METODOLOGIA MEDICO SCIENTIFICA: MEDICINA LEGALE modulo di Medicina Generale IL SSN. La medicina territoriale. Roma 22 Maggio 2014 - Aula A Clinica Ostetrica Medico di Medicina Generale: Giuseppe Donato MEDICO nel Territorio La Costituzione della Repubblica Italiana sancisce esplicitamente "il diritto alla salute" per tutti i cittadini. In applicazione del dettato costituzionale nasce poi il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel 1978 con la legge 833. Art. 32 della Costituzione italiana del 1948. "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". 2 MEDICO nel Territorio Obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nato nel 1978 con la legge 833 è quello di “promuovere, mantenere e recuperare la salute fisica e psichica di tutte le PERSONE” Salute non identifica più semplicemente la cura delle malattie ma, prima ancora, la promozione del benessere e lo sviluppo della capacità personali, tenendo conto delle differenti condizioni di ciascuno. È una autentica rivoluzione che incide sui modelli di organizzazione sanitaria spostando l’attenzione dalla fase acuta alla prevenzione primaria e secondaria, alla promozione di corretti stili di vita, ai rapporti tra salute, sicurezza, ambiente di vita e di lavoro. “È nel territorio che si sviluppano i servizi sociosanitari rivolti alla prevenzione, alla diagnostica precoce, alle cure primarie, all’assistenza domiciliare” Libro Bianco sul futuro del modello sociale ; approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 maggio 2009 4 MEDICO nel Territorio Dichiarazione di Alma Ata sull'assistenza sanitaria primaria (6-12 settembre 1978) Punto 6) ….. L'assistenza sanitaria primaria è una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la funzione centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa rappresenta la prima occasione di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario nazionale, portando l'assistenza sanitaria il più vicino possibile ai luoghi di vita e di lavoro, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di assistenza sanitaria. 5 il Sistema Sanitario Nazionale UNIVERSALITA’ SOLIDARIETA’ EQUITA’ il Sistema Sanitario Nazionale Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è un sistema di strutture e servizi che hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie, in attuazione dell’art.32 della Costituzione. Il Servizio sanitario nazionale:http://www.salute.gov.it/portale/salute il Sistema Sanitario Nazionale I Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza. Fino a quando i Lea rimarranno alla base del nostro sistema sanitario, nessuno potrà essere escluso dalle cure perché troppo anziano o bisognoso di prestazioni troppo costose, perché dedito a comportamenti nocivi alla salute, troppo povero o, paradossalmente, troppo ricco: un reddito elevato può, al limite, giustificare la corresponsione di un ticket, ma non l’esclusione dal diritto all’assistenza. il Sistema Sanitario Nazionale Oltre all’art. 32 della Costituzione (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti), è la legge di istituzione del Ssn del 1978 a introdurre per la prima volta il concetto di “livelli di prestazioni sanitarie che devono essere garantiti a tutti i cittadini”, concetto ribadito e rafforzato nelle successive riforme. I Lea sono stati definiti a livello nazionale con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, entrato in vigore nel 2002. La riforma del titolo V della Costituzione ha poi previsto per le Regioni la possibilità di utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni aggiuntive (ma mai inferiori) a quelle incluse nei Lea. Questo comporta che i Lea possano essere diversi da Regione a regione (fermo restando che quelli definiti a livello nazionale vengono garantiti in tutto il territorio italiano). il Sistema Sanitario Nazionale Il cittadino contribuisce alla spesa sanitaria, attraverso la fiscalità generale, in proporzione al proprio reddito e, laddove non abbia diritto ad una