PARTENARIATO PSR – FEASR 2014-2020 Position Paper di Confindustria Veneto Nota di sintesi Premessa e fonti normative L’esigenza di rafforzare i legami tra l’agricoltura, l’agroindustria e nuovi settori dell’economia, quali, ad esempio, la bioeconomia, risponde, prima di tutto, a una logica economica, che vede una crescente integrazione tra gli attori della filiera agroalimentare – produttori, trasformatori e distributori –, tutti coinvolti in una sempre più marcata proiezione internazionale. Considerazione in toto raccolta dalla Regione Veneto, che ha stabilito in sede di Partenariato come “tutti i soggetti possono influire sulla attuazione del Programma o esserne coinvolti”. In secondo luogo, anche le norme relative alla programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) per il periodo 2014-2020, pongono l’accento - come si legge nel “Quadro strategico comune”, allegato al Regolamento (UE) n. 1303/2013 recante le disposizioni comuni - sulla necessità di “sfruttare al massimo le possibilità di assicurare un’erogazione coordinata e integrata dei Fondi SIE” e di individuare “dei settori di intervento in cui i fondi SIE possono essere combinati in modo complementare per raggiungere gli obiettivi tematici” che traducono le priorità di “Europa 2020”. Infine, lo stesso Regolamento (UE) n. 1305/2014 sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) promuove una forte integrazione tra gli attori della filiera agroalimentare, sia nel campo della ricerca e dell’innovazione che nel campo degli investimenti produttivi e dell’internazionalizzazione. In questo contesto, sia economico, che regolamentare, Confindustria Veneto, in rappresentanza delle industrie di trasformazione alimentare del Veneto, quindi delle imprese agroindustriali, presenta il proprio punto di vista sulla programmazione del Programma di sviluppo rurale per il Veneto (2014-2020). Tendenze del settore agroindustriale e agricolo del Veneto Dal “Rapporto 2013 sull’agroindustria e l’agricoltura del Nord Est”, elaborato da Fondazione Nord Est (di cui Confindustria Veneto è socio fondatore), in partnership con FriulAdria Crédit Agricole, emergono alcuni dati significativi che possono fornire utili indicazioni nella elaborazione del Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020: le filiere agroalimentari stanno vivendo importanti processi di internazionalizzazione. Tra il 2002 e il 2012 le esportazioni di prodotti dell’agroindustria dalle regioni del Nord Est hanno conosciuto una crescita dell’87,6%, a fronte di una variazione per il complesso dei prodotti del manifatturiero pari al 30,1%. la capacità di presidiare i mercati all'estero appare uno, forse il più importante fattore per il successo delle imprese in questi anni di crisi. I risultati dell'analisi congiunturale evidenziano che la vera cifra del successo delle performance aziendali sembra risiedere, infatti, nell’intensità delle relazioni che le imprese riescono a instaurare con i mercati non domestici. Se nel complesso dell’agroindustria nel 2012 solo il 29,6% delle aziende ha chiuso l’anno con una crescita del fatturato, tra le imprese che realizzano un fatturato estero tra il 30 e il 50% tale quota sale al 70,8%. per competere sui mercati internazionali le imprese hanno dovuto intraprendere importanti percorsi di revisione, anche radicali delle proprie strategie, in primo luogo delle politiche distributive. L’apertura ai mercati esteri, ha definito e richiesto una profonda trasformazione delle aziende agroindustriali del Nord Est in termini di organizzazione, innovazione, governance, rapporti con il mondo della distribuzione che, pur nel solco della tradizione familiare e della relazione con il territorio, ha restituito un settore radicalmente mutato e maggiormente competitivo. Di conseguenza i risultati registrati nel corso del 2012 e nella prima parte del 2013 misurano in maniera rilevante le differenze tra chi ha intrapreso l’apertura ai mercati internazionali e il riadattamento delle proprie strategie e chi, viceversa, non ha ancora affrontato questi cambiamenti e rimane