Brescia e Valle Camonica Redazione: Alfonso Rossini, Luisa Battagliola, Roberto Ravelli Damioli, Silvio Ortolani, Silvano Sala Giugno 2014 Il sindacato e il dovere di rappresentare pensionati e anziani, oggi A viso aperto, senza esitazioni “Non stiamo sereni! ” 1 REPORT n° 1/2014 di REPORT - Settimanale di informazione varia. Anno XXVII “Poste Italiane S.P.A. - Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Po” - Tassa pagata - Dir. Resp. Luigi Nidito - Ed. Ass. “L’Incontro” V.le Galilei, 13/f - 59100 Prato - Reg. Trib. Prato n° 127 del 24/2/88 - Stampa: Valdarnese Il presidio in Piazza a Palazzolo Pensionati e anziani non sono un’isola sociale felice, al riparo dai colpi della crisi. Pensionati ed anziani sono una grande risorsa di esperienza e di senso civico, un patrimonio di impegno e disponibilità sociale. Sono questi i due riferimenti di fondo per l’azione di rappresentanza sindacale esercitata dalla nostra FNP. Da un lato dobbiamo quotidianamente contrastare un luogo comune diffuso e duro a morire (se ne trovano le tracce tanto nella percezione sociale comune quanto nella cultura politica). Diciamo che non si può ignorare che la perdita del potere di acquisto delle pensioni è documentata e reale; che le pensioni medio - basse non riescono più ad assicurare una vita dignitosa. Diciamo che non si possono ignorare le conseguenze di un processo di invecchiamento della società che alimenta diffusi fenomeni di fragilità / marginalità, che non riescono a trovare una risposta nell’offerta di servizi adeguati socio - assistenziali - sanitari. Dall’altro ci spetta il dovere di ricontestualizzare il ruolo sociale di pensionati ed anziani, valorizzando il loro apporto in un contesto economico, sociale e culturale completamente (e spesso drammaticamente) cambiati. Dobbiamo sempre rendere evidente il loro impegno nel mondo del volontariato, nelle attività di cura domestica e nella rete delle relazioni parentali che affrontano le tante solitudini esistenziali, nell’attività di animazione sociale e culturale sul territorio. Oggi dobbiamo ancor più rendere evidente quanto le trasformazioni demografiche e della famiglia e questi anni di crisi profonda abbiano modificato le relazioni tra le generazioni, producendo un vero e proprio rovesciamento del rapporto anziani - giovani. Al punto che spesso sono pensionati e anziani a farsi carico dei giovani e dello loro famiglie senza lavoro, senza reddito, senza accesso al welfare, as- sumendo un vero e proprio ruolo di ammortizzatore sociale. Su questi orientamenti la nostra organizzazione si spende per rappresentare la nuova condizione esistenziale dei nostri iscritti. Non basta contrastare i tanti luoghi comuni; occorre ricostruire attenzione culturale e politica, sollecitare scelte politiche di futuro in cui siano riconoscibili segni di sviluppo, di equità, di solidarietà. Un lavoro che esige una grande attenzione alle persone, presenza sul territorio, continuità di iniziative. Per la FNP di Brescia c’è uno sviluppo naturale e coerente tra la mobilitazione dello scorso autunno, condotta unitariamente con lo SPI e la UILP, che ha interessato tutto il territorio provinciale, e la campagna di raccolta di firme organizzata nello scorse settimane per incalzare il Presidente del Consiglio e l’azione del suo governo. Non c’è traccia di vittimismo o di rassegnazione, non c’è segno di rivendicazioni corporative nei problemi rappresentati e nelle richieste avanzate. A viso aperto diciamo che “non stiamo sereni”. Che c’è bisogno di atti concreti di equità per ridurre il peso del fisco e per recuperare il valore delle pensioni; che c’è bisogno di una rete di tutele sociali per affrontare civilmente il dramma della non autosufficienza, per superare diseguaglianze e produrre coesione sociale; che c’è urgenza assoluta di lavoro e occupazione perché questo è l’unico antidoto alla marginalità sociale di una intera generazione di giovani. A viso aperto chiediamo una nuova fase di sviluppo capace di ridare dignità alle persone, costruire solidarietà sociale, segnare