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Le lumache, “i
vovalaci” che sono
apparsi a ridosso
della Piazza dei
Leoni sono il più bel
manifesto culturale
che Siderno potesse
aspettarsi.
continua a pagina 4
Gigi Riva con il suo esempio insegnò che l'ambizione può trovare appagamento anche in piccoli
contesti. Rombo di Tuono, come lo ribattezzò l'inarrivabile Gianni Brera, rinunciò alle grandi
platee, per rimanere in quella che era diventata,
per amore e per talento, la sua Cagliari.
continua a pagina 14
CONTROCOPERTINA
‘Ndrangheta
e fusti radioattivi
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DOMENICA 08 GIUGNO
LETTERA AL TIRADRITTO
Mittente
Ercole Macrì
via Amendola 2
89048 Siderno
Destinatario
Giuseppe Morabito
carcere massima sicurezza
Parma regime di 41 bis
Carosignor
Morabito
la scorsa settimana ha destato gran preoccupazione una denuncia del giornalista Claudio
Cordova riguardo il presunto smaltimento di
rifiuti, alcuni pericolosi, altri micidiali.
Nel 1994, secondo una segnalazione dei
Servizi, scrive Cordova, Lei, in cambio di una
partita d’armi, avrebbe concesso l’autorizzazione a far scaricare ad Africo un non precisato
quantitativo di robaccia, anche radioattiva, arrivata dalla Germania. Le sue parole d’ordine
sarebbero state utili per l’individuazione e la
concessione di siti, sia nel suo paese, sotto la
sua gente, sia nelle zone prossime di Africo e,
precisamente, a Santo Stefano, Pardesca e
Fiumara La Verde.
Ad esser seri, l’informativa dei Servizi, prima
secretata e oggi alla luce del sole, sembrerebbe
contenere delle imprecisioni, almeno da una
prima lettura e da riscontri telefonici abbastanza sommari. Una nota riservata del 17 novembre 1992, infatti, indica nei fratelli Cesare e
Marcello Cordì, all’epoca latitanti, i responsabili dello smaltimento illegale di rifiuti tossici e
radiottivi provenienti da depositi del Nord e
Centro Italia e destinati a Serrata. L’unico
Cesare Cordì saltato agli onori della cronaca
nei decenni passati, e su Google, è nato
nel 1978, e nel 1992 aveva solo 14 anni.
Altro che latitante, lo chiamavano
il Monello perché litigava di
continuo con i suoi coetanei,
non perché era impegnato a sotterrare o nascondere morte. Ma
su questo non posso mettere la
mano sul fuoco.
Lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, comunque, è un palinsesto che tocca, punge e terrorizza
l’opinione pubblica. Non so se
Lei si ricorda delle navi dei
veleni, l’allarme scaturito
all’indomani delle rivelazioni del pentito Fonti,
originario
di
Bovalino.
La
Calabria
come
Chernobyl, si strillava allora. Poi,
nessuna Nave
dei veleni o
Cunsky
a
galla,
solo
rotoli scarsi,
per
dirla
all’uso locale. Quella di
Fonti si ridusse a una semplice bufala ben
confezionata.
Gli strillatori con
le vene del collo pulsanti e le mani in pasta, sfumarono e con loro il vecchio tormentone di chi
gode e guadagna innestando vittimismo.
Ma a prescindere da questi rotoli scarsi, Lei,
caro signor Morabito è del 1934, il 15 agosto
compirà 80 anni nel regime di 41 bis, esattamente un mese prima di mio padre, ovvero del
nonno dei miei figli. Il più grande di dodici,
la più piccola di quattro. Quest’ultima,
guarda caso, battezzata nella chiesetta di
San Leo, ad Africo Vecchia, tra fragranze
di sottobosco e la parola di Dio.
I nonni, signor Morabito, sono giganti,
giganti, spesso buoni, non vecchi succhia
sangue. I nonni dovrebbero risalire, il più tardi
possibile, nell’aldilà con l’anima in pace, e
ascoltare l’eco di nipoti e pronipoti che continuano a urlare la loro innocenza, carichi di
salute, nei sottoscala e nelle rughe, e al campo,
dietro un pallone e non trattenere le lacrime,
esausti e afflitti dal dolore nelle celle frigorifere
di reparti accaniti, come cavie, con gli occhi già
semichiusi dinanzi a ultime trovate della medicina estrema e miracolose sperimentazioni.
No, signor Giuseppe Morabito, non le dico
queste cose per accusarla, ma solo per chiederle un gesto da nonno nel caso sapesse
veramente qualcosa sui fusti, anche per vie
traverse. Lei è stato considerato più volte,
dai sapienti della Commissione
Antimafia, più elevato, addirittura di
Provenzano. Altri ambienti, poco raccomandibile, invece, la indicano come la figura
che ha rafforzato in provincia quella “Cosa
Nuova” che ha schiacciato la “Cosa Vecchia” di
Montalto e Polsi. Tutto fallito, ‘ndrangheta
nuova e vecchia, Montalto, Polsi e Provenzano.
Non ne vale la pena, solo carcere, tragedie e
maledizioni.
Lei, oggi, potrebbe impedire una nevicata mortale sui figli di questa terra o smentire l’ennesimo rotolo scarso. Faccia qualcosa che eviti alla
nostra gente di essere punita o ingannata in
eterno. C’è un ultimo fatto che dà un senso a
questa mia lettera: dai dati del portale dei
tumori nazionale emergono alcuni elementi in contro tendenza alle paure che
vestono le case delle famiglie della
Locride. Su alcuni tumori la Calabria è nella
media nazionale, su altri addirittura, sull’incidenza soprattutto, è messa meglio di molte
altre regioni. Per esempio siamo il territorio
che registra meno tumori ai polmoni rispetto al
resto d’Italia.
Forse i fusti di cui parlano i servizi, i giornalisti
e tutti, non si sono ancora aperti.
Aspettando una sua risposta, un segnale e concedendole la mia amicizia provvisoria, la saluto
con un passo che si legge di frequente in alcune affissioni: “Non fiori, ma opere di bene”.
Ercole Macrì
3
www.rivieraweb.it DOMENICA 08 GIUGNO
PRIMO PIANO
4
di Doroteo
M ORTACCI
Le lumache di Gulloni sono un
manifesto culturale di grande valore
Le lumache, “i vovalaci” che
sono apparsi a ridosso della
Piazza dei Leoni sono il più bel
manifesto culturale che Siderno
potesse aspettarsi. Quella di
Joey Gulloni, giovane artista
locale (anche se l'arte non ha né
casa né territorio) è la classica
“genialata”, quelle azioni inaspettate e spiazzanti che, a sangue freddo, piacciono, attirano,
incuriosiscono e spiegano, spiegano tante cose. Le installazioni
in gesso di Gulloni sono un
documento di rilevanza assoluta per tre ordini di motivi. Il
primo è che sono il segno tangibile di una vivacità culturale
assolutamente presente a
Siderno. Oltre a Gulloni sono
molti, moltissimi, i giovani (e
anche meno giovani) che
hanno talento, argomenti e
disponibilità, dalla scultura alla
scrittura, dall'imprenditoria alle
libere professioni. Un esercito
di menti talentuose tenuta a
freno da mammut preistorici
che invadono spazi e tempo in
una Siderno che ha toccato il
fondo e solo dalla cultura e dalle
intuizioni geniali può rinascere.
Si facciano da parte i falliti della
politica e diano spazio alla vita e
alle capacità di chi ha qualcosa di
nuovo da dire. Il secondo motivo
che esplicita l'importanza del
manifesto culturale di Gulloni è
la capacità di raccontare ad
ognuno di noi una storia su
Siderno e sulla sidernesità. Sono
convinto, ma potrei essere smentito, che al giovane scultore l'idea
dei lumaconi è piaciuta più simbolicamente e figurativamente
che in senso metaforico, voglio
dire che ciò che per lui rappresentano le scultura non sono un
significato universale, ognuno di
noi può dare alle opere un identità, un valore, ad ognuno posso-
Sindaci della Locride: il presidentissimo legge una lettera
Imperitura rimette il mandato
Giorgio Imperitura: « Qui si
grida al ladro e si getta sempre
fango sulla stessa persona»
Alle ore 18,59 del 3 giugno
2014 si è dimesso il presidentissimo dell'associazione dei
Comuni della Locride, l'uomo
che più di tutti ha creduto ad
unione che poteva risollevare
le sorti di un territorio periferico. Giorgio Imperitura, sindaco di Martone ha rassegnato le dimissioni.
Le motivazione della rinuncia
« Si grida al colpevole per ogni
risultato negativo che la
no suscitare un ricordo, un aneddoto, ma il denominatore comune, e qui non posso essere smentito è la sidernesità che le opere
rappresentano. Il terzo e importante valore dei “vovolaci” di
Gulloni riguardano l'opportunità
di mettere i cittadini di Siderno di
fronte ad una riflessione.
Riflettere sulla condizione di
Siderno, sul suo passato e sul suo
futuro, riflettere su quello che
Siderno rappresenta e vuole rappresentare. In due parole accendere il cervello. Non resta che,
senza caricare di responsabilità il
giovane artista, complimentarsi
con Joey Gulloni e prendere atto
che a Siderno, come in tutti i luoghi della Locride, ci sono menti e
intuizioni capaci di stupire e creare delle belle sensazioni.
Sfruttiamole.
Nuova love story
per Daniela Fazzolari
nostra terra subisce ormai da
tempo, si grida la ladro e si
getta sempre fango sulla stessa persona. Non sono più
disponibile a essere capro
espiatorio di una classe politica locale che rispecchia la sofferenza di una terra da sempre
alla ricerca dello sviluppo e di
una nuova frontiera» ha affermato a denti stretti Imperitura
prima di evidenziare le differenza tra quella che fu l'associazione rispetto a quella di
oggi, dove sono sfumate sinergie e passione.
La quarantenne attrice sidernese ha una
nuova fiamma,
si tratta del
modello Sergio
Sparascio, eletto l'uomo più
bello d'Italia nel
2012. I due,
molto felici,
nella foto scattata in Mexico,
a Cancun.
Figliomeni e i voli aThunder Bay
L’ex primo cittadino era solito recarsi in
Canada, e in particolare a Thunder Bay, per
motivi istituzionali, così come fece, appunto,
nel mese di aprile del 2009, allorquando avrebbe partecipato alla cerimonia di benedizione
della patrona di Siderno, la Madonna di Porto
Salvo.
Il viaggio fu anche anticipato da alcuni articoli
di stampa, tra cui quelle apparso sulla “Riviera”
del 4 gennaio 2009, ove a pagina 2 veniva titolato “La Madonna di Portosalvo vola a Thunder
Bay”. Nell’articolo era scritto: «Thunder Bay è
un’amena cittadina del Canada. È situata sul
Lago Superiore, vicino al confine col
Minnesota. Da molti anni ci vive una folta
comunità di cittadini di origine sidernese, circa
1500 persone: una presenza tanto numerosa da
indurre ad un gemellaggio ufficiale tra le due
città che è durato 10 anni. In questi giorni la
comunità sidernese di Thunder Bay è in fer-
mento perché tra poco giungerà una statua
della Madonna (copia in scala maggiore di
quella esistente nella chiesa di Portosalvo) eseguita dallo scultore Giovanni Pedullà, già autore della Calliope posta sul lungomare.
Domenica alle 17:30 ci sarà la cerimonia di
benedizione da parte di don Cornelio Femia.
La cittadinanza e l’Amministrazione comunale
sono invitate a partecipare. La statua verrà collocata nella sua posizione definitiva: in una
chiesa di Thunder Bay, il giorno 4 aprile 2009,
grazie anche alla collaborazione del
Confederation College. La statua è stata commissionata e realizzata tramite una raccolta
fondi da parte dell’Associazione sidernese di
Thunder Bay, il cui presidente è Francesco
Pedullà, il quale è ora a Siderno per ultimare i
preparativi della spedizione della statua».
Domenica 26 aprile 2009, sul settimanale la
“Riviera”, a pagina 13, Ercole Macrì proponeva nella sua rubrica “Primo Piano” un
approfondimento dal titolo “Figliomeni senza
freni”, nella cui premessa vi era riportata la cronaca del suo viaggio in Canada: «Il Sindaco di
Siderno Alessandro Figliomeni è fresco reduce
da un viaggio in Canada che gli ha permesso di
incontrare molte comunità sidernesi trasferitesi
in quel lontano paese e in particolare quella,
foltissima, che risiede in una località a oltre
mille chilometri a nord di Toronto, Thunder
Bay».
In conclusione, rispondendo ad una domanda
del suo intervistatore, Figliomeni Alessandro
affermava: «Non potevo sperare in un viaggio
migliore. Le parlerò solo di Thunder Bay, una
città della provincia dell’Ontario a circa 1000
Km a nord di Toronto, che ha storicamente rappresentato un crocevia importante dell’immigrazione avvenuta in questo immenso stato
federale del Nord America. A Thunder Bay ci
sono moltissimi italiani. Su una popolazione di
110.000 abitanti il 18% proviene dal nostro
paese. All’interno della presenza italiana quella
più numerosa è la sidernese con i suoi 2.000
rappresentanti di prima, seconda e terza generazione».
Profumi
di nicchia
in piazza Portosalvo
D
a vent'anni nella profumeria, prima quella classica di
Eden, oggi quella di nicchia di Fragranze d'Autore: profumi indipendenti, alternativi, ricercati e creati da nasi
internazionali al di fuori dei dettami del marketing. Siamo andati a trovare Cosimo e Stefania, che da pochi giorni si sono trasferiti dal Corso della Repubblica di Siderno a Piazza Portosalvo.
«La piazza è il cuore pulsante di un paese e come tutti i centri
urbani ha un suo odore caratteristico che da oggi profumerà di
Fragranze d’Autore» mi dice Stefania, accennando un sorriso,
prima di spiegarmi in sintesi la sua scommessa vinta. «Profumi
sconosciuti a moltissima gente, ma intimi ai curiosi, a persone
affascinate da bouquet ricercati».
«Come con il vino?» Le chiedo.
«Già», mi risponde.
