n54 a13 Le tante facce della scrittura araba di Isa Corti Crippa (seconda puntata) vete digerito il primo approccio con l’arabo? Se sì, apprestatevi a seguire il secondo. Potrete trovare delle discordanze con notizie apprese da altre fonti, in quanto l’arabo, come tutte le lingue parlate da molti Paesi e quindi da popoli diversi, cambia da un Paese all’altro. A volte cambia non solo la forma della lettera, ma anche le parole che servono ad indicare lo stesso oggetto. Basti vedere tra gli strumenti di Word relativamente alla lingua spagnola quante forme si possono trovare, così diverse una dall’altra, lo spagnolo dall’argentino o dalle forme dell’Uruguay. Altrettanto è per la lingua araba, ma forse anche di più. La mia amica, coautrice di queste note, mi fa notare le diversità dei vari vocabolari a seconda da chi sono stesi. Pensando all’arabo, vedo terre sconfinate, deserti infiniti, dove i popoli hanno difficoltà di incontro, ma vedo altrettante città popolosissime, come Il Cairo con i suoi 12.000.000 di abitanti, dove coesistono diverse forme di lingua a seconda del livello culturale. L a prima consonante dell’alfabeto arabo è la B, come nel nostro alfabeto. Il segno grafico cambia a seconda se iniziale, media o finale. La parte iniziale della B consiste in una piccola curva con apertura verso l’alto con sotto il puntino B = ....….. isolata; .…............ iniziale; .........…… media; …............. finale. Esempio: PORTINAIO = BAUUAB Il primo segno (sempre da destra) è il tratto della B iniziale che si unisce con la UAU; l’accento che sta sopra è la vocale breve A (Fatha) la sciadda = è per raddoppiare il suono della U (simile al prolungamento del suono della ü nella lingua tedesca) il segno….... di una retta verticale è l’alef A, (vedi numero precedente) il simbolo ……. è l’ultima B allungata perché finale. Sciadda o raddoppiamento In italiano una consonante doppia è scritta due volte, invece in arabo viene scritta una volta sola con sopra un segno come un piccolo tre rovesciato. Il nome sciadda in arabo significa rinforzo e la sua presenza indica quindi che la consonante va raddoppiata. Sukün Se una lettera araba è senza vocale, si deve indicare il simbolo del sukün - un piccolo zero - sopra la consonante priva di vocale. Esempio: RAGAZZA = BINT Da notare la posizione diacritica del puntino: 1) la B è indicata con il suo segno sulla base con l’aggiunta del puntino sotto, oltre la kasra 2) il puntino sopra il segno della secon- RIVISTA DEGLI STENOGRAFI A 23 da consonante indica la N, oltre il piccolo zero del sukün 3) due punti sopra la relativa consonante - la T - (allungata perché finale di parola) L a lettera T ha la stessa forma della B, si distingue solo per i due puntini diacritici, sopra la consonante. T ….... isolata …........ iniziale …….... media …....… finale Esempio: CASA = BAIT ………. La terza lettera dell’alfabeto è una T ma strisciata tra i denti. Nella lingua italiana non esiste un suono simile, esiste nella lingua inglese che viene indicata con due lettere «th» con il suono aspro come in «three» = «tre». Le forme della Tã (T strisciata) sono identiche a quelle della T : la differenza consiste nei tre puntini sopra anziché due. Spesso nella scrittura a mano i tre puntini sono sostituiti dall’accento circonflesso. (2 - Continua) RIVISTA DEGLI STENOGRAFI Bellissimo tratto calligrafico di una preghiera araba 24 Deceduta a Chicago Joanne Roccaforte È scomparsa a Chicago, il 9 luglio scorso, all’età di 65 anni, Mrs Joanne Roccaforte, dirigente del tutoring testing (assistenza didattica) di un college di quella città, consorte del nostro affezionato lettore e collaboratore con tavole stenografiche, Mr Roccaforte. La Direzione e la Redazione della «Rivista» porgono a Mr Roccaforte e ai suoi figli le più sentite condoglianze. La scomparsa di Emma Caroggio I l 1° ottobre scorso è scomparsa, a Milano, la professoressa Emma Caroggio, figlia dell’indimenticabile Maestro della nostra Arte, il genovese Prof. Dott. Ernesto Caroggio, che curò e autografò, nel 1960, la XXV edizione del Manuale GabelsbergerNoe. Emma Caroggio era nata il 6 novembre 1915. Esperta conoscitrice del sistema Gabelsberger, fu per quarant’anni insegnante di Lettere presso l’Istituto per Geometri di Genova. Ritiratasi in pensione, visse lunghi anni a Milano, vicino alla sorella Thea Caroggio Ferrero, alla quale va il sentito cordoglio della scuola gabelsbergeriana e della Rivista degli Stenografi.
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