duemilaquattordici

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ANEV - ASSOCIAZIONE NAZIONALE ENERGIA DEL VENTO
2
ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento – è
all’utilizzo della risorsa vento e all’uso razionale dell’energia,
l’associazione di protezione ambientale (riconosciuta ai sensi
oltre che alla diffusione di una corretta informazione basata
della Legge 8 luglio 1986 n. 349) nata nel luglio 2002 che vede
su dati reali. L’obiettivo di conciliare lo sviluppo della
riuniti circa 70 aziende che operano nel settore eolico e oltre
produzione di energia pulita con le necessarie tutele di
5.000 soggetti, tra cui produttori e operatori di energia
valorizzazione e salvaguardia del territorio, ha spinto l’ANEV a
elettrica e di tecnologia, impiantisti, progettisti, studi
intraprendere una stretta collaborazione con le principali
ingegneristici e ambientali, trader elettrici e sviluppatori che
associazioni ambientaliste che ha portato negli anni alla
operano nel rispetto delle norme e dei regolamenti
sottoscrizione di un Protocollo d’intesa con LEGAMBIENTE,
Associativi. L’ANEV è membro di Confindustria Energia ed è
WWF e GREENPEACE finalizzato a diffondere l’eolico
fondatore del Coordinamento FREE. Inoltre è l’Associazione
tutelandone il corretto inserimento nel paesaggio. L’ANEV si
Italiana presente nel board direttivo delle corrispondenti
pone, grazie alla sua esperienza specifica e all’alta
associazioni
il
professionalità degli associati, come l’interlocutore
WWEA–GWEC–EWEA e aderisce a UNI–CEI-AIEE. Tra gli
privilegiato nell’auspicato processo di collaborazione con le
scopi dell’Associazione vi è quello di concorrere alla
Istituzioni per la definizione della normativa di settore e con
promozione e utilizzazione della fonte eolica in un rapporto
tutti gli organi di informazione sensibili ai temi energetico -
equilibrato tra insediamenti e natura, nonché quello di
ambientali e interessati alla divulgazione di una corretta
promuovere la ricerca e lo sviluppo tecnologico finalizzato
informazione basata sull’analisi scientifica dei dati diffusi.
Europee
e
Mondiali
quali
L’ANEV è il membro italiano di:
L’ANEV collabora attivamente con le seguenti associazioni di carattere tecnico-scientifico:
L’ANEV ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la diffusione dell’eolico
ed un suo corretto inserimento nel paesaggio con Legambiente, WWF e Greenpeace
L’ANEV inoltre fornisce servizi ai propri Associati tramite accordi e protocolli sottoscritti con:
Rivista dell’ANEV
INDICE
SCOPI, DATI E AZIONI DELL’ASSOCIAZIONE
4
PROTOCOLLI
5
EOLICO: COME FUNZIONA
6
IL POTENZIALE EOLICO INSTALLABILE
7
I BENEFICI AMBIENTALI - ANALISI DEL RUMORE
8
IL BENEFICI DELLO SVILUPPO EOLICO
9
DATI RELATIVI AGLI OPERATORI SUL TERRITORIO NAZIONALE
10
DATI EOLICO IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO AL 31/12/2013 MW
11
GLI OBBLIGHI ASSUNTI DALL’ITALIA
12
IL SISTEMA DEI CERTIFICATI VERDI
13
COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO SULLE RINNOVABILI
14
IL POTENZIALE OCCUPAZIONALE NAZIONALE E REGIONALE RELATIVO AL SETTORE EOLICO
RISULTATI SCATURITI DAL PROTOCOLLO UIL - ANEV
15
EFFETTI SULLA BIODIVERSITÀ
16
REALIZZAZIONE DI UN PARCO EOLICO
17
SFATIAMO I FALSI MITI SULL’ENERGIA EOLICA
20
ATTIVITÀ DI FORMAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E PROMOZIONE DELL’EOLICO
21
IL MINIEOLICO
22
POTENZA EOLICA INSTALLATA SUL TERRITORIO NAZIONALE
23
SCOPI, DATI E AZIONI DELL’ASSOCIAZIONE
4
SCOPI
L’ANEV raccoglie, elabora e diffonde dati in modo da facilitare la
conoscenza e la comprensione delle problematiche relative
all’uso della fonte eolica, si propone di promuovere l’utilizzazione
della fonte eolica in un rapporto costantemente equilibrato tra
insediamenti e natura, si propone di promuovere la ricerca e lo
sviluppo tecnologico dell’ eolico e il conseguente uso razionale
dell’energia, sottolinea la valenza ambientale della produzione di
energia elettrica da fonte eolica e rinnovabile in generale in funzione del risparmio energetico e della riduzione delle sostanze
inquinanti, che causano il degrado dell’ambiente locale e globale,
porta avanti l’impegno di instaurare relazioni con le Istituzioni
Pubbliche per rappresentare al meglio le finalità dell’Associazione
e dei suoi associati anche per il tramite dell’adesione ad altri enti,
organizzazioni e associazioni.
DATI
Risparmio di materie prime
L’energia del vento è l’energia del futuro, disponibile oggi. La produzione di energia eolica avviene tramite l’utilizzo di una tecnologia avanzata ed estremamente affidabile, che consente di sfruttare efficacemente una risorsa rinnovabile, sempre disponibile,
naturale e pulita.
Il nostro Paese ha prodotto nel 2013 15 TWh di energia, in grado di
coprire i fabbisogni domestici di 15 milioni di persone e di apportare benefici ambientali, con il risparmio di circa 19 milioni di
barili di petrolio corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di
emissioni risparmiate di CO2. Lo sfruttamento del vento consente
di evitare: di tonnellate di CO2 e di altri inquinanti ogni anno, di
bruciare decine milioni di barili di petrolio, di consumare o
importare materie prime energetiche tanto preziose e di realizzare altre infrastrutture energetiche impattanti sul territorio e sulle
popolazioni.
Sicurezza degli approvvigionamenti
Un ricorso deciso alle fonti rinnovabili consente inoltre di aumentare la scurezza energetica, di ridurre la dipendenza dall’estero, di
avere una minore fluttuazione dei prezzi, di ridurre il rischio geopolitico, di migliorare la bilancia commerciale del nostro Paese e
di sviluppare occupazione e innovazione tecnologica. L’Italia è
importatrice di energia elettrica per oltre il 13% del proprio fabbisogno, e importatrice per oltre l’80% delle materie prime per la
produzione di energia, pertanto l’apporto crescente dell’eolico in
termini di produzione può aiutare la diminuzione di questo deficit che, a livello mondiale, è tra i più elevati. L’eolico quindi, insieme alle altre fonti rinnovabili, potrà contribuire alla copertura dei
crescenti consumi del nostro paese senza aumentare le emissioni
nocive.
Occupazione
L’eolico porta benefici in termini economici locali, nazionali ed
internazionali, supportando lo sviluppo della manodopera locale,
creazione di posti di lavoro sia dal lato del produttore/investitore sia indirettamente tramite i fornitori. Dallo studio congiunto
ANEV - Uil sul potenziale occupazionale è emerso che, qualora in
Italia si installassero 16.200 MW, si contribuirebbe a incrementare l’occupazione con 67.000 posti di lavoro, distribuiti in buona
percentuale nel Meridione, dove la disoccupazione è maggiore. In
Italia l’ eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5
miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti e conta oggi
oltre 34.000 addetti.
AZIONI DELL’ANEV
L’ANEV, associazione di categoria del settore eolico che raccoglie tra i
suoi associati la gran parte delle aziende del comparto, annovera tra
le sue principali attività:
• Divulgazione di dati certi e informazioni scientificamente fondate
• Elaborazione di studi sulle tematiche energetiche e sull’eolico in
particolare
• Adesione a comitati tecnici per la diffusione delle rinnovabili
• Collaborazione con le Istituzioni in sede consultiva
• Coordinamento con le associazioni ambientaliste
• Attività di comunicazione per la diffusione delle fonti rinnovabili,
in particolare dell’eolico
• L’analisi della normativa di sostegno alle fonti rinnovabili, in particolare dell’eolico
• Rappresentanza del settore nei processi di definizione della normativa che regola il comparto, al fine di promuovere lo sviluppo
dell’eolico, in sede istituzionale
• Organizzazione e partecipazione a convegni e manifestazioni, corsi
di formazione, organizzazione di premi giornalistici
• Organizzazione e coordinamento dell’evento internazionale
Giornata Mondiale del Vento in Italia
• Adesione a Coordinamento FREE, EWEA, GWEC, WWEA, ISES,
KYOTO Club, CEI, AIEE, Confindustria Energia
• Elaborazione protocolli d’intesa a favore delle aziende associate
(es.il Protocollo ANEV - LEGAMBIENTE – GREENPEACE, il
Protocollo ANEV – UIL; Protocollo di Legalità del Ministero
dell’Interno e di Confindustria; Protocollo d’intesa ANEV – GSE);
• Attività a tutela della fauna come l’Osservatorio nazionale su eolico e avifauna.
