La Danza movimento ed Energia Bosio Isabella 5^B Eco Anno Scolastico 2013/2014 “La danza movimento ed energia” 1 Danza classica e danza moderna, due mondi Opposti come USA e URSS History of dance “Eva”, Giovanni Verga LA DANZA Glicolisi e Ciclo di Krebs: le reazioni che permettono di ricevere energia “La danza movimento ed energia” 2 Indice Introduzione……………..4 The history of dance…………………………………………………..5 URSS e USA: Guerra Fredda……………………………………….. 7 Glicolisi e il ciclo di Krebs……………………………………………15 Giovanni Verga e il romanzo “Eva” ……………………………21 Bibliografia…………………………………………………………………23 “La danza movimento ed energia” 3 INTRODUZIONE La danza è un’arte, è il linguaggio del corpo il quale con il suo movimento è capace di sprigionare tutta l’energia in suo possesso e di suscitare nel pubblico che osserva emozioni e sentimenti. Questa espressione artistica è caratterizzata da una coreografia ed è solitamente accompagnata da un testo musicale. Il movimento della danza è strettamente connesso alla chimica dei processi metabolici del corpo; processi che sono in grado di ottenere tutta l’energia della quale la ballerina ha bisogno nell’intenso sforzo fisico necessario alla sua performance e che solo la sua bravura riesce a occultare in un gesto elegante. Ho scelto questo argomento perché frequento un corso di danza fin da quando ero bambina e la danza, come la chimica, sono parte della mia vita. I due generi più conosciuti sono la danza classica (accademica) e la danza moderna. La danza classica si avvale di una tecnica accademica codificata dai maestri dell'Académie royale de danse, fondata a Parigi dal re Luigi XIV nel 1661, con l’intento di fissare e sviluppare i principi fondamentali dell’arte coreografica. La danza moderna è nata come ribellione nei confronti della danza accademica, ritenuta troppo rigida e schematica. Il suo intento era di procedere alla ricerca di una danza libera eseguita spesso in spazi non teatrali, per marcare un forte contrasto con lo sfarzo dei grandi balletti. “La danza movimento ed energia” 4 The history of dance o PREHISTORY Music and movement had a magical function. Primitive dances consisted in the imitation of animals movement by the representation of their capture and killing. Other times, the rhythmic repetition of gestures and sounds was useful to wizard to reach the state of trance and get in touch with the spirits. o CLASSICAL ANTIQUITY In the ancient Greece, we find the choral dances and the dance with weapons the Spartans. Very important was the role of the dancing chorus in Greek tales used by the choir intervened in the interludes of the drama and it often took part in the theatrical action. o THE MIDDLE AGES In this period, the estati dances were used a lot. The tales of that period reported that during funeral rites and Christian festivities, men and women suddenly started dancing and singing in the graveyard. Regarding dance, the more practiced genre was that of community dance. It was accompanied by the singing of those who danced and by the instrument’s sound. o HUMANISM AND THE RENAISSANCE In this age, the figure of the dancing master was introduced. He imposed rules and steps which previously arose spontaneously. The court dance losed the element of spontaneity and it broke up forever with the folk dance. o THE NINENTEENTH CENTURY In the ballet, there was a rigorous professional development of dance, especially in Italy and France, where started the academic dance. The peak of choreographic art of this period is represented by the works of Pëtr Il'ič Čajkovskij for example the famous “The Sleeping Beauty” , “The Nutcracker suite” and “The Swan Lake”. “La danza movimento ed energia” 5 o THE TWENTIETH CENTURY In the early twentieth century new ideas brought by the American dancer Isadora Duncan opposed to academic dance. According to her, the body have to follow every emotional impulse beyond every rule imposed from the outside. These ideas facilitated the birth of modern dance and contemporary dance some years later. New ballets were imported from America like charleston, foxstrot, blues etc, and later the idea of musical: Grease, Hair and Jesus Christ Superstar are some of the most famous musical. In the last few decades the beautiful ballroom dances, like tango, salsa, cha cha cha, were introduced in Europe. In the end of twentieth century and in the beginning of the twenty-first century, new types of dance are born: hip hop, break dance are the most important. “La danza movimento ed energia” 6 USA e URSS hanno ideologie e culture ben diverse. Di seguito analizzerò una delle Guerre che hanno coinvolto come protagonisti USA e URSS. GUERRA FREDDA Dopo la Seconda Guerra Mondiale due superpotenze si ergevano ormai nel mondo: gli Stati Uniti, che già avevano affermato il loro predominio economico nel periodo fra le due guerre, e l’Unione Sovietica, che poteva contare su una grande disponibilità di uomini e di risorse. Stati Uniti e Unione Sovietica erano nello stesso tempo entità simili e antiestetiche: entrambi si presentavano come Stati territoriali di grandi dimensioni, multietnici, dotati di enormi risorse naturali, di grandi