fortemente legato al contesto del mercato interno. Ambiti di cooperazione tra il settore agroindustriale e il settore agricolo del Veneto Questa sintesi è sufficiente a tracciare alcuni ambiti privilegiati di cooperazione tra le imprese che compongono le filiere agroalimentari del Veneto, che possono trovare attuazione anche nell’ambito di specifici progetti sostenuti dal Programma di Sviluppo rurale per il Veneto (2014-2020) . L’aver individuato 6 aree di priorità di intervento del FEASR ( Innovazione – competitività – agrofiliere – agroecosistemi – risorse – inclusione sociale ), per un verso facilita il compito di individuazione degli ambiti di cooperazione tra settore agricolo ed agroindustria e per un altro consente di elaborare con più precisione quelli che si ritengono essere gli interessi e le potenzialità da far emergere . Ed al proposito Confindustria Veneto ritiene che detti ambiti siano da ricercarsi in particolare nel novero delle priorità 1 (innovazione), 2 (competitività) e 3 (agrofiliere). Non prescindendo, anche nella logica della promozione del plurifondo, gli aspetti relativi alla formazione ed in particolare alla formazione continua. 1. Ricerca e innovazione: Partecipazione delle imprese agroindustriali alla creazione di gruppi operativi previsti dal partenariato europeo per l'innovazione (PEI) "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura", che realizzeranno piani articolati in progetti di ricerca applicata, innovazione e trasferimento tecnologico. Tra i settori di realizzazione delle azioni innovative del PEI, ve ne sono alcuni che interessano non solo le imprese agroindustriali, ma, ad esempio, anche imprese industriali della meccanica agricola o della chimica verde: aumento della produttività agricola, mediante un uso sostenibile dei pesticidi ed esplorando il potenziale delle tecnologie verdi e dell’agricoltura di precisione; bioeconomia, con progetti innovativi che interessano l’intera catena di approvvigionamento (bioraffinazione, riciclaggio e uso intelligente della biomassa prodotta dai materiali di scarto delle colture e dei boschi e dai rifiuti alimentari, ecc.) qualità e sicurezza degli alimenti e stili di vita sani, ad esempio con riferimento all’uso di ingredienti sani nei prodotti (ad es. latte o olio con l’aggiunta di acidi grassi omega 3) ottenuti attraverso la ricerca sui nutrienti e la selezione nella riproduzione degli animali oppure azioni a favore degli imballaggi intelligenti. Lo stesso avvio da parte ella scrivente del progetto denominato INNOVAREA, ben può adattarsi ed anzi valorizzarsi per il tramite della sua applicazione al contesto agricolo e/o agroindustriale . 2. Competitività e Integrazione di filiera Forme di integrazione tra imprese della catena alimentare possono essere promosse nell’ambito di progetti integrati di filiera, ma anche della cooperazione nell’ambito di reti d’imprese, distretti, consorzi, ecc. che coinvolgono i comparti a monte e a valle. L’obiettivo di migliorare la integrazione dei produttori primari nelle filiere agroalimentari attraverso i regimi di qualità ,la promozione innovativa dei prodotti e le organizzazioni interprofessionali, apre la porta ad una rinnovata progettualità tra imprese di diversa appartenenza e dimensione . Ed in tal senso, per la scrivente particolare importanza assumono gli obiettivi di creare network strategico tra le filiere di qualità certificata e la partecipazione in forma associata a misure specifiche di qualità e promozione . 3. Promozione dell’export Le imprese agroindustriali possono concorrere in maniera decisiva alla internazionalizzazione del settore agricolo e agroalimentare, trainando soprattutto le imprese agricole di più piccole dimensioni, prevalentemente rivolte al mercato interno, con scarso orientamento all’export. 4. Turismo e sviluppo locale Confindustria Veneto è assai interessata anche allo sviluppo del tema del turismo: numerosi suoi operatori sono ubicati in aree rurali , nelle quali sviluppare azioni di promozione e consolidamento dell’offerta integrata di risorse culturali e naturali del territorio, mediante il sostegno alla integrazione tra le filiere culturali, creative e dello spettacolo con i settori produttivi tradizionali e il sostegno a forme di aggregazione e integrazione tra imprese nella costruzione di un prodotto turistico unitario. 