«Fammi tre esempi di profumi importanti, anzi mettimeli sul
podio».
«Bronzo?» «Heeley»(Anglofrancesce).
«Argento?» «Creed» (Anglofrancese).
«Oro?» Stefania si sofferma un attimo. «Due ori. Amouage
(Arabo), Clive (Inglese)» conclude facendomi sentire a Siderno
un po' di tutto il mondo.
Fuori la piazza è viva mentre inizia il mio viaggio dal Cairo a
Buckingham Palace tra fragranze d'autore e decine di voci diverse: Monsieur, Capitan, Caballero, Eccellenza, Milord. E ancora,
lino ricamato, camicie di seta, veli di sposa, stoffe di Francia e
d'Inghilterra, harem, versi di un poema isolano, cristalli, rubini,
diamanti. Tutta la bella malinconia dei miei anni, nel mio naso.
Bouquet, abbracci, addii, baci, amici all'altezza, amori stroncati
e una donna unica.
Fragranze d'Autore, un ricordo.
(em)
Piazza Portosalvo,6 Siderno
www.fragranzedautore.it
RIVIERA
ATTUALITÀ
Attentato
al sindaco
di Ferruzzano
Ecco il messaggio che
Giuseppe Strangio,
presidente
dell’Associazione dei
comuni, ha pubblicato
in seguito alla notizia
dell’atto intimidatorio
subito dal sindaco
Marisa Romeo martedì
3 Giuigno. Anche il
nuovo vescovo di
Locri ha espresso la
sua solidarietà al
sindaco e ha
condannato l’atto
Q
uesta notte è stata sparata l'autovettura personale del sindaco di Ferruzzano. Ignoti
malviventi hanno pensato bene di praticare a mezzo colpi di arma da sparo delle prese
d'aria alla inerme ed indifesa Yaris della cara e simpatica Sindaca di Ferruzzano
Marisa Romeo. Esprimo, a nome mio personale, di Sindaco di Sant'Agata del Bianco,
nonché Presidente dell'Associazione Comuni della Locride, la più incondizionata solidarietà e vicinanza.
Nei prossimi giorni convocherò un Comitato allargato a tutti i Sindaci della Locride
per dimostrare alla collega Sindaco la nostra solidarietà e per decidere una serie di
iniziative a difesa e tutela degli amministratori della Locride
Giuseppe Strangio
FEDERICO CURATOLA
Piena vicinanza e solidarietà a Maria
Romeo. Ti prego di porgere anche a
nome mio questi sentimenti.
GIOVANNI PANGALLO
MICHELE FALZONE
ALFONSO PASSAFARO
Solidarietà e vicinanza al sindaco Romeo
Condanno questo vile gesto solidarietà al
sindaco di Ferruzzano
Grande solidariera' e vicinanza al sindaco.
GIORGIO IMPERITURA
GIOVANNA CUSUMANO
GIAMPAOLO CATANZARITI
Piena e convinta solidarietà al Sindaco di
Ferruzzano. Mi chiedo quando cambierà
questa Calabria !
GIUSEPPINA AMODEI
Marisa. Siamo sempre con te
Mi dispiace ed esprimo la mia vicinanza al
sindaco Romeo e soprattutto a tutta la
comunità di Ferruzzano
Sono di passaggio a Ferruzzano. Non
sapevo niente. Ora chiamerò Marisa.
ROSSELLA GARREFFA
BRUNELLA LAGROTTERIA
SILVIO GERACE
Sono vicina al sindaco,e spero che questi vili atti cessino e
iniziano a valorizzare la nostra terra, perche c è anche tanta
gente onesta,sono vicino ai cittadini di ferruzzano
PERCHE' SI ARRIVA A QUESTI
DEPLOREVOLI AZIONI,QUESTA NON E'
CIVILTA'.UNU PUO' NON CONDIVIDERE.
IL POPOLO E' SOVRANO.............
" Calabria mia " , asseriva il grande Mino
Reitano !! Sindaco le siamo vicini !
CESARE DE LEO
Esprimo tutta la mia solidarietà al sindaco
Romeo e condanno con forza tali atti intimidatori. Partecipo volentieri al comitato allargato ai
sindaci.
CONSULTA CITTADINA CITTÀ DI SIDERNO
Oggi diventa difficile amministrare... Ma
noi le siamo solidali e con fermezza diciamo di "non arrendersi mai"!
FRANCESCO OLIVA
Francesco Oliva Mi associo ed esprimo la mia solidarietà al sindaco di
Feruzzano. Oggi solo persone veramente coraggiose e oneste sono in grado di
operare in politica per il bene comune. Queste però non devono essere lasciate
sole. E chi ama la propria comunità deve saper fare corpo con esse, trovando
anche il coraggio di denunciare. Avanti, sindaco, ed auguri di buon lavoro. Non
sarà un gesto vile a farla desistere.
PIETRO MELIA
A Maria Romeo e
alla comunità di
Ferruzzano va anche
la mia solidarietà
DOMENICO GIORGI
gesto deplorevole già da se
fatto a una donna ancora più
deplorevole
ELISABETTA TRIPODI
Solidarietà a Maria
Romeo ma è impossibile
continuare in questo
modo. Bisogna tutelare
gli amministratori
MICHELE
ALBERT
TRICHILO
Più scuola per tutti.
FRANCO SEMINARA
Conosco il Sindaco di
Ferruzzano e ha sempre partecipato a iniziative sulla legalità
nella Locride, esprimo la mia
solidarità e condivido l'iniziativa, bisogna fare luce su ti
episodi e condannare sempre
tali fenomeni di violenza che
cominciano a diventare troppo
frequenti..............
FRANCO VENEZIA
I miserabili vigliachi rimangono vigliachi e miserabili. Sono solo individui che non hanno il coraggio
di affrontare i propri simili a viso aperto ma sanno
colpire alle spalle e strisciare come vermi. Alla
Sindaca di Ferrazzano che si è esposta per me...
SETTIMANALE
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7
Terme di Antonimina:Le dimissioni del manager Vittorio Zadotti.
Calabrese: «Le Terme, un carrozzone». Condelli: «Nessuno è indispensabile»
Il punto di non ritorno
ELEONORA ARAGONA
L
e dimissioni di Vittorio Zadotti dal Consiglio d'amministrazione delle Terme di
Antonimina-Locri sono il segno della sconfitta del progetto di rinascita del centro
termale e la speranza di occupazione ed eccellenza.
Il manager del Call & Call Lokroi si è scontrato con un mostro di burocrazia e
impresa pubblica e ha mollato. Cavilli burocratici e limiti culturali gli hanno fatto
gettare la spugna. A lui, un manager cui era riuscita l'impresa impossibile di creare
posti di lavoro in un luogo abituato a vivere d'assistenza.
La struttura d'altra parte è il simbolo dell'inefficienza e delle astrusità burocratiche.
Progettata nel 1986 dopo 25 anni vede l'inizio dei lavori, il 27 Agosto viene inaugurata la nuova sede costata 6 milioni di euro e che sorge su un terreno di 10.000 metri
quadrati. Ma ovviamente non è completa. Quel giorno si taglia il nastro solo del
primo lotto, nonostante sia sprovvista di impianto di riscaldamento e raffreddamento e che la piscina coperta non sia mai entrata in funzione.
Se si riguardano i filmati dell'epoca gli annunci e i proclami non sono stati risparmiati. «Lavoro per
150 persone», ipotizzava Pino Pelle, ex presidente, cui è succeduto Francesco Macrì. Ma al 10 Marzo
2014 l'unico cosa che era stata prodotta era un disavanzo di circa 500.000 euro. Almeno secondo
quanto riportato nella relazione che Macrì e Zadotti hanno consegnato ai consigli comunali di Locri
e Antonimina.
In chiusura di relazione, il duo che avrebbe dovuto resuscitare Lazzaro, aveva proposto idee per
incrementare gli ospiti della struttura, per pubblicizzarla e farla conoscere. Si parlava di piani di comunicazione, di strategie di rilancio, di riorganizzazione degli spazi. Tra l'altro tra i punti per adottare un restyling della struttura si può leggere co alla Locride. Per prendere una decisione alla
che «devono essere completati i due piani, che Terme di Antonimina la trafila era da capogiro.
accolgono una struttura alberghiera, per realiz- Un membro del Cda avanzava una proposta e
zare la quale, sono necessari finanziamenti per prima che il progetto si concretizasse occorrevacirca 7 milioni». Leggendo quelle pagine sem- no aleno 12 riunioni. Un meccanismo chiarabrava che qualche speranza ci fosse, che ci fosse- mente cervellotico, una corsa a ostacoli su mine
antiuomo. Impossibile.
ro dei seri margini di crescita.
Allora cosa è successo? Perché questa risorsa Il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, tuona e
che doveva produrre posti di lavoro è rimasta scaglia saette: «Grazie a Zadotti è stata fatta luce
impantanata? È quasi allo stremo delle forze. E sul meccanismo con cui si muoveva questo cardi qualcuno sarà la responsabilità. Forse della rozzone. Ho parlato a lungo con lui ieri prima
burocrazia e di un sistema decisionale che fareb- che annunciasse le dimissioni e anche nei mesi
be perdere la pazienza anche a Gandhi zen. Di scorsi ci siamo confrontati spesso. La vera motiin un ingranaggio folle e improduttivo che ha vazione di questa rinuncia credo sia stata l'imposfatto perdere un'opportunità di sviluppo turisti- sibilità di operare, gli impedimenti posti al cam-
VITTORIO ZADOTTI, IMPRENDITORE DI
LIVELLO, DURANTE UNA CONFERENZA.
ERA STATO CHIAMATO A RISOLLEVARE
LE SORTI DELL’IMPIANTO TERMALE DI
ANTONIMINA, MA TROVANDOSI
DAVANTI A CAVILLI BUROCRATICI E LIMITI
CULTURALI, HA DECISO DI MOLLARE
biamento da una serie di situazioni consolidate
all'interno della struttura. Sono stati mesi di tensioni, incomprensioni e discussioni». Non entra
più nello specifico Calabrese ma quel riferimento a situazioni consolidate e interne lascia pochi
dubbi. È arrabbiato però anche un po' sconfortato il sindaco. Zadotti era stato fortemente voluto
da lui e adesso è come se anche lui avesse perso
con queste dimissioni.
Francesco Macrì, presidente del Consorzio
Terme Antonimina, invece capovolge la situazione: «Sono convinto che Vittorio ritorni sulla sua
decisione. Queste dimissioni vanno lette come
un momento di scoramento di un manager non
abituato alle lungaggini del pubblico. Si è ritrovato a doversi confrontare con un ambiente in cui
per fare una cosa, che in una delle sue aziende
private avrebbe richiesto solo cinque minuti,
potevano passare anche tre mesi. Dobbiamo ringraziarlo per quanto ha già fatto e per l'essersi
impegnato con costanza e essendo presente
nonostante tutti i suoi impegni a Milano e Roma.
Il progetto di rilancio resta comunque valido e
sono convinto che passata la bufera anche lui
ritornerà a lavorare con noi. Le terme possono
risollevarsi, abbiamo già iniziato a stipulare convenzioni e con importanti campagne pubblicitarie come da programma, ma restiamo realisti e
teniamo conto del difficile periodo che le strutture pubbliche come la nostra stanno attraversando». Il sindaco di Antonimina, Antonio Condelli,
sottolinea che «al progetto sta lavorando un
gruppo. Siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile. Ritengo che il dotto Zadotti abbia fatto un
ottimo lavoro. Ma non credo che il progetto si
fermi per la sua assenza».
SETTIMANALE
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PRIMO PIANO
Ieri
Scopelliti
8
Oggi
«Cortigiani vil razza dannata, per
qual prezzo vendeste il mio bene ?
A voi nulla per l'oro sconviene...»
come neve al sole
È finita la sua era e adesso il Palazzo vuole processarlo e sacrificarlo sull’altare della propria salvezza
ILARIO AMMENDOLIA
Peppe Scopelliti ha perso i suoi cortigiani. Scomparsi, volatilizzati in un
batter di ciglia.
Tra l'autunno del 2010 e la primavera
del 2011 il Comitato dei sindaci della
Locride - che allora guidavo -ebbe
uno scontro politico molto forte con
l'allora governatore regionale.
Non c'era niente di personale.
Chiedevamo un progetto d'urto per
la Locride capace di sostituire le
vuote promesse che tutti i governi
regionali hanno fatto e mai mantenuto.
Rifiutavamo una mentalità codina e
servile rivendicando la dignità di un
territorio e di un progetto.
Eppure, in ogni circostanza, l'arrivo
del presidente era anticipato da una
folta truppa di pretoriani che pancia
in dentro e il petto in fuori lo aspettavano frementi e osannanti.
Appena Scopelliti ha perso il potere
la guardia del pretorio s'è dissolta
come neve al sole.
Un classico non un caso.
Scopelliti è stato “erede” delle classi
L’ex governatore è stato
l’erede delle classi
dirigenti che hanno
dominato sulla Calabria
nel secolo scorso
dirigenti storiche che hanno dominato sulla Calabria nel secolo scorso e,
in quanto tale, delegato a gestire il
“potere”. Come i suoi predecessori
lascia una regione certamente ultima tra quelle meridionali e forse dell'intera Europa. Una Calabria in
perenne recessione, con una disoccupazione di massa, industrie inesistenti, agricoltura in crisi, sanità allo
sfascio, servizi sociali solo sulla carta,
fondi europei non utilizzati, paesi
sommersi dall'immondizia, subalternità assoluta ai poteri centrali.
Adesso il “Palazzo” vuole e
deve processarlo e sacrificarlo sull'altare della propria salvezza.
Scopelliti
“unico
responsabile” significa
salvare il potere trasversale che ha gestito
la Regione con continuità.
Certamente “Peppe”
sicuro della sua spavalda giovinezza, ha
pensato di governare i poteri forti iniziando dalla burocrazia
regionale,
invece ne è stato
gestito.
Gli stipendi da nababbi di
“alti” funzionari altezzosi
quanto inetti, le scandalose convenzioni, le sospette
spesi legali nelle Asl e
negli enti sub regionali, i
privilegi degli eletti,
hanno rappresentato un colpo allo
stomaco per la Calabria dei disoccupati, degli emarginati, degli ammalati disperati. Una delusione di tanta
parte di elettorato che aveva votato
Scopelliti.
