213. rassegna stampa 26 agosto 2014 (2)

RASSEGNA
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26 agosto 2014
SOMMARIO
SiciliaInformazioni – Incentivi: università a caccia di studenti. A Palermo double degree,
ma…
RaiNews – SLA, il presidente del Senato Grasso e l’Ice Bucket: donazione sì, doccia gelata
no
BlogSicilia – Docce gelate contro la Sla. Aderisce il presidente del Senato
LiveSicilia – I politici siciliani e la doccia anti Sla. Inaugurano Ferrandelli e Terminelli
GdS.it – Architettura, una facoltà-museo per raccontare la storia di Palermo
GdS – Unesco. Selezione per giovani ricercatori
Universita.it – Classifica Censis per l’area di Scienze motorie 2014: Bologna al top
Universita.it - Classifica Censis per l’area di Psicologia 2014: continua il dominio di
Bologna. Padova è seconda
Repubblica – Statali, taglio del 50% ai permessi sindacali. Cgilk, Cisl e Uil in trincea: solo
demagogia
Ufficio Comunicazione Istituzionale - Responsabile per la Rassegna stampa Giusi Inzinna - [email protected]
Incentivi: università a caccia di studenti
A Palermo double degree, ma…
26 agosto 2014 - 08:35
di REDAZIONE
Incentivi, premi, opportunità e perfino la bicicletta in prestito gratis: le università italiane sono a caccia di studenti
ed offrono ciò che possono. Meglio che niente, e soprattutto meglio della calma piatta di un tempo. È un
segno di risveglio, una piccola svolta. Nulla di più.
Facciamo un giro d’orizzonte prima di approdare in Sicilia
nell’ateneo palermitano. Cominciando dalle curiosità: la Rete università pugliesi offre la bici in comodato d’uso per
un anno, l’università Cà Foscari di Venezia gli sconti sui traghetti fino a 230 euro mensili per i migliori (venti unità)
e alloggio e vito pagati; l’università di Foggia propone un corso di laurea nuovo di zecca, scienze gastronomiche.
Gli atenei maggiori provano a fare di più: la cattolica di Milano investe 900 mila euro per coprire la totalità delle
borse di studio, il Politecnico di Torino offre l’esenzione delle tasse ai più bravi, duecento studenti il tetto; la
Sapienza di Roma uno sconto massimo del 30 per cento per chi ha fratelli iscritti; Sassari fa decollare il
programma Ulisse con soggiorno nei paesi extraeuropei, Catanzaro riduce le tasse del 15 per cento per i diplomati
con voti alti, la Bicocca di Milano offre strumenti didattici e scientifici per i pc degli studenti, la copertura delle borse
di studio, agevolazioni per l’acquisto di testi, la riduzione della tassa ai test d’ingresso.
Infine, l’Università di Palermo. Sarà come avere una doppia laurea, iscrivendosi nell’ateneo del capoluogo,
averte in una nota il board dell’ateneo. Questo risultato dovrebbe essere ottenuto grazie ad accordi con altre
università. Bisogna vedere, tuttavia di che tipo di accordi si tratta.
Se fossero del tipo “double degree”, ossia un
anno a Palermo e un anno in una Università partner, gli studenti delle lauree magistrali potrebbero avere la doppia
laurea.
Questi accordi non sono diffusissimi anche se incominciano ad aumentare di numero. Ad esempio, la
Bocconi ne ha una ventina, anche l’Università Cattolica e il Politecnico di Milano ne hanno alcuni.
Se invece si
tratta di semplici accordi di scambio di studenti e di docenti nella forma di visiting professor, è improprio parlare di
raddoppio del valore, poiché questi accordi non modificano di per sé né la qualità dei docenti che insegnano
nell’Università di Palermo né la carenza di strutture di cui alcuni dipartimenti soffrono.
Certamente accordi con
altre università italiane e straniere costituiscono uno stimolo all’apertura e al miglioramento ma ancora una volta è
necessario verificare quali sono le università partner, qual è il loro prestigio internazionale e qual è la dimensione
degli scambi di studenti e di docenti.
