Diapositiva 1 - Corsi di laurea e laurea magistrale 2014-2015

METODOLOGIA MEDICO SCIENTIFICA:
MEDICINA LEGALE
modulo di Medicina Generale
IL SSN.
La medicina territoriale.
Roma 22 Maggio 2014 - Aula A Clinica Ostetrica Medico di Medicina Generale: Giuseppe Donato
MEDICO nel Territorio
La Costituzione della Repubblica Italiana sancisce
esplicitamente "il diritto alla salute" per tutti i cittadini.
In applicazione del dettato costituzionale nasce poi il
Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel 1978 con la legge
833.
Art. 32 della Costituzione italiana del 1948.
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sanitario
se non per disposizione di legge. La legge non può in
nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della
persona umana".
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MEDICO nel Territorio
Obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
nato nel 1978 con la legge 833 è quello di
“promuovere, mantenere e recuperare la salute
fisica e psichica di tutte le PERSONE”
Salute non identifica più semplicemente la cura delle malattie
ma, prima ancora, la promozione del benessere e lo sviluppo
della capacità personali, tenendo conto delle differenti
condizioni di ciascuno. È una autentica rivoluzione che incide
sui modelli di organizzazione sanitaria spostando l’attenzione
dalla fase acuta alla prevenzione primaria e secondaria, alla
promozione di corretti stili di vita, ai rapporti tra salute,
sicurezza, ambiente di vita e di lavoro.
“È nel territorio che si sviluppano i servizi
sociosanitari rivolti alla prevenzione, alla diagnostica
precoce, alle cure primarie, all’assistenza domiciliare”
Libro Bianco sul futuro del modello sociale ;
approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 maggio 2009
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MEDICO nel Territorio
Dichiarazione di Alma Ata sull'assistenza
sanitaria primaria (6-12 settembre 1978)
Punto 6) ….. L'assistenza sanitaria primaria è una parte integrante
sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la
funzione centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo
sociale ed economico della comunità.
Essa rappresenta la prima occasione di contatto degli
individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario
nazionale, portando l'assistenza sanitaria il più vicino possibile ai
luoghi di vita e di lavoro, e costituisce il primo elemento di un
processo continuo di assistenza sanitaria.
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il Sistema Sanitario Nazionale
UNIVERSALITA’
SOLIDARIETA’
EQUITA’
il Sistema Sanitario Nazionale
Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è un sistema
di strutture e servizi che hanno lo scopo di
garantire a tutti i cittadini, in condizioni di
uguaglianza, l’accesso universale
all’erogazione equa delle prestazioni
sanitarie, in attuazione dell’art.32 della
Costituzione.
Il Servizio sanitario nazionale:http://www.salute.gov.it/portale/salute
il Sistema Sanitario Nazionale
I Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono costituiti
dall’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni
che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i
cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket,
indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.
Fino a quando i Lea rimarranno alla base del nostro sistema
sanitario, nessuno potrà essere escluso dalle cure
perché troppo anziano o bisognoso di prestazioni
troppo costose, perché dedito a comportamenti nocivi
alla salute, troppo povero o, paradossalmente, troppo
ricco: un reddito elevato può, al limite, giustificare la
corresponsione di un ticket, ma non l’esclusione dal
diritto all’assistenza.
il Sistema Sanitario Nazionale
Oltre all’art. 32 della Costituzione (La Repubblica tutela la salute
come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti), è la
legge di istituzione del Ssn del 1978 a introdurre per la prima
volta il concetto di “livelli di prestazioni sanitarie che devono
essere garantiti a tutti i cittadini”, concetto ribadito e
rafforzato nelle successive riforme.
I Lea sono stati definiti a livello nazionale con il Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001,
entrato in vigore nel 2002. La riforma del titolo V della
Costituzione ha poi previsto per le Regioni la possibilità di
utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni
aggiuntive (ma mai inferiori) a quelle incluse nei Lea. Questo
comporta che i Lea possano essere diversi da Regione a
regione (fermo restando che quelli definiti a livello nazionale
vengono garantiti in tutto il territorio italiano).
il Sistema Sanitario Nazionale
Il cittadino contribuisce alla spesa sanitaria, attraverso la fiscalità
generale, in proporzione al proprio reddito e, laddove non abbia
diritto ad una esenzione, attraverso il pagamento di uno specifico
ticket per alcune prestazioni comprese nei Livelli essenziali di
assistenza (Lea).