esenzione, attraverso il pagamento di uno specifico ticket per alcune prestazioni comprese nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Il ticket, introdotto nel 1982, oltre a rappresentare un ulteriore finanziamento dell’assistenza sanitaria a livello territoriale, serve anche a limitare l’inappropriatezza, vale a dire il ricorso a prestazioni sanitarie non necessarie. Attualmente i ticket riguardano: • le prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali e analisi di laboratorio) • le prestazioni di pronto soccorso • le cure termali • le prestazioni farmaceutiche, solo nelle Regioni che hanno autonomamente deciso di introdurli. il Sistema Sanitario Nazionale Al cittadino può essere riconosciuto il diritto all’esenzione dal ticket sulla base di particolari situazioni di reddito associate all’età o alla condizione sociale, in presenza di determinate patologie (croniche o rare) o del riconoscimento dello stato di invalidità e in altri casi particolari (gravidanza, diagnosi precoce di alcuni tumori, accertamento dell’HIV). il Sistema Sanitario Nazionale La legge statale determina annualmente il fabbisogno sanitario, ossia il livello complessivo delle risorse del Servizio sanitario nazionale (SSN) al cui finanziamento concorre lo Stato. Tale fabbisogno nella sua componente “indistinta” (c’è poi una quota “vincolata” al perseguimento di determinati obiettivi sanitari). La composizione del finanziamento del SSN è evidenziata nei cosiddetti "riparti" (assegnazione del fabbisogno alle singole Regioni ed individuazione delle fonti di finanziamento) proposti dal Ministero della Salute su i quali si raggiunge un'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni e che sono poi recepiti con propria delibera dal Comitato interministeriale per la programmazione economica CIPE. Le Regioni assegnano, in base a diversi parametri, le risorse finanziarie alle aziende, che le impiegano per garantire ai cittadini l’erogazione delle prestazioni di loro competenza previste dal Livelli essenziali di assistenza. Oltre l‟80% del solo personale dei ruoli sanitari, è costituito da dirigenti medici ed infermieri (circa 112.000 medici e 276.000 infermieri per un totale di 388.000 dipendenti). PIANO SANITARIO NAZIONALE 2011-2013 n. MMG Assistibili per MMG n. PLS Assistibili per PLS POPOLAZIONE (al 2011) LAZIO 4.824 969 767 965 5.728.688 ITALIA 46.209 1.059 7.695 1.080 60.034.251 19 MEDICO nel Territorio Tra le più importanti innovazioni presenti con la istituzione del SSN figurano: • il potenziamento dei servizi sanitari assistenziali di primo livello con la creazione del Distretto sanitario di base; • la istituzione delle USL (Unità Sanitarie Locali) a cui veniva concretamente affidata la gestione dell’assistenza sanitaria; • il coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle USL affidando a organi elettivi (cioè a funzionari politici) il governo delle stesse. 20 MEDICO nel Territorio d.lgs 502/92 e 517/93: la seconda riforma sanitaria. • viene proposto il principio della aziendalizzazione con la istituzione delle Aziende Sanitarie (Aziende USL e Aziende ospedaliere) dotate di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica; • viene ridotto il numero delle USL che da 600 passa a 200; • viene istituita la figura del Direttore Sanitario aziendale e del Direttore Amministrativo, nominati direttamente dal DIRETTORE GENERALE; 21 MEDICO nel Territorio d.lgs 229/99: la terza riforma sanitaria. • viene confermata l’importanza del SSN come strumento attraverso cui espletare il compito costituzionale di tutela della salute, • viene completato il processo di aziendalizzazione e regionalizzazione del sistema e delle strutture sanitarie; • viene introdotto il concetto di esclusione dai livelli di assistenza erogati a carico del SSN delle prestazioni sanitarie che non soddisfano il principio dell'efficacia e dell'appropriatezza, ovvero la cui efficacia non è dimostrabile in base alle evidenze scientifiche disponibili. 