PRESENTAZIONE DI SIMONA MILIO AL FORUM OSSERVATORIO MEZZOGIORNO Dinamiche di cambiamento e opportunità di crescita per il Sistema Puglia e per il Mezzogiorno Sesta edizione Bari, 30 giugno 2014 Hotel Villa Romanazzi Carducci Questa documentazione costituisce la base sintetica di una presentazione, ed è incompleta senza i commenti e le integrazioni del relatore. Data la natura interattiva dell’iniziativa, è probabile che non tutti i lucidi qui previsti siano utilizzati nel corso delle presentazioni e/o che ne possano essere utilizzati altri, qui non contenuti. La presente documentazione è di proprietà di The European House - Ambrosetti S.p.A.. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di ricerca automatica, o trasmessa in qualsiasi forma o tramite qualsiasi supporto - elettronico, meccanico, fotocopiatura, registrazione od altro - senza l'autorizzazione scritta di TEH-A. Bari, 30 giugno 2014 Non c’è vento a favore per chi non conosce il porto OSSERVATORIO MEZZOGIORNO Dinamiche di cambiamento e opportunità di crescita per il Sistema Puglia e per il Mezzogiorno I fondi strutturali 2007-2013 e 2014-2020 per il Mezzogiorno: come massimizzarne l’efficacia? Simona Milio © 2014 The European House - Ambrosetti S.p.A. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Questo documento è stato ideato e preparato da TEH-A per il cliente destinatario; nessuna parte di esso può essere in alcun modo riprodotta per terze parti o da queste utilizzata, senza l’autorizzazione scritta di TEH-A. Il suo utilizzo non può essere disgiunto dalla presentazione e/o dai commenti che l’hanno accompagnato. Osservatorio Mezzogiorno Agenda L’utilizzo dei fondi comunitari 2007-2013 nelle regioni del Mezzogiorno: dalla capacità amministrativa alle ricadute sul territorio Le opportunità dalla programmazione 2014-2020: possibili linee d’intervento per massimizzarne l’efficacia 2 1 Osservatorio Mezzogiorno A meno di 2 anni dal termine del ciclo di programmazione, debole capacità di spesa nelle Regioni in Obiettivo Convergenza Spesa certificata dei Programmi FESR e FSE delle regioni dell’Obiettivo Convergenza al 31 maggio 2014 46% Sicilia Calabria 466 mln € 1.522 mln € 33,3% 477 mln € 729 mln € 36,5% 59,1% 59,6% 48% 56,4% 921 mln € 40,5% 62,0% 794 mln € Puglia 48% 1.768 mln € 59,4% 239 mln € Basilicata 2.670 mln € 61% 74,3% 68% 62,2% Il FESR, seppur più rilevante in termini finanziari (4,5 vs. 1,3 mld €), presenta una performance in linea con quella del fondo FSE Spesa su dotazione complessiva (FSE+FESR) 468 mln € L’attuazione finanziaria dei programmi operativi della Puglia è superiore alla media del Mezzogiorno (61% vs. 51%) Campania Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Fondo Sociale Europeo (FSE) Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ragioneria Generale dello Stato, giugno 2014 3 Osservatorio Mezzogiorno La spesa dei Fondi Strutturali nelle regioni italiane 1. Media Regioni Competitività: □ Totale pagamenti FSE = 71,51% □ Totale Pagamenti FESR = 64,74% 2. Media Regioni Convergenza: □ Totale pagamenti FSE = 61,28% □ Totale Pagamenti FESR = 48,07% 4 2 Osservatorio Mezzogiorno Perché le regioni Competitivita’ spendono di più rispetto a quelle Convergenza? 1. Minore radicazione del sistema centralizzato che ha caratterizzato le regioni del Mezzogiorno 2. Le aree che usufruiscono dell’intervento sono più piccole di quelle Obiettivo 1 (che sono intere regioni) 3. Conseguentemente hanno un ammontare di risorse da spendere inferiore rispetto alle regioni Obiettivo 1 Nonostante ciò, dopo 20 anni, alcune regioni Convergenza hanno ancora difficoltà a spendere 5 Osservatorio Mezzogiorno I problemi principali riscontrati in passato /1 Mancanza di adeguate capacità amministrative: Gestione (unitaria e non frammentata; chiarezza dei ruoli) Programmazione (rispetto delle tempistiche; assesment needs; strategia non integrata e mancato allineamento dei fondi) Monitoraggio (efficiente, reale, fisico, finanziario) Valutazione (indipendente, ex