_6_ SOI - Comune di Boissano

COMUNE DI BOISSANO
Provincia di Savona
PERMESSO DI COSTRUIRE
CONVENZIONATO PER LA REALIZZAZIONE
DI UN FABBRICATO DI CIVILE ABITAZIONE
IN LOC. CAPAE
IN VARIANTE AL P.U.C. - ZONA B4
AI SENSI DELL’ART. 44 L.R. 36/97
Richiedenti:
Siri Gianantonio
17054 BOISSANO SV – Via Cappella Nuova, n. 20
C.F.: SRI GNT 52MO 4E632G
Berruti Ivana
17054 BOISSANO SV – Via Cappella Nuova, n. 20
C.F.: BRR VNI 58A42 E632C
Progetto:
Arch. Carlo Lazzaroni
17025 LOANO SV – Via Aurelia, n. 41
C.F.: LZZ CRL 61D11 E632U
Tel/Fax 019.66.71.71 – Cell. 335.59.444.11
Data:
STUDIO ORGANICO D’INSIEME (S.O.I.)
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COMUNE DI BOISSANO
Provincia di Savona
STUDIO ORGANICO D’INSIEME (S.O.I.)
INDICE
1. PREMESSA
2. QUADRO NORMATIVO
2.1 PTCP Assetto Insediativo
IS-MA
2.2 PTCP Assetto Geomorfologico
MO-B
2.3 PTCP Assetto Vegetazionale
COL-ISS-MA
2.4 PTR
Ambito n. 35
2.5 PUC
Variante
3. CRITERI LINGUISTICI E TIPOLOGICI DI RIFERIMENTO
4. INTERFERENZE CON LE VISUALI PANORAMICHE E IMPATTO CON I VALORI
PAESAGGISTICI
5. CONNESSIONI CON L’INTORNO
Elenco tavole dello S.O.I.
- Carte di Analisi:
- Estratti PTCP - scala 1:2000
- Estratto variante al PUC - scala 1:2000
- Percorsi - scala 1:2000
- Vegetazione - scala 1:2000
- Caratteri tipologici – scala 1:2000
- Rilievo fotografico: punti di vista su ortofoto - scala 1:2000
- Documentazione fotografica stato attuale
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punto di ripresa fotografica n. 1
punto di ripresa fotografica n. 2
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1. PREMESSA
Il metodo di analisi adottato nel seguente Studio Organico di Insieme fa riferimento agli indirizzi
esplicativi e applicativi della normativa del PTCP emanati dalla Regione Liguria con
deliberazione del consiglio regionale n.78 in data 13.09.1994.
Il S.O.I. si attiene alle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico riportate
all’art. 32 bis comma 2 delle Norme di Attuazione che recita:
Lo Studio organico di insieme è preordinato a garantire il maggior rispetto possibile dei valori
paesaggistici, con particolare riguardo a quelli posti in evidenza dalla documentazione
complessiva del Piano (PTCP), attraverso la valutazione dell’intervento distintamente sotto i
seguenti profili:
a- dei caratteri linguistici e/o tipologici assunti come riferimento;
b- delle interferenze con le visuali panoramiche e dell’impatto con i valori paesaggistici;
c- delle connessioni con l’intorno immediato.
Lo studio, oltre a farsi carico di rispettare le su indicate prescrizioni deve necessariamente
tener conto anche delle indicazioni contenute nel vigente Piano Urbanistico Comunale e delle
Norme di Attuazione del Comune di Boissano.
Lo Studio si estenderà ad un intorno dell’area di intervento ritenuto significativo, corrispondente
al quartiere individuato dal PUC di Boissano come Ambito di Riqualificazione del Territorio del
Presidio Ambientale.
Le Carte di Analisi allegate riportano lo studio degli elementi morfologici di riferimento e del
territorio costruito, svolto anche attraverso un’analisi fotografica con l’indicazione dei punti di
vista e delle visuali.
