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Brescia e Valle Camonica
Redazione: Alfonso Rossini, Luisa Battagliola, Roberto Ravelli Damioli, Silvio Ortolani, Silvano Sala
Giugno 2014
Il sindacato e il dovere di rappresentare pensionati e anziani, oggi
A viso aperto, senza esitazioni
“Non
stiamo sereni! ”
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REPORT
n° 1/2014 di REPORT - Settimanale di informazione varia. Anno XXVII “Poste Italiane S.P.A. - Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1,
DCB Po” - Tassa pagata - Dir. Resp. Luigi Nidito - Ed. Ass. “L’Incontro” V.le Galilei, 13/f - 59100 Prato - Reg. Trib. Prato n° 127 del 24/2/88 - Stampa: Valdarnese
Il presidio in Piazza a Palazzolo
Pensionati e anziani non sono un’isola sociale felice, al riparo dai colpi della crisi. Pensionati ed
anziani sono una grande risorsa di esperienza e di
senso civico, un patrimonio di impegno e disponibilità sociale.
Sono questi i due riferimenti di fondo per l’azione
di rappresentanza sindacale esercitata dalla nostra
FNP.
Da un lato dobbiamo quotidianamente contrastare
un luogo comune diffuso e duro a morire (se ne trovano le tracce tanto nella percezione sociale comune quanto nella cultura politica). Diciamo che non
si può ignorare che la perdita del potere di acquisto
delle pensioni è documentata e reale; che le pensioni medio - basse non riescono più ad assicurare una
vita dignitosa. Diciamo che non si possono ignorare
le conseguenze di un processo di invecchiamento
della società che alimenta diffusi fenomeni di fragilità / marginalità, che non riescono a trovare una
risposta nell’offerta di servizi adeguati socio - assistenziali - sanitari.
Dall’altro ci spetta il dovere di ricontestualizzare il
ruolo sociale di pensionati ed anziani, valorizzando
il loro apporto in un contesto economico, sociale
e culturale completamente (e spesso drammaticamente) cambiati. Dobbiamo sempre rendere evidente il loro impegno nel mondo del volontariato, nelle
attività di cura domestica e nella rete delle relazioni
parentali che affrontano le tante solitudini esistenziali, nell’attività di animazione sociale e culturale
sul territorio.
Oggi dobbiamo ancor più rendere evidente quanto
le trasformazioni demografiche e della famiglia e
questi anni di crisi profonda abbiano modificato le
relazioni tra le generazioni, producendo un vero e
proprio rovesciamento del rapporto anziani - giovani. Al punto che spesso sono pensionati e anziani a
farsi carico dei giovani e dello loro famiglie senza
lavoro, senza reddito, senza accesso al welfare, as-
sumendo un vero e proprio ruolo di ammortizzatore
sociale.
Su questi orientamenti la nostra organizzazione si
spende per rappresentare la nuova condizione esistenziale dei nostri iscritti. Non basta contrastare i
tanti luoghi comuni; occorre ricostruire attenzione
culturale e politica, sollecitare scelte politiche di futuro in cui siano riconoscibili segni di sviluppo, di
equità, di solidarietà.
Un lavoro che esige una grande attenzione alle persone, presenza sul territorio, continuità di iniziative.
Per la FNP di Brescia c’è uno sviluppo naturale e
coerente tra la mobilitazione dello scorso autunno,
condotta unitariamente con lo SPI e la UILP, che ha
interessato tutto il territorio provinciale, e la campagna di raccolta di firme organizzata nello scorse
settimane per incalzare il Presidente del Consiglio e
l’azione del suo governo.
Non c’è traccia di vittimismo o di rassegnazione,
non c’è segno di rivendicazioni corporative nei problemi rappresentati e nelle richieste avanzate.
A viso aperto diciamo che “non stiamo sereni”. Che
c’è bisogno di atti concreti di equità per ridurre il
peso del fisco e per recuperare il valore delle pensioni; che c’è bisogno di una rete di tutele sociali
per affrontare civilmente il dramma della non autosufficienza, per superare diseguaglianze e produrre
coesione sociale; che c’è urgenza assoluta di lavoro e occupazione perché questo è l’unico antidoto
alla marginalità sociale di una intera generazione
di giovani. A viso aperto chiediamo una nuova fase
di sviluppo capace di ridare dignità alle persone,
costruire solidarietà sociale, segnare una svolta di
speranza e di fiducia nella democrazia che pensionati ed anziani hanno contribuito a costruire..
