Cento, 20 Ottobre 2014 -Sindaco di Cento -Resp. Servizio di Igiene Pubblica di Cento -Presidente Partecipanza Agraria di Cento -Presidente Partecipanza Agraria di Pieve di Cento -Presidenti Consulte Civiche centesi -Presidente Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara -Presidente Provincia di Ferrara -A.R.P.A. – Ferrara -Soprintendenza di Ravenna -Presidente Regione Emilia-Romagna LL.II. --------------------------------------------------------------- Oggetto: SCARICHI FOGNARI CIVILI NELLA ZONA AGRICOLA VINCOLATA E TUTELATA DELLE “PARTECIPANZE AGRARIE CENTESI”, IN COMUNE DI CENTO (FE). RISCHIO SANITARIO E IDROGEOLOGICO. SOLLECITO ADOZIONE PROVVEDIMENTI URGENTI. A seguito della nostra precedente analoga richiesta, inviataVi in data 18 Novembre 2013 e rimasta senza alcun riscontro da parte Vostra, rinnoviamo la richiesta e sollecitiamo l’adozione di provvedimenti urgenti per scongiurare il rischio sanitario e idrogeologico nella zona citata in oggetto. Il territorio agricolo del Comune di Cento è caratterizzato da due zone nettamente distinte fra loro, per storia, insediamento umano e organizzazione fondiaria: la zona agricola tradizionale e la zona “agricola” delle Partecipanze Agrarie di Cento e Pieve di Cento. La zona agricola tradizionale occupa poco più della metà del territorio agricolo centese ed è caratterizzata da aziende di dimensioni medio-piccole, insediamento abitativo rado, viabilità di pertinenza aziendale normalmente in buono stato, colture specializzate ad alto reddito, rete scolante aziendale regolarmente manutenuta e scarichi dei reflui civili, probabilmente, a norma. La zona “agricola” delle Partecipanze Agrarie, vincolata e tutelata recentemente da uno specifico Piano Storico-Paesaggistico, occupa la restante parte, dal confine Sud col territorio bolognese della “Giovannina” al confine Nord nei territori di Casumaro e Reno Centese, ed è caratterizzata da particolari elementi fisici e strutturali, quali: appoderamento minuto; densità abitativa molto elevata, che sfiora i 600 ab./Kmq.; viabilità (“Stradelli delle Partecipanze”) molto estesa e di scadente qualità, con fondo di pietrisco/ghiaia, talvolta asfaltata senza massicciata di sottofondo e acquisita nella viabilità comunale, normalmente più bassa del piano di campagna, soggetta ad allagamenti e sfondamenti, con larghezza media della sede stradale inferiore ai 4 ml, traffico costante e intenso di auto, mezzi agricoli, camion e TIR; rete dei fossi lato strada senza regolare ed efficiente manutenzione, con acque luride stagnanti e maleodoranti, soggetta ad allagamenti a causa della diffusa presenza di ostruzioni (spesso volutamente procurate) e rifiuti di vario tipo, dentro la quale vengono convogliate le acque reflue delle abitazioni, delle aziende agricole e artigianali, spesso (per quanto riguarda le abitazioni più vecchie) non pretrattati in vasca biologica o fossa Imhoff. rete dei fossi interpoderali con irregolare manutenzione, presenza di erba alta per gran parte dell’anno, spesso non coerente con la rete scolante e soggetta ad allagamenti, inadeguata a ricevere, veicolare e smaltire le acque di pioggia sgrondate dai campi coltivati che si riversano nei fossi lato strada sommandosi agli scarichi fognari civili. rete scolante intermedia (canalette di scolo, in comunicazione fra la rete dei fossi ed i Canali Consorziali), non sistematica ed insufficiente a ricevere e smaltire rapidamente, nei Canali Consorziali, precipitazioni abbondanti e prolungate. Dal punto di vista igienico-sanitario, a causa dell’aumentato carico urbanistico avvenuto negli ultimi 20 anni, oltre alla probabile presenza di germi patogeni nei fossi lato strada, la situazione è peggiorata e potrebbe ancora peggiorare con conseguenze imprevedibili. Per superare l’emergenza di questa pericolosa e incivile situazione igienico-sanitaria, aggravatasi nei decenni, chiediamo nuovamente a tutti gli Enti, Istituzioni e Organismi di Controllo in indirizzo di dare corso, al più presto, ai seguenti interventi: livellamento generale e coerente (fosso→capofosso→canaletta→canale Consorziale) dell’intera rete scolante, in particolare nella zona delle “Partecipanze Agrarie” e relativa puntuale manutenzione per evitare la stagnazione delle acque reflue e di scolo o gli allagamenti; censimento e mappatura di tutti gli attuali scarichi fuori norma nei fossi, capifossi, canalette o canali consorziali; 2 perimetrazione urbanistica del territorio delle Partecipanze Agrarie con applicazione di specifica normativa Igienico Sanitaria riguardante gli scarichi di acque reflue; approvazione di un PIANO PROGETTO specifico, con un relativo Cronoprogramma degli Interventi di bonifica strutturale/ambientale, contenenti i seguenti elementi: programmazione temporale degli interventi di messa a norma degli scarichi agricoli, industriali e civili nei fossi lato strada; ricerca di finanziamenti specifici, anche a livello della UEM, da