ATTIVITÀ ISTITUZIONALI
L’ANEV è presente in numerosi gruppi di lavoro, tecnici e istituzionali,
dove si discute del panorama legislativo nazionale nel settore delle
energie rinnovabili e in special modo dell’eolico. Partecipa al Tavolo
di Monitoraggio sulle Rinnovabili istituito dall’Autorità dell’Energia
Elettrica e del Gas (AEEG), partecipa a Gruppi di Lavoro istituiti dai
Ministeri dello Sviluppo Economico (MSE) e dell’Ambiente (MATTM),
fa parte del Coordinamento per le Associazioni di Tutela Ambientale,
è coinvolta nella predisposizione della normativa tecnica degli Istituti
Nazionali UNI e CEI riguardante gli impianti eolici.
Ha istituito con il GSE un tavolo tecnico permanente per confrontarsi sugli aspetti normativi del settore delle fonti rinnovabili, riservato
ad ANEV, al fine di favorire rapporto di collaborazione reciproca tra i
due soggetti, di attenuare eventuali rischi di contraddittorio e di
migliorare la comunicazione tra ANEV e GSE. ANEV svolge inoltre
attività di sostegno agli associati con aggiornamenti legislativi, attività legali e amministrative.
PROTOCOLLI
PROTOCOLLO PER IL CORRETTO INSERIMENTO NEL TERRITORIO DELL’EOLICO (LEGAMBIENTE E GREENPEACE)
IL RISPETTO DELL’AMBIENTE
La mitigazione degli impatti passa dalla applicazione delle migliori tecnologie e dal rispetto di:
• Norme tecniche relative alle strade
• Norme di sicurezza nella gestione
• Norme sulle linee elettriche
• Vincoli sulle dismissioni
• Occupazione del territorio, infrastrutture stradali e piazzole di manovra
• Alterazione del campo sonoro ed impatto acustico
• Perturbazione del campo aerodinamico nella zona del parco generatore
• Interferenze sulle telecomunicazioni
• Impatto visivo e paesaggistico
IMPATTO VISIVO E PAESAGGISTICO
L’attenzione del paesaggio si concretizza nell’applicazione di procedure scaturenti dall’analisi di:
• Definizione delle aree di studio
• Indagine storico ambientale
• Frequentazione del paesaggio
• Effetti ed impatti
• Altezza delle torri eoliche
• Forma delle torri eoliche
• Colore delle torri eoliche
• Schema di impianto
• Attività di cantiere
• Sistemazione definitiva dell’area
• Manutenzione dell’impianto
• Dismissioni e ripristino
TERRITORIO NECESSARIO ALL’EOLICO
Considerando la reale superficie occupata a terra dell'aerogeneratore, pari a
16 metri di lato di media equivalenti a 250 metri quadrati per aerogeneratore,
al 2020 nell’ipotesi in cui si installassero 16 GW di potenza, l’occupazione del
territorio sarebbe pari a 2,47 km2 corrispondente allo 0,0008% della superficie totale dell'Italia. Tale valore si riduce a 1,47 km2 pari allo 0,0005 % della
superficie totale dell'Italia, per l'installato di 8,1 GW nel 2012. Nell’ipotesi di
considerare una fascia di rispetto di 3 volte il lato del quadrato della superficie occupata a terra, per una superficie complessiva di circa 4.500 metri quadrati necessari per ogni aerogeneratore, i valori precedentemente calcolati
risulterebbero pari a 79,4 km2 pari allo 0,03% della superficie totale dell'Italia
per l’obiettivo di 16 GW e 47,1 km2 pari allo 0,02% per l'installato al 2012.
PROTOCOLLO DI LEGALITÀ
(CONFINDUSTRIA E MINISTERO DELL’INTERNO)
Gli imprenditori dell’eolico nazionale riuniti nell’ANEV hanno formalmente
aderito al Protocollo di Legalità siglato dal Presidente di Confindustria
Marcegaglia e dal Ministro dell’Interno Maroni nel 2010. L’ANEV ha aderito con
determinazione all’ iniziativa che Confindustria insieme al Ministero
dell’Interno hanno messo a punto per aiutare gli imprenditori della confederazione degli industriali a combattere e respingere ogni possibile caso di malcostume e a denunciare ogni comportamento contrario al dovuto rispetto della
legalità. L’ANEV in qualità di associazione nazionale dell’eolico, aderente a
Confindustria Energia, ha deciso di aderire all’iniziativa che permette ancor più
di distinguere gli imprenditori Italiani che lavorano e crescono seguendo criteri di rispetto di buone pratiche e della legalità. Essere nell’ANEV significa oggi
avere una ulteriore certificazione di rispettare oltre alle migliori prassi, anche
le migliori procedure per evitare possibili intrusioni da parte della criminalità
in un settore che, per la sua crescita degli ultimi anni, potrebbe attirare le
attenzioni della criminalità con l’obiettivo di garantire che si faccia eolico nel
rispetto della legalità, del paesaggio e del territorio.
PROTOCOLLO D’INTESA TRA ANEV E GSE
Istituire un tavolo tecnico permanente per confrontarsi sugli aspetti normativi del settore delle fonti rinnovabili. Questo lo scopo del Protocollo d’Intesa
firmato nel marzo 2014 da Nando Pasquali, Presidente e Amministratore delegato del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e Simone Togni, Presidente ANEV.
In particolare, l’accordo è finalizzato alla realizzazione congiunta di attività a
sostegno dello sviluppo del settore eolico. Nell’ambito del tavolo tecnico,
infatti, il GSE fornisce, su richiesta di ANEV, informazioni e chiarimenti che
saranno da questa condivisi con i propri associati. Il rapporto di collaborazione reciproca tra i due soggetti consente di facilitare il perseguimento del
comune intento di promozione delle energie rinnovabili, di attenuare eventuali rischi di contraddittorio e di migliorare la comunicazione tra ANEV e GSE.
L’ANEV si impegna diffondere ai propri iscritti le regole applicative definite dal
GSE e a raccogliere e a veicolare verso il Gestore stesso le eventuali problematiche riscontrate dai medesimi associati. A sua volta il GSE garantisce l’istituzione di un canale telematico dedicato ad ANEV al fine di fornire specifica
assistenza e supporto tecnico.
5
EOLICO: COME FUNZIONA
6
Gli uomini utilizzano l’energia eolica da molto tempo, quella
cinetica da migliaia di anni con le barche, quella meccanica da
centinaia di anni con i mulini a vento e quella elettrica da decenni con gli aerogeneratori. I primi impieghi risalgano a quasi mille
anni a.c., quando furono costruiti in Persia macchinari in grado di
funzionare grazie al vento come pompe idrauliche per irrigare il
terreno. Il vento oggi è utilizzato per creare energia pulita, inesauribile, efficiente, endogena che non necessita di infrastrutture energetiche di estrazione, raffinazione e trasporto, senza produrre emissioni climalteranti e rifiuti di qualsiasi genere. Questo
è oggi possibile grazie alle moderne turbine eoliche che hanno
raggiunto livelli di affidabilità, silenziosità e rispetto dell’ambiente estremamente avanzate. Si tratta di macchine che si mettono in movimento utilizzando la forza cinetica del vento trasformandola grazie ad un generatore elettrico in energia elettri-
ca. La quantità di energia che una turbina può produrre dipende
dall’intensità del vento e dalla dimensione delle pale che hanno
tutte oramai velocità di rotazione limitata per garantire un’elevatissima sicurezza. Possiamo dire che l’energia eolica è energia
ad alto contenuto tecnologico, disponibile oggi. È insieme il presente e il futuro, futuro del pianeta e delle nuove generazioni.
ROTORE:
serve a trasformarei il vento (energia cinetica)
in movimento (energia meccanica)
NAVICELLA: contiene le varie parti
che formano l’aerogeneratore
MOZZO:
dove vengono
fissate le pale
TRASFORMATORE:
aumenta la tensione
per il trasporto
GENERATORE:
trasforma l’energia
meccanica in energia
elettrica
TORRE:
sostiene la navicella e il rotore.