potenzialità demografiche e di un solido apparato industriale. Erano anche simboli contrapposti di due mondi, di due sistemi politico-economici, di due tipologie contrapposte. Da un lato, gli Stati Uniti, il paese dell’individualismo, del libero mercato, del capitalismo; dall’altro, l’Unione Sovietica, il Paese del collettivismo, dell’economia di piano, del “socialismo reale” definizione che in realtà nascondeva un regime totalitario di particolare durezza. Per più di quarant’anni dalla fine della guerra, il mondo sarà dominato dall’antagonismo tra USA-URSS, la cui alleanza in funzione antinazista era entrata in crisi già nella fase conclusiva del conflitto, dopo la morte di Roosevelt, con l’apertura dei negoziati di pace. La contrapposizione fra i due Paesi segnò l’inizio della <<Guerra Fredda>>, la quale indica un tipo di conflitto non combattuto in modo diretto ma “congelato” in uno stato di latente e continua tensione fra le due superpotenze e i due blocchi di cui erano a capo. Il possesso dell’arma atomica, da un lato rendeva irrealistico uno scontro frontale, pena l’annientamento dell’umanità; dall’altro alimentava la cosiddetta “strategia della deterrenza”, ossia l’aumento degli armamenti, convenzionali e non, al fine di tenere l’avversario sempre sotto tiro. Lo scontro si giocò in primo luogo nel continente europeo: sovietici ad Est e statunitensi ad Ovest. Nell’Europa orientale i primi favorirono la formazione di stati-satellite privi di autonomia; nell’Europa occidentale gli statunitensi orientarono la ricostruzione postbellica in base alle esigenze della propria egemonia economica e del proprio ruolo di guida politica. Nonostante i momenti di tensione, una sorta di tacita intesa e di reciproca “lealtà” formale garantiva gli equilibri: nessuna delle due superpotenze tentò di mutare a proprio vantaggio i rapporti di forza in Europa. “La danza movimento ed energia” 7 La guerra fredda fra Est e Ovest si alimentò attraverso una continua competizione giocata su più campi. Strumenti e tatticismi furono la propaganda, lo spionaggio, le rigide prese di posizione in politica estera. Ciascuna delle due superpotenze indicò nell’antagonista il nemico assoluto: da un lato il capitalismo dall’altro il comunismo. La logica dei blocchi contrapposti e la necessità per ciascuno di essi di mantenere la coesione interna influirono pesantemente sulla vita dei singoli Stati e contribuirono a spegnere spinte innovatrici e fermenti politico-culturali che premevano per emergere. Nei Paesi dell’Est l’imposizione di sistemi modellati sull’esempio dell’URSS staliniana chiusero ogni possibilità di libero sviluppo e repressero in modo cruento ogni tentativo di opposizione. Nel mondo occidentale il rifiuto di tutto quanto poteva richiamarsi alla tradizione comunista produsse reazioni esasperate: si limitarono la libertà di espressione e ad appoggiare sanguinari regimi dittatoriali in varie parti del mondo. L’esigenza di contrastare l’espansione comunista fu alla base della “dottrina del contenimento” espressa dal Presidente statunitense Harry Truman, nel marzo del 1947, quando chiese al Congresso l’approvazione di aiuti militari a favore della Grecia e della Turchia, dove l’Unione Sovietica contendeva il controllo dello stretto dei Dardanelli. La linea di Truman era di intervenire a favore dei popoli minacciati all’interno da minoranze armate o da ingerenze straniere. Nella strategia statunitense ebbe un ruolo decisivo l’aiuto economico ai Paesi occidentali impegnati ad affrontare il dopoguerra. Nel 1947 gli Stati Uniti vararono l’European Recovery Program (ERP), più conosciuto come piano Marshall che si proponeva di sostenere economicamente la ricostruzione europea. Dal 1948 al 1952 vennero garantiti ingenti aiuti sotto forma di prestiti a fondo perduto, macchinari e prodotti agricoli. Gli obiettivi erano molteplici : rianimare l’economia dei Paesi destinatari, attenuare i conflitti sociali, rafforzare le componenti politiche moderate quale garanzia di stabilità. La ripresa europea costituiva un fattore importante per l’economia statunitense, sempre alla ricerca di mercati di sblocco e di interlocutori economici per le proprie industrie. “La danza movimento ed energia” 8 Da parte sovietica, il Piano Marshall venne rifiutato perché ritenuto un mezzo di penetrazione e di condizionamento politico da parte degli Stati Uniti. All’enunciazione del piano nel giugno del 1947 rispose indirettamente la nascita del Cominform, un organo di collegamento e di informazione dei partiti comunisti che si richiamava all’esperienza della Terza Internazionale. Questo fu l’anno in cui si consumò definitivamente la rottura fra Est e Ovest, che portò alla costituzione di sistemi politici omogenei a quelli del Paese leader. Nel corso di quell’anno i comunisti furono esclusi dal governo in Italia e in Francia, mentre nelle nazioni dell’Europa orientale si accelerava il processo di subordinazione all’Unione Sovietica, sino a caratterizzarle come “Paesi Satellite”. In seguito alla crisi di Berlino nell’aprile del 1949 venne sottoscritto a Washington il Patto atlantico, un’alleanza militare siglata dai Paesi occidentali