ante, ex post, intermedia e on-going e uso che si fa della valutazione) Assenza parco progetti/mancata progettualità territoriale: Approccio alla progettualità per scopi troppi individuali Mancanza di adeguata divulgazione delle informazioni Attori territoriali non conoscono bandi Bassa qualità dei progetti e corrispondenza tra progetti e bandi Iter burocratico (262 passaggi burocratici – 3 anni per progetto) 6 3 Osservatorio Mezzogiorno I problemi principali riscontrati in passato /2 Effetti perversi del Partenariato: □ Partner economici e sociali hanno difficoltà a elaborare proposte (mancanza di informazioni complete e interessi troppo specifici) □ Limitate capacità di essere incisivi e raccogliere le preferenze più ampie Effetti perversi della governance multilivello e multi-attore: □ Responsabilità tra i diversi livelli non chiare □ Pratica di "shift the blame" Stabilità Politica: □ Contesto operativo continuo, coerente e coeso □ Cooperazione tra i diversi dipartimenti □ Accumulo e utilizzo di conoscenza □ Fiducia nelle Istituzioni 7 Osservatorio Mezzogiorno Come valutare l’impiego delle risorse comunitarie? Per valutare l’impiego delle risorse comunitarie e individuare buone e cattive pratiche, bisogna capire e analizzare 3 dimensioni fondamentali che determinano il risultato della spesa comunitaria: Attori Contesto Regole e Procedure Ogni dimensione è composta da diversi elementi la cui intensità di impatto sull’attuazione varia a seconda della loro importanza 8 4 Osservatorio Mezzogiorno L’intensità dell’impatto per dimensione: Top 3 Dimensione Attori Contesto Regole e procedure Elementi Intensità dell’impatto Autorità di gestione 95% Enti attuatori 93% Autorità di pagamento 86% Strutture Amministrative 84% Forme di intervento 77% Strutture istituzionali 75% Programmazione 96% Misure per l’attuazione di regole e procedure europee 95% Gestione 89% 9 Fonte: elaborazione Drs. Simona Milio, 2014 Osservatorio Mezzogiorno Politica di Coesione 2007-2013: obiettivi misurabili e meccanismi premiali Il ciclo di programmazione 2007-2013 dei Fondi Strutturali ha consolidato un approccio innovativo allo sviluppo regionale, caratterizzato dalla definizione di obiettivi finali in ambiti di rilievo per il benessere dei cittadini Nel Quadro Strategico Nazionale (QSN)* gli obiettivi finali sono stati associati a specifici target : □ quantitativamente misurabili □ di natura vincolante □ con l’esplicitazione in termini di servizi resi ai cittadini I divari regionali non sono presenti solo rispetto alle dimensioni economiche più tradizionali, ma anche nella disponibilità di beni e servizi essenziali: l’inadeguatezza nella disponibilità di tali beni e servizi determina una riduzione dell’impatto delle politiche di sviluppo regionale Il QSN ha l'obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione comunitaria destina all’Italia nel ciclo di programmazione 2007-2013, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. (*) 10 5 Osservatorio Mezzogiorno L’analisi effettuata dall’Osservatorio Mezzogiorno 2014 Obiettivo: comprendere quali sono i divari della Puglia e del Mezzogiorno rispetto ai target fissati a livello nazionale e/o comunitario a fronte delle risorse investite, così da orientare le decisioni delle Amministrazioni regionali su specifiche linee di intervento nel periodo 2014-2020 Ci siamo concentrati sugli indicatori che meglio evidenziano il posizionamento dei territori sulle seguenti aree tematiche tra le 11 scelte dall’UE per il periodo 2014-2020: 1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione (n. 1) 2. Tutelare l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse (n. 6) 3. Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori (n. 8) 4. Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà (n. 9) 11 Osservatorio Mezzogiorno Il quadro sinottico delle 5 macro-aree tematiche analizzate… INNOVAZIONE, RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO TUTELA DELL’AMBIENTE E USO EFFICIENTE DELLE RISORSE OCCUPAZIONE E MOBILITÀ DEI LAVORATORI 5 KPI 6 KPI 5 KPI INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA’ FORMAZIONE 5 KPI 5 KPI Esclusi i 5 KPI dell’area "Formazione" (*) TOTALE = 21 KPI* 12 6 Osservatorio Mezzogiorno … e la metodologia seguita Per ogni indicatore: è stato analizzato il posizionamento della Puglia e del Mezzogiorno rispetto alle altre regioni italiane* è stato calcolato il divario rispetto alla media nazionale (ed UE-28, ove disponibile) e del Mezzogiorno Per ogni ambito d’indagine viene offerta una visione di sintesi del posizionamento regionale sui singoli KPI selezionati L’analisi potrà aiutare ad identificare i punti di forza e di debolezza su cui intervenire a fronte degli investimenti effettuati nell’ultimo ciclo di programmazione, anche attingendo alle risorse UE 2014-2020 (*) A livello metodologico, il benchmark considerato è il target fissato a livello nazionale (QSN) e o a livello europeo. In alcuni casi, ove non sia stato indicato un target riferito al KPI esaminato, si è fatto riferimento al posizionamento rispetto alla media nazionale. 13 Osservatorio Mezzogiorno Area 1: Mezzogiorno e Puglia appaiono in ritardo significativo nell’area della Ricerca e Sviluppo Posizionamento della Puglia rispetto ai target e al Mezzogiorno (target=100), 2013 Europa 2020: ≥1,53% Media ITA: ≥98% 8,5 Capacità innovativa 100 QSN 2007-2013: ≥0,38% 75 Diffusione banda larga nelle P.A. 50 Posizionamento relativo delle regioni del Mezzogiorno sull’indice di innovazione (scala 1-10), 2013 7,9 7,1 5,8 Investimenti R&S delle imprese 25 5,7 0 4,1 2,7 Diffusione internet nelle famiglie Europa 2020: ≥75% Puglia 2,2 Addetti R&S Media ITA: ≥3,8 x 1000 ab. Mezzogiorno Target Fonte: elaborazioni The European House-Ambrosetti su fonti varie, 2014 Campania Abruzzo Sardegna Sicilia Puglia Basilicata Calabria Molise 14 7 Osservatorio Mezzogiorno Nel periodo 2000-2011, la Puglia è cresciuta soprattutto sul fronte della digitalizzazione Andamento della regione Puglia sugli indicatori di innovatività (indice 2000=100), 2000-2011 Andamento della regione Puglia sugli indicatori di digitalizzazione (indice 2000=100), 2000-2011 500 200 450 180 400 160 350 300 140 250 120 200 100 150 100 80 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Capacità innovativa Investimenti R&S imprese Diffusione internet famiglie Addetti R&S Diffusione banda larga nella PA Crescita sugli indicatori di innovazione fino al 2008-2009: la crisi economico-finanziaria ha avuto un impatto su investimenti in R&S (in stagnazione negli ultimi 4 anni) e addetti R&S (-20%) Miglioramento importante sugli indicatori di digitalizzazione: il livello di diffusione di Internet nelle famiglie è cresciuto sensibilmente rispetto al 2000, sebbene il target (75% da Agenda Digitale) non sia stato ancora raggiunto 15 Fonte: rielaborazioni The European House-Ambrosetti su dati Eurostat e Istat, 2014 Osservatorio Mezzogiorno Area 2: Fonti rinnovabili e compostaggio i due ambiti ambientali in cui la Puglia supera i target Posizionamento della Puglia rispetto ai target e al Mezzogiorno (target=100), 2013 QSN 2007-2013: ≥17,4% Fonti rinnovabili 250 Posizionamento relativo delle regioni del Mezzogiorno sull’indice ambientale (scala 1-10), 2013 8,0 200 Compostaggio QSN 2007-2013: ≥20% 150 100 50 0 Perdite idriche 5,8 4,8 4,4 QSN 2007-2013: ≤25% 4,2 3,6 3,2 2,5 Raccolta differenziata Depurazione idrica QSN 2007-2013: ≤250 kg./ab. QSN 2007-2013: ≥70% Sardegna Campania Abruzzo Basilicata Molise Calabria Puglia Sicilia Rifiuti in discarica Puglia Mezzogiorno Target La Sardegna ha dimostrato la migliore performance fra le regioni del Mezzogiorno (6,2) La Puglia si colloca in penultima posizione (3,2): quasi tutte le regioni presentano punteggi relativamente bassi nell’area "Tutela dell’ambiente e uso efficiente delle risorse" Fonte: elaborazioni The European House-Ambrosetti su fonti varie, 2014 16 8 Osservatorio Mezzogiorno Pur non raggiungendo tutti i target, la Puglia ha fatto alcuni