2. QUADRO NORMATIVO
Il quadro normativo di riferimento è quello costituito da pianificazione paesaggistica regionale e
dalla disciplina paesistica di livello puntuale contenuta nelle Norme di Conformità e
Congruenza del Comune di Boissano.
2.1 PTCP ASSETTO INSEDIATIVO
Il progetto ricade in ambito IS-MA e la norma di riferimento è l'art. 49 delle Norme di Attuazione
del P.T.C.P.:
1. Tale regime si applica nei casi in cui si riconosce l'esistenza di un equilibrato rapporto tra
l'insediamento e l'ambiente naturale o agricolo e nei quali si ritiene peraltro compatibile con la
tutela dei valori paesistico-ambientaii, o addirittura funzionale ad essa, un incremento della
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consistenza insediativa o della dotazione di attrezzature ed impianti, sempreché questo non
ecceda i limiti di un insediamento sparso.
2. L'obiettivo della disciplina è quello di mantenere le caratteristiche insediative della zona, con
particolare riguardo ad eventuali ricorrenze significative nella tipologia e nella ubicazione degli
edifici rispetto alla morfologia del terreno.
3. Sono pertanto consentiti quegli interventi di nuova edificazione e sugli edifici esistenti,
nonché di adeguamento della dotazione di infrastrutture,attrezzature e impianti che il territorio
consente nel rispetto delle forme insediative attuali e sempre che non implichino né richiedano
la realizzazione di una rete infrastrutturale e tecnologica omogeneamente diffusa.
2.2 PTCP ASSETTO GEOMORFOLOGICO
L'area di intervento ricade in ambito soggetta alla disciplina di modificabilità di tipo B (MO-B).
La norma di riferimento è l'art. 67 di seguito riportato:
1. Tale regime si applica in tutte le parti dei territorio non assoggettate ai regimi normativi di cui
ai restanti articoli della presente Sezione.
2. Gli interventi in tali zone, oltre a rispettare la specifica disciplina di settore, dovranno
conformarsi a criteri di corretto inserimento ambientale delle opere.
2.3 PTCP ASSETTO VEGETAZIONALE
L'area ricade nell'ambito di "colture - insediamenti sparsi di serre - mantenimento".
In particolare detta disciplina si desume dai seguenti articoli:
Art. 58 Generalità
1. Il Piano, pur non disciplinando le modalità di esercizio delle attività agricole, interferisce con
le stesse nei casi in cui comportino la realizzazione di edifici, impianti ed infrastrutture, in
quanto per tali opere valgono le pertinenti norme relative all'assetto insediativo.
2. Per quanto concerne l'estensione delle aree che possono essere interessate a tali attività, il
Piano non pone limitazioni all'interno delle zone appositamente indicate con la sigla COL nella
cartografia dell'assetto vegetazionale, mentre nelle restanti parti dei territorio eventuali
modificazioni dello stato attuale sono subordinate alla verifica di compatibilità con gli obiettivi
definiti per l'assetto vegetazionale.
3. E comunque vietato costruire nuovi impianti di serre nelle zone sottoposte al regime
normativo di CONSERVAZIONE degli assetti insediativo e geomorfologico.
Art. 60 Impianti sparsi in serre - ISS
1. Tale regime si applica nelle parti del territorio considerate dall'articolo 58 e non ricadenti tra
quelle disciplinate dall'articolo 59.
2. L'obiettivo della disciplina è quello di assicurare che l'evoluzione delle attività agricole verso
una maggiore efficienza e competitività trovi riscontro nelle forme dei paesaggio agrario senza
tuttavia alterarne i caratteri prevalenti.
3. Le zone di cui al primo comma, per quanto riguarda la costruzione di nuove serre e la
modificazione di quelle esistenti, sono pertanto assoggettate ad un regime normativo del
MANTENIMENTO che consente la realizzazione di impianti opportunamente ubicati e
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dimensionati in funzione delle caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei suoli, ferma
restando l'esigenza di non dare luogo a rilevanti concentrazioni.