22 MEDICO nel Territorio Numero USL 1992 Numero ASL (2009) Numero distretti (2009) Superficie di competenza del Popolazione Distretto per media distretti Regione (Valori (2009) percentuali) < 140 Km2 (2009) Lazio 51 12 55 102.304 33,3 % Italia 659 145 711 84.452 25,0 % 8° Supplemento al numero 27 2011 di Monitor Trimestrale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali LA RETE DEI DISTRETTI SANITARI IN ITALIA- 23 MEDICO nel Territorio C’è stata, però, il ritardo di una vera cultura della programmazione (il primo piano sanitario nazionale che sarebbe dovuto già essere approvato nel 1979 venne emanato solo nel 1993); Attuale Piano 2011-13 24 Piano Sanitario Nazionale Il PSN rappresenta lo strumento di definizione delle macro linee d’indirizzo della programmazione sanitaria. Esso, pertanto, costituisce: • una cornice di sintesi all’ interno della quale vanno ricondotti i diversi Accordi, piani e programmi, con evidenza degli elementi di coordinamento, integrazione e sinergia tra di essi. Le macro linee d‟indirizzo definite dal PSN, e frutto del processo di concertazione con le Regioni, trovano declinazione operativa nelle attività, nei documenti e negli accordi prodotti dai tavoli tecnici e dalle commissioni; • l’elemento di garanzia dell’uniforme applicazione degli obiettivi e dei LEA a livello nazionale nella salvaguardia delle specificità territoriali, in rispondenza alle analisi dei bisogni di ciascun contesto locale. Piano Sanitario Nazionale il PSN pone come macro obiettivo del Servizio sanitario nazionale non solo quello della promozione “della salute dei cittadini”, bensì quello della promozione del “benessere e della salute dei cittadini e delle comunità ” nella consapevolezza che “la vera ricchezza del sistema sanitario è la salute dei cittadini” Piano Sanitario Nazionale Con la modifica al Titolo V della Costituzione, la quale ha posto in capo allo Stato la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza e alle Regioni la responsabilità della loro effettiva applicazione nel proprio territorio, vede, nella fase contemporanea, l‟attuazione delle disposizioni in materia di federalismo fiscale contenute nell‟articolo 119 della Costituzione, in conformità a quanto sancito dal Patto di Stabilità tra Stato e Regioni. La modifica del quadro costituzionale ha inoltre generato significativi cambiamenti del sistema di governance, sempre più orientato verso un approccio di concertazione tra Stato e Regioni che si concretizza principalmente attraverso l’utilizzo dello strumento "pattizio". MEDICO nel Territorio Il primo Piano Socio Assistenziale della Regione Lazio, è stato approvato con D.G.R. n. 591 del 1/12/1999. Il Piano Socio Assistenziale Regionale, coordinato con quello sanitario, è lo strumento di programmazione e pianificazione attraverso cui la Regione determina i criteri di programmazione degli interventi e dei servizi socioassistenziali. 28 L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali È un ente con personalità giuridica di diritto pubblico che svolge un ruolo di collegamento e di supporto decisionale per il Ministero della Salute e le Regioni sulle strategie di sviluppo del Servizio sanitario nazionale. L’Agenzia svolge la sua attività in stretta collaborazione con il Ministero della Salute e con le Regioni sulla base degli indirizzi della Conferenza Stato-Regioni Unificata che, con delibera del 20 settembre 2007, ha indicato come obiettivo prioritario e qualificante dell’attività dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali il supporto tecnico-operativo alle politiche di governo condivise tra Stato e Regioni per lo sviluppo e la qualificazione del Servizio sanitario nazionale. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali le attività dell’Agenzia sono così articolate: 1. Valutazione di efficacia dei livelli essenziali di assistenza; 2. Rilevazione e analisi dei costi; 3. Formulazione di proposte per l’organizzazione dei servizi sanitari; 4. Analisi delle innovazioni di sistema, della qualità e dei costi dell’assistenza; 5. Sviluppo e diffusione di sistemi per la sicurezza delle cure; 6. Monitoraggio dei tempi di attesa; 7. Gestione delle procedure per l’educazione continua in medicina. La Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC) rappresenta la delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi riguardanti il personale sanitario a rapporto convenzionale. Istituita con la legge 27 dicembre 2002, n. 289 (art. 52, comma 27), è costituita da rappresentanti regionali nominati dalla Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. La SISAC, a seguito di specifico atto di indirizzo disposto dal Comitato di Settore della Sanità, svolge il ruolo di rappresentante negoziale delle Regioni e delle Province Autonome per i rinnovi degli accordi collettivi nazionali (ACN) della • • • • • Medicina Generale, della Medicina Specialistica Ambulatoriale, Veterinaria ed altre Professionalità, della Pediatria di Libera Scelta e delle Farmacie Pubbliche e Private. COLLEGIO di DIREZIONE 1. Dir Gen., 2. Dir San., 3. Dir Ammin., 4. direttori di Distretto della ASL, 5. direttori dei Dipartimenti ASL CONSIGLIO dei SANITARI (elettivo) 1. UN MMG 2. UN PLS 3. Altre rappresentanze COMITATI AZIENDALI (elettivi) 1. per MMG 2 MMG + 2 Dir Distretto + dir Gen + segretario 1. per PLS 2 PLS ++ 2 Dir Distretto + dir Gen + segretario COMITATO ETICO , CAR DISTRETTI ASL DIREZIONE GENERALE Direzione SANITARIA TERRITORIO (Dipartimenti) OSPEDALI Aziendali Direzione AMMINISTRATIVA 32 MED LEGALE e PROTESICA ASSISTENZA DOMICILIARE (CAD) MED SPECIALISTICA Ambulatoriale Medicina di BASE (MMG, PLS, DIRETTORE Distretto CA, Esenzioni Ticket) Unità Operative Semplici (UOS) CAPD (Commissione Appropriatezza Prescrittiva Distrettuale) SERT UFFICIO di COORDINAMENTO delle ATTIVITA’ DISTRETTUALI 33 SIAN (alimenti) SISP (Mal. infettive) SPRESAL (sicurezza lavoro) VETERINARIA POLITICHE del FARMACO PREVENZIONE SERVIZI alla PERSONA (vaccini) FORMAZIONE (dipendenti e convenzionati) MATERNO INFANTILE (TSMREE – Sistemi informatici e qualità ex UTR-, CONSULTORI, Med SCOLASTICA) ASL TERRITORIO SALUTE MENTALE DIPARTIMENTI UOS URP (Ufficio Relazioni Pubblico) 34 Quale medico nel territorio? La medicina territoriale comprende attualmente quattro settori : 1. assistenza primaria (MdF) 2. continuità assistenziale 3. medicina dei servizi 4. emergenza sanitaria territoriale MEDICO nel Territorio Dopo la 2° Guerra Mondiale tre figure mediche sono presenti sul territorio: 1) Medico condotto (Modello sanitario esteso a tutta la Italia unificata Legge Crispi – Pagliani 1888): ricco di storia e fama considerato a ragione il progenitore moderno del MMG 2) Medico di Famiglia: benestante, nuova cellula sociale della nascente borghesia 3) Medico della Mutua: rivolto a dispensare farmaci e più orientato al guadagno che alla cura e alla scienza 36 Medico della Mutua … … “armato di penna e ricettario: sempre più medico degli italiani”, unico a gestire relazioni con specialisti ed Informatori Farmaceutici Contrapposto a: Medico di Famiglia e/o Condotto: libero professionista con maggiore spinta etica Medico Ospedaliero: più colto e più vicino al progresso scientifico 37 Quale medico nel territorio? Medicina Pediatria Specialistica Medico di Famiglia Medico di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) Medico dei Servizi Emergenza Territoriale Specialista Pediatra Ambulatoriale di Famiglia Specialista Dipendente Ospedaliero La Medicina Generale è ben definita da 6 caratteristiche distintive: 1. è “generale”, perché si rivolge ad un’ampia serie di problemi di salute e a tutta la popolazione senza distinzione di età, sesso o altro 2. è “di primo contatto”, perché è un servizio disponibile sempre e a breve distanza dal paziente 3. è “orientata al contesto”, perché considera la persona nel suo insieme e nelle sue circostanze di vita e di rete sociale 4. è “continuativa”, perché copre longitudinalmente i bisogni di salute del paziente 5. è “comprensiva”, perché comprende