Musinè - Università degli Studi di Torino

SCIENTIFIC SUMMER ACADEMY 2014 ‐ Laboratorio di Geologia
Lo sbocco della Valle di Susa ed il Monte Musinè: una porzione di mantello terrestre nelle Alpi Occidentali
Simona Ferrando & Daniele Castelli
Dipartimento di Scienze della Terra
Università degli Studi di Torino
Sacra di S. Michele
Monte Musiné
Panoramica “virtuale” delle Alpi Cozie, dal Monviso alla Valle di Susa (modificato da Giardino et al. 2007).
1. Cosa sono i ciottoli “verdi” trovati nella Collina di Torino?
Collina di
Torino
Peridotite
Lo studio del campione “a mano”
Esempio di peridotite. Grazie alla grana grossa ed al diverso colore, si riconoscono i minerali fondamentali
per definire la roccia: l’olivina (minerale verde brillante), il clinopirosseno (minerale verde scuro) e
l’ortopirosseno (minerale verde bruno).
L’impiego di una lente permette di riconoscere alcuni degli ulteriori caratteri distintivi dei tre minerali.
In alto, il campione mostra la tipica colorazione bruno-rossastra che la roccia assume per alterazione della
superficie esposta agli agenti atmosferici.
Lo studio del campione al microscopio
Campione di peridotite, osservato in sezione sottile al microscopio ottico in luce trasmessa polarizzata.
Le due immagini si riferiscono alla stessa area del campione, fotografata con una diversa configurazione dei
dispositivi del microscopio: ad un solo polarizzatore (a sinistra) e con due polarizzatori (a destra).
Osservando le proprietà ottiche dei minerali nelle due diverse configurazioni del microscopio, è possibile
determinare la presenza di olivina, clinopirosseno ed ortopirosseno.
Le peridotiti sono costituite per oltre il 90% da due tipi di minerali: olivina (un silicato di Mg e Fe) e pirosseni
(silicati di Ca, Mg e Fe). I geologi definiscono le peridotiti in modo diverso a seconda delle diverse quantità relative
di olivina e di due varietà di pirosseni. Il tipo più comune viene chiamato lherzolite.
[ silicato di Mg e Fe, con formula (Mg,Fe)2SiO4 ]
Campo composizionale
delle peridotiti
[ silicato di Mg e Fe, con formula (Mg,Fe)2Si2O6 ]
[ silicato di Ca, Mg e Fe, con formula Ca(Mg,Fe)2Si2O6 ]
Metaperidotite ‐ Serpentinite
Lo studio del campione “a mano”
Esempio di serpentinite. La roccia è costituita prevalentemente da serpentino (un minerale “a strati”, a
grana fine con tonalità di verde simili alla pelle di un serpente). Il campione mostra la tipica colorazione
bruno-rossastra che la roccia assume per alterazione della superficie esposta agli agenti atmosferici.
Quando sono ancora riconoscibili i “relitti” dell’olivina originaria che il serpentino tende a sostituire, la roccia
viene chiamata metaperidotite.
Lo studio del campione al microscopio
Campione di metaperidotite, osservato in sezione sottile al microscopio in luce trasmessa polarizzata.
Le due immagini si riferiscono alla stessa area del campione, fotografata con una diversa
configurazione dei dispositivi del microscopio: ad un solo polarizzatore (a sinistra) e con due
polarizzatori (a destra).
In entrambe le immagini è riconoscibile la presenza di piccoli relitti di olivina (appartenenti allo stesso
cristallo perché equi-illuminati nella microfotografia di destra) parzialmente sostituiti da serpentino. Il
minerale opaco è magnetite.
Serpentinoscisto
Lo studio del campione “a mano”
Se la serpentinite si può dividere in lastre sottili allora si chiama serpentinoscisto.
Esempio di serpentinoscisto. La roccia è costituita prevalentemente da serpentino (un minerale “a strati”, a
grana fine con tonalità di verde simili alla pelle di un serpente). Il campione si divide in lastre sottili.
