MVE - CORSO DI MEDICINA VIBRAZIONALE ESPERIENZIALE

emergere
SCUOLA INTEGRATA DI NATUROPATIA
E DISCIPLINE BIO-NATURALI
MVE - CORSO DI MEDICINA
VIBRAZIONALE ESPERIENZIALE
INTRODUZIONE ALL’AROMATERAPIA
Pagina 1 di 60
INDICE
Sommario
INDICE ....................................................................................................................... 2
Introduzione ............................................................................................................... 3
Che cosa sono gli oli essenziali?............................................................................. 4
La storia dei metodi estrattivi ................................................................................... 7
Viaggio al centro del cervello .................................................................................. 9
Il cammino degli oli essenziali all'interno del corpo ................................................13
Oli essenziali per uso interno .................................................................................14
Le controindicazioni degli oli essenziali ..................................................................14
MODALITA’ DI UTILIZZO DEGLI OLI ESSENZIALI .................................................17
L’assunzione per via orale ......................................................................................18
La respirazione profonda ........................................................................................18
La diffusione nell'aria ..............................................................................................19
Il massaggio ...........................................................................................................20
Il bagno ..................................................................................................................25
Altre ........................................................................................................................25
GLOSSARIO .............................................................................................................27
LE PROPRIETà TERAPEUTICHE DEGLI OLI ESSENZIALI ....................................30
INDICE TERAPEUTICO AGGIUNTIVO .................................................................36
LE PROPRIETà TERAPEUTICHE DEGLI OLI ESSENZIALI A USO
VETERINARIO .......................................................................................................40
OLI ESSENZIALI DEL PRIMO CHAKRA ..................................................................41
CANNELLA (LEGNO) ............................................................................................41
ELICRISO ..............................................................................................................45
PATCHOULY .........................................................................................................48
SALVIA SCLAREA .................................................................................................51
TEA TREE ..............................................................................................................54
TIMO ROSSO ........................................................................................................57
Pagina 2 di 60
INTRODUZIONE
Con questo corso vorrei invitarvi ad intraprendere un viaggio nel regno dei profumi.
Conoscerli è un po' come innamorarsi: come l'amore, infatti, essi toccano il cuore, aprono
alla bellezza e schiudono le porte segrete dell'anima...improvvisamente tutto diventa
magico.
"I tempi non erano ancora maturi", risponde un aromaterapeuta alla mia domanda sul
perché l'aromaterapia fosse praticamente sconosciuta fino a pochi anni fa, nonostante
possa vantare una storia di ben cinquemila anni. Oggi però è venuto il momento della sua
riscoperta, come dimostra il crescente interesse del pubblico. Tutti, infatti, siamo intossicati
dagli effetti collaterali dei medicamenti chimici e ne conosciamo il potere negativo sul
sistema di autodifesa dell'organismo.
Per superare questa dipendenza dalle medicine è necessario assumere una maggiore
responsabilità nei confronti del nostro corpo e impegnarci di più nella prevenzione delle
malattie.
Sempre più frequentemente viene ribadito che numerose malattie hanno origine nella
psiche, per cui è necessario un metodo di cura distico cioè che consideri la persona nella
sua interezza. Nella medicina moderna, al contrario, la ricerca si è orientata e sviluppata
unicamente verso nuovi farmaci specifici e sintomatologici che curano solo un determinato
aspetto della malattia. Da qui l'enorme successo riscosso dalla medicina naturale ed
erboristica.
Benché i nostri bisogni primari siano ampiamente soddisfatti, il numero delle persone
infelici cresce sempre più. Forse, proprio i tesori spirituali di un tempo sembrano essere
andati perduti, si comincia a capire che il vuoto spirituale non può essere colmato né dalla
ricchezza materiale né dagli svaghi. Ecco perché siamo ora pronti per approcci terapeutici
che tengano conto di questi valori dimenticati. L'aromaterapia è un metodo i cui effetti
sono estremamente ampi, come forse pochi altri. Gli oli essenziali, se usati in modo
corretto, non provocano effetti collaterali negativi, perché al contrario delle terapie
chimiche, agiscono mobilitando le capacità di autoguarigione. L'aromaterapia segue i
principi della medicina naturale, essa è volta a sviluppare la forza vitale del paziente e a
regolare il suo equilibrio interiore. Il risultato consiste nel fatto che alla malattia viene a
mancare il terreno di crescita, il nutrimento, e questo sia sul piano fisico che su quello
psichico. Attraverso le essenze profumate possiamo entrare in contatto con la bellezza e
l'unicità della creazione traendone un senso di benessere interiore e possiamo aprire le
porte dell'anima, stimolando l'impulso alla ricerca del senso della vita.
Gli oli essenziali hanno caratteristiche molto particolari, dalla quale derivano la loro azione
e le varie possibilità di utilizzo. Dato l'effetto immediato che producono sul nostro cervello
e sulle funzioni di comando, ai quali esso è preposto, ne deriva una regolazione degli
eventi psicofìsici. In tal senso agiscono se usati soprattutto per mezzo della lampada per
aromi, dall'aerosol o dalle inalazione. In psicoaromaterapia, con questi metodi si curano
depressioni, disturbi del sonno, stress e paure. Gli oli essenziali penetrano nella pelle
attraverso il tessuto connettivo e i vasi linfatici, raggiungendo il sangue e da li i differenti
organi. L'eliminazione avviene attraverso reni e polmoni. Il loro contatto con la cute,
inoltre, è utile per rinforzarne le differenti funzioni: in questo caso vanno utilizzati diluiti,
tramite massaggi, bagni o compresse.
La cute è il più grande dei nostri organi e l'azione su di essa si trasmette sia sull'intero
corpo sia sulla psiche.
Le essenze possono essere assunte anche per via orale: gli aromaterapeuti italiani e
francesi, hanno fatto esperienze positive in questa direzione. Tuttavia, tale impiego è
indicato solo sotto controllo medico, perché il loro uso sconsiderato potrebbe pregiudicare la
Pagina 3 di 60
salute stessa. In presenza di malattie gravi va sempre consultato il naturalterapeuta.
L'aromaterapia può essere usata in concomitanza con quasi tutte le altre terapie: quelle naturali
in particolare, ne possono risultare efficacemente rinforzate, come pure ne può beneficiare la
terapia farmaceutica. L'uso degli oli essenziali è di particolare aiuto nella terapia con i fiori di
Bach, mentre è controindicato con la somministrazione di prodotti omeopatici, in quanto
potrebbe ingigantire l'effetto. In questo caso, evitate l'assunzione per via orale di tutte le
essenze e, soprattutto, della Canfora, della Menta e della Camomilla.
La nostra arte medica, che è stata praticata per millenni, con l'avvento della chimica è caduta
nell'oblio, per essere poi riscoperta negli ultimi decenni soprattutto in Francia, ma anche in Italia
e Inghilterra. La denominazione "Aromaterapia" si deve al chimico francese Rene Maurice
Gattefossé, particolarmente interessato all'azione cosmetica e medica degli oli essenziali sulla
pelle, a cui dedicò un suo libro nel 1937. Un medico Francese, il dottor Jean Valnet, rimase
impressionato dal volume di Gattefossé che provò a utilizzare le essenze per la disinfezione
degli ambienti e la cura delle ferite durante la Seconda Guerra Mondiale. Da allora, Valnet
iniziò ad insegnare ai colleghi l'uso degli oli essenziali in medicina. Oggi in Francia sono più di
mille i terapeuti che li utilizzano. Grazie anche al contributo di due allievi di Valnet, Marguerite
Maury e Micheline Arcier, dalla Francia l'aromaterapia raggiunse l'Inghilterra, dove fu subito
molto amata, persino a palazzo reale. Al giorno d'oggi, in Inghilterra, l'aromaterapia è materia di
insegnamento in molte scuole ed è utilizzata anche in molte cliniche.
CHE COSA SONO GLI OLI ESSENZIALI?
A memoria d'uomo, la ricerca del metodo per imprigionare il profumo volatile e invisibile delle
piante e per poterlo inspirare quando si voleva ha sempre rappresentato un grande desiderio.
Questi ricordi e sensazioni sono legati a un profumo! Sembra una magia, eppure in tempi
diversi e in molte parti del mondo, sacerdoti, guaritori, alchimisti e donne di saggezza sono
riusciti a svelare il mistero, a rubare "l'anima alle piante" e a rinchiuderla in una boccetta. Olio
eterico o essenziale, significa "celestiale" perché è veramente un dono del cielo. Nessuna
essenza è uguale ad un'altra e ognuna ha la sua specifica personalità, poiché mantiene il
potere curativo della pianta di provenienza, ma in forma più concentrata. Esperti radioestesisti
e vari esperimenti hanno dimostrato che le essenze sono fortemente cariche di energia. Con il
metodo delle "foto di Kirlian" è possibile fotografare la forza vitale e l'energia di qualsiasi
oggetto: una foglia appena raccolta emette forti vibrazioni, che possono essere fotografate, ma
con il passare del tempo perde totalmente la carica di energia; gli oli essenziali puri hanno
anch'essi una forte vibrazione energetica, visibile nelle foto di Kirlian. Se osserviamo più da
vicino le piante che ci regalano le preziose essenze, possiamo verificare che l'olio essenziale è
contenuto in gocce molto piccole, situate all'interno o sulla superficie della pianta e in alcuni
casi anche a occhio nudo, per esempio tenendo in contro luce una sottile buccia d'arancia o le
foglie dell'iperico.
A che scopo le piante producono gli oli essenziali? Tempo fa si sosteneva che essi sono
soltanto prodotti di scarto del ricambio cellulare, mentre oggi questo concetto è stato
abbandonato perché si è scoperto che essi hanno un ruolo importante nello sviluppo della
pianta stessa. La maggioranza delle piante produce profumo nella parte floreale. Questo serve
loro, per attirare gli insetti pronubi o anche per distoglierne altri che al contrario, le
danneggerebbero. La conoscenza di tale fenomeno è oggi sfruttata nella lotta agli insetti
dannosi, che vengono catturati da trappole profumate. Gli oli essenziali servono alle piante
anche per difendersi dai batteri e dagli attacchi micotici; inoltre, il microclima circostante alla
pianta, viene modificato dagli oli essenziali che svolgono un'azione di protezione dal calore o da
freddo. Il profumo serve anche come mezzo di comunicazione fra pianta e pianta, come è lo
stato tra organismi unicellular! agli albori della vita. Nel caso della piante da appartamento, poi,
Pagina 4 di 60
si è osservato che esse reagiscono alla presenza di sostanze odorose nell'ambiente con un
incremento della fioritura e dello sviluppo. Tali sostanze odorose possono essere concentrate in
diverse parti della pianta:
- nei fiorì, come per la Rosa, il Gelsomino e la Camomilla;
- nei frutti, come per l'Anice, il Coriandolo e il Cumino;
- nelle foglie, come per la Salvia, la Melissa, il Timo, e la maggioranza delle Labiate;
- nelle radici, come per il Calamo, L'angelica e il Vetiver;
- nel legno, come per il Sandalo, il Cedro e il legno di Rosa;
- nella corteccia, come per la Cannella;
- nella resina, come per l'Incenso, la Mirra e il Benzoino;
- nella buccia esterna del frutto, come per tutti gli agrumi.
Per ottenere poche gocce di olio essenziale, occorre una grande quantità di piante. Il
contenitore deve essere sempre ben chiuso durante l'estrazione, perché le essenze
"celestiali" vogliono tornarsene in cielo, sono cioè molto volatili. Gli oli essenziali non sono
oli grassi come quelli per condire o come l'olio di jojoba o di mandorla. Al contrario di
questi, che sono pesanti, essi sono molto evanescenti e si librano nell'aria come farfalle
che danzano; inoltre non lasciano alcuna traccia oleosa sulla carta assorbente.
Poiché gli oli essenziali sono fotosensibili, non bisogna conservarli in bottiglie trasparenti,
pena lo scadimento della qualità. Il materiale migliore è il vetro marrone che non lascia
passare raggi UV.
La durata di un olio essenziale è di alcuni anni; le bottiglie devono essere piene per evitare
l'ossidazione ; la temperatura non sotto lo 0°C e neanche al di sopra dei 35°C. Vi sono
essenze che migliorano con gli anni, proprio come i buoni vini: // Gelsomino, il Patchouli, la
Rosa, l'Incenso e il Legno di Rosa. Alcuni oli essenziali, come la Lavanda, il Limone o la
Menta, sono molto fluidi; altri come il Vetiver, la Mimosa, molto densi. In quest'ultimo caso,
per estrarre l'essenza dalla bottiglia, bisogna infatti usare una scatoletta o un ferro di
calza.
I colori degli oli essenziali sono differenti: alcuni sono incolori o chiari, ad esempio la
Lavanda o la Verbena; altri, come il Vetiver o il Patchouli, sono scuri o marroni; la
Camomilla tedesca e l'Achillea, sono blu scuro e il Bergamotto verde chiaro. Le essenze,
non si mescolano bene con l'acqua, bensì con le basi oleose, l'alcol il sapone e alcuni
emulsionanti naturali come il latte, la panna il miele e il tuorlo d'uovo.
Pur esistendo molte centinaia di piante aromatiche e profumate, solo da circa 700 di esse
vengono estratti oli essenziali, e in aromaterapia se ne usano al massimo 70. Per
cominciare, comunque sono sufficienti da cinque a dieci tip idi essenze, da scegliere
preferibilmente fra le seguenti:
- Lavanda, Menta ed Eucalipto,
- tra gli agrumi: Arancio, Bergamotto, Limone, Mandarino e Cedro;
- tra i fiori più dolci: Gelsomino, Geranio, Nero/i, Rosa, Ylang-Ylang,
- tra le spezie: Cumino, Finocchio e Ginepro;
- tra le varietà di legno: Cedro, Legno di Rosa e Sandalo.
Pagina 5 di 60
Pagina 6 di 60
LA STORIA DEI METODI ESTRATTIVI
Come si possono separare le piccole goccioline di essenza dal resto della pianta? Come si
conservano? Sembra che questo mistero sia stato svelato già cinquemila anni fa circa, anche
se talvolta capitò che esso andasse in parte perduto per essere di nuovo scoperto. Gli
archeologi hanno rinvenuto un apparecchio per distillare di epoca mesopotamica, databile
intorno al 3000 a.C. Anche gli egizi usavano sicuramente gli oli, oltre quattro mila anni fa,
soprattutto quelle di Cedro, Cannella Giglio, Aneto, Trementina, Basilico e Coriandolo, per la
mummificazione, in medicina e in cosmesi. Greci e Romani approfittarono delle conoscenze
egiziane in materia, in seguito alla conquista del regno egizio, poi questi segreti sembrarono
perduti e gli oli essenziali scomparvero dalla storia. Ricomparvero nel x secolo presso gli
alchimisti e i medici arabi; si, dice infatti, che la distillazione sia stata scoperta dal famoso
medico arabo Avicenna (980-1037). Gli arabi insegnarono poi quest'arte, nelle università che
fondarono in Spagna. In Europa la conoscenza delle profumate e delle essenze arrivò grazie
anche alle Crociate e si espanse per tutto il continente, ma le invasioni mongole e turche ne
limitarono di nuovo la propagazione alle sole aree sotto influenza araba. Gli oli essenziali
disparvero ancora una volta nel buio dei secoli.
Nel 16° secolo vi fu un rinascimento nell'area germanica: H. Brunschwing descrive venticinque
oli diversi nel suo Libro della vera arte di distillare. Paracelso il grande medico e alchimista, ne
sostenne e diffuse l'uso medico. Nel 19° secolo le nuove scoperte della chimica in campo
medico rigettarono le essenze nel dimenticatoio.
Negli ultimi anni l'interesse per l'aromaterapia è tornato a crescere insieme alla domanda di
essenze pure e naturali. L'offerta di oli di buona qualità è anch'essa in aumento, perché i
contadini, soprattutto quelli che praticano la coltura biologica, tendono a distillare in proprio le
erbe prodotte.
L'estrazione per distillazione a vapore
In che cosa consiste dunque questo segreto che nel corso dei secoli è stato ripetutamente
dimenticato e riscoperto? Nient'altro che nel vapore acqueo, grazie al quale si possono estrarre
dalla pianta le goccie di essenza. È sufficiente mettere in un contenitore, detto alambicco le
piante sminuzzate a l'acqua bollente: il vapore acqueo che sale ne scioglie le parti aromatiche,
che vengono convogliate in una serpentina raffreddata. Da qui il distillato viene raccolto in un
recipiente, insieme all'acqua l'olio essenziale è in genere più leggero dell'acqua, per cui
galleggia sulla sua superficie; solo in rari casi è più pesante e si deposita sul fondo. A tal punto
viene raccolto. Il metodo della distillazione a vapore è ancora oggi il più diffuso per l'estrazione
delle essenze. La distillazione, è un'arte che richiede anni di esperienza: la pressione, la
temperatura e il tempo occorrenti devono essere definiti precisamente per ogni essenza. Se la
temperatura o la pressione sono alte, la quantità di prodotto è maggiore, a scapito però della
qualità. Un eccessiva pressione o temperatura, rovinerebbe parte dei componenti degli oli, e
produrrebbe un persistente odore di bruciato nell'essenza, la cui consistenza diventa resinosa.
Per ottenere un prodotto perfetto, la distillazione deve essere lenta, in modo che le parti più
dense si sciolgano. Un olio essenziale puro è per l'olfatto ciò che per gli occhi è un bel quadro
completo. Ha un primo piano e uno sfondo, luci, ombre e molti dettagli. Fate esperienza con le
essenze: con il tempo riconoscerete se un profumo è "piatto". Un naso allenato, può distinguere
le più fini differenze fra gli oli essenziali, per esempio sentire un odore metallico che proviene
da tracce di ruggine nell'alambicco. Poiché alcuni oli essenziali (Ginepro, Cipresso) possono
corrodere i metalli più deboli, sono maggiormente indicati allo scopo i contenitori in acciaio
Pagina 7 di 60
inossidabile.
Da numerose piante, si ottengono basse quantità di oli essenziali. Ad esempio 160 chilogrammi
di Lavanda selvatica danno un chilogrammo di essenza; mille chilogrammi di fiori di Gelsomino
o cinque tonnellate di Rose o le scorze di mille Limoni, ne danno solo un litro; questa è la
ragione per la quale gli oli sono così costosi. D'altra parte essi sono un dono davvero prezioso e
questo ha il suo prezzo.
L'estrazione per pressione a freddo
Gli agrumi contengono le loro essenze nella buccia, lo si può vedere anche ad occhio nudo. Se
spremevamo la buccia di un arancio contro una candela accesa, l'olio essenziale che ne esce,
brucia in piccole fiammelle. Un tempo l'essenza veniva estratta spremendo la buccia contro
una spugna, mentre al giorno d'oggi, si utilizza una pressa meccanica, a freddo, sminuzzando
e pressando le bucce con l'aggiunta di poca acqua: la mistura di olio e acqua viene poi
separata con una centrifuga. È importante non raggiungere temperature troppo elevate perché
andrebbero persi alcuni dei componenti essenziali; inoltre gli agrumi non devono essere trattati,
altrimenti anche le sostanze tossiche passerebbero nell'olio essenziale.
L'estrazione per enfleurage
Già nei tempi antichi, si usava mettere le piante odorose nell'olio o nel grasso, in modo da
ottenere creme e oli profumati, ma non si conosceva ancora il metodo per separarli. Da questo
semplice procedimento, nel 19° secolo, si è sviluppato l’enfleurage, che veniva usato soprattutto
per estrarre le essenze più delicate, come quella di Gelsomino o di Tuberosa,che non è
possibile distillare. I fiori appena colti venivano messi nel grasso di maiale, spalmato sui piatti di
vetro. Dopo due giorni i fiori venivano rinnovati. Questo processo durava settimane, fino a che il
grasso era saturo di essenza; quindici estraeva l'olio essenziale per mezzo dell'alcol. Con
l'enfleurage si ottengono oli di ottima qualità ma, essendo un metodo dispendioso, oggi viene
usaro a scopo dimostrativo.
L'estrazione con solventi
In tempi recenti per l'estrazione delle essenze si è iniziato a usare anche solventi chimici: può
trattarsi di esano, di etere di petrolio, tetracloruro di metano. I solventi vengono poi separati in
condizioni di sottovuoto, ma non possono essere eliminati completamente. Si ottiene così il
concrète dal quale, separando ancora con l'alcool la parte cerosa della pianta si ottiene
l'absolue.
Dato che i solventi sono molto velenosi e possono provocare allergie, anche minime quantità
non sono accettabili nelle essenze. Per uso terapeutico non dovrebbero essere
commercializzati absolues con concentrazioni al di sopra di 5 ppm (parti per milione).
L'estrazione dalle resine
Per separare dall'essenza le parti inodori e pesanti, la resina viene trattata con toluolo o con
alcol, come solventi. L'olio essenziale si scioglie e il solvente viene recuperato di nuovo ma,
come si è visto, non del tutto. Anche in tal caso come solvente è consigliato l'alcol. In questo
modo vengono estratte le essenze dalle resine dell'Incenso, del Larice, del Benzoino e altre.