Adesso però il Palazzo ha urgente
bisogno di salvare se stesso..Il re è
morto, viva il re.
È stato così in passato, molto probabilmente sarà così alle prossime elezioni regionali.
I cortigiani sono già alla ricerca del
nuovo “Duca.” Noi che non siamo
stati servi non inferiremo sull'uomo
“Scopelliti” e non ci accoderemo a
chi vuole un capro espiatorio per
coprire le responsabilità di una
intera classe dirigente oziosa,
oscura, subalterna, incapace e
responsabile del disastro storico della Calabria.
La storia ci insegna che
demonizzare un “uomo” è
congeniale ai disegni di coloro che intendono salvare un
sistema basato su trame
oscure, sugli interessi di
pochi e l'oppressione dei
molti... In questa trappola
non bisogna cadere.
C'è un antico adagio popolare che sintetizza la saggezza
dei
contadini:
«Nchiana Toma e scindi
Masi». «Scindi Masi e nchiana Toma» solo così al potere
resta sempre e comunque
Tommaso. (To-masi in dialetto
calabrese).
Noi abbiamo invece bisogno di una
alternativa vera di progetti, di idee,
di uomini. Non una alternativa di
sigle, non tra “vecchi” e “giovani”
non tra “cosentini”, “reggini” e
“catanzaresi” ma sostanziale.
Avremmo bisogno di demolire dalla
fondamenta il cupo “Palazzo”
costruito negli ultimi quarant'anni
sulle spalle dei calabresi.
Altri erano i nostri sogni e i nostri
progetti quando ci collocavamo a
difesa del Consiglio regionale che teneva la sua seduta al teatro comunale sotto
una pioggia battente di pietre lanciate dai
“boia chi molla”.
Altra cose la “Regione” secondo la tensione democratica dei Costituenti.
I troppi cadaveri che occupano ormai stabilmente il Palazzo emanano un lezzo di
morte che ammorba la Calabria. La loro
forza è la nostra rovina. A noi la scelta.
Vivere nell'eterno feudalesimo calabrese
e di questo morire o avere il coraggio di
cambiare radicalmente.
L'antitesi è solo questa!
La speranza è che la lezione di “Peppe”
osannato, ferito e tradito dai suoi “cortigiani” ci faccia riflettere.
Demonizzare un
uomo è congeniale di
solito ai disegni di
coloro che intendono
salvare un sistema
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POLITICA
L’intervista
con Luigi Brugnano
DOMENICA 08 GIUGNO
10
Si definisce un uomo che parla al passato e uno che ha già
vissuto la sua stagione di impegno politico, il figlio dello
storico sindaco di Siderno, Peppino Brugnano, ritiene che
adesso sia il momento in cui i giovani si facciano avanti
«Prima di un candidato
serve un progetto»
ANTONIO TASSONE
La biblioteca comunale di Siderno, da
mesi si trova in stato di semi-abbandono
nei locali della scuola “Lorenzini” di
Siderno Superiore. La biblioteca è stata
dislocata in ambienti per nulla frequentabili dove è stato sistemato in qualche
modo l’enorme patrimonio librario cittadino. I componenti dell’ Associazione
del libro e della Biblioteca attendono da
mesi di conoscere quale sia la volontà
degli organismi istituzionali per cercare
di risolvere questo problema ed hanno
organizzato anche una manifestazione
di protesta per evitare che la situazione
si aggravi ulteriormente. Tra i componenti dell’associazione presieduta da
Cosimo Pellegrino, c’è anche Luigi
Brugnano, figlio dell’indimenticato sindaco Peppino Brugnano, che ha preso a
cuore la situazione e non perde occasione per ribadire quanto sia importante
riuscire a risolvere questo problema. Lo
abbiamo incontrato per rivolgergli qualche domanda :
Luigi Brugnano, ci potrebbe dire a che
punto si trova la vertenza legata alla
biblioteca comunale e che risultati avete
ottenuto come associazione ?
Quella condotta dall’Associazione Amici
del libro e della Biblioteca, non è una vertenza (la cultura non è mai “contro” qualcuno è, al contrario, momento di elevazione e di crescita per tutti), bensì un progetto che punta ad ottenere, nell’immediato, il riposizionamento logistico della
Biblioteca in un sito adeguato e possibilmente centrale della nostra cittadina e
disporre – finalmente – di un organo di
gestione che ne assicuri l’informatizzazione (aderendo al sistema bibliotecario
regionale), l’aggiornamento e la manutenzione scientifica del catalogo. Il progetto
però va oltre ed è più ambizioso, in quanto come Associazione riteniamo che
Siderno abbia necessità (ancor di più in
questo particolare momento storico) e
diritto di disporre in un prossimo futuro di
una “Casa della Cultura”. Un luogo cioè
ove poter riunire una serie di attività di studio, di arti varie, di aggregazione sociale,
di incontro/confronto in una sala conferenze di almeno cento posti e, perché no,
di spazi espositivi dove poter finalmente
dare degna collocazione alla gipsoteca
delle Opere dello Scultore Giuseppe
Correale.
In che stato si trova attualmente, secondo lei, la città di Siderno ?
Inutile negare che la nostra cittadina sta
vivendo un momento drammatico e decisivo. La situazione è sotto gli occhi di
ognuno di noi: le vicende amministrative
e la dichiarazione dello stato di “dissesto
finanziario”, cadono in un periodo in cui
la crisi economico-finanziaria della
Nazione, ed in particolare del Sud (ormai
su 10 giovani meno di 4 dispongono di un
posto di lavoro), ha messo in ginocchio la
già debole economia della nostra
Comunità. A questa situazione, già di per
sé drammatica, si sommano l’emergenza
ambientale (stentiamo a conquistare un
minimo di “normalità” nella gestione dei
rifiuti) ed una serie di calamità quali quella del Lungomare e della Diga. Siamo
nella condizione, se mi consente il paragone, di un campione blasonato mandato
all’improvviso pesantemente al tappeto,
che rialzatosi stenta a riprendere coscienza e forza di reazione.
Cosa ricorda in particolare del periodo
in cui suo padre amministrava questa
città?
Mio padre ha ricoperto l’incarico di
Sindaco per poco più di un anno, da
luglio 1979 al settembre del 1980, e vi è
arrivato, per spirito di servizio verso la
comunità, a seguito della tragica circostanza della morte del Sindaco in carica,
l’indimenticabile Oreste Sorace. Se il
destino non fosse stato così crudele anzitutto verso la Sua famiglia, e poi verso la
nostra città, con Oreste Sorace la storia di
Siderno sarebbe stata ben altra, non foss’altro che per il suo fruttuoso pragmatismo e la sua capacità politica e per il suo
smisurato amore verso Siderno. Della
gestione amministrativa di Peppino
Brugnano mi piace sottolineare la vivacità
ed il confronto costruttivo che si realizzarono in seno al consiglio comunale, tra le
forze politiche e con tutte le istanze della
nostra società civile, dibattiti e confronti
memorabili che condussero, nel pur breve
periodo del suo incarico, all’approvazione
del primo Piano Regolatore Generale. Il
dialogo ed il confronto tra forze politiche e
nella società sono forse oggi gli aspetti che
più latitano nella nostra cittadina.
Perché da diverso tempo, pur amando
Siderno, non decide di sciogliere le
riserve e candidarsi a Sindaco ?
Vede Direttore, le motivazioni stanno
nella risposta alla Sua domanda precedente: io parlo al passato ! Ho già vissuto
una stagione, abbastanza lunga di impegno politico ed una, per la verità più breve,
di impegno amministrativo (sono stato
Consigliere ed Assessore negli anni ’80).
Oggi è il tempo dei giovani. C’è bisogno, a
mio avviso, di volti nuovi, di giovani capaci e motivati, giovani carichi di energia ed
animati dalla volontà di costruire un presente migliore e soprattutto un futuro
diverso e più positivo per questa nostra
terra così mortificata. D’altra parte il futuro appartiene alle giovani generazioni ed è
giusto che siano loro a costruirlo. Penso
poi che, a monte di tutto e prima ancora
del nome di un Candidato Sindaco,
necessiti un “Progetto” per la nostra
comunità, che sia elaborato e sostenuto
dalla maggior parte dello schieramento
politico, nella consapevolezza dell’emergenza che viviamo e del quale il
Candidato Sindaco si faccia interprete e
garante. Serve infine un “patto” condiviso
(Siderno Libera ha provato a porre il
tema ed il tentativo avrebbe meritato
miglior fortuna) che assicuri che a prevalere sia una proposta politica ed una
capacità di governo reali, piuttosto che un
consenso acquisito attraverso i soliti artifizi elettorali ma incapace, dopo il voto ed
alla prova dei fatti, di offrire una guida
per uscire dal pantano. Sta alla politica
ed alle forze politiche, in definitiva, far
emergere questo “potenziale”.
Cosa pensa dell’operato e della gestione
dei Commissari Straordinari ?
Ho grande considerazione delle difficoltà
che i Commissari Straordinari incontrano
nella gestione della quotidianità amministrativa. I Commissari sono la conseguenza del nostro operato, non la causa delle
nostre difficoltà odierne. Per il resto ognuno di noi può rendersi conto di come
vadano le cose andando un po’ in giro per
le vie di Siderno.
Se dovesse un giorno decidere di candidarsi a Sindaco su quali settori ricadrebbero le sue scelte ?
Provo a “dribblarne” il senso della sua
domanda mettendomi nel ruolo di ciò che
da cittadino auspicherei. La cosa più difficile da realizzare è una “ordinata” gestione della quotidianità: servizi comunali
efficaci ed efficienti, rispetto delle regole e
della legalità, decoro e cura del contesto
urbano, un corretto ciclo di gestione dei
rifiuti. Per il resto, la dichiarazione di dissesto e le condizioni finanziarie del bilancio comunale non consentono di volare
alto con l’immaginazione anche se alcune
questioni, legate all’ambiente, alla sistemazione del Lungomare ed alle troppe
opere ”incompiute” sono ineludibili.
Personalmente ritengo che il tempo della
“municipalità esasperata” sia tramontato,
non serve o serve a poco essere i primi
della classe in una classe di asini. Le
“eccellenze amministrative” che pure ci
sono non bastano a mutare il giudizio sui
ritardi del nostro comprensorio e naufragano anch’esse in questo mare di inadeguatezza. Lo sforzo comune deve essere
quello di una progettualità integrata che,
salvaguardando le peculiarità e la vocazione di ogni realtà del territorio, tracci un
disegno complessivo e condiviso per la
Locride in grado di cogliere le opportunità
offerte dai finanziamenti della Comunità
Europea e di abbattere le negatività esistenti.
Per meglio chiarire il senso di ciò che vado
dicendo e sfuggire dal rischio di apparire
saccente o spocchioso (chi mi conosce sa
che tale stile non mi appartiene) tengo a
precisare che ben comprendo le difficoltà
di amministrare oggi la cosa pubblica e
quanto sia impossibile celebrare “le nozze
con i fichi secchi”, ammiro e considero
miei alleati - a prescindere dalla parte
politica alla quale appartengono - quanti
si impegnano per il bene comune, epperò
i ruoli devono produrre fatti tangibili o
proporre strategie possibili, altrimenti
risultano fine a se stessi e non servono a
nessuno se non a tenere occupata una
poltrona.
Porre al centro gli interessi di tutta la
Comunità e del cittadino, rispetto agli
interessi individuali, e di tutto un territorio,
anziché delle singole municipalità (spesso
in conflitto tra loro), in un confronto ed
una capacità di dialogo e di sintesi virtuose è la scommessa che abbiamo difronte e
che spetta alla politica, quella con la “P”
maiuscola, saper vincere.
Finanza d'impresa
quale opportunità
di crescita e sviluppo
G
iorno 10 giugno 2014 alle ore 9:00, presso la sala del
Palazzo della Cultura di Locri, si terrà un importante
seminario tecnico illustrativo sul Fondo rotativo
Jeremie. La finanza d'impresa è tema di costante attualità,
linfa vitale per lo sviluppo delle imprese della regione ed il
Fondo Jeremie costituisce il più importante strumento di
finanza messo a disposizione per le imprese del territorio
regionale con risorse finalizzate tanto al finanziamento dell'attività corrente (capitale circolante) quanto degli investimenti produttivi.
Il rapporto tra assetto economico, patrimoniale, finanziario
e competenze aziendali del sistema imprenditoriale è strettamente correlato con le opportunità di crescita dell'azienda
che potrà accedere alle risorse allocate dal Jeremie riducendo sensibilmente il costo complessivo del finanziamento grazie all'apporto di una quota rilevante di risorse comunitarie
e di risorse bancarie complementari .
Al seminario, organizzato dal dott. Paolo Commisso,
Presidente dell'Investment Board del Jeremie, di concerto
con l'Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di
Locri, prenderanno parte, quali relatori, i responsabili delle
banche cui è affidata la gestione operativa del fondo, che
gode di una dotazione di 94,5 milioni di euro, i rappresentanti del Fondo Europeo per gli Investimenti, l'ABI
regionale ed il Dipartimento Attività Produttive della
Regione Calabria.
L'evento costituisce un'occasione unica a livello regionale
alla quale prenderanno parte tutti i principali players convenuti per un approfondimento dedicato ai professionisti e
alle imprese.
In base alle indicazioni tratte dalla Regional Bank Lending
Survey, la domanda di prestiti delle imprese si è ulteriormente indebolita nel tempo. Si è accentuata la riduzione
della domanda finalizzata agli investimenti produttivi ed è
venuto meno il contributo positivo delle richieste di finanziamento per la copertura del capitale circolante e per le operazioni di ristrutturazione del debito.
