Idrocarburi fanno strage di gamberi nel Rio Pedoga

Hinterland 29
L’ECO DI BERGAMO
SABATO 17 MAGGIO 2014
Idrocarburi
fanno strage
di gamberi
nel Rio Pedoga
Diventa un libro
la storia di Anna
bambina speciale
Torre Boldone
La sua storia colpì, come succede quando
viene a mancare una bambina di 9 anni,
ma in quella morte ci fu qualcosa di particolare che lasciò il segno.
Torre Boldone, il Wwf recupera
500 esemplari: «Cercata invano
la task force del Parco dei Colli»
beri ormai moribondi. «I ricercatori dell’Università di Pavia, partner scientifico del progetto, – punLAURA ARNOLDI
Sono oltre 500 gli esemplari di tualizza Enzo Mauri, direttore
gambero di fiume che la task force della Riserva naturale Sic Valpredella riserva naturale Oasi Wwf di dina – hanno cercato, invano, di
Valpredina, partner del Progetto contattare la task force del Parco
europeo CRAINat, ha prelevato dei Colli istituita con i corsi di fordal corso del Rio Pè d’Oca (Pedo- mazione effettuati durante lo
ga) nel comune di Torre Boldone, svolgimento del progetto e territorialmente compenel territorio del Parco
tente». Gli animali sodei Colli di Bergamo.
I gamberi di fiume
Già nel no stati così portati al
di Cenate Sopra.
autoctoni (Austropodicembre Cras
«Alcuni degli oltre 130
tamobius pallipes) sono specie tutelata dalla
scorso esemplari – spiega
– già morti sono
normativa italiana ed
un episodio Mauri
stati inviati all’istituto
europea e sono oggetto
analogo Zooprofilattico delle
del progetto comuniVenezie a Rovigo, i cui
tario LIFE+ CRAINat
«Conservation and recovery of tecnici verificheranno le cause
Austropotamobius pallipes in Ita- che hanno determinato la moria.
Gamberi morti, agonizzanti e non
lian Natura 2000 Sites».
Gli operatori sono intervenuti più in grado di nuotare sotto il velo
dopo la segnalazione di un cittadi- ormai residuo di idrocarburi che
no, presente insieme agli agenti in alcuni punti ancora galleggiava
della polizia provinciale, al mo- sulla superficie dell’acqua del Rio
mento del prelievo dei 500 gam- Pedoga è il triste spettacolo che si
Torre Boldone
Gamberi del Rio Pedoga uccisi dall’inquinamento in una foto d’archivio
è presentato ai nostri occhi».
Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere in quel
tratto del corso d’acqua. «Già nel
dicembre 2013 – ricorda Mauri –
si si erano verificati fatti simili
(con un recupero di circa 50 esemplari morti) per i quali sono intervenuti carabinieri, Corpo forestale dello Stato e Arpa, accertando
le cause della moria nella fuoriuscita di idrocarburi da uno sversamento proveniente da una cisterna di gasolio dismessa in un cantiere limitrofo; bonifica e messa in
sicurezza della cisterna erano sta-
te previste da un Piano di indagine
ambientale approvato da Comune, Provincia, Parco dei Colli e Arpa. Si pensava che la situazione
fosse stata risolta. É possibile che
con i temporali e le forti piogge dei
giorni scorsi, gli idrocarburi rimasti nel terreno siano tornati ad inquinare le acque del Rio Pedoga
provocando una moria ancor più
grave della precedente in quanto
è avvenuta nel periodo riproduttivo per la specie; ma non possono
essere escluse anche altre fonti di
inquinamento». 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lei è Anna Ferrari, scomparsa improvvisamente a Torre Boldone il
20 giugno dell’anno scorso, a cui
è stato dedicato un libro che verrà
inizialmente presentato oggi in
una cerimonia intima con parenti
e amici più stretti. «Novant’anni
in nove, storia di Anna un regalo
venuto dal Cielo» (172 pagine, editrice La casa di Matriona) è il titolo
del libro scritto da Federico Biffignandi, collaboratore 24enne de
L’Eco di Bergamo, che ha dato vita
a questo scritto su idea dei genitori
di Anna. «Abbiamo deciso di realizzare questo volume con due
obiettivi – spiegano mamma Cristina e papà Fausto –: lasciare un
ricordo indelebile a tutti quelli che
hanno condiviso con Anna momenti particolari e rivolgerci a tutti coloro i quali devono fare i conti
con la morte di un figlio».
Anna soffriva di alcune piccole
difficoltà motorie e visuo spaziali
che le impedivano di leggere e
scrivere in modo normale, ma grazie a una speciale forza di volontà
e alla capacità di trasformare in
esperienze positive le cure a cui
era sottoposta, era riuscita a diventare una bambina all’altezza di
tutte le situazioni. I suoi nove, intensi anni vengono ricordati da
persone che non fanno parte della
famiglia, ad eccezione dei genitori
e dello zio, monsignor Achille Sana: «Volevamo un ricordo imparziale, e così abbiamo raccolto i rac-
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La copertina del libro
conti delle maestre d’asilo e delle
elementari, delle catechiste, della
logopedista, della psicoterapeuta
e di un amico speciale».
Dal libro – ricco di immagini e
introdotto dal curato di Torre BoldonedonAngeloScottiedalladottoressa Stefania Raffaelli – emerge una figura che tutti ricordano
come una bambina capace di vedere sempre più avanti degli altri,
di dare una risposta a tutto, di leggere le situazioni in modo diverso
e di essere consapevole dell’epilogo che l’attendeva. Tutto ruota intorno al funerale che viene immaginato come una grande festa organizzata da Anna a cui partecipano tutte le persone della sua vita,
le quali si confrontano con lei e le
raccontano cosa ha insegnato ad
ognuno. Il ricavato del libro andrà
in beneficenza alle associazioni
che curano i bambini. Info [email protected]. 1