con l’obbiettivo di scoraggiare le mire aggressive da parte dell’Unione Sovietica. Questa alleanza prevedeva la formazione di un organismo militare, la NATO (North Atlantic Treaty Organization); sottoscrissero il patto diversi Paesi: Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Italia, Portogallo, Norvegia, Danimarca, Islanda, Stati Uniti e Canada. In seguito aderirono Grecia e Turchia (nel 1951) e la Repubblica federale tedesca (1955). Nei Paesi dell’Est europeo ci fu la nascita delle “democrazie popolari”, intese come fase di transizione dalla democrazia borghese al socialismo. Dal 1944 i rappresentanti dei partiti comunisti occuparono come posti chiave nei governi, mandando via i partiti avversari furono avviate riforme strutturali e consolidate forme di controllo politico da parte di partiti comunisti. Si delineava così il sistema degli Stati-satellite dell’Urss. Nel 1947 gli U.S.A proposero di allargare il piano Marshall ai Paesi orientali; ma l’Urss non accettò la possibilità che gli Stati Uniti intrattenessero con rapporti di natura economica con gli Stati-satellite. Nel 1955 ci fu il Patto di Varsavia, che prevedeva un sistema di difesa unificato sotto il comando sovietico; fino alla morte di Stalin (1953) il controllo sovietico sui Paesi dell’Europa orientale, si fece più forte e oppressivo. Il Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica), istituito nel 1949 per rafforzare la collaborazione economica tra i Paesi comunisti, ebbe come conseguenza l’instaurazione di un mercato chiuso rispetto alle economie occidentali e vincolato all’economia sovietica. La Cortina di ferro e il precipitare della Guerra Fredda chiusero le popolazioni sovietiche e dell’Europa orientale entro i confini dei loro Paesi, prive di rapporti con il resto del mondo. Solo “La danza movimento ed energia” 9 alle personalità politico-diplomatiche era possibile avere un passaporto e quindi uscire dal territorio nazionale. Anche se la Guerra Fredda fu solo uno scontro politico più che militare, i due blocchi si trovavano a fronteggiarsi attraverso comportamenti che non potevano essere interpretati come una semplice minaccia durante la Guerra di Corea (1950), che coinvolse USA, Urss e Cina comunista, ci fu la paura che si potesse scatenarsi una 3^Guerra Mondiale. Simbolo clamoroso della rottura fra i due ex alleati vincitori della Guerra fu la divisione della Germania. Nel corso del 1947 occidentali e sovietici, si incontrarono a Londra e poi a Mosca per esaminare la questione. Nella Germania occupata da quattro forze militari, cominciò una sorta di botta e risposta fra blocco occidentale e Urss. Nel febbraio del 1948 statunitensi, inglesi e francesi decisero di istituire un governo provvisorio comune nelle proprie zone. A seguito di questa decisione fu proposto di inserire la Germania nel Piano Marshall e di istituire un Consiglio parlamentare per elaborare una nuova carta costituzionale. In queste mosse occidentali, i sovietici intravidero la volontà di ricostruire un forte Stato tedesco come avamposto contro l’Urss. In aprile il comando sovietico dichiarò che solo su sua autorizzazione sarebbero stati consentiti i passaggi da e per Berlino, luogo simbolo della Guerra Fredda. I sovietici, violando gli accordi internazionali, posero a Berlino Est la capitale della Germania orientale, mentre Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia decisero di unificare le aree della città sotto il loro controllo (Berlino Ovest). Nel giugno del 1948 i sovietici isolarono Berlino impedendo il traffico ferroviario, stradale e fluviale per impedire la fuga di decine di migliaia di persone dall’Est all’Ovest. Per rifornire Berlino Ovest gli statunitensi organizzarono un ponte aereo che, per quasi un anno, collegò al mondo la città isolata, dimostrando sia la superiorità dell’aviazione statunitense sia l’inutilità della prova di forza sovietica. Il 23 maggio 1949 era stata pubblicata la Repubblica federale tedesca, frutto dell’unificazione tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia; il 7 ottobre i sovietici affidarono i poteri civili alla nuova Repubblica democratica tedesca: questa divisione durò 40 anni. Negli Stati Uniti l’uomo simbolo del dopoguerra fu Harry Truman (1884-1972) eletto presidente nel 1948; al contrario di Roosvelt fu un uomo “comune”, pronto però ad assumersi responsabilità e a prendere decisioni non facili. In politica interna egli portò avanti le linee essenziali del programma roosveltiano. Nel 1947 fu significativa la legge che limitava l’azione e lo sviluppo delle organizzazioni sindacali. Questa legge accentuò nel Paese una netta differenziazione fra la classe operaia sindacalizzata da città come Chicago e Detroit e i lavoratori del Sud e dell’Ovest privi di organizzazione e tutele sindacali. A partire dagli anni della Guerra fredda le spese militari divennero una voce costante della domanda pubblica e furono un potente incentivo per la produzione industriale e la ricerca scientifica e tecnologica. “La danza movimento ed energia” 10 Sul piano della politica culturale decisive furono la rottura con l’Unione Sovietica e le conseguenze che essa comportò