una svolta di speranza e di fiducia nella democrazia che pensionati ed anziani hanno contribuito a costruire.. Il nostro impegno continua, a viso aperto e senza esitazioni. Alfonso Rossini Si è conclusa anche nel bresciano con un risultato oltre ogni aspettativa la campagna promossa, a livello nazionale, dai Sindacati dei Pensionati, denominata “Non stiamo sereni”, con la raccolta di oltre 12.000 cartoline indirizzate direttamente al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Sei i presidi organizzati unitariamente in provincia dalla FNP-Cisl dallo SPI-Cgil e dalla UILP-Uil, a Orzinuovi, Palazzolo, Montichiari, Gardone VT, Salò e Ghedi. Un’iniziativa per chiedere più lavoro, sviluppo e occupazione, per una maggior tutela del reddito dei pensionati e un welfare pubblico e solidale con il varo di una legge sulla non autosufficienza da tempo sollecitata anche in virtù dell’aumento esponenziale delle condizioni di fragilità legate all’aumento dell’età. I pensionati hanno, in questi anni, pagato a caro prezzo la crisi economica ed è giusto che vedano ripagati i loro sacrifici con provvedimenti di sgravio fiscale e riduzione delle tasse. Le risorse ci sono: basta impegnarsi per ridurre sprechi e privilegi e condurre una decisa battaglia contro l’evasione fiscale. I Sindacati Confederali in questi giorni hanno presentato al Governo la loro piattaforma, chiedendo, fra i vari interventi, l’estensione del “bonus” di 80 euro mensili anche ai pensionati e una rivalutazione delle pensioni attraverso un meccanismo di indicizzazione che garantisca la tutela del potere d’acquisto delle stesse. Sommario Pag. 2 Pensioni: nel Bresciano due su tre sono sotto i mille euro Collebeato: premiata la FNP al servizio degli anziani Pag. 3 Più di 7800 posti nelle 121 RSA del Bresciano Welfare e territorio: la comunità operosa Pag. 4 Anteas: cantiere aperto della solidarietà Casa famiglia compie 10 anni Le donne della FNP alla riscoperta della Valle Camonica Pensionati Brescia Continua l'impegno dei sindacati dei pensionati per la rivalutazione delle pensioni Nel Bresciano due su tre sono sotto i mille euro Sono tre i dati salienti sulle pensioni 2013 in provincia di Brescia che l’annuale rapporto dell’INPS ha presentato a fine marzo scorso. 2 1.Il numero delle pensioni erogate (347.000 circa su una popolazione di 1.250.000 abitanti) è in calo rispetto al 2012, sia per le pensioni da contribuzione, sia per le pensioni da assistenza. E’ l’effetto della riforma Fornero che ha innalzato le soglie di età anagrafica e contributiva per l’accesso alla pensione. 2. Per quanto riguarda i valori medi il 65% dei pensionati bresciani riceve un assegno inferiore ai 1.000 euro (66% nel 2012); il 33% ha un assegno di meno di 500 euro (34% nel 2012). Tra 1.000 e 1.500 euro si collocano il 20% delle pensioni (19% nel 2012); oltre i 1.500 euro il 15% (14% nel 2012). Con una forte differenza fra uomini e donne. L’aver contemplato tutti i trattamenti pensionistici, compresi quelli della gestione ex INPDAP mediamente più alti del 20-25% della gestione INPS, non sposta dunque il valore delle pensioni bresciane che restano collocate su livelli bassi. La situazione bresciana è per altro sotto quella nazionale, che secondo i dati INPS vede gli assegni pensionistici inferiori ai 1.000 euro al 45%. 3. Il valore medio complessivo degli assegni pensionistici 2013 si attesta a 881 euro, segnando un aumento di 8 euro rispetto al 2012. Si fanno dunque sentire gli effetti negativi del blocco della rivalutazione delle pensioni oltre tre volte il minimo decretato dal governo Monti per il 2012 e il 2013. Più in generale è l’attuale meccanismo della indicizzazione annuale che non riesce più a salvaguardare pienamente il potere di acquisto delle pensioni. Questi dati dimostrano con chiarezza come anche a Brescia il valore delle pensioni rappresenti un problema economico e sociale generale perché si attestano a livelli bassi e perché il loro potere d’acquisto si riduce nel tempo. Sotto questo profilo i pensionati non possono essere considerati