LA SECONDA CARICA DELLO STATO AL CENTRO SLA DEL POLICLINICO DI
PALERMO
SLA, IL PRESIDENTE DEL SENATO GRASSO E L'ICE
BUCKET: DONAZIONE SÌ, DOCCIA GELATA NO
"Io ho fatto la mia donazione - ha spiegato Grasso - e nomino tutti coloro che vedranno questo video a fare lo stesso. La cifra non conta
perché ognuno dona secondo le proprie possibilità. L'importante è contribuire", ha spiegato il presidente del Senato in un video
Pietro Grasso (foto Ansa)
Palermo
25 agosto 2014
Una donazione ma senza doccia gelata. Anche il presidente del Senato Pietro Grasso ha deciso di aderire alla campagna per raccogliere fondi a
sostegno della ricerca sulla Sla, ma ha preferito fare solo la donazione in denaro, rinunciando alla tanto in questi giorni celebrata doccia gelata. La
notizia dell'adesione di Grasso "all'Ice Bucket" è arrivata in occasione della visita del presidente del Senato al centro Sla del Policlinico di Palermo,
ospitato nei locali del reparto di neurologia, dove Grasso ha incontrato il responsabile, il prof. Vincenzo Di Bella, e la presidente dell'Aisla di Palermo
Bice di Piazza.
Il presidente del Senato ha registrato un video messaggio, postato sulla sua pagina Facebook, nel quale lancia un appello a sostenere la ricerca sulla
Sla. "La campagna della doccia gelata - ha detto - ha avuto successo, ma adesso bisogna andare oltre, trovare nuove forme per aiutare la ricerca".
Grasso ha anche annunciato che il 21 settembre, in occasione della Giornata nazionale per la lotta alla Sla, sarà nuovamente nel Centro di Palermo per
tracciare un bilancio dell'iniziativa.
Nel video messaggio postato da sulla sua pagina Facebook il presidente Grasso afferma tra l'altro: "Questa della 'doccia gelata' è stata una bellissima
iniziativa che in tutto il mondo ha avuto il merito di sensibilizzare molte persone sulla Sla e di ricordare a tutti quanto siano importanti la ricerca e
l'assistenza ai malati". "Mi auguro - prosegue - che l'attenzione mediatica di questi giorni non sia passeggera e soprattutto che sia Governo che
Parlamento colgano questa occasione per un'azione incisiva sui temi della ricerca e della tutela della salute".
"Io ho fatto la mia donazione - ha spiegato Grasso - e nomino tutti coloro che vedranno questo video a fare lo stesso. La cifra non conta perché
ognuno dona secondo le proprie possibilità. L'importante è contribuire, anche con poco: ogni centesimo è importante! Ora tocca a voi".
DONAZIONE E VIDEO MESSAGGIO PER PIERO GRASSO
Docce gelate contro la Sla
Aderisce il Presidente del Senato
SOLIDARIETÀ 25 agosto 2014
di Redazione
Anche il presidente del Senato Piero Grasso ha deciso di aderire alla campagna per raccogliere fondi a sostegno della ricerca sulla Sla, ma a
differenza della doccia gelata alla quale si sono sottoposti numerosi esponenti politici, compreso il premier Renzi, ha preferito fare
una donazione.
Grasso ha visitato stamane il Centro Sla del Policlinico di Palermo, ospitato nei locali del reparto di neurologia, dove ha incontrato il
responsabile, il prof. Vincenzo Di Bella, e la presidente dell’Aisla di Palermo Bice di Piazza.
Il presidente del Senato, che ha fatto una donazione in denaro, ha anche registrato un video messaggio, che sarà postato sulla sua pagina
Facebook, nel quale lancia un appello a sostenere la ricerca sulla Sla.
“La campagna della doccia gelata - ha detto – ha avuto successo, ma adesso bisogna andare oltre, trovare nuove forme per aiutare la
ricerca”.
Grasso ha anche annunciato che il 21 settembre, in occasione della Giornata nazionale per la lotta alla Sla, sarà nuovamente nel Centro
di Palermo per tracciare un bilancio dell’iniziativa.