Può essere strutturata
tubolare o a traliccio
MOLTIPLICATORE DI GIRI:
trasforma la rotazione
lenta delle pale in una
rotazione più veloce
IL POTENZIALE EOLICO INSTALLABILE
Nell’individuazione di siti potenziali si è tenuto conto, oltre
che di alcuni vincoli di natura ambientale, territoriale, paesaggistica, di porre ulteriori misure di tutela sia progettuali
che ambientali, che le aziende associate all’ANEV devono
seguire nella realizzazione di un parco eolico.
Di seguito si riportano alcune regole nella realizzazione di un
progetto di “buon eolico” ( previste nel Protocollo sottoscritto da ANEV con Legambiente, WWF e Greenpeace):
• Esclusione delle aree di particolare
pregio paesaggistico;
• Frequentazione del paesaggio ed analisi
delle specificità territoriali;
• Valutazione degli impatti visivi
dai punti di interesse con fotosimulazioni;
• Scelta del tipo di sostegno
al fine di minimizzarne l’impatto visivo;
• Scelta dell’aerogeneratore anche
sulla base dell’altezza dello stesso;
• Individuazione delle migliori soluzioni
cromatiche possibili;
• Dismissione totale a fine del ciclo di vita
e ripristino alla situazione ex ante.
7
In via cautelativa, quindi, è stato ricavato il potenziale realizzabile, che si basa su criteri e dati scientifici, ricavati dall’esperienza delle aziende associate. I risultati dello studio
individuano 16.000 MW di potenziale eolico installabile
entro il 2020, cui corrisponderebbe una produzione annuale
di energia elettrica pari a oltre 27 TWh, ovvero considerando
l’intera popolazione italiana, circa 530 kWh pro capite in un
anno. Tale valore individuerebbe una percentuale di produzione eolica sui consumi (CIL, Consumo Interno Lordo), pari a
circa il 6,72 %. Un dato particolarmente interessante emerso
dallo studio riguarda la possibile collocazione della maggior
parte degli impianti ancora da installare nel Meridione. Il centro-sud Italia risulta infatti essere particolarmente idoneo ad
ospitare impianti eolici.
I BENEFICI AMBIENTALI
8
Nel 2013 l’istallato eolico si è attestato sugli 8.551 MW che hanno
consentito di produrre un quantitativo di energia pulita pari a
circa 13 TWh, di circa 19 milioni di barili di petrolio corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni risparmiate di CO2.
Per valutare a fondo i benefici ambientali derivanti dalla scelta
dell’energia eolica è opportuno considerare non solo la fase di
esercizio dell’impianto ma l’intero ciclo di vita dello stesso
(“from cradle to grave”, dalla culla alla tomba), ovvero valutare sia
i consumi energetici che le emissioni in atmosfera generate dalle
fasi di:
- Produzione componenti
- Trasporto sul sito
- Costruzione
- Gestione esercizio
- Dismissione impianto e ripristino condizioni ante operam
LO STRUMENTO LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA)
Lo strumento utilizzato per analisi di questo tipo è il Life Cycle
Assessment (LCA). Tramite l’LCA è possibile quantificare, attraverso indici di prestazione ambientale, l’effettivo impatto a lungo
termine di un bene, un prodotto o una tecnologia analizzandone
l’intero ciclo di vita dalla fornitura della materia prima fino
all’utilizzo del prodotto stesso e al suo smaltimento finale. Nel
caso particolare di un impianto eolico è interessante valutare
due aspetti sostanziali, la quota parte di CO2 prodotta nell’intero ciclo di vita (per una turbina da 2 MW considerando il mix
energetico italiano è pari a circa 1.920 tCO2) e l’energy pay back
time (EPBT), ovvero il tempo necessario a raggiungere il pareggio
tra energia spesa per le fasi di estrazione, produzione, progettazione, trasporto, installazione, futuro smantellamento e riciclaggio dell’opera e quella prodotta in fase di esercizio. Si stima per
una turbina eolica un EPBT medio intorno ai 9 mesi. Dopo 9 mesi
quindi una turbina eolica ha già prodotto l’energia necessaria a
tutto il suo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime
necessarie alla costruzione, fino allo smaltimento dell’ultimo
componente. Riguardo alla fase di dismissione è interessante
notare come solo una piccola parte finisca in discarica:
Materiale
pale d'acciaio
acciaio privo di ruggine
ghisa
rame
alluminio
plastica - PVC
fibre di vetro
olio
piombo
zinco
90%
90%
90%
95%
90%
100%
100%
100%
90%
90%
Scenario
riutilizzabile
riutilizzabile
riutilizzabile
riutilizzabile
riutilizzabile
discarica
discarica
incenerito
riutilizzabile
riutilizzabile
ANALISI DEL RUMORE
EFFETTI:
Il rumore più importante prodotto da un impianto eolico è imputabile
all’attrito dell’aria con le pale e con la torre di sostegno, mentre i moderni macchinari posti nella navicella sono estremamente silenziosi. Il rumore di fondo in cui gli impianti sono ubicati, è di norma fortemente influenzato dal vento: quanto maggiore è l’intensità del vento, tanto più il rumore emesso dall’aerogeneratore è mascherato dal rumore di fondo.
RUMORE A DISTANZA
MITIGAZIONI:
La minimizzazione degli impatti avviene grazie a studi preventivi e all’applicazione di attenzioni di progettazione che consentono di individuare dei lay-out
tali da impedire disturbi. Per fare ciò si effettuano rilievi fonometrici sulla
tipologia e sul livello del rumore di fondo nonché una previsione del rumore
prodotto dall’impianto. L’applicazione dei risultati grazie a modelli matematici complessi garantisce il contenimento dei limiti previsti dalla legge.
RUMORE RISPETTO AD ALTRE FONTI
DATI EOLICO IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO AL 31/12/2013 MW
I benefici derivanti dal raggiungimento degli obiettivi internazionali assunti dall’Italia comporterebbero un risparmio enorme, anche in termini economici, derivanti dal mancato utilizzo
di combustibili fossili e dal mancato pagamento delle penalità.
Per giungere a tale traguardo occorre, all’interno di un quadro
normativo certo, dotarsi degli strumenti necessari a livello
nazionale e regionale. Minore dipendenza energetica equivale
ad un maggior peso nello scacchiere internazionale.
• Impegno dell’Unione Europea: ottenere che il 20% dell’energia elettrica sia prodotta da FR entro il 2020.
• Impegno dell’Italia: 17% dell’energia prodotta da FR entro il
2020.
• Impegno dell’Italia nel settore elettrico: 26,39% dell’energia
elettrica prodotta da FR rispetto ai consumi entro il 2020.
PRODUZIONE DA FONTE EOLICA IN RAPPORTO AL TOTALE DELLE FONTI RINNOVABILI (DATO STORICO E PREVISIONALE)
CRESCITA DELL’EOLICO DAL 1993 AL 2013: CONFRONTO TRA CAPACITÀ INSTALLATA EUROPEA E MONDIALE
350000
300000
250000
200000
150000
100000
50000
0
9
DATI RELATIVI AGLI OPERATORI SUL TERRITORIO NAZIONALE
10
DATI EOLICO IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO AL 31/12/2013 MW
Sul territorio nazionale sono ad oggi distribuiti 6.299 aerogeneratori di varia taglia per un totale di potenza installata pari a 8.556 MW;
la quota di energia prodotta nel 2013 da fonte eolica si è attestata a circa 15 TWh, pari al fabbisogno di circa 15.000.000 persone.
