RDARO SAURO VIA N. CA VIA DEL C O N LU VICO LO S A VIA LE POVERE A. SA FFI O LO TT I VIA FA BR IAN VI A CA VO UR CA VA L A VIA da GIOTTO a GENTILE HI ON M ZONG VIA M pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento a cura di Vittorio Sgarbi FABRIANO 26 luglio - 30 novembre 2014 INZON I La mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ERCA VIALE NTINI AC ELL I RIN A GI "gentile" - "allegretto" Il percorso Turistico pedonale del centro storico di Fabriano ha come punto consigliato di partenza di arrivo il Complesso monumentale di S. Domenico, sede del "Museo della Carta e della Filigrana", si può comunque iniziare iniziare il tour da un punto qualsiasi del percorso. L'itinerario si chiude ad anello e può essere intrapreso sia in senso orario, percorso "gentile", che in senso antiorario, percorso "Allegretto". Un apposita segnaletica vi guiderà ùad un punto di attrazione all'altro. UIO in collaborazione con Soprintendenza BSAE delle Marche di Urbino Soprintendenza BSAE dell’Umbria Diocesi di Fabriano - Matelica Comunità Montana Alte Valli Potenza e Esino Comune di Cupramontana comitato di studio presidente onorario MINA GREGORI presidente VITTORIO SGARBI VIA S. PELLIC O LATINI OG AL Le due cappelle gotiche che si aprono ai lati dell'altare videro all'opera un gruppo di frescanti di diverso temperamento narrativo ma sostenuti da un'unica matrice di cultura. Siamo agli anni del terzo decennio del '300 e già da tempo si erano riversati nelle Marche gli epigoni della scuola di Rimini, che si erano formati attraverso un precoce contatto con l'opera di Giotto in Assisi. Nella prima Cappella sono dipinte Storie della Maddalena, di grande eleganza formale e cromatica. Sono riferite ad un ignoto autore denominato Maestro di Sant'Emiliano, che sfoggia stilemi giotteschi assai affini a Giuliano da Rimini. Nella seconda cappella, meglio conservata, sono affrescate Storie della vita di S. Agostino, di gusto più corrivo e aneddotico. Il loro autore, di mano diversa da quello precedente, fissa le proprie componenti stilistiche su schemi che tendono a una più aperta e vivace umanizzazione del tema religioso. PERCORSO TURISTICO PEDONALE VIA E. BOCC I VIA FRATELLI VIA DON STURZO ETTINI ETTI RR SE CHIESA 12 DI SANT'AGOSTINO con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Veneto Banca N PETR GASPER PINA VIA DON BERR N CROC VIA DO I ONGH LA S Comune di Fabriano VIA DO VIA VIALE Z I ST VIA A LO MIC RET I ERA SIL VE VIA LE CONCE POIO VIA DEL BA TT IST PO I BO VE SIM RA A VI A VA L VI A VIA D enti promotori COMPLESSO PARCO PUBBLICO 2 DI SAN DOMENICO La Sala Capitolare dell'ex-convento dei domenicani, a destra dell'altar maggiore, rappresenta una vera e propria antologia di pittura fabrianese del '300. Vi domina l'equilibrata Crocifissione di Allegretto Nuzi, ricca di spunti figurativi sostenuti da grande finezza grafica. Allo stesso artefice spettano le due lunette che impegnano la parete d'ingresso, mentre su quella opposta i soggetti con la Tebaide e la Dormitio Virginis dovrebbero spettare, specie il secondo, al suo allievo Francescuccio Ghissi. A sinistra dell'abside si apre la Cappella di Sant'Orsola, decorata con Storie della santa e altri temi liturgici. Frutto della tarda attività del Nuzi, databili allo scadere degli anni sessanta del XIV secolo, le pitture risentono di un tono narrativo più descrittivo e abbreviato, anche se si riscattano per la felicità coloristica consueta all'autore. NETO Sede