5. Formazione Nell'ambito della programmazione 2007-2013, il Fse in Veneto ha sostenuto percorsi innovativi sulla formazione continua, che hanno fatto riscontrare un ampio interesse e consenso delle imprese. Si tratta di interventi effettuati da singole imprese o da aggregazioni di imprese attraverso un organismo accreditato per la formazione continua. Gli ambiti di intervento sono strettamente connessi agli obiettivi di competitività: innovazione, internazionalizzazione, efficienza nei processi produttivi. Anche le metodologie adottate sono estremamente innovative, in quanto è possibile articolare in un percorso diverse modalità di intervento, che vanno dai seminari interaziendali a percorsi di coaching e action learning da effettuarsi nelle singole aziende. Infine, un'ultima innovazione è costituita dalla possibilità di sostenere - nell'ambito dei percorsi dedicati al capitale umano - anche piccoli investimenti (consulenze, software, brevetti, strumenti e attrezzature) funzionali ai percorsi stessi. Anche se il finanziamento derivava unicamente dal Fse, è stata di fatto utilizzata un'ottica plurifondo nelle regole gestionali adottate. Il FEASR 2014 - 2020 potrebbe prevedere una misura analoga riservata alle aziende della filiera agroalimentare. Va peraltro sottolineato come queste azioni siano risultate spesso prodromiche a significativi investimenti aziendali, in particolare sul tema della ricerca e innovazione. E ciò risulterebbe coerente con l'individuazione del settore agrofood quale Smart Specialization della nostra regione. Azioni di riferimento Premesso che , nel rispetto di una logica di coerenza ,integrazione e razionalizzazione tra i vari Fondi, sarebbe estremamente importante disporre di azioni il più possibili sovrapponibili e dunque complementari, le azioni che interessano alla scrivente e che si riferiscono ai suddetti ambiti di intervento , si riferiscono soprattutto alle seguenti voci : sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nell’agroalimentare e forestale ; trasferimento di conoscenza e tecnologico a valere sul settore ; sostegno alla trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli ; sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole ; sostegno per investimenti in tecnologie ; cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale ; sostegno alla creazione di reti ed aggregazioni tra settori ; cooperazione di filiera per l’approvvigionamento sostenibile di biomasse da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali ; sostegno al rinnovamento ed alla promozione delle zone rurali ; azioni e progetti di valorizzazione e promozione delle eccellenze produttive e delle relative filiere o distrettualità , anche in modalità di co-branding con le destinazioni turistiche e tematiche del territorio veneto ; sviluppo di azioni di formazione continua con le modalità sopraelencate. A ciò, va aggiunto anche un forte interesse a collaborare ed a fornire supporto sul fronte ella smart specialization e che, nella declinazione adottata dalla regione Veneto prevede un asse prioritario dedicato al tema dell’agro-food. Conclusioni Il presente contributo vuol essere solo un primo passo verso un più ampio approccio integrativo tra settori e comparti produttivi verso uno sviluppo condiviso e sostenibile del Veneto . In tal senso il POR – parte FEASR 2014-2020 può costituire senza dubbio una importante occasione di stimolo ad imboccare con maggior decisione rispetto al passato una reale visione comune e “in comune” tra settori produttivi tradizionalmente diversi. In questo Confindustria Veneto, che rappresenta importantissime componenti della filiera agroalimentare , intende fornire il suo contributo, promuovendo un reale processo di discontinuità rispetto al passato.
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