abbinare a quelli erogabili a tassi agevolati dal Sistema Bancario nazionale, per agevolare il finanziamento degli impianti individuali di trattamento delle acque reflue; manutenzione obbligatoria della rete scolante a carico dei Partecipanti/conduttori o residenti, sanzionabile in caso di inadempienza dei medesimi e con obbligo di subentro nella manutenzione direttamente da parte delle Partecipanze Agrarie, quali proprietari fondiari (fossi lato strada e interpoderali, rimozione puntuale e periodica di tutte le ostruzioni volute o accidentali, controllo delle pendenze e ripristino del regolare flusso libero delle acque, come prescritto dal Codice Civile); realizzazione di una Scheda Informativa dei migliori Sistemi di trattamento delle acque reflue civili per piccole comunità, utilizzando le competenze del Dip.to di Ingegneria Ambientale dell’Università di Ferrara e dell’ARPA di Ferrara, valutati in base al loro rapporto di “Efficienza prestazionale/Economicità”, da mettere gratuitamente a disposizione dei privati per la scelta e la messa a norma dei loro scarichi nelle zone agricole; realizzazione di una specifica “Convenzione Finanziaria”, fra Comune di Cento, Partecipanze Agrarie e Banche locali, da mettere a disposizione dei residenti nelle zone predette per ottenere prestiti e finanziamenti agevolati da abbinare a contributi messi a disposizione dall’Unione Europea per interventi di adeguamento idro-igienico-sanitario in territori classificati di particolare rilevanza storico-testimoniale; La ricerca di finanziamenti a livello della UE, per motivi di efficienza e produttività dovrebbe essere effettuata dagli Enti Pubblici locali e non lasciata a carico dei singoli privati. inserimento di Norme specifiche nel Regolamento Edilizio e nel Regolamento di Igiene del Comune di Cento, attinenti gli scarichi dei reflui civili nel Territorio delle Partecipanze Agrarie centesi; realizzazione del Cronoprogramma degli interventi risolutivi dei problemi elencati nella disastrosa situazione attuale. Ricordiamo, a tale proposito, la recente condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (10 Aprile 2014, causa C-85/13), per non aver rispettato le normative sulle acque reflue fissate nel 1991 (Direttiva Consiglio UE 91/271/Cee), nella quale si richiamano tutti gli Stati membri al dovere di mettere in atto quanto prescritto dalla Direttiva medesima. 3 sul territorio del Comune di Cento cadono in media, annualmente, 572 litri di pioggia per mq., corrispondenti a 36.608.000 metri cubi di acque meteoriche da smaltire nella predetta rete scolante, composta da centinaia di Km. di fossi A sostegno di quanto sopra esposto e proposto, riteniamo necessario ricordare che, interpoderali, fossi stradali, capifossi, canalette e da relativamente pochi chilometri di Canali Consorziali in grado di ricevere e smaltire rapidamente precipitazioni atmosferiche sempre più anomale, violente ed intense. Negli ultimi 30 anni, sul territorio centese, si sono verificati numerosi eventi atmosferici di intensità tale da allagare, per ore o per giorni, interi quartieri di Cento e vaste aree, residenziali ed agricole, nelle frazioni di Renazzo, Corporeno, XII Morelli, Alberone, Buonacompra e Reno Centese, con enormi disagi, danni economici e, fortunatamente, senza vittime. Per evitare il ripetersi di questi disastri chiediamo, al competente Consorzio di Bonifica di Pianura di Ferrara, di valutare anche la realizzazione, ad intervalli regolari sul territorio, di grandi vasche di accumulo di acque di pioggia non convogliabili immediatamente nella rete dei canali Consorziali in situazioni di eccezionali e intense precipitazioni atmosferiche. Gli irreversibili cambiamenti climatici in atto, i sempre più frequenti richiami dei Fisici dell’atmosfera e dei Meteorologi, i ricorrenti allagamenti e l’intensificarsi di eventi atmosferici estremi, violenti e spesso imprevedibili, ci ricordano che questo particolare territorio è idrogeologicamente, per le predette caratteristiche insediative, molto più fragile di tanti altri a noi limitrofi e, per tali ragioni, deve essere messo, assolutamente e il più rapidamente possibile, in condizioni di sicurezza idraulica e igienico-sanitaria e mantenuto in perfetta efficienza, escludendo l’inquinamento dei fossi con acque reflue non pretrattate. A fronte delle suddette proposte, nuovamente avanzate dal nostro Circolo, ci rendiamo pienamente disponibili a collaborare, con tutti gli Enti in indirizzo, per ricercare le soluzioni più efficaci, convenienti e durature nell’interesse delle popolazioni, dell’ambiente e della salute in questo territorio. In urgente attesa di Vostre deliberazioni in merito, porgiamo cordiali saluti. Circolo LEGAMBIENTE Alto Ferrarese Il Presidente Massimo Gilli Circolo LEGAMBIENTE Altoferrarese Tel. 3453409067 - Email: [email protected] - PostaCertificat@: [email protected] 4
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