Il nostro impegno continua, a viso aperto e senza
esitazioni.
Alfonso Rossini
Si è conclusa anche nel bresciano con un risultato oltre ogni aspettativa la campagna promossa, a
livello nazionale, dai Sindacati dei Pensionati, denominata “Non stiamo sereni”, con la raccolta di
oltre 12.000 cartoline indirizzate direttamente al
Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Sei i presidi organizzati unitariamente in provincia
dalla FNP-Cisl dallo SPI-Cgil e dalla UILP-Uil, a
Orzinuovi, Palazzolo, Montichiari, Gardone VT,
Salò e Ghedi. Un’iniziativa per chiedere più lavoro,
sviluppo e occupazione, per una maggior tutela del
reddito dei pensionati e un welfare pubblico e solidale con il varo di una legge sulla non autosufficienza da tempo sollecitata anche in virtù dell’aumento esponenziale delle condizioni di fragilità legate
all’aumento dell’età. I pensionati hanno, in questi
anni, pagato a caro prezzo la crisi economica ed è
giusto che vedano ripagati i loro sacrifici con provvedimenti di sgravio fiscale e riduzione delle tasse. Le risorse ci sono: basta impegnarsi per ridurre
sprechi e privilegi e condurre una decisa battaglia
contro l’evasione fiscale. I Sindacati Confederali in
questi giorni hanno presentato al Governo la loro
piattaforma, chiedendo, fra i vari interventi, l’estensione del “bonus” di 80 euro mensili anche ai pensionati e una rivalutazione delle pensioni attraverso
un meccanismo di indicizzazione che garantisca la
tutela del potere d’acquisto delle stesse.
Sommario
Pag. 2 Pensioni: nel Bresciano due su tre sono sotto i mille euro
Collebeato: premiata la FNP al servizio degli anziani
Pag. 3 Più di 7800 posti nelle 121 RSA del Bresciano
Welfare e territorio: la comunità operosa
Pag. 4 Anteas: cantiere aperto della solidarietà
Casa famiglia compie 10 anni
Le donne della FNP alla riscoperta della Valle Camonica
Pensionati
Brescia
Continua l'impegno dei sindacati dei pensionati per la rivalutazione delle pensioni
Nel Bresciano due su tre sono sotto i mille euro
Sono tre i dati salienti sulle pensioni 2013 in provincia di Brescia che l’annuale
rapporto dell’INPS ha presentato a fine marzo scorso.
2
1.Il numero delle pensioni erogate (347.000 circa su una popolazione di
1.250.000 abitanti) è in calo rispetto al 2012, sia per le pensioni da contribuzione, sia per le pensioni da assistenza.
E’ l’effetto della riforma Fornero che ha innalzato le soglie di età anagrafica e
contributiva per l’accesso alla pensione.
2. Per quanto riguarda i valori medi il 65% dei pensionati bresciani riceve un
assegno inferiore ai 1.000 euro (66% nel 2012); il 33% ha un assegno di meno
di 500 euro (34% nel 2012).
Tra 1.000 e 1.500 euro si collocano il 20% delle pensioni (19% nel 2012);
oltre i 1.500 euro il 15% (14% nel 2012). Con una forte differenza fra uomini
e donne.
L’aver contemplato tutti i trattamenti pensionistici, compresi quelli della gestione ex INPDAP mediamente più alti del 20-25% della gestione INPS, non
sposta dunque il valore delle pensioni bresciane che restano collocate su livelli
bassi.
La situazione bresciana è per altro sotto quella nazionale, che secondo i dati
INPS vede gli assegni pensionistici inferiori ai 1.000 euro al 45%.
3. Il valore medio complessivo degli assegni pensionistici 2013 si attesta a 881
euro, segnando un aumento di 8 euro rispetto al 2012.
Si fanno dunque sentire gli effetti negativi del blocco della rivalutazione delle
pensioni oltre tre volte il minimo decretato dal governo Monti per il 2012 e il
2013. Più in generale è l’attuale meccanismo della indicizzazione annuale che
non riesce più a salvaguardare pienamente il potere di acquisto delle pensioni.