ITALIA
AEROGENERATORI
MW
N°
POTENZIALE AL 2020
CRESCITA % 2013
OCCUPATI ** RISPETTO AL 2012
MW *
PUGLIA
SICILIA
CAMPANIA
SARDEGNA
CALABRIA
BASILICATA
MOLISE
ABRUZZO
TOSCANA
LIGURIA
LAZIO
PIEMONTE
EMILIA ROMAGNA
ALTRE
OFFSHORE
2.263
1.754
1.223
1.014
991
426
372
235
118
58
51
19
16
16
0
1.466
1.480
982
693
552
333
307
284
79
46
36
9
20
12
0
2.500
1.900
1.915
1.750
1.250
760
635
900
600
280
900
350
200
2.060
200
TOTALE
8.556
6.299
REGIONE
11.714
7.537
8.738
6.334
4.484
2.289
2.675
3.166
2.114
3.741
1.061
771
3.868
7.518
1.000
16.200
67.010
KW PER
ABITANTE
13,6%
0,5%
1,3%
0,0%
0,0%
18,2%
0,0%
0,0%
39,6%
23,3%
0,0%
48,0%
0,0%
103,1%
0,0%
0,554
0,348
0,210
0,606
0,493
0,723
1,161
0,176
0,032
0,036
0,009
0,004
0,004
0,001
0,000
5,1%
0,142
KW PER
KM2
116,920
68,235
90,026
42,091
65,701
42,572
83,758
21,873
5,121
10,734
2,959
0,728
0,722
0,190
0,000
28.395
* Studio ANEV ** Studio UIL - ANEV
EUROPA
Nazione
MW Nazione
Germania
Spagna
Regno Unito
Italia
Francia
33.730
22.959
10.531
8.551
8.254
MW Nazione
Danimarca
Portogallo
Svezia
Polonia
Turchia
4.772
4.724
4.470
3.390
2.956
Olanda
Romania
Irlanda
Grecia
Austria
MW Nazione
2.693
2.599
2.037
1.865
1.684
Belgio
Norvegia
Bulgaria
Finlandia
Ucraina
MW Nazione
1.651
768
681
448
371
MW Nazione
Ungheria
Croazia
Estonia
Lituania
Repubblica Ceca
329
302
280
279
269
Cipro
Lettonia
Svizzera
Altre
MW
147
62
60
106
TOTALE 120.968
POTENZA INSTALLATA: VALORE ASSOLUTO E IN FUNZIONE DEL TERRITORIO E DELLA POPOLAZIONE
RESTO DEL MONDO
America del Nord
Asia
Nazione
Cina*
India
Giappone
Taiwan
Corea del Sud
Tailandia
Pakistan
Sri Lanka
Altre
tot
MW
91.424
20.150
2.661
614
561
223
56
63
137
115.889
MW
61.091
7.803
1.992
tot
70.886
Nazione
Brasile
Chile
Argentina
Caraibi
Costa Rica
Nicaragua
Honduras
Uruguay
Altre
tot
MW
3.456
335
218
191
148
146
102
59
54
4.709
TOTALE 196.613 MW
Fonte dati GWEC
* dati provvisori
Oceania
America Latina e Caraibi
Nazione
USA
Canada
Messico
Africa e Medio Oriente
Nazione
Australia
Nuova Zelanda
Isole del Pacifico
MW
3.239
623
12
Nazione
Egitto
Morocco
Tunisia
Etiopia
Iran
Capo Verde
Altre
tot
Messico
3.874
517
tot
MW
550
291
104
171
91
24
24
1.255
11
GLI OBBLIGHI ASSUNTI DALL’ITALIA
12
PROSPETTIVE DI CRESCITA DELL'EOLICO SULLA BASE DEGLI IMPEGNI DELL'ITALIA IN SEDE COMUNITARIA
15000
12000
9000
6000
3000
Non solo benefici determinati dalla produzione di energia elettrica senza alcuna emanazione di emissioni nocive per la salute e per
l’ambiente, ma anche benefici in termini economici locali, nazionali ed internazionali, come: sviluppo della manodopera locale, creazione di posti di lavoro sia dal lato del produttore/investitore sia
indirettamente tramite i fornitori, sviluppo di una industria nazionale e miglioramento della bilancia commerciale. Inoltre dal solo
comparto eolico si avrebbero ingenti investimenti con benefiche
ricadute occupazionali, di rilancio dell’economia e di innovazione
tecnologica.
* Proiezioni del CIL valutate in funzione degli scenari tendenziali predisposti da TERNA
Legenda: CIL = Consumo Interno Lordo • FER = Fonti di Energia Rinnovabile • TWh = Terawattora (unità di misura dell'energia elettrica pari a 1.000.000.000 kWh)
• GWh = Gigawattora (unità di misura dell'energia elettrica pari a 1.000.000 di kWh) • MW = Unità di potenza elettrica, equivalente a 1.000.000 di Watt • CO2 = Anidride carbonica
IL SISTEMA DEI CERTIFICATI VERDI
Il sistema dei CV, introdotto dal Decreto 79/1999 “Bersani” e
modificato con la legge finanziaria 2008, nasce dall’esigenza
di sviluppare la produzione di energia elettrica nei mercati
interni. Il meccanismo che ha consentito il passaggio dal vecchio sistema a tariffa previsto dal Provvedimento CIP6/92 a
questa concezione nuova, mira a stimolare la produzione di
energia da Fonti Rinnovabili dalle diverse tecnologie con adeguati meccanismi di supporto. Ulteriore importante novità è
stata quella di porre l’obbligo di produrre Energia Rinnovabile
in capo ai produttori da fonti fossili per una percentuale via
via crescente ed in linea con il raggiungimento degli obiettivi
comunitari. In caso di impossibilità di immettere e.e. da FR in
quantità sufficiente, i produttori possono assolvere l’obbligo
comprando ed annullando Certificati Verdi prodotti da terzi
per un pari quantitativo. I CV sono rilasciati ai produttori che
ne facciano richiesta per la produzione elettrica di impianti
che abbiano conseguito la qualificazione del GSE di Impianto
Alimentato da Fonti Rinnovabili. Ogni CV corrisponde a 1
MWh ed è valido per tre anni. Il produttore può decidere di
utilizzare i CV per assolvere al suo obbligo ovvero di cederli a
terzi secondo le seguenti modalità:
1. Cessione diretta tramite contratto bilaterale;
2. Cessione ad un intermediario;
3. Vendita sulla piattaforma della Borsa dei CV;
4. Cessione al GSE al prezzo pieno di riferimento.
Di norma la cessione avviene per i casi 1. e 2. al prezzo di riferimento del GSE con uno sconto di qualche punto percentuale, per la vendita in borsa ad uno sconto ancora inferiore ed al
GSE al prezzo pieno. La produzione elettrica di energia da
Fonti Rinnovabili è stata stimolata con il sistema attuale di
incentivazione dei CV in maniera abbastanza costante, come si
può apprezzare del grafico.
Le Fonti Rinnovabili che hanno maggiormente beneficiato del
meccanismo di mercato in essere sono state quelle maggiormente mature, quali l’eolico con 45,58 TWh incentivati dal
2002 al 2012, l’idroelettrico con 41,96 TWh, le biomasse con
27,84 TWh e la geotermia con 9,08 TWh. Nel complesso il sistema dei CV ha consentito un incremento di nuova produzione
elettrica nel 2012, rispetto all’anno precedente, pari a circa 2,3
TWh, per una produzione complessiva nel solo 2012 pari a
25,66 TWh e un totale tra il 2002 ed il 2012 di 124,51 TWh.
13
COSA PREVEDE IL NUONO DECRETO SULLE RINNOVABILI
14
Il 28 Marzo 2011 è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n° 71, il
Decreto Legislativo che recepisce la Direttiva Europea
2009/28/CE sulle fonti rinnovabili. Tale Decreto prevede dei meccanismi semplificati per le procedure autorizzative sia per gli
impianti inferiori a 1 MW sia per impianti di taglia superiore, ed ha
previsto una riduzione lineare, fino ad annullamento, della quota
d’obbligo di immissione di energia rinnovabile come disciplinato
dal Decreto “Bersani”. Il Decreto attuativo di quanto previsto nel D.
Lgs 28/11, ovvero il DM 6 Luglio 2012, ha quindi introdotto il nuovo
sistema di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato per soglie di
potenza. Gli impianti che rientrano entro la soglia dei 5MW accederanno ad un sistema a tariffa, tramite iscrizione ad appositi registri entro i limiti di potenza stabiliti per ciascun anno fino al 2015
(60MW anno), mentre quelli superiori a detta soglia partecipano a
delle procedure competitive di aste al ribasso, sempre entro i limiti di potenza annuale stabiliti nel Decreto fino al 2015 (500
MW/anno per eolico onshore e 600 MW/triennio per eolico offshore). Gli impianti eolici fino a 60 kW accederanno direttamente
ai meccanismi incentivanti previsti dal Decreto Ministeriale. Il
sistema dei Certificati Verdi avrà validità fino al 2015 per i soli
impianti entrati in esercizio entro il 31 Dicembre 2012, o comunque
entro il 30 aprile 2013 in quanto il DM ha previsto un periodo transitorio al fine di tutelare gli investimenti in essere. E’ stata introdotta una procedura di accredito dei certificati verdi trimestrale, e
lo scadenzario dei ritiri, da parte del GSE, dei certificati verdi rilasciati entro periodi specifici, e dettagliati nel Decreto Ministeriale.
