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Trento
l'Adige
mercoledì 22 ottobre 2014
21
La nuova bottega è stata meta della colazione di centinaia I palati più golosi sono rimasti conquistati dalla bontà
di persone, in particolar modo studenti e lavoratori
dello strudel e dalla possibilità di guarnire in
Qualcuno critica: troppi 2,80 euro per cappuccino e brioche autonomia il «cornetto» del mattino con golose creme
L’EVENTO
Tutti in coda per il «Loacker point»
Ieri mattina l’apertura in piazza Fiera: clienti in attesa fin dalle 7.30
FABIA SARTORI
Tutto esaurito per il primo giorno di
apertura del negozio Loacker: ieri
mattina il nuovo «dolce» punto vendita di piazza Fiera è stato meta della colazione di centinaia di persone,
in particolar modo giovani studenti
e lavoratori. Ad onor del vero, le frequentazioni si sono susseguite durante tutta la giornata. In particolar
modo nelle ore del tardo pomeriggio,
al termine delle attività lavorative dei
diversi clienti. Anche se numerosi golosi hanno scelto il locale per consumare un dolce in orario di pranzo.
Senza dubbio la curiosità ha mosso
la maggioranza dei clienti, interessati a toccare con mano i prodotti del
noto marchio dolciario. Tuttavia, lo
sconto «inaugurale» del 10% su qualsiasi acquisto esposto sugli scaffali o
leccornia disponibile al bar ha giocato un ruolo determinante. È stato per
lo più il reparto caffetteria ad essere
al centro dell’attenzione: il reparto riservato alle vendite, con ingresso lungo via Santa Croce, ha riscosso un
successo inferiore rispetto al bar pasticceria che si affaccia su piazza Fiera, sebbene all’interno del medesimo
contesto.
«Abito qui vicino ed ho atteso per oltre un mese il momento dell’inaugurazione» spiega Federico D’Eredità,
studente a Trento d’origini veronesi.
Lo abbiamo incontrato ieri mattina
poco prima delle 8 mentre fotografava la lunga coda formatasi alla cassa
del bar Loacker: «Invio lo scatto ai
miei amici - dice l’universitario - Loro sono in ritardo di dieci minuti, e la
coda per sedersi ai tavolini e consumare diventa sempre più lunga». Ed,
in effetti, già dalle 7.30 del mattino
(orario d’apertura) un piccolo gruppo di persone si era radunato di fronte alla porta d’ingresso. A seguito dell’apertura, poi, la clientela è aumentata esponenzialmente.
DROGA
Tanto che nessuno dei nove dipendenti presenti in negozio ieri mattina
(complessivamente il personale è
composto da 11 lavoratori, cui si aggiungono la titolare Chiara Nicoletti
ed i suoi genitori) è riuscito a trovare un momento di tregua. Casse affollate, tavolini senza un posto a sedere. Basti pensare che c’è chi ha addirittura fondato un gruppo sul sistema di messaggistica Whatsapp: «Ci
siamo dati appuntamento alle 7.30»
affermano Monica Roat e Daniela Rossi mentre consumano brioche e cappuccino con i due colleghi Nicoletta
e Filippo. «Ieri sera abbiamo deciso
creare questo “evento” - dichiarano
- Avremmo dovuto essere in più persone, ma la levataccia ha bloccato alcuni amici. Avevamo fatto qualcosa
di simile anche per l’inaugurazione
del Muse».
Tantissimi gli studenti a caccia di un
caffè. I quali, in parecchi casi, hanno
scelto la formula «take away». Ovvero la soluzione «caffè e dolcetti» da
asporto. Tanto pratica e gradita soprattutto da chi, come Luigi che studia in collina, è in attesa dell’autobus.
Non solo giovani: anche le signore
Monica e Mirella di Trento sud sono
appena giunte in centro città per recarsi al lavoro ed approfittano della
nuova apertura. Certamente la posizione «strategica» ha avuto un’ottima
influenza sul flusso di clientela.
Ed anche la «creatività» ha il suo ruolo: Valentina Raucci racconta, ad
esempio, di essere rimasta conquistata dallo strudel e dalla possibilità
di guarnire in autonomia la brioche
del mattino con golose creme. E non
manca nemmeno chi decide di fotografare le «opere d’arte» portate in tavola tra mocaccino e tortine. Infine,
qualche protesta: un trentino, che
chiede l’anonimato, uscendo da Loacker esprime la sua lamentela rispetto all’eccessivo prezzo (2,80 euro)
per l’acquisto di cappuccino e brioche al banco.