l’assistenza curativa, riabilitativa e di sostegno al paziente così come comprende la prevenzione e la promozione della salute 6. è “di coordinamento”, perché, quando necessario, invia il paziente ad altri professionisti ed istituzioni sanitarie in un’ottica, almeno a livello teorico, di collaborazione e lavoro d’équipe NIVEL (Netherlands Institute for 39 Health Services Research) Modalità Lavoro Medicina Generale Cooperative UTAP, Casa Della Salute, UMG AFT, UCCP Med di RETE, Med associazione, Med Gruppo, UCP MMG Modalità Lavoro Medicina Generale Medicina di RETE • gli studi sono ditribuiti sul territorio del distretto e non sono vincolati a sede unica • collegamento reciproco degli studi dei medici con i sistemi informatici tali da consentire l'accesso alle informazioni relative agli assistiti dei componenti dell'associazione Medicina di Gruppo • sede unica del gruppo articolata in più studi medici. • utilizzo, per l’attività assistenziale, di supporti tecnologici e strumentali comuni • numero di medici non inferiore a 3 e non superiore a 8. Medina in Associazione • gli studi sono distribuiti sul territorio del distretto e non sono vincolati a sede unica • associati da un minimo di 3 a un massimo di 10 (tranne casi particolari) Modalità Lavoro Medicina Generale AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) UCCP (unita' complesse di cure primarie) • forme organizzative monoprofessionali (solo MMG o PLS) • condividono, in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi, • forme organizzative multiprofessionali, • erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l'integrazione dei professionisti delle cure primarie e del sociale a rilevanza sanitaria Previste nella Legge 189/2012, legge Balduzzi Modalità Lavoro Medicina Generale UTAP (Unità Territorial i di Assistenz a Primaria) UMG (Unità di Medicina Generale) Casa Della Salute* • organizzazione basata su forme aggregate di professionisti del territorio, che lavorano insieme per la salute della comunità e delle persone, collaborando con specialisti territoriali in uniche strutture fisiche • unità organizzativa elementare a cui afferiscono i medici dell’area della medicina generale per concorrere alla realizzazione di obiettivi comuni di Assistenza Primaria • la UMG è composta indicativamente da 15 a 25 MMG (a seconda del contesto oro-geografico e della programmazione regionale e aziendale) • la UMG assiste la popolazione individuata dall’insieme di iscritti alle liste dei MMG che la compongono (quindi da 15 a 25.000 cittadini) • articolazione del Distretto sanitario, è un luogo fisico immediatamente riconoscibile dai cittadini, in grado di erogare l’assistenza primaria • Possibili moduli aggiuntivi (pediatrico, degenza) • operano medici del distretto, medici di medicina generale, medici specialisti territoriali e ospedalieri (che garantiscono anche le attività di diagnostica strumentale), psicologi, infermieri oltre ad operatori dedicati alle attività di accoglienza (PUA, CUP ecc.) e ad altre figure professionali in relazione alle specificità dei singoli territori * LAZIO: Decreto del Commissario ad Acta 14 febbraio 2014, n. U00040, BUR n.16 25/02/14 Modalità Lavoro Medicina Generale Cooperative Mediche Consorzi di Cooperative Mediche • Cooperative nel settore della Medicina, con una diversità di vocazione, oggetto sociale, attività ed articolazione organizzativa che rispondono al diverso scopo per le quali sono state costituite, in funzione dei diversi modelli regionali e, a volte, provinciali di assistenza sanitaria. • La maggior parte delle Cooperative mediche ha scopi di mutualità organizzativa all’interno della stessa medicina generale, mentre in altri casi prevale la “mission” di fornire dei servizi al cittadino. • producono per le Cooperative aderenti ai Consorzi regionali (e quindi per i loro soci) servizi di varia natura : infotelematici, organizzativi, di acquisto beni e strumenti, servizi consulenziali su temi fiscali, giuridici etc; utili