IRAN Persia il piacere di viaggiare Dal 25 aprile al 3 maggio 2015 agenzia viaggi hangar34 borgo aquileia 34/a 33057 palmanova ud t .0 4 3 2 9 2 4 2 2 0 i n f o @ hangar34 . i t Con accompagnatore dall’Italia Località: Teheran, Shiraz, Persepoli, Isfahan Viaggio in gruppo con accompagnatore dall’Italia Partenza il 25 aprile 2015 Durata: 8 notti in hotel Pensione completa Voli tutti inclusi Fino al 1971 con i luoghi santi di Israele, l’Egitto e Roma la Persia era considerata davvero tra le mete più importanti del turismo internazionale. Fu quello l’anno in cui lo Scià Reza Pahlavi, pensò di festeggiare il 2500° anniversario della fondazione dell’Impero persiano spendendo solo per una tendopoli reale oltre 100 milioni di dollari e cifre ancor più esorbitanti per modernizzare l’esercito del Paese senza averne peraltro una reale necessità. Questo depauperamento spropositato fu la scintilla che provocò la ribellione del popolo e la rivoluzione che ne seguì fu terribile e ancor più terribile fu la guerra d’aggressione contro l’Iraq, incoraggiata dalle potenze occidentali e durata fino al 1988. Finalmente dal 1989 l’Iran vive un periodo di stabilità anche nelle relazioni internazionali e consente nuovamente la visita di splendidi siti che testimoniano la potenza elamita, achemenide e successivamente islamica. Sono previsti alcuni spostamenti in pullman, sempre interessanti per la natura mutevole, gli altipiani con magnifici panorami, rocce luminose e grandiose, steppe, deserti dove improvvisamente appaiono acqua corrente e giardini colmi di alberi. La luce, lo spazio e i colori scorrono ad ondate. Tenendo conto che l’Iran è un paese caratterizzato da una radicata fede islamica ricordiamo che è necessario adeguarsi agli usi e costumi locali nel rispetto delle regole e delle abitudini. Ricordiamo soprattutto alle donne che in pubblico devono rimanere col capo coperto; questa piccola scomodità è ampiamente ripagata dall’interesse altissimo nelle visite. Ricordiamo che lo standard degli hotels in Iran non raggiunge lo standard internazionale. 1° giorno, sabato 25 aprile ITALIA / TEHERAN Partenza per Teheran con voli di linea. Arrivo in tarda nottata, disbrigo delle formalità di frontiera e trasferimento in hotel. Pernottamento. 2° giorno, domenica 26 aprile TEHERAN / SHIRAZ Prima colazione. Visita orientativa nella capitale, megalopoli moderna e convulsa i cui musei sono veramente considerevoli. Quello che subito colpisce della capitale è il suo aspetto poco orientale, dovuto al fatto che Teheran è una città relativamente giovane in contrapposizione ad un impero dalle tradizioni così antiche. La città, assumendosi la funzione di guida del Paese, si è trasformata in pochi decenni da un grosso villaggio in una metropoli moderna, intricata, caotica, particolarmente inquinata e con una densità di popolazione elevatissima. Qui sono avvenuti i grandi cambiamenti e qui si rappresenta il Paese sotto gli aspetti ideologico, culturale, amministrativo e politico. Il suo ingresso nella storia avvenne nel XIII secolo con l’invasione dell’Afghanistan e dell’Iran da parte delle orde del conquistatore mongolo Gengis Khan. La città, situata lungo il percorso della via carovaniera che traversava il paese da nord a sud, cominciò ad acquistare man mano importanza come luogo di sosta e ristoro per i mercanti ed i loro seguiti fino ad essere prescelta quale capitale dello stato della dinastia dei Cagiari che l’arricchirono di viali, giardini e palazzi. Seconda colazione in corso di visita. In tempo utile trasferimento in aeroporto e partenza per Shiraz. Cena e pernottamento. 