GRUPPO CONSILIARE S.A.E. SaluteAmbienteEconomia Alla

GRUPPO CONSILIARE S.A.E.
SaluteAmbienteEconomia
Alla cortese attenzione
del Presidente Dr. Sergio Menapace
e della Giunta della Comunità della Val di Non
MOZIONE
Oggetto: Vincoli urbanistici per gli ambiti agricoli, definiti nei dodici Comuni della Val di
Non oggetto dello studio di vocazionalità e potenziale sviluppo, per gli stessi, di progetti
di distretti agricoli.
Lo studio di vocazionalità delle aree agricole, ricadenti nell’Ambito territoriale formato dai
Comuni di Amblar, Romeno, Don, Ronzone, Cavareno, Ruffrè, Fondo, Sarnonico, Malosco,
Rumo, Sfruz, Smarano ha precisato e sviluppato i contenuti vocazionali di tali aree agricole
montane tramite cui delineare regole di valorizzazione paesaggistica quindi di
valorizzazione economica, in rapporto anche alle opportunità di sviluppo riscontrabili,
rappresentando quindi un supporto importante di riferimento per la formazione del Piano
Territoriale di Comunità(PTC).
Nello specifico, dalle recenti evoluzioni storiche colturali differenziate nel contesto
dell’unità paesaggistica agricola montana d’Ambito, sono state rilevate delle sub unità
paesaggistiche:
-sub unita 00: ambito agricolo montano destinato al pascolo posti in quota oppure
limitatamente circoscritti entro il bosco, che seppure circoscritti e frammentati
rappresentano aree ad elevata naturalità in rapporto all’opera di trasformazione dell’uomo;
-sub unità 01: ambito agricolo montano foraggiero seminativo che per continuità e
per estensione caratterizza difatti la percezione e l’immagine colturale dell’Alta Val di Non e
che annovera l’altipiano dei territori di Fondo-Malosco- Sarnonico- Ronzone-RomenoCavareno; tale contesto, circoscritto a monte dell’abitato di Romeno e al limite est
dell’abitato di Fondo, rappresenta un contesto intatto che ora come in passato risulta
impiegato estesamente nella coltura foraggiera seminativa;
- sub unità 02: ambito agricolo foraggiero montano seminativo secondario solo per
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discontinuità ed estensione, comprendente i territori di Amblar- Don- Ruffrè-Mendola; tale
contesto intatto continua ad essere impiegato estesamente nella coltura foraggiera
seminativa;
-sub unità 03: ambito agricolo montano foraggiero seminativo derivante dal mantenimento
dell’originaria coltura, non ancora eroso dalla parziale progressione della transizione
colturale, comprendente parte dei territori di Rumo- Smarano- Sfruz-Romeno;-Fondo
- sub unità 04: ambito agricolo montano eroso dalla parziale progressione della transizione
colturale, comprendente parte dei territori di Rumo- Smarano –Sfruz, nonché l’ambito
agricolo montano frutticolo derivante dalla transizione colturale originaria legata alla
frutticola estensiva e comprendente parte del territorio di Fondo e Romeno.
Dallo studio appare determinante l’importanza attribuita alle valenze ambientali e
paesaggistiche presenti in questi territori che si diversificano dal paesaggio caratterizzato
dalla frutticoltura intensiva specializzata, le cui esigenze produttive implicherebbero per
l’Ambito considerato un irreversibile trasformazione infrastrutturale, ovvero una perdita
delle valenze ambientali, paesaggistiche, culturali, storicamente originarie e che
rispecchiano ancora i connotati colturali estensivi dell’ agricoltura montana legata
prevalentemente alla zootecnia.
Tutti i Comuni anzidetti, oggetto dello studio, hanno già adottato nei rispettivi PRG
elementi di tutela paesaggistica per le aree agricole, limitando la frutticoltura intensiva e
specializzata e l’infrastrutturazione degli impianti frutticoli (palificazioni, teli, impianti
irrigui,serre,tunnel) sia con riferimento ai nuovi impianti sia in rapporto a quelli esistenti
vincolandone in varie forme le possibilità di rinnovo e potenziamento.
La vocazionalità turistica di questi territori ha bisogno di questo paesaggio tradizionale, sul
quale ha fondato la propria offerta, come veicolo di turismo; ciò significa quindi,
incentivare, o quanto meno non disincentivare le attività produttive agricole tipiche locali e
la loro omogenea e diffusa dislocazione sul territorio.
Le due vocazionalità, agricola e turistica diventano complementari, inscindibili, fonte di
benessere economico, ambientale e sociale, valorizzando in sintesi la qualità della vita di
questi territori paesaggisticamente omogenei.