2.4 PTR
Dalla descrizione del PTR dell’ambito territoriale n. 35 (ambito esteso al territorio tra Borgio
Verezzi e Loano, che include il più circoscritto ambito di studio del presente S.O.I.):
AMBITO TERRITORIALE N. 35
BORGHETTO S.S. - LOANO - PIETRA L. - BORGIO VEREZZI
A - CARATTERI GENERALI DEL PAESAGGIO
Morfologia
Ampio anfiteatro che comprende tutte le piane costiere e i terrazzi marini del Bottasano, dei
Maremola, del Nimbalto, del Varatella e i primi contrafforti montuosi che le delimitano.
Vegetazione e colture
Le zone non urbanizzate della media collina si caratterizzano per una predominanza quasi
assoluta delle aree coltivate rispetto agli arbusteti e alle formazioni arboree termofile, per lo più
di limitata estensione, che si localizzano alle quote maggiori nelle zone più interne dell'ambito.
Il paesaggio agrario è dominato dall'oliveto su fasce terrazzate, concentrato soprattutto intorno
al nucleo di Toirano e alle spalle di Loano, dai frutteti che occupano il solco del torrente
Varatella da Borghetto S. Spirito verso Toirano, dalle aree coltivate a seminativi lungo il
torrente Nimbalto.
Insediamenti
Tutte le aree pianeggianti costiere e gran parte della tribuna marittima compresa tra Borghetto
S. Spirito e Borgio Verezzi, appare occupata senza soluzione di continuità da un insediamento
aggregato irregolare ad alta densità sviluppatosi intorno agli originari centri storici di Borgio
Verezzi, Borghetto S. Spirito, Loano e Pietra Ligure. La componente turistico residenziale delle
seconde case appare una delle fondamentali motivazioni di questa crescita avvenuta in tempi
relativamente recenti, con soluzioni urbane contrastanti ed antitetiche, sia rispetto al
preesistente paesaggio rurale che nei confronti dei caratteri originari delle citate strutture
urbane. Si tratta di scenari costruiti tipici della periferia urbana delle grandi città, che hanno
sostanzialmente alterato la stessa originaria vocazione marittimo-turistica dell'ambito. Lungo la
valle del Varatella la pressione insediativa rapidamente decresce lasciando libere ampie aree
pianeggianti a vocazione rurale fino ai limiti del centro storico di Toirano. Qui gli equilibri
insediativi caratterizzanti rapporti tra le aree rurali e i centri abitati si ricompongono con
soluzioni aggregate a media densità a Toirano e Barescione e con caratteri diffusi, sempre a
media densità, intorno all'abitato di Boissano.
Per quanto riguarda le emergenze storico-archeologiche risultano presenti in questo ambito:
usi preistorici di caverne fossili di rilevante interesse; morfologie residuali di insediamenti
arroccati preromani. Borgo murato con castello tardomedievale di pietra; villaggi di mezzacosta
legati alla coltivazione dell'olivo non anteriori al secolo XVI; palazzi e chiese signorili dei secoli
XVI-XVII a Loano.
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Sintesi
Lungo la fascia costiera l'unità dell'ambito è determinata dall'eccezionale continuità del
costruito, in guisa di pesante e profonda barriera artificiale interposta fra il mare e le colline.
Il consumo totale delle risorse territoriali prospicienti alla linea di costa differenzia quindi
sostanzialmente quest'ambito da quelli limitrofi, sottolineando la necessità
di ricostruire, all'interno di un paesaggio urbano ormai fortemente degradato, valori ambientali
ed esistenziali di scala locale o puntuale. A livello territoriale solo le aree poste intorno ai nuclei
di Toirano e Boissano e l'entroterra di Loano e Borgio Verezzi si caratterizzano con equilibri
paesistici significativi formando una sorta di cornice continua che mitiga, lungo tutto l'arco
collinare dell'ambito, l'impatto negativo dell'edificato.