espositiva Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli” nello Spedale di Santa Maria del Buon Gesù VIA DE C IA VIA ELLI VIA RAM VI A MI VIA La cattedrale di San Venanzio è una delle più importanti e prestigiose chiese delle Marche, per nobiltà delle strutture architettoniche e delle opere d'arte che ne adornano l'interno. Attraverso uno stallo del coro ligneo dell'abside si accede a una cappella gotica, unica testimone della struttura trecentesca abbattuta alla fine del '500 per edificare la nuova chiesa. La cappella è decorata con Storie di S. Lorenzo, che Allegretto Nuzi eseguì verso il 1365 e nelle quali dette prova della sua educazione toscana, toccando esiti figurativi e cromatici assai prossimi a Maso di Banco e agli Orcagna. Sul lato opposto del coro, all'ingresso della sacrestia, si entra nella Cappella della Santa Croce, con affreschi di Giovanni di Corraduccio da Foligno (1416) e altri soggetti votivi, tra i quali è una Crocifissione del Nuzi. OD 23 VIALE XXIV ELLI VIA ANGEL LDI VIA FA VIO VIA BO CATTEDRALE DI SAN VENANZIO V G.B I LAN MAGGIO VIALE GRAMSCI OL OCCIA VIALE M E IAL P.LE G.B MILANI VIA DEI CAPPUCCINI P.LE S. MARIA MADDALENA 5 VIALE DELLA VITTORIA GIARDINI REGINA MARGHERITA 30 4 CA I CO VIALE ZOBIC 3 BLI 1 VELL CHIA ì VI VIA GIOBERTI VIA A ILI M G. NI 2 VIC UB A PIAZZA DEI PARTIGIANI I BERT LARGO RISMONDO V A S. FILIPPO REP F ALBO VIALE STELL IN I LD VA UO TAN PO R VIA MAMIA NI LLA A L OG TI O IA T 6 VI IO VE P.LE MATTEOTTI VIA V M AL E VI BRE I RD IA VI PIAZZA Q. SELLA 7 DE CHIES OVEM I ANTE VIA D 11 I PIAZZA DEL COMUNE A IC ITTOR 9 ERD VIA V RSO O MIAN IV N VIALE LEOP ARD VIA B VIA E AL TO RRA OFE ASS S 23 .DA PIAZZA OB L.G G.PAOLO II S CA VIA V PIAZZA MANIN 8 CO A VIA D VIA PIAZZA ALTINI 21 D G. VIA I 28 FIERI LO 20 22 RINI O VIC PIAZZETTA DEL PODESTÀ 19 VIA PA VIA AL TR IO VECCH CASTEL 18 24 25 13 ONT 17 26 VIA I ON ID RR CO A BBLIC REPU A DI AL ARIB ZA G 27 14 M VIA LI SSO LO VIA FILZI 10 VIA RAMEL VIA TA SCO N PIAZ NI ARCO FO VIA 16 29 ELLI RAM IVO PORT PO S AM VIA C I A F Prenotazioni VeIAinformazioni F NI ZIE VIA M I TT RA E P. MIL IA RA PIAZZA CAIROLI LL ANE ONT VIALE EG AZZIN VIA LL 12 VIA VI V DE M VIA IV NA VI • Call 892.234 per chi chiama dall’estero - from outside Italy: +39.041.2719035 E L IA E OV E A M IA V center Vivaticket MILIANI www.dagiottoagentile.it B M VIALE P. PERCORSI COLLEGATI ALLA MOSTRA KI • Prevendita online: DI I IR www.vivaticket.it RT RE AD ON A DELL F abriano è una città rinomata per la qualità della produzione della carta fin dal Medio Evo e nell’attualità una delle capitali economiche della Regione, recentemente riconosciuta come Città creativa dell’UNESCO per l’artigianato, le arti e le tradizioni popolari. Un territorio apparentemente periferico, marginale rispetto ai tradizionali e acclarati circuiti del turismo culturale, un deposito vasto e inestimabile di capolavori artistici medievali in gran parte poco noti, in molti casi sconosciuti: Fabriano, con le sue chiese millenarie, gli eremi che punteggiano l’affascinante paesaggio appenninico, costituisce lo scenario nel quale si iscrive la mostra “da Giotto a Gentile”. Un’occasione imperdibile per ammirare affreschi, pale d’altare e sculture lignee dipinte, realizzate durante la lunga stagione gotica. Ù ND M C.SO con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Veneto Banca 15 CIRCUITO DI PREVENDITA VIVATICKET IN OL La mostra è promossa e realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e dal