Rapporto annuale 2014 Luglio 2014 1. Il contesto internazionale e il quadro macroeconomico italiano IN SINTESI Le prospettive economiche globali vedono al rialzo la stima di crescita del PIL per il 2014, anche se la crescita dell’economia mondiale nel 2013 rimane debole, mostrando un incremento più contenuto rispetto all’anno precedente: si evidenzia infatti una variazione del 3% a fronte del 3,2% rilevato nel 2012. Le economie avanzate, nel loro insieme, nel 2013 continuano a crescere ad un tasso di poco inferiore a quello del 2012 (+1,3% la variazione del PIL nel 2013, dopo il +1,4% del 2012); mentre le economie emergenti, pur continuando a registrare, nel complesso, ritmi di espansione più sostenuti (+4,7%) mostrano un rallentamento; si osserva in particolare una ripresa del Brasile (+2,3%), mentre la Cina (7,7%) e l’India (4,4%) mantengono gli stessi livelli di crescita dell’anno precedente. Con il rallentamento dello sviluppo dei paesi così detti “BRICS” (Brasile, Cina, India, Russia, Sud Africa) iniziato nel 2011, i pesi sembrano bilanciarsi e l’asse della ripresa spostarsi leggermente a favore delle economie più avanzate, in particolare degli Stati Uniti. L’Italia è ancora in una fase di recessione (-1,9% la variazione del PIL sul 2012) e nel 2014 vedrà solo un primo lievissimo miglioramento del sistema produttivo; bisognerà aspettare il 2015 per scorgere, a livello Paese, un avanzamento più deciso. L’area euro nel suo complesso, nel 2013, non registra variazioni significative (-0,5%); mentre l’Ue a 28, dopo la variazione negativa del PIL registrata nel 2012 (0,7%), mostra un flebile segno di ripresa, con un incremento dello 0,1%. Il dato medio dell’Ue28 deriva tuttavia da dinamiche-Paese molto diverse tra di loro: alla crescita dei paesi storici, quali Germania, Francia e soprattutto Regno Unito (in ordine, +0,4%, +0,2% e +1,7% la variazione del PIL nel 2013 sul 2012), si affianca quella di Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria (rispettivamente, del +1,6%, del +0,9%, del +3,5% e del +1,1%), la cui economia probabilmente ha beneficiato proprio dell’entrata nell’Unione europea; di converso, non passa inosservata la crescita negativa del nostro Paese e quella della Spagna (-1,2%). E nell’ottica di lungo periodo, ossia nel decennio 2003-2013, l'Italia, insieme a Grecia e Portogallo, è stata tra i pochi Paesi europei a mostrare un tasso di crescita negativo. Più da vicino, le due crisi dell’ultimo quinquennio - la prima collocata tra il 2008 e il 2009 e la seconda tra il 2010 e il 2011 - hanno profondamente modificato la struttura dell’economia italiana, come osservata a partire dal 2000. Fino al 2006-2007, la crescita dell’economia nazionale risultava sospinta dalla domanda interna. Dopo il 2007, il ruolo di elemento trainante è stato assunto dalle esportazioni nette che, nel periodo 2009-2012, hanno almeno parzialmente compensato il calo della domanda interna. Nel 2013, a seguito dell’arretramento dell’economia mondiale e soprattutto dei consumi intracomunitari, anche la dinamica crescente delle esportazioni nazionali si è quasi totalmente azzerata, segnando un piccolo +0,2%. La frenata quindi della domanda estera, insieme al calo ancora assai rilevante dei consumi nazionali (-1,2%) e degli investimenti fissi lordi (-4,4%), sono alla base della recessione Italiana del 2013. 