Questi dati dimostrano con chiarezza come anche a Brescia il valore delle pensioni rappresenti un problema economico e sociale generale perché si attestano
a livelli bassi e perché il loro potere d’acquisto si riduce nel tempo. Sotto questo
profilo i pensionati non possono essere considerati un’isola sociale felice, risparmiata dai colpi della crisi, secondo un’immagine stereotipata che ancora perdura.
Il valore medio delle pensioni bresciane dice che siamo al di sotto dei 1.000 euro
mediamente, livello che convenzionalmente è considerato come la soglia della
povertà relativa.
C’è dunque un problema generale di equità che va risolto secondo due direzioni:
la riduzione del peso del fisco, la revisione del sistema di indicizzazione oltre le
misure di parziale ripristino che la pressione sindacale ha prodotto per il 2014.
Resta quindi di tutta attualità la nostra pressione sul nuovo Governo perché il
tema “rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni” venga affrontato con
urgenza.
Il riconoscimento della Cisl lombarda per l'accordo con l'Amministrazione Comunale
Collebeato: premiata la FNP al servizio degli anziani
“Un accordo molto ben strutturato: ogni argomento è trattato con
specificazione delle finalità, dei destinatari, dei requisiti di accesso
e delle modalità di erogazione. Sono affrontati molti argomenti:
sostegni vari alle spese per i nuclei familiari più poveri, servizi di
assistenza e di trasporto ai non autosufficienti, servizi sanitari, di
lavanderia e buoni acquisto. Sono identificate con precisione le risorse messe a disposizione del Comune e i beneficiari per ogni tipo
di aiuto e servizio”.
Con questa motivazione l’accordo sottoscritto nel 2013 fra l’Amministrazione Comunale e i Sindacati dei Pensionati è stato ritenuto
meritevole di premio dalla Cisl della Lombardia. Il riconoscimento
è stato consegnato il 4 giugno in occasione della “Fiera della contrattazione” tenutasi a Sesto San Giovanni.
Ricordiamo che il 18 marzo scorso con una semplice ma significativa cerimonia era stata inaugurata la nuova sede dei Pensionati
della Cisl.
Situata nei locali messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale, che vogliamo qui ringraziare, è stata ristrutturata grazie
al contributo dei molti volontari che la animano. Presente il Sindaco, Antonio Trebeschi, che ha sottolineato nel proprio intervento la
piena sintonia fra gli obiettivi che la FNP si pone con le aspettative
e le richieste della comunità di Collebeato, è toccato al Segretario Generale della Federazione dei Pensionati della Cisl, Alfonso
Rossini, rimarcare il ruolo e la presenza del Sindacato quale presidio sul territorio a servizio delle categorie più fragili, anziani “in
primis”. Ai responsabili locali, Angelo Capuzzi e Pino Mora, il
compito di presentare il lavoro svolto, di ringraziare tutti coloro
che si sono impegnati per l’apertura della nuova sede e tracciare il
programma degli interventi per il prossimo futuro.
L’inaugurazione della sede FNP di Collebeato
Pensionati
Brescia
I dati dell’Osservatorio Regionale della FNP-Cisl relativi al pianeta anziani
Più di 7800 posti in 121 RSA nel Bresciano
L’Osservatorio Regionale della Federazione Pensionati della CISL ha recentemente aggiornato il proprio rapporto
annuale per quanto riguarda l’assistenza agli anziani ospiti delle RSA lombarde.
Dal rapporto abbiamo estrapolato alcuni dati interessanti sulla situazione bresciana. Ad oggi i posti letto autorizzati
nelle strutture bresciane assommano
a 7.837 di cui 7.046 i posti accreditati e 7.013 i posti a contratto, distribuiti
in 121 residenze. In provincia operano
63 Centri Diurni Integrati per un totale
di 1.280 posti, 318 i pazienti affetti dal
morbo di Alzheimer assistiti in strutture ad hoc e 96 posti nei 7 Hospice presenti.
Tutto ciò in una situazione che a partire dal 2008 ha visto un aumento
della complessità dei casi trattati e un
incremento significativo dell’età media dell’utenza in ingresso (82,5 anni;
quasi 8 in più negli ultimi 10 anni), a
testimonianza di un trend che vede il
ricorso alla RSA sempre di più nei casi
estremi quando la gravità del caso non
consente una gestione dell’anziano
all’interno del nucleo familiare.