Lo studio del campione al microscopio
Serpentino
Campione di serpentinoscisto, osservato in sezione sottile al microscopio in luce trasmessa polarizzata.
Le due immagini si riferiscono alla stessa area del campione, fotografata con una diversa configurazione dei
dispositivi del microscopio: ad un solo polarizzatore (a sinistra) e con due polarizzatori (a destra).
In entrambe le immagini è riconoscibile la presenza serpentino orientato e di piccoli cristalli di olivina.
Cosa avviene alle peridotiti durante i processi metamorfici?
Gli esperimenti dimostrano che le rocce sottoposte a compressione ed a riscaldamento sono sede di reazioni
chimiche (“reazioni metamorifche”) che permettono la sostituzione dei minerali “originari” da parte di “nuovi”
minerali (“minerali metamorfici”).
Sistema sperimentale per lo studio
in laboratorio della trasformazioni
minerali nelle rocce.
Le razioni metamorfiche che coinvolgono le peridotiti-serpentiniti sono:
• reazioni di idratazione
Olivina + acqua Æ serpentino + magnetite + idrogeno
3Fe2SiO4 + 2H2O Æ 2Fe3O4 + 3SiO2 + H2
3Mg2SiO4 + SiO2 + 4H2O Æ 2Mg3Si2O5(OH)4
• reazioni di disidratazione
Serpentino Æ Olivina + acqua
Cosa avviene alle peridotiti durante i processi metamorfici?
Gli esperimenti dimostrano che le rocce sottoposte a compressione ed a
riscaldamento si deformano.
Sistema sperimentale per lo studio della
deformazione delle rocce in laboratorio.
Il serpentinoscisto è una serpentinite che ha
subito deformazione
Serpentinite
Serpentinoscisto
2. Significato geologico di
peridotiti e serpentiniti
Le peridotiti sono le rocce tipiche del mantello terrestre.
Il mantello terrestre è l’involucro terrestre immediatamente sottostante la crosta. Il suo stato è solido, la sua
densità è maggiore della crosta e la sua composizione chimica è ricca in silicio (Si), ossigeno (O), magnesio
(Mg), ferro (Fe) e, in misura minore, in calcio (Ca). Il mantello litosferico è la porzione più esterna del mantello;
insieme alla crosta (continentale ed oceanica) costituisce la cosiddetta “litosfera”.
Un Pianeta in evoluzione: la tettonica a placche
CROSTA: ROCCE
DISIDRATAZIONE
DI
MANTELLO
LITOSFERICO:
MAGMATICHE,
SERPENTINITI
IN EE
METAPERIDOTITI
SEDIMENTARIE
SUBDUZIONE
SERPENTINITI
METAMORFICHE
Dove troviamo più facilmente rocce del mantello litosferico (peridotiti e serpentiniti)?
Per esempio nelle catene montuose
a costituire i cosiddetti “Massicci
Peridotitici”
Massiccio dell’Erro-Tobbio, tra Piemonte e Liguria
Esiste un Massiccio Peridotitico vicino alla collina di Torino?
Lanzo
Lanzo
Lanzo
Lanzo
Druento
Druento
Monte
Monte Musinè
Musinè
Estensione,
-Ovest, della
Estensione, verso
verso Nord
Nord-Ovest,
della
carta
carta geologica
geologica di
di Torino.
Torino.
In
puntinato”) le
In colore
colore verde
verde (a
(a volte
volte ““puntinato”)
le
Rivoli
Rivoli
peridotiti
è comprese
peridotiti del
del Monte
Monte Musin
Musinè
comprese
nel
Massiccio di
”.
nel cosiddetto
cosiddetto ““Massiccio
di Lanzo
Lanzo”.
Druento
Druento
Monte
Monte Musinè
Musinè
C.so
C.so Francia
Francia
Rivoli
Rivoli
Il Massiccio Peridotitico di Lanzo
Il Massiccio di Lanzo è una porzione di mantello litosferico “antico”, coinvolto (insieme alla sovrastante
crosta) nei processi di apertura di un oceano (Tetide) e, successivamente, di subduzione e convergenza di
placche con conseguente sollevamento di una catena montuosa (Alpi).