Martedì 26 Agosto 2014 - Aggiornato alle 11:00
L'INIZIATIVA BENEFICA
I politici siciliani e la doccia anti Sla
Inaugurano Ferrandelli e Terminelli
Lunedì 25 Agosto 2014 - 11:40
Il deputato regionale ha chiamato in causa il collega presidente della commissione sanità, Pippo
Digiacomo, mentre l'ex segretario del Pd di Palermo ha invitato il sindaco, Leoluca Orlando. Anche il
presidente del Senato, Piero Grasso, partecipa alla lotta contro la Sla.
PALERMO - La campagna #icebuchetchallenge per alimentare la ricerca contro la Sla sbarca anche nella politica siciliana. I primi a
cogliere la sfida della doccia ghiacciata a fini benefici sono stati il deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli , e l'ex segretario dei
democratici di Palermo Ninni Terminelli.
Ferrandelli, a sua volta, chiama in causa nella catena il presidente della commissione samità, Pippo Digiacomo, il dj di radio Tima Mario
Caminita, e l'attuale segretario del Pd di Palermo Carmelo Miceli. Terminelli ha invece invitato nella catena il giornalista William
Anselmo, una tifosa del Palermo e il sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando.
Anche il presidente del Senato Piero Grasso ha deciso di aderire alla campagna per raccogliere fondi a sostegno della
ricerca sulla Sla, ma a differenza della doccia gelata alla quale si sono sottoposti numerosi esponenti politici, compreso il
premier Renzi, ha preferito fare una donazione. Grasso ha visitato stamane il Centro Sla del Policlinico di Palermo, ospitato nei
locali del reparto di neurologia, dove ha incontrato il responsabile, il prof. Vincenzo Di Bella, e la presidente dell'Aisla di Palermo Bice di
Piazza. Il presidente del Senato, che ha fatto una donazione in denaro, ha anche registrato un video messaggio, che sarà postato sulla
sua pagina Facebook, nel quale lancia un appello a sostenere la ricerca sulla Sla. "La campagna della doccia gelata - ha detto - ha avuto
successo, ma adesso bisogna andare oltre, trovare nuove forme per aiutare la ricerca". Grasso ha anche annunciato che il 21
settembre, in occasione della Giornata nazionale per la lotta alla Sla, sarà nuovamente nel Centro di Palermo per tracciare un bilancio
dell'iniziativa.
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Ultima modifica: 25 Agosto ore 14:57
24/08/2014
Architettura, una facoltà-museo per raccontare la storia di Palermo
La dotazione Basile-Ducrot: in tutto oltre duemila disegni. E poi c’è il polittico donato dal regista Pietro Carriglio
di ANTONELLA FILIPPI
PALERMO.
Quando non c’erano supporti digitali un corso di architettura andava organizzato con modellini, calchi in gesso o pietra, usati
come fossero un power point d'oggi. E le tavole sinottiche altro non erano che delle moderne slides. E se oggi per cambiare slides basta
un fiat, allora per preparare una lezione occorrevano un paio di mesi: una fatica immane, della quale però godiamo i frutti. Per esempio:
i disegni della dotazione Basile, di Giovan Battista Filippo, progettista del Teatro Massimo, e soprattutto del figlio Ernesto, maestro del
liberty, sono adesso esposti in un apposito spazio dell'edificio 14 del dipartimento di Architettura, diventato un luogo frequentato dagli
studenti ma anche visitato da studiosi e curiosi. La dotazione Basile-Ducrot mette insieme un primo nucleo donato alla facoltà di
Architettura da Roberto, figlio di Ernesto negli anni Cinquanta del secolo scorso. Nel 1971 si aggiungono i materiali delle Officine
Ducrot, di cui Ernesto era direttore artistico, con le loro ardite soluzioni d'arredo; quindi nel 1992 il fondo ingloba le tavole realizzate da
Michelangelo Giarrizzo sotto la direzione di Giovan Battista Filippo Basile: in tutto sono oltre duemila disegni realizzati con tecniche
differenti e di vari formati.
