Le lumache, “i vovalaci” che sono apparsi a ridosso della Piazza dei Leoni sono il più bel manifesto culturale che Siderno potesse aspettarsi. continua a pagina 4 Gigi Riva con il suo esempio insegnò che l'ambizione può trovare appagamento anche in piccoli contesti. Rombo di Tuono, come lo ribattezzò l'inarrivabile Gianni Brera, rinunciò alle grandi platee, per rimanere in quella che era diventata, per amore e per talento, la sua Cagliari. continua a pagina 14 CONTROCOPERTINA ‘Ndrangheta e fusti radioattivi www.larivieraonline.com DOMENICA 08 GIUGNO LETTERA AL TIRADRITTO Mittente Ercole Macrì via Amendola 2 89048 Siderno Destinatario Giuseppe Morabito carcere massima sicurezza Parma regime di 41 bis Carosignor Morabito la scorsa settimana ha destato gran preoccupazione una denuncia del giornalista Claudio Cordova riguardo il presunto smaltimento di rifiuti, alcuni pericolosi, altri micidiali. Nel 1994, secondo una segnalazione dei Servizi, scrive Cordova, Lei, in cambio di una partita d’armi, avrebbe concesso l’autorizzazione a far scaricare ad Africo un non precisato quantitativo di robaccia, anche radioattiva, arrivata dalla Germania. Le sue parole d’ordine sarebbero state utili per l’individuazione e la concessione di siti, sia nel suo paese, sotto la sua gente, sia nelle zone prossime di Africo e, precisamente, a Santo Stefano, Pardesca e Fiumara La Verde. Ad esser seri, l’informativa dei Servizi, prima secretata e oggi alla luce del sole, sembrerebbe contenere delle imprecisioni, almeno da una prima lettura e da riscontri telefonici abbastanza sommari. Una nota riservata del 17 novembre 1992, infatti, indica nei fratelli Cesare e Marcello Cordì, all’epoca latitanti, i responsabili dello smaltimento illegale di rifiuti tossici e radiottivi provenienti da depositi del Nord e Centro Italia e destinati a Serrata. L’unico Cesare Cordì saltato agli onori della cronaca nei decenni passati, e su Google, è nato nel 1978, e nel 1992 aveva solo 14 anni. Altro che latitante, lo chiamavano il Monello perché litigava di continuo con i suoi coetanei, non perché era impegnato a sotterrare o nascondere morte. Ma su questo non posso mettere la mano sul fuoco. Lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, comunque, è un palinsesto che tocca, punge e terrorizza l’opinione pubblica. Non so se Lei si ricorda delle navi dei veleni, l’allarme scaturito all’indomani delle rivelazioni del pentito Fonti, originario di Bovalino. La Calabria come Chernobyl, si strillava allora. Poi, nessuna Nave dei veleni o Cunsky a galla, solo rotoli scarsi, per dirla all’uso locale. Quella di Fonti si ridusse a una semplice bufala ben confezionata. Gli strillatori con le vene del collo pulsanti e le mani in pasta, sfumarono e con loro il vecchio tormentone di chi gode e guadagna innestando vittimismo. Ma a prescindere da questi rotoli scarsi, Lei, caro signor Morabito è del 1934, il 15 agosto compirà 80 anni nel regime di 41 bis, esattamente un mese prima di mio padre, ovvero del nonno dei miei figli. Il più grande di dodici, la più piccola di quattro. Quest’ultima, guarda caso, battezzata nella chiesetta di San Leo, ad Africo Vecchia, tra fragranze di sottobosco e la parola di Dio. I nonni, signor Morabito, sono giganti, giganti, spesso buoni, non vecchi succhia sangue. I nonni dovrebbero risalire, il più tardi possibile, nell’aldilà con l’anima in pace, e ascoltare l’eco di nipoti e pronipoti che continuano a urlare la loro innocenza, carichi di salute, nei sottoscala e nelle rughe, e al campo, dietro un pallone e non trattenere le lacrime, esausti e afflitti dal dolore nelle celle frigorifere di reparti accaniti, come cavie, con gli occhi già semichiusi dinanzi a ultime trovate della medicina estrema e miracolose sperimentazioni. No, signor Giuseppe Morabito, non le dico queste cose per accusarla, ma solo per chiederle un gesto da nonno nel caso sapesse veramente qualcosa sui fusti, anche per vie traverse. Lei è stato considerato più volte, dai sapienti della Commissione Antimafia, più elevato, addirittura di Provenzano. Altri ambienti, poco raccomandibile, invece, la indicano come la figura che ha rafforzato in provincia quella “Cosa Nuova” che ha schiacciato la “Cosa Vecchia” di Montalto e Polsi. Tutto fallito, ‘ndrangheta nuova e vecchia, Montalto, Polsi e Provenzano. Non ne vale la pena, solo carcere, tragedie e maledizioni. Lei, oggi, potrebbe impedire una nevicata mortale sui figli di questa terra o smentire l’ennesimo rotolo scarso. Faccia qualcosa che eviti alla nostra gente di essere punita o ingannata in eterno. C’è un ultimo fatto che dà un senso a questa mia lettera: dai dati del portale dei tumori nazionale emergono alcuni elementi in contro tendenza alle paure che vestono le case delle famiglie della Locride. Su alcuni tumori la Calabria è nella media nazionale, su altri addirittura, sull’incidenza soprattutto, è messa meglio di molte altre regioni. Per esempio siamo il territorio che registra meno tumori ai polmoni rispetto al resto d’Italia. Forse i fusti di cui parlano i servizi, i giornalisti e tutti, non si sono ancora aperti. Aspettando una sua risposta, un segnale e concedendole la mia amicizia provvisoria, la saluto con un passo che si legge di frequente in alcune affissioni: “Non fiori, ma opere di bene”. Ercole Macrì 3 www.rivieraweb.it DOMENICA 08 GIUGNO PRIMO PIANO 4 di Doroteo M ORTACCI Le lumache di Gulloni sono un manifesto culturale di grande valore Le lumache, “i vovalaci” che sono apparsi a ridosso della Piazza dei Leoni sono il più bel manifesto culturale che Siderno potesse aspettarsi. Quella di Joey Gulloni, giovane artista locale (anche se l'arte non ha né casa né territorio) è la classica “genialata”, quelle azioni inaspettate e spiazzanti che, a sangue freddo, piacciono, attirano, incuriosiscono e spiegano, spiegano tante cose. Le installazioni in gesso di Gulloni sono un documento di rilevanza assoluta per tre ordini di motivi. Il primo è che sono il segno tangibile di una vivacità culturale assolutamente presente a Siderno. Oltre a Gulloni sono molti, moltissimi, i giovani (e anche meno giovani) che hanno talento, argomenti e disponibilità, dalla scultura alla scrittura, dall'imprenditoria alle libere professioni. Un esercito di menti talentuose tenuta a freno da mammut preistorici che invadono spazi e tempo in una Siderno che ha toccato il fondo e solo dalla cultura e dalle intuizioni geniali può rinascere. Si facciano da parte i falliti della politica e diano spazio alla vita e alle capacità di chi ha qualcosa di nuovo da dire. Il secondo motivo che esplicita l'importanza del manifesto culturale di Gulloni è la capacità di raccontare ad ognuno di noi una storia su Siderno e sulla sidernesità. Sono convinto, ma potrei essere smentito, che al giovane scultore l'idea dei lumaconi è piaciuta più simbolicamente e figurativamente che in senso metaforico, voglio dire che ciò che per lui rappresentano le scultura non sono un significato universale, ognuno di noi può dare alle opere un identità, un valore, ad ognuno posso- Sindaci della Locride: il presidentissimo legge una lettera Imperitura rimette il mandato Giorgio Imperitura: « Qui si grida al ladro e si getta sempre fango sulla stessa persona» Alle ore 18,59 del 3 giugno 2014 si è dimesso il presidentissimo dell'associazione dei Comuni della Locride, l'uomo che più di tutti ha creduto ad unione che poteva risollevare le sorti di un territorio periferico. Giorgio Imperitura, sindaco di Martone ha rassegnato le dimissioni. Le motivazione della rinuncia « Si grida al colpevole per ogni risultato negativo che la no suscitare un ricordo, un aneddoto, ma il denominatore comune, e qui non posso essere smentito è la sidernesità che le opere rappresentano. Il terzo e importante valore dei “vovolaci” di Gulloni riguardano l'opportunità di mettere i cittadini di Siderno di fronte ad una riflessione. Riflettere sulla condizione di Siderno, sul suo passato e sul suo futuro, riflettere su quello che Siderno rappresenta e vuole rappresentare. In due parole accendere il cervello. Non resta che, senza caricare di responsabilità il giovane artista, complimentarsi con Joey Gulloni e prendere atto che a Siderno, come in tutti i luoghi della Locride, ci sono menti e intuizioni capaci di stupire e creare delle belle sensazioni. Sfruttiamole. Nuova love story per Daniela Fazzolari nostra terra subisce ormai da tempo, si grida la ladro e si getta sempre fango sulla stessa persona. Non sono più disponibile a essere capro espiatorio di una classe politica locale che rispecchia la sofferenza di una terra da sempre alla ricerca dello sviluppo e di una nuova frontiera» ha affermato a denti stretti Imperitura prima di evidenziare le differenza tra quella che fu l'associazione rispetto a quella di oggi, dove sono sfumate sinergie e passione. La quarantenne attrice sidernese ha una nuova fiamma, si tratta del modello Sergio Sparascio, eletto l'uomo più bello d'Italia nel 2012. I due, molto felici, nella foto scattata in Mexico, a Cancun. Figliomeni e i voli aThunder Bay L’ex primo cittadino era solito recarsi in Canada, e in particolare a Thunder Bay, per motivi istituzionali, così come fece, appunto, nel mese di aprile del 2009, allorquando avrebbe partecipato alla cerimonia di benedizione della patrona di Siderno, la Madonna di Porto Salvo. Il viaggio fu anche anticipato da alcuni articoli di stampa, tra cui quelle apparso sulla “Riviera” del 4 gennaio 2009, ove a pagina 2 veniva titolato “La Madonna di Portosalvo vola a Thunder Bay”. Nell’articolo era scritto: «Thunder Bay è un’amena cittadina del Canada. È situata sul Lago Superiore, vicino al confine col Minnesota. Da molti anni ci vive una folta comunità di cittadini di origine sidernese, circa 1500 persone: una presenza tanto numerosa da indurre ad un gemellaggio ufficiale tra le due città che è durato 10 anni. In questi giorni la comunità sidernese di Thunder Bay è in fer- mento perché tra poco giungerà una statua della Madonna (copia in scala maggiore di quella esistente nella chiesa di Portosalvo) eseguita dallo scultore Giovanni Pedullà, già autore della Calliope posta sul lungomare. Domenica alle 17:30 ci sarà la cerimonia di benedizione da parte di don Cornelio Femia. La cittadinanza e l’Amministrazione comunale sono invitate a partecipare. La statua verrà collocata nella sua posizione definitiva: in una chiesa di Thunder Bay, il giorno 4 aprile 2009, grazie anche alla collaborazione del Confederation College. La statua è stata commissionata e realizzata tramite una raccolta fondi da parte dell’Associazione sidernese di Thunder Bay, il cui presidente è Francesco Pedullà, il quale è ora a Siderno per ultimare i preparativi della spedizione della statua». Domenica 26 aprile 2009, sul settimanale la “Riviera”, a pagina 13, Ercole Macrì proponeva nella sua rubrica “Primo Piano” un approfondimento dal titolo “Figliomeni senza freni”, nella cui premessa vi era riportata la cronaca del suo viaggio in Canada: «Il Sindaco di Siderno Alessandro Figliomeni è fresco reduce da un viaggio in Canada che gli ha permesso di incontrare molte comunità sidernesi trasferitesi in quel lontano paese e in particolare quella, foltissima, che risiede in una località a oltre mille chilometri a nord di Toronto, Thunder Bay». In conclusione, rispondendo ad una domanda del suo intervistatore, Figliomeni Alessandro affermava: «Non potevo sperare in un viaggio migliore. Le parlerò solo di Thunder Bay, una città della provincia dell’Ontario a circa 1000 Km a nord di Toronto, che ha storicamente rappresentato un crocevia importante dell’immigrazione avvenuta in questo immenso stato federale del Nord America. A Thunder Bay ci sono moltissimi italiani. Su una popolazione di 110.000 abitanti il 18% proviene dal nostro paese. All’interno della presenza italiana quella più numerosa è la sidernese con i suoi 2.000 rappresentanti di prima, seconda e terza generazione». Profumi di nicchia in piazza Portosalvo D a vent'anni nella profumeria, prima quella classica di Eden, oggi quella di nicchia di Fragranze d'Autore: profumi indipendenti, alternativi, ricercati e creati da nasi internazionali al di fuori dei dettami del marketing. Siamo andati a trovare Cosimo e Stefania, che da pochi giorni si sono trasferiti dal Corso della Repubblica di Siderno a Piazza Portosalvo. «La piazza è il cuore pulsante di un paese e come tutti i centri urbani ha un suo odore caratteristico che da oggi profumerà di Fragranze d’Autore» mi dice Stefania, accennando un sorriso, prima di spiegarmi in sintesi la sua scommessa vinta. «Profumi sconosciuti a moltissima gente, ma intimi ai curiosi, a persone affascinate da bouquet ricercati». «Come con il vino?» Le chiedo. «Già», mi risponde. «Fammi tre esempi di profumi importanti, anzi mettimeli sul podio». «Bronzo?» «Heeley»(Anglofrancesce). «Argento?» «Creed» (Anglofrancese). «Oro?» Stefania si sofferma un attimo. «Due ori. Amouage (Arabo), Clive (Inglese)» conclude facendomi sentire a Siderno un po' di tutto