Comune di fabriano VIA componenti FABIO DE CHIRICO, GIAMPIERO DONNINI, LIANA LIPPI, ELVIO LUNGHI, ALESSANDRO MARCHI, ANTONIO PAOLUCCI, STEFANO PAPETTI, ANGELO TARTUFERI, MARIA ROSARIA VALAZZI coordinamento organizzativo e direzione Liana Lippi progetto allestimento Liana Lippi Stefano Papetti catalogo a cura di Vittorio Sgarbi Giampiero Donnini Stefano Papetti editore Mandragora, Firenze ufficio stampa LR COMUNICAZIONE - Laura Ruggieri tel. 339 4755329 [email protected] sede espositiva Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli” nello Spedale di Santa Maria del Buon Gesù itinerario urbano Chiesa di Sant’Agostino: Cappelle Giottesche Chiesa di San Domenico: Cappella di Sant’Orsola e Sala Capitolare Chiesa Cattedrale di San Venanzio: Cappelle di San Lorenzo e della Santa Croce sede espositiva collegata Esanatoglia - Pinacoteca Civica “San Francesco” nella Corte dei Varano 5 | COLLEZIONE RUGGERI-MANNUCCI Raccoglie le opere di grande interesse dei due artisti contemporanei di origine fabrianese Quirino Ruggeri (1883-1955) ed Edgardo Mannucci (1904-1986). 6 | CHIESA DI S. FILIPPO (1313, ricostruita nel 1628 e nel 1741) 1 | MUSEO DELLA CARTA E DELLA FILIGRANA Il Museo, allestito all’interno del suggestivo complesso monumentale dell’ex-convento di San Domenico, è una delle realtà culturali più importanti delle Marche. Il percorso didattico illustra la storia della lavorazione della carta, documentata a Fabriano sin dal sec. XIII, con attrezzature, antichi documenti, preziosi esemplari di filigrane antiche e moderne che coprono un periodo dal XIII secolo ad oggi. Al suo interno è stata allestita una mostra museale che, oltre alla fabbricazione di carta a mano, propone ai visitatori una notevole collezione di filigrane antiche, la visualizzazione del viaggio storico della carta illustrando le fasi di sviluppo di questa arte della “terra” di Fabriano e dei processi di lavorazione di una attività produttiva che da oltre sette secoli continua ad essere esercitata con successo nella città conosciuta in tutto il mondo per questo motivo. Una delle sezioni più notevoli è la fedele ricostruzione, in un’ampia sala trecentesca, di una gualchiera medievale con fabbricazione della carta a mano, mostrata da lavorenti secondo il metodo tradizionale. 2 | COMPLESSO DI S. DOMENICO (sec. XIV - XV) La chiesa di S. Lucia Novella, ricostruita dopo il terremoto del 1741, della fabbrica gotica (1365 ca.) conserva l’architettura esterna, caratterizzata anche da una elegante abside poligonale, dove si scorge in rilievo lo stemma della famiglia signorile dei Chiavelli. La cappella gotica e la sagrestia, vantano una ricca e importante decorazione ad affresco di Allegretto di Nuzio e della sua scuola (seconda metà del XIV secolo). Nel convento di S. Domenico (Museo della Carta) si possono ammirare i due pregevoli chiostri quattrocenteschi e, nell’interno, l’importante decorazione della sala capitolare dipinta intorno al 1480 da Antonio da Fabriano, per la cui iconografia il pittore si è ispirato alla decorazione del convento domenicano di S. Marco a Firenze realizzata da Beato Angelico. 3 | CHIESA DEL SACRO CUORE (1710, ricostruita nel 1741) Piacevole esempio di decorazione rococò. Restaurata all’inizio del secolo XX e riaperta al culto dopo aver subito un’opera di ristrutturazione dovuta ai gravi danni subiti a causa del sisma del 1997. 