B - INDIRIZZI PER LA PIANIFICAZIONE
B.1 - Assetto insediativo
MODIFICABILITÀ - L'indirizzo generale della "modificabilità" si riferisce alla presenza di
notevoli livelli di compromissione paesistico-ambientale, che soprattutto nella fascia costiera,
urbanizzata a tappeto con modelli di anonima periferia e senza soluzioni di continuità,
consentono o meglio "impongono" di non subordinare i nuovi interventi a criteri di conformità
rispetto all'esistente.
Nella lettura in verticale della matrice "componenti - aspetti del paesaggio" risulta chiara la
specificità di questi nuovi interventi che contrastando nuovi sviluppi sul piano insediativo, viario
ed agricolo, consentono invece operazioni anche drastiche di ricostituzione di qualità
ambientali perdute attraverso l'imposizione di nuove coerenze al linguaggio urbanistico e alla
funzionalità intrinseca degli insediamenti esistenti. Questo obiettivo di fondo del Piano
Paesistico è perseguibile solo attraverso un "ridisegno" degli aspetti strutturali del paesaggio
(soprattutto quello urbano che è dominante): con la riappropriazione della dimensione marittima
dell'ambito; con la riorganizzazione interna delle maglie e dei tessuti costruiti; con la
realizzazione di nuove direttrici di continuità ambientale tra comparti storici (da rivalutare),
arenili, cinturazioni turistiche, cornici agrarie.
Il miglioramento dell'ambiente appare in prospettiva come l'unica autentica possibilità di
sopravvivenza e di rafforzamento delle indiscutibili vocazioni turistiche che stanno alla base
della sua più consistente struttura socioeconomica.
B.2 - Assetto geomorfologico
MODIFICABILITA - Area senza gravi problemi sotto il profilo geomorfologico, se si escludono
gli indispensabili interventi per un recupero delle aree in cava (Caprazoppa, Verezzi, ecc.).
B.3 - Assetto vegetazionale
MODIFICABILIÀ-MODIFICABILITÀ - Aree urbanizzate e colture hanno ridotto l'estensione dei
boschi, di cui è auspicabile un ampliamento a spese di aree marginali o degradate per il
frequente passaggio del fuoco. Necessario un miglioramento qualitativo anche mediante
interventi innovativi sulla composizione delle essenze.
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Le praterie non sono cospicue in assoluto, ma estese in rapporto all'ecologia dei luoghi; è
necessario il rispetto delle tendenze evolutive in atto, che si concretano in un ritorno della
vegetazione legnosa.
C - AZIONI PROPOSTE
L'accessibilità al mare, la percorrenza pedonale lungo la costa e la continuità paesistica dei
tessuti edificati con lo spazio marittimo da un lato e l'ambiente collinare dall'altro, individuano il
campo delle azioni prioritarie per quanto concerne il miglioramento della fruizione del
paesaggio urbano a livello locale.
A livello territoriale gli interventi proposti si collocano invece in un'ottica di riequilibrio
privilegiando le aree interne come quella tra Toirano e Boissano dove si prevede la
realizzazione di un'area attrezzata per le attività ricreative variamente collegate a due
percorrenze storico-etnografiche che risalgono la valle in quotafino a congiungersi con l'Alta Via
dei Monti Liguri nei pressi del Giogo di Toirano.
Un ulteriore collegamento dell'Alta Via si innalza da Pietra Ligure come itinerario
escursionistico di lunga percorrenza (IE8) già segnalato sul terreno fino al Monte Carmo nei
pressi del rifugio omonimo.
2.5 VARIANTE AL PUC
Il progetto prevede una variante al P.U.C in quanto la possibilità di realizzazione dell’attuale
zona B4 è principalmente ostacolata dalle normative sulle distanze dagli edifici, a fronte delle
quali la volumetria prevista dal PUC non potrebbe aver corso.