Sosteneva Basile-padre: «L'architetto deve essere facile disegnatore, ma un semplice disegnatore non è un architetto». E lui, docente
di Storia dell'Architettura presso la Scuola di Applicazione per ingegneri e architetti della Regia Università degli Studi di Palermo, attorno
agli anni ’80 dell'Ottocento, non poteva fare a meno del supporto delle gigantesche tavole, realizzate da Michelangelo Giarrizzo, suo
assistente, su schizzi del maestro che mostrano fabbriche antiche e medievali, sezioni e vedute prospettiche: un modo per illustrare agli
allievi la storia dell'architettura italiana (e non solo).
Ed eccole le lezioni di architettura di Basile, precedute da un suo busto, nello spazio al primo piano del dipartimento: cappelle, cimiteri,
mausolei, chiese a più navate d'Oriente e d'Occidente con le loro diversità. Architettura romana del '500, ma anche fiorentina e siciliana.
E a quei disegni aggiungeva le parole: «L'architettura essendo quell'arte che provvede al ricovero ed essendo il ricovero tra i primissimi
bisogni dell'uomo, non si può parlare della sua origine senza riandare alle condizioni primitive del genere umano».
Spiega Maurizio Carta, vice direttore del dipartimento di Architettura di Palermo: «Lui viveva e produceva in una Palermo popolata da
creativi ma anche da una borghesia colta e illuminata, e fornita di maestranze incredibili. Il solo genio di un architetto non sarebbe
bastato, un'intera città era in sintonia con lui».
Il mini-museo, chiuso sul lato principale da una grande vetrata, si apre con il plastico del dipartimento, un tempo facoltà, mai realizzato
interamente: è rimasto il corpo centrale ma non si è costruita la scalinata, né l'enorme edificio previsto che avrebbe lasciato un bel
segno architettonico. Il corpo basso attuale contiene quasi la totalità del dipartimento, il resto è ospitato dall'edificio 8 sempre all'interno
del "campus" di viale delle Scienze: qui ha il suo ufficio Marcella Aprile, direttore del dipartimento di Architettura: «Non siamo nati oggi:
esistono una scuola e una tradizione di architettura a Palermo e, partendo da esse, abbiamo ereditato una grande quantità di materiale
che questa storia racconta e che è diventato nostro patrimonio, una identità di cui vogliamo prenderci cura, pur con le evidenti difficoltà
economiche. La collezione Ducrot è l'unica completamente catalogata e visibile durante "La vie dei Tesori", la manifestazione che ogni
anno apre luoghi solitamente non visitabili per alcuni weekend, o su appuntamento, grazie al personale della Biblioteca, altro bel
"rifugio" per i nostri studenti, che si presta ad aprire lo "scrigno". Negli anni '80, con un grosso finanziamento di cinquecento milioni di
lire, che allora erano tanti soldi, abbiamo restaurato le grandi tavole sinottiche dipinte e abbandonate e realizzato l'allestimento di una
collezione scientifica in grado di salvaguardare i saperi di architetti che hanno lavorato in Sicilia. Da un po' di anni, prima come
dipartimento di Storia e Progettazione, adesso come dipartimento di Architettura siamo soci della Società degli Archivi di Architettura e
disponiamo di buone collezioni. Abbiamo anche il modello smontabile della Mole Antonelliana, quella originaria dell'ingegner Antonelli,
arrivata qui per l'Expo e mai più reclamata: era in un sottoscala, un collega l'ha fatta restaurare, quando ce lo potevamo ancora
permettere economicamente, e ora è esposta nell'edificio 8».
Attorno al monumento torinese, rilievi e restauri, anche quello della cattedrale di Palermo. Poi apri una porta e trovi un "ricovero" di
fregi, calchi in pietra e gesso, inventariati e in attesa di essere sistemati: «Per alcuni - continua la Aprile - siamo riusciti a far realizzare
delle basi, ma occorrono ancora almeno 10/15 mila euro per continuare. Possediamo anche cinque o sei archivi cartacei, con i disegni
originali, e speriamo di acquisirne altri».