il mondo. Fuori la piazza è viva mentre inizia il mio viaggio dal Cairo a Buckingham Palace tra fragranze d'autore e decine di voci diverse: Monsieur, Capitan, Caballero, Eccellenza, Milord. E ancora, lino ricamato, camicie di seta, veli di sposa, stoffe di Francia e d'Inghilterra, harem, versi di un poema isolano, cristalli, rubini, diamanti. Tutta la bella malinconia dei miei anni, nel mio naso. Bouquet, abbracci, addii, baci, amici all'altezza, amori stroncati e una donna unica. Fragranze d'Autore, un ricordo. (em) Piazza Portosalvo,6 Siderno www.fragranzedautore.it RIVIERA ATTUALITÀ Attentato al sindaco di Ferruzzano Ecco il messaggio che Giuseppe Strangio, presidente dell’Associazione dei comuni, ha pubblicato in seguito alla notizia dell’atto intimidatorio subito dal sindaco Marisa Romeo martedì 3 Giuigno. Anche il nuovo vescovo di Locri ha espresso la sua solidarietà al sindaco e ha condannato l’atto Q uesta notte è stata sparata l'autovettura personale del sindaco di Ferruzzano. Ignoti malviventi hanno pensato bene di praticare a mezzo colpi di arma da sparo delle prese d'aria alla inerme ed indifesa Yaris della cara e simpatica Sindaca di Ferruzzano Marisa Romeo. Esprimo, a nome mio personale, di Sindaco di Sant'Agata del Bianco, nonché Presidente dell'Associazione Comuni della Locride, la più incondizionata solidarietà e vicinanza. Nei prossimi giorni convocherò un Comitato allargato a tutti i Sindaci della Locride per dimostrare alla collega Sindaco la nostra solidarietà e per decidere una serie di iniziative a difesa e tutela degli amministratori della Locride Giuseppe Strangio FEDERICO CURATOLA Piena vicinanza e solidarietà a Maria Romeo. Ti prego di porgere anche a nome mio questi sentimenti. GIOVANNI PANGALLO MICHELE FALZONE ALFONSO PASSAFARO Solidarietà e vicinanza al sindaco Romeo Condanno questo vile gesto solidarietà al sindaco di Ferruzzano Grande solidariera' e vicinanza al sindaco. GIORGIO IMPERITURA GIOVANNA CUSUMANO GIAMPAOLO CATANZARITI Piena e convinta solidarietà al Sindaco di Ferruzzano. Mi chiedo quando cambierà questa Calabria ! GIUSEPPINA AMODEI Marisa. Siamo sempre con te Mi dispiace ed esprimo la mia vicinanza al sindaco Romeo e soprattutto a tutta la comunità di Ferruzzano Sono di passaggio a Ferruzzano. Non sapevo niente. Ora chiamerò Marisa. ROSSELLA GARREFFA BRUNELLA LAGROTTERIA SILVIO GERACE Sono vicina al sindaco,e spero che questi vili atti cessino e iniziano a valorizzare la nostra terra, perche c è anche tanta gente onesta,sono vicino ai cittadini di ferruzzano PERCHE' SI ARRIVA A QUESTI DEPLOREVOLI AZIONI,QUESTA NON E' CIVILTA'.UNU PUO' NON CONDIVIDERE. IL POPOLO E' SOVRANO............. " Calabria mia " , asseriva il grande Mino Reitano !! Sindaco le siamo vicini ! CESARE DE LEO Esprimo tutta la mia solidarietà al sindaco Romeo e condanno con forza tali atti intimidatori. Partecipo volentieri al comitato allargato ai sindaci. CONSULTA CITTADINA CITTÀ DI SIDERNO Oggi diventa difficile amministrare... Ma noi le siamo solidali e con fermezza diciamo di "non arrendersi mai"! FRANCESCO OLIVA Francesco Oliva Mi associo ed esprimo la mia solidarietà al sindaco di Feruzzano. Oggi solo persone veramente coraggiose e oneste sono in grado di operare in politica per il bene comune. Queste però non devono essere lasciate sole. E chi ama la propria comunità deve saper fare corpo con esse, trovando anche il coraggio di denunciare. Avanti, sindaco, ed auguri di buon lavoro. Non sarà un gesto vile a farla desistere. PIETRO MELIA A Maria Romeo e alla comunità di Ferruzzano va anche la mia solidarietà DOMENICO GIORGI gesto deplorevole già da se fatto a una donna ancora più deplorevole ELISABETTA TRIPODI Solidarietà a Maria Romeo ma è impossibile continuare in questo modo. Bisogna tutelare gli amministratori MICHELE ALBERT TRICHILO Più scuola per tutti. FRANCO SEMINARA Conosco il Sindaco di Ferruzzano e ha sempre partecipato a iniziative sulla legalità nella Locride, esprimo la mia solidarità e condivido l'iniziativa, bisogna fare luce su ti episodi e condannare sempre tali fenomeni di violenza che cominciano a diventare troppo frequenti.............. FRANCO VENEZIA I miserabili vigliachi rimangono vigliachi e miserabili. Sono solo individui che non hanno il coraggio di affrontare i propri simili a viso aperto ma sanno colpire alle spalle e strisciare come vermi. Alla Sindaca di Ferrazzano che si è esposta per me... SETTIMANALE www.rivieraweb.it DOMENICA 08 GIUGNO 7 Terme di Antonimina:Le dimissioni del manager Vittorio Zadotti. Calabrese: «Le Terme, un carrozzone». Condelli: «Nessuno è indispensabile» Il punto di non ritorno ELEONORA ARAGONA L e dimissioni di Vittorio Zadotti dal Consiglio d'amministrazione delle Terme di Antonimina-Locri sono il segno della sconfitta del progetto di rinascita del centro termale e la speranza di occupazione ed eccellenza. Il manager del Call & Call Lokroi si è scontrato con un mostro di burocrazia e impresa pubblica e ha mollato. Cavilli burocratici e limiti culturali gli hanno fatto gettare la spugna. A lui, un manager cui era riuscita l'impresa impossibile di creare posti di lavoro in un luogo abituato a vivere d'assistenza. La struttura d'altra parte è il simbolo dell'inefficienza e delle astrusità burocratiche. Progettata nel 1986 dopo 25 anni vede l'inizio dei lavori, il 27 Agosto viene inaugurata la nuova sede costata 6 milioni di euro e che sorge su un terreno di 10.000 metri quadrati. Ma ovviamente non è completa. Quel giorno si taglia il nastro solo del primo lotto, nonostante sia sprovvista di impianto di riscaldamento e raffreddamento e che la piscina coperta non sia mai entrata in funzione. Se si riguardano i filmati dell'epoca gli annunci e i proclami non sono stati risparmiati. «Lavoro per 150 persone», ipotizzava Pino Pelle, ex presidente, cui è succeduto Francesco Macrì. Ma al 10 Marzo 2014 l'unico cosa che era stata prodotta era un disavanzo di circa 500.000 euro. Almeno secondo quanto riportato nella relazione che Macrì e Zadotti hanno consegnato ai consigli comunali di Locri e Antonimina. In chiusura di relazione, il duo che avrebbe dovuto resuscitare Lazzaro, aveva proposto idee per incrementare gli ospiti della struttura, per pubblicizzarla e farla conoscere. Si parlava di piani di comunicazione, di strategie di rilancio, di riorganizzazione degli spazi. Tra l'altro tra i punti per adottare un restyling della struttura si può leggere co alla Locride. Per prendere una decisione alla che «devono essere completati i due piani, che Terme di Antonimina la trafila era da capogiro. accolgono una struttura alberghiera, per realiz- Un membro del Cda avanzava una proposta e zare la quale, sono necessari finanziamenti per prima che il progetto si concretizasse occorrevacirca 7 milioni». Leggendo quelle pagine sem- no aleno 12 riunioni. Un meccanismo chiarabrava che qualche speranza ci fosse, che ci fosse- mente cervellotico, una corsa a ostacoli su mine antiuomo. Impossibile. ro dei seri margini di crescita. Allora cosa è successo? Perché questa risorsa Il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, tuona e che doveva produrre posti di lavoro è rimasta scaglia saette: «Grazie a Zadotti è stata fatta luce impantanata? È quasi allo stremo delle forze. E sul meccanismo con cui si muoveva questo cardi qualcuno sarà la responsabilità. Forse della rozzone. Ho parlato a lungo con lui ieri prima burocrazia e di un sistema decisionale che fareb- che annunciasse le dimissioni e anche nei mesi be perdere la pazienza anche a Gandhi zen. Di scorsi ci siamo confrontati spesso. La vera motiin un ingranaggio folle e improduttivo che ha vazione di questa rinuncia credo sia stata l'imposfatto perdere un'opportunità di sviluppo turisti- sibilità di operare, gli impedimenti posti al cam- VITTORIO ZADOTTI, IMPRENDITORE DI LIVELLO, DURANTE UNA CONFERENZA. ERA STATO CHIAMATO A RISOLLEVARE LE SORTI DELL’IMPIANTO TERMALE DI ANTONIMINA, MA TROVANDOSI DAVANTI A CAVILLI BUROCRATICI E LIMITI CULTURALI, HA DECISO DI MOLLARE biamento da una serie di situazioni consolidate all'interno della struttura. Sono stati mesi di tensioni, incomprensioni e discussioni». Non entra più nello specifico Calabrese ma quel riferimento a situazioni consolidate e interne lascia pochi dubbi. È arrabbiato però anche un po' sconfortato il sindaco. Zadotti era stato fortemente voluto da lui e adesso è come se anche lui avesse perso con queste dimissioni. Francesco Macrì, presidente del Consorzio Terme Antonimina, invece capovolge la situazione: «Sono convinto che Vittorio ritorni sulla sua decisione. Queste dimissioni vanno lette come un momento di scoramento di un manager non abituato alle lungaggini del pubblico. Si è ritrovato a doversi confrontare con un ambiente in cui per fare una cosa, che in una delle sue aziende private avrebbe richiesto solo cinque minuti, potevano passare anche tre mesi. Dobbiamo ringraziarlo per quanto ha già fatto e per l'essersi impegnato con costanza e essendo presente nonostante tutti i suoi impegni a Milano e Roma. Il progetto di rilancio resta comunque valido e sono convinto che passata la bufera anche lui ritornerà a lavorare con noi. Le terme possono risollevarsi, abbiamo già iniziato a stipulare convenzioni e con importanti campagne pubblicitarie come da programma, ma restiamo realisti e teniamo conto del difficile periodo che le strutture pubbliche come la nostra stanno attraversando». Il sindaco di Antonimina, Antonio Condelli, sottolinea che «al progetto sta lavorando un gruppo. Siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile. Ritengo che il dotto Zadotti abbia fatto un ottimo lavoro. Ma non credo che il progetto si fermi per la sua assenza». SETTIMANALE www.rivieraweb.it DOMENICA 08 GIUGNO PRIMO PIANO Ieri Scopelliti 8 Oggi «Cortigiani vil razza dannata, per qual prezzo vendeste il mio bene ? A voi nulla per l'oro sconviene...» come neve al sole È finita la sua era e adesso il Palazzo vuole processarlo e sacrificarlo sull’altare della propria salvezza ILARIO AMMENDOLIA Peppe Scopelliti ha perso i suoi cortigiani. Scomparsi, volatilizzati in un batter di ciglia. Tra l'autunno del 2010 e la primavera del 2011 il Comitato dei sindaci della Locride - che allora guidavo -ebbe uno scontro politico molto forte con l'allora governatore regionale. Non c'era niente di personale. Chiedevamo un progetto d'urto per la Locride capace di sostituire le vuote promesse che tutti i governi regionali hanno fatto e mai mantenuto. Rifiutavamo una mentalità codina e servile rivendicando la dignità di un territorio e di un progetto. Eppure, in ogni circostanza, l'arrivo del presidente era anticipato da una folta truppa di pretoriani che pancia in dentro e il petto in fuori lo aspettavano frementi e osannanti. Appena Scopelliti ha perso il potere la guardia del pretorio s'è dissolta come neve al sole. Un classico non un caso. Scopelliti è stato “erede” delle classi L’ex governatore è stato l’erede delle classi dirigenti che hanno dominato sulla Calabria nel secolo scorso dirigenti storiche che hanno dominato sulla Calabria nel secolo scorso e, in quanto tale, delegato a gestire il “potere”. Come i suoi predecessori lascia una regione certamente ultima tra quelle meridionali e forse dell'intera Europa. Una Calabria in perenne recessione, con una disoccupazione di massa, industrie inesistenti, agricoltura in crisi, sanità allo sfascio, servizi sociali solo sulla carta, fondi europei non utilizzati, paesi sommersi dall'immondizia, subalternità assoluta ai poteri centrali. Adesso il “Palazzo” vuole e deve processarlo e sacrificarlo sull'altare della propria salvezza. Scopelliti “unico responsabile” significa salvare il potere trasversale che ha gestito la Regione con continuità. Certamente “Peppe” sicuro della sua spavalda giovinezza, ha pensato di governare i poteri forti iniziando dalla burocrazia regionale, invece ne è stato gestito. Gli stipendi da nababbi di “alti” funzionari altezzosi quanto inetti, le scandalose convenzioni, le sospette spesi legali nelle Asl e negli enti sub regionali, i privilegi degli eletti, hanno rappresentato un colpo allo stomaco per la Calabria dei disoccupati, degli emarginati, degli ammalati disperati. Una delusione di tanta parte di elettorato che aveva votato Scopelliti. Adesso però il Palazzo ha urgente bisogno di salvare se stesso..Il re è morto, viva il re. È stato così in passato, molto probabilmente sarà così alle prossime elezioni regionali. I cortigiani sono già alla ricerca del nuovo “Duca.” Noi che non siamo stati servi non inferiremo sull'uomo “Scopelliti” e non ci accoderemo a chi vuole un capro espiatorio per coprire le responsabilità di una intera classe dirigente oziosa, oscura, subalterna, incapace e responsabile del disastro storico della Calabria. La storia ci insegna che demonizzare un “uomo” è congeniale ai disegni di coloro che intendono salvare un sistema basato su trame oscure, sugli interessi di pochi e l'oppressione dei molti... In questa trappola non bisogna cadere. C'è un antico