4 | MUSEO MESTIERI IN BICICLETTA Una originale raccolta di biciclette d’epoca provenienti da tutta Italia dagli anni ’20 agli anni ’60: una fotografia d’altri tempi e di mestieri dimenticati, dal lattaio al maestro, dal castagnaro al norcino. Anticamente dedicata ai SS. Giuseppe e Francesco, dal 1628 Oratorio di S. Filippo Neri, conserva tele di Sebastiano Conca (16761764), Giovanni Loreti (1686-1760), e Giovanni Marchesi (1699-1771). Nella sagrestia affreschi del fabrianese Giuseppe Malatesta e figli (1650-1719). 7 | LOGGIATO DI S. FRANCESCO (1450 ca.) Edificato nella metà del ‘400 su progetto del celebre architetto rinascimentale Bernardo Rossellino, giunto a Fabriano nel 1450 insieme a papa Niccolò V ed alla sua corte, che si rifugiò a Fabriano per sfuggire alla peste, il loggiato fu pensato per collegare l’imponente chiesa di S. Francesco (edificata nel 1292 e demolita nel 1864) alla scenografica piazza del Comune. Fu prolungato alla fine del ‘600, con l’aggiunta di sette arcate alle primitive dodici. Nel 1790 fu collegato al contiguo Palazzo Comunale. 8 | ORATORIO DELLA CARITÀ (1587-97) L’oratorio fu decorato alla fine del XVI secolo con un prezioso ciclo affrescato, raffiguranti le opere di misericordia spirituale e corporale, realizzati dal pittore manierista urbinate Filippo Bellini. Il portale gotico in pietra proviene dall’ex monastero di S. Antonio fuori le mura. 9 | MONASTERO DEI SS. BIAGIO E ROMUALDO (sec. XIII, ricostruita nel sec.XVIII) Chiesa abbaziale benedettina, fu ampliata nel 1481 e quasi completamente ricostruita dopo il 1741. All’interno, pregevole esempio di stile tardo barocco, sono conservati gli stalli lignei del coro (1642) e interessanti dipinti opera di Pasqualino Rossi e l’organo di Gaetano Callido (1790). Nella cripta è conservato il sarcofago marmoreo con le reliquie di S. Romualdo, fondatore dell’ordine Camaldolese. Interessante il chiostro, di elegante stile rinascimentale, realizzato nel sec. XVI. 10 | MONASTERO DI S. LUCA (secc. XV-XVIII) Complesso benedettino la cui chiesa fondata nel XIV secolo conserva l’aspetto seicentesco ed è un bell’esempio di arte barocca: al suo interno due tele di Andrea Boscoli (1560 ca.-1606). Ospita una foresteria. 11 | MONASTERO S. ROMUALDO (secc. XIII - XVII) Domiziano Domiziani. Noto per la frequentazione del santo ravennate, conserva nella chiesa di San Bartolomeo un affresco del XIV secolo e una tela di 12 | CHIESA DI S. AGOSTINO (XIII sec., ricostruita nel 1768) Della fabbrica medievale, oltre all’architettura esterna e al pregevole portale (fine XIII sec.), si conservano le due importanti cappelle gotiche interamente affrescate agli inizi del XIV secolo dal Maestro di S. Emiliano, pittore di scuola giottesca riminese. Nel chiostro si conserva l’oratorio dei Beati Becchetti, che conserva un interessante Lignu Vitae, dipinto dall’importante pittore tardogotico Lorenzo Salimbeni da San Severino Marche (inizi XV sec.). 13 | CHIESA DI S. ONOFRIO O SCALA SANTA (1407, ricostruita nel 1727) Vi si possono ammirare pregevoli opere lignee, un Crocifisso di fine ‘300 di scuola tedesca, un Ecce Homo quattrocentesco ed un affresco del sec. XV attribuito al Maestro di Staffolo. Molto cara alla devozione perchè vi si conservano frammenti della Scala Santa di Roma. 14 | CHIESA DI S. CATERINA (sec. XIV, ristrutturata nei secc. XVIII-XIX) Situata a Castelvecchio, dove sorgeva l’antichissima chiesa di S. Giorgio, è officiata dai P. P. Minori Conventuali. In essa ebbero sepoltura Guido e Chiavello Chiavelli signori di Fabriano (secc. XIV-XV). All’interno opere di G. Cades (Roma 17501799) provenienti dalla chiesa di S. Francesco non più esistente. All’interno dell’ex-monastero il chiostro, in laterizio, edificato probabilmente nel 1473 data scolpita nello stemma degli Olivetani situato sul fianco destro della chiesa. 