importanti passi avanti sul fronte ambientale Andamento degli indicatori di uso efficiente e di tutela all’ambiente in Puglia (indice 2000=100), 2000-2011 1.700 140 1.500 120 1.300 100 1.100 80 60 900 40 700 20 500 300 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 % rifiuti portati in discarica % popolazione raggiunta dal servizio idrico % popolazione raggiunta da depurazione % rifiuti oggetto di compostaggio 100 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Utilizzo energia rinnovabile Ricorso a raccolta differenziata Importanti miglioramenti: l’incidenza del consumo di energia da fonti rinnovabili aumentata di quasi 15 volte fra il 2000 e il 2011 (raggiungimento del target stabilito dagli OdS) mentre il ricorso alla raccolta differenziata è aumenta di 4,5 volte (target non ancora raggiunto) Altro target raggiunto è quello relativo al compostaggio (+11% fra il 2000 e il 2011) 17 Fonte: rielaborazioni The European House-Ambrosetti su dati Eurostat e Istat, 2014 Osservatorio Mezzogiorno Area 3: Puglia ancora deficitaria sui target di occupazione ma con un miglior posizionamento rispetto alla media meridionale Posizionamento della Puglia rispetto ai target e al Mezzogiorno (target=100), 2013 Media ITA: ≤10,7% QSN 2007-2013: ≤16,8% Disoccupazione 200 150 100 Tasso di irregolarità del lavoro Posizionamento relativo delle regioni del Mezzogiorno sull’indice di occupazione (scala 1-10), 2013 50 Media ITA: ≤35,3% 8,2 7,9 6,0 Disocc. Giovanile 5,5 5,0 0 3,2 Media ITA: ≤5,7% Media ITA: ≤11,9% Disoccupazione longterm Disocc. Femminile 2,0 Abruzzo Puglia Mezzogiorno 2,7 Molise Basilicata Sardegna Puglia Calabria Sicilia Campania Target Posizionamento della Puglia sugli indicatori di occupazione intermedia fra Italia e Mezzogiorno Tra le regioni dell’Obiettivo Convergenza, la Puglia appare quella meglio posizionata Fonte: elaborazioni The European House-Ambrosetti su fonti varie, 2014 18 9 Osservatorio Mezzogiorno La crisi ha reso più complesso raggiungere i principali target occupazionali Andamento della regione Puglia sugli indicatori relativi all’occupazione, (indice 2000=100), 2000-2012 La disoccupazione giovanile, dopo una flessione fra il 2005 e il 2007, è tornata a crescere a partire dal 2008 al 2012 (+10 punti percentuali) 120 110 100 90 L’occupazione irregolare è tornata, nel 2012, ai livelli dei primi anni 2000 80 70 La disoccupazione femminile, sebbene in aumento negli ultimi 5 anni, è scesa di 6 punti percentuali rispetto ai livelli del 2000 60 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Disoccupazione Disoccupazione giovanile Disoccupazione femminile Disoccupazione long-term Occupazione irregolare 19 Fonte: rielaborazioni The European House-Ambrosetti su dati Eurostat e Istat, 2014 Osservatorio Mezzogiorno Area 4: Sul fronte dell’inclusione i gap da colmare in Puglia riguardano soprattutto l’assistenza di anziani e bambini Posizionamento della Puglia rispetto ai target Posizionamento relativo delle regioni del e al Mezzogiorno (target=100), 2013 Mezzogiorno sull’indice di esclusione sociale (scala 1-10), 2013 Media ITA: ≥15,8% Indice di povertà 150 8,4 100 Indice di attrattività dei sistemi sanitari Media ITA: ≥6,5% Presa in carico di utenti anziani Comuni con servizi infanzia 50 0 6,3 5,3 QSN 2007-2013: ≥35% 4,7 4,4 4,4 Presa in carico di utenti dell'infanzia QSN 2007-2013: ≥3,5% Puglia 7,4 1,8 QSN 2007-2013: ≥12% Mezzogiorno Target Abruzzo Sardegna Molise Basilicata Campania Puglia Sicilia Calabria La Puglia è terzultima, soprattutto per le carenze nei servizi all’infanzia (aspetto da leggere in relazione anche al lavoro femminile nel Sud Italia) e sull’assistenza agli anziani Fonte: elaborazioni The European House-Ambrosetti su fonti varie, 2014 20 10 Osservatorio Mezzogiorno Nell’area dell’inclusione sociale si riscontrano miglioramenti, sebbene alcuni target rimangano lontani Andamento della regione Puglia sugli indicatori relativi all’inclusione sociale, (indice 2000=100), 2000-2012 220 La