24ORE S P E T T A C O L I Musica di SILVIA BRUNO ROVERETO - Il riscaldamento, il massaggio, la respirazione, una dizione corretta e l’arte del vocalizzo: le tecniche vocali non saranno più un segreto per quanti abbiano coltivato, fino ad oggi, un’intima passione per il canto corale. Tra venerdì e sabato si svolgerà a Rovereto «Il canto dell’anima», un seminario di musica Gospel e Spirituals: il genere musicale nato nelle chiese afro-americane degli anni Trenta, poi diffuso nelle regioni meridionali degli Stati Uniti. A promuovere l’iniziativa sono i membri dell’associazione culturale «Andrea Bonfatti», più noti al grande pubblico perché voci di Sing the Glory, il coro che da dieci anni «canta la gloria» ricreando le suggestive atmosfere della musica sacra d’oltreoceano: nella chiesa di santa Croce, per la prima volta, là dove nel ’92 si erano svolte le prove della formazione sorta dall’unione del coro femminile parrocchiale e dei più cari amici di Andrea Bon- lunedì 7 maggio 2007 Rovereto, seminario con il tenore Masa Mbatha Opasha Tutti a scuola di gospel fatti, il primo strumentista scomparso proprio allora in un tragico incidente. Nato dal dramma di una perdita, il loro gospel avrebbe raggiunto le piazze, le chiese, i teatri dei paesi limitrofi, e poi il Veneto e la Lombardia, fino a raggiungere la scena centroitaliana. Senza mai dimenticare le radici del proprio cantare - l’affetto per chi ha sofferto la violenza del dominio dell’uomo sull’uomo - con lo studio rivolto al canto, e le mani tese a sostegno dell’attività di numerose associazioni di volontariato: Aiutiamoli a vivere, Serenella, Apibimi, Admo, Avis, Crocerossa, Spagnolli. Dieci anni di studio, di passione, di esibizioni, non potevano che culminare in un evento che, insieme alle emo- zioni dello spiritual, fosse in grado di divulgarne anche l’arte. Niente di più azzeccato di un seminario, niente di meglio che un insegnante d’eccezione; nell’organizzazione del corso, e così pure nella realizzazione dell’evento spettacolare in programma per la serata conclusiva, Sing the Glory ha voluto coinvolgere infatti un personaggio decisamente speciale: il tenore lirico di fama mondiale Masa Mbatha Opasha, noto per la partecipazione al film di Giuseppe Tornatore «La leggenda del piani- sta sull’oceano», per la composizione degli album «Come on and praise» e «Thank you lord», per l’adozione dell’Associazione italiana per la lotta alle sindromi atassiche e per le iniziative, numerose, di beneficenza e solidarietà. Chi parteciperà nel weekend, nella sede del coro Bianche Zime, potrà dunque cantare, alle 21 di domenica nella chiesa di Santa Croce, a fianco del maestro Opasha e delle voci di Sing the Glory. Per iscrizioni: 3477028155, [email protected]. «Effetto Bertolucci» a Rovereto: domani l’autore della colonna sonora di «Ultimo Tango a Parigi» Gato Barbieri, il vulcano del sax di EMILIA CAMPAGNA Con «Suoni» l’altra musica ROVERETO - Negli ultimi giorni del festival «Futuro Presente» meritano attenzione alcuni appuntamenti notturni alla Caffetteria del Mart sotto la sigla «Suoni», che propongono concerti di giovani artisti che hanno intrapreso percorsi musicali originali. Si tratta dello statunitense Dustin O’Halloran e dell’inglese, ma francese d’adozione, Matt Elliott. Suoni. Lo spazio curato dall’associazione Dissonanze Armoniche, è però anche un momento di incontro, di dialogo e perché no, di festa, con le proposte sonore di un dj d’eccezione, mercoledì sera alla mezzanotte, come Corrado Nuccini anima della band Giardini di Mirò. Giovedì, alle 21, spazio a Dustion O’Halloran leader dei Devics una band culto per la musica alternativa. Nati a metà degli anni ’90 hanno prodotto fino a oggi otto lavori: cinque Lp, due Ep e un 7. Dal 2004 Dustion inizia anche l’avventura solista di O’Halloran con l’album «Piano Solos», nel quale sono evidenti le affinità con i grandi compositori classici come Chopin, Satie e Debussy. Nel 2006 è la volta di «Piano Solos 2» e quindi dei pezzi che entrano a far parte della colonna sonora dell’ultimo film di Sofia Coppola «Marie Antoinette». Venerdì dj set con Corrado Nuccini, uno dei componenti della band alternativa Giardini di Mirò. Gran finale, sabato, con Matt Elliott una figura molto particolare nella scena musicale attuale, una figura appartata e inquieta della musica rock «di ricerca» che dopo aver partecipato a una delle scene musicali più innovative degli anni Novanta, ovvero il Bristol Sound, si è poi spostato verso un cantautorato via via più intimista, sempre più staccato dai suoni elettronici e