L'incertezza sulle prospettive di crescita dell'attività economica ha contribuito a mantenere condizioni di accesso al
credito ancora tese, sebbene non vi siano stati interventi di
ulteriore restrizione dopo il forte irrigidimento registrato
nell'autunno del 2011. L'inasprimento è stato attuato principalmente attraverso l'aumento del costo medio dei finanziamenti, in particolare, di quello praticato sulle posizioni più
rischiose. La restrizione sulle quantità erogate risulta,
comunque, in progressiva attenuazione. Nelle attese delle
banche, le politiche di offerta non dovrebbero registrare
variazioni significative. In generale, il credito al settore produttivo ha registrato una contrazione ascrivibile principalmente alla flessione dei prestiti alle imprese di piccole
dimensioni.
Il Fondo Jeremie per le sue peculiarità, pubblico-private,
interviene a ridurre il costo di accesso al credito con fondi
finalizzati al sostegno e alla crescita del sistema produttivo
regionale.
Imprese, professionisti, associazioni, istituzioni sono invitati
a prendere parte al Seminario per accrescere la conoscenza
dello strumento e cogliere le opportunità che esso offre.
RIVIERA
GENERAZIONE X
SIDERNO ALL’AVANGUARDIA
Ègrandesuccessoperla
"festadellacondivisione"
Questa volta è Siderno a sbucare dall'ombra dove per molto, troppo tempo si
era appisolato.
Ed ha deciso di destarsi nel più gioioso
dei modi.
"Vivi e condivi", ecco lo slogan scelto per
la manifestazione dagli abili ed intraprendenti organizzatori che si sono adoperati per rendere il loro progetto unico
e coinvolgente.
Loro sono i ragazzi del Comitato di
Quartiere "Santa Caterina", che per tre
giorni hanno allestito la storica Via
Matteotti con toni vivaci che coloravano
di allegria l'atmosfera, ed hanno creato
una "sharefest", o per dirla in italiano
una "festa della condivisione".
Della durata di tre giorni, 31, 1 e 2
Giugno, la manifestazione prevedeva
che ciascuno dei partecipanti condividesse con l'intera collettività idee, progetti e creazioni.
Una festa a misura di bambino, di uomo
e di anziano.
Giochi organizzati per i più piccoli, scatti con abiti d'epoca per gli amanti della
tradizione, laboratorio di scrittura per
gli appassionati.
Da sfondo c'era poi l'arte e la maestria
degli artigiani locali, orgogliosi di esporre le loro creazioni. Sapori insoliti e
lavori inconsueti come quelli al telaio,
hanno destato l'interesse e lo stupore di
molti.
Lungo via Matteotti ha trovato posto,
l'esposizione di un tridimensionale sistema solare, costruito interamente a
mano, grazie alla volontà di quanti si
sono adoperati nell'impresa.
Inoltre ad animare le serate si sono
alternati band e cantanti locali, oltre ad
un noto e simpaticissimo cabarettista
sidernese.
Caratteristica peculiare della manifestazione, nonché logo dell'associazione
"Santa Caterina", e protagoniste assolute
sono state le simpatiche e colorate lumache, realizzate da un noto scultore sider-
nese, che hanno ornato e fatto da coreografia alla festa, per poi essere vendute
all'asta di beneficenza.
Noto è che per i vicini locresi, il vavalacio (la lumaca,in dialetto) è l'espressione
colorita per definire il sidernese doc.
Con molta intelligenza, decoro e innata
autoironia si è voluto sdrammatizzare
questa tradizione storica.
Tanti coloro che dall'alto del loro podio
hanno fortemente criticato la scelta.
Forse perché da lassù la prospettiva da
cui osservare le cose appare difatti
distorta.
L'invito è che scendano fra noi comuni
mortali e che possano osservare la realtà
senza filtri e pregiudizi.
Complimenti, a chi in concreto si è
impegnato, a chi con il sorriso ha trasmesso gioia e allegria perché la condivisione è l'unico valore che arricchisce chi
lo riceve e non impoverisce chi lo dona.
Ad maiora Siderno, semper.
Sara Leone
Il Falco di Caulonia
Vincent Raschellà , pioniere dell’aviazione, sarà ricordato con un convegno. Nel 1889
era un sognatore deriso dai suoi contemporanei, che lo chiamavano“Vici u pacciu”,
mentre oggi è considerato un antesignano dei fratelliWright
Si terrà a Condofuri 11 Giugno 2014 alle ore
17.30 presso Centro Operativo Comunale di
Protezione Civile
Convegno e intitolazione velivolo ultraleggero
a “Vincent Raschellà”. Pioniere dell’aviazione.
Interverranno: Salvatore Mafrici, Sindaco di
Condofuri, Giovanni Riccio, Sindaco di
Caulonia, Enzo Di Chiera, responsabile progetto “La Memoria Ritrovata”, Mario Vasile,
presidente dell’associazione sportiva “38° N
Fly Zone”
Personalità ed autorità del mondo aereonautico.
Il 25 settembre 1889 dopo anni di studi e molti
tentativi, il sogno di Vincent Raschellà, artista inventore e pioniere dell’aviazione, nato a
Caulonia nel 1863, diventava realtà.
Sulle colline dell’entroterra cauloniese, alla
presenza di testimoni che ne documentarono
la veridicità, Vincenzo Raschellà, in paese
detto “Vici u pacciu”, con un aliante da lui
costruito e battezzato “il falco” si alzò in volo
percorrendo una distanza di circa 200 metri.
Per la rivista americana “Science and invention” è considerato addirittura un antesignano
dei fratelli Wright che effettuarono il primo
volo della storia nel dicembre del 1903.
In omaggio a quello storico evento l’associazione “38°n fly zone” ricorda la figura di
Vincent Raschellà intitolandogli un velivolo
ultraleggero.
Dopo la celebrazione del 150° anniversario
della sua nascita, avvenuta a Caulonia il 25 settembre 2013, su iniziativa dell’associazione
culturale “La memoria ritrovata”, questo è il
primo concreto passo per il riconoscimento
storico del talento e delle invenzioni di un personaggio straordinario, del quale fino a poco
tempo fa in Italia ma soprattutto in Calabria
poco o nulla si sapeva.
Questo il testo scritto da Vincent per descrivere il primo volo:
« Dopo un certo numero di vani tentativi con
gli aquiloni, mi sono reso conto dell’impossibilità di poter volare in questo modo e mi diedi
alla ricerca di mezzi che offrissero maggiore
stabilità e che potessero essere usati con una
forza motrice. Il pallone con le ali di pipistrello » Con questa idea in mente ho creato più
tardi un apparecchio simile agli aquiloni precedenti, sostenuto da un pallone a forma di
sigaro, fatto di tela foderata con carta velina.
Trattai la tela con una soluzione di cloruro di
cilicio, solfato di ferro e allume, per renderla
incombustibile. Questo pallone con le due
punte acuminate misurava circa 13 metri di
lunghezza, 4 metri di altezza e 3 metri di grandezza. II nuovo velivolo era completato da
due ali, simili per forma a quelle di un pipistrello, due pedali, sedile, lèva, pulegge e due
eliche, che dovevano essere mosse con la forza
dei piedi.
«Il 25 settembre 1889, giorno del mio ventiseesimo compleanno, ho fatto il primo volo
con quest’apparecchio, partendo dalla sommità della balza usuale. Il volo è stato un vero
successo, poiché coprii la distanza di circa duecento metri ed atterrai presso un grosso albe-
ro di albicocche.
Avrei potuto volare più lontano, ma il luogo
dei miei esperimenti era una collina di un
fondo di mio padre, chiamato Scrongi, ed il
terreno circostante era inclinato in modo tale
che l’unico punto su cui si poteva atterrare era
lo spazio vicino all’albicocco. «Dopo questa
prima prova ho
fatto altri voli, alcuni dei quali riuscirono veramente ottimi. Data la limitazione dello spazio
a mia disposizione, i miei voli di resistenza
consistevano nel girare intorno descrivendo
piccoli cerchi ed in questo modo riuscii a
mantenermi in aria anche per quaranta minuti.
Chiamai il mio velivolo: «Il Falco».
SETTIMANALE
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DOMENICA 08 GIUGNO
13
Siderno Calcio: il nuovo
patronVitale va avanti
Il nuovo corso tra entusiasmo e professionalità
"The flayers": giovani talenti
sidernesi spiccano
Armati di coraggio e forza di volontà hanno
scelto Siderno, in occasione della festa della
condivisione, per la loro prima esibizione
pubblica.
Hanno vinto l'imbarazzo con la loro giovane
e fresca determinazione, e nella serata conclusiva della manifestazione, hanno deliziato gli spettatori sidernesi, che con stupore e
meraviglia hanno apprezzato.
Da quel giorno, non si parla d'altro, è un
vociare continuo, una incessante richiesta di
informazioni sui "The Flayers".
Questo è il nome che i ragazzi quattordicenni hanno deciso di dare alla loro band e più
in generale al loro progetto, che più che
lavorativo sembra essere un progetto di vita.
È la musica per loro ad essere vita, e mettere insieme la passione di ciascuno di loro
ha permesso di far nascere un vero talento.
Michele è il batterista, Paolo alla chitarra,
Salvatore il vocalist, e Michele alla chitarra
elettrica. Amici da tempo, i quattro un bel
giorno, casualmente hanno pensato: "perché non creiamo una band?", così senza
neanche metterci troppo tempo già avevano trovato il luogo ideale per provare, e
stabilito la scaletta dei pezzi. Ciascuno da
autodidatta, mosso da incessante e irrefrenabile passione ha provato, poi hanno unito
le forze...ed è stato un successo.
I primi accordi con la chitarra sulle note di
"Let her go",lunedì sera, hanno fatto venire
la pelle d'oca agli spettatori, e l'applauso è
stato spontaneo.Insomma, quale migliore
occasione di mostrare a tutti il proprio talento? Siderno offre ancora opportunità ai
giovani, è questa forse la vera rivelazione.
Infatti la sera stessa, i ragazzi sono stati
ingaggiati per un concerto che si terrà venerdì sera a Locri.
Soddisfatti ed entusiasmati, con la semplicità propria dei ragazzi,hanno accettato.
Nell'attesa di avere il piacere di risentirli,
complimenti per essersi messi in gioco, l'invito è che continuino a coltivare la loro passione con la stessa tenacia di quella sera...
in bocca al lupo ragazzi.
S.L.
Il calcio sidernese ha un nuovo progetto. Quella sigla AC
Siderno 1911, che sembrava dovesse finire in un cestino,
vivrà ancora. Sul locomotore si è seduto lo stilista calabrese
Fabio Vitale, nuovo patron biancoazzurro. E con lui tantissimi soci, compreso il precedente presidente Enzo Commisso,
che negli ultimi anni ha provato con tutte le forze a salvare
il salvabile, da solo.
Vitale giovedì è stato nella sede catanzarese della Lega
Calcio, dove si sono svolte le presentazioni ed è stata
approfondita la conoscenza con il presidente Saverio
Mirarchi. La prospettiva c'è e va oltre il basso orizzonte a
cui il calcio sidernese ultimamente si era abituato. C'è fiducia nel gruppo, stima reciproca, elementi che stanno alla
base di ogni risultato futuro. E ci sarà fatica e sudore, e professionalità. Su questo punto il nuovo patron, se lo conosciamo bene, non indietreggerà neppure di un centimetro.
Domenica alle 17.30 un nuovo incontro tra i soci all'Hotel
President, in attesa del lieto annuncio che dovrebbe essere
diffuso i nei primi giorni della prossima settimana con una
parola bellissima: Promozione!
Quei bravi ragazzi di O'strakon
Il Comitato Giovanile di Marina di Gioiosa Jonica realizza un murales per il paese
Colora la via Dante e costeggia la stazione il
murales realizzato dal Comitato Giovanile
O'strakon di Marina di Gioiosa Jonica, in collaborazione con il Movimento dei Focolari.
“Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a
te” è lo slogan dipinto, a mo di onda e con i
colori dell'arcobaleno. L'impronta delle mani
colorate che fiancheggiano il murales è quella
dei bambini, autori di questa piccola opera
d'arte, ma di grande significato. L'idea nasce
con il Movimento dei Focolari che si è incuriosito di questo Comitato: un mesetto per organizzarsi e l'1 giugno il murales è bell'e pronto,
donato alla cittadinanza a conclusione della
pedalata ecologica. Ma cos'è il Comitato
Giovanile O'strakon? Per scoprirlo incontro la
Presidente, Valentina Femia, che subito si spoglia di questa sua carica: «È solo una formalità: si lavora in cooperazione e le decisioni
vengono prese tutti insieme». Non posso non
chiedere la scelta del nome O'strakon, termine greco e mi spiega che appunto significa
coccio, conchiglia, sui quali in passato si votava, in quanto il papiro era costoso e scarseggiava. Non c'è un coccio uguale all'altro, e loro
si sentono così: diversi, ma uniti. Verso cosa?
Promozione sociale, ambientale, culturale.
Un Comitato che a soli tre anni di vita si è
fatto sentire e vedere non poco. Magari avete
mandato vostro figlio ad una delle due feste di
Halloween organizzate da loro o ancora,
vostro nipote, frequentante il Liceo artistico o
l'Istituto d'arte vi ha raccontato di aver dato
una mano al Musaba, rinomato museo di
Mammola, in seguito alla caduta di una cisterna. Il Comitato O'strakon ha inoltre organizzato una tavola rotonda con Flavio Stasi per
l'emergenza rifiuti, «un incontro alla pari» mi
spiega Valentina, «senza alcuna cattedra a
dividere noi e lui». I membri di O'strakon ci
mettono la faccia, anche se poco prima di presentarsi al paese, tre anni fa, l'hanno nascosta.