un’isola sociale felice, risparmiata dai colpi della crisi, secondo un’immagine stereotipata che ancora perdura. Il valore medio delle pensioni bresciane dice che siamo al di sotto dei 1.000 euro mediamente, livello che convenzionalmente è considerato come la soglia della povertà relativa. C’è dunque un problema generale di equità che va risolto secondo due direzioni: la riduzione del peso del fisco, la revisione del sistema di indicizzazione oltre le misure di parziale ripristino che la pressione sindacale ha prodotto per il 2014. Resta quindi di tutta attualità la nostra pressione sul nuovo Governo perché il tema “rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni” venga affrontato con urgenza. Il riconoscimento della Cisl lombarda per l'accordo con l'Amministrazione Comunale Collebeato: premiata la FNP al servizio degli anziani “Un accordo molto ben strutturato: ogni argomento è trattato con specificazione delle finalità, dei destinatari, dei requisiti di accesso e delle modalità di erogazione. Sono affrontati molti argomenti: sostegni vari alle spese per i nuclei familiari più poveri, servizi di assistenza e di trasporto ai non autosufficienti, servizi sanitari, di lavanderia e buoni acquisto. Sono identificate con precisione le risorse messe a disposizione del Comune e i beneficiari per ogni tipo di aiuto e servizio”. Con questa motivazione l’accordo sottoscritto nel 2013 fra l’Amministrazione Comunale e i Sindacati dei Pensionati è stato ritenuto meritevole di premio dalla Cisl della Lombardia. Il riconoscimento è stato consegnato il 4 giugno in occasione della “Fiera della contrattazione” tenutasi a Sesto San Giovanni. Ricordiamo che il 18 marzo scorso con una semplice ma significativa cerimonia era stata inaugurata la nuova sede dei Pensionati della Cisl. Situata nei locali messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale, che vogliamo qui ringraziare, è stata ristrutturata grazie al contributo dei molti volontari che la animano. Presente il Sindaco, Antonio Trebeschi, che ha sottolineato nel proprio intervento la piena sintonia fra gli obiettivi che la FNP si pone con le aspettative e le richieste della comunità di Collebeato, è toccato al Segretario Generale della Federazione dei Pensionati della Cisl, Alfonso Rossini, rimarcare il ruolo e la presenza del Sindacato quale presidio sul territorio a servizio delle categorie più fragili, anziani “in primis”. Ai responsabili locali, Angelo Capuzzi e Pino Mora, il compito di presentare il lavoro svolto, di ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per l’apertura della nuova sede e tracciare il programma degli interventi per il prossimo futuro. L’inaugurazione della sede FNP di Collebeato Pensionati Brescia I dati dell’Osservatorio Regionale della FNP-Cisl relativi al pianeta anziani Più di 7800 posti in 121 RSA nel Bresciano L’Osservatorio Regionale della Federazione Pensionati della CISL ha recentemente aggiornato il proprio rapporto annuale per quanto riguarda l’assistenza agli anziani ospiti delle RSA lombarde. Dal rapporto abbiamo estrapolato alcuni dati interessanti sulla situazione bresciana. Ad oggi i posti letto autorizzati nelle strutture bresciane assommano a 7.837 di cui 7.046 i posti accreditati e 7.013 i posti a contratto, distribuiti in 121 residenze. In provincia operano 63 Centri Diurni Integrati per un totale di 1.280 posti, 318 i pazienti affetti dal morbo di Alzheimer assistiti in strutture ad hoc e 96 posti nei 7 Hospice presenti. Tutto ciò in una situazione che a partire dal 2008 ha visto un aumento della complessità dei casi trattati e un incremento significativo dell’età media dell’utenza in ingresso (82,5 anni; quasi 8 in più negli ultimi 10 anni), a testimonianza di un trend che vede il ricorso alla RSA sempre di più nei casi estremi quando la gravità del caso non consente una gestione dell’anziano all’interno del nucleo familiare. Sul fronte dei costi, si registra un aumento medio della retta giornaliera in provincia di Brescia negli ultimi quattro anni di poco inferiore ai 4 