emergere SCUOLA INTEGRATA DI NATUROPATIA E DISCIPLINE BIO-NATURALI MVE - CORSO DI MEDICINA VIBRAZIONALE ESPERIENZIALE INTRODUZIONE ALL’AROMATERAPIA Pagina 1 di 60 INDICE Sommario INDICE ....................................................................................................................... 2 Introduzione ............................................................................................................... 3 Che cosa sono gli oli essenziali?............................................................................. 4 La storia dei metodi estrattivi ................................................................................... 7 Viaggio al centro del cervello .................................................................................. 9 Il cammino degli oli essenziali all'interno del corpo ................................................13 Oli essenziali per uso interno .................................................................................14 Le controindicazioni degli oli essenziali ..................................................................14 MODALITA’ DI UTILIZZO DEGLI OLI ESSENZIALI .................................................17 L’assunzione per via orale ......................................................................................18 La respirazione profonda ........................................................................................18 La diffusione nell'aria ..............................................................................................19 Il massaggio ...........................................................................................................20 Il bagno ..................................................................................................................25 Altre ........................................................................................................................25 GLOSSARIO .............................................................................................................27 LE PROPRIETà TERAPEUTICHE DEGLI OLI ESSENZIALI ....................................30 INDICE TERAPEUTICO AGGIUNTIVO .................................................................36 LE PROPRIETà TERAPEUTICHE DEGLI OLI ESSENZIALI A USO VETERINARIO .......................................................................................................40 OLI ESSENZIALI DEL PRIMO CHAKRA ..................................................................41 CANNELLA (LEGNO) ............................................................................................41 ELICRISO ..............................................................................................................45 PATCHOULY .........................................................................................................48 SALVIA SCLAREA .................................................................................................51 TEA TREE ..............................................................................................................54 TIMO ROSSO ........................................................................................................57 Pagina 2 di 60 INTRODUZIONE Con questo corso vorrei invitarvi ad intraprendere un viaggio nel regno dei profumi. Conoscerli è un po' come innamorarsi: come l'amore, infatti, essi toccano il cuore, aprono alla bellezza e schiudono le porte segrete dell'anima...improvvisamente tutto diventa magico. "I tempi non erano ancora maturi", risponde un aromaterapeuta alla mia domanda sul perché l'aromaterapia fosse praticamente sconosciuta fino a pochi anni fa, nonostante possa vantare una storia di ben cinquemila anni. Oggi però è venuto il momento della sua riscoperta, come dimostra il crescente interesse del pubblico. Tutti, infatti, siamo intossicati dagli effetti collaterali dei medicamenti chimici e ne conosciamo il potere negativo sul sistema di autodifesa dell'organismo. Per superare questa dipendenza dalle medicine è necessario assumere una maggiore responsabilità nei confronti del nostro corpo e impegnarci di più nella prevenzione delle malattie. Sempre più frequentemente viene ribadito che numerose malattie hanno origine nella psiche, per cui è necessario un metodo di cura distico cioè che consideri la persona nella sua interezza. Nella medicina moderna, al contrario, la ricerca si è orientata e sviluppata unicamente verso nuovi farmaci specifici e sintomatologici che curano solo un determinato aspetto della malattia. Da qui l'enorme successo riscosso dalla medicina naturale ed erboristica. Benché i nostri bisogni primari siano ampiamente soddisfatti, il numero delle persone infelici cresce sempre più. Forse, proprio i tesori spirituali di un tempo sembrano essere andati perduti, si comincia a capire che il vuoto spirituale non può essere colmato né dalla ricchezza materiale né dagli svaghi. Ecco perché siamo ora pronti per approcci terapeutici che tengano conto di questi valori dimenticati. L'aromaterapia è un metodo i cui effetti sono estremamente ampi, come forse pochi altri. Gli oli essenziali, se usati in modo corretto, non provocano effetti collaterali negativi, perché al contrario delle terapie chimiche, agiscono mobilitando le capacità di autoguarigione. L'aromaterapia segue i principi della medicina naturale, essa è volta a sviluppare la forza vitale del paziente e a regolare il suo equilibrio interiore. Il risultato consiste nel fatto che alla malattia viene a mancare il terreno di crescita, il nutrimento, e questo sia sul piano fisico che su quello psichico. Attraverso le essenze profumate possiamo entrare in contatto con la bellezza e l'unicità della creazione traendone un senso di benessere interiore e possiamo aprire le porte dell'anima, stimolando l'impulso alla ricerca del senso della vita. Gli oli essenziali hanno caratteristiche molto particolari, dalla quale derivano la loro azione e le varie possibilità di utilizzo. Dato l'effetto immediato che producono sul nostro cervello e sulle funzioni di comando, ai quali esso è preposto, ne deriva una regolazione degli eventi psicofìsici. In tal senso agiscono se usati soprattutto per mezzo della lampada per aromi, dall'aerosol o dalle inalazione. In psicoaromaterapia, con questi metodi si curano depressioni, disturbi del sonno, stress e paure. Gli oli essenziali penetrano nella pelle attraverso il tessuto connettivo e i vasi linfatici, raggiungendo il sangue e da li i differenti organi. L'eliminazione avviene attraverso reni e polmoni. Il loro contatto con la cute, inoltre, è utile per rinforzarne le differenti funzioni: in questo caso vanno utilizzati diluiti, tramite massaggi, bagni o compresse. La cute è il più grande dei nostri organi e l'azione su di essa si trasmette sia sull'intero corpo sia sulla psiche. Le essenze possono essere assunte anche per via orale: gli aromaterapeuti italiani e francesi, hanno fatto esperienze positive in questa direzione. Tuttavia, tale impiego è indicato solo sotto controllo medico, perché il loro uso sconsiderato potrebbe pregiudicare la Pagina 3 di 60 salute stessa. In presenza di malattie gravi va sempre consultato il naturalterapeuta. L'aromaterapia può essere usata in concomitanza con quasi tutte le altre terapie: quelle naturali in particolare, ne possono risultare efficacemente rinforzate, come pure ne può beneficiare la terapia farmaceutica. L'uso degli oli essenziali è di particolare aiuto nella terapia con i fiori di Bach, mentre è controindicato con la somministrazione di prodotti omeopatici, in quanto potrebbe ingigantire l'effetto. In questo caso, evitate l'assunzione per via orale di tutte le essenze e, soprattutto, della Canfora, della Menta e della Camomilla. La nostra arte medica, che è stata praticata per millenni, con l'avvento della chimica è caduta nell'oblio, per essere poi riscoperta negli ultimi decenni soprattutto in Francia, ma anche in Italia e Inghilterra. La denominazione "Aromaterapia" si deve al chimico francese Rene Maurice Gattefossé, particolarmente interessato all'azione cosmetica e medica degli oli essenziali sulla pelle, a cui dedicò un suo libro nel 1937. Un medico Francese, il dottor Jean Valnet, rimase impressionato dal volume di Gattefossé che provò a utilizzare le essenze per la disinfezione degli ambienti e la cura delle ferite durante la Seconda Guerra Mondiale. Da allora, Valnet iniziò ad insegnare ai colleghi l'uso degli oli essenziali in medicina. Oggi in Francia sono più di mille i terapeuti che li utilizzano. Grazie anche al contributo di due allievi di Valnet, Marguerite Maury e Micheline Arcier, dalla Francia l'aromaterapia raggiunse l'Inghilterra, dove fu subito molto amata, persino a palazzo reale. Al giorno d'oggi, in Inghilterra, l'aromaterapia è materia di insegnamento in molte scuole ed è utilizzata anche in molte cliniche. CHE COSA SONO GLI OLI ESSENZIALI? A memoria d'uomo, la ricerca del metodo per imprigionare il profumo volatile e invisibile delle piante e per poterlo inspirare quando si voleva ha sempre rappresentato un grande desiderio. Questi ricordi e sensazioni sono legati a un profumo! Sembra una magia, eppure in tempi diversi e in molte parti del mondo, sacerdoti, guaritori, alchimisti e donne di saggezza sono riusciti a svelare il mistero, a rubare "l'anima alle piante" e a rinchiuderla in una boccetta. Olio eterico o essenziale, significa "celestiale" perché è veramente un dono del cielo. Nessuna essenza è uguale ad un'altra e ognuna ha la sua specifica personalità, poiché mantiene il potere curativo della pianta di provenienza, ma in forma più concentrata. Esperti radioestesisti e vari esperimenti hanno dimostrato che le essenze sono fortemente cariche di energia. Con il metodo delle "foto di Kirlian" è possibile fotografare la forza vitale e l'energia di qualsiasi oggetto: una foglia appena raccolta emette forti vibrazioni, che possono essere fotografate, ma con il passare del tempo perde totalmente la carica di energia; gli oli essenziali puri hanno anch'essi una forte vibrazione energetica, visibile nelle foto di Kirlian. Se osserviamo più da vicino le piante che ci regalano le preziose essenze, possiamo verificare che l'olio essenziale è contenuto in gocce molto piccole, situate all'interno o sulla superficie della pianta e in alcuni casi anche a occhio nudo, per esempio tenendo in contro luce una sottile buccia d'arancia o le foglie dell'iperico. A che scopo le piante producono gli oli essenziali? Tempo fa si sosteneva che essi sono soltanto prodotti di scarto del ricambio cellulare, mentre oggi questo concetto è stato abbandonato perché si è scoperto che essi hanno un ruolo importante nello sviluppo della pianta stessa. La maggioranza delle piante produce profumo nella parte floreale. Questo serve loro, per attirare gli insetti pronubi o anche per distoglierne altri che al contrario, le danneggerebbero. La conoscenza di tale fenomeno è oggi sfruttata nella lotta agli insetti dannosi, che vengono catturati da trappole profumate. Gli oli essenziali servono alle piante anche per difendersi dai batteri e dagli attacchi micotici; inoltre, il microclima circostante alla pianta, viene modificato dagli oli essenziali che svolgono un'azione di protezione dal calore o da freddo. Il profumo serve anche come mezzo di comunicazione fra pianta e pianta, come è lo stato tra organismi unicellular! agli albori della vita. Nel caso della piante da appartamento, poi, Pagina 4 di 60 si è osservato che esse reagiscono alla presenza di sostanze odorose nell'ambiente con un incremento della fioritura e dello sviluppo. Tali sostanze odorose possono essere concentrate in diverse parti della pianta: - nei fiorì, come per la Rosa, il Gelsomino e la Camomilla; - nei frutti, come per l'Anice, il Coriandolo e il Cumino; - nelle foglie, come per la Salvia, la Melissa, il Timo, e la maggioranza delle Labiate; - nelle radici, come per il Calamo, L'angelica e il Vetiver; - nel legno, come per il Sandalo, il Cedro e il legno di Rosa; - nella corteccia, come per la Cannella; - nella resina, come per l'Incenso, la Mirra e il Benzoino; - nella buccia esterna del frutto, come per tutti gli agrumi. Per ottenere poche gocce di olio essenziale, occorre una grande quantità di piante. Il contenitore deve essere sempre ben chiuso durante l'estrazione, perché le essenze "celestiali" vogliono tornarsene in cielo, sono cioè molto volatili. Gli oli essenziali non sono oli grassi come quelli per condire o come l'olio di jojoba o di mandorla. Al contrario di questi, che sono pesanti, essi sono molto evanescenti e si librano nell'aria come farfalle che danzano; inoltre non lasciano alcuna traccia oleosa sulla carta assorbente. Poiché gli oli essenziali sono fotosensibili, non bisogna conservarli in bottiglie trasparenti, pena lo scadimento della qualità. Il materiale migliore è il vetro marrone che non lascia passare raggi UV. La durata di un olio essenziale è di alcuni anni; le bottiglie devono essere piene per evitare l'ossidazione ; la temperatura non sotto lo 0°C e neanche al di sopra dei 35°C. Vi sono essenze che migliorano con gli anni, proprio come i buoni vini: // Gelsomino, il Patchouli, la Rosa, l'Incenso e il Legno di Rosa. Alcuni oli essenziali, come la Lavanda, il Limone o la Menta, sono molto fluidi; altri come il Vetiver, la Mimosa, molto densi. In quest'ultimo caso, per estrarre l'essenza dalla bottiglia, bisogna infatti usare una scatoletta o un ferro di calza. I colori degli oli essenziali sono differenti: alcuni sono incolori o chiari, ad esempio la Lavanda o la Verbena; altri, come il Vetiver o il Patchouli, sono scuri o marroni; la Camomilla tedesca e l'Achillea, sono blu scuro e il Bergamotto verde chiaro. Le essenze, non si mescolano bene con l'acqua, bensì con le basi oleose, l'alcol il sapone e alcuni emulsionanti naturali come il latte, la panna il miele e il tuorlo d'uovo. Pur esistendo molte centinaia di piante aromatiche e profumate, solo da circa 700 di esse vengono estratti oli essenziali, e in aromaterapia se ne usano al massimo 70. Per cominciare, comunque sono sufficienti da cinque a dieci tip idi essenze, da scegliere preferibilmente fra le seguenti: - Lavanda, Menta ed Eucalipto, - tra gli agrumi: Arancio, Bergamotto, Limone, Mandarino e Cedro; - tra i fiori più dolci: Gelsomino, Geranio, Nero/i, Rosa, Ylang-Ylang, - tra le spezie: Cumino, Finocchio e Ginepro; - tra le varietà di legno: Cedro, Legno di Rosa e Sandalo. Pagina 5 di 60 Pagina 6 di 60 LA STORIA DEI METODI ESTRATTIVI Come si possono separare le piccole goccioline di essenza dal resto della pianta? Come si conservano? Sembra che questo mistero sia stato svelato già cinquemila anni fa circa, anche se talvolta capitò che esso andasse in parte perduto per essere di nuovo scoperto. Gli archeologi hanno rinvenuto un apparecchio per distillare di epoca mesopotamica, databile intorno al 3000 a.C. Anche gli egizi usavano sicuramente gli oli, oltre quattro mila anni fa, soprattutto quelle di Cedro, Cannella Giglio, Aneto, Trementina, Basilico e Coriandolo, per la mummificazione, in medicina e in cosmesi. Greci e Romani approfittarono delle conoscenze egiziane in materia, in seguito alla conquista del regno egizio, poi questi segreti sembrarono perduti e gli oli essenziali scomparvero dalla storia. Ricomparvero nel x secolo presso gli alchimisti e i medici arabi; si, dice infatti, che la distillazione sia stata scoperta dal famoso medico arabo Avicenna (980-1037). Gli arabi insegnarono poi quest'arte, nelle università che fondarono in Spagna. In Europa la conoscenza delle profumate e delle essenze arrivò grazie anche alle Crociate e si espanse per tutto il continente, ma le invasioni mongole e turche ne limitarono di nuovo la propagazione alle sole aree sotto influenza araba. Gli oli essenziali disparvero ancora una volta nel buio dei secoli. Nel 16° secolo vi fu un rinascimento nell'area germanica: H. Brunschwing descrive venticinque oli diversi nel suo Libro della vera arte di distillare. Paracelso il grande medico e alchimista, ne sostenne e diffuse l'uso medico. Nel 19° secolo le nuove scoperte della chimica in campo medico rigettarono le essenze nel dimenticatoio. Negli ultimi anni l'interesse per l'aromaterapia è tornato a crescere insieme alla domanda di essenze pure e naturali. L'offerta di oli di buona qualità è anch'essa in aumento, perché i contadini, soprattutto quelli che praticano la coltura biologica, tendono a distillare in proprio le erbe prodotte. L'estrazione per distillazione a vapore In che cosa consiste dunque questo segreto che nel corso dei secoli è stato ripetutamente dimenticato e riscoperto? Nient'altro che nel vapore acqueo, grazie al quale si possono estrarre dalla pianta le goccie di essenza. È sufficiente mettere in un contenitore, detto alambicco le piante sminuzzate a l'acqua bollente: il vapore acqueo che sale ne scioglie le parti aromatiche, che vengono convogliate in una serpentina raffreddata. Da qui il distillato viene raccolto in un recipiente, insieme all'acqua l'olio essenziale è in genere più leggero dell'acqua, per cui galleggia sulla sua superficie; solo in rari casi è più pesante e si deposita sul fondo. A tal punto viene raccolto. Il metodo della distillazione a vapore è ancora oggi il più diffuso per l'estrazione delle essenze. La distillazione, è un'arte che richiede anni di esperienza: la pressione, la temperatura e il tempo occorrenti devono essere definiti precisamente per ogni essenza. Se la temperatura o la pressione sono alte, la quantità di prodotto è maggiore, a scapito però della qualità. Un eccessiva pressione o temperatura, rovinerebbe parte dei componenti degli oli, e produrrebbe un persistente odore di bruciato nell'essenza, la cui consistenza diventa resinosa. Per ottenere un prodotto perfetto, la distillazione deve essere lenta, in modo che le parti più dense si sciolgano. Un olio essenziale puro è per l'olfatto ciò che per gli occhi è un bel quadro completo. Ha un primo piano e uno sfondo, luci, ombre e molti dettagli. Fate esperienza con le essenze: con il tempo riconoscerete se un profumo è "piatto". Un naso allenato, può distinguere le più fini differenze fra gli oli essenziali, per esempio sentire un odore metallico che proviene da tracce di ruggine nell'alambicco. Poiché alcuni oli essenziali (Ginepro, Cipresso) possono corrodere i metalli più deboli, sono maggiormente indicati allo scopo i contenitori in acciaio Pagina 7 di 60 inossidabile. Da numerose piante, si ottengono basse quantità di oli essenziali. Ad esempio 160 chilogrammi di Lavanda selvatica danno un chilogrammo di essenza; mille chilogrammi di fiori di Gelsomino o cinque tonnellate di Rose o le scorze di mille Limoni, ne danno solo un litro; questa è la ragione per la quale gli oli sono così costosi. D'altra parte essi sono un dono davvero prezioso e questo ha il suo prezzo. L'estrazione per pressione a freddo Gli agrumi contengono le loro essenze nella buccia, lo si può vedere anche ad occhio nudo. Se spremevamo la buccia di un arancio contro una candela accesa, l'olio essenziale che ne esce, brucia in piccole fiammelle. Un tempo l'essenza veniva estratta spremendo la buccia contro una spugna, mentre al giorno d'oggi, si utilizza una pressa meccanica, a freddo, sminuzzando e pressando le bucce con l'aggiunta di poca acqua: la mistura di olio e acqua viene poi separata con una centrifuga. È importante non raggiungere temperature troppo elevate perché andrebbero persi alcuni dei componenti essenziali; inoltre gli agrumi non devono essere trattati, altrimenti anche le sostanze tossiche passerebbero nell'olio essenziale. L'estrazione per enfleurage Già nei tempi antichi, si usava mettere le piante odorose nell'olio o nel grasso, in modo da ottenere creme e oli profumati, ma non si conosceva ancora il metodo per separarli. Da questo semplice procedimento, nel 19° secolo, si è sviluppato l’enfleurage, che veniva usato soprattutto per estrarre le essenze più delicate, come quella di Gelsomino o di Tuberosa,che non è possibile distillare. I fiori appena colti venivano messi nel grasso di maiale, spalmato sui piatti di vetro. Dopo due giorni i fiori venivano rinnovati. Questo processo durava settimane, fino a che il grasso era saturo di essenza; quindici estraeva l'olio essenziale per mezzo dell'alcol. Con l'enfleurage si ottengono oli di ottima qualità ma, essendo un metodo dispendioso, oggi viene usaro a scopo dimostrativo. L'estrazione con solventi In tempi recenti per l'estrazione delle essenze si è iniziato a usare anche solventi chimici: può trattarsi di