27 maggio 2014 27/05/14 Gazzetta di Reggio Trapianti di cornea, primato del Santa Maria Nuova 26/05/14 Gazzetta di Parma.it Donazione di organi: tante idee dagli studenti per il concorso dell'Aido Beppe Facchini 26/05/14 CivitaNews Admo, Aido e Avis Viterbo insieme per la Giornata nazionale della donazione 26/05/14 IlCittadinoMB «Mio figlio Andrea è vivo grazie a un trapianto di midollo» Rosella Redaelli 27-MAG-2014 Lettori: 140.000 Diffusione: 11.854 Dir. Resp.: Alessandro Moser da pag. 49 Donazione di organi: tante idee dagli studenti per il concorso dell'Aido Migliaia di studenti coinvolti nell'iniziativa per sensibilizzare alla cultura del dono. Dai ragazzi video, foto, cartelloni e racconti per spiegare l'importanza di un gesto 26/05/2014 di Beppe Facchini Diffondere la cultura del dono con ogni mezzo possibile: video, foto, cartelloni colorati o racconti, poco importa. Ciò che conta davvero è riuscire a comprendere quanto sia importante salvare altre vite attraverso un piccolo gesto. Grazie al concorso dal titolo «Una scelta consapevole», promosso dal Comitato provinciale per la donazione e il trapianto di organi, tessuti e cellule, il messaggio ancora una volta è arrivato forte e chiaro nelle 52 scuole medie di tutta la provincia che hanno partecipato al consueto progetto organizzato soprattutto grazie all’impegno dell’Aido, associazione italiana per la donazione di organi, presieduta nel Parmense da Simona Curti, in grado di coinvolgere oltre 3.200 ragazzi. Se poi a questi si aggiungono anche i 2.500 studenti delle 12 scuole superiori fuori concorso, ma che comunque hanno preso parte al progetto che ha previsto per l’intero anno scolastico incontri formativi sul valore del dono e dei suoi aspetti più prettamente scientifici, si può parlare di un ennesimo successo per la campagna promossa dall’Aido ormai da oltre 20 anni. «Con i nostri volontari siamo andati nelle scuole della provincia chiedendo ai ragazzi di raccontare, con le proprie parole, perché è importante donare», ha spiegato ieri la stessa Simona Curti, in un’aula congressi dell'ospedale Maggiore letteralmente invasa dalla contagiosa aria di festa dei giovanissimi studenti, che durante il progetto non si sono certamente risparmiati nell’usare la propria creatività per svolgere al meglio il compito assegnato. Usando il linguaggio dei giovani, quindi, non stupisce il successo ottenuto da quel «tvd, ti voglio donare» che, ricalcando la più famosa formula usata per sms e social network, è stato utilizzato in tantissimi degli elaborati esposti durante la manifestazione conclusiva. Un lavoro per ogni istituto scolastico ha ricevuto un riconoscimento da parte degli organizzatori, mentre ad aggiudicarsi i primi tre premi del concorso provinciale sono state la scuola Marconi di Basilicagoiano, la 3ªB della Agazzi di Bedonia e, ex aequo, le classi 3ª di Calestano e 3ªB della Zani di Fidenza. Il premio simpatia è andato alla 2ªD della Don Carozza di Salsomaggiore e riconoscimento speciale alla scuola di Varsi. Presenti alla cerimonia, numerose autorità locali, dirigenti e medici di Ausl e Azienda ospedaliera e Sandro Melli, team manager del Parma calcio, testimonial nazionale dell’Associazione donatori organi. Admo, Aido e Avis Viterbo insieme per la Giornata nazionale della donazione 26 maggio 2014 Incontro di promozione e di sensibilizzazione mercoledì mattina all’istituto San Pietro Admo, Aido e Avis Viterbo. Sono tre realtà tra le più conosciute nel mondo del volontariato attivo nella Tuscia e sono anche i protagonisti del convegno “Un donatore moltiplica la vita” che si svolgerà mercoledì mattina, 28 maggio a partire dalle ore 9,30, presso l’istituto San Pietro di Viterbo. L’iniziativa, organizzata con il patrocinio della Ausl, è parte integrante del programma delle manifestazioni che verranno realizzate in tutta Italia per la Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti, voluta espressamente dal Ministero della Salute. Nel corso del convegno le tre associazioni parleranno della loro attività e dell’esperienza maturata in tanti anni in questo ambito specifico dell’attivismo civico. Ci sarà spazio anche momenti di testimonianza, come quella di Tiziana Riva che parlerà di come si diventa donatrice effettiva di midollo osseo, e per qualche intermezzo divertente ed emozionante tramite i nasi rossi dei Goji Vip. “Essere favorevole alla donazione di organi e tessuti in vita o dopo la propria morte – spiega il presidente dell’Aido di