Certo è dura, se è appena scaduto il contratto a tempo dell'unica archivista e di rinnovo non se ne parla. Ma la Aprile è ottimista: «Alcuni
interventi siamo riusciti a portarli avanti, altri cercheremo di farli prossimamente».
Di nuovo all'edificio 14 per una visita all'aula magna, dove vengono proclamati i neo laureati: alle spalle delle poltroncine rosse domina
un polittico di Pietro Carriglio: il regista nel 2013 ha ricevuto dall'Università di Palermo la laurea honoris causa per essere stato
professore a contratto di teatro del dipartimento e per certe sue scenografie che si ispirano all'architettura. Successivamente, l'ex
direttore del Teatro Biondo Stabile di Palermo ha donato, in memoria di Michele Argentino, «Elsinore», un polittico di sette metri per tre,
composto da sedici grandi frammenti colorati, dove il castello di Amleto, è capovolto in evidente metafora. Fuori dalla porta dell'aula,
spicca un disegno realizzato su un lenzuolo dai bambini di una scuola elementare che, su idea di Antonio Presti, hanno dipinto come
immaginano il fiume Oreto.
Bisogna lavorare sui più piccoli per «evitare di rifarci barbari», come direbbe un certo Giovan Battista Filippo Basile.
Giornale di Sicilia
I
data
pag
Palermo
26/8/2014
29
O Unesco
Selezione
per giovani
ricercatori
**e Il programma MAB (International Co-ordinating Council ofthe
Man and the Biosphere) dell'Unesco seleziona i dieci giovani ricercatori che presenteranno i migliori
progetti di ricerca sulla protezione
dell'ecosistema, un miglior utilizzo delle risorse naturali e la tutela
della biodiversità, attribuendo a
ciascuno un premio massimo di
5.000 dollari. La scadenza per presentare le application è il 31 ottobre 2oi4. Possono partecipare ricercatori, europei e non solo, che non
abbiano ancora compiuto 40 anni
alla data di scadenza del bando e
che presentino un progetto di ricerca della durata massima di due anni. (*GILE')
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
25 agosto 2014 / Maria Russo
Classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2014: Bologna al top
Appassionati di attività sportive che desiderate iscrivervi a un corso di laurea triennale della classe di Scienze delle Attività Motorie e Sportive
(L-22) presso uno degli atenei pubblici italiani, optate per Bologna: questo è il consiglio che vi dà la classifica Censis per l’area di Scienze
Motorie 2014. L’Alma Mater, con 101,5 punti, precede Torino, che è seconda con una media di 99, e Udine, i cui 98,5 punti valgono il terzo
posto.
Nella top ten della classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2014 ci sono anche, nell’ordine,Urbino (96,5), Roma “Foro Italico” a pari
merito con Pavia (95,5), Cassino (93,5), Verona (91,5), la Statale di Milano (90) e Cagliari (89). A centro classifica si sono piazzate, invece,
l’Insubria (88,5), Perugia eBrescia (entrambe con 88 punti), Roma “Tor Vergata” (87,5), Firenze (87), Messina (86,5), Padova (86),Ferrara (85,5)
e Parma (83,5).
Nella parte bassa della classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2014 sono finite, invece, L’Aquila(83), gli atenei
di Genova (81), Catania (80), Chieti e Pescara, l’accoppiata Foggia-Napoli “Parthenope”(tutt’e due con 77,5) e Università di Bari. Infine, le ultime
tre della classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2014 sono Pisa (75), l’Università del Molise, fanalino di coda a pari merito con quella
di Palermo(72).
L’identikit del laureato in Scienze Motorie. Dall’indagine AlmaLaurea sul profilo dei laureati triennali del 2013 si scopre che il 46 per cento degli
iscritti si laurea in corso, mentre il tempo medio impiegato per conseguire il titolo è di 4,3 anni e il voto medio di laurea è appena 98,4 su
110. La media agli esami è 24,9 trentesimi e solamente un laureato su quattro (il 25 per cento) si dichiara pienamente soddisfatto di aver
scelto questo corso di studi.