L'estrazione con anidride carbonica
È un metodo che si è sviluppato solo recentemente. L'anidride carbonica o il butano,
Pagina 8 di 60
sottoposti a pressione, si liquefanno e separano gli oli essenziali dalle piante. Le essenze
così estratte si differenziano, però, da quelle ottenute per distillazione: hanno più note di
testa e meno terpeni. Non si può dire se è possibile usarle in aromaterapia, perché questo
procedimento deve essere ancora studiato a fondo.
VIAGGIO AL CENTRO DEL CERVELLO
Perché i profumi ci emozionano e ci toccano il cuore? Qual è la magia che permette loro di
aprire le porte all'anima? Da svariate generazioni, i ricercatori cercano di scoprire il mistero
che presiede all'evoluzione del senso dell'olfatto e negli ultimi anni, grazie alle moderne
tecnologie, alcuni scienziati sono riusciti a chiarirne il misterioso processo. Molte domande,
però, sono ancora senza risposta.
Alla ricerca del meccanismo che presiede al nostro senso più trascurato, ci si ritrova a
percorrere un avventuroso viaggio al centro del cervello. Il naso, infatti, è solo una piccola
parte dell'apparato olfattivo. In cima alla cavità nasale nella zona degli occhi, vi sono le due
mucose nasali sinistra e destra. Ciascuna di esse non è più grande di un centimetro quadrato,
tuttavia sono composte da ben 10 milioni di cellule nervose, ricoperte da un sottile strato
mucoso. Queste cellule nervose si rinnovano ogni 28 giorni. Ognuna di esse è composta da
un ciuffetto composto dai sei agli otto vibratili che hanno, sulle loro superficie, una serie di
recettori. Questi ultimi, sono chimicamente disposti in modo che le differenti molecole degli
odori vi passino dentro esattamente come negli incastri di un puzzle infinitesimale.
La mucosa nasale, è l'unico punto di tutto il nostro corpo in cui il sistema nervoso è in diretto
contatto con il mondo esterno, poiché le sue cellule sono neuroni. Gli ottanta milioni di peletti
vibratili, possono ricevere una quantità di informazioni sull'ambiente che li circonda, e questo a
ogni singolo respiro. Anche ad una notevole lontananza si possono percepire tracce di
un'essenza profumata; per esempio, possiamo odorare la vaniglina anche ad una
concentrazione di 0,000000002 grammi per centimetro cubo d'aria! Per vedere e sentire
occorrono luce e onde sonore, cioè stimoli energetici; per l'olfatto e sufficiente una sola
molecola, per stimolare i recettori. Quest'ultimo è un rebus che gli scienziati non hanno ancora
risolto. Le molecole profumate, provocano sui peletti della mucosa, reazioni chimiche che
danno vita, a loro volta, agli stimoli elettrici delle cellule nervose. Le fini appendici delle cellule
nervose comunicano da una parte col naso e dall'altra attraverso un sottile osso bucherellato
detto "etmoide", con l'interno del cranio.
Qui, gli stimoli olfattivi, trovano i bulbi olfattivi che li distribuiscono nelle varie parti del
cervello.
Gli stimoli olfattivi, raggiungono direttamente il sistema limbico senza passare
preventivamente la censura della corteccia celebrale, come succede invece agli stimoli
sensoriali. Essi raggiungono così la parte più profonda della nostra centrale di comando,
dove "i profumi ci arrivano direttamente al cuore". Il sistema limbico, che percepisce gli
impulsi elettrici provocati dagli odori, fa parte dell'area più antica del cervello, da cui si è
sviluppato più tardi il cervello razionale. Il cervello umano, ha le sue radici, nel sistema
limbico, come un albero nella terra, e da esso trae energia e ispirazione attraverso gli stimoli
olfattivi; la vista e l'udito sono invece relativamente giovani, motivo per cui gli stimoli che
ne derivano vengono analizzati razionalmente, prima che si abbiano razioni. Gli stimoli
odorosi provocano nel sistema limbico, la produzione di sostanze neurochimiche come
l'ancefalina la serotonina, l'adrenalina e le endorfine, con differenti risultati: l'encefaline
calmano il dolore, possono provocare stati di felicità fino all'euforia e un senso di
benessere; le endorfine sono sedative del dolore e nello stesso tempo stimolanti sessuali;
la serotonina, calma e rilassa; l'adrenalina stimola e sveglia. Nel sistema limbico, vi è la
centrale di comando che soprassiede alla sensualità, alla simpatia, alle predisposizioni
Pagina 9 di 60
innate, ai ricordi, all'umore, alla creatività e alla regolazione del sistema neurovegetativo.
Cervello limbico (paleomammifero)
Questo, con le sue formazioni, riveste il cervello rettile.
Il cervello limbico aggiunge al comportamento la dimensione affettivo-emotiva. In questo
modo viene amplificata la gamma delle attività celebrali e quindi dei comportamenti che
presiedono alla funzione di preservare il singolo individuo e la specie. A questo cervello
giungono informazioni dell'ambiente esterno attraverso le afferenze sensitive: visive,
acustiche, olfattive, gustative e cutanee e dell'ambiente interno, somatico e viscerale.
Comprende:
1. bulbo Olfattivo
2. nuclei settali
3. talamo anteriore
4. nucleo dell'abenula
5. corpi mammillari
6. sostanza grigia periacqueduttale
7. nucleo interpeduncolare
8. amigdala
9. ippocampo
10. giro ippocampale
11. giro cingolato
12. fascicolo mediale prosencefalico
13. stria terminalis
14. stria medullaris
15. strato mammillo-telamico
16. banda diagonale di Braca
17. fasciola cinerea
Pagina 10 di 60
Lobo e sistema limbico
II lobo limbico, comprende il giro angolato, l'ippocampo e l'uncus. La corteccia cingolata è
importante per i processi di apprendimento per l'importanza ad essa dovuta, del mantenimento
di un adeguato processo emotivo. Accanto al lobo limbico in senso anatomico si considera il
sistema limbico che comprende numerose formazioni anatomiche corticali e sottocorticali
filogeneticamente antiche che sono disposte in modo da formare un anello o limbus attorno al
tronco encefalico (amigdala, ipotalamo, parte del talamo, tubercoli olfattivi).
Il lobo limbico svolge funzioni peculiari in rapporto all'olfatto, inoltre elabora e controlla il
comportamento istintivo ed emotivo, ha il ruolo di dare un contenuto emozionale all'esperienza
sensitiva e sensoriale. La stimolazione elettrica di queste zone negli animali provoca reazioni
vegetative simili a quelle che si hanno nelle emozioni: aumento del battito cardiaco, della
pressione, frequenza del respiro, ecc.
La stimolazione elettrica di certi punti del sistema limbico dà sensazioni piacevoli o spiacevoli.
Se un elettrodo, che risponde ai comandi di una leva, è posto nel "centro del piacere" l'animale
aziona la leva continuamente fino ad esaurirsi, fino a preferire la stimolazione al cibo e quindi
alla sopravvivenza. È possibile che la stimolazione di certe aree del sistema limbico coinvolga
neuroni che normalmente entrano in azione in concomitanza a stati di gratificazione di
determinati bisogni primari come la fame o il sesso.
La stimolazione limbica può produrre bruschi cambi della frequenza cardiaca, della pressione
del sangue, della tensione muscolare ecc. questo è un esempio chiaro di come le emozioni
con l'attività celebrale ad esse correlata può produrre effetti rilevanti sul corpo. In fondo da qui
deriva l'idea della psicosomatica.
Sensualità, simpatia e avversione
I profumi stimolano la sensualità nel senso più profondo del termine. I ferormoni, sostanze
profumate con l'effetto simile a quello degli ormoni, influenzano la scelta del partner sia fra gli
uomini sia fra gli animali. Tra questi ultimi, gli odori giocano un ruolo particolarmente importante,
perché presiedono alla sopravvivenza della specie: un cane può "annusare" la sua compagna
anche a tre chilometri di distanza; il maschio delle farfalle arriva a fare la stessa cosa persino da
dieci chilometri di distanza. Allo stesso modo le fasi dell'estro, dell'accoppiamento e della difesa
dei cuccioli sono influenzate dalla scia degli odori. Anche noi che pensiamo, sbagliando, di non
essere coinvolti da questi istinti animaleschi, non entreremmo mai in contatto intimo con un
partner il cui odore corporeo non ci piace. Ad esempio, nel sudore maschile sono state trovate
sostanze simili al testosterone, che è l'ormone maschile. Anche il ciclo mestruale apporta
variazioni nell'odore di tutto il corpo femminile. Ebbene, gli oli essenziali contengono spesso
ferormoni, per questo stimolano la nostra sensualità. L'amore passa anche attraverso il naso.
Allo stesso modo, la simpatia e l'avversione sono connesse alle sensazioni olfattive. L'odore è
un offerta spontanea di comunicazione che ognuno recepisce respirando e alla quale reagisce.
Di conseguenza ogni individuo ha il proprio odore specifico, che ne esprime esattamente lo stato
d'animo, gli eventuali malesseri e naturalmente la disponibilità sessuale. Ogni malattia, ha il suo
particolare odore: una madre, ad esempio, può riconoscere dall'odore del suo bambino una
malattia prima che si sia manifestata. Quando amiamo il nostro odore corporeo trasmette anche
agli altri la nostra soddisfazione. Tramite l'odore inviamo sottili informazioni su noi stessi a coloro
che ci stanno vicino.
Gli stati d'animo e le emozioni
I profumi possono provocare stati d'animo negativi o anche positivi. Numerose malattie possono
Pagina 11 di 60
insorgere sul terreno di una motivazione inconscia o di una motivazione psicologica.Ad
esempio, quando abbiamo difficoltà ad accettare una situazione nuova, il giusto profumo può
aiutarci a reagire positivamente o ad accettare meglio una situazione sgradevole. Le essenze,
rilassandoci e facendoci sentire bene, aprono la strada al nostro miglior modo di essere, pur
rimanendo ciascuno di noi sempre padrone del proprio destino e delle proprie capacità di
scegliere quale sentimento o pensiero seguire. Le essenze pure non provocano mai sensazioni
spiacevoli di timore o di aggressione, anzi hanno effetto armonizzante, mentre i profumi sintetici,
che non esistono in natura possono provocare stati d'animo di paura. Il famoso aromaterapeute
inglese Robert Tisserand, da notizia del fatto che i profumi sintetici sono oggetto di ricerche per
scopi bellici. Tisserand racconta di aver lui stesso annusato questi profumi e di aver provato un
sensazione molto spiacevole; altre persone presenti all'esperimento dovettero addirittura
lasciare il locale.
La memoria e i ricordi
Profumi e ricordi vengono immagazzinati nel sistema limbico. Fin dal primo giorno di vita
entriamo in contatto con gli odori, che colleghiamo a precise sensazioni. In questo modo ognuno
di noi stabilisce il proprio rapporto personale con ciascun odore. Se una persona, per esempio,
ha sentito un certo profumo in un giorno particolarmente bello della fanciullezza, sicuramente
collegherà quel ricordo a sensazioni positive. Ecco perché i profumi immagazzinati, insieme a
sensazioni e ricordi possono risvegliarsi in noi anche dopo moltissimo tempo. Con i profumi
conserviamo le nostre conoscenze: i profumi "pericolosi" come quello di bruciato o di cibo
avariato, ci salvano spesso la vita. Altri come quello della mamma, possono farci tornare nella
culla. Provate a chiudere gli occhi cercando di ricordare quali profumi hanno segnato la vostra
infanzia. Quale profumo vi ricorda una situazione piacevole? Con questo sistema, i profumi
possono essere utilizzati per aiutare a ricordare meglio le situazioni vissute nell'infanzia e,
quindi, per intervenire con una psicoterapia mirata. Tuttavia noi siamo per sempre legati alle
situazioni vissute nel passato, possiamo riprogrammare il computer della memoria o rinforzarlo
con essenze che come il Rosmarino, il Basilico, la Menta o il Limone, stimolano il lavoro
intellettuale e potenziano la memoria.
Il sistema neurovegetativo
Normalmente le azioni presiedute dal sistema neurovegetativo, si sottraggono al nostro
influsso cosciente. La respirazione, la digestione il battito cardiaco, si autoregolano; i profumi,
però, possono influenzare tali funzioni e gli organi a esse correlati; possono per esempio far
rallentare o aumentare il ritmo del battito cardiaco e calmare la respirazione. Anche la
digestione è particolarmente sensibile all'influsso dei profumi, infatti nelle cucine vengono usati
spezie e aromi, che fanno venire appetito e stimolano i succhi digestivi. Nel concetto di
"distonia neurovegetativa", sono comprese numerose malattie che hanno la loro causa in una
disfunzione di tale sistema. Per tutte queste malattie, l'aromaterapia può essere di grande aiuto.
Pagina 12 di 60
IL CAMMINO DEGLI OLI ESSENZIALI ALL'INTERNO
DEL CORPO
Via orale
Pelle
Aria (vapore)
Gli oli essenziali sono lipofili
Polmoni
Naso
Stomaco
Linfa
Bronchi
Cervello
Intestino Tenue
Sangue
Alveoli bronchiali
Sistema neurovegetativo
Intestino Grasso
Tessuto muscolare
Sangue
Ormoni
Sangue
Arterie, vene
Sfera emozionale
Organi
Organi
Polmoni vescica
Pelle, vescica reni,
polmoni
Nadi
Bocca
Retto
Pagina 13 di 60
Corpo
sottile
OLI ESSENZIALI PER USO INTERNO
Gli oli essenziali vanno usati per via interna solo su consiglio di un aromaterapeuta. Se usati
sconsideratamente possono provocare infiammazioni delle mucose e disturbi agli organi interni.
Nella maggior parte dei problemi è sufficiente l'uso esterno, ma per alcuni rimedi domestici si
possono utilizzare per via orale senza pericolo: una o due goccie di olio di Menta puro contro il
mal di testa e i malesseri dovuti al cattivo tempo; una o due gocce di essenza di Lavanda, tre
volte al giorno, contro il raffreddore, l'influenza, per potenziare le difese immunitarie e aprire lo
stomaco. Gli oli essenziali vengono quasi sempre prescritti diluiti in una delle sostanze
commestibili elencate nel seguito.
Miele
Le dosi di una o due gocce di olio essenziale in uno o due cucchiaini di miele fluido, da
assumere direttamente o da sciogliere in una tazza di tè caldo, da bere a piccoli sorsi.
Pane o zolletta di zucchero
Le dosi sono di una o due gocce di essenza da mettere sullo zucchero o sul pane da inghiottire
lentamente.
LE CONTROINDICAZIONI DEGLI OLI ESSENZIALI
Achillea
Aneto
Anice
Basilico
Calamo
Canfora
Cedro
Cipresso
Cisto
Chiodo di Garofano
Coriandolo
Cumino
Davana
Ginepro Regina dei prati
Issopo
Lavanda spigo
Maggiorana
Mirra
Noce moscata
Origano
Prezzemolo
Verbena
Rosmarino
Sabina
Salvia
Salvia sclarea
Santolina
Sedano
Timo
In gravidanza queste essenze non devono essere impiegate né per via orale, né per bagni o
massaggi ad alta concentrazione. Sono anche sconsigliate inalazioni molto concentrate.
Oli essenziali controindicati durante un trattamento omeopatico
Camomilla
Canfora
Pagina 14 di 60
Menta
Oli essenziali controindicati per i bambini
Artemisia
Assenzio
Basilico
Canfora
Cannella corteccia
Cedro
Cipresso Arizona
Cumino
Eucalipto (globulus)
Eucalipto (polybractia)
Erba lattaia (Calamento)
Finocchio amaro
Lavanda spigo
Menta pulegio
Noce moscata
Prezzemolo
Ravensara
Rosmarino
Salvia (officinalis)
Salvia dei boschi
Oltre a queste non vanno somministrate ai bambini anche tutte le essenze elencate nella
sezione " Oli essenziali con forti effetti collaterali tossici".
Oli essenziali che possono provocare irritazione alla pelle e allergie
Anice, Arnica, Basilico, Cannella, Cumino, Finocchio, Garofano, Lemongrass, Menta piperita,
Menta spicata, Noce moscata, Origano, Rosmarino, Santoreggia, Tea Tree, Timo rosso, Oli
estratti dagli agrumi, Verbena.
In caso di tendenza allergica e pelle sensibile, si consiglia di fare una prova versando una
goccia di essenza nella piega del gomito e aspettare 10-15 minuti. In caso di arrossamento o
bollicine evitare l'uso in bagni, oli per massaggi e profumi.
Oli essenziali che aumentano la sensibilità alla luce solare
Achillea, Angelica, Carota, Finocchio, Petit-grain, Prezzemolo, Salvia, Oli estratti dagli agrumi
soprattutto il Bergamotto.
Oli essenziali controindicati in caso di tendenza epilettica
Canfora, Cedro, Finocchio, Issopo, Noce moscata, Rosmarino, Salvia.
Altri oli che vanno usati con precauzione
Anice
Cisto, Elicriso
= Non sovradosare, può causare danni al sistema nervoso.
= Nella lampada per aromi, in quantità eccessiva, possono provocare
un'atmosfera pesante.
Lavanda
= Non assumere oralmente durante cure di iodio o di ferro.
Salvia sclarea
= Non assumere insieme ad alcol, né con medicamenti contenenti ferro.
Noce moscata = Non assumere per lungo tempo, né sovradosare nei bagni aromatici.
Sandalo
= Non assumere oralmente in caso di infezione acuta.
Come regola generale, gli absolues non vanno mai assunti per via orale.
Pagina 15 di 60
Oli essenziali con forti effetti collaterali tossici
Arnica
Artemisia
Barbaforte, Cren
Boldo (foglie)
Calamo indiano
Chenopodio
Chenopodio Americano
Finocchio
Jaborandi
Sassofrasso
Senape nera
Tanaceto
Tuia
- Arnica montana
- Artemisia vulgaris
- Chochlearia armoracia
- Poemus Boldus
- Acorus calamus
- Chenopodium ambrosioides
- Chenopodium ambrosioides var.
anthelminticum
- Foeniculum vulgare
- Pilocarpus jabarandi
- Sassafras albidum
- Brassica nigra
- Tanacetum vulgare
- Tuya occidentalis
Oltre a questi, anche tutti gli estratti da piante del genere Artemisia, come Assenzio,
Abrotano ecc.
Oli essenziali controindicati in caso dl tumore alla mammella o di mastite
Anice
Anice stellato
Cipresso
Salvia sclarea
Pagina 16 di 60
MODALITA’ DI UTILIZZO DEGLI OLI
ESSENZIALI
Come già detto, la peculiare caratteristica che accomuna tutti gli oli essenziali naturali è il
fatto di essere sostanze eteree.
Questa qualità, che per molti potrebbe sembrare un dettaglio o tutt'al più una definizione
chimico-scientifica, in realtà segnala un elemento di assoluta importanza. Ogni stimolo
proveniente dall'esterno e indirizzato al corpo umano può definirsi tale solo in presenza di
un suo "linguaggio" appropriato e di una sua "capacità di farsi ascoltare" dal corpo stesso.
In sostanza quando noi assumiamo un prodotto fitoterapico, quando gustiamo un alimento,
quando veniamo investiti da uno stimolo elettrico o elettromagnetico, come ad esempio
una seduta di magnetoterapia o semplicemente un fascio di luce solare o artificialmente
colorata, è necessario che il linguaggio utilizzato da questi stimoli, la loro frequenza,
intensità e densità, abbia degli elementi in comune con il nostro corpo.
Supponiamo che il nostro corpo corrisponda ad una platea costituita da numerose persone
di origini etniche e linguistiche differenti. Supponiamo anche che l'oratore sul palco
conosca solo una di queste lingue. Esso parlando riuscirà ad interessare solamente colui il
quale riconoscerà il proprio idioma nei confronti dell'oratore stesso. Solo quest'individuo e
tutt'al più la sua cerchia riusciranno ad uscire dalla conferenza arricchiti di nuove
informazioni. Tutti gli altri avranno captato pochi elementi di tutta la relazione, o nulla. Supponendo che nessuno in platea riconosca la voce dell'oratore, egli non solo vedrebbe
un deciso fallimento dell'iniziativa ma farebbe perdere tempo prezioso a tutti, che
avrebbero potuto recarsi ad una conferenza più utile. Per uscire dalla metafora, il nostro
oratore, il prodotto o l'azione capace di stimolare il corpo, ha due soluzioni: essere
naturale e quindi compatibile con la maggior parte degli intervenuti, il corpo stesso, o
essere sintetico e quindi sapere che il suo risultato non dipenderà dalle argomentazioni
impiegate ma da quanto riuscirà a gridare per spaventare la platea e quindi ottenere
comunque un effetto.
Di qui la spiegazione della differenza tra un prodotto naturale, capace con piccoli stimoli di
ottenere grandi e duraturi effetti e uno chimico che per essere utile deve per definizione
utilizzare mezzi sovradimensionati e quindi devastanti per tutto ciò che in precedenza era
in un sostanziale equilibrio.