3° giorno, lunedì 27 aprile SHIRAZ Pensione completa. Intero giorno dedicato alla visita della città. Shiraz è una città raffinata ed è sempre stata celebrata come culla della cultura persiana. Capoluogo della provincia di Fars, nella zona meridionale del paese, conta circa 1,500.000 abitanti, dista 900 km da Tehran, situata a 1525 metri di altezza dal livello del mare, ai piedi del monte Allahakbar. All’epoca del suo maggior splendore, la città era stata soprannominata Dar-ol-Elm (Casa del Sapere) ed era sinonimo di cultura, usignoli, poesia, rose e vino. Era anche una delle città più importanti del mondo islamico medievale e fu capitale dell’Iran durante la dinastia degli Zand (1747-79), epoca in cui furono costruiti o restaurati molti dei suoi bellissimi edifici. Oggi la città è la più progressista tra le città iraniane con la sua importante università e la facoltà di medicina dove i corsi sono tenuti in lingua inglese. Proseguendo lungo il pendio che porta al fiume ci si trova subito immersi nel bazar, nella città vecchia, in strade brulicanti di folla. Il viale che attraversa il vecchio quartiere è molto animato: venditori ambulanti, contadini, bambini, automobili e carretti, il tutto sotto un cielo di incomparabile purezza, in un clima sempre mite con estati fresche ed inverni temperati. Nelle prossimità del vivace bazar-e-Vakil si trova un delizioso padiglione ottagonale, rivestito di delicate maioliche azzurre, che un tempo era adibito ai ricevimenti, mentre oggi ospita il museo con i tesori del Fars islamico ripartiti in sei alcove. All’estremità sud del viale Loft Ali Khan si eleva l’impressionante moschea degli specchi di Scià Cherag, identificata dalla cupola a bulbo dai delicati colori crema e turchese. Visita della moschea del Venerdì, di una scuola coranica, dei giardini del palazzo cagiaro Bagh Eram (i giardini del paradiso), dell'Orangerie, della moschea Nasiral Molk. Visita ai mausolei dei più grandi poeti persiani: Hafez il sufi ermetico e Saadi, il grande viaggiatore. Essi vissero tra il 1200 ed il 1300 ma sono oggi più vivi che mai nel cuore degli iraniani che ritrovano nei loro versi, nel loro pensiero e nel loro esempio di vita i valori profondi della cultura letteraria. I mausolei sono circondati da giardini ben curati e sono meta ancora oggi di veri e propri pellegrinaggi. 4° giorno, martedì 28 aprile SHIRAZ (PERSEPOLI / NAQCH E RUSTAM) Pensione completa. Partenza per la visita di Persepoli che si trova a circa 60 Km da Shiraz. Seconda colazione in corso di visita. Al tempo degli Achemenidi Persepoli doveva servire a dare una grandiosa immagine dell’impero. È qui infatti che principi e governatori venivano a rendere omaggio al re dei re, portandogli i loro doni in segno di buon auspicio. Questa consuetudine, ripetuta ogni anno, non era una semplice esazione di tributi, ma era soprattutto l’opportunità per dar vita a cerimonie e festeggiamenti, per i quali Dario (521-486), che estese il dominio dei Persiani fino ai confini dell’India, volle un palcoscenico pari al suo prestigio. Gli artisti impegnati nella costruzione degli splendidi edifici della città venivano dai più lontani confini imperiali, tanto che la fama del fasto e delle grandiosità persiane giunse a rappresentare, soprattutto per i Greci di Alessandro che poi distrussero la città, il simbolo di lusso più grandioso del mondo. Esaminando i bassorilievi del palazzo di Persepoli ed osservando gli antichi costumi ancora in uso presso le tribù della regione, gli archeologi hanno potuto ricostruire quale poteva essere lo svolgimento delle sontuose feste organizzate in quei tempi lontani. Un’amplissima scalinata dava l’accesso all’unica porta della città, costruita da Serse, che le aveva dato il nome di “Porta di tutti i Popoli”. I visitatori stranieri, oltrepassati i tori alati androcefali in pietra che, secondo lo stile assiro, proteggevano la porta, si trovavano di fronte ad una immensa spianata sulla quale si innalzavano, orientate verso sud, due grandiose sale ipostile dette “la sala delle udienze” e “la sala delle 100 colonne”. Quest’ultima fu edificata come la sala d’onore dell’esercito, luogo di riunione dei cosiddetti “immortali”. Nella zona meridionale della grande spianata una maestosa scalinata conduceva alle residenze reali (palazzo residenziale di