Il ticket, introdotto nel 1982, oltre a rappresentare un ulteriore
finanziamento dell’assistenza sanitaria a livello territoriale, serve
anche a limitare l’inappropriatezza, vale a dire il ricorso a
prestazioni sanitarie non necessarie.
Attualmente i ticket riguardano:
• le prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali e analisi di
laboratorio)
• le prestazioni di pronto soccorso
• le cure termali
• le prestazioni farmaceutiche, solo nelle Regioni che hanno
autonomamente deciso di introdurli.
il Sistema Sanitario Nazionale
Al cittadino può essere riconosciuto il diritto all’esenzione dal
ticket sulla base di particolari situazioni di reddito associate
all’età o alla condizione sociale, in presenza di determinate
patologie (croniche o rare) o del riconoscimento dello stato di
invalidità e in altri casi particolari (gravidanza, diagnosi
precoce di alcuni tumori, accertamento dell’HIV).
il Sistema Sanitario Nazionale
La legge statale determina annualmente il fabbisogno sanitario, ossia il
livello complessivo delle risorse del Servizio sanitario nazionale
(SSN) al cui finanziamento concorre lo Stato. Tale fabbisogno nella
sua componente “indistinta” (c’è poi una quota “vincolata” al
perseguimento di determinati obiettivi sanitari).
La composizione del finanziamento del SSN è evidenziata nei cosiddetti
"riparti" (assegnazione del fabbisogno alle singole Regioni ed
individuazione delle fonti di finanziamento) proposti dal Ministero
della Salute su i quali si raggiunge un'intesa in sede di Conferenza
Stato-Regioni e che sono poi recepiti con propria delibera dal
Comitato interministeriale per la programmazione economica CIPE.
Le Regioni assegnano, in base a diversi parametri, le risorse finanziarie
alle aziende, che le impiegano per garantire ai cittadini l’erogazione
delle prestazioni di loro competenza previste dal Livelli essenziali di
assistenza.
Oltre l‟80% del solo personale dei ruoli sanitari, è costituito da dirigenti medici ed
infermieri (circa 112.000 medici e 276.000 infermieri per un totale di 388.000
dipendenti). PIANO SANITARIO NAZIONALE 2011-2013
n. MMG
Assistibili per
MMG
n. PLS
Assistibili per
PLS
POPOLAZIONE (al
2011)
LAZIO
4.824
969
767
965
5.728.688
ITALIA
46.209
1.059
7.695
1.080
60.034.251
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MEDICO nel Territorio
Tra le più importanti innovazioni presenti con la
istituzione del SSN figurano:
• il potenziamento dei servizi sanitari assistenziali di
primo livello con la creazione del Distretto sanitario di
base;
• la istituzione delle USL (Unità Sanitarie Locali) a cui
veniva concretamente affidata la gestione
dell’assistenza sanitaria;
• il coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle USL
affidando a organi elettivi (cioè a funzionari politici) il
governo delle stesse.
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MEDICO nel Territorio
d.lgs 502/92 e 517/93: la seconda riforma sanitaria.
• viene proposto il principio della aziendalizzazione con la
istituzione delle Aziende Sanitarie (Aziende USL e
Aziende ospedaliere) dotate di personalità giuridica
pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa,
patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica;
• viene ridotto il numero delle USL che da 600 passa a
200;
• viene istituita la figura del Direttore Sanitario aziendale
e del Direttore Amministrativo, nominati direttamente
dal DIRETTORE GENERALE;
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MEDICO nel Territorio
d.lgs 229/99: la terza riforma sanitaria.
• viene confermata l’importanza del SSN come strumento
attraverso cui espletare il compito costituzionale di tutela della
salute,
• viene completato il processo di aziendalizzazione e
regionalizzazione del sistema e delle strutture sanitarie;
• viene introdotto il concetto di esclusione dai livelli di assistenza
erogati a carico del SSN delle prestazioni sanitarie che non
soddisfano il principio dell'efficacia e dell'appropriatezza,
ovvero la cui efficacia non è dimostrabile in base alle evidenze
scientifiche disponibili.