1 L’economia nazionale, quindi, a fronte della tendenza calante dei consumi interni e degli investimenti consolidatasi nell’ultimo quinquennio, non può che concentrare i suoi obiettivi di crescita sull’export. Le previsioni delle fonti ufficiale internazionali (Fondo Monetario Interazionale e OECD) prevedono infatti per i prossimi anni una ripresa dell’economia e della domanda globale, grazie soprattutto all’impulso che verrà dato dai paesi avanzati. Si prevede ancora che i paesi emergenti continueranno a crescere ad un ritmo più spinto delle economie avanzate, sebbene in frenata rispetto agli anni precedenti. Va tenuto tuttavia presente che in questo scenario positivo di crescita, l’Eurozona e l’Ue28, destinazioni verso le quali è prevalentemente orientato il nostro export agroalimentare, non occuperanno un ruolo di rilievo, seguendo un percorso sì di ripresa, ma ad un ritmo piuttosto modesto. 1.1 Il contesto internazionale pag. 3 1.2 Il quadro macroeconomico italiano pag. 7 2 7 luglio 2014 1.1. Il contesto internazionale Fig. 1 - PIL a prezzi correnti per macroaree e per i principali paesi (miliardi di USD) 90.000 Previsioni 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 05 06 07 08 09 10 11 Mondo Economie emergenti e in via di sviluppo Area Euro 12 13 14 15 Economie avanzate Unione europea Fonte: elaborazione ISMEA su dati FMI Fig. 2 - PIL a prezzi correnti nei principali paesi nel 2013 (miliardi di USD) 18.000 16.800 16.000 14.000 12.000 10.000 9.181 8.000 6.000 4.902 4.000 2.000 3.636 2.737 2.536 2.243 2.118 2.072 1.871 1.825 1.359 351 0 Fonte: elaborazione ISMEA su dati FMI 3 7 luglio 2014 Tab. 1 – Tassi di crescita del PIL a prezzi costanti per i principali paesi Var. % annue 1 Macroaree e Paesi Mondo Economie avanzate Economie emergenti e in via di sviluppo Unione europea Area Euro Cina India Brasile Canada Sud Africa Stai Uniti Regno Unito Giappone Russia Germania Francia Spagna Italia 2 06/05 5,2 3,0 8,2 3,6 3,3 07/06 5,3 2,7 8,7 3,4 3,0 08/07 2,7 0,1 5,9 0,4 0,3 09/08 -0,4 -3,4 3,1 -4,4 -4,4 10/09 5,2 3,0 7,5 2,0 2,0 11/10 3,9 1,7 6,3 1,7 1,6 12/11 3,2 1,4 5,1 -0,3 -0,7 13/12 3,0 1,3 4,7 0,1 -0,5 12,7 9,3 4,0 2,6 5,6 2,7 2,8 1,7 8,2 3,9 2,5 4,1 2,2 14,2 9,8 6,1 2,0 5,5 1,8 3,4 2,2 8,5 3,4 2,3 3,5 1,7 9,6 3,9 5,2 1,2 3,6 -0,3 -0,8 -1,0 5,2 0,8 -0,1 0,9 -1,2 9,2 8,5 -0,3 -2,7 -1,5 -2,8 -5,2 -5,5 -7,8 -5,1 -3,1 -3,8 -5,5 10,4 10,3 7,5 3,4 3,1 2,5 1,7 4,7 4,5 3,9 1,7 -0,2 1,7 9,3 6,6 2,7 2,5 3,6 1,8 1,1 -0,5 4,3 3,4 2,0 0,1 0,4 7,7 4,7 1,0 1,7 2,5 2,8 0,3 1,4 3,4 0,9 0,0 -1,6 -2,4 7,7 4,4 2,3 2,0 1,9 1,9 1,8 1,5 1,3 0,5 0,3 -1,2 -1,9 1) Ordinati in base al tasso di variazione stimato per il 2013. 2) Stime FMI Fonte: elaborazione ISMEA su dati FMI 4 7 luglio 2014 Fig. 3 - Tasso di variazione annuo (%) del PIL a prezzi costanti per macroarea 10,0 Previsioni 5,0 0,0 -5,0 -10,0 05 06 07 08 09 Mondo Economie emergenti e in via di sviluppo Area Euro 10 11 12 13 Economie avanzate Unione europea 14 15 Nota: i dati dopo il 2013 sono previsioni FMI (aprile 2014). Fonte: Elaborazione Ismea su dati FMI Fig. 4 - Tasso di variazione annuo (%) del PIL a prezzi costanti dei paesi "BRICS" 20,0 Previsioni 15,0 10,0 5,0 0,0 -5,0 -10,0 05 06 07 Brasile 08 09 Cina 10 11 India 12 13 Russia 14 15 Sud Africa Nota: i dati dopo il 2013 sono previsioni FMI (aprile 2014). Fonte: Elaborazione Ismea su dati FMI Fig. 5 - Tasso di variazione annuo (%) del PIL a prezzi costanti di Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti e Italia 6,0 Previsioni 4,0 Ger Itali Spa 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 05 06 Stati Uniti 07 08 Francia 09 10 11 Germania 