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i Lavori di primavera
per il tappeto erboso
Taglio. In questi mesi di tarda primavera nelle zone climatiche mediterranee occorre alzare l’altezza di taglio del
25-30% rispetto ai mesi più freschi, per
proteggere la delicata zona del colletto
delle piante dalla forte insolazione e per
ridurre leggermente le perdite d’acqua
per evaporazione. Nei climi di montagna e al Nord Italia questo adeguamento dell’altezza di taglio viene rimandato
alla fine di giugno o in luglio, a seconda dell’andamento della stagione, quando cioè la temperatura dell’aria raggiunge stabilmente i 26-28 oC. Con l’innalzarsi delle temperature, almeno nei tappeti erbosi composti da essenze microterme (come Lolium, Poa, Festuca ed Agrostis), l’accrescimento dell’erba si riduce, pertanto si deve ridurre anche la
frequenza dei tagli; indicativamente si
taglia il tappeto erboso ogni 15 giorni circa.
Non va dimenticato che in questi mesi, più caldi e con minor quantità di rugiada, è possibile, se in possesso di tosaerba con lame mulching, lasciare sulla
superficie del terreno i residui del taglio,
in quanto più facilmente si decompongono sul posto liberando i composti chimici di cui sono costituiti. È sempre
però importante rispettare la regola per
cui ad ogni taglio si deve asportare al
massimo 1/3 dell’erba; ciò è possibile
solo rispettando le frequenze corrette di
rasatura.
Concimazione. In questi mesi che
precedono l’estate è importante concimare il tappeto erboso allo scopo di irrobustire le piantine, incrementando la robustezza degli steli e facilitando l’approfondimento dell’apparato radicale, che
nei mesi estivi avrà il ruolo fondamentale dell’approvvigionamento di acqua.
Vi consigliamo quindi di effettuare,
nella prima decade di maggio, una concimazione.
Si consiglia sempre, specie se le temperature sono già alte, di far seguire alla
concimazione una breve irrigazione, per
portare a livello del terreno i granuli rimasti sulle foglie ed evitare così che si
possano avere delle bruciature fogliari,
in caso di forte insolazione.
Irrigazione. Avvicinandosi l’estate
si riducono le piogge ed aumentano la
radiazione solare, la temperatura e, con
essa, il fabbisogno d’acqua.
L’irrigazione va eseguita a seconda
dell’andamento climatico stagionale, ma
va iniziata prima che le piantine manifestino appassimenti o variazioni di colore
delle foglie. Un buon criterio è quello di
osservare il tappeto erboso quando lo si
calpesta: se l’impronta della scarpa rimane visibile sulla superficie, significa che
In commercio esistono anche rasaerba elettrici semoventi
completamente automatici, progettati per eseguire tagli frequenti, che rilasciano i residui sul prato fertilizzandolo.
le foglie schiacciate non riescono a sollevarsi e pertanto è giunto il momento di attivare l’impianto d’irrigazione, se presente, oppure di iniziare ad irrigare manualmente o con altri sistemi.
Si consiglia di provare anticipatamente l’impianto di irrigazione per verificarne il buon funzionamento e poter
provvedere per tempo alle eventuali manutenzioni o riparazioni.
Il momento consigliato per l’irrigazione è dalle 4 alle 6 del mattino; in queste ore infatti le temperature sono più
basse e si riducono le perdite per evaporazione ed anche gli sbalzi di temperatura, che possono indurre un rallentamento della crescita degli steli. Inoltre, rispetto ad un’irrigazione serale, la foglia
rimane bagnata per un tempo minore e
quindi si allontanano i rischi di attacchi
fungini, favoriti da lunghi tempi di bagnatura delle foglie.
Per quanto riguarda le quantità e la
frequenza, sono sempre consigliabili elevati volumi d’acqua ad intervalli lunghi,
cioè ogni 5-7 giorni, piuttosto che brevi
ma frequenti irrigazioni, le quali non favoriscono l’approfondimento dell’apparato radicale ed invece predispongono le
piante a subire più facilmente attacchi di
malattie fungine, oltre a produrre un elevato consumo di acqua a causa delle
maggiori perdite per evaporazione.
È sempre importante rispettare la regola per cui
ad ogni taglio si deve asportare, al massimo, 1/3 dell’erba