euro, al di sotto dell’aumento medio regionale che supera ampiamente il 10%, così come (vedi tabella) la quota “alberghiera” a carico degli utenti e delle relative famiglie colloca le nostre RSA e quelle della Valle Camonica rispettivamente al terzultimo e penultimo posto della graduatoria regionale. Gli incremen- Confronto rette RSA in Lombardia - dato medio giornaliero in euro - anno 2014 Provincia Retta minima Retta massima Milano RSA Asl 77.29 101.14 Solventi 116.37 Milano 2 73.65 87.29 135.18 86.67 Milano 1 64.14 73.97 Monza-Brianza 66.47 75.11 88.01 Varese 63.66 71.85 79.50 Como 61.68 74.50 91.56 Lecco 60.45 66.17 81.40 Bergamo 53.62 60.70 80.99 Lodi 53.50 57.93 81.70 Pavia 53.49 59.57 70.46 Mantova 51.74 56.89 76.25 Cremona 51.09 55.15 84.47 70.60 Brescia 49.10 54.48 Valle Camonica 44.05 49.46 64.90 Sondrio 42.91 46.36 60.00 Media regionale 54.22 66.04 84.53 ti maggiori si sono registrati nel 2011 con aumenti significativi in parecchie strutture, pari se non superiori, in alcuni casi, ai 150-200 euro mensili. Il dato regionale conferma che, a fine 2012, le rette delle RSA avevano valori compresi fra i 1.700 e i 2.000 euro mensili a fronte di un potere d’acquisto del reddito delle famiglie ridottosi nel corso dello stesso anno del 4,8% (fonte ISTAT- 2013) Assistiamo, così, ad un vero e proprio fenomeno di “migrazione” dell’utenza non solo all’interno dello stesso territorio, ma fra provincia e provincia, alla ricerca della struttura più economica. L’insostenibilità dei costi, aggravata dalla perdurante crisi economica, rilancia la necessità di un profondo ripensamento del modello assistenziale in Lombardia, che, accanto ad una attenta politica di prevenzione e di educazio- ne a stili di vita più sani, incrementi la permanenza dell’anziano nella propria struttura familiare il più a lungo possibile, con un potenziamento del servizi di assistenza domiciliare integrata e un sostegno alle famiglie che scelgono di curare il proprio caro nell’ambito delle struttura domestica. Non abbiamo dubbi. La tenuta e la qualità del sistema, nel prossimo futuro, sarà determinata per buona parte dalle politiche per l’età anziana, in costante aumento; politiche da ripensare secondo alcune direttrici che vogliamo qui sintetizzare: • Il mantenimento più a lungo possibile della persona fragile nella propria abitazione con la conseguente richiesta di servizi di prossimità e di sostegno alla domiciliarità, in particolare per quanto riguarda le persone parzialmente autosufficienti; • La presenza di servizi sempre più specializzati rispetto a determinate patologie e problematiche (Alzheimer, demenza senile, ecc.); • L’implementazione di servizi per le persone che necessitano di soluzioni abitative intermedie con caratteristiche di protezione socio-sanitaria (residenzialità leggera); • L’attivazione di opportunità ricreative, di spazi di socialità e luoghi di aggregazione che consentano il mantenimento di relazioni sociali per gli anziani che vivono da soli o lontani dal proprio nucleo familiare. Parimenti è di fondamentale importanza la contrattazione a livello locale al fine di assicurare un livello di “welfare” che garantisca i servizi a sostegno delle fragilità dell’anziano e supporti i care giver. A Piancogno il 26 giugno il convegno organizzato dai Sindacati dei pensionati Welfare e territorio: la comunità operosa Giovedì 26 giugno, presso il ristorante “Due Magnolie” di Pianborno, si è tenuto un importante convegno sul tema “Welfare e territorio: la comunità operosa”. Il convegno, presieduto da Alfonso Rossini, Segretario Generale della FNP-Cisl di Brescia e Valle Camonica, ha visto le comunicazioni introduttive di Roberto Ravelli Damioli della FNP-Cisl, di Domenico Ghirardi dello SPI-Cgil e di Francesco Montemurro dell’IRES. Il convegno ha permesso di fare il punto, analizzare il lavoro svolto, valutare le difficoltà, i progetti incorso con le possibili evoluzioni, rispetto all’attività di concertazione sociale in Valle Camonica, svolta a partire dalla fine del 2011. Il lavoro fatto si era concretizzato