VORAGINE LA 040 SPOSTA IL CAPOLINEA 670 e 770 deviano Per lavori in via della Vasca Navale, altezza viale Marconi, la linea 670 devia in via Tullio Levi Civita, largo Bortolotti e viale Marconi. La 770 da viale Marconi devia in via Pincherle e largo Leonardo Murialdo. Termini, scala mobile bloccata. Forse un atto doloso Scala mobile bloccata e qualche contusione per tre passseggeri ieri mattina alla stazione Termini. Atac sottolinea che il sopralluogo sull’ impianto non ha evidenziato alcun problema tecnico. Di conseguenza è ipotizzabile che qualcuno abbia dolosamente attivato il pulsante di stop d’emergenza dell’impianto provocando il blocco. Per verificare tale ipotesi Atac acquisirà le immagini delle telecamere”. PROGETTO DI BILANCIO Per il cedimento del manto stradale in via Turazza la linea 040 non effettua il capolinea in via Gallesi ma prosegue in via di Lunghezzina. Da via Guglielmo Cappa inizia la corsa di ritorno verso Ponte Mammolo. DALLE 22 ALLE 6 Atac, operazione verità sui conti approvato il budget del 2014 Nell’anno in corso previsto un miglioramento della “gestione caratteristica” A24, altre modifiche alla viabilità Lavori notturni allo svincolo del Gra Atac ha approvato il progetto di bilancio 2013. La perdita di esercizio è di 219 milioni (156,7 mln nel 2012). Mentre sul versante della gestione caratteristica si è registrato rispetto al 2012 un incremento dei ricavi tariffari (+18 milioni) e una riduzione sia della componente principale dei costi della produzione, il valore della produzione per il contratto di servizio è calato rispetto al 2012 (-11 milioni) per effetto delle minori percorrenze erogate sulla superficie, dovute in parte alle criticità finanziarie e alla forte esposizione nei confronti dei fornitori principali. “La maggiore perdita rispetto al 2012 - rende noto l’Atac - è stata originata da fattori esogeni riconducibili alla gestione finanziaria e straordinaria, e in particolare dalla crescita degli oneri finanziari netti (tra cui si segnalano 18 mln di interessi passivi per ritardati pagamenti verso fornitori), dalla svalutazione di poste di credito verso Roma Capitale volte a sanare definitivamente la riconciliazione Da stanotte limitazioni al traffico in corrispondenza dello svincolo tra il raccordo e l’autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo. Le modifiche alla viabilità sono necessarie per il ripristino della segnaletica orizzontale dopo l’apertura delle compalanari. Dalle 22 stasera alle 6 di domani, sulla carreggiata esterna del Gra saranno chiuse la corsia di marcia lenta e la complanare esterna mentre il transito sarà consentito sulla corsia di marcia e sulla corsia di sorpasso; dalle 22 di domani alle 6 di mercoledì sarà chiusa l’intera carreggiata esterna del Gra e il traffico sarà deviato sulla complanare esterna; dalle 22 di mercoledì alle 6 di giovedì sarà chiusa l’intera carreggiata interna del raccordo e il traffico sarà deviato sulla complanare interna. Dalle 22 di giovedì alle 6 di venerdì sulla carreggiata interna saranno chiuse la corsia di marcia lenta e la complanare interna mentre il transito sarà consentito sulla corsia di marcia e sulla corsia di sorpasso contabile con l’azionista e garantire un maggiore grado di trasparenza in vista delle scadenze connesse al piano di rientro che Roma Capitale si accinge a predisporre, e infine dall’effetto contabile negativo connesso alla transazione con la Gestione Commissariale. L’operazione ha inoltre permesso di compensare le minori entrate finanziarie da Roma Capitale, che nel periodo luglio-dicembre 2013 si sono ridotte in mi- ROMA EST sura molto significativa per effetto delle modifiche apportate alla proroga del contratto di servizio. Nel 2013, non essendosi ancora perfezionato il trasferimento da Regione Lazio a Roma capitale degli importi di recente definiti (100 milioni), che appaiono comunque non congrui