Per detti impianti la disposizione ministeriale ha disciplinato quanto previsto nel D. Lgs per quel che concerne la conversione in
incentivo del diritto ai certificati verdi, successivamente al 2015,
prevedendo una formula che contempli la decurtazione del 22%
alla differenza tra il valore fisso di 180 ¤/MWh e il prezzo di cessione dell’energia elettrica come definito dall’Autorità per l’energia
elettrica e il gas, il tutto moltiplicato per il pertinente fattore K.
EMISSIONI CERTIFICATI VERDI (DATI IN GWH)
IDRAULICA
2002
452,8
596,1
2004
1501,1
2005
1692,9
2006
2164,8
2007
2921,5
2008
2921,5
6927,9
2010
7771,7
2011
7089,2
2012
6509,4
EOLICA
148,0
181,2
464,0
1281,6
2002,0
2653,2
2653,2
5541,1
8170,8
9227,1
12244,1
GEOTERMICA
187,1
482,5
606,9
630,0
844,9
865,6
865,6
936,3
988,7
1308,6
1291,4
BIOMASSE-RIFIUTI-BIOGAS
138,4
270,4
509,8
772,9
955,5
1324,5
1324,5
4515,4
5709,6
5753,3
5612,0
0,4
0,8
0,8
1,1
2,2
3,1
3,1
7,9
4,2
3,7
2,3
SOLARE
IL POTENZIALE OCCUPAZIONALE NAZIONALE E REGIONALE RELATIVO
AL SETTORE EOLICO - RISULTATI SCATURITI DAL PROTOCOLLO UIL - ANEV
Nel Gennaio 2008 l’ANEV e la UIL hanno sottoscritto un
Protocollo di Intesa, rinnovato nel 2010 e nel 2012, finalizzato
alla predisposizione di uno studio congiunto, che delineasse
uno scenario sul panorama occupazionale fino al 2020, relativo al settore dell’eolico. Lo studio si configura come un’elaborazione approfondita del reale potenziale occupazionale,
verificando a fondo gli aspetti della crescita prevista del comparto industriale, delle società di sviluppo e di quelle di servizi. In particolare sono state considerate le ricadute occupazionali dirette e indotte nei seguenti settori.
-
Studio di fattibilità Anemometrico - Ingegneristico
Costruzione macchine ed indotto
Sviluppo e costruzione impianto
Installazione
Manutenzione
Gestione, Operation & Maintenance
L’analisi del dato conclusivo relativo al potenziale eolico, trasposto in termini occupazionali dall’ANEV rispetto ai criteri
utilizzati genericamente in letteratura, indica un potenziale
occupazionale al 2020 in caso di realizzazione dei 16.200 MW
previsti di 67.000 posti di lavoro complessivi. Tale dato è divisibile in un terzo di occupati diretti e due terzi di occupati
dell’indotto.
15
EFFETTI SULLA BIODIVERSITÀ
16
L’eolico, essendo una valida risposta alle gravi minacce ambientali dovute alle
emissioni di gas serra in atmosfera causate dall’approvvigionamento energetico
da fonti fossili, promuove la tutela della biodiversità e la salvaguardia degli
habitat naturali e delle popolazioni floro-faunistiche a macroscala. Occorre
comunque pianificare le istallazioni degli aerogeneratori in modo da evitare
possibili ripercussioni sull’ambiente circostante e sulla biodiversità a scala
regionale e locale.
Considerando gli effetti su flora e fauna connessi allo sviluppo di impianti eolici, l’ISPRA (ex APAT, 2006) scrive: “I soli effetti riscontrati riguardano il possibile impatto degli uccelli con il rotore delle macchine. Il numero di uccelli che
muoiono è comunque inferiore a quello dovuto al traffico automobilistico, ai
pali della luce o del telefono”.
Anche l’ente inglese per la protezione degli uccelli (Society for the Protection
of Birds - RSPB) ha dichiarato che “I Cambiamenti climatici rappresentano la più
grande minaccia a lungo termine per i volatili e per altre specie. Quella eolica è
la tecnologia più avanzata tra le rinnovabili, disponibile in larga scala oggi. La
RSPB supporta la crescita significativa della produzione di energia eolica
onshore e offshore nel RegnoUnito."
Considerando i benefici che l’eolico comporta all’avifauna contrastando i cambiamenti climatici grazie alle mancate emissioni di gas serra, il WWF ha pubblicato un Report (A Climate Risk Report. Bird Species and Climate Change. The
Global Status Report) che, sulla base di più di 200 lavori scientifici, constata gli
ingenti impatti dei cambiamenti climatici sull’avifauna in ogni parte del globo,
evidenziando come gli scienziati hanno trovato popolazioni in declino fino al
90% o con insuccesso riproduttivo totale e senza precedenti.
L’IUCN (International Union for the Conservation of Nature) nel 2008 ha rafforzato l’allarme, dichiarando che i cambiamenti climatici stanno portando
all’estinzione una specie su otto di uccelli.
FLORA
Effetti:
L’impatto sulla vegetazione si verifica soprattutto in fase di realizzazione del
Progetto, con la costruzione delle strade e delle fondazioni, nonché con le
movimentazioni dei materiali.
Mitigazioni:
• Minimizzare gli impatti grazie a studi preventivi e all’applicazione di attenzioni di cantiere;
• Minimizzare i rischi di erosione causati dalle opere civili;
• Ripristinare la vegetazione al termine della fase di cantiere;
• Compensare l’impatto migliorando le aree vicine per avere un bilancio complessivo positivo.
FAUNA
Effetti:
In fase di cantiere si può verificare un allontanamento momentaneo degli animali per il rumore nelle fasi di costruzione e di smantellamento;in fase di esercizio i potenziali impatti riguardano essenzialmente le popolazioni di avi e chirottero fauna.
Al riguardo, si possono avere casi, seppur poco significativi, di collisione di avifauna e chirotteri con le pale degli aerogeneratori, oltre che elettrocuzione e
collisione dell’avifauna con le linee elettriche. Difatti, numerosi studi su scala
internazionale hanno dimostrato come sia relativamente basso il contributo
delle turbine eoliche sui decessi annui di volatili; è stato osservato come gli
uccelli imparino immediatamente ad evitare gli impatti con le turbine e come
continuino comunque a nidificare e cibarsi nei territori in cui gli impianti vengono installati.
Al riguardo, la Comunità Europea nel 2011 ha pubblicato delle Linee Guida
Europee sull’energia eolica e i siti Natura 2000, che includono le ZPS, zone di
protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna. Nel documento
viene esplicitato che non si po’ affermare che l’eolico crei un impatto sull’avifauna ma che occorre considerare caso per caso, anche in zone ad alta valenza
ambientale come le ZPS, sottolineando che in alcuni casi, fornendo strutture
per la nidificazione, gli impianti hanno comportato degli effetti benefici sulle
specie ornitiche locali.
Secondo la US Fish and Wildlife Service la prima causa di mortalità tra gli uccelli è da ascrivere ai gatti (circa un miliardo di esemplari all’anno), a seguire gli edifici (poco meno di un miliardo), i cacciatori (circa 100 milioni l’anno) e infine i
veicoli, le torri per gli impianti di telecomunicazione, i pesticidi e le linee ad
alta tensione (ciascuna categoria con un contributo che va da 60 a 80 milioni di
esemplari l’anno); il contributo relativo agli impianti eolici risulta una frazione
estremamente modesta. Infine, uno studio della Canadian Wind Energy
Association (CanWEA) ha evidenziato che su 10.000 incidenti occorsi a volatili
5.820 sono riconducibili agli edifici, 1.370 alle linee ad alta tensione, 1.060 ai
gatti, 850 ai veicoli, 710 ai pesticidi, 50 alle torri per gli impianti di telecomunicazione e meno di uno agli impianti eolici.
Mitigazioni:
• Cura nel lay-out (evitare zone di intense rotte migratorie, lasciare liberi i corridoi);
• Adozione delle BAT (Best Available Technologies): rotore lento, torri tubolari, interramento degli elettrodotti;
• Monitoraggio degli incidenti per la prevenzione.
OSSERVATORIO NAZIONALE EOLICO E FAUNA
ANEV e Legambiente Onlus, unitamente alla collaborazione dell’ISPRA, Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno instituito un
Osservatorio Nazionale su Eolico e Fauna, mirato ad ampliare le conoscenze
scientifiche sul tema del rapporto tra produzione di energia elettrica da fonte
eolica e popolazioni faunistiche, con particolare riferimento alla ornito e chirotterofauna, che rappresentano in modo indiscusso la componente di biodiversità in cui l’impatto dell’eolico viene maggiormente dibattuto.