Dario I, residenza di Serse, sale del consiglio, harem, magazzino ed armerie reali). L’eredità achemenide, sotto altre forme, viene riaffermata come abbiamo detto anche fisicamente dall’impero sasanide che difenderà i lasciti dell’antichità fino all’assalto ed alla vittoria dell’Islam. La dinastia sasanide (226-640 d.C.) ebbe grandissima importanza politica, culturale e religiosa nella storia del Paese. Fu fiera avversaria di Roma e poi di Bisanzio, impose lo zoroastrismo nell’interno, perseguitò cristiani e manichei, promosse un’intensa attività culturale e diede allo stato una salda struttura amministrativa e sociale. Ma quando finalmente la pace conclusa tra Eraclio, imperatore d’Oriente, e i successori di Cosroe II pose fine all’ultima lotta, le due potenze, la sasanide e la bizantina, erano così spossate che non riuscirono ad opporsi alla conquista araba. Ritornando verso Shiraz sosta a Naqch e Rustam dove, ad una ventina di metri da terra sono scavate le tombe rupestri di quattro re achemenidi e per l’esattezza (da destra a sinistra) Dario II (425-405), Dario I (521-485), Serse I (485-465), e Artaserse I (465-424). Qui i successori di Ciro preferirono scavare le loro tombe, forse tentando di imitare gli ipogei egiziani, riducendo lo spazio interno agli elementi più essenziali che sono un vestibolo ed una sala non decorata. In contrapposizione arricchirono la parete rocciosa esterna con rilievi monumentali eseguiti ad una certa altezza da terra. Al di sotto di questa necropoli achemenide si vedono otto rilievi rupestri che celebrano la gloria dell’impero sasanide. Il più famoso ed interessante di questi rilievi è quello che mostra la scena dell’investitura di Ardashir I (224-241), fondatore della dinastia e sovrano di un impero che si estendeva dall’Eufrate fino all’Afganistan. Le cerimonie religiose che un tempo si svolgevano in questa località sono rievocate da due altari del fuoco di epoca sasanide a forma piramidale e dal tempio del fuoco (Kabah-i-zardust) situato di fronte alle tombe achemenidi della stessa epoca. 5° giorno, mercoledì 29 aprile SHIRAZ / PASARGADE / ISFAHAN (485 km) Prima colazione. Quindi partenza per la visita di Pasargade (130 Km). Secondo la tradizione, Ciro II il Grande (559-530 a.C.) avrebbe scelto questo luogo per costruirvi la sua capitale, in ricordo della vittoria che aveva riportato su Astiage, re dei Medi, che gli permise di rendere la Media una satrapia del regno persiano. Una seconda ipotesi può far semplicemente pensare che nella sua marcia di conquista verso est il re abbia considerato che questa località fosse abbastanza distante dai suoi vicini più agguerriti (Medi ed Assiri). In ogni caso Pasargade non rimase per lungo tempo sede del trono achemenide poiché alla morte di Cambise II (521 a.C.), il successore Dario, che apparteneva ad un ramo collaterale della famiglia, spostò la capitale da Pasargade a Persepoli. La successione dei monumenti di Pasargade occupa una superficie molto estesa a causa della lontananza di un monumento dall’altro e l’insieme può essere ricostruito soltanto con una veduta aerea. La visita alla tomba di Ciro è particolarmente interessante soprattutto per la sua originalità non riconducibile alla classica arte achemenide. Da lontano ha l’aspetto di un grande sarcofago poggiato su un piedistallo piramidale; in effetti si tratta di una camera funeraria con frontone triangolare che si eleva su un basamento con sei gradoni arretrati fatto di enormi blocchi di pietra. La visione di questo monumento tombale incute un senso di triste reverenza: la tomba di Ciro, spoglia di ogni fregio, maestosa nella sua semplice essenzialità, si eleva sola, abbandonata e desolata in una piana immensa. Rimane la memoria ancora rafforzata di un grande uomo, unto da Dio (Is 44 ss) che non solo permise agli Ebrei di ritornare in Palestina, ma dimostrò di essere in ogni occasione un grande stratega, un innovatore, un re mite, magnanimo e tollerante. La sua storia ci è narrata con precisione dalle iscrizioni cuneiformi babilonesi. Prima di essere profanata, la camera sepolcrale era chiusa da una porta di pietra e, a quanto si dice, le spoglie di Ciro riposavano in un sarcofago d’oro. Seconda colazione e proseguimento per Isfahan, per molti la città più bella del mondo. Il percorso è particolarmente interessante. Arrivo ad Isfahan in serata. Cena e pernottamento. 6°/7° giorno, giovedì/venerdì 30 aprile/1 maggio ISFAHAN Pensione completa. Due intere giornate dedicate a questa splendida città, capitale della provincia omonima, situata a 1367 metri d’altitudine in una piana irrigata dallo Zayendeh rud, “il fiume che dona la vita”. Isfahan fu, nel 600, una delle più brillanti capitali dell’Oriente e veniva chiamata con l’appellativo “l’altra metà del mondo”. La grande piazza centrale della città (ora piazza dell’Imam) è veramente suggestiva col suo sfondo di cupole e minareti, colonne ed arcate che ormai da più di quattro secoli si compongono in un quadro unitario. Sulla piazza si affaccia la moschea dell’Imam. È il primo monumento commissionato dallo Scià Abbas, una delle più imponenti e compiute realizzazioni dell’arte safavide. Su un altro lato della piazza si affaccia invece l’elegante e slanciata moschea Loftollah. Di fronte a questa moschea si trova il palazzo Ali Qapu (porta alta) che una volta rappresentava il monumentale accesso ai palazzi reali. La grande terrazza serviva un tempo da loggia reale e da questo eccelso punto di osservazione lo Scià seguiva insieme ai suoi ospiti gli spettacoli che avevano luogo nella piazza. La sala della musica, all’interno del palazzo, colpisce per la straordinaria decorazione delle pareti e della volta, con intarsi raffiguranti bottiglie, flaconi e strumenti musicali che non solo avevano valore ornamentale ma dovevano sicuramente servire a migliorarne l’acustica. Poco distante dalla grandiosa piazza si trova il palazzo Chehel Sotun o delle 40 colonne. Nel porticato le venti colonne si riflettono perfettamente nel bacino del parco, tanto che le colonne sembrano essere effettivamente 40. Ricordiamo che il numero 40 ha in tutta l’Asia islamica un valore simbolico ed è considerato un numero fortunato. Ed ancora la moschea del Venerdì è considerato il più venerabile monumento di Isfahan. La pertinenza tecnica e la temerarietà degli architetti selgiuchidi è chiaramente dimostrata dal fatto che la pianta quadrata della sala diviene circolare in alto con 16 archi che sorreggono la copertura. Gli architetti sperimentarono soluzioni audaci e, facendo tesoro degli errori passati, riuscirono a costruire già nel XII secolo una cupola così perfetta da non essere di nuovo eguagliata, se non nel XVIII secolo grazie al progresso delle scienze matematiche. La visita del bazar è molto interessante soprattutto nella zona degli artigiani, nella quale si ha modo di assistere alla lavorazione di argenti, rami, intarsi, babbucce e tappeti, con un’abilità ed una maestria di cui in occidente si è perso il ricordo. Ed ancora ricordiamo il quartiere Jolfa con la bella chiesa armena. È comunque soprattutto il ricordo della gloriosa dinastia dei Safavidi che risplende nelle cupole e nei minareti di Isfahan dove la maestosità dei monumenti e l’esuberanza delle decorazioni rievocano la raffinata atmosfera di corte e le fastose feste dell’epoca. Ed inoltre visita di Hasht Behesht (8 paradisi), l'harem estivo dello Scià Abbas. Persi tra le moschee azzurre, in un turbinio di polvere, di fronte alle trame inaspettate dei tappeti, uno più bello dell’altro, avvolti da una intimità che si credeva impossibile, si resta davvero intrappolati da una autentica passione per questo Paese. Isfahan è una delle città più antiche del mondo. La storia ci racconta che essa era meta di tutte le carovane dei mercanti che provenivano dall’interno dell’Asia, cariche dei doni più raffinati e che tre secoli fa, per volontà di Scià Abbas, rifiorì a nuova vita