nel cosiddetto “Protocollo di animazione territoriale per facilitare la domiciliarità”, sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali, dalla Comunità Montana di Valle Camonica, dall’ASL Vallecamonica-Sebino, dalla Conferenza dei Sindaci, dall’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona e dalle agenzie del Terzo Settore. Tutti gli enti richiamati erano presenti e hanno portato il loro contributo e le loro osservazioni rispetto a questi tre primi anni di esperienza. Importante il contributo offerto dall’Assessorato alla Famiglia della Regione Lombardia e dell’UPIA Valle Camonica, con Vigilio Luscetti in rappresentanza delle 14 Residenze Sanitarie Assisti- te e dai Centri Diurni Integrati della valle. In particolare ci si è soffermati ad analizzare la figura del Custode Socio-sanitario Territoriale ed il pro- getto delle R.S.A./C.D.I. aperti. Il Custode Socio-sanitario Territoriale punta ad implementare le forme di assistenza a domicilio per le persone fragili, al fine di mantenerle nel proprio ambiente di vita, creando le condizioni per una costante interazione sociale. L’idea guida è rappresentata dalla constatazione che la persona deve essere al centro degli interventi progettati e l’azione deve essere individualizzata e fornire una corretta risposta ai bisogni. Si tratta, in sostanza, di prevenire fenomeni di emarginazione e di solitudine; di informare, orientare e accompagnare i cittadini ai servizi presenti sul territorio; monitorare costantemente le situazioni a rischio; fare azione di tutoraggio nelle fasi di attivazione e dimissione di servizi specifici. Per realizzare questi obiettivi si è chiesto l’intervento e la disponibilità delle nostre R.S.A., dei C.D.I. e dell’organizzazione capillare del volontariato. Con ogni R.S.A. l’Azienda Sanitaria Locale ha concordato il costo dei molteplici servizi che vanno dall’accesso alla prestazioni di ASA e OSS, ai pasti a domicilio, al servizio di lavanderia, al bagno assistito, ecc. L’azione indispensabile del volontariato si muove all’interno di un progetto più ampio che si innesta sulla rete delle R.S.A. e dei C.D.I., con l’erogazione di una serie di servizi rivolti ai soggetti anziani in condizioni di fragilità. 3 Pensionati Brescia Aumentano i volontari impegnati nei servizi promossi dall’Associazione Anteas: cantiere aperto della generosità ANTEAS sfida la crisi. Le difficoltà economiche, che hanno cambiato stili di vita e riaperto pagine di welfare familiare che parevano dimenticate, non impediscono alla nostra Associazione di crescere e di ampliare i propri interventi a favore della fragilità anziana e non solo. Negli ultimi due anni abbiamo registrato quasi 50 nuovi volontari, quasi tutti ancora impegnati nei vari servizi attivi. Un fervore straordinario, capace di mantenere tutte le nostre attività tradizionali, di consolidarle e di iniziarne di nuove. 4 Casa Famiglia quest’anno ha festeggiato il proprio decennale di vita, con una festa ed un momento di riflessione su un’esperienza che ha trovato varie repliche nella città, che sta facendo ulteriori proseliti, spesso aiutati dalla nostra disponibilità a favorire iniziative analoghe. Così come continuano ad essere attivi tutti i gruppi operativi comunali, con ulteriori progetti che potrebbero ben presto prendere forma. Nel frattempo abbiamo ampliato la gamma dei servizi offerti: i trasporti sociali sono ormai una realtà solida e utilizzatissima. Casa Famiglia compie 10 anni 2004-2014. Casa Famiglia spegne le sue prime 10 candeline. Nata da un progetto sperimentale dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Brescia, è una realtà inserita nei presidi pubblici per gli anziani che fin dalla costituzione ha visto impegnati i volontari dell’Associazione della Terza Età Attiva e per la Solidarietà (ANTEAS) della Cisl di Brescia. Sabato 7 giugno scorso ospiti, volontari e operatori hanno accolto nella struttura di via del Santellone a Brescia (quartiere Badia) famigliari, amici e autorità. E’ seguita una tavola rotonda sul tema “Esperienza di welfare