nella società statunitense. Nel 1949, il primo esperimento atomico sovietico privò gli Stati Uniti del monopolio delle armi nucleari, si sviluppò nel Paese una campagna anticomunista, promossa soprattutto dal senatore repubblicano Joseph McCarthy. Questi, nominato presidente della commissione del Congresso sulle attività antiamericane, denunciò presunte infiltrazioni comuniste all’interno della società civile americana. Fece anche una campagna contro scrittori ed intellettuali o contro gli esponenti più progressisti e sindacalizzati dell’industria cinematografica di Hollywood. Il maccaritismo assunse le sembianze di una vera e propria “caccia alle streghe” che colpì numerosi esponenti della cultura e del mondo dello spettacolo, colpevoli di reati di opinione, furono privati del lavoro e talvolta messi in carcere. Queste campagne portarono al declino della cariera del senatore e alla fine del maccaritismo (1954). L’Urss uscita vittoriosa ma impoverita dal secondo scontro mondiale, si trovò ad affrontare la ricostruzione sullo sfondo della guerra fredda. Nel periodo bellico la produttività industriale era calata più del 40%, queste perdite determinate dal conflitto corrispondevano a 5/6 volte al reddito nazionale. Si presentava il quadro degli anni Venti, con la differenza che ora il Paese poteva contare sulle risorse degli Stati-satellite dell’Europa orientale. All’interno la ricostruzione fu attuata attraverso due piani quinquennali (1946-1950;1951-1955) convogliando gli investimenti nell’industria pesante. L’esigenza di tenere testa all’Occidente sul piano militare indusse Stalin ad una costosa politica di armamenti, che ebbe al centro la corsa alla conquista delle armi atomiche. Nel 1949 l’Unione Sovietica fece esplodere la prima bomba atomica e nel 1953 la prima bomba ad idrogeno, decretando la fine del monopolio statunitense. La fine della presidenza Truman (1952) e l’elezione del candidato repubblicano Dwight D.Eisenhower non sembrò comportare inizialmente significativi mutamenti di rotta nella politica estera. Ben presto cominciarono a maturare le condizioni per un diverso rapporto tra le due superpotenze; vi contribuirono da un lato la morte di Stalin e i nuovi orientamenti che si stavano affermando nella dirigenza sovietica; dall’altro, la consapevolezza della classe statunitense che l’Unione Sovietica e gli Stati-satellite erano una realtà consolidata con la quale era necessario confrontarsi. Nel marzo del 1953 la morte di Stalin e l’entrata in scena di una nuova dirigenza collegiale non sembrarono produrre immediati cambiamenti, ma in prospettiva maturarono spinte innovative di enorme portata. Fra il maggio e il giugno del 1953 in Cecoslovacchia ci furono agitazioni per motivi economici; in giugno scoppiò a Berlino Est un’insurrezione popolare, dove confluirono ragioni di malcontento economico e di protesta politica contro le chiusure burocratiche e il soffocante controllo sovietico. Da Berlino la rivolta si “La danza movimento ed energia” 11 allargò ai maggiori centri industriali del Paese; intervennero le truppe sovietiche che repressero i moti con la forza. Nel gruppo dirigente sovietico si impose come leader Nikita Krusciov, dal 1953 segretario del Partito comunista. Si fece strada ad una linea politica di cauta liberalizzazione, dopo la dura fase di risanamento postbellico; ora l’Unione Sovietica poteva ora attuare una graduale apertura allo sviluppo dell’industria leggera e del settore agricolo. L’avvio di un nuovo corso fu reso visibile degli sforzi per sanare la frattura con la Jugoslavia. Una delegazione sovietica si recò a Belgrado e riconobbe la responsabilità sovietiche nella rottura fra i due Paesi, affermò il rispetto reciproco fra gli Stati e soprattutto accettò l’esistenza di differenti forme di sviluppo socialista, su cui ciascun Paese poteva esprimere liberamente le proprie scelte. Sempre nel settore della politica estera Krusciov favorì la conclusione del trattato di Vienna, che riconosceva l’indipendenza e la neutralità dell’Austria. Era un sintomo di un nuovo atteggiamento delle due superpotenze; entrambe le parti avevano buone ragioni per sostituire al chiuso antagonismo, che fino a quel momento aveva caratterizzato le loro relazioni, uno stato di coesistenza relativamente pacifica. La scomparsa dell’ingombrante figura di Stalin consentiva una diversa linea di condotta sia all’interno del mondo sovietico sia sul piano internazionale. Nel 1959 l’opinione pubblica mondiale ebbe un segno tangibile del nuovo corso, quando il presidente Eisenhower ricevette Nikita Krusciov: per la prima volta dopo il 1945 aveva luogo un incontro diretto tra i capi delle due superpotenze. La piena sconfessione della politica staliniana venne nel febbraio del 1956, quando nella sede del XX Congresso del Pcus, Krusciov presentò ai dirigenti del partito un “rapporto segreto”; denunciò apertamente i crimini commessi durante il terrore staliniano. Fu l’avvio della destalinizzazione , dove fecero ricadere su Stalin e su una ristretta elite di dirigenti le responsabilità storiche e politiche della dittatura sovietica. Questo processo non venne accettato in modo