all’acquisizione in forma mutualistica dei fattori di produzione necessari all‘esercizio della professione medica che resta una professione individuale. L’associazionismo dei MMG in Italia … Diffusione e operatività dell’associazionismo MMG in Italia* 46.000 Totale MMG 9.200 MMG non associati 3.100 1.700 Totale Associazioni operanti Gruppi a bassa operatività • L’80% circa (36.800) dei MMG risulta in associazione (semplice o complessa) • Il totale stimato di gruppi di MMG (semplici e complessi) è oltre le 3.000 unità MMG 36.800 associati 1.400 46 Gruppi ad elevata operatività • Di tali gruppi il 45% circa (1.400) ha un’operatività elevata Fonte: analisi HBI su interviste, accordi integrativi e benchmarking 2012 , Dr Giorgio Carlo Monti – SIMG - POLITICA PREVENZIONE (primaria) http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/croniche.asp PREVENZIONE (secondaria, terziaria, quaternaria) Malattie croniche gravi: diabete; infarto del miocardio; angina pectoris; altre malattie del cuore; ictus, emorragia.cerebrale; bronchite cronica, enfisema; cirrosi epatica; tumore maligno (inclusi linfoma/leucemia); parkinsonismo; Alzheimer, demenze senili ISTAT 2005: Una persona è definita “disabile” se presenta gravi difficoltà in almeno una delle seguenti dimensioni: confinamento a letto, su una sedia o in casa; difficoltà di movimento, difficoltà nelle funzioni quotidiane, difficoltà nella comunicazione (vista, udito e parola) - classificazione OMS (ICIDH - International Classification of Impairment, Desease, Disability and Handicap -1980). APPROCCIO AL «PAZIENTE» ANZIANO e/o CRONICO PAZIENTE e ASSISTENZA RADAR Appare Curato Domic ilio Dimesso Scompare ospe dale Riappare Gira Dr.ssa Silvia Cossa, ass sociale Campus Biomedico Roma APPROCCIO AL «PAZIENTE» ANZIANO OMS E L’ACCESSO ALLE CURE Non si tratta più del semplice accesso al farmaco e alla terapia, ma di riuscire a dare una risposta assistenziale integrata e completa che permetta al malato di affrontare il proprio percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale nel modo più semplice possibile. NON SI TRATTA PIU’ DI CURARE IL «MALATO» ANZIANO MA DI PRENDERE IN CARICO IL SOGGETTO ANZIANO «MALATO» • Solo il 27% dei pazienti ipertesi è trattato appropriatamente; • Il 55% dei pazienti diabetici ha livelli di emoglobina A1c al di sopra del 7,0%; • Solo il 14% dei pazienti con malattie coronariche raggiunge livelli di colesterolo LDL raccomandati dagli standard internazionali; • Solo la metà dei fumatori riceve dal proprio medico di famiglia consigli su come smettere di fumare. Chronic Care Model Il paradigma assistenziale applicato alle malattie acute che è quello della “attesa”, cioè aspettare che un evento avvenga per poter intervenire e cercare di risolverlo, non è adatto alla gestione delle malattie croniche che diventerebbero un insieme di episodi acuti denunciati dal paziente . Il modello propone una serie di cambiamenti a livello dei sistemi sanitari utili a favorire il miglioramento della condizione dei malati cronici e suggerisce un approccio “proattivo” tra il personale sanitario e i pazienti stessi, con questi ultimi che diventano parte integrante del processo assistenziale Chronic Care Model MALATTIE CRONICHE Cure palliative Gestione del caso: alto rischio Gestione malattia: medio rischio Autocontrollo: basso rischio Medico, Infermiere, Assistente domiciliare, Consulenze specialistiche e rete territoriale Medico, Infermiere e Assistente domiciliare Infermiere e Assistente domiciliare Chronic Care Model Esso è basato sul principio che nello sviluppo di una buona assistenza per pazienti cronici è importante agire su sei fondamentali elementi interdipendenti e costruiti l’uno sull’altro : 1. Le risorse della comunità. : gruppi di volontariato, gruppi di auto aiuto, centri per anziani autogestiti. 2. Le organizzazioni sanitarie. 