CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO GRUPPO CONSILIARE PROGETTO TRENTINO Trento, 8 aprile 2014 Preg.mo Sig. Bruno Dorigatti Presidente del Consiglio Provinciale Palazzo Trentini PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO N. 33 DDL. N. 16/XV E DDL. N. 17/XV Interventi a sostegno degli studenti con bisogni educativi speciali Principio fondamentale sancito dalla nostra Costituzione all'art. 3 è che sia garantita e promossa la dignità e l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e che la nostra Repubblica deve impegnarsi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire il pieno sviluppo della persona umana. Ebbene la scuola è il luogo primario ove questo principio deve trovare attuazione. Essa è chiamata, infatti, a garantire un servizio educativo di qualità a tutti i propri studenti e per perseguire tale obiettivo è necessario che venga posta particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. La scuola deve, quindi, adottare strumenti validi ed efficaci, al fine di evitare, che la differenza si trasformi in disuguaglianza e che le situazioni di svantaggio sociale, economico e culturale non impediscano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso garantire. In particolare la scuola deve poter offrire anche agli studenti che presentano bisogni educativi speciali (BES) un'assistenza ed un percorso di studi mirato e finalizzato a minimizzare il più possibile la condizione di disuguaglianza di partenza in cui versano alcuni studenti. In tal senso la Provincia di Trento nella legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (legge provinciale sulla scuola), stabilisce all’art. 9 che la Provincia è chiamata a garantire l'esercizio del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione secondo i principi costituzionali. Essa in particolare: a) riconosce agli studenti il diritto di accedere alle istituzioni scolastiche e formative del sistema educativo in condizioni di eguaglianza e secondo criteri di solidarietà sociale; b) rimuove ogni ostacolo che impedisca agli studenti il pieno sviluppo della personalità e promuove l’effettivo esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione anche da parte delle persone con bisogni educativi speciali; c) nel rispetto della loro autonomia, vigila sull’adeguatezza dei servizi offerti dalle istituzioni scolastiche e formative e sui risultati effettivamente raggiunti. Più specificamente all'articolo 2 prevede che siano adottate misure dirette all'attivazione di servizi e iniziative per il sostegno e l'integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali, derivanti da disabilità, da disturbi e da difficoltà di apprendimento, ovvero da situazioni di svantaggio determinate da particolari condizioni sociali. L'articolo 74 contiene, poi, una specifica previsione in materia di misure ed interventi per gli studenti con bisogni educativi speciali. Detta norma dispone che la Provincia promuova gli interventi per prevenire situazioni di difficoltà e consentire la piena partecipazione alle attività educative degli studenti con bisogni educativi speciali ed in particolare: a) in situazione di disabilità, certificata ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), secondo quanto previsto dall'articolo 4 della legge provinciale 10 settembre 2003, n. 8 (Disposizioni per l'attuazione delle politiche a favore delle persone in situazione di handicap); b) con disturbi specifici di apprendimento (DSA) accertati secondo quanto previsto dal regolamento. La Giunta provinciale ha, quindi, dato attuazione a quanto disposto dall'articolo 74 con la delibera n. 1073 del 29 aprile 2008 e con il regolamento emanato con decreto del Presidente della Provincia dell'8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. Tale regolamento individua quali destinatari delle misure e dei servizi gli studenti che si trovano in situazione di disabilità certificata tra i quali rientrano anche gli studenti che presentano problemi del linguaggio e della comunicazione conseguenti a minorazioni visive e uditive. In particolare il regolamento introduce alcuni elementi di novità relativi al riconoscimento e alla piena partecipazione alla vita della scuola degli alunni con bisogni educativi speciali, introducendo il termine "inclusione", definito come sistema di interventi che comporta l’attivazione di specifiche scelte metodologiche e organizzative nonché l’utilizzo di una didattica volta a favorire l’effettiva partecipazione degli studenti stessi, a prescindere dalle condizioni personali e sociali, e distinguendo gli studenti BES in tre fasce: A, B e C. In particolare nella fascia B sono compresi gli studenti frequentanti le istituzioni scolastiche e formative della Provincia che non si trovano in situazione di disabilità certificata ai sensi della legge n. 104 del 1992 (fattispecie relativa invece agli studenti in fascia A), ma che presentano un DSA (disturbo specifico di apprendimento) accertato da un neuropsichiatria o da uno psicologo esperto dell’età evolutiva nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa provinciale in materia di assistenza. Nella fascia C sono, poi, compresi gli studenti che presentano situazioni di svantaggio determinate da particolari condizioni sociali o ambientali e difficoltà di apprendimento tali da compromettere in modo significativo la frequenza e il positivo svolgimento del percorso di istruzione e formazione. Rientrano in questa fascia le seguenti tipologie di problematiche: • • • • svantaggio socio-economico (famiglie appartenenti a fasce di reddito basse, evidenziate anche da assenza di libri di testo e materiale didattico); svantaggio linguistico (alunni nati all’estero); svantaggio culturale (alunni con problematiche psicologiche, alunni con genitori problematici: non seguiti dalla famiglia, con genitori poco presenti seguiti dal servizio di salute mentale, dai servizi sociali o dal tribunale, portatori di patologie gravi e/o limitanti l’autonomia personale, in situazioni di forte conflittualità- in tal caso l’individuazione sarà da considerarsi in evoluzione e andrà aggiornata con particolare attenzione); deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività. Si deve precisare che nella prima fascia A i disabili la cui patologia è certificata ai sensi della legge n. 104 del 1992 ricevono un sostegno specializzato e beneficiano di un piano educativo individualizzato (PEI). Al contrario gli studenti rientranti nella fascia B, pur avendo una patologia certificata (DSA), non hanno un sostegno specializzato e vengono seguiti dagli insegnanti di classe secondo un piano didattico personalizzato (PDP), stilato e attuato dagli stessi insegnanti di classe. Ciò vale anche per gli alunni "svantaggiati" rientranti nella fascia C, che non beneficiano di un sostegno specializzato, fermo restando che anche per questi viene redatto dagli insegnanti un piano didattico personalizzato (PDP). Visto l'art. 55 del ddl 16/XV Tutto ciò premesso IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO impegna la Giunta provinciale: 1. a potenziare gli interventi a favore degli studenti rientranti nelle fasce B e C, garantendo, nell’ambito degli stanziamenti previsti sulle corrispondenti ubp, maggiori risorse finanziarie a favore di queste due categorie, al fine di rendere più efficaci e mirate le azioni di inclusione rivolte ai giovani, che presentano disturbi specifici dell'apprendimento o che versano in condizioni di svantaggio non certificate; 2. a garantire la presenza di un numero adeguato di insegnanti di sostegno nei confronti degli alunni portatori di bisogni educativi speciali; 3. a porre in essere ulteriori interventi, in accordo con i singoli istituti scolastici e nel rispetto della loro autonomia, atti a garantire una quanto più ottimale risposta ai portatori di bisogni educativi speciali; 4. a promuovere il coinvolgimento delle organizzazioni di volontariato nell’attività di cura sostegno degli studenti che presentano bisogni educativi speciali (BES); cons. Gianfranco Zanon cons. Walter Viola cons. Marino Simoni cons. Silvano Grisenti
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