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MEDICO nel Territorio
Numero
USL
1992
Numero
ASL
(2009)
Numero
distretti
(2009)
Superficie di
competenza del
Popolazione
Distretto per
media distretti Regione (Valori
(2009)
percentuali)
< 140 Km2
(2009)
Lazio
51
12
55
102.304
33,3 %
Italia
659
145
711
84.452
25,0 %
8° Supplemento al numero 27 2011 di Monitor
Trimestrale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
LA RETE DEI DISTRETTI SANITARI IN ITALIA-
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MEDICO nel Territorio
C’è stata, però, il ritardo di una vera cultura della
programmazione (il primo piano sanitario
nazionale che sarebbe dovuto già essere
approvato nel 1979 venne emanato solo nel 1993);
Attuale Piano 2011-13
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Piano Sanitario Nazionale
Il PSN rappresenta lo strumento di definizione delle macro
linee d’indirizzo della programmazione sanitaria.
Esso, pertanto, costituisce:
• una cornice di sintesi all’ interno della quale vanno
ricondotti i diversi Accordi, piani e programmi, con evidenza
degli elementi di coordinamento, integrazione e sinergia tra
di essi. Le macro linee d‟indirizzo definite dal PSN, e frutto
del processo di concertazione con le Regioni, trovano
declinazione operativa nelle attività, nei documenti e negli
accordi prodotti dai tavoli tecnici e dalle commissioni;
• l’elemento di garanzia dell’uniforme applicazione degli
obiettivi e dei LEA a livello nazionale nella salvaguardia
delle specificità territoriali, in rispondenza alle analisi dei
bisogni di ciascun contesto locale.
Piano Sanitario Nazionale
il PSN pone come macro obiettivo del Servizio sanitario
nazionale non solo quello della promozione “della
salute dei cittadini”,
bensì quello della promozione del
“benessere e della salute dei cittadini e delle
comunità ”
nella consapevolezza che
“la vera ricchezza del sistema sanitario è la salute
dei cittadini”
Piano Sanitario Nazionale
Con la modifica al Titolo V della Costituzione, la quale ha
posto
in capo allo Stato la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza
e
alle Regioni la responsabilità della loro effettiva applicazione
nel proprio territorio,
vede, nella fase contemporanea, l‟attuazione delle
disposizioni in materia di federalismo fiscale contenute
nell‟articolo 119 della Costituzione, in conformità a quanto
sancito dal Patto di Stabilità tra Stato e Regioni.
La modifica del quadro costituzionale ha inoltre generato
significativi cambiamenti del sistema di governance,
sempre più orientato verso un approccio di concertazione
tra Stato e Regioni che si concretizza principalmente
attraverso l’utilizzo dello strumento "pattizio".
MEDICO nel Territorio
Il primo Piano Socio Assistenziale della Regione
Lazio, è stato approvato con D.G.R. n. 591 del
1/12/1999.
Il Piano Socio Assistenziale
Regionale, coordinato con quello sanitario, è lo
strumento di programmazione e pianificazione
attraverso cui la Regione determina i criteri di
programmazione degli interventi e dei servizi socioassistenziali.
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L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
È un ente con personalità giuridica di diritto pubblico che
svolge un ruolo di collegamento e di supporto
decisionale per il Ministero della Salute e le Regioni
sulle strategie di sviluppo del Servizio sanitario
nazionale.
L’Agenzia svolge la sua attività in stretta collaborazione
con il Ministero della Salute e con le Regioni sulla base
degli indirizzi della Conferenza Stato-Regioni Unificata
che, con delibera del 20 settembre 2007, ha indicato
come obiettivo prioritario e qualificante dell’attività
dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali il
supporto tecnico-operativo alle politiche di governo
condivise tra Stato e Regioni per lo sviluppo e la
qualificazione del Servizio sanitario nazionale.
L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
le attività dell’Agenzia sono così articolate:
1. Valutazione di efficacia dei livelli essenziali di
assistenza;
2. Rilevazione e analisi dei costi;
3. Formulazione di proposte per l’organizzazione dei
servizi sanitari;
4. Analisi delle innovazioni di sistema, della qualità e dei
costi dell’assistenza;
5. Sviluppo e diffusione di sistemi per la sicurezza delle
cure;
6. Monitoraggio dei tempi di attesa;
7. Gestione delle procedure per l’educazione continua in
medicina.
La Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC) rappresenta la
delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi riguardanti il
personale sanitario a rapporto convenzionale.
Istituita con la legge 27 dicembre 2002, n. 289 (art. 52, comma 27), è
costituita da rappresentanti regionali nominati dalla Conferenza dei
presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di
Bolzano.