Sbocchi professionali. Per i laureati di Scienze Motorie è possibile operare come istruttori, preparatori atletici e allenatori nell’ambito di
palestre e associazioni sportive, occupandosi anche di condurre attività fisiche specifiche per bambini, anziani e disabili. Inoltre, è possibile
intraprendere l’insegnamento nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.
24 agosto 2014 / Maria Russo
Classifica Censis per l’area di Psicologia 2014: continua il dominio di
Bologna. Padova è seconda
L’Università di Bologna guarda tutti dall’alto in basso nella classifica Censis per l’area di Psicologia 2014. Con 110 punti di media – il
massimo possibile – l’ateneo si conferma al primo posto nella graduatoria che giudica i corsi di laurea triennale appartenenti alla
classe di Scienze e Tecniche Psicologiche (L-24), finendo davanti all’Università di Padova (104), che guadagna una posizione rispetto
all’anno scorso ed èseconda, e alla coppia formata da Torino e Trento(tutt’e due con 103), che condividono il terzo posto.
Ai piedi del podio della classifica Censis per l’area di Psicologia 2014 si è collocata Milano-Bicocca (97,5) e subito dopo il terzetto
composto da “La Sapienza” di Roma, l’Università di Firenze e quella di Pavia (a pari merito, con 97 punti), seguito da Trieste (95).
Leposizioni centrali della classifica Censis per l’area di Psicologia 2014 sono occupate da Pisa (94,5) e Genova (appaiate con 93,5),
dalla “Federico II” di Napoli (92,5), dagli atenei di Bergamo (91,5), Bari(89,5) e Parma (89,5) e dall’Università del Salento (86).
Nelle posizioni medio-basse della classifica Censis per l’area di Psicologia 2014 sono finite, invece, le università di Urbino e Perugia (a
pari merito con 83,5), Cagliari (83), Chieti e Pescara (81,5), la Seconda Università di Napoli e Messina (entrambe con un punteggio di 79).
Infine, le ultime tre posizioni della graduatoria sono spettate al duo Palermo-Catania, terzultimo con 78,5 punti, a Verona, penultima
con 76, e all’Università dell’Aquila, anche quest’anno ultima del gruppo con una media pari a 71,5.
L’identikit del laureato in Psicologia. Dall’indagine AlmaLaurea sui laureati triennali del 2013 si scopre che il voto medio alla laurea si
attesta a 98,2/110, mentre il tempo mediamente impiegato per giungere al termine degli studi è di 4,4 anni e coloro che si laureano
in corso rappresentano il 47 per cento. Agli esami il voto medio è 25,5 trentesimi e quelli che si dicono decisamente soddisfatti del
percorso di studi scelto sono il 31 per cento.
Sbocchi professionali. I laureati in Psicologia hanno l’opportunità di esercitare l’attività come libero professionista, iscrivendosi –
previo superamento dell’esame di Stato – all’albo dei terapeuti, ma possono anche lavorare nell’ambito del Servizio Sanitario
Nazionale o in aziende. In quest’ultimo caso, si occuperanno di selezione, gestione e formazione delle risorse umane.
LA REPUBBLICA
data
pag
Economia e Politica
26/8/2014
5
Statali, taglio del 50% ai permessi sindacali
Cgil, Cisl e Uil in trincea: solo demagogia
Bonanni: il governo pensi
a rinnovarci contratti
pubblici felmi da sette anni
Esentati dallastretta le forze
di polizia, dei vigili
del fuoco e le Rsu
ROMA. Scatta il taglio del 50 per
cento dei permessi e dei distacchi sindacali retribuiti nel pubblico impiego. E dal primo settembre circa un migliaio di ex
sindacalisti a tempo pieno dovrà tornare a lavorare negli Uffici. Il ministro della Pubblica
amministrazione, Marianna
Madia, ha firmato la circolare
che precisa le modalità di applicazione della norma che fa parte del primo pacchetto di misure sulla riforma della pubblica
amministrazione entrate in vigore nei giorni scorsi. «È il segno — ha commentato il presidente del Consiglio, Matteo
Renzi — elle il governo fa sul serio anche su questo fronte».