indolore dalla società sovietica: seguaci di Stalin provocarono diverse agitazioni. In aprile venne sciolto il Cominform in omaggio al principio delle vie nazionali. Le ripercussioni della politica kruscioviana furono drammatiche nei Paesi satellite, dove le classi dirigenti si erano formate proprio durante la stretta staliniana tra il 1947 e il 1953. Le ripercussioni della politica kruscioviana furono particolarmente drammatiche negli Statisatellite. In Polonia si verificarono fermenti fra gli intellettuali e fu decretata un’amnistia per coloro che erano stati vittime di processi di stampo stalinista. Fra questi vi era Wladislaw Gomulka, leader dei comunisti polacchi, accusato nel 1948 di <<deviazione nazionalista>>. In giugno, nel centro industriale di Poznan, uno sciopero operaio contro le precarie condizioni economiche e la mancanza di libertà si trasformò in una rivolta antisovietica. L’opposizione si allargò e costrinse la dirigenza dell’Unione Sovietica ad accettare un cambio della guardia al vertice polacco. Gomulka divenne Primo ministro: egli attuò una politica di liberalizzazione e cercò di migliorare i rapporti con la Chiesa cattolica. “La danza movimento ed energia” 12 Più dirompenti furono le conseguenze in Ungheria, dove nell’estete del 1956 si svilupparono agitazioni e proteste, guidate da intellettuali e studenti. In ottobre peggiorò la situazione: nelle fabbriche i lavoratori diedero vita a consigli operai sganciati dalle organizzazioni politicosindacali ufficiali. La presenza di truppe sovietiche, provocò scontri a fuoco con i manifestanti. Alla guida del governo venne richiamato Imre Nagy un comunista che si era dichiarato a favore di un’economia aperta sul modello della Nep e che per questo era stato allontanato. Nagy cercò di attuare una politica di progressiva liberalizzazione che raccoglieva le spinte antisovietiche provenienti dal basso. Quando, il I° Novembre, Nagy annunciò del ritiro dell’Ungheria dal Patto di Varsavia e l’adozione di una linea di neutralità, esponenti del Partito comunista ungherese invocarono il ritorno delle truppe sovietiche per ristabilire l’ordine. Fra loro vi era il segretario del Partito Janòs Kadàr, fautore di tipo polacco, che realizzasse una forma di liberalizzazione nel quadro di una sostanziale fedeltà all’Unione Sovietica. L’intervento dell’Armata rossa fu durissimo: la resistenza popolare venne stroncata; Nagy e altri comunisti furono arrestati e condannati a morte. La guida del Paese passò a Kadàr che cercò di favorire il ritorno alla normalità, realizzando alcune riforme. Gli avvenimenti polacchi e ungheresi segnarono una nuova fase nei rapporti fra lo Stato guida e i Paesi-satellite. All’interno dell’Unione Sovietica la crisi venne utilizzata da Krusciov per consolidare la propria linea politica contro i critici che attribuivano i disordini al processo di destalinizzazione. La denuncia dei crimini di Stalin e i fatti del 1956 ebbe importanti ripercussioni nel mondo comunista occidentale (Francia, Italia) dove si avviarono analisi critiche sull’esperienza sovietica, stimolando la ricerca di forme autonome, nazionali, attraverso le quali realizzare il socialismo nei Paesi occidentali. La destalinizzazione provocò anche un grave contrasto fra i partiti comunisti dell’Unione Sovietica e Cina, che ebbe come esito la rottura fra i due Paesi. Alla scadenza del secondo mandato presidenziale di Eisenhower, venne eletto il candidato democratico John Fitzgerald Kennedy, il più giovane presidente degli Stati Uniti e il primo di religione cattolica. Il giovane presidente si fece promotore di un programma politico capace di ridare slancio al Paese all’insegna di un’idea-guida, quella della “nuova frontiera” dove proponeva nuovi traguardi da raggiungere a partire dal miglioramento delle condizioni di vita delle masse popolari. I punti più importanti del programma del Presidente Kennedy erano la fine della segregazione razziale contro i neri, progresso economico,scientifico e tecnologico, morale e civile del Paese. Questo programma trovò grande favore presso la classe lavoratrice delle città industriali del Nord-Est, i giovani e il ceto intellettuale progressista. Kennedy sembrava in grado di proporre gli Stati Uniti non solo come grande potenza, ma anche come nazione artefice di un nuovo periodo di pace, prosperità e progresso per il mondo. Diede quindi avvio a un programma di riforme che prevedeva il riconoscimento dei diritti civili dei neri, un aumento di spese per l’assistenza “La danza movimento ed energia” 13 sociale e per la ricerca spaziale ma anche l’impegno a realizzare interventi economici, educativi e sociali nei Paesi sottosviluppati. Verso l’Unione Sovietica si dimostrò disponibile al confronto. Nel suo breve periodo di presidenza concluse il primo accordo per la vendita delle eccedenze di grano all’Unione Sovietica, promosse l’istituzione della “linea rossa”, ossia un filo per la comunicazione diretta fra i vertici delle due superpotenze, negoziò e sottoscrisse con l’Urss il trattato contro gli esperimenti nucleari nell’atmosfera. Questi anni non furono però privi di contrasti. Nel 1961 l’incontro a Vienna fra