esano, di etere di petrolio, tetracloruro di metano. I solventi vengono poi separati in condizioni di sottovuoto, ma non possono essere eliminati completamente. Si ottiene così il concrète dal quale, separando ancora con l'alcool la parte cerosa della pianta si ottiene l'absolue. Dato che i solventi sono molto velenosi e possono provocare allergie, anche minime quantità non sono accettabili nelle essenze. Per uso terapeutico non dovrebbero essere commercializzati absolues con concentrazioni al di sopra di 5 ppm (parti per milione). L'estrazione dalle resine Per separare dall'essenza le parti inodori e pesanti, la resina viene trattata con toluolo o con alcol, come solventi. L'olio essenziale si scioglie e il solvente viene recuperato di nuovo ma, come si è visto, non del tutto. Anche in tal caso come solvente è consigliato l'alcol. In questo modo vengono estratte le essenze dalle resine dell'Incenso, del Larice, del Benzoino e altre. L'estrazione con anidride carbonica È un metodo che si è sviluppato solo recentemente. L'anidride carbonica o il butano, Pagina 8 di 60 sottoposti a pressione, si liquefanno e separano gli oli essenziali dalle piante. Le essenze così estratte si differenziano, però, da quelle ottenute per distillazione: hanno più note di testa e meno terpeni. Non si può dire se è possibile usarle in aromaterapia, perché questo procedimento deve essere ancora studiato a fondo. VIAGGIO AL CENTRO DEL CERVELLO Perché i profumi ci emozionano e ci toccano il cuore? Qual è la magia che permette loro di aprire le porte all'anima? Da svariate generazioni, i ricercatori cercano di scoprire il mistero che presiede all'evoluzione del senso dell'olfatto e negli ultimi anni, grazie alle moderne tecnologie, alcuni scienziati sono riusciti a chiarirne il misterioso processo. Molte domande, però, sono ancora senza risposta. Alla ricerca del meccanismo che presiede al nostro senso più trascurato, ci si ritrova a percorrere un avventuroso viaggio al centro del cervello. Il naso, infatti, è solo una piccola parte dell'apparato olfattivo. In cima alla cavità nasale nella zona degli occhi, vi sono le due mucose nasali sinistra e destra. Ciascuna di esse non è più grande di un centimetro quadrato, tuttavia sono composte da ben 10 milioni di cellule nervose, ricoperte da un sottile strato mucoso. Queste cellule nervose si rinnovano ogni 28 giorni. Ognuna di esse è composta da un ciuffetto composto dai sei agli otto vibratili che hanno, sulle loro superficie, una serie di recettori. Questi ultimi, sono chimicamente disposti in modo che le differenti molecole degli odori vi passino dentro esattamente come negli incastri di un puzzle infinitesimale. La mucosa nasale, è l'unico punto di tutto il nostro corpo in cui il sistema nervoso è in diretto contatto con il mondo esterno, poiché le sue cellule sono neuroni. Gli ottanta milioni di peletti vibratili, possono ricevere una quantità di informazioni sull'ambiente che li circonda, e questo a ogni singolo respiro. Anche ad una notevole lontananza si possono percepire tracce di un'essenza profumata; per esempio, possiamo odorare la vaniglina anche ad una concentrazione di 0,000000002 grammi per centimetro cubo d'aria! Per vedere e sentire occorrono luce e onde sonore, cioè stimoli energetici; per l'olfatto e sufficiente una sola molecola, per stimolare i recettori. Quest'ultimo è un rebus che gli scienziati non hanno ancora risolto. Le molecole profumate, provocano sui peletti della mucosa, reazioni chimiche che danno vita, a loro volta, agli stimoli elettrici delle cellule nervose. Le fini appendici delle cellule nervose comunicano da una parte col naso e dall'altra attraverso un sottile osso bucherellato detto "etmoide", con l'interno del cranio. Qui, gli stimoli olfattivi, trovano i bulbi olfattivi che li distribuiscono nelle varie parti del cervello. Gli stimoli olfattivi, raggiungono direttamente il sistema limbico senza passare preventivamente la censura della corteccia celebrale, come succede invece agli stimoli sensoriali. Essi raggiungono così la parte più profonda della nostra centrale di comando, dove "i profumi ci arrivano direttamente al cuore". Il sistema limbico, che percepisce gli impulsi elettrici provocati dagli odori, fa parte dell'area più antica del cervello, da cui si è sviluppato più tardi il cervello razionale. Il cervello umano, ha le sue radici, nel sistema limbico, come un albero nella terra, e da esso trae energia e ispirazione attraverso gli stimoli olfattivi; la vista e l'udito sono invece relativamente giovani, motivo per cui gli stimoli che ne derivano vengono analizzati razionalmente, prima che si abbiano razioni. Gli stimoli odorosi provocano nel sistema limbico, la produzione di sostanze neurochimiche come l'ancefalina la serotonina, l'adrenalina e le endorfine, con differenti risultati: l'encefaline calmano il dolore, possono provocare stati di felicità fino all'euforia e un senso di benessere; le endorfine sono sedative del dolore e nello stesso tempo stimolanti sessuali; la serotonina, calma e rilassa; l'adrenalina stimola e sveglia. Nel sistema limbico, vi è la centrale di comando che soprassiede alla sensualità, alla simpatia, alle predisposizioni Pagina 9 di 60 innate, ai ricordi, all'umore, alla creatività e alla regolazione del sistema neurovegetativo. Cervello limbico (paleomammifero) Questo, con le sue formazioni, riveste il cervello rettile. Il cervello limbico aggiunge al comportamento la dimensione affettivo-emotiva. In questo modo viene amplificata la gamma delle attività celebrali e quindi dei comportamenti che presiedono alla funzione di preservare il singolo individuo e la specie. A questo cervello giungono informazioni dell'ambiente esterno attraverso le afferenze sensitive: visive, acustiche, olfattive, gustative e cutanee e dell'ambiente interno, somatico e viscerale. Comprende: 1. bulbo Olfattivo 2. nuclei settali 3. talamo anteriore 4. nucleo dell'abenula 5. corpi mammillari 6. sostanza grigia periacqueduttale 7. nucleo interpeduncolare 8. amigdala 9. ippocampo 10. giro ippocampale 11. giro cingolato 12. fascicolo mediale prosencefalico 13. stria terminalis 14. stria medullaris 15. strato mammillo-telamico 16. banda diagonale di Braca 17. fasciola cinerea Pagina 10 di 60 Lobo e sistema limbico II lobo limbico, comprende il giro angolato, l'ippocampo e l'uncus. La corteccia cingolata è importante per i processi di apprendimento per l'importanza ad essa dovuta, del mantenimento di un adeguato processo emotivo. Accanto al lobo limbico in senso anatomico si considera il sistema limbico che comprende numerose formazioni anatomiche corticali e sottocorticali filogeneticamente antiche che sono disposte in modo da formare un anello o limbus attorno al tronco encefalico (amigdala, ipotalamo, parte del talamo, tubercoli olfattivi). Il lobo limbico svolge funzioni peculiari in rapporto all'olfatto, inoltre elabora e controlla il comportamento istintivo ed emotivo, ha il ruolo di dare un contenuto emozionale all'esperienza sensitiva e sensoriale. La stimolazione elettrica di queste zone negli animali provoca reazioni vegetative simili a quelle che si hanno nelle emozioni: aumento del battito cardiaco, della pressione, frequenza del respiro, ecc. La stimolazione elettrica di certi punti del sistema limbico dà sensazioni piacevoli o spiacevoli. Se un elettrodo, che risponde ai comandi di una leva, è posto nel "centro del piacere" l'animale aziona la leva continuamente fino ad esaurirsi, fino a preferire la stimolazione al cibo e quindi alla sopravvivenza. È possibile che la stimolazione di certe aree del sistema limbico coinvolga neuroni che normalmente entrano in azione in concomitanza a stati di gratificazione di determinati bisogni primari come la fame o il sesso. La stimolazione limbica può produrre bruschi cambi della frequenza cardiaca, della pressione del sangue, della tensione muscolare ecc. questo è un esempio chiaro di come le emozioni con l'attività celebrale ad esse correlata può produrre effetti rilevanti sul corpo. In fondo da qui deriva l'idea della psicosomatica. Sensualità, simpatia e avversione I profumi stimolano la sensualità nel senso più profondo del termine. I ferormoni, sostanze profumate con l'effetto simile a quello degli ormoni, influenzano la scelta del partner sia fra gli uomini sia fra gli animali. Tra questi ultimi, gli odori giocano un ruolo particolarmente importante, perché presiedono alla sopravvivenza della specie: un cane può "annusare" la sua compagna anche a tre chilometri di distanza; il maschio delle farfalle arriva a fare la stessa cosa persino da dieci chilometri di distanza. Allo stesso modo le fasi dell'estro, dell'accoppiamento e della difesa dei cuccioli sono influenzate dalla scia degli odori. Anche noi che pensiamo, sbagliando, di non essere coinvolti da questi istinti animaleschi, non entreremmo mai in contatto intimo con un partner il cui odore corporeo non ci piace. Ad esempio, nel sudore maschile sono state trovate sostanze simili al testosterone, che è l'ormone maschile. Anche il ciclo mestruale apporta variazioni nell'odore di tutto il corpo femminile. Ebbene, gli oli essenziali contengono spesso ferormoni, per questo stimolano la nostra sensualità. L'amore passa anche attraverso il naso. Allo stesso modo, la simpatia e l'avversione sono connesse alle sensazioni olfattive. L'odore è un offerta spontanea di comunicazione che ognuno recepisce respirando e alla quale reagisce. Di conseguenza ogni individuo ha il proprio odore specifico, che ne esprime esattamente lo stato d'animo, gli eventuali malesseri e naturalmente la disponibilità sessuale. Ogni malattia, ha il suo particolare odore: una madre, ad esempio, può riconoscere dall'odore del suo bambino una malattia prima che si sia manifestata. Quando amiamo il nostro odore corporeo trasmette anche agli altri la nostra soddisfazione. Tramite l'odore inviamo sottili informazioni su noi stessi a coloro che ci stanno vicino. Gli stati d'animo e le emozioni I profumi possono provocare stati d'animo negativi o anche positivi. Numerose malattie possono Pagina 11 di 60 insorgere sul terreno di una motivazione inconscia o di una motivazione psicologica.Ad esempio, quando abbiamo difficoltà ad accettare una situazione nuova, il giusto profumo può aiutarci a reagire positivamente o ad accettare meglio una situazione sgradevole. Le essenze, rilassandoci e facendoci sentire bene, aprono la strada al nostro miglior modo di essere, pur rimanendo ciascuno di noi sempre padrone del proprio destino e delle proprie capacità di scegliere quale sentimento o pensiero seguire. Le essenze pure non provocano mai sensazioni spiacevoli di timore o di aggressione, anzi hanno effetto armonizzante, mentre i profumi sintetici, che non esistono in natura possono provocare stati d'animo di paura. Il famoso aromaterapeute inglese Robert Tisserand, da notizia del fatto che i profumi sintetici sono oggetto di ricerche per scopi bellici. Tisserand racconta di aver lui stesso annusato questi profumi e di aver provato un sensazione molto spiacevole; altre persone presenti all'esperimento dovettero addirittura lasciare il locale. La memoria e i ricordi Profumi e ricordi vengono immagazzinati nel sistema limbico. Fin dal primo giorno di vita entriamo in contatto con gli odori, che colleghiamo a precise sensazioni. In questo modo ognuno di noi stabilisce il proprio rapporto personale con ciascun odore. Se una persona, per esempio, ha sentito un certo profumo in un giorno particolarmente bello della fanciullezza, sicuramente collegherà quel ricordo a sensazioni positive. Ecco perché i profumi immagazzinati, insieme a sensazioni e ricordi possono risvegliarsi in noi anche dopo moltissimo tempo. Con i profumi conserviamo le nostre conoscenze: i profumi "pericolosi" come quello di bruciato o di cibo avariato, ci salvano spesso la vita. Altri come quello della mamma, possono farci tornare nella culla. Provate a chiudere gli occhi cercando di ricordare quali profumi hanno segnato la vostra infanzia. Quale profumo vi ricorda una situazione piacevole? Con questo sistema, i profumi possono essere utilizzati per aiutare a ricordare meglio le situazioni vissute nell'infanzia e, quindi, per intervenire con una psicoterapia mirata. Tuttavia noi siamo per sempre legati alle situazioni vissute nel passato, possiamo riprogrammare il computer della memoria o rinforzarlo con essenze che come il Rosmarino, il Basilico, la Menta o il Limone, stimolano il lavoro intellettuale e potenziano la memoria. Il sistema neurovegetativo Normalmente le azioni presiedute dal sistema neurovegetativo, si sottraggono al nostro influsso cosciente. La respirazione, la digestione il battito cardiaco, si autoregolano; i profumi, però, possono influenzare tali funzioni e gli organi a esse correlati; possono per esempio far rallentare o aumentare il ritmo del battito cardiaco e calmare la respirazione. Anche la digestione è particolarmente sensibile all'influsso dei profumi, infatti nelle cucine vengono usati spezie e aromi, che fanno venire appetito e stimolano i succhi digestivi. Nel concetto di "distonia neurovegetativa", sono comprese numerose malattie che hanno la loro causa in una disfunzione di tale sistema. Per tutte queste malattie, l'aromaterapia può essere di grande aiuto. Pagina 12 di 60 IL CAMMINO DEGLI OLI ESSENZIALI ALL'INTERNO DEL CORPO Via orale Pelle Aria (vapore) Gli oli essenziali sono lipofili Polmoni Naso Stomaco Linfa Bronchi Cervello Intestino Tenue Sangue Alveoli bronchiali Sistema neurovegetativo Intestino Grasso Tessuto muscolare Sangue Ormoni Sangue Arterie, vene Sfera emozionale Organi Organi Polmoni vescica Pelle, vescica reni, polmoni Nadi Bocca Retto Pagina 13 di 60 Corpo sottile OLI ESSENZIALI PER USO INTERNO Gli oli essenziali vanno usati per via interna solo su consiglio di un aromaterapeuta. Se usati sconsideratamente possono provocare infiammazioni delle mucose e disturbi agli organi interni. Nella maggior parte dei problemi è sufficiente l'uso esterno, ma per alcuni rimedi domestici si possono utilizzare per via orale senza pericolo: una o due goccie di olio di Menta puro contro il mal di testa e i malesseri dovuti al cattivo tempo; una o due gocce di essenza di Lavanda, tre volte al giorno, contro il raffreddore, l'influenza, per potenziare le difese immunitarie e aprire lo stomaco. Gli oli essenziali vengono quasi sempre prescritti diluiti in una delle sostanze commestibili elencate nel seguito. Miele Le dosi di una o due gocce di olio essenziale in uno o due cucchiaini di miele fluido, da assumere direttamente o da sciogliere in una tazza di tè caldo, da bere a piccoli sorsi. Pane o zolletta di zucchero Le dosi sono di una o due gocce di essenza da mettere sullo zucchero o sul pane da inghiottire lentamente. LE CONTROINDICAZIONI DEGLI OLI ESSENZIALI Achillea Aneto Anice Basilico Calamo Canfora Cedro Cipresso Cisto Chiodo di Garofano Coriandolo Cumino Davana Ginepro Regina dei prati Issopo Lavanda spigo Maggiorana Mirra Noce moscata Origano Prezzemolo Verbena Rosmarino Sabina Salvia Salvia sclarea Santolina Sedano Timo In gravidanza queste essenze non devono essere impiegate né per via orale, né per bagni o massaggi ad alta concentrazione. Sono anche sconsigliate inalazioni molto concentrate. Oli essenziali controindicati durante un trattamento omeopatico Camomilla Canfora Pagina 14 di 60 Menta Oli essenziali controindicati per i bambini Artemisia Assenzio Basilico Canfora Cannella corteccia Cedro Cipresso Arizona Cumino Eucalipto (globulus) Eucalipto (polybractia) Erba lattaia (Calamento) Finocchio amaro Lavanda spigo Menta pulegio Noce moscata Prezzemolo Ravensara Rosmarino Salvia (officinalis) Salvia dei boschi Oltre a queste non vanno somministrate ai bambini anche tutte le essenze elencate nella sezione " Oli essenziali con forti effetti collaterali tossici". Oli essenziali che possono provocare irritazione alla pelle e allergie Anice, Arnica, Basilico, Cannella, Cumino, Finocchio, Garofano, Lemongrass, Menta piperita, Menta spicata, Noce moscata, Origano, Rosmarino, Santoreggia, Tea Tree, Timo rosso, Oli estratti dagli agrumi, Verbena. In caso di tendenza allergica e pelle sensibile, si consiglia di fare una prova versando una goccia di essenza nella piega del gomito e aspettare 10-15 minuti. In caso di arrossamento o bollicine evitare l'uso in bagni, oli per massaggi e profumi. Oli essenziali che aumentano la sensibilità alla luce solare Achillea, Angelica, Carota, Finocchio, Petit-grain, Prezzemolo, Salvia, Oli estratti dagli agrumi soprattutto il Bergamotto. Oli essenziali controindicati in caso di tendenza epilettica Canfora, Cedro, Finocchio, Issopo, Noce moscata, Rosmarino, Salvia. Altri oli che vanno usati con precauzione Anice Cisto, Elicriso = Non sovradosare, può causare danni al sistema nervoso. = Nella lampada per aromi, in quantità eccessiva, possono provocare un'atmosfera pesante. Lavanda = Non assumere oralmente durante cure di iodio o di ferro. Salvia sclarea = Non assumere insieme ad alcol, né con medicamenti contenenti ferro. Noce moscata = Non assumere per lungo tempo, né sovradosare nei bagni aromatici. Sandalo = Non assumere oralmente in caso di infezione acuta. Come regola generale, gli absolues non vanno mai assunti per via orale. Pagina 15 di 60 Oli essenziali con forti effetti collaterali tossici Arnica Artemisia Barbaforte, Cren Boldo (foglie) Calamo indiano Chenopodio Chenopodio Americano Finocchio Jaborandi Sassofrasso Senape nera Tanaceto Tuia - Arnica montana - Artemisia vulgaris - Chochlearia armoracia - Poemus Boldus - Acorus calamus - Chenopodium ambrosioides - Chenopodium ambrosioides var. anthelminticum - Foeniculum vulgare - Pilocarpus jabarandi - Sassafras albidum - Brassica nigra - Tanacetum vulgare - Tuya occidentalis Oltre a questi, anche tutti gli estratti da piante del genere Artemisia, come Assenzio, Abrotano ecc. Oli essenziali controindicati in caso dl tumore alla mammella o di mastite Anice Anice stellato Cipresso Salvia sclarea Pagina 16 di 60 MODALITA’ DI UTILIZZO DEGLI OLI ESSENZIALI Come già detto, la peculiare caratteristica che accomuna tutti gli oli essenziali naturali è il fatto di essere sostanze eteree. Questa qualità, che per molti potrebbe sembrare un dettaglio o tutt'al più una definizione chimico-scientifica, in realtà segnala un elemento di assoluta importanza. Ogni stimolo proveniente dall'esterno e indirizzato al corpo umano può definirsi tale solo in presenza di un suo "linguaggio" appropriato e di una sua "capacità di farsi ascoltare" dal corpo stesso. In sostanza quando noi assumiamo un prodotto fitoterapico, quando gustiamo un alimento, quando veniamo investiti da uno stimolo elettrico o elettromagnetico, come ad esempio una seduta di magnetoterapia o semplicemente un fascio di luce solare o artificialmente colorata, è necessario che il linguaggio utilizzato da questi stimoli, la loro frequenza, intensità e densità, abbia degli elementi in comune con il nostro corpo. Supponiamo che il nostro corpo corrisponda ad una platea costituita da numerose persone di origini etniche e linguistiche differenti. Supponiamo anche che l'oratore sul palco conosca solo una di queste lingue. Esso parlando riuscirà ad interessare solamente colui il quale riconoscerà il proprio idioma nei confronti dell'oratore stesso. Solo quest'individuo e tutt'al più la sua cerchia riusciranno ad uscire dalla conferenza arricchiti di nuove informazioni. Tutti gli altri avranno captato pochi elementi di tutta la relazione, o nulla. Supponendo che nessuno in platea riconosca la voce dell'oratore, egli non solo vedrebbe un deciso fallimento dell'iniziativa ma farebbe perdere tempo prezioso a tutti, che avrebbero potuto recarsi ad una conferenza più utile. Per uscire dalla metafora, il nostro oratore, il prodotto o l'azione capace di stimolare il corpo, ha due soluzioni: essere naturale e quindi compatibile con la maggior parte degli intervenuti, il corpo stesso, o essere sintetico e quindi sapere che il suo risultato non dipenderà dalle argomentazioni impiegate ma da quanto riuscirà a gridare per spaventare la platea e quindi ottenere comunque un effetto. Di qui la spiegazione della differenza tra un prodotto naturale, capace con piccoli stimoli di ottenere grandi e duraturi effetti e uno chimico che per essere utile deve per definizione utilizzare mezzi sovradimensionati e quindi devastanti per tutto ciò che in precedenza era in un sostanziale equilibrio. Tornando al concetto di etereo, ma sfruttando ulteriormente la metafora appena descritta, potremmo dire che essere etereo significa