15 | COLLEGIATA DI S. NICOLÒ (sec. XII, ricostruita nel sec. XVII) Fondata dai Benedettini nella seconda metà del sec. XII, la chiesa collegiata fu ricostruita a partire dal 1630 su disegno del pisano Michele Buti. Notevole la facciata in laterizio, con loggia superiore a tre archi. Della chiesa medievale è visibile un affresco di Francescuccio di Cecco Ghissi (seconda metà del XIV sec.) e l’importante scultura lignea trecentesca, raffigurante S. Nicola da Bari, realizzata dal Maestro dei Magi di Fabriano. Insieme alla Cattedrale, la chiesa vanta la più ricca e importante collezione di tele manieriste e barocche: basterà ricordare i dipinti di Filippo Bellini (fine sec. XVI), Andrea Sacchi (sec. XVII), Giacinto Brandi (sec. XVII) e il celebre S. Michele Arcangelo, magistrale opera del Guercino. Da visitare anche l’elegante chiostro barocco. 16 | EDICOLA CHIESA S. MARIA DEL PIANGATO (sec. XIII) Affresco raffigurante la Vergine col Bambino circondata da Angeli di Ottaviano Nelli (1430-40) restaurato nel 1993. 17 | MUSEO FARMACIA MAZZOLINI GIUSEPPUCCI Ubicato lungo Corso della Repubblica, il museo è dedicato ad una delle farmacie storiche più importanti in Italia. Gli straordinari arredi lignei realizzati nel 1896 dal perugino Adolfo Ricci, raffigurano i più grandi scienziati e le più grandi scoperte del XIX secolo. La collezione originaria di porcellane di manifattura Ginori e vetri è interamente conservata ed esposta. Il museo è centro di numerose attività didattiche legate alla divulgazione della storia della scienza. 18 | PALAZZO DEL PODESTÀ (1255) Lo splendido edificio pubblico ha una sua peculiarità tipologica a ponte, in ricordo della colmata dell’antico fiume cittadino, che scorreva sotto di esso, e dell’unificazione dei quattro quartieri cittadini. Eretto nel 1255, interamente in pietra bianca di Vallemontagnana, modificato più volte, è costituito di tre corpi di fabbrica dei quali, quello centrale, presenta il caratteristico voltone ogivale di sottopasso della strada e le eleganti trifore. Al di sotto dell’arcone restano interessanti affreschi (sec. XIII-XIV) che rappresentano scene di guerrieri in battaglia e una enigmatica ruota della fortuna mossa da una figura femminile. 19 | FONTANA STURINALTO (1285) La fontana, cosiddetta ”Sturinalto“ per il suo potente getto, fu commissionata al perugino Jacopo di Grondolo nel 1285. È una copia di minori dimensioni ma di grande eleganza, della straordinaria fontana umbra decorata da Nicola e Giovanni Pisano. Su una delle formelle in pietra è ancora visibile lo stemma della città. sono visibili in altri ambienti della chiesa, importanti sono i resti delle Storie della Croce commissionate al folignate Giovanni di Corraduccio (1415). La Cattedrale è un importante ‘museo’ di dipinti manieristi e barocchi. Tra le opere più mportanti ricordiamo le tele di Gregorio Preti, Salvator Rosa, Giovan Francesco Guerrieri, Giuseppe Puglia e altri. Il celebre pittore caravaggesco, Orazio Gentileschi, è l’autore delle preziose Storie della Passione e della mirabile Crocifissione su tela (1620 ca). 