Code e attese
per i clienti del
nuovo punto
vendita
Loacker
all’angolo tra
piazza Fiera
e via Santa
Croce: senza
dubbio
la curiosità
ha mosso la
maggioranza
degli
avventori,
interessati
a toccare
con mano
i prodotti del
noto marchio
dolciario
IL CASO
È un flop anche la seconda serata di «Electric Nights Festival»
Quattro «gatti» per ascoltare Spankox
«Un concerto per quattro gatti».
Scusate l’ironia, ma quello di
lunedì sera a Sanbapolis è stato
proprio uno spettacolo per
quattro spettatori. Anche la
seconda data di «Electric Nights
Festival» è stata un clamoroso
flop: quattro persone paganti per
il dj set di Spankox, ovvero Ago
Carollo, ovvero l’organizzatore
della manifestazione. Dopo gli
otto spettatori (ma solo uno
dall’inizio alla fine del concerto)
per il set dei The Cube Guys un
altro buco nell’acqua. Dispiace
soprattutto per chi era sul palco,
sperando che abbia evitato le
tipiche frasi «Su le mani
Trentooo» o «Siete bellissimi, vi
amo tuttiii», ma a questo punto il
Festival meriterebbe una bella
riflessione. Manca ancora un
appuntamento (il 27 ottobre
suonerà Boosta), ma ormai il
«danno» è fatto. Dopo la prima
serata ci si era chiesti il perché
del flop e gran parte della colpa
era stata data alla scarsa
pubblicità fatta per l’evento. Ora
la domanda diventa un’altra:
quanto è costato questo festival a
Centro Santa Chiara e Opera
Universitaria?
Sul sito ufficiale del Festival si
parla di «aria musicale nuova a
Trento: arriva Electric Nights, che
si propone di far volare per
alcune sere Trento verso Londra,
Ibiza e Berlino, sulle ali della
musica». Trento è volata più verso
Massimeno, Sagron Mis e
Cavizzana (i Comuni più piccoli
della provincia) e l’aria nuova,
evidentemente, non piace.
Peccato.
Condannato per direttissima il 37enne arrestato dalla polizia locale
Cannabis in collina, pena di un anno
È stato condannato ad un
anno di reclusione e al
pagamento di 3mila euro di
multa, con il beneficio della
pena in quanto incensurato,
il 37enne residente a Trento
che nel tardo pomeriggio di
lunedì era stato arrestato
dagli agenti del corpo della
polizia locale del capoluogo a
Martignano, trovato in
possesso di ben quattro etti
di marijuana e poi rivelatosi
un abile «coltivatore diretto»
di canapa.
L’operazione, dopo la
segnalazione del vigile di
quartiere, è stata portata a
termine dagli agenti della
sezione di polizia giudiziaria
del corpo di via Maccani, che
hanno tolto i veli sull’attività
dell’insospettabile arrestato.
Che nella sua abitazione, in
centro a Trento, aveva
allestito una vera e propria
serra, con tutto il necessaire
per la produzione della
canapa: dagli igrometri alle
lampade, oltre appunto ai teli
in nylon e a tutta
l’intelaiatura per la «serra da
appartamento».
Ma quella «indoor» era solo
una delle plurime piantagioni
di cui si serviva l’uomo.
Quando l’altro ieri gli agenti
sono intervenuti a
Martignano, hanno bloccato
il 37enne mentre era appena
salito tra i cespugli sopra
l’abitato, dove aveva
realizato una piccola
coltivazione all’aria aperta.
Che alimentava con le
piantine cresciute in casa, al
momento più opportuno per
il travaso.
Lunedì, gli agenti sono
intervenuti dopo che alcuni
residenti in via Bolleri
avevano contattato il vigile di
quartiere e la centrale per
segnalare presenze sospette
aggirarsi attorno alle vetture
in sosta a bordo strada, nei
pressi della Pineta, da dove
parte uno dei sentieri che da
Martignano sale verso il
rifugio Calisio e la cima della
montagna.
Quando la polizia locale è
giunta sul posto, tuttavia,
non ha trovato topi d’auto,
ma il 37enne. Che, alla vista
degli agenti, ha tentato di
allontanarsi in tutta fretta. È
stato così inseguito dagli
uomini della polizia locale e
bloccato dopo un breve
inseguimento a piedi per le
vie di Martignano.