grazie ad una tribù di Armeni del nord che si stabilì sulla riva del fiume. Fu grazie alla loro intraprendenza che ben presto Isfahan fu abbellita con magnifici palazzi, dimore lussuose, moschee splendide. Scià Abbas fece ciò che la natura non aveva fatto allargando il letto del fiume e costruendo canali che attraversavano la città. Isfahan divenne così centro culturale ed artistico di prima grandezza, in contatto con l’Europa e con l’Asia. Il francese Gobineau, un viaggiatore del secolo scorso, così scriveva: “... Gli immensi edifici colorati, dorati, ricoperti di smalto, i muri azzurri su cui si riflettono i raggi del sole, i grandi bazar, gli immensi giardini, le splendide rose fanno di Isfahan il trionfo dell’eleganza e il modello del sontuoso ...” All’inizio del XVIII secolo un altro viaggiatore francese, Chardin, ha lasciato scritte cifre significative intorno a questa città: 160 moschee, 48 collegi, 1873 caravanserragli, 273 bagni pubblici. Sono cifre che ci danno un’idea di quella che doveva essere la magnificenza di Isfahan all’epoca della sua maggiore bellezza. 8° giorno, sabato 2 maggio ISFAHAN / TEHERAN Prima colazione. In tempo utile partenza per Teheran. Arrivo nella capitale e completamento delle visite. In particolare si visitano il Museo Nazionale, che vanta una vasta collezione di artigianato e arte iraniani, e il museo del vetro e della ceramica. Seconda colazione in corso di viaggio. Cena e pernottamento. 9° giorno, domenica 3 maggio TEHERAN / ITALIA Prima colazione ed in tempo utile trasferimento in aeroporto per la partenza. Arrivo in Italia previsto nel pomeriggio. Gli hotels previsti o similari Teheran, Azadi Grand Hotel 5* Shiraz, Chamran/Pars 4*sup Isfahan, Kowsar 4*sup Operativo aereo previsto TK874 ISTANBUL TEHERAN 2050 0125 TK875 TEHERAN ISTANBUL 0335 0525 Quota base in doppia da Venezia - Possibili partenze su richiesta da Milano e Roma Minimo 10 persone € 2.340,00 Minimo 15 persone € 2.180,00 Minimo 20 persone € 2.080,00 Tasse di imbarco e carburanti da € 215,00 (variabili fino all’emissione dei biglietti aerei) Supplemento singola € 275,00 Visto di ingresso da € 70,00 (da pagarsi in arrivo per gruppi inferiori ai 10 pax) Iscrizione/Assicurazione Annullamento Viaggio € 85,00 La quota base comprende Viaggio aereo internazionale, voli interni all’itinerario, hotels menzionati o altri della stessa categoria, trasferimenti e sistemazioni da programma, trattamento da programma, guide locali parlanti italiano, accompagnatore dall’Italia, assicurazione inter-assistance, documentazione e seta da viaggio. La quota base non comprende Pasti non menzionati, bevande, mance, tasse aeroportuali, spese personali e quanto altro non indicato nella quota comprende. Documenti Per effettuare questo viaggio occorre il passaporto valido per almeno sei mesi dalla data di termine del viaggio e 2 pagine bianche consecutive. Non vi deve comparire nessun timbro di ingresso o transito da Israele. Importante L’ordine dell’escursioni può essere modificato per un migliore sviluppo dell’itinerario a seconda delle condizioni climatiche e orari dei voli. Nota La percorrenza dei tragitti stradali è soggetta a regolari punti di controllo della polizia, che possono richiedere da qualche istante a tempi più lunghi. La visita di tutti i siti è soggetta non solo ai giorni e orari di apertura ma anche alle frequenti festività religiose del paese, a chiusure non prevedibili, alla presenza di eventi e/o convegni politici religiosi che ne determinano il divieto di accesso ai visitatori. Ricordiamo che l’accompagnatore raccoglierà un importo variabile a seconda dal numero di partecipanti dai 50 ai 60 € per persona per la gestione delle mance da distribuirsi a facchini, camerieri, guide ed autisti. Organizzazione tecnica - TOAssociati Roma VALGONO IL REGOLAMENTO E LE CONDIZIONI GENERALI COME DA SITO WWW.TOAASSOCIATI.COM PROGRAMMA STAMPATO : 17 ottobre 2014
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