24 | PINACOTECA CIVICA “BRUNO MOLAJOLI” Dedicata all’importante storico dell’arte, Bruno Molajoli (m. 1986), nato a Fabriano. Conserva una delle più importanti collezioni d’arte medievale delle Marche, attualmente ospitata nell’ex Spedale di S. Maria del Buon Gesù. La Pinacoteca vanta preziosi dipinti su tavola e affreschi di Allegretto di Nuzi, Maestro di Staffolo, Antonio da Fabriano, Ottaviano Nelli, Orazio Gentileschi, Andrea Boscoli e altri. Importante e ricca la collezione di sculture lignee trecentesche del Maestro dei Magi di Fabriano e del Maestro dei Beati Becchetti e la serie di arazzi fiamminghi databili tra il XVI e il XVII secolo. 29 | PORTICO DEI VASARI (1316) Parte di un antico ospedale situato nella piazza del Mercato (attuale Piazza Garibaldi), centro economico della città nel Medioevo, conserva sulla facciata emblemi in pietra dell’Arte dei Calzolai e un affresco, di un allievo di Allegretto di Nuzio databile all’ultimo quarto del ‘300. Di fronte è visibile la pregevole fontana della piazza (seconda metà del XV secolo). 30 | CHIESA DI S. MARIA MADDALENA (sec. XIV, ricostruita nel 1858) Antico ospedale trecentesco la chiesa conserva importanti affreschi del Maestro di Campodonico (1342), geniale interprete della lezione di Giotto, di Allegretto di Nuzio e la Maddalena penitente, indiscusso capolavoro di Orazio Gentileschi. 25 | MONASTERO DI S. MARGHERITA (secc. XIV - XVII) 20 | PALAZZO DEL COMUNE (1350 ca., ricostruito nel 1690) Antica dimora dei Chiavelli, signori della città fino al 1435, conserva l’androne voltato a crociera nel XIV secolo e, nel cortile, il lapidarium con epigrafi e cippi provenienti dai municipi romani di Attidium (Attiggio), Tuficum (Borgo Tufico) e Sentinum (Sassoferrato). 21 | TEATRO GENTILE (1869-84) Ricostruito dopo un incendio dall’architetto Petrini, il nuovo teatro, inaugurato nel maggio del 1884 ed intitolato a Gentile da Fabriano, ha una facciata neoclassica e un’ampia sala a ferro di cavallo caratterizzata da quattro ordini di palco e loggione balconato. Il sipario è una pregevole opera del bolognese Luigi Serra. Considerato uno dei teatri più belli ed eleganti delle Marche è noto e apprezzato, in Italia e all’estero, per l’acustica eccellente. 22 | EX OSPEDALE S. MARIA DEL BUON GESÙ (1456) Fondato da S. Giacomo della Marca nel 1456 per riunirvi gli ospedali cittadini, è un elegante esempio di architettura tardogotica. Nella chiesa annessa è venerato il pregevole stendardo della Madonna del Buon Gesù, dipinto intorno al 1460 dal Maestro di Staffolo. Allo stesso pittore si debbono gli affreschi visibili sotto il portico. All’interno la chiesa conserva affreschi del fiorentino Andrea Boscoli, realizzati agli inizi del XVII sec. 23 | CATTEDRALE DI S. VENANZIO (secc. XIV - XVII) Chiesa matrice di Fabriano, ampliata nella seconda metà del XIV secolo, fu ricostruita dall’architetto urbinate Muzio Oddi tra il 1607 e il 1617. A questa fase risale la pregevole decorazione interna con stucchi del ticinese Francesco Silva. Della fabbrica trecentesca, invece, la Cattedrale conserva l’abside poligonale, il chiostro e la cappella di S. Lorenzo affrescata da Allegretto di Nuzio (1360 ca.). Altri affreschi di scuola fabrianese del XIV e XV secolo Situato sull’altura del Poio o Castelnuovo, è occupato da una comunità di Benedettine sin dal 1408. Nel complesso si conserva una bella chiesa dalle fattezze barocche. Ospita una foresteria. 