popolazione che vive al di sotto della povertà è passata dal 23,3% nel 2002 al 31,9% nel 2012 200 180 160 140 120 100 80 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Indice di povertà Presa in carico infanzia Servizi all'infanzia Emigrazione ospedaliera in altra regione 2012 La presa in carico di utenti anziani, la Puglia è passata dall’1,1% del 2000 al 2,2% del 2012 della popolazione over65, pur restando al di sotto del valore target (3,5) Presa in carico anziani Fonte: rielaborazioni The European House-Ambrosetti su dati Eurostat e Istat, 2014 21 Osservatorio Mezzogiorno Considerazioni sull’impatto della politica di coesione in Puglia /1 Il monitoraggio degli obiettivi di servizio consente una valutazione oggettiva sull’avanzamento delle Regioni su specifici obiettivi I target stabiliti dal QSN 2007-2013 per la Puglia – e in generale per le Regioni del Mezzogiorno – sono stati probabilmente troppo ambiziosi: l’avvento della crisi globale ha reso più complesso il loro raggiungimento Le basse performance sono attribuibili a fattori endogeni ed esogeni: tutte le regioni meridionali, al di là di specifici problemi interni, risentono di complessivo "effetto Paese" La riduzione delle risorse destinate al Mezzogiorno ha influito sulla capacità di raggiungere gli obiettivi di servizio fissati dal QSN 2007-2013 e sui relativi ritardi 22 11 Osservatorio Mezzogiorno Considerazioni sull’impatto della politica di coesione in Puglia /2 Sui 21 KPI* identificati, in soli 5 casi (24%) la Puglia mostra di aver raggiunto i target fissati Nel 43% degli indicatori (9 KPI) la Regione ha registrato un miglioramento nel periodo considerato, pur non essendosi ancora allineata ai target Le criticità principali si evidenziano nelle aree relativa all’occupazione (3 su 5 KPI) e all’inclusione sociale (2 su 5 KPI): in tali casi, la Puglia non solo non ha raggiunto i target, ma si è assistito anche ad un graduale peggioramento dell’indicatore: □ Raggiungimento dei target sull’occupazione fortemente influenzato dall’attuale congiuntura economica e dai riflessi di quest’ultima soprattutto sul mercato del lavoro □ Gap in Puglia nelle aree dell’inclusione sociale ascrivibili anche al contesto economico-finanziario, che ha portato ad una forte riduzione delle risorse locali, generando criticità sul fronte della sostenibilità finanziaria dei servizi per infanzia ed anziani (*) Oltre ai quali vanno considerati i 5 KPI dell’area formazione, non approfonditi in questa presentazione 23 Osservatorio Mezzogiorno Agenda L’utilizzo dei fondi comunitari 2007-2013 nelle regioni del Mezzogiorno: dalla capacità amministrativa alle ricadute sul territorio Le opportunità dalla programmazione 20142020: possibili linee d’intervento per massimizzarne l’efficacia 24 12 Osservatorio Mezzogiorno Il quadro complessivo delle risorse della programmazione 2014-2020 Cofinanziamento nazionale e regionale Fondi comunitari Fondi strutturali FESR-FSE Fondi YEI e FEAD Fondo FEASR FESR-FSE FSC Totale 43,8 130 FEASR Valori in mld. € Programmazione 2014-2020 32,2 1,2 10,4 32 10,4 All’Italia è allocato il 9,3% del totale delle risorse della Politica di Coesione. Oltre alle risorse comunitarie, vanno considerate: la quota di cofinanziamento nazionale, per un ammontare pressoché pari alle risorse comunitarie: 24,5 mld € proveniente dal Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche 2014 + il cofinanziamento delle risorse comunitarie del FEASR, per un importo di 7,7 mld € la quota di cofinanziamento di fonte regionale da destinare ai Programmi Operativi Regionali (POR): circa 7,5 + 2,7 mld € per il FEASR Le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, il cui rifinanziamento per il periodo 2014-2020 è stabilito per un importo complessivo di circa 54 mld € Nel complesso, il volume di risorse per la coesione territoriale nel ciclo di programmazione 2014-2020, raggiunge 130 mld € Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Commissione Europea, 2014 25 Osservatorio Mezzogiorno