Il principale obiettivo dell’Osservatorio è quello di rafforzare la tutela ambientale e al tempo stesso promuovere uno sviluppo di impianti eolici sul territorio
italiano che sia attento alla conservazione della biodiversità, monitorando
eventuali impatti ambientali dovuti alle potenziali interazioni tra gli impianti
eolici e le popolazioni di chirotteri e di avifauna stanziale e migratrice, nonché
promuovendo la diffusione di best practices per la minimizzazione di tali
potenziali impatti.
L’Osservatorio si occupa quindi di ampliare le conoscenze scientifiche sul tema
per mettere poi a disposizione studi, ricerche e metodi di monitoraggio che
contribuiscano a dare un’informazione sull’argomento sempre più approfondita e basata su fondamenti scientifici. È stato a tal scopo pubblicato il Protocollo
di Monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale Eolico e Fauna (disponibile online
alla pagina dell’Osservatorio nel sito dell’ANEV) contenente indicazioni di carattere tecnico-scientifico per pianificare ed eseguire attività di monitoraggio,
ante e post operam, delle popolazioni di avifauna e chirotterofauna su siti eolici.
Il Protocollo di Monitoraggio si propone quindi di indicare una metodologia
scientifica da poter utilizzare sul territorio italiano sia per stimare, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, gli eventuali impatti dell’eolico sull’avifauna e la
chirotterofauna, sia per orientare la realizzazione di interventi tesi a mitigare
e/o compensare tali tipologie di impatto.
L’utilizzo del Protocollo di Monitoraggio risulta propedeutico alla realizzazione
da parte dell’Osservatorio di un potenziale database di informazioni sul tema
eolico-fauna che permetta il confronto, nel tempo e nello spazio, di dati quantitativi ottenuti utilizzando le medesime metodologie di rilevamento.
In definitiva, il Protocollo rappresento uno strumento utile e concreto per uniformare sui più recenti fondamenti scientifici le difformità purtroppo attualmente presenti nelle normative regionali in materia.
LA LOCALIZZAZIONE DEL SITO:
• Disponibilità del vento
• Sistemi di misura
• Correlazioni di lungo termine
IL PROGETTO E IL PAESAGGIO
Cos’è il paesaggio: “Il Paesaggio designa una determinata parte
di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui
carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e
1
INDIVIDUAZIONE DI UN SITO
3
MLAYOUT
4
dalle loro interrelazioni” (da “Convenzione Europea del
Paesaggio”, Firenze 20 Ottobre 2000 - predisposta dal
Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa)
PAESAGGIO NATURALE E PAESAGGIO ANTROPICO,
AZIONI DI TUTELA:
• Tutela Passiva (vincoli)
• Mediata (strumenti urbanistici)
• Attiva (selvicoltura, divulgazione)
LE NORME SUL PAESAGGIO
• D. Lgs. 490/1999 - Testo unico delle disposizioni in materia
di beni culturali ed ambientali
• L. 1497/1939 ora art. 139 del DLgs 490/1999
• L. 431/1985 ora art. 146 del DLgs 490/1999
2
INDAGINI GEOLOGICHE
ANALISI ANEMOMETRICA
5
SONDAGGI
17
Realizzazione di un Parco Eolico
SCELTE E DEFINIZIONE DEL PROGETTO:
• Vincoli ambientali di inserimento urbanistico
• Distanza delle turbine dal perimetro dell’area urbana
• Distanza delle turbine dal confine di proprietà di tanca
• Distanza da strade Provinciali o nazionali
• Evoluzione dell’ombra giornaliera
Realizzazione di un Parco Eolico
18
6
FONDAZIONI
7
MONTAGGIO TORRI
8
10
ARRIVO TURBINA: NAVICELLA
9
ARRIVO TURBINA: PALA
POSA IN OPERA: NAVICELLA, ROTORE, GIRANTE EOLICA
NAVICELLA - CABINA DI TRASFORMAZIONE
12
CAVIDOTTI
13
SOTTOSTAZIONE
14
SALA CONTROLLO
15
MANUTENZIONE E ASSISTENZA
16
PARCO EOLICO FINITO
19
Realizzazione di un Parco Eolico
11
SFATIAMO I FALSI MITI SULL’ENERGIA EOLICA
20
RUMORE
AFFIDABILITÀ
“Le turbine eoliche sono troppo rumorose e disturbano gli abitanti dei luoghi in
cui sono installate”
Il rumore più importante prodotto da un impianto eolico deriva dall’attrito dell’aria con le pale e con la torre di sostegno dell’aerogeneratore; di norma il rumore prodotto da una turbina eolica è di circa 45.3 dB(A) a 150mt di distanza dall’impianto fino ad arrivare a 36,9 Db(A) a 400mt. Confrontando su una scala i rumori
prodotti da fonti diverse è possibile rilevare che il rumore generato da un parco
eolico è molto meno intenso di quelli generati in un contesto abitativo o in un
ufficio, nell’abitacolo di un automobile o della musica emessa da uno stereo.
“L’energia eolica deriva da una fonte discontinua ed è inaffidabile”
L’energia eolica sfrutta una risorsa sempre disponibile, presente di giorno e di
notte, e continuamente rinnovabile. La continuità della risorsa-vento è garantita
da studi preventivi sui siti potenziali che analizzano per periodi lunghi, almeno
un anno e mezzo, la direzione e l’intensità del vento, verificando che sussistano
le condizioni favorevoli all’installazione di aerogeneratori: in particolare è richiesta la presenza della risorsa per circa 1.750 ore/anno con una ventosità compresa tra 6 e 8 m/s, tale da garantire la producibilità per ogni MW installato di circa
1.750 MWh/anno. A ciò si aggiungano i progressi fatti in tema di sistemi di storage, che consentono di stoccare parte dell’energia prodotta e di sfruttarla in base
alla domanda.
DIMENSIONI
“Gli aerogeneratori sono enormi, spesso alti come grattacieli di decine e decine
di piani e occupano troppo spazio”
Le turbine eoliche, suddivisibili in macchine di piccola, media e grande taglia non
hanno necessariamente grandi dimensioni, infatti l’altezza delle torri è variabile,
da un minimo di 10 m a un massimo di 115 m. In Italia il maggior numero di aerogeneratori è di media taglia, di altezza compresa tra i 30 e i 90 mt. Considerando
che la superficie occupata da un aerogeneratore, con una media di lato di 16m, è
di 250 m2, gli aerogeneratori installati oggi in Italia occupano uno spazio complessivo di 1,4 km2, pari allo 0,0004% della superficie totale della nostra penisola..
PAESAGGIO
“La presenza di impianti eolici deturpa il paesaggio”
L’installazione di un impianto eolico in un sito potenziale risponde a regole certe
che ne stabiliscono il lay-out secondo principi di anemologia applicata alla progettazione ingegneristica. Una corretta integrazione di tali installazioni con il
territorio e con il paesaggio circostante è necessaria e l’ANEV ha a tal fine firmato, fin dal 2002 con Legambiente e poi anche con il WWF e Greenpeace un
Protocollo per la realizzazione di un “buon eolico” correttamente inserito nel
territorio e nel paesaggio circostante. La minimizzazione degli impatti visivi
avviene attraverso attenzioni progettuali che vanno dall’analisi del paesaggio e
delle specificità territoriali, alla valutazione degli impatti visivi da punti di interesse con fotosimulazioni, dalla scelta di diversi tipi di aerogeneratore a seconda della grandezza più adeguata al contesto alla definizione della migliore soluzione cromatica.
FAUNA
“Le turbine eoliche hanno un impatto negativo sull’avifauna”
Numerosi studi a livello internazionale hanno dimostrato come sia relativamente basso il contributo delle turbine eoliche sui decessi annui di volatili. Gli uccelli imparano, infatti, immediatamente a evitare gli impatti con le turbine e continuano a nidificare e cibarsi nei territori in cui gli impianti vengono installati. A
testimonianza dell’impatto minimo degli aerogeneratori sull’avifauna, uno studio
della Canadian Wind Energy Association (CanWEA) ha evidenziato che su 10.000
incidenti accorsi a volatili, meno di uno è imputabile agli impianti eolici. Anche
in Italia, dove l’ANEV ha dato vita a un Osservatorio nazionale su eolico e fauna,
gli studi effettuati hanno dimostrato l’esiguità di tali effetti, tuttavia in applicazione del principio di salvaguardia, il Protocollo ANEV esclude la possibilità di
costruire impianti in aree dove esistano corridoi migratori o specie di particolare pregio avifaunistico.