teso verso composizioni essenziali aperte a linguaggi e culture diverse. F. D. S. ROVERETO - L’anima musicale del Festival «Effetto Bertolucci» prosegue domani con un altro appuntamento d’eccezione, quello con il sassofonista Gato Barbieri, autore delle musiche della colonna sonora di «Ultimo Tango a Parig». Barbieri si esibirà alle 21 sul palcoscenico del Melotti, con Mario Rodriguez al basso, Charles Blenzig al pianoforte, Roberto Quinteros alle percussioni e Portinho alla batteria. Come per il concerto di Sakamoto, anche per quello di Barbieri è previsto un incontro introduttivo: lo stesso musicista, con il pianista Franco D’Andrea e il critico Marco Molendini, parlerà della propria musica e delle proprie esperienze artistiche in una conferenza (dal titolo «Un Tango per Gato»), domani alle 18, al Mart. La carriera di Leandro Barbieri detto Gato è costellata di importanti collaborazioni: dalle prime esperienze negli anni Cinquanta nell’orchestra di Lalo Schifrin a Buenos Aires, in cui suonava jazz ma non solo («A quell’epoca, era al potere Juan Peron. Non si era autorizzati a suonare solo musica jazz, e dovevamo includere anche musica tradizionale. Così, suonavamo il tango, e altre cose tipo il carnavalito») alle collaborazioni newyorkesi degli anni Sessanta con Giorgio Gaslini e Don Cherry; e ancora i lavori con Jim Hall e Ted Curson, Carla Bley e la Liberation Music Orchestra di Char- ESPLOSIVO. Gato Barbieri: domani il suo sassofono infiammerà Rovereto lie Haden. È vissuto a lungo in Italia, a Roma, suonando con Enrico Rava, Franco D’Andrea, Giovanni Tommaso. Gato Barbieri è musicista votato dunque a fertilissimi sodalizi artistici, e nell’esperienza di ensemble ha detto di vedere «l’intrecciarsi delle esperienze, per cui il musicista è allo stesso tempo, solista e accompagnatore e, ancora più importante, lo stare assieme, oltre la musica, come vera filosofia di vita». Le sue numerose esperienze, e la vitalità prorompente (oggi, settantatreenne, dice di se stesso «suono come se avessi quarant’anni») ne fanno un artista fuori dagli schemi: lo si ricorda per «l’urlo liberatorio del suo sax tenore» ma soprattutto per lo stile personalissimo, che non accetta definizioni. «I giovani jazzisti non mi considerano un musicista jazz, e i latinoamericani non mi considerano un musicista latino», ha dichiarato in un’intervista. «Io cambio sempre le carte in tavola e posso ispirarmi a molti artisti. Se vogliono che io suoni Coltrane, lo posso suonare, ma sempre con il mio stile personale. Non suono jazz, e non suono latinoamericano. Io faccio un mix di qualcosa di questi stili, ma in modo che non sia così evidente. Lo faccio a modo mio». Un rapporto con la musica, vissuto sempre in modo passionale, vero: «La melodia è la cosa più importante, e d è qualcosa che io amo moltissimo. Quando suono il sassofono, io suono la vita, suono l’amore, suono la rabbia, la confusione, l’urlo della gente. Tutti questi aspetti del mondo in cui io vivo diventano naturalmente importanti per me. È eccitante che la gente venga ancora colpita quando suono, e mi considero onorato di avere fan che mi hanno seguito per così tanto tempo. Lo fanno ancora, e io ancora mi diverto. Non è uno show, ma un messaggio in musica. E loro capiscono da dove vengo.». L’esperienza come autore di colonne sonore culmina nella collaborazione con Bernardo Berolucci per «Ultimo Tango a Parigi» (ma già aveva partecipato alla colonna sonora di «Prima della Rivoluzione»): per l’occasione, racconta Gato Barbieri, Bertolucci gli aveva chiesto «di scrivere della "Hitchcock-music" e della "musica europea". Mi disse di scrivere alcune bellissime melodie. E questo feci». Un’esperienza fondamentale, anche sul piano umano: «Sono estremamente grato di aver avuto quest’opportunità. Considero Bernardo Bertolucci un grande regista e un carissimo e intimo amico. Mi ha insegnato ad amare il cinema». ROVERETO - Oggi «Effettobertolucci» presenta all’Auditorium Melotti tre dei primi lavori del regista. «La commare secca» (alle 15), da un soggetto di Pier Paolo Pasolini (di cui era stato aiuto per «Accattone»), nel 1962 ha segnato l’esordio di Bertolucci a soli 21 anni guadagnandosi la fama del «più giovane esordiente del cinema italiano». Anche se Pasolini ha affermato «questo film è stato girato contro di me», in realtà risente degli ambienti e dei personaggi(la periferia romana abitata da sbandati, piccoli criminali e prostitute) e delle scelte stilistiche (attori non professionisti) dello scrittore-regista friulano. Sostanzialmente si tratta di un giallo con