Comunicato stampa 19 maggio 2014 n. 2

Regione del Veneto
Giunta Regionale
Ufficio Stampa
COMUNICATO STAMPA
MACULOPATIE: CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE RICORSO REGIONE
VENETO CONTRO SOSPENSIVA TAR PER USO AVASTIN. PRESIDENTE,
“VISTO GIUSTO SIN DAL 2011, ORA RESTITUZIONE 15 MILIONI”.
ASSESSORE SANITA’: “TUTELATA LA GENTE, VALUTIAMO
IMMEDIATA REINTRODUZIONE USO AVASTIN”.
(AVN) Venezia, 19 maggio 2014
Nuova vittoria della Regione del Veneto nella “battaglia” ingaggiata per poter
utilizzare il farmaco Avastin (ritenuto dall’effetto equivalente) invece
dell’estremamente più costoso Lucentis nella cura delle maculopatie senili.
Con una propria Ordinanza, depositata il 15 maggio, il Consiglio di Stato ha infatti
accolto il ricorso proposto dalla Regione contro l’ordinanza del Tar del Veneto con la
quale era stata accolta la richiesta di sospensiva degli atti regionali per l’uso
dell’Avastin, avanzata dall’azienda produttrice del Lucentis, sospendendo a sua volta
l’esecutività del pronunciamento del Tar e rinviando la trattazione della questione nel
merito al 17 luglio prossimo.
“Ad ogni pronunciamento giurisdizionale come questo del Consiglio di Stato e ad ogni
parere scientifico che esce, come quello recentissimo del Consiglio Superiore di Sanità
– commenta il Presidente della Regione – emerge sempre più chiaro che avevamo
visto giusto sin dal 2011 quando, sulla base dei pareri della Commissione
Farmaceutica regionale e di autorevoli società scientifiche, decidemmo di usare
l’Avastin, che dava gli stessi risultati dell’altro farmaco, ma con una spesa di 15-20
volte inferiore. Fummo poi obbligati – ricorda – ad usare il più costoso Lucentis, con
un aggravio di costi quantificato in 15,2 milioni di euro, per i quali chiederemo il
risarcimento non appena la Procura Generale della Corte dei Conti si sarà espressa
sull’ipotesi, che noi condividiamo, dell’esistenza di un pesante danno erariale”.
“In queste ore – fa sapere l’Assessore alla Sanità – stiamo valutando la possibilità che,
con questa ultima Ordinanza, si possa reintrodurre immediatamente la
somministrazione dell’Avastin, interrompendo così gli enormi maggiori costi che
stiamo sostenendo e migliorando l’assistenza ai pazienti. Ritengo particolarmente
significativo – aggiunge l’Assessore – che nell’Ordinanza la Sezione Terza del
Consiglio di Stato scriva tra l’altro che ‘nella contrapposizione degli opposti in gioco –
impregiudicata restando ogni diversa valutazione, nel merito, delle complesse
questioni di fatto e di diritto oggetto del presente giudizio – appare in questa fase
prevalente quello pubblico alla erogabilità di un farmaco meno costoso per il Servizio
Sanitario Regionale, qual è il Bevacizumab (l’Avastin), ove si tenga conto che la
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prestazione di un servizio pubblico inteso a tutelare la salute quale fondamentale
diritto dell’individuo e, insieme, fondamentale interesse della collettività (art. 32 della
Costituzione) non può prescindere, se non in un’astratta, irrealistica e ormai inattuale
considerazione dei valori costituzionali in gioco, dai costi che quella collettività,
statale o regionale, è tenuta a sostenere…”.
“Non credo – conclude l’Assessore – che servano altre parole per dire che, fin dal
2011 la Regione Veneto altro non ha fatto che tutelare i diritti dei propri cittadini, sia
come contribuenti che come pazienti”.
Comunicato nr. 1191-2014 (PRESIDENTE-SANITA’)
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