COSTI
“L’energia eolica ha costi troppo elevati”
L’energia eolica è una delle energie rinnovabili maggiormente competitive, dopo
l’energia idroelettrica e quella geotermoelettrica, l’energia prodotta da fonte
eolica ha infatti un costo di produzione che può oscillare tra i 100 e i 130
euro/MWh a fronte di un costo in bolletta pari a circa il doppio. Le spese per lo
sfruttamento della risorsa-vento sono principalmente relative ai macchinari, il
75% degli investimenti è infatti impiegato per gli aerogeneratori, che hanno però
cicli di vita lunghi, pari a 20 anni durante i quali si mantiene inalterata la produttività qualora correttamente manutenuti. Le caratteristiche tecniche della produzione di energia eolica permettono di ridurre al minimo i restanti costi di
infrastrutturazione, delle opere civili, della progettazione, dello sviluppo e della
connessione alla rete, che rappresentano il 25% degli investimenti. A fronte di
questi oneri vi sono significativi benefici ambientali ed economici per il sistena
elettrico quali la assenza di oneri per l'acquisto, lo stoccaggio o il trasporto del
combustibile fossile.
OCCUPAZIONE
“Il settore eolico non crea occupazione”
L’impiego di energia eolica determina innumerevoli ricadute positive sul fronte
occupazionale, sia in termini di incremento della manodopera presso il sito sia
per la creazione di nuovi posti di lavoro dal lato del produttore/investitore e dei
fornitori. Uno studio congiunto ANEV-UIL mostra che nel 2013 sono circa 34.000
gli occupati nel comparto eolico, di cui 8.529 addetti diretti. Lo scenario delineato dallo studio relativamente alle potenzialità occupazionali del settore mostra
che nell’eolico potranno essere occupate, entro dieci anni, 67.010 unità in tutto
il territorio nazionale, di cui un terzo di occupati diretti (19.431) e due terzi di
occupati dell’indotto (47.579).
INCENTIVI
“Il sistema di incentivi alle energie rinnovabili fa sì che il prezzo venga scaricato
tutto sulla bolletta energetica e gravi sulle spalle degli italiani con beneficio dei
soli produttori”
L’idea che il sostegno al comparto eolico sia totalmente pagato dagli italiani
attraverso la bolletta elettrica si fonda su un assunto errato, infatti l’unico importo in bolletta legato all'eolico è riferito alla compensazione che il GSE, Gestore
dei Servizi Energetici, svolge nei limiti del raggiungimento dell’obbligo assunto in
Europa, ovvero quello di produrre una parte di energia elettrica da fonti rinnovabili. Per legge l’energia eolica non può ricevere sussidi pubblici per costruire un
impianto. Gli incentivi sono stati erogati per l’energia prodotta e corrisposti tramite i Certificati Verdi acquistati dalle aziende produttrici di energia non verde,
per compensazione ovvero da GSE. Bisogna poi segnalare che la significativa produzione eolica di questi anni sta comportando sempre più spesso una riduzione
del costo dell'energia elettrica con beneficio per i consumatori.
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
“Gli impianti per la produzione di energia eolica determinano un inquinamento
elettromagnetico con la creazione di campi elettrici.”
L’impatto elettrico e magnetico di un impianto eolico è estremamente modesto
e ben inferiore ai limiti fissati per legge di circa 100 µT. I campi elettrici generati sono resi, infatti, praticamente nulli dall’effetto di “schermo” esercitato sia
dalle guaine metalliche e sia dal terreno sovrastante i cavi interrati a 1,80 m di
profondità.
CRIMINALITÀ
“Il settore dell’eolico è preda degli interessi di criminalità e mafie”.
Il comparto eolico, nello scenario italiano, è riuscito più e meglio di molti altri
settori a evitare che gli interessi economici della criminalità in generale potessero inserirsi nel proprio circuito. Molte le riprove a testimonianza di ciò. Tra queste, i forti controlli che le banche fanno, utilizzando studi legali internazionali, ai
quali deve sottostare l’azienda eolica che opera nel project financing. Più che
parlare di coinvolgimento, dunque, occorre intervenire sulla tutela da ogni tentativo d’intromissione da parte della criminalità organizzata. Proprio per contrastare ogni possibile intrusione l’ANEV ha sottoscritto il Protocollo di Legalità predisposto dal Ministero dell’Interno e Confindustria, rendendolo vincolante per i
propri associati, così da garantire ogni possibile controllo nelle procedure di sviluppo, costruzione e gestione degli impianti eolici.
ATTIVITÀ DI FORMAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E PROMOZIONE DELL’EOLICO
FORMAZIONE
ATTIVITÀ CONVEGNISTICHE E FIERE
CORSO DI FORMAZIONE ANEV DI SECONDO LIVELLO 1/2014
Operation&Maintenance - Manutenzione e buon funzionamento
degli impianti eolici
20 – 21 febbraio 2014 Roma, sede ANEV
GIORNATA MONDIALE DEL VENTO
Roma 15 giugno 2014
Campagna internazionale di sensibilizzazione sull’energia eolica
nell’ambito della quale si svolgono convegni, attività culturali,
ludiche e formative e che vede il coinvolgimento dei principali
operatori del settore eolico. In Italia la manifestazione è coordinata dall’ANEV e riceve ormai da5 anni il Patrocinio del Ministero
dello sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e l’adesione del Presidente della Repubblica e di Roma Capitale.
CORSO DI FORMAZIONE ANEV DI PRIMO LIVELLO 2/2014
La sicurezza nel parco eolico
17 – 18 aprile 2014 Roma, sede ANEV
CORSO DI FORMAZIONE ANEV DI SECONDO LIVELLO 3/2014
Eolico di base: tecnica, normativa, ambiente ed esperienza sul campo
27 – 28 – 29 – 30 maggio 2014 Roma sede ANEV
CORSO DI FORMAZIONE ANEV DI SECONDO LIVELLO 4/2014
Operation&Maintenance - Manutenzione e buon funzionamento
degli impianti eolici
5 - 6 novembre 2014 Ecomondo - KeyWind– Fiera di Rimini
CORSO DI FORMAZIONE ANEV DI SECONDO LIVELLO 5/2014
Il Minieolico
6 – 7 novembre 2014 Ecomondo - KeyWind– Fiera di Rimini
CAMPAGNA ONLINE “TARGET EUROPEO 2030…
SOSTENIAMO L’EOLICO IN EUROPA!”
In vista delle decisioni che dovranno essere prese in sede
Europea sugli obiettivi di incremento delle fonti di energia rinnovabile e sulla riduzione della CO2, ANEV lancia la campagna
online “Target europeo 2013 – sosteniamo l’eolico in Europa!”.
Secondo l’Associazione, il target proposto dalla Commissione
Europea che introdurrebbe l’incremento del 27% di Rinnovabili
al 2030, non è significativo e soprattutto poco efficace, in quanto non stabilisce obiettivi vincolanti per i singoli Stati. L’ANEV
chiede alle Istituzioni Europee più coraggio per un settore come
quello delle Rinnovabili che ha dimostrato fino ad oggi di essere in grado di creare sviluppo, crescita economica e industriale,
occupazione (oltre 150.000 in Italia) e benefici ambientali.
ACT ON FACTS
L’ANEV ha aderito alla campagna europea Act on facts, mirata a
sfatare i falsi miti sull’energia eolica. Nel portale www.actonfacts.org sono presenti interessanti testimonianze, fatti e dati
che sfatano miti e leggende, spesso veicolate dai media, sull’energia eolica.
ECOMONDO - KEY ENERGY
5 - 8 novembre 2014 - presso la Fiera di Rimini
La manifestazione KeyWind nasce in collaborazione con Rimini
Fiera nell’ambito di Ecomondo. L’evento è stato scelto come
principale fiera di riferimento del settore eolico annuale dell’area Mediterraneo dalle Aziende Associate ANEV e ad altre
importanti società del comparto e rappresenta il più significativo incontro per maturare rapporti istituzionali e incrementare il
business. ANEV organizza in questa occasione convegni istituzionali e corsi di formazione.
PREMIO GIORNALISTICO
Premiare le opere giornalistiche che si sono particolarmente
distinte per il loro valore scientifico, culturale e sociale nel
comunicare l’energia eolica, evidenziando la valenza ambientale
della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, in
funzione del risparmio energetico e della riduzione delle
sostanze inquinanti responsabili del degrado dell’ambiente.
