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n° 367 - novembre 2014
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Antonio e Piero del Pollaiolo
due fratelli per quattro dame
Il confronto fra alcune tra le maggiori espressioni della ritrattistica fiorentina
nel Quattrocento reso possibile da una eccezionale mostra presentata a Milano
Il ritratto, inteso come raffigurazione
riconoscibile della fisionomia di un
preciso individuo, affianca proprio
per questa sua caratteristica la fortuna
della mimesi. Nella storia dell’arte
perciò, appare e scompare in virtù
della tendenza ad avvicinarsi a una
rappresentazione naturalistica e nel
Rinascimento grazie ai principi umanistici, trova una decisa affermazione.
L’Umanesimo, premessa culturale di
quella “rinascita”, pone l’uomo al centro dell’universo e trasforma anche
l’iconografia: si inventano nuove soluzioni e se ne recuperano altre, che
si erano diffuse nell’antichità. L’apprezzamento e l’esaltazione della natura e dell’individualità conduce inevitabilmente allo studio fisionomico
e caratteriale della singola persona
espresso per immagine.
Nonostante che dalle Fiandre arrivino esempi meno vincolati ai modelli classici - nei quali il soggetto è
ritratto di tre quarti - in un primo periodo in Italia, e in particolare a Fi-
Antonio del Pollaiolo: Profilo femminile - Milano, Museo Poldi Pezzoli
Antonio del Pollaiolo (attr.): Profilo femminile - Berlino, Gemälde-
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Antonio o Piero del Pollaiolo: Profilo femminile - Firenze, Uffizi
renze, resiste la regola della presentazione di profilo. È la formula tipica
del ritratto celebrativo, desunta dallo
studio delle monete antiche e accompagnata da un recupero dell’arte della
medaglia. Significativa, in questo
senso, diventa l’opera di Antonio Pisano, pittore, medaglista e miniatore
detto il Pisanello, cui faranno riferimento personalità quali Piero della
Francesca, Botticelli e i Pollaiolo.
È di questo genere di ritratto che dal
prossimo novembre e fino a febbraio,
a Milano, presso il Museo Poldi Pezzoli si parlerà. Sarà infatti, possibile
ammirare la serie dei quattro splendidi profili di donna riferibili alla
mano di Antonio e Piero del Pollaiolo. In occasione del rientro in sede,
dopo la trasferta giapponese, del celebre e affascinante Ritratto di dama
diventato simbolo stesso del museo,
verrà organizzato uno spettacolare
confronto grazie ai prestiti straordi-
Piero del Pollaiolo (attr.): Profilo femminile - New York, Metropolitan
nari della Galleria degli Uffizi di Firenze, della Gemäldegalerie di Berlino, del Metropolitan Museum of
Art di New York. Per la prima volta
nella loro storia queste quattro dame,
delle quali non si conosce con precisione l’identità, ma certamente aristocratiche da quel che si può dedurre,
si troveranno una al fianco dell’altra.
Quattro ritratti femminili che possono essere considerati una pura espressione del Rinascimento a Firenze. Non
si tratta solo di una mera collocazione
temporale, ma della capacità di incarnare ed esprimere i principi di un
così particolare momento storico.
Quattro dame raffigurate come una
silenziosa apparizione il cui profilo si
staglia con forza sullo sfondo, grazie
a una linea di contorno netta ed espressiva che nella sua tipicità costituisce
un’altra peculiarità dell’arte quattrocentesca fiorentina.
È proprio Antonio del Pollaiolo il rap-
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presentante di quella caratIl corpetto aderente e scolteristica della scuola fiolato rispecchia la moda
rentina, che, in contidell’epoca. La manica,
nuità con Andrea del
che costituisce una
Castagno e Filippo
parte molto imporLippi, è da Vasari detante dell’abito, è ricnominata “primato
camente decorata e
del disegno” (in conassume lo stesso pretrapposizione col “prigio dei gioielli. Molto
mato del colore” dei
ricca e definita è la petveneziani). Si tratta della
tinatura, la stessa, che
tendenza a creare le immasenza grandi differenze, si
gini partendo dai valori gra- Pisanello: Medaglia ritrova nei ritratti di New
fici, facendo cioè prevalere il di Cecilia Gonzaga York e di Firenze. Carattesegno, e dell’uso di una netta
rizzante, è il cosiddetto frelinea di contorno delle figure. Il di- nello intrecciato con fili di perle e il
segno diventa il mezzo fondamentale virtuosismo pittorico del velo che cod’indagine per l’artista perché con- pre l’orecchio. Nonostante la ricchezza
sente di delimitare le forme e control- di questi particolari, lo status è sanlarle razionalmente esaltandone la pu- cito dalla collana di perle col pendente
rezza, e il modellare delle figure di in rubino, che con molta probabilità
Antonio dimostra la maestria rag- apparteneva realmente alla donna.
giunta nell’uso della linea. A volte Anche i ritratti di Firenze e di New
questa è funzionale alla resa del mo- York, nonostante le peggiori condivimento, e prepotentemente esprime zioni generali, mostrano analoghe esile forze in azione, in altre occasioni è bizioni di ricchezza, mentre nella tautilizzata semplicemente per circo- vola di Berlino l’effetto decorativo è
scrivere la solidità e le proporzioni affidato all’elaboratissimo abito che
delle forme. È il caso quest’ultimo dei si contrappone alla sobrietà della donna
“ritratti di dama”, dove la gentilezza che, senza alcun gioiello, porta i cadel profilo è come accarezzato dalla pelli raccolti in una semplice berretta.
morbidezza di una linea sempre e co- Anche qui, è sul valore della linea,
munque ben definita.
che in questo caso definisce il viso
Nel ritratto di Milano, che insieme a bianchissimo in contrasto col cielo
quello di Berlino mostra un maggior azzurro, che si gioca tutto il profilo.
vigore espressivo e che per questo è Quattro profili, quattro donne elestato attribuito ad Antonio, il mo- ganti, austere, che a volte accendellato prende forma grazie a un con- nano un sorriso o disvelano un rostorno particolarmente vivace ed effi- sore, ma che eternano un istante necace, una linea che scatta con tortuosa gli sguardi persi verso l’infinito. Quatdefinizione per individuare una fi- tro esemplari altissimi della ritrattigura riccamente adornata di gemme stica quattrocentesca ancor oggi cae stoffe pregiate. Evidente è anche paci di sedurre grazie a un ben equila maestria, tipica della bottega dei librato complesso di intrigo, mistero
Pollaiolo, di restituire i materiali pre- e bellezza.
ziosi; molta attenzione, infatti, è rifrancesca bardi
servata alla descrizione dell’abito, all’elaborata acconciatura e ai gioielli.