Sul fronte dei costi, si registra un aumento medio della retta giornaliera in
provincia di Brescia negli ultimi quattro anni di poco inferiore ai 4 euro, al
di sotto dell’aumento medio regionale
che supera ampiamente il 10%, così
come (vedi tabella) la quota “alberghiera” a carico degli utenti e delle relative
famiglie colloca le nostre RSA e quelle
della Valle Camonica rispettivamente
al terzultimo e penultimo posto della
graduatoria regionale. Gli incremen-
Confronto rette RSA in Lombardia - dato medio giornaliero in euro - anno 2014
Provincia
Retta minima
Retta massima
Milano RSA Asl
77.29
101.14
Solventi
116.37
Milano 2
73.65
87.29
135.18
86.67
Milano 1
64.14
73.97
Monza-Brianza
66.47
75.11
88.01
Varese
63.66
71.85
79.50
Como
61.68
74.50
91.56
Lecco
60.45
66.17
81.40
Bergamo
53.62
60.70
80.99
Lodi
53.50
57.93
81.70
Pavia
53.49
59.57
70.46
Mantova
51.74
56.89
76.25
Cremona
51.09
55.15
84.47
70.60
Brescia
49.10
54.48
Valle Camonica
44.05
49.46
64.90
Sondrio
42.91
46.36
60.00
Media regionale
54.22
66.04
84.53
ti maggiori si sono registrati nel 2011
con aumenti significativi in parecchie
strutture, pari se non superiori, in alcuni casi, ai 150-200 euro mensili. Il
dato regionale conferma che, a fine
2012, le rette delle RSA avevano valori compresi fra i 1.700 e i 2.000 euro
mensili a fronte di un potere d’acquisto
del reddito delle famiglie ridottosi nel
corso dello stesso anno del 4,8% (fonte
ISTAT- 2013)
Assistiamo, così, ad un vero e proprio
fenomeno di “migrazione” dell’utenza
non solo all’interno dello stesso territorio, ma fra provincia e provincia, alla
ricerca della struttura più economica.
L’insostenibilità dei costi, aggravata
dalla perdurante crisi economica, rilancia la necessità di un profondo ripensamento del modello assistenziale in
Lombardia, che, accanto ad una attenta
politica di prevenzione e di educazio-
ne a stili di vita più sani, incrementi la
permanenza dell’anziano nella propria
struttura familiare il più a lungo possibile, con un potenziamento del servizi
di assistenza domiciliare integrata e un
sostegno alle famiglie che scelgono di
curare il proprio caro nell’ambito delle
struttura domestica.
Non abbiamo dubbi. La tenuta e la qualità del sistema, nel prossimo futuro,
sarà determinata per buona parte dalle
politiche per l’età anziana, in costante
aumento; politiche da ripensare secondo alcune direttrici che vogliamo qui
sintetizzare:
• Il mantenimento più a lungo possibile della persona fragile nella propria abitazione con la conseguente
richiesta di servizi di prossimità e di
sostegno alla domiciliarità, in particolare per quanto riguarda le persone parzialmente autosufficienti;
• La presenza di servizi sempre più
specializzati rispetto a determinate
patologie e problematiche (Alzheimer, demenza senile, ecc.);
• L’implementazione di servizi per le
persone che necessitano di soluzioni
abitative intermedie con caratteristiche di protezione socio-sanitaria
(residenzialità leggera);
• L’attivazione di opportunità ricreative, di spazi di socialità e luoghi
di aggregazione che consentano il
mantenimento di relazioni sociali
per gli anziani che vivono da soli o
lontani dal proprio nucleo familiare.
Parimenti è di fondamentale importanza la contrattazione a livello locale al
fine di assicurare un livello di “welfare”
che garantisca i servizi a sostegno delle
fragilità dell’anziano e supporti i care
giver.
A Piancogno il 26 giugno il convegno organizzato dai Sindacati dei pensionati
Welfare e territorio: la comunità operosa
Giovedì 26 giugno, presso il ristorante “Due Magnolie” di Pianborno, si è tenuto un importante convegno sul tema “Welfare e territorio: la comunità
operosa”. Il convegno, presieduto da Alfonso Rossini, Segretario Generale della FNP-Cisl di Brescia
e Valle Camonica, ha visto le comunicazioni introduttive di Roberto Ravelli Damioli della FNP-Cisl,
di Domenico Ghirardi dello SPI-Cgil e di Francesco
Montemurro dell’IRES.