conoscere una sola lingua ma saper parlare molto bene, tanto da essere compreso da chiunque la parli anche se non direttamente interessato all'argomento. Infatti, un prodotto etereo penetra nel nostro organismo utilizzando veramente tutte le porte che gli sono concesse e, se osserviamo bene, ad un prodotto etereo il corpo non nega nulla. Per comprendere meglio questo concetto potete provare due tipi diversi di cosmetici. Prima spalmate sul dorso della mano un cosmetico, una crema, a base vegetale e naturale, ed osservatene la velocità di penetrazione e poi eseguite la stessa operazione con una crema sintetica, seppur di buona qualità, a base di paraffina, derivato del petrolio. Sarà innegabile e grossolanamente percettibile l'assoluta incapacità della seconda di comunicare, passare attraverso la pelle, rispetto alla prima. Che poi, a causa della permanenza per lungo tempo del film grasso sulla pelle, offerta dal secondo test, si abbia l'impressione di maggior nutrimento, questo è esclusivamente una nostra opinione falsata dal sistema perverso con cui ragioniamo drogati dal sistema in cui siamo immersi. È come pensare, o convincersi, di comprendere la lingua dell'oratore malgrado non sia la nostra, quasi per, inconsciamente, evitare di fare la fatica di rielaborare ciò che dice. Pagina 17 di 60 Ora, a prescindere dal concetto di elettromagnetismo che sotto intende tutte le modalità di interazione tra stimoli e corpo, è l'aria che trasporta le parole dell'oratore verso il pubblico, cerchiamo di capire quante "orecchie" possiede il nostro corpo. La stupefacente volatilità degli oli essenziali, la loro etericità appunto, permette come detto di penetrare velocemente e profondamente nel corpo stesso. I cancelli offerti a questo scopo sono molteplici, ma volendoli riassumere sono principalmente tre: • La pelle • Le mucose nasali, e in subordine i bronchi ed il sistema respiratorio • L'apparato digerente L’ASSUNZIONE PER VIA ORALE Sebbene questa modalità di assunzione sia praticamente la più efficace, si consiglia di accostarvisi con una buona dose di precauzioni. Innanzitutto è fondamentale che ci si doti di un flacone di olio essenziale la cui natura e qualità siano categoricamente certificate da dei documenti di accompagnamento, come scheda tecnica specifica ed autorizzazione all'assunzione. In secondo luogo è bene tenere sempre presente che un buon 10% degli oli essenziali più comuni possiedono alcuni effetti tossici, o almeno possono generare spiacevoli intolleranze. Alcuni di questi caustici ed aggressivi necessitano di consistenti diluizioni prima dell'assunzione. In terzo luogo l'etericità degli oli, quella caratteristica che ne esalta le qualità fitoterapiche, li rende decisamente performanti al punto da consigliare di assumerli per bocca con una buone dose di gradualità. Infatti, a differenza di un prodotto chimico o fisico, l'olio essenziale puro informa tutto il corpo con risultati pratici spesso miti ma a carico di tutto il sistema. Per problematiche chimiche gli oli essenziali non possono essere disciolti in acqua. Nel caso li si voglia diluire in questo supporto si consiglia di mescolare il bicchiere abbondantemente ed assumere prima che l'olio, più leggero dell'acqua e non mescolabile, formi un film sulla superficie rendendo in resto del bicchiere a concentrazione inferiore o nulla. La modalità più comunemente usata è quella di diluirne alcune gocce - mai più di 10 - su di uno zuccherino o in alternativa su un cucchiaino di miele o zucchero. Lo stesso tè o latte al mattino possono costituire dei supporti non ottimali ma ragionevoli. LA RESPIRAZIONE PROFONDA Questa tecnica è forse la modalità di impiego maggiormente diffusa ed efficace per rilassarsi alla sera, conciliare il sonno, liberare le vie aeree, stimolare la nostra attività, soprattutto se compromessa da una forma qualsiasi di disequilibrio psico-fisico o semplicemente fisico. La metodologia si basa sulla straordinaria capacità che possiede un olio essenziale di sposarsi con le nostre mucose nasali e di chiederne la collaborazione al fine di giungere attraverso di esse al flusso sanguigno. Tale eventualità, che si verifica nell'arco di pochi secondi, costituisce un'assunzione diretta di minor efficacia di quella orale, ma decisamente priva di indesiderati effetti collaterali. Per ottenere questi effetti si consiglia di depositare non più di 3 gocce dell'olio essenziale scelto, nel palmo della mano. Sfregare in seguito i due palmi velocemente al fine di riscaldare delicatamente la miscela, estraendone le migliori qualità. Avvicinare le mani al viso, formando una coppa che avvolga naso e bocca, e respirare profondamente 4-5 volte. Sdraiarsi e rilassarsi al fine di lasciare agire i principi che regolano l'olio essenziale oggetto della prova. Pagina 18 di 60 Attenzione a non toccare gli occhi con le mani, in caso che questo accada e si percepisca un consistente bruciore, si consiglia di lavare abbondantemente con acqua e attendere l'imminente miglioramento. Nel caso in cui questo non avvenga si consiglia di contattare il proprio medico di fiducia. LA DIFFUSIONE NELL'ARIA II modo più simpatico e comunemente utilizzato per assumere degli oli essenziali è quello di diffonderli nell'ambiente dove si passa la maggior parte del proprio tempo. Le molecole vaporizzate in molteplici modi si disperdono nell'aria e sono respirate. Passando attraverso i polmoni entrano facilmente nel flusso sanguigno esprimendo bene i loro effetti. Spesso la percezione olfattiva di un aroma, la sua gradevolezza o sgradevolezza o semplicemente la nostra predisposizione nei suoi confronti, in determinati momenti, non è altro che una anticipazione sensoriale di quello che genererà nel nostro corpo. Come l'introduzione di un libro affidata al senso meno conosciuto che possediamo. Per dedicarsi alla pratica della diffusione nell' aria di un aroma esistono numerosi strumenti in grado di aiutarci. Ogni strumento, in realtà, garantisce dei vantaggi e inevitabili svantaggi, proviamo ad indagarli insieme. Il deumidificatore del calorifero Questa piccola vaschetta che collochiamo spesso sul calorifero, piena d'acqua comune, per regolare l'umidità dell'aria può essere un ragionevole strumento per veicolare l'aroma dei nostri oli essenziali. Basterà aggiungere poche gocce nell'acqua tiepida per avere un lento e graduale effetto di rilascio dell'aroma nell'aria circostante. I vantaggi sono presto detti. Innanzitutto si impiega in prodotto già acquistato e utilizzato per altri scopi con massimo risparmio. In secondo luogo si può godere di un rilascio molto lento ed adatto a sostanze molto volatili, con nota di testa. Lo svantaggio è quello di non poter controllare l'emissione in alcun modo in termini di quantità e durata. L'anello sulla lampadina "SMART ROUND" Questo strumento consiste in un anello di porcellana scavato che può ospitare alcune gocce di olio e poca acqua. La sua collocazione sul vertice di una lampadina costituisce il momento della sua ideale "accensione". La lampadina riscalda velocemente l'anello il quale vaporizza l'olio in esso contenuto. Questo prodotto è ideale per viaggi, situazioni precarie ed emergenze, ma purtroppo non è consigliato per un uso frequente. La vaporizzazione avviene in modo molto veloce a discapito della durata e spesso, il calore raggiunto, disgrega le molecole dell'olio in modo innaturale riducendone l'efficacia. Diffusore tradizionale II diffusore tradizionale consiste in un pezzo unico, a volte due, di terracotta smaltata. La forma è realizzata in modo da alloggiare una semplice candela nella pancia e di offrire una nicchia sufficiente, sul vertice, per collocare l'olio stesso. All'accensione della candela si inizia a riscaldare la nicchia sottostante e quindi l'olio in essa depositato. Questo metodo possiede indiscusse qualità tanto da essere in assoluto il più impiegato. È importante che si acquistino dei diffusori con un ampio contenitore per l'olio in quanto la modalità di riscaldamento richiede che l'olio essenziale venga diluito in una copiosa quantità d'acqua. Diffidate da diffusori eccessivamente articolati per motivi estetici o artistici, spesso sacrificano l'efficienza e funzionalità a vantaggio della loro appariscenza. Anche i prodotti artigianali orientali, a causa di un'inesistente progettazione, non garantiscono sufficiente efficienza da essere presi in considerazione da un serio cultore. Il Pagina 19 di 60 rapporto tra l'altezza, la distanza del contenitore dalla fiamma, il materiale impiegato e soprattutto il "tiraggio" del diffusore sono elementi che vanno studiati approfonditamente. Un incremento di temperatura dell'olio anche solo di pochi gradi può causarne l'assoluta inefficacia! II diffusore ad effetto venturi Questo tipo di diffusore possiede qualità innegabili. Innanzitutto non riscalda l'olio, ma ne facilita esclusivamente l'evaporazione mantenendone integre le proprietà. In secondo luogo alcuni modelli possono essere utili per coprire grandi superfici. Il limite sta nella dipendenza dalla rete elettrica e dal costo e delicatezza del diffusore stesso. Macchinari ad ultrasuoni Questa tipologia di diffusori di ultima generazione si basa sul concetto che alcune onde sonore, in questo caso non udibili, accelerino il distacco delle molecole dalla loro madre, l'olio stesso. Il meccanismo è curioso ed efficace. L'efficacia è buona, il metodo è un po' innaturale ma accettabile. Diffusori a ventola o flusso canalizzato e scheda "PLUG AND SMELL'’ Questi macchinari di nuova generazione sono destinati a ricoprire in futuro un ruolo di primaria importanza. Infatti, questi nuovissimi studi offriranno al mercato pratici strumenti per praticare l’aromotecnica senza grandi disagi. Si tratta di macchinari di medie dimensioni, supponiamo un grande libro, capaci di eccitare le molecole di olio essenziale contenute in speciali tessere. Sarà possibile comprare una tessera, appositamente imbevuta per garantire un certo numero di ore di rilascio ed inserirla comodamente a casa nel macchinario di proprietà. La freschezza dell'essenze garantita da confezioni ermetiche, la praticità d'uso, l'ottima diffondibilità, il rispetto delle componenti aromatiche dell'olio, non danneggiate da eccessivi sbalzi di calore ma soprattutto l'economicità d'impiego faranno di questi progetti il futuro dell'aromotecnica. IL MASSAGGIO L'introduzione di un olio essenziale nel nostro corpo, mediante il massaggio, è senza dubbio una delle più piacevoli ed efficaci modalità d'impiego. Questa tecnica, amata specialmente da aromotecnici professionisti ma di crescente interesse e pratica anche nelle case, grazie alla tecnica dell'automassaggio, offre risultati decisamente soddisfacenti coniugando varie sensazioni di benessere. Lo stimolo della parte superficiale della pelle, l'epidermide, un senso di piacere generalizzato e una rapida perdita di tutti i sistemi di attenzione e difesa, coincidente con uno stato di relax profondo, amplificano enormemente la ricettività del corpo alla terapia. Purtroppo la maggior parte degli oli essenziali si presta poco ad un'applicazione diretta sulla pelle. Numerose essenze possono causare irritazioni locali a causa della loro causticità. Per risolvere questo problema e sfruttare la straordinaria capacità di un olio essenziale di penetrare profondamente prima nell'epidermide, poi nel derma raggiungendo infine la circolazione sanguigna, si utilizzano degli oli da massaggio, detti vettori, in cui diluire piccole quantità di essenza. Alcune miscele si prestano a un uso locale, spesso di tipo cosmetico o curativo, mentre altre vengono semplicemente introdotte attraverso la cute per raggiungere i luoghi del corpo dove si rendono più necessarie. Per comodità d'ora in avanti chiameremo l'impiego locale massaggio diretto, e l'impiego generale massaggio indiretto. L'impiego indiretto, decisamente più diffuso e Pagina 20 di 60 professionale, consta in un lento e delicato massaggio diffuso in tutto il corpo. Per un approfondimento di questa tecnica si rimanda a specifici volumi sull'aroma-massaggio. Alcuni oli di base adatti a veicolare oli essenziali Gli oli da massaggio disponibili sul mercato sono numerosissimi. Ogni tipo vanta proprietà specifiche, che vedremo di seguito, in una presentazione studiata appositamente per aiutare il lettore ad identificare semplicemente quello più adatto alla propria pelle o alle incombenti esigenze terapeutiche. È opportuno fare una distinzione fra oli di origine vegetale, capaci di comunicare con il corpo e di giungere in profondità, e quelli derivati dal petrolio, i quali, spesso, danno una sensazione più piacevole, non creano alcun problema allergico, non penetrando in profondità, ma hanno proprietà decisamente contenute. Nel caso dell'aroma-massaggio quest'ultima tipologia di oli può verificarsi addirittura controproducente compromettendo parzialmente il percorso, nel nostro corpo, delle essenze in essi diluite. Accertarsi quindi in modo inequivocabile dell'esistenza di certificazione del prodotto e pretenderla dal fornitore è un'abitudine che risolverà alla radice il problema. Gli oli naturali, per mantenere le loro peculiari proprietà nutritive, eudermiche e curative, devono essere rigorosamente spremuti a freddo e non raffinati. Un buon olio da massaggio ricopre molteplici compiti. Innanzitutto, offre grazie alla sua base oleosa, un buon supporto di diluizione a qualunque olio essenziale, poco mescolabile con l'acqua. In secondo luogo facilita lo scorrimento delle mani del massaggiatore sulla pelle, offrendo una piacevole sensazione al paziente, agevolando il lavoro del terapeuta, ed infine, penetrando nella cute velocemente, trascinando con sé l'olio essenziale, in esso diluito, con una sinergia di assoluta efficacia. Ogni olio da massaggio risponde in modo diverso ad ogni una di queste caratteristiche. Per quanto riguarda la seconda, ossia la capacità dell'olio di aiutare le mani a scivolare bene sul corpo esistono da poco sul mercato alcune soluzioni degne di interesse. Una formulazione speciale, frutto di un'alta tecnologia applicata al naturale, permette ad una particolare miscela di oli vettori di penetrare gradualmente nella pelle. La novità sta nel fatto di poter prolungare il massaggio senza fastidiose ed inefficienti sospensioni. Inoltre, questo effetto unico, chiamato "Effetto cascata", veicola molto meglio gli oli essenziali diluiti nell'olio vettore, in quanto gli trasporta in pacchetti, dentro il corpo con gradualità, senza incontrare quindi la resistenza del corpo stesso. La diluizione appropriata consiste in una quantità di olio essenziale non superiore al 5% rispetto all'olio vettore. Tenendo presente che 20 gocce di essenza corrispondono a circa un millilitro, è bene non superare mai le 100 gocce per ogni 100 millilitri di olio vettore. Un esempio pratico corrisponde a dieci gocce in un cucchiaio da tavola colmo d'olio da massaggio. a) WATERFALL OIL (formula originale) La realizzazione della miscela "Waterfall oil", olio ad effetto cascata, ha sostanzialmente modificato le abitudini e performance dei massaggiatori professionisti, ma anche di chi, tra le mura domestiche, si diletta nella tecnica dell'automassaggio e offre a conoscenti ed amici questa rilassante opportunità. La grande novità consiste nell'aver intuito che oli vettori diversi possiedono tempi di penetrazione nella pelle diversi. Tale risultato è stato raggiunto sfruttando il concetto che oli a catena corta offrano una maggiore permeabilità di oli a catena lunga. Per esempio, massaggiare il corpo con un olio ad alta penetrazione comporterebbe due sostanziali problemi: la scarsa permanenza dell'olio stesso, con la necessità di continue interruzioni volte al ripristino di questo sulle mani del massaggiatore e la poca disponibilità del corpo a ricevere i principi attivi degli oli essenziali in tempi troppo brevi, Pagina 21 di 60 con potenziali reazioni allergiche, intolleranze e ipersensibilità. Un olio a scarsa penetrazione come la maggior parte di quelli presentati di seguito, invece, comporterebbe un tempo di massaggio eccessivamente dilatato con scarsi effetti rispetto all'impegno del terapeuta stesso. Senza voler assumere questi due eccessi come basi di partenza per la progettazione, "Waterfall oil" è stato composto da una svariata gamma di oli vettori con tempi diversi di penetrazione ottenendo così un effetto sfumato, durevole e soprattutto rispettoso del corpo grazie appunto ad una cessione di principi attivi calibrata nel tempo. Grazie inoltre alla molteplicità di oli che lo compongono, esso si presta ad essere impiegato con numerose tipologie di pelle. Numerosi principi attivi rispondono alle più frequenti esigenze di impiego tanto da farlo risultare un insuperabile olio vettore per oli essenziali. Al suo interno si può trovare lo stimolo fotosensibile della carota, capace di attirare i raggi solari a nutrire la pelle ma, allo stesso tempo, l'iperico offre una marcata azione protettiva per eventuali danni di detta nutrizione. L'azione nutritiva è completata dalla sinergia tra l'olio di germe di grano e sesamo che esplicano una attività anti-invecchiamento, nel contenimento dei radicali liberi, grazie alla presenza di omega-3 del pesce. La mandorla contenuta in "Waterfall oil" ha un ottimo potere emolliente che facilita il compito nutritivo del jojoba. b) OLIO DI ALOE VERA (certificato) Quest'olio, famoso per le sue qualità nutritive e terapeutiche, si presta particolarmente a pelli compromesse da dermo-patologie come la psoriasi, eczemi ed allergie o a causa di agenti esterni come scottature solari o dermatiti da contatto, ma risulta utile anche impiegandolo con pelli semplicemente secche, stanche o provate. L'effetto di freschezza e sollievo è pressoché immediato. Risulta considerevole anche la sua capacità di regolare l'umidità cutanea. L'estrazione di questo olio è indiretta, le foglie carnose della pianta di aloè, che proviene, nella maggior parte dei casi, da zone aride, vengono messe a macerare in oli di supporto ai quali cedono gli straordinari elementi curativi come enzimi, minerali, vitamine e proteine ricostituenti. Si può mescolare in parti uguali con olio di jojoba o mandorle dolci. Unendolo all'olio di iperico se ne esaltano le qualità lenitive dopo scottature solari. c) OLIO DI BORRAGINE (certificato) Quest' olio, ricavato indirettamente dalla macerazione dei fiori blu della borragine officinalis, è noto per la sua alta concentrazione di acido 8-linoleico (fino al 30%). Questa sostanza che all'interno del corpo si trasforma in prostaglandine, si rende utile in innumerevoli casi. Gli ormoni delle prostaglandine hanno un'azione di stimolo su tutti i sistemi di disintossicazione. L'olio di borragine viene impiegato per attivare il ricambio cellulare, per regolare la pressione arteriosa, la coagulazione sanguigna e la secrezione di acido gastrico. Il suo effetto diretto evidenzia buoni risultati nei confronti di sindromi premestruali, reumatismi e dolori articolari generalizzati. La tradizione gli attribuisce un singolare compito: calmare e riequilibrare bambini iperattivi. A causa del costo elevato e della sua scarsa durata nel tempo, si consiglia di reperire quest'olio in comode capsule sottovuoto. Accertarsi, prima dell'acquisto, che non sia mescolato con olio di enotera. È utile mescolarlo al 10% con olio di jojoba. d) OLIO DI CALENDULA (certificato) Si tratta di un ottimo anti-infiammatorio locale nel caso di ferite e screpolature della pelle. Quest'olio viene estratto indirettamente macerando i fiori della calendula in un olio grasso, spesso quello d'oliva. Si presta particolarmente al massaggio dei bambini, di parti delicate e fortemente compromesse da cicatrici ed abrasioni dove la carotina, in esso contenuta, manifesta le sue doti migliori. Si può utilizzare puro localmente o mescolato al Pagina 22 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia 20-30% con olio di jojoba, di mandorle o sesamo. e) OLIO DI COCCO (certificato) II suo aspetto potrebbe scoraggiare, infatti l'olio di cocco si presenta come una massa densa, a volte solida, ed il suo impiego deve necessariamente seguire il passaggio allo stato liquido. Per ottenere questo risultato è sufficiente appoggiare la bottiglietta vicino ad una fonte di calore come un calorifero o una lampada. Si presta al massaggio di mani e piedi screpolati lasciando un leggero velo proteggente, dovuto agli acidi grassi a catena corta, adatto anche a proteggere parzialmente dal sole. Ottimo per i capelli. Non esiste il suo corrispondente olio essenziale e quindi tutti i prodotti che profumano di cocco devono