Tornando al concetto di etereo, ma sfruttando ulteriormente la metafora appena descritta,
potremmo dire che essere etereo significa conoscere una sola lingua ma saper parlare
molto bene, tanto da essere compreso da chiunque la parli anche se non direttamente
interessato all'argomento. Infatti, un prodotto etereo penetra nel nostro organismo
utilizzando veramente tutte le porte che gli sono concesse e, se osserviamo bene, ad un
prodotto etereo il corpo non nega nulla. Per comprendere meglio questo concetto potete
provare due tipi diversi di cosmetici. Prima spalmate sul dorso della mano un cosmetico,
una crema, a base vegetale e naturale, ed osservatene la velocità di penetrazione e poi
eseguite la stessa operazione con una crema sintetica, seppur di buona qualità, a base
di paraffina, derivato del petrolio. Sarà innegabile e grossolanamente percettibile l'assoluta
incapacità della seconda di comunicare, passare attraverso la pelle, rispetto alla prima.
Che poi, a causa della permanenza per lungo tempo del film grasso sulla pelle, offerta dal
secondo test, si abbia l'impressione di maggior nutrimento, questo è esclusivamente una
nostra opinione falsata dal sistema perverso con cui ragioniamo drogati dal sistema in cui
siamo immersi. È come pensare, o convincersi, di comprendere la lingua dell'oratore
malgrado non sia la nostra, quasi per, inconsciamente, evitare di fare la fatica di
rielaborare ciò che dice.
Pagina 17 di 60
Ora, a prescindere dal concetto di elettromagnetismo che sotto intende tutte le modalità di
interazione tra stimoli e corpo, è l'aria che trasporta le parole dell'oratore verso il pubblico,
cerchiamo di capire quante "orecchie" possiede il nostro corpo.
La stupefacente volatilità degli oli essenziali, la loro etericità appunto, permette come
detto di penetrare velocemente e profondamente nel corpo stesso. I cancelli offerti a
questo scopo sono molteplici, ma volendoli riassumere sono principalmente tre:
• La pelle
• Le mucose nasali, e in subordine i bronchi ed il sistema respiratorio
• L'apparato digerente
L’ASSUNZIONE PER VIA ORALE
Sebbene questa modalità di assunzione sia praticamente la più efficace, si consiglia di
accostarvisi con una buona dose di precauzioni.
Innanzitutto è fondamentale che ci si doti di un flacone di olio essenziale la cui natura e
qualità siano categoricamente certificate da dei documenti di accompagnamento,
come scheda tecnica specifica ed autorizzazione all'assunzione.
In secondo luogo è bene tenere sempre presente che un buon 10% degli oli essenziali
più comuni possiedono alcuni effetti tossici, o almeno possono generare spiacevoli
intolleranze. Alcuni di questi caustici ed aggressivi necessitano di consistenti diluizioni
prima dell'assunzione.
In terzo luogo l'etericità degli oli, quella caratteristica che ne esalta le qualità fitoterapiche,
li rende decisamente performanti al punto da consigliare di assumerli per bocca con una
buone dose di gradualità. Infatti, a differenza di un prodotto chimico o fisico, l'olio
essenziale puro informa tutto il corpo con risultati pratici spesso miti ma a carico di tutto il
sistema.
Per problematiche chimiche gli oli essenziali non possono essere disciolti in acqua. Nel
caso li si voglia diluire in questo supporto si consiglia di mescolare il bicchiere
abbondantemente ed assumere prima che l'olio, più leggero dell'acqua e non
mescolabile, formi un film sulla superficie rendendo in resto del bicchiere a
concentrazione inferiore o nulla. La modalità più comunemente usata è quella di diluirne
alcune gocce - mai più di 10 - su di uno zuccherino o in alternativa su un cucchiaino di
miele o zucchero. Lo stesso tè o latte al mattino possono costituire dei supporti non
ottimali ma ragionevoli.
LA RESPIRAZIONE PROFONDA
Questa tecnica è forse la modalità di impiego maggiormente diffusa ed efficace per
rilassarsi alla sera, conciliare il sonno, liberare le vie aeree, stimolare la nostra attività,
soprattutto se compromessa da una forma qualsiasi di disequilibrio psico-fisico o
semplicemente fisico.
La metodologia si basa sulla straordinaria capacità che possiede un olio essenziale di
sposarsi con le nostre mucose nasali e di chiederne la collaborazione al fine di giungere
attraverso di esse al flusso sanguigno. Tale eventualità, che si verifica nell'arco di pochi
secondi, costituisce un'assunzione diretta di minor efficacia di quella orale, ma
decisamente priva di indesiderati effetti collaterali. Per ottenere questi effetti si consiglia di
depositare non più di 3 gocce dell'olio essenziale scelto, nel palmo della mano. Sfregare in
seguito i due palmi velocemente al fine di riscaldare delicatamente la miscela,
estraendone le migliori qualità. Avvicinare le mani al viso, formando una coppa che
avvolga naso e bocca, e respirare profondamente 4-5 volte. Sdraiarsi e rilassarsi al fine
di lasciare agire i principi che regolano l'olio essenziale oggetto della prova.
Pagina 18 di 60
Attenzione a non toccare gli occhi con le mani, in caso che questo accada e si percepisca
un consistente bruciore, si consiglia di lavare abbondantemente con acqua e attendere
l'imminente miglioramento. Nel caso in cui questo non avvenga si consiglia di contattare il
proprio medico di fiducia.
LA DIFFUSIONE NELL'ARIA
II modo più simpatico e comunemente utilizzato per assumere degli oli essenziali è quello
di diffonderli nell'ambiente dove si passa la maggior parte del proprio tempo. Le
molecole vaporizzate in molteplici modi si disperdono nell'aria e sono respirate. Passando
attraverso i polmoni entrano facilmente nel flusso sanguigno esprimendo bene i loro
effetti. Spesso la percezione olfattiva di un aroma, la sua gradevolezza o sgradevolezza
o semplicemente la nostra predisposizione nei suoi confronti, in determinati momenti, non
è altro che una anticipazione sensoriale di quello che genererà nel nostro corpo. Come
l'introduzione di un libro affidata al senso meno conosciuto che possediamo.
Per dedicarsi alla pratica della diffusione nell' aria di un aroma esistono numerosi
strumenti in grado di aiutarci. Ogni strumento, in realtà, garantisce dei vantaggi e
inevitabili svantaggi, proviamo ad indagarli insieme.
Il deumidificatore del calorifero
Questa piccola vaschetta che collochiamo spesso sul calorifero, piena d'acqua comune,
per regolare l'umidità dell'aria può essere un ragionevole strumento per veicolare l'aroma
dei nostri oli essenziali. Basterà aggiungere poche gocce nell'acqua tiepida per avere un
lento e graduale effetto di rilascio dell'aroma nell'aria circostante.
I vantaggi sono presto detti. Innanzitutto si impiega in prodotto già acquistato e utilizzato
per altri scopi con massimo risparmio. In secondo luogo si può godere di un rilascio
molto lento ed adatto a sostanze molto volatili, con nota di testa. Lo svantaggio è quello di
non poter controllare l'emissione in alcun modo in termini di quantità e durata.
L'anello sulla lampadina "SMART ROUND"
Questo strumento consiste in un anello di porcellana scavato che può ospitare alcune
gocce di olio e poca acqua. La sua collocazione sul vertice di una lampadina costituisce il
momento della sua ideale "accensione". La lampadina riscalda velocemente l'anello il
quale vaporizza l'olio in esso contenuto.
Questo prodotto è ideale per viaggi, situazioni precarie ed emergenze, ma purtroppo non è
consigliato per un uso frequente. La vaporizzazione avviene in modo molto veloce a
discapito della durata e spesso, il calore raggiunto, disgrega le molecole dell'olio in
modo innaturale riducendone l'efficacia.
Diffusore tradizionale
II diffusore tradizionale consiste in un pezzo unico, a volte due, di terracotta smaltata. La
forma è realizzata in modo da alloggiare una semplice candela nella pancia e di offrire
una nicchia sufficiente, sul vertice, per collocare l'olio stesso. All'accensione della candela
si inizia a riscaldare la nicchia sottostante e quindi l'olio in essa depositato.
Questo metodo possiede indiscusse qualità tanto da essere in assoluto il più impiegato.
È importante che si acquistino dei diffusori con un ampio contenitore per l'olio in quanto la
modalità di riscaldamento richiede che l'olio essenziale venga diluito in una copiosa
quantità d'acqua. Diffidate da diffusori eccessivamente articolati per motivi estetici o
artistici, spesso sacrificano l'efficienza e funzionalità a vantaggio della loro appariscenza.
Anche i prodotti artigianali orientali, a causa di un'inesistente progettazione, non
garantiscono sufficiente efficienza da essere presi in considerazione da un serio cultore. Il
Pagina 19 di 60
rapporto tra l'altezza, la distanza del contenitore dalla fiamma, il materiale impiegato e soprattutto il "tiraggio" del diffusore sono elementi che vanno studiati approfonditamente. Un
incremento di temperatura dell'olio anche solo di pochi gradi può causarne l'assoluta
inefficacia!
II diffusore ad effetto venturi
Questo tipo di diffusore possiede qualità innegabili. Innanzitutto non riscalda l'olio, ma ne
facilita esclusivamente l'evaporazione mantenendone integre le proprietà. In secondo
luogo alcuni modelli possono essere utili per coprire grandi superfici. Il limite sta nella
dipendenza dalla rete elettrica e dal costo e delicatezza del diffusore stesso.
Macchinari ad ultrasuoni
Questa tipologia di diffusori di ultima generazione si basa sul concetto che alcune onde
sonore, in questo caso non udibili, accelerino il distacco delle molecole dalla loro
madre, l'olio stesso. Il meccanismo è curioso ed efficace. L'efficacia è buona, il metodo
è un po' innaturale ma accettabile.
Diffusori a ventola o flusso canalizzato e scheda "PLUG AND SMELL'’
Questi macchinari di nuova generazione sono destinati a ricoprire in futuro un ruolo di
primaria importanza. Infatti, questi nuovissimi studi offriranno al mercato pratici
strumenti per praticare l’aromotecnica senza grandi disagi.
Si tratta di macchinari di medie dimensioni, supponiamo un grande libro, capaci di
eccitare le molecole di olio essenziale contenute in speciali tessere. Sarà possibile
comprare una tessera, appositamente imbevuta per garantire un certo numero di ore di
rilascio ed inserirla comodamente a casa nel macchinario di proprietà. La freschezza
dell'essenze garantita da confezioni ermetiche, la praticità d'uso, l'ottima diffondibilità, il
rispetto delle componenti aromatiche dell'olio, non danneggiate da eccessivi sbalzi di
calore ma soprattutto l'economicità d'impiego faranno di questi progetti il futuro
dell'aromotecnica.
IL MASSAGGIO
L'introduzione di un olio essenziale nel nostro corpo, mediante il massaggio, è senza
dubbio una delle più piacevoli ed efficaci modalità d'impiego. Questa tecnica, amata
specialmente da aromotecnici professionisti ma di crescente interesse e pratica anche
nelle case, grazie alla tecnica dell'automassaggio, offre risultati decisamente
soddisfacenti coniugando varie sensazioni di benessere.
Lo stimolo della parte superficiale della pelle, l'epidermide, un senso di piacere
generalizzato e una rapida perdita di tutti i sistemi di attenzione e difesa, coincidente
con uno stato di relax profondo, amplificano enormemente la ricettività del corpo alla
terapia.
Purtroppo la maggior parte degli oli essenziali si presta poco ad un'applicazione diretta
sulla pelle. Numerose essenze possono causare irritazioni locali a causa della loro
causticità. Per risolvere questo problema e sfruttare la straordinaria capacità di un olio
essenziale di penetrare profondamente prima nell'epidermide, poi nel derma
raggiungendo infine la circolazione sanguigna, si utilizzano degli oli da massaggio, detti
vettori, in cui diluire piccole quantità di essenza. Alcune miscele si prestano a un uso
locale, spesso di tipo cosmetico o curativo, mentre altre vengono semplicemente
introdotte attraverso la cute per raggiungere i luoghi del corpo dove si rendono più
necessarie. Per comodità d'ora in avanti chiameremo l'impiego locale massaggio diretto, e
l'impiego generale massaggio indiretto. L'impiego indiretto, decisamente più diffuso e
Pagina 20 di 60
professionale, consta in un lento e delicato massaggio diffuso in tutto il corpo. Per un
approfondimento di questa tecnica si rimanda a specifici volumi sull'aroma-massaggio.
Alcuni oli di base adatti a veicolare oli essenziali
Gli oli da massaggio disponibili sul mercato sono numerosissimi. Ogni tipo vanta
proprietà specifiche, che vedremo di seguito, in una presentazione studiata
appositamente per aiutare il lettore ad identificare semplicemente quello più adatto alla
propria pelle o alle incombenti esigenze terapeutiche.
È opportuno fare una distinzione fra oli di origine vegetale, capaci di comunicare con il
corpo e di giungere in profondità, e quelli derivati dal petrolio, i quali, spesso, danno una
sensazione più piacevole, non creano alcun problema allergico, non penetrando in
profondità, ma hanno proprietà decisamente contenute.
Nel caso dell'aroma-massaggio quest'ultima tipologia di oli può verificarsi addirittura
controproducente compromettendo parzialmente il percorso, nel nostro corpo, delle
essenze in essi diluite. Accertarsi quindi in modo inequivocabile dell'esistenza di
certificazione del prodotto e pretenderla dal fornitore è un'abitudine che risolverà alla
radice il problema.
Gli oli naturali, per mantenere le loro peculiari proprietà nutritive, eudermiche e curative,
devono essere rigorosamente spremuti a freddo e non raffinati.
Un buon olio da massaggio ricopre molteplici compiti. Innanzitutto, offre grazie alla sua
base oleosa, un buon supporto di diluizione a qualunque olio essenziale, poco
mescolabile con l'acqua. In secondo luogo facilita lo scorrimento delle mani del
massaggiatore sulla pelle, offrendo una piacevole sensazione al paziente, agevolando il
lavoro del terapeuta, ed infine, penetrando nella cute velocemente, trascinando con sé
l'olio essenziale, in esso diluito, con una sinergia di assoluta efficacia. Ogni olio da
massaggio risponde in modo diverso ad ogni una di queste caratteristiche. Per quanto
riguarda la seconda, ossia la capacità dell'olio di aiutare le mani a scivolare bene sul
corpo esistono da poco sul mercato alcune soluzioni degne di interesse.
Una formulazione speciale, frutto di un'alta tecnologia applicata al naturale, permette ad
una particolare miscela di oli vettori di penetrare gradualmente nella pelle. La novità sta
nel fatto di poter prolungare il massaggio senza fastidiose ed inefficienti sospensioni.
Inoltre, questo effetto unico, chiamato "Effetto cascata", veicola molto meglio gli oli
essenziali diluiti nell'olio vettore, in quanto gli trasporta in pacchetti, dentro il corpo con
gradualità, senza incontrare quindi la resistenza del corpo stesso.
La diluizione appropriata consiste in una quantità di olio essenziale non superiore al 5%
rispetto all'olio vettore. Tenendo presente che 20 gocce di essenza corrispondono a
circa un millilitro, è bene non superare mai le 100 gocce per ogni 100 millilitri di olio
vettore. Un esempio pratico corrisponde a dieci gocce in un cucchiaio da tavola colmo
d'olio da massaggio.
a) WATERFALL OIL (formula originale)
La realizzazione della miscela "Waterfall oil", olio ad effetto cascata, ha sostanzialmente
modificato le abitudini e performance dei massaggiatori professionisti, ma anche di chi,
tra le mura domestiche, si diletta nella tecnica dell'automassaggio e offre a conoscenti
ed amici questa rilassante opportunità.
La grande novità consiste nell'aver intuito che oli vettori diversi possiedono tempi di
penetrazione nella pelle diversi. Tale risultato è stato raggiunto sfruttando il concetto
che oli a catena corta offrano una maggiore permeabilità di oli a catena lunga. Per
esempio, massaggiare il corpo con un olio ad alta penetrazione comporterebbe due
sostanziali problemi: la scarsa permanenza dell'olio stesso, con la necessità di continue
interruzioni volte al ripristino di questo sulle mani del massaggiatore e la poca
disponibilità del corpo a ricevere i principi attivi degli oli essenziali in tempi troppo brevi,
Pagina 21 di 60
con potenziali reazioni allergiche, intolleranze e ipersensibilità. Un olio a scarsa
penetrazione come la maggior parte di quelli presentati di seguito, invece,
comporterebbe un tempo di massaggio eccessivamente dilatato con scarsi effetti
rispetto all'impegno del terapeuta stesso. Senza voler assumere questi due eccessi
come basi di partenza per la progettazione, "Waterfall oil" è stato composto da una
svariata gamma di oli vettori con tempi diversi di penetrazione ottenendo così un effetto
sfumato, durevole e soprattutto rispettoso del corpo grazie appunto ad una cessione di
principi attivi calibrata nel tempo. Grazie inoltre alla molteplicità di oli che lo
compongono, esso si presta ad essere impiegato con numerose tipologie di pelle.
Numerosi principi attivi rispondono alle più frequenti esigenze di impiego tanto da farlo
risultare un insuperabile olio vettore per oli essenziali. Al suo interno si può trovare lo
stimolo fotosensibile della carota, capace di attirare i raggi solari a nutrire la pelle ma,
allo stesso tempo, l'iperico offre una marcata azione protettiva per eventuali danni di
detta nutrizione. L'azione nutritiva è completata dalla sinergia tra l'olio di germe di grano
e sesamo che esplicano una attività anti-invecchiamento, nel contenimento dei radicali
liberi, grazie alla presenza di omega-3 del pesce. La mandorla contenuta in "Waterfall
oil" ha un ottimo potere emolliente che facilita il compito nutritivo del jojoba.
b) OLIO DI ALOE VERA (certificato)
Quest'olio, famoso per le sue qualità nutritive e terapeutiche, si presta particolarmente a
pelli compromesse da dermo-patologie come la psoriasi, eczemi ed allergie o a causa di
agenti esterni come scottature solari o dermatiti da contatto, ma risulta utile anche
impiegandolo con pelli semplicemente secche, stanche o provate. L'effetto di freschezza e
sollievo è pressoché immediato. Risulta considerevole anche la sua capacità di regolare
l'umidità cutanea.
L'estrazione di questo olio è indiretta, le foglie carnose della pianta di aloè, che proviene,
nella maggior parte dei casi, da zone aride, vengono messe a macerare in oli di supporto
ai quali cedono gli straordinari elementi curativi come enzimi, minerali, vitamine e
proteine ricostituenti. Si può mescolare in parti uguali con olio di jojoba o mandorle dolci.
Unendolo all'olio di iperico se ne esaltano le qualità lenitive dopo scottature solari.
c) OLIO DI BORRAGINE (certificato)
Quest' olio, ricavato indirettamente dalla macerazione dei fiori blu della borragine officinalis, è
noto per la sua alta concentrazione di acido 8-linoleico (fino al 30%). Questa sostanza
che all'interno del corpo si trasforma in prostaglandine, si rende utile in innumerevoli casi.
Gli ormoni delle prostaglandine hanno un'azione di stimolo su tutti i sistemi di
disintossicazione.
L'olio di borragine viene impiegato per attivare il ricambio cellulare, per regolare la
pressione arteriosa, la coagulazione sanguigna e la secrezione di acido gastrico. Il suo
effetto diretto evidenzia buoni risultati nei confronti di sindromi premestruali, reumatismi e
dolori articolari generalizzati. La tradizione gli attribuisce un singolare compito: calmare e
riequilibrare bambini iperattivi. A causa del costo elevato e della sua scarsa durata nel
tempo, si consiglia di reperire quest'olio in comode capsule sottovuoto. Accertarsi, prima
dell'acquisto, che non sia mescolato con olio di enotera. È utile mescolarlo al 10% con
olio di jojoba.
d) OLIO DI CALENDULA (certificato)
Si tratta di un ottimo anti-infiammatorio locale nel caso di ferite e screpolature della pelle.