Il diritto edificatorio verrebbe meno, e se anche le distanze dagli edifici, dai confini, e dalla
strada fossero ridotte, le nuove costruzioni aggraverebbero una situazione già molto
compressa delle residenze.
La necessità di mantenere un giusto equilibrio tra parte già edificata e verde privato aggiunge
difficoltà alla realizzazione dell’intervento, così come originariamente previsto nel PUC.
Unica possibilità per rendere realizzabile le previsioni urbanistiche era quella di trasferire la
volumetria assegnata in altra zona che, pur prevedendo una variante,
fosse comunque
compatibile con la normativa di PTCP.
Poiché la volumetria insisteva su lotti di due proprietari diversi, la soluzione del trasferimento
dell'indice edificatorio su terreni sempre degli stessi proprietari che ne permettessero la
realizzazione, supportata dalla motivazione sopracitata, ha necessitato che il trasferimento
stesso venisse suddiviso in due lotti distinti, denominati nella presente variante B4.1 e B4.2.
Si è perciò valutata la soluzione di delocalizzare i volumi previsti trasferendoli in due lotti distinti
di intervento, B4.1 (in Loc. Cappella Nuova) e B4.2 (in Loc. Rive), individuati in terreni per lo più
incolti ai margini di aree già urbanizzate, in ambito ID-MO-A del PTCP.
Il lotto B4.1 è ubicato su una terrazza contigua all’area residenziale di Loc. Cappella Nuova,
parzialmente piantumata ad ulivi, in ambito di Presidio Ambientale.
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Il lotto B4.2 è un terreno in pendenza sottostante Via Capae, sul lato opposto di una zona
caratterizzata da una edificazione molto eterogenea. Un tempo area boscata, negli anni ’90
lambito da incendi ed ora incolto, era stato inserito dal PUC in ambito di Presidio Ambientale.
Sia il rispetto dell’originaria destinazione del PUC che le caratteristiche sopracitate impongono,
nell’attuazione di una variante, la prescrizione di comprendere nell’atto di convenzione di
entrambi i lotti l’impegno a svolgere un’azione di presidio estesa ai confinanti terreni di
proprietà, che, come da Norme di Conformità e Congruenza, all’art. 23.10, preveda:
- la conservazione, il ripristino ed il mantenimento dei muri a secco di tutti i mappali
asserviti;
- il mantenimento delle colture in atto su tutti i mappali asserviti;
- la pulizia e la coltivazione delle zone boscate esistenti;
- la regimentazione delle acque ed il mantenimento della viabilità rurale per l’accessibilità
ai lotti asserviti;
- adeguate garanzie fideiussorie al mantenimento degli impegni assunti;
- la tipologia di interventi selvicolturali ammissibili per la coltivazione delle zone boscate
esistenti.
3. CRITERI LINGUISTICI E TIPOLOGICI DI RIFERIMENTO
Identità fisiche e componenti storico-evolutive.
I fabbricati lungo la Via Capae (percorso di mezza costa) sono stati realizzati a partire dagli
anni ’60 con villette a 2 piani.
L’area di progetto è sita nella parte terminale di Via Capae, con accesso diretto dalla viabilità
veicolare, ed è caratterizzata da più fasce pianeggianti lunghe e strette parzialmente
piantumate con alberi da frutto, e digradanti verso valle.
Criteri linguistici e tipologie: livello puntuale del PUC
Le Norme di Conformità e Congruenza del PUC esplicitano nell’Art. 23.
-
Ambito di
Riqualificazione del Territorio del Presidio Ambientale, indicazioni riferite agli interventi di nuova
costruzione previsti dallo strumento urbanistico, e a livello puntuale sono state prese a
riferimento le indicazioni previste nelle zone di nuova edificazione in Zona non Storica che
danno le seguenti indicazioni:
17.14. - La tipologia insediativa degli interventi di ricostruzione previsti in questo articolo
deve essere finalizzata alla riqualificazione dell’edilizia esistente, con interventi che mirino al
miglioramento
della
qualità
architettonica
degli
edifici
con particolare attenzione
all’inserimento nell’ambiente.