questa caratteristica ai miracoli della chimica. Si può mescolare con olio di jojoba, con il quale lega molto bene, avendo l'accortezza di inserire quest' ultimo quando l'olio di cocco è completamente sciolto. f) OLIO DI ENOTERA (certificato) Si può paragonare all'olio di borragine con l'unica distinzione che ha un'azione più delicata e meno efficace dovuta principalmente ad una percentuale decisamente inferiore di acido 8-linoleico (fino al 9%). È utile mescolarlo al 10% con olio di jojoba. g) OLIO DI GERME DI GRANO (certificato) Quest'olio è spremuto a freddo dai germi di grano (Triticum sativum). Sono necessari dai dieci ai quindici chilogrammi di germi per ottenere un litro di questo prodotto che contiene il 50-55% di acido linoleico ed il 20-25% di acido oleico. Il suo colore rossoarancio anticipa le sue proprietà di stimolante nei confronti di muscoli e ghiandole. Il contenuto relativamente alto di proteine, di lecitina e di vitamine A e D con particolare presenza di vitamina E, che ne allunga la conservazione e quella degli oli ad esso mescolati, lo rendono un buon coadiuvante di pelli secche e disidratate. È utilissimo per il trattamento di: gomiti, piedi e cheloidi. II10-20% di olio di germe di grano valorizza qualunque olio qui descritto garantendone durata e assorbibilità. h) OLIO DI IPERICO (certificato) Come in altri casi già presentati l'olio di iperico si ricava da una infusione dei fiori in un olio di base al quale cede il tipico colore rosso rubino. Dopo tre settimane di permanenza al sole le sommità fiorite (non meno di 300 grammi per litro di olio) rilasciano le loro ricercate proprietà terapeutiche. Normalmente viene utilizzato l'olio d'oliva, ma se non gradiste un supporto oleoso così grasso, si adattano a questo compito anche l'olio di jojoba o quello di mandorle dolci. Una sostanza chimica contenuta in quest'olio, la ipericina, è un potente tonico nervino impiegato frequentemente per realizzare antidepressivi. L'impiego di questo olio vettore si presta a casi di infiammazioni locali e nevralgie. Non bisogna inoltre sottovalutare i suoi poteri astringenti soprattutto se massaggiato sull'addome e quelli analgesici se applicato in loco in compresse. Riscalda, tonifica e tranquillizza là dove la necessità di queste tre caratteristiche è imposta da problemi circolatori, crampi, sciatica ed eritemi solari. È ottima abitudine mescolarlo al 50% con olio di jojoba o derivato da aloe vera soprattutto per lenire le scottature di ogni genere comprese quelle solari. i) OLIO DI JOJOBA (certificato) Grazie al suo costo relativamente contenuto e alle spiccate caratteristiche di penetrare rapidamente e profondamente nella cute, l'olio di jojoba è forse uno dei più amati, richiesti e impiegati. La pianta madre cresce in climi inospitali nelle zone più torride della terra come il deserto del Messico, della California e dell'Arizona, ma grazie a profondissime radici, che si estendono nel terreno fino a cinquanta metri, riesce a succhiare linfa vitale Pagina 23 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia da qualsiasi terreno. Questa duttilità si manifesta anche nell'impiego dell'olio stesso, adatto a qualsiasi tipo di pelle. La tradizione indiana attribuisce a quest'olio proprietà medicamentose nei confronti di infiammazioni locali, agli occhi, alla gola e nella cura dei capelli. Ricerche moderne hanno, come spesso accade, confermato questa credenza ed attribuito l'effetto a numerose sostanze anti-infiammatorie, a molte vitamine in esso contenute e a un particolare modo di combinarsi dei suoi acidi grassi. Essi, infatti, anziché legarsi al glicerolo come tutte le sostanze vegetali, si legano all'alcool contenuto nella pianta dando luogo non ad un vero e proprio olio bensì ad una cera fluida praticamente indistinguibile dagli oli. L'effetto di questo stupendo vettore è una pelle liscia e vellutata come la seta. l) OLIO DI MANDORLE DOLCI (certificato) È un classico olio da massaggio. Grazie alla velocità con cui penetra nella pelle si impiega per veicolare oli essenziali e per diluire oli vettori più profondamente terapeutici e costosi come alcuni di quelli presentati in questa sintetica esposizione. Adatto veramente a tutti i tipi di cute, manifesta le sue doti migliori in presenza di pelli delicate, secche e cellulitiche. La cultura latina ne apprezza da secoli l'effetto calmante e rilassante soprattutto sulla pelle dei neonati. m) OLIO DI NOCCIOLA (certificato) Dona elasticità a pelli rilassate dal tempo, da variazioni di peso eccessive o da periodi di dilatazione e staticità fisica come la gravidanza. Questa caratteristica lo rende ottimo per combattere smagliature e cellulite. Ultimamente se ne sono rivalutate le doti cicatrizzanti. Le caratteristiche generali ricordano l'olio di mandorla dolce grazie alla presenza di gliceridi e acido oleico e linoleico fortemente lubrificanti ed emollienti. Si riferisce che penetri nella pelle in modo più veloce ed uniforme soprattutto in quei casi in cui essa opponga una resistenza superiore alla norma. n) OLIO DI MALLO DI NOCE (certificato) L'effetto principale di quest'olio ricavato dalla spremitura della noce intera è senza dubbio nutritivo. Questa unica qualità lo colloca fra quegli oli adatti ad essere mescolati al 20-30% con qualsiasi altro olio vettore. o) OLIO DI OLIVA (certificato) Le uniche critiche attribuibili a questo olio sono l'eccessiva grassezza capace di lasciare la pelle del paziente e la mano del massaggiatore eccessivamente unte. Se a questo aggiungiamo il caratteristico odore, sgradito a molti, possiamo comprendere la sua scarsa fama come olio da massaggio. Entrambi i limiti sono risolvibili con una sua diluizione al 50% in olio di jojoba, mandorle dolci o nocciole privi di odore e più asciutti. Questo sforzo è ampiamente ripagato dalle millenarie proprietà di questo vettore, adatto al trattamento di dolori muscolari, reumatismi, dolori al fegato e alla cistifellea e coliche. In questi ultimi casi si impiega massaggiando delicatamente l'addome. p) OLIO DI SEMI DI RIBES NERO (certificato) Quest'olio è decisamente terapeutico. Contiene spesso più del 20% di acido 5-linoleico e numerose sostanze antibiotiche ed antiallergiche. La tradizione attribuisce a questa sostanza proprietà di potenziamento delle facoltà celebrali e dell'energia vitale. Se desiderate fornire alla pelle del vostro viso un vero e proprio trattamento ipervitaminizzante mescolatelo con olio di enotera, aloe vera e mallo di noce e allungate il tutto con un olio neutro come quello di jojoba, di mandorle dolci o nocciola. q) OLIO DI SESAMO (certificato) Pagina 24 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia I semi di sesamo, che attribuiscono a quest'olio il pallido colore giallo, forniscono numerosi elementi nutritivi come la lecitina, alcune volte più del 50% di acido linoleico e alcuni conservanti naturali che ne impreziosiscono il valore nel tempo. La medicina ayurvedica lo impiega in svariati campi attribuendogli poteri riscaldanti e disintossicanti. Supporta bene tutti gli aromi floreali e si presta al massaggio di viso, addome e reni. r) OLIO DI VINACCIOLI (certificato) Si ottiene dalla spremitura delle vinacce, le quali attribuiscono all'olio un colore verde chiaro. Si tratta di un vettore da massaggio poco grasso e leggero adatto alle grandi superfici come schiena, addome e cosce. La cultura antica attribuisce a quest'olio la singolare proprietà di non lasciare fluire eventuali patologie dal corpo del paziente a quello del massaggiatore mentre scienza moderna sta attualmente verificando la proprietà antiradicaliche e dermoprotettive di una sua sostanza da poco scoperta e chiamata procianidolo. IL BAGNO Un profumato e gratificante bagno caldo, con degli oli essenziali diluiti nell'acqua, può essere un'occasione irripetibile per unire l'utile al dilettevole. Infatti, le molecole dell'olio disperse nella grossa massa d'acqua di una vasca, penetrano lentamente nel nostro corpo, servendosi di due fondamentali canali di acquisizione già ampiamente trattati, le mucose nasali e la cute. Malgrado questa qualità, si consiglia di limitare l’uso del bagno ad oli rilassanti, rinfrescanti e adatti al trattamento della cute, in quanto per l'impiego terapeutico l'assunzione per via orale, la diffusione nell'aria ed il massaggio, risultano pratiche decisamente più efficienti e meno dispersive. Per ottenere un buon bagno è necessario diluire in una vasca di medie dimensioni con acqua calda non meno di 20 gocce di olio. Accertarsi di introdurre l'olio o la miscela di oli poco prima di immergersi nell'acqua allo scopo di non perdere la prima evaporazione. Si consiglia di mescolare l'acqua continuamente con delicati movimenti delle braccia o di emulsionare l'olio dentro del miele, latte o sapone naturale. ALTRE Inalazioni o sulfumigi Anche se questa modalità si rende particolarmente adatta all'impiego di essenze utili al sistema respiratorio, non escludete di sceglierla come valida alternativa in altre sintomatologie. Per inalare adeguatamente un aroma è necessario diluirlo in circa due litri di acqua bollente nella misura di circa 10 gocce. Un asciugamano che contenga il vapore e lo incanali tra il catino con l'acqua e l'essenza ed il vostro viso potrà facilitarvi l'operazione. Questa pratica può servire per intervallare le modalità d'utilizzo più comuni soprattutto nei cicli lunghi di terapia. Pediluvi, maniluvi e semicupi Un catino di acqua calda, con diluite 20 gocce di essenza, è in grado di accogliere i vostri piedi doloranti dopo una pesante giornata di lavoro o le vostre mani inaridite dall'impiego ripetuto in attività manuali. La stessa soluzione preparata in un bidet permette semicupi capaci di rendersi utili specialmente in presenza di emorroidi, cistiti, candide e infiammazioni generiche agli organi genitali, sia maschili che femminili. Pagina 25 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Possono bastare circa dieci minuti. Compresse e impacchi La base per preparare una compressa o un impacco è una tazza colma d'acqua. La temperatura dipende sostanzialmente dalla sintomatologia che s'intende curare. Normalmente l'acqua si richiede calda per placare dolori muscolari, reumatismi, artriti ed infiammazioni locali, soprattutto alla schiena là dove non esistano ferite o abrasioni. L'utilizzo dell'acqua fredda è, invece, decisamente più frequente e si rende utile nel caso di distorsioni, stiramenti, traumi, gonfiori, febbri, scottature solari e cefalee. Immergeremo una garza o una spugna, possibilmente nuovi o lavati precedentemente solo con saponi naturali e li appoggeremo sulla parte indicata. Per evidenti motivi questa pratica si rende utile esclusivamente per impieghi locali. Azioni drenanti a base di fanghi argillosi La funzione veicolatoria dell'olio vettore può essere sostituita in maniera decisamente efficace e forse, in certe applicazioni, più opportuna dai fanghi a base di argilla. L'impasto appropriato dovrebbe consistere in una quantità di olio essenziale non superiore al 2,5% rispetto all'impacco di argilla vettore. Tenendo presente che 20 gocce di essenza corrispondono a circa un millilitro, è bene non superare mai le 500 gocce per ogni chilo di argilla vettore mescolandola accuratamente in un vaso opportunamente destinato all'uso. Senza voler, in questa sede, decantare eccessivamente le comprovate qualità terapeutiche dell'argilla, ci si limita a sottolineare come questa sostanza, amica dell'uomo, comunichi in modo esemplare con la pelle, drenandola e nutrendola come pochi strumenti sanno fare. Il suo impiego avviene, per necessità dovute alla sua stessa composizione, a livello locale in impacchi al fine di ridurre gonfiori, masse grasse, cellulite e infiammazioni articolari. Gli oli essenziali quindi, diluibili, sono quelli indicati per questo tipo di sintomatologie. Pagina 26 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia GLOSSARIO Afrodisiaco = farmaco o sostanza ad azione eccitante, che accresce i piaceri sessuali. Analgesico = farmaco o sostanza che ha la funzione di sopprimere il dolore (sia locale che generale), oppure di alzare la soglia di sopportazione al dolore stesso. Antiacido = farmaco o sostanza che sopprime o lenisce l'acidità nello stomaco. Antiallergico = farmaco o sostanza che inibisce la risposta del nostro organismo (liberazione d'istamina) contro una sostanza estranea riconosciuta come allergizzante (non gradita, vedi: veleno di vespe, polline, acari, polvere, ecc.). Antianemico = farmaco o sostanza che interviene a ripristinare i valori di emoglobina nel sangue. L'anemia è lo stato morboso caratterizzato, appunto, dalla riduzione al di sotto della norma, dell'emoglobina funzionale circolante totale. Antibatterico = Vedi: antibiotico. Antibiotico = farmaco o sostanza che impedisce lo sviluppo di alcuni microbi (i batteri) nel nostro organismo. Antichinetosico = farmaco o sostanza che limita o sopprime le manifestazioni della chinetosi (o mal d'auto), come nausea, vomito, vertigini, pallore e sudore. Antidepressivo - farmaco o sostanza che limita o sopprime l'indebolimento morale, fisico e intellettuale che caratterizzano lo stato di depressione. Antidiarroico = farmaco o sostanza che riduce o sopprime completamente, il numero di scariche ravvicinate e liquide contraddistinte dal termine diarrea. Antidispeptico = vedi eupeptico. Antidoto = sostanza che per azione diretta sul veleno, impedisce che se ne sviluppi l'azione. Antielmintico = vedi: vermifugo. Antiemetico = farmaco o sostanza utilizzata per fermare il vomito. Antiemorragico = vedi: emostatico. Antifermentativo = farmaco o sostanza che blocca o riduce la fermentazione gastrica. Antiflogistico = vedi: antinfìammatorio. Antigottoso = farmaco o sostanza specifica nella cura della gotta e delle sua manifestazioni dolorose. Antimicotico = farmaco o sostanza che impedisce lo sviluppo di alcuni microbi (funghi e lieviti) nel nostro organismo. Antimicrobico = vedi: antibiotico. Antinevralgico = vedi: antinfiammatorio. Antinfìammatorio = regime, procedimenti o preparazioni destinate a combattere l'infiammazione, sia direttamente che indirettamente. Antiossidante = sostanza che possiede la capacità di interferire nei processi di ossidazione, inibendo la reazione. Antiputrefativo = vedi: antifermentativo. Pagina 27 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Antireumatico = vedi: antinfiammatorio. Antisclerotico = farmaco o sostanza in grado di interferire con i processi di sclerosi, intesa in generale come indurimento dei tessuti in seguito a fenomeni infiammatori, che hanno raggiunto l'esito cicatriziale. Antiseborroico (seborrea) = sostanza in grado di fronteggiare l'aumento patologico della secrezione delle ghiandole sebacee. Antisettico = sostanza destinata a distruggere o ad arrestare nel loro sviluppo, i germi patogeni presenti sulla pelle, sulle ferite o nelle mucose a contatto con l'esterno. Antispasmodico = farmaco o sostanza contro gli spasmi, di origine nervosa o non, della muscolatura liscia. Antistaminico = vedi: antiallergico. Antitossico = vedi: depurativo. Antitussivo = farmaco o sostanza in grado di sedare la tosse. Antivirale = farmaco o sostanza che impedisce lo sviluppo nel nostro organismo dei virus. Aperitivo = sostanza che "apre" all'appetito. Astringente = termine generico utilizzato per tutte le sostanze che producono un restringimento dei tessuti, dei capillari e degli orifizi. Tutto questo dalle emorragie alla diarrea, passando attraverso l'eccessiva sudorazione. Balsamico = sostanze resinose naturali, o oli essenziali, che esplicano l'attività di modificatori delle mucose tracheo-bronchiali e genito-urinarie. Battericida = farmaco o sostanza che distrugge, uccidendoli, alcuni microbi, i batteri nel nostro organismo. Carminativo = farmaco o sostanza che espelle i gas dall'intestino. Cicatrizzante = farmaco o sostanza che accelera la cicatrizzazione dei tessuti lesi. Citotossico = farmaco o sostanza velenosa per le nostre cellule. Colagogo = farmaco o sostanza che favorisce l'evacuazione delle vie extraepatiche, azione in sostanza simile ai coleretici. Coleretico = farmaco o sostanza che stimola la secrezione biliare. Controirritante = termine tradotto dall'inglese che indica un'azione "irritante locale" sulla parte, in realtà vedi: rubefacente. Deodorante = sostanza che, in diversi modi, coprendo o evitando che il sudore irrancidisca e dia luogo a cattivo odore, limita gli effetti spiacevoli dell'ipersudorazione. Depurativo = farmaco o sostanza con il compito di purificare il nostro organismo dalle tossine presenti. Diaforetico = farmaco o sostanza che produce un'abbondante traspirazione corporea. Digestivo = vedi: eupeptico. Diuretico = farmaco o sostanza che, attraverso un'aumentata diuresi, favorisce l'eliminazione renale di grandi quantitativi di acqua e con essa di eventuali sostanze tossiche. Drenante = sostanza che favorisce l'eliminazione di liquidi. Pagina 28 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Edulcorante = sostanza che addolcisce, molto importanti quelle alternative allo zucchero in caso di diabete. Emmenagogo = procedimento, farmaco o sostanza che provochi la comparsa delle mestruazioni. Emostatico = farmaco o sostanza che favorisca la coagulazione sanguigna in modo da bloccarne la perdita. Epatico = farmaco o sostanza che abbia una qualche azione favorevole al fegato. Espettorante = farmaco o sostanza che aiuta a espellere il muco dalle via aeree superiori. Euforizzante = farmaco o sostanza che contribuisce a migliorare l'umore. Eupeptico = sostanza che facilita il lavoro digestivo dello stomaco, stimolando l'appetito e la produzione di succhi gastrici. Febbrifugo = farmaco o sostanza che limita la febbre, abbassandone i valori. Fungicida = farmaco o sostanza che distrugge, uccidendoli, alcuni microbi (muffe e lieviti) nel nostro organismo. Galattagogo = procedimenti, farmaci o sostanze atti ad accrescere la secrezione di latte materno. Insetticida = sostanza velenosa per gli insetti. Insettorepellente = sostanza che allontana gli insetti, senza ucciderli. Ipotensivo = farmaco o sostanza che riduce la pressione arteriosa. Larvicida = sostanza che uccide le larve di vermi ed insetti. Lassativo = farmaco o sostanza che favorisce l'evacuazione intestinale. Lipolitico = farmaco o sostanza che diminuisce i livelli dei grassi in generale nel sangue (colesterolo e trigliceridi). Mucolitico = farmaco o sostanza che rende il muco delle vie aeree superiori meno denso e quindi più facilmente espellibile. Nervino = sostanza che esplica una qualche azione a livello nervoso. Odontalgico = farmaco o sostanza ad azione antidolorifica specifica per i denti. Oxitocico (ossitocico) = farmaco o sostanza che stimola la contrazione uterina e quindi il parto. Parassiticida = sostanza velenosa per i parassiti. Ricostituente = sostanza che contribuisce, in caso di bisogno, a rinforzare l'organismo. Rubefacente = farmaco o sostanza atta a far arrossire la parte trattata. Sedativo = farmaco o sostanza che esplica un'azione rilassante sul sistema nervoso centrale. Spasmodico = farmaco o sostanza che provoca spasmi nervosi e non. Splenico = sostanza che ha una qualche azione favorevole alla milza. Stimolante = farmaco o sostanza che esplica un'azione stimolante sul sistema nervoso in generale. Stomachico = farmaco o sostanza che protegge la mucosa gastrica dello stomaco. Pagina 29 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Sudorifero = farmaco o sostanza che ha la proprietà di accrescere la quantità di sudore espulso. Tonico = sostanza che rafforza l'organismo e ne stimola le funzioni principali. Vasocostrittore = farmaco o sostanza che agisce sul lume vasale, diminuendone il diametro, soprattutto dei capillari periferici. Vermifugo = farmaco o sostanza che inibisce la crescita e lo sviluppo, di vermi o parassiti ospiti del nostro organismo. Vulnerario = sostanza adatta per la guarigione delle ferite. LE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEGLI OLI ESSENZIALI Acne: Bergamotto, puro applicato sulla parte, con le dovute avvertenze, leg-germente massaggiato fino ad assorbimento. Camomilla blu, applicato puro sulla parte interessata. Geranio, applicato puro, nella dose di 1-2 gocce, sulla parte interessata. Afte e infiammazioni alle gengive: Bergamotto, 1 goccia direttamente sull'afta per 4 o 5 volte al giorno, dopo aver lavato i denti. Un effetto simile si ottiene effettuando dei gargarismi con un bicchiere di acqua tiepida in cui disciogliere 10 gocce. Geranio, 5 gocce, assunte più volte al giorno su di uno zuccherino o nell'aerosol o sulfumigi. Mirra, 5 