12 13 Italia 14 15 Spagna Nota: i dati dopo il 2011 sono previsioni FMI (aprile 2012). Fonte: Elaborazione Ismea su dati FMI 5 7 luglio 2014 Tab. 2 - Pil ai prezzi base dei paesi Ue, valori costanti (anno di riferimento 2005) Variazioni % 11/10 12/11 1,6 -0,4 1,5 -0,5 1,6 -0,7 3,3 0,7 1,1 0,3 2,0 0,0 0,4 -2,4 0,1 -1,6 0,9 -1,2 0,9 1,6 4,5 2,0 1,8 -0,1 2,8 0,9 1,1 -0,4 2,2 0,2 2,8 -1,0 -7,1 -7,0 -1,3 -3,2 1,8 -1,0 2,3 0,6 1,6 -1,7 3,0 1,8 -0,2 -1,9 1,9 -0,2 0,7 -2,5 1,8 0,6 6,0 3,7 5,3 5,2 0,4 -2,4 9,6 3,9 1,6 0,6 10/09 2,0 2,0 1,9 4,0 1,7 1,7 1,7 -0,2 1,5 2,9 3,9 2,3 1,8 1,4 -1,1 3,4 -4,9 1,9 2,5 -1,1 1,1 4,4 -2,3 3,1 1,3 0,4 1,6 -1,3 1,3 2,6 4,1 UE28 UE15 Area Euro18 Germania Regno Unito Francia Italia Spagna Paesi Bassi Svezia Polonia Belgio Austria Danimarca Irlanda Finlandia Grecia Portogallo Repubblica Ceca Romania Ungheria Slovacchia Croazia Lussemburgo Slovenia Bulgaria Lituania Lettonia Cipro Estonia Malta T.v.m.a. 03-13 1,1 1,0 0,9 1,2 1,2 1,0 -0,2 1,0 1,0 1,9 4,2 1,3 1,6 0,5 1,4 1,3 -0,7 -0,1 2,7 3,3 1,0 4,3 1,1 2,1 1,6 3,2 3,6 3,1 1,6 3,2 1,9 13/12 0,1 0,0 -0,4 0,4 1,7 0,2 -1,9 -1,2 -0,8 -0,1 1,6 0,2 0,4 0,4 -0,3 -1,4 -3,9 -1,4 -0,9 3,5 1,1 0,9 -1,0 2,1 -1,1 0,9 3,3 4,1 -5,4 0,8 2,4 08-13 -0,2 -0,3 -0,3 0,7 -0,4 0,1 -1,5 -1,2 -0,4 1,8 3,1 0,3 0,5 -0,8 -1,3 -0,9 -4,9 -1,2 -0,1 0,0 -1,0 1,5 -2,2 -0,1 -1,5 0,1 -0,4 -2,0 -0,7 -0,3 1,3 1) Ordinati per il PIL a valori concatenati del 2013. Fonte: elaborazione ISMEA su dati Eurostat Fig. 6 - Indice (media 2005-2006=100) del PIL ai prezzi base, valori costanti (anno di riferimento 2005) 108 106 104 102 100 98 96 94 92 90 88 05 06 07 08 UE28 09 UE15 10 11 12 13 Italia Fonte: elaborazione ISMEA su dati Eurostat 6 7 luglio 2014 1.2. Il quadro macroeconomico italiano Tab. 2 - Componenti del Pil ai prezzi base, valori correnti PIL Importazioni di beni e servizi Consumi finali nazionali spesa delle famiglie residenti spesa delle AA PP spesa delle ISP Investimenti fissi lordi Esportazioni di beni e servizi mln euro 2013 1.560.024 436.088 1.252.663 935.363 310.675 6.625 269.195 474.679 Variazioni % 11/10 12/11 1,8 -0,8 7,9 -4,3 1,5 -1,7 2,6 -1,4 -1,7 -2,6 2,3 1,5 -0,1 -6,5 10,4 4,0 10/09 2,1 20,0 2,4 3,0 0,7 2,2 2,3 14,3 T.v.m.a. 03-13 08-13 1,7 0,0 3,4 -0,4 2,0 0,5 2,0 0,6 2,0 0,2 3,6 2,1 0,0 -3,7 3,7 1,1 13/12 -0,4 -4,6 -1,2 -1,3 -0,8 0,4 -4,4 0,2 Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat Tab. 3 - Componenti del Pil ai prezzi base, valori costanti (anno di riferimento 2005) PIL Importazioni di beni e servizi Consumi finali nazionali spesa delle famiglie residenti spesa delle AA PP spesa delle ISP Investimenti fissi lordi Esportazioni di beni e servizi mln euro 2013 1.365.227 364.642 1.085.267 797.276 282.702 5.722 232.101 415.164 Variazioni % 11/10 12/11 0,4 -2,4 0,8 -7,0 -0,5 -3,7 -0,3 -4,0 -1,3 -2,6 0,8 -0,5 -2,2 -8,0 6,2 2,1 10/09 1,7 12,6 1,0 1,5 -0,4 -0,5 0,6 11,4 T.v.m.a. 03-13 08-13 -0,2 -1,5 0,9 -2,4 0,0 -1,1 -0,2 -1,2 0,3 -0,7 1,7 0,2 -2,1 -5,2 2,0 -0,3 13/12 -1,9 -2,8 -2,2 -2,6 -0,8 -1,5 -4,7 0,1 Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat Fig. 7 - Indice (media 2005-2006=100) di spesa per consumi finali ed esportazioni di beni e servizi a prezzi base, valori costanti (anno di riferimento 2005) 110 100 90 80 70 60 05 06 07 Spesa per i consumi finali 08 09 10 Investimenti fissi lordi 11 12 13 Esportazioni di beni e servizi Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat 7 7 luglio 2014
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