alcuni momenti intensi con una struttura di ricerca del responsabile di un omicidio che richiama «Rashomon» di Akira Kurosawa. Il titolo è ricavato da un sonetto di Giocchino Belli che definisce la morte «la commare secca». Con «Prima della rivoluzione» (alle 18) del 1964, opera dichiaratamente autobiografica ambientata a Parma, il regista acquista Alle radici del maestro Con parole mie “ Ho iniziato a capire «Prima della rivoluzione» soltanto quindi anni più tardi, dopo «La luna»: racconta la storia di un incesto, ma più inconsapevole e rimosso. Gina è la zia di Fabrizio. Mentre giravo ero convinto che l’amore fra una zia e un nipote fosse solo un modo, non troppo insolito, anzi abbastanza classico, di presentare un rapporto dove l’uomo è più giovane, più immaturo e più inesperto della donna. Non mi rendevo conto che la sorella della madre è quasi una madre. Un dato che mi ostinavo a considerare strumentale e anagrafico celava il desiderio di mettere in scena la storia d’amore fra una madre e un figlio. Il film risulta allagato di istanze inconsce e sono stati necessari più di dieci anni di analisi perché «Prima della rivoluzione» diventasse «La luna» e la zia diventasse la madre. BERNARDO BERTOLUCCI notorietà internazionale. Il film viene presentato al festival di Cannes e ritenuto un titolo di punta (insieme con «I pugni in tasca» di ” Marco Bellocchio del 1965) del rinnovamento del cinema italiano. Si narra la storia dell’amore impossibile tra il ventenne Fabri- Oggi al Cinema TRENTO MULTISALA MODENA 0461/260399 Sala 1 «Epic movie» di Jason Friedberg e Aaron Seltzer con Kal Penn, Adam Campbell, Jennifer Coolidge ORE: 17.30 - 19.30 - 22.00 Sala 2 «Mr. Bean’s Holiday» di Steve Bendelack con Rowan Atkinson, Willem Dafoe, Max Baldry, Emma de Caunes ORE: 17.30 «Svalvolati on the road» di Walt Becker con Tim Allen, John Travolta, Martin Lawrence, Marisa Tomei ORE: 19.45 «L’ombra del potere - The good shepherd» di e con Robert De Niro con Angelina Jolie, Matt Damon, Joe Pesci ORE: 21.15 Sala 3 «Spider-Man 3» di Sam Raimi con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church ORE: 17.00 - 21.00 CINEMA NUOVO ROMA «Spider-Man 3» di Sam Raimi con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church ORE: 19.30 - 22.10 SUPERCINEMA VITTORIA «The number 23» di Joel Schumacher con Joel Carry, Virginia Madsen, Paul Butcher ORE: 19.50 - 22.00 ROVERETO SUPERCINEMA Sala 1 «Spider-Man 3» di Sam Raimi con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church ORE: 18.40 - 21.30 Sala 2 «L’ombra del potere - The good shepherd» di e con Robert De Niro con Angelina Jolie, Matt Damon, Joe Pesci ORE: 21.00 Fra i tre film di oggi «La commare secca», esordio del 1962 di GIANLUIGI BOZZA 9 RIVA DEL GARDA zio, figlio di una famiglia agiata che cerca di diventare comunista, e Gina (Adriana Asti, unica professionista fra gli attori) la ancor giovane e nevrotica sorella della madre. Lui non ha il coraggio di praticare i sogni di libertà di cui parla. Lascia la zia e il partito per un matrimonio borghese di convenienza. Un’opera di grande suggestione tutta da esplorare, con il titolo preso da Tayllerand (che esalta il piacere del vivere prima della rivoluzione francese), con riferimenti espliciti a «La Certosa di Parma» di Stendhal, con musiche che combinano Verdi con Gino Paoli, con celebri omaggi a Rossellini e a Godard. «Il conformista» (alle 20.30) del 1970, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, è il primo successo commerciale di Bertolucci e uno dei suoi film più visti. Nel cast figurano attori di fama internazionale, da Jean-Louis Trintignant a Dominique Sanda, da Pierre Clementi a Stefania Sandrelli, oltre a due grandi del passato cinema italiano come Fosco Giachetti e Yvonne Sanson. E’ la storia di un uomo qualunque che per smania di normalità si trasforma in sicario del regime fascista. CINEMA ROMA «Spider-Man 3» di Sam Raimi con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church ORE: 21.00 PREDAZZO CINEMA TEATRO «Spider-Man 3» di Sam Raimi con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church ORE: 21.15 BOLZANO CINEMA EDEN «Spider-Man 3» di Sam Raimi ORE: 18.00 - 21.00 FILMCLUB Sala 1 «La vie en rose» di Olivier Dahan ORE: 18.00 - 20.30 Sala 2 «Vier Minuten - Quattro minuti» di Chris Kraus ORE: 19.00 - 21.00 Sala 3 «Water» di Deepa Mehta ORE: 18.30 - 20.45 BRESSANONE FILMCLUB «Winterreise» di Hans Steinbichler ORE: 20.30 Non sono inclusi tutti i cinema chiusi per turno di riposo o per ferie C6092698 l'Adige
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