Kennedy e Krusciov, per affrontare la divisione di Berlino, si concluse con un fallimento: la Repubblica democratica tedesca, appoggiata dall’Urss, costruì il muro di Berlino che divideva la città in due e che ribadiva la netta divisione della Germania e dell’Europa in due aree contrapposte. Nello stesso anno, il presidente dovette affrontare la crisi di Cuba; i servizi segreti statunitensi, la Cia finanziarono e sostennero una spedizione armata di esuli diretti a Cuba nel tentativo di abbattere il regime comunista, instaurato nel 1959 da Fidel Castro con una rivoluzione. La spedizione nella Baia dei porci non ebbe successo ed i rapporti diplomatici tra Cuba e Stati Uniti si interruppero, mentre divennero sempre più stretti con l’Urss. Il giovane avvocato aveva già posto nell’isola le basi per uno sviluppo economico e politico di stampo comunista e, dopo l’accaduto alla Baia dei porci, era inevitabile l’ingresso di Cuba nel blocco dei Paesi “amici” dell’Urss. Nel 1962 esplose però una grave fase di tensione internazionale. Dopo la scoperta di una base di missili nucleari sovietici sull’isola, Kennedy decise di porre il blocco navale intorno a Cuba. La crisi si risolse però positivamente: Krusciov accettò di togliere le basi nucleari in cambio all’impegno statunitense di non bloccare il governo di Castro. Questo compromesso creò una coesione pacifica (disgelo) fra le due potenze. Kennedy aveva raccolto ampi consensi, ma anche suscitato violenti reazioni nel Paese e all’interno del Congresso. Negli Stati del Sud l’integrazione dei neri era fortemente osteggiata. Il 22 novembre 1963, mentre si trovava a Dallas, Kennedy venne ucciso in un attentato dai contorni misteriosi, che aprì il Paese ad una stagione di forti tensioni politiche e sociali. “La danza movimento ed energia” 14 Le ballerine per eseguire determinati movimenti hanno bisogno di energia. In seguito ci sarà la descrizione del processo della glicolisi e del ciclo di Krebs i quali ottengono energia per l’organismo. La bioenergetica è lo studio quantitativo delle trasduzioni energetiche ( i cambiamenti dell’energia da una forma ad un’altra), che avvengono nelle cellule, della natura e delle funzioni dei processi chimici alla base di queste conversioni di energia. Il metabolismo è l’insieme di reazioni che avvengono nelle cellule; le vie metaboliche sono le reazioni che vengono catalizzate tramite enzimi; si parla di metabolismo intermedio quando vengono coinvolte delle molecole più piccole ed il catabolismo è un processo degenerativo del metabolismo e consiste nella distruzione di molecole per crearne altre più piccole, in questo processo viene liberata energia sotto forma di calore (Q) oppure vengono rilasciate molecole di ATP. L’adenosin trifosfato (ATP) è formato da una base azotata (adenina), dal ribosio e da tre gruppi fosfato. Esso viene idrolizzato ad ADP che viene riconvertito in ATP mediante vari processi. Una delle reazioni più importanti dell’ATP è l’idrolisi. La scissione idrolitica del legame anidri dico, che impegna il gruppo fosforico terminale dell’ATP, determina l’allontanamento di uno dei tre gruppi fosforici carichi negativamente e quindi rimuove dalla molecola alcune delle repulsioni elettrostatiche; il gruppo Pi (HPO4=) rilasciato dalla reazione di idrolisi viene stabilizzato dalla formazione di alcune forme di risonanza che non sono possibili se il gruppo è inserito nella molecola dell’ATP. L’ADP2-, l’altro prodotto dell’idrolisi si ionizza “La danza movimento ed energia” 15 immediatamente rilasciando uno ione H+. la variazione di energia libera di questa idrolisi è di -30,5 kJmol. La molecola di ATP è impiegata in vari processi molto importanti: la glicolisi e successivamente il ciclo di Krebs. LA GLICOLISI Nella glicolisi una molecola di glucosio viene degradata mediante una serie di reazioni catalizzate che produce due molecole di piruvato. Durante questa sequenza della glicolisi parte dell’energia rilasciata dal glucosio viene recuperata sotto forma di ATP e di NADH (nicotina ammide adenina di nucleotide). La glicolisi si divide in due fasi: o Fase preparatoria o Fase di recupero energetico. Queste due fasi sono costituite da cinque fasi ciascuna. Nella prima fase il glucosio viene fosforilato in D-glucosio 6-fosfato. Questa molecola viene convertito in D-fruttosio 6-fosfato che viene ancora fosforilato in D-fruttosio 1,6-bifosfato. Il donatore di gruppi fosforici è l’ATP. Il fruttosio 1,6- “La danza movimento ed energia” 16 bifosfato viene scisso in due molecole a tre atomi di carboni: il diidrossiacetone fosfato e la gliceraldeide 3-fosfato. Il diidrossiacetone fosfato viene poi convertito nella gliceraldeide. Il guadagno energetico inizia nella seconda fase. Ogni molecola di gliceraldeide 3-fosfato viene ossidata e fosforilata a 1,3-bifosfoglicerato, l’energia viene rilasciata quando quest’ultima molecola viene convertita in piruvato. La maggior parte di questa energia viene conservata accoppiandola alla fosforilazione di quattro molecole ADP e ATP. La resa netta è di due molecole di ATP per molecola di glucosio entrata nella via metabolica, in quanto due molecole di ATP sono state