I volumi degli edifici dovranno essere articolati in parti tali da seguire l’andamento del
terreno, senza sensibili modifiche delle quote preesistenti, le altezze dei vari corpi di fabbrica
dovranno essere variamente scomposti in modo da seguire ed interpretare i profili naturali.
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Dovranno essere utilizzati principi di composizione architettonica elementare derivanti dalla
tradizione contadina tipica dei luoghi, con unità immobiliari su uno o due piani, collegamenti
verticali con scale a rampa singola, copertura con tetto a falde in tegole marsigliesi e con
l’utilizzo di materiali primari quali pietra, cotto, legno e intonaci a calce.
L’obiettivo non deve essere la produzione di un modello acritico di architettura vernacolare, ma
una reinterpretazione in chiave attuale dei canoni compostivi che hanno dato origine agli
insediamenti residenziali nel territorio di riferimento.
Particolare riguardo deve inoltre essere riposto nella sistemazione e nel riordino degli
spazi di pertinenza degli edifici, che attualmente presentano in maniera diffusa e disordinata
opere di varia natura (recinzioni, terrazzamenti, strade di servizio private, etc.)
Caratteristiche della vegetazione
La vegetazione presente nell’area è un elemento qualificante dal punto di vista paesaggistico,
che riduce sensibilmente l’impatto dell’edificazione sul territorio.
Nella zona si distinguono diverse piantumazioni:
- giardini privati con una varietà di specie, molte delle quali non autoctone, nelle aree
edificate,
- terrazzamenti ad ulivi,
- aree boscate miste sui versanti incolti.
La variante impone in convenzione: l’impegno a svolgere un’azione di presidio estesa ai
confinanti terreni di proprietà, che, come da Norme di Conformità e Congruenza, all’art. 23.10,
preveda:
- la conservazione, il ripristino ed il mantenimento dei muri a secco di tutti i mappali
asserviti;
- il mantenimento delle colture in atto su tutti i mappali asserviti;
- la pulizia e la coltivazione delle zone boscate esistenti;
- la regimentazione delle acque ed il mantenimento della viabilità rurale per l’accessibilità
ai lotti asserviti;
- adeguate garanzie fideiussorie al mantenimento degli impegni assunti;
- la tipologia di interventi selvicolturali ammissibili per la coltivazione delle zone boscate
esistenti.
L’intervento di progetto si colloca su un’area residuale un tempo coltivata, e prevede che le
piante di contorno esistenti siano tutte mantenute.
Percorsi
La viabilità principale è costituita dalla Strada Provinciale n. 25, percorso di mezzacosta che
unisce Boissano a Toirano e Loano. Su questa si innesta Via Capae, che da una parte
prosegue verso valle e dall'altra termina dopo un breve tratto.
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La zona interessata dal progetto è quella che si affaccia sulla viabilità chiusa, pertanto tale
percorso è di scarso interesse.
4. INTERFERENZE CON VISUALI PANORAMICHE E IMPATTO CON
VALORI PAESAGGISTICI
Emergenze
Nell’area più ristretta oggetto di studio del presente S.O.I. non sono segnalate particolari
emergenze architettoniche o paesaggistiche.
Elementi caratterizzanti gli insediamenti
Nella Descrizione Fondativa del PUC la zona è così tratteggiata:
- Insediamenti delle zone agricole
Negli ultimi dieci anni si è registrato un costante aumento degli interventi nelle zone agricole;
tali interventi non corrispondono ad una crescita dell’attività nel settore, che invece registra un
declino massiccio e continuativo nell’ultimo ventennio.
Gli edifici realizzati in tali zone fanno riferimento ad un modello abitativo che punta alla
residenza con tipologia a villa.
I diversi pretesti normativi con cui sono stati motivati questi edifici non hanno retto nel tempo, e
la lettura dell’uso del suolo fa emergere che nella realtà non c’è legame alcuno tra quelle che
vengono dichiarate residenze agricole e la produttività delle aree asservite.