Già, perché hanno tappezzato i muri di manifesti raffiguranti delle sagome (le loro), per
suscitare curiosità e stupore nei concittadini;
poi, qualche giorno dopo, ecco i visi di ognuno. La faccia, nel bene e nel male. Quando
qualche anno fa la scuola media subì come
atto vandalico un incendio, armati di striscioni
e frasi forti, i membri di O'strakon hanno
dimostrato solidarietà: chi colpisce la scuola
colpisce se stesso. Poi, quando Marina di
Gioiosa Jonica sembrava lasciarsi un po' andare, hanno realizzato un incontro con la cittadinanza, dal nome “Ma cu va faci fari?”: uno
scossone per svegliare i concittadini da un'evidente apatia. Hanno adottato un'aiuola di cui
si prendono cura e organizzano ogni notte di
fine anno il “Brindisi in Piazza”. Una domanda mi sorge spontanea, forse retorica :«Ma chi
vi finanzia?». Sì, era retorica. «Mettiamo tutto
di tasca nostra», mi risponde Daniele
Albanese, altro membro di O'strakon, che ora
si è aggiunto alla conversazione. «La situazione comunale fino a qualche tempo fa era ben
nota: come ricevere finanziamenti? Paghiamo
l'affitto della sala che utilizziamo per i vari
incontri, ma crediamo che il lavoro disinteressato ripaghi sempre». Vedo la speranza negli
occhi di Valentina e Daniele, ed una ferma
convinzione. La domanda provocatoria ci sta
tutta: «Perché lo fate?», mi rispondono: «Noi
abbiamo scelto di rimanere qua e di lavorare
qua. Se la realtà non la cambiamo noi stessi,
non ce la cambia nessuno. E poi lo facciamo
per lasciare il mondo migliore di come lo
abbiamo trovato». Come non sorridere
davanti a questa frase che viene dal fondatore
dello scautismo, Baden Powell. Ora non potete dimenticarvi di “quelli di O'strakon” ogni
qualvolta passerete davanti al murales. In
quelle pennellate di colore, staranno lì a ricordarvi che il cambiamento può avvenire. Loro
lo stanno già facendo.
Sara Jacopetta
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Daniele Mangiola, Lidia Zitara,
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Siderno
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POSTA
In fumo un pezzo di
storia di Bruzzano Zeffirio
D
urante la settimana santa,
è andato distrutto lo storico bar che fu di don Rocco
Cotroneo, situato in via Regina
Elena, di fronte al Municipio. Non
solo il locale del noto ritrovo è
andato distrutto, ma anche gran
parte dell'immobile contiguo, di
proprietà degli eredi Cotroneo. Le
fiamme si sono anche estese anche
alle abitazioni vicine, che hanno
riportato danni alle strutture. Le
conseguenze avrebbero potuto
essere ancora più tragiche, dal
momento che, solo grazie alla
provvidenziale assenza per motivi
di salute, l'anziana proprietaria dell'immobile non si trovava dentro
casa. Devastanti gli effetti dell'incendio notturno e quanta tristezza
alla vista di fuliggine diffusa, di
brandelli di arredi penzolanti nell'area devastata dall'imponente
incendio, in cui, un tempo, la vita
pullulava. Un pezzo di storia paesana, il bar Cotroneo, sopravvissuto, attraverso varie gestioni, alle
intemperie paesane, all'imperante
spopolamento presente. Un angolo di vita, il bar Cotroneo dei nostri
ricordi giovanili, di vita sociale
intensamente vissuta, strettamente
intrecciata a quella politica, complici squisiti gelati e granite artigianali. Un pezzo di polmone paesano, che ha visto maturare tante
generazioni democraticamente e
civilmente libere di esprimersi, un
frammento di cuore, che difficilmente si potrà dimenticare, come
non si possono dimenticare tutti i
locali ed esercizi pubblici del passato paesano - Ceratti, Perrone,
Panetta, Donato, Corsaro, mastro
Pasquale Celona, mitico nel suo
unico, simpatico modo di approcciarsi ai clienti!- , spariti dal conte-
SIDERNO: CASA DI RIPOSO
sto cittadino, ma non dalla memoria collettiva, soprattutto di quei
cittadini legati al paese ed alle sue
tradizioni. I locali e gli esercizi pubblici nei nostri paesi, infatti, nel
tempo in cui nelle famiglie non vi
erano le assorbenti distrazioni
moderne, identificavano un'età,
una giovinezza, una stagione felice,
una moda, una condizione di sere-
nità spirituale. Ed è per questo che
ancora vivono nella nostra memoria, sebbene siano stati spazzati via
da tempo dal processo di globalizzazione assieme al marchio “ made
in Italia” dai manufatti e non solo
presenti sul mercato nazionale. In
effetti, sono rimasti pochi pubblici
esercizi in paese, nota comune a
tutti i centri spopolati dell'entroterra ionico reggino, fatta salva qualche eccezione. Essi, tuttavia,
rischiano di non sopravvivere alla
crisi imperversante su tutti noi
novelli europei dell'euro, se non
facciamo caso al fatto che essi
sono, in fondo, una parte di noi e
che se sono costretti a chiudere,
perché non possono competere
con i grossi centri commerciali, con
le catene alimentari convenzionati,
noi tutti avremo chiuso la porta in
faccia al nostro passato, alle nostre
origini paesane, alle nostre radici
storico-ambientali. Non restiamo,
pertanto, indifferenti al loro disagio. Ricordiamoci di loro nei nostri
acquisti quotidiani e siamo, anche
per loro, linfa vitale! E' doveroso e
giusto farlo! Con la speranza che il
bar Cotroneo torni nel novero dei
locali pubblici paesani, auspichiamo lunga vita ed attività pubblica a
tutti gli esercenti cittadini: ne va
della nostra sopravvivenza e della
nostra storia!
Rosa Marrapodi
SIDERNO
Sarà inaugurata la
Si riparte con una nuova
Cappella di S. Antonio edizione del premio Trichilo
L'Associazione “Pro casa di
riposo S. Antonio” composta da
Giuseppe Falzone (presidente),
Joe Bumbaca (presidente onorario), Ugo Surace (vice presidente),
Aldo
Caccamo
(tesoriere), Antonia Sgambelluri
(segretaria), i componenti
Antonio Sgotto, Luigi Marini,
Bruno
Romeo,
Armando
Caracciolo e suor Caterina
Canalita, in collaborazione con le
suore “Ancelle parrocchiali dello
Spirito Santo”, informa che il 13
giugno 2014 a Siderno sarà inaugurata e benedetta la Cappella di
S. Antonio presso la casa di
riposo S. Antonio via Lungomare
delle Palme.
Il programma della giornata
prevede la celebrazione della
Santa Messa che sarà tenuta da
monsignor Cornelio Femia alle
17.00.Alle 18.00 seguirà l'inaugurazione e la benedizione della cappella.
L'associazione inoltre informa
che, in occasione della suddetta
inaugurazione,ha organizzato il
primo quadrangolare di calcio per
bambini che si svolgerà nei giorni
7e 8 giugno alle ore 18.00 presso il
campo di calcetto del Tennis Club
di Siderno via Lungomare delle
Palme.
La cittadinanza
è invitata a partecipare
Giuseppe Falzone
Nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando del premio letterario
”Giomo Trichilo”, che giungerà
quest'anno alla sua XI Edizione e
che si svolgerà il prossimo 2 agosto
nel tradizionale luogo di Piazza
Vittorio Veneto di Siderno.
Istituito dall'associazione culturale
“L'Eco di Siderno”, presieduta dal
giornalista Antonio Tassone,il
Premio “Trichilo” è nato con lo
scopo di promuovere la figura di
quei poeti che, senza rinnegare le
umili origini, hanno dato voce con i
loro versi alla propria terra. Giomo
Trichilo è ancora ricordato a
Siderno , come “ u poeta”. Le sue
poesie, infatti,
non venivano
scritte, circolavano sulla bocca
della gente ed erano conosciute e
tramandate.
Il Premio anche quest'anno costituirà una finestra per tutti coloro i
quali si sono distinti, partecipando
ad iniziative o competizioni in
SETTIMANALE
questo campo, e per quelli che
intendono divulgare le loro opere
dialettali inedite. In particolare, gli
organizzatori
del
”Giomo
Trichilo”, con questo evento,
vogliono contribuire alla diffusione
della produzione letteraria locale
di autori provenienti dalle varie
aree culturali calabresi. Il Premio,
tra l'altro, è assurto agli onori della
cronaca perché nel 2008 registrò
l'ultima apparizione pubblica di
Pasquino Crupi. La presenza di
pubblico è stata sempre maggiore
con il Premio che è diventato un
insostituibile momento di partecipazione popolare. Ogni anno più di
mille persone in Piazza Vittorio
Veneto, ed un incremento esponenziale dei partecipanti al bando
del Giomo Trichilo, lo hanno fatto
diventare uno degli appuntamenti
più importanti, dalpunto di vista
culturale, della provincia di Reggio
Calabria.
DOMENICA 08 GIUGNO
14
Non siamo tutti
Gigi
Riva
Brevi consigli alle giovani
generazioni di questa
maledetta provincia
Gigi Riva con il suo esempio insegnò che l'ambizione
può trovare appagamento anche in piccoli contesti.
Rombo di Tuono, come lo ribattezzò l'inarrivabile
Gianni Brera, rinunciò alle grandi platee, per rimanere
in quella che era diventata, per amore e per talento, la
sua Cagliari. Da li, fino agli ultimi calci che diede ad un
pallone, non si mosse. Si disse che il sentimento straordinario e totalizzante per una donna lo avesse fortificato al punto di rinunciare alla grande squadra, la
Juventus ( la mia Juventus) pare fosse la sua destinazione.
Riflettendo, il suo è un piccolo miracolo di vita. Questo
modestissimo sforzo intellettuale, che viene gentilmente ospitato da Riviera, ha un obiettivo preciso: serve a
sottolineare, ancorchè brevemente, stili e opzioni di
ordinaria o se preferite straordinaria quotidianità della
nostra malandata provincia, dove gli stolti e le stolte, i
fedifraghi e le fedifraghe, non mancano. Una quotidianità che francamente non può piacere. E' terribile constatare che abbiamo smarrito un principio fondamentale: la lealtà.
Tra una persona feroce e un suo simile vigliacco chi preferiremmo? Personalmente non ho dubbi: la prima.
Attenzione, però, la ferocia non
può essere utilizzata a seconda dei
casi, cioè a rate e magari come soluzione finale, dopo avere mantenuto
comportamenti vili e ancora più
sottilmente devastanti. E' una pratica,purtroppo,in uso. E' ciò che è
capitato da poco a me, e certamente a tanti tra voi che state avendo la
bontà di leggere queste righe in
libertà.
Il problema, secondo la mia idea, è uno solo: siamo
ancora in grado di beccarci calci in faccia, soprattutto in
una situazione di crisi totale come quella che stiamo
subendo e quando a sferrarli è una persona dalla quale
non te li aspetteresti?
La risposta, almeno per quanto mi riguarda è semplice
e, forse, scoraggiante: no. Ma è una risposta leale.
Il mio vuole essere un appello ai giovani, che per lavoro
incontro ogni giorno, ogni ora. Che mi chiedono regolarmente come si faccia a diventare giornalisti. La mia è
risposta è una sola: ci vuole studio e applicazione, il
coraggio, se necessario, di lasciare la propria terra e, scusate il termine, tanto culo. Quel culo, che serve anche
nella vita e di cui avverti la necessità quando sul tuo percorso incroci persone che si presentano angeli e si rivelano demoni. E i modelli anche,soprattutto, dalle nostre
parti non mancano. Dopo tanti calci presi, a quasi cinquant'anni, mi è ricapitato. E ho temuto di avere sbagliato a restare in Calabria. Le occasioni c'erano state,
fino a pochi mesi fa, e le ho lasciate, in ragione di un solidissimo (almeno così pareva) vincolo. Quando la devastazione del dubbio è stata totale, mi è venuto in mente
“giggirriva”, come lo ribattezzarono a Cagliari. Ma ho
anche riflettuto che non tutti siamo come lui. Siamo più
piccoli, più smarriti e fragili e per questo la tentazione
della valigia torna prepotente. Se resisteremo, e chi
governa le nostre vite di cittadini e di uomini deve sostenere questo impegno, sarà un altro piccolo miracolo. E
a quei giovani che inseguono il sogno, con discrezione
dico: non rinunciate. Non siate sfrenatamente ambiziosi, ma non rinunciate alle aspirazioni. Il tempo non
torna indietro.
Enzo Romeo
Redattore Alfa Gi - Reggio TV
www.rivieraweb.it
Libro&Disco
Voltarelli nella Locride
DOMENICA 08 GIUGNO O 16
Chitarra e voce sono i suoi strumenti, insiemme all’irriverenza e a due
baffi di tutto rispetto. È un artista calabrese unico nel suo genere.
Senza peli sulla lingua e con idee tutte sue sulla sua terra, di cui
in fondo è follemente innamorato
«La Calabria del mio
cuore non è usa e getta»
Peppe Voltarelli torna nella Locride dopo
molto tempo. Sarà infatti alla libreria
Mondadori il 12 Giugno per presentare il
suo romanzo Il Caciocavallo di Bronzo e il
suo ultimo disco Lamentarsi come Ipotesi.
Com’è la Locride di Voltarelli?
Un luogo familiare a cui sono molto legato. Strade, case, persone con cui mi confronto da anni. Nel libro c’è un capitolo
dedicato ad un incontro che abbiamo
fatto con i ragazzi del Liceo di
Bovalino, una bellissima giornata
passata con il professore Crupi
a ragionare di canzoni e
anarchia del partito socialista e di Saverio Strati.
Ricordi di lunghe estati, il
festival Aspromonte radio
libere, concerti per inaugurare graffiti restaurati, battaglie,
spettacoli in carcere, ma
anche tanta Locride lontana
in Germania in America. Il
riassunto di tanta bella
Calabria che porto nel mio
cuore.
In una regione atavicamente legata
ai cliché e ai pregiudizi, oltre che per
sua natura e costume sovente più votata
alla “chiusure” che alle “aperture”, quale
può essere la portata e la valenza di un’idea anarchica, provocatoria, pungente e,
in un certo senso, rivoluzionaria di arte
che è insieme impegno sociale?
Arte rivoluzionaria è impegno, studio,
ricerca, testardaggine, lavoro. Ecco ho trovato la parola che mi mancava: arte è lavoro duro di testa, di gambe, di cuore. Ci
vuole una buona dose di coraggio non di
culo, il culo serve per vincere alla lotteria. Il
resto lo senti la notte nell’aria che continua
a girare anche quando dovresti dormire,
questo è il rumore dell’impegno per
costruire altri mondi.