Non appena sono riusciti ad
immobilizzarlo, gli agenti
hanno proceduto alla
perquisizione dello zainetto
che il 37enne aveva con sé.
Pensavano di trovare frutti
dell’attività di un ladro ma,
tuttavia, non c’era traccia di
refurtiva: con grande
sorpresa, gli agenti hanno
trovato arnesi per il
giardinaggio e - soprattutto marijuana per ben quattro
etti di peso, pronta ad essere
ceduta.
Da qui sono partiti tutti gli
accertamenti, che hanno
portato anche a verificare
come il prodotto del 37enne
era contraddistinto da una
percentuale di principio
attivo (percentuale di Thc
nella marijuana) molto
elevato, pari al 29%.
A seguito del ritrovamento
delle infiorescenze di
cannabis essiccata nello
zaino, il 37enne ha così
condotto gli agenti della
polizia locale sul versante del
Calisio in cui, in mezzo agli
arbusti, si trovavano le
piante. Nell’abitazione
dell’uomo, in centro a Trento,
gli agenti della sezione di
polizia giudiziaria della
polizia locale, hanno poi
IL RAGGIRO
rinvenuto come detto,
l’ampio campionario di
attrezzatura e prodotti per la
coltivazione della canapa, a
partire ovviamente da un
assortimento di semi.
Nei confronti del 37enne era
così scattato l’arresto con
l’accusa di detenzione di
stupefacenti ai fini di spaccio.
Ieri mattina in tribunale a
Trento, come detto, il 37enne
è stato giudicato con rito
direttissimo ed è arrivata la
condanna.
La serra che l’uomo aveva in casa, per le piante che poi trasferiva in collina
Si era fatta consegnare 5mila euro da un 60enne
Romena condannata per estorsione
È stata condannata ad un anno di
reclusione la giovane romena che
nell’estate dell’anno scorso aveva estorto
5mila euro ad un trentino - un noneso
sessantenne - facendogli credere di essere
stata rapita e di aver bisogno di quei soldi
per riconquistare la libertà.
La giovane, una ventiduenne, aveva fatto
letteralmente perdere la testa al
sessantenne trentino, imprenditore edile:
pur di riaverla con sé non aveva esitato a
mettere a disposizione il suo denaro da
inviare in Romania.
La ragazza gli aveva raccontato di essere
stata bloccata in patria da una banda di
energumeni che le avevano sequestrato i
documenti e l’avevano costretta a
prostituirsi. Solo versando loro 5mila euro
l’avrebbero lasciata andare. L’uomo,
preoccupato per le sorti dell’amata, aveva
deciso di pagare, accorgendosi solo poi di
essere stato gabbato.
I presunti aguzzini della ragazza, che ora ha
23 anni, gli avevano dato appuntamento
alla stazione ferroviaria di Trento, ma una
volta giunto nel capoluogo con i soldi,
aveva trovato solo la ragazza, che dopo
avergli preso i soldi aveva spiegato al
sessantenne che tutto era stata solo una
farsa, un modo per testare davvero il suo
amore per lei.
Tuttavia, si era poi allontanata con il
denaro. Per questo l’uomo si era poi rivolto
ai carabinieri Si era rivolto allora ai
carabinieri che avevano fatto scattare le
indagini per verificare innanzitutto il
racconto, confermando come la ragazza
non fosse mai stata rapita né costretta a
prostituirsi ed anche come se ne fosse
andata con i 5mila euro.
La difesa basata appunto sul «pegno
d’amore», ieri in aula non ha retto e per la
23enne è arrivata la condanna, anche se è
probabile che la giovane abbia agito con
dei complici - che poi si sono divisi i 5mila
euro - mai identificati.
STORO
Bocconi avvelenati
Cane trovato morto
Si teme possa aver
ingerito bocconi
avvelenati il cane
trovato morto ieri al
parco di Prà di Berti di
Lodrone di Storo: in
attesa dell’esito
dell’istituto di
zooprofilassi, il sindaco
del centro chiesano ha
disposto con ordinanza
che tutti gli animali
condotti al parco
vengano dotati di
museruola, proprio per
evitare di poter
incappare in altri
pericoli ed ingerire
sostanze
potenzialmente fatali.