sostenibile: quando il pubblico incontra il volontariato” ed è stata inaugurata una mostra fotografica. Un rinfresco ha chiuso la serata animata dal “brescianissimo” Francesco Braghini con musica e poesia. L’assistenza nella presentazione di ricorsi per la nomina di Amministratori di Sostegno, gratuita per tutti, incontra una domanda divenuta importante. Il servizio, oggi, si avvale di una di una convenzione con il Tribunale di Brescia, che consente al nostro operatore l’accesso alla Cancelleria per l’inoltro dei ricorsi al giudice. Da quest’anno, inoltre, ANTEAS opera su tutta la provincia, per effetto della riunificazione dell’ex territorio della Valle Camonica e del Sebino bresciano. Abbiano, anzi, mantenuto in vita Ateas Servizi della Valle che rappresenta una nuova grande opportunità di impegno. ANTEAS si può sostenere offrendo volontariato: ci sono molte possibilità di impegno. Quindi contattaci. ANTEAS può attivare gruppi operativi ovunque se ne senta la necessità e ci siano persone disposte a mettersi in gioco. Il 5 per mille: è una firma che non ti costa nulla, ma per noi è un attestato di stima e un mandato di impegno. Firma e fai firmare per ANTEAS. “La bontà è l’unico investimento che non fallisce”. (Henry David Thoreau) Il 6 giugno scorso il Coordinamento femminile ha visitato Cividate Camuno, Bienno e Pisogne Le donne della FNP alla riscoperta della Valle Camonica “ Visitare Bienno significa visitare un borgo antico, che sorge su una delle colline dominate dal Dosso del Cerreto e la cui storia è strettamente legata al torrente Grigna e al canale Vaso Rè che, nei secoli, ha dato linfa vitale ai mulini, alle segherie e alle fucine che hanno costituito l’economia fiorente di questa terra. Oggi questo “passato” è più che mai presente e conserva ancora importanti e splendide testimonianze. I luoghi del lavoro dell’uomo, ma anche i palazzi delle fiorenti famiglie che si sono sviluppate, l’arte sacra che vanta magnifici affreschi custoditi nelle chiese: tutto parla di una storia millenaria da cui lasciarsi sorprendere ed emozionare.” Ed è in questi luoghi che quest’anno il Coordinamento delle donne pensionate ha deciso di passare una giornata visitando luoghi ricchi di storia, di cultura e di tradizioni lavorative. Molto interessante la visita al Museo Nazionale Archeologico di Cividate Camuno dove sono conservati una serie di reperti archeologici fondamentali per comprendere le caratteristiche dell’età romana in Valle Camonica, seguita dalla visita al Parco Archeologico del Teatro e Anfiteatro Romano. Molto apprezzate le visite alla Fucina-Museo con una dimostrazione della lavorazione del ferro con il maglio ad acqua e al Mulino ad acqua dove, ancora oggi, vi si macina il granoturco con immutata pas- sione, continuando una tradizione di famiglia tramandata negli anni. Anche quest’anno Il coordinamento donne pensionate ha scelto di andare in Valle Camonica, innanzitutto per ritrovare le amiche che vi abitano, passare con loro una giornata in amicizia, per allargare la conoscenza a persone nuove, per confrontarsi su modalità di lavoro e condividerne gli obiettivi. Non è mancato un momento di solidarietà: grazie al generoso contributo delle donne presenti, abbiamo organizzato una mini-lotteria i cui proventi andranno a sostegno del nostro progetto “Scuola materna di Garullos in Brasile” gestita dalle Suore Operaie di Botticino. La SocialDent rappresenta la più importante cooperativa sociale italiana. Solo in Brescia vanta più di 40 collaboratori di certificata professionalità ed è l’unica che può vantare numerose convenzioni che confermano l’elevato rapporto qualità-prezzo delle sue prestazioni e l’accesso a finanziamenti personalizzati a reale tasso zero �La Cisl di Brescia ha sottoscritto una convenzione per i propri iscritti e relativi famigliari con la SocialDent che prevede condizioni particolarmente favorevoli. La SocialDent opera con studi medici a Rovato e Manerbio. Per eventuali contatti telefonare al numero 030/7704475.
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