La SISAC, a seguito di specifico atto di indirizzo disposto dal Comitato di
Settore della Sanità, svolge il ruolo di rappresentante negoziale delle
Regioni e delle Province Autonome per i rinnovi degli accordi
collettivi nazionali (ACN) della
•
•
•
•
•
Medicina Generale, della
Medicina Specialistica Ambulatoriale,
Veterinaria ed altre Professionalità, della
Pediatria di Libera Scelta e delle
Farmacie Pubbliche e Private.
COLLEGIO di DIREZIONE
1. Dir Gen.,
2. Dir San.,
3. Dir Ammin.,
4. direttori di Distretto della
ASL,
5. direttori dei Dipartimenti
ASL
CONSIGLIO dei
SANITARI (elettivo)
1. UN MMG
2. UN PLS
3. Altre
rappresentanze
COMITATI
AZIENDALI
(elettivi)
1. per MMG
2 MMG + 2 Dir Distretto
+ dir Gen + segretario
1. per PLS
2 PLS ++ 2 Dir Distretto
+ dir Gen + segretario
COMITATO ETICO , CAR
DISTRETTI
ASL
DIREZIONE
GENERALE
Direzione
SANITARIA
TERRITORIO
(Dipartimenti)
OSPEDALI
Aziendali
Direzione
AMMINISTRATIVA
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MED LEGALE e
PROTESICA
ASSISTENZA
DOMICILIARE
(CAD)
MED
SPECIALISTICA
Ambulatoriale
Medicina di
BASE (MMG, PLS,
DIRETTORE
Distretto
CA, Esenzioni
Ticket)
Unità Operative
Semplici (UOS)
CAPD
(Commissione Appropriatezza
Prescrittiva Distrettuale)
SERT
UFFICIO di COORDINAMENTO delle
ATTIVITA’ DISTRETTUALI
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SIAN
(alimenti)
SISP
(Mal. infettive)
SPRESAL
(sicurezza
lavoro)
VETERINARIA
POLITICHE
del
FARMACO
PREVENZIONE
SERVIZI alla
PERSONA
(vaccini)
FORMAZIONE
(dipendenti e
convenzionati)
MATERNO
INFANTILE (TSMREE –
Sistemi
informatici e
qualità
ex UTR-, CONSULTORI,
Med SCOLASTICA)
ASL
TERRITORIO
SALUTE
MENTALE
DIPARTIMENTI
UOS
URP (Ufficio
Relazioni
Pubblico)
34
Quale medico nel territorio?
La medicina territoriale comprende attualmente
quattro settori :
1. assistenza primaria (MdF)
2. continuità assistenziale
3. medicina dei servizi
4. emergenza sanitaria territoriale
MEDICO nel Territorio
Dopo la 2° Guerra Mondiale tre figure mediche sono presenti
sul territorio:
1)
Medico condotto (Modello sanitario esteso a tutta la Italia
unificata Legge Crispi – Pagliani 1888):
ricco di storia e fama considerato a ragione il progenitore
moderno del MMG
2)
Medico di Famiglia:
benestante, nuova cellula sociale della nascente
borghesia
3)
Medico della Mutua:
rivolto a dispensare farmaci e più orientato al
guadagno che alla cura e alla scienza
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Medico della Mutua …
… “armato di penna e ricettario:
sempre più medico degli italiani”, unico a gestire
relazioni con specialisti ed Informatori Farmaceutici
Contrapposto a:
Medico di Famiglia e/o Condotto:
libero professionista con maggiore spinta etica
Medico Ospedaliero:
più colto e più vicino al progresso scientifico
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Quale medico nel territorio?