3. Il supporto all’auto-cura. 4. L’organizzazione del team. 5. Il supporto alle decisioni: adozione di linee-guida basate sull’evidenza e protocolli 6. I sistemi informativi. Fascicolo sanitario elettronico. martedì 11 marzo 2014 Arriva all’esame della Conferenza Stato Regioni di giovedì, lo schema di Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sul Fascicolo sanitario elettronico. Il primo dei decreti attuativi che dovranno dare piena attuazione alle misure urgenti per la crescita del Paese. Il provvedimento stabilisce che il Fse dovrà contenere dei dati comuni in tutte le Regioni (ossia, oltre ai dati identificativi dell’assistito, referti, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione di organi) e altri dati integrativi la cui alimentazione è invece lasciata alle scelte regionali (ad esempio: prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, prenotazioni specialistiche e di ricovero, cartelle cliniche, Adi, erogazioni di farmaci, vaccinazioni, certificati medici, esenzioni ecc). Il Fse conterrà inoltre un “taccuino personale dell’Assistito” all’interno del quale ogni cittadino potrà inserire autonomamente dati e documenti personali sui propri percorsi di cura. Cure che possono essere effettuate anche in strutture private. Fonte: Quotidiano Sanità DEFINIZIONE Fragilità SIGG-SIMI Soggetti in età avanzata o molto avanzata, cronicamente affetti da patologie multiple, con stato di salute instabile, frequentemente disabili, in cui gli effetti dell’invecchiamento e delle malattie sono spesso complicati da problematiche di tipo socioeconomico FRAGILITA’ CLINICA Sindrome multifattoriale, determinata da una riduzione della fisiologica riserva funzionale e della capacità di resistere a eventi stressanti ambientali. Comporta un aumento di eventi clinici avversi. Assistenza Domiciliare Integrata Risposte assistenziali alla Fragilità Assistenza "Integrata", ad indicare che dietro ad ogni assistito vi è una peculiare e complessa organizzazione, un "lavoro di rete" che coordina ed integra le varie figure professionali (medici, infermieri professionali , terapisti della riabilitazione, operatori sociali), mantenendo i rapporti con gli specialisti, i day hospital, organizzando e prenotando esami o consulenze, procurando e fornendo i materiali e gli ausili necessari per l'assistenza al domicilio, secondo le necessità rilevate. Assistenza Assistenza svolta per assicurare la presenza periodica (settimanale, quindicinale, mensile) Domiciliare del medico di medicina generale al domicilio dello assistito non ambulante/facilmente Programmata trasportabile presso il proprio ambulatorio per: monitoraggio dello stato di salute in condizioni di fragilità. Residenza Sanitaria Assistita Unità Valutative Alzheimer Struttura extra-ospedaliera per anziani disabili, prevalentemente non autosufficienti, non assistibili a domicilio, bisognosi di trattamenti continui e persistenti, atta a fornire accoglienza ed erogazione di prestazioni: sanitarie, assistenziali, di recupero funzionale /sociale Centri specialistici diretti da un geriatria o un neurologo o uno psichiatra, che hanno il compito di diagnosticare e valutare la gravità della malattia, di stabilire la terapia appropriata, di attivare una serie di iniziative per il sostegno alle famiglie e di assicurare gratuitamente l'erogazione di farmaci e servizi dedicati. Punto Unico Integrato tra Comune e Asl garantisce, in particolare, la continuità e la tempestività delle di Ascolto cure alle persone con problemi sociosanitari complessi, cui devono essere fornite risposte multiple di tipo sanitario o sociosanitario. Servizi Sociali Comunali “La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della The evolution of health care Doing things cheaper Doing things better Doing things right Cartabellotta A, Cellini M. Sole 24 Ore Sanità & Management Dicembre 2001 Doing the right things right Partecipazione utenti Equità Efficacia Doing the right things Quality of Health Care Efficienza Appropriatezza Sicurezza 62 21° [email protected] http://www.uniroma1.it/offertaformativa/cds/253
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