Il 70% dei Fondi Strutturali è allocato alle regioni del Mezzogiorno Ripartizione delle risorse dei Fondi Strutturali 2014-2020 all’Italia per obiettivo (val. %) Regioni più sviluppate 23,9% 32,25 mld € Regioni meno sviluppate 69,3% Regioni in transizione 3,4% Obiettivo Cooperazione territoriale europea 3,4% Su 32 mld € destinati all’Italia 22,3 sono destinati alle regioni meridionali meno sviluppate (72% delle risorse per "Investimenti a favore di crescita e occupazione") Alle risorse dei Fondi Strutturali vanno aggiunte le assegnazioni del Fondo europeo per l’aiuto agli indigenti (670,5 mln €) e dell’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (567,5 mln €) Nel complesso, dunque, per la politica di coesione l’Italia beneficia di circa 33,5 mld € di risorse comunitarie Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Commissione Europea, 2014 26 13 Osservatorio Mezzogiorno Nel ciclo 2014-2020 la Puglia è la terza beneficiaria del Mezzogiorno Breakdown delle allocazioni per le regioni meno sviluppate (mld € e %) Allocazione delle risorse UE 2014-2020 per regione (mln €) 8.000 Sicilia 31% 7.000 6.000 Campania 28% 5.000 4.000 3.000 Basilicata 4% 2.000 22,2 mld € 1.000 Molise Valle d'Aosta P.A. Trento Abruzzo P.A. Bolzano Umbria Friuli Venezia Liguria Marche Veneto Emilia Romagna Toscana Basilicata Lazio Sardegna Piemonte Lombardia Puglia Calabria Sicilia Campania 0 Calabria 14% Puglia 23% Con quasi 6,9 mld € la Sicilia è oggi la prima beneficiaria dei fondi comunitari nelle regioni meno sviluppate (31%), seguita da Campania (28%) e Puglia (23%) Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Commissione Europea, 2014 27 Osservatorio Mezzogiorno La programmazione regionale verso Europa 2020 E’ fondamentale l’inserimento nella programmazione regionale di 5 obiettivi di Europa 2020: 1. Occupazione (innalzamento al 75% del tasso di occupazione per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni) 2. R&S/Innovazione (aumento degli investimenti in R&S ed Innovazione al 3% del PIL dell’UE, pubblico e privato insieme) 3. Cambiamenti climatici /Energia (riduzione delle emissioni di gas serra del 20% - o persino del 30%, se le condizioni lo permettono - rispetto al 1990; 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili; aumento del 20% dell'efficienza energetica) 4. Istruzione (riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria) 5. Povertà/Emarginazione (riduzione di almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione). 28 14 Osservatorio Mezzogiorno Gap Italia Europa 2020 Europa 2020 – Obiettivi principali 3% del PIL UE investito in R&S Situazione attuale in Italia Obiettivo nazionale 2020 PNR 1,26% (2010) 1,53% Ridurre del 20% le emissioni di gas serra rispetto al 1990 -3% (previsione emissioni nonETS 2020 vs. 2005) -9% (emissioni non-ETS 2010 vs. 2005) -13% (ob. Nazionale vincolante per settori non-ETS rispetto al 2005) 20% del consumo energetico rinveniente da fonti rinnovabili 10,3 (2010) 17% n.d. 13,4 o 27,9 Mtep% Il 75% della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni deve essere occupata 61,2% (2012) 67-69% Ridurre il tasso di abbandono precoce degli studi al di sotto del 10% 18,2% (2012) 15-16% Almeno il 40% delle persone 30-34 anni ha completato l’istruzione universitaria o equivalente 20,3% (2011) 26-27% 14,5 mln di persone (2010) 2,2 mln di persone uscite dalla povertà Aumentare del 20% l’efficienza energetica – Riduzione del consumo energetico in Mtep Ridurre di almeno 20 mln il numero di persone a rischio o in situazione di povertà/esclusione 29 Osservatorio Mezzogiorno Politica di coesione: quali proposte per aumentarne l’efficacia? CRITICITA’ PROPOSTE Difficoltà per le regioni del Mezzogiorno a raggiungere i target della programmazione nazionale 1. Obiettivi scadenzati lungo il ciclo di programmazione Dispersione delle risorse co-finanziate su molteplici obiettivi ed interventi 2. Concentrazione delle risorse su pochi obiettivi qualificati Necessità di garantire