Viterbo Sandro Politi -, non è solo un gesto di solidarietà, ma anche una scelta giusta. Nel mondo le persone che si ammalano e necessitano di un trapianto sono molte di più degli organi che vengono donati. Ognuno di noi potrebbe averne bisogno in futuro”. “Il sangue – aggiunge il presidente della sezione comunale dell’Avis, Luigi Ottavio Mechelli – non è riproducibile in laboratorio, ma è indispensabile alla vita: nei servizi di primo soccorso, in chirurgia, nella cura di alcune malattie e nei trapianti. La disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo di solidarietà da cui ognuno può attingere in momenti di necessità. In Italia servono 8mila unità di sangue al giorno”. “Sono molte le persone che ogni anno nel nostro Paese necessitano di trapianto di midollo osseo – conclude il presidente provinciale dell’Admo, Paola Massarelli –, ma purtroppo la compatibilità genetica è un fattore molto raro, che ha maggiori probabilità di esistere tra consanguinei. Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un gemello genetico per il trapianto è, dunque, legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati. I volontari dell’Admo, come quelli di Aido e Avis, da tempo hanno preso la scelta giusta. Per gli altri e per noi. Ma, chiaramente, più si diffonde la cultura della donazione e più questa scelta sarà in grado di produrre effetti positivi per chi ne ha davvero bisogno”. «Mio figlio Andrea è vivo grazie a un trapianto di midollo» 26 maggio 2014 Monza - Oggi Andrea è un bambino vivace di 11 anni, frequenta la quinta elementare, fa sport. Deve la sua vita di oggi al gesto di una donatrice sconosciuta che gli ha donato il midollo osseo. Era il novembre del 2003 e Andrea aveva solo otto mesi. Quell’esperienza personale e fortissima ha spinto la mamma di Andrea, Valeria Romani, arcorese, ad impegnarsi in prima persona nell’associazione Admo (associazione italiana donatori di midollo osseo). Oggi è la presidente della sezione MB e instancabilmente incontra ogni anno centinaia di ragazzi nelle scuole a cui racconta la sua storia, quella di suo figlio e come sia semplice e importantissimo diventare donatori. Andrea ripercorre la sua storia: “Ci siamo accorti subito che qualcosa non andava- racconta- :Andrea era piccolissimo, soffriva di anemia, aveva poche piastrine era soggetto a numerose infezioni. La diagnosi ci è stata fatta a Brescia: sindrome di Wiskott-Aldrich, una malattia rara di immunodeficienza. L’unica speranza per vivere è ricevere un trapianto nel primo anno di vita”. E’ iniziata allora una corsa contro il tempo, mentre Andrea si aggravava ed era diventato un Bubble-boy: costretto a vivere in una bolla sterile nel centro di trapianto midollo osseo, senza i baci e gli abbracci di mamma e papà. La sua tipizzazione era stata inserita nel registro mondiale dei donatori di trapianto. Bisognava solo attendere con fiducia che qualcuno nel mondo fosse compatibile al 100%. “C’è una probabilità su 100 mila di trovare un donatore compatibile- racconta Valeria- per questo è importante che i donatori siano tantissimi”. La storia di Andrea è una storia a lieto fine perché l’attesa è durata pochi mesi: il 6 novembre del 2013 un’ambulanza è partita da Brescia per raccogliere il midollo della donatrice. “Sappiamo solo che è una ragazza, probabilmente lombarda e che nel 2003 aveva 25 anni- spiega Valeria- ma lei è sempre nei nostri pensieri e nei nostri cuori”. La donatrice anonima era iscritta ad Admo. Iscriversi all’Admo è semplice: basta avere tra i 18 e i 55 anni e presentarsi in una delle sedi che Admo condivide con Avis sul territorio. A Monza si può prendere un appuntamento telefonando al centro trasfusionale del San Gerardo (039-2332587/8). Dopo il colloquio con il medico, un prelievo di sangue e la firma dei moduli si è ufficialmente iscritti e i dati vengono inseriti nel registro internazionale dei donatori. Potrebbe capitare di non essere mai chiamati a donare, oppure potrebbe succedere di essere chiamati a salvare una vita con un piccolo grande gesto. “Per il prelievo- spiega la presidente di Admo Mb- ci sono due tecniche. Quella tradizionale prevede un’anestesia locale o generale e una notte di degenza, ma da alcuni anni c’è anche la tecnica del semplice prelievo di sangue. Dal sangue vengono selezionate le cellule midollari e non c’è bisogno di nessun ricovero”. Chi fosse interessato può scrivere a [email protected] Rosella Redaelli
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