Malumori tra i sindacati che
hanno dovuto ingoiare da tempo la decisione delgovemo. Perché è evidente che il taglio dei
permessi è un altro capitolo della sfida lanciata da Renzi alle
grandi organizzazioni sindacali, ma soprattutto della sufficienza con cuiil governoha scelto di trattare con Cgil, Cisl e Uil.
Non solo la concertazione è stata seppellite, ma anche i toni
della polemica sono lontani dal
tradizionale fair play del confronto governo-sindacati, nonostante una significativa quota degli iscritti a Cgil, Cisl e Uil
( pensionati in testa) sia tra gli
elettori del Partito democratiCO.
E dunque i commenti sindacali alla circolare della Madia
non nascondevano ieri il disappunto più per il metodo del governo che per il merito della decisione. «Non sarà certo l'ennesimo taglio dei distacchi sindacali, che peraltro la Cisl non ha
contrastato, a risolvere i problemi della pubblica amministrazione», ha dichiarato Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl che nel pubblico
impiego ha sempre avuto la sua
principale fonte di consenso.
«Ma ora basta con la demagogia e ilpopulismo: ci aspettiamo
dal governo che rinnovi i contratti dei pubblici dipendenti
fermi scandalosamente da ben
sette anni». E Michele Gentile,
responsabile dei settori pubblici della Cgil: «Chiaramente il taglio dei distacchi ci metterà in
difficoltà, ma siamo forti e continueremo ad esercitare la nostra funzione sindacale. Non
abbiamo condiviso la decisione
e continueremo a farla ma siamo tenuti ad applicare la legge». Il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo, ha detto che non ci sarà
alcun beneficio per le finanze
pubbliche. «Non c'entra nulla
con la spending review. Anzi, il
rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
casse dello Stato, perché occorrerà pagare a questi dipendenti anche il salario accessorio, i
buoni pasto e la produttività».
Insom.ma non cambier à moltissimo dal punto di vista dei costi
perché nel pubblico impiego il
sindacalista distaccato non solo mantiene il posto di lavoro
ma viene retribuito dall' amrninistrazione e non dal sindacato.
Nel privato chi passa all'attività sindacale a tempo pieno
non perde il posto di lavoro ma
viene retribuito però dalla stessa organizzazione sindacale.
Il taglio dei distacchi non si
applicherà alle forze di polizia e
ai vigili del fuoco. Per queste categorie, in sostituzione della riduzione del 50 per cento, viene
stabilito che alle riunioni sindacali indette dall'amministrazione di appartenenza possa
partecipare un solo rappresentante per associazione sindacale. Nessun taglio anche per le
prerogative delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) in
quanto sono espressione dei lavoratori e non dei sindacati.
(r. ma.)
26/8/2014
data
LA REPUBBLICA
pag
Economia e Politica
AUTUNNO CALDO?
FACCIANO PURE
5
NESSUN RITARDO SUL
PUBBLICO IMPIEGO
I Grazie al decreto di
Se i sindacati
Marianna Madia
vogliono un
dimezzati i distacchi
autunno caldo
e i permessi
facciano pure
sindacali nel
Già l'estate
pubblico impiego
non è stata un
granché, con un po' E il segno che
il govemo
di caldo siamo più
fa sul serio
contenti
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0916%
LE GIORNATE PERSE
Nel 2010 le giornate di
assenza dei dipendenti
pubblici per motivi
sindacali sono state lo
0,16 per cento del totale
1.000
QUELLI CHE RIENTRANO
I sindacalisti a tempo
pieno che dal primo
settembre dovranno
rientrare a lavorare
negli uffici sono circa
un migliaio
3.655
I DISTACCATI OGNI ANNO
Le giornate d ì lavoro
perse per motivi
sindacali sono pari a
3.655dipendenti
all'anno pari a un
dipendente su 550
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa