n° 367 - novembre 2014 © Tutti i diritti sono riservati Fondazione Internazionale Menarini - è vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle fotografie Direttore Responsabile Lorenzo Gualtieri - Redazione, corrispondenza: «Minuti» Edificio L - Strada 6 - Centro Direzionale Milanofiori I-20089 Rozzano (Milan, Italy) www.fondazione-menarini.it Antonio e Piero del Pollaiolo due fratelli per quattro dame Il confronto fra alcune tra le maggiori espressioni della ritrattistica fiorentina nel Quattrocento reso possibile da una eccezionale mostra presentata a Milano Il ritratto, inteso come raffigurazione riconoscibile della fisionomia di un preciso individuo, affianca proprio per questa sua caratteristica la fortuna della mimesi. Nella storia dell’arte perciò, appare e scompare in virtù della tendenza ad avvicinarsi a una rappresentazione naturalistica e nel Rinascimento grazie ai principi umanistici, trova una decisa affermazione. L’Umanesimo, premessa culturale di quella “rinascita”, pone l’uomo al centro dell’universo e trasforma anche l’iconografia: si inventano nuove soluzioni e se ne recuperano altre, che si erano diffuse nell’antichità. L’apprezzamento e l’esaltazione della natura e dell’individualità conduce inevitabilmente allo studio fisionomico e caratteriale della singola persona espresso per immagine. Nonostante che dalle Fiandre arrivino esempi meno vincolati ai modelli classici - nei quali il soggetto è ritratto di tre quarti - in un primo periodo in Italia, e in particolare a Fi- Antonio del Pollaiolo: Profilo femminile - Milano, Museo Poldi Pezzoli Antonio del Pollaiolo (attr.): Profilo femminile - Berlino, Gemälde- pag. 2 Antonio o Piero del Pollaiolo: Profilo femminile - Firenze, Uffizi renze, resiste la regola della presentazione di profilo. È la formula tipica del ritratto celebrativo, desunta dallo studio delle monete antiche e accompagnata da un recupero dell’arte della medaglia. Significativa, in questo senso, diventa l’opera di Antonio Pisano, pittore, medaglista e miniatore detto il Pisanello, cui faranno riferimento personalità quali Piero della Francesca, Botticelli e i Pollaiolo. È di questo genere di ritratto che dal prossimo novembre e fino a febbraio, a Milano, presso il Museo Poldi Pezzoli si parlerà. Sarà infatti, possibile ammirare la serie dei quattro splendidi profili di donna riferibili alla mano di Antonio e Piero del Pollaiolo. In occasione del rientro in sede, dopo la trasferta giapponese, del celebre e affascinante Ritratto di dama diventato simbolo stesso del museo, verrà organizzato uno spettacolare confronto grazie ai prestiti straordi- Piero del Pollaiolo (attr.): Profilo femminile - New York, Metropolitan nari della Galleria degli Uffizi di Firenze, della Gemäldegalerie di Berlino, del Metropolitan Museum of Art di New York. Per la prima volta nella loro storia queste quattro dame, delle quali non si conosce con precisione l’identità, ma certamente aristocratiche da quel che si può dedurre, si troveranno una al fianco dell’altra. Quattro ritratti femminili che possono essere considerati una pura espressione del Rinascimento a Firenze. Non si tratta solo di una mera collocazione temporale, ma della capacità di incarnare ed esprimere i principi di un così particolare momento storico. Quattro dame raffigurate come una silenziosa apparizione il cui profilo si staglia con forza sullo sfondo, grazie a una linea di contorno netta ed espressiva che nella sua tipicità costituisce un’altra peculiarità dell’arte quattrocentesca fiorentina. È proprio Antonio del Pollaiolo il rap- pag. 3 presentante di quella caratIl corpetto aderente e scolteristica della scuola fiolato rispecchia la moda rentina, che, in contidell’epoca. La manica, nuità con Andrea del che costituisce una Castagno e Filippo parte molto imporLippi, è da Vasari detante dell’abito, è ricnominata “primato camente decorata e del disegno” (in conassume lo stesso pretrapposizione col “prigio dei gioielli. Molto mato del colore” dei ricca e definita è la petveneziani). Si tratta della tinatura, la stessa, che tendenza a creare le immasenza grandi differenze, si gini partendo dai valori gra- Pisanello: Medaglia ritrova nei ritratti di New fici, facendo cioè prevalere il di Cecilia Gonzaga York e di Firenze. Carattesegno, e dell’uso di una netta rizzante, è il cosiddetto frelinea di contorno delle figure. Il di- nello intrecciato con fili di perle e il segno diventa il mezzo fondamentale virtuosismo pittorico del velo che cod’indagine per l’artista perché con- pre l’orecchio. Nonostante la ricchezza sente di delimitare le forme e control- di questi particolari, lo status è sanlarle razionalmente esaltandone la pu- cito dalla collana di perle col pendente rezza, e il modellare delle figure di in rubino, che con molta probabilità Antonio dimostra la maestria rag- apparteneva realmente alla donna. giunta nell’uso della linea. A volte Anche i ritratti di Firenze e di New questa è funzionale alla resa del mo- York, nonostante le peggiori condivimento, e prepotentemente esprime zioni generali, mostrano analoghe esile forze in azione, in altre occasioni è bizioni di ricchezza, mentre nella tautilizzata semplicemente per circo- vola di Berlino l’effetto decorativo è scrivere la solidità e le proporzioni affidato all’elaboratissimo abito che delle forme. È il caso quest’ultimo dei si contrappone alla sobrietà della donna “ritratti di dama”, dove la gentilezza che, senza alcun gioiello, porta i cadel profilo è come accarezzato dalla pelli raccolti in una semplice berretta. morbidezza di una linea sempre e co- Anche qui, è sul valore della linea, munque ben definita. che in questo caso definisce il viso Nel ritratto di Milano, che insieme a bianchissimo in contrasto col cielo quello di Berlino mostra un maggior azzurro, che si gioca tutto il profilo. vigore espressivo e che per questo è Quattro profili, quattro donne elestato attribuito ad Antonio, il mo- ganti, austere, che a volte accendellato prende forma grazie a un con- nano un sorriso o disvelano un rostorno particolarmente vivace ed effi- sore, ma che eternano un istante necace, una linea che scatta con tortuosa gli sguardi persi verso l’infinito. Quatdefinizione per individuare una fi- tro esemplari altissimi della ritrattigura riccamente adornata di gemme stica quattrocentesca ancor oggi cae stoffe pregiate. Evidente è anche paci di sedurre grazie a un ben equila maestria, tipica della bottega dei librato complesso di intrigo, mistero Pollaiolo, di restituire i materiali pre- e bellezza. ziosi; molta attenzione, infatti, è rifrancesca bardi servata alla descrizione dell’abito, all’elaborata acconciatura e ai gioielli.
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