la qualità dei progetti finanziato 3. Sostenibilità nel medio-lungo termine dei progetti Esigenza di strumenti per rafforzare la capacità amministrativa nel Mezzogiorno 4. Valutazione dei risultati ottenuti Debole attrazione di risorse (extra-regionali ed estere) per effettuare investimenti sul territorio 5. Rilancio dei distretti meridionali come poli di attrazione di nuovi investimenti produttivi e tecnologici 30 15 Osservatorio Mezzogiorno 1. Obiettivi scadenzati per il Mezzogiorno lungo il ciclo di programmazione A fianco della definizione dei target quantitativi nella programmazione nazionale, individuare, in stretta concertazione con le singole Regioni, obiettivi diversificati in considerazione del posizionamento di partenza per ciascuna Regione del Mezzogiorno Stabilire dei valori espressi in termini di riduzioni/incrementi percentuali rispetto alla situazione di partenza da raggiungere dopo un cerco arco di tempo: □ Ad es., variazione del +/-20% su uno specifico indicatore nel primo biennio della programmazione, un ulteriore +/-15% nel biennio successivo, e così via fino ad arrivare al raggiungimento del target finale 31 Osservatorio Mezzogiorno 2. Concentrazione delle risorse verso pochi obiettivi qualificati La programmazione 2007-2013 ha mostrato assenza di "massa critica" in tutte le Regioni del Mezzogiorno Le azioni previste dall’Accordo appaiono eccessivamente numerose (>300 proposte di finanziamento): per risolvere i problemi di spesa già riscontrati nelle programmazioni precedenti, occorre quindi concentrare le risorse su poche azioni qualificate 32 16 Osservatorio Mezzogiorno Troppe priorità di intervento nella programmazione 2007-2013… Allocazione delle risorse comunitarie 2007-2013 nel Mezzogiorno per regione e area tematica 100% 2,8% 2,8% 90% 14,8% 20,9% 23,0% 80% 27,0% 50% 34,9% 10,9% 12,0% 40% 11,5% 9,8% 30% 3,3% 20% 8,7% 9,7% 1,5% 3,0% 23,4% 15,2% 15,8% 9,6% 6,8% 7,9% 4,4% 10,4% Basilicata 9,2% 3,9% 7,2% 1,4% 7,8% Calabria Sardegna 8,6% 24,8% 12,8% 47,2% Solo il Molise ha investito ha investito una quota superiore al 46% su una singola area tematica (Ambiente) 9,8% 3,4% 0,6% 3,8% 10% La Puglia risulta essere la prima regione per incidenza relativa della spesa in Ricerca e Innovazione (23%) ma presenta una evidente frammentazione delle risorse allocate 13,4% 25,8% 35,4% 22,0% 60% 10,6% 19,3% 31,7% 70% 7,4% 4,5% 4,8% Sicilia e Basilicata hanno investito circa il 50% delle risorse in due aree tematiche (Trasporto e Ambiente) 0% Puglia (* ) Campania Sicilia Abruzzo Altro Energia Inclusione sociale Infanzia e anziani Agenda digitale Occupazione Istruzione Ambiente Trasporti Ricerca e innovazione Molise Le voci incluse in altro comprendono: Città e aree rurali, Competitività imprese, Cultura e turismo, Rafforzamento della P.A. 33 Fonte: rielaborazioni The European House - Ambrosetti su dati Opencoesione, 2014 Osservatorio Mezzogiorno … e progetti co-finanziati di dimensioni contenute Media Mezzogiorno Calabria 241 295 Basilicata 299 356 Sicilia 6.055 26.314 35.589 Campania 31.918 37.583 Sicilia 362 Valore medio dei progetti (‘000 €), 2013 386 54.047 Progetti cofinanziati dai Fondi Strutturali nelle Regioni in Ob. Convergenza, 2013 Puglia Media mezzogiorno Calabria Basilicata Campania Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Opencoesione, 2014 Puglia 34 17 Osservatorio Mezzogiorno ...nell’individuazione delle aree-chiave su cui destinare le risorse UE 2014-2020 Sviluppo inclusivo, sostenibile e intelligente Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente Possibili aree di focalizzazione 2014-2020 in Puglia Investimenti diffusi in R&S ICT e Smart Communities Internazionalizzazione (Industria e Turismo) Agri-food Chimica Verde Energia e risparmio energetico Qualità della vita e inclusione sociale Pianificazione urbana Misure per giovani, donne, anziani e disabili Misure per migranti Istruzione, formazione e competenze Percorsi formativi nella scuola secondaria Aggiornamento delle competenze