adagio popolare che sintetizza la saggezza dei contadini: «Nchiana Toma e scindi Masi». «Scindi Masi e nchiana Toma» solo così al potere resta sempre e comunque Tommaso. (To-masi in dialetto calabrese). Noi abbiamo invece bisogno di una alternativa vera di progetti, di idee, di uomini. Non una alternativa di sigle, non tra “vecchi” e “giovani” non tra “cosentini”, “reggini” e “catanzaresi” ma sostanziale. Avremmo bisogno di demolire dalla fondamenta il cupo “Palazzo” costruito negli ultimi quarant'anni sulle spalle dei calabresi. Altri erano i nostri sogni e i nostri progetti quando ci collocavamo a difesa del Consiglio regionale che teneva la sua seduta al teatro comunale sotto una pioggia battente di pietre lanciate dai “boia chi molla”. Altra cose la “Regione” secondo la tensione democratica dei Costituenti. I troppi cadaveri che occupano ormai stabilmente il Palazzo emanano un lezzo di morte che ammorba la Calabria. La loro forza è la nostra rovina. A noi la scelta. Vivere nell'eterno feudalesimo calabrese e di questo morire o avere il coraggio di cambiare radicalmente. L'antitesi è solo questa! La speranza è che la lezione di “Peppe” osannato, ferito e tradito dai suoi “cortigiani” ci faccia riflettere. Demonizzare un uomo è congeniale di solito ai disegni di coloro che intendono salvare un sistema www.rivieraweb.it POLITICA L’intervista con Luigi Brugnano DOMENICA 08 GIUGNO 10 Si definisce un uomo che parla al passato e uno che ha già vissuto la sua stagione di impegno politico, il figlio dello storico sindaco di Siderno, Peppino Brugnano, ritiene che adesso sia il momento in cui i giovani si facciano avanti «Prima di un candidato serve un progetto» ANTONIO TASSONE La biblioteca comunale di Siderno, da mesi si trova in stato di semi-abbandono nei locali della scuola “Lorenzini” di Siderno Superiore. La biblioteca è stata dislocata in ambienti per nulla frequentabili dove è stato sistemato in qualche modo l’enorme patrimonio librario cittadino. I componenti dell’ Associazione del libro e della Biblioteca attendono da mesi di conoscere quale sia la volontà degli organismi istituzionali per cercare di risolvere questo problema ed hanno organizzato anche una manifestazione di protesta per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente. Tra i componenti dell’associazione presieduta da Cosimo Pellegrino, c’è anche Luigi Brugnano, figlio dell’indimenticato sindaco Peppino Brugnano, che ha preso a cuore la situazione e non perde occasione per ribadire quanto sia importante riuscire a risolvere questo problema. Lo abbiamo incontrato per rivolgergli qualche domanda : Luigi Brugnano, ci potrebbe dire a che punto si trova la vertenza legata alla biblioteca comunale e che risultati avete ottenuto come associazione ? Quella condotta dall’Associazione Amici del libro e della Biblioteca, non è una vertenza (la cultura non è mai “contro” qualcuno è, al contrario, momento di elevazione e di crescita per tutti), bensì un progetto che punta ad ottenere, nell’immediato, il riposizionamento logistico della Biblioteca in un sito adeguato e possibilmente centrale della nostra cittadina e disporre – finalmente – di un organo di gestione che ne assicuri l’informatizzazione (aderendo al sistema bibliotecario regionale), l’aggiornamento e la manutenzione scientifica del catalogo. Il progetto però va oltre ed è più ambizioso, in quanto come Associazione riteniamo che Siderno abbia necessità (ancor di più in questo particolare momento storico) e diritto di disporre in un prossimo futuro di una “Casa della Cultura”. Un luogo cioè ove poter riunire una serie di attività di studio, di arti varie, di aggregazione sociale, di incontro/confronto in una sala conferenze di almeno cento posti e, perché no, di spazi espositivi dove poter finalmente dare degna collocazione alla gipsoteca delle Opere dello Scultore Giuseppe Correale. In che stato si trova attualmente, secondo lei, la città di Siderno ? Inutile negare che la nostra cittadina sta vivendo un momento drammatico e decisivo. La situazione è sotto gli occhi di ognuno di noi: le vicende amministrative e la dichiarazione dello stato di “dissesto finanziario”, cadono in un periodo in cui la crisi economico-finanziaria della Nazione, ed in particolare del Sud (ormai su 10 giovani meno di 4 dispongono di un posto di lavoro), ha messo in ginocchio la già debole economia della nostra Comunità. A questa situazione, già di per sé drammatica, si sommano l’emergenza ambientale (stentiamo a conquistare un minimo di “normalità” nella gestione dei rifiuti) ed una serie di calamità quali quella del Lungomare e della Diga. Siamo nella condizione, se mi consente il paragone, di un campione blasonato mandato all’improvviso pesantemente al tappeto, che rialzatosi stenta a riprendere coscienza e forza di reazione. Cosa ricorda in particolare del periodo in cui suo padre amministrava questa città? Mio padre ha ricoperto l’incarico di Sindaco per poco più di un anno, da luglio 1979 al settembre del 1980, e vi è arrivato, per spirito di servizio verso la comunità, a seguito della tragica circostanza della morte del Sindaco in carica, l’indimenticabile Oreste Sorace. Se il destino non fosse stato così crudele anzitutto verso la Sua famiglia, e poi verso la nostra città, con Oreste Sorace la storia di Siderno sarebbe stata ben altra, non foss’altro che per il suo fruttuoso pragmatismo e la sua capacità politica e per il suo smisurato amore verso Siderno. Della gestione amministrativa di Peppino Brugnano mi piace sottolineare la vivacità ed il confronto costruttivo che si realizzarono in seno al consiglio comunale, tra le forze politiche e con tutte le istanze della nostra società civile, dibattiti e confronti memorabili che condussero, nel pur breve periodo del suo incarico, all’approvazione del primo Piano Regolatore Generale. Il dialogo ed il confronto tra forze politiche e nella società sono forse oggi gli aspetti che più latitano nella nostra cittadina. Perché da diverso tempo, pur amando Siderno, non decide di sciogliere le riserve e candidarsi a Sindaco ? Vede Direttore, le motivazioni stanno nella risposta alla Sua domanda precedente: io parlo al passato ! Ho già vissuto una stagione, abbastanza lunga di impegno politico ed una, per la verità più breve, di impegno amministrativo (sono stato Consigliere ed Assessore negli anni ’80). Oggi è il tempo dei giovani. C’è bisogno, a mio avviso, di volti nuovi, di giovani capaci e motivati, giovani carichi di energia ed animati dalla volontà di costruire un presente migliore e soprattutto un futuro diverso e più positivo per questa nostra terra così mortificata. D’altra parte il futuro appartiene alle giovani generazioni ed è giusto che siano loro a costruirlo. Penso poi che, a monte di tutto e prima ancora del nome di un Candidato Sindaco, necessiti un “Progetto” per la nostra comunità, che sia elaborato e sostenuto dalla maggior parte dello schieramento politico, nella consapevolezza dell’emergenza che viviamo e del quale il Candidato Sindaco si faccia interprete e garante. Serve infine un “patto” condiviso (Siderno Libera ha provato a porre il tema ed il tentativo avrebbe meritato miglior fortuna) che assicuri che a prevalere sia una proposta politica ed una capacità di governo reali, piuttosto che un consenso acquisito attraverso i soliti artifizi elettorali ma incapace, dopo il voto ed alla prova dei fatti, di offrire una guida per uscire dal pantano. Sta alla politica ed alle forze politiche, in definitiva, far emergere questo “potenziale”. Cosa pensa dell’operato e della gestione dei Commissari Straordinari ? Ho grande considerazione delle difficoltà che i Commissari Straordinari incontrano nella gestione della quotidianità amministrativa. I Commissari sono la conseguenza del nostro operato, non la causa delle nostre difficoltà odierne. Per il resto ognuno di noi può rendersi conto di come vadano le cose andando un po’ in giro per le vie di Siderno. Se dovesse un giorno decidere di candidarsi a Sindaco su quali settori ricadrebbero le sue scelte ? Provo a “dribblarne” il senso della sua domanda mettendomi nel ruolo di ciò che da cittadino auspicherei. La cosa più difficile da realizzare è una “ordinata” gestione della quotidianità: servizi comunali efficaci ed efficienti, rispetto delle regole e della legalità, decoro e cura del contesto urbano, un corretto ciclo di gestione dei rifiuti. Per il resto, la dichiarazione di dissesto e le condizioni finanziarie del bilancio comunale non consentono di volare alto con l’immaginazione anche se alcune questioni, legate all’ambiente, alla sistemazione del Lungomare ed alle troppe opere ”incompiute” sono ineludibili. Personalmente ritengo che il tempo della “municipalità esasperata” sia tramontato, non serve o serve a poco essere i primi della classe in una classe di asini. Le “eccellenze amministrative” che pure ci sono non bastano a mutare il giudizio sui ritardi del nostro comprensorio e naufragano anch’esse in questo mare di inadeguatezza. Lo sforzo comune deve essere quello di una progettualità integrata che, salvaguardando le peculiarità e la vocazione di ogni realtà del territorio, tracci un disegno complessivo e condiviso per la Locride in grado di cogliere le opportunità offerte dai finanziamenti della Comunità Europea e di abbattere le negatività esistenti. Per meglio chiarire il senso di ciò che vado dicendo e sfuggire dal rischio di apparire saccente o spocchioso (chi mi conosce sa che tale stile non mi appartiene) tengo a precisare che ben comprendo le difficoltà di amministrare oggi la cosa pubblica e quanto sia impossibile celebrare “le nozze con i fichi secchi”, ammiro e considero miei alleati - a prescindere dalla parte politica alla quale appartengono - quanti si impegnano per il bene comune, epperò i ruoli devono produrre fatti tangibili o proporre strategie possibili, altrimenti risultano fine a se stessi e non servono a nessuno se non a tenere occupata una poltrona. Porre al centro gli interessi di tutta la Comunità e del cittadino, rispetto agli interessi individuali, e di tutto un territorio, anziché delle singole municipalità (spesso in conflitto tra loro), in un confronto ed una capacità di dialogo e di sintesi virtuose è la scommessa che abbiamo difronte e che spetta alla politica, quella con la “P” maiuscola, saper vincere. Finanza d'impresa quale opportunità di crescita e sviluppo G iorno 10 giugno 2014 alle ore 9:00, presso la sala del Palazzo della Cultura di Locri, si terrà un importante seminario tecnico illustrativo sul Fondo rotativo Jeremie. La finanza d'impresa è tema di costante attualità, linfa vitale per lo sviluppo delle imprese della regione ed il Fondo Jeremie costituisce il più importante strumento di finanza messo a disposizione per le imprese del territorio regionale con risorse finalizzate tanto al finanziamento dell'attività corrente (capitale circolante) quanto degli investimenti produttivi. Il rapporto tra assetto economico, patrimoniale, finanziario e competenze aziendali del sistema imprenditoriale è strettamente correlato con le opportunità di crescita dell'azienda che potrà accedere alle risorse allocate dal Jeremie riducendo sensibilmente il costo complessivo del finanziamento grazie all'apporto di una quota rilevante di risorse comunitarie e di risorse bancarie complementari . Al seminario, organizzato dal dott. Paolo Commisso, Presidente dell'Investment Board del Jeremie, di concerto con l'Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Locri, prenderanno parte, quali relatori, i responsabili delle banche cui è affidata la gestione operativa del fondo, che gode di una dotazione di 94,5 milioni di euro, i rappresentanti del Fondo Europeo per gli Investimenti, l'ABI regionale ed il Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria. L'evento costituisce un'occasione unica a livello regionale alla quale prenderanno parte tutti i principali players convenuti per un approfondimento dedicato ai professionisti e alle imprese. In base alle indicazioni tratte dalla Regional Bank Lending Survey, la domanda di prestiti delle imprese si è ulteriormente indebolita nel tempo. Si è accentuata la riduzione della domanda finalizzata agli investimenti produttivi ed è venuto meno il contributo positivo delle richieste di finanziamento per la copertura del capitale circolante e per le operazioni di ristrutturazione del debito. L'incertezza sulle prospettive di crescita dell'attività economica ha contribuito a mantenere condizioni di accesso al credito ancora tese, sebbene non vi siano stati interventi di ulteriore restrizione dopo il forte irrigidimento registrato nell'autunno del 2011. L'inasprimento è stato attuato principalmente attraverso l'aumento del costo medio dei finanziamenti, in particolare, di quello praticato sulle posizioni più rischiose. La restrizione sulle quantità erogate risulta, comunque, in progressiva attenuazione. Nelle attese delle banche, le politiche di offerta non dovrebbero registrare variazioni significative. In