Di fronte ad un declino ormai difficilmente irreversibile del settore agricolo, oltre che per
condizioni generali anche per l’obbiettiva difficoltà territoriale ad impianti di colture intensive,
che sono ormai le uniche a trovare collocazione nel mercato, è necessario tentare una
valutazione a bilancio di costi-benefici per gli interventi insediativi delle aree in qualche modo
definite agricole rispetto al territorio in cui si collocano.
Preliminarmente va fatta una grande discriminante tra quegli insediamenti che per essere
realizzati hanno richiesto opere infrastrutturali consistenti (come allargamenti di strade
interpoderali, movimenti consistenti di terra etc.), ed invece gli interventi che si collocano in
parti del territorio già servito dalla viabilità e senza stravolgimento delle altimetrie.
Per i primi pesa nel giudizio negativo il fatto che in qualche modo rappresentano l’apertura di
nuovi fronti di urbanizzazione in un territorio che, avendo ormai raggiunto un equilibrio di soglia
tra le aree infrastrutturate e le aree naturali, non è più in grado di aprire nuovi fronti insediativi
senza compromettere in modo irrecuperabile le proprie qualità ambientali residue.
I secondi, e cioè gli interventi, anche con carattere sparso, che sono sorti nelle porzioni di
territorio già fornito di infrastruttura di base, certamente hanno rappresentato un presidio
umano sul territorio che presenta vantaggi, soprattutto sotto l’aspetto del mantenimento di
un’attività agricola minore, non legata alla produzione, ma all’ autoconsumo e più in generale
alla pulizia ed al mantenimento di aree per lo più incolte.
Complessivamente a questa tipologia di insediamento (controllandone la qualità e la quantità
che non può che essere moderata) può essere affidato un compito di mantenimento del
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paesaggio in una realtà territoriale quale è quella boissanese, la cui unica risorsa economica su
cui puntare è il proprio pregio ambientale, e l’alta qualità della vita che ne consegue.
Il territorio in oggetto si può suddividere in tre zone:
- una parte edificata caratterizzata da tipologie di villette su due piani;
- un'area di presidio ambientale coltivata;
- un'area di presidio ambientale lasciata a bosco misto.
Analisi delle visuali:
- l'area in oggetto non è visibile né dalla viabilità provinciale di collegamento tra Boissano e
Loano in quanto schermata dalla vegetazione esistente, né da Via Capae.
Indicazioni
Nel definire “il grado di scostamento ammissibile dallo stato attuale” il presente studio deve far
leva sulle potenzialità individuabili nei valori paesistico-ambientali riscontrabili specialmente
nelle visuali aperte sulla piana e sulle colline circostanti.
L’intervento si pone al margine di un edificato di villette, dal valore paesistico nullo, se non
negativo, di altezza 2 piani, dovrà perciò costituire un elemento di graduazione che stemperi lo
stacco tra l’edificato “alto” e le aree inedificate, e quindi:
- conservare le caratteristiche altimetriche del sito, e per quanto possibile, rispettare la
vegetazione esistente;
- mantenere una altezza contenuta, sviluppandosi in forma di volume semplice;
- la possibilità di accesso diretto da Via Capae consente di limitare l’apertura di nuove
strade.
5. CONNESSIONI CON L’INTORNO
Accesso diretto da Via Capae, in connessione con la Strada Provinciale n. 25.
Sistemazione esterna, viabilità e parcheggi
Il posizionamento del volume di progetto sul sedime dell’area sconta la particolare
conformazione del lotto, caratterizzato dai terrazzamenti a fasce.
La quota di parcheggi relativa alla legge 122/89 art. 2 come modificato dall’art.19 della L. R.
16/2008 (35mq/ogni 100 mq. di Superficie Agibile), è soddisfatta dalla dotazione complessiva
dei posti macchina previsti nell’interrato.
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