Quest'olio viene estratto indirettamente macerando i fiori della calendula in un olio
grasso, spesso quello d'oliva. Si presta particolarmente al massaggio dei bambini, di parti
delicate e fortemente compromesse da cicatrici ed abrasioni dove la carotina, in esso
contenuta, manifesta le sue doti migliori. Si può utilizzare puro localmente o mescolato al
Pagina 22 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
20-30% con olio di jojoba, di mandorle o sesamo.
e) OLIO DI COCCO (certificato)
II suo aspetto potrebbe scoraggiare, infatti l'olio di cocco si presenta come una massa
densa, a volte solida, ed il suo impiego deve necessariamente seguire il passaggio allo
stato liquido. Per ottenere questo risultato è sufficiente appoggiare la bottiglietta vicino
ad una fonte di calore come un calorifero o una lampada. Si presta al massaggio di mani
e piedi screpolati lasciando un leggero velo proteggente, dovuto agli acidi grassi a catena
corta, adatto anche a proteggere parzialmente dal sole. Ottimo per i capelli. Non esiste il
suo corrispondente olio essenziale e quindi tutti i prodotti che profumano di cocco devono
questa caratteristica ai miracoli della chimica. Si può mescolare con olio di jojoba, con il
quale lega molto bene, avendo l'accortezza di inserire quest' ultimo quando l'olio di cocco è
completamente sciolto.
f) OLIO DI ENOTERA (certificato)
Si può paragonare all'olio di borragine con l'unica distinzione che ha un'azione più
delicata e meno efficace dovuta principalmente ad una percentuale decisamente inferiore
di acido 8-linoleico (fino al 9%). È utile mescolarlo al 10% con olio di jojoba.
g) OLIO DI GERME DI GRANO (certificato)
Quest'olio è spremuto a freddo dai germi di grano (Triticum sativum). Sono necessari
dai dieci ai quindici chilogrammi di germi per ottenere un litro di questo prodotto che
contiene il 50-55% di acido linoleico ed il 20-25% di acido oleico. Il suo colore rossoarancio anticipa le sue proprietà di stimolante nei confronti di muscoli e ghiandole. Il
contenuto relativamente alto di proteine, di lecitina e di vitamine A e D con particolare
presenza di vitamina E, che ne allunga la conservazione e quella degli oli ad esso
mescolati, lo rendono un buon coadiuvante di pelli secche e disidratate. È utilissimo per
il trattamento di: gomiti, piedi e cheloidi. II10-20% di olio di germe di grano valorizza qualunque olio qui descritto garantendone durata e assorbibilità.
h) OLIO DI IPERICO (certificato)
Come in altri casi già presentati l'olio di iperico si ricava da una infusione dei fiori in un
olio di base al quale cede il tipico colore rosso rubino. Dopo tre settimane di
permanenza al sole le sommità fiorite (non meno di 300 grammi per litro di olio) rilasciano
le loro ricercate proprietà terapeutiche. Normalmente viene utilizzato l'olio d'oliva, ma se
non gradiste un supporto oleoso così grasso, si adattano a questo compito anche l'olio di
jojoba o quello di mandorle dolci. Una sostanza chimica contenuta in quest'olio, la
ipericina, è un potente tonico nervino impiegato frequentemente per realizzare
antidepressivi. L'impiego di questo olio vettore si presta a casi di infiammazioni locali e
nevralgie. Non bisogna inoltre sottovalutare i suoi poteri astringenti soprattutto se massaggiato sull'addome e quelli analgesici se applicato in loco in compresse. Riscalda,
tonifica e tranquillizza là dove la necessità di queste tre caratteristiche è imposta da
problemi circolatori, crampi, sciatica ed eritemi solari. È ottima abitudine mescolarlo al
50% con olio di jojoba o derivato da aloe vera soprattutto per lenire le scottature di ogni
genere comprese quelle solari.
i) OLIO DI JOJOBA (certificato)
Grazie al suo costo relativamente contenuto e alle spiccate caratteristiche di penetrare
rapidamente e profondamente nella cute, l'olio di jojoba è forse uno dei più amati, richiesti
e impiegati. La pianta madre cresce in climi inospitali nelle zone più torride della terra
come il deserto del Messico, della California e dell'Arizona, ma grazie a profondissime
radici, che si estendono nel terreno fino a cinquanta metri, riesce a succhiare linfa vitale
Pagina 23 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
da qualsiasi terreno. Questa duttilità si manifesta anche nell'impiego dell'olio stesso,
adatto a qualsiasi tipo di pelle. La tradizione indiana attribuisce a quest'olio proprietà
medicamentose nei confronti di infiammazioni locali, agli occhi, alla gola e nella cura dei
capelli. Ricerche moderne hanno, come spesso accade, confermato questa credenza ed
attribuito l'effetto a numerose sostanze anti-infiammatorie, a molte vitamine in esso
contenute e a un particolare modo di combinarsi dei suoi acidi grassi. Essi, infatti,
anziché legarsi al glicerolo come tutte le sostanze vegetali, si legano all'alcool
contenuto nella pianta dando luogo non ad un vero e proprio olio bensì ad una cera
fluida praticamente indistinguibile dagli oli. L'effetto di questo stupendo vettore è una
pelle liscia e vellutata come la seta.
l) OLIO DI MANDORLE DOLCI (certificato)
È un classico olio da massaggio. Grazie alla velocità con cui penetra nella pelle si impiega
per veicolare oli essenziali e per diluire oli vettori più profondamente terapeutici e costosi
come alcuni di quelli presentati in questa sintetica esposizione. Adatto veramente a tutti i
tipi di cute, manifesta le sue doti migliori in presenza di pelli delicate, secche e cellulitiche.
La cultura latina ne apprezza da secoli l'effetto calmante e rilassante soprattutto sulla pelle
dei neonati.
m) OLIO DI NOCCIOLA (certificato)
Dona elasticità a pelli rilassate dal tempo, da variazioni di peso eccessive o da periodi di
dilatazione e staticità fisica come la gravidanza. Questa caratteristica lo rende ottimo per
combattere smagliature e cellulite. Ultimamente se ne sono rivalutate le doti cicatrizzanti.
Le caratteristiche generali ricordano l'olio di mandorla dolce grazie alla presenza di
gliceridi e acido oleico e linoleico fortemente lubrificanti ed emollienti. Si riferisce che
penetri nella pelle in modo più veloce ed uniforme soprattutto in quei casi in cui essa
opponga una resistenza superiore alla norma.
n) OLIO DI MALLO DI NOCE (certificato)
L'effetto principale di quest'olio ricavato dalla spremitura della noce intera è senza
dubbio nutritivo. Questa unica qualità lo colloca fra quegli oli adatti ad essere mescolati al
20-30% con qualsiasi altro olio vettore.
o) OLIO DI OLIVA (certificato)
Le uniche critiche attribuibili a questo olio sono l'eccessiva grassezza capace di lasciare
la pelle del paziente e la mano del massaggiatore eccessivamente unte. Se a questo
aggiungiamo il caratteristico odore, sgradito a molti, possiamo comprendere la sua scarsa
fama come olio da massaggio. Entrambi i limiti sono risolvibili con una sua diluizione al
50% in olio di jojoba, mandorle dolci o nocciole privi di odore e più asciutti. Questo sforzo
è ampiamente ripagato dalle millenarie proprietà di questo vettore, adatto al trattamento di
dolori muscolari, reumatismi, dolori al fegato e alla cistifellea e coliche. In questi ultimi casi
si impiega massaggiando delicatamente l'addome.
p) OLIO DI SEMI DI RIBES NERO (certificato)
Quest'olio è decisamente terapeutico. Contiene spesso più del 20% di acido 5-linoleico e
numerose sostanze antibiotiche ed antiallergiche. La tradizione attribuisce a questa
sostanza proprietà di potenziamento delle facoltà celebrali e dell'energia vitale. Se
desiderate fornire alla pelle del vostro viso un vero e proprio trattamento ipervitaminizzante mescolatelo con olio di enotera, aloe vera e mallo di noce e allungate il
tutto con un olio neutro come quello di jojoba, di mandorle dolci o nocciola.
q) OLIO DI SESAMO (certificato)
Pagina 24 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
I semi di sesamo, che attribuiscono a quest'olio il pallido colore giallo, forniscono
numerosi elementi nutritivi come la lecitina, alcune volte più del 50% di acido linoleico e
alcuni conservanti naturali che ne impreziosiscono il valore nel tempo. La medicina
ayurvedica lo impiega in svariati campi attribuendogli poteri riscaldanti e disintossicanti.
Supporta bene tutti gli aromi floreali e si presta al massaggio di viso, addome e reni.
r) OLIO DI VINACCIOLI (certificato)
Si ottiene dalla spremitura delle vinacce, le quali attribuiscono all'olio un colore verde
chiaro. Si tratta di un vettore da massaggio poco grasso e leggero adatto alle grandi
superfici come schiena, addome e cosce. La cultura antica attribuisce a quest'olio la
singolare proprietà di non lasciare fluire eventuali patologie dal corpo del paziente a
quello del massaggiatore mentre scienza moderna sta attualmente verificando la
proprietà antiradicaliche e dermoprotettive di una sua sostanza da poco scoperta e
chiamata procianidolo.
IL BAGNO
Un profumato e gratificante bagno caldo, con degli oli essenziali diluiti nell'acqua, può
essere un'occasione irripetibile per unire l'utile al dilettevole. Infatti, le molecole dell'olio
disperse nella grossa massa d'acqua di una vasca, penetrano lentamente nel nostro
corpo, servendosi di due fondamentali canali di acquisizione già ampiamente trattati, le
mucose nasali e la cute.
Malgrado questa qualità, si consiglia di limitare l’uso del bagno ad oli rilassanti, rinfrescanti
e adatti al trattamento della cute, in quanto per l'impiego terapeutico l'assunzione per
via orale, la diffusione nell'aria ed il massaggio, risultano pratiche decisamente più
efficienti e meno dispersive.
Per ottenere un buon bagno è necessario diluire in una vasca di medie dimensioni con
acqua calda non meno di 20 gocce di olio. Accertarsi di introdurre l'olio o la miscela di oli
poco prima di immergersi nell'acqua allo scopo di non perdere la prima evaporazione. Si
consiglia di mescolare l'acqua continuamente con delicati movimenti delle braccia o di
emulsionare l'olio dentro del miele, latte o sapone naturale.
ALTRE
Inalazioni o sulfumigi
Anche se questa modalità si rende particolarmente adatta all'impiego di essenze utili al
sistema respiratorio, non escludete di sceglierla come valida alternativa in altre
sintomatologie.
Per inalare adeguatamente un aroma è necessario diluirlo in circa due litri di acqua
bollente nella misura di circa 10 gocce. Un asciugamano che contenga il vapore e lo
incanali tra il catino con l'acqua e l'essenza ed il vostro viso potrà facilitarvi l'operazione.
Questa pratica può servire per intervallare le modalità d'utilizzo più comuni soprattutto nei
cicli lunghi di terapia.
Pediluvi, maniluvi e semicupi
Un catino di acqua calda, con diluite 20 gocce di essenza, è in grado di accogliere i vostri
piedi doloranti dopo una pesante giornata di lavoro o le vostre mani inaridite
dall'impiego ripetuto in attività manuali. La stessa soluzione preparata in un bidet
permette semicupi capaci di rendersi utili specialmente in presenza di emorroidi, cistiti,
candide e infiammazioni generiche agli organi genitali, sia maschili che femminili.
Pagina 25 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Possono bastare circa dieci minuti.
Compresse e impacchi
La base per preparare una compressa o un impacco è una tazza colma d'acqua. La
temperatura dipende sostanzialmente dalla sintomatologia che s'intende curare.
Normalmente l'acqua si richiede calda per placare dolori muscolari, reumatismi, artriti ed
infiammazioni locali, soprattutto alla schiena là dove non esistano ferite o abrasioni.
L'utilizzo dell'acqua fredda è, invece, decisamente più frequente e si rende utile nel caso
di distorsioni, stiramenti, traumi, gonfiori, febbri, scottature solari e cefalee.
Immergeremo una garza o una spugna, possibilmente nuovi o lavati precedentemente solo
con saponi naturali e li appoggeremo sulla parte indicata.
Per evidenti motivi questa pratica si rende utile esclusivamente per impieghi locali.
Azioni drenanti a base di fanghi argillosi
La funzione veicolatoria dell'olio vettore può essere sostituita in maniera decisamente
efficace e forse, in certe applicazioni, più opportuna dai fanghi a base di argilla. L'impasto
appropriato dovrebbe consistere in una quantità di olio essenziale non superiore al 2,5%
rispetto all'impacco di argilla vettore. Tenendo presente che 20 gocce di essenza
corrispondono a circa un millilitro, è bene non superare mai le 500 gocce per ogni chilo di
argilla vettore mescolandola accuratamente in un vaso opportunamente destinato
all'uso. Senza voler, in questa sede, decantare eccessivamente le comprovate qualità
terapeutiche dell'argilla, ci si limita a sottolineare come questa sostanza, amica
dell'uomo, comunichi in modo esemplare con la pelle, drenandola e nutrendola come pochi strumenti sanno fare. Il suo impiego avviene, per necessità dovute alla sua stessa
composizione, a livello locale in impacchi al fine di ridurre gonfiori, masse grasse,
cellulite e infiammazioni articolari. Gli oli essenziali quindi, diluibili, sono quelli indicati
per questo tipo di sintomatologie.
Pagina 26 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
GLOSSARIO
Afrodisiaco = farmaco o sostanza ad azione eccitante, che accresce i piaceri sessuali.
Analgesico = farmaco o sostanza che ha la funzione di sopprimere il dolore (sia locale
che generale), oppure di alzare la soglia di sopportazione al dolore stesso.
Antiacido = farmaco o sostanza che sopprime o lenisce l'acidità nello stomaco.
Antiallergico = farmaco o sostanza che inibisce la risposta del nostro organismo
(liberazione d'istamina) contro una sostanza estranea riconosciuta come allergizzante
(non gradita, vedi: veleno di vespe, polline, acari, polvere, ecc.).
Antianemico = farmaco o sostanza che interviene a ripristinare i valori di emoglobina
nel sangue. L'anemia è lo stato morboso caratterizzato, appunto, dalla riduzione al di
sotto della norma, dell'emoglobina funzionale circolante totale.
Antibatterico = Vedi: antibiotico.
Antibiotico = farmaco o sostanza che impedisce lo sviluppo di alcuni microbi (i batteri) nel
nostro organismo.
Antichinetosico = farmaco o sostanza che limita o sopprime le manifestazioni della
chinetosi (o mal d'auto), come nausea, vomito, vertigini, pallore e sudore.
Antidepressivo - farmaco o sostanza che limita o sopprime l'indebolimento morale,
fisico e intellettuale che caratterizzano lo stato di depressione.
Antidiarroico = farmaco o sostanza che riduce o sopprime completamente, il numero di
scariche ravvicinate e liquide contraddistinte dal termine diarrea.
Antidispeptico = vedi eupeptico.
Antidoto = sostanza che per azione diretta sul veleno, impedisce che se ne sviluppi
l'azione.
Antielmintico = vedi: vermifugo.
Antiemetico = farmaco o sostanza utilizzata per fermare il vomito.
Antiemorragico = vedi: emostatico.
Antifermentativo = farmaco o sostanza che blocca o riduce la fermentazione gastrica.
Antiflogistico = vedi: antinfìammatorio.
Antigottoso = farmaco o sostanza specifica nella cura della gotta e delle sua
manifestazioni dolorose.
Antimicotico = farmaco o sostanza che impedisce lo sviluppo di alcuni microbi (funghi e
lieviti) nel nostro organismo.
Antimicrobico = vedi: antibiotico.
Antinevralgico = vedi: antinfiammatorio.
Antinfìammatorio = regime, procedimenti o preparazioni destinate a combattere
l'infiammazione, sia direttamente che indirettamente.
Antiossidante = sostanza che possiede la capacità di interferire nei processi di
ossidazione, inibendo la reazione.
Antiputrefativo = vedi: antifermentativo.
Pagina 27 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Antireumatico = vedi: antinfiammatorio.
Antisclerotico = farmaco o sostanza in grado di interferire con i processi di sclerosi,
intesa in generale come indurimento dei tessuti in seguito a fenomeni infiammatori, che
hanno raggiunto l'esito cicatriziale.
Antiseborroico (seborrea) = sostanza in grado di fronteggiare l'aumento patologico della
secrezione delle ghiandole sebacee.
Antisettico = sostanza destinata a distruggere o ad arrestare nel loro sviluppo, i germi
patogeni presenti sulla pelle, sulle ferite o nelle mucose a contatto con l'esterno.
Antispasmodico = farmaco o sostanza contro gli spasmi, di origine nervosa o non, della
muscolatura liscia.
Antistaminico = vedi: antiallergico.
Antitossico = vedi: depurativo.
Antitussivo = farmaco o sostanza in grado di sedare la tosse.
Antivirale = farmaco o sostanza che impedisce lo sviluppo nel nostro organismo dei virus.
Aperitivo = sostanza che "apre" all'appetito.
Astringente = termine generico utilizzato per tutte le sostanze che producono un
restringimento dei tessuti, dei capillari e degli orifizi. Tutto questo dalle emorragie alla
diarrea, passando attraverso l'eccessiva sudorazione.
Balsamico = sostanze resinose naturali, o oli essenziali, che esplicano l'attività di
modificatori delle mucose tracheo-bronchiali e genito-urinarie.
Battericida = farmaco o sostanza che distrugge, uccidendoli, alcuni microbi, i batteri nel
nostro organismo.
Carminativo = farmaco o sostanza che espelle i gas dall'intestino.
Cicatrizzante = farmaco o sostanza che accelera la cicatrizzazione dei tessuti lesi.
Citotossico = farmaco o sostanza velenosa per le nostre cellule.
Colagogo = farmaco o sostanza che favorisce l'evacuazione delle vie extraepatiche,
azione in sostanza simile ai coleretici.
Coleretico = farmaco o sostanza che stimola la secrezione biliare.
Controirritante = termine tradotto dall'inglese che indica un'azione "irritante locale" sulla
parte, in realtà vedi: rubefacente.
Deodorante = sostanza che, in diversi modi, coprendo o evitando che il sudore
irrancidisca e dia luogo a cattivo odore, limita gli effetti spiacevoli
dell'ipersudorazione.
Depurativo = farmaco o sostanza con il compito di purificare il nostro organismo dalle
tossine presenti.
Diaforetico = farmaco o sostanza che produce un'abbondante traspirazione corporea.
Digestivo = vedi: eupeptico.
Diuretico = farmaco o sostanza che, attraverso un'aumentata diuresi, favorisce
l'eliminazione renale di grandi quantitativi di acqua e con essa di eventuali sostanze
tossiche.
Drenante = sostanza che favorisce l'eliminazione di liquidi.
Pagina 28 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Edulcorante = sostanza che addolcisce, molto importanti quelle alternative allo
zucchero in caso di diabete.
Emmenagogo = procedimento, farmaco o sostanza che provochi la comparsa delle
mestruazioni.
Emostatico = farmaco o sostanza che favorisca la coagulazione sanguigna in modo da
bloccarne la perdita.
Epatico = farmaco o sostanza che abbia una qualche azione favorevole al fegato.
Espettorante = farmaco o sostanza che aiuta a espellere il muco dalle via aeree
superiori.
Euforizzante = farmaco o sostanza che contribuisce a migliorare l'umore.
Eupeptico = sostanza che facilita il lavoro digestivo dello stomaco, stimolando l'appetito e
la produzione di succhi gastrici.
Febbrifugo = farmaco o sostanza che limita la febbre, abbassandone i valori.
Fungicida = farmaco o sostanza che distrugge, uccidendoli, alcuni microbi (muffe e
lieviti) nel nostro organismo.
Galattagogo = procedimenti, farmaci o sostanze atti ad accrescere la secrezione di latte
materno.
Insetticida = sostanza velenosa per gli insetti.
Insettorepellente = sostanza che allontana gli insetti, senza ucciderli.
Ipotensivo = farmaco o sostanza che riduce la pressione arteriosa.
Larvicida = sostanza che uccide le larve di vermi ed insetti.
Lassativo = farmaco o sostanza che favorisce l'evacuazione intestinale.
Lipolitico = farmaco o sostanza che diminuisce i livelli dei grassi in generale nel sangue
(colesterolo e trigliceridi).
Mucolitico = farmaco o sostanza che rende il muco delle vie aeree superiori meno
denso e quindi più facilmente espellibile.
Nervino = sostanza che esplica una qualche azione a livello nervoso.
Odontalgico = farmaco o sostanza ad azione antidolorifica specifica per i denti.
Oxitocico (ossitocico) = farmaco o sostanza che stimola la contrazione uterina e quindi il
parto.
Parassiticida = sostanza velenosa per i parassiti.
Ricostituente = sostanza che contribuisce, in caso di bisogno, a rinforzare l'organismo.
Rubefacente = farmaco o sostanza atta a far arrossire la parte trattata.
Sedativo = farmaco o sostanza che esplica un'azione rilassante sul sistema nervoso
centrale.
Spasmodico = farmaco o sostanza che provoca spasmi nervosi e non.
Splenico = sostanza che ha una qualche azione favorevole alla milza.
Stimolante = farmaco o sostanza che esplica un'azione stimolante sul sistema nervoso in
generale.
Stomachico = farmaco o sostanza che protegge la mucosa gastrica dello stomaco.
Pagina 29 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Sudorifero = farmaco o sostanza che ha la proprietà di accrescere la quantità di sudore
espulso.
Tonico = sostanza che rafforza l'organismo e ne stimola le funzioni principali.
Vasocostrittore = farmaco o sostanza che agisce sul lume vasale, diminuendone il
diametro, soprattutto dei capillari periferici.
Vermifugo = farmaco o sostanza che inibisce la crescita e lo sviluppo, di vermi o parassiti
ospiti del nostro organismo.
Vulnerario = sostanza adatta per la guarigione delle ferite.
LE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEGLI
OLI ESSENZIALI
Acne: Bergamotto, puro applicato sulla parte, con le dovute avvertenze, leg-germente
massaggiato fino ad assorbimento. Camomilla blu, applicato puro sulla parte interessata.
Geranio, applicato puro, nella dose di 1-2 gocce, sulla parte interessata.
Afte e infiammazioni alle gengive: Bergamotto, 1 goccia direttamente sull'afta per 4 o 5
volte al giorno, dopo aver lavato i denti. Un effetto simile si ottiene effettuando dei
gargarismi con un bicchiere di acqua tiepida in cui disciogliere 10 gocce. Geranio, 5 gocce,
assunte più volte al giorno su di uno zuccherino o nell'aerosol o sulfumigi. Mirra, 5 gocce,
sciolte in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Origano, 1-2 gocce in mezzo bicchiere di
acqua tiepida, assunto mediante gargarismi.
Alitosi: Bergamotto o menta piperita, 5-10 gocce in un bicchiere d'acqua.
Allergie: Camomilla blu, 10-20 gocce diffuse nella camera nel caso di allergie infantili.
Elicriso, 10-15 gocce, disciolto in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente o 2-3 gocce al
giorno, per bocca.
Alopecia: Lavanda vera 40/42 o rosmarino, 5-10 gocce, utilizzato puro, con un leggero
massaggio.
Anemia: Camomilla blu, 10-20 gocce diffuse nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo.
Ansia: Verbena, 5-10 gocce, disciolte in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente.
Patchouly, 5-10 gocce, disciolto in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Artrite: Limone, 15-25 gocce, disciolte in un bagno ben caldo. Mirra, 5 gocce, più volte al
giorno. Mirto, mediante massaggio o frizione di 10 gocce diluite in "Waterfall oil".
Bronchite: Rosmarino, 5-10 gocce in aerosol o in un bicchiere d'acqua per gargarismi.
Tea tree, 10-20 gocce, disciolte in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente. Cajeput,
diffondere nell'ambiente 10-30 gocce. Cipresso, 3-5 gocce, con aerosol o in un bicchiere
d'acqua. Lavanda vera 40/42, 20-25 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Menta piperita, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Mirto, 10 gocce,
anche per i bambini, in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Niaouly, 10 gocce in un
bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Capelli fragili: Rosmarino o ylang-ylang, utilizzato puro, con un leggero massaggio. Salvia
officinalis, frizioni con l'essenza diluita.
Pagina 30 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Capelli grassi: Rosmarino, aggiunto in poche gocce al normale shampoo. Patchouly,
aggiungere 20 gocce di olio al normale shampoo utilizzato, mescolare bene e poi lavare
i capelli avendo cura di lasciare la miscela in posa almeno per 20 minuti.
Cefalea, emicrania: Ylang-ylang extra, poche gocce diluite in "Waterfall oil" applicate
con un massaggio rilassante sulle tempie. Camomilla blu, 20-30 gocce diffuse
nell'ambiente o diluito nel bagno caldo. Citronella, 10-20 gocce in un bagno caldo o
diffuso nell'ambiente. Coriandolo, massaggio di poche gocce sulle tempie. Menta
piperita, 10-20 gocce sciolte nel bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Pompelmo, 1530 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Cellulite: Cannella (legno), massaggio molto energico con una miscela composta da
10 gocce in mezzo bicchiere di "Waterfall oil". Cipresso, 30 gocce in un bagno caldo o
diffuso nell'ambiente. Origano, massaggio energico con poche gocce diluite, dopo la
doccia. Ginepro (bacche), 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Mix proposto n° 1 diluito in 50 mi di "Waterfall oil" o in un impacco di 100 gr di argilla
italiana certificata: 10 gocce di arancio amaro, 10 gocce di cipresso, 10 gocce di
ginepro (bacche) e 10 gocce di rosmarino. Dopo aver mescolato adeguatamente i
prodotti si consiglia di applicare sulle parti interessate con un delicato massaggio.
Mix proposto n° 2 diluito in argilla italiana certificata: 50% di finocchio dolce, 25% di
cipresso e 25% di ginepro (bacche). Si potrà ottenere un ottimo "fango anti-cellulite"
per impacchi della durata di un'ora.
Chinetosi: Zenzero, poche gocce prese prima o durante i viaggi su uno zuccherino, si
può arrivare anche ad una somministrazione ogni 2 ore.
Circolazione (ipertensione): Lavanda vera 40/42, 20-25 gocce, disciolte nel bagno
caldo o mediante un massaggio o ylang ylang extra diluito in "Waterfall oil".
Circolazione (ipotensione): Rosmarino, 20-25 gocce, disciolto nel bagno o frizione
in "Waterfall oil".
Cistite: Timo rosso, 2-3 gocce, assunto 4-5 volte al giorno. Cajeput, 30 gocce in un
bagno molto caldo. Cedro U.S.A. (legno), 5 gocce su di una zolletta di zucchero o
disciolte in poca acqua calda, prese 3-4 volte al giorno. Incenso, 2-3 gocce, prese 4-5
volte al giorno. Lavanda vera 40/42, 2-3 gocce, presa 4-5 volte al giorno. Niaouly, 10
gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Colpo di sole: Lavanda vera 40/42,5-10 gocce diffuse nell'ambiente o disciolte in un
bagno caldo.
Congiuntivite:Camomillablu, 20-30 gocce diffuse nell'ambiente o direttamente su un
panno per impacchi. Lavanda vera 40/42, diffuse nell'ambiente o su un panno per
impacchi. Rosa damascena, 10-20 gocce sciolte nel bagno caldo o disciolte
direttamente su un panno per impacchi.
Costipazione: Arancio dolce, direttamente 5-10 gocce al momento del bisogno. Origano,
1-2 gocce, per 4-5 volte al giorno, sia prima che dopo i pasti.
Crampi: Cajeput, 2-3- gocce su uno zuccherino, per 3 o 4 volte al giorno. Arancio
dolce, direttamente 5-10 gocce al momento del bisogno.
Debolezza: Zenzero, 2 gocce su uno zuccherino o del miele, prese 3-4 volte in un giorno.
Cannella (legno), 5 gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Citronella, 5 gocce in
un cucchiaino di zucchero o disciolte in poca acqua calda.
Denti: Cajeput, una goccia su un dente cariato ne contiene temporaneamente il dolore.
Garofano (chiodi), poche gocce su un batuffolo di cotone introducen-dolo direttamente
Pagina 31 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
nella cavità del dente malato. Geranio, poche gocce in un batuffolo direttamente nella
cavità del dente cariato, distrugge la polpa senza nuocere al dente.
Depressione: Elicrisio, 10 gocce nel bagno o diffuse nell'ambiente. Gelsomino Egitto, 1520 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Lavanda vera 40/42, 20-30 gocce
nel bagno oppure diffuse a volontà nell'ambiente durante tutto il giorno, ma specialmente
alla sera. Patchouly, 15-20 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Rosa
damascena, 15 gocce nell'ambiente o sciolto in un bagno caldo.
Diarrea: Timo rosso, 2-3 gocce 4-5 volte al giorno, prima dei pasti. Coriandolo, 2 gocce in
un cucchiaino di zucchero o disciolte in poca acqua calda. Neroli, 5 gocce su uno
zuccherino prese prima dei pasti.
Distorsioni: Elicrisio, 20-25 gocce, disciolte nel bagno caldo o mediante un massaggio
o gelsomino Egitto diluito in "Waterfall oil".
Disturbi digestivi: Verbena, 5 gocce, diluito in "Waterfall oil" e spalmato sullo stomaco.
Zenzero, 2-3 gocce su uno zuccherino prese prima dei pasti. Cannella, 5-10 gocce, in un
cucchiaino di zucchero e disciolte in poca acqua calda. Arancio amaro, 5 gocce su una
zolletta di zucchero prima dei pasti. Finocchio dolce, 2 gocce in un cucchiaino di zucchero
per 4-5 volte al giorno.
Dolori mestruali: Rosmarino, 20-30 gocce diluito in "Waterfall oil", mediante massaggio
sull'addome.
Dolori muscolari: Rosmarino, 10-20 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Coriandolo, 20 gocce in un bagno caldo. Lavanda vera 40/42, 2-3 gocce, presa 4-5 volte
al giorno. Menta piperita, massaggio o frizione con 10 gocce in "Waterfall oil".
Mix proposto: 10 gocce cajeput, 10 gocce di eucalipto globulus, 10 gocce di rosmarino e
10 gocce di zenzero miscelare in modo deciso in 50 mi di "Waterfall oil" ed applicare con un
massaggio energico sulle parti doloranti.
Eczema: Bergamotto, 10 gocce in miscela con "Waterfall oil", creme o in acqua, applicato
direttamente. Cedro U.S.A. (legno), 5-10 gocce, puro o miscelato ad oli vegetali. Elicriso,
applicato puro mediante un leggero massaggio. Geranio, applicato puro, nella dose di 1-2
gocce, sulla parte interessata.
Ferite: Eucalipto globulus, 1-2 gocce, puro, direttamente sulla parte interessata. Garofano
(chiodi), 5 gocce nel bagno molto caldo. Geranio, 1-2 gocce, puro, sulla parte interessata.
Gengivite: Camomilla blu o mirra, 5-10 gocce disciolte in un bicchiere d'acqua per
gargarismi.
Gotta: Basilico linaiole, 10-20 gocce in un bagno caldo o massaggiare delicatamente.
Finocchio dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Rosmarino,
10-15 gocce, diffusa nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo.
Gravidanza: Gelsomino Egitto, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Melissa o rosa damascena, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare
delicatamente.
Herpes: Bergamotto, 10 gocce in miscela con "Waterfall oil", creme o in acqua, applicato
sulle labbra. Eucalipto globulus, 1-2 gocce, puro, direttamente sulla parte interessata.
Origano, 1-2 gocce in mezzo bicchiere di acqua tiepida, assunto mediante gargarismi.
Indigestione: Cannella (legno), 5-10 gocce, in un cucchiaino di zucchero e disciolte in
poca acqua calda.
Infezioni alla gola: Tea tree, via inalatoria, 10-15 gocce, due volte al giorno. Cajeput, 2-3
Pagina 32 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
gocce nell'aerosol o mediante sulfumigi. Cannella (legno), gargarismi con 5-10 gocce, in
mezzo bicchiere di acqua tiepida. Eucalipto globulus, 5 gocce in un bicchiere di acqua
tiepida per gargarismi. Geranio, 5 gocce assunte più volte al giorno su di uno zuccherino o
nell'aerosol o sulfumigi. Mirra, 5-10 gocce nell'aerosol o in un bicchiere d'acqua calda.
Influenza: Tea tree, 10-20 gocce in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente. Timo
rosso, 2-3 gocce, assunto più volte al giorno su di uno zuccherino. Eucalipto globulus,
10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Lavanda vera 40/42, 20-25
gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Mix proposto: fare un bagno caldo con 10 gocce di basilico linaiole, 10 gocce di limone, 10
gocce di pino mugo sibcriano e 10 gocce di tee tree.
Insetti (punture): Camomilla blu, applicato puro sulla parte interessata. Lavanda vera
40/42, applicato puro o in miscela con "Waterfall oil". Limone, 15-25 gocce in un bagno ben
caldo. Basilico linaiole, applicato puro, con un leggero massaggio locale.
Insetti (repellente): Cajeput, citronella, diffusi a volontà nell'ambiente, anche nella
camera dei bambini. Cedro U.S.A (legno), eucalipto globulus, diffusi a volontà
nell'ambiente.
Insonnia: Sandalo India (legno), 10-15 gocce, diffuso nell'ambiente o sciolto in un bagno
caldo. Ylang ylang extra, poche gocce disciolte in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente.
Lavanda vera 40/42, 20-30 gocce nel bagno oppure diffuse a volontà nell'ambiente
durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera. Mandarino, 15-30 gocce in un bagno
caldo o diffuso nell'ambiente. Neroli, un massaggio leggero, con l'olio puro o diluito, dopo la
doccia. Rosa damascena, massaggiato puro con delicatezza sulle tempie.
Irregolarità mestruali: Salvia officinalis, 10-15 gocce in un bagno ben caldo. Mirra, 10
gocce diffuse nell'ambiente o sciolte in un bagno caldo. Origano, 10 gocce diffuso
nell'ambiente o sempre sciolto in un bagno caldo.
Laringite: Incenso, 10-15 gocce, diffuse nell'ambiente. Sandalo India (legno), 5-10 gocce
diffuse nell'ambiente o di sciolte in un bicchiere di acqua per gargarismi.
Meditazione: Incenso, 10 gocce, nel bagno oppure diffuso a volontà nell'ambiente durante
tutto il giorno, ma specialmente alla sera.
Memoria (stanchezza): Basilico linaiole, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente o in un bagno
caldo. Cardamomo, 10-15 gocce disciolte in un bagno caldo. Menta piperita, 5-10 gocce,
massaggiate direttamente sulle tempie.
Menopausa: Salvia sclarea, 10-20 gocce in un bagno ben caldo. Finocchio dolce, 2
gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno.
Mestruazione (amenorrea): Camomilla blu, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente. Finocchio
dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Mirra, 5-10 gocce,
diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente.
Mestruazione (dismenorrea): Camomilla blu, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente.
Gelsomino Egitto o Melissa, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare
delicatamente.
Mestruazione (irregolare): Melissa, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente. Rosa damascena,
5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente. Salvia sclarea, 10-20
gocce in un bagno caldo.
Mestruazione (menorragia): Rosa damascena, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o
massaggiare delicatamente.
Pagina 33 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Mestruazione (scarsa): Camomilla blu, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente. Finocchio
dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Mirra, 5-10 gocce,
diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente.
Morbillo: Eucalipto globulus, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente e massaggiare
delicatamente sulle parti interessate.
Nausea: Sandalo India (legno), 2-3 gocce, assunto prima dei pasti. Zenzero, 10-20
gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Garofano (chiodi), 5 gocce, diffuse
nell'ambiente durante le ore dei pasti.
Nevralgia: Camomilla blu, 1-2 gocce massaggiate direttamente sulle tempie. Geranio, 1015 gocce, diffuse nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo. Menta piperita, 1-2 gocce
massaggiate direttamente sulle tempi o diffuse nell'ambiente.
Obesità: Finocchio dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno.
Ginepro, 10-20 gocce diffuse nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo.
Orticaria: Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo o massaggiare delicatamente.
Palpitazioni: Arancio amaro, 10-20 gocce, diffuso nell'ambiente. Neroli, 10-15 gocce,
diffuse nell'ambiente o sciolte in un bagno caldo. Pino mugo siberiano, 10-15 gocce in un
bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Rosa damascena, 5-6 gocce in un bagno caldo o
diffuso nell'ambiente.
Pediculosi (pidocchi): Eucalipto globulus, 10-20 gocce,aggiunto in poche gocce al normale
shampoo. Rosmarino, aggiungere 20 gocce di olio al normale sham-poo utilizzato,
mescolare bene e poi lavare i capelli avendo cura di lasciare la miscela in posa almeno
per 20 minuti.
Pelle (screpolata): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Geranio, 5-10 gocce,
disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India (legno),
10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno
caldo o massaggiare delicatamente.
Pelle (secca): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Gelsomino Egitto, 5-10
gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India
(legno), 10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un
bagno caldo o massaggiare delicatamente. Salvia sclarea, 10-20 gocce in un bagno
caldo.
Pelle (infiammata): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Geranio, 5-10 gocce,
disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India (legno),
10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno
caldo o massaggiato delicatamente. Salvia sclarea Russa, 10-20 gocce disciolte in un
bagno caldo. Menta piperita, 10-20 gocce,disciolto in un bagno caldo.
Pelle (avvizzita): Incenso, 10-20 gocce in un bagno caldo. Lavanda vera 407 42, 5-10
gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Mirra, 10-15
disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o
massaggiato delicatamente. Salvia sclarea, 10-20 gocce in un bagno caldo.
Pelle (normale): Geranio, 10-20 gocce in un bagno caldo. Gelsomino Egitto, 5-10 gocce,
disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Lavanda vera 40/42,
10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno
caldo o massaggiato delicatamente. Neroli, 10-20 gocce in un bagno caldo.
Pelle (grassa): Bergamotto, 10-20 gocce in un bagno caldo. Cedro U.S.A., 5-10 gocce,
disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India (legno),
Pagina 34 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
10-15 disciolto in un bagno caldo. Ylang ylang extra, 10-15 gocce, disciolte in un bagno
caldo o massaggiato delicatamente.
Pelle (delicata): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Gelsomino Egitto, 5-10
gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Neroli, 1015 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno
caldo o massaggiato delicatamente
Perdita della voce: Lavanda vera 40/42, 5-10 gocce in un bicchiere per gargarismi.
Pressione alta: Limone, 10-15 gocce, prese 4-5 volte al giorno.
Problemi della pelle: Finocchio dolce, 10 gocce nel bagno molto caldo. Incenso, puro o
in miscela con "Waterfall oil".
Raffreddore: Tea tree, via inalatoria, 10-15 gocce, due volte al giorno. Cajeput, 2-3 gocce
nell'aerosol o mediante sulfumigi. Eucalipto globulus, 10-15 gocce in un bagno caldo o
diffuso nell'ambiente. Mirra, 5-10 gocce mediante aerosol o in un bicchiere d'acqua
calda. Pino mugo sibcriano, 5-10 gocce, assunto mediante aerosol o in un bicchiere
d'acqua.
Reumatismi: Rosmarino, 10-20 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Cedro
U.S.A. (legno), applicato in miscela con "Waterfall oil" mediante un massaggio. Eucalipto
globulus, 20 gocce nel bagno molto caldo. Garofano (chiodi), utilizzato in diluizione con
"Waterfall oil", ed applicato sulla parte interessata mediante un leggero massaggio.
Ginepro (bacche), 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Niaouly, 10
gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Pino mugo siberiano, applicato,
mediante massaggio, nella dose di 20 gocce diluito in "Waterfall oil" oppure in una crema
base. Pino silvestre 20 gocce, mediante massaggio, diluito in "Waterfall oil".
Ristagno linfatico: Cipresso, 30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Limone, 10-15 gocce, prese 4-5 volte al giorno. Pompelmo, 10-15 gocce, prese 4-5 volte al
giorno.
Scottature: Finocchio dolce, 10 gocce nel bagno molto caldo. Lavanda vera 40/42, puro
o in miscela con "Waterfall oil". Niaouly, 10 gocce in un bagno caldo o diffuso
nell'ambiente. Patchouly, 20 gocce, sciolte in un bagno caldo.
Sindrome premestruale: Geranio, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso
nell'ambiente.
Singhiozzo: Basilico linaiole o finocchio dolce, 10-15 gocce in un bicchiere d'acqua.
Sinusite: Timo rosso, 2-3 gocce, assunto più volte al giorno su uno zuccherino. Pino mugo
siberiano, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Pino silvestre, 10-15
gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Stress: Salvia sclarea, 1-2 gocce preso più volte nel corso della giornata. Ylang ylang
extra, poche gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Camomilla blu, 20-30 gocce
diffuso nell'ambiente o diluito nel bagno caldo. Arancio dolce, diffuso nell'ambiente 1020 gocce. Basilico linaiole diffuso nell'ambiente nella dose di 10-30 gocce al giorno. Pino
silvestre, 20 gocce in un bagno caldo, oppure sostare in una stanza dove sia diffuso.
Pompelmo, 15-30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente.
Sudorazione abbondante: Salvia officinalis, 10-15 gocce in un bagno ben caldo.
Incenso, 10 gocce nel bagno oppure diffuso a volontà nell'ambiente durante tutto il
giorno. Pino silvestre, 20 gocce sciolte in un bagno caldo.
Tensione nervosa: Camomilla blu, 5-10 gocce in un cucchiaino di zucchero e disciolte in
poca acqua da consumare a poco a poco. Lavanda vera 40/42, 20-30 gocce nel bagno
Pagina 35 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
oppure diffuse a volontà nell'ambiente durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera.
Mandarino, 15-30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Neroli, 10-20 gocce al
giorno diffuso nell'ambiente o sciolto in un bagno caldo. Basilico linaiole, 10-30 gocce al
giorno diffuso nell'ambiente.
Tonsillite: Bergamotto, 5-10 gocce in un bicchiere d'acqua o diffuse nell'ambiente.
Tosse: Timo rosso, 2-3 gocce, assunto più volte al giorno su uno zuccherino. Eucalipto
globulus, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Incenso, 5-10 gocce
per un massaggio o frizione sul petto. Niaouly, 10 gocce in un bagno caldo o diffuso
nell'ambiente, oppure con un massaggio diluito in "Waterfall oil" sul torace. Pino mugo
sibcriano, 5-10 gocce assunto mediante aerosol o in un bicchiere d'acqua.
Vaginite: Camomilla Blu, 10-20 gocce disciolte in un bagno caldo.
Varici: Finocchio dolce, 15-20 gocce nel bagno molto caldo. Geranio, 5 gocce, in un
cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno, oppure con un massaggio diluito, in
"Waterfall oil".
Verruche: Limone, puro o in miscela con "Waterfall oil".
INDICE TERAPEUTICO AGGIUNTIVO
Allergie:
Camomilla, Elicriso, Melissa, Rosa
Angina:
Angelica, Cajeput, Eucalipto, lavanda, Tea-tree
Anoressia:
Bergamotto, Calamo, Pompelmo, vetiver
Artrite:
Cajeput, Canfora, Ginepro
Ascessi:
Camomilla, Carota, Elemi, Galbano, Lavanda
Asma:
Benzoino, Eucalipto, Issopo, Lavanda, Limone, Melissa, Rosmarino;Salvia sclarea
Bronchite:
Aneto, Benzoino, Cajeput, Elicriso, Eucalipto, Incenso, Isoppo, Lavanda, Mirto, Niaouli,
Origano, Pino cembro, Pino marittimo, Pino mugo, Savia sclarea, Sandalo, Timo
Cavo orale, infiammazioni:
Achillea, Camomilla, Geranio, Ginepro, Menta, Salvia, Tea-tree
Cellulite:
Achillea, Arancio, Betulla, Cipresso, Ginepro, Limone, Origano, Pompelmo, Regina dei
Pagina 36 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
prati, Rosmarino
Circolazione:
DEFICIENZA: Issopo, Melissa, Rosmarino
PRESSIONE ALTA: Lavanda, Rosa; Tacete
PRESSIONE BASSA: Lemongrass, Limone Rosmarino
Cistifellea:
CALCOLI. Camomilla, Menta, Rosmarino
COLICHE: Camomilla, Achillea, Melissa
INFIAMMAZIONE: Elicriso, Melissa, Mimosa, Rosmarino
Convalescenza:
Angelica, Bergamotto, Calamo, Cannella, Cedro, Estragone, Ginepro, Issopo, Pino
cembro, Rosa, Timo
Cuore:
AGITAZIONE: Arancio,
Lavanda, Neroli, Rosa
DEBOLEZZA: Angelica, estragone, Lavanda, Noce moscata, Rosa
PALPITAZIONÌ: Menta, Neroli, Origano, Verbena, Ylang- Ylang
Depressione:
Achillea, Basilico, Bergamotto Geranio, Lavanda, Melissa, Neroli, Noce moscata, Pino
cembro, Rosa, Tonka, Ylang-Ylang
Diarrea:
Cajeput, Chiodo di Garofano, Cipresso, Neroli, Noce moscata, Sandalo, Santoreggia
Disturbi circolatori:
Angelica, Bay, Canfora, Pavana, Pino mugo, Rosmarino
Disturbi digestivi:
Angelica, Arancio, Estragone, Menta, Salvia, Verbena
Dolori muscolari:
Betulla, Eucalipto, Gelsomino, Ginepro, Noce moscata, Pino cembro, Rosmarino, Zenzero
Eczemi:
Achillea, bergamotto, Betulla, Camomilla Cisto, Elicriso, Gelsomino, Geranio, Ginepro,
Issopo Lavanda, Melissa, Origano, Rosa, Sandalo
Emorragie: Cipresso, Limone
Emorroidi:
Achillea, Cipresso, Mirto
Febbre:
Arancio, Bergamotto, Camomilla, Eucalipto, Lavanda, Limone, Rosa
Fegato:
DEBOLEZZA: Elicriso, Melissa, Menta
EPATITE: Carota, Lavanda, Rosmarino
RISTAGNO: Melissa, Menta, Rosmarino
Ferite:
Achillea, Benzoino, Betulla, Cisto, Elemi, Eucalipto, Geranio, Lavanda, Limone, Rosa
Herpes:
Bergamotto, Lavanda, Melissa, Tea-tree
Inappetenza:
Pagina 37 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Achillea, Bergamotto, Estragone, Origano
Infezione alle vie urinarie:
Cajeput, Cedro, Ginepro, Limoni, Niaouli, Pino marittimo, Sandalo
Infiammazione del tessuto connettivo: Rosa
Infiammazione alle gengive:
Arancio, Calamo, Cannella, Cipresso, Chiodo di Garofano, Limone, Rosa
Influenza:
Angelica, Cannella, Lavanda, Menta, Niaouli, Pino cembro, Timo
Insonnia:
Lavanda, Legno di rosa, Maggiorana, Neroli, Rosa, Sandalo, Tacete
Mal di gola:
Bergamotto, Benzoino, Limone, Niaouli, Sandalo
Mal di testa:
Achillea, Basilico, Lavanda, Maggiorana, Melissa, Neroli, Rosa, Salvia, Ylang-Ylang,
Zenzero
Mal d'orecchi:
Cajeput, Lavanda, Niaouli, Santoreggia
Malattie della pelle:
Betulla, Carota, Cedro, Cisto, Geranio, Limone, Origano, Rosa
Memoria, debolezza:
Basilico, Limone, Menta, Rosmarino
Menopausa:
Achillea, Cipresso, Geranio, Melissa, Salvia
Mestruazioni:
DOLOROSE: Achillea, Bergamotto, Camomilla, Cannella, Coriandolo, Davana, Elicriso,
Salvia
IRREGOLARI: Elicriso, Estragone, Finocchio, Melissa, Origano, Rosa
MANCANTI O DEBOLI: Achillea, basilico, Cannella, Coriandolo, Ginepro, Issopo, Origano,
Salvia, Timo, Vaniglia
FORTI: Cipresso, Finocchio, Galbano, Noce moscata
Meteorismo:
Achillea, Angelica, Anice, Bergamotto, Camomilla, Chiodo di Garofano, Coriandolo,
Cumino, Finocchio, Limetta, Melissa, Neroli, Noce moscata, Salvia sclarea, Zenzero
Nervi infiammazione:
Cajeput, Geranio, Lavanda
Nervosismo:
Achillea, Angelica, Arancio, Basilico, Benzoino, Bergamotto, Coriandolo, Estragone,
Finocchio, Galbano, Legno di rosa, Maggiorana, Melissa, Miele (essenza di) Salvia Sclarea,
Sandalo, Tacete
Parto, aiuto al:
Verbena
Parto, preparazione al:
Gelsomino, Legno di rosa, Mandarino, Salvia sclarea
Paura:
Pagina 38 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Angelica, Arancio, Basilico, Bergamotto, Cannella, Cedro, Coriandolo, Gelsomino,
Geranio, Maggiorana, Neroli, Salvia sclarea, Sandalo, Yang-Yang
Perdite vaginali:
Achillea, Bergamotto, Rosa, Tea-Tree
Prostata:
Benzoino, Sandalo
Psorìasi::
Bergamotto, Cisto, Elicriso, Origano
Punture d'insetti:
Lavanda, Limone, Melissa Menta, Tea-tree
Raffreddore:
Bay, Cajeput, Elicriso, Eucalipto, Lavanda, Limone, Menta, Mirto, Niaouli, Origano, Pino
mugo, Pino cembro, Regina dei prati, Rosmarino
Ristagno linfatico:
Cisto, Elicriso, Limone, Menta
Scottature: Lavanda
Shock:
Canfora, Coriandolo, Menta, Neroli
Sindrome premestruale:
Camomilla, Galbano, Maggiorana, Neroli, Salvia sclarea, Tonka, Ylang-Ylang
Singhiozzo:
Aneto, Basilico, Estragone, Finocchio,
Sinusite:
Angelica, Elicriso, sandalo, Pino cembro, Basilico, Incenso, Maggiorana
Stomaco:
CRAMPI: Anice, Finocchio, Salvia sclarea
INFIAMMAZIONE DELLE MUCOSE: Achillea, Camomilla, Sandalo
STIMOLANTI: Achillea, Aneto, Angelica, Coriandolo, Finocchio, Origano, Santoreggia
Stress:
Bergamotto, Finocchio, Galbano, Lavanda, Neroli, Rosa, Salvia, Sandalo, Vetiver
Tensione muscolare:
Betulla, Maggiorana, Menta, Noce moscata, Pino cembro, Regina dei prati, Rosmarino,
Zenzero
Tosse:
Anice, Benzoino, Cipresso, Finocchio, Isoppo, Mirto, Niaouli, Pino marittimo, Timo
Vene varicose:
Achillea, Cipresso, Ginepro, Limone
Vomito:
Aneto, Angelica, Cajeput, Menta
Pagina 39 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
LE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEGLI OLI
ESSENZIALI A USO VETERINARIO
Adattamento:
Ginepro, Basilico linalolo, Verbena.
Antisettico:
Ginepro, Cipresso, Eucalipto globolus.
Apparato respiratorio: Eucalipto globolus, Mirra, Timo, Sandalo.
Congiuntivite:
Camomilla blu, Elicriso.
Depressione:
Rosmarino, Basilico linalolo.
Eczemi:
Tea Tree, Ginepro, Lavanda vera.
Ferite:
Cipresso, Tea Tree, Lavanda vera, Eucalipto globolus.
Insetti:
Geranio, Eucalipto globolus.
Micosi:
Tea Tree, Ginepro, Lavanda vera.
Pelo opaco:
Ginepro, Camomilla, Limone.
Pidocchi-Pulci:
Eucalipto globolus, Rosmarino, Menta.
Profumo:
Arancio amaro, Bergamotto, Verbena, Eucalipto globolus.
Sfera femminile: Salvia officinalis, Neroli, Sandalo india.
Sfera maschile: Gelsomino egitto, Salvia officinalis, Sandalo india.
Tonico:
Rosmarino, Menta piperita, Verbena.
Pagina 40 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
OLI ESSENZIALI DEL PRIMO CHAKRA
CANNELLA (LEGNO)
NOME BOTANICO: Cinnamomum zeylanicum
FAMIGLIA: Lauraceae
Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Cinnamomum verum, cannella vera, cannella di
Ceylon, cannella del Madagascar, cannella delle Seychelles, cannella regina, oil of
cinnamon, essence de cannelle
Aspetto fisico: La pianta della cannella è un albero cespuglioso sempreverde di altezza
compresa tra 6 e i 15 metri. La sua corteccia è spessa e scabrosa e possiede il
caratteristico odore e sapore di cannella. Quest'albero ha rami robusti, disposti
orizzontalmente e declinati e giovani polloni arancio-verde screziati. Presenta foglie
opposte, ovoidali, coriacee di colore verde lucente, la faccia inferiore è di colore più
chiaro che alloggiano piccoli fiori bianchi e drupe bianco azzurrine. Le foglie, se
sbriciolate, emanano un caratteristico odore speziato. La maggior parte della corteccia
presente sul mercato proviene da coltivazioni. Le piante, che crescono su terreno
sabbioso a un'altitudine di 60-90 metri sul livello del mare, vengono tagliate a cespugli
ramificati, alti non più di 2,40 metri, in un clima umido e caldo. Il taglio dei rametti avviene
appena al di sopra del suolo alla fine del terzo anno di età. Dopo questo raccolto si
attende altri tre anni prima di procedere al taglio successivo. Il taglio è effettuato durante il
periodo delle piogge, poiché in tale stagione la separazione della corteccia dal fusto
avviene più agevolmente. La qualità più stimata è chiamata "rasse kurundu" mentre a
mano a mano che si utilizzano rami più vecchi, fino al tronco, scende il livello della qualità
fino alla più scadente: "saevel kurundu".
Provenienza: La pianta della cannella è originaria dello Sri Lanka, si è diffusa in vari
paesi dove ha dato vita a varie differenziazioni di specie. Nel caso della cannella, la
provenienza è fondamentale, in quanto lo stesso tipo di pianta può produrre oli essenziali
con caratteristiche molto diverse. Questa pianta possiamo trovarla in Cina, India
meridionale, Isole Comoro, Madagascar, Birmania, Indocina, Giamaica e Africa. La
miglior qualità di cannella è comunemente ritenuta quella prodotta nell'isola di Ceylon.
Parti impiegate: Corteccia priva del sughero, essiccata, parenchima sottostante dei
giovani rami e dei polloni.
Metodi estrattivi: L'olio essenziale di cannella viene estratto per distillazione ad acqua o
in corrente di vapore. La resa della pianta proveniente dall'isola di Ceylon si aggira tra lo
0,5 e l’1%
Caratteristiche: Liquido incolore o giallo chiaro con odore gradevole di cannella e
sapore aromatico, poi bruciante. Queste caratteristiche sono decisamente più marcate
nella varietà proveniente da Ceylon che in quella dalla Cina.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro
Pagina 41 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Costituenti principali: Aldeide cinnamica (oltre il 60%), eugenolo, linaiole, cariofillene,
acetato di cinnamile, timene, limonene, benzoato di benzile
Proprietà terapeutiche e riequilibranti
Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Antibatterica, antimicotica,
antielmintica, stimolante della motilità intestinale, stimolante delle funzioni digestive e
tonico generale, carminativo ed emostatico.
Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Afrodisiaco, antielmintico,
antidiarroico, antidoto contro i veleni, antimicrobico, antisettico, antispasmodico,
antiputrefattivo, astringente, carminativo, digestivo, emmenagogo, emostatico,
oressigenico, parassiticida, refrigerante, spasmolitico, stimolante circolatorio, cardiaco e
respiratorio, stomachico, vermifugo.
Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: II calore propagato da
questo olio oltre a riscaldare energicamente gli ambienti in cui viene diffuso lenisce dolori,
spasmi e brividi febbrili nei periodi influenzali. La sua vera potenzialità si esplica in modo
più accentuato nel ruolo di antisettico, antispasmodico e astringente dove normalmente è
utilizzato per contenere flatulenza, diarree e crampi addominali. Decisamente efficace per
attivare la circolazione sanguigna e ammorbidire il tono muscolare nel caso di massaggio.
Capacità di stimolo emozionale: L'olio essenziale di cannella è caldo e suadente. Il suo
aroma speziato, crea atmosfere afrodisiache, avvolgenti e coinvolgenti dove trova rifugio
chi desidera essere cullato e protetto. Spesso chi è colpito da disequilibri nervosi di sonno
e alimentazione, derivati da tensioni nervose originate dal senso di isolamento e
mancanza di affetto, ne trae un vantaggio consistente.
Predominanza: La caratteristica di essere calda, suadente ma aggressiva fa della
cannella una delle sostanze più yang esistenti in natura.
Nota: La scarsa volatilità e l'evidente densità ma soprattutto la percezione della sua forza
nella zona bassa del nostro ventre dove vengono costruiti i nostri istinti di base
attribuiscono a questa sostanza una marcata nota di base.
Pianeta governatore: Energica, attiva, calda e soprattutto capace di difendere il corpo
da agenti esterni grazie alla sua capacità antisettica la cannella è dominata da marte.
Chakra di riferimento: L'azione combinata sui centri di termoregolazione e sulla
formazione degli istinti di base fa intuire come la cannella agisca soprattutto riequilibrando
il 1° chakra.
Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel
bagno: L'olio essenziale di cannella, nella dose di 5 gocce, disciolte in un bagno caldo o
diffuse nell'ambiente, è un ottimo rimedio per combattere la debilitazione e la stanchezza.
Aiuta inoltre a riprendersi da esaurimenti nervosi e stati associati a stress. Diffuso a
volontà nell'ambiente tiene lontani gli insetti,
disinfetta l'aria e contribuisce a creare un'atmosfera tonica calda e carica di energia. Circa
30 gocce in un bagno caldo leniscono dolori muscolari e tensioni oltre a contenere i
sintomi anoressici.
Pagina 42 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o
inalazione: L'olio essenziale di cannella preso, nella dose di 5-10 gocce, in un
cucchiaino di zucchero e disciolte in poca acqua calda, è indicato per le
dispepsie, come leggeri spasmi gastroenterici, per il meteorismo e per
combattere la sensazione di peso allo stomaco. Si consiglia anche di aggiungere
2 gocce di olio essenziale ad amari di uso abituale quali china o rabarbaro. Se
misceliamo 2-3 gocce a poca acqua con sostanze a base di ferro, sia compresse
che fialette, impedisce od attenua il senso di peso ed i dolori allo stomaco
derivati dalla loro assunzione. Nella dose di 1-2 gocce prima dei pasti, è utile nei
casi di inappetenza, 2-3 gocce prese per 3-4 volte al giorno, sono consigliate nei
casi di infezioni intestinali. La stessa dose è utile per combattere la stanchezza
post-influenzale. Inoltre 1 goccia, presa ogni ora, stimola le difese dell'organismo
durante le epidemie influenzali eventualmente associata a dei suffumigi con poche
gocce.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso
esterno: L'olio essenziale di cannella, nella dose di 5 gocce, miscelato ad oli
vegetali da massaggio, è utile per stimolare la circolazione stagnante o per
sciogliere le contratture muscolari ed il senso di stanchezza alle gambe. Essendo
un ottimo riscaldante lo si usa in caso di colpi di freddo o sensazione di arti freddi.
E' inoltre molto efficace per sciogliere la cellulite, mediante un massaggio molto
energico, coadiuvandolo, con una miscela composta da 10 gocce di cannella in
mezzo bicchiere di olio di oliva. In bocca, in caso di affezioni batteriche del cavo
orale e delle gengive, si possono effettuare dei gargarismi con 5-10 gocce, in
mezzo bicchiere di acqua tiepida. Poche gocce su di un fazzoletto o sui polsi
sono utili per avere sempre a portata dei nostri sensi l'energia e l'appetito.
Altri usi: L'essenza di cannella viene usata per il suo profumo caratteristico e la
sua azione terapeutica in dentifrici, spray nasali, collutori, sciroppi per la tosse e
preparazioni odontalgiche. In campo alimentare trova impiego in molti principali
generi tra cui bevande alcoliche, anche a scopo digestivo, ed analcoliche, tra le
quali le cole più diffuse. Viene impiegata, nei paesi più freddi, insieme ad altre
spezie come i chiodi di garofano o lo zenzero, nel vino riscaldato, per le sue
proprietà digestive e riscaldanti.
Precauzioni e controindicazioni all'uso: L'olio essenziale di cannella è un olio
da trattare con precauzione. Il prodotto può causare reazioni allergiche in pazienti
ipersensibili e va comunque evitato in gravidanza dove potrebbe accelerare le
contrazioni. A causa della sua azione riscaldante sono frequenti le reazioni
allergiche della cute e delle mucose, quindi non bisogna utilizzarlo mai puro sulla
pelle, soprattutto se sensibile, ma è utile miscelarlo con degli oli da massaggio di
origine vegetale. L'uso per disinfettare il cavo orale deve prevedere abbondanti
diluizioni in acqua tiepida.
Annotazioni storico-culturali: La cannella è nota fin dall'antichità come spezia
pregiata. Era un prodotto di commercio conosciuto dai mercanti Fenìci i quali lo
fornivano ai Greci e ai Romani. Verso la fine del 1700 gli Olandesi, nei loro viaggi
di conquista, iniziarono delle vere e proprie coltivazioni e da quel momento la
cannella divenne di loro monopolio. Tale monopolio fu in seguito conquistato dalla
Compagnia Inglese delle Indie Orientali. Per gli orientali la cannella comunica
forza e energia, ed è utile in caso di diminuzione del vigore sessuale e di frigidità
Pagina 43 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
sia usata come spezia, che come essenza per massaggi e bagni stimolanti. La
cannella si commercia in stecche lunghe fino a 2 metri, composte da 6 a 9 fogli di
corteccia a forma di tubo che vengono inseriti l'uno nell'altro a telescopio sino a
formare la stecca stessa. I componenti dell'essenza sono chimicamente simili a
quelli del Balsamo del Perù, pianta il cui estratto viene impiegato in sciroppi per la
tosse. L'essenza estratta dalle foglie della cannella contiene delle sostanze in
quantità e qualità molto simile all'essenza di chiodi di garofano, infatti l'elemento
principale è Peugenolo. Pare che l'aroma particolarmente fine della qualità
proveniente da Ceylon, sia dovuto all’eliminazione dello strato più esterno della
corteccia che è caratterizzato da un aroma leggermente acido.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Incenso, ylang-ylang extra, arancio
amaro, arancio dolce, mandarino, sandalo India (legno), gelsomino Egitto.
Pagina 44 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
ELICRISO
NOME BOTANICO: Helichrysum angustifolium
FAMIGLIA: Asteraceae
Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Elicriso d'Italia, erba di S. Giovanni,
semprevivo, perpetuina, Helichry-sumoel, Immortelleoel , oil of Helichrysum, oil
Everlasting, Essence de Helichrysum
Aspetto fisico: L'elicriso è una piccola pianta erbacea fortemente aromatica che
cresce in maniera spontanea, ma viene anche coltivata. E' alta fino a 60 cm. con
fusto ramoso e legnoso alla base. I fiori sono piccoli e di colore vivace, la loro
caratteristica principale è il fatto che mantengono il loro colore giallo vivo anche
dopo l'essiccazione. Le foglie sono aghiformi, dal caratteristico profumo di curry e
coperte da una lanuggine bianca, più o meno rada.
Provenienza: La pianta dell'elicriso proviene dal bacino del Mediterraneo, da
dove si è diffuso nell'Europa meridionale e centrale, nei Balcani, nell'Asia centrale
e in Africa.
Parti impiegate: I fiori, chiamati capolini, e le sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L'olio essenziale di elicriso si estrae per distillazione, in
corrente di vapore, delle parti della pianta, non oltre le 24 ore dalla raccolta per
evitare l'insorgere di processi di fermentazione. La pianta dell'elicriso risulta essere
molto complessa da lavorare in quanto la parte impiegata per la distillazione, i
capolini, è decisamente ridotta rispetto al volume della pianta intera. Inoltre la resa
in termini di olio essenziale estratto dalla materia prima è ulteriormente ridotta
rispetto a molte altre piante tanto da permettere di ottenere meno di 100 g ogni
100 Kg distillati pari al 0,1%. Si tratta quindi di un prodotto molto ricercato e
costoso. E' per questo motivo che in commercio si possono trovare delle essenze
assolute e delle concrete, come anche dei prodotti sofisticati. Diffidate perciò di
prodotti, che all'interno della loro confezione, non presentino una garanzia, redatta
da un tecnico di laboratorio, che ha effettuato le analisi.
Caratteristiche: Liquido incolore o giallo pallido con odore caratteristico caldo,
dolce, liquoroso e speziato.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di
vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Costituenti principali: Nerolo ed acetato di nerile , alfa-pinene, geraniolo,
furfurolo, aldeide valerianica
Proprietà terapeutiche e riequilibranti
Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Blandamente
coleretico e spasmolitico.
Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Antiallergico,
antinfìammatorio, antimicrobico, antitussivo, antisettico, astringente, colagogo,
Pagina 45 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
cicatrizzante, diuretico, espettorante, fungicida, epatico, nervino.
Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: L'elicriso
scioglie blocchi profondi, riscalda e agisce principalmente sugli organi emuntori
come fegato, reni, milza e pancreas responsabili dell'eliminazione di tossine e
capaci di trasformare e purificare il nostro corpo impregnato da eccessi passati. Di
questo effetto di trasformazione traggono giovamento principalmente il sangue e
la bile, ma anche tutto il sistema linfatico. La pelle, vera e propria testimone delle
nostre irregolarità, è spesso diretta testimone degli effetti purificanti di quest’olio
essenziale capace di curare psoriasi e dermatiti ostinate compresa l'acne.
Capacità di stimolo emozionale: Nulla più di questa misteriosa pianta è in grado
di ricondurci alla realtà in modo efficace. Tornare con i piedi per terra è la parola
d'ordine di questo prezioso olio essenziale che ci riconduce delicatamente ma in
modo molto determinato ai nostri problemi contingenti. Coloro i quali hanno
nutrito problemi affettivi, soprattutto infantili, o vivono un periodo di profondo
cambiamento e stress emotivo trovano nell'olio essenziale di elicriso un giusto e
saggio consigliere.
Predominanza: Nasce in luoghi assolati ed esposti senza richiedere alcun
intervento esterno, emana calore e stimolo tanto da essere definito
ragionevolmente a predominanza yang.
Nota: il suo profumo solare, caldo e legnoso sottolinea un forte attaccamento di
questa pianta alla terra da cui trae la sua tipica nota di base.
Pianeta governatore: II profondo e duraturo lavoro sul corpo e in particolare
sulla pelle, e inoltre l'immortalità dei suoi fiori, sottolineano bene il suo carattere
venereo. L'elicriso è debolmente determinato da venere.
Chakra di riferimento: Fegato, sangue, bile e lo stimolo dei reni ed inoltre la cura
di tutti i problemi inerenti all'epidermide ci convincono ad attribuire a
quest'essenza una predominanza di azione sul 1° chakra.
Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente
e nel bagno: L'olio essenziale di elicriso, nella dose di 10-15 gocce, disciolto in
un bagno caldo o diffuso nell'ambiente, aiuta a combattere gli stati allergici, così
come infezioni batteriche, raffreddori, influenza e febbre. E' utile inoltre, per asma,
bronchite, tosse cronica e pertosse. Sia disciolto nel bagno che diffuso
nell'ambiente, nella dose di 10 gocce, combatte la depressione ed i disturbi
derivati da esaurimenti nervosi, stati associati a stress, debilitazione, nevralgie e
letargia. Nella dose di 20-25 gocce, disciolte nel bagno caldo, risulta utile per
strappi, stiramenti, reumatismi, algie e dolori muscolari. Diffuso nell'ambiente
contribuisce a creare un'atmosfera calda ed a ritrovare il contatto con la realtà.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o
inalazione: L'olio essenziale di elicriso, assunto nella dose di 2-3 gocce più volte
al giorno, in un cucchiaino di zucchero o disciolte in poca acqua calda, è utile per
disintossicare il fegato e la milza. Inoltre nella dose di 3-5 gocce, assunto puro o
su di uno zuccherino per più volte al giorno, cura malattie allergiche come l'asma o
Pagina 46 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia
comunque malattie dell'apparato respiratorio come bronchite, tosse, raffreddore,
pertosse, influenza, febbre ed infezioni batteriche. In una quantità leggermente
inferiore, 2-3 gocce più volte al giorno, lenisce dolori reumatici, strappi, stiramenti
e dolori muscolari.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio
essenziale di elicriso, applicato nella sua formula pura mediante un leggero massaggio,
cura infiammazioni ed allergie cutanee, dermatiti, eczemi, macchie ed ustioni di lieve
entità. Nella stessa modalità riduce acne, psoriasi, ascessi e dermatiti ostinate. Poche
gocce su di un fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi il calore
della saggezza e della coscienziosità.
Altri usi: La sua qualità di buon modificatore lo vede impiegato frequentemente per
correggere il gusto di alcuni aromi fruttati di bevande, dolciumi e canditi. Si impiega anche
nell'industria cosmetica, dei saponi e dei profumi, come fissativo. L'essenza assoluta si
usa per aromatizzare alcuni tipi di tabacchi.
Precauzioni e controindicazioni all'uso: E' atossico, non irrita e non causa
sensibilizzazione. Si consiglia, in caso di occlusioni alle vie biliari, di utilizzarlo soltanto
previa consultazione di un medico.
Annotazioni storico-culturali: L'olio essenziale di elicriso viene popolarmente
denominato con gli appellativi di: perpetuina, semprevivo, everlasting ed immortelle. Tali
soprannomi derivano dalla caratteristica dei suoi fiori di conservare, dopo la completa
disidratazione, il loro colore originale. Questo è il motivo per cui i fiori di elicriso vengono
utilizzati in alcune tisane a fine estetico. L'uso medicinale di questa essenza risale agli
albori della scienza erboristica, negli antichi manuali lo si trova indicato per la cura delle
malattie della pelle.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Camomilla blu, lavanda vera 40/42, geranio,
salvia sclarea, rosa damascena, garofano (chiodi).
Pagina 47 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
PATCHOULY
NOME BOTANICO: Pogostenom cablin
FAMIGLIA: Labiatae
Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): P. patchouli, patchoulyjmcha-pat.
Patchoulioel, oil ofpatchouly, essence de patchouli.
Aspetto fisico: II patchouly è una pianta erbacea cespugliosa perenne, che può
raggiunge l'altezza di 1 metro. Possiede foglie ottuse della lunghezza di 5-10 cm, larghe
da 1,5 a 3 cm, con il margine pelosissimo dal lato inferiore, leggermente lobato e
dentellato. Il P. heynanus, a crescita spontanea, è l'unico del genere a produrre fiori di
colore bianco con sfumature rossastre.
Provenienza: La pianta del patchouly è originaria dell'Asia tropicale. Attualmente si
coltiva in Indonesia, Malesia ed in quantità inferiore nel Madagascar, nelle isole
Seychelles, a Réunion, in Brasile e nel Paraguay. L'olio viene anche estratto dalle foglie
essiccate importate in America ed in Europa.
Parti impiegate: Le foglie essiccate.
Metodi estrattivi: L'olio essenziale di patchouly si estrae per distillazione in corrente di
vapore dalle foglie essiccate. La resa si aggira tra 1' 1,5 ed il 3%.
Caratteristiche: Liquido leggermente viscoso, limpido, di colore bruno rossastro, con
odore caratteristico di muffa e canforato, che si intensifica con l'invecchiamento.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro,
possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Costituenti principali: Patchoulolo (oltre il 30 %), alfa-bulnesene, cariofillene, alfa e
gamma-guaiene, alfa e be-ta-patchoulene, pogostolo
Proprietà terapeutiche e riequilibranti
Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: L'azione di quest'olio
essenziale è poco studiata in quanto non esiste una tradizione occidentale che ne
contempli l'impiego, allo stato attuale non esistono lavori che ne avvalorino una qualche
attività terapeutica.
Proprietà
terapeutiche
riconosciute
dall'aromaterapia:
Antidepressivo,
antinfiammatorio, antiemetico, antimicrobico, antiflogistico, antisettico, antivirale,
afrodisiaco, astringente, battericida, carminativo, cicatrizzante, deodorante, digestivo,
diuretico, febbrifugo, fungicida, stimolante nervoso, stomachico, tonico.
Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: Tutto l'apparato urogenitale è il punto di riferimento di questa particolare essenza che stimola la diuresi,
regola l'equilibrio della nostra pelle e tiene sotto controllo tutte le infezioni che possono
interessare l'area pelvica. Ne trarranno particolare giovamento le dermatiti, la seborrea, le
emorroidi e le vaginiti.
Pagina 48 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
Capacità di stimolo emozionale: Quest'olio essenziale, che trasporta con sé tutta la
magia delle indie, ci pervade creando un'atmosfera sensuale che non dà pace ai nostri
sensi. O lo si ama o lo si odia. Il suo effetto afrodisiaco trae origine dall'evocazione di
mondi caldi, speziati e coinvolgenti che non trovano corrispondenza nell'immaginario di
tutti noi, ma solo di alcuni, che per reconditi motivi possiedono, quasi celata nell'inconscio,
la sensualità di quei luoghi. Da ciò nasce la specificità del suo impiego. Tentare non
nuoce! In ogni caso ci aiuta a superare i limiti generati dai nostri blocchi mentali. In forti
dosi, il patchouly stimola e tonifica come il sole che lo guida aiutandoci a ridurre l'ansia
mentre, in dosi ridotte, vanta un deciso effetto sedativo.
Predominanza: Caldo e suadente quest'olio non può che definirsi a predominanza yang.
Nota: La nota segnalata dalla lunga permanenza dell'aroma del patchouly nell'aria, è
quella di base.
Pianeta governatore: L'effetto di stimolo ed il desiderio di osare trascendendo i nostri
limiti, che ci propone questa pianta, ne fa facilmente associare le proprietà al sole.
Chakra di riferimento: Stimola l'apparato uro-genitale governato dal 1° chakra.
Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e
nel bagno:
L'olio essenziale di patchouly, nella dose di 5-10 gocce, disciolto in un bagno caldo o
diffuso nell'ambiente è sedativo in caso di ansia e stati associati a stress, mentre
diventa tonico e stimolante, nella dose di 15-20 gocce, in caso di depressione e stati di
torpore mentale. Assunto con le stesse modalità, può essere un valido aiuto come
afrodisiaco e stimolante delle funzioni sessuali, solamente alle persone alle quali il suo
profumo caratteristico non rimuove dal passato sensazioni spiacevoli, va quindi provato.
Nella dose di 20 gocce, sciolte in un bagno caldo, è molto utile in caso di piaghe, infezioni
fungine e dermatiti. Diffuso a volontà nell'ambiente contribuisce a creare un clima tonico o
tranquillante a seconda dei bisogni.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o
inalazione: L'olio essenziale di patchouly, nella dose di 3 gocce, assunto mediante
aerosol, è ottimo come calmante e sedativo in caso di ansia e stati associati a stress. Nella
dose di 6 gocce, sempre assunto mediante aerosol, è efficace come stimolante in caso di
depressione, di esaurimento nervoso e di stati di torpore mentale
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio
essenziale di patchouly applicato mediante il massaggio, nella dose di 10 gocce diluito in
olio di mallo di noce, dopo la doccia, è un ottimo rimedio alla frigidità, alle disfunzioni
sessuali e come eccitante sessuale generale. Usato puro od in miscela con olio di cocco
è ottimo per la pelle screpolata e fissurata, con acne, dermatiti, eczemi, pori aperti, ferite e
piaghe. E' ottimo anche come sgrassante di pelle e capelli grassi e nel trattamento
rinforzante dei capelli e trattante per la forfora. In questi casi aggiungere 20 gocce di olio
al normale shampoo utilizzato, in una scodella, mescolare bene e poi lavare i capelli
avendo cura di lasciare la miscela in posa almeno per 20 minuti. Massaggiato puro con
delicatezza sulle terapie rilassa in caso dì tensione nervosa. Poche gocce in mezzo
bicchiere di acqua tiepida, sono utili in caso di infezioni fungine del cavo orale, assunto
mediante gargarismi, o della vagina, assunto mediante sciacqui. Poche gocce su di un
Pagina 49 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi la sensualità e la carica
sessuale.
Altri usi: L'olio essenziale di patchouly viene impiegato tanto estesamente da rendere
quasi impossibile specificarne l'applicazione. Non esistono profumi orientali o di fantasia
che in quantità variabile non lo contengano. Oltre alla profumeria, è ampiamente
utilizzato anche nella preparazione dei saponi. Nell'industria alimentare si utilizza come
fissativo dei profumi ed anche perché è un ottimo mascherante di difetti del sapore o
dell'odore.
Precauzioni e controindicazioni all'uso: Non è irritante, non provoca sensibilizzazione
e non è tossico. Dato il suo odore caratteristico è buona norma, prima di utilizzarlo a
scopò afrodisiaco, testare le eventuali reazioni del partner. Si tratta infatti di una nota non
a tutti gradita. La sua caratteristica principale è quella di essere un profumo molto
soggettivo o piace moltissimo oppure evoca odori spiacevoli di muffa.
Annotazioni storico-culturali: L'olio essenziale di patchouly viene utilizzato in Asia da
secoli per profumare la biancheria e gli abiti, proteggendoli così dalle tarme. In questo
modo è diventato un profumo così diffuso sul corpo delle persone, da rappresentare quasi
un non-profumo. Sempre nei paesi orientali viene considerato come una barriera alla
proliferazione di malattie infettive. Nella tradizione cinese, ma anche in quella malese e
giapponese, si utilizza per curare raffreddori e disturbi digestivi. In molti paesi orientali si
impiega per neutralizzare i morsi dei serpenti velenosi e le punture degli insetti.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Gelsomino Egitto, Ylang ylang extra, limone,
mirra, rosa damascena, salvia sclarea.
Pagina 50 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
SALVIA SCLAREA
NOME BOTANICO: Salvia sclarea
FAMIGLIA: Labiatae
Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Erba S. Lucia, erba sclarea, salvione, erba
moscatella, amarella. Muskateller Salbeioel, oil of clary sage, essence de sauge,
sclarèe.
Aspetto fisico: La salvia sclarea è una pianta perenne e sempreverde, di aspetto
cespuglioso, che può raggiungere l'altezza di 1 metro. I fiori sono di colore azzurro e di
dimensioni inferiori rispetto alla varietà officinale. Le foglie sono molto grandi di colore
verde con sfumature porpora. E' una pianta che viene spesso coltivata negli orti e nei
giardini. La sua durata varia fra i 3 ed i 6 anni.
Provenienza: La salvia sclarea è originaria del bacino mediterraneo, dove oggi ne
esistono numerose coltivazioni a scopo industriale, soprattutto in Francia e in Marocco. Si
trova inoltre nell'Europa centrale, in Inghilterra, in Russia e, su piccola scala, negli Stati
Uniti. In Italia si coltiva in Piemonte e nel meridione.
Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L'olio essenziale di salvia sclarea si estrae mediante distillazione in
corrente di vapore dalle parti della pianta fresche. La resa varia molto e in genere è
compresa fra lo 0,07 e lo 0,15%.
Caratteristiche: L'olio essenziale di salvia sclarea è un liquido incolore o giallino, con
odore caratteristico, etereo e ambrato, che ricorda il vino moscato.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro,
possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Costituenti principali: Acetato di linalile (oltre il 65%), linaiole, terpineolo, germacrene,
acetato di geranile, cariofillene, sclareolo, mircene
Proprietà terapeutiche e riequilibranti
Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Si considera il suo
utilizzo esclusivamente come aromatizzante.
Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Anticonvulsivo, antidepressivo, antiflogistico, antisettico, antispasmodico, afrodisiaco, astringente, battericida,
carminativo, cicatrizzante, deodorante, digestivo, emmenagogo, ipotensivo, regolatore
della seborrea, sedativo, stomachico, tonico, uterino.
Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: L'effetto più conosciuto
di questa pianta è quello che essa manifesta naturalmente nei confronti del sistema
riproduttivo femminile. Notissime sono le sue proprietà nel riequilibrare il ciclo mestruale,
le mestruazioni dolorose, le cistiti, i disturbi uterini, i periodi di menopausa e il rapporto
sereno e appagato con la vita sessuale. Numerosi studi evidenziano il suo effetto tonico
nervino che si manifesta, in termini pratici, in una risultante sedativa.
Pagina 51 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
Capacità di stimolo emozionale: A differenza del luogo fisico della sua azione, il basso
ventre, la salvia sclarea agisce, a livello emozionale, sulla nostra creatività permettendoci
espressioni e "licenze poetiche" degne di artisti nati. Essa apre allo sconosciuto e
straordinario. Ottimo supporto per superare le crisi di mezza età e la menopausa,
dissolve la paura del cambiamento e dell'ignoto guidandoci con mano ferma e saggia
verso una vita coerente con la realtà che ci appartiene attimo per attimo. Decisa fonte di
energia e stimolo è vera nemica di paure e paranoie.
Predominanza: Femminile e amica delle donne, soprattutto in periodi difficili, la salvia
sclarea non potrebbe che definirsi a predominanza yin.
Nota: La salvia sclarea colpisce sia fisicamente che a livello di percezione sensibile, il
cuore.
Pianeta governatore: Capace di regolare i liquidi e gli eccessi del corpo la salvia sclarea
agisce modalità prevalentemente lunari, tanto da essere definita pianta governata dalla
luna.
Chakra di riferimento: Gli spiccati effetti sul sistema riproduttivo e nel controllo degli
istinti di base comprese le somatizzazioni derivate dal loro disequilibrio distinguono bene
la salvia sclarea dalla sorella minore salvia officinale. Questa distinzione è tale da
ritenere che il 1° chakra sia il canale di acquisizione energetica preferito dall'olio
essenziale da essa derivato.
Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e
nel bagno:
L'olio essenziale di salvia sclarea, nella dose di 10-20 gocce, disciolto in un bagno ben
caldo, è benefico in caso di dolori ed irregolarità mestruali, coliche, crampi, dispepsie e
dolori da parto. Diffuso nell'ambiente o sciolto in un bagno caldo, nella dose di 20-30
gocce, è molto utile nei casi di affezioni alle vie respiratorie come asma, pertosse e
infezioni della gola. Con lo stesso dosaggio è ottimo in caso di dolori muscolari. Nella
dose di 10-20 gocce, disciolto in un bagno caldo aiuta a rilassarsi nei casi di tensione
nervosa, stress, emicrania, frigidità, impotenza e stanchezza. Diffuso a volontà
nell'ambiente contribuisce a creare un clima calmo e leggero.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o
inalazione: A differenza della varietà officinale, la salvia sclarea non contiene tujone e
quindi può essere assunta per via orale senza particolari precauzioni. Nella dose di 2-3
gocce, assunto prima dei pasti, è utile in caso di flatulenza, dispepsie, coliche e crampi
addominali. Nella dose di 2-3 gocce, assunto 4-5 volte al giorno, combatte l'ipertensione
arteriosa ed è un valido aiuto nei dolori muscolari, provocati da mestruazioni difficili ed
irregolari e per i dolori dopo il parto. Nel caso della scelta di quest'ultima modalità,
durante il parto, si consiglia di privilegiare il massaggio all’ingerimento per evitare che il
latte materno venga contaminato dei principi attivi presenti nella pianta. Poche gocce,
assunte mediante aerosol o suffumigi, sono utili in caso di affezioni delle vie respiratorie
come asma ed infezioni alla gola. Nella dose di 1-2 gocce preso più volte nel corso della
giornata è un valido aiuto nei casi di tensione nervosa, emicrania, stress, depressione,
impotenza e frigidità.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio
essenziale di salvia sclarea, assunto mediante il massaggio sull'addome, con 5-10 gocce
Pagina 52 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
diluito in olio di borragine, è utile in caso di mestruazioni irregolari, disturbi dell'apparato
riproduttore, frigidità ed impotenza, dolori del parto ed anche in caso di crampi
addominali, flatulenza, dispepsie e coliche. Frizioni fatte con l'essenza diluita, stimolano
la crescita dei capelli e tonificano il cuoio capelluto, se aggiunta al normale shampoo è
utile in caso di capelli grassi e con forfora. Un massaggio con l'olio di salvia diluita in o-lio
di vinaccioli sul torace, solleva in caso di problemi respiratori. Aggiunta sempre ad un olio
da massaggio dopo una doccia, aiuta a riattivare la circolazione e toglie i dolori
muscolari, mentre 5-10 gocce in mezzo bicchiere di acqua tiepida mediante gargarismi,
sfiamma le infezioni della mucosa orale come stomatiti, gengiviti ed afte. Massaggiato
puro con delicatezza sulle tempie svolge un effetto rilassante. Poche gocce su di un
fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi un antidoto al
nervosismo ed alla malinconia.
Altri usi: L'olio essenziale di salvia sclarea ha, nel campo profumiero, un'importanza
notevole per le sue caratteristiche di odore e tenacità uniche. Infatti quest'essenza è
utilizzata nella formulazione di profumi orientali, di tabacco o per le colonie classiche.
Questa essenza viene adulterata abbastanza di frequente con prodotti sintetici, ma tali
sofisticazioni sono individuabili olfattivamente. Esistono in commercio anche delle
concrete e delle assolute, impiegate nei profumi e nei saponi. In campo cosmetico è
impiegata soprattutto nei detergenti e in campo alimentare trova un impiego diffuso
soprattutto nell'aromatizzazione di bevande. Al contrario, in campo farmaceutico non è
praticamente impiegata.
