo di Sagramola, pronto a subentrare da subito a Gino Corioni nella proprietà, porta in dote un importante accordo di partnership con Infront per la valorizzazione degli spazi commerciali, un po’ come a Bari. L’intesa col colosso internazionale del marketing sportivo può garantire ricavi consistenti per i prossimi 5 anni. La società fiduciaria che ha portato avanti la proposta è la Profida Italia. Ha sede a Milano e appartiene al gruppo Co.mo.i. Il gruppo deciso ad accollarsi la gestione del Brescia non opererà da solo, ma col sostegno di imprenditori locali chiamati a sostenere questa delicata fase di passaggio con la regia della banca. PROGETTO «Il progetto del gruppo che rappresento vuole garantire la continuità aziendale alla società - spiega Sagramola - ed è una proposta seria, concreta, credo l’unica pervenuta nelle mani della banca, che dovrà valutarla. Ma è una corsa contro il tempo. Sono da evitare altre penalizzazioni, bisogna gestire questa fase di passaggio per poi impostare una fase di rilancio in una prospettiva ambiziosa. La piazza di Brescia merita di ritrovare il calcio di alto livello». Nella lettera inviata a Ubi, fra le altre cose, è riconosciuto a Corioni di aver onorato, negli anni, impegni per 40 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Varese è 15o con 17 punti come il Vicenza, a +1 sulla zona playout LAPRESSE VARESE Uno sponsor «colossale» incoraggia Laurenza Filippo Brusa VARESE L e maglie per la trasferta di Coppa Italia all’Olimpico, martedì contro la Lazio, sono già state preparate dal magazziniere del Varese, che ha dovuto però recuperare i calzoncini usati ad agosto. Il guardaroba s’è impoverito: mancano abiti e indumenti di rappresentanza per cui la squadra andrà con la tuta di allenamento, a cui solo ieri si sono aggiunti i giubbotti invernali. L’abito non fa il monaco ma rende l’idea di quanto sia complicata la stagione del Varese, iscrittosi all’ultimo ritardando la fideiussione di 800 mila euro e i versamenti Irpef di marzo e aprile. Per questo il club è stato deferito e riceverà due punti di penalizzazio- ne, dopo quello per i ritardi di gennaio e febbraio e quello atteso in seguito per aver posticipato l’Irpef di maggio e giugno, regolarizzata grazie a un nuovo sponsor. Il presidente Nicola Laurenza sa che «il Varese naviga a vista» ma è convinto di aver trovato «l’asso nella manica»: «L’accordo con Unendo Energia ci fa ben sperare: un colosso crede in noi. Le voci di cordate interessate alla società sono i bluff e stiamo lavorando con B Futura perché il Varese abbia uno stadio di proprietà». RIENTRO Intanto il 17 dicembre vanno pagati gli stipendi e i contributi di settembre e ottobre: «Superato l’ultimo scoglio – dice Laurenza – la strada sarà in discesa anche perché stiamo già pianificando la campagna trasferimenti di gennaio». Una squadra molto giovane, in cui hanno debuttato quattro ragazzi di 19 anni (Capezzi, Scapinello, Simic e Tamas), due ventenni (La Gorga e Petkovic) e un diciottenne (Cornacchia), potrebbe sacrificare sul mercato qualche talento. Ma il Varese, che ha oltre 9 milioni di debito e sta cercando di definire un piano di rientro, deve badare al centesimo per evitare il rischio (alto) di fallimento: i ritiri prima delle gare casalinghe sono stati cancellati. © RIPRODUZIONE RISERVATA 21 TACCUINO ASSEMBLEA DI LEGA Abodi alle squadre: «Meno violenza» Msc Crociere diventa partner della B ● MILANO (m.br.) La riforma dei campionati è partita e la Lega di Serie B ha ribadito la necessità di avere un campionato a 20 squadre. In via ufficiosa il tavolo di confronto tra A, B e Lega Pro è già aperto e si discute per arrivare alla modifica il prima possibile, magari già dalla prossima stagione. Una corsa contro il tempo che passerà dal Consiglio federale. Si tenterà di accelerare almeno il primo accordo, quello con la Lega Pro, per poi rivolgersi alla A. Equilibri difficili perché sul tavolo ci sono anche la distribuzione delle risorse economiche provenienti dalla mutualità e dai diritti tv (l’accordo in essere scade a fine stagione). Ieri il presidente Andrea Abodi ha affrontato anche la questione dell’incremento di espulsioni e rigori rispetto al passato richiamando alla responsabilità i calciatori, gli allenatori e i dirigenti. Infine è stato annunciato un nuovo sponsor per tutte le 22 squadre: si tratta di MSC Crociere con la quale è stata siglata una partnership fino al termine della stagione. L’ANTICIPO IL PROGRAMMA Pescara, derby Domani il clou dell’ex Baroni ll Carpi è in casa con il Lanciano con il Frosinone PESCARA (4-4-2) LANCIANO (4-3-3) ● Ecco gli arbitri delle altre partite della 16a giornata, che sarà disputata tra domani e domenica dopo l’anticipo. OGGI ore 20.30 PREZZI 10-55 euro 18 ARESTI 17 COSIC 5 PESOLI 11 ZAMPANO 15 SALAMON 33 GRILLO 6 32 7 APPELT MEMUSHAJ POLITANO 9 25 MELCHIORRI PASQUATO 28 8 10 GATTO MONACHELLO PICCOLO 24 20 17 DI CECCO PAGHERA VASTOLA 3 19 5 2 MAMMARELLA FERRARIO TROEST AQUILANTI 12 NICOLAS PESCARA Emergenza per l’ex Baroni, che conferma il 4-4-2 con la coppia Pasquato-Melchiorri davanti. PANCHINA 12 Aldegani, 21 Bunoza, 37 Vitturini, 16 Selasi, 8 Bjarnason, 14 Sowe, 34 Torreira, 29 Pogba, 26 Da Silva. ALLENATORE Baroni. SQUALIFICATI Lazzari, Maniero, Pucino e Zuparic. DIFFIDATI Appelt, Cosic, Grillo, Melchiorri e Memushaj. LANCIANO Thiam squalificato per la sesta volta: gioca Monachello. PANCHINA 1 Aridità, 18 Conti, 6 Amenta, 21 Nunzella, 23 Grossi, 25 Bacinovic, 32 Pinato, 7 Turchi, 11 Fioretti. ALLENATORE D’Aversa. SQUAL. Thiam. DIFFIDATI Aquilanti. ARBITRO Fabbri di Ravenna. GUARDALINEE Citro-Di Vuolo. TV Sky Sport 1 e Calcio 1; Premium C. COSI’ DOMANI (ore 15) Carpi-Frosinone: Abisso di Palermo. Cittadella-Brescia: Manganiello di Pinerolo. Crotone-Modena: Saia di Palermo. Entella-Avellino: Pezzuto di Lecce. Latina-Pro Vercelli: La Penna di Roma;. Livorno-Perugia: Baracani di Firenze. Ternana-Catania: Candussio di Cervignano del Friuli. Trapani-Spezia: Di Paolo di Avezzano. Varese-Vicenza: Abbattista di Molfetta. DOMENICA (ore 12.30) Bologna-Bari: Mariani di Aprilia. CLASSIFICA La situazione in Serie B dopo 15 giornate e in attesa del recupero tra Entella e Modena del 16 dicembre: Carpi p. 29; Frosinone 28; Spezia 25; Livorno e Avellino 24; Lanciano e Bologna 23; Perugia e Trapani 22; Pro Vercelli 20; Catania e Bari 19; Modena* e Brescia 18; Varese (-1) e Vicenza 17; Pescara e Ternana 16; Entella* 15; Crotone 14; Cittadella e Latina 13. (* una partita in meno). Lega Pro R Via alla 15a giornata GLI ANTICIPI In campo quattro big Novara-Mantova e poi Spal-Pisa in tv Due anticipi con quattro squadre importanti aprono questa sera la 15a giornata di Lega Pro. Ecco il quadro delle partite in programma e le probabili formazioni. GIRONE A - ORE 19.30 E’ un Novara carico e sempre impeccabile in casa (bel poker nell’ultima gara con l’AlbinoLeffe) ma ancora decimato in difesa e a centrocampo quello che riceve stasera un Mantova in ascesa (nel turno precedente c’è stata la prima vittoria esterna contro la Giana) ma privo di alcuni leader importanti come Scalise (stagione finita), Zanetti (rientra a gennaio), Paro e lo squalificato Caridi. NOVARA (3-5-2) Tozzo; Martinelli, Vicari, Beye; Dickmann, Bianchi, Miglietta, Pesce, Garofalo; Evacuo, Corazza. (Montipò, Barlocco, Peverelli, Schiavi, Gonzalez, Pivkovski, Manconi). All. Toscano. MANTOVA (3-4-3) Festa; Trainotti, Siniscalchi, Scrosta; Gonzi, Di IL PROGRAMMA Santantonio, Raggio Garibaldi, Blaze; Boniperti, Said, Tomicic. (Paleari, Todisco, Menini, Pondaco, Zammarini, Sartore, Novothny). All. Juric. ARBITRO Luciano di Lamezia Terme (Scarpa-Bianchini). GIRONE B - ORE 20.45 La Spal non vince in casa da due mesi e ritrova Gasparetto dopo 9 giornate e forse anche Togni, che era stato escluso a sorpresa nell’ultima partita persa a Forlì: di fronte un Pisa piuttosto agitato dopo aver perso i contatti con la vetta e anche il secondo posto dopo la sconfitta casalinga nell’ultimo turno nel derby contro la Carrarese. SPAL (5-3-1-1) Menegatti; Lazzari, Gasparetto, Capece, Giani, Legittimo; Filippini, Togni, Landi; Germinale; Fioretti. (Albertoni, Aldrovandi, Silvestri, Gentile, Di Quinzio, Finotto, De Cenco). All. Brevi. PISA (3-5-2) Pelagotti; Lisuzzo, Rozzio, Sini; Dicuonzo, Morrone, Mandorlini, Misuraca, Cozza; Stanco, Giovinco. (Moschin, Benedini, Iori, Finocchio, Frediani, Beretta, D’Angina). All. Braglia. ARBITRO Dei Giudici di Latina (Fraschetti-Pellegrini). TV Diretta su Rai Sport 1. Derby a Venezia: il Bassano rischia L’Ascoli è in casa Questo il programma delle altre partite della 15a giornata in questo weekend dopo i due anticipi che si giocano stasera: COSI’ DOMANI ORE 14.30 Cremonese-Arezzo (A); Santarcangelo-Pro Piacenza (B); Messina-Catanzaro (C). ORE 15 Südtirol-Pordenone (A); Lucchese-Teramo e Prato-Ancona (B); Casertana-Foggia (C). ORE 16 Como-Lumezzane (A); Paganese-Vigor Lamezia (C). ORE 17 Monza-Alessandria (A); Pontedera-Forlì (B); RegginaBenevento (C). ORE 19.30 Ascoli-Grosseto (B); Lecce-Melfi (C). COSI’ DOMENICA ORE 11 Savona-Tuttocuoio (B) ORE 12.30 AlbinoLeffe-Giana (A); Juve Stabia-Savoia (C). ORE 14.30 Real Vicenza-Torres (A); Carrarese-Reggiana e L’Aquila-Pistoiese (B); Lupa Roma- LA PRESENTAZIONE Salernitana (C). ORE 16 Feralpi Salò-Pro Patria (A); Gubbio-San Marino (B); BarlettaAversa Normanna (C). ORE 18 Renate-Pavia e VeneziaBassano (A); Cosenza-Ischia (C). COSI’ LUNEDI’ ORE 20.45 Matera-Martina (C). LE TRE CLASSIFICHE GIRONE A Bassano* p. 28; Pavia 27; Real Vicenza 26; Novara 25; Como*, Alessandria*, Monza* e Feralpi Salò 23; Arezzo 22; Venezia e Südtirol 19; Mantova 17; Torres*, Giana e Renate 16; Cremonese* e Lumezzane 13; Pro Patria 11; AlbinoLeffe 10; Pordenone 5. (* una gara in meno). GIRONE B Ascoli p. 29; L’Aquila 24; Pisa 23; Reggiana, Pistoiese e Teramo 22; Pontedera e Spal 21; Grosseto e Tuttocuoio 20; Gubbio 19; Carrarese, Ancona, Forlì e Savona 18; Prato 16; Lucchese 15; Santarcangelo 9; San Marino 8; Pro Piacenza (-8) 3. GIRONE C Salernitana p. 31; Benevento e Juve Stabia 29; Lecce 28; Casertana 24; Catanzaro 23; Matera, Foggia (-1) e Vigor Lamezia 22; Lupa Roma 21; Melfi e Paganese 16; Messina 14; Martina 13; Barletta e Cosenza 12; Ischia 10; Savoia 9; Reggina (-4) e Aversa Normanna 6. Cipollini nuovo d.g. «Bisogna lavorare come una squadra» FIRENZE Renato Cipollini, nuovo direttore generale della Lega Pro, è stato presentato ieri mattina presso la sede della Lega Pro. Prende il posto di Francesco Ghirelli, dopo il burrascoso e polemico divorzio delle scorse settimane. Cipollini è stato ptesentato dal presidente Mario Macalli e dai suoi vice Archimede Pitrolo e Antonio Rizzo, che nell’occasione hanno anche avuto il primo incontro operativo. Cipollini ha dichiarato: «Sono onorato di essere in Lega Pro, per me questa è una sfida inedita e stimolante e l’ho accettata con la voglia di rimettermi in gioco. Metto a disposizione il mio bagaglio di esperienza. Ringrazio la Lega Pro. Ci aspetta molto lavoro, ma siamo pronti ad affrontarlo con la competenza di tutti e con unità di intenti come in una squadra. Proseguiremo in un percorso già tracciato». Macalli ha presentato così il neo-direttore: «Abbiamo scelto una persona di calcio, che conosciamo, competente, che si metterà al servizio. Abbiamo ancora molte tappe da percorrere e, soprattutto, aree da potenziare come sviluppare nuove sinergie e nuove strategie di marketing». GIUDICE SPORTIVO Coppa Italia: quattro squalificati FIRENZE Dopo le prime quattro gare degli ottavi di finale di Coppa Italia, il giudice della Lega Pro ha squalificato per una giornata Pino e Mercadante (Matera), Bianco (Casertana) e Tortolano (Cosenza). Ricordiamo che si sono qualificati Renate, Juve Stabia, Casertana e Cosenza e che la prossima settimana si giocano le altre quattro sfide degli ottavi. 22 Calcio R Libri VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT COLLOQUI IN GAZZETTA CONTENUTO PREMIUM Il Pibe de oro senza freni dopo la vittoria sul Perù Il 10 ottobre 2009 a Buenos Aires l’Argentina batte il Perù con un gol all’ultimo secondo di Palermo e continua a sperare nella qualificazione mondiale. Il c.t. Maradona esulta scivolando sull’erba fradicia AFP «MARADONA, PALERMO E QUEL GOL NEL DILUVIO» perché la prima volta in cui ho avuto l’opportunità di esteriorizzarla l’ho fatto». L’INTERVISTA di PAOLO CONDO’ Una parte magnifica di questo lavoro sono i «tempi supplementari», dove racconti che fine hanno fatto i protagonisti delle tue storie. «La loro necessità nasce dal fatto che alle storie ti affezioni. Con Carlo stendiamo i temi da sviluppare per riempire una puntata; poi io vado davanti alla telecamera, e ogni volta sbrodolo finendo lungo di venti minuti... A parte due casi, non ho mai voluto rivedere montate le storie mondiali perché non avevo il coraggio di scoprire cosa avessero tolto. Carlo chiamava il giorno dopo e mi diceva “Caszely”. E io “no, Caszely no”...». L e dieci puntate di «Storie mondiali» andate in onda su Sky la scorsa primavera hanno introdotto in Italia un genere già classico nella televisione anglosassone: lo storytelling, ovvero il racconto in prima persona a cavallo tra giornalismo e letteratura. Il successo della serie, dovuto al talento narrativo di Federico Buffa, ha prodotto un libro dal titolo analogo nel quale il protagonista, assieme al suo autore Carlo Pizzigoni, ripropone storie e personaggi dei dieci Mondiali analizzati, con l’aggiunta delle parti tagliate in sede di montaggio e l’approfondimento su cosa sia successo ad alcuni degli attori una volta spente le luci del palcoscenico. «Storie mondiali» è un’opera innovativa perché nella sua struttura ricorda un film di Altman: molti personaggi sulla scena, a volte si intersecano e a volte no, e tutti assieme compongono un coro che la tua abilità nell’unire i puntini trasforma nella storia dei Mondiali, e quindi del calcio, e quindi dell’ultimo secolo. «Giuro che non ci siamo messi d’accordo. Quando mi chiedono quale sia il film decisivo della mia vita la risposta è Nashville, di Robert Altman. Quando lo vidi rimasi folgorato dalla sua capacità di tenere vive trenta storie contemporaneamente. Tutte portavano un contributo, e l’armonia dell’assieme mi è rimasta da qualche parte VIDEO Guarda l’intervista-video su www.gazzetta.it Certo che no. Infatti Caszely è rimasto. «Non tutta la storia, e ci stetti troppo male. Il senso dei tempi supplementari è quindi quello di dare qualcosa in più dei personaggi andati perduti». all’ultimo momento l’altro fronte rovescia le attese e Caszely, che nel film non si vede, risulta fondamentale. E’ ancora un giocatore importante, oltre che un oppositore storico del regime; quando dice, a urne ormai quasi aperte, che sua madre è stata una perseguitata politica, l’impatto è potente. E sposta quel che basta per il sorpasso». Carlos Caszely è la stella del Cile che nel 1973, poche settimane dopo il golpe di Pinochet, gioca allo stadio Nazionale di Santiago. Lo spareggio mondiale oppone il Cile alla Russia, che dopo aver giocato la gara In questi anni ci è capitato di vedere una sola partita d’andata a Mosca si rifiuta di disputare il ritorno nel fianco a fianco. Una partita metafisica... Paese di una dittatura fascista. Il Cile si qualifica per «Inolvidable, indimenticabile. Argentina-Perù 2009 abbandono, ma vuole celebrare la cosa con una par- allo stadio Monumental di Buenos Aires, quello del tita-farsa, undici contro zero, nello stadio che sino a River. Qualificazioni a un altro Mondiale, commispochi giorni prima era stato campo di concentra- sario tecnico Diego Armando Maradona, partita da mento e di tortura. vincere contro quello che dovrebbe essere «Il capitano della squadra, El Chamaco un avversario comodo. Invece il Perù gioca Valdes, l’uomo che segnerà nella porta la sua partita, va in svantaggio ma nel finavuota il gol dell’1-0, in realtà sta guardanle pareggia, la situazione si fa tragica perdo in tribuna perché uno dei suoi compaché l’Argentina a quel punto dovrebbe vingni del Colo Colo era un detenuto politico. cere l’ultima in Uruguay, e se l’Uruguay E proprio lui, Valdes, va da Pinochet a può farlo ti lascia a casa molto volentieri». chiedergli di salvarlo, forte del suo carisma di capitano della nazionale. Pinochet Scoppia allora la più grande tempesta, bugli risponde “se è un attivista, non lo rive- «Storie Mondiali» fera... non so nemmeno come definirla per drai mai più”, ma il Chamaco giura che è esce dalla tv ed rendere l’idea. soltanto un simpatizzante. “Allora prendi entra in libreria: «Il diluvio universale. L’arca di Noé». questo lasciapassare a vai allo stadio a cer- altri racconti di carlo, ma io non ti dico dov’è perché non lo calcio con Ecco. Dovremmo rifugiarci in sala stampa, so e non mi interessa”. Nei giorni prece- Federico Buffa e in Italia è notte e nessuno aspetta gli articodenti la partita Valdes alterna gli allena- Carlo Pizzigoni. li, eppure il fascino della situazione è mamenti alle ore di ricerca dell’amico dentro gnetico. Restiamo lì completamente fradici, allo stadio. Lo trova, lo mette in tribuna e prima di lavati da capo a piedi. segnare il gol della vergogna lo guarda; quello gli fa «Entra in scena uno dei tanti giocatori irripetibili un cenno “avanti, segna questo gol e facciamola fi- del calcio argentino, Martin Palermo. Figurati che nita”. Ecco, queste sono le storie per le quali hai quando si è ritirato il suo club, il Boca Juniors, gli voglia di parlare del secolo del calcio». ha regalato una porta. I pali e la traversa, voglio dire, chissà cosa se ne è fatto. Palermo segna quanCi siamo persi Caszely... do la partita è ormai finita, al primo pallone che «Altra storia incredibile narrata in un film, I giorni tocca. Ricordo che io e te ci siamo abbracciati come dell’arcobaleno con Gael Bernal che interpreta il se l’Italia avesse vinto il Mondiale e Maradona ha creativo che nel 1988 ribalta l’esito del referendum fatto l’acquaplano per dieci metri sull’erba viscida per mantenere Pinochet al potere. Il generale ha del Monumental». dalla sua l’appoggio della borghesia e un benessere Che storie... © RIPRODUZIONE RISERVATA migliore rispetto al resto dell’America Latina, ma DALLA «RETE DELLA VERGOGNA» DEL CILENO VALDES