rispetto alla domanda di trasporto che l’azienda è chiamata a soddisfare, la gestione ha pesantemente risentito dei minori flussi di cassa pervenuti” IN CITTÀ Municipio V, la linea 556 ora è al servizio di Tor Tre Teste Agenzia: gli accessi dei torpedoni sorvegliati e verificati Accolte le richieste dei cittadini. I bus collegano con la Casilina Nel terminal Gianicolo sosta consentita soltanto per 15 minuti La linea del bus 556 per la prima volta passa su via Tor Tre Teste in direzione Tobagi. “Il Municipio Roma V - si legge in una nota- ha ascoltato le richieste dei cittadini e in accordo con l’Agenzia della mobilità di Roma Capitale ha realizzato il restringimento dell’asola che ospitava il semaforo all'incrocio di via Viscogliosi rendendo possibile la sterzata a destra del bus. All’altezza del residence “I Casali” è stata realizzata la banchina che ospita “In riferimento a notizie di stampa l’Agenzia per la Mobilità tiene a sottolineare che il Terminal Gianicolo rappresenta una risorsa che, con l’entrata in vigore del nuovo piano bus turistici, è stata finalmente integrata nel sistema della mobilità urbana. Nei giorni di mercoledì e domenica l'accesso dei mezzi è limitato e sottoposto a verifiche da parte dell’Agenzia stessa. Si evidenzia che i pullman turistici non possono sostare 2 ore, ma soltanto 15 minuti la fermata, in questo modo circa 3.500 cittadini di via Tor Tre Teste saranno per la prima volta serviti dai bus verso la Casilina all’altezza della stazione Torre Maura della Metro C. “Grazie alla collaborazione tra l’assessore municipale alla mobilità, Giovanni Assogna, l’Ufficio tecnico del Municipio e l’Agenzia della Mobilità” ha dichiarato il presidente Palmieri – “siamo riusciti a concretizzare questo piccolo intervento che darà beneficio a molti cittadini” per la salita e la discesa dei passeggeri. Soste lunghe sono possibili solo acquistando uno specifico permesso. “Con il nuovo piano bus turistici, infine - continua la nota dell’Agenzia- l’organizzazione delle aree a lunga sosta è rimasta invariata. La novità, semmai, è l'introduzione di nuove zone dedicate alla sosta breve come quelle di via Milano, Stazione Tiburtina, piazzale dei Partigiani e via della Navicella” www.muoversiaroma.it - Trasporti&Mobilità a cura di Roma Servizi per la Mobilità. Anno XIV n. 94 Reg. Trib. Roma n. 163 del 24/4/2001 - Direttore responsabile: Andrea Burli Redazione: piazzale degli Archivi, 40 - 00144 Roma. Tel: 06.46952080. Fax 06.46957839. E-mail: [email protected]. Lunedì 19 maggio 2014 ESPERIMENTO IN COREA DEL SUD Un’auto elettrica efficiente come una a benzina il grafene potrebbe rendere possibile il sogno Le batterie trattate con questo materiale si ricaricano in 16 secondi senza mai perdere in prestazioni La ricerca è il vero centro del progresso. Spesso, i risultati ottenuti in un determinato settore si ripercuotono positivamente anche su altri. È questo il caso delle industrie automobilistiche sempre pronte a cogliere qualsiasi novità che possa adattarsi alla nuove esigenze del mercato. Negli ultimi anni, la svolta in chiave ecologista nel mondo dei motori ha indirizzato le attenzioni delle maggiori case costruttrici verso l’alimentazione elettrica. Come tutti sanno, però, il punto debole di questa tecnologia è proprio la batteria, spesso poco longeva e lenta da caricare. Il futuro però, riserva un radicale cambiamento della situazione. L’ultima trovata in fatto di batterie per auto elettriche è rappresentata dal grafene la cui realizzazione, è valsa l’attribuzione del premio Nobel ai ricercatori che lo hanno sintetizzato. In chimica, il grafene può definirsi come un supercondensatore ad alte prestazioni. La soluzione per la ricarica di un’auto elettrica sono i supercondensatori che dovrebbero sostituire gli ioni di litio che attualmente compongono le batterie. Il Grazie alla sua struttura nuovo impulso all’idrogeno Il