generale, il credito al settore produttivo ha registrato una contrazione ascrivibile principalmente alla flessione dei prestiti alle imprese di piccole dimensioni. Il Fondo Jeremie per le sue peculiarità, pubblico-private, interviene a ridurre il costo di accesso al credito con fondi finalizzati al sostegno e alla crescita del sistema produttivo regionale. Imprese, professionisti, associazioni, istituzioni sono invitati a prendere parte al Seminario per accrescere la conoscenza dello strumento e cogliere le opportunità che esso offre. RIVIERA GENERAZIONE X SIDERNO ALL’AVANGUARDIA Ègrandesuccessoperla "festadellacondivisione" Questa volta è Siderno a sbucare dall'ombra dove per molto, troppo tempo si era appisolato. Ed ha deciso di destarsi nel più gioioso dei modi. "Vivi e condivi", ecco lo slogan scelto per la manifestazione dagli abili ed intraprendenti organizzatori che si sono adoperati per rendere il loro progetto unico e coinvolgente. Loro sono i ragazzi del Comitato di Quartiere "Santa Caterina", che per tre giorni hanno allestito la storica Via Matteotti con toni vivaci che coloravano di allegria l'atmosfera, ed hanno creato una "sharefest", o per dirla in italiano una "festa della condivisione". Della durata di tre giorni, 31, 1 e 2 Giugno, la manifestazione prevedeva che ciascuno dei partecipanti condividesse con l'intera collettività idee, progetti e creazioni. Una festa a misura di bambino, di uomo e di anziano. Giochi organizzati per i più piccoli, scatti con abiti d'epoca per gli amanti della tradizione, laboratorio di scrittura per gli appassionati. Da sfondo c'era poi l'arte e la maestria degli artigiani locali, orgogliosi di esporre le loro creazioni. Sapori insoliti e lavori inconsueti come quelli al telaio, hanno destato l'interesse e lo stupore di molti. Lungo via Matteotti ha trovato posto, l'esposizione di un tridimensionale sistema solare, costruito interamente a mano, grazie alla volontà di quanti si sono adoperati nell'impresa. Inoltre ad animare le serate si sono alternati band e cantanti locali, oltre ad un noto e simpaticissimo cabarettista sidernese. Caratteristica peculiare della manifestazione, nonché logo dell'associazione "Santa Caterina", e protagoniste assolute sono state le simpatiche e colorate lumache, realizzate da un noto scultore sider- nese, che hanno ornato e fatto da coreografia alla festa, per poi essere vendute all'asta di beneficenza. Noto è che per i vicini locresi, il vavalacio (la lumaca,in dialetto) è l'espressione colorita per definire il sidernese doc. Con molta intelligenza, decoro e innata autoironia si è voluto sdrammatizzare questa tradizione storica. Tanti coloro che dall'alto del loro podio hanno fortemente criticato la scelta. Forse perché da lassù la prospettiva da cui osservare le cose appare difatti distorta. L'invito è che scendano fra noi comuni mortali e che possano osservare la realtà senza filtri e pregiudizi. Complimenti, a chi in concreto si è impegnato, a chi con il sorriso ha trasmesso gioia e allegria perché la condivisione è l'unico valore che arricchisce chi lo riceve e non impoverisce chi lo dona. Ad maiora Siderno, semper. Sara Leone Il Falco di Caulonia Vincent Raschellà , pioniere dell’aviazione, sarà ricordato con un convegno. Nel 1889 era un sognatore deriso dai suoi contemporanei, che lo chiamavano“Vici u pacciu”, mentre oggi è considerato un antesignano dei fratelliWright Si terrà a Condofuri 11 Giugno 2014 alle ore 17.30 presso Centro Operativo Comunale di Protezione Civile Convegno e intitolazione velivolo ultraleggero a “Vincent Raschellà”. Pioniere dell’aviazione. Interverranno: Salvatore Mafrici, Sindaco di Condofuri, Giovanni Riccio, Sindaco di Caulonia, Enzo Di Chiera, responsabile progetto “La Memoria Ritrovata”, Mario Vasile, presidente dell’associazione sportiva “38° N Fly Zone” Personalità ed autorità del mondo aereonautico. Il 25 settembre 1889 dopo anni di studi e molti tentativi, il sogno di Vincent Raschellà, artista inventore e pioniere dell’aviazione, nato a Caulonia nel 1863, diventava realtà. Sulle colline dell’entroterra cauloniese, alla presenza di testimoni che ne documentarono la veridicità, Vincenzo Raschellà, in paese detto “Vici u pacciu”, con un aliante da lui costruito e battezzato “il falco” si alzò in volo percorrendo una distanza di circa 200 metri. Per la rivista americana “Science and invention” è considerato addirittura un antesignano dei fratelli Wright che effettuarono il primo volo della storia nel dicembre del 1903. In omaggio a quello storico evento l’associazione “38°n fly zone” ricorda la figura di Vincent Raschellà intitolandogli un velivolo ultraleggero. Dopo la celebrazione del 150° anniversario della sua nascita, avvenuta a Caulonia il 25 settembre 2013, su iniziativa dell’associazione culturale “La memoria ritrovata”, questo è il primo concreto passo per il riconoscimento storico del talento e delle invenzioni di un personaggio straordinario, del quale fino a poco tempo fa in Italia ma soprattutto in Calabria poco o nulla si sapeva. Questo il testo scritto da Vincent per descrivere il primo volo: « Dopo un certo numero di vani tentativi con gli aquiloni, mi sono reso conto dell’impossibilità di poter volare in questo modo e mi diedi alla ricerca di mezzi che offrissero maggiore stabilità e che potessero essere usati con una forza motrice. Il pallone con le ali di pipistrello » Con questa idea in mente ho creato più tardi un apparecchio simile agli aquiloni precedenti, sostenuto da un pallone a forma di sigaro, fatto di tela foderata con carta velina. Trattai la tela con una soluzione di cloruro di cilicio, solfato di ferro e allume, per renderla incombustibile. Questo pallone con le due punte acuminate misurava circa 13 metri di lunghezza, 4 metri di altezza e 3 metri di grandezza. II nuovo velivolo era completato da due ali, simili per forma a quelle di un pipistrello, due pedali, sedile, lèva, pulegge e due eliche, che dovevano essere mosse con la forza dei piedi. «Il 25 settembre 1889, giorno del mio ventiseesimo compleanno, ho fatto il primo volo con quest’apparecchio, partendo dalla sommità della balza usuale. Il volo è stato un vero successo, poiché coprii la distanza di circa duecento metri ed atterrai presso un grosso albe- ro di albicocche. Avrei potuto volare più lontano, ma il luogo dei miei esperimenti era una collina di un fondo di mio padre, chiamato Scrongi, ed il terreno circostante era inclinato in modo tale che l’unico punto su cui si poteva atterrare era lo spazio vicino all’albicocco. «Dopo questa prima prova ho fatto altri voli, alcuni dei quali riuscirono veramente ottimi. Data la limitazione dello spazio a mia disposizione, i miei voli di resistenza consistevano nel girare intorno descrivendo piccoli cerchi ed in questo modo riuscii a mantenermi in aria anche per quaranta minuti. Chiamai il mio velivolo: «Il Falco». SETTIMANALE www.rivieraweb.it DOMENICA 08 GIUGNO 13 Siderno Calcio: il nuovo patronVitale va avanti Il nuovo corso tra entusiasmo e professionalità "The flayers": giovani talenti sidernesi spiccano Armati di coraggio e forza di volontà hanno scelto Siderno, in occasione della festa della condivisione, per la loro prima esibizione pubblica. Hanno vinto l'imbarazzo con la loro giovane e fresca determinazione, e nella serata conclusiva della manifestazione, hanno deliziato gli spettatori sidernesi, che con stupore e meraviglia hanno apprezzato. Da quel giorno, non si parla d'altro, è un vociare continuo, una incessante richiesta di informazioni sui "The Flayers". Questo è il nome che i ragazzi quattordicenni hanno deciso di dare alla loro band e più in generale al loro progetto, che più che lavorativo sembra essere un progetto di vita. È la musica per loro ad essere vita, e mettere insieme la passione di ciascuno di loro ha permesso di far nascere un vero talento. Michele è il batterista, Paolo alla chitarra, Salvatore il vocalist, e Michele alla chitarra elettrica. Amici da tempo, i quattro un bel giorno, casualmente hanno pensato: "perché non creiamo una band?", così senza neanche metterci troppo tempo già avevano trovato il luogo ideale per provare, e stabilito la scaletta dei pezzi. Ciascuno da autodidatta, mosso da incessante e irrefrenabile passione ha provato, poi hanno unito le forze...ed è stato un successo. I primi accordi con la chitarra sulle note di "Let her go",lunedì sera, hanno fatto venire la pelle d'oca agli spettatori, e l'applauso è stato spontaneo.Insomma, quale migliore occasione di mostrare a tutti il proprio talento? Siderno offre ancora opportunità ai giovani, è questa forse la vera rivelazione. Infatti la sera stessa, i ragazzi sono stati ingaggiati per un concerto che si terrà venerdì sera a Locri. Soddisfatti ed entusiasmati, con la semplicità propria dei ragazzi,hanno accettato. Nell'attesa di avere il piacere di risentirli, complimenti per essersi messi in gioco, l'invito è che continuino a coltivare la loro passione con la stessa tenacia di quella sera... in bocca al lupo ragazzi. S.L. Il calcio sidernese ha un nuovo progetto. Quella sigla AC Siderno 1911, che sembrava dovesse finire in un cestino, vivrà ancora. Sul locomotore si è seduto lo stilista calabrese Fabio Vitale, nuovo patron biancoazzurro. E con lui tantissimi soci, compreso il precedente presidente Enzo Commisso, che negli ultimi anni ha provato con tutte le forze a salvare il salvabile, da solo. Vitale giovedì è stato nella sede catanzarese della Lega Calcio, dove si sono svolte le presentazioni ed è stata approfondita la conoscenza con il presidente Saverio Mirarchi. La prospettiva c'è e va oltre il basso orizzonte a cui il calcio sidernese ultimamente si era abituato. C'è fiducia nel gruppo, stima reciproca, elementi che stanno alla base di ogni risultato futuro. E ci sarà fatica e sudore, e professionalità. Su questo punto il nuovo patron, se lo conosciamo bene, non indietreggerà neppure di un centimetro. Domenica alle 17.30 un nuovo incontro tra i soci all'Hotel President, in attesa del lieto annuncio che dovrebbe essere diffuso i nei primi giorni della prossima settimana con una parola bellissima: Promozione! Quei bravi ragazzi di O'strakon Il Comitato Giovanile di Marina di Gioiosa Jonica realizza un murales per il paese Colora la via Dante e costeggia la stazione il murales realizzato dal Comitato Giovanile O'strakon di Marina di Gioiosa Jonica, in collaborazione con il Movimento dei Focolari. “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te” è lo slogan dipinto, a mo di onda e con i colori dell'arcobaleno. L'impronta delle mani colorate che fiancheggiano il murales è quella dei bambini, autori di questa piccola opera d'arte, ma di grande significato. L'idea nasce con il Movimento dei Focolari che si è incuriosito di questo Comitato: un mesetto per organizzarsi e l'1 giugno il murales è bell'e pronto, donato alla cittadinanza a conclusione della pedalata ecologica. Ma cos'è il Comitato Giovanile O'strakon? Per scoprirlo incontro la Presidente, Valentina Femia, che subito si spoglia di questa sua carica: «È solo una formalità: si lavora in cooperazione e le decisioni vengono prese tutti insieme». Non posso non chiedere la scelta del nome O'strakon, termine greco e mi spiega che appunto significa coccio, conchiglia, sui quali in passato si votava, in quanto il papiro era costoso e scarseggiava. Non c'è un coccio uguale all'altro, e loro si sentono così: diversi, ma uniti. Verso cosa? Promozione sociale, ambientale, culturale. Un Comitato che a soli tre anni di vita si è fatto sentire e vedere non poco. Magari avete mandato vostro figlio ad una delle due feste di Halloween organizzate da loro o ancora, vostro nipote, frequentante il Liceo artistico o l'Istituto d'arte vi ha raccontato di aver dato una mano al Musaba, rinomato museo di Mammola, in seguito alla caduta di una cisterna. Il Comitato O'strakon ha inoltre organizzato una tavola rotonda con Flavio Stasi per l'emergenza rifiuti, «un incontro alla pari» mi spiega Valentina, «senza alcuna cattedra a dividere noi e lui». I membri di O'strakon ci mettono la faccia, anche se poco prima di presentarsi al paese, tre anni fa, l'hanno nascosta. Già, perché hanno tappezzato i muri di manifesti raffiguranti delle sagome (le loro), per suscitare curiosità e stupore nei concittadini; poi, qualche giorno dopo, ecco i visi di ognuno. La faccia, nel bene e nel male. Quando qualche anno fa la scuola media subì come atto vandalico un incendio, armati di striscioni e frasi forti, i membri di O'strakon hanno dimostrato solidarietà: chi colpisce la scuola colpisce se stesso. Poi, quando Marina di Gioiosa Jonica sembrava lasciarsi un po' andare, hanno realizzato un incontro con la cittadinanza, dal nome “Ma cu va faci fari?”: uno scossone per svegliare i concittadini da un'evidente apatia. Hanno adottato un'aiuola di cui si prendono cura e organizzano ogni notte di fine anno il “Brindisi in Piazza”. Una domanda mi sorge spontanea, forse retorica :«Ma chi vi finanzia?». Sì, era retorica. «Mettiamo tutto di tasca nostra», mi risponde Daniele Albanese, altro membro di O'strakon, che ora si è aggiunto alla conversazione. «La situazione comunale fino a qualche tempo fa era ben nota: come ricevere finanziamenti? Paghiamo l'affitto della sala che utilizziamo per i vari incontri, ma crediamo che il lavoro disinteressato ripaghi sempre». Vedo la speranza negli occhi di Valentina e Daniele, ed una ferma convinzione. La domanda provocatoria ci sta tutta: «Perché lo fate?», mi rispondono: «Noi abbiamo scelto di rimanere qua e di lavorare qua. Se la realtà non la cambiamo noi stessi, non ce la cambia nessuno. E poi lo facciamo per lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato». Come non sorridere davanti a questa frase che viene dal fondatore dello scautismo, Baden Powell. Ora non potete dimenticarvi di “quelli di O'strakon” ogni qualvolta passerete davanti al murales. In quelle pennellate di colore, staranno lì a ricordarvi che il cambiamento può avvenire. Loro lo stanno già facendo. Sara Jacopetta Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. GERENZA Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona, Domenico Macrì, Franco Parrello, Daniele Mangiola, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò. Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA) EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno www.rivieraweb.it POSTA In fumo un pezzo di storia di Bruzzano Zeffirio D urante la settimana santa, è andato distrutto lo storico bar che fu di don Rocco Cotroneo, situato in via Regina Elena, di fronte al Municipio. Non solo il locale del noto ritrovo è andato distrutto, ma anche gran parte dell'immobile contiguo, di proprietà degli eredi Cotroneo. Le fiamme si sono anche estese anche alle abitazioni vicine, che hanno riportato danni alle strutture. Le conseguenze avrebbero potuto essere ancora più tragiche, dal momento che, solo grazie alla provvidenziale assenza per motivi di salute, l'anziana proprietaria dell'immobile non si trovava dentro casa. Devastanti gli effetti dell'incendio notturno e quanta tristezza alla vista di fuliggine diffusa, di brandelli di arredi penzolanti nell'area devastata dall'imponente incendio, in cui, un tempo, la vita pullulava. Un pezzo di storia paesana, il bar Cotroneo, sopravvissuto, attraverso varie gestioni, alle intemperie paesane, all'imperante spopolamento presente. Un angolo di vita, il bar Cotroneo dei nostri ricordi giovanili, di vita sociale intensamente vissuta, strettamente intrecciata a quella politica, complici squisiti gelati e granite artigianali. Un pezzo di polmone paesano, che ha visto maturare tante generazioni democraticamente e civilmente libere di esprimersi, un frammento di cuore, che difficilmente si potrà dimenticare, come non si possono dimenticare tutti i locali ed esercizi pubblici del passato paesano - Ceratti, Perrone, Panetta, Donato, Corsaro, mastro Pasquale Celona, mitico nel suo unico, simpatico modo di approcciarsi ai clienti!- , spariti dal conte- SIDERNO: CASA DI RIPOSO sto cittadino, ma non dalla memoria collettiva, soprattutto di quei cittadini legati al paese ed alle sue tradizioni. I locali e gli esercizi pubblici nei nostri paesi, infatti, nel tempo in cui nelle famiglie non vi erano le assorbenti distrazioni moderne, identificavano un'età, una giovinezza, una stagione felice, una moda, una condizione di sere- nità spirituale. Ed è per questo che ancora vivono nella nostra memoria, sebbene siano stati spazzati via da tempo dal processo di globalizzazione assieme al marchio “ made in Italia” dai manufatti e non solo presenti sul mercato nazionale. In effetti, sono rimasti pochi pubblici esercizi in paese, nota comune a tutti i centri spopolati dell'entroterra ionico reggino, fatta salva qualche eccezione. Essi, tuttavia, rischiano di non sopravvivere alla crisi imperversante su tutti noi novelli europei dell'euro, se non facciamo caso al fatto che essi sono, in fondo, una parte di noi e che se sono costretti a chiudere, perché non possono competere con i grossi centri commerciali, con le catene alimentari convenzionati, noi tutti avremo chiuso la porta in faccia al nostro passato, alle nostre origini paesane, alle nostre radici storico-ambientali. Non restiamo, pertanto, indifferenti al loro disagio. Ricordiamoci di loro nei nostri acquisti quotidiani e siamo, anche per loro, linfa vitale! E' doveroso e giusto farlo! Con la speranza che il bar Cotroneo torni nel novero dei locali pubblici paesani, auspichiamo lunga vita ed attività pubblica a tutti gli esercenti cittadini: ne va della nostra sopravvivenza e della nostra storia! Rosa Marrapodi SIDERNO Sarà inaugurata la Si riparte con una nuova Cappella di S. Antonio edizione del premio Trichilo L'Associazione “Pro casa di riposo S. Antonio” composta da Giuseppe Falzone (presidente), Joe Bumbaca (presidente onorario), Ugo Surace (vice presidente), Aldo Caccamo (tesoriere), Antonia Sgambelluri (segretaria), i componenti Antonio Sgotto, Luigi Marini, Bruno Romeo, Armando Caracciolo e suor Caterina Canalita, in collaborazione con le suore “Ancelle parrocchiali dello Spirito Santo”, informa che il 13 giugno 2014 a Siderno sarà inaugurata e benedetta la Cappella di S. Antonio presso la casa di riposo S. Antonio via Lungomare delle Palme. Il programma della giornata prevede la celebrazione della Santa Messa che sarà tenuta da monsignor Cornelio Femia alle 17.00.Alle 18.00 seguirà l'inaugurazione e la benedizione della cappella. L'associazione inoltre informa che, in occasione della suddetta inaugurazione,ha organizzato il primo quadrangolare di calcio per bambini che si svolgerà nei giorni 7e 8 giugno alle ore 18.00 presso il campo di calcetto del Tennis Club di Siderno via Lungomare delle Palme. La cittadinanza è invitata a partecipare Giuseppe Falzone Nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando del premio letterario ”Giomo Trichilo”, che giungerà quest'anno alla sua XI Edizione e che si svolgerà il prossimo 2 agosto nel tradizionale luogo di Piazza Vittorio Veneto di Siderno. Istituito dall'associazione culturale “L'Eco di Siderno”, presieduta dal giornalista Antonio Tassone,il Premio “Trichilo” è nato con lo scopo di promuovere la figura di quei poeti che, senza rinnegare le umili origini, hanno dato voce con i loro versi alla propria terra. Giomo Trichilo è ancora ricordato a Siderno , come “ u poeta”. Le sue poesie, infatti, non venivano scritte, circolavano sulla bocca della gente ed erano conosciute e tramandate. Il Premio anche quest'anno costituirà una finestra per tutti coloro i quali si sono distinti, partecipando ad iniziative o competizioni in SETTIMANALE questo campo, e per quelli che intendono divulgare le loro opere dialettali inedite. In particolare, gli organizzatori del ”Giomo Trichilo”, con questo evento, vogliono contribuire alla diffusione della produzione letteraria locale di autori provenienti dalle varie aree culturali calabresi. Il Premio, tra l'altro, è assurto agli onori della cronaca perché nel 2008 registrò l'ultima apparizione pubblica di Pasquino Crupi. La presenza di pubblico è stata sempre maggiore con il Premio che è diventato un insostituibile momento di partecipazione popolare. Ogni anno più di mille persone in Piazza Vittorio Veneto, ed un incremento esponenziale dei partecipanti al bando del Giomo Trichilo, lo hanno fatto diventare uno degli appuntamenti più importanti, dalpunto di vista culturale, della provincia di Reggio Calabria. DOMENICA 08 GIUGNO 14 Non siamo tutti Gigi Riva Brevi consigli alle giovani generazioni di questa maledetta provincia Gigi Riva con il suo esempio insegnò che l'ambizione può trovare appagamento anche in piccoli contesti. Rombo di Tuono, come lo ribattezzò l'inarrivabile Gianni Brera, rinunciò alle grandi platee, per rimanere in quella che era diventata, per amore e per talento, la sua Cagliari. Da li, fino agli ultimi calci che diede ad un pallone, non si mosse. Si disse che il sentimento straordinario e totalizzante per una donna lo avesse fortificato al punto di rinunciare alla grande squadra, la Juventus ( la mia Juventus) pare fosse la sua destinazione. Riflettendo, il suo è un piccolo miracolo di vita. Questo modestissimo sforzo intellettuale, che viene gentilmente ospitato da Riviera, ha un obiettivo preciso: serve a sottolineare, ancorchè brevemente, stili e opzioni di ordinaria o se preferite straordinaria quotidianità della nostra malandata provincia, dove gli stolti e le stolte, i fedifraghi e le fedifraghe, non mancano. Una quotidianità che francamente non può piacere. E' terribile constatare che abbiamo smarrito un principio fondamentale: la lealtà. Tra una persona feroce e un suo simile vigliacco chi preferiremmo? Personalmente non ho dubbi: la prima. Attenzione, però, la ferocia non può essere utilizzata a seconda dei casi, cioè a rate e magari come soluzione finale, dopo avere mantenuto comportamenti vili e ancora più sottilmente devastanti. E' una pratica,purtroppo,in uso. E' ciò che è capitato da poco a me, e certamente a tanti tra voi che state avendo la bontà di leggere queste righe in libertà. Il problema, secondo la mia idea, è uno solo: siamo ancora in grado di beccarci calci in faccia, soprattutto in una situazione di crisi totale come quella che stiamo subendo e quando a sferrarli è una persona dalla quale non te li aspetteresti? La risposta, almeno per quanto mi riguarda è semplice e, forse, scoraggiante: no. Ma è una risposta leale. Il mio vuole essere un appello ai giovani, che per lavoro incontro ogni giorno, ogni ora. Che mi chiedono regolarmente come si faccia a diventare giornalisti. La mia è risposta è una sola: ci vuole studio e applicazione, il coraggio, se necessario, di lasciare la propria terra e, scusate il termine, tanto culo. Quel culo, che serve anche nella vita e di cui avverti la necessità quando sul tuo percorso incroci persone che si presentano angeli e si rivelano demoni. E i modelli anche,soprattutto, dalle nostre parti non mancano. Dopo tanti calci presi, a quasi cinquant'anni, mi è ricapitato. E ho temuto di avere sbagliato a restare in Calabria. Le occasioni c'erano state, fino a pochi mesi fa, e le ho lasciate, in ragione di un solidissimo (almeno così pareva) vincolo. Quando la devastazione del dubbio è stata totale, mi è venuto in mente “giggirriva”, come lo ribattezzarono a Cagliari. Ma ho anche riflettuto che non tutti siamo come lui. Siamo più piccoli, più smarriti e fragili e per questo la tentazione della valigia torna prepotente. Se resisteremo, e chi governa le nostre vite di cittadini e di uomini deve sostenere questo impegno, sarà un altro piccolo miracolo. E a quei giovani che inseguono il sogno, con discrezione dico: non rinunciate. Non siate sfrenatamente ambiziosi, ma non rinunciate alle aspirazioni. Il tempo non torna indietro. Enzo Romeo Redattore Alfa Gi - Reggio TV www.rivieraweb.it Libro&Disco Voltarelli nella Locride DOMENICA 08 GIUGNO O 16 Chitarra e voce sono i suoi strumenti, insiemme all’irriverenza e a due baffi di tutto rispetto. È un artista calabrese unico nel suo genere. Senza peli sulla lingua e con idee tutte sue sulla sua terra, di cui in fondo è follemente innamorato «La Calabria del mio cuore non è usa e getta» Peppe Voltarelli torna nella Locride dopo molto tempo. Sarà infatti alla libreria Mondadori il 12 Giugno per presentare il suo romanzo Il Caciocavallo di Bronzo e il suo ultimo disco Lamentarsi come Ipotesi. Com’è la Locride di Voltarelli? Un luogo familiare a cui sono molto legato. Strade, case, persone con cui mi confronto da anni. Nel libro c’è un capitolo dedicato ad un incontro che abbiamo fatto con i ragazzi del Liceo di Bovalino, una bellissima giornata passata con il professore Crupi a ragionare di canzoni e anarchia del partito socialista e di Saverio Strati. Ricordi di lunghe estati, il festival Aspromonte radio libere, concerti per inaugurare graffiti restaurati, battaglie, spettacoli in carcere, ma anche tanta Locride lontana in Germania in America. Il riassunto di tanta bella Calabria che porto nel mio cuore. In una regione atavicamente legata ai cliché e ai pregiudizi, oltre che per sua natura e costume sovente più votata alla “chiusure” che alle “aperture”, quale può essere la portata e la valenza di un’idea anarchica, provocatoria, pungente e, in un certo senso, rivoluzionaria di arte che è insieme impegno sociale? Arte rivoluzionaria è impegno, studio, ricerca, testardaggine, lavoro. Ecco ho trovato la parola che mi mancava: arte è lavoro duro di testa, di gambe, di cuore. Ci vuole una buona dose di coraggio non di culo, il culo serve per vincere alla lotteria. Il resto lo senti la notte nell’aria che continua a girare anche quando dovresti dormire, questo è il rumore dell’impegno per costruire altri mondi. Le esperienze personali e dirette di un artista, il suo cosiddetto “vissuto”, spesso costituiscono la fonte principale del proprio lavoro. Quale di questi fattori individuali hanno inciso e sono all’origine degli ultimi