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In particolare questi territori accomunano omogeneamente zone agricole in prevalenza a
colture tradizionali quali foraggio ad uso della attività zootecnica locale, cereali, ortaggi,
frutticoltura estensiva che caratterizzano il tipico ambiente montano costituendo di fatto
un elemento identitario storico-culturale-ambientale-paesaggistico, con carattere di
permanenza e di insostituibilità, strettamente e durevolmente relazionato con l’ambiente e
il territorio stesso, nonché con la comunità che in essi si riconosce e si identifica. Quindi
perfettamente in sintonia con il primo indirizzo strategico, di cui all’allegato-E- del P.U.P.:
l’identità che è propedeutico ai successivi indirizzi strategici di sostenibilità, integrazione,
competitività.
La specifica valenza paesaggistica delle aree agricole di pregio è attestata dal P.U.P., che
rileva come tali aree siano caratterizzate dalla presenza di produzioni tipiche nonché da un
particolare rilievo paesaggistico, affermando contestualmente come la loro tutela assuma
un ruolo strategico sia sotto il profilo economico-produttivo sia paesaggistico-ambientale.
Infatti tali aree rientrano nei contesti del P.U.P. soggetti alla tutela ambientale cioè in quei
territori naturali o trasformati, caratterizzati da singolarità geologica, flori-faunistica,
ecologica, morfologica,paesaggistica, di coltura agraria o da forme di antropizzazione di
particolare pregio per il loro significato storico, formale e culturale o per i loro valori di
civiltà.
La tutela del paesaggio per tali aree è esercitata in conformità con la Carta del paesaggio. La
specifica delle norme paesaggistiche per le aree di tutela ambientale individuate dal P.U.P.,
tramite l’approfondimento della Carta del paesaggio, rappresenta quindi il percorso da
seguire per attuare una puntuale tutela paesaggistica delle aree agricole per l’Ambito
considerato.
L’art. 67, secondo comma, della L.P. 1/2008 prescrive che i piani territoriali delle comunità
possono approfondire ed integrare, in tema di tutela ambientale, la carta del paesaggio e le
relative linee guida del P.U.P. con riferimento al proprio territorio.
Le comunità di valle, redigendo il P.T.C. , quale piano sovra comunale, possono indicare,
zona per zona o anche distinguendo in ciascuna zona sottoaree omogenee, particolari
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cautele e precauzioni da seguire nella tutela e nel potenziamento dell’attività agricola o
zootecnica, anche ai fini di protezione ambientale, ai sensi dell’art. 37, comma 9,
lett.b)delle norme di attuazione del P.U.P.
Le peculiari caratteristiche agricole, paesaggistiche, turistiche, di questo territorio
sviluppano il concetto di distretto agricolo, che restituisce identità al luogo, tutela la
bellezza del paesaggio agrario, salvaguardia le risorse naturali, rispetta la vocazione agricola
secolare di queste zone, offre numerosi benefici al sistema urbano (variazioni
microclimatiche, depurazione dell’aria, produttività, attenuazione del rumore, difesa del
suolo, conservazione della biodiversità) valorizzando altresì l’agricoltura biologica e
biodinamica e la conseguente produzione, commercializzazione a filiera corta dei prodotti
agricoli derivati.
Premesso ciò e considerato che la Comunità di Valle ha competenza diretta nella
pianificazione urbanistica e sviluppo economico, anche attraverso l'approvazione del PTC, i
sottoscritti consiglieri, Virgilio Rossi e Carla Podetti, facenti parte del Gruppo Consiliare
S.A.E. in seno all’Assemblea della CdV, presentano la presente mozione, per impegnare la
Giunta della Comunità di Valle della Val di Non e il suo Presidente, a:
A. inserire in ogni documento inerente il processo di pianificazione territoriale e di
sviluppo del P.T.C., per quanto di propria competenza(documento preliminare
definitivo, piani stralcio…ecc) dei vincoli urbanistici per le aree agricole descritte
nelle sub-unità paesaggistiche 00-01-02-03-04 indicate nella specifica cartografia
dello studio di vocazionalità dell’ambito comprendente i Comuni di Amblar,
Romeno, Don, Ronzone, Cavareno, Ruffrè, Fondo, Sarnonico, Malosco, Rumo,
Sfruz, Smarano, ovvero il divieto di:
1. realizzazione di palificate di qualsiasi tipo e materiale salvo quelle in legno
per il supporto di linee elettriche o di telecomunicazione;
2. posa di reti protettive per le colture;
3. realizzazione di serre e tunnel a carattere permanente che stagionale;
4. realizzazione di scogliere e terre armate;
5. costruzione di manufatti accessori;
6. modifiche sostanziali delle livellette naturali del terreno;
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7. modificare in aumento le superfici nel caso di rinnovo di impianti frutticoli,
pre-esistenti all’entrata in vigore dei vincoli urbanistici anzidetti, che
usufruiscono delle infrastrutture di cui ai punti 1-2-3;
1. collaborare se richiesto dai Comuni anzidetti, per quanto di competenza della CdV e
nelle modalità stabilite dalle specifiche normative, per la realizzazione di distretti
agricoli, ai sensi dell’articolo 49 della L.P. n° 11 del 23 Maggio 2007.
Val di Non, 28 Maggio 2014
f.to i sottoscritti consiglieri
Virgilio Rossi
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Carla Podetti
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