utilizzate nella fase preparatoria nella glicolisi. L’energia è conservata nella fase di recupero energetico mediante la formazione di due molecole di NADH per molecola di glucosio. Durante la glicolisi parte dell’energia della molecola del glucosio viene conservata sotto forma di ATP, ma la maggior parte rimane nel piruvato. La reazione globale della glicolisi è: Glucosio+ 2 NAD+ + 2 ADP + 2 Pi 2 piruvato + 2 NADH + 2 H+ + 2 ATP + 2H2O La glicolisi è un processo irreversibile, spinto da una netta diminuzione di energia libera. Le due molecole di piruvato successivamente entrano nel ciclo di Krebs. CICLO DI KREBS 1°fase conversione del piruvato in Acetil-CoA: l’atomo C-1 del piruvato viene rilasciato sotto forma di CO2 e l’atomo C-2 viene legato dalla TPP (tiammina difosfato) come gruppo idrossietilico. “La danza movimento ed energia” 17 2°fase formazione del citrato: la prima reazione del ciclo è la condensazione dell’acetil-CoA con l’ossalacetato per formare il citrato. Questa reazione è una condensazione 3°fase formazione dell’isocitrato: l’enzima aconitasi catalizza la trasformazione reversibile del citrato in isocitrato. Questo enzima può aggiungere una molecola d’acqua al doppio legame dell’intermedio legato all’enzima. 4°fase ossidazione dell’isocitrato: questa molecola viene ossidata a -chetoglutarato. Vi sono due diverse forme di isocitrato deidrogenasi: una richiede NAD+ come accettore di elettroni e un’altra che utilizza NADP+. 5°fase ossidazione dell’-chetoglutarato a succinil-CoA e CO2:avviene un’altra decarbossilazione ossidativa; il NAD+ è l’accettore finale degli elettroni e il CoA è il trasportatore del gruppo succinile. L’energia liberata dall’ossidazione è conservata mediante la formazione del legame tioestere del succinil-CoA. “La danza movimento ed energia” 18 6°fase conversione del succinil-CoA a succinato: l’energia rilasciata dalla rottura del legame tioestere viene usata per favorire la sintesi di un legame fosfoanidride sotto forma di ATP. 7°fase ossidazione del succinato a fumarato: questa reazione avviene da parte della flavo proteina succinato deidrogenasi. L’enzima contiene una molecola di FAD. Gli è- estratti dal succinato passano attraverso il FAD ed entrano nella catena di trasporto degli elettroni della membrana mitocondriale interna. 8°fase idratazione del fumarato a malato: questa reazione è catalizzata dalla fumarasi. L’enzima è altamente stereospecifico e catalizza l’idratazione del fumarato. 9°fase ossidazione del malato a ossalacetato: l’L-malato deidrogenasi NAD-dipendente catalizza l’ossidazione dell’L-malato a ossalacetato. “La danza movimento ed energia” 19 Da questa reazione riparte il ciclo. Il resoconto dei prodotti ottenuti è il seguente: o o o o 3 molecole di NADH; *1 molecola di ATP; 1 molecola di FADH2; 2 molecole di CO2. Il ciclo dell’acido citrico produce una sola molecola di ATP per giro, ma nelle quattro reazioni di ossidazione vengono liberati molti elettroni che sono poi trasferiti dal NADH e dal FADH2 alla catena respiratoria e determinano la produzione di una gran numero di molecole di ATP nella fosforilazione ossidativa. Alla fine del ciclo di krebs avviene la respirazione. Nelle cellule animali si parla di fosforilazione ossidativa ed avviene nei mitocondri, avviene in qualsiasi momento della giornata ed è rappresentata dalla seguente reazione di riduzione mediante NADH e FADH2: O2 H2O Nelle cellule animali si parla di fotofosforelazione ed avviene nei cloroplasti. Avviene solo di giorno perché serve la luce solare. E’ rappresentata dalla seguente reazione di ossidazione : H 2O O2 “La danza movimento ed energia” 20 La ballerina simbolo della commercializzazione dell’arte Uno dei romanzi più significativi dedicati alla figura della ballerina è Eva che lo scrittore Giovanni Verga realizzò poco dopo il suo arrivo a Milano. Per Giovanni Verga l’arrivo a Milano, allora indiscussa capitale della modernità in Italia, fu un momento importante per la maturazione delle sue idee artistiche e per la realizzazione delle sue opere più significative. A Milano Verga arrivava da Firenze, dove aveva vissuto dal 1869 al 1872, il periodo in cui sicuramente ha inizio la sua vera storia artistica. Nella città toscana aveva subito l’influenza della letteratura tardo-romantica e filantropico-sociale e aveva scritto Storia di una capinera (1871), ma è l’arrivo a Milano, alla fine del 1872, ad avviare la svolta che lo porterà a maturare le sue idee poetiche sul Verismo e alla elaborazione dei suoi capolavori. Nella capitale morale dell’Italia post risorgimentale, Verga frequenta i salotti letterari e i caffè dove si ritrovano gli artisti, diventando amico di diversi scapigliati. Eva fu pubblicato presso Treves, sicuramente il più importante editore italiano del tempo, l’anno dopo il suo arrivo a Milano, ma a questo romanzo lo scrittore stava già lavorando dal 1869. L’opera, che racconta la drammatica storia d’amore di Enrico Lanti per la ballerina il cui nome dà il titolo all’opera, è per lo scrittore siciliano anche l’occasione per definire alcuni punti fondamentali della sua poetica di quegli anni. Enrico Lanti, pittore siciliano in