Precauzioni e controindicazioni all'uso: Contrariamente alla varietà officinale, non
irrita, non da sensibilizzazione e non è tossica. Se ne raccomanda un uso moderato in
quanto può avere effetto psicotropo. E' bene fare attenzione a non utilizzarlo in
gravidanza ed in concomitanza con medicinali o sostanze a base di ferro e a non associarla all'assunzione di bevande alcoliche, può infatti indurre sonnolenza e potenziare
l'effetto dell'alcool.
Annotazioni storico-culturali: Oltre a quanto già scritto per la salvia officinale, si può
aggiungere che nonostante, la varietà sclarea fosse molto apprezzata nel periodo del
Medioevo, oggi è caduta praticamente in disuso. Un tempo veniva impiegata
nell'adulterazione del vino e della birra in quanto ne aumentava l'effetto. In Germania
con essa si adulterava il vino scadente per farlo passare come vino moscato. Il suo
utilizzo nella tradizione popolare era circoscritto a problemi digestivi, uterini e mestruali,
come disinfettante delle ulcerazioni e per calmare le infiammazioni delle vie respiratorie
e della gola. Una mucillagine preparata con i suoi semi si impiegava nel trattamento dei
tumori.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio dolce, arancio amaro, cipresso,
gelsomino Egitto, geranio, sandalo India (legno).
Pagina 53 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
TEA TREE
NOME BOTANICO: Melaleuca aliemifolia
FAMIGLIA: Mirtaceae
Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Albero del tè, pianta spazzolino, melaleuca,
melasol.
Aspetto fisico: II tea tree è un arbusto di dimensioni ridotte, con foglie aghiformi simili al
cipresso, con capolini di fiori sessili di colore giallo o giallo-rossastro.
Provenienza: il tea tree è originario dall'Australia, precisamente del Nuovo Galles. Di fatto
questa pianta continua ad essere presente solamente in questa particolare zona della
terra, anche se varietà differenti vengono coltivate altrove.
Parti impiegate: Le foglie.
Metodi estrattivi: L'olio essenziale di tea tree si estrae mediante distillazione in corrente
di vapore dalle foglie fresche, tagliate e frantumate.
Caratteristiche: L'olio essenziale di tea tree è un liquido limpido, incolore o gialloverdognolo, con odore fresco, intenso e canforaceo.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro,
possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Costituenti principali: Terpinene-4-olo, alfa e gamma-terpinene, 1,8-cineolo, limene,
terpinolene, terpineolo, alfa e beta-pinene
Proprietà terapeutiche e riequilibranti
Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: L'olio essenziale di tea
tree è un olio relativamente recente nel panorama occidentale. La sua spiccata attività
antibatterica ed antimicotica è stata studiata più approfonditamente di altre essenze,
infatti vi sono lavori datati 1895 di un medico francese, Paul Belaiche, sul suo impiego
nelle candidiasi vaginali, come studi americani del 1962 su candidans albìcans e
tricomonas vaginali in 130 pazienti, ma si tratta di studi isolati ai quali non ne sono seguiti
un numero più rilevante al fine di riconoscerne l'efficacia in modo inequivocabile.
Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Antinfettivo, antinfiammatorio,
antisettico, antivirale, battericida, balsamico, cicatrizzante, diaforetico, espettorante,
fungicida, immunostimolante, parassiticida, vulnerario.
Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: II tea tree, malgrado sia
conosciuto e apprezzato, da pochi anni rappresenta uno dei migliori antivirali, antibatterici
e antimicotici, stimolatori immunitari ed antinfettivi fra tutti i prodotti naturali esistenti. Se
ne potrà fare un buon uso in caso di infezioni alle vie urinarie comprese tutte le micosi
vaginali. Le infezioni della pelle, herpes inclusi, sono curabili con quest'essenza molto
delicata ma allo stesso tempo aggressiva con tutto ciò che non ci appartiene.
Capacità di stimolo emozionale: Questo stupefacente e sempre più conosciuto olio
Pagina 54 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
essenziale condensa la maggior parte del suo effetto a livello fisico. Ciò non toglie la
possibilità di segnalare alcune tra le principali proprietà di azione psichica che si basano
sul carattere e cultura della pianta stessa. Il tea tree insegna a combattere e resistere alle
asperità della vita quotidiana, rendendoci immuni da attacchi di vario tipo. Un uso costante
e quotidiano di quest'essenza fortifica e rinvigorisce rendendoci veri combattenti.
Predominanza: Alla luce della descrizione precedente, che evidenzia grande forza e
determinazione della azione del tea tree, viene semplice accostarne l'azione a quella
maschile yang.
Nota: II tea tree viene percepito in modo netto a livello della testa.
Pianeta governatore: II motivo per il quale questa pianta è stata associata a giove
anziché marte, pianeta al quale sarebbe più superficialmente accostabile, deriva dal
fatto che l'azione di combattimento e protezione offerta dalla sua essenza è decisamente
più matura e duratura tanto da garantire spesso risoluzioni di problematiche nel tempo.
Mentre marte, dio della guerra, combatte istintivamente, giove garantisce protezione
paterna.
Chakra di riferimento: Forte, con deciso effetto pratico sul corpo fisico e sulla sua
struttura, il tea tree stimola, con predilezione, il 1° chakra.
Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel
bagno:
L'olio essenziale di tea tree è un olio che maggiormente esplica la sua azione antibiotica
contro batteri e funghi, il suo impiego selettivo sarà proprio in questo senso. Nella dose
di 10-20 gocce, disciolte in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente, è benefico in caso
di bronchite, sinusite, catarro, tosse, raffreddore, febbre, influenza, malattie infettive in
generale, laringite e mal di gola. Assunto con le stesse modalità ma nella dose di 30
gocce, esplica la sua azione antibiotica in caso di vaginiti, cistiti, prurito diffuso ed in
presenza di ferite o piaghe sulla pelle. E' molto utile inoltre in caso di dolori reumatici,muscolari ed articolari, è deodorante ed astringente nell'ipersudorazione. Diffuso a
volontà nell'ambiente disinfetta l'aria, soprattutto negli ambienti dove soggiornano malati
infettivi.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o
inalazione: L'olio essenziale di tea tree, nella dose di 2-3 gocce, assunto più volte al
giorno, è ottimo in caso di malattie infettive dell'apparato respiratorio. Si ritiene comunque
che la via inalatoria nella dose di 10-15 gocce, due volte al giorno, possa essere un
impiego più adeguato. Assunto in questo modo, oltre che combattere direttamente
contro l'agente che ha causato l'infezione, stimola la reazione del nostro organismo. Nella
dose di 2-3 gocce, assunto 4-5 volte al giorno combatte la cistite e le infezioni alle vie
urinarie.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno:
Molteplici sono le possibilità di impiego dell'olio di tea tree mediante il massaggio o l'uso
esterno. Nella dose di 10 gocce, diluito in olio di oliva, e spalmato sul petto con frizioni,
è utile in caso di infezioni delle vie respiratorie, così come se spalmato sulle parti
interessate in caso di dolori reumatici, muscolari od articolari. Frizioni fatte con l'essenza
diluita, sono utili per la pelle untuosa e acneica e comunque in tutti i casi dove sia
Pagina 55 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
necessario utilizzare un disinfettante naturale come: esantemi, irritazioni da pannolino,
verruche, porri, ferite infette, punture di insetti, ustioni e vesciche. Nel caso di infezioni
localizzate è possibile il suo impiego anche puro, in modo da accelerare i processi di
cicatrizzazione oltre alla disinfezione della parte interessata. Un massaggio con l'olio di
tea tree, diluito in olio di calendula, sul viso è un ottimo dopobarba per pelli sensibili.
Usato puro con un massaggio accurato, e utilissimo in caso di onicomicosi in quanto
esplica una notevole capacità di penetrazione attraverso i tessuti danneggiati. Diluito in
acqua od olio, si utilizza mediante gargarismi, nelle infezioni labiali, come l'herpes e della
mucosa della bocca, come afte e stomatiti. Con la stessa modalità si possono fare dei
lavaggi vaginali o degli impacchi in caso di candida o di altre infezioni vaginali. Frizionato
puro sul cuoio capelluto è utile in caso di forfora e prurito. Infine poche gocce su di un
fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi un potente antibiotico
naturale ed uno stimolante del nostro sistema immunitario.
Altri usi: L'olio essenziale di tea tree viene utilizzato dall'industria cosmetica in prodotti
speciali da erboristeria come deodoranti e detergenti disinfettanti naturali. Si impiega
inoltre nella preparazione di dentifrici, collutori e liquidi per gargarismi. E' sempre più
diffuso il suo utilizzo in preparati dopobarba. Trova un discreto utilizzo nei prodotti tecnici
per disinfettare gli ambienti. In profumeria si impiega in colonie speziate ed after shave.
Precauzioni e controindicazioni all'uso: L'olio essenziale di tea tree non irrita e non è
tossico. In soggetti sensibili può dare luogo a sensibilizzazione. Se ne consiglia
comunque un uso diluito.
Annotazioni storico-culturali: II nome del tea tree sembra derivare dal fatto che,
quando il capitano Cook approdò con i suoi uomini sulle coste australiane, si dissetasse
con l'infuso rinfrescante delle foglie di questa pianta. Divenne quindi l'albero del tè. Tutte
le conoscenze che oggi abbiamo di questo olio derivano dalla tradizione aborigena
australiana. Gli aborigeni prima ed i coloni di quelle terre poi, utilizzavano questa pianta
come rimedio di pronto soccorso nelle ferite e nelle lesioni della pelle. Il tea tree non
vanta una tradizionale presenza nella erboristeria popolare, in quanto pianta molto
lontana dal nostro mondo occidentale e poco conosciuta. Al giorno d'oggi è di diritto una
della essenze ad azione antinfettiva più importanti del panorama aromoterapeutico.
Anche sul fronte medico ufficiale si cominciano a diffondere degli studi scientifici rivolti a
confutare le sue due azioni principali: la sua grande capacità di contrastare tutte e tre le
varietà di microrganismi responsabili di patologie e cioè virus, batteri e funghi, e la sua
capacità di aumentare la reazione individuale all'insulto infettivo in quanto
immunostimolante. Il tea tree è ritenuto la propoli del duemila, in quanto si stanno, da più
parti, riversando su di esso le stesse aspettative riguardanti la possibilità di potere
finalmente disporre di un antibiotico naturale e privo di effetti collaterali. A questo aspetto
giova molto la fama negativa che il mondo degli antibiotici classici si è, fino ad oggi,
guadagnato. Non va infine dimenticato che, a differenza della propoli, il tea tree può
essere assunto come essenza per via inalatoria, con un evidente tropismo per le mucose
e le vie respiratorie.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Cannella (legno), garofano (chiodi), geranio,
lavanda vera 40/42, salvia sclarea.
Pagina 56 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
TIMO ROSSO
NOME BOTANICO: Thymus vulgaris
FAMIGLIA: Labiatae
Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): pepolino, peperino, semolino, piperella, timo
volgare, timo francese. Thymianoel, oil of thyme, essence de thym.
Aspetto fisico: il timo rosso è un arbusto a fusto legnoso ed eretto, a differenza della
varietà del timo serpillo che ha fusti striscianti. Esso cresce sulle garighe lungo le coste
tirreniche ed è il timo più comunemente coltivato, negli orti domestici, per usi
prevalentemente culinari. Per "garighe" si intende una zona popolata da vegetali nani,
che costituiscono cespugli spesso aromatici con timi, cisti, corbezzoli e lentischi.
Possiede foglie opposte, piccole, ovali, lanceolate o lineari, di colore verde cinereo nella
pagina superiore, un po' pubescenti sull'inferiore e con ghiandole oleifere giallicce. I fiori
sono porporini riuniti in fascetti ascellari. La varietà thymus zygis si distingue per i fiori di
colore bianco, ma non è questa la caratteristica che distingue il timo rosso dal timo
bianco. Si provvede al raccolto in piena estate durante la fioritura.
Provenienza: II timo rosso è originario dell'area mediterranea. Oggi cresce in tutto il
bacino, con la prevalenza della Spagna, paese maggior produttore di essenza. Lo si
trova anche in Russia, Ungheria ed ex Jugoslavia.
Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L'olio essenziale di timo rosso si estrae mediante distillazione in
corrente di vapore dalle parti della pianta essiccate. Le piante di timo contengono fino al
2,6% di essenza, ma la resa effettiva si aggira attorno all'1%.
Caratteristiche: L'olio essenziale di timo rosso è un liquido limpido di colore rossastro,
in commercio si trova un olio di colore bianco od incolore che si ottiene per successiva
rettificazione. Questo olio non possiede però tutte le caratteristiche del rosso in quanto
non "completo", il suo nome è appunto "Timo bianco". L'olio di timo rosso ha un odore
forte, caldo ed aromatico.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro
scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Costituenti principali: limolo (oltre il 50%), limene, alfa-gamma-terpinene, linaiole, alfa
e beta-pinene, carva-crolo, terpinen-4-olo
Proprietà terapeutiche e riequilibranti
Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Broncospasmolitica,
espettorante, antibatterica. Limolo e carvacrolo stimolano l'attività dell'epitelio ciliato e
vengono in parte escreti attraverso i polmoni. In diluizione 1:3.000 svolge azione
antisettica grazie al fenolo ed al cresolo. Sulle mucose e sulla pelle mostra un effetto
leggermente spasmolitico ed anestetizzante
Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Antielmintico, antimicrobico,
antiossidante, antiputrefativo, antireumatico, antisettico sia intestinale che polmonare ed
Pagina 57 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
urogenitale, antispasmodico, antitussivo, antitossico, astringente, afrodisiaco, battericida,
balsamico, carminativo, cicatrizzante, diuretico, emmenagogo, espettorante, fungicida,
ipertensivo, nervino, revulsivo, rubefacente, parassiticida, stimolante del sistema
immunitario e della circolazione, sudorifero, tonico, vermifugo.
Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: La capacità
antisettica e battericida del timo rosso è stata notevolmente dimostrata. Molti germi
patogeni ne conoscono bene l'energia distruttiva tanto da poter definire questa essenza
a predominanza marziana. I suoi effetti di stimolo sono indirizzabili più compiutamente
nei confronti della circolazione arteriosa ma non è da sottovalutare nemmeno il suo
effetto afrodisiaco.
Capacità di stimolo emozionale: L'olio essenziale di timo rosso possiede la marcata
proprietà di stimolare l'intelletto, di ravvivare la mente. La Scola Medica Salernitana, in
accordo con la tradizione greca, ne esaltava le doti antidepressive. Il timo è definito
l'antibiotico dei poveri grazie alla sua potente e poliedrica capacità antisettica. Una goccia
nel bagno al mattino permette di risvegliarsi rapidamente senza traumi, resecandosi
sulla routine quotidiana. Insieme a rosmarino e menta, tagliati freschi all'alba, il timo
costituiva il famoso "Mazzetto degli Dei" il quale, grazie al suo completamento serale
con un rametto di issopo, garantiva felicità e salute ai possessori.
Predominanza: Maschio attivo per eccellenza, vero combattente, il timo rosso possiede
sicura predominanza yang.
Nota: Forte e marcato quasi da stordire con il suo aroma, il timo rosso colpisce i centri
ricettivi della testa.
Pianeta governatore: La sua azione decisamente risoluta e combattiva nei confronti di
tutto ciò che può nuocere al corpo come batteri e virus ne sottolinea qualità simili al
pianeta marte.
Chakra di riferimento: Doti afrodisiache e di stimolo fisico evidenziano la scelta, da
parte di questa essenza, del 1° chakra come cancello privilegiato di entrata nel corpo
Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e
nel bagno:
L'olio essenziale di timo rosso, disciolto in un bagno ben caldo o diffuso nell'ambiente,
nella dose di 10-15 gocce, è benefico in caso di bronchite, sinusite, catarro, tosse,
raffreddore, febbre, influenza, malattie infettive in generale, laringite e mal di gola. Con le
stesse modalità, sempre sciolto nel bagno, è utile in caso di strappi muscolari, dolori
muscolari, strappi e lesioni da sport e nelle insufficienze circolatorie. Nella dose di 10
gocce disciolte nel bagno caldo o diffuse nell'ambiente, è utile alla sera in caso di
insonnia, cefalea e disturbi nervosi associati a stress. Diffuso a volontà nell'ambiente
disinfetta l'aria e contribuisce a creare un clima che ravviva e rinvigorisce il corpo e la
mente.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o
inalazione: L'olio essenziale di timo rosso, nella dose di 2-3 gocce, assunto più volte al
giorno su di uno zuccherino, è utile in caso di malattie infettive dell'apparato respiratorio.
E' inoltre molto utile per calmare la tosse, nella dose di 5-10 gocce, assunto due volte al
giorno per via inalatoria. Nella dose di 2-3 gocce, su di uno zuccherino per due volte al
Pagina 58 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
giorno, migliora la circolazione e aiuta in caso di insufficienza circolatoria, cellulite, edemi,
obesità, gotta e nei dolori articolari e strappi. Nella dose di 2-3 gocce, assunto 4-5 volte
al giorno, combatte la cistite e le infezioni alle vie urinarie, così come, se assunto prima
dei pasti, sono di aiuto nelle dispepsie, nella flatulenza e nelle diarree.
Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio
essenziale di timo rosso, nella dose di 10 gocce, diluito in olio vegetale e spalmate sul
petto con frizioni, è utile in caso di infezioni delle vie respiratorie, soprattutto alla sera in
caso di tosse ostinata, così come se spalmate sulle parti interessate in caso di strappi,
dolori reumatici, muscolari ed articolari. Un massaggio appropriato sulle parti interessate
dopo una doccia, aiuta a drenare i liquidi in eccesso, in caso di edemi e cellulite. Frizioni
fatte con l'essenza diluita, sono utili per la pelle untuosa ed acneica ed in ustioni, tagli,
punture di insetto, ascessi, eczemi, dermatiti. Nel caso di infezioni localizzate è possibile il
suo impiego anche puro, in modo da accelerare i processi di cicatrizzazione oltre alla
disinfezione della parte interessata. Un massaggio con l'olio di timo diluito in oli vegetali
sull'addome in caso di diarrea, flatulenza e dispepsie. Usato puro con un massaggio
sulle tempie aiuta nelle cefalee, insonnia e negli stati associati a stress, oltre a dare una
mano nella concentrazione mentale. Diluito in acqua, si utilizza mediante gargarismi, nelle
infezioni della mucosa orale, come afte e stomatiti e nel mal di gola. Frizionato puro sul
cuoio capelluto è utile in caso di pediculosi. Poche gocce su di un fazzoletto o sui polsi
per avere sempre a portata dei nostri sensi un potente disinfettante ed uno stimolo per la
nostra concentrazione.
Altri usi: L'olio essenziale di timo, essendo un eccellente germicida, viene impiegato
dall'industria farmaceutica nella preparazione di prodotti per l'igiene orale, come dentifrici
e collutori, in preparazioni contro la tosse, come sciroppi e pastiglie. L'industria
alimentare lo utilizza nella preparazione di numerose salse e condimenti ed in un vasto
numero di prodotti conservati, soprattutto carni. Nel settore profumiera si usa
prevalentemente nella preparazione di saponi e detergenti e nella preparazione di
lavande. Per questi scopi si preferisce utilizzare l'olio bianco.
Precauzioni e controindicazioni all'uso: Generalmente non irrita, non dà luogo a
fenomeni di sensibilizzazione e non è tossico. In considerazione del suo alto contenuto in
fenoli, come il timolo e il carvacrolo che sono fenoli, meglio definiti come isomeri di
posizione, esplicano la stessa azione del fenolo: vedi capitolo sulle vie respiratorie, si
consiglia un uso moderato ed in diluizione. E' bene fare attenzione a non utilizzarlo in
gravidanza e nei soggetti epilettici.
Annotazioni storico-culturali: In greco "timo" significa coraggio, in effetti, come già visto
nelle piante a crescita localizzata nel bacino mediterraneo, esso possiede una ricca
tradizione mitologica. Nell'antica Grecia i boschetti di timo erano considerati sacri, il suo
profumo si riteneva fosse "il respiro di Zeus" ed entrava a far parte, con rosmarino,
menta ed issopo, delle erbe che venivano tagliate ed appese nelle case per propiziare
salute e felicità, questo era chiamato il mazzetto degli dei. Si trovano tracce delle sua
conoscenza negli scritti di Ippocrate e Dioscoride. I filosofi dell'antica Roma erano usi a
bere un infuso di timo prima di dedicarsi ai loro studi in quanto ravvivava la mente e
favoriva la concentrazione e l'impegno. I medici della scuola di Salerno consigliavano alle
persone depresse di respirare direttamente dalla pianta il profumo del timo. Gli egizi lo
utilizzavano nella pratica imbalsamatoria. Nella tradizione popolare è utilizzato, oltre che
come condimento, nelle infezioni respiratorie, in problemi digestivi e nel trattamento
generalizzato delle infezioni, lo si trova denominato come "l'antibiotico dei poveri". Esso
è citato in quasi tutte le farmacopee europee.
Pagina 59 di 60
Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Bergamotto, lavanda vera 40/42, limone, pino
mugo siberiano, pino silvestre, rosmarino.
Pagina 60 di 60