grafene potrebbe dare slancio anche alla tecnologia della mobilità del futuro basata sull’impiego dell’idrogeno. La struttura a reticolo di carbonio del grafene, infatti, dovrebbe permettere la realizzazione di serbatoi capaci di sopportare altissime pressioni pur essendo molto leggeri. Il reticolo di carbonio del grafene quindi, potrebbe essere usato come una sorta di rete nanoscopica ideale per lo stoccaggio di idrogeno in modo efficiente ed economico problema, però, è che per quanto i supercondensatori siano in grado di ricaricarsi velocemente, si scaricano altrettanto in fretta. Il grafene, opportunamente lavorato, rappresenta un’eccezione. È infatti considerato un supercondensatore ad alte prestazioni in quanto ha la capacità di immagazzinare la stessa quantità di energia degli ioni di litio, e pur ricaricandosi velocemente come un normale supercondensatore, si scarica più lentamente di un accumulatore ottenuta con la tec- nologia basata sugli ioni di litio. A testare questa nuova tecnologia è un istituto della Corea del Sud, che trattando la polvere di grafene con processi molto articolati, è riuscita ad ottenere un prodotto in grado di garantire una densità superiore ai 64 kwh per kg ed una densità di corrente di 5 ampere per grammo. Applicato su un’auto avrebbe le stesse caratteristiche di una normale batteria agli ioni di litio, ma sarebbe in grado di ricaricarsi in 16 secondi anziché in diverse ore come accade oggi. A questo, va aggiunto il fatto che il processo di carico e scarico del prodotto ottenuto è stato effettuato decine di migliaia di volte e ciò nonostante, l’efficienza non è mai calata. Se la scoperta fosse applicata alle automobili su strada potremmo ottenere auto elettriche più efficienti di quelle a benzina dato che l’autonomia non sarebbe più un problema perché si ricaricherebbero in un tempo minore a quello necessario per fare un normale pieno Anche l’Europa ci crede: stanziato un miliardo per la ricerca A scommettere sul grafene, è anche la Comunità Europea che ha inizialmente erogato un finanziamento di un miliardo di euro per il progetto “Graphene Flagship” dedicato all'innovazione tecnologica basata su questo innovativo materiale. Un'iniziativa che coinvolge 126 gruppi di ricerca in 17 paesi, tra i quali l’Istituto Italiano di Tecnologia, il Consiglio nazio- nale delle ricerche (Cnr), l'Università di Trieste e i Politecnici Torino e Milano. L’obiettivo è di concludere il decennio in corso con lo sviluppo di prodotti innovativi in diversi settori, come cellulari pieghevoli o aerei super leggeri. Tra tutte le applicazioni possibili, il grafene dovrebbe avere ampie applicazioni sulle auto del futuro. Una di queste è l'impiego nelle batterie del futuro che potrebbero durare più a lungo, avere tempi di carica più veloci e immagazzinare più energia. Le qualità del materiale, hanno scatenato la fantasia degli ingegneri: si sta anche cercando di recuperare e riutilizzare l’energia che viene solitamente sprecata quando i freni rallentano una vettura. Questo metodo però non è adatto per le batterie tradizionali. La frenata avviene in un lasso di tempo di pochi secondi, per permettere alle batterie di caricarsi. La soluzione è quella di utilizzare dei superconduttori perché possono caricarsi e scaricarsi molto rapidamente, ma a loro volta hanno un limite: non possono accumulare troppa energia e oltretutto, tendono a logorarsi quando usati ripetutamente. Anche in questo caso, il grafene sembra essere la soluzione ideale: può immagaz- zinare quasi la stessa quantità di energia di una batteria agli ioni di litio, caricarsi e scaricarsi in pochi secondi e mantenere le stesse prestazioni dopo decine di migliaia di cicli di ricarica. L’ideale per un dispositivo che dovrebbe poter essere utilizzato diversi milioni di volte nel corso della vita utile di un’automobile
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