libri e disco? Il libro è un esperienza autobiografica più delle canzoni, la mia infanzia è stata fondamentale per raccontare la terra. Nel testo c’è la mappa alterata delle mie speranze, “ Locride è un brand, un’idea. Forse è un laboratorio dove si sperimentano moderne economie funzionali in un paese che ha bisogno di luoghi dove si mangi e luoghi dove si dorma. Oppure... potrebbe essere anche una periferia lontana dagli interessi della piazza principale, una strada isolata dove dopo una certa ora è eglio non affacciarsi delle fughe per fare le canzoni. C’è stato più lavoro di fantasia, anche se i momenti più belli trovo che siano quando i fatti veri sono talmente veri...ti rendi conto che nessuno sarebbe stato capace di inventarli quella per me è Calabria. Un vero e proprio film surrealista. “Lamentarsi come Ipotesi” e “Cacio Cavallo di Bronzo” possono essere intesi come dei modelli cantati e scritti di La copertina del romanzo di Voltarelli di cui parleremo alla Libreria Mondadori il 12 Giugno a partire dalle ore 18 “lamento propositivo” rivolti alle quotidianità spesso contorte e distorte del territorio. Quanto e come questo modo di intendere musica e parole come strumento di riflessione e, soprattutto, di provocazione non finalizzata a se stessa ma positiva e costruttiva ha attecchito e può ancora realmente attecchire in Calabria? Il lamento che oltrepassa la sofferenza per diventare altro è un immagine bizzarra che potrebbe servire per osservare le cose da altre angolature, magari più profonde diverse intense. Un invito ad uscire dalla cultura usa e getta. Inventiamoci delle cose che abbiano durata, che portino messaggi di qualità. Forse sono noioso ma per me questa è la vera provocazione. Andando nello specifico, qual è la visione e l’opinione di Peppe Voltarelli in merito alla Locride, un isolato lembo di fascia jonica a volte bistrattato o dimenticato, altre ricordato e “menzionato” solo come accezione o esempio negativo? Locride è un brand, un’idea. Forse è un laboratorio dove si sperimentano moderne economie funzionali in un paese che ha bisogno di luoghi dove si mangi e luoghi dove si dorma, stanze comunicanti, ambienti dove si sviluppano disegni, progetti, un anello forte nell’ingranaggio. Oppure... potrebbe essere anche una periferia lontana dagli interessi della piazza principale, una strada isolata dove dopo una certa ora è meglio non affacciarsi. Dipende dai punti di vista. I giovani rappresentano dovunque l’asse e la struttura portante della società futura: partendo da questo presupposto, il “linguaggio” e le chiavi di lettura da te proposti sembrerebbero particolarmente perce- pibili da chi è più giovane e libero da condizionamenti di pensiero e da altri retaggi del passato. In quest’ottica, rivolgendosi a un ragazzo, Peppe Voltarelli su quale degli aspetti o dei “comportamenti” narrati nel libro e nel disco focalizzerebbe la sua attenzione? Costruire immaginari, alimentare desideri. Stimolare critiche, far nascere ambizioni. Alimentare la voglia di viaggiare lontani da ciò che propone la reclame della carta igienica ultimo modello semplice. Parliamo anche un po’ della musica, degli artisti calabresi e delle piazze. Cavallaro regna sovrano o c’è uno spiraglio anche per qualche coraggioso che si discosta dalla musica tradizione e dalla folla? La musica calabrese è in ottima salute: cantautori, strumentisti, band. Davvero un bel momento. Mimmo Cavallaro ha il grande merito di aver reso popolare una musica che non lo era. Un linguaggio condiviso e radicato che parla al cuore. Per questo siamo tutti orgogliosi del suo grande riscontro dentro e fuori dalla Calabria. Chi è amato dal pubblico è giusto che sia onorato. I promotori culturali hanno il compito di offrire varietà di proposte: il concertone in piazza e lo spettacolo per cinquanta persone per chi ama atmosfere più intime, la musica popolare e il suono di nicchia, le bande musicali e la musica classica, il jazz e il folklore. Se questo non accade potrebbe generarsi uno scompenso. Preti sindaci e comitati di paesi e città puntate sulla varietà! Non è detto che cinquanta persone in una sera spendano meno di cinquemila. Infine, due curiosità: quali novità o “evoluzioni” sono in cantiere o già a buon punto nel futuro artistico prossimo e remoto di Peppe Voltarelli? Mi sono accorto che sono passati vent’anni dal primo disco accidenti dobbiamo fare una festa. E poi l’ultima – che più di una domanda è un invito e un augurio - a quando un bel live di Peppe Voltarelli qui in zona? Spero prestissimo di fare un bel concerto nella Locride, magari all’alba sulla spiaggia per tutti quelli che hanno problemi di insonnia. Angelo Letizia Eleonora Aragona “ La musica calabrese è in ottima salute: cantautori, strumentisti e band. Mimmo Cavallaro ha il grande merito di aver reso popolare una musica che non lo era. Un linguaggio condiviso e radicato che parla al cuore. Ma bisognerebbe puntare anche sulla varietà. Non è detto che cinquanta persone in una serata spendano meno di cinquemila RIVIERA www.rivieraweb.it DOMENICA 08 GIUGNO CULTURA E SOCIETÀ 18 CITTANOVA FLOREALE AL SESTO ANNO ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò Edizionesottotonomadialtaqualità Uno sguardo tra la storia e il blu dello stretto L'Arena dello Stretto (ufficialmente chiamata Anfiteatro Senatore Ciccio Franco) è un posto magnifico ubicato sulla parte bassa del lungomare Falcomatà di Reggio Calabria. Il blu profondo del mare che attraversa lo stretto suddivide la Calabria dalla Sicilia, da Messina e tutta la costa sicula giù sino a Catania, dove imperioso compare il grande Etna. Questo teatro è una costruzione moderna e dopo la ristrutturazione divenuta contemporanea, a imitazione di quello degli antichi teatri greci, coloni sulle nostre coste. L'opera è situata nel punto in cui prima del terremoto del 1908 sorgeva l'antico Molo di Porto Salvo, precedente simbolo della città. La struttura, rispecchiando la tradizione del teatro antico, offre una quinta scenografica fatta di una vista panoramica da rimanere a bocca aperta per la sua bellezza. Oltre alla gradinata semicircolare, il teatro presenta due ampie rampe ai lati che consentono alle persone disabili di giungere nella zona inferiore dell' "arena". Il teatro è spesso sede degli eventi più importanti della città di Reggio, quali manifestazioni musicali, teatrali e cinematografiche specie nel periodo estivo sotto un cielo di stelle, i bagliori delle luci della costa sicula che si intravedono sullo sfondo di notte, e il mare silenzioso dello stretto che si calma al calar della sera. Di particolare interesse gli eventi del Reggio Calabria Film Fest, e feste stagionali a tema come quello del Solstizio d'Estate dell'Accademia di Belle Arti, i tour di RTL 102.5, Miss Italia nel Mondo. Gli anni passati grazie a questo luogo magico l'attività culturale ed artistica della città era florida e ricca; la scarsità dei fondi e le problematiche politiche-economiche del comune hanno ridotto notevolmente il flusso necessario a svolgere a pieno le attività e regalare eventi importanti ai cittadini. Quel che resta è la magia del luogo, dietro una scenografia naturale blu profondo ma cangiante in base alla luce solare. Una quinta cinematografica dove spicca in mezzo l'attore principale dell'arena, la statua Athena Promachos. Il Cippo Marmoreo, monumento a Vittorio Emanuele III con la statua di Atena, fu eretto sul Molo di Porto Salvo proprio dove sbarcò il Re sabaudo, toccando per la prima volta il suolo nazionale da sovrano nel luglio del 1900. Progettato dal palermitano Camillo Autore, il monumento fu inaugurato nel maggio del 1932. La statua in bronzo al centro (opera dello scultore messinese Bonfiglio) raffigura Athena Promachos, la dea Atena combattente, che sta a difesa della città di Reggio. Simbolo di una difesa che necessita all'intero territorio reggino e di provincia, alla sua gente, ai suoi luoghi, una difesa da attuare attraverso l'arte, la cultura, l'attivazione sociale, la trasparenza. Un simbolo che trascina e non fa dimenticare che questa terra è ricca di storia , di arte e di cultura da tutelare e divulgare sempre. Al termine dei lavori di ristrutturazione ed ammodernamento del lungomare nel 2001 il monumento con la statua di Atena è stato collocato sul pontone al centro del teatro ma, mentre in origine la statua che protegge la città era rivolta verso il mare, l'allora Sindaco Italo Falcomatà volle che la statua fosse rivolta verso la città stessa appunto con l'auspicio di totale protezione. Cittanova Floreale è sempre un’incognita. Non godendo dei privilegi fiscali di altre fiere di giardinaggio ben più avviate, come “Maestri del paesaggio” a Bergamo (Alta, mi raccomando), o Venaria e Masino nel torinese, la piccola e per ora unica fiera florovivaistica della Calabria se la vede sempre un po’ male. Lacune ed errori di organizzazione ce ne sono sempre un po’, e in una fiera piccola si vedono in modo macroscopico. Al contrario in fiere come quella di Lucca o Tor San Lorenzo quasi nessuno se ne accorge, completamente rimbambito dalla quantità di offerta e di stimoli visivi. Quest’anno molti espositori, già presenti nel pieghevole di accoglienza, non sono apparsi. Mancava l’usuale presenza di Mimma Pallavicini e Carlo Pagani, due nomi storici del giardinaggio italiano contemporaneo, non tanto per gli apporti sostanziali e di prestigio che possono dare a questo tipo di manifestazioni, ma proprio per il supporto organizzativo e la sorveglianza sulla qualità degli espositori. All’ora di pranzo la Villa Carlo Ruggiero, che ospita la fiera, sembrava vuota e quasi deprimente, se non fosse per l’incontenibile bellezza dei maestosi alberi e la fioritura di rododendri, rose e Callistemon. Ma appena l’orario si è fatto più invitante, complice un tiepido pomeriggio dopo una pattina piovosa, la villa si è riempita di appassionati. Facce che dopo sei anni si inizia a riconoscere, con cui si scambiano occhiate complici. Un pubblico maturo, molti meno bambini rispetto agli anni passati, persone che escono di casa con il preciso intento di entrare, vedere e acquistare qualcosa che non potrebbero mai trovare in un qualunque mercato, vivaio o fioraio di zona. L’assenza di molti espositori, peraltro quasi tutti di prodotti agroalimentari, è stata anzi funzionale all’indirizzamento del pubblico verso i vivai specializzati. Tra i vivaisti si è sentita fortemente l’assenza del vivaio di Tommaso Mangiola, un personaggio carismatico, originario della Bovesia, un eclettico fuoriuscito dall’omologazione del sistema estetico del design milanese. Anche i bulbi di Renè Stins non c’erano e per molti è stato un vuoto significativo: per me no. Oltre alle consuete presenze del vivaio “Valverde”, gestito da Ester Cappadonna (autrice del bellissimo piccolo volume “Ritorno a Valverde” edito da Maestri di Giardino), del vivaio “La Ginestra” con pelargoni insoliti, piante mediterranee e ortensie, dell’azienda agricola “Green Vision” e del vivaio di Davide Cipriani, con rose grandiflora, da rimarcare la presenza del vivaio di Massimo Sallemi con piante tropicali, palme, esotiche da frutta e da fiore. Sallemi ha vinto numerosi premi per alcune cultivar introdotte di recente. Ammirevoli le presenze di alcune piante che sul litorale basso ionico sarebbero perfette anche nelle aiuole comunali, come la Dhalia imperialis e la Delonix regia (invece dei soliti oleandri e tigli). Come l’anno scorso è stato proposta l’esposizione di farfalle curata da Antonio Festa e sono state realizzate le tradizionali infiorate, purtroppo coperte per via del cattivo tempo. Tra le attività della fiera c’è da segnalare la presentazione del bel libro di etnobotanica di Carmine e Raffaele Lupia, oltre che del prestigioso volume di Virgilio Irrera, Architetture di giardini in pieno Risorgimento, le famiglie FehrIrrera dal 1806 al 1980. Numerosissime anche le attività ludiche per i bambini. Lidia Zitara NuccioOrdineparlaaglistudentidelMazzini Ha girato l’Europa, è stato ospite dei più prestigiosi salotti letterari, ha ricevuto numerosi riconoscimenti. È un professore ordinario di Letteratura dell’università della Calabria, come noi è un calabrese. Lui è Nuccio Ordine. Nella Locride non c’era mai stato, per lui è stata forse la prima volta. Ha accettato di incontrare gli studenti del Mazzini di Locri, che emozionati hanno ascoltato attenti e interessati quello che il filosofo aveva da dire. Sono rimasti soddisfatti, si percepiva dagli occhi vispi e curiosi di quelli che alla fine dell’incontro, armati di coraggio si sono avvicinati per congratularsi e chiedere un autografo. L’auditorium del Mazzini ha visto presenti oltre agli studenti, numerosi giornalisti ed attuali allievi del professor Ordine, a testimonianza di quanto sia interessante ciò di cui Ordine si fa portavoce. L’incontro si è aperto con i saluti della vicepreside, professoressa Polifroni, e l’introduzione della dottoressa Federica Ferreri, ex allieva di Nuccio Ordine. Dopodiché la parola è stata ceduta