Il convegno ha permesso di fare il punto, analizzare
il lavoro svolto, valutare le difficoltà, i progetti incorso con le possibili evoluzioni, rispetto all’attività
di concertazione sociale in Valle Camonica, svolta a
partire dalla fine del 2011. Il lavoro fatto si era concretizzato nel cosiddetto “Protocollo di animazione
territoriale per facilitare la domiciliarità”, sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali, dalla Comunità
Montana di Valle Camonica, dall’ASL Vallecamonica-Sebino, dalla Conferenza dei Sindaci, dall’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona e dalle
agenzie del Terzo Settore. Tutti gli enti richiamati
erano presenti e hanno portato il loro contributo e le
loro osservazioni rispetto a questi tre primi anni di
esperienza. Importante il contributo offerto dall’Assessorato alla Famiglia della Regione Lombardia e
dell’UPIA Valle Camonica, con Vigilio Luscetti in
rappresentanza delle 14 Residenze Sanitarie Assisti-
te e dai Centri Diurni Integrati della valle.
In particolare ci si è soffermati ad analizzare la figura del Custode Socio-sanitario Territoriale ed il pro-
getto delle R.S.A./C.D.I. aperti. Il Custode Socio-sanitario Territoriale punta ad implementare le forme
di assistenza a domicilio per le persone fragili, al fine
di mantenerle nel proprio ambiente di vita, creando
le condizioni per una costante interazione sociale.
L’idea guida è rappresentata dalla constatazione che
la persona deve essere al centro degli interventi progettati e l’azione deve essere individualizzata e fornire una corretta risposta ai bisogni. Si tratta, in sostanza, di prevenire fenomeni di emarginazione e di
solitudine; di informare, orientare e accompagnare i
cittadini ai servizi presenti sul territorio; monitorare costantemente le situazioni a rischio; fare azione
di tutoraggio nelle fasi di attivazione e dimissione
di servizi specifici. Per realizzare questi obiettivi si
è chiesto l’intervento e la disponibilità delle nostre
R.S.A., dei C.D.I. e dell’organizzazione capillare del
volontariato. Con ogni R.S.A. l’Azienda Sanitaria
Locale ha concordato il costo dei molteplici servizi che vanno dall’accesso alla prestazioni di ASA e
OSS, ai pasti a domicilio, al servizio di lavanderia, al
bagno assistito, ecc.
L’azione indispensabile del volontariato si muove
all’interno di un progetto più ampio che si innesta
sulla rete delle R.S.A. e dei C.D.I., con l’erogazione
di una serie di servizi rivolti ai soggetti anziani in
condizioni di fragilità.
3
Pensionati
Brescia
Aumentano i volontari impegnati nei servizi promossi dall’Associazione
Anteas: cantiere aperto della generosità
ANTEAS sfida la crisi. Le difficoltà economiche, che hanno cambiato stili
di vita e riaperto pagine di welfare familiare che parevano dimenticate,
non impediscono alla nostra Associazione di crescere e di ampliare i propri
interventi a favore della fragilità anziana e non solo.
Negli ultimi due anni abbiamo registrato quasi 50 nuovi volontari, quasi
tutti ancora impegnati nei vari servizi attivi. Un fervore straordinario, capace di mantenere tutte le nostre attività tradizionali, di consolidarle e di
iniziarne di nuove.
4
Casa Famiglia quest’anno ha festeggiato il proprio decennale di vita, con
una festa ed un momento di riflessione su un’esperienza che ha trovato
varie repliche nella città, che sta facendo ulteriori proseliti, spesso aiutati
dalla nostra disponibilità a favorire iniziative analoghe.
Così come continuano ad essere attivi tutti i gruppi operativi comunali, con
ulteriori progetti che potrebbero ben presto prendere forma.
Nel frattempo abbiamo ampliato la gamma dei servizi offerti: i trasporti
sociali sono ormai una realtà solida e utilizzatissima.
Casa Famiglia compie 10 anni
2004-2014. Casa Famiglia spegne le sue prime 10 candeline. Nata da un progetto sperimentale dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Brescia,
è una realtà inserita nei presidi pubblici per gli anziani che fin dalla costituzione ha visto impegnati i volontari dell’Associazione della Terza Età Attiva
e per la Solidarietà (ANTEAS) della Cisl di Brescia.
Sabato 7 giugno scorso ospiti, volontari e operatori hanno accolto nella struttura di via del Santellone a Brescia (quartiere Badia) famigliari, amici e autorità. E’ seguita una tavola rotonda
sul tema “Esperienza di welfare sostenibile: quando il pubblico incontra
il volontariato” ed è stata inaugurata
una mostra fotografica.