gocce, sciolte in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Origano, 1-2 gocce in mezzo bicchiere di acqua tiepida, assunto mediante gargarismi. Alitosi: Bergamotto o menta piperita, 5-10 gocce in un bicchiere d'acqua. Allergie: Camomilla blu, 10-20 gocce diffuse nella camera nel caso di allergie infantili. Elicriso, 10-15 gocce, disciolto in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente o 2-3 gocce al giorno, per bocca. Alopecia: Lavanda vera 40/42 o rosmarino, 5-10 gocce, utilizzato puro, con un leggero massaggio. Anemia: Camomilla blu, 10-20 gocce diffuse nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo. Ansia: Verbena, 5-10 gocce, disciolte in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente. Patchouly, 5-10 gocce, disciolto in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Artrite: Limone, 15-25 gocce, disciolte in un bagno ben caldo. Mirra, 5 gocce, più volte al giorno. Mirto, mediante massaggio o frizione di 10 gocce diluite in "Waterfall oil". Bronchite: Rosmarino, 5-10 gocce in aerosol o in un bicchiere d'acqua per gargarismi. Tea tree, 10-20 gocce, disciolte in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente. Cajeput, diffondere nell'ambiente 10-30 gocce. Cipresso, 3-5 gocce, con aerosol o in un bicchiere d'acqua. Lavanda vera 40/42, 20-25 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Menta piperita, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Mirto, 10 gocce, anche per i bambini, in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Niaouly, 10 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Capelli fragili: Rosmarino o ylang-ylang, utilizzato puro, con un leggero massaggio. Salvia officinalis, frizioni con l'essenza diluita. Pagina 30 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Capelli grassi: Rosmarino, aggiunto in poche gocce al normale shampoo. Patchouly, aggiungere 20 gocce di olio al normale shampoo utilizzato, mescolare bene e poi lavare i capelli avendo cura di lasciare la miscela in posa almeno per 20 minuti. Cefalea, emicrania: Ylang-ylang extra, poche gocce diluite in "Waterfall oil" applicate con un massaggio rilassante sulle tempie. Camomilla blu, 20-30 gocce diffuse nell'ambiente o diluito nel bagno caldo. Citronella, 10-20 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Coriandolo, massaggio di poche gocce sulle tempie. Menta piperita, 10-20 gocce sciolte nel bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Pompelmo, 1530 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Cellulite: Cannella (legno), massaggio molto energico con una miscela composta da 10 gocce in mezzo bicchiere di "Waterfall oil". Cipresso, 30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Origano, massaggio energico con poche gocce diluite, dopo la doccia. Ginepro (bacche), 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Mix proposto n° 1 diluito in 50 mi di "Waterfall oil" o in un impacco di 100 gr di argilla italiana certificata: 10 gocce di arancio amaro, 10 gocce di cipresso, 10 gocce di ginepro (bacche) e 10 gocce di rosmarino. Dopo aver mescolato adeguatamente i prodotti si consiglia di applicare sulle parti interessate con un delicato massaggio. Mix proposto n° 2 diluito in argilla italiana certificata: 50% di finocchio dolce, 25% di cipresso e 25% di ginepro (bacche). Si potrà ottenere un ottimo "fango anti-cellulite" per impacchi della durata di un'ora. Chinetosi: Zenzero, poche gocce prese prima o durante i viaggi su uno zuccherino, si può arrivare anche ad una somministrazione ogni 2 ore. Circolazione (ipertensione): Lavanda vera 40/42, 20-25 gocce, disciolte nel bagno caldo o mediante un massaggio o ylang ylang extra diluito in "Waterfall oil". Circolazione (ipotensione): Rosmarino, 20-25 gocce, disciolto nel bagno o frizione in "Waterfall oil". Cistite: Timo rosso, 2-3 gocce, assunto 4-5 volte al giorno. Cajeput, 30 gocce in un bagno molto caldo. Cedro U.S.A. (legno), 5 gocce su di una zolletta di zucchero o disciolte in poca acqua calda, prese 3-4 volte al giorno. Incenso, 2-3 gocce, prese 4-5 volte al giorno. Lavanda vera 40/42, 2-3 gocce, presa 4-5 volte al giorno. Niaouly, 10 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Colpo di sole: Lavanda vera 40/42,5-10 gocce diffuse nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo. Congiuntivite:Camomillablu, 20-30 gocce diffuse nell'ambiente o direttamente su un panno per impacchi. Lavanda vera 40/42, diffuse nell'ambiente o su un panno per impacchi. Rosa damascena, 10-20 gocce sciolte nel bagno caldo o disciolte direttamente su un panno per impacchi. Costipazione: Arancio dolce, direttamente 5-10 gocce al momento del bisogno. Origano, 1-2 gocce, per 4-5 volte al giorno, sia prima che dopo i pasti. Crampi: Cajeput, 2-3- gocce su uno zuccherino, per 3 o 4 volte al giorno. Arancio dolce, direttamente 5-10 gocce al momento del bisogno. Debolezza: Zenzero, 2 gocce su uno zuccherino o del miele, prese 3-4 volte in un giorno. Cannella (legno), 5 gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Citronella, 5 gocce in un cucchiaino di zucchero o disciolte in poca acqua calda. Denti: Cajeput, una goccia su un dente cariato ne contiene temporaneamente il dolore. Garofano (chiodi), poche gocce su un batuffolo di cotone introducen-dolo direttamente Pagina 31 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia nella cavità del dente malato. Geranio, poche gocce in un batuffolo direttamente nella cavità del dente cariato, distrugge la polpa senza nuocere al dente. Depressione: Elicrisio, 10 gocce nel bagno o diffuse nell'ambiente. Gelsomino Egitto, 1520 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Lavanda vera 40/42, 20-30 gocce nel bagno oppure diffuse a volontà nell'ambiente durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera. Patchouly, 15-20 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Rosa damascena, 15 gocce nell'ambiente o sciolto in un bagno caldo. Diarrea: Timo rosso, 2-3 gocce 4-5 volte al giorno, prima dei pasti. Coriandolo, 2 gocce in un cucchiaino di zucchero o disciolte in poca acqua calda. Neroli, 5 gocce su uno zuccherino prese prima dei pasti. Distorsioni: Elicrisio, 20-25 gocce, disciolte nel bagno caldo o mediante un massaggio o gelsomino Egitto diluito in "Waterfall oil". Disturbi digestivi: Verbena, 5 gocce, diluito in "Waterfall oil" e spalmato sullo stomaco. Zenzero, 2-3 gocce su uno zuccherino prese prima dei pasti. Cannella, 5-10 gocce, in un cucchiaino di zucchero e disciolte in poca acqua calda. Arancio amaro, 5 gocce su una zolletta di zucchero prima dei pasti. Finocchio dolce, 2 gocce in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Dolori mestruali: Rosmarino, 20-30 gocce diluito in "Waterfall oil", mediante massaggio sull'addome. Dolori muscolari: Rosmarino, 10-20 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Coriandolo, 20 gocce in un bagno caldo. Lavanda vera 40/42, 2-3 gocce, presa 4-5 volte al giorno. Menta piperita, massaggio o frizione con 10 gocce in "Waterfall oil". Mix proposto: 10 gocce cajeput, 10 gocce di eucalipto globulus, 10 gocce di rosmarino e 10 gocce di zenzero miscelare in modo deciso in 50 mi di "Waterfall oil" ed applicare con un massaggio energico sulle parti doloranti. Eczema: Bergamotto, 10 gocce in miscela con "Waterfall oil", creme o in acqua, applicato direttamente. Cedro U.S.A. (legno), 5-10 gocce, puro o miscelato ad oli vegetali. Elicriso, applicato puro mediante un leggero massaggio. Geranio, applicato puro, nella dose di 1-2 gocce, sulla parte interessata. Ferite: Eucalipto globulus, 1-2 gocce, puro, direttamente sulla parte interessata. Garofano (chiodi), 5 gocce nel bagno molto caldo. Geranio, 1-2 gocce, puro, sulla parte interessata. Gengivite: Camomilla blu o mirra, 5-10 gocce disciolte in un bicchiere d'acqua per gargarismi. Gotta: Basilico linaiole, 10-20 gocce in un bagno caldo o massaggiare delicatamente. Finocchio dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Rosmarino, 10-15 gocce, diffusa nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo. Gravidanza: Gelsomino Egitto, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Melissa o rosa damascena, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente. Herpes: Bergamotto, 10 gocce in miscela con "Waterfall oil", creme o in acqua, applicato sulle labbra. Eucalipto globulus, 1-2 gocce, puro, direttamente sulla parte interessata. Origano, 1-2 gocce in mezzo bicchiere di acqua tiepida, assunto mediante gargarismi. Indigestione: Cannella (legno), 5-10 gocce, in un cucchiaino di zucchero e disciolte in poca acqua calda. Infezioni alla gola: Tea tree, via inalatoria, 10-15 gocce, due volte al giorno. Cajeput, 2-3 Pagina 32 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia gocce nell'aerosol o mediante sulfumigi. Cannella (legno), gargarismi con 5-10 gocce, in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Eucalipto globulus, 5 gocce in un bicchiere di acqua tiepida per gargarismi. Geranio, 5 gocce assunte più volte al giorno su di uno zuccherino o nell'aerosol o sulfumigi. Mirra, 5-10 gocce nell'aerosol o in un bicchiere d'acqua calda. Influenza: Tea tree, 10-20 gocce in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente. Timo rosso, 2-3 gocce, assunto più volte al giorno su di uno zuccherino. Eucalipto globulus, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Lavanda vera 40/42, 20-25 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Mix proposto: fare un bagno caldo con 10 gocce di basilico linaiole, 10 gocce di limone, 10 gocce di pino mugo sibcriano e 10 gocce di tee tree. Insetti (punture): Camomilla blu, applicato puro sulla parte interessata. Lavanda vera 40/42, applicato puro o in miscela con "Waterfall oil". Limone, 15-25 gocce in un bagno ben caldo. Basilico linaiole, applicato puro, con un leggero massaggio locale. Insetti (repellente): Cajeput, citronella, diffusi a volontà nell'ambiente, anche nella camera dei bambini. Cedro U.S.A (legno), eucalipto globulus, diffusi a volontà nell'ambiente. Insonnia: Sandalo India (legno), 10-15 gocce, diffuso nell'ambiente o sciolto in un bagno caldo. Ylang ylang extra, poche gocce disciolte in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Lavanda vera 40/42, 20-30 gocce nel bagno oppure diffuse a volontà nell'ambiente durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera. Mandarino, 15-30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Neroli, un massaggio leggero, con l'olio puro o diluito, dopo la doccia. Rosa damascena, massaggiato puro con delicatezza sulle tempie. Irregolarità mestruali: Salvia officinalis, 10-15 gocce in un bagno ben caldo. Mirra, 10 gocce diffuse nell'ambiente o sciolte in un bagno caldo. Origano, 10 gocce diffuso nell'ambiente o sempre sciolto in un bagno caldo. Laringite: Incenso, 10-15 gocce, diffuse nell'ambiente. Sandalo India (legno), 5-10 gocce diffuse nell'ambiente o di sciolte in un bicchiere di acqua per gargarismi. Meditazione: Incenso, 10 gocce, nel bagno oppure diffuso a volontà nell'ambiente durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera. Memoria (stanchezza): Basilico linaiole, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente o in un bagno caldo. Cardamomo, 10-15 gocce disciolte in un bagno caldo. Menta piperita, 5-10 gocce, massaggiate direttamente sulle tempie. Menopausa: Salvia sclarea, 10-20 gocce in un bagno ben caldo. Finocchio dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Mestruazione (amenorrea): Camomilla blu, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente. Finocchio dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Mirra, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente. Mestruazione (dismenorrea): Camomilla blu, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente. Gelsomino Egitto o Melissa, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente. Mestruazione (irregolare): Melissa, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente. Rosa damascena, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente. Salvia sclarea, 10-20 gocce in un bagno caldo. Mestruazione (menorragia): Rosa damascena, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente. Pagina 33 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Mestruazione (scarsa): Camomilla blu, 10-15 gocce diffuse nell'ambiente. Finocchio dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Mirra, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente o massaggiare delicatamente. Morbillo: Eucalipto globulus, 5-10 gocce, diffuse nell'ambiente e massaggiare delicatamente sulle parti interessate. Nausea: Sandalo India (legno), 2-3 gocce, assunto prima dei pasti. Zenzero, 10-20 gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Garofano (chiodi), 5 gocce, diffuse nell'ambiente durante le ore dei pasti. Nevralgia: Camomilla blu, 1-2 gocce massaggiate direttamente sulle tempie. Geranio, 1015 gocce, diffuse nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo. Menta piperita, 1-2 gocce massaggiate direttamente sulle tempi o diffuse nell'ambiente. Obesità: Finocchio dolce, 2 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno. Ginepro, 10-20 gocce diffuse nell'ambiente o disciolte in un bagno caldo. Orticaria: Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo o massaggiare delicatamente. Palpitazioni: Arancio amaro, 10-20 gocce, diffuso nell'ambiente. Neroli, 10-15 gocce, diffuse nell'ambiente o sciolte in un bagno caldo. Pino mugo siberiano, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Rosa damascena, 5-6 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Pediculosi (pidocchi): Eucalipto globulus, 10-20 gocce,aggiunto in poche gocce al normale shampoo. Rosmarino, aggiungere 20 gocce di olio al normale sham-poo utilizzato, mescolare bene e poi lavare i capelli avendo cura di lasciare la miscela in posa almeno per 20 minuti. Pelle (screpolata): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Geranio, 5-10 gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India (legno), 10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o massaggiare delicatamente. Pelle (secca): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Gelsomino Egitto, 5-10 gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India (legno), 10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o massaggiare delicatamente. Salvia sclarea, 10-20 gocce in un bagno caldo. Pelle (infiammata): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Geranio, 5-10 gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India (legno), 10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o massaggiato delicatamente. Salvia sclarea Russa, 10-20 gocce disciolte in un bagno caldo. Menta piperita, 10-20 gocce,disciolto in un bagno caldo. Pelle (avvizzita): Incenso, 10-20 gocce in un bagno caldo. Lavanda vera 407 42, 5-10 gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Mirra, 10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o massaggiato delicatamente. Salvia sclarea, 10-20 gocce in un bagno caldo. Pelle (normale): Geranio, 10-20 gocce in un bagno caldo. Gelsomino Egitto, 5-10 gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Lavanda vera 40/42, 10-15 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o massaggiato delicatamente. Neroli, 10-20 gocce in un bagno caldo. Pelle (grassa): Bergamotto, 10-20 gocce in un bagno caldo. Cedro U.S.A., 5-10 gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Sandalo India (legno), Pagina 34 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia 10-15 disciolto in un bagno caldo. Ylang ylang extra, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o massaggiato delicatamente. Pelle (delicata): Camomilla blu, 10-20 gocce in un bagno caldo. Gelsomino Egitto, 5-10 gocce, disciolte in un bagno caldo o frizione di 10 gocce in "Waterfall oil". Neroli, 1015 disciolto in un bagno caldo. Rosa damascena, 10-15 gocce, disciolte in un bagno caldo o massaggiato delicatamente Perdita della voce: Lavanda vera 40/42, 5-10 gocce in un bicchiere per gargarismi. Pressione alta: Limone, 10-15 gocce, prese 4-5 volte al giorno. Problemi della pelle: Finocchio dolce, 10 gocce nel bagno molto caldo. Incenso, puro o in miscela con "Waterfall oil". Raffreddore: Tea tree, via inalatoria, 10-15 gocce, due volte al giorno. Cajeput, 2-3 gocce nell'aerosol o mediante sulfumigi. Eucalipto globulus, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Mirra, 5-10 gocce mediante aerosol o in un bicchiere d'acqua calda. Pino mugo sibcriano, 5-10 gocce, assunto mediante aerosol o in un bicchiere d'acqua. Reumatismi: Rosmarino, 10-20 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Cedro U.S.A. (legno), applicato in miscela con "Waterfall oil" mediante un massaggio. Eucalipto globulus, 20 gocce nel bagno molto caldo. Garofano (chiodi), utilizzato in diluizione con "Waterfall oil", ed applicato sulla parte interessata mediante un leggero massaggio. Ginepro (bacche), 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Niaouly, 10 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Pino mugo siberiano, applicato, mediante massaggio, nella dose di 20 gocce diluito in "Waterfall oil" oppure in una crema base. Pino silvestre 20 gocce, mediante massaggio, diluito in "Waterfall oil". Ristagno linfatico: Cipresso, 30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Limone, 10-15 gocce, prese 4-5 volte al giorno. Pompelmo, 10-15 gocce, prese 4-5 volte al giorno. Scottature: Finocchio dolce, 10 gocce nel bagno molto caldo. Lavanda vera 40/42, puro o in miscela con "Waterfall oil". Niaouly, 10 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Patchouly, 20 gocce, sciolte in un bagno caldo. Sindrome premestruale: Geranio, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Singhiozzo: Basilico linaiole o finocchio dolce, 10-15 gocce in un bicchiere d'acqua. Sinusite: Timo rosso, 2-3 gocce, assunto più volte al giorno su uno zuccherino. Pino mugo siberiano, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Pino silvestre, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Stress: Salvia sclarea, 1-2 gocce preso più volte nel corso della giornata. Ylang ylang extra, poche gocce in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente. Camomilla blu, 20-30 gocce diffuso nell'ambiente o diluito nel bagno caldo. Arancio dolce, diffuso nell'ambiente 1020 gocce. Basilico linaiole diffuso nell'ambiente nella dose di 10-30 gocce al giorno. Pino silvestre, 20 gocce in un bagno caldo, oppure sostare in una stanza dove sia diffuso. Pompelmo, 15-30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Sudorazione abbondante: Salvia officinalis, 10-15 gocce in un bagno ben caldo. Incenso, 10 gocce nel bagno oppure diffuso a volontà nell'ambiente durante tutto il giorno. Pino silvestre, 20 gocce sciolte in un bagno caldo. Tensione nervosa: Camomilla blu, 5-10 gocce in un cucchiaino di zucchero e disciolte in poca acqua da consumare a poco a poco. Lavanda vera 40/42, 20-30 gocce nel bagno Pagina 35 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia oppure diffuse a volontà nell'ambiente durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera. Mandarino, 15-30 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Neroli, 10-20 gocce al giorno diffuso nell'ambiente o sciolto in un bagno caldo. Basilico linaiole, 10-30 gocce al giorno diffuso nell'ambiente. Tonsillite: Bergamotto, 5-10 gocce in un bicchiere d'acqua o diffuse nell'ambiente. Tosse: Timo rosso, 2-3 gocce, assunto più volte al giorno su uno zuccherino. Eucalipto globulus, 10-15 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente. Incenso, 5-10 gocce per un massaggio o frizione sul petto. Niaouly, 10 gocce in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente, oppure con un massaggio diluito in "Waterfall oil" sul torace. Pino mugo sibcriano, 5-10 gocce assunto mediante aerosol o in un bicchiere d'acqua. Vaginite: Camomilla Blu, 10-20 gocce disciolte in un bagno caldo. Varici: Finocchio dolce, 15-20 gocce nel bagno molto caldo. Geranio, 5 gocce, in un cucchiaino di zucchero per 4-5 volte al giorno, oppure con un massaggio diluito, in "Waterfall oil". Verruche: Limone, puro o in miscela con "Waterfall oil". INDICE TERAPEUTICO AGGIUNTIVO Allergie: Camomilla, Elicriso, Melissa, Rosa Angina: Angelica, Cajeput, Eucalipto, lavanda, Tea-tree Anoressia: Bergamotto, Calamo, Pompelmo, vetiver Artrite: Cajeput, Canfora, Ginepro Ascessi: Camomilla, Carota, Elemi, Galbano, Lavanda Asma: Benzoino, Eucalipto, Issopo, Lavanda, Limone, Melissa, Rosmarino;Salvia sclarea Bronchite: Aneto, Benzoino, Cajeput, Elicriso, Eucalipto, Incenso, Isoppo, Lavanda, Mirto, Niaouli, Origano, Pino cembro, Pino marittimo, Pino mugo, Savia sclarea, Sandalo, Timo Cavo orale, infiammazioni: Achillea, Camomilla, Geranio, Ginepro, Menta, Salvia, Tea-tree Cellulite: Achillea, Arancio, Betulla, Cipresso, Ginepro, Limone, Origano, Pompelmo, Regina dei Pagina 36 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia prati, Rosmarino Circolazione: DEFICIENZA: Issopo, Melissa, Rosmarino PRESSIONE ALTA: Lavanda, Rosa; Tacete PRESSIONE BASSA: Lemongrass, Limone Rosmarino Cistifellea: CALCOLI. Camomilla, Menta, Rosmarino COLICHE: Camomilla, Achillea, Melissa INFIAMMAZIONE: Elicriso, Melissa, Mimosa, Rosmarino Convalescenza: Angelica, Bergamotto, Calamo, Cannella, Cedro, Estragone, Ginepro, Issopo, Pino cembro, Rosa, Timo Cuore: AGITAZIONE: Arancio, Lavanda, Neroli, Rosa DEBOLEZZA: Angelica, estragone, Lavanda, Noce moscata, Rosa PALPITAZIONÌ: Menta, Neroli, Origano, Verbena, Ylang- Ylang Depressione: Achillea, Basilico, Bergamotto Geranio, Lavanda, Melissa, Neroli, Noce moscata, Pino cembro, Rosa, Tonka, Ylang-Ylang Diarrea: Cajeput, Chiodo di Garofano, Cipresso, Neroli, Noce moscata, Sandalo, Santoreggia Disturbi circolatori: Angelica, Bay, Canfora, Pavana, Pino mugo, Rosmarino Disturbi digestivi: Angelica, Arancio, Estragone, Menta, Salvia, Verbena Dolori muscolari: Betulla, Eucalipto, Gelsomino, Ginepro, Noce moscata, Pino cembro, Rosmarino, Zenzero Eczemi: Achillea, bergamotto, Betulla, Camomilla Cisto, Elicriso, Gelsomino, Geranio, Ginepro, Issopo Lavanda, Melissa, Origano, Rosa, Sandalo Emorragie: Cipresso, Limone Emorroidi: Achillea, Cipresso, Mirto Febbre: Arancio, Bergamotto, Camomilla, Eucalipto, Lavanda, Limone, Rosa Fegato: DEBOLEZZA: Elicriso, Melissa, Menta EPATITE: Carota, Lavanda, Rosmarino RISTAGNO: Melissa, Menta, Rosmarino Ferite: Achillea, Benzoino, Betulla, Cisto, Elemi, Eucalipto, Geranio, Lavanda, Limone, Rosa Herpes: Bergamotto, Lavanda, Melissa, Tea-tree Inappetenza: Pagina 37 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Achillea, Bergamotto, Estragone, Origano Infezione alle vie urinarie: Cajeput, Cedro, Ginepro, Limoni, Niaouli, Pino marittimo, Sandalo Infiammazione del tessuto connettivo: Rosa Infiammazione alle gengive: Arancio, Calamo, Cannella, Cipresso, Chiodo di Garofano, Limone, Rosa Influenza: Angelica, Cannella, Lavanda, Menta, Niaouli, Pino cembro, Timo Insonnia: Lavanda, Legno di rosa, Maggiorana, Neroli, Rosa, Sandalo, Tacete Mal di gola: Bergamotto, Benzoino, Limone, Niaouli, Sandalo Mal di testa: Achillea, Basilico, Lavanda, Maggiorana, Melissa, Neroli, Rosa, Salvia, Ylang-Ylang, Zenzero Mal d'orecchi: Cajeput, Lavanda, Niaouli, Santoreggia Malattie della pelle: Betulla, Carota, Cedro, Cisto, Geranio, Limone, Origano, Rosa Memoria, debolezza: Basilico, Limone, Menta, Rosmarino Menopausa: Achillea, Cipresso, Geranio, Melissa, Salvia Mestruazioni: DOLOROSE: Achillea, Bergamotto, Camomilla, Cannella, Coriandolo, Davana, Elicriso, Salvia IRREGOLARI: Elicriso, Estragone, Finocchio, Melissa, Origano, Rosa MANCANTI O DEBOLI: Achillea, basilico, Cannella, Coriandolo, Ginepro, Issopo, Origano, Salvia, Timo, Vaniglia FORTI: Cipresso, Finocchio, Galbano, Noce moscata Meteorismo: Achillea, Angelica, Anice, Bergamotto, Camomilla, Chiodo di Garofano, Coriandolo, Cumino, Finocchio, Limetta, Melissa, Neroli, Noce moscata, Salvia sclarea, Zenzero Nervi infiammazione: Cajeput, Geranio, Lavanda Nervosismo: Achillea, Angelica, Arancio, Basilico, Benzoino, Bergamotto, Coriandolo, Estragone, Finocchio, Galbano, Legno di rosa, Maggiorana, Melissa, Miele (essenza di) Salvia Sclarea, Sandalo, Tacete Parto, aiuto al: Verbena Parto, preparazione al: Gelsomino, Legno di rosa, Mandarino, Salvia sclarea Paura: Pagina 38 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Angelica, Arancio, Basilico, Bergamotto, Cannella, Cedro, Coriandolo, Gelsomino, Geranio, Maggiorana, Neroli, Salvia sclarea, Sandalo, Yang-Yang Perdite vaginali: Achillea, Bergamotto, Rosa, Tea-Tree Prostata: Benzoino, Sandalo Psorìasi:: Bergamotto, Cisto, Elicriso, Origano Punture d'insetti: Lavanda, Limone, Melissa Menta, Tea-tree Raffreddore: Bay, Cajeput, Elicriso, Eucalipto, Lavanda, Limone, Menta, Mirto, Niaouli, Origano, Pino mugo, Pino cembro, Regina dei prati, Rosmarino Ristagno linfatico: Cisto, Elicriso, Limone, Menta Scottature: Lavanda Shock: Canfora, Coriandolo, Menta, Neroli Sindrome premestruale: Camomilla, Galbano, Maggiorana, Neroli, Salvia sclarea, Tonka, Ylang-Ylang Singhiozzo: Aneto, Basilico, Estragone, Finocchio, Sinusite: Angelica, Elicriso, sandalo, Pino cembro, Basilico, Incenso, Maggiorana Stomaco: CRAMPI: Anice, Finocchio, Salvia sclarea INFIAMMAZIONE DELLE MUCOSE: Achillea, Camomilla, Sandalo STIMOLANTI: Achillea, Aneto, Angelica, Coriandolo, Finocchio, Origano, Santoreggia Stress: Bergamotto, Finocchio, Galbano, Lavanda, Neroli, Rosa, Salvia, Sandalo, Vetiver Tensione muscolare: Betulla, Maggiorana, Menta, Noce moscata, Pino cembro, Regina dei prati, Rosmarino, Zenzero Tosse: Anice, Benzoino, Cipresso, Finocchio, Isoppo, Mirto, Niaouli, Pino marittimo, Timo Vene varicose: Achillea, Cipresso, Ginepro, Limone Vomito: Aneto, Angelica, Cajeput, Menta Pagina 39 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia LE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEGLI OLI ESSENZIALI A USO VETERINARIO Adattamento: Ginepro, Basilico linalolo, Verbena. Antisettico: Ginepro, Cipresso, Eucalipto globolus. Apparato respiratorio: Eucalipto globolus, Mirra, Timo, Sandalo. Congiuntivite: Camomilla blu, Elicriso. Depressione: Rosmarino, Basilico linalolo. Eczemi: Tea Tree, Ginepro, Lavanda vera. Ferite: Cipresso, Tea Tree, Lavanda vera, Eucalipto globolus. Insetti: Geranio, Eucalipto globolus. Micosi: Tea Tree, Ginepro, Lavanda vera. Pelo opaco: Ginepro, Camomilla, Limone. Pidocchi-Pulci: Eucalipto globolus, Rosmarino, Menta. Profumo: Arancio amaro, Bergamotto, Verbena, Eucalipto globolus. Sfera femminile: Salvia officinalis, Neroli, Sandalo india. Sfera maschile: Gelsomino egitto, Salvia officinalis, Sandalo india. Tonico: Rosmarino, Menta piperita, Verbena. Pagina 40 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia OLI ESSENZIALI DEL PRIMO CHAKRA CANNELLA (LEGNO) NOME BOTANICO: Cinnamomum zeylanicum FAMIGLIA: Lauraceae Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Cinnamomum verum, cannella vera, cannella di Ceylon, cannella del Madagascar, cannella delle Seychelles, cannella regina, oil of cinnamon, essence de cannelle Aspetto fisico: La pianta della cannella è un albero cespuglioso sempreverde di altezza compresa tra 6 e i 15 metri. La sua corteccia è spessa e scabrosa e possiede il caratteristico odore e sapore di cannella. Quest'albero ha rami robusti, disposti orizzontalmente e declinati e giovani polloni arancio-verde screziati. Presenta foglie opposte, ovoidali, coriacee di colore verde lucente, la faccia inferiore è di colore più chiaro che alloggiano piccoli fiori bianchi e drupe bianco azzurrine. Le foglie, se sbriciolate, emanano un caratteristico odore speziato. La maggior parte della corteccia presente sul mercato proviene da coltivazioni. Le piante, che crescono su terreno sabbioso a un'altitudine di 60-90 metri sul livello del mare, vengono tagliate a cespugli ramificati, alti non più di 2,40 metri, in un clima umido e caldo. Il taglio dei rametti avviene appena al di sopra del suolo alla fine del terzo anno di età. Dopo questo raccolto si attende altri tre anni prima di procedere al taglio successivo. Il taglio è effettuato durante il periodo delle piogge, poiché in tale stagione la separazione della corteccia dal fusto avviene più agevolmente. La qualità più stimata è chiamata "rasse kurundu" mentre a mano a mano che si utilizzano rami più vecchi, fino al tronco, scende il livello della qualità fino alla più scadente: "saevel kurundu". Provenienza: La pianta della cannella è originaria dello Sri Lanka, si è diffusa in vari paesi dove ha dato vita a varie differenziazioni di specie. Nel caso della cannella, la provenienza è fondamentale, in quanto lo stesso tipo di pianta può produrre oli essenziali con caratteristiche molto diverse. Questa pianta possiamo trovarla in Cina, India meridionale, Isole Comoro, Madagascar, Birmania, Indocina, Giamaica e Africa. La miglior qualità di cannella è comunemente ritenuta quella prodotta nell'isola di Ceylon. Parti impiegate: Corteccia priva del sughero, essiccata, parenchima sottostante dei giovani rami e dei polloni. Metodi estrattivi: L'olio essenziale di cannella viene estratto per distillazione ad acqua o in corrente di vapore. La resa della pianta proveniente dall'isola di Ceylon si aggira tra lo 0,5 e l’1% Caratteristiche: Liquido incolore o giallo chiaro con odore gradevole di cannella e sapore aromatico, poi bruciante. Queste caratteristiche sono decisamente più marcate nella varietà proveniente da Ceylon che in quella dalla Cina. Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro Pagina 41 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce. Costituenti principali: Aldeide cinnamica (oltre il 60%), eugenolo, linaiole, cariofillene, acetato di cinnamile, timene, limonene, benzoato di benzile Proprietà terapeutiche e riequilibranti Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Antibatterica, antimicotica, antielmintica, stimolante della motilità intestinale, stimolante delle funzioni digestive e tonico generale, carminativo ed emostatico. Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Afrodisiaco, antielmintico, antidiarroico, antidoto contro i veleni, antimicrobico, antisettico, antispasmodico, antiputrefattivo, astringente, carminativo, digestivo, emmenagogo, emostatico, oressigenico, parassiticida, refrigerante, spasmolitico, stimolante circolatorio, cardiaco e respiratorio, stomachico, vermifugo. Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: II calore propagato da questo olio oltre a riscaldare energicamente gli ambienti in cui viene diffuso lenisce dolori, spasmi e brividi febbrili nei periodi influenzali. La sua vera potenzialità si esplica in modo più accentuato nel ruolo di antisettico, antispasmodico e astringente dove normalmente è utilizzato per contenere flatulenza, diarree e crampi addominali. Decisamente efficace per attivare la circolazione sanguigna e ammorbidire il tono muscolare nel caso di massaggio. Capacità di stimolo emozionale: L'olio essenziale di cannella è caldo e suadente. Il suo aroma speziato, crea atmosfere afrodisiache, avvolgenti e coinvolgenti dove trova rifugio chi desidera essere cullato e protetto. Spesso chi è colpito da disequilibri nervosi di sonno e alimentazione, derivati da tensioni nervose originate dal senso di isolamento e mancanza di affetto, ne trae un vantaggio consistente. Predominanza: La caratteristica di essere calda, suadente ma aggressiva fa della cannella una delle sostanze più yang esistenti in natura. Nota: La scarsa volatilità e l'evidente densità ma soprattutto la percezione della sua forza nella zona bassa del nostro ventre dove vengono costruiti i nostri istinti di base attribuiscono a questa sostanza una marcata nota di base. Pianeta governatore: Energica, attiva, calda e soprattutto capace di difendere il corpo da agenti esterni grazie alla sua capacità antisettica la cannella è dominata da marte. Chakra di riferimento: L'azione combinata sui centri di termoregolazione e sulla formazione degli istinti di base fa intuire come la cannella agisca soprattutto riequilibrando il 1° chakra. Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel bagno: L'olio essenziale di cannella, nella dose di 5 gocce, disciolte in un bagno caldo o diffuse nell'ambiente, è un ottimo rimedio per combattere la debilitazione e la stanchezza. Aiuta inoltre a riprendersi da esaurimenti nervosi e stati associati a stress. Diffuso a volontà nell'ambiente tiene lontani gli insetti, disinfetta l'aria e contribuisce a creare un'atmosfera tonica calda e carica di energia. Circa 30 gocce in un bagno caldo leniscono dolori muscolari e tensioni oltre a contenere i sintomi anoressici. Pagina 42 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o inalazione: L'olio essenziale di cannella preso, nella dose di 5-10 gocce, in un cucchiaino di zucchero e disciolte in poca acqua calda, è indicato per le dispepsie, come leggeri spasmi gastroenterici, per il meteorismo e per combattere la sensazione di peso allo stomaco. Si consiglia anche di aggiungere 2 gocce di olio essenziale ad amari di uso abituale quali china o rabarbaro. Se misceliamo 2-3 gocce a poca acqua con sostanze a base di ferro, sia compresse che fialette, impedisce od attenua il senso di peso ed i dolori allo stomaco derivati dalla loro assunzione. Nella dose di 1-2 gocce prima dei pasti, è utile nei casi di inappetenza, 2-3 gocce prese per 3-4 volte al giorno, sono consigliate nei casi di infezioni intestinali. La stessa dose è utile per combattere la stanchezza post-influenzale. Inoltre 1 goccia, presa ogni ora, stimola le difese dell'organismo durante le epidemie influenzali eventualmente associata a dei suffumigi con poche gocce. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio essenziale di cannella, nella dose di 5 gocce, miscelato ad oli vegetali da massaggio, è utile per stimolare la circolazione stagnante o per sciogliere le contratture muscolari ed il senso di stanchezza alle gambe. Essendo un ottimo riscaldante lo si usa in caso di colpi di freddo o sensazione di arti freddi. E' inoltre molto efficace per sciogliere la cellulite, mediante un massaggio molto energico, coadiuvandolo, con una miscela composta da 10 gocce di cannella in mezzo bicchiere di olio di oliva. In bocca, in caso di affezioni batteriche del cavo orale e delle gengive, si possono effettuare dei gargarismi con 5-10 gocce, in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Poche gocce su di un fazzoletto o sui polsi sono utili per avere sempre a portata dei nostri sensi l'energia e l'appetito. Altri usi: L'essenza di cannella viene usata per il suo profumo caratteristico e la sua azione terapeutica in dentifrici, spray nasali, collutori, sciroppi per la tosse e preparazioni odontalgiche. In campo alimentare trova impiego in molti principali generi tra cui bevande alcoliche, anche a scopo digestivo, ed analcoliche, tra le quali le cole più diffuse. Viene impiegata, nei paesi più freddi, insieme ad altre spezie come i chiodi di garofano o lo zenzero, nel vino riscaldato, per le sue proprietà digestive e riscaldanti. Precauzioni e controindicazioni all'uso: L'olio essenziale di cannella è un olio da trattare con precauzione. Il prodotto può causare reazioni allergiche in pazienti ipersensibili e va comunque evitato in gravidanza dove potrebbe accelerare le contrazioni. A causa della sua azione riscaldante sono frequenti le reazioni allergiche della cute e delle mucose, quindi non bisogna utilizzarlo mai puro sulla pelle, soprattutto se sensibile, ma è utile miscelarlo con degli oli da massaggio di origine vegetale. L'uso per disinfettare il cavo orale deve prevedere abbondanti diluizioni in acqua tiepida. Annotazioni storico-culturali: La cannella è nota fin dall'antichità come spezia pregiata. Era un prodotto di commercio conosciuto dai mercanti Fenìci i quali lo fornivano ai Greci e ai Romani. Verso la fine del 1700 gli Olandesi, nei loro viaggi di conquista, iniziarono delle vere e proprie coltivazioni e da quel momento la cannella divenne di loro monopolio. Tale monopolio fu in seguito conquistato dalla Compagnia Inglese delle Indie Orientali. Per gli orientali la cannella comunica forza e energia, ed è utile in caso di diminuzione del vigore sessuale e di frigidità Pagina 43 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia sia usata come spezia, che come essenza per massaggi e bagni stimolanti. La cannella si commercia in stecche lunghe fino a 2 metri, composte da 6 a 9 fogli di corteccia a forma di tubo che vengono inseriti l'uno nell'altro a telescopio sino a formare la stecca stessa. I componenti dell'essenza sono chimicamente simili a quelli del Balsamo del Perù, pianta il cui estratto viene impiegato in sciroppi per la tosse. L'essenza estratta dalle foglie della cannella contiene delle sostanze in quantità e qualità molto simile all'essenza di chiodi di garofano, infatti l'elemento principale è Peugenolo. Pare che l'aroma particolarmente fine della qualità proveniente da Ceylon, sia dovuto all’eliminazione dello strato più esterno della corteccia che è caratterizzato da un aroma leggermente acido. Armonizzazioni con altri oli essenziali: Incenso, ylang-ylang extra, arancio amaro, arancio dolce, mandarino, sandalo India (legno), gelsomino Egitto. Pagina 44 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia ELICRISO NOME BOTANICO: Helichrysum angustifolium FAMIGLIA: Asteraceae Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Elicriso d'Italia, erba di S. Giovanni, semprevivo, perpetuina, Helichry-sumoel, Immortelleoel , oil of Helichrysum, oil Everlasting, Essence de Helichrysum Aspetto fisico: L'elicriso è una piccola pianta erbacea fortemente aromatica che cresce in maniera spontanea, ma viene anche coltivata. E' alta fino a 60 cm. con fusto ramoso e legnoso alla base. I fiori sono piccoli e di colore vivace, la loro caratteristica principale è il fatto che mantengono il loro colore giallo vivo anche dopo l'essiccazione. Le foglie sono aghiformi, dal caratteristico profumo di curry e coperte da una lanuggine bianca, più o meno rada. Provenienza: La pianta dell'elicriso proviene dal bacino del Mediterraneo, da dove si è diffuso nell'Europa meridionale e centrale, nei Balcani, nell'Asia centrale e in Africa. Parti impiegate: I fiori, chiamati capolini, e le sommità fiorite. Metodi estrattivi: L'olio essenziale di elicriso si estrae per distillazione, in corrente di vapore, delle parti della pianta, non oltre le 24 ore dalla raccolta per evitare l'insorgere di processi di fermentazione. La pianta dell'elicriso risulta essere molto complessa da lavorare in quanto la parte impiegata per la distillazione, i capolini, è decisamente ridotta rispetto al volume della pianta intera. Inoltre la resa in termini di olio essenziale estratto dalla materia prima è ulteriormente ridotta rispetto a molte altre piante tanto da permettere di ottenere meno di 100 g ogni 100 Kg distillati pari al 0,1%. Si tratta quindi di un prodotto molto ricercato e costoso. E' per questo motivo che in commercio si possono trovare delle essenze assolute e delle concrete, come anche dei prodotti sofisticati. Diffidate perciò di prodotti, che all'interno della loro confezione, non presentino una garanzia, redatta da un tecnico di laboratorio, che ha effettuato le analisi. Caratteristiche: Liquido incolore o giallo pallido con odore caratteristico caldo, dolce, liquoroso e speziato. Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce. Costituenti principali: Nerolo ed acetato di nerile , alfa-pinene, geraniolo, furfurolo, aldeide valerianica Proprietà terapeutiche e riequilibranti Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Blandamente coleretico e spasmolitico. Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Antiallergico, antinfìammatorio, antimicrobico, antitussivo, antisettico, astringente, colagogo, Pagina 45 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia cicatrizzante, diuretico, espettorante, fungicida, epatico, nervino. Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: L'elicriso scioglie blocchi profondi, riscalda e agisce principalmente sugli organi emuntori come fegato, reni, milza e pancreas responsabili dell'eliminazione di tossine e capaci di trasformare e purificare il nostro corpo impregnato da eccessi passati. Di questo effetto di trasformazione traggono giovamento principalmente il sangue e la bile, ma anche tutto il sistema linfatico. La pelle, vera e propria testimone delle nostre irregolarità, è spesso diretta testimone degli effetti purificanti di quest’olio essenziale capace di curare psoriasi e dermatiti ostinate compresa l'acne. Capacità di stimolo emozionale: Nulla più di questa misteriosa pianta è in grado di ricondurci alla realtà in modo efficace. Tornare con i piedi per terra è la parola d'ordine di questo prezioso olio essenziale che ci riconduce delicatamente ma in modo molto determinato ai nostri problemi contingenti. Coloro i quali hanno nutrito problemi affettivi, soprattutto infantili, o vivono un periodo di profondo cambiamento e stress emotivo trovano nell'olio essenziale di elicriso un giusto e saggio consigliere. Predominanza: Nasce in luoghi assolati ed esposti senza richiedere alcun intervento esterno, emana calore e stimolo tanto da essere definito ragionevolmente a predominanza yang. Nota: il suo profumo solare, caldo e legnoso sottolinea un forte attaccamento di questa pianta alla terra da cui trae la sua tipica nota di base. Pianeta governatore: II profondo e duraturo lavoro sul corpo e in particolare sulla pelle, e inoltre l'immortalità dei suoi fiori, sottolineano bene il suo carattere venereo. L'elicriso è debolmente determinato da venere. Chakra di riferimento: Fegato, sangue, bile e lo stimolo dei reni ed inoltre la cura di tutti i problemi inerenti all'epidermide ci convincono ad attribuire a quest'essenza una predominanza di azione sul 1° chakra. Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel bagno: L'olio essenziale di elicriso, nella dose di 10-15 gocce, disciolto in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente, aiuta a combattere gli stati allergici, così come infezioni batteriche, raffreddori, influenza e febbre. E' utile inoltre, per asma, bronchite, tosse cronica e pertosse. Sia disciolto nel bagno che diffuso nell'ambiente, nella dose di 10 gocce, combatte la depressione ed i disturbi derivati da esaurimenti nervosi, stati associati a stress, debilitazione, nevralgie e letargia. Nella dose di 20-25 gocce, disciolte nel bagno caldo, risulta utile per strappi, stiramenti, reumatismi, algie e dolori muscolari. Diffuso nell'ambiente contribuisce a creare un'atmosfera calda ed a ritrovare il contatto con la realtà. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o inalazione: L'olio essenziale di elicriso, assunto nella dose di 2-3 gocce più volte al giorno, in un cucchiaino di zucchero o disciolte in poca acqua calda, è utile per disintossicare il fegato e la milza. Inoltre nella dose di 3-5 gocce, assunto puro o su di uno zuccherino per più volte al giorno, cura malattie allergiche come l'asma o Pagina 46 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale – Introduzione all’Aromaterapia comunque malattie dell'apparato respiratorio come bronchite, tosse, raffreddore, pertosse, influenza, febbre ed infezioni batteriche. In una quantità leggermente inferiore, 2-3 gocce più volte al giorno, lenisce dolori reumatici, strappi, stiramenti e dolori muscolari. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio essenziale di elicriso, applicato nella sua formula pura mediante un leggero massaggio, cura infiammazioni ed allergie cutanee, dermatiti, eczemi, macchie ed ustioni di lieve entità. Nella stessa modalità riduce acne, psoriasi, ascessi e dermatiti ostinate. Poche gocce su di un fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi il calore della saggezza e della coscienziosità. Altri usi: La sua qualità di buon modificatore lo vede impiegato frequentemente per correggere il gusto di alcuni aromi fruttati di bevande, dolciumi e canditi. Si impiega anche nell'industria cosmetica, dei saponi e dei profumi, come fissativo. L'essenza assoluta si usa per aromatizzare alcuni tipi di tabacchi. Precauzioni e controindicazioni all'uso: E' atossico, non irrita e non causa sensibilizzazione. Si consiglia, in caso di occlusioni alle vie biliari, di utilizzarlo soltanto previa consultazione di un medico. Annotazioni storico-culturali: L'olio essenziale di elicriso viene popolarmente denominato con gli appellativi di: perpetuina, semprevivo, everlasting ed immortelle. Tali soprannomi derivano dalla caratteristica dei suoi fiori di conservare, dopo la completa disidratazione, il loro colore originale. Questo è il motivo per cui i fiori di elicriso vengono utilizzati in alcune tisane a fine estetico. L'uso medicinale di questa essenza risale agli albori della scienza erboristica, negli antichi manuali lo si trova indicato per la cura delle malattie della pelle. Armonizzazioni con altri oli essenziali: Camomilla blu, lavanda vera 40/42, geranio, salvia sclarea, rosa damascena, garofano (chiodi). Pagina 47 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia PATCHOULY NOME BOTANICO: Pogostenom cablin FAMIGLIA: Labiatae Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): P. patchouli, patchoulyjmcha-pat. Patchoulioel, oil ofpatchouly, essence de patchouli. Aspetto fisico: II patchouly è una pianta erbacea cespugliosa perenne, che può raggiunge l'altezza di 1 metro. Possiede foglie ottuse della lunghezza di 5-10 cm, larghe da 1,5 a 3 cm, con il margine pelosissimo dal lato inferiore, leggermente lobato e dentellato. Il P. heynanus, a crescita spontanea, è l'unico del genere a produrre fiori di colore bianco con sfumature rossastre. Provenienza: La pianta del patchouly è originaria dell'Asia tropicale. Attualmente si coltiva in Indonesia, Malesia ed in quantità inferiore nel Madagascar, nelle isole Seychelles, a Réunion, in Brasile e nel Paraguay. L'olio viene anche estratto dalle foglie essiccate importate in America ed in Europa. Parti impiegate: Le foglie essiccate. Metodi estrattivi: L'olio essenziale di patchouly si estrae per distillazione in corrente di vapore dalle foglie essiccate. La resa si aggira tra 1' 1,5 ed il 3%. Caratteristiche: Liquido leggermente viscoso, limpido, di colore bruno rossastro, con odore caratteristico di muffa e canforato, che si intensifica con l'invecchiamento. Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce. Costituenti principali: Patchoulolo (oltre il 30 %), alfa-bulnesene, cariofillene, alfa e gamma-guaiene, alfa e be-ta-patchoulene, pogostolo Proprietà terapeutiche e riequilibranti Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: L'azione di quest'olio essenziale è poco studiata in quanto non esiste una tradizione occidentale che ne contempli l'impiego, allo stato attuale non esistono lavori che ne avvalorino una qualche attività terapeutica. Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Antidepressivo, antinfiammatorio, antiemetico, antimicrobico, antiflogistico, antisettico, antivirale, afrodisiaco, astringente, battericida, carminativo, cicatrizzante, deodorante, digestivo, diuretico, febbrifugo, fungicida, stimolante nervoso, stomachico, tonico. Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: Tutto l'apparato urogenitale è il punto di riferimento di questa particolare essenza che stimola la diuresi, regola l'equilibrio della nostra pelle e tiene sotto controllo tutte le infezioni che possono interessare l'area pelvica. Ne trarranno particolare giovamento le dermatiti, la seborrea, le emorroidi e le vaginiti. Pagina 48 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia Capacità di stimolo emozionale: Quest'olio essenziale, che trasporta con sé tutta la magia delle indie, ci pervade creando un'atmosfera sensuale che non dà pace ai nostri sensi. O lo si ama o lo si odia. Il suo effetto afrodisiaco trae origine dall'evocazione di mondi caldi, speziati e coinvolgenti che non trovano corrispondenza nell'immaginario di tutti noi, ma solo di alcuni, che per reconditi motivi possiedono, quasi celata nell'inconscio, la sensualità di quei luoghi. Da ciò nasce la specificità del suo impiego. Tentare non nuoce! In ogni caso ci aiuta a superare i limiti generati dai nostri blocchi mentali. In forti dosi, il patchouly stimola e tonifica come il sole che lo guida aiutandoci a ridurre l'ansia mentre, in dosi ridotte, vanta un deciso effetto sedativo. Predominanza: Caldo e suadente quest'olio non può che definirsi a predominanza yang. Nota: La nota segnalata dalla lunga permanenza dell'aroma del patchouly nell'aria, è quella di base. Pianeta governatore: L'effetto di stimolo ed il desiderio di osare trascendendo i nostri limiti, che ci propone questa pianta, ne fa facilmente associare le proprietà al sole. Chakra di riferimento: Stimola l'apparato uro-genitale governato dal 1° chakra. Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel bagno: L'olio essenziale di patchouly, nella dose di 5-10 gocce, disciolto in un bagno caldo o diffuso nell'ambiente è sedativo in caso di ansia e stati associati a stress, mentre diventa tonico e stimolante, nella dose di 15-20 gocce, in caso di depressione e stati di torpore mentale. Assunto con le stesse modalità, può essere un valido aiuto come afrodisiaco e stimolante delle funzioni sessuali, solamente alle persone alle quali il suo profumo caratteristico non rimuove dal passato sensazioni spiacevoli, va quindi provato. Nella dose di 20 gocce, sciolte in un bagno caldo, è molto utile in caso di piaghe, infezioni fungine e dermatiti. Diffuso a volontà nell'ambiente contribuisce a creare un clima tonico o tranquillante a seconda dei bisogni. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o inalazione: L'olio essenziale di patchouly, nella dose di 3 gocce, assunto mediante aerosol, è ottimo come calmante e sedativo in caso di ansia e stati associati a stress. Nella dose di 6 gocce, sempre assunto mediante aerosol, è efficace come stimolante in caso di depressione, di esaurimento nervoso e di stati di torpore mentale Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio essenziale di patchouly applicato mediante il massaggio, nella dose di 10 gocce diluito in olio di mallo di noce, dopo la doccia, è un ottimo rimedio alla frigidità, alle disfunzioni sessuali e come eccitante sessuale generale. Usato puro od in miscela con olio di cocco è ottimo per la pelle screpolata e fissurata, con acne, dermatiti, eczemi, pori aperti, ferite e piaghe. E' ottimo anche come sgrassante di pelle e capelli grassi e nel trattamento rinforzante dei capelli e trattante per la forfora. In questi casi aggiungere 20 gocce di olio al normale shampoo utilizzato, in una scodella, mescolare bene e poi lavare i capelli avendo cura di lasciare la miscela in posa almeno per 20 minuti. Massaggiato puro con delicatezza sulle terapie rilassa in caso dì tensione nervosa. Poche gocce in mezzo bicchiere di acqua tiepida, sono utili in caso di infezioni fungine del cavo orale, assunto mediante gargarismi, o della vagina, assunto mediante sciacqui. Poche gocce su di un Pagina 49 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi la sensualità e la carica sessuale. Altri usi: L'olio essenziale di patchouly viene impiegato tanto estesamente da rendere quasi impossibile specificarne l'applicazione. Non esistono profumi orientali o di fantasia che in quantità variabile non lo contengano. Oltre alla profumeria, è ampiamente utilizzato anche nella preparazione dei saponi. Nell'industria alimentare si utilizza come fissativo dei profumi ed anche perché è un ottimo mascherante di difetti del sapore o dell'odore. Precauzioni e controindicazioni all'uso: Non è irritante, non provoca sensibilizzazione e non è tossico. Dato il suo odore caratteristico è buona norma, prima di utilizzarlo a scopò afrodisiaco, testare le eventuali reazioni del partner. Si tratta infatti di una nota non a tutti gradita. La sua caratteristica principale è quella di essere un profumo molto soggettivo o piace moltissimo oppure evoca odori spiacevoli di muffa. Annotazioni storico-culturali: L'olio essenziale di patchouly viene utilizzato in Asia da secoli per profumare la biancheria e gli abiti, proteggendoli così dalle tarme. In questo modo è diventato un profumo così diffuso sul corpo delle persone, da rappresentare quasi un non-profumo. Sempre nei paesi orientali viene considerato come una barriera alla proliferazione di malattie infettive. Nella tradizione cinese, ma anche in quella malese e giapponese, si utilizza per curare raffreddori e disturbi digestivi. In molti paesi orientali si impiega per neutralizzare i morsi dei serpenti velenosi e le punture degli insetti. Armonizzazioni con altri oli essenziali: Gelsomino Egitto, Ylang ylang extra, limone, mirra, rosa damascena, salvia sclarea. Pagina 50 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia SALVIA SCLAREA NOME BOTANICO: Salvia sclarea FAMIGLIA: Labiatae Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Erba S. Lucia, erba sclarea, salvione, erba moscatella, amarella. Muskateller Salbeioel, oil of clary sage, essence de sauge, sclarèe. Aspetto fisico: La salvia sclarea è una pianta perenne e sempreverde, di aspetto cespuglioso, che può raggiungere l'altezza di 1 metro. I fiori sono di colore azzurro e di dimensioni inferiori rispetto alla varietà officinale. Le foglie sono molto grandi di colore verde con sfumature porpora. E' una pianta che viene spesso coltivata negli orti e nei giardini. La sua durata varia fra i 3 ed i 6 anni. Provenienza: La salvia sclarea è originaria del bacino mediterraneo, dove oggi ne esistono numerose coltivazioni a scopo industriale, soprattutto in Francia e in Marocco. Si trova inoltre nell'Europa centrale, in Inghilterra, in Russia e, su piccola scala, negli Stati Uniti. In Italia si coltiva in Piemonte e nel meridione. Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite. Metodi estrattivi: L'olio essenziale di salvia sclarea si estrae mediante distillazione in corrente di vapore dalle parti della pianta fresche. La resa varia molto e in genere è compresa fra lo 0,07 e lo 0,15%. Caratteristiche: L'olio essenziale di salvia sclarea è un liquido incolore o giallino, con odore caratteristico, etereo e ambrato, che ricorda il vino moscato. Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce. Costituenti principali: Acetato di linalile (oltre il 65%), linaiole, terpineolo, germacrene, acetato di geranile, cariofillene, sclareolo, mircene Proprietà terapeutiche e riequilibranti Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Si considera il suo utilizzo esclusivamente come aromatizzante. Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Anticonvulsivo, antidepressivo, antiflogistico, antisettico, antispasmodico, afrodisiaco, astringente, battericida, carminativo, cicatrizzante, deodorante, digestivo, emmenagogo, ipotensivo, regolatore della seborrea, sedativo, stomachico, tonico, uterino. Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: L'effetto più conosciuto di questa pianta è quello che essa manifesta naturalmente nei confronti del sistema riproduttivo femminile. Notissime sono le sue proprietà nel riequilibrare il ciclo mestruale, le mestruazioni dolorose, le cistiti, i disturbi uterini, i periodi di menopausa e il rapporto sereno e appagato con la vita sessuale. Numerosi studi evidenziano il suo effetto tonico nervino che si manifesta, in termini pratici, in una risultante sedativa. Pagina 51 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia Capacità di stimolo emozionale: A differenza del luogo fisico della sua azione, il basso ventre, la salvia sclarea agisce, a livello emozionale, sulla nostra creatività permettendoci espressioni e "licenze poetiche" degne di artisti nati. Essa apre allo sconosciuto e straordinario. Ottimo supporto per superare le crisi di mezza età e la menopausa, dissolve la paura del cambiamento e dell'ignoto guidandoci con mano ferma e saggia verso una vita coerente con la realtà che ci appartiene attimo per attimo. Decisa fonte di energia e stimolo è vera nemica di paure e paranoie. Predominanza: Femminile e amica delle donne, soprattutto in periodi difficili, la salvia sclarea non potrebbe che definirsi a predominanza yin. Nota: La salvia sclarea colpisce sia fisicamente che a livello di percezione sensibile, il cuore. Pianeta governatore: Capace di regolare i liquidi e gli eccessi del corpo la salvia sclarea agisce modalità prevalentemente lunari, tanto da essere definita pianta governata dalla luna. Chakra di riferimento: Gli spiccati effetti sul sistema riproduttivo e nel controllo degli istinti di base comprese le somatizzazioni derivate dal loro disequilibrio distinguono bene la salvia sclarea dalla sorella minore salvia officinale. Questa distinzione è tale da ritenere che il 1° chakra sia il canale di acquisizione energetica preferito dall'olio essenziale da essa derivato. Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel bagno: L'olio essenziale di salvia sclarea, nella dose di 10-20 gocce, disciolto in un bagno ben caldo, è benefico in caso di dolori ed irregolarità mestruali, coliche, crampi, dispepsie e dolori da parto. Diffuso nell'ambiente o sciolto in un bagno caldo, nella dose di 20-30 gocce, è molto utile nei casi di affezioni alle vie respiratorie come asma, pertosse e infezioni della gola. Con lo stesso dosaggio è ottimo in caso di dolori muscolari. Nella dose di 10-20 gocce, disciolto in un bagno caldo aiuta a rilassarsi nei casi di tensione nervosa, stress, emicrania, frigidità, impotenza e stanchezza. Diffuso a volontà nell'ambiente contribuisce a creare un clima calmo e leggero. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o inalazione: A differenza della varietà officinale, la salvia sclarea non contiene tujone e quindi può essere assunta per via orale senza particolari precauzioni. Nella dose di 2-3 gocce, assunto prima dei pasti, è utile in caso di flatulenza, dispepsie, coliche e crampi addominali. Nella dose di 2-3 gocce, assunto 4-5 volte al giorno, combatte l'ipertensione arteriosa ed è un valido aiuto nei dolori muscolari, provocati da mestruazioni difficili ed irregolari e per i dolori dopo il parto. Nel caso della scelta di quest'ultima modalità, durante il parto, si consiglia di privilegiare il massaggio all’ingerimento per evitare che il latte materno venga contaminato dei principi attivi presenti nella pianta. Poche gocce, assunte mediante aerosol o suffumigi, sono utili in caso di affezioni delle vie respiratorie come asma ed infezioni alla gola. Nella dose di 1-2 gocce preso più volte nel corso della giornata è un valido aiuto nei casi di tensione nervosa, emicrania, stress, depressione, impotenza e frigidità. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio essenziale di salvia sclarea, assunto mediante il massaggio sull'addome, con 5-10 gocce Pagina 52 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia diluito in olio di borragine, è utile in caso di mestruazioni irregolari, disturbi dell'apparato riproduttore, frigidità ed impotenza, dolori del parto ed anche in caso di crampi addominali, flatulenza, dispepsie e coliche. Frizioni fatte con l'essenza diluita, stimolano la crescita dei capelli e tonificano il cuoio capelluto, se aggiunta al normale shampoo è utile in caso di capelli grassi e con forfora. Un massaggio con l'olio di salvia diluita in o-lio di vinaccioli sul torace, solleva in caso di problemi respiratori. Aggiunta sempre ad un olio da massaggio dopo una doccia, aiuta a riattivare la circolazione e toglie i dolori muscolari, mentre 5-10 gocce in mezzo bicchiere di acqua tiepida mediante gargarismi, sfiamma le infezioni della mucosa orale come stomatiti, gengiviti ed afte. Massaggiato puro con delicatezza sulle tempie svolge un effetto rilassante. Poche gocce su di un fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi un antidoto al nervosismo ed alla malinconia. Altri usi: L'olio essenziale di salvia sclarea ha, nel campo profumiero, un'importanza notevole per le sue caratteristiche di odore e tenacità uniche. Infatti quest'essenza è utilizzata nella formulazione di profumi orientali, di tabacco o per le colonie classiche. Questa essenza viene adulterata abbastanza di frequente con prodotti sintetici, ma tali sofisticazioni sono individuabili olfattivamente. Esistono in commercio anche delle concrete e delle assolute, impiegate nei profumi e nei saponi. In campo cosmetico è impiegata soprattutto nei detergenti e in campo alimentare trova un impiego diffuso soprattutto nell'aromatizzazione di bevande. Al contrario, in campo farmaceutico non è praticamente impiegata. Precauzioni e controindicazioni all'uso: Contrariamente alla varietà officinale, non irrita, non da sensibilizzazione e non è tossica. Se ne raccomanda un uso moderato in quanto può avere effetto psicotropo. E' bene fare attenzione a non utilizzarlo in gravidanza ed in concomitanza con medicinali o sostanze a base di ferro e a non associarla all'assunzione di bevande alcoliche, può infatti indurre sonnolenza e potenziare l'effetto dell'alcool. Annotazioni storico-culturali: Oltre a quanto già scritto per la salvia officinale, si può aggiungere che nonostante, la varietà sclarea fosse molto apprezzata nel periodo del Medioevo, oggi è caduta praticamente in disuso. Un tempo veniva impiegata nell'adulterazione del vino e della birra in quanto ne aumentava l'effetto. In Germania con essa si adulterava il vino scadente per farlo passare come vino moscato. Il suo utilizzo nella tradizione popolare era circoscritto a problemi digestivi, uterini e mestruali, come disinfettante delle ulcerazioni e per calmare le infiammazioni delle vie respiratorie e della gola. Una mucillagine preparata con i suoi semi si impiegava nel trattamento dei tumori. Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio dolce, arancio amaro, cipresso, gelsomino Egitto, geranio, sandalo India (legno). Pagina 53 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia TEA TREE NOME BOTANICO: Melaleuca aliemifolia FAMIGLIA: Mirtaceae Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): Albero del tè, pianta spazzolino, melaleuca, melasol. Aspetto fisico: II tea tree è un arbusto di dimensioni ridotte, con foglie aghiformi simili al cipresso, con capolini di fiori sessili di colore giallo o giallo-rossastro. Provenienza: il tea tree è originario dall'Australia, precisamente del Nuovo Galles. Di fatto questa pianta continua ad essere presente solamente in questa particolare zona della terra, anche se varietà differenti vengono coltivate altrove. Parti impiegate: Le foglie. Metodi estrattivi: L'olio essenziale di tea tree si estrae mediante distillazione in corrente di vapore dalle foglie fresche, tagliate e frantumate. Caratteristiche: L'olio essenziale di tea tree è un liquido limpido, incolore o gialloverdognolo, con odore fresco, intenso e canforaceo. Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce. Costituenti principali: Terpinene-4-olo, alfa e gamma-terpinene, 1,8-cineolo, limene, terpinolene, terpineolo, alfa e beta-pinene Proprietà terapeutiche e riequilibranti Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: L'olio essenziale di tea tree è un olio relativamente recente nel panorama occidentale. La sua spiccata attività antibatterica ed antimicotica è stata studiata più approfonditamente di altre essenze, infatti vi sono lavori datati 1895 di un medico francese, Paul Belaiche, sul suo impiego nelle candidiasi vaginali, come studi americani del 1962 su candidans albìcans e tricomonas vaginali in 130 pazienti, ma si tratta di studi isolati ai quali non ne sono seguiti un numero più rilevante al fine di riconoscerne l'efficacia in modo inequivocabile. Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Antinfettivo, antinfiammatorio, antisettico, antivirale, battericida, balsamico, cicatrizzante, diaforetico, espettorante, fungicida, immunostimolante, parassiticida, vulnerario. Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: II tea tree, malgrado sia conosciuto e apprezzato, da pochi anni rappresenta uno dei migliori antivirali, antibatterici e antimicotici, stimolatori immunitari ed antinfettivi fra tutti i prodotti naturali esistenti. Se ne potrà fare un buon uso in caso di infezioni alle vie urinarie comprese tutte le micosi vaginali. Le infezioni della pelle, herpes inclusi, sono curabili con quest'essenza molto delicata ma allo stesso tempo aggressiva con tutto ciò che non ci appartiene. Capacità di stimolo emozionale: Questo stupefacente e sempre più conosciuto olio Pagina 54 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia essenziale condensa la maggior parte del suo effetto a livello fisico. Ciò non toglie la possibilità di segnalare alcune tra le principali proprietà di azione psichica che si basano sul carattere e cultura della pianta stessa. Il tea tree insegna a combattere e resistere alle asperità della vita quotidiana, rendendoci immuni da attacchi di vario tipo. Un uso costante e quotidiano di quest'essenza fortifica e rinvigorisce rendendoci veri combattenti. Predominanza: Alla luce della descrizione precedente, che evidenzia grande forza e determinazione della azione del tea tree, viene semplice accostarne l'azione a quella maschile yang. Nota: II tea tree viene percepito in modo netto a livello della testa. Pianeta governatore: II motivo per il quale questa pianta è stata associata a giove anziché marte, pianeta al quale sarebbe più superficialmente accostabile, deriva dal fatto che l'azione di combattimento e protezione offerta dalla sua essenza è decisamente più matura e duratura tanto da garantire spesso risoluzioni di problematiche nel tempo. Mentre marte, dio della guerra, combatte istintivamente, giove garantisce protezione paterna. Chakra di riferimento: Forte, con deciso effetto pratico sul corpo fisico e sulla sua struttura, il tea tree stimola, con predilezione, il 1° chakra. Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel bagno: L'olio essenziale di tea tree è un olio che maggiormente esplica la sua azione antibiotica contro batteri e funghi, il suo impiego selettivo sarà proprio in questo senso. Nella dose di 10-20 gocce, disciolte in un bagno ben caldo o diffuse nell'ambiente, è benefico in caso di bronchite, sinusite, catarro, tosse, raffreddore, febbre, influenza, malattie infettive in generale, laringite e mal di gola. Assunto con le stesse modalità ma nella dose di 30 gocce, esplica la sua azione antibiotica in caso di vaginiti, cistiti, prurito diffuso ed in presenza di ferite o piaghe sulla pelle. E' molto utile inoltre in caso di dolori reumatici,muscolari ed articolari, è deodorante ed astringente nell'ipersudorazione. Diffuso a volontà nell'ambiente disinfetta l'aria, soprattutto negli ambienti dove soggiornano malati infettivi. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o inalazione: L'olio essenziale di tea tree, nella dose di 2-3 gocce, assunto più volte al giorno, è ottimo in caso di malattie infettive dell'apparato respiratorio. Si ritiene comunque che la via inalatoria nella dose di 10-15 gocce, due volte al giorno, possa essere un impiego più adeguato. Assunto in questo modo, oltre che combattere direttamente contro l'agente che ha causato l'infezione, stimola la reazione del nostro organismo. Nella dose di 2-3 gocce, assunto 4-5 volte al giorno combatte la cistite e le infezioni alle vie urinarie. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: Molteplici sono le possibilità di impiego dell'olio di tea tree mediante il massaggio o l'uso esterno. Nella dose di 10 gocce, diluito in olio di oliva, e spalmato sul petto con frizioni, è utile in caso di infezioni delle vie respiratorie, così come se spalmato sulle parti interessate in caso di dolori reumatici, muscolari od articolari. Frizioni fatte con l'essenza diluita, sono utili per la pelle untuosa e acneica e comunque in tutti i casi dove sia Pagina 55 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia necessario utilizzare un disinfettante naturale come: esantemi, irritazioni da pannolino, verruche, porri, ferite infette, punture di insetti, ustioni e vesciche. Nel caso di infezioni localizzate è possibile il suo impiego anche puro, in modo da accelerare i processi di cicatrizzazione oltre alla disinfezione della parte interessata. Un massaggio con l'olio di tea tree, diluito in olio di calendula, sul viso è un ottimo dopobarba per pelli sensibili. Usato puro con un massaggio accurato, e utilissimo in caso di onicomicosi in quanto esplica una notevole capacità di penetrazione attraverso i tessuti danneggiati. Diluito in acqua od olio, si utilizza mediante gargarismi, nelle infezioni labiali, come l'herpes e della mucosa della bocca, come afte e stomatiti. Con la stessa modalità si possono fare dei lavaggi vaginali o degli impacchi in caso di candida o di altre infezioni vaginali. Frizionato puro sul cuoio capelluto è utile in caso di forfora e prurito. Infine poche gocce su di un fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi un potente antibiotico naturale ed uno stimolante del nostro sistema immunitario. Altri usi: L'olio essenziale di tea tree viene utilizzato dall'industria cosmetica in prodotti speciali da erboristeria come deodoranti e detergenti disinfettanti naturali. Si impiega inoltre nella preparazione di dentifrici, collutori e liquidi per gargarismi. E' sempre più diffuso il suo utilizzo in preparati dopobarba. Trova un discreto utilizzo nei prodotti tecnici per disinfettare gli ambienti. In profumeria si impiega in colonie speziate ed after shave. Precauzioni e controindicazioni all'uso: L'olio essenziale di tea tree non irrita e non è tossico. In soggetti sensibili può dare luogo a sensibilizzazione. Se ne consiglia comunque un uso diluito. Annotazioni storico-culturali: II nome del tea tree sembra derivare dal fatto che, quando il capitano Cook approdò con i suoi uomini sulle coste australiane, si dissetasse con l'infuso rinfrescante delle foglie di questa pianta. Divenne quindi l'albero del tè. Tutte le conoscenze che oggi abbiamo di questo olio derivano dalla tradizione aborigena australiana. Gli aborigeni prima ed i coloni di quelle terre poi, utilizzavano questa pianta come rimedio di pronto soccorso nelle ferite e nelle lesioni della pelle. Il tea tree non vanta una tradizionale presenza nella erboristeria popolare, in quanto pianta molto lontana dal nostro mondo occidentale e poco conosciuta. Al giorno d'oggi è di diritto una della essenze ad azione antinfettiva più importanti del panorama aromoterapeutico. Anche sul fronte medico ufficiale si cominciano a diffondere degli studi scientifici rivolti a confutare le sue due azioni principali: la sua grande capacità di contrastare tutte e tre le varietà di microrganismi responsabili di patologie e cioè virus, batteri e funghi, e la sua capacità di aumentare la reazione individuale all'insulto infettivo in quanto immunostimolante. Il tea tree è ritenuto la propoli del duemila, in quanto si stanno, da più parti, riversando su di esso le stesse aspettative riguardanti la possibilità di potere finalmente disporre di un antibiotico naturale e privo di effetti collaterali. A questo aspetto giova molto la fama negativa che il mondo degli antibiotici classici si è, fino ad oggi, guadagnato. Non va infine dimenticato che, a differenza della propoli, il tea tree può essere assunto come essenza per via inalatoria, con un evidente tropismo per le mucose e le vie respiratorie. Armonizzazioni con altri oli essenziali: Cannella (legno), garofano (chiodi), geranio, lavanda vera 40/42, salvia sclarea. Pagina 56 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia TIMO ROSSO NOME BOTANICO: Thymus vulgaris FAMIGLIA: Labiatae Sinonimi e nomi stranieri (dell'O.E.): pepolino, peperino, semolino, piperella, timo volgare, timo francese. Thymianoel, oil of thyme, essence de thym. Aspetto fisico: il timo rosso è un arbusto a fusto legnoso ed eretto, a differenza della varietà del timo serpillo che ha fusti striscianti. Esso cresce sulle garighe lungo le coste tirreniche ed è il timo più comunemente coltivato, negli orti domestici, per usi prevalentemente culinari. Per "garighe" si intende una zona popolata da vegetali nani, che costituiscono cespugli spesso aromatici con timi, cisti, corbezzoli e lentischi. Possiede foglie opposte, piccole, ovali, lanceolate o lineari, di colore verde cinereo nella pagina superiore, un po' pubescenti sull'inferiore e con ghiandole oleifere giallicce. I fiori sono porporini riuniti in fascetti ascellari. La varietà thymus zygis si distingue per i fiori di colore bianco, ma non è questa la caratteristica che distingue il timo rosso dal timo bianco. Si provvede al raccolto in piena estate durante la fioritura. Provenienza: II timo rosso è originario dell'area mediterranea. Oggi cresce in tutto il bacino, con la prevalenza della Spagna, paese maggior produttore di essenza. Lo si trova anche in Russia, Ungheria ed ex Jugoslavia. Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite. Metodi estrattivi: L'olio essenziale di timo rosso si estrae mediante distillazione in corrente di vapore dalle parti della pianta essiccate. Le piante di timo contengono fino al 2,6% di essenza, ma la resa effettiva si aggira attorno all'1%. Caratteristiche: L'olio essenziale di timo rosso è un liquido limpido di colore rossastro, in commercio si trova un olio di colore bianco od incolore che si ottiene per successiva rettificazione. Questo olio non possiede però tutte le caratteristiche del rosso in quanto non "completo", il suo nome è appunto "Timo bianco". L'olio di timo rosso ha un odore forte, caldo ed aromatico. Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce. Costituenti principali: limolo (oltre il 50%), limene, alfa-gamma-terpinene, linaiole, alfa e beta-pinene, carva-crolo, terpinen-4-olo Proprietà terapeutiche e riequilibranti Proprietà terapeutiche riconosciute dalla medicina ufficiale: Broncospasmolitica, espettorante, antibatterica. Limolo e carvacrolo stimolano l'attività dell'epitelio ciliato e vengono in parte escreti attraverso i polmoni. In diluizione 1:3.000 svolge azione antisettica grazie al fenolo ed al cresolo. Sulle mucose e sulla pelle mostra un effetto leggermente spasmolitico ed anestetizzante Proprietà terapeutiche riconosciute dall'aromaterapia: Antielmintico, antimicrobico, antiossidante, antiputrefativo, antireumatico, antisettico sia intestinale che polmonare ed Pagina 57 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia urogenitale, antispasmodico, antitussivo, antitossico, astringente, afrodisiaco, battericida, balsamico, carminativo, cicatrizzante, diuretico, emmenagogo, espettorante, fungicida, ipertensivo, nervino, revulsivo, rubefacente, parassiticida, stimolante del sistema immunitario e della circolazione, sudorifero, tonico, vermifugo. Effetti riequilibranti sul sistema energetico del corpo umano: La capacità antisettica e battericida del timo rosso è stata notevolmente dimostrata. Molti germi patogeni ne conoscono bene l'energia distruttiva tanto da poter definire questa essenza a predominanza marziana. I suoi effetti di stimolo sono indirizzabili più compiutamente nei confronti della circolazione arteriosa ma non è da sottovalutare nemmeno il suo effetto afrodisiaco. Capacità di stimolo emozionale: L'olio essenziale di timo rosso possiede la marcata proprietà di stimolare l'intelletto, di ravvivare la mente. La Scola Medica Salernitana, in accordo con la tradizione greca, ne esaltava le doti antidepressive. Il timo è definito l'antibiotico dei poveri grazie alla sua potente e poliedrica capacità antisettica. Una goccia nel bagno al mattino permette di risvegliarsi rapidamente senza traumi, resecandosi sulla routine quotidiana. Insieme a rosmarino e menta, tagliati freschi all'alba, il timo costituiva il famoso "Mazzetto degli Dei" il quale, grazie al suo completamento serale con un rametto di issopo, garantiva felicità e salute ai possessori. Predominanza: Maschio attivo per eccellenza, vero combattente, il timo rosso possiede sicura predominanza yang. Nota: Forte e marcato quasi da stordire con il suo aroma, il timo rosso colpisce i centri ricettivi della testa. Pianeta governatore: La sua azione decisamente risoluta e combattiva nei confronti di tutto ciò che può nuocere al corpo come batteri e virus ne sottolinea qualità simili al pianeta marte. Chakra di riferimento: Doti afrodisiache e di stimolo fisico evidenziano la scelta, da parte di questa essenza, del 1° chakra come cancello privilegiato di entrata nel corpo Modalità d'impiego e annotazioni storico-culturali Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie alla diffusione nell'ambiente e nel bagno: L'olio essenziale di timo rosso, disciolto in un bagno ben caldo o diffuso nell'ambiente, nella dose di 10-15 gocce, è benefico in caso di bronchite, sinusite, catarro, tosse, raffreddore, febbre, influenza, malattie infettive in generale, laringite e mal di gola. Con le stesse modalità, sempre sciolto nel bagno, è utile in caso di strappi muscolari, dolori muscolari, strappi e lesioni da sport e nelle insufficienze circolatorie. Nella dose di 10 gocce disciolte nel bagno caldo o diffuse nell'ambiente, è utile alla sera in caso di insonnia, cefalea e disturbi nervosi associati a stress. Diffuso a volontà nell'ambiente disinfetta l'aria e contribuisce a creare un clima che ravviva e rinvigorisce il corpo e la mente. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie all'assunzione per via orale o inalazione: L'olio essenziale di timo rosso, nella dose di 2-3 gocce, assunto più volte al giorno su di uno zuccherino, è utile in caso di malattie infettive dell'apparato respiratorio. E' inoltre molto utile per calmare la tosse, nella dose di 5-10 gocce, assunto due volte al giorno per via inalatoria. Nella dose di 2-3 gocce, su di uno zuccherino per due volte al Pagina 58 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia giorno, migliora la circolazione e aiuta in caso di insufficienza circolatoria, cellulite, edemi, obesità, gotta e nei dolori articolari e strappi. Nella dose di 2-3 gocce, assunto 4-5 volte al giorno, combatte la cistite e le infezioni alle vie urinarie, così come, se assunto prima dei pasti, sono di aiuto nelle dispepsie, nella flatulenza e nelle diarree. Possibilità di impiego ed effetti ottenibili grazie al massaggio ed uso esterno: L'olio essenziale di timo rosso, nella dose di 10 gocce, diluito in olio vegetale e spalmate sul petto con frizioni, è utile in caso di infezioni delle vie respiratorie, soprattutto alla sera in caso di tosse ostinata, così come se spalmate sulle parti interessate in caso di strappi, dolori reumatici, muscolari ed articolari. Un massaggio appropriato sulle parti interessate dopo una doccia, aiuta a drenare i liquidi in eccesso, in caso di edemi e cellulite. Frizioni fatte con l'essenza diluita, sono utili per la pelle untuosa ed acneica ed in ustioni, tagli, punture di insetto, ascessi, eczemi, dermatiti. Nel caso di infezioni localizzate è possibile il suo impiego anche puro, in modo da accelerare i processi di cicatrizzazione oltre alla disinfezione della parte interessata. Un massaggio con l'olio di timo diluito in oli vegetali sull'addome in caso di diarrea, flatulenza e dispepsie. Usato puro con un massaggio sulle tempie aiuta nelle cefalee, insonnia e negli stati associati a stress, oltre a dare una mano nella concentrazione mentale. Diluito in acqua, si utilizza mediante gargarismi, nelle infezioni della mucosa orale, come afte e stomatiti e nel mal di gola. Frizionato puro sul cuoio capelluto è utile in caso di pediculosi. Poche gocce su di un fazzoletto o sui polsi per avere sempre a portata dei nostri sensi un potente disinfettante ed uno stimolo per la nostra concentrazione. Altri usi: L'olio essenziale di timo, essendo un eccellente germicida, viene impiegato dall'industria farmaceutica nella preparazione di prodotti per l'igiene orale, come dentifrici e collutori, in preparazioni contro la tosse, come sciroppi e pastiglie. L'industria alimentare lo utilizza nella preparazione di numerose salse e condimenti ed in un vasto numero di prodotti conservati, soprattutto carni. Nel settore profumiera si usa prevalentemente nella preparazione di saponi e detergenti e nella preparazione di lavande. Per questi scopi si preferisce utilizzare l'olio bianco. Precauzioni e controindicazioni all'uso: Generalmente non irrita, non dà luogo a fenomeni di sensibilizzazione e non è tossico. In considerazione del suo alto contenuto in fenoli, come il timolo e il carvacrolo che sono fenoli, meglio definiti come isomeri di posizione, esplicano la stessa azione del fenolo: vedi capitolo sulle vie respiratorie, si consiglia un uso moderato ed in diluizione. E' bene fare attenzione a non utilizzarlo in gravidanza e nei soggetti epilettici. Annotazioni storico-culturali: In greco "timo" significa coraggio, in effetti, come già visto nelle piante a crescita localizzata nel bacino mediterraneo, esso possiede una ricca tradizione mitologica. Nell'antica Grecia i boschetti di timo erano considerati sacri, il suo profumo si riteneva fosse "il respiro di Zeus" ed entrava a far parte, con rosmarino, menta ed issopo, delle erbe che venivano tagliate ed appese nelle case per propiziare salute e felicità, questo era chiamato il mazzetto degli dei. Si trovano tracce delle sua conoscenza negli scritti di Ippocrate e Dioscoride. I filosofi dell'antica Roma erano usi a bere un infuso di timo prima di dedicarsi ai loro studi in quanto ravvivava la mente e favoriva la concentrazione e l'impegno. I medici della scuola di Salerno consigliavano alle persone depresse di respirare direttamente dalla pianta il profumo del timo. Gli egizi lo utilizzavano nella pratica imbalsamatoria. Nella tradizione popolare è utilizzato, oltre che come condimento, nelle infezioni respiratorie, in problemi digestivi e nel trattamento generalizzato delle infezioni, lo si trova denominato come "l'antibiotico dei poveri". Esso è citato in quasi tutte le farmacopee europee. Pagina 59 di 60 Medicina Vibrazionale Esperienziale - Aromaterapia Armonizzazioni con altri oli essenziali: Bergamotto, lavanda vera 40/42, limone, pino mugo siberiano, pino silvestre, rosmarino. Pagina 60 di 60
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