all’ospite. Dopo una riflessione sulla società colpevole di indurre i giovani verso la logica del profitto, immancabile è stata la lettura di un passo estratto da un classico. Questa volta a parlare di attualità è toccato alle sublimi ottave dell’Orlando furioso, in cui si riflette sul delitto d’onore. L’intento del professore era quello di dimostrare ai giovani studenti quanto sia più interessante ed intelligente approcciarsi direttamente ai classici, anziché fidarsi di rimaneggiate antologie che tendono ad un’unica interpretazione, quella dell’autore del volume. Ed allora perché la donna deve essere uccisa per aver tradito quando «quel che l’uom fa con quante n’ha appetito, / e lodato ne va, non che impunito?» Calvino diceva che «la straordinarietà dei classici è che sanno sempre parlarci del presente». E come dargli torto. Gli studenti hanno colto il messaggio, la loro reazione è stata notevole. Un forte applauso a colui che, secoli fa, poteva vantare di osservare la realtà senza filtri né pregiudizi, e a chi oggi ce lo sta facendo notare. Ordine ha fatto riferimento molto spesso ai suoi studenti, dichiarando apertamente di aver imparato ad insegnare non al TFA, o con gli esami di didattica, ma grazie al contatto diretto con i ragazzi, e con lo stupore nei loro occhi, lo stupore di quando avevano finalmente capito quanto i classici fossero attuali. Dopo la riflessione generale, si è fatto riferimento all’ultimo libro di Nuccio Ordine ,”l’u- tilità dell’inutile”, un successo sin da subito, un libro edito da Bompiani, che ha portato il professore in televisione, ospite di Fabio Fazio e di altre trasmissioni. Un libro che riporta i passi stessi dei classici, e in cui Ordine accompagna il lettore con la narrazione. Bene, in un solo incontro, e con il suo libro, il filosofo calabrese ha stregato la mente degli studenti, quella mente forgiata sulla logica del profitto che se non verrà ridimensionata finirà per risolversi nella crescita di una umanità non più umana. Forse sarebbe il caso di dire che leggere “l’utilità dell’unutile” può cambiare la prospettiva dalla quale osservare le cose, sarà allora che ci sarà concesso di emozionarci di fronte a un meraviglioso tramonto, o di fronte all’innocente sorriso di un bambino. Entusiasmati gli studenti hanno posto le loro domande, e non è mancato chi ha espresso dubbi e perplessità sul libro. Ordine si è dimostrato disponibile di chiarirli. Dopo i saluti, una delle professoresse dell’ex istituto Magistrale quasi in punta di piedi si è avvicinata al microfono ed orgogliosa ha affermato: “Grazie professore, oggi è stata scritta una delle pagine più belle del Mazzini”. Ed allora è scoccato un applauso. Sara Leone SERVIZIO DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI, numero verde: INDIRIZZO “ CALABRIA & Europa” 800 678 910 11 Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa” info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa Ionica Tel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022 www.eurokomonline.eu email associazioneeurokom@tiscali. it Chiuse le Elezioni Europee cosa succede a Strasburgo e Bruxelles? Le elezioni europee sono alle nostre spalle ma nei prossimi giorni sarà più chiaro chi sarà il candidato alla presidenza della Commissione europea e quali gruppo politici riusciranno a trovare un’intesa sul programma del nuovo Parlamento europeo. La Conferenza dei Presidenti (leder dei gruppi parlamentari e il presidente del PE) si è riunita il 27 maggio per discutere i risultati delle elezioni rispetto al paesaggio politico dell’UE e in Parlamento. Ed anche per capire come esso influenzerà l’elezione del Presidente della Commissione europea. Per la prima volta i partiti politici europei hanno presentato i loro candidati alla presidenza della Commissione europea, l’organo esecutivo responsabile di proporre e vigilare che gli Stati membri applichino le politiche europee appro- vate dal Parlamento. Durante la notte elettorale, la maggior parte dei candidati hanno dichiarato che il nuovo presidente della Commissione dovrebbe essere uno di loro. La nomina ufficiale dovrebbe essere annunciata nelle prossime settimane dal Consiglio, che riunisce i capi di stato e di governo degli Stati membri. Il Trattato dell’UE spiega chiaramente che la scelta dei candidati dovrebbe prendere in considerazione i risultati delle elezioni. I candidati nominati cercheranno il sostegno dei gruppi politici del Parlamento, che dovrebbe votare per approvare o meno il candidato del Consiglio durante la plenaria del 14-17 luglio. Per ottenere la nomina del Parlamento europeo, più della metà dei deputati (376) dovrà votare a favore. Un altro dato da prendere in considerazione è la possibilità di nuovi gruppi politici che potrebbero nascere dopo le elezioni. Secondo le regole del Parlamento, un gruppo deve essere composto da almeno 25 deputati di 7 Stati membri diversi. I gruppi politici ufficiali del PE devono formarsi prima della prima plenaria, che inizierà l’1 luglio. La prima sessione plenaria sceglierà un nuovo Presidente del Parlamento e i vicepresidenti. I dati provvisori relativi alle elezioni (lunedì ore 11) mostrano il PPE vincente con 214 seggi, seguito da S&D con 189 seggi. Seguono ALDE (66), i Verdi (52), ECR (46), Sinistra Unita (42) e EDF (38). Il numero dei deputati non iscritti del vecchio parlamento sarebbe 41, mentre 63 sono i seggi vinti da nuovi partiti o candidati non ancora iscritti a un gruppo esistente. (Fonte Parlamento Europeo) Presentate a Roma Il prossimo sette Luglio a Gerace il meeting le Raccomandazioni internazionale del progetto Med PhiloxeniaPlus della Commissione Europea per l’Italia Anche l’Edic Calabria&Europa di Gioiosa Jonica ha preso parte, con il direttore Alessandra Tuzza, alla presentazione delle Raccomandazioni della Commissione Europa Europea all’Italia a Roma lo scorso 5 Giugno presso la sede della Commissione di Via Novembre. La presentazione presieduta da Lucio Pench, Direttore per le politiche fiscali della CE, ha registrato un grande successo di pubblico stimolando un acceso confronto tra il pubblico in sala ed i numerosi ospiti delle Europe Direct italiane presenti. Le Raccomandazioni specifiche per l’Italia sono state pubblicate dalla Commissione europea lo scorso 2 Giugno e per approfondire i temi alla base delle stesse e la successiva procedura che porterà alla loro adozione, il 5 giugno la Rappresentanza in Italia della Commissione, ha organizzato l’incontro “Prospettive per l’Italia: riforme per il futuro”. L’evento ha visto la presenza di numerosi esperti delle tematiche affrontate all’interno delle Raccomandazioni, come Lucio Pench, Paolo Sestio della Banca d’Italia, Marcello Messori della Luiss e Pasquale Tridico dell’Università degli Studi di Roma Tre. Subito dopo l’introduzione del Vice Direttore della Rappresentanza Emilio Dalmonte, Lucio Pench è entrato nel dettaglio delle singole raccomandazioni rivolte all’Italia, che si sono concentrate su 8 aree di intervento: Finanze pubbliche, amministrazione pubblica, mercato del lavoro e coesione sociale, contesto d’impresa e concorrenza, fiscalità, istruzione, settore finanziario e industrie di rete. Pench ha voluto sottolineare come l’Italia stia cercando di attuare alcune riforme necessarie per il paese, pur in una situazione economica che rimane difficile. Il documento presentato dal dott. Pench, è entrato nel dettaglio di ogni singola raccomandazione, mostrando lo stato attuale dell’Italia e gli interventi necessari, provando a spiegarne il significato non solo agli addetti ai lavori, ma anche al pubblico meno esperto presente in sala. La tavola rotonda seguente, ha permesso di ampliare il dibattito. Ognuno degli ospiti presenti ha portato la sua riflessione sulle raccomandazioni della Commissioni, come il prof. Tridico che ha focalizzato il suo intervento sul tema dell’occupazione. Secondo il prof. Messori durante il semestre di Presidenza l’Italia avrà un ruolo essenziale nel ridisegnare i vincoli europei. Nel corso dell’incontro l’account Twitter della Rappresentanza @europainitalia, ha riportato in diretta alcune dichiarazioni degli ospiti, per permettere, anche a chi non ha partecipato all’evento, di approfondire i temi affrontati. Si terrà a partire dal sette luglio, presso la sede del Museo Civico di Gerace, il meeting italiano del progetto Med PhiloxeniaPlus finanziato nell’ambito del programma di capitalizzazione di Med. Il progetto che vede il focus principale incentrato sulle politiche di rivitalizzazione e ripopolamento delle aree rurali ha come partner italiano l’Associazione Eurokom e tra i partner esterni la Regione Calabria e l’Associazione dei Comuni della Locride. I lavori di Gerace permetteranno di avere tutti i partner europei del progetto ospiti per quattro giorni sul territorio della Locride con visite studio e incontri che toccheranno sia i comuni del comprensorio che quelli dell’area grecanica. L’azione pilota ha come capo-fila l’Associazione di sviluppo locale greca Emloc Local Employability della Macedonia Centrale; l’E-Institute, Institute for Comprehensive Development Solutions (E-zavod) – in Slovenia; l’Associazione Eurokom- agenzia di sviluppo locale della Locride; ANETEL - agenzia di sviluppo locale formata dall’ Unione dei Comuni di Larnaca (Cipro); la Province de TERUEL – provincia del Nord della Spagna, Regione Aragona; il Collectif Ville Campagne (France area di Limonge- Vichi Aubosson); la Camera di Commercio CCI Gers (France); l’agenzia di Local Development Agency of Drama, Greece; Bandi ed avvisi in scadenza Attive le borse di studio del Progetto Santuari Virgiliani per l’archeologia etrusco-italica. Finalità: L’Accademia Nazionale dei Lincei bandisce una selezione pubblica per due borse di studio nel campo dell’archeologia etrusco-italica per l’effettuazione di studi e ricerche inerenti il Santuario di Castrum Inui (Ardea) sotto la guida del Coordinatore scientifico del Progetto “Santuari Virgiliani”, Prof. Mario Torelli. I° borsa di studio post-dottorato Tema: “Redazione di uno studio, completo in ogni sua parte e pronto per la pubblicazione in sede scientifica di altissima qualificazione, relativo alla statio maritima del sito di Fosso dell’Incastro (Castrum Inui)”. Durata: 8 mesi; Importo: 12.000,00 Euro (al lordo delle eventuali ritenute fiscali previste dalla legge). Requisiti: Aver conseguito la Laurea Specialistica/Magistrale (Nuovo Ordinamento) o Laurea Sinergija, ente di sviluppo locale in Slovenia;Technical Training Vocational Training Centre of Larnaca, di Chyprus; Diogenes Business Incubator University di Cyprusus; l’Associazione Intercomunale «Comuni della Locride», Italia; Shire Community of Teruel, in Spagna, la Communauté de Communes Aubusson-Felletin, France; i Pays GorgesCausses-Cévennes, France; Communauté de Communes Pays Viganais, France. Il focus di studio si è basato sin ora sulle aree della Francia con le aree interne del Gers e di Limonge e le aree della Grecia intono a Thessalonichi, quindi su Cipro nella regione Larnaca. In Italia protagoniste saranno le buone pratiche di accoglienza della Calabria. Anche se in materia la regione Calabria si trova a dover affrontare il gravoso problema del contrasto allo spopolamento nelle aree interne e la riduzione del tasso di popolazione attiva con la conseguente difficoltà del mantenimento dei servizi essenziali esistenti in assenza di un piano strategico dedicato alle politiche dell’accoglienza, e di un quadro normativo di riferimento. Gli sforzi compiuti in loco dalle Amministrazioni Regionali e degli Enti Locali, si sono infatti concentrati perlopiù sulla politica di accoglienza di tipo turistico, di fatto i livelli politici ed il partenariato locale, non sono sufficientemente mobilitati a perseguire una politica quadriennale (Vecchio Ordinamento) in discipline archeologiche presso Università o Istituti Superiori italiani o presso Università o Istituti Superiori stranieri. Tutti i titoli conseguiti all’estero dovranno essere preventivamente riconosciuti in Italia secondo la legislazione vigente in materia (informazioni sul sito del MIUR); Aver conseguito il Dottorato di ricerca con tesi in Archeologia presso Università o Istituti Superiori italiani o presso Università o Istituti Superiori stranieri. Tutti i titoli conseguiti all’estero dovranno essere preventivamente riconosciuti in Italia secondo la legislazione vigente in materia (informazioni sul sito del Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca: www.miur.it); Aver adeguate pubblicazioni scientifiche con specifico riguardo per i santuari di Roma e del Lazio. II° borsa di studio post-laurea Tema: “Redazione della pianta complessiva a colori e delle relative piante di fase, munite di apposito documento illustrativo, che saranno destinate a corredare l’edizione definitiva dell’intero Santuario di Fosso dell’Incastro che favorisca la stanzialità. La regione quindi beneficerà delle buone pratiche straniere presentate dal Progetto Med in particolare degli esempi portati