26 | CHIESA DI S. BENEDETTO (sec. XIII, ricostruita tra il XVI e il XVII sec.) Notevole monumento dal ricco interno barocco ampio e luminoso, è a navata unica, decorata da pregevoli stucchi e affreschi. Fondata nel 1244 dai Silvestrini, ampliata nel 1290, fu ricostruita alla fine del ‘500. Elementi dell’edificio gotico sono murati sul fianco della chiesa. La facciata in cotto è del 1764. All’interno della cripta si conserva una scultura in pietra di Martino da Cingoli (fine sec. XIII) raffigurante il Beato Giovanni dal Bastone. Gli stalli lignei del coro, in origine in Cattedrale, sono una preziosa testimonianza d’intaglio fiorentino di epoca tardogotica. Preziose le testimonianze figurative databili tra ‘500 e ‘700 con opere di Simone de Magistris, Orazio Gentileschi, Pasqualino Rossi, Giacinto Brandi, Francesco Vanni e altri. 27 | COMPLESSO DI S. BENEDETTO L’ex complesso monastico ospita la nuova sezione del Museo della Carta e della Filigrana, “Civiltà della Scrittura” e l’Accademia dei Musici. La prima raccolta comprende una serie di torchi e macchine da stampa tra cui la prima Linotype giunta in Italia. Il secondo ospita la “Collezione museale Claudio Veneri” di antichi pianoforti e fortepiano, e rappresenta un viaggio nella storia del pianoforte, dei suoi musicisti e della sua musica. 28 | ORATORIO DEL GONFALONE (sec. XIII, ricostruito tra ‘500 e ‘700) L’oratorio presenta uno straordinario soffitto a cassettoni, intagliato e decorato in oro zecchino agli inizi del Seicento dallo scultore francese lungamente attivo a Roma, Leonardo Scaglia. Alle pareti il ciclo di tele dedicato alla vita della Vergine è opera di Francesco Bastari (inizio XVII sec.). la città di fabriano F abriano probabilmente trae il suo nome da Faberius, proprietario terriero della zona: la sua collocazione in prossimità di un valico appenninico e lungo una vallata di raccordo al fiume Esino, storicamente importante via di transito, ne ha favorito l’insediamento umano sin dalla preistoria, documentata da numerosi rinvenimenti. L’età del ferro trova importanti attestazioni nelle necropoli picene di età orientalizzante, e nelle testimonianze celtiche e umbre. In età romana poi, si sviluppano i centri di Attidium e Tuficum, che fioriscono in età imperiale e di cui rimane visibile un’area archeologica in località Attiggio. Con l’età tardo-antica i due municipi vanno scomparendo ed il popolamento si concentra su alture e rilievi meglio difendibili. Successivamente tutta l’area ricade nel ducato longobardo di Spoleto, ma i primi documenti circa Fabriano risalgono all’XI secolo. La città si andrà a costituire sulle due alture di Castelnuovo e Castelvecchio. Nel XIII secolo, ormai libero comune dotato di statuti e magistrature, Fabriano ha un nuovo volto: edifici civili, chiese e cantieri pittorici nei quali si inizia a formare la cosiddetta “scuola fabrianese”, che raggiungerà il suo apice con Allegretto Nuzi e Gentile da Fabriano. Nel Trecento il comune, ormai forte ed affermato, prese parte attiva alla politica medievale partecipando alla lotta tra Guelfi e Ghibellini, finchè nella seconda metà del secolo, la potente famiglia ghibellina dei Chiavelli riuscì ad imporre la propria signoria a Fabriano, e, nonostante l’instabilità politica, potè godere di notevole prosperità economica. Dopo l’eccidio dei Chiavelli (1435) e un breve periodo di sottomissione a Francesco Sforza, la città venne annessa allo Stato Pontificio e ciò comportò una graduale limitazione della sua libertà e una lenta decadenza economica (sec. XVII-XVIII) che coinvolse tutte le industrie operanti nel territorio.
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