Le esperienze personali e dirette di un artista, il suo cosiddetto “vissuto”, spesso
costituiscono la fonte principale del proprio lavoro. Quale di questi fattori individuali hanno inciso e sono all’origine degli
ultimi libri e disco?
Il libro è un esperienza autobiografica più
delle canzoni, la mia infanzia è stata fondamentale per raccontare la terra. Nel testo
c’è la mappa alterata delle mie speranze,
“
Locride è un brand, un’idea. Forse
è un laboratorio dove si
sperimentano moderne
economie funzionali in un paese
che ha bisogno di luoghi dove si
mangi e luoghi dove si dorma.
Oppure... potrebbe essere anche
una periferia lontana dagli interessi
della piazza principale, una strada
isolata dove dopo una certa ora è
eglio non affacciarsi
delle fughe per fare le canzoni. C’è stato
più lavoro di fantasia, anche se i momenti
più belli trovo che siano quando i fatti veri
sono talmente veri...ti rendi conto che nessuno sarebbe stato capace di inventarli
quella per me è Calabria. Un vero e proprio film surrealista.
“Lamentarsi
come
Ipotesi” e “Cacio
Cavallo di Bronzo”
possono essere intesi
come dei modelli cantati e scritti di
La copertina del romanzo di Voltarelli
di cui parleremo alla Libreria
Mondadori il 12 Giugno a
partire dalle ore 18
“lamento propositivo” rivolti alle quotidianità spesso contorte e distorte del territorio. Quanto e come questo modo di intendere musica e parole come strumento di
riflessione e, soprattutto, di provocazione
non finalizzata a se stessa ma positiva e
costruttiva ha attecchito e può ancora realmente attecchire in Calabria?
Il lamento che oltrepassa la sofferenza per
diventare altro è un immagine bizzarra che
potrebbe servire per osservare le cose da
altre angolature, magari più profonde
diverse intense. Un invito ad uscire dalla
cultura usa e getta. Inventiamoci delle
cose che abbiano durata, che portino messaggi di qualità. Forse sono noioso ma per
me questa è la vera provocazione.
Andando nello specifico, qual è la visione e
l’opinione di Peppe Voltarelli in merito alla
Locride, un isolato lembo di fascia jonica a
volte bistrattato o dimenticato, altre ricordato e “menzionato” solo come accezione o
esempio negativo?
Locride è un brand, un’idea. Forse è un
laboratorio dove si sperimentano moderne economie funzionali in un paese che ha
bisogno di luoghi dove si mangi e luoghi
dove si dorma, stanze comunicanti,
ambienti dove si sviluppano disegni, progetti, un anello forte nell’ingranaggio.
Oppure... potrebbe essere anche una periferia lontana dagli interessi della piazza
principale, una strada isolata dove dopo
una certa ora è meglio non affacciarsi.
Dipende dai punti di vista.
I giovani rappresentano dovunque l’asse e
la struttura portante della società futura:
partendo da questo presupposto, il “linguaggio” e le chiavi di lettura da te proposti sembrerebbero particolarmente perce-
pibili da chi è più giovane e libero da condizionamenti di pensiero e da altri retaggi
del passato. In quest’ottica, rivolgendosi a
un ragazzo, Peppe Voltarelli su quale degli
aspetti o dei “comportamenti” narrati nel
libro e nel disco focalizzerebbe la sua
attenzione?
Costruire immaginari, alimentare desideri.
Stimolare critiche, far nascere ambizioni.
Alimentare la voglia di viaggiare lontani da
ciò che propone la reclame della carta igienica ultimo modello semplice.
Parliamo anche un po’ della musica, degli
artisti calabresi e delle piazze. Cavallaro
regna sovrano o c’è uno spiraglio anche
per qualche coraggioso che si discosta
dalla musica tradizione e dalla folla?
La musica calabrese è in ottima salute: cantautori, strumentisti, band. Davvero un bel
momento. Mimmo Cavallaro ha il grande
merito di aver reso popolare una musica
che non lo era. Un linguaggio condiviso e
radicato che parla al cuore. Per questo
siamo tutti orgogliosi del suo grande
riscontro dentro e fuori dalla Calabria. Chi
è amato dal pubblico è giusto che sia onorato. I promotori culturali hanno il compito di offrire varietà di proposte: il concertone in piazza e lo spettacolo per cinquanta
persone per chi ama atmosfere più intime,
la musica popolare e il suono di nicchia, le
bande musicali e la musica classica, il jazz e
il folklore. Se questo non accade potrebbe
generarsi uno scompenso. Preti sindaci e
comitati di paesi e città puntate sulla
varietà! Non è detto che cinquanta persone in una sera spendano meno di cinquemila.
Infine, due curiosità: quali novità o “evoluzioni” sono in cantiere o già a buon punto
nel futuro artistico prossimo e remoto di
Peppe Voltarelli?
Mi sono accorto che sono passati vent’anni
dal primo disco accidenti dobbiamo fare
una festa.
E poi l’ultima – che più di una domanda è
un invito e un augurio - a quando un bel
live di Peppe Voltarelli qui in zona?
Spero prestissimo di fare un bel concerto
nella Locride, magari all’alba sulla spiaggia
per tutti quelli che hanno problemi di
insonnia.
Angelo Letizia
Eleonora Aragona
“
La musica calabrese è in ottima
salute: cantautori, strumentisti
e band. Mimmo Cavallaro ha il
grande merito di aver reso
popolare una musica che non
lo era. Un linguaggio condiviso e
radicato che parla al cuore. Ma
bisognerebbe puntare anche
sulla varietà. Non è detto che
cinquanta persone in una serata
spendano meno di cinquemila
RIVIERA
www.rivieraweb.it DOMENICA 08 GIUGNO
CULTURA E SOCIETÀ
18
CITTANOVA FLOREALE AL SESTO ANNO
ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò
Edizionesottotonomadialtaqualità
Uno sguardo tra la storia
e il blu dello stretto
L'Arena dello Stretto (ufficialmente chiamata Anfiteatro
Senatore Ciccio Franco) è un posto magnifico ubicato
sulla parte bassa del lungomare Falcomatà di Reggio
Calabria. Il blu profondo del mare che attraversa lo stretto suddivide la Calabria dalla Sicilia, da Messina e tutta la
costa sicula giù sino a Catania, dove imperioso compare
il grande Etna. Questo teatro è una costruzione moderna e dopo la ristrutturazione divenuta contemporanea, a
imitazione di quello degli antichi teatri greci, coloni sulle
nostre coste. L'opera è situata nel punto in cui prima del
terremoto del 1908 sorgeva l'antico Molo di Porto Salvo,
precedente simbolo della città.
La struttura, rispecchiando la tradizione del teatro antico, offre una quinta scenografica fatta di una vista panoramica da rimanere a bocca aperta per la sua bellezza.
Oltre alla gradinata semicircolare, il teatro presenta due
ampie rampe ai lati che consentono alle persone disabili
di giungere nella zona inferiore dell'
"arena".
Il teatro è spesso sede degli eventi più
importanti della città di Reggio, quali
manifestazioni musicali, teatrali e cinematografiche specie nel periodo estivo
sotto un cielo di stelle, i bagliori delle luci
della costa sicula che si intravedono sullo
sfondo di notte, e il mare silenzioso dello
stretto che si calma al calar della sera. Di
particolare interesse gli eventi del Reggio
Calabria Film Fest, e feste stagionali a
tema come quello del Solstizio d'Estate
dell'Accademia di Belle Arti, i tour di
RTL 102.5, Miss Italia nel Mondo. Gli
anni passati grazie a questo luogo magico
l'attività culturale ed artistica della città era florida e ricca;
la scarsità dei fondi e le problematiche politiche-economiche del comune hanno ridotto notevolmente il flusso
necessario a svolgere a pieno le attività e regalare eventi
importanti ai cittadini. Quel che resta è la magia del
luogo, dietro una scenografia naturale blu profondo ma
cangiante in base alla luce solare. Una quinta cinematografica dove spicca in mezzo l'attore principale dell'arena,
la statua Athena Promachos. Il Cippo Marmoreo, monumento a Vittorio Emanuele III con la statua di Atena, fu
eretto sul Molo di Porto Salvo proprio dove sbarcò il Re
sabaudo, toccando per la prima volta il suolo nazionale
da sovrano nel luglio del 1900.
Progettato dal palermitano Camillo Autore, il monumento fu inaugurato nel maggio del 1932. La statua in
bronzo al centro (opera dello scultore messinese
Bonfiglio) raffigura Athena Promachos, la dea Atena
combattente, che sta a difesa della città di Reggio.
Simbolo di una difesa che necessita all'intero territorio
reggino e di provincia, alla sua gente, ai suoi luoghi, una
difesa da attuare attraverso l'arte, la cultura, l'attivazione
sociale, la trasparenza. Un simbolo che trascina e non fa
dimenticare che questa terra è ricca di storia , di arte e di
cultura da tutelare e divulgare sempre.
Al termine dei lavori di ristrutturazione ed ammodernamento del lungomare nel 2001 il monumento con la statua di Atena è stato collocato sul pontone al centro del
teatro ma, mentre in origine la statua che protegge la
città era rivolta verso il mare, l'allora Sindaco Italo
Falcomatà volle che la statua fosse rivolta verso la città
stessa appunto con l'auspicio di totale protezione.
Cittanova Floreale è sempre un’incognita. Non godendo dei privilegi
fiscali di altre fiere di giardinaggio
ben più avviate, come “Maestri del
paesaggio” a Bergamo (Alta, mi
raccomando), o Venaria e Masino
nel torinese, la piccola e per ora
unica fiera florovivaistica della
Calabria se la vede sempre un po’
male. Lacune ed errori di organizzazione ce ne sono sempre un po’, e
in una fiera piccola si vedono in
modo macroscopico. Al contrario
in fiere come quella di Lucca o Tor
San Lorenzo quasi nessuno se ne
accorge, completamente rimbambito dalla quantità di offerta e di stimoli visivi. Quest’anno molti espositori, già presenti nel pieghevole di
accoglienza, non sono apparsi.
Mancava l’usuale presenza di
Mimma Pallavicini e Carlo Pagani,
due nomi storici del giardinaggio
italiano contemporaneo, non tanto
per gli apporti sostanziali e di prestigio che possono dare a questo tipo
di manifestazioni, ma proprio per il
supporto organizzativo e la sorveglianza sulla qualità degli espositori.
All’ora di pranzo la Villa Carlo
Ruggiero, che ospita la fiera, sembrava vuota e quasi deprimente, se
non fosse per l’incontenibile bellezza dei maestosi alberi e la fioritura
di rododendri, rose e Callistemon.
Ma appena l’orario si è fatto più
invitante, complice un tiepido
pomeriggio dopo una pattina piovosa, la villa si è riempita di appassionati. Facce che dopo sei anni si
inizia a riconoscere, con cui si scambiano occhiate complici. Un pubblico maturo, molti meno bambini
rispetto agli anni passati, persone
che escono di casa con il preciso
intento di entrare, vedere e acquistare qualcosa che non potrebbero
mai trovare in un qualunque mercato, vivaio o fioraio di zona. L’assenza
di molti espositori, peraltro quasi
tutti di prodotti agroalimentari, è
stata anzi funzionale all’indirizzamento del pubblico verso i vivai specializzati. Tra i vivaisti si è sentita fortemente l’assenza del vivaio di
Tommaso Mangiola, un personaggio carismatico, originario della
Bovesia, un eclettico fuoriuscito
dall’omologazione del sistema estetico del design milanese. Anche i
bulbi di Renè Stins non c’erano e
per molti è stato un vuoto significativo: per me no.
Oltre alle consuete presenze del
vivaio “Valverde”, gestito da Ester
Cappadonna (autrice del bellissimo
piccolo volume “Ritorno a
Valverde” edito da Maestri di
Giardino), del vivaio “La Ginestra”
con pelargoni insoliti, piante mediterranee e ortensie, dell’azienda
agricola “Green Vision” e del vivaio
di Davide Cipriani, con rose grandiflora, da rimarcare la presenza del
vivaio di Massimo Sallemi con piante tropicali, palme, esotiche da frutta e da fiore. Sallemi ha vinto numerosi premi per alcune cultivar introdotte di recente. Ammirevoli le presenze di alcune piante che sul litorale basso ionico sarebbero perfette
anche nelle aiuole comunali, come
la Dhalia imperialis e la Delonix
regia (invece dei soliti oleandri e
tigli). Come l’anno scorso è stato
proposta l’esposizione di farfalle
curata da Antonio Festa e sono
state realizzate le tradizionali infiorate, purtroppo coperte per via del
cattivo tempo. Tra le attività della
fiera c’è da segnalare la presentazione del bel libro di etnobotanica di
Carmine e Raffaele Lupia, oltre che
del prestigioso volume di Virgilio
Irrera, Architetture di giardini in
pieno Risorgimento, le famiglie FehrIrrera dal 1806 al 1980.
Numerosissime anche le attività
ludiche per i bambini.
Lidia Zitara
NuccioOrdineparlaaglistudentidelMazzini
Ha girato l’Europa, è stato ospite dei più prestigiosi salotti letterari, ha ricevuto numerosi
riconoscimenti.
È un professore ordinario di Letteratura dell’università della Calabria, come noi è un calabrese.
Lui è Nuccio Ordine.
Nella Locride non c’era mai stato, per lui è
stata
forse
la
prima
volta.
Ha accettato di incontrare gli studenti del
Mazzini di Locri, che emozionati hanno ascoltato attenti e interessati quello che il filosofo
aveva da dire. Sono rimasti soddisfatti, si percepiva dagli occhi vispi e curiosi di quelli che
alla fine dell’incontro, armati di coraggio si
sono avvicinati per congratularsi e chiedere un
autografo.
L’auditorium del Mazzini ha visto presenti
oltre agli studenti, numerosi giornalisti ed
attuali allievi del professor Ordine, a testimonianza di quanto sia interessante ciò di cui
Ordine si fa portavoce.
L’incontro si è aperto con i saluti della vicepreside, professoressa Polifroni, e l’introduzione
della dottoressa Federica Ferreri, ex allieva di
Nuccio Ordine. Dopodiché la parola è stata
ceduta all’ospite.