aventi in Francia grazie alle metodologie OVOP e Soho Solos che stanno permettendo alle aree rurali intorno a line e Tolosa di riacquisire popolazione e sfruttare al meglio le ricchezze legate alle produzioni materiali e immateriali dei territori. Tra le tappe già definite dal partenariato e dall’organizzatore locale Eurokom oltre a Gerace si contano il comune di Mammola con l’area del Museo Santa Barbara e il centro storico, il comune di Riace che presenterà il suo caso di ripopolamento con i migranti dei progetti Sprar, e i comuni di Bova e Roghudi coinvolti invece proprio per le radici grecaniche e le glosse antiche che ancora di parlano in zona comuni alla lingua antica della Grecia capofila del progetto PhiloxeniaPlus. Dunque oltre alle politiche di accoglienza e ai piani di marketing pilota per il rilancio dei territori rurali e periferici il progetto rappresenterà e un’occasione ghiotta anche per promuovere il territorio locale proprio all’inizio della stagione estiva 2014. Il responsabile della Comunicazione di PhiloxeniaPlus Alessandra Tuzza (Castrum Inui) e che dovranno comprendere le linee essenziali di ricostruzione del paesaggio antico”. Durata: 4 mesi; Importo: 4.000,00 Euro (al lordo delle eventuali ritenute fiscali previste dalla legge). Requisiti: Aver conseguito la Laurea Specialistica/Magistrale (Nuovo Ordinamento) o Laurea quadriennale (Vecchio Ordinamento) in una disciplina archeologica presso Università o Istituti Superiori italiani o presso Università o Istituti Superiori stranieri. Tutti i titoli conseguiti all’estero dovranno essere preventivamente riconosciuti in Italia secondo la legislazione vigente in materia (informazioni sul sito del MIUR); Avere pubblicazioni di argomento archeologico-topografico. Scadenza: Scadenza: Il termine ultimo per potervi partecipare è il 16 Giugno 2014. Link: https://dl.dropboxusercontent.com/u/16671764/345_ban do.pdf RUBRICHE CARTOLINE MERIDIONALI di Antonio Calabrò Il drago di Chorio di Roghudi Con un occhio da rettile e lo sguardo da diavolo, roccia intagliata dal tempo, sublimazione di fantasia calabrese, simulacro geologico di belve ancestrali, figlio di un monte e del contado, che in lui ha visto il Drago, e lo ha mostrato a tutti, svelandolo. Un Drago Calabrese, la mitologia di granito della nostra gente, forte, rocciosa e dotata di ali e di fuoco interiore. Pillole Naturopatiche A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it [email protected] Il linguaggio dei colori vegetali ..iniziamo con i due estremi, rosso e bianco e mangiamo con i colori della stagione! ALIMENTI ROSSI Il rosso è il colore della energia, è stimolante, è simbolo di forza e vitalità. Possiamo trovare il rosso nei pomodori, ciliegie, fragole, mele rosse, peperoni rossi, lamponi, cavolo rosso, radicchio, cocomero,ravanelli, arancia rossa, barbabietola rossa… Il bel colore rosso dei pomodori è licopene,una molecola naturale che il nostro corpo non ha e deve assumere con il cibo. Il licopene è il più efficace abbronzante e protettivo della cute, attivo prima e dopo la esposizione al sole. Tutte le varie tonalità dei rosso contenute nella frutta e verdura sono polifenoli, carotenoidi, antocianine, nutrienti essenziali per la salute delle nostre cellule. I carotenoidi del pomodoro e della carota sono assorbiti meglio se cotti. ALIMENTI BIANCHI Un alimento lo si mangia prima con gli occhi e poi con la bocca. Gli alimenti hanno un loro “linguaggio” creato dai loro colori. Ogni giorno dobbiamo mangiare cinque colori con frutta e verdura fresca di stagione. I colori che non devono mai mancare nella nostra tavola sono: rosso, giallo, verde, bianco, viola. La nostra vita è piena di colori, preferiamo alcuni colori ad altri sulla base della nostra personalità. Ogni colore ha un suo valore psicologico. Riporto i cinque colori con il loro significato psicologico, gli alimenti con ciascun colore e il valore nutrizionale di ogni colore. Il bianco è simbolo di pulizia, verità, affermazione, purezza….Lo si può trovare nel sedano, cavolfiore, frutta secca a guscio, aglio, scalogno, erba cipollina, porri, finocchi…. Il bianco è dato da allucina, selenio, polifenoli, isotiocianati,indoli…. Ogni giorno dobbiamo mettere in tavola cinque colori vegetali da assumere con frutta e verdura per garantire nutrienti utili alla protezione del nostro DNA, per alcalinizzare il nostro organismo intero e per la fibra alimentare essenziale per l'igiene e il benessere del nostro intestino. Seguiteci la prossima settimana parlerò del giallo, verde e viola . RIVIERA BLOB In passato era nota come Torre Borraca o Torre di Spina, attualmente è conosciuta con il nome di Torre del Cavallaro, Torre Cavallara o Torre del Cavaliere. Il nome è dovuto al fatto che due vigili a cavallo, appunto i "cavallari", dovevano segnalare al torriero l'eventuale approssimarsi di masnade barbaresche. La tenuta in cui sorge, nei pressi della Stazione Ferroviaria lato mare, fu di titolarità del marchese Pier Domenico Pellicano Spina. Probabilmente, la Torre era in collegamento visivo con gli analoghi apprestament difensivi dei centri costieri vicini, come la Torre dei Tamburi di Siderno, la Torre Pizzofalcone della Rocca di Rupella (Roccella Jonica) e la Torre di Camillari presso Caulonia. La pace a Caulonia Da destra a sinistra, e viceversa, il dialogo politico è sempre “al centro” dell’attenzione. Qui nella foto il nostro editorialista Ilario Ammendolia, l’avvocato Oreste Romeo ed il suo collega, consigliere provinciale Ilario Campisi. Che tris !! Locri-Gerace Ecco immortalati al Museo Nazionale di Locri Epizefiri con la direttrice D’Agostino, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese ed il Primo cittadino di Gerace Giuseppe Varacalli, insieme alla sovraintendente dei beni culturali Bonomi e l’ex assessore regionale al turismo Freno. Radio Team Siderno 19 86 Super Revival Quando si parla di Radio a Siderno si parla della storica “team 100 stereo”. Nella foto Salvatore Passavanti, Gianni Velardo, Carmelo Velardo e Tony Bellamina Antonio Latella, per oltre 35 anni è stato capo ufficio stampa del comune di Reggio Calabria, poi ha ricoperto l'incarico di portavoce del sindaco della città dello Stretto ed oggi quello di portavoce del presidente della provincia di Reggio Calabria. Numerose le sue esperienze professionali con importanti quotidiani (Mattino di Napoli, Gazzetta del Mezzogiorno, La Sicilia, il Giornale di Calabria, il Domani, Quotidiani associati, Il Giornale, La Voce, etc.) ed emittenti radiotelevisive (Antenna Sicilia, Teletna, Telereggio, Telespazio Calabria e con tante radio: attualmente dirige "Gamma non stop"). È stato anche collaboratore dell'AGI. Alla corte di Eric Thohir Aeroporto di Hong Kong, partenza per Milano. Eric Thohir e il sidernese Giuseppe “Banker” Caccamo hanno le idee chiare per far passare l'Inter dalla stagnazione alla crescita. L’Oroscopone Positivo È’ la nostra creativa, dalle sue mani escono capolavori che arricchiscono il nostro giornale, cercavamo di capire dove trova tanta genialità, la risposta è semplivce. BLOB. Anzi... Super Blob by Giuditta Ariete: il vostro fascino, al momento, è pari a quelli di Hulk Hogan quando si tingeva i capelli di biondo. La vostra autorevolezza sul lavoro invece è cresciuta: dal livello di Gianni e Pinotto, siete passati a quello di Mr. Bean. L'amore latita più di Totò Riina e ricordatevi che niente è gratis. Cancro: Saturno è un pochino pochino contro. Più o meno come Ivan Drago contro Apollo, Batman contro Joker, o Sauron contro Frodo. Possibile che usciate dalla battaglia con saturno un po' disfatti, con una mandibola scollata o qualche dente in meno. Prevedete un'assicurazione sulla vita e sugli incidenti domestici e una polizza sanitaria. Toro: Nel lavoro alleanze utili: provate a pagare l'uomo di servizio per lasciare insaponato di fronte alla porta del capo, non si sa mai che scivoli e si rompa la testa. Potreste perfino avere buone possibilità di succedergli, ma a quel punto, attenti al sapone! Leone: Lo stress cresce e si moltiplica biblicamente come larve di zanzare nel sottovaso della vostra bellissima azalea. Questo vi farà sentire tanto tranquilli quanto un bufalo che sta aspettando il proprio turno per attraversare il fiume, sotto lo sguardo attento di un gruppo di leonesse. Siate veloci, fate cambi rapidi di direzione e puntate all'altra sponda del fiume. Potreste anche cavarvela. Gemelli: non avrete problemi, vincerete alla lotteria, avrete un aumento, dimagrirete, vi disintossicherete da alcool e droga, la fortuna sarà tutta con voi, riuscirete a comprare finalmente l'isola greca dei vostri sogni, e il vostro cane la smetterà di ringhiarvi. Ok, svegliatevi. Vergine: ultimamente avete la dolcezza di un alligatore affamato. Distribuite ai vostri amici ed amiche battute, battutine e battutacce simpatiche come una esofagite da reflusso. Statevi un po' tranquilli. Se la sfiga è un circolo vizioso, non cercate di spezzarlo, ma di farlo ruotare in senso opposto. SETTIMANALE www.rivieraweb.it DOMENICA 8 GIUGNO 23 Squadra Diavoli Rossi anno 1975/76 del mitico presidente Vittorio Spadaro. In piedi da sinistra: Campiti, Mammì, Errigo, Rossi, Marte, Barbaro, Giampaolo. Seduti da sinistra: Rodinò, Larosa, Filastro, Logozzo, Spadaro. Selfie ecclesiastico... in attesa della visita a Cassano (Cs) di Papa Francesco, ci consoliamo con un autoscatto dove si notano S.E. Giancarlo Maria Bregantini (Arcivescovo di CampobassoBojano) don Giuseppe Strangio (rettore del Santuario di Polsi) ed il nostro eccellente collega Elia Fiorenza. Anna Laura Tringali nelle vesti inedite di Margot, la donna innamorata di Arsenio Lupin, il principe dei ladri. Riuscirà l’ispettore Zenigata a porre fine all’idillio? Intanto ci consoliamo con una vista mozzafiato... Wow che belle... ragazza... Locresi a Siderno Edmondo e Giorgio President Espressioni d’arte con protagonisti Edmondo Crupi e Giorgio Botta..che classe ragazzi..... Ecco la presidente del “Comitato Santa Caterina”, Rosanna Muià. Complimenti per il successo del “vavalacio’s festival” che si è svolto lo scorso fine settimana. Speriamo che questo sorriso e quel “verde maglietta” possano essere di buon auspicio per Siderno. Guarda o guardia Professore di giorno, guardia venatoria quando è possibile per conto della sua associazione di volontariato ma sempre una persona speciale che si impegna quotidianamente nel sociale, stiamo parlando del nostro caro amico, Dominic Polito. Coinvolgente come sempre, lo vediamo assieme ad una sua fan. Sono buoni come i panettoni delle “tre Marie”, tre amici di vecchia data, sono i nostri “tre Pini” Pino Filastro, Pino Napoli, Pino Monteleone. il Garante della stampa Il segretario del sindacato dei giornalisti calabresi, Carlo Parisi e Davide Varì, passato al “Garantista” Bilancia: Saturno vi costringe a farvi un sedere a forma di cocomero, e Giove e Plutone vi fanno diventare gli zebedei a forma di guava del Brasile. Grande stress ma buoni risultati, qualche successo in vista. Ma non siate troppo entusiasti, Venere è in segno meno, in calo, in disfacimento, sotto zero, kaputt! Iniziate a migliorare il vostro aspetto prima d'ogni cosa. Capricorno: Mercurio, Venere, Marte e Urano migliorano. Poveretti, avevano la febbre tutti quanti. Gli altri pianeti sono invece in gita: sono usciti con un pullmino scolastico e hanno fatto una gita fuori porta con una schiticchiata finale. Voi non siete stati invitati, ovviamente. Il sole c'è rimasto molto male, forse si abbuierà per dispetto. Scorpione: Le stesse parlano chiaro: in questa settimana ci sono per voi le potenzialità di iniziare una rivoluzione. Pensateci, potreste fare lo sciopero della fame come Pann…ehm, come Gandhi, e richiamare l'attenzione mediatica dell'intero mondo semplicemente senza fare nulla. Oppure potreste mettere a ferro e fuoco la città come “V” e far esplodere i palazzi del potere. Acquario: In questo periodo la Luna e Giove vi portano a gettare le basi per disegni futuri. Peccato che l'unica cosa che sappiate disegnare sia un cubo in assonometria. Be', almeno la base c'è. Se lo dividete in sezioni più piccole, avrete fatto il cubo di Rubik. Sagittario: I vostri amici hanno fatto una colletta per mandarvi in vacanza e farvi rapire da dei mercenari. Sarete venduti come forza lavoro, rimarrete in Anatolia per tre anni, poi finirete in Congo, e infine in Venezuela, dove vi riempiranno di preservativi con dentro droga. Peccato abbiano usato una marca scadente. Pesci: i vostri sensori sono sempre all'etra. Aumentate quelli a lungo raggio e potenziate quelli a corto raggio. Le prospettive astrometriche si ampliano e i collettori di buonumori si caricano. Purtroppo le bobine finanziarie sono sempre al limite minimo della loro potenza, ma questa non è una novità per nessuno. Satirichiamo Pur essendo “Argentino” voleva entrare in Europa. Alla fine ha deciso di rimanere nella sua Roccella J. dove ogni giorno esercita tutto il suo fascino mediterraneo....
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