Medicina
Pediatria
Specialistica
Medico di
Famiglia
Medico di
Continuità
Assistenziale
(Guardia Medica)
Medico dei
Servizi
Emergenza
Territoriale
Specialista
Pediatra
Ambulatoriale
di
Famiglia
Specialista
Dipendente Ospedaliero
La Medicina Generale è ben definita da 6 caratteristiche
distintive:
1. è “generale”, perché si rivolge ad un’ampia serie di
problemi di salute e a tutta la popolazione senza
distinzione di età, sesso o altro
2. è “di primo contatto”, perché è un servizio disponibile
sempre e a breve distanza dal paziente
3. è “orientata al contesto”, perché considera la persona nel
suo insieme e nelle sue circostanze di vita e di
rete
sociale
4. è “continuativa”, perché copre longitudinalmente i
bisogni di salute del paziente
5. è “comprensiva”, perché comprende l’assistenza
curativa, riabilitativa e di sostegno al paziente così come
comprende la prevenzione e la promozione della salute
6. è “di coordinamento”, perché, quando necessario, invia il
paziente ad altri professionisti ed istituzioni sanitarie in
un’ottica, almeno a livello teorico, di collaborazione e
lavoro d’équipe
NIVEL (Netherlands Institute for
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Health Services Research)
Modalità Lavoro Medicina Generale
Cooperative
UTAP, Casa Della
Salute, UMG
AFT, UCCP
Med di RETE,
Med
associazione,
Med Gruppo,
UCP
MMG
Modalità Lavoro Medicina Generale
Medicina di
RETE
• gli studi sono ditribuiti sul territorio del distretto e non sono
vincolati a sede unica
• collegamento reciproco degli studi dei medici con i sistemi
informatici tali da consentire l'accesso alle informazioni relative
agli assistiti dei componenti dell'associazione
Medicina di
Gruppo
• sede unica del gruppo articolata in più studi medici.
• utilizzo, per l’attività assistenziale, di supporti tecnologici e
strumentali comuni
• numero di medici non inferiore a 3 e non superiore a 8.
Medina in
Associazione
• gli studi sono distribuiti sul territorio del distretto e non sono
vincolati a sede unica
• associati da un minimo di 3 a un massimo di 10 (tranne casi
particolari)
Modalità Lavoro Medicina Generale
AFT (Aggregazioni
Funzionali Territoriali)
UCCP (unita'
complesse di
cure primarie)
• forme organizzative monoprofessionali (solo MMG
o PLS)
• condividono, in forma strutturata, obiettivi e
percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della
qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti
analoghi,
• forme organizzative multiprofessionali,
• erogano prestazioni assistenziali tramite il
coordinamento e l'integrazione dei
professionisti delle cure primarie e del sociale
a rilevanza sanitaria
Previste nella Legge 189/2012, legge Balduzzi
Modalità Lavoro Medicina Generale
UTAP
(Unità
Territorial
i di
Assistenz
a
Primaria)
UMG
(Unità di
Medicina
Generale)
Casa
Della
Salute*
• organizzazione basata su forme aggregate di professionisti del territorio,
che lavorano insieme per la salute della comunità e delle persone,
collaborando con specialisti territoriali in uniche strutture fisiche
• unità organizzativa elementare a cui afferiscono i medici dell’area della
medicina generale per concorrere alla realizzazione di obiettivi comuni
di Assistenza Primaria
• la UMG è composta indicativamente da 15 a 25 MMG (a seconda del
contesto oro-geografico e della programmazione regionale e aziendale)
• la UMG assiste la popolazione individuata dall’insieme di iscritti alle
liste dei MMG che la compongono (quindi da 15 a 25.000 cittadini)
• articolazione del Distretto sanitario, è un luogo fisico immediatamente
riconoscibile dai cittadini, in grado di erogare l’assistenza primaria
• Possibili moduli aggiuntivi (pediatrico, degenza)
• operano medici del distretto, medici di medicina generale, medici
specialisti territoriali e ospedalieri (che garantiscono anche le attività di
diagnostica strumentale), psicologi, infermieri oltre ad operatori
dedicati alle attività di accoglienza (PUA, CUP ecc.) e ad altre figure
professionali in relazione alle specificità dei singoli territori
* LAZIO: Decreto del Commissario ad Acta 14 febbraio 2014, n. U00040, BUR n.16 25/02/14
Modalità Lavoro Medicina Generale
Cooperative
Mediche
Consorzi di
Cooperative
Mediche
• Cooperative nel settore della Medicina, con una
diversità di vocazione, oggetto sociale, attività ed
articolazione organizzativa che rispondono al diverso
scopo per le quali sono state costituite, in funzione dei
diversi modelli regionali e, a volte, provinciali di assistenza
sanitaria.
• La maggior parte delle Cooperative mediche ha scopi di
mutualità organizzativa all’interno della stessa medicina
generale, mentre in altri casi prevale la “mission” di fornire
dei servizi al cittadino.
• producono per le Cooperative aderenti ai Consorzi regionali
(e quindi per i loro soci) servizi di varia natura : infotelematici, organizzativi, di acquisto beni e strumenti,
servizi consulenziali su temi fiscali, giuridici etc; utili
all’acquisizione in forma mutualistica dei fattori di
produzione necessari all‘esercizio della professione medica
che resta una professione individuale.
L’associazionismo dei MMG in Italia …
Diffusione e operatività dell’associazionismo MMG in Italia*
46.000
Totale
MMG
9.200
MMG
non
associati
3.100
1.700
Totale
Associazioni
operanti
Gruppi a
bassa
operatività
• L’80% circa (36.800)
dei MMG risulta in
associazione
(semplice o
complessa)
• Il totale stimato di
gruppi di MMG
(semplici e
complessi) è oltre le
3.000 unità
MMG
36.800 associati
1.400
46
Gruppi ad
elevata
operatività
• Di tali gruppi il 45%
circa (1.400) ha
un’operatività elevata
Fonte: analisi HBI su interviste, accordi integrativi e benchmarking 2012 , Dr Giorgio Carlo Monti – SIMG -
POLITICA
PREVENZIONE (primaria)
http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/croniche.asp
PREVENZIONE
(secondaria, terziaria,
quaternaria)
Malattie croniche gravi: diabete; infarto del
miocardio; angina pectoris; altre malattie del cuore;
ictus, emorragia.cerebrale; bronchite cronica,
enfisema; cirrosi epatica; tumore maligno (inclusi
linfoma/leucemia); parkinsonismo; Alzheimer,
demenze senili
ISTAT 2005: Una persona è definita “disabile” se presenta gravi difficoltà in almeno
una delle seguenti dimensioni: confinamento a letto, su una sedia o in casa; difficoltà
di movimento, difficoltà nelle funzioni quotidiane, difficoltà nella comunicazione (vista,
udito e parola) - classificazione OMS (ICIDH - International Classification of
Impairment, Desease, Disability and Handicap -1980).
APPROCCIO AL «PAZIENTE» ANZIANO e/o CRONICO
PAZIENTE e ASSISTENZA
RADAR
 Appare
 Curato
Domic
ilio
 Dimesso
 Scompare
ospe
dale
 Riappare
 Gira
Dr.ssa Silvia Cossa, ass sociale Campus Biomedico Roma
APPROCCIO AL «PAZIENTE» ANZIANO
OMS E L’ACCESSO ALLE CURE
Non si tratta più del semplice accesso al farmaco e alla terapia, ma di riuscire
a dare una risposta assistenziale integrata e completa che permetta al
malato di affrontare il proprio percorso diagnostico, terapeutico e
assistenziale
nel modo più semplice possibile.
NON SI TRATTA PIU’ DI CURARE IL «MALATO» ANZIANO MA DI PRENDERE IN
CARICO IL SOGGETTO ANZIANO «MALATO»
• Solo il 27% dei pazienti ipertesi è trattato
appropriatamente;
• Il 55% dei pazienti diabetici ha livelli di emoglobina A1c
al di sopra del 7,0%;
• Solo il 14% dei pazienti con malattie coronariche
raggiunge livelli di colesterolo LDL raccomandati
dagli standard internazionali;
• Solo la metà dei fumatori riceve dal proprio medico di
famiglia consigli su come smettere di fumare.
Chronic Care Model
Il paradigma assistenziale applicato alle malattie acute che è
quello della “attesa”, cioè aspettare che un evento avvenga per
poter intervenire e cercare di risolverlo, non è adatto alla
gestione delle malattie croniche che diventerebbero un insieme
di episodi acuti denunciati dal paziente .
Il modello propone una serie di cambiamenti a livello dei sistemi
sanitari utili a favorire il miglioramento della condizione dei
malati cronici e suggerisce un approccio “proattivo” tra il
personale sanitario e i pazienti stessi, con questi ultimi che
diventano parte integrante del processo assistenziale
Chronic Care Model
MALATTIE CRONICHE
Cure
palliative
Gestione del caso:
alto rischio
Gestione malattia: medio rischio
Autocontrollo: basso rischio
Medico, Infermiere,
Assistente domiciliare,
Consulenze specialistiche e rete
territoriale
Medico, Infermiere e
Assistente domiciliare
Infermiere e
Assistente domiciliare
Chronic Care Model
Esso è basato sul principio che nello sviluppo di una buona
assistenza per pazienti cronici è importante agire su sei
fondamentali elementi interdipendenti e costruiti l’uno sull’altro :
1. Le risorse della comunità. : gruppi di volontariato, gruppi di
auto aiuto, centri per anziani autogestiti.
2. Le organizzazioni sanitarie.
3. Il supporto all’auto-cura.
4. L’organizzazione del team.
5. Il supporto alle decisioni: adozione di linee-guida basate
sull’evidenza e protocolli
6. I sistemi informativi.
Fascicolo sanitario elettronico.
martedì 11 marzo 2014
Arriva all’esame della Conferenza Stato Regioni di giovedì, lo schema di
Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sul Fascicolo sanitario
elettronico. Il primo dei decreti attuativi che dovranno dare piena attuazione
alle misure urgenti per la crescita del Paese.
Il provvedimento stabilisce che il Fse dovrà contenere dei dati comuni in tutte le
Regioni (ossia, oltre ai dati identificativi dell’assistito, referti, verbali di pronto
soccorso, lettere di dimissione, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla
donazione di organi) e altri dati integrativi la cui alimentazione è invece lasciata
alle scelte regionali (ad esempio: prescrizioni specialistiche e farmaceutiche,
prenotazioni specialistiche e di ricovero, cartelle cliniche, Adi, erogazioni di
farmaci, vaccinazioni, certificati medici, esenzioni ecc).
Il Fse conterrà inoltre un “taccuino personale dell’Assistito” all’interno del quale
ogni cittadino potrà inserire autonomamente dati e documenti personali sui
propri percorsi di cura. Cure che possono essere effettuate anche in strutture
private.
Fonte: Quotidiano Sanità
DEFINIZIONE Fragilità SIGG-SIMI
Soggetti in età avanzata o molto avanzata,
cronicamente affetti da patologie multiple, con stato di
salute instabile, frequentemente disabili, in cui gli
effetti dell’invecchiamento e delle malattie sono
spesso complicati da problematiche di tipo socioeconomico
FRAGILITA’ CLINICA
Sindrome multifattoriale, determinata da una
riduzione della fisiologica riserva funzionale e della
capacità di resistere a eventi stressanti ambientali.
Comporta un aumento di eventi clinici avversi.
Assistenza
Domiciliare
Integrata
Risposte assistenziali alla
Fragilità
Assistenza "Integrata", ad indicare che dietro ad ogni assistito vi è una peculiare e complessa
organizzazione, un "lavoro di rete" che coordina ed integra le varie figure professionali
(medici, infermieri professionali , terapisti della riabilitazione, operatori sociali), mantenendo
i rapporti con gli specialisti, i day hospital, organizzando e prenotando esami o consulenze,
procurando e fornendo i materiali e gli ausili necessari per l'assistenza al domicilio, secondo
le necessità rilevate.
Assistenza Assistenza svolta per assicurare la presenza periodica (settimanale, quindicinale, mensile)
Domiciliare del medico di medicina generale al domicilio dello assistito non ambulante/facilmente
Programmata trasportabile presso il proprio ambulatorio per: monitoraggio dello stato di salute in
condizioni di fragilità.
Residenza
Sanitaria
Assistita
Unità
Valutative
Alzheimer
Struttura extra-ospedaliera per anziani disabili, prevalentemente non autosufficienti, non
assistibili a domicilio, bisognosi di trattamenti continui e persistenti, atta a fornire accoglienza ed erogazione di prestazioni: sanitarie, assistenziali, di recupero funzionale /sociale
Centri specialistici diretti da un geriatria o un neurologo o uno psichiatra, che hanno il
compito di diagnosticare e valutare la gravità della malattia, di stabilire la terapia
appropriata, di attivare una serie di iniziative per il sostegno alle famiglie e di assicurare
gratuitamente l'erogazione di farmaci e servizi dedicati.
Punto Unico Integrato tra Comune e Asl garantisce, in particolare, la continuità e la tempestività delle
di Ascolto cure alle persone con problemi sociosanitari complessi, cui devono essere fornite risposte
multiple di tipo sanitario o sociosanitario.
Servizi
Sociali
Comunali
“La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e
servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non
discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità,
di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito,
difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della
The evolution of health care
Doing
things
cheaper
Doing
things
better
Doing
things
right
Cartabellotta A, Cellini M.
Sole 24 Ore Sanità &
Management
Dicembre 2001
Doing
the right
things right
Partecipazione
utenti
Equità
Efficacia
Doing
the right
things
Quality
of
Health
Care
Efficienza
Appropriatezza
Sicurezza
62
21°
[email protected]
http://www.uniroma1.it/offertaformativa/cds/253