Dopo una riflessione sulla società colpevole di
indurre i giovani verso la logica del profitto,
immancabile è stata la lettura di un passo
estratto da un classico.
Questa volta a parlare di attualità è toccato
alle sublimi ottave dell’Orlando furioso, in cui
si riflette sul delitto d’onore.
L’intento del professore era quello di dimostrare ai giovani studenti quanto sia più interessante ed intelligente approcciarsi direttamente ai classici, anziché fidarsi di rimaneggiate antologie che tendono ad un’unica interpretazione, quella dell’autore del volume.
Ed allora perché la donna deve essere uccisa
per aver tradito quando «quel che l’uom fa con
quante n’ha appetito, / e lodato ne va, non che
impunito?»
Calvino diceva che «la straordinarietà dei classici è che sanno sempre parlarci del presente».
E come dargli torto.
Gli studenti hanno colto il messaggio, la loro
reazione è stata notevole.
Un forte applauso a colui che, secoli fa, poteva vantare di osservare la realtà senza filtri né
pregiudizi, e a chi oggi ce lo sta facendo notare.
Ordine ha fatto riferimento molto spesso ai
suoi studenti, dichiarando apertamente di aver
imparato ad insegnare non al TFA, o con gli
esami di didattica, ma grazie al contatto diretto con i ragazzi, e con lo stupore nei loro occhi,
lo stupore di quando avevano finalmente capito quanto i classici fossero attuali.
Dopo la riflessione generale, si è fatto riferimento all’ultimo libro di Nuccio Ordine ,”l’u-
tilità dell’inutile”, un successo sin da subito, un
libro edito da Bompiani, che ha portato il professore in televisione, ospite di Fabio Fazio e di
altre trasmissioni.
Un libro che riporta i passi stessi dei classici, e
in cui Ordine accompagna il lettore con la narrazione.
Bene, in un solo incontro, e con il suo libro, il
filosofo calabrese ha stregato la mente degli
studenti, quella mente forgiata sulla logica del
profitto che se non verrà ridimensionata finirà
per risolversi nella crescita di una umanità non
più umana.
Forse sarebbe il caso di dire che leggere “l’utilità dell’unutile” può cambiare la prospettiva
dalla quale osservare le cose, sarà allora che ci
sarà concesso di emozionarci di fronte a un
meraviglioso tramonto, o di fronte all’innocente sorriso di un bambino.
Entusiasmati gli studenti hanno posto le loro
domande, e non è mancato chi ha espresso
dubbi e perplessità sul libro. Ordine si è dimostrato disponibile di chiarirli.
Dopo i saluti, una delle professoresse dell’ex
istituto Magistrale quasi in punta di piedi si è
avvicinata al microfono ed orgogliosa ha affermato:
“Grazie professore, oggi è stata scritta una
delle pagine più belle del Mazzini”.
Ed allora è scoccato un applauso.
Sara Leone
SERVIZIO DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI, numero verde:
INDIRIZZO
“ CALABRIA & Europa”
800 678 910 11
Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione
Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i
nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”
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email associazioneeurokom@tiscali. it
Chiuse le Elezioni Europee cosa succede a Strasburgo e Bruxelles?
Le elezioni europee sono alle nostre spalle ma nei prossimi giorni
sarà più chiaro chi sarà il candidato alla presidenza della
Commissione europea e quali gruppo politici riusciranno a trovare
un’intesa sul programma del nuovo Parlamento europeo.
La Conferenza dei Presidenti (leder dei gruppi parlamentari e il presidente del PE) si è riunita il 27 maggio per discutere i risultati delle
elezioni rispetto al paesaggio politico dell’UE e in Parlamento. Ed
anche per capire come esso influenzerà l’elezione del Presidente
della Commissione europea. Per la prima volta i partiti politici europei hanno presentato i loro candidati alla presidenza della
Commissione europea, l’organo esecutivo responsabile di proporre e
vigilare che gli Stati membri applichino le politiche europee appro-
vate dal Parlamento. Durante la notte elettorale, la maggior parte dei
candidati hanno dichiarato che il nuovo presidente della
Commissione dovrebbe essere uno di loro. La nomina ufficiale
dovrebbe essere annunciata nelle prossime settimane dal Consiglio,
che riunisce i capi di stato e di governo degli Stati membri. Il Trattato
dell’UE spiega chiaramente che la scelta dei candidati dovrebbe
prendere in considerazione i risultati delle elezioni. I candidati nominati cercheranno il sostegno dei gruppi politici del Parlamento, che
dovrebbe votare per approvare o meno il candidato del Consiglio
durante la plenaria del 14-17 luglio. Per ottenere la nomina del
Parlamento europeo, più della metà dei deputati (376) dovrà votare a
favore. Un altro dato da prendere in considerazione è la possibilità di
nuovi gruppi politici che potrebbero nascere dopo le elezioni.
Secondo le regole del Parlamento, un gruppo deve essere composto
da almeno 25 deputati di 7 Stati membri diversi. I gruppi politici ufficiali del PE devono formarsi prima della prima plenaria, che inizierà
l’1 luglio. La prima sessione plenaria sceglierà un nuovo Presidente
del Parlamento e i vicepresidenti. I dati provvisori relativi alle elezioni (lunedì ore 11) mostrano il PPE vincente con 214 seggi, seguito da
S&D con 189 seggi. Seguono ALDE (66), i Verdi (52), ECR (46),
Sinistra Unita (42) e EDF (38). Il numero dei deputati non iscritti del
vecchio parlamento sarebbe 41, mentre 63 sono i seggi vinti da nuovi
partiti o candidati non ancora iscritti a un gruppo esistente.
(Fonte Parlamento Europeo)
Presentate a Roma Il prossimo sette Luglio a Gerace il meeting
le Raccomandazioni internazionale del progetto Med PhiloxeniaPlus
della Commissione
Europea per l’Italia
Anche l’Edic Calabria&Europa di Gioiosa Jonica ha
preso parte, con il direttore Alessandra Tuzza, alla presentazione delle Raccomandazioni della Commissione
Europa Europea all’Italia a Roma lo scorso 5 Giugno
presso la sede della Commissione di Via Novembre. La
presentazione presieduta da Lucio Pench, Direttore per le
politiche fiscali della CE, ha registrato un grande successo di pubblico stimolando un acceso confronto tra il pubblico in sala ed i numerosi ospiti delle Europe Direct italiane presenti. Le Raccomandazioni specifiche per l’Italia
sono state pubblicate dalla Commissione europea lo scorso 2 Giugno e per approfondire i temi alla base delle stesse e la successiva procedura che porterà alla loro adozione, il 5 giugno la Rappresentanza in Italia della
Commissione, ha organizzato l’incontro “Prospettive per
l’Italia: riforme per il futuro”.
L’evento ha visto la presenza di numerosi esperti delle
tematiche affrontate all’interno delle Raccomandazioni,
come Lucio Pench, Paolo Sestio della Banca d’Italia,
Marcello Messori della Luiss e Pasquale Tridico
dell’Università degli Studi di Roma Tre.
Subito dopo l’introduzione del Vice Direttore della
Rappresentanza Emilio Dalmonte, Lucio Pench è entrato nel dettaglio delle singole raccomandazioni rivolte
all’Italia, che si sono concentrate su 8 aree di intervento:
Finanze pubbliche, amministrazione pubblica, mercato
del lavoro e coesione sociale, contesto d’impresa e concorrenza, fiscalità, istruzione, settore finanziario e industrie di rete. Pench ha voluto sottolineare come l’Italia
stia cercando di attuare alcune riforme necessarie per il
paese, pur in una situazione economica che rimane difficile.
Il documento presentato dal dott. Pench, è entrato nel dettaglio di ogni singola raccomandazione, mostrando lo
stato attuale dell’Italia e gli interventi necessari, provando a spiegarne il significato non solo agli addetti ai lavori, ma anche al pubblico meno esperto presente in sala. La
tavola rotonda seguente, ha permesso di ampliare il dibattito. Ognuno degli ospiti presenti ha portato la sua riflessione sulle raccomandazioni della Commissioni, come il
prof. Tridico che ha focalizzato il suo intervento sul tema
dell’occupazione. Secondo il prof. Messori durante il
semestre di Presidenza l’Italia avrà un ruolo essenziale
nel ridisegnare i vincoli europei.
Nel corso dell’incontro l’account Twitter della
Rappresentanza @europainitalia, ha riportato in diretta
alcune dichiarazioni degli ospiti, per permettere, anche a
chi non ha partecipato all’evento, di approfondire i temi
affrontati.
Si terrà a partire dal sette luglio, presso la sede
del Museo Civico di Gerace, il meeting italiano
del progetto Med PhiloxeniaPlus finanziato nell’ambito del programma di capitalizzazione di
Med. Il progetto che vede il focus principale
incentrato sulle politiche di rivitalizzazione e
ripopolamento delle aree rurali ha come partner
italiano l’Associazione Eurokom e tra i partner
esterni la Regione Calabria e l’Associazione dei
Comuni della Locride. I lavori di Gerace permetteranno di avere tutti i partner europei del
progetto ospiti per quattro giorni sul territorio
della Locride con visite studio e incontri che toccheranno sia i comuni del comprensorio che
quelli dell’area grecanica.
L’azione pilota
ha come capo-fila
l’Associazione di sviluppo locale greca Emloc
Local Employability della Macedonia Centrale;
l’E-Institute, Institute for Comprehensive
Development Solutions (E-zavod) – in Slovenia;
l’Associazione Eurokom- agenzia di sviluppo
locale della Locride; ANETEL - agenzia di sviluppo locale formata dall’ Unione dei Comuni di
Larnaca (Cipro); la Province de TERUEL – provincia del Nord della Spagna, Regione Aragona;
il Collectif Ville Campagne (France area di
Limonge- Vichi Aubosson); la Camera di
Commercio CCI Gers (France); l’agenzia di
Local Development Agency of Drama, Greece;
Bandi ed avvisi in scadenza
Attive le borse di studio del Progetto Santuari
Virgiliani per l’archeologia etrusco-italica.
Finalità: L’Accademia Nazionale dei Lincei bandisce una
selezione pubblica per due borse di studio nel campo
dell’archeologia etrusco-italica per l’effettuazione di studi
e ricerche inerenti il Santuario di Castrum Inui (Ardea)
sotto la guida del Coordinatore scientifico del Progetto
“Santuari Virgiliani”, Prof. Mario Torelli.
I° borsa di studio post-dottorato
Tema: “Redazione di uno studio, completo in ogni sua
parte e pronto per la pubblicazione in sede scientifica di
altissima qualificazione, relativo alla statio maritima del
sito di Fosso dell’Incastro (Castrum Inui)”.
Durata: 8 mesi;
Importo: 12.000,00 Euro (al lordo delle eventuali ritenute
fiscali previste dalla legge).
Requisiti: Aver conseguito la Laurea
Specialistica/Magistrale (Nuovo Ordinamento) o Laurea
Sinergija, ente di sviluppo locale in
Slovenia;Technical Training Vocational Training
Centre of Larnaca, di Chyprus; Diogenes
Business Incubator University di Cyprusus;
l’Associazione Intercomunale «Comuni della
Locride», Italia; Shire Community of Teruel, in
Spagna, la Communauté de Communes
Aubusson-Felletin, France; i Pays GorgesCausses-Cévennes, France; Communauté de
Communes Pays Viganais, France. Il focus di
studio si è basato sin ora sulle aree della Francia
con le aree interne del Gers e di Limonge e le
aree della Grecia intono a Thessalonichi, quindi
su Cipro nella regione Larnaca. In Italia protagoniste saranno le buone pratiche di accoglienza
della Calabria. Anche se in materia la regione
Calabria si trova a dover affrontare il gravoso
problema del contrasto allo spopolamento nelle
aree interne e la riduzione del tasso di popolazione attiva con la conseguente difficoltà del
mantenimento dei servizi essenziali esistenti in
assenza di un piano strategico dedicato alle politiche dell’accoglienza, e di un quadro normativo
di riferimento. Gli sforzi compiuti in loco dalle
Amministrazioni Regionali e degli Enti Locali,
si sono infatti concentrati perlopiù sulla politica
di accoglienza di tipo turistico, di fatto i livelli
politici ed il partenariato locale, non sono sufficientemente mobilitati a perseguire una politica
quadriennale (Vecchio Ordinamento) in discipline
archeologiche presso Università o Istituti Superiori italiani
o presso Università o Istituti Superiori stranieri. Tutti i titoli
conseguiti all’estero dovranno essere preventivamente
riconosciuti in Italia secondo la legislazione vigente in
materia (informazioni sul sito del MIUR);
Aver conseguito il Dottorato di ricerca con tesi in
Archeologia presso Università o Istituti Superiori italiani o
presso Università o Istituti Superiori stranieri. Tutti i titoli
conseguiti all’estero dovranno essere preventivamente
riconosciuti in Italia secondo la legislazione vigente in
materia (informazioni sul sito del Ministero dell’Istruzione,
Università e della Ricerca: www.miur.it);
Aver adeguate pubblicazioni scientifiche con specifico
riguardo per i santuari di Roma e del Lazio.
II° borsa di studio post-laurea
Tema: “Redazione della pianta complessiva a colori e
delle relative piante di fase, munite di apposito documento illustrativo, che saranno destinate a corredare l’edizione
definitiva dell’intero Santuario di Fosso dell’Incastro
che favorisca la stanzialità. La regione quindi
beneficerà delle buone pratiche straniere presentate dal Progetto Med in particolare degli esempi portati aventi in Francia grazie alle metodologie OVOP e Soho Solos che stanno permettendo
alle aree rurali intorno a line e Tolosa di riacquisire popolazione e sfruttare al meglio le ricchezze legate alle produzioni materiali e immateriali
dei territori.