Questo il fine del Premio giornalistico “Energia del Vento”, promosso dall’ANEV. L’iniziativa sottolinea l’importanza di sviluppare una corretta cultura dell’ambiente, in cui l’energia pulita prodotta attraverso l’eolico ha un ruolo cruciale in termini di sostenibilità e sviluppo. Fondamentale è il ruolo dell’informazione e
dei mass-media che, con la loro attività, concorrono a formare
l’opinione pubblica e la coscienza sociale. Per questi motivi
ANEV auspica un coinvolgimento diretto nella realizzazione del
progetto da parte di associazioni, centri di ricerca e istituzioni
scientifiche attive nel campo delle energie rinnovabili e non
convenzionali. Quattro le sezioni in concorso: carta stampata,
radio, tv, web. Inoltre, è presente una sezione speciale con il
Premio Under 30, che intende promuovere l’attività dei giovani
giornalisti, sui quali poggia la speranza e la responsabilità di portare nel mondo dell’informazione una maggiore sensibilità nei
confronti della tematica ambientale, dell’energia pulita e dell’eolico. Il bando di concorso è pubblicato sul sito
WWW.ANEV.ORG
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IL MINIEOLICO
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Per quanto riguarda il minieolico, inteso sino alla potenza di 100 kW,
anche se secondo la normativa IEC 61400-2 (Design requirements for
small wind turbines) fanno parte di questa categoria le macchine con
area spazzata uguale o minore di 200 m², corrispondente a un diametro
del rotore di poco meno di 16 m e pari ad una potenza compresa tra qualche decina dikW e circa 80 kW, a seconda della velocità nominale a cui
l’aerogeneratore eroga la sua potenza di targa, si evidenzia quanto segue.
Nel 2011, il Regno Unito con 22 MW installati, tenendo conto però che
circa 6 MW sono riferiti ad aerogeneratori tra 100 kW e 500 kW, ha superato per la prima volta gli Stati Uniti che rispetto al 2010 hanno avuto
una sensibile riduzione, da 25 MW a 19 MW. Sempre nel Regno Unito alla
fine del 2012 il mini-medio eolico ha raggiunto la potenza complessiva di
102 MW, con una crescita molto accentuata nella fascia 15 kW – 100 kW.
Nel rapporto RenewableUK’s Working for a Green Britain and Northern
Ireland, pubblicato nel mese di settembre 2013, si mette in risalto la
creazione di 1864 nuovi posti di lavoro, a tempo pieno, a partire dal 2010,
nel settore del minieolico sino a 100 kW di potenza. In Italia, sulla base
di un monitoraggio effettuato dall’ANEV, la potenza installata alla fine
del 2013 risulta intorno a 20 MW, a cui in base ad ulteriori informazioni
si deve aggiungere un altro valore non facilmente identificabile per la
grande frammentazione delle installazioni nel territorio non
sempre segnalate, ma che si aggira intorno a 5 MW. Le previsioni per il
2014 e per gli anni successivi, in considerazione che i tagli massicci che
hanno penalizzato fortemente l’eolico maggiore non sono stati applicati
al minieolico, fanno ritenere che la crescita annuale dovrebbe essere oramai dell’ordine della decina di MW, sempre che le varie amministrazioni
locali e soprintendenze non creino ulteriori difficoltà nella concessione
delle relative autorizzazioni.
A livello globale per avere una diffusione massiccia del minieolico si
deve intervenire non solo con le dovute politiche di supporto, ma proprio per cogliere l’occasione che si è presentata con l’introduzione in
molte parti del mondo, Italia compresa, di misure incentivanti finalmente appropriate, è necessario produrre uno sforzo per il miglioramento
della tecnologia, una sensibile riduzione dei costi e la tutela dell’utente
e dei costruttori affidabili dalla minaccia ancora incombente di prodotti non rispondenti alle prestazioni dichiarate. A questo proposito è bene
ricordare che da qualche anno nel Wind Implementing Agreement
dell’IEA (International EnergyAgency) è stato lanciato il Task 27
“Consumer Labelling of Small Wind Turbines” con lo scopo di sviluppare
standard internazionali per quanto riguarda la qualità e le prestazioni
delle macchine di piccola taglia.
Il prodotto finale del task è la pubblicazione di una guida internazionale
del settore “Recommended Practice for Consumer Labelling of Small
Wind Turbines”. Altra nota positiva da menzionare è stata la partecipazione dell’Italia a questa attività congiunta tramite l’Università di Napoli
Federico II.
Nel Regno Unito l’introduzione della certificazione nel minieolico è
stata accolta molto favorevolmente da costruttori e utenti, con l’effetto
pressoché immediata di una crescita del settore di notevole entità.
In Italia, sia pure a grande distanza, in termini di potenza installata e inizio della diffusione commerciale, dai Paesi sopra menzionati, il ricorso a
macchine di piccola taglia tra 1 e 20 kW, ha avuto inizio subito dopo il
2000, evidenziando poi una sensibile accelerazione nell’ultimo triennio,
in cui si
è assistito anche alle installazioni di macchine di 55-60-100 e 200 kW. Le
politiche di sostegno adottate dai governi nazionali, sotto forma di
incentivi e semplificazione delle procedure amministrative riguardanti
l’iter autorizzativo e la connessione alla rete elettrica, hanno consentito
uno sviluppo adeguato del settore in modo direttamente proporzionale
all’efficacia delle misure intraprese nella fase applicativa,
Il D.lgs. 28/2001 e il decreto attuativo del 6 luglio 2012, disciplinano dal
punto di vista normativo e incentivante il settore minieolico inteso sino
a una potenza di 200 kW. In particolare, la tariffa onnicomprensiva,
rispetto alla legge precedente distingue due fasce:
• Da 1 kW a 20 kW con una tariffa onnicomprensiva di 291 ¤/MWh
• Da 20 kW a 200 kW con una tariffa onnicomprensiva di 268 ¤/MWh
Inoltre, il periodo di vigenza dell’incentivo è stato portato da 15 a 20
anni. Per quanto riguarda l’aspetto procedurale sono state introdotte da
qualche anno semplificazioni applicabili al minieolico sino alla potenza
di 60 kW. Questo passaggio legislativo ha contribuito a rivitalizzare un
segmento di
mercato che non riusciva a decollare, anche se un nuovo ostacolo imprevedibile, come la crisi finanziaria, ha parzialmente frenato gli entusiasmi
iniziali testimoniati da un numero elevato di richieste di macchine di piccola taglia. Altro effetto positivo conseguente alla nuova disciplina
incentivante è dato dall’aumento di costruttori e distributori del settore
che comporta una maggiore ricerca di competitività nei prodotti offerti
a tutto vantaggio dell’utente che deve richiedere comunque a sua salvaguardia tutte le possibili garanzie di sicurezza, affidabilità e prestazioni.
Sinora il numero e la potenza degli aerogeneratori di piccola taglia,
installati e in esercizio in Italia, sono piuttosto modesti, se paragonati
per esempio al Regno Unito, ma con la prospettiva di crescere nel breve
termine, contribuendo così a fornire un supporto agli impegni comunitari intrapresi, all’occupazione ed alla generazione elettrica distribuita.
Partendo dalla valutazione dei dati anemometrici disponibili sul territorio nazionale l’ANEV stima un potenziale energetico del minieolico pari a
circa 1,5 - 2 TWh/anno, corrispondente ad una potenza installata di circa
1.000 MW, raggiungibile tramite una semplificazione effettiva dei processi autorizzativi, la definizione di alcuni accorgimenti al sistema di
incentivazione per renderlo remunerativo anche per piccole potenze e
per consentire un’economicità nella fase precedente all’installazione
(anemometria) ed uno sviluppo tecnologico caratterizzato da una spiccata versatilità che ne consenta la diffusione anche nei contesti urbani.
POTENZA EOLICA INSTALLATA SUL TERRITORIO NAZIONALE
Regione
Nessuna Installazione
251 ÷ 500 MW
< 100 MW
501 ÷ 750 MW
100 ÷ 250 MW
> 750 MW
MW installati
Regione
23
MW installati
Puglia
2.263
Lazio
51
Sicilia
1.754
Piemonte
19
Campania
1.223
Emilia Romagna
16
Sardegna
1.014
Veneto
10
Calabria
991
Trentino Alto Adige
3
Basilicata
426
Valle d'aosta
3
Molise
372
Umbria
2
Abruzzo
235
Marche
-
Toscana
118
Friuli Venezia Giulia
-
Liguria
58
Lombardia
TOTALE
8.556
POTENZA TOTALE INSTALLATA, PREVISIONE DI TENDENZA AL 2020 E CONFRONTO CON SPAGNA E GERMANIA
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