per il mercato del lavoro Percorsi di managerializzazione nelle aziende 35 Osservatorio Mezzogiorno 3. Attenzione alla sostenibilità nel medio-lungo termine dei progetti presentati /1 Il ciclo 2007-2013 ha evidenziato diverse criticità progettuali, tra cui: □ Approccio spesso orientato a scopi eccessivamente individuali □ Mancata conoscenza dei bandi da parte degli attori territoriali □ Bassa qualità dei progetti e corrispondenza con i bandi □ Iter burocratici lunghi e complessi □ Mancata dimostrazione della sostenibilità dei progetti La capacità del progetto di “sopravvivere” al finanziamento europeo e di continuare a produrre benefici anche dopo la conclusione dell’iniziativa stessa è una condizione abilitante per l’accesso ai bandi 36 18 Osservatorio Mezzogiorno 3. Attenzione alla sostenibilità nel medio-lungo termine dei progetti presentati /2 Porre maggiore attenzione in fase progettuale alla dimostrazione della sostenibilità di medio-lungo termine delle iniziative presentate, secondo un duplice livello: □ economico-finanziaria □ ambientale Proprio l’assenza o l’inadeguatezza di una corretta dimostrazione di tale aspetto è una delle più frequenti ragioni della mancata selezione di numerosi progetti ai bandi 37 Osservatorio Mezzogiorno 4. Valutazione dei risultati ottenuti dai progetti finanziati con i fondi comunitari Definire modelli e metodologie per una maggiore diffusione della valutazione dei risultati ottenuti a livello territoriale La verifica degli impatti effettivamente conseguiti dall’iniziativa rispetto agli obiettivi generali e specifici dovrebbe essere: □ □ controfattuale (orientata a comprendere se l’intervento pubblico ha avuto un effetto, in quale misura e se ha funzionato) theory based (orientata a comprendere perché e in che modo l’intervento pubblico ha prodotto determinati effetti) Strumento operativo aggiuntivo per le Autorità di Gestione delle Regioni in Ob. Convergenza per migliorare la politica pubblica e comprendere se i cambiamenti che si sarebbero dovuti innescare si siano realizzati o meno 38 19 Osservatorio Mezzogiorno 5. Rilancio dei distretti meridionali come poli di attrazione di nuovi investimenti produttivi e tecnologici Definizione di un piano strategico finalizzato a definire l’evoluzione e la modernizzazione dei distretti produttivi nelle regioni meridionali (in particolare di quelli specializzati in settori tradizionali e "maturi") per attrarre nuovi investimenti produttivi e tecnologici dall’estero e dalle altre regioni italiane, anche sull’esempio di esperienze internazionali di successo Esempio del Parco Tecnologico Andaluso - PTA di Malaga (Spagna): Approccio di sviluppo di lungo periodo sui diversi cicli di programmazione comunitaria Investimento iniziale di 70 mln € (FESR) 620 imprese insediate, 1,62 mld € di ricavi, ~15.000 occupati Contributo al PIL generato a livello provinciale: 6,1%-8,7% Volano per la costituzione di altri 11 parchi tecnologico-scientifici in Andalusia Strategia del Comune di Malaga di attrazione di investimenti esteri (anche immobiliari) e di flussi turistici sul territorio 39 Osservatorio Mezzogiorno Conclusioni Occorre attuare un generale riorientamento della spesa verso settori quali: □ ricerca e innovazione □ sostegno alle PMI □ istruzione e formazione valide □ inserimento nel mercato del lavoro che promuova occupazione di qualità e coesione sociale Si assicureranno così: □ □ il mainstreaming dei massimi incrementi di produttività negli obiettivi inerenti ai cambiamenti climatici e la transizione verso economie basate su un uso efficiente delle risorse e basse emissioni di carbonio In ultimo, data l’enormità dei problemi da affrontare e la disponibilità delle risorse è necessario massimizzare il coordinamento delle politiche e la complementarità degli interventi, non solo con le politiche regionali e nazionali ma soprattutto con altri fondi comunitari che possono essere integrativi al FESR e FSE 40 20
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