cerca di fortuna a Firenze, si innamora perdutamente di Eva, una bellissima e spregiudicata ballerina di successo. Eva, ragazza sincera e matura, è consapevole che il suo fascino è legato alla seduzione del palcoscenico e dello spettacolo teatrale e vorrebb e avere una storia senza impegni, ma Lanti la convince a rinunciare alla fama nel mondo dello spettacolo per andare a vivere con lui in una soffitta. Il loro sogno d’amore, travolgente e romantico, deve però fare i conti con la realtà quotidiana, fatta di difficoltà economiche in una società dominata esclusivamente da valori commerciali. In questa realtà qualsiasi ideale è costretto a soccombere, così la passione di Enrico ed Eva entra progressivamente in crisi, finché la donna decide di abbandonare il protagonista, che torna ad inseguire il proprio “La danza movimento ed energia” 21 sogno di affermarsi come pittore. Quando i due si incontrano nuovamente, Enrico, desideroso di riconquistare la propria donna, uccide in duello il nuovo compagno di lei ma, respinto da Eva e ormai minato dalla tisi, non può che rifugiarsi presso la casa familiare, in Sicilia, dove morirà. Nel romanzo la figura della ballerina diventa il simbolo dell’arte nella società moderna; un’arte ormai commercializzata, che ha perso la funzione svolta precedentemente nella società antica ed è costretta a piegarsi alla logica del successo e perciò a inseguire i gusti del pubblico pagante. La ballerina verso la fine dell’Ottocento è una figura di donna in qualche modo pubblica della quale si può godere negli spettacoli a pagamento; una figura che i borghesi cercavano negli spettacoli per assecondare i loro desideri, ma che per l’ipocrisia dei loro valori morali, non avrebbero mai sposato. È una figura sociale costretta alla miseria appena cessava il favore del pubblico, e la cui condizione sociale era perciò legata alla durata della sua bellezza, il cui sfiorire dava inizio a tristi situazioni di marginalità. Verga avevo inserito nel romanzo un’introduzione che resta un documento importante delle sue idee sulla società commerciale del tempo conosciuta a Milano e della quale denunciava appunto tutta l’ipocrisia. Ecco quanto Verga scriveva all’inizio di questa importante introduzione rivolgendosi ai suoi lettori, che coincidevano verosimilmente con il pubblico borghese che amava andare a vedere i balletti a teatro: «Eccovi una narrazione - sogno o storia poco importa - ma vera, com'è stata e come potrebbe essere, senza retorica e senza ipocrisie. Voi ci troverete qualcosa di voi, che vi appartiene, che è frutto delle vostre passioni, e se sentite di dover chiudere il libro allorché si avvicina vostra figlia - voi che non osate scoprirvi il seno dinanzi a lei se non alla presenza di duemila spettatori e alla luce del gas, o voi che, pur lacerando i guanti nell'applaudire le ballerine, avete il buon senso di supporre che ella non scorga scintillare l'ardore dei vostri desideri nelle lenti del vostro occhialetto - tanto meglio per voi, che rispettate ancora qualche cosa. Però non maledite l'arte che è la manifestazione dei vostri gusti. I greci innamorati ci lasciarono la statua di Venere; noi lasceremo il "cancan" litografato sugli scatolini dei fiammiferi. Non discutiamo nemmeno sulle proporzioni; l'arte allora era una civiltà, oggi è un lusso: anzi, un lusso da scioperati. La civiltà è il benessere; ed in fondo ad esso, quand'è esclusivo come oggi, non ci troverete altro, se avete il coraggio e la buona fede di seguire la logica, che il godimento materiale. In tutta la serietà di cui siamo invasi, e nell'antipatia per tutto ciò che non è positivo - mettiamo pure l'arte scioperata - non c'è infine che la tavola e la donna. Viviamo in un'atmosfera di Banche e di Imprese industriali, e la febbre dei piaceri è la esuberanza di tal vita. Non accusate l'arte, che ha il solo torto di avere più cuore di voi, e di piangere per voi i dolori dei vostri piaceri. Non predicate la moralità, voi che ne avete soltanto per chiudere gli occhi sullo spettacolo delle miserie che create, - voi che vi meravigliate come altri possa lasciare il cuore e l'onore là dove voi non lasciate che la borsa, - voi che fate scricchiolare allegramente i vostri stivalini inverniciati dove folleggiano ebbrezze amare, o gemono dolori sconosciuti, che l'arte raccoglie e che vi getta in faccia» “La danza movimento ed energia” 22 Bibliografia The history of dance P.L. Del Nista, J. Parker, A. Tasselli In perfetto equilibrio, pensiero e azione per un corpo intelligente Casa editrice G. D’Anna. http://www.historyworld.net/ Guerra Fredda M. Manzoni, F. Occhipinti, F. Cereda, R. Innocenti Leggere la storia (vol.3B) Einaudi Scuola http://www.scuolaelmas.it/ Glicolisi e Ciclo di Krebs D. L. Nelson, M. M. Cox Introduzione alla biochimica di Lehninger Zanichelli http://www.webalice.it/ http://www.lacellula.net/ Giovanni Verga e il romanzo “Eva” R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese Manuale di letteratura (vol.3) Palumbo Editore http://it.wikipedia.org/ http://questopiccolograndemondo.blogspot.it/ “La danza movimento ed energia” 23
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