Un rinfresco ha chiuso la serata animata dal “brescianissimo” Francesco
Braghini con musica e poesia.
L’assistenza nella presentazione di ricorsi per la nomina di Amministratori
di Sostegno, gratuita per tutti, incontra una domanda divenuta importante. Il servizio, oggi, si avvale di una di una convenzione con il Tribunale di Brescia, che consente al nostro operatore l’accesso alla Cancelleria
per l’inoltro dei ricorsi al giudice. Da quest’anno, inoltre, ANTEAS opera
su tutta la provincia, per effetto della riunificazione dell’ex territorio della
Valle Camonica e del Sebino bresciano. Abbiano, anzi, mantenuto in vita
Ateas Servizi della Valle che rappresenta una nuova grande opportunità di
impegno.
ANTEAS si può sostenere offrendo volontariato: ci sono molte possibilità di impegno. Quindi contattaci. ANTEAS può attivare gruppi operativi
ovunque se ne senta la necessità e ci siano persone disposte a mettersi in
gioco.
Il 5 per mille: è una firma che non ti costa nulla, ma per noi è un attestato
di stima e un mandato di impegno. Firma e fai firmare per ANTEAS.
“La bontà è l’unico investimento che non fallisce”. (Henry David Thoreau)
Il 6 giugno scorso il Coordinamento femminile ha visitato Cividate Camuno, Bienno e Pisogne
Le donne della FNP alla riscoperta della Valle Camonica
“ Visitare Bienno significa visitare un borgo antico,
che sorge su una delle colline dominate dal Dosso
del Cerreto e la cui storia è strettamente legata al
torrente Grigna e al canale Vaso Rè che, nei secoli, ha dato linfa vitale ai mulini, alle segherie e alle
fucine che hanno costituito l’economia fiorente di
questa terra.
Oggi questo “passato” è più che mai presente e conserva ancora importanti e splendide testimonianze.
I luoghi del lavoro dell’uomo, ma anche i palazzi
delle fiorenti famiglie che si sono sviluppate, l’arte
sacra che vanta magnifici affreschi custoditi nelle
chiese: tutto parla di una storia millenaria da cui lasciarsi sorprendere ed emozionare.”
Ed è in questi luoghi che quest’anno il Coordinamento delle donne pensionate ha deciso di passare
una giornata visitando luoghi ricchi di storia, di cultura e di tradizioni lavorative.
Molto interessante la visita al Museo Nazionale Archeologico di Cividate Camuno dove sono conservati una serie di reperti archeologici fondamentali
per comprendere le caratteristiche dell’età romana in
Valle Camonica, seguita dalla visita al Parco Archeologico del Teatro e Anfiteatro Romano.
Molto apprezzate le visite alla Fucina-Museo con
una dimostrazione della lavorazione del ferro con il
maglio ad acqua e al Mulino ad acqua dove, ancora
oggi, vi si macina il granoturco con immutata pas-
sione, continuando una tradizione di famiglia tramandata negli anni.
Anche quest’anno Il coordinamento donne pensionate ha scelto di andare in Valle Camonica, innanzitutto per ritrovare le amiche che vi abitano, passare
con loro una giornata in amicizia, per allargare la
conoscenza a persone nuove, per confrontarsi su
modalità di lavoro e condividerne gli obiettivi.
Non è mancato un momento di solidarietà: grazie al
generoso contributo delle donne presenti, abbiamo
organizzato una mini-lotteria i cui proventi andranno a sostegno del nostro progetto “Scuola materna
di Garullos in Brasile” gestita dalle Suore Operaie
di Botticino.
La SocialDent rappresenta la più importante cooperativa
sociale italiana.
Solo in Brescia vanta più di 40 collaboratori di certificata
professionalità ed è l’unica che può vantare numerose
convenzioni che confermano l’elevato rapporto qualità-prezzo
delle sue prestazioni e l’accesso a finanziamenti personalizzati
a reale tasso zero
�La Cisl di Brescia ha sottoscritto una convenzione per i propri iscritti e relativi famigliari con la SocialDent che prevede
condizioni particolarmente favorevoli. La SocialDent opera con studi medici a Rovato e Manerbio. Per eventuali contatti
telefonare al numero 030/7704475.