Tra le tappe già definite dal partenariato e dall’organizzatore locale Eurokom oltre a Gerace si
contano il comune di Mammola con l’area del
Museo Santa Barbara e il centro storico, il
comune di Riace che presenterà il suo caso di
ripopolamento con i migranti dei progetti Sprar,
e i comuni di Bova e Roghudi coinvolti invece
proprio per le radici grecaniche e le glosse antiche che ancora di parlano in zona comuni alla
lingua antica della Grecia capofila del progetto
PhiloxeniaPlus. Dunque oltre alle politiche di
accoglienza e ai piani di marketing pilota per il
rilancio dei territori rurali e periferici il progetto
rappresenterà e un’occasione ghiotta anche per
promuovere il territorio locale proprio all’inizio
della stagione estiva 2014.
Il responsabile della Comunicazione di
PhiloxeniaPlus
Alessandra Tuzza
(Castrum Inui) e che dovranno comprendere le linee
essenziali di ricostruzione del paesaggio antico”.
Durata: 4 mesi;
Importo: 4.000,00 Euro (al lordo delle eventuali ritenute
fiscali previste dalla legge).
Requisiti: Aver conseguito la Laurea
Specialistica/Magistrale (Nuovo Ordinamento) o Laurea
quadriennale (Vecchio Ordinamento) in una disciplina
archeologica presso Università o Istituti Superiori italiani o
presso Università o Istituti Superiori stranieri. Tutti i titoli
conseguiti all’estero dovranno essere preventivamente
riconosciuti in Italia secondo la legislazione vigente in
materia (informazioni sul sito del MIUR);
Avere pubblicazioni di argomento archeologico-topografico.
Scadenza: Scadenza: Il termine ultimo per potervi partecipare è il 16 Giugno 2014.
Link:
https://dl.dropboxusercontent.com/u/16671764/345_ban
do.pdf
RUBRICHE
CARTOLINE MERIDIONALI
di Antonio Calabrò
Il drago di Chorio di Roghudi
Con un occhio da rettile e lo sguardo da diavolo, roccia intagliata dal tempo, sublimazione
di fantasia calabrese, simulacro geologico di belve ancestrali, figlio di un monte e del contado, che in lui ha visto il Drago, e lo ha mostrato a tutti, svelandolo. Un Drago Calabrese,
la mitologia di granito della nostra gente, forte, rocciosa e dotata di ali e di fuoco interiore.
Pillole
Naturopatiche
A cura di:
Patrizia Pellegrini
Naturopata Bioterapia Nutrizionale®
Presidente Associazione Culturale Tone
www.associazione-tone.it
[email protected]
Il linguaggio dei colori vegetali
..iniziamo con i due estremi, rosso e bianco
e mangiamo con i colori della stagione!
ALIMENTI ROSSI
Il rosso è il colore della energia, è stimolante, è simbolo di
forza e vitalità.
Possiamo trovare il rosso nei pomodori, ciliegie, fragole,
mele rosse, peperoni rossi,
lamponi, cavolo rosso, radicchio, cocomero,ravanelli,
arancia rossa, barbabietola rossa…
Il bel colore rosso dei pomodori è licopene,una molecola
naturale che il nostro corpo non ha e deve assumere con
il cibo. Il licopene è il più efficace abbronzante e protettivo della cute, attivo prima e dopo la esposizione al sole.
Tutte le varie tonalità dei rosso contenute nella frutta e
verdura sono polifenoli, carotenoidi, antocianine,
nutrienti essenziali per la salute delle nostre cellule. I
carotenoidi del pomodoro e della carota sono assorbiti
meglio se cotti.
ALIMENTI BIANCHI
Un alimento lo si mangia prima con gli occhi e poi con la
bocca. Gli alimenti hanno un loro “linguaggio” creato dai
loro colori.
Ogni giorno dobbiamo mangiare cinque colori con frutta
e verdura fresca di stagione. I colori che non devono mai
mancare nella nostra tavola sono: rosso, giallo, verde,
bianco, viola.
La nostra vita è piena di colori, preferiamo alcuni colori
ad altri sulla base della nostra personalità. Ogni colore ha
un suo valore psicologico. Riporto i cinque colori con il
loro significato psicologico, gli alimenti con ciascun colore e il valore nutrizionale di ogni colore.
Il bianco è simbolo di pulizia, verità, affermazione, purezza….Lo si può trovare nel sedano, cavolfiore, frutta secca
a guscio, aglio, scalogno, erba cipollina, porri, finocchi….
Il bianco è dato da allucina, selenio, polifenoli, isotiocianati,indoli….
Ogni giorno dobbiamo mettere in tavola cinque colori
vegetali da assumere con frutta e verdura per garantire
nutrienti utili alla protezione del nostro DNA, per alcalinizzare il nostro organismo intero e per la fibra alimentare essenziale per l'igiene e il benessere del nostro intestino.
Seguiteci la prossima settimana parlerò del giallo, verde e
viola .
RIVIERA
BLOB
In passato era nota come
Torre Borraca o Torre di
Spina, attualmente è conosciuta con il nome di Torre del
Cavallaro, Torre Cavallara o
Torre del Cavaliere. Il nome è
dovuto al fatto che due vigili a
cavallo, appunto i "cavallari",
dovevano segnalare al torriero l'eventuale approssimarsi di masnade barbaresche. La
tenuta in cui sorge, nei pressi
della Stazione Ferroviaria lato
mare, fu di titolarità del
marchese Pier Domenico
Pellicano Spina.
Probabilmente, la Torre era in
collegamento visivo con gli
analoghi apprestament difensivi dei centri costieri vicini,
come la Torre dei Tamburi di
Siderno, la Torre Pizzofalcone
della Rocca di Rupella
(Roccella Jonica) e la Torre di
Camillari presso Caulonia.
La pace a Caulonia
Da destra a sinistra, e viceversa, il dialogo politico è sempre “al
centro” dell’attenzione. Qui nella foto il nostro editorialista Ilario
Ammendolia, l’avvocato Oreste Romeo ed il suo collega, consigliere provinciale Ilario Campisi. Che tris !!
Locri-Gerace
Ecco immortalati al Museo Nazionale di Locri Epizefiri con
la direttrice D’Agostino, il sindaco di Locri Giovanni
Calabrese ed il Primo cittadino di Gerace Giuseppe Varacalli,
insieme alla sovraintendente dei beni culturali Bonomi e l’ex
assessore regionale al turismo Freno.
Radio Team Siderno 19
86
Super Revival
Quando si parla di Radio a Siderno si parla della storica “team 100 stereo”.
Nella foto Salvatore Passavanti, Gianni Velardo, Carmelo Velardo e Tony Bellamina
Antonio Latella, per oltre 35 anni è stato
capo ufficio stampa del comune di Reggio
Calabria, poi ha ricoperto l'incarico di portavoce del sindaco della città dello Stretto
ed oggi quello di portavoce del presidente
della provincia di Reggio Calabria.
Numerose le sue esperienze
professionali con importanti
quotidiani (Mattino di Napoli,
Gazzetta del Mezzogiorno, La
Sicilia, il Giornale di Calabria, il
Domani, Quotidiani associati, Il
Giornale, La Voce, etc.) ed emittenti radiotelevisive (Antenna
Sicilia, Teletna, Telereggio,
Telespazio Calabria e con tante
radio: attualmente dirige
"Gamma non stop"). È stato
anche collaboratore dell'AGI.
Alla corte di Eric Thohir
Aeroporto di Hong Kong, partenza per Milano. Eric Thohir e il
sidernese Giuseppe “Banker” Caccamo hanno le idee chiare per
far passare l'Inter dalla stagnazione alla crescita.
L’Oroscopone Positivo
È’ la nostra creativa, dalle sue mani escono
capolavori che arricchiscono il nostro giornale, cercavamo di capire dove trova tanta
genialità, la risposta è semplivce. BLOB.
Anzi... Super Blob
by Giuditta
Ariete: il vostro fascino, al momento, è pari a
quelli di Hulk Hogan quando si tingeva i capelli
di biondo. La vostra autorevolezza sul lavoro
invece è cresciuta: dal livello di Gianni e Pinotto,
siete passati a quello di Mr. Bean. L'amore latita
più di Totò Riina e ricordatevi che niente è gratis.
Cancro: Saturno è un pochino pochino contro. Più
o meno come Ivan Drago contro Apollo, Batman
contro Joker, o Sauron contro Frodo. Possibile che
usciate dalla battaglia con saturno un po' disfatti,
con una mandibola scollata o qualche dente in
meno. Prevedete un'assicurazione sulla vita e sugli
incidenti domestici e una polizza sanitaria.
Toro: Nel lavoro alleanze utili: provate a pagare
l'uomo di servizio per lasciare insaponato di
fronte alla porta del capo, non si sa mai che
scivoli e si rompa la testa. Potreste perfino avere
buone possibilità di succedergli, ma a quel punto,
attenti al sapone!
Leone: Lo stress cresce e si moltiplica biblicamente
come larve di zanzare nel sottovaso della vostra
bellissima azalea. Questo vi farà sentire tanto tranquilli quanto un bufalo che sta aspettando il proprio turno per attraversare il fiume, sotto lo sguardo attento di un gruppo di leonesse. Siate veloci,
fate cambi rapidi di direzione e puntate all'altra
sponda del fiume. Potreste anche cavarvela.
Gemelli: non avrete problemi, vincerete alla lotteria, avrete un aumento, dimagrirete, vi disintossicherete da alcool e droga, la fortuna sarà
tutta con voi, riuscirete a comprare finalmente
l'isola greca dei vostri sogni, e il vostro cane la
smetterà di ringhiarvi. Ok, svegliatevi.
Vergine: ultimamente avete la dolcezza di un alligatore affamato. Distribuite ai vostri amici ed
amiche battute, battutine e battutacce simpatiche
come una esofagite da reflusso. Statevi un po' tranquilli. Se la sfiga è un circolo vizioso, non cercate di
spezzarlo, ma di farlo ruotare in senso opposto.
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it
DOMENICA 8 GIUGNO
23
Squadra Diavoli
Rossi anno 1975/76
del mitico presidente
Vittorio Spadaro.
In piedi da sinistra:
Campiti, Mammì,
Errigo, Rossi, Marte,
Barbaro, Giampaolo.
Seduti da sinistra:
Rodinò, Larosa,
Filastro, Logozzo,
Spadaro.
Selfie ecclesiastico... in attesa della visita a
Cassano (Cs) di Papa Francesco, ci consoliamo
con un autoscatto dove si notano S.E. Giancarlo
Maria Bregantini (Arcivescovo di CampobassoBojano) don Giuseppe Strangio (rettore del
Santuario di Polsi) ed il nostro eccellente collega
Elia Fiorenza.
Anna Laura Tringali nelle vesti inedite di Margot, la
donna innamorata di Arsenio Lupin, il principe dei
ladri. Riuscirà l’ispettore Zenigata a porre fine all’idillio?
Intanto ci consoliamo con una vista mozzafiato...
Wow che belle... ragazza...
Locresi a Siderno
Edmondo e Giorgio
President
Espressioni d’arte con protagonisti Edmondo
Crupi e Giorgio Botta..che classe ragazzi.....
Ecco la presidente del “Comitato Santa
Caterina”, Rosanna Muià. Complimenti
per il successo del “vavalacio’s festival”
che si è svolto lo scorso fine settimana.
Speriamo che questo sorriso e quel
“verde maglietta” possano essere di
buon auspicio per Siderno.
Guarda o guardia
Professore di giorno, guardia venatoria quando è
possibile per conto della sua associazione di
volontariato ma sempre una persona speciale che
si impegna quotidianamente nel sociale, stiamo
parlando del nostro caro amico, Dominic Polito.
Coinvolgente come sempre, lo vediamo assieme
ad una sua fan.
Sono buoni come i panettoni delle “tre Marie”, tre amici
di vecchia data, sono i nostri “tre Pini” Pino Filastro, Pino
Napoli, Pino Monteleone.
il Garante della stampa
Il segretario del sindacato dei giornalisti calabresi, Carlo Parisi e
Davide Varì, passato al
“Garantista”
Bilancia: Saturno vi costringe a farvi un sedere a
forma di cocomero, e Giove e Plutone vi fanno
diventare gli zebedei a forma di guava del Brasile.
Grande stress ma buoni risultati, qualche successo in vista. Ma non siate troppo entusiasti, Venere
è in segno meno, in calo, in disfacimento, sotto
zero, kaputt! Iniziate a migliorare il vostro aspetto prima d'ogni cosa.
Capricorno: Mercurio, Venere, Marte e Urano
migliorano. Poveretti, avevano la febbre tutti
quanti. Gli altri pianeti sono invece in gita: sono
usciti con un pullmino scolastico e hanno fatto
una gita fuori porta con una schiticchiata finale.
Voi non siete stati invitati, ovviamente.
Il sole c'è rimasto molto male, forse si abbuierà
per dispetto.
Scorpione: Le stesse parlano chiaro: in questa settimana ci sono per voi le potenzialità di iniziare
una rivoluzione. Pensateci, potreste fare lo
sciopero della fame come Pann…ehm, come
Gandhi, e richiamare l'attenzione mediatica dell'intero mondo semplicemente senza fare nulla.
Oppure potreste mettere a ferro e fuoco la città
come “V” e far esplodere i palazzi del potere.
Acquario: In questo periodo la Luna e Giove vi
portano a gettare le basi per disegni futuri.
Peccato che l'unica cosa che sappiate disegnare
sia un cubo in assonometria. Be', almeno la base
c'è. Se lo dividete in sezioni più piccole, avrete
fatto il cubo di Rubik.
Sagittario: I vostri amici hanno fatto una colletta
per mandarvi in vacanza e farvi rapire da dei mercenari. Sarete venduti come forza lavoro, rimarrete in Anatolia per tre anni, poi finirete in
Congo, e infine in Venezuela, dove vi riempiranno di preservativi con dentro droga. Peccato
abbiano usato una marca scadente.
Pesci: i vostri sensori sono sempre all'etra.
Aumentate quelli a lungo raggio e potenziate
quelli a corto raggio. Le prospettive astrometriche si ampliano e i collettori di buonumori si
caricano. Purtroppo le bobine finanziarie sono
sempre al limite minimo della loro potenza, ma
questa non è una novità per nessuno.
Satirichiamo
Pur essendo “Argentino” voleva entrare in Europa. Alla fine ha
deciso di rimanere nella sua Roccella J. dove ogni giorno esercita
tutto il suo fascino mediterraneo....