ALL’ACQUAPLANO DI DIEGO NEL 2009: BUFFA RACCONTA LE MAGIE DI UN SECOLO DI CALCIO CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO NONA GIORNATA VENERDÌ 28 NOVEMBRE DIRETTA ALLE 20:30 RN vs DESPAR BOGLIASCO MESSINA FEMMINILE VENERDÌ 28 NOVEMBRE Bogliasco AN BRESCIA vs OLYMPIAKOS PIREO GRE 20:30 RN BOGLIASCO DESPAR MESSINA SABATO 29 NOVEMBRE Rapallo Piscina Comunale 15:00 RAPALLO ORIZZONTE CATANIA Firenze Piscina Nannini 15:00 PRATO MEDITERRANEA IMPERIA Padova Piscina Plebiscito 15:00 PLEBISCITO PADOVA SIS ROMA Cosenza Piscina Campagnano 15:00 CITTÀ DI COSENZA FIRENZE CHAMPIONS LEAGUE - PRIMA GIORNATA SABATO 29 NOVEMBRE Brescia Piscina Mompiano 15:00 AN BRESCIA OLYMPIAKOS PIREO GRE 18:00 RADNICKI (SRB) PRO RECCO DOMENICA 30 NOVEMBRE Kragujevac SABATO 29 NOVEMBRE DIRETTA ALLE 15:00 Piscina Comunale CLASSIFICA Piscina Comunale EURO CUP - ANDATA QUARTI DI FINALE SABATO 29 NOVEMBRE Napoli Piscina Scandone 20:00 CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA OLYMPIC NIZZA (FRA) Kazan Piscina Stadio del nuoto 16:00 SINTEZ KAZAN (RUS) CN POSILLIPO Spalato Piscina Poljudu 20:00 MORNAR BRODOSPAS (CRO) CARISA SAVONA Plebiscito Padova 21 Despar Messina 19 Mediterranea Imperia ** 15 RN Bogliasco * 13 Orizzonte Catania * 12 Prato 10 Rapallo * 9 Città di Cosenza 3 SIS Roma * 3 Firenze 3 * una partita da recuperare ** due partite da recuperare VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT OPINIONI www.gazzetta.it TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO La vignetta La puntura di Valerio Marini di Roberto Pelucchi Twitter f IERI CONTE È STATO A VEDERE L’ALLENAMENTO DEL CAGLIARI. IL C.T. È FORTUNATO: CON ZEMAN SEMPRE PORTE APERTE. GIGI DATOME Ala dei Pistons ● Grazie per gli auguri! Il tempo vola! 27 anni, età critica per noi rock star. @GigiDatome SOPRA LA PANCA di ARRIGO SACCHI L a Juve di Allegri si dimostra superiore al Malmoe e vince con merito: la tecnica e l’organizzazione dei bianconeri hanno fatto la differenza. La tensione per la posta in palio, il campo non in buone condizioni, un passato non brillante e il pressing degli svedesi hanno impedito nel primo tempo ai campioni d’Italia di esprimersi al massimo. Dopo l’intervallo gli juventini hanno da subito aumentato ritmo e velocità segnando con Llorente. Il gol di Tevez ha sentenziato la netta e sospirata vittoria. Da elogiare il buon secondo tempo e le prestazioni di Marchisio, Tevez e Pirlo, così come l’impegno di tutti. È stata una vittoria liberatoria, che si spera possa sbloccare il team bianconero anche in Europa. È vero che a livello internazionale si gioca un calcio diverso, ma troppa è la differenza tra la Juve in campionato rispetto alle balbettanti prestazioni continentali. Allegri starà lavorando tatticamente e psicologicamente per dare convinzione e un gioco più aggressivo. Una vittoria con 2 gol di scarto contro l’Atletico non solo farebbe arrivare prima la squadra di Allegri, ma confermerebbe i progressi mentali e tattici. La convinzione, l’organizzazione di squadra, il giocare da protagonisti, il rendere pan per focaccia ai forti spagnoli potrebbero essere i propellenti necessari per passare da leader nazionali a leader europei. In bocca al lupo. La Roma è stata raggiunta al 93’ dal Cska, complicandosi la qualificazione. Psicologicamente un colpo difficile da assorbire anche perché si somma alla vittoria al 91’ del City. Il destino sembra aver fatto la propria scelta, ora tocca ai ragazzi di Garcia smentirlo. Purtroppo la sconfitta con il Bayern non è stata ancora assorbita. In quella tremenda serata si è persa la bella Roma, veloce e imprendibile, di Gervinho e Iturbe con la regia illuminata del totem Totti. La squadra ha perso sicurezza e fantasia. A Mosca i giallorossi, dopo un primo tempo discreto, hanno giocato una ripresa rinunciataria. Quando si sta tanto tempo nella propria area, tutto può diventare letale. I giallorossi dovranno reagire e ci riusciranno solamente attraverso il gioco, il lavoro e l’autocritica. Troppa euforia prima del Bayern, troppa preoccupazione ora. Dovranno dimostrare più spirito e compattezza, senza ammassarsi al limite dell’area in balia degli eventi e nella speranza di un contropiede salvifico o di una difesa eroica. La squadra di Garcia, pur con troppi individualismi, ci aveva abituati a ben altri spettacoli: il possesso si alternava a ripartenze mozzafiato. Tutti speriamo di rivedere quella Roma con il Manchester City. In bocca al lupo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tre squadre già qualificate, una quasi IN EUROPA LEAGUE CI SENTIAMO A CASA l’abitudine. Dove c’è Inter, non c’è serenità. È così dal tempo dei tempi. L’ANALISI di ANDREA SCHIANCHI Su www.gazzetta.it Inter sceglie un modo piuttosto insolito per fare gli auguri di buon compleanno a Roberto Mancini. Prima lo fa arrabbiare, e parecchio, andando sotto contro il Dnipro; poi chiede a Handanovic di evitare il tracollo, e meno male che il portiere ci mette le manone e respinge l’ennesimo rigore; infine con Kuzmanovic e Osvaldo sigilla la vittoria e si presenta davanti all’allenatore con il regalo-qualificazione. Diciamo che l’obiettivo minimo è centrato, ma in capo a novanta minuti di sofferenza. D’altronde, questa è l’Inter e questo è il suo modo di fare gli auguri. Mai una volta che la vita sia tranquilla e rilassata, una specie di vacanza al sole insomma: ansia e fatica sono elementi che appartengono da sempre al Dna nerazzurro, e bisogna farci Mancini, comunque, apprezza il regalo per i suoi cinquant’anni e ringrazia. Quando ha accettato di sedersi sulla panchina nerazzurra, mica credeva di sbarcare al Real Madrid e fare una passeggiata: sapeva che ci sarebbe stato tanto lavoro da fare e che l’opera alla quale era chiamato, dopo il periodo di Mazzarri, era un vero e proprio «piano di ricostruzione». Adesso l’importante è aver messo in tasca la qualificazione: anche l’Europa League è un trampolino di lancio per la Champions, obiettivo che il Mancio si è posto appena ha firmato il contratto. Chiaro che non sarà semplice proseguire l’avventura, soprattutto perché le escluse dalla Champions arriveranno a riempire il tabellone. Ma l’Inter ha le qualità tecniche per tentare l’impresa, a patto che tutti si sintonizzino in fretta sulle frequenze di Mancini. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014 WIMBLEDON Il torneo di tennis ● Ricordate il primo campione di Wimbledon che si è arrampicato? @Wimbledon Lettere alla Gazzetta JUVE ALLA SVOLTA, ROMA INSICURA DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] MERCEDES AMG F1 Team di Formula 1 ● Siamo veramente grati! La nostra famiglia lavora sodo a Brackley e Brixworth! @MercedesAMGF1 RAFAEL NADAL Campione di tennis ● Sconvolto dalla morte di Hughes. Il mio pensiero alla famiglia e ai fan del cricket. @RafaelNadal Dopo la Champions L’ 23 PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri A conti fatti, e considerando che l’Europa League è la manifestazione alla quale l’Italia deve guardare con maggiore interesse (non siamo al livello delle big del continente), le nostre squadre danno risposte positive. Oltre all’Inter vanno ai sedicesimi anche il Napoli e la Fiorentina. E il Torino ha buone possibilità di arrivarci, se non si farà male nell’ultima partita del girone. Rispetto alle stagioni precedenti, e osservando con attenzione le prestazioni delle italiane, si può tranquillamente affermare che le lezioni del passato sono state «digerite»: non si tratta più l’Europa League come se fosse una manifestazione di Serie B, ci s’impegna, si lotta e, soprattutto, gli allenatori non schierano le riserve. Grazie a questa consapevolezza forse riusciremo a ridurre lo spread con le superpotenze (Germania, Spagna e Inghilterra) e a scalare qualche posizione nel ranking Uefa. C’è una sola strada per tornare grandi, e questa strada passa dall’Europa League. RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti [email protected] - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA MILANO 20121 - Via Solferino, 28 - Tel. 02.62821 ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: [email protected] PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848 © RIPRODUZIONE RISERVATA QUELLI CHE GIOCANO DALLA PARTE SBAGLIATA PORTOFRANCO RI di FRANCO ARTURI email: [email protected] twitter: @Arturifra Ero già depresso per conto mio, come tifoso milanista di lunga data: questo inizio campionato non ha fatto altro che confermare i limiti della mia squadra. Poi è arrivata la battuta di Confalonieri a darmi il colpo di grazia. Nel senso che è tutto vero, ma nell’accezione opposta al vostro bel titolo «mondiale»: qui ogni cosa è di basso profilo, dai protagonisti al gioco. E quel Torres che non segna più: ne vogliamo fare una malinconica canzoncina alla Jannacci? Ma dico, se hai un centravanti così, lo vogliamo nutrire anche di cross o è proibito dal fair play non-so-che cosa? Che l’Inter non sia messa molto meglio di noi non mi consola proprio. Ogni turno di Champions mi viene il magone. Anche perché comincio a vedere una Juve europea, accidenti a lei. Scusate se non sono molto corretto. L Adalberto Germiani ei mi fornisce davvero tanti spunti. Quello per me più stimolante è proprio la carenza di cross dal fondo nel gioco del Milan. Risale in massima misura al fatto che ci sono due «monopiede» dalla parte sbagliata. Honda non va verso destra nemmeno se ha due metri di vantaggio, El Shaarawy si comporta allo stesso modo sull’altro versante. Non mi sembra affatto un caso che sull’unico traversone al volo di sinistro che ricordi di Stephan negli ultimi tre anni è venuto il gol di Menez. So bene naturalmente che è frequente questa dislocazione tattica: molti allenatori sfruttano l’accentramento degli esterni di attacco per farli andare alla conclusione col piede «giusto» in azione individuale o con una sponda. Ma se i terzini ti marcano platealmente da una parte sola e tu devi fermarti 10 volte su 10, non vedo il guadagno, onestamente. EDIZIONI TELETRASMESSE RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.95743585 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. 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Certo, l’ideale sarebbe l’ambidestrismo di un Donadoni o di un Brehme, ma in mancanza di quello, almeno la capacità di un mancino come Cerci di crossare qualche volta di destro. Anche perché, parliamoci chiaro, i terzini non riescono ad andare sul fondo in modo costante e spesso soffrono dello stesso problema. Quanto all’assetto in campo del Milan, col passare delle giornate non si è modificato il giudizio: la squadra si affida alla fase difensiva e spera che i due-tre giocolieri davanti portino a conclusione il contropiede giusto. È un gioco onesto, che ha il difetto di essere vecchio di 35-40 anni. Questa mi sembra una scelta più significativa (e dannosa) delle limitatezze del budget: Inzaghi mi è simpatico, però è vero che a un Allegri questo tipo di anticaglia sarebbe costato il posto in quattro giornate. Prima o poi mi aspetto che il Milan organizzi un pressing decente oppure che si spieghi perché non può farlo. Questo organico non mi sembra valere solo tre punti più del Sassuolo. Anche a Mancini solo il fresco ritorno ha in parte evitato la valanga di critiche che sarebbero piovute su uno Stramaccioni o su un Mazzarri se avessero presentato un Kovacic nell’improponibile ruolo di esterno sinistro e una squadra con una sola punta di fatto, in una situazione di classifica dove la vittoria era l’unica opzione. Ma sono curioso di vedere dove porterà il cambiamento del nuovo allenatore. La Juve, diceva? Ha proprio ragione: a Malmoe ha dimostrato di essere finalmente una squadra europea. Continua, intensa, generosa e secondo me con un bel gioco, fatto anche di variazioni. Però, contrariamente a lei, la considero un’eccellente notizia. PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. 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La Gazzetta dello Sport è in vendita a 1,00. ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero. PREZZI ALL’ESTERO: Albania 2,20; Argentina $ 16,50; Austria 2,20; Belgio 2,20; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro 2,20; Croazia Hrk 17; Francia 2,20; Germania 2,20; Grecia 2,50; Irlanda 2,20; Lux 2,20; Malta 2,20; Monaco P. 2,20; Olanda 2,20; Portogallo/Isole 2,50; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,20; Spagna/Isole 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 700; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00. 24 Formula 1 R Il nuovo corso VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Blitz di Vettel a Maranello Girerà in pista TACCUINO DOMANI SPORTWEEK Tutti gli uomini del Cavallino ● Dodici classifiche su tutti i piloti della storia della Ferrari in F.1 per dare il benvenuto a Sebastian Vettel, appena arrivato a Maranello, e provare a capire in quale categoria finirà... Il servizio di copertina di SportWeek, domani in edicola, propone una serie di «Top 5» sui protagonisti dei GP al volante delle rosse. Un lungo viaggio, iniziato nel 1950 e ricco di personaggi unici. Dai più amati ai più vincenti, dai belli agli scontrosi, dai generosi ai delusi, dai più giovani agli sfortunati. Per ricordare, far discutere, appassionare, com’è nella tradizione del Cavallino. 1Il tedesco atteso in fabbrica: proverà una F2012 e farà sviluppo al simulatore ATMOSFERA Nell’occasione Vettel potrà visitare più a fondo i reparti della Gestione Sportiva, che si appresta a traslocare nella nuova sede a fine twitter@pernagazzetta gennaio. Quasi certamente incontrerà il team on sta nella pelle. Muore dalla voglia di principal Maurizio Arrivabene, subentrato a incontrare la rossa per la prima volta e Marco Mattiacci, e chissà che non possa parlare vedere l’effetto che fa. Sebastian Vettel anche con il presidente Sergio Marchionne. Il dovrà aspettare poco, pochissimo. Secondo i tedesco respirerà l’atmosfera unica di Maranelpiani, la sua prima visita da pilota ufficiale della lo, proseguendo l’affiatamento con la squadra, Ferrari a Maranello sarà nei prossimi giorni, do- vero motivo della sua presenza martedì ai box po le indiscrezioni secondo cui per seguire il test del futuro avrebbe fatto un blitz in fabbricompagno Kimi Raikkonen, anca tempo fa per modellare il seche lui atteso a breve in fabbri«Se guidare una dile, cosa mai confermata dalla Un’apparizione che da sola Ferrari da strada ca. squadra. L’apparizione a sorè bastata a contrariare Helmut presa martedì agli ultimi test è favoloso, non so Marko, boss della Red Bull. Ma 2014 ad Abu Dhabi ha fatto vita bisogna voltare pagiimmaginare cosa nella crescere l’attesa di vederlo inna. E, visto che oggi scadono i dossare la tuta del Cavallino, si provi su una F.1» famosi cinque giorni dall’ultianche fra i tifosi. E l’ex pupillo ma gara, nulla vieta a Vettel di della Red Bull, a cui Adrian poter consumare il matrimonio Newey ha vietato di provare la F14 T, potrebbe con la rossa. «Se guidare una Ferrari da strada è togliersi comunque lo sfizio: l’intenzione della favoloso, non oso immaginare che cosa si possa Ferrari sarebbe infatti quella di farlo salire su provare su quella da corsa», ha detto Sebastiano un’auto recente (il regolamento lo consente a in un’intervista a Die Wielt. «La Ferrari è una vetpartire dalla F2012) sulla pista di Fiorano, per tura che vive, che ha un’anima. Più che i soldi, poi iniziare il lavoro di sviluppo al simulatore di ho scelto il marchio». Un assaggio l’aveva già Maranello con il modello virtuale della vettura avuto a fine maggio a Zeltweg, durante un serviturbo di quest’anno e quella prevista per il zio per la tv austriaca di Dietrich Mateschitz, 2015. quando girò sulla Red Bull RB8 affiancato da Gerhard Berger al volante della Ferrari di F.1 del 1988. A un certo punto Vettel e Berger si scambiarono le macchine e Seb provò l’emozione di guidare uno dei «mostri» della prima era turbo, con il cambio manuale e nessun aiuto elettronico, uscendo dall’abitacolo con un sorriso grosso così. La Red Bull all’inizio vietò la diffusione delle foto. E a pensarci, come si è scoperto poi, era proprio il periodo in cui la Ferrari aveva contattato Vettel, avendo capito che Alonso sarebbe andato via. Luigi Perna N CON LA PORSCHE Hülkenberg a Le Mans ● Nico Hülkenberg correrà la 24 Ore di Le Mans 2015, in programma il 13 e 14 giugno, su una Porsche 919 Hybrid. Il tedesco della Force India R QUEL GIORNO A ZELTWEG SULLA ROSSA DI BERGER ● Lo scorso 27 maggio, Vettel ha assaggiato il fascino della Ferrari guidando a Zeltweg, in un evento promozionale, la F1/88C con cui Gerhard Berger vinse il GP d’Italia 1988 COME SCHUMI Quel primo contatto, quel bacio rubato, sono stati un incontro fra promessi sposi. Sei mesi dopo, è l’ora per Sebastian di tuffarsi nel futuro. «Sarei sciocco a dire che l’anno prossimo arriveremo a competere con la Mercedes — afferma con realismo il quattro volte iridato —. Sono consapevole che in Ferrari mi attende un grande lavoro, che comporterà del tempo. Ma le prospettive che vedo mi danno fiducia. Sono cresciuto guardando Michael Schumacher vincere sulla rossa e forse anche per questo alla fine ho ascoltato il cuore. Darò l’anima». Seguire le orme di Schumi, riportare la Ferrari ai trionfi degli Anni 2000, è l’ambizione segreta di Vettel, cresciuto sulla pista di Kerpen come il suo idolo. Stessi numeri da record, stesso carattere tenace, stessa dedizione e anche stessa durezza. Pure Vettel è uno esigente, che non risparmia critiche, ma ha cultura del lavoro e spirito da uomo squadra come pochi. Il fatto che abbia rinunciato a volare subito in vacanza in qualche isola esotica, preferendo conoscere la gente del team e visitare la Ferrari, dice tutto del suo coinvolgimento nel progetto di rilancio della Scuderia. Se ad Abu Dhabi ha ritrovato Riccardo Adami, suo ex ingegnere di pista in Toro Rosso, e Massimo Rivola, in passato suo direttore sportivo, a Maranello vedrà facce che gli erano familiari a Milton Keynes, come il responsabile del simulatore Ben Ferrey o il progettista Thomas Chepe, arrivati nell’ambito di un piano di assunzioni che sta portando nuovi tecnici alla Ferrari. Ma altri seguiranno presto Seb dalla Red Bull. Il regno di Vettel è appena cominciato. Sebastian Vettel, 27 anni, in carriera ha vinto 4 Mondiali e 39 gran premi OLYMPIA (ha collaborato Filippo Cataldo) © RIPRODUZIONE RISERVATA RALLY DI MONZA Citroën DS3 Wrc: «L’obiettivo è divertirsi, ma una volta in gara...» Giovanni Zamagni MONZA L’ elenco degli iscritti è come sempre prestigioso. Dal 9 volte iridato Valentino Rossi, alla ex grande promessa della F.1, passata ai rally dopo l’incidente di tre anni fa, Robert Kubica. Dal re delle evoluzioni mozzafiato Ken Block, al miglior rallista italiano Gigi Galli. Sono tanti i campioni al via del 34° Monza Rally Show, per un totale di ben 27 Wrc. E per domenica, nelle vesti di apripista, è annunciato il fresco campione del mondo di F.1, Lewis Hamilton. CAMPIONISSIMO Ma avrà mille occhi puntati addosso anche Tony Cairoli, 8 Mondiali cross in bacheca, uno dei più grandi specialisti di sempre. Cairoli è sempre stato attratto dai rally («fin da bambino») e dopo il debutto dell’anno scorso (8°) rieccolo al via con una Citroën DS3 Wrc. «L’obiettivo è finire nei cinque, provando e in qualche speciale stare vicino a Rossi, anche se batterlo sarà difficile, perché lui è al massimo livello in tutto: macchina, gomme, esperienza». Tony non guida queste auto dall’anno scorso, così è con qualche apprensione che si sale al suo fianco per un giro pubblicitario. Ma Cairoli ci mette un attimo a riprendere confidenza con la Citroën e con l’asfalto reso insidioso dalla pioggia. ANALOGIE «Sicuramente il feeling che hai con l’aderenza delle ruote accomuna il rally al motocross, ma per me che non faccio mai test, che non conosco gli assetti da bagnato, sarebbe meglio non piovesse». TEST MOTOGP A JEREZ Pirro re della pioggia ● (p.g.) A Jerez (Spa) il tester Ducati Michele Pirro è stato il più veloce in 1’51”8 (21 giri) nei test bagnati MotoGP. Andrea Dovizioso, primo mercoledì con 1’38”9, non è uscito. Solo pochi passaggi e tempi alti per Andrea Iannone. L’Aprilia continua lo sviluppo del motore con distribuzione a valvole pneumatiche: Alvaro Bautista 1’52”769 (11), Marco Melandri 1’54”711 (17). LA GUIDA «Corro per l’adrenalina Su 2 o 4 ruote non conta» 1Cairoli su una disputerà anche la 6 Ore di Spa (2 maggio). È dal 2009, con Bourdais, che un pilota non corre nella stessa stagione il Mondiale F.1 e la 24 Ore di Le Mans. Alla Porsche starebbero provando ad allestire un equipaggio interamente composto da piloti o ex di F.1: con Webber e Hülkenberg già assoldati, basterebbe chiudere il cerchio con Vergne o Button. Oggi si inizia alle 16 Vale e Kubica i top Hamilton allo show Tony Cairoli, 29 anni, 8 volte iridato motocross, sulla Citroën DS3 NICOLÒ PACE PASSIONE PURA Anche se ha già iniziato la preparazione per il 2015, quando si troverà a sfidare Ryan Villopoto, il più forte e vincente crossista americano degli ultimi anni («Per il cross in generale è un bene che sia venuto in Europa, ma non perdo il sonno: ci saranno anche altri avversari che corrono solo con l’obiettivo di battere Cairoli»), Tony non rinuncia a questa sfida a quattro ruote. «L’obiettivo è divertirsi, anche se quando sei in pista diventa una competizione come un’altra. Quando non faccio cross, cerco sempre qualcosa che mi carichi: a me la dà solo un mezzo a motore, indipendentemente dal numero di ruote». © RIPRODUZIONE RISERVATA PROGRAMMA Oggi ● dalle 8.30 ricognizioni in pista con vetture da strada ● dalle 14.50 Grid Exhibition, con ingresso di tutte le auto in pit lane ● ore 16.01 via alla PS1 «Autodromo 1» (ovvero, parte la prima prova speciale) ● ore 18.24 PS2 «Monza 1» Domani ● ore 8.30 PS3 «Autodromo 2» ● ore 18.16 partenza ultima prova di giornata PS7 «Monza 2» Domenica ● ore 8.10 PS8 «Pit Lane 2» ● ore 10.23 PS9 «Grand Prix 2» ● ore 13.30 «Masters’ Show» sul rettifilo centrale BIGLIETTI Oggi 10 euro Domani e domenica Interi 20 euro, ridotti 14, gratis gli under 11 ALBO D’ORO RECENTE 2006-07 V.Rossi (Ford Focus); 2008 Capello (Ford Focus); 2009 Capello (Citroën C4); 2010 Sordo (Citroën C4); 2011 Loeb (Citroën DS3); 2012 V.Rossi (Ford Fiesta); 2013 Sordo (Citroën DS3) VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 26 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 28 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Ciclismo R In ritiro a Montecatini Terme VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT I FENOMENI 29 CONTENUTO PREMIUM Nibali CLAUDIO GHISALBERTI INVIATO A MONTECATINI TERME (PISTOIA) O ra è tutto più chiaro: finalmente Vincenzo Nibali ha in mano il calendario per essere al top della condizione al Tour de France, dove andrà a caccia di un bis che lo imporrebbe tra le leggende dello sport mondiale. «Sì, il Tour è la mia grande priorità per la prossima stagione». Il primo numero sulla schiena lo attaccherà il 4 febbraio al Dubai Tour, la corsa organizzata dalla Gazzetta. In forse l’Oman, sicure Strade Bianche e TirrenoAdriatico: qui troverà Fabio Aru, al debutto stagionale. Poi le classiche: Sanremo (22 marzo) e le Ardenne, con la Liegi-Bastogne-Liegi (26 aprile) dove la vittoria sfumata nel 2012 non l’ha ancora digerita. Prima del Tour, Delfinato e ritiro sul San Pellegrino, come quest’anno. Tra 218 giorni, il via della Grande Boucle, sabato 4 luglio a Utrecht, in Olanda, con un numero 1 grande così. IL RE GIALLO PUNTA AL BIS «GIRO? VEDREMO» E SUL DOPING ALL’ASTANA: «CI TOLGONO LA LICENZA? NON ME NE VADO. STO BENE QUI» Francia. Comunque il Giro è sempre il Giro e nel mio cuore ha una parte grande. Ho un conto aperto e, anche per la gente, devo ritornare. Posso stare due anni senza correrlo, ma poi ci devo essere». Paolo Slongo, l’allenatore, antepone la scienza alle emozioni: «Giro e Tour? Significherebbe dovere tenere un periodo di forma elevata per quasi tre mesi. Impossibile». E allora, visto che sarà lotta per la maglia gialla, mettiamo in fila i rivali. «Contador è il più scaltro, il più furbo, il più esperto. Ha uno stile di corsa simile al mio, sa inventare l’azione, anche se forse è più riflessivo. Froome ha vinto specialmente grazie alla squadra. Quintana è giovane, 2° al Tour e 1° al Giro, ma lo vedo un gradino sotto». Al suo fianco Vincenzo ritrova Valerio Agnoli, al quale però tira le orecchie. «Finalmente s’è risolta la questione, e sono davvero felice. Gli voglio bene, sapete quanto ci tengo a lui. Però ora deve fare un salto avanti dal punto di vista professionale. Anche se non farà il mio programma, che è la cosa che lo ha fatto “saltare”, voglio che arrivi alle corse pronto». «ARU FORA E IO GLI CAMBIO LA CAMERA D’ARIA. MAGARI DIVENTA COME COPPI E BARTALI» Vincenzo Nibali, 30 anni: relax con gli scacchi FOTO ROBERTO BETTINI «NON SONO SOTTO SCACCO: SI’ AL TOUR» IMMAGINE E il Giro? Vincenzo non chiude la porta: «Non ho un programma definitivo, quello attuale lo definirei flessibile anche in base al mio estro. No al Giro? Vedremo. Io una porta la voglio tenere aperta, poi dipende anche dalla squadra». E qui l’Astana vuole per forza Nibali al Tour. Questione pure di immagine. Un corridore così, spendibile e credibile, fa enormemente comodo. Ancora di più in un team sballottato dalle onde violente del doping. Una situazione che, in questo ritiro, ha caricato oltremodo di tensione lo staff, ieri molto impegnato alla caccia di possibili spie sulle decisioni interne. «Facciamo chiarezza — riprende Vincenzo —. Astana e Astana2, ovvero ProTeam e Continental, sono due cose diverse. Abbiamo avuto due casi, i fratelli Iglinskiy, ma quella è stata una questione familiare. Gli altri tre, che non so neppure che faccia abbiano, sono stati degli scemi. Non conosco la loro realtà, faccio solo un’ipotesi, forse sono stati attratti dalla possibilità di strappare un contratto qui e guadagnare dei bei soldi. Ma sono fatti loro. La squadra ha già reagito. La Continental è stata sospesa, Sedoun (il team manager, ndr) è stato tolto». SULLA MTB Al fianco di Vincenzo c’è un corridore straordinario, Lars Boom, vincitore ad Arenberg al Tour. «Un campione come lui, specialmente per le classiche del Nord, ci mancava. E potrebbe diventare fondamentale per il Tour. Rispetto alla squadra con la quale ho vinto, gli unici inserimenti potrebbero essere quello di Agnoli e il suo». Fuori quindi Aru, che pure vorrebbe provare il debutto in Francia. Ma ieri mattina tra i due, mentre si allenavano con Tiralongo e Rosa in mountain bike, c’è stato un divertente siparietto. «Ha forato lui e io l’ho aiutato. Mentre gli cambiavo la camera d’aria, lui ha tolto le spine dal copertone. Dai, (sorride), magari diventerà una storia, come la borraccia di Coppi e Bartali». Stesso divano, stessa occasione di un anno fa. Ma è un altro Nibali: «Allora ero più stanco, più stressato, più teso e anche più grasso di due chili». La straordinaria normalità di un uomo che ha vinto Vuelta, Giro e Tour. E che forse non comprendiamo appieno nella sua grandezza. IL GRUPPO Vincenzo non è percorso dal dubbio di avere sbagliato squadra. «Sono convinto di avere fatto la scelta giusta. All’interno dello staff c’è il mio gruppo. Sono sicuro che non accadrà che non ci diano la licenza, ma se per assurdo dovesse accadere io non me ne andrei, seppure avrei le possibilità a termini regolamentari. Qui non ci sono solo io, c’è un gruppo come minimo di 6-7 persone. Dove vado? L’Astana su di noi ha fatto un investimento e noi stiamo bene qua. Io credo in loro, e loro in me». E la doppietta Giro-Tour? «Comporterebbe problemi enormi. Il rischio è quello di arrivare in Francia alla terza settimana, quella dove si decide la corsa, senza gambe. Poi nel periodo del Giro bisogna costruire il gruppo per la IMMUNO © RIPRODUZIONE RISERVATA IL SUO 2015 Così la prima parte della stagione 2015 di Vincenzo Nibali, 30 anni: pro’ dal 2005, ha vinto la Vuelta 2010, il Giro d’Italia 2013 e il Tour de France 2014 (foto BETTINI) ● 4-7 febbraio: Dubai Tour ● 17-22 febbraio: Tour of Oman ● 7 marzo: Strade Bianche ● 11-17 marzo: Tirreno-Adriatico ● 22 marzo: Milano-Sanremo ● 28 marzo-11 aprile: ritiro in quota a Tenerife sul vulcano Teide ● 19 aprile: Amstel Gold Race ● 22 aprile: Freccia Vallone ● 26 aprile: Liegi-Bastogne-Liegi ● 18 maggio-2 giugno: ritiro in quota a Tenerife sul vulcano Teide ● 7-14 giugno: Giro del Delfinato ● 15-24 giugno: ritiro in quota sul passo San Pellegrino (Trento) ● 27 giugno: campionato italiano ● 4 luglio: partenza del Tour de France da Utrecht (Olanda) Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. 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Col Cska ha battuto 2 volte, anche negli Usa, team Nba ● 2014 Dopo un “assaggio” in una amichevole precampionato, è il primo italiano e europeo head coach in una gara Nba L'ANALISI di LUCA CHIABOTTI UN’EMOZIONE E UNA GIOIA PIU’ GRANDE DELL’ITALIA Q Messina PRIMA NOTTE DA COACH NBA IL MITO POPOVICH NON STA BENE IL TECNICO ITALIANO NELLA STORIA E’ IL PRIMO EUROPEO IN PANCHINA «DEVO A GINOBILI UN’ALTRA VITTORIA» LA STORIA di RICCARDO PRATESI SAN ANTONIO (TEXAS) E ttore Messina è il primo coach europeo ad aver allenato una squadra Nba. I campioni, i San Antonio Spurs. Contro Indiana, nella notte che portava al Thanksgiving Day americano. Un orgoglio italiano. Coach Popovich, la leggenda alla guida degli Speroni texani, non stava bene. Nulla di grave, ma non poteva andare in panchina. E così tra i sei assistenti (nello staff ci sono Boylen, Udoka, Engelland, Forcier e la Hammon), proprio come in precampionato, a Phoenix, è stato «promosso» lui. Ma allora era un’amichevole, stavolta si faceva sul serio. Si faceva la storia. Messina ha fatto un figurone. Come immagine, impressionando i media locali. Come risultato, è arrivata la vittoria per 106-100, ancor più bella perché sofferta. Come carisma. I big nel finale hanno fatto la differenza, legittimandolo. Ginobili ha messo sul parquet l’anima, per il suo allenatore a Bologna. L’ORA X Sono le 17.30 locali, mezzanotte è passata, in Italia. In sala stampa c’è appeso il programma per i media: alle 17.45 incontro pregara con Popovich. Ma non ci sarà. L’ufficio stampa Spurs annuncia: signori, vi aspetta Messina. Allena lui stasera, Pop non sta bene. E Messina azzecca subito la risposta giusta, per rompere il ghiaccio con i media di casa. «Se sono teso? Tremendamente spaventato. Mediamente spaventato. O per nulla preoccupato. Scegliete voi il mio stato d’animo». Si ride. Il resto lo fanno un inglese fluente, la disponibilità ad andare oltre la riposta secca (con Pop prepartita di 3’, stavolta oltre 8’), l’ironia italiana: «Basta che non chiami tutti i giochi per Ginobili...». A fine partita sarà felice di averne chiamati abbastanza...Poi la sicurezza che gli garantisce la sua storia professionale: «Sarò me stesso, in panchina, non una brutta imitazione di Popovich». Senza voler stravincere: «Se per Manu ho chiamato uno schema che utilizzavamo a Bologna? No, qui si usano gli schemi di Pop». IN SCENA Scatta la caccia dei media americani al retroscena del coach «from Italy». Come si traduce Ettore in inglese, Hector? Come nel film Troy? Ma Belinelli (appena rientrato da un infortunio muscolare, pedina chiave) è stato allenato da Messina? E Ginobili era forte, allora? Qui c’è scritto Mvp di Eurolega... Il vostro cronista italiano embedded diventa il collega più ricercato alla mensa Spurs (c’è la pasta, ma non l’hanno fatto apposta, giurano). Messina mette l’abito di scena: passa dalla tuta al completo. Becky Hammon, che scala in panchina (possono andare 3 assistenti, gli altri si siedono dietro) sfoggerà scarpe rosse col tacco, giusto per passare inosservata come prima donna di sempre su una panchina Nba...AT&T Center, gremito. Come sempre. Gli Spurs sono una fede, qui. Lo speaker annuncia i giocatori, poi il Coach. Pubblico sgomento. Messina? Non lo conoscono ancora. Impareranno a farlo. Una signora addobbata con parrucca Spurs chiede allarmata: «Cos’ha Popovich? Ah, ma sei italiano? Parlami nella tua lingua». Qua lo spagnolo è norma. E l’italiano si ascolta con simpatia... Gli Spurs sono strafavoriti. Indiana è meno forte, e le manca più di mezza squadra. Però è in un buon momento, in serata di grazia di tiro e gli Spurs hanno una «partenza falsa — come dirà Messina — forse legata alla stranezza dell’assenza di Pop». All’intervallo sono sotto. Il maxischermo mostra l’immagine di Messina: intenso, teso. Preoccupato. Non può, non deve finire così. Ma lo vediamo parlare con Duncan, Parker. Lo ascoltano, annuiscono. I texani giocano bene quando escono dai suoi time out. Leonard non parla, ma accumula rimbalzi. Segnali positivi. Poi Ginobili. IL REGALO DI MANU La grandezza di un allenatore non è data solo dalle X&O, come qui chiamano la tattica. Ma anche da quanto i giocatori, specie i professionisti milionari, sono disposti a spendersi per lui. Ginobili ha giocato per Messina a Bologna dal 2000 al 2002. Vittorie in Italia, in Europa. Hanno un rapporto speciale. Le cose si mettono male, ma Manu si rifiuta di perdere. 28 punti. Massimo stagionale. Canestri, rimbalzi, assist, mazzate subite. Contagioso. Gli Spurs vincono in carrozza. «Ho ringraziato Manu verso la fine. Gli devo un’altra vittoria» racconterà poi Messina. L’argentino: «Ho avuto flashback di 13 anni fa, con lui che urlava ai giocatori, con carattere, mica è facile sostituire Pop. Sono felice per lui». Bella storia. Inconsueta, nel mondo iperprofessionista Nba. Stasera il coach «from Italy» contro i Sacramento Kings avrà probabilmente (a meno di un recupero lampo di Pop) l’occasione di aggiungere una seconda W al fianco del risultato. Lui ne minimizzerà ancora la portata storica: «Per raccontare questi ricordi ai nipotini ci sarà tempo». Allungare la serie è probabilmente solo questione di tempo. E non più da sostituito capoallenatore, da head coach. Succederà, a San Antonio o altrove. E sarà un altro pezzo di storia Nba made in Italy. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ettore Messina, 55 anni, a colloquio con Tony Parker nella gara vinta contro Indiana. Sotto, Ginobili REUTERS uando ieri mattina, aprendo Gazzetta.it, è comparso il video Ettore Messina dopo la prima partita, e il primo successo, da capo allenatore Nba, ci siamo emozionati. Sono più di 20 anni che siamo abituati a vederlo vincere in situazioni ben più significative, ma bisogna ammettere che stavolta è diverso, è una conquista, è l’abbattimento di un altro pezzo del muro tra chi il gioco l’ha inventato e chi lo ha studiato, imparato, reinterpretato. E’ un pioniere, è Drazen Petrovic, è Sarunas Marciulonis. Resterà per sempre. Chiaro, i San Antonio Spurs sono la squadra di coach Popovich e il tecnico più vincente della nostra storia ha fatto solo il suo dovere di assistente in una situazione di emergenza, con l’effetto domino di aver promosso tra i vice in panchina Becky Hammon, prima donna «a referto» in una gara ufficiale Nba. Sono anni che Messina viene pronosticato da tutti come il primo allenatore europeo tra i pro’, è stato associato a molte panchine Nba (ma solo nel 2013 ad Atlanta è arrivato davvero vicino a firmare come capo allenatore al posto di Budenholzer) ma il fatto che dovesse accadere prima o poi non toglie nulla alla soddisfazione e alla gioia di vederlo sulla panchina più prestigiosa, quella dei campioni, ascoltato e apprezzato. Il fatto che negli Stati Uniti questa prima volta abbia fatto spendere solo un paio di righe su qualche sito o giornale, ci riporta coi piedi per terra. Come la considerazione che Messina da 10 anni alleni lontano dall’Italia. La cui scuola tecnica resta di alto livello, più del movimento da cui nasce. Ettore è più in alto, è un coach europeo, anzi internazionale. Da Nba. Basket R America e Europa fLA PAURA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT fLA SENTENZA NELLA NBA 31 fL’ASSENZA IN SERIE A IN EUROLEGA Che brivido! Gallo si ferma Non è grave Gentile non c’è A Barcellona serve l’impresa 1Gioca 9’ per un problema al ginocchio 1Milano: il capitano a casa a curarsi operato: due gare in 24 ore sono troppe Sassari a Istanbul per rimanere in corsa Gianmarco Pozzecco, 42 anni. Prima stagione a Varese da coach CIAM Ahi, Pozzecco Confermato lo stop: 2 turni 1La Corte d’Appello ribadisce: niente panchina con Cremona e a Brindisi Danilo Gallinari, 26 anni, era reduce da tre gare positive AFP Simone Sandri L o spavento è stato grande, anche se l’infortunio è apparso subito di lieve entità. Il giorno dopo ha sciolto l’apprensione: Danilo Gallinari, che mercoledì notte ha giocato solo 9 minuti nella gara persa da Denver a Phoenix per un problema al ginocchio sinistro operato, sta bene. Ma i Nuggets devono ancora capire come gestire i «back to back», le due partite in 24 ore, già difficili da digerire per chi è al massimo della forma, pericolose per chi, come Gallo, è reduce da un lungo infortunio. Così, quando l’azzurro ha sentito un fastidio al ginocchio, d’accordo con coach Shaw, ha deciso di stare in panchina per il resto della gara, la prima sconfitta di Denver dopo 5 vittorie consecutive. LA SVOLTA Danilo, dopo un inizio difficile, venerdì scorso aveva svoltato realizzando 17 punti in 23’ a New Orleans. Domenica ne ha giocati 31 contro i Lakers, due giorni dopo ancora 29. Troppi, nonostante gli ottimi risultati (14 punti di media in tre gare, come prima dell’infortunio): la quarta partita in sei giorni ha fatto suonare l’allarme: Denver torna in campo stasera, contro Detroit, e se Danilo sarà disponibile sarà valutato oggi. THUNDER Ieri notte non s’è giocato: la sosta per il Thanksgiving ha certificato il primato di Toronto a Est e di Memphis a Ovest (ambedue con un bilancio di 13 vinte e 2 perse). Ma stasera la storia della stagione potrebbe cambiare: Kevin Durant e Russell Westbrook dovrebbero rientrare contro New York se le ultime visite daranno l’o.k. Senza di loro, Oklahoma City è 4-12, lontano dalle prime. Ma la sua stagione comincia adesso. ● Risultati di mercoledì: CharlottePortland 97-105 (Roberts 24; Matthews 28); Cleveland-Washington 11387 (James 29; Butler 23); Orlando-Golden State 96-111 (Harris 16; Curry 28); Philadelphia-Brooklyn 91-99 (Wroten, McDaniels 18; Johnson 21); Atlanta-Toronto 115-126 (Teague 24; DeRozan 27); Dallas-New York 109-102 (Nowitzki 30; Calderon 21); Detroit-LA Clippers 98104 (Augustin 19; Crawford 25); Houston-Sacramento 102-89 (Harden 26; Cousins 29); Minnesota-Milwaukee 86-103 (Brewer 19; Sanders, Knight 15); Oklahoma City-Utah 97-82 (Jackson 22; Hayward 24); San Antonio-Indiana 106-100 (Ginobili 28; Stuckey 22); Phoenix-Denver 120-112 (Green 24; Chandler 19); LA Lakers-Memphis 9399 (Bryant 22; M.Gasol, Conley 19). Alessandro Gentile, 22 anni: 10 punti di media in Eurolega CIAMILLO Vincenzo Di Schiavi S qualifica confermata. Gianmarco Pozzecco non potrà sedere sulla panchina di Varese domenica contro Cremona e nella trasferta di Brindisi. La Corte Sportiva d’Appello ha rigettato il ricorso del club lombardo contro i due turni di stop inflitti al coach varesino dopo l’espulsione nel derby contro Milano. DERBY Il fattaccio si è consumato in appena 18 minuti: al 7’ il primo tecnico per proteste, poi il bis e l’allontanamento dal campo con annesso show: Pozzecco agita le braccia caricando il pubblico e se ne va strappandosi la camicia. Una sequenza che è ormai un cult sul web. «Non mi pento di quello che ho fatto e lo rifarei. Non ho problemi con gli arbitri, molti di loro li conosco personalmente, sono amici. Chiedo però più dialogo tra loro e i giocatori» ha poi detto a caldo, prima della mazzata disciplinare «per essersi trattenuto in campo insultando gli arbitri e fomentando platealmente il pubblico». Due turni di squalifica, in seguito confermati in appello. Tutto documentato e incontestabile, arduo pensare a uno sconto, anche se resta difficile scrollarsi di dosso la sensazione che suoni pure come un avvertimento. Una chiave di lettura l’ha data proprio Pozzecco dopo il derby, prima di far calare il silenzio: «Non mi sento preso di mira, semplicemente sono nell’occhio del ciclone dal primo momento in cui ho messo piede nel basket». PRECEDENTI Da quando si è seduto in panchina,a quanto pare, la musica non è cambiata: tre espulsioni in due anni. L’anno scorso, in Dna Gold, alla guida di Capo d’Orlando fu cacciato dal campo a Casale Monferrato, dopo tre giornate, sempre per proteste. Anche allora prese due turni e minacciò: «Se non mi tolgono la squalifica smetto di allenare». Il ricorso fu accolto ma rimase la recidiva che gli costò un turno di squalifica durante i playoff contro Verona quando, in gara-3, fu invitato nuovamente a lasciare il parquet. Ora soffrirà in tribuna, nelle prossime due delicatissime gare in cui Varese deve interrompere una striscia di cinque k.o. consecutivi. Urge svoltare. In tutti i sensi. © RIPRODUZIONE RISERVATA D i solito, in Eurolega, dicembre è mese di calcoli. Milano comincia con un pelo di anticipo risparmiando ad Alessandro Gentile la trasferta in Catalogna. Il Barcellona trotta che è una meraviglia: 7-1 nella Liga e 6-0 in Europa dopo aver dimostrato, nella gara di andata, di appartenere a un’altra galassia. In più, con Kleiza non al meglio e Moss in arrivo all’ultimo momento da Chicago, puntare anche due eurini sulla vittoria milanese pare un gesto smodatamente avventato. Meglio dunque preservare capitan Gentile, assillato dai problemi alla schiena, per averlo al meglio nelle sfide interne con Bayern e Panathinaikos, snodi cruciali (e più abbordabili) verso le Top 16. «Sfida dura, ma stimolante — avverte Banchi —. A causa delle assenze, la preparazione alla gara non è stata semplice ma la determinazione non mancherà». IN TURCHIA Sassari invece è volata in Turchia alla ricerca di un colpo di teatro, contro l’attrezzato Efes, per sparigliare il tavolo e soffocare i mugugni della tifoseria nei confronti di Dyson, fischiato contro Avellino, prassi inedita sull’isola e subito bacchettata dal presidente Sardara e Meo Sacchetti che vuole rimanere aggrappato all’Europa che conta: «Andiamo là per vincere cercando di esprimere il nostro basket migliore. All’andata ci abbiamo provato ma non eravamo al top della condizione. Le chiavi dell’incontro saranno l’intensità e la difesa». PROGRAMMA Settima giornata. GIRONE A Ieri: Real Madrid-Kazan 75-85 (Rodriguez 12; Langford 14). Oggi: Novgorod-Kaunas, Efes-Sassari (ore 18.45, dir. Fox Sports 2). Class.: Real Madrid 5 vinte-2 perse; Efes 4-2; Kaunas, Novgorod 3-3; Kazan 3-4; Sassari 1-5. GIRONE B Ieri: Maccabi Tel Aviv-Cska 61-84 (Smith 14; Weems 19), Alba Berlino-Malaga 79-78 (Redding 17; Toolson 15). Oggi: Cedevita ZagabriaLimoges. Class.: Cska 7-0; Malaga, Maccabi Tel Aviv 4-3; Alba Berlino 3-4; Cedevita, Limoges 1-5. GIRONE C Ieri: Fenerbahce-Turow 89-74 (Goudelock 21; Moldoveanu 16). Oggi: Panathinaikos-Bayern Monaco, Barcellona-Milano (ore 20.45, diretta Fox Sports 2). Class.: Barcellona 6-0; Fenerbahce 5-2; Panathinaikos 4-2; Milano 2-4; Bayern 1-5; Turow 1-6. GIRONE D Ieri: Stella Rossa Belgrado-Neptunas Klaipeda 79-62 (Marjanovic 24; Gailius 18), Vitoria-Olympiacos 89-70 (Heurtel 18; Spanoulis 27). Oggi: Valencia-Galatasaray. Class.: Olympiacos 6-1; Stella Rossa 4-3; Galatasaray 3-3; Neptunas, Vitoria 3-4; Valencia 1-5. Pallavolo R Mercato Piacenza prova Poey e aspetta gli euro stranieri 1Giorni decisivi per il club emiliano che sta trattando il cubano. Domani al palazzo anche gli emissari dei nuovi soci MATTEO MARCHETTI PIACENZA T empo di cambiamenti in casa Piacenza. Dopo l’addio di qualche giorno fa del francese Kevin Le Roux. trasferitosi in Sud Corea e capace all’esordio di battere 3-0 il suo ex compagno di squadra Robertlandy Simon, ecco che in palestra arrivare un altro cubano, Raydel Poey. Il bomber caraibico che aveva iniziato la stagione in Turchia (con un passato a Roma con Giani co- me allenatore), da ieri si allena in palestra con il Copra; al momento (ufficialmente) è solo un giocatore in prova, nei prossimi giorni verrà presa una decisione definitiva sul suo eventuale approdo in biancorosso, per la parte restante della stagione. INFORTUNATI Intanto in vista della gara di domani contro la Sir Safety Perugia (riedizione della finale di Coppa Italia dello scorso anno e di una palpitante semifinale scudetto) la squadra di Radici dovrebbe re- cuperare Ostapenko e Vermiglio. Il centrale russo era rimasto fermo per un problema a un ginocchio, mentre il regista siciliano si era bloccato durante il riscaldamento dell’amichevole contro la Powervolley Milano per una distorsione a una caviglia; entrambi sono sulla via della guarigione e potrebbero essere schierati nell’anticipo di Superlega contro la squadra di Nikola Grbic. ANTICIPO Ma la vera novità, quella probabilmente più importante in questa fase della stagione, è l’arrivo a Piacenza degli emissari dei famosi fondi di investimento interessati a entrare in società come soci e come sponsor, portando ossigeno puro alle casse del sodalizio emiliano. Pare che alcuni rappresentanti saranno in tribuna già domani e quindi si fermeranno in città per un paio di giorni. Bocche cucite da parte dei dirigenti biancorossi sui possibili sviluppi di questa trattativa , ma è probabile che una Raydel permanenza così lunga porterà a una decisione definitiva. A Poey 32 anni inizio della prossima settimana dunque verranno tolti tutti i veli sul futuro di Piacenza. E’ certo che la squadra del presidente Guido Molinaroli terminerà il campionato, dalla decisione degli emissari dei famosi fondi (dopo tutte le disavventure occorse alla società in questa stagione e di cui si stanno occupando gli avvocati) dipenderà con quali giocatori e soprattutto con quale ruolo in questa prima Superlega. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lucia Bosetti a Istanbul ma l’esordio sarà nel 2015 ● (al.fr.) L’azzurra Lucia Bosetti era ieri a Istanbul dopo l’infortunio che le ha negato i Mondiali. Ma ha concordato con il Fenerbahce che tornerà in Italia per completare la riabilitazione. L’esordio in campionato dovrebbe avvenire nel 2015. IN POLONIA (a.a.) Turno infrasettimanale in Russia e Polonia. Il Belgorod di Travica vince il bigmatch con il Novosibisk 3-0 e rimane imbattuto dopo 11 giornate. Il Kazan di Totolo batte la Dinamo Mosca di Zaytsev (3, 15%) 3-0, mentre il Nizhny Novgorod di Martino è stato rimontato 3-2 a Orenburg. Il Danzica di Anastasi e Falaschi (3 muri) vince la sfida tra allenatori italiani in Polonia 2-3 in casa dello Jastrzebski di Piazza e Lasko (19, 46%). IN CHAMPIONS (a.a.) Ieri in Champions nel girone C: Salo (Fin)-Dresdner (Ger) 2-3. Classifica: Dresdner, Mosca 4; Busto 3; Salo 1. P.t. 10/12 Busto-Dresdner. 32 1 0 0 Y E A R S C O L L E C T I O * Oltre il prezzo del quotidiano. Numero uscite previste 50. Prezzo prima uscita € 4,99. Prezzo seconda uscita € 9,99. Prezzo dalla terza uscita € 12,99 (salvo variazioni delle aliquote fiscali). Prezzo quotidiano escluso. L’Editore si riserva la facoltà di variare il numero delle uscite periodiche complessive, nonché di modificare l’ordine e la sequenza delle singole uscite, comunicando con adeguato anticipo gli eventuali cambiamenti che saranno apportati al piano dell’opera. Le immagini hanno il solo scopo di rappresentare i modelli della collezione. Forme e colori potranno essere diversi da quanto rappresentato. Immagini non contrattuali. VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT N LA COLLEZIONE UFFICIALE CHE CELEBRA IL CENTENARIO MASERATI Colleziona le più celebri vetture che hanno consacrato Maserati serati ai vertici dell’automobilismo sportivo, del lusso e del design. Per la prima volta in edicola la collezione ufficiale dei modelli delli che hanno fatto la storia della Casa del Tridente. Raffinate ffinate riproduzioni in scala 1:43, curate nei minimi dettagli insieme sieme a preziose monografie per conoscere tutti i segreti di 100 anni ni di d tecnologia, innovazione e performance. DIE CAST 1:43 1 1:4 4 MODELS IN EDICOLA DAL 2 DICEMBRE A SOLI €4,99* PRIMA USCITA MASERATI QUATTROPORTE GTS www.centauria.it Boxe R Il ritorno VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT IL PERSONAGGIO 33 CONTENUTO PREMIUM IL RACCONTO di RICCARDO CRIVELLI 3 DOMANDE A... F GIANFRANCO ROSI issando negli occhi l’avversario prima dell’ultimo match, Johnny Walker si lascia sopraffare dalla malinconia e gli rivolge una frase che è il compendio definitivo di un’esistenza bruciata: «Riuscirò mai ad essere un bravo ragazzo?». A volte, il cinema lascia nella storia piccole perle misconosciute, capolavori minimali in cui l’arte e la vita si mescolano e si intrecciano in un copione da brividi. E’ il caso di «Homeboy», film del 1988 in cui Mickey Rourke, anche sceneggiatore, interpreta il ruolo di un pugile/cowboy che declina lento e inesorabile verso l’autodistruzione nelle mani di un manager senza scrupoli. LA SALVEZZA Solo tre anni dopo, la disperazione e la rassegnazione tratteggiate con vigore e talento di attore di gran vaglia, e che fecero scrivere a Bob Dylan «ogni volta che Mickey entra in scena è un colpo al cuore», diventarono compagne perverse di una tragica quotidianità. Era passato solo un lustro da «Nove settimane e mezzo», la pellicola che aveva reso Rourke il sex symbol più cool degli spumeggianti anni 80, invidiato da almeno un paio di generazioni di uomini che sognavano quel loft a New York, le camicie bianche tutte in ordine nell’armadio e Kim Basinger in camera da letto: «Eppure io non avevo più rispetto di me stesso e della mia professione, accettavo bruttissimi film solo per guadagnare qualche soldo, sono tornato a Miami e sono diventato un nomade senza meta. Mi hanno salvato i miei cani e la boxe». UNA PROMESSA Già, il pugilato. La redenzione attraverso la rabbia più nera. Un faccia a faccia con sé stessi prima ancora che con un altro uomo. Così, è il 1991, Mickey decide di tornare sul ring, su quel quadrato che non è solo uno spazio fisico, ma anche un luogo della mente. Da ragazzino, in Florida, è stato dilettante di ottimo livello. Cresciuto a Liberty City, un quartiere nero di Miami, deve imparare presto a difendersi, lui che a scuola è tra i pochi bianchi. Soprattutto, in palestra, può sublimare l’avversione verso il patrigno, che picchia spesso lui e l’amatissimo fratello Joey. Esordisce a 12 anni con il nome vero, Philip, e grazie alle indubbie doti gli si schiudono le porte della 5th Street Gym, la palestra più celebre di South Beach, dove si è allenato anche EX CAMPIONE IRIDATO Rourke in allenamento a Mosca IPP «Nella sfida in albergo non mi sembrò un fenomeno» Rourke Fausto Narducci BELLO, DANNATO E UN SOLO AMORE STASERA A MOSCA IL SEX SYMBOL DI UN’EPOCA RITROVA IL RING A 62 ANNI: DA GIOVANE FU OTTIMO PUGILE, POI LA BOXE LO HA SALVATO DALLA PERDIZIONE Muhammad Ali. A 17 anni, fa da sparring a Luis Rodriguez, che sta preparando il match con Benvenuti per il Mondiale dei medi. Insomma, la boxe sembra davvero una strada lastricata di gloria verso il futuro, ma ai Florida Golden Gloves del 1971 il giovane Rourke subisce una commozione cerebrale. Sta fermo un anno, poi disputa altri tre match, però i medici gli consigliano di smettere: dopo 30 incontri con 27 vittorie, finisce la carriera di promessa tra le 16 corde e comincia quella di attore. RISPOSTE Ma quando la vita sta per metterlo k.o., Mickey conosce qual è la via dolorosa del riscatto: «Cercavo delle risposte, solo il ring con le sue regole poteva tornare a darmele». In tre anni, disputa 8 incontri, vincendone 6 e pareggiandone 2 e portando la sua fama graffiata in giro per il mondo. Combatte da massimo leggero, contro avversari che sostanzialmente sono figuranti del quadrato. I media non gli perdonano quelle esibizioni kitsch, tanto che la rivista World Boxing arriva a chiedersi se sia un atto- re che recita come un pugile o un pugile che si batte come un attore. Il fatto, però, è che è sbagliato e ingiusto applicare per lui le categorie dell’agonismo: «Mi sarei sentito un mezzo uomo se non avessi reagito con violenza alla guerra che avevo dentro la mia testa». La nuova carriera non è senza prezzo: ancora oggi, lui tende a perdere l’equilibrio e, soprattutto, i pugni presi gli hanno devastato il volto. Eppure, arrivato sull’orlo della perdizione e rimesso in riga dall’antico amore, il bello e dannato degli anni 80 si ricostruisce pian piano una verginità esistenziale e lavorativa, fino all’apoteosi del 2008, con il ruolo da protagonista nel film «The Wrestler», che gli vale una nomination agli Oscar come miglior attore. E il percorso iniziato con «Homeboy» si completa: c’è sempre un ring, anche se non c’è la boxe. Ma, sopra ogni altra cosa, c’è ancora il duro tentativo di rinascere aggrappandosi al legame mai spento con lo sport che ti ha segnato la vita. Una vita da film. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'IDENTIKIT MICKEY ROURKE NATO A: SCHENECTADY, NY QUANDO: IL 16/9/1952 PROFESSIONE: ATTORE VERO NOME: PHILIP ANDRE’ Philip André Rourke Jr dopo una buona carriera da pugile dilettante, nel 1973 inizia a recitare in piccole parti. Il successo arriva a metà degli anni 80 con «Nove settimane e mezzo» e «Angel Heart», che lo trasformano nel sex symbol di una generazione. Dopo una crisi esistenziale risolta grazie alla boxe (8 match dal 1991 al 1994), torna a recitare e nel 2008 con il film «The Wrestler» sfiora l’Oscar. Stasera torna sul ring dopo vent’anni nei superwelter (limite 69.85 chili, è diminuito 15 kg) sfidando a Mosca Elliott Seymour (1-9) su 5 round da 2 minuti e mezzo. ● Gianfranco Rosi, lei è stato il pugile italiano con più match iridati e ed ora è il tecnico azzurro al seguito di Picardi a Novosibirsk. Lo sa che a Mosca c’è il suo vecchio amico Mickey Rourke che torna a combattere a 62 anni? «Non ci credo, allora è proprio vero. Avevo sentito il suo nome sulla televisione russa ma poi avevo guardato quel biondone col ciuffo in volto e non lo avevo riconosciuto». ● Ci racconti di quella mitica sfida in albergo dell’89 a Milano. Quasi un incontro vero… «In luglio mi aveva visto a bordo ring riconquistare il Mondiale dei superwelter ad Atlantic City contro Van Horn e quando a fine anno venne a Milano come ospite del “Gioco del Nove” di Raimondo Vianello su Canale 5 mi propose la sfida. Ero un suo fan e non mi tirai indietro» ● Come andò il match? «Arrivai apposta da Assisi e ci trovammo in un albergo di Milano. Buttammo gli asciugamani sul pavimento e simulammo un match di 4 riprese. Io giocavo ma lui faceva sul serio. Colpiva duro e mi invitava a picchiare con forza perché il dolore lo stimolava a reagire. Non mi sembrò un fenomeno, era il classico fighter dilettante. Alla fine gli alzai il braccio e gli dissi “Ti faccio un regalo e ti do il pari”». © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 La tragedia R In Australia VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT IL CAMPIONE DI SCI MAX BLARDONE È AMBASCIATORE DI EXPO 2015 La sequenza dell’incidente accaduto martedì a Sydney. In tutta la storia di questo sport era successo solo un’altra volta GETTY IMAGES Expo Milano 2015 Ambassador è una rete internazionale di opinion leader pronti a veicolare i principi legati al tema cardine dell’Esposizione Universale: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un network che si è arricchito anche della presenza di Massimiliano Blardone, campione di sci piemontese, invitato a testimoniare attraverso la sua vita e la sua professione come questi ideali rappresentino, a maggior ragione nella vita di uno sportivo, i principi fondanti di una carriera di successo e longeva come la sua. I valori che incarna e trasmette Max Blardone, giunto alla sua quindicesima stagione in Coppa del Mondo, sono indiscutibili. Gran parte derivano dalla grinta e dallo spirito di sacrificio che lo contraddistinguono. Il rapporto con l’alimentazione è da sempre stato fondamentale per lui: la relazione con il proprio corpo e la conoscenza che ogni atleta acquisisce di se stesso porta ad un profondo rispetto delle regole, tradotte sia in termini di dieta specifica che di esercizio fisico. Cosa non manca mai nella dieta di Max, buongustaio ed estimatore dei prodotti tipici del territorio, inteso sia come la Val d’Ossola dove è nato e cresciuto, ma anche come Italia con le sue straordinarie eccellenze culinarie? Confida: “In viaggio con la famiglia, ricerco le tipicità gastronomiche. In generale, amo i sapori genuini, sono il classico estimatore della dieta mediterranea: pochi sughi e intingoli vari, ma pasta fatta in casa condita anche solo con olio e parmigiano, carne e pesce appena scottati per apprezzarne meglio i sapori e pochi dolci. Naturalmente pizza e quando torno a casa … gnocchi all’ossolana!” Dichiara infatti Blardone ai microfoni di Expo 2015: “Penso che sia indiscutibile il valore culinario dell’Italia a livello mondiale quindi perché non sfruttare quest’occasione unica? Aver avuto la possibilità di organizzare un evento di questo genere dal momento che siamo i maestri in questo ambito penso sia davvero un’occasione irripetibile. Abbiamo prodotti tipici senza eguali, spero quindi di poter valorizzare in questo modo l’Italia intera nelle trasferte internazionali ed il mio territorio in particolare”. Ecco la visione di Massimiliano Blardone per Expo 2015: sana alimentazione e territorio. E se per uno sportivo è innegabile l’estrema importanza che riveste il cibo, il tema interessa tutta la popolazione ed il ruolo che gli Ambassador rivestono è proprio quello di fungere da esempio, ciascuno nel proprio ambito di competenza, per promuovere un messaggio sano e sostenibile per il pianeta. A partire dalla promozione dell’acqua che è vita e, travestita da candida neve dall’altitudine delle vette, accompagna un campione di sci come lui nel suo lavoro quotidiano. Il suo contributo è visibile al link http://www.expo2015.org/ it/massimiliano-blardone a cura di RCS MediaGroup Pubblicità Il cricket sotto shock E’ morto Hughes colpito da una pallina 1Il battitore australiano (25 anni) era stato ricoverato martedì e non ha mai ripreso conoscenza. Fatalità, ma si aprono inchieste Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA U na tragedia assurda, choccante e rara. Il giocatore australiano di cricket Philipp Hughes, 25 anni, è morto ieri mattina in un letto del St. Vincent’s hospital senza aver mai ripreso conoscenza dopo essere stato colpito da una palla scagliata a 145 km/h durante il match South Australia-Nuovo Galles del Sud, giocato martedì nel Sydney Cricket Ground. Philipp è deceduto, come ha affermato il dottor Peter Brukner, ex medico del Liverpool, per la «dissecazione dell’arteria vertebrale». Un evento rarissimo, come ha spiegato Brukner: «Nella letteratura medica, sono riportati appena un centinaio di casi. E solo uno è legato alla pratica del cricket. Il colpo, durissimo, ha provocato una vasta perdita di sangue e nonostante l’intervento chirurgico e le cure successive, Phil è morto per un’emorragia cerebrale». Accanto alla vittima, fino all’ultimo, i genitori, Greg e Virginia, e la sorella, Megan. POLEMICHE La notizia ha sconvolto non solo l’ambiente del cricket, discipliLA FAMIGLIA na tra le più praticate nei Paesi Padre, madre e sorella dell’ex Impero Britannico, ma al suo capezzale: l’intero universo «Il cricket era tutta la dello sport. Il sua vita» mondo ha scoperto che anche Il secondo dramma: un’attività considerata quasi sa- quello del lanciatore lottiera come il anche lui sconvolto cricket può rive- dalla tragedia larsi invece pericolosa, nonostante l’introduzione, negli ultimi trent’anni, dei caschi. Phil è stato colpito da una palla in una zona laterale del cranio non protetta. Ha barcollato, poi è crollato a terra, privo di conoscenza. Per far ripartire le funzioni vitali è stata necessaria la respirazione bocca a bocca. I soccorsi sul campo sono durati quaranta minuti e c’è stata polemica per il ritardo dell’arrivo dell’ambulanza. Solo alla terza chiamata telefonica è stato stabilito il contatto e sono poi trascorsi altri quindici minuti prima che il mezzo arrivasse nello stadio. E’ stata fatta notare anche l’assenza di una struttura di pronto intervento nell’impianto di cricket, a differenza di altri sport dove invece sono sempre presenti a bordo campo ambulanze e macchinari. Trasportato in ospedale, Phil è stato operato d’urgenza, ma dopo 48 ore di agonia, ieri mattina, l’emorragia fatale. IL LUTTO Dopo l’annuncio, è cominciata una processione di parenti, amici e colleghi di cricket. Migliaia di messaggi su twitter hanno reso omaggio a Phil Hughes, un vero campione di questa disciplina, un talento sbocciato giovanis- simo: 26 test match, 32,65 media punti battuta, due grandi partite con la sua nazionale contro il Sudafrica nel 2009 e contro Sri Lanka nel 2013. Anche il primo ministro australiano, Tony Abbott, ha voluto ricordare Phil Hughes: «Un giovane strappato ai suoi sogni. La sua morte è molto triste per il cricket». Su tutti i campi di cricket, non solo in Australia, sarà osservato un minuto di silenzio. L’ALTRO DRAMMA Ma in questa storia si sta consumando un altro dramma ed è quello di Sean Abbott, 22 anni, il lanciatore che ha scagliato la palla mortale. Sean, presente ieri in ospedale quando è stato annunciato il decesso di Hughes, è sotto choc. Il mondo del cricket si sta stringendo attorno a lui perché, come è stato fatto notare da alcuni vecchi campioni, «quando vivi un trauma come questo, puoi non riprenderti più». E’ stato ricordato un precedente, quando fu sfiorata un’altra tragedia: il giocatore Ewen Chatfield colpito da Peter Lever in un match test ad Auckland nel 1975, quando ancora non erano stati introdotti gli elmetti protettivi. Chatfield, colpito in pieno viso, crollo a terra e rischiò di morire per soffocamento, provocato dal rovesciamento PALLA DI 160 GR La palla ha colpito Hughes di lato, sul collo, sotto il casco. L’impatto ha compresso l’arteria vertebrale causandone la rottura. Prima di questo si aveva notizia di un solo precedente causato da una palla da cricket IL BOUNCER Hughes è stato colpito da un bouncer, un lancio ad alta velocità in cui la palla rimbalza sul terreno e va alta. La velocità della palla è stata stimata in 145 km/h. Il record nel baseball è di circa 160 km/h La prima pagina del Sydney Morning Herald di oggi della lingua, ma riuscì a sopravvivere. Lever, dopo il grande spavento, non tornò però più ad essere il lanciatore di un tempo e dopo un anno abbandonò il cricket. «Daremo tutto il supporto psicologico possibile – la dichiarazioni di compagni di squadra e del club di Sean Abbott – perché non ha responsabilità in questa tragedia. Purtroppo la morte di Hughes è stata provocata da una serie di incredibili fatalità». INCHIESTA La magistratura di Sydney ha aperto un’inchiesta, “dovuta” come fanno notare nell’ambiente per ricostruire l’accaduto. Si vuole verificare non solo l’esatta dinamica dell’incidente, ma anche riscontrare eventuali carenze nel sistema dei soccorsi. L’azienda che produce i caschi, la Masuri, ha invece avviato un’indagine interna per capire che cosa non abbia funzionato nel sistema di protezione. E’ probabile che dopo questo dramma gli elmetti saranno prodotti con una specie di collare in grado di salvaguardare anche la parte bassa del cranio. Phil è stato colpito in questa zona, come dimostrano le immagini tv. La palla è stata devastante come un proiettile. Una fucilata a distanza ravvicinata. TECNICA DEL LANCIO Il lanciatore prende la rincorsa e fa roteare il braccio in senso orario dietro il corpo LA PALLINA La palla è di legno ricoperto di cuoio. Circonferenza: da 22,4-22,9 cm. Peso: 150-165 g RCS Sci R Coppa del Mondo in Nord America VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35 «Resta una pista da donne: ho vinto ma non mi piace» 1Paris trionfò nella discesa di Lake Louise 2013 «Non ho cambiato idea. Ma per iniziare va bene» Massimo Lopes Pegna INVIATO A ASPEN (COLORADO, USA) @Pegnarol L’ unico successo della passata stagione, partita benissimo e poi deragliata in tante sfumature di grigio, era stato qui, a Lake Louise, dodici mesi fa, sulla pista che meno gli piace e che una volta definì «da donne». Nessun sessismo, solo il suo modo franco per sintetizzarne la facilità. Dominik Paris ha cambiato idea su questa discesa dove ha centrato la sua ultima vittoria? Ride. «No, la penso ancora così: non mi ci trovo. E credo che in molti siano d’accordo con me. Magari per iniziare va pure bene una gara così tranquilla». Che cosa è accaduto l’anno scorso? Partenza razzo con trionfo e poi solo tre top 10. Colpa dell’infortunio al polpaccio a fine dicembre? Sospira. «La stagione passata mi è andato un po’ tutto storto. Sono caduto e per tre settimane non ho potuto mettere gli sci. Però quando ho ricominciato avevo ripreso sicurezza. Avevo puntato su Wengen per testare le mie condizioni, ma prima della gara mi è saltata la schiena: un male tremendo che mi ha condizionato. Mi sono abbattuto e non c’era tempo prima di Sochi. Anche da un punto di vista fisico non riuscivo a tirare lo sci come volevo: nelle prove della discesa olimpica beccavo 3” e mezzo. Mi sono detto: “Fuori forma così, che cosa ci faccio qua?”. Poi in gara non è IN ESTATE HO PERSO DUE CHILI. POCO PER ME. E HO FATTO DIETA: NIENTE PASTA DELLA MAMMA FARE PUBBLICITA’ IN MUTANDE COME INNERHOFER? MEGLIO DI NO, NON SONO COSI’ ELEGANTE DOMINIK PARIS DISCESISTA AZZURRO andata neppure così male: 11° in discesa, 16° in superG, 18° in super combinata». Sa cosa dice Svindal? Che quando Paris si renderà conto di quanto è forte, diventerà diffici- le batterlo. «Non lo sapevo. Però non so se ha ragione. Diciamo che ho iniziato più tardi degli altri e dunque è possibile che rispetto ai big abbia margini di miglioramento. E forse non ho ancora la sicurezza necessaria». Svindal e Bode Miller sono fuori, il campione olimpico Matthias Mayer non è al meglio. Partiamo fra i favoriti? «Non si sa ancora quanto e come abbiano lavorato le altre squadre. Per ora è tutto top secret. Credo che quelle due assenze non cambino gli equilibri. Ci sono almeno 15 colleghi con cui devi comunque sgomitare per arrivare sul podio». A proposito, chi va sul podio a Lake Louise? «Noi azzurri siamo pronti. Vedo bene Peter Fill, che qui ha già vinto, e Werner Heel, che è veloce sui piani. Io mi metto subito lì dietro». Ha sempre avuto l’ossessione della bilancia, è vero che ce l’ha fatta a dimagrire? «Sì, qualche etto. Scherzo. Sarò calato un paio di chili, che in percentuale sul mio fisico non è moltissimo. Eppure ho fatto il bravo in cucina: alla sera ho ri- Dominik Paris, 25 anni: in Coppa ha vinto tre discese, l’ultima delle quali a Lake Louise 2013 ARCHIVIO FISI nunciato alla pasta della mamma. Mica facile. Comunque sono più tonico, grazie al lavoro in palestra d’estate». «Per alcuni anni ho creduto che l’avrei fatto. Invece non ci sono mai riuscito. Durissima trovare il tempo». Promette di centrare un top 10 nel superG? Possibile che non le sia mai riuscito? «È persino incredibile, perché è una specialità che amo, fin da quando ero bambino. Ma è anche difficile: tanta tecnica, con la velocità della discesa. Diciamo che non sono mai stato fortunato. Una volta sciavo male, una partivo con i numeri alti, una sono uscito. Sempre una magagna. Non prometto, ma chissà che quest’anno non combini qualcosa di buono». Innerhofer si fa vedere in mutande nelle vetrine di 1200 negozi in giro per il mondo. E lei? «In mutande preferisco di no. Magari con gli sci. Non sono un tipo fashion come Inner. A lui piace molto ed è bravissimo a dedicare del tempo a queste cose. Io non so se riuscirei». Il suo idolo è Aamodt, fenomeno in tutte le discipline. Ha mai pensato di fare il polivalente? C’è qualcosa che invidia a un calciatore? «Niente. Solo che si possano migliorare i premi nelle gare. Ogni volta che usciamo dal cancelletto, noi discesisti rischiamo la vita: ecco, mi piacerebbe ci fosse più rispetto per il nostro sport». © RIPRODUZIONE RISERVATA Trenta cm di neve Salta 2a prova Domani la gara ● Ieri a Lake Louise (Can), una fitta nevicata (30 cm) ha imposto l’annullamento della seconda prova della discesa maschile di domani. Oggi alle 19.30 è in programma la terza prova. La prima è stata fatta mercoledì, quindi la gara si potrà disputare. ● AZZURRE Ad Aspen (Usa), Italia al lavoro verso il gigante di domani e lo slalom di domenica. Oggi è previsto un allenamento in pista. Agli ordini del responsabile Livio Magoni ci sono Bassino, Brignone, Costazza, Pardeller, Moelgg, Curtoni e Agnelli. SCI NORDICO Chenetti: «Due anni per tornare a sorridere» 1Torna al fondo il tecnico di Pittin: «Lo alleno al telefono. Basta con quelli che pensano “sono stanco e mollo”. Pellegrino ha lavorato sulla resistenza» Stefano Arcobelli U n rivoluzionario silenzioso. Giuseppe Chenetti, per tutti Sepp, torna al fondo azzurro nel momento più nero. L’ultimo allenatore con il quale Di Centa, Piller Cottrer e Zorzi (ora suo collaboratore) hanno raccolto ori dal 2005 al 2007 tra Mondiali e Giochi. Poi l’Italia della fatica, a parte i soliti, Follis e Longa, e qualche sporadico podio di Coppa, è rimasta nella mediocrità. Zero medaglie agli ultimi Mondiali in casa, zero ai Giochi. Chenetti si era rifugiato nella combinata nordica diventando il mentore di Pittin col quale ha conquistato un bronzo olimpico, 3 vittorie di Coppa e un 4° posto a Sochi. Adesso che è diventato il gran capo del fondo, si dovrà dedicare al gruppo Pellegrino senza perdere il combinatista. Chenetti, come farà a gestire Pittin a distanza? «Con Alessandro c’è affetto: io preparo i suoi programmi e ci sentiamo una volta al mese. Sa cosa voglio e si fida, al telefono è sempre “tutto a posto”. Sì, almeno a febbraio ai Mondiali riuscirò a vederlo». Quanti anni le serviranno per far rivincere il fondo italiano? «Qualcosa di buono faremo in un paio di anni. In tecnica clas- sica prendiamo ancora un minuto dagli stranieri». Domani a Kuusamo una sprint tc e combinata nordica Peggio di così, se l’immaginava? «Ho trovato un disastro ma non dico di chi è la colpa: nel 2007 lasciai un’ambiente che aveva una mentalità, e l’ho trovato diverso. I più giovani hanno la mentalità giusta ma devono incrementare i volumi. Accelerare troppo sarebbe rischioso. Quelli più collaudati come Clara, Hofer hanno bisogno di conoscersi meglio. Devono toccare il loro fondo, non si può più andare avanti sperando nel miracolo». Tornerà ad allenare con i birilli? «L’allenamento deve essere stimolante, diverso, intenso, estremo: vedo che mancano abilità di base, coordinamento. Poi passeremo a tecnica e dettagli». Con le donne va peggio o meglio? «Le donne sono più predisposte a cambiare, sono più precise. Quando gli sciatori arrivano in nazionale si vede subito la scuola diversa di provenienza, mentre gli obiettivi devono essere identici. Con me ci sarà un unico metodo italiano. Perciò ho chiesto aiuto ai Di Centa e Zorzi: io ci credo, ma non dobbiamo farci la guerra». Una volta si poteva aspettare i A sinistra Alessandro Pittin, 24 anni, combinatista di bronzo a Vancouver 2010; a destra Federico Pellegrino, 24 Il tecnico Giuseppe Chenetti 30 anni per vincere, adesso gli altri vincono a 20: e noi? «Sto apprezzando Giorgio per come trasmette ai giovani certi concetti: cioè spingere, andare oltre la routine del “sono stanco e mollo”. Voglio stravolgere di nuovo la logica, fare ciò che adesso sembra illogico». solo ai Mondiali». Uno come Pellegrino come ha reagito? «Ha lavorato più da fondista che da sprinter, non deve fare cose particolari, ha margini. Bisogna imparare ad andar forte da subito, non puntare Domani si parte. «C’è il rischio di non vincere nulla subito, ma bisogna accelerare questo processo. Vorrei rivivere i grandi momenti di Torino». Cosa farà col Tour de ski? «Non l’ho mai amato come format perché è illogico gareggiare tutti i giorni, non si scia bene se non hai la freschezza, è come correre in F.1 con le gomme antineve». © RIPRODUZIONE RISERVATA ● La Coppa del Mondo di fondo (detentori i norvegesi Sundby e TherseJohaug) scatta domani da Kuusamo con una sprint tc e domenica con una 10 e 15 km tc (Clara, Di Centa, Defabiani, Pellegrino, Rastelli e Noeckler, donne Laurent, Vuerich, De Martin e Brocard). Anche la Coppa di combinata nordica scatta domani a Kuusamo con gli azzurri Pittin, Bauer, Costa e Maierhofer. La stagione nordica è finalizzata sui Mondiali di Falun a febbraio. Per il fondo anche il Tour de ski tra Dobbiaco e Val di Fiemme dal 7 all’11 gennaio. Nel salto, nessun azzurro nei 40 dopo le qualificazioni per la Coppa di salto di domani a Kuusamo (Colloredo 42°, Bresadola 46°, Morassi 54°). ● BIATHLON Il biatleta russo Alexander Loginov, 22 anni e 4 ori iridati juniores, è stato sospeso per essere stato trovato positivo a una sostanza non specificata. Il test fallito risale al novembre 2013: Loginov rischia di perdere un primo posto in una gara di staffetta di Coppa del Mondo e i piazzamenti ai Giochi (30° nella 10 km. 36 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT TUTTENOTIZIE RUGBY Pro 12, 9° turno Treviso stasera gioca a Cardiff, campo imbattuto (e.sp.) Treviso oggi (ore 20.35 italiane, diretta Nuvolari), per il 9° turno di Pro12, è a Cardiff, terreno inviolato in stagione. Casellato promuove quasi per intero il XV che domenica ha pareggiato col Leinster. Unici cambi lo spostamento di Budd n. 8 per Luamanu, con Swanepoel flanker ed Esposito all’ala per Pratichetti. In panchina si rivedono Pavanello e Minto. Tra i gallesi esordio dell’ estremo argentino Tuculent, assente l’ex Vosawai. Treviso: Esposito, Bacchin, Christie, Nitoglia; Carlisle, Lucchese; Budd, Swanepoel, Barbini; Van Zyl, Vallejos; Harden, Giazzon, Zanusso. A disp.: Kudin, Muccignat, Acosta, Fuser, Pavanello, Minto, Pratichetti, Ambrosini. Oggi: Cardiff-Treviso; Munster-Ulster. Domani: Zebre-Edimburgo; LeinsterOspreys; Connacht-Scarlets. Domenica: Glasgow-Dragons. Classifica: Ospreys, Ulster 30; Munster 28; Glasgow 27; Leinster 24; Connacht 23; Scarlets 22; Edimburgo 15; Cardiff 8; Dragons 7; Zebre 5; Treviso 4. ● CIAO FOURIE Il Sudafrica, dopo Bakkies Botha, perde Jaque Fourie: il trequarti ha annunciato l’addio alla Nazionale (73 caps, 32 mete). CURLING L’Italia oggi per il podio degli Europei Felicità azzurra agli Europei Niente accesso diretto alla finale per l’oro per la Nazionale maschile agli Europei di Chempery (Svi). Gli azzurri del Trentino Curling di Cembra, secondi nel girone con 7 vittorie e 2 sconfitte, ieri sera, nel match di playoff contro l’imbattuta Svezia (90), sono stati superati 6-2. Il discorso per una possibile medaglia, di qualsiasi colore, resta però apertissimo. Joel Retornaz e compagni, infatti, oggi alle 13 (diretta Eurosport), disputano la semifinale contro la Norvegia iridata in carica (domenica superata 9-5 in qualificazione), che ieri sera, nell’altra partita di playoff, dopo aver battuto in mattinata la R.Ceca 6-4, ha superato la Svizzera padrona di casa 5-2. L’Italia, in caso di successo, domani (ore 15) disputerà la finale per il 1° posto contro la stessa Svezia, viceversa già stasera (ore 19.30, diretta Eurosport 2) sfiderà gli elvetici per il bronzo (sabato scorso battuti 7-4). Si è intanto arrestato il tentativo della Nazionale femminile di tornare in gruppo A: le azzurre ieri sono state superate 11-3 dall’Ungheria nell’incontro di playoff. 1ATLETICA: GOLDEN GALA 2015 Definito il programma-gare dei meeting dela Diamond League 2015: al Golden Gala di Roma del 4 giugno 100, 800, 5000, 400 hs, asta, triplo, peso e giavellotto maschili e 200, 400, 1500, 3000 sp, 100 hs, alto, lungo e disco femminili. vice presidenti. Ma il britannico parte sin da ora favorito. ATLETICA Coe si candida alla presidenza Iaaf «Serve dinamismo» 1Il 58enne britannico favorito per il dopo-Diack Lo sfiderà Bubka? Si vota il 18 agosto 2015 Sebastian Coe, 58 anni, oro olimpico nei 1500 nel 1980 e nel 1984 GETTY Andrea Buongiovanni L’ annuncio non sorprende. Era atteso da tempo. Ma, di fatto, apre una nuova era dell’atletica mondiale. SebastianCoe, Lord Sebastian Coe, si candida alla presidenza della Iaaf. Potrà essere lui a raccogliere il testimone dall’81enne senegalese Lamine Diack che, tra nove mesi, si SCHERMA Da oggi a Torino c’è il Grand Prix col Dream Team ● (f.t.) Al via stamattina a Torino il Gran Prix Inalpi di fioretto maschile e femminile. Eliminatorie sulle pedane del Centro Sisport, domani e domenica gare nella sede tradizionale del PalaRuffini, con tutti i big, a partire dalle campionesse del Dream Team, Errigo, Vezzali e Di Francisca. «Ero giovanissima quando venni a Torino per la prima gara che mi fece entrare nelle prime otto – dice la Vezzali – e in Coppa del Mondo, a Torino, ho colto tre successi individuali consecutivi, dal 2009 al 2011». Si comincia alle 9: 177 iscritti maschili, 135 femminile. «La prova di Torino è importante – dice il c.t. azzurro Andrea Cipressa – un test da sfruttare al meglio». La tappa, che apre il calendario di Torino Capitale Europea dello Sport 2015, inaugura il nuovo World Grand Prix Fie. Un programma rinnovato, che prevede nove appuntamenti in tutto il mondo per le tre armi e la disputa in contemporanea delle prove maschili e femminili; per il fioretto tre tappe a Torino, Shanghai e L’Avana. Valentina Vezzali, 40 anni LAPRESSE 37 farà da parte dopo 15 lunghi anni. L’elezione avverrà a Pechino il 18 agosto durante il Congresso della federazione internazionale che precederà i Mondiali. A sfidare il 58enne due volte campione olimpico dei 1500 (Mosca 1980 e Los Angeles 1984, dodici primati del mondo nel mezzofondo) ci sarà con ogni probabilità l’ucraino Sergei Bubka, lo zar di tutte le aste, di otto anni più giovane. Sono entrambi attuali IPPICA Sportivo 2014 Kihlstrom contro Ibrahimovic Orjan Kihlstrom, 52 anni ● Lo svedese Orjan Kihlstrom è un grandissimo guidatore, che ha vinto quasi tutte le corse più importanti del mondo, ma ora si troverà davanti l’avversario più difficile: il connazionale Zlatan Ibrahimovic. Entrambi sono in lizza per il «Jerringpriset 2014», premio per il miglior sportivo dell’anno in Svezia (i candidati sono 13) che verrà assegnato il 19 gennaio. Nessun ippico ha mai avuto questo riconoscimento nato nel 1979, anche se nel 2012 vinse il cavaliere di salto ostacoli Rolf-Göran Bengtsson. Ibrahimovic è già stato premiato nel 2007, mentre Kihlstrom è tra i candidati soprattutto per la splendida vittoria nel Prix d’Amerique in coppia con Maharajah, successo che ha avuto molta eco in Svezia. Kihlstrom ha anche vinto una settimana fa la Bredders Crown negli Usa in coppia con Commander Crowe. ● OSIRIDE SECONDA Ieri a Parigi-Vincennes secondo posto della Varennina Osiride Grif (P. Levesque) nel Prix de Camargue (m 2700) vinto in 1.14.7 da Udo’s Older (D. Locqueneux). ATLETICA IL MANIFESTO Coe renderà pubblico il proprio manifesto a breve, ma le sue idee sono già note. E, nell’ambito di uno sport che certo non naviga in acque tranquille, la maggioranza sono rivolte ai giovani. «Ci aspettano tante sfide – dice l’attuale n. 1 del comitato olimpico britannico, già a capo del comitato organizzatore dell’Olimpiade di Londra 2012 e, in precedenza, della relativa candidatura, nonché ex membro del Parlamento tra le file dei Conservatori tra il 1992 e il 1997 –: servono visione e ambizione. Soprattutto molta innovazione. Per esempio, occorre più dinamismo: nove giorni per una rassegna iridata sono troppi, come troppi sono i 14 meeting di Diamond League. L’offerta del nostro prodotto dev’essere più flessibile, fatta di scontri diretti tra i migliori (come i suoi, leggendari, contro Steve Ovett e Steve Cram) e da eventi organizzati in luoghi particolari, in piazza e nelle strade. Globalmente dobbiamo ritrovare appeal televisivo. E il primo passo sarà vincere la battaglia contro il doping. Dobbiamo essere credibili». ● CENTROAMERICANI (si.g.) Così a Veracruz (Mes). Uomini. 200 (sf, -0.4): Mena (Cuba) 20”50. 400: Acea (Cuba) 45”36; Lescay (Cuba) 45”56. Donne. 400: Veitia (Cuba) 51”72. 400 hs: Rodriguez 56”79. Disco: Caballero (Cuba) 64.47. BASEBALL ● CHIARINI A SAN MARINO Colpo del San Marino, che strappa al Rimini Mario Chiarini (che arriverà insieme a Jack Santora). L’esterno azzurro, 33 anni, è stato una colonna della squadra con tre scudetti (1999, 2000 e 2006) e quattro Coppe Italia (2001, 2002, 2013 e 2014) con una media di 278 e 65 fuoricampo, 442 pbc. Il capitano azzurro vanta anche due Europei vinti. BOXE PICARDI STASERA IN RUSSIA PER L’APB (r.g.) A Novosibirsk, in Siberia, secondo turno dell’APB: nei 52 kg l’italiano Vincenzo Picardi, battuto nella prima giornata dal doppio campione del mondo, il russo Alojan, torna a combattere affrontando Daniel Martinez, argentino di 21 anni, già Wsb, superato la volta scorsa dal messicano Emigidio. Picardi deve vincere per restare in corsa per il pass olimpico. Gli altri incontri: Aloian (Rus) c. Aleksandrov (Bul); Asloum (Fra) c. Latipov (Uzb); Flissi (Alg) c. Suleimanov (Kaz). ● RIUNIONE RUSSA (r.g.) A Mosca (Rus) grande riunione allestita dal promoter Andrej Ryabinsky. Debutta in patria il mediomassimo Egor Mekhontsev (6), oro di Londra, mondiale nel 2009 a Milano, contro Joey Vegas (Uga, 17-9-1). Il cruiser Rakhim Chakhkiev (20-1), europeo a spese di Giacobbe Fragomeni, affronta Hamilton Ventura (Bra, 14-11), mentre l’ex iridato massimi leggeri, il cubano Juan Carlos Gomez (55-3), affronta Dmitry Kudryashov, 15 vittorie tutte per ko. Passano professionisti il massimo Kuzmin, due volte campione russo ed europeo 2010, battendo Cammarelle nei quarti e il mediomassimo Dmitri Bivol, campione nazionale 2012-2014. Il primo contro Jorge Olivera (Uru, 25-10), il secondo con Buule (Uga, 3), sui 6 round. IL FUTURO Coe, che quindi rinuncia definitivamente alla possibilità di diventare sindaco di Londra, conosce l’atletica come pochi altri, la vive ad sempre e l’ha interpretata in vari ruoli. Ha passione, curriculum ed esperienze. Basterà per sollevare le sorti di un mondo all’asfissia? © RIPRODUZIONE RISERVATA VELA Conti e Clapcich partono bene ad Abu Dhabi ● (al.fr.) Ad Abu Dhabi nella prima giornata delle finali di Coppa del Mondo (con oltre 270 atleti al via e un montepremi in denaro di 200 mila dollari, situazione abbastanza anomala per la vela olimpica) in evidenza gli azzurri. Nei 49er Conti e Clapcich, bronzo ai Mondiali partono alla grande con una vittoria e due secondi, sono seconde dietro le neozelandese MaloneyMeech. Nei Nacra dominio francese gli iridati BessonRiou sono in testa davanti ad altre due equipaggi transalpini Bissaro e Sicouri, quinti. Francesco Marrai, terzo nella seconda prova, è undicesimo nei Laser. Nei Finn nono posto per Poggi (10-9), decimo invece per Flavia Tartaglini (9-6-18), seguita in classifica da Laura Linares, undicesima (8-8-7) nelle tavole . «Giornata perfetta, in condizioni ideali: ci siamo divertite molto, abbiamo ottenuto dei buoni risultati e questo è il motivo per cui ci siamo divertite…», ha dichiarato una sorridente Giulia Conti. Le finali si chiudono domenica. GHIACCIO NHK TROPHY FIGURA CON HANYU E RIGHINI Osaka (Giap) ospita, da oggi (diretta Eurosport 2, ore 6.45) a domenica, l’Nhk Trophy, sesta e ultima tappa del Grand Prix di figura, prima delle finali di Barcellona. Fari sul nipponico oro olimpico Yuzuru Hanyu, dopo il clamoroso incidente di Shanghai, sulla statunitense Gracie Gold, sui russi Yuko Kavaguti-Alexander Smirnov e i canadesi Meagan Duhamel-Eric Radford e, nella danza, sui canadesi Kaitlyn Weave-Andrew Poje. In gara, dopo l’11° posto di Mosca, anche l’azzurro Ivan Righini. HOCKEY GHIACCIO ● NAZIONALE MILANESE (m.l.) La Nazionale tornerà a Milano dopo sei anni: il 19-20 dicembre, doppia amichevole con la Polonia. ● COPPA ITALIA (m.l.) Così ieri in gara-1 dei quarti di Coppa Italia al meglio delle 3: Asiago-Milano 2-3 rig.; Renon-Appiano 5-1; Val PusteriaGardena 4-0; Valpellice-Cortina 4-1. IPPICA ● IERI 14-13-5-3-9 A Bologna (m NUOTO ● MULTE RECORD E’ Federica Pellegrini, con 28.000 euro detratte da premi per gli ori e anche dalla borsa di studio, a guidare la classifica degli azzurri che si sono visti recapitare dalla Fin le multe per l’uso dei costumi con i marchi non dello sponsor tecnico utilizzati agli Europei di Berlino. Finora i premi per le medaglie non sono stati liquidati agli azzurri. Seguono Arianna Barbieri (14.000), Stefania Pirozzi (10.000) e Magnini (7000). llenarsi a Madrid con Kizierowski. OLIMPIADE SAPPORO PER IL 2026 Sapporo ha annunciato l’intenzione di candidarsi per ospitare l’Olimpiade invernale 2026. «È la migliore opportunità per noi,i insieme vogliamo condividere un sogno e unire gli sforzi verso un unico obiettivo» ha detto il sindaco Fumio Ueda. La città nipponica ha già organizzato i Giochi invernali 1972 (a Nagano quelli del 1998, a Tokyo l’edizione estiva 2020). Costo stimato: 3,5 miliardi dollari. La candidatura non è stata ancora formalizzata e toccherà al comitato olimpico nazionale presentarla nel 2017 al Cio che nel 2019 indicherà la sede. La prossima Olimpiade invernali sarà a Peyongchang (S.Cor), nel 2018. PALLAMANO ● ITALDONNE K.O. (an.gal.) Qualificazione ai Mondiali femminili di Danimarca 2015 più lontana per l’Italia che a Chieti perde 26-17 (13-8) con l’Islanda la sfida valida per la terza giornata del gruppo 3 delle qualificazioni. Domenica si replica a Reykjavik. Classifica: Italia* 4; Islanda** 2; Macedonia 0 (*una in più; **una in meno). PALLANUOTO ● DONNE Oggi, alle 20.30 (diretta RaiSport 2), anticipo della 9a giornata, Bogliasco-Messina. TENNIS I PIÙ FORTI DEL MONDO DA OGGI NELLA IPTL Scatta oggi a Manila (Filippine) la prima tappa della International Premier Tennis League, l’evento tra competizione ed esibizione con i migliori giocatori del mondo. Si affrontano quattro squadre: Manila Mavericks, Singapore Slammers, Micromax Indian Aces e Uae Royals che si sfidano in quattro tappe (dopo Manila, Singapore il 2-4 dicembre, New Delhi 6-8 dicembre, Dubai (11-13 dicembre) con un singolare maschile, uno femminile, doppio misto, doppio maschile e singolare delle leggende). I Mavericks hanno ingaggiato Andy Murray, Jo-Wilfried Tsonga e Maria Sharapova ; gli Slammers Serena Williams, Tomas Berdych e Andre Agassi;gli Aces Roger Federer (al posto di Nadal), Pete Sampras, Gael Monfils e Ana Ivanovic; e i Royals Novak Djokovic, Caroline Wozniacki e Goran Ivanisevic. Estratto bando di gara AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: 1000 Miglia Srl - Via Enzo Ferrari, 4/6, 25134 Brescia - Tel. 0302318211 - Fax 0302319288. II. OGGETTO DELL’APPALTO: Affidamento di specifici servizi strumentali allo svolgimento della gara automobilistica di regolarità con partecipazione di vetture storiche, denominata “Mille Miglia”, nonché della connessa manifestazione denominata “Tribute” - edizione 2015. CIG 6019314F09 - Importo dell’appalto € 730.000. III. CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE: La partecipazione è rivolta agli operatori economici che svolgono attività di organizzazione e realizzazione di eventi sportivi. IV. DURATA DELL’APPALTO O TERMINE DI ESECUZIONE: Dalla sottoscrizione del contratto al 31 maggio 2015. V. PROCEDURA DI GARA: Ristretta accelerata ai sensi dell’art. 55 D.Lgs. 163/2006. VI. CRITERI DI AGGIUDICAZIONE: Offerta economicamente più vantaggiosa. Offerta tecnica max punti 40 - offerta economica max punti 60. VII. TERMINE DI PRESENTAZIONE DOMANDE: 11 dicembre 2014 - ORE 12:00. VIII. ALTRE INFORMAZIONI: Bando integrale di gara su www.1000miglia.it - avvisi pubblici e presso la stazione appaltante. Il Responsabile del Procedimento - Dr Marco Makaus I. Abu Dhabi ha le finali per 4 anni 1660): 1 Renè Palle Bigi (T. Di Lorenzo) 1.14.7; 2 Renzorosso Treb; 3 Radenska d’Aghi; 4 Rea Valm; 5 Rio di Roberto; Tot.: 4,09; 1,90, 2,02, 3,58 (25,07). Quinté: n.v. Quarté: 1.656,73. Tris: 128,93. ● OGGI QUINTÉ A MONTEGIORGIO Al San Paolo (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Pietro di Jesolo (12), Perimetro Bar (11), Prime Team (13), Pelé del Pino (10), Olin Allmar (5) e No Way Bi (14). Si corre anche Trotto: Firenze (13.25) e Padova (15.20). Galoppo: Roma (14.10). 38 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE impiegata tecnico-commerciale e acquisti offresi part-time in Milano. Pluriennale esperienza settore illuminazione, arredamento, allestimenti. 333.14.37.804 ABILE segretaria ufficio commerciale, inglese, francese, Windows, Mac, data entry offresi. 331.12.23.422 ADDETTA amministrazione del personale, assunzioni cessazioni, trasformazioni rapporti con enti programma presenze Word, Excel, posta elettronica. 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Infatti la Lega, che ha preso il 18 per cento in Emilia, in Calabria non s’è presentata proprio. Questo è il problema. Il passato la accusa e convincere i meridionali sembra impossibile. 2 Tutto questo ragionare è perché a destra pare che l’uomo della Provvidenza sia proprio lui. E le televisioni lo pompano, perché il personaggio c’è, da- NOTIZIE TASCABILI IN AFGHANISTAN ATTACCATA PURE UNA ONG USA Kabul, diplomatici inglesi colpiti da kamikaze: 5 morti ● Ancora sangue a Kabul, dove i talebani intensificano la loro campagna di terrore: ieri un kamikaze a bordo di un’auto imbottita di esplosivo si è lanciato contro un mezzo dell’ambasciata britannica. Cinque i morti, tra loro anche un inglese addetto alla sicurezza e un altro dipendente afgano della sede. Oltre 30 i feriti, tra cui 4 bimbi. Poi, in serata, il tentativo di attaccare con i giubbotti esplosivi una ong umanitaria Usa è terminata con la morte di 3 kamikaze. I talebani hanno prontamente rivendicato gli attentati, promettendo che «fino a quando continuerà l’invasione americana, continuerà anche la sacra Jihad». Il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond, in visita a Roma, ha condannato con forza «lo spaventoso attacco contro innocenti». Il luogo dell’attacco suicida a Kabul vanti alle telecamere ci sa stare, è spigliato e intelligente, ha ritirato su il Carroccio dopo le paurose figuracce dei diamanti in Tanzania e delle avventure del Trota, fa l’opposizione dura a Renzi, parla contro i clandestini e, soprattutto, fa campagna contro l’euro, e in questo è quasi solo perché l’antieuropeismo di Forza Italia è parecchio sfumato e problematico. Mentre Salvini dalla sua posizione si può permettere di spararle grosse. Un po’ di biografia. Milanese e milanista, 41 anni, eurodeputato, a lungo consigliere comunale, come l’altro Matteo è andato a rispondere ai quiz in televisione (Doppio slalom, con Corrado Tedeschi, era il 1985, ha fatto un figurone), s’è diplomato bene, ma è stato studente di Storia all’Università per 16 anni, senza laurearsi. Bossiano della prima ora, consigliere comunale, sempre sulle tv locali, senza peli sulla lingua, slogan spudorati tipo «Napoli merda, Napoli colera», slogan che adesso gli costano cari. Ha fatto parecchie volte coppia con Borghezio, da giornalisti e intellettuali è collocato volentieri nel girone degli impresentabili (è andato a votare alle Europee in bermuda, l’hanno visto con la cravatta due sole volte), all’epoca del cerchio magico si schierò però con Maroni e contro il suo vecchio idolo, salvo scoppiare a piangere il giorno della caduta di Bossi. Ha lavorato da Burghy, ha effettivamente la passione degli hamburger.. È piuttosto semplice riassumere le sue idee: «Sono abituato a vedere le cose senza chiaroscuri: il bianco è bianco, il nero è nero», «A Milano, alle dieci di mattina, ci sono oggi tette e culi in vista davanti alle scuole materne. Tassare la prostituzione porterebbe 4 miliardi di euro», «I delinquenti debbono restare in galera. È brutto dirlo? Siamo brutti. Preferisco essere brutto e cattivo che coglione», «La Merda d’artista di Piero Manzoni è solo cacca sottovuoto», «“Populista” è un complimento, mi sono fatto la maglietta con la scritta “sono un populista”». La Lega di Salvini, oltre ad avversare l’euro, è convinta sostenitrice di alcuni capisaldi del pensiero di destra: niente aborto, niente matrimoni omosessuali...Questo la iscrive in uno schieramento europeo piuttosto ampio, che va da Marine Le Pen, con cui Salvini fa asse, a Putin... Quando s’è saputo che Marine Le Pen aveva ottenuto da una banca russo-ceca una linea di credito di 9 milioni di euro, Salvini ha subito detto che un po’ di soldi russi avrebbero fatto comodo anche a lui. La Lega è in effetti in bolletta, la Padania sta per chiudere, il segreta- rio, su questo punto, ha parlato chiaro a tutti. 4 Ma i soldi di Putin, scusi, sono ammissibili? Qui inseriamo le vicende della Lega nella strategia più generale dello zar russo, strategia ormai chiara, che è quella di aiutare i partiti antieuro dovunque si trovino, in modo da destabilizzare i nemici di Strasburgo e Bruxelles. Mosca li considera nemici perché, dopo aver tirato dalla loro parte Lituana, Estonia e Lettonia, hanno tentato di prendersi pure l’Ucraina e questa mossa ha scatenato la reazione di Mosca, con le conseguenze che sappiamo. La Lega è contraria alle sanzioni, che — dice, e non ha torto —costano più a noi che a loro, e appoggia in genere la linea putiniana in Ucraina, sì alla Crimea russa, sì alle legittime aspirazione dei russi d’Oriente... Se ci pensa, è coerente con le posizioni della Lega, specie con le posizioni d’un tempo. Al congresso federale che ha incoronato Salvini Putin ha inviato due osservatori. Il leghista Claudio D’Amico, già parlamentare del Carroccio e sindaco di Cassina de’ Pecchini, è sempre ospite della tv russa. 5 Può però un uomo così unificare il centrodestra? Essere l’avversario di Renzi? Giuliano Ferrara l’ha definito «un brillante attaccamanifesti». Ma forse non ha completamente ragione. L’epoca sembra incline a una rinascita degli estremismi. © RIPRODUZIONE RISERVATA SALVINI È UN AVVERSARIO POLITICO E VA RISPETTATO, MA NON MI FA PAURA MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 39 REFERENDUM IN RETE M5S: espulsi Pinna e Artini E i dissidenti vanno da Grillo Paola Pinna e Massimo Artini A decidere, ancora una volta, è stata la Rete. Grillo ieri pomeriggio ha chiamato a raccolta gli iscritti al Movimento 5 Stelle per votare l’espulsione dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna, colpevoli — a detta del leader del partito — di non aver restituito parte dello stipendio, come prevede il regolamento pentastellato. «Hanno partecipato alla votazione di oggi 27.818 iscritti certificati. Ha votato Sì il 69,8%, pari a 19.436 voti. Ha votato No il 30,2%, pari a 8.382 voti», si legge sul suo blog. I due sono quindi fuori dal Movimento che a Montecitorio sarà rappresentato da 102 deputati anziché 104. I deputati hanno comunque respinto tutte le accuse. «Io le regole le ho sempre rispettate, i soldi li ho restituiti come previsto. Sono loro che le stanno violando visto che per l’espulsione non stanno passando per l’assemblea come previsto da Statuto M5S: è una votazione assurda» ha detto la Pinna. E Artini: «Le dichiarazioni sulla mia rendicontazione sono false e del tutto tendenziose». Dure critiche per il comportamento di Grillo sono arrivate anche dal sindaco di Parma Pizzarotti: «Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Pretendiamo il rispetto delle regole». In serata proprio Artini si è recato sotto casa di Grillo a Marina di Bibbona in cerca di chiarimenti. Con lui un centinaio di attivisti delusi. Segno che, così come emerge chiaramente anche dai commenti della tanto potente Rete, il Movimento è sempre meno compatto. GIÙ LO SPREAD ITALIANO GUERRA PER L’INTERNET SUPERVELOCE Draghi avverte: «La Bce da sola non può bastare» Vodafone lancia la rete mobile 4G+ Telecom replica: «L’abbiamo già» ● La Banca centrale europea è pronta a nuove misure «visti i rischi sugli scenari di crescita nell’Eurozona», mentre il calo dell’inflazione in Spagna e Germania avvicina sempre più il «quantitative easing», ovvero l’acquisto massiccio di titoli con denaro di nuova emissione. Ma il presidente Mario Draghi ieri ha anche chiamato governi e Ue a «fare la loro parte» perché la Bce «da sola non basta» e ha lanciato l’«Unione di bilancio» e la condivisione di sovranità che anche Berlino invoca da tempo. A stretto giro il nostro sottosegretario, Graziano Delrio, ha replicato che «il governo italiano è pronto a fare la sua parte se ci si convincerà che l’austerità deve cambiare e trasformarsi in politiche di crescita». Intanto, i mercati azionari sono rimasti positivi, ma incerti in attesa di interventi Bce. E i titoli di Stato europei hanno respirato, soprattutto quelli dei Paesi «periferici», con lo spread italiano, dopo l’asta dei Btp a minimi record (2,05%), a 135. Patrizia D’Addario ieri in aula ANSA PROCESSO ESCORT A BARI La D’Addario svela «Evitai un’orgia con Berlusconi» ● Patrizia D’Addario trema mentre racconta per la prima volta ai giudici del Tribunale di Bari particolari inediti e piccanti sulle due serate a Palazzo Grazioli nell’autunno 2008. La escort dice di essere fuggita dal letto di Berlusconi per «evitare un’orgia» con 3 ragazze, racconta di donne arrivate a una cena «senza slip» o di una sala «allestita con farfalle, simbolo della parte intima delle donne». In aula Giampaolo Tarantini, imputato per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e all’induzione della prostituzione: «Tutto falso, la querelo», ha detto. ● È guerra di annunci sul 4G+, la rete mobile di nuova generazione. Vodafone ieri ha annunciato il lancio della rete superveloce basata su tecnologia LTE Advanced e con prestazioni raddoppiate rispetto alle attuali. Il servizio è disponibile in 80 città italiane che diventeranno più di 100 entro marzo. Subito ha replicato il concorrente Telecom Italia, rivendicando la primogeni- tura del servizio Internet superveloce, chiamato 4G Plus, che sarà esteso a 120 città, dalle 60 attuali. Entrambi i servizi toccano i 225 megabit al secondo. Tornando a Vodafone, il lancio si accompagna al debutto di un cellulare, lo Smart 4G Turbo e di un tablet, lo Smart Tab 4G, ideati per il nuovo servizio e a prezzi contenuti: il primo costa solo 99 euro con 6 mesi gratuiti di 4G+. IL PROGETTO DELL’OSSERVATORIO GIOVANI EDITORI Firenze dà il via a «Young Factor»: la finanza spiegata ai giovani ● Inaugurata ieri a Firenze la prima edizione di Young Factor, il progetto promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani Editori con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit e che ha l’obiettivo di diffondere una maggior cultura economicofinanziaria tra i giovani. «L’ignoranza economico finanziaria sta costando un prezzo altissimo al nostro Paese», ha sottolineato il Presidente dell’Osservatorio Andrea Ceccherini. L’incontro, condotto dal direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, ha visto come protagonista Jean-Claude Trichet, ex governatore della Bce: «È importante che i giovani abbiano una percezione chiara di una finanza solida, progetti come quelli di Young Factor sono un bene». 40 AltriMondi R VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT RITIRATI DUE LOTTI Tre morti sospette Bloccati i vaccini dell’anti-influenzale I due autocarri e l’auto, bruciati e messi di traverso, sulla A1 all’altezza di Pieve Fissiraga (Lodi). A desta, il camion dato alle fiamme all’altezza di Livraga ANSA Fuoco, spari, chiodi a terra Fallita a Lodi rapina da film 1Un commando di 15 uomini blocca le due carreggiate sulla A1 Ma il portavalori assaltato riesce a fuggire: trasportava 5 milioni L’AGGUATO Lodi Milano A1 LOMBARDIA Il luogo dell’assalto Casalpusterlengo GDS Filippo Conticello @filippocont A utostrada del Sole, mattina fredda d’autunno, mezzi pesanti, tutto come ogni giorno. Poi alle 6.40 è iniziato il kolossal: i banditi hanno indossato i passamontagna e sono entrati in azione al chilometro 34, direzione sud. Hanno dato fuoco a due autocarri e a un’auto, messi di traverso. Un altro camion è andato in fiamme sulla carreggiata opposta, circa 7 chilometri più in basso, altezza Livraga. Una trappola infernale: per qualche minuto quel pezzo di A1 è diventato il set di un western, mentre andava in scena una rapina hollywoodiana, per fortuna mancata e senza feriti. Il commando, quindici uomini presumibilmente italiani con compiti diversi, ha provato ad assaltare un furgone portavalori per poi garantirsi la fuga col malloppo nella strade del Lodigiano: sul furgone del Gruppo Battistolli oltre 5 milioni in contanti, rimasti intatti. SI INDAGA La prima barriera di Livraga per assaltare il portavalori, la seconda in zona Pieve Fissiraga per garantirsi la fuga: la banda era organizzata a puntino, tanto che, per la Mobile di Lodi, alcuni si occupavano di bloccare il traffico, altri di assaltare senza farsi scrupoli con i proiettili. I banditi hanno spara- to con armi pesanti, ma solo i mezzi della scorta sono rimasti bloccati dalla barriera di fuoco e dai chiodi lasciati sull’asfalto. La security, ben addestrata, non ha risposto agli spari, ma rimanendo ferma ha permesso al blindato coi valori di sgusciare e arrivare in una delle basi del gruppo Battistolli intorno alle 9. Fallito il colpo, i banditi hanno scavalcato la barriera autostradale e sono fuggiti sulla carreggiata opposta: via su cinque auto (testimoni parlano di tre uomini su una macchina nera), sfruttando un varco nella recinzione per arrivare a una strada provinciale e seminare i caselli. Tappa successiva a Borghetto Lodigiano: hanno fermato e ra- RI banditi hanno usato armi da guerra prima di scappare. Caso simile nel 2013 pinato dell’auto una donna, abbandonando poi le vetture usate per il colpo nella zona di Graffignana. Alla fine dei conti, nessuno si è fatto male, un mezzo miracolo vista la sparatoria. A soffrire parecchio è stato solo il traffico, impazzito sulla A1 per tutta la mattina: tra Lodi e Casalpusterlengo è stata chiusa in entrambi i sensi già alle 7 e solo a metà mattinata è stato riaperto anche il tratto tra Fiorenzuola e l’Allacciamento A1/ A21, in direzione Milano, dopo il completamento dei rilievi della Polizia. Intanto, gli agenti provano a braccare il commando al Nord. Indagano e fanno collegamenti: per modalità e tecnica di assalto, subito è venuto in mente agli investigatori quell’altro blindato della Battistolli attaccato nel 2013 lungo l’A9. Per il colpo dell’anno scorso due sono finiti in manette, ma allora il kolossal andò a buon fine: 10 milioni di bottino in banconote e lingotti più una cinquantina di proiettili a terra. © RIPRODUZIONE RISERVATA FEMMINICIDIO L’ a notizia ha comprensibilmente creato subito forte preoccupazione. L’Agenzia del Farmaco, infatti, ieri ha deciso di vietare la vendita di due lotti del vaccino antinfluenzale Fluad dopo la morte di tre persone a cui era appena stato somministrato il farmaco. Un altro paziente si è sentito male ed è in gravi condizioni. I due lotti sottoposti a divieto sono il «142701» e il «143301» del vaccino antinfluenzale prodotto dalla Novartis Vaccines and Diagnostics. L’Aifa invita quindi i pazienti che abbiano in casa confezioni del vaccino Fluad a verificare sulla confezione il numero di lotto e, se corrispondente a uno di quelli per i quali è stato disposto il divieto di utilizzo, a contattare il proprio medico per la va- lutazione di un’alternativa vaccinale. In ogni caso, il rapporto causa-effetto è ancora tutto da dimostrare: «Prima di allarmarsi e di puntare il dito sul vaccino antinfluenzale, bisogna capire bene quali sono le cause dei quattro eventi avversi segnalati dall’Aifa», ha detto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore della sanità. In serata è arrivata anche una nota di Novartis, produttrice del vaccino: l’azienda farmaceutica «ha piena fiducia nella sicurezza ed efficacia dei propri vaccini anti-influenzali e si è immediatamente adoperata in una revisione preliminare dei lotti di vaccino interessati. L’esito di tale revisione ha già riconfermato la qualità e la conformità del vaccino Fluad». IN SICILIA E MOLISE Due dei decessi sospetti sono avvenuti in Sicilia, il terzo in Molise: erano tutti anziani, tra i 70 e gli 80 anni. Sono ancora in corso le analisi per accertare la correlazione con l’uso del vaccino ritirato. Nei tre casi si sarebbero verificati sintomi diversi. I pazienti avrebbero avuto, poche ore dopo essersi sottoposti al vaccino, febbre alta e dolori muscolari. Le morti sarebbero avvenute in un caso per problemi cardiaci e in un altro per problemi encefalici. Cura anti-Ebola: ok i primi test ● Mentre in Liberia e Sierra Leone si continua a morire, la caccia ad un vaccino contro l’ebola inizia a dare i primi risultati positivi. Si tratta di un vaccino sviluppato alle porte di Roma negli stabilimenti di Okairos, azienda biotech acquistata da GlaxoSmithKline lo scorso anno. Testato su 20 soggetti sani, non ha dato effetti collaterali gravi e ha suscitato una buona risposta immunitaria. Ma per gli esperti servono mesi prima che sia disponibile. Per il medico italiano di Emergency contagiato dall’ebola e ricoverato allo Spallanzani di Roma sta utilizzando «un farmaco antivirale e plasma di convalescente, ovvero di persone che hanno avuto l’ebola e l’hanno superata». Intanto per paura del contagio il sindaco di Telgate (Bergamo) Fabrizio Sala ha emesso un’ordinanza con cui vieta la dimora in qualsiasi struttura di accoglienza a chi non ha documento e certificato medico. SCANDALO IN SPAGNA Roma, il compagno le spara in faccia A 22 anni in fin di vita Una vittima di abusi chiede aiuto al Papa Incriminati tre preti 1La giovane donna 1Francesco ha spinto è in condizioni disperate: l’uomo l’avrebbe colpita durante un litigio A desso è in condizioni disperate e i medici del Policlinico Sant’Andrea di Roma temono di non riuscire a salvarla. Il colpo di fucile da caccia esploso dal suo compagno è entrato nella nuca di Gloria Boemia, una ragazza di 22 anni mercoledì sera, al termine di una lite tra i due. L’uomo, Ignazio Serata, 42 anni e la giovane donna si trovavano in una villetta di Sacrofano, un comune a nord est della Capitale. Gloria ha ferite devastanti al volto e alla testa e nella notte tra mercoledì e giovedì è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Il compagno della donna è stato arrestato dai carabinieri che lui stesso aveva chiamato con l’accusa di tentato omicidio, ma le ragioni del suo gesto sono ancora tutta da chiarire e anche quella della lite terminata in maniera così violenta è soltanto un’ipotesi investigativa, anche se la più probabile. Nella casa di Sacrofano è stato trovato il fucile con matricola abrasa da cui sarebbe partito il colpo. Ignazio Serata sarebbe sprovvisto di un regolare porto d’armi. L’ERRORE Inizialmente l’ospedale romano aveva annunciato il decesso di Gloria, ma era stato un errore di cui la direzione sanitaria si è scusata con i parenti: «La giovane «è in gravissime condizioni ma il suo cuore batte ancora». il ragazzo a denunciare la violenza durata anni. Tra i fermati anche un “prof” di religione A TORNA IL MALTEMPO AL CENTRO ● Di nuovo maltempo in Centro Italia con bombe d’acqua e allagamenti in Toscana e nel Lazio. Lungo l’elenco dei disagi: a Castiglione della Pescaia sono state evacuate le scuole, a Santa Marinella, vicino Roma, la gente si è rifugiata sui tetti (oltre 200 gli interventi dei vigili del fuoco: uno di questi nella foto Ansa), mentre a Punta Ala due persone sono rimaste bloccate in un campeggio. In particolar modo, proprio a Santa Marinella è esondato un canale e l’Aurelia è stata chiusa, in due ore sulla zona sono caduti 100 millimetri di pioggia. veva scritto al Papa per trovare il coraggio di dire la verità. Un giovane spagnolo aveva chiesto a Francesco come fare perché gli abusi subiti dai 7 ai 18 anni, quando era chierichetto, non fossero dimenticati. «Ho ricevuto dir et t a m e n t e l a n ot i z i a indirizzata a me — ha raccontato il Pontefice —. Così ho chiamato il ragazzo e gli ho detto: “Domani vai dal vescovo”. E ho scritto al vescovo di raccogliere la denuncia e cominciare l’indagine». Un’indagine che ieri a Granada, in Spagna, ha portato all’incriminazione di tre preti e un insegnante di religione per abusi sessuali su minori. La magistratura è giunta a formalizzare l’accusa di pedofilia grazie alla denuncia del chierichetto, oggi 24enne. E come purtroppo spesso accade in questi casi, dopo le sue stanno arrivando altre accuse. Due giorni fa un altro chierichetto, amico del primo, ha dichiarato di essere stato vittima dello stesso incubo, con abusi che andavano dai massaggi alla masturbazione ai baci sulla bocca. La Chiesa spagnola nei giorni scorsi ha espresso la propria indignazione sul caso, confermando che è stato «proprio il Papa la persona più agguerrita nel portare alla luce la vicenda». E un altro scandalo sta scoppiando a Saragozza, dove l’arcidiocesi ha aperto un’indagine sulle accuse rivolte da un ex diacono a un sacerdote che avrebbe abusato di lui. AltriMondi R VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT La rabbia di Fo «La Callas era un esempio, non le ladylike» IL NUOVO CANALE Dalle moto ai funerali È nata «Explora», la tv tutta al maschile È 1Il Nobel torna a teatro stasera a Milano con uno spettacolo sulla mitica soprano lui magnificamente illustrato. Ma la scomparsa di lei aveva fermato tutto. Fino a oggi. Elisabetta Esposito I nterrompiamo Dario Fo durante le prove dello spettacolo. «Una cortesia, mancano dieci pagine, potremmo risentirci tra un quarto d’ora?». È rispettoso e gentile. Come se un premio Nobel, in fondo, non è che cambi granché. Come se alla fine a contare davvero non è quello che si fa, ma quello che si è. Lui, 89 anni da compiere a marzo, di cose ne ha fatte tante davvero: attore, regista, scrittore, illustratore, pittore. Ma se oggi è uno degli italiani più amati è per il suo impegno sociale, la voglia di verità. Dario Fo è amato perché è rispettoso e gentile. Verso tutti. Lo è stato sempre anche verso la moglie, la sua Franca Rame. Ed è a lei che penserà questa sera quando al teatro Arcimboldi di Milano debutterà con lo spettacolo Una Callas dimenticata. Avrebbe dovuto recitarlo con Franca. Insieme avevano scritto la sceneggiatura, diventata poi un libro toccante e divertente e da L’HO SCRITTO CON FRANCA, È DURA FARLO SENZA DI LEI DAI FEMMINICIDI AI PESTAGGI, È LA CADUTA DEL RAPPORTO CIVILE Che effetto le fa portarlo in scena adesso? «È un po’ dura. Ma sono contento del risultato. Ci sarà una sequenza di quadri nella scenografia sui passaggi più importanti della vita di Maria, ci sarà un proiettore con immagini gigantesche e ci saranno le canzoni, le nostre e quelle della Callas. La Warner ha messo a punto un sistema di enorme precisione: sarà come se Maria fosse qui con noi. Spero davvero che venga fuori uno spettacolo originale, qualcosa che non abbia la solita forma melodrammatica». Perché avete voluto raccontare la Callas? «Avevamo ricevuto un invito a fare uno spettacolo su di lei da Verona, dove aveva iniziato. La conoscevamo, ma abbiamo voluto andare a vedere che cosa ci fosse dietro i racconti dei giornali dell’epoca. E abbiamo scoperto che c’era stata una vera censura: a quei tempi si voleva nascondere l’umanità dei divi per farli diventare dei miti nell’immaginario della gente. Maria era una donna davvero fuori dal comune, ma nessuno prima d’ora aveva messo in luce il suo lato più folle e quello più ironico. Pensate alla storia del dimagrimento: 50 chili in pochi mesi e tutti che dicevano che avesse volontariamente preso il verme solitario. Lei non ha mai smentito, magari era pure vero!». A proposito di donne, sua moglie ha sempre lottato in loro difesa. I numeri sui femminicidi sono spaventosi. Stiamo davve- DARIO FO SCRITTORE, ATTORE Dario Fo, 88 anni, premio Nobel per la letteratura nel 1997 ANSA Il libro scritto con Franca Rame ora va in scena ● «Una Callas dimenticata», il libro scritto da Dario Fo e Franca Rame, è uscito il 15 ottobre (Franco Cosimo Panini, 22 euro). La Rame avrebbe dovuto interpretare la Callas all’Arena di Verona, spettacolo annullato poi per la sua scomparsa, il 29 maggio del 2013. Fo lo porta in scena questa sera agli Arcimboldi di Milano e il 6 dicembre al Forum Monzani di Modena. OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO 21/5 - 21/6 GEMELLI 22/6 - 22/7 CANCRO 23/7 - 23/8 LEONE 24/8 - 22/9 VERGINE 7 6+ 8 7+ 6- 6- La Luna storta non vi fa produrre quanto e come vorreste. Switchate la mente sull’ottimismo, evitate i fallocefali: vincerete voi. Fornicazionona! IL MIGLIORE. La Luna è in modalità sollevamento zebedei. E porta consensi super al vostro lavoro. Il fiuto, poi, fa miracoli, anche sul piano suino. La giornata appare densa di impegni e di compiacimenti lavorativi, economici, amorosi. E siete così fighi che davanti al sudombelico avete la fila. Uau. La gente intorno vi trasforma gli zebedei in un pesto di noci. E voi quagliate poco. È solo una giornata un po’ no. Pure suinamente. Ma poi passa. Il vostro ph caratteriale si acidifica, la voglia di impanare e friggere certi colleghi e familiari cresce: rabbonitevi. Vigore (pure suino) in recupero. 23/9 - 22/10 BILANCIA 23/10 - 22/11 SCORPIONE 23/11 - 21/12 SAGITTARIO 22/12 - 20/1 CAPRICORNO 21/1 - 19/2 ACQUARIO 20/2 - 20/3 PESCI 7,5 5,5 7+ 7- 7,5 7 L’esplosione di vitalità made in Luna vi fa sbrigare alla grande ogni impegno. Anche peccaminos(u)ino. Il lavoro premia i meriti, economically too. Luna sortarella: il lavoro rompe un cicinìn, la serenità scarseggia. Non decidete d’impulso. L’amor e la fornicazione paiono un’orticaria zebedeica. Venerdì sotto il segno della Luna, portatrice di conferme al vostro valore. Pure a quello suino. Uau. Viaggi, trasferte e pr procurano vantaggi super. I successi nel lavoro confortano tanto. E gli svaghi del venerdì sera riescono, in un mood amoroso giubilante. Ma il sudombelico giubila più di tutti. ro peggiorando? «È aumentata la violenza verso i diversi. Per alcuni uomini le donne sono solo un’aggiunta a loro stessi, da poter amare o disprezzare. Ma fanno paura anche i pestaggi in ospedale, con i medici che coprono reati tanto gravi. Sono tempi duri, stiamo assistendo alla caduta del rapporto civile». Come ci si salva? «Con la rivoluzione. Non quella armata, sia chiaro, ma una rivoluzione culturale, una rivoluzione della mente, che parta dalla politica. Quella che c’è proprio non si può accettare». Ha sentito le parole della Moretti e lo stile “ladylike” delle donne del Pd? «Un melodramma triviale. Preferisco pensare al successo di libri come La figlia del Papa e questo sulla Callas, spero si prenda esempio da personaggi positivi come questi». © RIPRODUZIONE RISERVATA CONSIGLI 21/3 - 20/4 ARIETE Il lavoro «rende» in soldi e in prestigio. Ergo: l’espressione sul genere lapide, che molti di voi hanno, è ingiustificata. Lo slancio suino cresce. 41 Bella Luna, che vi dà lustro. Serenità e buone idee vi fanno crear capolavori, voi siete blanditi e fornicati. Mucho. È il vostro tanksuiningday… Da soli andrete alla grande, nel lavoro e in altri ambiti. Certo, Mercurio storto chiede più vivacità dei neuroni, ma vincerete. Slanci suini multipli. vero che oramai c’è un reality per tutto, ma il mondo delle pompe funebri in Italia non era mai stato messo sotto i riflettori. Il genere “funeral”, che ha un suo seguito in Inghilterra, sbarca anche da noi: a sfatare il tabù dell’aldilà ci ha pensato DeASapere HD di De Agostini che da lunedì diventa Explora HD (sempre al 415 di Sky). Il nuovo canale — rivolto al pubblico maschile — lancia infatti Morti e stramuorti, il primo docureality italiano che segue un’agenzia napoletana di pompe funebri. «Abbiamo fatto casting in tutta Italia, ma al Sud c’è un approccio diverso alla morte — racconta Massimo Bruno, direttore dei canali tv di De Agostini Editore —. Quando abbiamo visto un bambino che giocava con un carro funebre anziché con delle macchinine, abbiamo capito che eravamo nel posto giusto». E non è finita qui: dalla Bbc arriva La morte ti fa boss, altra serie “macabra” dedicata al lavoro di impresario di pompe funebri. Ma nel nuovo canale al maschile non potevano mancare i motori: ecco allora al- FINALISSIMA: SI SFIDANO I CAMPIONI Si conclude stasera con la finalissima «Tale e Quale Show», il programma di Carlo Conti che per tutta la stagione ha fatto ascolti record. A sfidarsi i primi sei classificati dell’edizione 2014 (vinta da Serena Rossi, seguita da Valerio Scanu, Matteo Becucci, Roberta Giarrusso, Alessandro Greco e Rita Forte) e i sei migliori del 2013 (Amadeus, Fiordaliso, Attilio Fontana, Clizia Fornasier, Fabrizio Frizzi e Silvia Salemi). STASERA SU RAI 1 ORE 21,15 cuni titoli come A Tutto Gas, con protagonista Michael Ballard, proprietario del più grande locale per motociclisti d’America, oppure Repo Game - Giù le mani dalla mia macchina, reality game dove i due conduttori offrono agli automobilisti che non sono in regola con i pagamenti di bollo, assicurazione e multe, la possibilità di riscattare la propria auto accettando di partecipare a un quiz di cultura generale. Infine, tra le produzioni originali, martedì parte Cafe’ Racer”, il programma che fa della moto una filosofia di vita e che farà entrare il pubblico in un’officina molto particolare. Addio alla giallista P.D. James ● Per gli inglesi era l’erede di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle. Per il resto del mondo una delle più grandi gialliste dell’era moderna. Si è spenta ieri nella sua casa di Oxford, P.D. James, nota anche come «lady thriller». Aveva 94 anni. Autrice di una trentina di libri di successo, deve la sua fortuna soprattutto al personaggio di Adam Dalgliesh, un poliziotto-poeta di Scotland Yard che fece la sua comparsa nel primo romanzo della James, «Copritele il volto» del 1962. I suoi romanzi sono sempre stati caratterizzati da protagonisti forti: ha parlato prima degli altri di droga, abusi sui minori e contaminazione nucleare. Figlia di un esattore fiscale e di una maestra, lascia gli studi a 16 anni per indigenza familiare. Ma è riuscita comunque a far emergere il suo talento. Eletta alla Camera dei Lord, nel 1991 la regina Elisabetta l‘ha insignita del titolo di baronessa di Holland Park, per trent’anni ha lavorato in vari settori del British Civil Service, tra cui il dipartimento di polizia e diritto penale del ministero dell’Interno. LO SPORT IN TV TALE E QUALE SHOW I protagonisti di «Café Racer» #'!%$, 1 (+'"!) & +! (+'"!) & +! (+'"!) & #'!%$, 1 (+'"!) & $!$ 1 0 #'!%$, 1 (+'"!) & #'!%$, 1 (+'"!) +! & & 1$,"! 0 !1 & 0 +%* +!# !2!,!%$* !+%$ & 1$,"! (+'"!) / 1+%" 0 1+%" 0 0 %''!* +%+## %+.% 0 %$$* +%+## %+.% 0 %#!$!* +%+## %+.% 0 %#!$!* +%+## %+.% (+'"!) 0 &0* 11,#% !$"$! &0* 11,#% !$"$! (+'"!) 0 #!!$"! $.+$.!%$" +#!+ 1 !$" / '%,.% +! ##!$!" 0 $.+$.!%$" +#!+ 1 42 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT GAZZA GOLOSA 1«L’uomo è ciò che mangia» Ludwig Feuerbach, filosofo tedesco (1804-1872) Pagina a cura di Pier Bergonzi e Daniele Miccione IL RE DEI PANETTONI VIENE DA POTENZA Pier Bergonzi I l mondo incantato del Panettone non finisce di stupirci. Per il secondo anno Gazza Golosa, in collaborazione con la manifestazione «Re Panettone», ha organizzato un concorso per scegliere il miglior panettone artigianale d’Italia e dopo una mattina di assaggi, la nostra «giuria di qualità» ha scelto quello di Vincenzo Tiri, 33 anni, pasticcere di Acerenza, un piccolo centro in provincia di Potenza. Lo scorso anno ha vinto Pepe (di Salerno) davanti al bravissimo Maurizio Bonamomi (della pasticeria Merlo di Pioltello) che questa volta sono comunque saliti sul podio al 2° e 3° posto. Vincenzo Tiri lavora nel panificio-biscottificio di famiglia fondato nel 1957 ad Acerenza. Ha studiato alla scuola Cast di Achille Zoia a Brescia LA RASSEGNA Ci siamo affidati alla regia di Stanislalo Porzio, 1Vincenzo Tiri ha studiato con Zoia e Massari per realizzare un sogno da bambino: «Riconoscimento che non mi fa dormire» ideatore della rassegna «Re Panettone», e abbiamo assaggiato alcuni dei dolci natalizi (in realtà si mangia tutto l’anno...) che potrete degustare direttamente domani e domenica, dalle 11 alle 19, nell’area dell’ex Ansaldo di via Bergognone a Milano. L’ingresso è gratuito e sarà possibile acquistare i panettoni artigianali al prezzo «politico» di 20 euro al chilo (costerebbero dai 30 euro in su). LA GIURIA Nella nostra giuria, oltre al gruppo storico di collaboratori di Gazza Golosa, figurano anche Paolo Marchi (anima di Identità Golose) e tre super chef come Giancarlo Morelli (del Pomiroeu), Alessandro Negrini (il Luogo di Aimo e Nadia dove cucina con Fabio Pisani) e Cesare Battisti (del Ratanà). Considerando l’aspetto esterno e interno, il profumo e il gusto, il giudizio ampiamente condiviso è che il numero uno dei panettoni 2104 (abbiamo considerato soltanto artigianali e tradizionali) è quello di Vincenzo Tiri. Una sorpresona! Ma relativa una volta che si conosce il volto e la storia di chi sta dietro quel dolce spettacolare. IL VINCITORE «Dopo averlo saputo non ho dormito per tutta la notte, ci tenevo moltissimo dice Vincenzo -. Per essere sicuro che il panettone arrivasse in Gazzetta l’ho mandato a Milano su un autobus. Un amico è andato a ritirarlo alle 6 del mattino ma i vostri uffici erano ancora chiusi. Ha perso un’ora di lavoro però quando mi ha assicurato che era stato consegnato mi sono sentito felice». Vincenzo lavora nella panetteria-pasticceria di famiglia, ma ha sempre avuto il pallino del panettone ed ha studiato alla scuola dei grandi maestri. «Ero piccolissimo, quando la zia Caterina si presentò per le feste natalizie con un Galup. Rimasi incantato e giurai a me stesso che da grande il panettone sarebbe stato la mia specialità. Ho fatto poi un corso al Cast di Brescia con Achille Zoia e Iginio Massari e ho lavorato per 5 mesi come aiutante da Rolando Morandin che mi ha insegnato la tecnica di mantenimento del lievito madre. Per i miei panettoni uso solo ingredienti d’eccellenza, faccio la tripla lievitazione per oltre 40 ore e la particolarità che caratterizza il gusto sta nelle scorze di arance di Tursi che candisco personalmente. Il fatto che il mio Panettone sia piaciuto così tanto mi riempie d’orgoglio e mi fa pensare che a volte credere nei sogni ha davvero un senso». 1 TIRI 1120 punti Acerenza (PZ) 2 PEPE 1105 punti Sant’Egidio (SA) 3 MERLO 1085 punti Pioltello (MI) IL VINO di LUCA GARDINI IL PASSITO BEN RYÈ ORO DI PANTELLERIA L i chiamano, anche, vini da meditazione. Sono i passiti che ti conquistano per profumi, sapori e intensità. Tra questi un posto in prima fila lo merita il Ben Ryè di Donnafugata, tra i migliori vini dolci del mondo. In assoluto. E’ il frutto di uve Moscato di Alessandria baciate dal sole di Pantelleria. Si abbina in modo straordinario ad alcuni formaggi erborinati e in genere ai dolci delle feste Di colore ambrato brillante ha profumi spettacolari di albicocca secca,scorze di arancia candita con tocchi balsamici ad esaltare il finale. Al palato è ricco e morbido con una dolcezza ben bilanciata e una bella nota che esalta una fantastica nota fresca e fruttata. La persistenza è infinita... BEN RYE, società agricola DONNAFUGATA. UVE: Zibibbo (Moscato d’Alessandria). PREZZO: circa 35 euro. h ***** K 3 $ IL VOTO 94/100 RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO © RIPRODUZIONE RISERVATA La giuria di GazzaGolosa: da sinistra Cesare Battisti (Ratanà), Lorenzo Astori, Paolo Marchi, Giancarlo Morelli (Pomiroeu), Bibi Velluzzi, Umberto Zapelloni, Daniele Miccione, Giorgia Cannarella, Alessandro Negrini (Il Luogo di Aimo e Nadia), Lydia Capasso, Jean Marc Vezzoli, Alessia Cruciani, Pier Bergonzi e Matteo Dore LA CLASSIFICA TRIONFA IL SUD NEL NOSTRO CONCORSO 43 4. De Riso (Tramonti, SA) punti 1073; 5. Martesana (Milano) 1033; 6. Comi (Missaglia, LC) 1032; 7. Dolciarte (Avellino) 1010; 8. Natale (San Cesareo, LE) 1006; 9. Posillipo (Gabicce Monte PU) 982; 10. Servi (Roma) 968. Hanno partecipato anche: Di Biase (Eboli, SA), Ernesto (Pieve E., MI), Lorenzetti (San Giovanni L., VR), Macellaro (Piaggine, SA), Mamma Grazia (Nocera S., SA), Mazzali (Governolo, MN), Quagliotti (Fornovo, PR), Viganò (Desio, MB), Vignola (Solofra, AV). Albo d’oro 2013: 1. Pepe 1104; 2. Merlo 1073; 3. Martesana 1072. SI ABBINA ALLA GRANDE CON TORTA SBRISOLONA DEGUSTARE ASCOLTANDO LOUIS ARMSTRONG «WHAT A WONDERFUL WORLD» LA GAZZETTA COME PREMIO La storia «disegnata» di una pubblicità Emanuele Rabotti ● Nella pagina accanto c’è una pubblicità particolare... E’ il premio lanciato da Monte Rossa, l’azienda di Emanuele Rabotti, che in Franciacorta produce uno dei più prestigiosi spumanti italiani. L’idea è quella di un concorso tra giovani disegnatori per un fumetto dedicato al tema: «Non dosare il talento, non dosare le emozioni». Il vincitore Stefano Grassi, 23 anni, bergamasco, studente di Belle Arti a Bologna, ha avuto in premio una pagina del nostro giornale. Ma com’è dura fare il panetun tutto lombardo! 1L’idea del pasticcere Vezzoli: un anno di lavoro per centrare l’obiettivo Daniele Miccione J ean Marc Vezzoli è un pasticcere francobrianzolo con una passione inarrestabile per il panettone. Lo produce tutto l’anno nel Panificio Longoni di Carate Brianza con una pasta madre di 70 anni. Un giorno gli è venuta voglia di lanciare una sfida: un panettone tutto lombardo. Un’avventura gastronomica, presentata in Gazzetta, durata un anno. Un anno di viaggi, telefonate, segnalazioni, assaggi. Chilometri e parole. Per fare alla fine 18 panettoni. Ma ne valeva la pena? «Certo - racconta Vezzoli - perché nell’anno dell’Expo volevo lanciare un messaggio. Si può fare un panettone del territorio, ci sono tanti produttori che hanno fantasia e qualità ma vanno messi in rete, va creata una filiera. Altrimenti il prodotto più italiano che c’è alla fine si fa con l’uvetta australiana, la farina canadese, il burro francese. Che senso ha?». IL VIAGGIO Il panettone di Jean Marc ha coinvolto produttori di tutta la regione. I limoni per i canditi sono arrivati dall’ultima limonaia del Garda, «Pra della Fam» di Tignale, grazie a Paola Cademartiri, la presidente della Pro Loco. A candirli ci hanno pensato Cristina Bovati e Massimiliano Belotti della Fredo, coppia di cantanti lirici (si sono conosciuti all’Orchestra Verdi) che ha appena lanciato una eccellente «mostarda da panettone». La fantasiosa Cristina ha anche trovato la soluzione per sostituire lo zucchero: «In Lombardia non se ne produce e allora ho pensato: perché non usare il miele di rododendro?». Le uova arrivano da Morbegno dove Massimo Rapella ha inventato le galline di selva, libere nel bosco di castagni. La vera impresa è stata l’uvetta. «L’avevo chiesta a Manuele Biava - racconta Jean Marc - che produce un gran passito a Scanzo. Ma la pioggia ha fatto marcire tutto! Alla fine è stato Luca Padroggi, che produce vino nel Pavese con l’etichetta La Piotta, a regalarmi qualche cassetta di moscato che teneva ad asciugare per fare il passito». In Lombardia si producono 2,2 milioni di quintali di uva all’anno: eppure il progetto rischiava di saltare per 10 chili di uvetta. Quando si dice una filiera che «funziona»... © RIPRODUZIONE RISERVATA Il «team» del panettone lombardo: da sinistra Luca Padroggi (uvetta), Paola Cademartiri (limoni), Jean Marc Vezzoli, Cristina Bovati e Massimiliano Belotti (canditi), Massimo Rapella (uova). Il miele era dell’azienda Dell’Orto (Besana Brianza), il burro di Baccanelli di Berzo (BS), farina del Molino Braga di Ponterosso (BS). 44 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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