Durante questi processi le rocce del mantello e della crosta hanno subito cambiamenti metamorfici.
Nel Massiccio di Lanzo sono
stati riconosciuti grandi volumi
“relitti” (di dimensioni anche
chilometriche) di peridotiti di
mantello (in prevalenza
lherzoliti, per esempio sul
Monte Musiné) avvolti da fasce
di metaperidotiti e serpentiniti.
metaperidotiti
e serpentiniti
Peridotiti
di mantello
Peridotiti
di mantello
Peridotiti
di mantello
metaperidotiti
e serpentiniti
Schema geologico del Massiccio di Lanzo (modificato da Müntener et al., 2005).
Il Monte Musinè sullo sfondo della Sacra di S. Michele
Peridotiti del Monte Musinè: le rocce del mantello
litosferico (Piccardo, 2007)
3. Ricostruzione dell’evoluzione geologica del
Massicio Peridotitico di Lanzo
Durante l’apertura e l’espansione
di un oceano, il mantello litosferico
risale in superficie e viene a
contatto con l’acqua di mare. Le
peridotiti si idratano e diventano
delle metaperidotiti o delle
serpentiniti
Placca europea
Placca africana
MANTELLO LITOSFERICO:
PERIDOTITI
Oceano
Tetide
Apertura e sviluppo
dell’oceano Tetide
Sviluppo di forme di vita
marine (per es. ammoniti) e
terrestri (per es. dinosauri)
Durante la subduzione, il mantello litosferico idratato subisce compressione e
riscaldamento Æ formazione di serpentinoscisti con evidenze di parziale
disidratazione (formazione di olivina)
Subduzione dell’oceano
Tetide
Sviluppo di uccelli e mammiferi
Collisione tra le due placche e
sollevamento della catena alpina. Il
Massiccio di Lanzo oggi costituisce
una parte delle Alpi
Rappresentazione tettonica delle Alpi e
sezioni geologiche della catena alpina
nel suo settore occidentale. Il profilo
illustra l’assetto più recente (in alto)
(modificato da Giardino et al., 2005).
Elementi
Elementi didi mantello
mantello
coinvolti
coinvolti nell’orogenesi
nell’orogenesi
alpina
alpina
Formazione e sollevamento
della catena Alpina
Scarso sviluppo di nuove specie di mammiferi
4. Come mai troviamo ciottoli di peridotiti, metaperidotiti, serpentiniti e
serpentinoscisti nella Collina di Torino?
Formazione del
Bacino Ligure-Piemontese
Si sviluppano mastodonti e i primati
Bibliografia e siti web d’interesse
Giardino M., Lucchesi S., Perotti L., 2010. Da Rivoli alla Sacra di San Michele, In M. Panizza (a cura di), Via GeoAlpina itinerari italiani. Un’escursione nello spazio e nel
tempo, Tip. CSR, Roma, pp. 276-285.
Giardino M., Giordan D., Baggio P., Mortara G., 2005. Map of the Sangonetto Valley Geosites (Western Alps): Geological research and tourism enhancement. 325-336.
In: G. Pasquarè, C. Venturini & C. Groppelli (Eds): Mapping Geology in Italy (2004), APAT-SGN, SELCA Firenze. 340 pp
Giardino M., Mortara G., Russo S., 2007. Panorama delle Alpi Occidentali. Elaborazione grafica e note illustrative stampate in occasione del II Convegno Nazionale
AIGEO “Ambiente geomorfologico ed attività dell'uomo: risorse, rischi, impatti. Torino. Stampa Litografia GEDA.
Muentener et al., 2005. Peridotite Workshop 2005 – Field Trip Guidebook.
Groppo C., Callegari E., Castelli D., Compagnoni R., 2010. Atlante di Petrografia dell’Università di Torino: www.atlantepetro.unito.it